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Mario Gerosa - Sara Magro

100 alternative al classico viaggio

Nuove frontiere da esplorare per turisti originali

2011 Morellini Editore by Siscom S.r.l. Via De Sanctis, 35 - 20141 Milano tel. 02/28970820, -fax 02/2893997 www.morellinieditore.it info@morellinieditore.it

Copertina: Vito Manolo - Roma Progetto Graco: marino.gotti@alice.it

ISBN: 978-88-6298-172-9

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Prefazione
di Enrico Ducrot

Introduzione Non si viaggia pi come una volta Geografie virtuali 13 Viaggi virtuali (o Cyber turismo) 15 Web Surfing 17 Turismatica 18 Tecnoturismo (o Flashpacker tourism) 20 Souvenair 20 Digital nomad 21 Tech tourism 21 Paranormal tourism Lo spettaturista (Turista e spettatore) 22 Reality show tourism 24 Cine e teleturismo 27 Vipwatching 28 Set-jetting I futuribili 29 Turismo spaziale Medical tourism 32 Smile tourism e Turismo medico 35 Turismo procreativo Turismo di consolidamento (Matrimoni & Co.) 37 Weddingmoon 40 Familymoon 42 Babymoon 45 Birth tourism Viaggiare pericolosamente 47 War tourism (o Turismo bellico) 49 Turismo top secret 52 Shock tourism (o Turismo estremo)

Lacrima tourism 54 Emo tourism (o Turismo delle lacrime) 57 Disaster tourism 59 Mea culpa tourism (MCT) Shopping totale 61 Shopping tourism 65 Flea market tourism (o Turismo da mercatini) 67 Turismo natalizio 68 Viaggi delle pentole Nuove culture 69 Rock tourism 71 Turismo pop 72 Soccer tourism 74 Postmodern tourism (o PoMo tourism) Gli anticonformisti 76 Turismo da Autogrill 79 Lilliput tourism (o microturismo) 80 Gipsy tourism 81 Kitsching 83 Aeroturismo 84 Jail chic 87 Vacanze nei fari 88 Anti-tourism 89 Favela tourism Viaggi immobili (Ovvero sognare di viaggiare) 91 Armchair tourism 92 Turismo adrenalinico sedentario (TAS) 93 Staycation 95 Urbex Il viaggio come ragione di vita 96 Tourisme de force 99 Serial traveller 101 Turismo per sempre e Anno sabbatico
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Indice

Indice

Viaggi di genere 103 Mancation 105 Turismo rosa 107 LGBT tourism (lesbiche, gay, bisex e trans in viaggio) 109 Momcation I neoconformisti 110 Neo Grand Tour 114 Turismo su misura (o Concierge travel) 117 Grey nomads (ma anche Grey tourism o Senior tourism) 119 Cruise tourism + River cruise tourism 121 Photo tour 123 VFP: Visita a Famiglia e Parenti 124 BRIC travellers (i Nuovi turisti) Turismo sostenibile e responsabile 125 Ecoturismo (anche turismo ecosolidale) 130 Volontourism (Volonturismo) 134 Cicloturismo 136 Garden tourism 138 Turismo aborigeno ed etnico (Turismo filantropico) 139 Urbsturismo Viaggi spirituali 140 Turismo religioso 144 New age tourism Viaggi per gioco 146 Turismo dazzardo (o Gambling tourism) 148 Guinness tourism 149 Parkour Vacanze intelligenti 151 Archi-tourism 154 Educational tourism e vacanze studio 155 Turismo letterario (e pittorico)
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157 Turismo teatrale, lirico

e dei festival
158 Vacanze per imparare

Estetica e filosofia del viaggio 160 Vagabonding e new nomadism 163 Walkscaping 165 Slow tourism 167 Turismo emozionale (o sentimentale) 169 Vacilando 171 Perpetual traveler 172 Jetiquette Viaggi della memoria 174 Turismo del tempo perduto 174 Genetourism 174 Vintage tourism Di necessit virt 175 Business travel 178 MICE 179 Team building tourism 180 Microvacanze 181 Survival tourism 182 Sightjogging Viaggiare al risparmio 183 Turismo low cost 185 Couchsurfing 188 All inclusive Viaggi del corpo e della mente (Per staccare la spina) 189 Turismo gourmand (o Turismo culinario) 191 Nightlife tourism 193 Spa tourism 195 Booze cruise 195 SSS (Sun, Surf, Sand) 195 Summer seeker 196 Island hopping 197 Con chi partire 204 Bibliografia

Prefazione

e c un settore industriale che ha subito i pi radicali cambiamenti negli ultimi 30 anni proprio il turismo. Queste trasformazioni strutturali non si sono affatto esaurite e proseguono senza dare respiro n agli operatori, n agli investitori, n paradossalmente agli stessi turisti, una minoranza di turisti. Il mercato detta legge con infinit di correnti, mode, abitudini, velocit, inseguite disperatamente dai gestori tradizionali del settore: i mass media, i tour operator, le agenzie di viaggio, i vettori e gli alberghi. Avete mai provato a confrontare contemporaneamente una delle pi autorevoli riviste di turismo inglesi, americane, giapponesi, indiane e italiane? Piene di banalizzazioni, ripetizioni, tutte molto simili tra loro. Saranno forse meglio dei cataloghi dei tour operator, ma non riescono proprio a soddisfarci, non riescono ad andare oltre i troppi consigli interessati, e spesso si difendono con bellissime foto. Oggi la vera piattaforma di offerta sono i social network, primo tra tutti Facebook, dove vive la pi ampia e caotica tempesta di idee e di scelte, la pi globale anarchia, il pi sfrenato individualismo. Questa folle condivisione di esperienze ha principalmente cambiato i parametri di scambio di emozioni e di idee e certamente il mondo del viaggio (qualsiasi esso sia) ne diventato uno degli elementi pi simbolici e positivi. Mi sembra di rileggere un po' i temi e le idee della controcultura degli anni Settanta ma con uno strumento milioni di volte pi potente, globale e capillare al tempo stesso e libero dalle ideologie del Novecento. partito quindi un inseguimento tra le tendenze del viaggiare in continua evoluzione e unindustria turistica che cerca di reagire per recuperare la leadership dellorganizzazione (o ingabbiamento?) dello spirito libero del viaggio. Nel frattempo,
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Prefazione

negli ultimi 20 anni, ovvero da quando Internet si imposto, molti tour operator sono morti, molte agenzie di viaggio sono scomparse o si sono aggregate, i vettori si sono fusi. Ed nata una moltitudine di portali. In questo scenario cos mobile emerge un punto centrale nel quale si contrappongono due tendenze. Da un lato la domanda, non soddisfatta dallofferta e che pretende fortemente di meglio. Dallaltro lindustria turistica, che prova a stare al passo, ma ben lontana dal soddisfare le esigenze del mercato. Ma cos che tiene da tanto tempo cos distanti domanda e offerta? Si tratta di un condizione specifica del mondo del turismo, anzi del mondo dei servizi, o tocca anche altri settori? Una delle caratteristiche del turismo quella di aggregatore di ogni settore economico. Il turismo in sostanza non un settore a s, autonomo, ma aggregatore di tutti gli elementi di vita e del territorio nel suo insieme: infrastrutture, servizi, paesaggio, ambiente, popolazione, tradizioni, ecc. Lidentit del territorio nel suo insieme. Non sar quindi che questo scostamento sia proprio da attribuire al modo in cui viene pianificato lo sviluppo del territorio? Sar forse per questo che il termine turismo ha da qualche decennio assunto un significato negativo e dispregiativo, in contrapposizione alla parola viaggiare? Tutte domande a cui gli autori di questo libro esplicitamente ed implicitamente rispondono. Sfogliando lindice dei generi di turismo scopriamo ambiti impensabili fino a qualche decennio fa, e su 22 classificazioni totali, solo 2 o 3 rientrano nel turismo pi tradizionale. Un mondo, quello del turismo nuovo, ancora tutto da comprendere. Gli autori osservano il turismo da unangolazione antropologica ed economica che non pu sottrarsi ad ammonire il lettore, ricordando che non si viaggia pi come una volta. Un lettore viaggiatore (o turista?) che si divertir a leggere delle manie del viaggio scoprendo forse anche un poco le proprie. Al centro di questo libro ci sono s lindustria, il turismo come settore economico e di genere, il territorio, il prodotto. Ma ci siamo soprattutto noi, travolti dal relativismo contemporaneo che mette tutto in discussione, incluso il nuovo modo di essere viaggiatore, salvo poi essere nostalgici del modo di viaggiare di una volta. Un lettura per tutti, ma soprattutto per i tecnici del settore che navigano a vista tra i fragili pilastri del turismo tradizionale e le mille sfaccettature del futuro.
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Prefazione

Una lente salutare, quella di questo libro ma che, se tolta per un momento, pone il tema del viaggio allinterno della crisi del modello economico di questi tempi di transizione. E tolta la lente sappiamo come a monte di tutto questo vi sia la consapevolezza che il modello tradizionale della rivoluzione industriale non pi sostenibile, sia per gli aspetti naturali del nostro pianeta, sia quindi per noi stessi. Il modello dello sviluppo turistico industriale tradizionale, quello di oggi, non soddisfa pienamente la domanda perch mette a nudo le forti contraddizioni di un modello ampiamente superato: quello per cui il turismo distrugge le ragioni per le quali andiamo nei paradisi turistici, ovvero la natura, lidentit del luogo e il paesaggio originale. Il modello progettato negli ultimi 200 anni e che oggi esprime tutti i suoi difetti, tutte le sue criticit, applicato dai paesi occidentalizzati che valgono per il 75% del traffico turistico mondiale. Gigantesche colate di cemento che hanno distrutto i luoghi pi belli del mondo, concentrazioni di inquinamento nei parchi naturali, crollo dei monumenti pi rappresentativi della Storia antica, aria e alimenti velenosi, appiattimento dellidentit della gente, ghettizzazione del turismo, ecc. Esiste una nutrita letteratura sulla contrapposizione tra turismo e viaggio. Ma scopriamo che il turismo non la causa, ma solo uno strumento mal utilizzato, unopportunit persa di un modello economico superato. C anche una componente ben esplicitata in questo libro: quella generazionale. Siamo la generazione ponte, della memoria, che ha vissuto le vacanze dellinfanzia in luoghi che, se diventate mete turistiche, hanno perso molto delle loro caratteristiche originali. Abbiamo anche la fortuna di aver ascoltato le esperienze dei nostri familiari, in particolare di nostri nonni che ci hanno trasferito i ricordi di un mondo oggi apparentemente lontanissimo. Abbiamo assistito silenziosi alla devastazione rassegnandoci che non ci fossero alternative. Viviamo oggi con lossessiva domanda di che mondo lasceremo ai nostri figli; figli che gi credono che il mondo di oggi sia quello di sempre. Il turismo, come tanti altri settori economici, ha dato una risposta a tutto questo: lecoturismo, il turismo responsabile e la pianificazione sostenibile del territorio. Una cosa per desiderare, avere delle esigenze; un'altra riuscire a cambiare il sistema, il modello.
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Prefazione

Vi sono comunque progressi, anche se non abbastanza significativi. Lecologia di mercato una dottrina ormai matura, ma troppo teorica.Traghettare il modello tradizionale in quello nuovo comporter molto tempo e quindi ancora una scia di danni irreparabili. Che lindustria del turismo stia comprendendo che distruggere lasset pi prezioso, ovvero il territorio, ridurr nel medio e lungo tempo il valore stesso dei propri investimenti. Ecco perch credo che il turismo possa svolgere un ruolo fondamentale nel forzare le istituzioni allapplicazione di un nuovo modo di vedere lo sviluppo del territorio. Un modo pi equo, sostenibile, giusto, pulito, e in cui al centro ci sono lambiente e la salvaguardia dellidentit del territorio. Anche per non far perdere il gusto del viaggio di una volta alle future generazioni.
Enrico Ducrot Amministratore Delegato Viaggi dellElefante

