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Buddhismo e biomedicina nella Cina repubblicana

Legato all’industria dell’editoria cinese a shanghai che nel tardo 19 secolo (verso la fine dei Qing) usava una
tecnologia straniera e anche degli esperti e competenze locali e crebbe moltissimo nelle prime due decadi
del 20 secolo. Nello sviluppo dell’editoria di shanghai il buddhismo giocò un ruolo molto importante: sia
monaci che laici da tutta la Cina usarono molto la stampa per usare un discorso piuttosto vivace e
promuovere pensieri e approcci alla pratica buddhista.

Due autori cinesi: monaco Taixu (rivoluzione buddhista fallita) e medico laico ed editore Ding Fubao.
Abbracciarono la modernità e invocarono il cambiamento tra i buddhisti. Riconoscevano anche l’autorità
delle scritture buddhiste e la loro centralità nell’abito della religione buddhista. I due erano entrambi
interessati alla scienza e al buddhismo ma la loro comprensione delle due differiva (uno era un monaco e
l’altro un medico laico).

Per Taixu: dharma=verità ultima e unico sistema di pensiero che poteva apprendere e comprendere (avere
al suo interno) l’esistenza.

Per Fubao: scienza e buddhismo due autorità che agivano come due autorità che agivano in regni separati
della vita umana. Né l’uno né l’altro dovevano avere il monopolio sulla verità.

Taixu molto interessato a una serie di politiche e filosofie radicali che in quel periodo circolavano in Cina
(rivoluzione che pose fine ai Qing e stabilì la repubblica nel 1912). All’inizio voleva trasformare il buddhismo
dall’interno, a partire da un cambiamento radicale nei monasteri però poi i suoi progetti fallirono (lui stesso
parla della sua rivoluzione fallita) e si diede all’editoria perché trovava che l’editoria fosse un modo per far
circolar nuove riforme sull’istruzione e modernizzazione. Lui non era il solo a credere che il buddhismo
contenesse in sé una conoscenza che la scienza moderna solo ora cominciava a cogliere. Secondo taixu il
Buddha era stato tra i primi a vedere gli organismi microscopici molto prima del microscopio. Questa
prospettiva metteva la religione prima della scienza che era considerata invece una piccola parte di un
vastissimo e completo campo di conoscenze e di verità rappresentato dal dharma buddhista. Gregory
adams scott traduce una parte di un articolo di taixu sul buddhismo e la scienza, specificamente sul Buddha
dharma e la scienza. Fu pubblicato per un periodico buddhista (Il suono della marea) nel 1923. Quello che
fa taixu è citare 5 esempi di fenomeni scientifici che per lui erano stati già citati nelle scritture buddhiste.
Due dei 5 esempi sono relativi alla medicina: la scoperta degli organismi microscopici, come i batteri e la
scoperta di cellule nel tessuto animale.

Fubao era stato addestrato come medico ma anche un bibliofilo. Pare che la sua biblioteca personale
includesse più di 150.000 titoli e fondò due case editrici: Civilization Press e la casa editrice degli studi
medici. Era anche molto interessato alla religione in un momento di grande dibattito
(religione/superstizione, religione cristiana e uso del termine sonziao) era passato attraverso una serie di
religioni nella sua vita ma ancora non era arrivato a fermarmi con una sola. Dal 1918 al 23 pubblica
collettanea(?) di studi buddhisti e rappresenta l’apice del suo interesse e del suo impegno per quanto
riguarda il buddhismo. Questa collettanea(?) arriva nel momento in cui l’editoria buddhista prende piede
soprattutto a shanghai. Vengono incoraggiati periodici buddhisti, monografie, ristampati lavori più vecchi,
ecc. c’è un rapporto molto forte tra l’età moderna e l’editoria buddhista e quest’ultima propone in genere
forme riformiste di buddhismo (in grado di gestire e sopravvivere la modernità)

Altri vedono buddhismo e altre tradizioni religiose come una serie di superstizioni e credenze false da
spazzare via da quello che veniva recepito come la vera conoscenza, quella scientifica.

Gregory traduce anche una parte di “Elementi essenziali degli studi buddhisti” perché proprio in questa
serie ding fubao rivolge la sua attenzione alle diverse rivendicazioni delle verità del buddhismo da una parte
e della scienza dall’altra. La scienza deve essere intesa come una categoria ampia di conoscenza che
includeva anche la medicina moderna e non solo quella cinese. L’opera fu pubblicata nel 1920 quando c’era
un dibattito piuttosto vivace su se la scienza moderna da sola era sufficiente per guidare la vita umana o se
il patrimonio cinese, incluso il buddhismo doveva continuare a essere valutato e stimato e apprezzato con
l’inizio della modernizzazione cinese.

La prima sezione dell’opera interessante perché ding conversa con un amico che alla fine si convince del
valore spirituale degli studi buddhisti. Testo esemplificativo di come i buddhisti cinesi nell’era moderna si
impegnavano a integrare le idee religiose all’interno della cornice scientifica della salute del corpo.
Dimostra anche come il buddhismo continuasse ad avere delle associazioni piuttosto forti con la concezione
di salute e healing nell’era della medicina e del metodo scientifico.

