In un sistema turistico in continua evoluzione, il comparto alberghiero si è trovato
fortemente sotto pressione per la sempre più agguerrita concorrenza di proposte alternative. Da un lato l’affermarsi del viaggiatore “fai da te” alla ricerca di realtà in grado di restituire a pieno lo stile di vita dei luoghi e il contatto con il territorio, dall’altro l’affermarsi di una tipologia di domanda orientata in prevalenza al lusso, hanno inizialmente messo in difficoltà il sistema alberghiero. Alla componente tradizionale della ricettività, infatti, si è chiesto nello stesso momento di reggere al contraccolpo legato a una domanda turistica che cerca altro rispetto all’albergo e, allo stesso tempo, di intercettare nuovi flussi che prediligono sistemazioni alberghiere di fascia elevata. Si tratta in tal caso di turisti con alto reddito, provenienti dai Paesi di nuova industrializzazione che, pur rappresentando una quota ridotta della popolazione del Paese da cui provengono, a livello complessivo sono in grado di generare flussi turistici rilevanti, caratterizzati da elementi peculiari. Sono turisti che viaggiano in gruppo, raggiungono in aereo le loro destinazioni, gradiscono cibi differenti e hanno una diversa gerarchi di interessi, per lo più shopping, meno mete culturali, fatta eccezione per i monumenti e le attrazioni più iconiche. Si tratta di una domanda focalizzata sulle grandi strutture alberghiere, preferibilmente parte delle catene dei brand più noti, in grado di garantire standard internazionali di offerta. L’avvento del turismo “fai da te” non ha dunque significato la scomparsa di quello organizzato, che continua a rappresentare una quota importante della domanda, soprattutto in relazione al turismo di lungo raggio. In particolare, la crescita dei flussi dal sud est asiatico ha portato l’incremento di un nuovo turismo organizzato di lusso, trainato da promettenti business di nicchia (matrimoni all’estero, shopping, ecc.). È dunque il sistema alberghiero di qualità a intercettare meglio le esigenze di questi nuovi flussi turistici, che si caratterizzano anche per l’elevata disponibilità di spesa. La risposta del settore alberghiero alle nuove esigenze del mercato non ha, del resto, tralasciato il turista autonomo che, pur pernottando altrove, trova oggi nelle strutture alberghiere la risposta ad alcune delle sue necessità, dai centri benessere ai ristoranti di qualità, ai servizi alternativi (ad esempio spazi espositivi e aree di business). Proprio grazie alla capacità di adattarsi a questi tipi di domanda nuovi e profondamente differenti, dopo una prima fase di transizione, gli alberghi stanno recuperando la loro centralità nella capacità ricettiva di un Paese e sul mercato turistico globale. Questa centralità non rileva soltanto per l’industria turistica, ma contribuisce a rafforzare lo stretto legame tra il sistema alberghiero, lo sviluppo turistico e la crescita dei territori. Una struttura alberghiera di qualità si caratterizza, infatti, oltre che per l’attenzione che rivolge al singolo cliente, anche per l’integrazione con il territorio circostante. In particolare, la tendenza sempre più diffusa è quella di realizzare progetti di riqualificazione di strutture alberghiere con ricadute sul territorio circostante (aree pedonali, parcheggi pubblici e privati, piste ciclabili, aree verdi, collegamenti con il trasporto pubblico locale),
6 • Quaderni 04 - 2018 | Il sistema alberghiero italiano