Non si viaggia pi come una volta

Introduzione

el 1994 la World Tourism Organization e le Nazioni Unite hanno classificato tre grandi forme di turismo: il turismo domestico, che riguarda gli spostamenti allinterno del proprio Paese; linbound tourism, che riguarda i visitatori che arrivano da un altro Paese; loutbound tourism, che concerne i residenti che si spostano verso un certo Paese. Nel giro di una quindicina danni le cose si sono complicate notevolmente. Quei tre tipi di turismo da allora si sono contaminati, intrecciati, sovrapposti, e adesso risulta veramente difficile incasellare le differenti tipologie. Soprattutto perch i tipi di turismo si sono moltiplicati, dando vita a una ricca tassonomia che riunisce decine e decine di modi diversi di viaggiare, dal turismo massimalista alla quasi negazione del turismo. Ultimamente cambiata proprio lidea di viaggio. Non si viaggia pi come una volta e si inventano forme di turismo nuove di zecca. Tutto iniziato negli anni Ottanta, quando si cominciano a creare nuove destinazioni, cui mai si sarebbe pensato prima. Fino agli anni Settanta, i generi del turismo si esaurivano grosso modo con la vacanza classica, coi viaggi nelle capitali, col Grande Nord, i safari in Africa, e lAmerica Coast to Coast. Negli anni Ottanta si varano nuove destinazioni, che si affiancano alle Seychelles e ai Caraibi, e scoppia la moda di Sharm el Sheik e delle Maldive. Qualche anno dopo si va oltre: non si inventano pi nuove destinazioni. Si reinventa il turismo stesso. Oggi non basta pi parlare del turismo invernale delle settimane bianche, del turismo estivo delle vacanze classiche, del turismo di massa dei charter per Sharm el Sheik. Nel terzo millennio la moda vera lAdjectival Tourism, un turismo (apparentemente) di nicchia con tanti trend nuovi di zecca. Alcune sono categorie costruite a tavolino dagli accademici, altre invece sono
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Introduzione

nate sul campo, generate dalle esigenze di chi cercava qualcosa di diverso. (*) Per definire il turismo, o meglio i turismi, bisogna creare una serie di aggettivi in progress che qualifichino i nuovi modi di viaggiare. Una volta cera solo il Grand Tour, poi col tempo la rosa si allargata a una decina di tipologie di viaggio. Adesso se ne contano moltissime, che giorno dopo giorno entrano prepotentemente nel mainstream, nella cultura e nel linguaggio comuni, oltre che nei tomi degli accademici. Insomma, il turismo sta cambiando. C stata unesplosione che ha portato a una serie di modi differenti di viaggiare. La frammentazione degli studi sul turismo si riflette nelluso del plurale nella rivista scientifica Tourism Geographies (1999) che non fa che riecheggiare il crescente interesse degli studi degli adjectival tourism. (**) Per loro natura, i viaggi dei nuovi turisti appaiono pi concentrati: oggi si sente il desiderio o il bisogno di fare degli short break. Non va pi cos di moda la lunga vacanza in un luogo di mare o in montagna, o il giro del mondo in crociera, ma si preferisce un soggiorno breve, che per deve essere molto caratterizzato, deve distinguersi nettamente dal viaggio classico. Anche per questa ragione sono nati i viaggi pi curiosi che fanno parte dellAdjectival Tourism (noto anche come Specialty Tourism o Turismo specializzato), dal soggiorno nellex carcere alla gita alloutlet, fino al weekend in orbita, con un viaggio nello spazio. La genesi del turismo specializzato si deve a varie cause, ma soprattutto a un deciso cambiamento nei gusti e nella sensibilit della gente. C stato un certo declino del turismo sun and beach (sole e spiagge) e si assiste a un crescente interesse del viaggio nei confronti del turismo. Poi, negli anni 2000 ci sono stati gli attentati terroristici e il problema della recessione, che hanno contribuito a modificare anche le abitudini dei viaggiatori. Sono nati viaggi economici o molto economici, e i voli low cost hanno reso pi flessibile lidea stessa del viaggio. Grazie ai prezzi dei voli pi bassi, la gente ha iniziato a ingegnarsi per creare inedite combinazioni di viaggi creativi, cosa che era pi difficile prima, quando le offerte pi vantaggiose erano quelle dei pacchetti dei tour operator.
(*) Unimportante ricerca sulle varie categorie turistiche la sta sviluppando Alan A. Lew della Northern Arizona University. (**) Christopher P. Cooper, Classic Reviews in Tourism, Clevedon, Channel View Publications, 2003, p. 146).

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Introduzione

Il viaggio fai da te ora diventa un Meccano, un gioco di costruzioni in cui si mischiano in totale libert destinazioni, mode e modi. Ormai la necessit di andare da A a B soltanto un pretesto per costruire il viaggio: non importano pi il punto di partenza e la destinazione, ma quello che sta in mezzo, il tragitto, in una parola, il come. Ormai non si stupisce pi nessuno parlando di destinazioni improbabili dai nomi esotici: la curiosit si deve solo al modo di viaggiare. Siamo nellepoca della personalizzazione, dellon demand. Tutto viene realizzato su misura, su indicazione del cliente: le scarpe da ginnastica, gli skateboard, le auto, i computer vengono resi unici e inimitabili grazie al tocco dellutilizzatore finale, che si sbizzarrisce col suo estro e la sua fantasia. Da questa irresistibile tendenza non sono esenti i viaggi, che negli ultimi anni sono cambiati radicalmente. Non parliamo dei viaggi su misura classici, quelli adattati dagli operatori delle agenzie di viaggio alle richieste dei clienti, cambiando una tappa o eliminando o aggiungendo una gita di due giorni. No, quelli sono comunque viaggi che rispettano i format dei cataloghi, anche quando si propongono come unici e originali. I viaggi dei neoturisti sono veramente inimitabili, perch frutto di una ricerca personale che si innesta su un modo di viaggiare gi molto speciale senza essere per elitario. Pi difficile capire perch si scelgono certi tipi di turismo. Come ha detto Adam R. Kaul, talvolta i cultori delle scienze sociali hanno cercato di definire dei modelli nel caos apparente delle folle dei turisti per creare tassonomie di tipi turistici. Alla fine diventata una specie di laboratorio artigianale. Nella letteratura scientifica emerso un certo disappunto, soprattutto in riferimento alle metafore usate per descrivere il comportamento turistico (lo sguardo, la contemplazione, ecc.), su come creare queste tassonomie (modi di viaggiare versus motivazioni del viaggiare) e su quale tassonomia sia pi corretta. Nella mia esperienza, solo molto raramente i turisti hanno un motivo per essere dove sono. (***) Unaltra novit riguarda gli stimoli che spingono a fare il viaggio. Alle riviste patinate si sono affiancati per esempio i film e la televisione. Quanta gente va a New York o a Cortina sullonda dellultimo cinepanettone?

(***) Adam R. Kaul, Turning the Tune. Traditional Music, Tourism and the Social Change in an Irish Village, New York-Oxford, Berghahn Books, 2009, p. 73.

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Introduzione

Funziona molto anche il teleturismo, con le Film Commission di regioni e Paesi che utilizzano film e sceneggiati come mezzo promozionale per il turismo, adottando come testimonial Don Matteo e Elisa di Rivombrosa. Senza contare i reality show, che hanno contribuito alla nascita e al rapido sviluppo del turismo catodico, che funziona meglio con divi ed ex-divi piuttosto che con i classici documentari. A volte poi ci si lascia ispirare anche dal telegiornale: dopo l11 settembre 2001, limmaginario collettivo stato profondamente turbato dallattacco alle torri gemelle e si sviluppato il cosiddetto Dark Tourism, il turismo oscuro, che contempla tra le sue sotto-categorie il turismo emozionale e il turismo nei luoghi dei disastri. Di questi e altri viaggi, compresi quelli virtuali, negli universi sintetici, o sulle latitudini di Google Earth, parleremo in questo libro. Non parleremo invece del turismo sessuale, che riteniamo inflazionato e deplorevole, oltre che fuori moda.

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Capitolo

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Geografie virtuali

Viaggi virtuali (o Cyber turismo)

l turismo virtuale la nuovissima declinazione del turismo da fermi. Oggi, grazie agli universi sintetici, i mondi che esistono soltanto allinterno dei computer e si sviluppano negli spazi sconfinati del Web, possibile compiere viaggi straordinari senza staccarsi dalla sedia. Il concetto simile a quello presentato nel film Atto di forza: si scarica il programma di un mondo sintetico, ci si crea un avatar (la controparte per muoversi in uno scenario fatto di pixel), e si parte. La meta principe di questo tipo di viaggi naturalmente Second Life (http://secondlife.com), il pi famoso dei mondi virtuali. Allinterno di questo universo immateriale si possono programmare migliaia di viaggi diversi: si pu andare nellantica Roma o in uno scenario fantascientifico, muoversi in un villaggio di ispirazione steampunk oppure vedere come sono i club di lap dance virtuali. Lunico problema che questi territori sono enormi e chi non ha dimestichezza con mouse e tastiere potrebbe avere un leggero disorientamento. A questo proposito, nel 2006 nata Synthravels, la prima agenzia di viaggi per tour nei mondi virtuali, pensata per proporre itinerari ai quattro angoli degli universi sintetici, non limitandosi a quelli pi in voga. Ma quale pu essere linteresse di un viaggio in un mondo virtuale? Perch scegliere una spiaggia artificiale di Twinity anzich prenotare una sdraio e un ombrellone a Gallipoli? Perch incamminarsi per finta nella Berlino virtuale invece di andare nellUnter der Linden vera? Ha senso un viaggio in questi non-luoghi allennesima potenza? S, se si considerano i mondi virtuali come luoghi assolutamente originali, con una loro unicit, come luoghi dove si sviluppano culture autoctone e dove si pu vedere qualcosa che non si trova nel mondo vero. Infatti, in Second Life si pu visitare la replica virtuale della
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Geografie virtuali

Pinacoteca di Dresda - con la possibilit di condividere le emozioni con un amico di Londra o di Pechino, anchegli presente tramite il suo avatar - ma ci si pu anche avventurare in luoghi immaginifici degni di Jules Verne o di China Mieville, lo scrittore pi in voga di fantascienza urbana contemporanea. Per quanto riguarda i mondi virtuali pi famosi, ci sono anche guide e atlanti. Qualche anno fa stata pubblicata la Guida turistica di Second Life, che riportava le destinazioni pi gettonate. C poi anche un turismo fai da te, che fa largo uso delle guide - cartacee o pubblicate online - e viaggia a proprio rischio e pericolo. S, perch se in gran parte dei territori di un mondo come Second Life (dove merita una visita di una mezza giornata Moya Land, lisola dellartista francese Patrick Moya, che ha anche pubblicato una guida cartacea di 64 pagine) il turismo sicuro, in altri universi sintetici si rischia di terminare il proprio viaggio ancor prima di averlo iniziato. Infatti nei mondi virtuali ideati come videogame bisogna poter contare su avatar molto evoluti per passare da un territorio allaltro: a ogni pie sospinto si rischia di fare brutti incontri e se non si ha un personaggio forte e robusto, di livello molto alto, si rischia di soccombere sotto i colpi di un avversario pi dotato. Cos pu capitare di volere andare nella mitica isola di Deathifier, il milionario di Entropia Universe (www.entropiauniverse.com), e di trovarsi accasciati a terra appena sbarcati dal teletrasporto. Stesso discorso per chi frequenta i sobborghi malfamati di City of Heroes (www.cityofheroes.com) o le lande nebbiose di World of Warcraft (www.worldofwarcraft.com). Magari pianificate un viaggio alla scoperta delle meraviglie di Neocron (www.neocron.com) e invece vi trovate nelle grinfie di un cybercriminale che mette istantaneamente fine al vostro tour. Una variante del turismo virtuale riguarda i viaggi nei videogame single-player. La differenza sostanziale che nei viaggi negli universi sintetici si incontrano avatar di persone vere, nei single player, no. Per considerare un videogioco esclusivamente sotto il profilo dellesplorazione unesperienza da fare assolutamente. Si possono scoprire gli inquietanti fondali sottomarini di Bioshock, i misteriosi luoghi di Syberia e fare un Grand Tour nelle citt ad alto tasso di deliquenza della serie Grand Theft Auto.

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Geografie virtuali

Web surfing

rima c stato il boom dei viaggi last minute, che fanno risparmiare un bel po. Poi stata la volta dei viaggi low cost, che fanno risparmiare molto. Ed ora la volta dei viaggi no cost, dove non si spende praticamente niente. Non si spende perch non si va da nessuna parte, almeno non fisicamente. Si esplorano soltanto mappe su mappe, foto, video, link, post e descrizioni varie conservate nel web. Metaforicamente si surfa, ma in realt si resta incollati alla sedia. la versione 2.0 dei viaggi immobili, un fenomeno nato nellOttocento ai tempi del Viaggio attorno alla mia camera di Xavier de Maistre e tornato in voga negli ultimi anni, soprattutto grazie alle possibilit e alla forza propulsiva del web. Il viaggio no cost lestremizzazione radicale del viaggio programmato su internet: fino a qualche anno fa, il web serviva esclusivamente per scegliere, per confrontare e per acquistare il viaggio. Oggi si andati decisamente oltre: su internet non si prenota pi il viaggio, lo si fa. In questo caso, ci sono almeno due scuole di pensiero: c chi programma viaggi allinterno dei mondi virtuali, per scoprire tutte le curiosit di Second Life e le meraviglie di World of Warcraft, e chi invece predilige un tipo di viaggio pi concettuale, da effettuare con Google Earth e Google Maps, straordinari strumenti che negli ultimi tempi si sono sostituiti ai classici atlanti di una volta. Google Earth presenta in tempo reale i territori del nostro pianeta, mentre Google Maps offre la possibilit di creare mappe tematiche. Chi sceglie di viaggiare con Google Earth e Google Maps lerede ideale dei personaggi che un tempo si deliziavano a fantasticare sulle cartine e sugli orari ferroviari, immaginando percorsi complessi e avventurosi e che facevano pi volte il giro del mondo senza spostarsi da casa. Google Earth un sistema che, grazie a riprese satellitari, offre una rappresentazione dei territori di tutto il mondo in tempo reale. Molti suggerimenti si trovano gi sulla directory della home page di Google Earth (www.google.it/gadgets), dallo Skyscrapers Tour al Cathedral 3D Tour. Google Maps invece uno strumento per creare centinaia di atlanti su misura, in base ai propri interessi. Su queste mappe
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Geografie virtuali

gli appassionati riportano una serie di dati per personalizzare le carte geografiche digitali. Cos, posso avere una mappa del Veneto su cui sono evidenziati i punti nevralgici per gli appassionati di vini; poi, cliccando su quei punti, vengo rimandato a link che mi dicono tutto su un certo produttore, mentre con Street View, un altro programma, posso visitare virtualmente un certo luogo, guardandolo da varie angolazioni. Scoperta la metodologia, si passa al viaggio vero e proprio, che si pu fare in due modi, o esplorando la mappa, o usandola come base per un viaggio nella realt. Con Google Maps si possono fare moltissimi tipi di viaggi a tema: sufficiente cercare sul web e poi iniziare a curiosare. Molto gettonata la mappa del Signore degli anelli (www.arda-online.com/map), cos come quella di Harry Potter, ideali per curiosare tra gli highlights di film e bestseller; un altro must la mappa dei luoghi del Codice da Vinci. Ma non meno interessanti sono le mappe che fanno riferimento ai videogame, come quella di Grand Theft Auto IV (http://maps.google.co.uk/maps). Non si tratta soltanto di mappe che fanno riferimento a luoghi reali: sul web molto divertente fare un viaggio sulle carte geografiche digitali di World of Warcraft (http://mapwow.com), scoprendo le particolarit di molti luoghi immaginari prima di viverli con un viaggio vero in un universo sintetico. Sempre su Google Maps, i luoghi legati ai Led Zeppelin, il leggendario gruppo rock di Stairway to Heaven: tra le locations c anche la residenza delloccultista Aleister Crowley, vicino al Lago di Loch Ness, comprata e poi rivenduta dal chitarrista Jimmy Page. Poi si pu andare sul blog Google Maps Mania (http://googlemapsmania. blogspot.com) e scegliere un viaggio, lasciandosi ispirare dai post di matrice cultural geografica. Poi si pu scorrere lelenco di siti come http://keirclarke.googlepages.com/directory.htm e passare alla fase operativa, cliccando sui link che portano alle varie mappe.Vale la pena ricordare che, una volta che si preso gusto a questo tipo di viaggio, si possono approfondire certe emergenze architettoniche prendendo spunto dal blog Google Sightseeing (http://googlesightseeing.com), che comprende ponti, vulcani, stadi, location di film. Sul sito Google Earth Hacks (www.gearthhacks.com/) ci sono varie chicche, come la mappa di Pippi Calzelunghe a Taka-Tuka. Con Google Maps, poi, si possono individuare le location di Desperate Housewives, mentre con Google
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Geografie virtuali

Earth si pu zoomare su Wisteria Lane, per veder bene come fatta la celebre strada. Un must anche lisola di Lost, da esplorare palmo a palmo a passo di mouse. Infine, su Google Maps ci possono essere anche dei video georeferenziati: significa che a una certa indicazione su una mappa corrisponde anche un video girato in quel luogo.