Taixu scrive che: Scientific knowledge can provide verification and hypotheses for Buddhism but cannot
comprehend the reality of Buddhism. The discoveries of science have caused religion to lose influence.
Common teachings such as that of ātman and so on, at their core have little truth, and once a little wind
blows against them, they can’t help but be shaken. One only fears that if they are not disputed enough, they
will continue to cause fear amongst people, force them toward incorrect conclusions, and make them lose
their autonomy. These types of people are truly lamentable (più negative). Buddhism is unique in that it only
fears that science is not vigorous, that science is not valorous and bold, that science does not determine a
direction nor plumb the depths of truth,  that science does not clearly discern all existence nor reach the
most thorough awakening. If it were able to have these qualities, then science would be more advanced,
but Buddhism would still be more elucidated. That which is illuminated by Buddhism is the true essential
nature of the universe and all existence. If science were more vigorous, then it would be because it
approaches nearer to Buddhism. 

Il primato della verità, del coraggio, del valore è quello del buddhismo. Dice anche che la gente del suo
tempo e del passato parlavano spesso di astronomia: “Nelle terre orientali in tempi antichi sapevano solo
che il cielo era sopra, il sole e la luna, le stelle ecc, la terra era sotto: 4 grandi fiumi, la vegetazione, ecc; e
nel mezzo c’era il genere umano. In occidente i cristiani adottarono la prospettiva della filosofia greca che
diceva che la terra era al centro dell’universo e diffusero la prospettiva in tutto il mondo. Più tardi, quando
poi la filosofia francese scoprì che il sole era al centro dell’universo, ci sono stati anche coloro che
proclamavano la teoria che non ci fosse alcun centro. Se si considera la conoscenza delle stelle che sono
infinite e che si uniscono tra di loro, allora non sono il centro. E si inizia a provare quello che dicono le
scritture buddhiste: Emptiness is with-out limits. Thus, worlds without number interact with and
interpenetrate each other, like a net of many pearls.” They also say, “The world is based upon a wind-wheel;
the wind-wheel is based upon emptiness.” These are all true views. This is the first way in which science
approaches Buddhism. 

Scientists hold that within water there are [microscopic] creatures. The Buddhist texts also say, “The
Buddha perceives in one drop of water eighteen thousand [microscopic] creatures.” As for this fact, more
than ten years ago at the Nanjing residence of Mr. Yang Renshan, I used the highest-powered microscope
and saw this for myself. This is the second way in which science approaches Buddhism. 

Darwin (ritiene) holds that the origin of the human race stems from racial qualities being passed down, left
aside, or gradually transformed. Although this shares with Buddhism an illumination of why there is a
diversity of things in the world, they all achieve their differences as a result of the accumula ic power (di
forza karmica), moral character, personal behavior, and so on. A seconda del loro karma ognuna si eleva o
scompare. C’è ancora molto da imparare, ma rispetto al Vecchio insegnamento che il cielo diede la nascita
all’umanità questo è sicuramente un miglioramento. This is the third way in which science approaches
Buddhism.  (Niente più credenza di un dio o il cielo che dà vita agli uomini) nel buddhismo la differenza delle
cose la fa il karma. A seconda del proprio karma, del carattere morale e del comportamento poi ci saranno
le diversità e le modifiche.
Biologists believe that the human body is composed of circulatory organs and so on. But its blood and flesh
are able to operate thanks to innumerable cells accumulating, living, and dying. Along with what the
Buddhist scriptures call “viewing the body as an accumulation of creatures,” these can be considered the
first steps of incarnation. It is from these “root bodily creatures” that a body comes about. Clearly the two
concepts match each other. This is the fourth way in which science approaches Buddhism.   CORPO COME
ACCUMULO DI CELLULE E SECONDO BUDDHISMO CORPO COME ACCUMULO DI CREATURE
(REINCARNAZIONE).

Physicists believe that the three natures of solid, liquid, and gas are the basic qualities of all things. The
Buddhist scriptures speak of the Four Great Elements: Earth is solid nature; Water is liquid nature; Wind and
Fire are gaseous nature, since when the Wind moves, Fire heats up. All are forms of energy, like light,
electricity, heat, and so on. This is the fifth way in which science approaches Buddhism.   SCIENZA PARLA DI 3
STADI, BUDDHISMO PARLA DEI 4 ELEMENTI.

La prima parte del saggio finisce dicendo che 2000 anni fa queste teorie erano già presenti nelle scritture
buddhiste. Non ci sono nuove scoperte della scienza che qualcuno abbia già scoperto nel buddhismo. Più la
scienza diventa vigorosa e più gli studi buddhisti l’accoglieranno. Buddhismo all’apice e detentore di una
certa verità.

Ding fubao discorso diverso: 1920 e un suo amico arriva a shanghai e ha bisogno di un trattamento medico.
Fubao gli dice di leggere anche le scritture buddhiste oltre al trattamento medico. L’amico accetta. Dopo
qualche giorno l’amico si sente meglio e torna da Fubao dicendogli:

«In this sick world, there are those who rave wildly about the gods and spirits; they are all mentally ill.
The Japanese have translated this illness as ‘psychosis’ (jingshen bing)*. Of course none of it is real: There
are no gods or spirits, and thus the karma, rebirth in the past, present, and future, and other matters
discussed in the Buddhist scriptures are all just absurd falsehoods! Recently, new teachings are being
developed day by day, and science is daily thriving more and more. Look-ing at all the superstitions from
ancient times, such as gods and spirits, karmic retribution, and so on, they have all crammed up the
minds and spirits of the New Youth (xin shaonian o xin qingnian). They are also the enemies of science. It
would be good to sweep them all away at once! How is it that you, sir, can take on the task of promoting
Buddhist studies, yet without verifying the truth of karma, rebirth, and so on described in the Buddhist
scriptures, you constantly talk of the existence of spirits? How is that not equal to constantly going
against the common sense of this new world? As for this sort of absurd false reasoning, those who now
study new learning would not only cry out loudly and bitterly denounce it, but if you printed it and
distributed it throughout the country, they would all rise up and attack your error. You, sir, are a
physician. For you to be like this, I’m afraid that your good name will be sullied and have thus used these
harsh words to give you advice.»

* Interessante perché questo è un periodo in cui I cinesi vanno a studiare in Giappone. I cinesi intellettuali
considerano il Giappone come un paese dal quale possono imparare qualcosa. Tra cui la terminologia che
riguarda anche la questione medica. (tutti i letterati hanno le nevrosi che sono viste come qualcosa di
buono.)

Fubao di fronte a questo commento gli risponde: «If something does not exist and yet one believes that it
does, that is called superstition. If something does exist and one believes in it, that is true belief and should
not be termed superstition. Spirits, karmic retribution, Hell, and so on, these are all true things. They are not
falsities expounded by people in the past. To expound (spiegarle) them is not some kind of stratagem, and
to believe in them is not superstitious.»

Per spiegare meglio il concetto aggiunge: “Un uomo cieco può non vedendo il sole dire che il sole non
esiste. Una persona sorda non sentendo il tuono potrebbe dire che non esiste, eppure sole e tuoni
esistono. Perché il cieco e il sordo dicano che non esistono comporta che si stanno ingannando. Coloro che
oggi non credono negli spiriti, nella retribuzione karmica e cose del genere sono proprio come il cieco e il
sordo dell’esempio.”

L’amico gli dice: “Spirits, karmic retribution, Hell, and so on, I believe that they do not exist, while you, sir,
believe that they do. For these types of conundrum, there’s never any conclusive evidence either way. If I
may ask, sir, what means do you have of proving that they exist to refute my belief that they do not?”

Ding gli spiega: “I actually have a wondrous method of proving that they do exist and, thus proving that
they do, to refute your belief that they do not. However, today I will first make an agreement with you,
which will calm your mind and steady your qi. Take this book in which this wondrous method is inscribed,
and read it from cover to cover. Don’t stop in the middle before you’ve read to the final section, for this
would be to fall prey to empty talk. If you encounter doubts, please consult the writings that others have
made on their true investigations, in order to experimentally confirm their truth or falsity. In this way, your
ring of doubt will be totally smashed apart.”

L’amico legge gli scritti elencati nella collezione che gli dà Ding e dopo un giorno di lavoro finisce di leggere
tutto. Gli chiede poi quale sia il metodo migliore per iniziare a leggere le scritture buddhiste. E Ding lo guida
passo dopo passo. L’amico è pieno di gioia: “Today I have confirmed that there are indeed spirits, there is
indeed karmic retribution, there is indeed rebirth and all the rest! All one needs to do is read the Buddhist
scriptures. What I have gained in ten years of reading books is not equal to that gained by one evening of
discussing them! Sir, first you used medicine to treat my body, then you used Buddhist studies to treat my
soul! Once the body reaches its end, the soul continues forever without end. My gratitude is boundless; how
could I repay you?”

Vediamo che Ding sembra una persona che dà una cura per il corpo ma anche una cura spirituale e
culturale per la mente. La carriera di Fubao è una carriera importante: traduttore, ma anche adotta la
medicina scientifica, un broker tra medici che sono stati istruiti all’occidentale e praticanti riformisti della
medicina cinese. L’esperienze di ding illustrano il modo in cui la malattia e lo healing restano associati a
concetti di moralità e virtù morale, persino nel più impegnati dei modernizzatori. Attraverso ding si può
esaminare la crescita delle professioni moderne in Cina e la lotta per raggiungere un monopolio
professionale sulla pratica.

Nelle aree fuori dall’europa e dal nord america la storia della modernizzazione è controversa a causa di
quegli assunti sono già precostituiti in una ricerca. Per la maggior parte degli storici provenienti
dall’occidente la modernità è stata vista come desiderabile, un set di valori provenienti dall’illuminismo e le
storie della modernizzazione in altri parti del mondo hanno avuto la tendenza a focalizzarsi su quanto
fossero meno moderne rispetto a quelle occidentali.