Turismatica

a qualche tempo tour operator, agenzie di viaggio e linee aeree si avvalgono notevolmente delle possibilit offerte da Internet. Lofferta molto vasta: si spazia dai siti che vendono voli e viaggi a prezzi competitivi, fino a veri e propri social network di viaggi dove si possono condividere le proprie impressioni su un albergo o su una certa destinazione, e chiedere consiglio su un viaggio a chi frequenta quello stesso sito web. In tal senso, si tende a organizzare sempre pi il proprio viaggio grazie allutilizzo delle tecnologie informatiche. Un trend importante, che ha comportato anche la creazione del neologismo turismatica, composto da turismo e informatica. Questo termine indica un nuovo modo di fare turismo nellera del web 2.0: infatti con lavvento di una Rete legata alla condivisione e alla partecipazione, le potenzialit di Internet non si esauriscono nella possibilit di acquistare un biglietto senza muoversi da casa o di fare il check-in elettronico con il proprio computer. Grazie a siti come TripAdvisor, Venere.com o Expedia, cambiato radicalmente il modo di promuovere le destinazioni e di organizzare il viaggio.
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Geografie virtuali

Tecnoturismo (o Flashpacker tourism)

ellimmaginario turistico il giovane con lo zaino in spalla lemblema classico del viaggiatore. Personaggi simili se ne incontrano continuamente nelle stazioni e negli aeroporti di tutto il mondo. licona di chi viaggia con pochi soldi ma con tanta voglia di conoscere nuovi luoghi e nuove culture. O almeno, era cos fino a un po di tempo fa, perch adesso le cose sono cambiate. Fino a qualche anno fa si parlava molto di backpacking, cio di turismo con lo zaino in spalla, un modo di viaggiare che continua a riscuotere grande successo ma che non pi di moda. I giovani di oggi, i nativi digitali, quelli nati con Internet e con i mondi virtuali, non si riconoscono pi nel turismo degli zaini pieni e dei portafogli vuoti. A questo proposito, nel sito Travoholic.com (www.travoholic.com) stata definita acutamente la differenza fra Geeky Flashpacker e Minted Flashpacker, dove il primo tipo di viaggiatore punterebbe soprattutto sulla tecnologia spinta, laltro, invece, coniugherebbe tecnologia e lusso. In poche parole, il Geeky Flashpacker preferisce stare in ostello pur davere il nuovissimo gadget di cui ha letto su Wired; il Minted invece si accontenta di un gadget di penultima generazione ma non rinuncia allhotel di charme, dove chattare con gli amici di Facebook davanti al camino. Ma sono distinzioni minime: in generale va notato che i viaggiatori dellera di Second Life, quando non visitano qualche universo sintetico, si muovono con un armamentario tecnologico che non fa rimpiangere la loro cameretta da geek, equipaggiata con ogni sorta di ritrovato tecnologico per essere sempre connessi con il mondo. E cos sono nati i flashpackers, che sono sempre turisti con il mega-zaino dordinanza - quello che ostruisce i passaggi nei corridoi dei treni e che prende tre posti nel metr ma che hanno un approccio diverso con le cose da portar via per il loro viaggio. Il flashpacker in genere un nomade abbiente che viaggia con pi gadget tecnologici di un marine in missione: del suo corredo fanno parte lettori mp3, smartphone, iPad, videocamere digitali e computer portatili. I flashpacker amano essere always on, stare sempre connessi a Internet, e mentre viaggiano raccontano agli amici quello che fanno sui social network
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Geografie virtuali

e sui blog, in modo da essere ben presenti nella community. E se la sera i backpackers (che in genere sono i loro padri e gli zii) si riunivano in spiaggia o nellostello per ascoltare il repertorio standard di quello che sapeva suonare la chitarra (in verit spesso non si andava molto oltre il giro di sol e di do), adesso i flashpackers si raccolgono attorno a quello che ha liPad dopo essersi ripresi tra loro con la videocamera per documentare in tempo reale su Youtube il loro viaggio. Naturalmente il computer portatile, liPhone, liPad e la videocamera digitale sono gli accessori di base del flashpacker, che per dirsi un vero viaggiatore tecnologico necessita di tutta una serie di accessori, che vanno dalle bussole elettroniche ai navigatori satellitari di ultima generazione. Cospicuo e in continua evoluzione il corredo di applicazioni per lo smartphone. A puro titolo di esempio, citiamo alcune applicazioni imperdibili per liPhone, da Zevisit, per programmare gite turistiche in realt aumentata, a Foursquare, il social network del perfetto esploratore urbano, da Trip Journal, per organizzare il proprio diario digitale di viaggio, a Sorties Mtro Paris, per trovare sempre luscita giusta nella metropolitana della Ville lumire. Per essere veramente aggiornati sulle novit in fatto di viaggi tecnologici, si pu tener docchio il sito Vagabondish (www.vagabondish.com), una travelzine per il vagabondo di oggi, che spesso ha una sezione per chi vuole viaggiare allavanguardia. Curiosando nello zaino hi-tech del flashpacker possiamo trovare il GPS Photo Tagger, uno strumento indispensabile che serve per identificare il luogo esatto in cui stata scattata una foto, in modo da non sbagliare quando la si carica su Google Maps. Poi, oltre ai coltellini svizzeri con 84 strumenti diversi, tutti utilissimi (tra cui limmancabile chiave USB), ci sono le tastiere laser, ideali perch non prendono spazio, visto che sono semplici proiezioni di luce, ottenute da un piccolo gadget che farebbe impallidire anche Tom Cruise di Minority Report. Seguono i wi-fi detector, che servono a individuare immediatamente i luoghi migliori in cui collegarsi a Internet, gli apparecchietti per improvvisare un barbecue elettronico e i trackstick, gadget pensati per tracciare col GPS i percorsi effettuati durante il viaggio. Ma il vero must per i flashpackers il voltaic backpack, uno zaino a pannelli solari molto ecologico e molto cool, che fa decisamente sfigurare gli zaini classici di una volta.

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Geografie virtuali

Souvenair

na delle forme pi immateriali di turismo che esistano. Questa voce (www.souvenair.it), che potrebbe tranquillamente far parte di un libro sullarte concettuale, riguarda le celeberrime lattine che contengono laria di alcune citt italiane, frutto di un'idea di Claudio Ciaravolo, psichiatra e antropologo. Evoluzione postmoderna dei classici souvenir di un tempo, hanno la lattina contenente laria di Napoli come capostipite e offrono la possibilit di immaginare di essere sul posto, sognando di trovarsi sul lungomare di Chiaia o in piazza del Duomo a Milano. Ecco la descrizione dellAria di Napoli: Chiusa, la lattina di aria di Napoli un salva-vita per napoletani fuori sede in caso di nostalgia acuta, un prestigioso oggetto da collezione (da sola, o insieme alle altre souvenair), un originale soprammobile. Aperta, la lattina pu essere tenuta sulla scrivania come portapenne, o come contenitore di spiccioli, o come fermacarte.

Digital nomad

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mmaginate uno stile di vita apparentemente francescano, dove, sempre apparentemente, ci si priva di tutto: macchina, casa, vestiti di troppo. Tutto, tranne il computer. Ed ecco il digital nomad, una persona che conserva tutto quello che ha nel web, che archivia tutti i propri documenti nei Google Docs o in Dropbox, che i mobili di design li riserva alla propria casa in Second Life, e che trova il proprio habitat naturale nei locali che dispongono di connessione wi-fi. Sono i nuovi nomadi digitali, che trasmigrano leggeri da un posto allaltro e che non hanno bisogno di una fissa dimora dove riporre i loro averi e i loro ricordi, perch tutta la loro vita e le loro memorie sono affidate alla Rete.

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Tech tourism

veri appassionati di tecnologia trascorrono le vacanze visitando i templi delle societ della new economy. Tra le mete classiche, i Linden Lab, la societ di Second Life a San Francisco, il Company Store alla Apple di Cupertino, dove si pu comprare la maglietta con scritto I visited the Mothership, il Visitor Center della Microsoft a Redmond e il garage al 232 di Santa Margarita Avenue a Menlo Park in California, dove nel 1998 Larry Page e Sergey Brin fondarono Google.

Paranormal tourism

l turismo del paranormale ha moltissimi adepti in tutto il mondo, che possono scegliere tra ghost tour e weekend allinsegna della paura. Gran parte di questi tour vengono organizzati in Gran Bretagna, dove c una solida tradizione di fantasmi e case infestate. Il riferimento in questo caso il sito dellHaunted Hotel Guide (www.hauntedhotelguide.com) che raggruppa pi di 450 alberghi dove si dice si annidi qualche spettro. Nel sito si trovano anche indicazioni per prenotare i Weekend Haunts, pacchetti per fine settimana molto spiritati che comprendono cena, pernottamento, colazione e, ovviamente, uninvestigazione approfondita del luogo, con tanto di medium.
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Lo spettaturista
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Reality show tourism

(Turista e spettatore)

a non confondere con i Reality tours (le gite emozionali nei luoghi delle disgrazie), sono viaggi legati ai reality show, che da una decina danni a questa parte sono diventati i programmi di riferimento della televisione planetaria. Periodicamente i reality si sostituiscono agli uffici turistici, facendo unottima pubblicit a paradisi lontani, incantando gli aficionados del teleschermo, innescando mode e tendenze, facendo salire le quotazioni di mete note e meno note, conosciute grazie alle disavventure dei vip. Leffetto marketing notevole: il reality show Contender Asia, basato su sfide di Muay Thai kickboxing, stato un ottimo strumento di promozione turistica per molte location della Malesia. Tra queste, quattro siti che fanno parte dellUnesco World Heritage a Malacca, Penang, Sarawak and Langkawi. Senza dimenticare, sempre in Malesia, altri luoghi televisivi di grande appeal, come il Kellie Castle, a Perak; le cascate di Lata Jarum, a Pahang; i villaggi tribali di Sabah; le spiagge di Terengganu. Ci sono due modi per vivere questesperienza. Se si ha molta fortuna, ci si pu iscrivere alle selezioni, essere scelti e poi viaggiare in luoghi esotici senza spendere un centesimo. Capita a chi riesce a farsi ingaggiare per un reality tipo Lisola dei famosi o La fattoria. La possibilit assai ridotta: finire nella ristrettissima rosa di fortunati rasenta il miracolo, e nel caso si punti tutto su quella vacanza, conviene tenersi unalternativa di riserva, comprando con largo anticipo una manciata di biglietti per voli low cost per Parigi o per Ibiza. Lalternativa vivere questesperienza da turisti. Ci si rivolge a un tour operator e si compra un pacchetto turistico per un soggiorno nei luoghi in cui si girano i reality di maggior successo, per esempio a Laguna Beach, nella California del Sud, dove stato girato lomonimo programma. Ma anche