Nella storia cinese storici sia occidentali che cinesi hanno privilegiato le visioni di una generazione di
modernizzatori che sono diventati maturi nel primo ventesimo sec che furono strumentali nella fondazione
delle istituzioni moderne in cina (la generazione del 4 maggio). Le riforme sociali, scientifiche,
dell’istruzione, politiche promosse da questa generazione tentavano un rifiuto simultaneo e uno
sradicamento di tutti gli elementi non scientifici e conservatori della vita cinese. La medicina locale era
altamente vulnerabile perché molte pratiche erano superstizioni e mancavano di standard governativi, non
si conosceva e utilizzava la fisiologia e l’anatomia moderna. Veniva ritenuta retrograda.

Le critiche furono abbastanza forti da condannare la medicina cinese a morte nelle menti dei leader del
movimento del 4 maggio. Anche i sostenitori della medicina cinese concordavano che vi erano molti difetti
che dovevano essere emendati. Ma erano più interessati ad assimilare la conoscenza medica moderna per
riformare la medicina cinese e renderla abbastanza razionale e scientifica per una Cina che si andava
modernizzando.
Vari studi sulla modernizzazione che enfatizzano la capacità di popolazioni locali di creare delle forme
“ibridate” di modernità in cui le tradizioni non implicano più un contrasto con la modernità come era nel
discorso della modernizzazione o nel dominio del conservazionismo che guarda indietro. Invece ci sono
delle invocazioni interessanti a delle modernità alternative o alternative alla modernità.

Uno studioso offre una spiegazione sul dominio della modernità: lo stato nazione, l’oggetto della maggior
parte della scrittura post illuminista. La nazione è colui che ha la cultura e esiste nella competizione sociale
di tipo darwinista con altre nazioni. Richiede una storia continua che dimostri il progresso nell’attuazione di
modernità da parte anche dei suoi cittadini. Questa narrazione fornì alle nazioni occidentali una sorta di
giustifica per l’imperialismo del tardo 19 sec. L’unica giustificazione per la nationhood: se una razza poteva
mostrarsi in grado di andare al passo col progresso storico. Se si guardano le relazioni di potere del tardo 19
sec non ci sorprende che i modernizzatori divennero degli eroi e furono celebrati in molti resoconti della
storia moderna cinese per i loro tentativi di rendere la “razza cinese” adatta alla sopravvivenza nella
modernità. Le loro narrazioni potevano essere a volte anche semplicistiche. C’era sicuramente la richiesta
di un modernismo nuovo e nazionalista che veniva da chi era più culturalmente conservatore. Qualcuno
che era tra due fuochi: la cultura e la lealtà alle strutture di potere della Cina imperiale, ma anche gli
imperativi della scienza e la modernità.

La storia di fubao illustra tutte le sfide del progetto di modernizzazione al servizio dello stato nazione
perché fu una figura cruciale nell’adozione della medicina moderna in Cina. Ebbe un’istruzione classica,
studiò matematica e medicina anche prima dell’abolizione del servizio civile imperiale nel 1905 (sistema
degli esami). Tra 1909 e 1921 tradusse, pubblicò 83 titoli medici la cui maggior parte fu tradotta dal
giapponese. Contribuì a una serie di riviste mediche del tempo e i suoi scritti dominavano il mercato del
primo 20 sec. Quello che fece fu prodigioso e eclissò gli oltre 50 anni di sforzo missionario per creare una
terminologia per tradurre la medicina moderna in cinese. Con le traduzioni e le pubblicazioni di ding il
Giappone diventò la fonte primaria della terminologia medica moderna in Cina. Dopo che il Giappone ha
preso tutto dalla Cina è il turno della Cina di prendere dal Giappone. Oltre a scrivere e tradurre testi medici
stabilì anche una sua casa editrice a shangahi che lo rese ricco. Tanto da renderlo un grande filantropo nella
sua città natia. Riflesso di una fluidità sociale all’inizio del 900 in Cina (trattati ineguali, emergere della
stampa che diede nuove opportunità ai letterati precedenti e contribuì all’erosione tra le differenze di
classe)

Fubao non ebbe mai una laurea come medico dotto(?) nonostante tutta la sua conoscenza medica. Oggi è
ricordato soprattutto per le sue pubblicazioni e traduzione. 4 delle sue pubblicazioni divennero dei
riferimenti standard nel loro campo poiché era particolarmente dotato nelle sue conoscenze classiche.
Divenne un buddhista devoto partecipando a quel movimento laico del periodo. Contribuì al movimento
traducendo un dizionario enciclopedico del buddhismo tradotto dal giapponese. Aggiunse il lavoro al
mercato borghese che iniziava a far richiesta di questo tipo di opere. Era interessato anche al taoismo e
pubblicò una compilazione dei testi più significativi del canone monumentale di epoca ming. Collezionava
anche monete e pubblicò una guida alla numismatica cinese.

Attraverso la vita di ding è possibile vedere molti dei cambiamenti e contraddizioni socio-economiche del
periodo dei tardi Qing e dell’era repubblicana. Si capisce attraverso la sua esperienza la promessa
mantenuta e non mantenuta della modernizzazione medica in stile occidentale. Le esperienze di ding
illustrano i modi in cui la malattia e lo healing rimasero fortemente associate alla virtù morale anche nella
mente dei modernizzatori incalliti. Si può esaminare la crescita delle professioni moderne in Cina a partire
dalla sua biografia.

Ding è stato un maestro di matematica e aveva delle ambizioni di un certo tipo che non furono portate
avanti con la caduta dei Qing. Con la guerra sino-giapponese del 1894-95 la Cina aveva capito che doveva
modernizzarsi militarmente e politicamente come il Giappone. Ding capì quindi che il Giappone era uno di
quei paesi a cui guardare con interesse e iniziare un lavoro sul concetto di igiene, per esempio. Ci sono delle
contraddizioni che lo rendono, rispetto agli altri, più “simpatico” anche perché aveva guadagnato un sacco
di soldi. Prima di tutto attraverso la fortuna: aveva fatto un esame arrivando primo e gli aveva dato
l’autorità per pubblicare nelle riviste mediche del tempo e una volta acquisito un ceto tipo di competenza
era arrivato in Giappone incontrando un gruppo di gente della sua stessa città che si presero cura di lui. In
Giappone poi inizia a pubblicare una sorta di diario di viaggio in un giornale del 1909 “Le notizie mediche”.
Aveva una sorta di mecenate cinese e le esperienze di ding in Giappone lo resero un forte sostenitore della
modernizzazione della medicina in Cina. Proprio il giorno del suo ritorno a Shanghai dal Giappone scrisse a
He Lianchen 何廉臣 (1861-1929): “La maggior parte dei medici nella capitale giapponese guarda dall’alto
in basso la medicina cinese, eppure tutti accolgono i farmaci cinesi. Le loro ricerche sulle medicine cinesi
sono su base scientifica e non in termini di yin e yang e delle Cinque fasi. I farmaci cinesi contengono
eccellenti ingredienti ma le loro vere qualità sono rimaste spesso nascoste dietro teorie erronee.”

Non tutti i colleghi di ding erano pronti ad accettare che le teorie mediche cinesi fossero erronee e quindi li
portò a un dibattito acceso, quasi a una disputa che di solito avveniva su un giornale medico. Ding è un
iniziatore di un nuovo modo di vedere la medicina cinese. Crea anche una nova associazione che attrae
alcune centinaia di membri per merito del suo prestigio personale in parte perché aveva insegnato in una
grande accademia della nazione, ma anche a causa della pubblicità dovuta al successo nel suo esame
medico sopracitato. C’era sempre una grande audience a seguire le sue parole, anche se qualcuno poteva
essere contrario alle sue idee. La sua idea principale era quella di rendere scientifica la medicina cinese,
perché aveva osservato i medici giapponesi che seppur consideravano la medicina cinese un prodotto
inferiore consideravano il campo dei farmaci cinesi efficaci.

Nel 1911 cadono i Qing e anche lui è messo in una situazione di potenziale disastro, essendo il suo successo
dovuto al patronato di due funzionari Qing piuttosto importanti. Uno dei due verrà ucciso mentre si reca
nel Sichuan per sedare la rivolta. Ding scrive anche una poesia in cui esprime i suoi sentimenti di fronte al
cambiamento, che potrebbe rivelarsi negativo per lui.

Dagli inizi dell’era delle Nuove Politiche (1901-1911), Ding aveva cercato attivamente di fare soldi
utilizzando la sua formazione nella scienza moderna. La caduta dei Qing, e quindi anche delle sue speranze
di ottenere una posizione ufficiale, lo resero ancora più determinato a fare fortuna negli affari. Oltre a
promuovere le sue traduzioni di testi medici moderni nelle pagine delle nuove riviste mediche e a comprare
spazio pubblicitario per includerle nel giornale di Shanghai Shenbao 申報, Ding incominciò a darsi a imprese
ambigue per fare soldi.

Nel 1910 e 1911, una serie di annunci pubblicitari per le preparazioni del farmaco di Ding apparvero su
Shenbao. Il primo farmaco, “Pillole di Pinellia ternata contro il catarro” (banxia xiaotan wan 半夏消痰丸),
sarebbe stato efficace per combattere una varietà di malattie, assottigliando le secrezioni dei tubi
bronchiali, migliorando la tosse notturna e l’asma. Poteva essere usato per curare bronchiti, la tubercolosi,
l’influenza, la polmonite e la pleurite. Ogni bottiglia costava parecchio. Il secondo farmaco erano le «Pillole
per integrare sangue purificato» (jingzhi buxue wan 精制補血丸). Si dichiarava che il farmaco curasse tutte
le malattie ematiche, l’itterizia, la diarrea cronica, la malaria e l’eccesso di libidine. Anche il prezzo di questo
farmaco era molto elevato.

Molto più tardi, nel 1943, ci fu un breve articolo biografico in una rivista cinese chiamata “monete” che
lodava ding per aver promosso l’uso della radice della pianta di cotone per curare le malattie dei polmoni.
C’era una conferma che questi preparati fossero oggettivamente buoni. Però altro suggerisce invece che
ding possa aver usato erbe scadenti per fare dei preparati molto costosi e trarne così un considerevole
profitto.