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in qualche localit nostrana, come Rosora, nelle Marche, dove stato ambientato un reality danese. Le ragioni di un viaggio nei luoghi di un reality show sono molteplici: innanzitutto, al ritorno, si pu raccontare in ufficio di essere stati nei mitici posti visti in televisione, di aver fatto il bagno dove lha fatto un personaggio di successo, di aver calpestato la sabbia su cui si sono sdraiati i divi catodici, di aver cenato a due passi dalla capanna che si vedeva in un certo reality. In secondo luogo, si tratta di posti indiscutibilmente belli, che meritano di essere scoperti. Ecco quindi qualche consiglio per chi volesse rivivere le atmosfere dei reality pi in voga trasmessi in Italia. Le prime tre edizioni dellIsola dei famosi sono state girate nella Penisola di Saman, nella Repubblica Dominicana, poi la produzione si spostata a Cayo Cochinos, in Honduras, con una parentesi in Nicaragua. La Repubblica Dominicana, familiarmente nota come Santo Domingo, era gi molto gettonata anche prima della spinta data dai reality. LHonduras invece era una meta un po pi di nicchia che ha beneficiato della promozione televisiva. Altri turisti programmano le proprie vacanze seguendo il palinsesto della Fattoria, che il primo anno era a Castelfalfi in Toscana, e poi ha traslocato nelle fazendas di Itaipava e Paraty in Brasile e nella kasbah di Ouarzazate in Marocco. I fanatici della Talpa invece devono prenotare un viaggio in Yucatn oppure in Kenya o in Sudafrica, mentre Survivor fu girato a Bocas del Toro, vicino a Panama. Ovviamente, in tutti questi casi si va in cerca di souvenir legati al proprio programma preferito, chiedendo in giro e informandosi dalla gente del posto. Il bar pi amato da questo, la spiaggia preferita da quello diventano istantaneamente imperdibili luoghi di culto. Se poi si a corto di destinazioni, non c da preoccuparsi: basta dare unocchiata alle edizioni precedenti dei principali reality show internazionali, come Survivor, che si svolto in Africa, nel Gabon, o The Amazing Race, un reality molto seguito negli Usa, dove undici squadre di due concorrenti ciascuna devono percorrere il mondo in lungo e in largo: recentemente litinerario comprendeva Russia, Bolivia, Cambogia e Kazhakistan. Merita una menzione a parte il programma televisivo Tourist Trap (http://touristtrapusa.com), letteralmente trappola per turisti, trasmesso negli Stati Uniti. Ogni stagione del programma riguarda uno Stato differente. I concorrenti devono completare un tour dello Stato seguendo le indicazioni dei produttori del programma: la competizione comprende la raccolta di souvenir, folli corse sullottovolante, notti in hotel di charme ma anche in una tenda alladdiaccio.
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Cine e teleturismo

n questi anni le serie televisive sono pi seguite degli stessi film. La gente si appassiona ogni settimana, con grande senso della fedelt, alle indagini di Horatio Caine di CSI Miami e di Don Matteo, partecipa ai drammi familiari di Lele Martini di Un medico in famiglia e vive emotivamente le emergenze di E.R., e di Medicina generale. Si immedesima a tal punto che vorrebbe essere l, con i propri beniamini. Vorrebbe superare la barriera insormontabile dello schermo che si frappone tra il salotto e la corsia dellospedale, tra la camera da letto e i loft newyorchesi di Sex and the City. Un limite oggettivo che a volte per si pu eludere, con un bel viaggio teleturistico nelle location dei serial pi amati. Un nuovo modo di programmare le vacanze che ha offerto enormi benefici a luoghi in cerca di un rilancio turistico, felici di vedere arrivare singoli appassionati o torpedoni gremiti di fan di questa o quellaltra serie. Basti pensare al grande successo riscosso dallevento organizzato a North Bend, nello Stato di Washington, per festeggiare i 20 anni della serie cult Twin Peaks, o a quanti fans di Sex and the City si prenotano ogni giorno per le visite guidate nei luoghi di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda, organizzate da All New York Tours (www.allnewyorktours.com). Ma, come noto, nel turismo non si pu generalizzare, e tanto meno nel teleturismo (o turismo catodico), che un settore a s. Ogni genere ha la sua tipologia di turisti e difficilmente si trover un fan di Distretto di polizia in visita ai luoghi di Un posto al sole: amare le location dei polizieschi come avere un debole per il mare o per la montagna. E se piace uno, non detto che vada bene anche laltro: i luoghi dellIspettore Barnaby sono unaltra cosa rispetto a quelli di Dallas. Unaltra differenza fondamentale riguarda il raggio dazione. C un teleturismo nazionale, che considera solo le serie girate in Italia, e un teleturismo globale, che non conosce confini. Ovviamente, questa scelta di campo molto spesso dettata da ragioni di budget, ma ci sono anche puristi che non vanno troppo lontano per questioni di gusto. Chi sceglie il teleturismo di medio raggio non oltrepassa i confini del Belpaese.
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Le mete sono comunque gi tante, e fanno concorrenza ai classici del turismo letterario (vedi pag. 155), che conta il Lago di Como dei Promessi Sposi, la Brescello di Peppone e Don Camillo e la Sicilia del Gattopardo. Adesso ci sono la Gubbio di Don Matteo, sospesa in una fragile calma immobile, la solare Montepulciano di Carabinieri, la livida Spaccanapoli de La nuova squadra, il quartiere romano del Tuscolano di Distretto di Polizia e la Garbatella caciarona e popolare dei Cesaroni. Naturalmente, come per ogni genere turistico che si rispetti, anche qui ci sono mete pi richieste, che fanno pi tendenza. Qualche anno fa era quasi dobbligo visitare i luoghi di Elisa di Rivombrosa, grande successo della stagione 2003-2004, ambientato nel Piemonte settecentesco. Le attrattive monumentali del Grand Tour di Rivombrosa sono il castello di Agli, che nella fiction il palazzo del conte Ristori, la palazzina di caccia di Stupinigi, il castello di Racconigi e altri palazzi del XVIII secolo rispolverati per loccasione. Chi lo desidera pu programmarsi il viaggio su misura, oppure si pu contare su tour operator che offrono un pacchetto completo. Per esempio, Pronto Tours di San Giusto (To), che propone varie escursioni (www.rivombrosa.com) tra cui il Rivombrosa Tour, che dura un giorno e comprende la visita al castello di Agli, alla chiesa di Santa Marta e dei Tre Cioch, alla Villa Meleto di Guido Gozzano, il pranzo in un ristorante tipico, aperitivo in azienda vinicola, e una degustazione di torcetti. Assai richiesta pure la Vigata del Commissario Montalbano, la cui highlight la terrazza della casa di Marinella, sulla spiaggia di Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, vicino a Marina di Ragusa. Nella top ten europea ci sono il villaggio gallese di Portmeirion, dove fu girata la serie tv Il prigioniero, i luoghi dellIspettore Derrick a Monaco di Baviera, la Vienna di Rex e lInghilterra dellIspettore Barnaby. Altri, con piglio da veri intenditori, si spingono oltre e prenotano voli per Dallas, alla ricerca del ranch degli Ewing, o alla volta dellospedale del Dottor House, limmaginario Princeton Plainsboro Teaching Hospital (PPTH) nel New Jersey. Qualcuno ha addirittura pensato di trascorrere una settimana a Oahu, nelle Hawaii, dove sono state girate molte scene del telefilm Lost. Ma questi super fanatici del serial tv sono una minoranza. Invece in crescita il teleturismo vintage, che riunisce gli appassionati degli sceneggiati della Rai andati in onda negli anni Settanta, con trame che sembrano create apposta per
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stimolare a visitare determinati luoghi. Basti pensare a Ritratto di donna velata, ambientato a Volterra, o al Segno del comando, uno sceneggiato cult con una serie di luoghi imperdibili a Roma, dal caff Greco al British Council. C anche un turismo legato alla partecipazione a trasmissioni televisive: La Cerresi Tours di Cerro al Volturno, in provincia di Isernia, organizza viaggi per partecipare come pubblico ad "Amici", a "Uomini e donne" e a "Mezzogiorno in famiglia (www.bustravelcerresi.com). Naturalmente, continua a riscuotere consensi anche il cineturismo, anche se fa meno tendenza del turismo catodico. Tra i tanti viaggi, spiccano quelli sulle orme del grande Federico Fellini. Il tour operator Gea Way di Agrate Brianza propone un Tour felliniano di cinque giorni (www.geaway.it). Si parte da Rimini, con sosta al Grand Hotel, alla casa del regista e al cimitero, poi si va a Chianciano Terme, dove ambientato in parte 8 e , quindi a Roma, a Castel Gandolfo, dove fu girata la scena finale de Le notti di Cabiria.

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Vipwatching

ellepoca del voyeurismo anche i viaggi declinano questa indiscreta tendenza. Il turismo che si alimenta di sguardi furtivi si chiama Vip watching (il termine Vip Watcher, ormai di uso comune, riportato anche dalla Treccani). Chi pratica questo genere di turismo non prepara il proprio viaggio sulle Lonely Planet e sulle "guide verdi" del Touring ma sulle riviste di gossip, Visto, Chi ed Eva Express. Non si tratta di un turismo rilassante, anzi, richiede doti non comuni per superare i numerosi ostacoli che si frappongono tra noi e la meta. I pi abili sono quelli che riescono a introdursi nei priv delle discoteche o nelle spiagge pi riservate. Tra le location pi gettonate ci sono le discoteche frequentate dai calciatori e dalle veline. Il Billionaire di Porto Cervo, il Pineta di Milano Marittima e il Twiga di Marina di Pietrasanta sono lequivalente del Centre Pompidou per chi ama larte o di Stonehenge per gli appassionati darcheologia. In alternativa alla discoteca, si pu prenotare con larghissimo anticipo un costoso lettino con ombrellone a Capalbio. O ancora, si pu stazionare nelle cittadine in cui risaputo che qualche vip abbia preso dimora, come Laglio, sul lago di Como, dove Villa LOleandra - la residenza di George Clooney - effigiata anche sulle cartoline illustrate. A Goldeneye, la propriet in Giamaica che fu di Ian Fleming, trascorrono spesso qualche giorno di relax vip come Sting e Johnny Depp. I pi tecnologici affiancheranno ai rotocalchi rosa unispezione su Google Maps, dove si trovano addirittura le cartine su cui sono posizionate le ville dei divi di Beverly Hills: uno dei siti pi indicati di Google Maps Favorite Places, che riporta i negozi pi amati dai vip, le spiagge, le strade frequentate da attori e celebrit varie. Ultimamente, poi, molto in voga lapplicazione iPap per iPhone: definita un celebrity spotter, invita a localizzare su una mappa il vip appena paparazzato. In tal modo anche gli altri utenti sapranno in tempo reale quali celebrit sono in circolazione in quel momento in una certa citt. In alternativa bisogna andare nei luoghi in cui si girano film o pubblicit. Per esempio, nellestate 2010 a Milano, vicino allArena, si poteva vedere Clooney
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che recitava per uno spot, mentre nella primavera 2009 nel Chianti si girava New Moon, il seguito di Twilight. Poi ci sono i classici, gli evergreen del Vip Watching, che ogni Ferragosto vedono arrivare la mattina truppe di osservatori di celebrit che se ne ripartono la sera. Sono Cortina, Portofino, Courmayeur e Forte dei Marmi. Periodicamente su Internet vengono fornite indicazioni per scovare i vip del momento. Su Celebrities Fans (www.celebritiesfans.com) e Celebrity Maps (www.celebrity-maps.com) ci sono indirizzi di attori e cantanti. Da tener docchio anche il sito di Forbes Magazine, che nel 2007 ha pubblicato un articolo dal titolo Elite retreats: vacation spots of the Forbes Celebrity 100. Come si spiega nellarticolo, vari alberghi di lusso hanno unala semisegreta riservata ai vip, con suite esclusive, personale dedicato e una hall che non dia nellocchio. Per fare un esempio, qualche tempo fa gli U2 hanno soggiornato al Setai di Miami senza che nessuno se ne accorgesse.

Set-jetting

ermine coniato nel 2009 da Gretchen Kelly, giornalista del New York Post. Si va nei luoghi reclamizzati dai film pi in voga del momento. In un certo senso fa parte del cineturismo, ma qui l'accento non sulla passione da cinefilo, ma sulla curiosit per un luogo diventato istantaneamente di moda. Il teleturista va nella Matera di The Passion, il seguace del set-jetting nel Sudafrica dell'ultimo cinepanettone.
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Turismo spaziale