Dal 1912, l’anno della fondazione della Repubblica di Cina, Ding si dedicò alle attività relative all’editoria
commerciale. Pubblicò una serie di traduzioni dal giapponese chiamate Compendio medico di Ding (Dingshi
yixue congshu 丁氏醫學叢書).  Ding spiegò come, pur avendo studiato i classici medici cinesi, dal Canone
interno dell’Imperatore giallo ai quattro famosi medici della dinastia Yuan, fu solo dopo l’incontro con
anatomia, fisiologia, farmacia e igiene (weisheng 衛 生 ) che riuscì a sconfiggere la sua tubercolosi.
L’esperienza della tubercolosi lo segnò molto. Aveva anche pubblicato già 4 libri sul trattamento della
tubercolosi e aveva attribuito il progresso medico alla specializzazione medica. Osservò che anche se i libri
medici cinesi avevano molte introspezioni buone, solo la specializzazione, frutto della scienza moderna,
aveva reso possibile dei progressi significativi. Nel 1913, Ding fece concorrere il suo Compendio per due
competizioni internazionali e vinse il primo a Roma e a Berlino. Aveva utilizzato la sua conoscenza del
giapponese e della medicina occidentale per raggiungere il successo e la fama. Le sue attività di
pubblicazione non solo gli permisero di sopravvivere in assenza dei suoi patroni, ma addirittura lo resero
ricco. Con un capitale sempre più forte, Ding si costruì delle case nella sua patria e inizia ad assumere
personale per la sua impresa editoriale.

Nel 1914, all’età di 40 anni (41 per i cinesi), Ding ebbe una sorta di crisi o di illuminazione. Scrisse una nota
a se stesso sul retro di una fotografia, in cui si chiedeva se sarebbe stato capace di guadagnare senza
ingannare la gente, senza ricercare il benessere, gli abiti eleganti e il sesso. «Guardati, sei più un gentiluomo
(junzi 君 子 ) o un vile (xiaoren 小 人 )?» Da questo momento in poi, le attività filantropiche di Ding si
moltiplicarono. Si dedicò al buddhismo e divenne vegetariano (regime alimentare frequente anche nei laici
buddhisti dell’epoca). Nel 1917 smise di fumare e donò i soldi risparmiati dalle sigarette all’Orfanatrofio di
Longhua. Nel 1918 iniziò a donare libri delle sue immense collezioni a varie biblioteche. Il contrasto tra junzi
e xiaoren era parte del codice morale che doveva guidare la pratica dei funzionari confuciani e dei dottori.
Un gentiluomo si preoccupava del benessere della famiglia, della nazione, della comunità. Un vile era più
interessato ai guadagni personali. Nel caos degli anni finali della dinastia Qing e l’abolizione degli esami
imperiali, le speranze di Ding iniziano a diminuire e sa che non può occupare una posizione ufficiale perché
troppo legato a coloro che avevano cercato di sopprimere la rivoluzione del 1911. È quindi un disilluso e
trascorre alcuni anni nella auto-promozione.

Un articolo di Henrietta Harrison parla di un tipo di studiosi confuciani che vedevano la malattia come una
punizione proveniente dal cielo per i propri peccati. C’è una sorta di trattato pedagogico scritto da Fubao
sulla tubercolosi che si chiama: Diari della guerra dei germi della tubercolosi (Laochong zhan-zheng ji 癆蟲
戰 爭 記 , 1916), Ding Fubao racconta la storia strappalacrime di un insegnante di matematica
(evidentemente lui stesso) infettato da germi della tubercolosi a causa della sua mancanza di igiene e delle
cattive abitudini –fumo, alcol e prostitute. L’insegnante contagia uno studente leccando una matita
condivisa e si sente in colpa. Poi, i batteri invadono uno dei testicoli dell’insegnante, che viene rimosso
chirurgicamente. In convalescenza, contagia il figlio di due anni, che muore di meningite tubercolotica. La
moglie si ammala di tubercolosi polmonare poco dopo. Lo scenario si fa ancora più cupo: bisogna annullare
il matrimonio di una delle figlie; un parente acquisito che vive in campagna si ammala e muore perché la
sua infezione polmonare è scambiata per tubercolosi a causa della storia familiare. Le attività caritatevoli di
Ding per promuovere l’alfabetizzazione nei confronti della tubercolosi sono quindi motivate, almeno in
parte, dal voler espiare il suo senso di colpa come «untore».

Ding fubao praticava la meditazione, era filantropo, donava il suo tempo come medico e i giornali locali
riportavano e lodavano le sue buone azioni. Anche se lo criticavano alcune volte. Nel 1935 c’è un articolo
che parlava del figlio maggiore di ding e della sua malattia mentale venutagli quando era uno scolaro e non
era mai uscito fuori (non ho capito se il figlio o la malattia) nonostante il padre avesse chiamato uno
specialista. Un altro giornale ne 1947 spiegava che non solo questo figlio soffriva di un disagio mentale, ma
che il figlio più giovane era morto da bambino e che le sue due figlie erano gravemente ammalate. Si
costruisce una sorta di sketch per cui ding fubao fa buone cose, è un bravo medico, però ha una famiglia
orribile. Pare che in realtà l’unico a essere sfuggito alle malattie fosse il secondo figlio. L’autore dell’articolo
concludeva: “non ci sorprende che fubao sia diventato un buddhista vegetariano e filantropo perché di
sicuro dovrà passare il resto della sua vita espiando i suoi peccati e quelli che ha inflitto alla famiglia.”

Anche se ding cercò di stabilire la medicina moderna in Cina, traducendo testi dal giapponese e mandando
l’unico figlio in salute in germania per prendere un degree medico “bonafide” e costruire un ospedale
moderno in cui lavorare, le motivazioni di ding erano più complesse rispetto a una semplice convinzione
nella superiorità della medicina moderna. All’inizio era persuaso a studiare la medicina moderna per
l’opportunità di avanzamento nel governo delle nuove politiche. Quando fallì il tentativo cercò di usare il
potenziale per un’altra generazione. La sua comprensione della teoria dei germi come causa di malattia lo
portò alla realizzazione che lui era stato il vettore di molti casi nella sua famiglia. Un fatto che interpretò
nella cornice morale buddhista e alle teorie confuciane. L’avidità e la corsa al guadagno personale a spese
della società sono sempre punite.

Ding si descriveva come un qualcuno interessato a ogni genere di medicina e probabilmente derivavano
dalle sue frequenti e lunghe malattie e dalle morti intorno a lui. Nel 1899 ha una prima lunga malattia e
legge molta letteratura medica cinese cercando molti rimedi però invano. Nel 1901 cerca di recuperarsi
dalla tubercolosi in una casa di un amico a shaghai e l’amico gli dà delle istruzioni di medicina occidentale.
Probabilmente le terapie dell’epoca non erano molte efficaci comparate con le terapie per la tubercolosi
moderne, però per ding i nuovi regimi terapeutici e nuove terapie batteriologiche dovevano essere
particolarmente convincenti. Alla fine lui guarì nonostante la sua biografia ci dice che ben 12 membri della
sua famiglia morirono di tubercolosi, incluso il bambino di 2 anni. Nel 1933 ding inizia una sorta di società di
studio cinese per la malattia polmonare proprio nella sua città natia. Inizia a dare migliaia di copie dei suoi
libri e pamphlet sulla prevenzione per la tubercolosi. Diventa un informatore scientifico. Nonostante la sua
immensa influenza personale a shanghai e dintorni, sia per sue azioni personali sia attraverso le sue
traduzioni, l’unica qualifica ufficiale in medicina occidentale era il certificato avuto durante l’esame medico
del 1909. Insufficiente per qualificare ding agli occhi degli stranieri o a quelli dei medici educati
all’occidentale del tempo. La posizione liminale di ding nel mondo medico è interessante: restava un
membro di una serie di associazioni della medicina cinese, ma riteneva che la maggior parte delle teorie
mediche cinesi fossero inutili e andassero eliminate. Nel 1911 traduce un libro sul mondo medico e nella
prefazione dice che: “Le arti mediche occidentali non hanno avuto ancora degli avanzamenti che sono vicini
al completamento. Tra le prescrizioni e i farmaci della Cina ce ne sono alcuni che sorpassano quelli degli
occidentali. Se noi ci esercitiamo e facciamo del nostro meglio per investigare le medicine cinesi allora ci
saranno sicuramente nuove scoperte. Questo renderà possibile sostituire i farmaci occidentali e curare le
malattie che la medicina occidentale è ancora incapace di curare. Queste cose possono essere chiamate a
tutti gli effetti delle scoperte di significatività mondiale.”

Per ding l’investigazione delle medicine cinesi si riferiva a un’investigazione scientifica. In un’altra rivista nel
1939 scrive: “Per 40 anni ho dichiarato che la sintesi di medicina cinese e occidentale deve iniziare dal
rendere la medicina cinese scientifica.”

Nel 1935 le traduzioni di ding caddero in disuso e vennero sostituite da altre traduzioni della Associazione
missionaria medica cinese, della commercial press, ecc. nonostante tutto si può dire che i termini della
traduzione giapponese introdotti da ding furono significativi perché i termini evitavano l’uso di termini
medici preesistenti dalla letteratura medica classica. Per un giapponese che si voleva modernizzare
nell’epoca meiji lo scopo era stato quello di “congedare” la scienza cinese in favore di una tecnologia nuova
occidentale. Usare una vecchia terminologia avrebbe solo aggiunto confusione e ci doveva essere un
contrasto diretto, modo molto diverso dei giapponesi rispetto alle strategie di traduzione dei missionari che
per accattivarsi i sostenitori avevano dovuto riadattare termini tecnici e concetti medici cinesi esistenti e
dar loro un nuovo significato.
Dopo le vittorie giapponesi nella guerra sino-giapponese e contro la russia, la maggior parte dei cinesi era
d’accordo nel fatto che una rottura netta con la conoscenza tradizionale cinese era necessaria. Gli studenti
andavano quindi spessissimo in Giappone per impararne i segreti del successo soprattutto militare e
tecnologico. Ding Fubao era il viso medico di questo movimento in Cina. Non solo propone e incoraggia
l’uso di termini che non siano reminiscenti della medicina cinese classica e lo fa attraverso gli sforzi dei
giapponesi medici di usare termini non riconoscibili e di fare diversamente dai missionari cristiani, ma
soprattutto ding ha un posto importante nello sviluppo di una professione medica in Cina. Mostra con la
sua carriera delle contraddizioni delle ere in cui è vissuto: sotto i Qing era quello che veniva posto a guidare
la creazione della medicina moderna a servizio dello stato cinese, nonostante non avesse un diploma
medico perché nella Cina tradizionale era lo stato a decidere quanta istruzione fosse sufficiente tramite
degli esami; i leader dell’era repubblicana invece erano stati quasi tutti all’estero, in europa, in america, in
Giappone e lo stato repubblicano richiedeva dei diplomi stranieri o degli equivalenti (come per esempio un
diploma dato da un college missionario in Cina) piuttosto che gli esami di stato.