el 1968, in 2001: Odissea nello Spazio, quello che viene comunemente definito dagli appassionati il proverbial good science fiction movie, Stanley Kubrick rappresentava in maniera credibile e per certi aspetti visualmente insuperata, il volo dalla Terra a una stazione orbitale e da qui sino a una base lunare, compiuto non da un astronauta, ma da un passeggero su unastronave di linea, esattamente come fanno oggi milioni di viaggiatori che si spostano utilizzando laereo. Nel film il regista immaginava un futuro non lontanissimo, dove il viaggio spaziale non era pi da intendersi quale viaggio avventuroso ad appannaggio di coraggiosi astronauti, ma modalit di trasferimento ordinario da parte delluomo comune; trasformava in immagine unidea peraltro gi presente in letteratura sin dallet doro della fantascienza, come si rinviene in romanzi di scrittori quali Asimov, Bradbury, Clarke e Heinlein. Ebbene, quello che sino a pochi anni fa sembrava essere tecnicamente ed economicamente non fattibile, e limitato ai confini della pagina stampata o dello schermo cinematografico, si sta concretizzando, tanto che pensare oggi a un viaggio nello spazio (quanto meno a livello orbitale) non pi una cosa tanto assurda, in quanto gi stata sperimentata da decine di turisti spaziali e in un futuro probabilmente non troppo lontano non sar pi unesclusiva di pochissimi eletti. Fin dagli anni Ottanta sono andati nello spazio vari personaggi che non facevano lastronauta di mestiere. Nel 1985 vol sullo shuttle il senatore americano Jack Garn, mentre nel 1990 Toyohiro Akiyama, un reporter giapponese del Tokyo Broadcasting System arriv sulla Stazione Spaziale Mir per una spesa di 28 milioni di dollari. Il 28 aprile 2001 Dennis Tito si guadagn il titolo di primo turista spaziale pagante, quando visit lInternational
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Space Station (ISS) per sette giorni; il viaggio fu organizzato dallamericana Space Adventures, che dopo di lui ha portato in volo orbitale e suborbitale decine di astronauti privati. Fino ad oggi lunico modo per effettuare un volo nello spazio era affidarsi come lanciatore allAgenzia spaziale russa: per unavventura con la Soyuz si spendono da 20 a 35 milioni di dollari, a seconda del pacchetto che si desidera acquistare. I novelli cosmonauti decollano dal cosmodromo di Baikonur e arrivano fino allInternational Space Station utilizzando gli stessi veicoli impiegati per le missioni ufficiali. Tuttavia il panorama sta rapidamente cambiando, in quanto diverse compagnie stanno costruendo o addirittura gi testando mezzi originali (lanciatori, capsule, addirittura stazioni orbitali turistiche come quelle che la Bigelow Aerospace intende rendere disponibili nel 2015, (www.bigelowaerospace.com), specificamente progettati per il turismo spaziale. Startup specializzate in questo tipo di viaggi, poi, hanno in catalogo voli nello spazio, ma anche voli suborbitali o atmosferici a zero G, esperienze comunque non da poco. Presto (i voli di collaudo della navicella SpaceShip-Two sono in corso e si concluderanno per la piena operativit gi nel 2011) chi vorr provare lebbrezza di guardare il pianeta Terra da molto lontano potr anche scegliere tra i viaggi proposti da Sir Richard Branson, il patron della Virgin. Pioniere del turismo spaziale, Branson ha lanciato la Virgin Galactic (www.virgingalactic. com), destinato a diventare un altro brand di grande successo. I voli verranno effettuati dal Mojave Spaceport, nel deserto della California. Dopo tre giorni di preparazione, si parte. Il viaggio (un volo lungo una traiettoria parabolica) durer due ore e mezza e permetter di vedere la Terra da 110.000 chilometri di altezza. Ancora pi ambiziosa la Space Adventures (www.spaceadventures.com), che arriva a proporre addirittura una Lunar Mission, definita la prima spedizione privata intorno alla Luna, per 100 milioni di dollari Usa. Altri invece propongono tour suborbitali. Ci sono spaceport in California, in Alaska, in Svezia, negli Emirati Arabi, in Danimarca (su una piattaforma sul mare). E naturalmente in Russia: per esempio, Best Russian Tour (www. bestrussiantour.com), specializzata in turismo estremo. Il Suborbital Flight costa 150.000$ e permette di partecipare a un volo con lM-55X. Come si
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specifica nel sito, si sale su un aereo M-55 Geophysica da High Altitude con un modulo suborbitale C-XXI montato su di esso. Laereo raggiunge unaltitudine di 17-19 km e poi accelera nel corso della manovra che precede la separazione. Dopodich, il C-XXI continua il suo volo balistico finch raggiunge i 100 km di quota. A quellaltezza si vede la splendida curva del pianeta Terra e si prova la totale assenza di peso. Ai viaggiatori che scelgono questi tour si consigliano i corsi di addestramento nel Gagarin Cosmonaut Training Center. E non si preoccupi chi soffre di cuore: la Best Russian Tour ha pensato a tutto, e propone anche tour molto pi rilassanti, tra cui piacevoli gite nelle case-museo dei cosmonauti, come il Korolevs Memorial Apartment Museum a Mosca, la Yuri Gagarin Memorial House nel villaggio di Klushino, o la casa di N.E. Zhukovsky, il padre dellaviazione russa, a Orehovo. Unalternativa pi economica (quando la tecnologia fornir materiali costruttivi adeguati) saranno gli space elevator, attualmente in fase di studio, e cio cabine che scorrendo lungo cavi ancorati a terra arriveranno a docking stations in orbita intorno al pianeta; la sfida dei ricercatori realizzare cavi sufficientemente leggeri e resistenti, trattandosi di strutture lunghe migliaia di chilometri. Unalternativa sono i voli parabolici commerciali proposti dalla Novespace (www.novespace.fr), la sussidiaria dellAgenzia Spaziale francese. La Novespace, con un Airbus 300 Zero-G, effettua voli parabolici durante i quali, per 30 secondi alla volta, si simulano condizioni di microgravit simili a quello dello spazio. Nel settembre 2010, poi, si parlato di turismo scientifico aerospaziale in Sardegna: per tre giorni infatti la piscina dellhotel Li Cuncheddi, nelle vicinanze di Olbia, stata utilizzata per una serie di addestramenti subacquei, in cui si simulava lassenza di peso, per lAsi, Agenzia spaziale italiana. Infine, per chi ha la passione dello spazio profondo ma non ha nessuna voglia di salire su unastronave, ci sono i viaggi alla ricerca delle location dove sono stati girati i grandi film di fantascienza. Uno per tutti, il pianeta Tatooine di Guerre Stellari, che in realt Matmata in Tunisia, dove ancora visitabile il set originale della casa di Luke Skywalker, utilizzato nel film del 1977.

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Smile tourism e Turismo medico

olete un sorriso perfetto, il ventre piatto e un seno da ventenne? Per molti, questi sono solo sogni chiusi in un cassetto, perch lodontoiatria e la chirurgia estetica costano troppo in Italia. Mentre in Tunisia i tariffari sono molto pi bassi. E la gente se n accorta. Dopo il 2000, infatti, sono cresciuti esponenzialmente i turisti che insieme alla vacanza programmano un intervento medico, perch la spesa totale di volo, soggiorno in albergo, specialista e operazione risulta comunque conveniente. Addirittura, il mondo potrebbe essere suddiviso per aree specialistiche, come se fosse uno sconfinato ospedale policlinico: lEuropa dellEst per le cure dentistiche low cost, Cuba per la chirurgia oftalmica; il Mar Morto per le malattie dermatologiche; gli Stati Uniti per le terapie hi-tech in via di sperimentazione; la Thailandia per la medicina estetica. E si potrebbe andare avanti, elencando Paesi in tutti i continenti. Lo stesso ragionamento si pu fare per i pazienti. Gli italiani, per esempio, sono assidui turisti medici in cerca di cure dentali, soprattutto ponti e impianti. La preferenza va spesso alla Croazia e alla Slovenia, cos si pu aggiungere alla seduta di implantologia qualche giorno di wellness negli spa resort della costa. Quindi, si torna a casa come nuovi, orgogliosi di sfoggiare un sorriso smagliante e una forma fisica invidiabile. Il passaparola e i risultati convincenti ampliano il mercato: buone prestazioni mediche, albergo di lusso, risparmio dal 30% al 70% sul conto del dentista allettano amici e parenti, che a loro volta partono per le stesse mete e con gli stessi scopi. Ci sono studi dentistici che hanno ormai raggiunto livelli di organizzazione da tour operator. Offrono visita gratuita in Italia e lintervento in Romania, Ungheria e Serbia. Loperatore I Viaggi del Sorriso (www.iviaggidelsorriso.com) attira i pazienti con pacchetti all inclusive molto convenienti e soggiorni simili a

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una vacanza. E garantisce che medici e assistenti parlino italiano. Cos il paziente non deve temere di restare a bocca aperta davanti a un enigma in romeno. Nel pacchetto anche compreso il giro turistico in citt, tra monumenti e musei. La clinica Rosengarten (www.rosengarten.hu) elenca nel menu del sito (in quattro lingue) anche le migliori offerte di voli low cost per raggiungere Soron, in Ungheria, e una selezione di ristoranti per scoprirne la buona cucina. Lo stesso vale per Turismo Dentale (www.turismodentale.it), clinica italiana nel centro di Bucarest con consulto e preventivo a Roma e Bologna. Gli italiani volano allestero anche per rifarsi il naso, aumentare il seno, procurarsi un lifting o una blefaroplastica a cifre che superano di poco il prezzo di alcune creme cosmetiche sedicenti miracolose. Per aiutare nellorganizzazione sono nate agenzie specializzate con nome che allude al tipo di viaggio proposto: Cosmetica Travel (www.cosmeticatravel.com) prenota lhotel in Tunisia e, prima o dopo lintervento, organizza escursioni ai siti archeologici di Cartagine, alla Medina di Tunisi, giornate di talassoterapia, lezioni di golf. Altro operatore dal nome esplicito Chirurgia & Vacanze (www.chirurgiaevacanze.com) che include il soggiorno in cinque stelle lusso, mare e tour. Insomma una vacanza vera e propria da cui si torna come nuovi. Risparmio sullintervento? Il 50% netto rispetto ai listini italiani. Finora la Thailandia ha il record di turisti pazienti, prevalentemente diretti al Bumrungrad International Hospital (www.bumrungrad. com): 400.000 pazienti stranieri allanno da 190 Paesi che ne apprezzano il trattamento in guanti di velluto e la convalescenza in un super hotel con scenario esotico (spiagge deserte, mare cristallino, buon cibo e massaggi tradizionali). Anche il Sudamerica ai primi posti come medical travel destination. Qui a spopolare sono gli studi dentistici dellArgentina, i pi economici del mondo, e le cliniche di chirurgia estetica del Brasile. Dove si va soprattutto per i nomi che garantiscono il risultato di bellezza desiderato. Per esempio Ivo Pitanguy (www. pitanguy.com.br), padre della chirurgia estetica plastica, e la clinica dei professori Ribeiro e Pontes a Rio de Janeiro. In questo caso, chi intraprende il viaggio non lo fa per risparmiare: le tariffe sono hollywoodiane come i clienti. In cambio, per, trova anche sole a go-go, movida, musica, buona cucina, lusso, Ipanema e altre spiagge meravigliose. India e Cina sono le destinazioni emergenti del turismo medico non estetico. C chi va in Rajasthan per anche solo per una visita ginecologica (con sosta al Taj Mahal), mentre la Cina al primo posto per i trapianti di organi. Dato il successo dellindustria del turismo medico,
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molti Paesi ambiscono a diventare health-care destination, e fanno a gara per offrire prestazioni sempre migliori a prezzi sempre pi vantaggiosi. I pionieri del turismo medico doggi sono soprattutto gli statunitensi meno abbienti che cercano alternative economiche alle proibitive prestazioni cliniche che le assicurazioni private non coprono in patria. Cos sono cominciati i viaggi della speranza in cerca di un dentista in Messico (ci si arriva in auto dalla California) o in Costa Rica (tre ore di volo da Miami), o di cure pi specialistiche in tutto il mondo: bypass coronarici, sostituzioni di valvole cardiache, impianti di cellule staminali, isterectomie, ricostruzioni ossee, radioterapia e chirurgia oncologica; ma questo solo un elenco sommario. Secondo i dati di Abacus International pi di 1.600.000 stranieri arrivano in Asia ogni anno in cerca di cure mediche: un milione sono diretti in Thailandia, 370.000 a Singapore, 150.000 in India e 200.000 sbarcano in Malesia. Recentemente ha debuttato nel business ospedaliero anche la Corea del Sud, candidandosi come nuova top destination per la chirurgia estetica. Ma cinesi e giapponesi scelgono Seoul anche per il nip & tuck, letteralmente taglia e cuci. Lindustria va cos bene che il governo coreano ha progettato sullisola di Jeju una clinica gigantesca, circondata da campi da golf, spiagge stupende e bungalow per i turisti-degenti. Secondo lassociazione no profit Medical Tourism (www.medicaltourismassociation.com), con sede a Singapore, il turismo medico unindustria da 40 miliardi di euro, che sposta nel mondo sei milioni di pazienti allanno. Nella sola India genera un giro daffari di due miliardi di euro, con una crescita annua percentuale del 25-30 %. La salute, per, materia su cui non si disposti a rischiare, anche se le offerte di guarigione o di eterna giovent allettano (e illudono) chiunque. Prima di prendere decisioni avventate, consigliabile sciogliere dubbi e perplessit leggendo la guida Medical Tourism di Patrick W. Marsek e Frances Sharpe (Alpha, 2009) che in oltre 350 pagine affronta problemi pratici e quesiti del turista in cerca di cure mediche, associando destinazioni e terapie, offrendo consigli per confrontare tariffe e assicurazioni, scegliere i migliori specialisti, gli ospedali e le agenzie pi affidabili per lorganizzazione del viaggio.Tenendo presente che, oltre le cure, bisogna programmare la convalescenza in modo che sembri, almeno un po, anche vacanza.

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T u r Turismo procreativo

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e una coppia di donne italiane decide di avere un figlio si trova di fronte a due ostacoli: la mancanza oggettiva del seme maschile e limpossibilit di ricorrere a un donatore, perch dal 2004 la Legge n. 40 vieta la fecondazione eterologa. Stessa sorte tocca alle coppie eterosessuali in cerca di figli, con partner sterile. Quindi, o si abbandona lidea della prole, oppure si deve andare allestero nel tentativo di procurarsi una gravidanza medicalmente assistita. Secondo i dati pubblicati sullautorevole rivista Human Reproduction, lItalia detiene il record europeo di turisti procreativi. Infatti, dei circa 20.000 trattamenti praticati ogni anno nelle cliniche di Inghilterra, Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca, il 31,8% richiesto da italiani. Seguono i tedeschi (14,4%), gli olandesi (12,1%) e i francesi (8,7%). Per tutti, indipendentemente dalla provenienza, la ragione principale del viaggio sfuggire alle leggi di casa propria, mentre solo una minoranza ritiene di poter ricevere allestero cure migliori. Attualmente, la meta preferita dagli italiani la Spagna, dove il business ha attivato un fiorente mercato di gameti: dalla Legge 40 a oggi, le coppie che ne hanno fatto richiesta sono passate da 60 a 1.365. Lugano scelta dal 32% degli aspiranti genitori per la vicinanza e per la lingua, oltre che per la mitica efficienza delle cliniche svizzere. Non si eseguono per ovodonazioni (sono vietate) e i donatori di sperma sono sempre meno per lobbligo di rintracciabilit. Gli italiani scelgono anche i centri di Nizza (il 5%) e del Belgio, mentre le mete emergenti sono Grecia e Turchia. Alcuni paesi europei si sono specializzati, cos molti vanno in Spagna e nella Repubblica Ceca per la donazione di ovociti, gli svedesi scelgono la Danimarca per le inseminazioni e le coppie lesbiche prediligono il Belgio. Anzi, ultimamente le richieste nei centri di procreazione medico-assistita di Bruxelles sono aumentate a tal punto che nelle banche del seme belghe il deposito di spermatozoi comincia a scarseggiare. Per monitorare landamento del fenomeno nato un Osservatorio sul Turismo
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Procreativo (www.cecos.it/sezioni/eventi/osservatorio.pdf), che al convegno del 30 novembre 2009 a Roma ha divulgato dati sorprendenti: dal 2004 a oggi, gli italiani che si rivolgono allestero per la fecondazione assistita sono quadruplicati, passando da 1.066 a 4.173, e spendono da 3.500 a 8.000 euro per un ciclo completo, senza contare volo e soggiorno. Grazie al fiorente mercato internazionale, i centri hanno potenziato il business e affinato la comunicazione. Per esempio, Vitanova (www.vitanova.dk), a Copenhagen, propone sul web inseminazioni da donatore e sedute di agopuntura per aumentare le chance di successo dellintervento, offrendo le sue prestazioni anche ai single. Quanti per sono in grado di capire le proposte in danese? No problem, il numero di pazienti giustifica la traduzione del sito in italiano. E, naturalmente, le segretarie del centro aiutano a cercare un hotel convenzionato, con tariffa speciale per i clienti di Vitanova. Il Procrea (www.procrea.ch), una sede a Lugano e una a Bellinzona, strilla lo slogan a unora di macchina da Milano e unora daereo da Roma, proprio come fanno le pi belle localit di villeggiatura, e assiste i pazienti per la prenotazione degli hotel. Chi si rivolge al Crete Fertility Center (www.fertilitycrete.gr) alterna le cure per linfertilit agli archeotour tra i monumenti di Creta e ai bagni in un mare stupendo. Anche qui si offrono soluzioni per il soggiorno a Iraklio, sede del centro, e sito in italiano. Evidentemente, dal Belpaese arrivano turisti procreativi numerosi e provetti!