Nel 1915 furono create due associazioni professionali della medicina: l’associazione medica nazionale e
l’associazione medica e farmaceutica repubblicana. Queste erano state stabilite da e per dei laureati delle
scuole mediche giapponesi. Le associazioni dovevano investigare la qualità dei praticanti della medicina
occidentale. In genere l’associazione medica nazionale divideva i membri in tre classi: regolari (graduate di
scuole mediche straniere o scuole mediche in Cina certificate e potevano leggere e scrivere in almeno una
lingua straniera), associati (avevano dei degree Medical Doctor riconosciuti, ma non avevano conoscenza di
una lingua straniera) e onorari (includevano persone distinte che avevano reso un qualche servizio alla
Cina). Fubao ricevette dall’associazione la nomina di membro onorario proprio per riconoscere il suo ruolo
nel portare in Cina la medicina occidentale.

Nonostante poi fosse stato escluso dalla membership, comunque fu anche direttore del Sanatorium della
tubercolosi di Shanghai. Fondò il suo ospedale, però non riuscì a ottenere nessuna delle posizioni mediche
del governo repubblicano perché c’era una separazione tra dottori senza qualifiche e quelli che
rappresentavano o stato cinese modernizzato. Situazione che continuò fino dopo la rivoluzione comunista
nel 1949.

Laddove il governo Meiji giapponese, avido di modernizzazione, aveva patrocinato medici tradizionali
competenti e li aveva inseriti nel suo sistema nel 1873, il governo repubblicano cinese consentiva a dei
dottori istruiti all’eserto di monopolizzare le posizioni di influenza medica ma senza che si creasse un
sistema universale di licenza medica e quindi la pratica medica restava senza grandi regolamentazioni. In
questa situazione ding era una figura rispettata grazie alla sua grande conoscenza medica occidentale e
poteva fare cose che i laureati stranieri non potevano fare.

Alla fine ding realizzò che molti sforzi fatti dai dottori educati all’occidentale per proteggere loro stessi dalla
competizione con i praticanti medici cinesi non erano tanto per promuovere la scienza e la
modernizzazione, ma piuttosto fatti per proteggere i loro redditi, quindi sforzi moralmente ambigui.

La medicina resta un’impresa morale. Da un certo punto di vista la carriera di fubao è un esempio di come
uno studioso addestrato nelle scienze occidentali dai sostenitori del movimento dell’autorafforzamento tra
il 1860 e 1895 divenne poi la fonte principale di informazioni sulla medicina occidentale nelle prime decadi
della repubblica di Cina. I migliori sforzi dei missionari medici occidentali e dei dottori cinesi che avevano
studiato in occidente non furono in grado di sconfiggere, superare il prodigio di Ding almeno fino ai tardi
anni 20.

Da un altro punto di vista Ding rappresenta un’elite letteraria cinese che cercava di promuovere i valori
culturali cinesi adattandoli a un sistema educativo moderno. L’influenza di ding su una generazione di cinesi
fu quella di rendere i principi e la terapeutica della medicina occidentale accessibile e comprensibile a una
certa quantità di cinesi per la prima volta. Però fu proprio questa ricerca della medicina moderna che portò
ding a comportamenti moralmente disdicevoli e a capire che aveva avuto un ruolo importante nella
diffusione della malattia che aveva ucciso i suoi studenti e molti membri della sua famiglia. E per questo la
seconda metà della sua vita fu trascorsa a tentare di correggere questi difetti morali e a usare la tecnologia
della stampa moderna per preservare la letteratura e cultura cinese tradizionale.

La medicina occidentale in Cina non era considerata moralmente neutra e i suoi praticanti erano spesso
visti come moralmente corrotti. Se questo era vero per Ding Fubao, allora tutta la moltitudine di dottori
della medicina occidentale con varie qualifiche e che occupavano circa un terzo delle colonne di giornali
nell’età repubblicana, allora dovrebbero ricordarci che la diffusione della medicina occidentale nel mondo
non è stata qualcosa di neutro (traevano i medici profitto da ciò che tirava).

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