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Capitolo

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(Matrimoni & Co.)

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, lo voglio. Ma a modo mio. Niente chiesa o Comune di residenza, stuoli di parenti, damigelle donore e tutto il resto del rituale, tradizionale al punto che dopo un secolo di prt--porter succinto prevede sempre il solito abito dantan e pi o meno lo stesso protocollo. Le cose per stanno cambiando e sempre pi coppie progettano una vera e propria fuga damore che include matrimonio e luna di miele (weddingmoon = wedding + honeymoon) lontano da tutto. Fino a qualche tempo fa i posti deputati erano soprattutto le navi da crociera scambiandosi anello, diritti e doveri davanti al capitano, o Las Vegas, sin city di soprannome, dove bastano un passaporto e cinque minuti per convolare a nozze e altri cinque per divorziare (www.lasvegasweddings.com; www.vivalasvegasweddings.com). Per stravaganze e grandeur, in Nevada, sono campioni lhotel Bellagio (www.bellagio.com) e il Venetian (www.venetian.com): cerimonia lampo, casin e volo sul Grand Canyon fanno parte del rito. Negli ultimi quindici anni le pratiche matrimoniali sono diventate pi snelle, i tour operator si occupano della parte burocratica e fanno a gara per offrire nozze e viaggi sempre pi stupefacenti, allinsegna del famolo strano come diceva Carlo Verdone in Viaggi di nozze (1995). Cos il giorno del fatidico s diventa ancor pi un evento straordinario non solo per chi lo vive ma anche per chi lo sente raccontare. Attenzione per, perch il rischio di scivolare nel kitsch altissimo, e si finisce s sulla bocca di tutti, ma tacciati di cattivo gusto. Meglio evitare quindi voli in mongolfiera, matrimoni collettivi il giorno di San Valentino e banchetti sul tram. Lideale sempre unisola dellOceano Indiano o dei Caraibi o di qualunque altro mare corallino. La meta importante, perch il viaggio corona il sogno damo37

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re eterno, anzi la metafora di come dovrebbero essere un amore e una vita perfetti. Mentre www.italiandestinationweddings.com orienta chi vuole sposarsi nei luoghi pi romantici e chic dItalia, i siti www.mrandmrssmith.com e www.kiwicollection.com, specialisti nella selezione di boutique hotel e resort di lusso, suggeriscono i wedding hotel per matrimoni raffinati alle Seychelles, alle Hawaii, a Phuket, a New York, ad Aspen o nella valle di Colchiagua in Cile. Uno dei posti segnalati per il pacchetto matrimonio + viaggio di nozze Frgate Island (www.fregate.com), isola privata delle Seychelles. Ci si pu sposare nella minuscola cappella di Mount Signal, oppure a piedi nudi su una delle sue sette spiagge o ancora a bordo di uno yacht di lusso. I futuri sposi non devono pensare a nulla: lo staff di Frgate include truccatori, stilisti, fioristi, chef e musicisti creoli addetti alla cerimonia. Dopodich comincia la luna di miele vera e propria tra navigazioni in mare aperto, massaggi nel centro benessere e cene romantiche sulla spiaggia al lume di un fal. Scenari idilliaci e organizzazioni simili si trovano in quasi tutti i resort delle Maldive, dei Caraibi e della Polinesia, con lusso proporzionale alla possibilit di spesa degli sposi. I due Angsana (Velavaru e Ihuru, www.angsana.com) propongono di pronunciare il s sottacqua, alle Maldive, davanti a un altare di coralli; mentre al Four Seasons (www.fourseasons.com) di Bora Bora tutto viene pianificato per essere memorabile, dal pi piccolo dettaglio floreale alla torta nuziale hollywoodiana. La tendenza di fare in una sola volta nozze e viaggio in crescita. Spesso la scelta pi conveniente per le coppie alle seconde, terze, quarte nozze: non hanno pi let per una cerimonia tradizionale o semplicemente ritengono pi dignitosa lintimit a due o con pochissimi amici, anche solo i testimoni. Ci sono anche coppie che non hanno bisogno del valore legale del rito; vogliono piuttosto sperimentare altri modi di unirsi in matrimonio. Un esempio la cerimonia maldiviana: la sposa vestita con un sari arriva in barca al tramonto. Giunta a terra, incontra il coniuge che lattende insieme agli abitanti dellisola. I due si scambiano collane di fiori e camminano sulla spiaggia mentre la musica dei tamburi impazza. In questo caso il rito non ha valore legale, ma rappresenta una promessa di dedizione reciproca davanti alla comunit, e come tale va rispettata (ma questo lasciato alla discrezione degli sposi, naturalmente). In Polinesia, invece, gli sposi arrivano in piroga, poi, una volta sbarcati, vengono preparati alla cerimonia tradizionale che, anche in questo caso, ha solo valore simbolico: massaggi e abiti da principessa per lei, tatuaggi per
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lui, corone di fiori per entrambi. Il capo villaggio officia le nozze dopo aver assegnato agli sposi un nome tahitiano, e infine li benedice con olio di cocco in augurio di fertilit e felicit. La pergamena con i nuovi nomi resta come ricordo delle nozze esotiche. Per legalizzare latto necessario formalizzarlo nel comune dellisola anche solo un paio di ore prima; i documenti richiesti per devono essere tradotti in francese e arrivati precedentemente dal Paese di provenienza (www.tahitianwedding.com). Ogni Paese chiede tempi e documenti diversi. Per esempio, per sposarsi alle Bahamas ci vuole passaporto valido per almeno sei mesi, certificato di nascita, stato civile e, in caso di divorzio da un precedente matrimonio o di decesso del precedente coniuge, la documentazione relativa. inoltre necessario presentare i biglietti aerei di andata e ritorno. I documenti devono essere in doppia copia: in italiano e in inglese, autenticati dal notaio per depositarli al Registrar Generals Department. Dopo le nozze, il certificato di matrimonio viene autenticato a Miami dal Consolato generale italiano e inviato ai coniugi che lo dovranno tradurre in italiano e consegnare al comune di residenza. Il costo della cerimonia va dai 100 ai 200 dollari per le pratiche e dai 150 ai 175 dollari per il sacerdote (www.bahamas.it). In Italia, il matrimonio pu essere solo civile o religioso. Che si dichiari in cima alle Alpi o tra i ghiacci della Lapponia, per essere ufficiale, il s implica ladesione ai diritti e doveri previsti dal nostro codice. Scegliere il Thurnhers Alpenhof, in Austria, vuol dire amare i brividi. Ci si sposa in una cappella barocca con vista sulle vette. E dopo la cerimonia, comincia la festa: gite in calesse, fiaccolate sugli sci, parapendio ed eliski. Nel pacchetto compreso tutto, anche il disbrigo delle pratiche. Stesso iter burocratico ma tuttaltre modalit allElounda Beach di Creta; qui al rito civile segue la benedizione del prete greco ortodosso nella cappella delle nozze o a bordo di una barca diretta alla baia di Mirabello dove infine si brinda a champagne. Anche in questo caso, lo staff dellhotel pensa alle autorizzazioni e alle pratiche necessarie. Quelli appena descritti sono solo due esempi delle tante proposte di Leading Hotels of the World (www.lhw.com) che associa 450 strutture di lusso in tutto il mondo, molte delle quali con cappelle e personale preparato per assistere gli sposi, dalle pratiche al servizio fotografico.

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Familymoon

no dei blockbuster attesi nel 2011 si intitola Familymoon, regia di Kevin Rodney Sullivan, che sulla famiglia allargata si era gi cimentato sul piccolo schermo con la sitcom Modern Family. Un successo negli States, che fa riflettere. Fino a qualche anno fa, infatti, la luna di miele era come il matrimonio, una per tutta la vita, e aveva il fascino dellesperienza irripetibile. Oggi non pi cos, e gli sposi non sono sempre due giovani con una vita davanti da costruire. Basti sapere che dei 2,4 milioni di matrimoni celebrati ogni anno negli Usa, circa met sono seconde (forse terze o addirittura quarte) nozze, di cui oltre il 60% con figli di primo letto. Persino lItalia, per tradizione saldamente legata allistituzione matrimoniale, ha dovuto cedere al trend e, con la semplificazione delle procedure di divorzio, riconoscere che la famiglia rappresenta una realt sociale sempre pi variegata, fatta di madri, padri, mogli dei padri e mariti delle madri, fratelli e sorelle, fratellastri e sorellastre e uno stuolo di nonni. Insomma, la famiglia oggi espansa. Disfatta una coppia se ne fa unaltra, e i figli si portano al seguito, anche in viaggio di nozze. Infatti la luna di miele in quel caso non pi lidillio a due, ma un viaggio di gruppo: con la familymoon si consacra la nascita di una nuova trib. E via, carichi di bagagli, bambini e adolescenti verso lavventura: Maldive, Caraibi, safari in Sudafrica, le piramidi in Egitto, gli altipiani del Per, il Grand Canyon, la crociera. Il turismo matrimoniale non riguarda pi solo coppie, ma intere famiglie, con grande allegria degli operatori. Hotel, tour operator e agenti di viaggio colgono al volo la richiesta del mercato e basta digitare familymoon sul web per trovare un elenco lunghissimo di siti che propongono pacchetti all inclusive (i bambini spesso non pagano il soggiorno) per chi in luna di miele intende consolidare coppia e clan. C chi oltreoceano ha gi unesperienza decennale in materia, come i Sandals Resorts (www.sandals.com) che con la vacanza ai Caraibi offrono anche la celebrazione delle nozze al cospetto di figli (che lo staff coinvolge nei preparativi e nella cerimonia) e parenti stretti. Prenotando dieci camere in un Sandal la lista del tutto compreso si allunga: wedding planner, officiante, bouquet, ri40

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cevimento, torta nuziale, servizio fotografico ma anche manicure e pedicure, massaggio e upgrade della camera per gli sposi. Gli ospiti godono degli stessi trattamenti, a meno che non sia periodo di alta stagione e che il booking dellhotel non abbia registrato il tutto esaurito. In tal caso, i vantaggi sono riservati esclusivamente agli sposi. Il bon ton prevede che le seconde nozze e successive si svolgano in modo riservato, senza liste infinite dinvitati e ricevimenti sontuosi. La discrezione il miglior alleato. Lideale quindi optare per un matrimonio il pi lontano possibile da casa, in un posto bellissimo, senza per rinunciare allaffetto dei propri cari. E senza rinunciare a un po di romanticismo. Nonostante le premesse, restare (almeno un po) da soli si pu. Basta scegliere mete family friendly, dando la possibilit a bambini e teenager di avere spazi e divertimenti dedicati, con programmi di attivit intensi - diving, canoa, dance - mentre i novelli sposi cenano al lume di candela in suite. Una valida alternativa per una familymoon di successo la crociera: itinerari sempre pi affascinanti e programmi di intrattenimento di bordo sempre pi sofisticati (persino simulatori di Formula 1 e gare di golf) e diversificati per tutti, dai sei mesi in su. La scelta anche economicamente vantaggiosa, dato che i minori di 18 anni solitamente non pagano. Breve digressione: il viaggio di nozze con famiglia al seguito non solo per ex divorziati e ex vedovi, ma anche per coppie inossidabili. Accade spesso che in occasione di anniversari speciali, marito e moglie vogliano ribadire eterna fedelt e amore davanti ai figli. E accade pure che alla soglia delle nozze dargento, doro e di diamante i capostipiti vogliano festeggiare con la seconda e terza generazione il coronamento di un sogno: dopo 25, 50, 60 anni quel che conta ci che si fatto insieme a prova che le promesse sono state mantenute. Quindi, brindisi s, e molto speciale. Possibilmente, allaltro capo del mondo.

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Babymoon

n ultimo viaggio prima di dedicarsi ventiquattrore su ventiquattro al nuovo arrivato. Un po di tranquillit per recuperare le forze necessarie nei primi mesi di un neonato, meditare sul futuro di genitori, godersi i residui di libert. Molte coppie sono spaventate allidea che larrivo di un neonato possa cambiare la loro la vita, sconvolgendola. Temono di dover dire addio per sempre alle serate di divertimento, agli amici, al cinema, alle vacanze davventura, e di doversi chiudere in casa per decenni. Non cos, o meglio, lo solo per chi si lascia intrappolare dai ritmi del bambino. Gli altri trovano unuscita dal tunnel (e da casa) cedendo a qualche compromesso. Ciononostante, una vacanza pre-parto fa senzaltro bene, e pu aiutare a prevenire o smorzare la temutissima crisi post partum. Negli Stati Uniti lo fanno gi 3 milioni di persone allanno, ma anche in Italia e in Europa la luna di miele prenatale lultima moda tra i futuri genitori. Obiettivo numero uno, quindi, sfruttare al meglio gli ultimi giorni dellidillio a due, concedendosi una vacanza allinsegna del relax, del piacere, del lusso. E basta. Il termine babymoon fu utilizzato per la prima volta nel 1996 in Il bambino: il primo anno di vita (Mondadori, 2001) di Sheila Kitzinger, educatrice inglese che consigliava un viaggio con il neonato per prendere confidenza con i ruoli di mamma e pap. Ma lanticipo della partenza durante la gravidanza ne ha cambiato il significato: di fatto il babymoon una seconda luna di miele, con qualche precauzione in pi. Perch, nonostante le apparenze, si gi in tre. Il primo passo valutare quando partire. Lideale dopo i primi tre mesi - che sono quelli a maggior rischio di aborto e i pi nauseabondi - e prima degli ultimi tre. Ovviamente si tratta di generalizzazioni; ci sono donne che soffrono di nausea per tutta la gravidanza e altre che restano agili e indipendenti fino allultimo giorno. Ma a parte la sintomatologia personale, bene sapere che le compagnie aeree non imbarcano donne incinte al nono mese e altre che pretendono il certificato medico di buona salute e normale conduzione della gravidanza dalla 32 settimana.
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Insomma, il periodo migliore per fare una vacanza in sicurezza tra la 18 e la 28 settimana. Secondo passo: che tipo di vacanza scegliere? Per esempio, niente tour de force culturali, turismo mordi e fuggi, scalate e arrampicate, immersioni e discese in canoa sulle rapide, salite oltre i 4.000 metri di altitudine. Lopzione resort & spa la pi adatta alla circostanza, possibilmente in un posto tranquillo, senza auto, senza rumori e senza giornate organizzate dalla mattina alla sera. Sarebbe preferibile una destinazione non troppo distante (massimo sei ore di viaggio, indipendentemente dal mezzo) ma c anche chi non si lascia intimorire ed disposto a raggiungere isole esotiche e terre lontane. Che il babymoon sia un trend in crescita si capisce da tanti indizi. Per esempio, gli hotel si preparano allaccoglienza di questi nuovi viaggiatori mettendo a disposizione pacchetti pensati appositamente che includono dvd no limit, late check-out (nel pomeriggio invece che alle usuali e inderogabili dodici), sigari e massaggio sportivo per il futuro pap, massaggio elasticizzante e cocktail analcolici per la futura mamma, kit demergenza in caso di voglie improvvise. Alcuni mettono a disposizione un personal shopper con cui acquistare le ultime cose per la cameretta o il corredino. Data la delicatezza della situazione, lelenco delle precauzioni di viaggio si allunga. Bisogna portare con s una copia degli esami medici, il numero di telefono dellostetrica e un documento con il gruppo sanguigno della puerpera. Per le emergenze importante procurarsi indirizzi e numeri di telefono degli ospedali in zona (di solito li forniscono allufficio del turismo locale o si trovano con una veloce ricerca sul web prima di partire); al check-in del volo consigliabile chiedere un posto in prima fila ( pi comodo e largo degli altri) e pi vicino possibile al bagno. Altri piccoli accorgimenti contribuiscono a rendere il viaggio pi confortevole: indossare scarpe basse, portare un cuscino, camminare ogni due ore, bere tanto e spesso. Per i viaggi esotici molto importante mettere in valigia creme solari ad alta protezione, avere sempre una bottiglietta dacqua a portata di mano e, naturalmente, assicurarsi che non ci sia bisogno di vaccinazioni: potrebbero avere gravi effetti collaterali per il feto. In tal caso, basta consultare un medico coscienzioso oppure il sito (www.viaggiaresicuri.it) del ministero degli Affari Esteri, per verificare quali sono i Paesi a rischio sanitario e i relativi vaccini obbligatori.
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Organizzare il viaggio pu essere un divertimento per la coppia e qualunque destinazione potenzialmente adatta, basta che corrisponda ai requisiti fin qui elencati. Man mano che il babymoon si va consolidando come tendenza, nascono anche tour operator specializzati, soprattutto online. Su www.baby-moon.eu e www.babymoonguide.com si prenota la vacanza e ci si confronta con chi ha gi vissuto questesperienza. Anzi, nel blog di www.baby-moon.eu si possono porre domande, esprimere dubbi e preoccupazioni, chiedere consigli e trovare hotel e resort che offrono pacchetti Babymoon in Asia, Canada, Europa, Medio Oriente, Africa, Usa, Messico, Caraibi, spesso studiati insieme a ginecologi e ostetrici. Nelle strutture italiane e londinesi, Baglioni Hotels (www. bahlionihotels.com) applica alle mamme in dolce attesa uno sconto del 10% su ristorante e boutique, e offre unora di massaggio e un corso di cucina con ricette per bambini. Lo stesso fanno Relais & Chteaux (www.relaischateaux.com) a Villa Gallici a Aix en Provence, Chteau de Mirabeau vicino a Bordeaux, Le Saint Paul a Saint Paul de Vence. Con tutte queste premesse capiter sempre pi spesso di trovare tra i compagni di volo, di resort e, perch no, di avventura, aitanti signore con tanto di pancione.

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Birth tourism

a vacanza in Namibia di Brad Pitt e Angiolina Jolie nel 2006 aveva un obiettivo preciso: far nascere la primogenita nella meravigliosa terra dAfrica. Infatti Shiloh Nouvel ha visto la luce a Swakopmund il 27 maggio, e ne subito diventata cittadina onoraria. A detta della popolarissima coppia di Hollywood, la Namibia non soltanto un Paese stupendo, ma ha strutture mediche affidabili e, soprattutto, al riparo dal codazzo di paparazzi, giornalisti e fan. Vezzi da star, si potrebbe pensare. Non cos. I coniugi Pitt non sono gli unici a intraprendere un lungo viaggio per far nascere i figli qua e l (i gemelli Knox Leon e Vivienne Marcheline, anch'essi figli della celebre coppia, sono nati a Nizza nel 2008). E non sono nemmeno tra i pochi. Da qualche anno infatti si parla sempre pi di Birth Tourism o turismo delle nascite, che prevede un lungo soggiorno (minimo due mesi) e il parto in un Paese straniero. Ci si sposta da una nazione allaltra o addirittura da continente allaltro per far nascere i figli nel luogo ideale, che cambia in base alle esigenze e alla singola motivazione. Se per le celebrities il rifugio dal gossip, per molti il desiderio di donare doppia cittadinanza al nascituro che, come adulto, potr scegliere dove stabilire la propria Patria con quel che ne consegue: accesso al sistema educativo e sanitario, obblighi militari o sottrazione agli stessi, diritti e doveri. In generale, il Birth Tourism agevola lemigrazione, consente una legittima via di fuga a una certa realt, rende meno rigidi i confini internazionali. Non si tratta di emigrazione in senso proprio, non turismo medico n procreativo, non una vacanza. un fenomeno a s stante, e come tale deve essere trattato, anche se i dati non sono ancora del tutto attendibili e per le informazioni bisogna affidarsi soprattutto allaneddotica. Fatto che un numero sempre maggiore di donne allultimo trimestre di gravidanza vola dal Sudest Asiatico negli Usa (e in minor numero verso Canada e Messico) con il preciso obiettivo di partorire l. Infatti, grazie allArticolo 14 della Costituzione (introdotto per garantire la cittadinanza ai discendenti degli schiavi dopo la Guerra Civile), il parto sul territorio statunitense d ai neonati (anche figli di immigrati illegali) il diritto di diventarne cittadini una volta raggiunta la maggiore et, a 21 anni.
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In termini statistici gli Stati Uniti sono la meta preferita dei Birth Tourist, anche perch molti altri Paesi - per esempio Regno Unito, Irlanda, India e Australia - hanno rivisto le leggi per i diritti di nascita, e non concedono pi automaticamente la cittadinanza ai bambini nati sul loro territorio. Secondo i dati divulgati nel 2010 dal National Center for Health Statistics, dal 2000 al 2006 il numero di nascite da madri non residenti negli States cresciuto del 53%, una sorta di baby boom rispetto al trend nazionale precedente (+5%). In numeri: di 4.273.225 nascite negli Usa nel 2006, 7.670 sono figli di mamme straniere. Ovvio, non sono tutti casi di Birth Tourism, ma molti s. Tant che a Los Angeles, New York, Boston e in alcune citt del New Jersey e delle Hawaii, dove il melting pot e la presenza di stranieri sono una realt sociale consolidata, si moltiplicano le agenzie specializzate ad assistere in tutto e per tutto le gestanti straniere: richieste di visto turistico, affitto dellappartamento, prenotazione degli hotel, delle visite mediche, della clinica per il parto e le cure neonatali. Sono agenzie molto efficienti che operano in modo discreto e di cui non facile trovare siti web e recapiti se non tramite un riservatissimo passaparola. Le puerpere spesso provengono da famiglie benestanti di Corea del Sud, Filippine,Vietnam, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, e sempre pi anche dallEuropa dellEst. Spendono minimo ventimila dollari per il pacchetto volo e parto, a cui si devono poi aggiungere le spese per il vitto e lalloggio. Ma linvestimento merita: anche se i frutti si colgono solo dopo 21 anni (alla maggiore et, appunto), il nascituro si assicura lambita chance di diventare cittadino degli Stati Uniti dAmerica. In particolare, le puerpere sudcoreane mirano agli Usa perch i figli maschi nati l potranno evitare il servizio di leva obbligatorio nel Paese dorigine, e accedere alla scuola americana che il trampolino di lancio per carriere professionali brillanti in patria. Con queste allettanti prospettive, da Seoul arrivano a Los Angeles al settimo o allottavo mese di gravidanza, prendono alloggio nel quartiere coreano, pi vicino possibile a una delle tre cliniche ostetriche a gestione sudcoreana (Hana Medical Center, 2015 W Olympic Boulevard). Forse non sar una vacanza nel vero senso della parola, ma lo scopo del viaggio raggiunto: tornare a casa con un figlio born in the Usa.

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Capitolo

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War tourism (o Turismo bellico)

l mondo del turismo si divide in due. Ci sono quelli per cui la vacanza coincide con una settimana allHilton, in una suite superaccessoriata con Jacuzzi, colazione faraonica servita in camera e bagni in piscine olimpioniche e quelli che negli agognati giorni di ferie si fanno del male, scegliendo accuratamente i posti pi pericolosi del pianeta. Questi turisti impavidi, cresciuti a Segretissimo e Soldier of Fortune (la rivista preferita dei mercenari) non vedono lora di avere qualche giorno libero, dopo un anno di duro lavoro, per indossare la mimetica e andare a rischiare la vita in veste di turisti embedded in qualche remoto luogo di guerra. Sono i proseliti del War Tourism, una delle categorie del Dark Tourism, il turismo oscuro. I turisti che frequentano i luoghi di guerra sono gli emuli dei giornalisti al seguito delle truppe inviate nei luoghi pi caldi del mondo. Questo tipo di turismo nato proprio sulla scia del giornalista embedded. Daltronde le differenze non sono poi cos marcate e famosi giornalisti al seguito dei militari, come P.J. O Rourke, definiscono loro stessi come turisti di guerra. Sono state proprio le cronache di ORourke, autore di Holidays in Hell: In which our intrepid reporter travels to the worlds worst places and asks Whats funny about this?, a spingere tanta gente che andava tranquillamente nei resort dei Caraibi e delle Maldive a scoprire il turismo bellico. Ma cosa si va a fare nei luoghi pi pericolosi del pianeta? Si vanno a visitare luoghi indubitabilmente affascinanti, che per si trovano in Paesi ad alto rischio. Per tale ragione si ben consci che nel corso di una gita nel deserto o attraverso la giungla si rischia di fare strani incontri. Chi programma questi viaggi sa di potersi trovare di fronte traffi47

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canti di droga, terroristi, guerrafondai, con il rischio di prendersi una pallottola vagante nel petto, di saltare in aria o di essere rapito da un gruppo di estremisti. Eppure a tanti piace proprio questo: per i turisti estremi la scarica di adrenalina di un viaggio simile non ha prezzo. Naturalmente, per pianificare tutto al meglio, non ci si pu rivolgere allagenzia di viaggi sotto casa. Ci vuole uno specialista. Autorit indiscussa in materia Robert Young Pelton, il guru numero uno del turismo in teatri di guerra. Ci si pu fare unidea dei luoghi pi caldi e pi rischiosi del mondo sul suo sito, il cui nome, Comebackalive (www.comebackalive.com), tutto un programma. Qui non si scherza: si parte sperando di tornare vivi. Non questione di tornare con una bella abbronzatura ambrata o qualche souvenir esotico, ma di portare a casa la pelle. Come si evince dalla biografia in pillole di Pelton pubblicata nel suo sito web, il nostro Virgilio per linferno del terzo Millennio ne ha viste di tutti i colori. I suoi viaggi lhanno portato in una serie di luoghi ad alto tasso di pericolo: stato in Cecenia al tempo dellassedio di Grozny, in Afghanistan per vivere in prima persona la battaglia di Qala-I-Jangi, in Liberia per la campagna dei ribelli decisi a prendere Monrovia, e poi nelle aree tribali al seguito degli agenti della Cia che cercavano di catturare Bin Laden, nonch in Iraq, altro luogo dove non difficile soddisfare la propria sete di avventura. Destinazioni doc per chi vuole emulare il maestro del turismo pericoloso e si fatto le ossa in campi di addestramento paramilitari e imparando a memoria le sequenze pi significative di Rambo. Il sito di Robert Young Pelton il perfetto vademecum per il viaggiatore in cerca di pericoli. In una guida tradizionale, dove il massimo rischio che viene paventato una diarrea o una puntura di zanzara tigre, vi spiegano come equipaggiarvi con binocolo, videocamera, giacca da safari e abitino da cocktail. Qui invece nel forum chiamato Black Flag Caf, si danno consigli su coltelli stile Un tranquillo weekend di paura, su sistemi satellitari allultimo grido, su tende per sopravvivere alladiaccio, e naturalmente su varie formule di assicurazioni, perch non si sa mai. Nel forum ci sono anche vari spunti turistici, come I migliori e i peggiori resort all-inclusive, Gli angoli pi interessanti/avventurosi di Mosca, Birmania e Bangladesh, Haiti. Altri suggerimenti interessanti arrivano dai film pi truci del momento, quelli ambientati in Colombia o in qualche luogo sperduto dellEuropa dellEst.
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Viaggiare pericolosamente

Il sito, molto ricco, comprende pure cronache di spiacevoli disavventure e sterminati elenchi di locations ad alto rischio, aggiornati quotidianamente, e c anche la sezione store, in cui si pu acquistare la maglietta con i luoghi pi pericolosi del mondo. Insomma, se il vostro ideale di viaggio una crociera romantica stile Love Boat, lasciate perdere, ma se non resistete al fascino del pericolo, allora non potete sottrarvi al War Tourism e i vostri viaggi da oggi li potete scegliere guardando il telegiornale e fiondandovi nei posti pi pericolosi del pianeta.

Turismo top secret

l concetto di luogo segreto profondamente connaturato allidea di turismo del XX e del XXI secolo, ed uno slogan obbligato per le riviste di viaggi, che periodicamente sbandierano in copertina proposte iperesclusive di spiagge segrete, alberghi segreti, resort nascosti, scoperti chiss come da inviati che si sono improvvisati per loccasione agenti segreti del lusso e dello charme. Al punto che chi sceglie quelle vacanze si sente davvero un privilegiato, custodisce i voucher del viaggio come un dossier di 007, e quando sbarca in un atollo sperduto o in una baita di montagna per pochi intimi vive il viaggio come il fortunato depositario di una verit nota a pochissimi, spesso frutto di un attento passaparola. Anche se, in verit, questi luoghi raramente sono cos segreti, e in genere perdono buona parte del loro fascino quando si scopre con amarezza che sono stati gi visitati da buona parte dei nostri amici di Facebook. Ci non toglie che esistano veramente dei luoghi inaccessibili e soprattutto che negli ultimi anni si sia sviluppato un Top Secret Tourism, un turismo a medio-alto rischio che non consigliamo di affrontare e che prevede spedizioni in zone di cui talvolta stata persino negata lesistenza.
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Gli highlights di questi viaggi sono basi segrete, campi militari off limits, laboratori simili a quelli che frequenta Martin Mystre. In cima alla classifica del Top Secret Tourism svetta da sempre lArea 51, la base militare in Nevada dove si dice che si sviluppino progetti avveniristici e ultrasegreti e dove pare che siano custoditi addirittura degli alieni e dei frammenti di oggetti volanti non identificati. Naturalmente nellArea 51 non si entra, ma chi programma questo tipo di viaggio, gi si accontenta ad avvicinarsi alla destinazione, scattando qualche foto a debita distanza come trofeo e testimonianza della propria impresa. Un altro luogo cult per chi ama il Top Secret Tourism il resort The Greenbrier (www.greenbrier.com), unoasi di pace e di tranquillit nelle foreste del West Virginia, che ha ospitato molti presidenti americani. In apparenza soltanto uno splendido resort di lusso. Ma la cosa curiosa che sotto il resort c un megabunker iperattrezzato costruito alla fine degli anni Cinquanta con un labirinto di tunnel a prova di catastrofe nucleare, pensato per mettere in salvo i membri del Congresso in caso di estremo pericolo. Il bunker rimasto attivo fino al 1992, data in cui ne stata rivelata lesistenza: oggi ci si pu andare con una visita guidata. Tappa irrinunciabile per chi cerca questo tipo di location il Pentagono, ad Arlington, in Virginia. In questo caso le visite non sono poi cos segrete, dato che sono previsti dei tour guidati (www.dtic.mil) per vedere i punti di maggior interesse, con la spiegazione di un addetto della Difesa. Ogni anno ci sono pi di centomila visitatori, che per 90 minuti camminano per un miglio e mezzo scorrendo i pannelli che raccontano momenti significativi della storia militare americana e ascoltando incantati le descrizioni della guida. Restando negli Stati Uniti, merita una menzione il Mount Weather Emergency Operations Center, in Virginia, dove verrebbero fatti convergere gli alti ufficiali Usa nel caso malaugurato di fine del mondo. Sempre in tema di turismo alla 007 c lArchivio segreto del Vaticano, che ha fatto sognare tanti fedeli lettori dei romanzi di Dan Brown, che ha ambientato in quelle sale alcune delle scene pi avvincenti di Angeli e demoni (anche Turismo letterario, vedi pag. 155). Anche qui, il segreto pi di nome che di fatto. Prova ne che buona parte degli 85 chilometri lineari di scaffalatura dellArchivio a disposizione del pubblico. E, come si legge nel sito, lArchivio Segreto Vaticano oggi dotato di due sale di studio, che accolgono circa 1.500 studiosi di oltre 60 Paesi (http://asv.vatican.va).
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Rimane invece avvolta in un alone di mistero la fantomatica Metro-2 di Mosca, una linea metropolitana che corre parallela a quella ufficiale, costruita ai tempi di Stalin e chiamata col nome in codice D-6 dal Kgb. La metropolitana segreta, che doveva essere utilizzata per portare in salvo gli uomini della nomenclatura in caso di emergenza, prevedeva diramazioni labirintiche con fermate al bunker di Breznev e alla casa di Beria. Difficile capire come visitarla: certo non basta un biglietto del metr ordinario. Sempre in Russia, sempre avvolta dal mistero, c larea segreta di Kolyma, uno dei luoghi classici del turismo top secret, con Mezhgorye, sul Monte Yamantaw, una citt degli Urali fondata nel 1979 dove si dice sia nascosta una base nucleare. Lelenco potrebbe continuare, e comprendere luoghi come Chernobyl 2, una base missilistica dellex Unione Sovietica. Chi fosse interessato allargomento pu leggere Top Secret Tourism di Harry Helms, un vademecum indispensabile per questo tipo di viaggi. Ma se per voi il concetto di top secret un po pi esteso, potete anche lasciar perdere i vari Fort Knox e le Aree 51, e prenotare un posto al sole nella caletta pi segreta della nuova stagione di vacanze.

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Shock tourism (o Turismo estremo)

ames Bond il testimonial ideale del turismo estremo, noto anche come Shock Tourism. Basta vedere uno dei film della saga dellagente 007 per farsi venire qualche idea e programmare un viaggio sotto il segno del pericolo. Folli discese con gli sci, da concludere con un volo col paracadute, voli estemporanei su aerei da caccia, corse a 100 allora su strade di montagna: ecco qualche esempio di turismo estremo, il turismo pi adrenalinico che ci sia. Gli appassionati possono dare unocchiata al repertorio di Best Russian Tour (www.bestrussiantour.com), dove si spazia dai voli sui Mig, alla simulazione di unemergenza in volo, svolta sul sedile eiettabile di un aereo, al Military Adventure Tour, che comprende un corso di sopravvivenza in una foresta nei pressi di Mosca. Sempre in Russia, molto popolare lIce-diving, che consiste nelleffettuare immersioni nei laghi ghiacciati. Li organizza il tour operator Russia Travel (www.russia-travel.ws), che propone immersioni nelle acque gelide del lago Ladoga e nel lago Svyatoe. Lo stesso tour operator organizza emozionanti giornate in kayak. Molto richiesti lo Slalom Kayaking e il Rodeo, con percorsi particolarmente difficoltosi, riservati ai pi intrepidi. Sempre in tema di turismo estremo, il tour operator britannico Discover the World (www.discover-the-world.co.uk) organizza viaggi nei territori incontaminati dellAntartide, considerati lultima frontiera, se si eccettua lo Spazio di Star Trek. Chi compra uno dei pacchetti turistici pu prenotarsi per il kayaking tra gli iceberg, monumentali sculture di ghiaccio degne dei dipinti di Friedrich, oppure fare sci di fondo nei paesaggi bianchi e gelati alla maniera di Scott e Shackleton. Viaggi al Polo Sud, ma anche tour decisamente impegnativi sulle vette di mezzo mondo, sono tra le specialit di Exodus (www.exodus.co.uk), che propone nel proprio catalogo pacchetti come Lascesa del Monte Bianco, definita difficile ma ampiamente soddisfacente, o la Mera Peak Epedition, uno dei trekking pi coinvolgenti che si possano fare in Nepal. O ancora, si pu programmare una bella nuotata in compagnia degli squali.
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Ne vengono organizzate in varie parti del mondo, dallAustralia al Sudafrica, dal Messico alle Bahamas. Chi decide di provare questa esperienza mozzafiato viene introdotto in una gabbia immersa nellacqua, da cui osservare il proprio squalo preferito. Proposte di vari operatori, sul sito Shark Bookings (www. sharkbookings.com).

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Emo tourism (o Turismo delle lacrime)

ifficile dire cosa spinga la gente a rallentare e a fermarsi a guardare quando c un incidente in autostrada. Indubbiamente scatta un certo bisogno di sapere, mischiato a una sorta di voyeurismo di cattivo gusto, che anche alla base dellEmo-Tourism, il turismo emozionale, un tipo di viaggio che contempla unimmedesimazione vera o presunta con le disgrazie degli altri. In poche parole, ci si reca in un posto segnato da disgrazie o calamit di vario genere per testimoniare direttamente la propria partecipazione, ostentando (a seconda dei casi) una discreta dose di dolore, come se invece di essere andati in gita si fosse andati a un funerale. questo il triste spirito dellEmo-Tourism, una sorta di pellegrinaggio laico nei luoghi pi funestati del pianeta, che non ha nulla a che fare con i ragazzini con la frangia e gli occhi cerchiati di rimmel che ascoltano i Dashboard Confessional: chi opta per questo tipo di turismo viaggia per commuoversi per il dolore degli altri, facendo visita a luoghi che trasudano tristezza, dolore e sofferenze. Ci troviamo nellambito della macro-categoria del Dark Tourism, il lato oscuro del turismo, che nella sua integrit comprende molteplici espressioni di viaggio triste e/o pericoloso, che spaziano dallEmo Tourism al War Tourism, al Disaster Tourism. In particolare, nel caso dellEmo Tourism, a differenza di altre esperienze, non prevista una partecipazione diretta, a parte quella emozionale un turismo che non implica alcuna forma di pericolo. Ci sono moltissime sfaccettature dellEmo Tourism, ma le due mete principali sono i luoghi colpiti da catastrofi naturali, da vedere rigorosamente quando la scena del disastro considerata assolutamente sicura, e le case in cui si consumato qualche delitto.

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In effetti, non si tratta poi di una forma di turismo cos nuova. Diciamo piuttosto che lEmo Tourism un evergreen che ritorna periodicamente in auge. Per la verit, questo modo di viaggiare ebbe inizio moltissimi anni fa, quando i viaggiatori del Grand Tour programmavano una tappa obbligata a Pompei, pittoresco luogo di un disastro epico. Si affrontano lunghi viaggi per vedere la scena di un crimine o per constatare con occhio clinico gli effetti di un disastro, misurandone lentit, quasi anzich turisti si fosse scienziati. In un certo senso un turismo da Mondo cane, che non si compiace delle meraviglie del mondo ma prende atto delle tragedie. La dinamica sempre la stessa: si sceglie un luogo che abbia avuto una forte risonanza mediatica, reso celebre dai telegiornali e dai rotocalchi, ci si documenta sui giornali e su Internet, e poi si parte, considerando quelle mete alla stressa stregua di set cinematografici. Non per niente, viaggi di questo tipo sono chiamati anche Reality tours, mettendo ancora una volta su un bisogno sfrenato di voyeurismo che inizia col telegiornale e finisce con la polvere e i detriti. A seconda della destinazione prescelta, poi, la classica guida turistica viene sostituita da qualche copia di Cronaca vera o da un numero speciale di Panorama o dellEspresso. Ed ecco che tanta gente si assiepa davanti alla villetta di Montroz a Cogne o alla casa del delitto di Avetrana, quando non si preferiscano LAquila e le altre citt colpite dal terremoto in Abruzzo, o ancora, il Belice, dove ancor oggi arrivano periodicamente pullman stipati di turisti che vogliono vedere i ruderi delle case distrutte dal terremoto del 1968. Nellagosto 2005, quando si scaten il terribile uragano Katrina, vari tour operator e agenzie di viaggio di New Orleans si attrezzarono per loccasione, proponendo pacchetti per visitare i luoghi presi di mira.Tra queste, la Gray Line (www.graylineneworleans.com/katrina.shtml), che propone lHurricane Katrina Tours, durante il quale si visitano le zone pi colpite, descritte da una guida che elenca le enormi perdite per la popolazione del posto. Propone tour di questo tipo anche Viator (www.viator.com/tours/New-Orleans/PostHurricane-Katrina-Tour/d675-2292CITY), che dopo una breve visita di New Orleans fa trascorrere ai partecipanti un paio dore nei luoghi in cui la natura si abbattuta. Questo turismo non contempla solo le catastrofi naturali: una tappa obbligata per chi predilige questo tipo di viaggi Chernobyl, in Ucraina, dove il 26
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aprile 1986 esplose un reattore di una centrale nucleare. Uno dei tour operator attivi pi attivi a Chernobyl Hamalia (www.hamalia.ua/Incomming/ Tour_to_Chernobyl), che propone un tour ecologico di Chernobyl, organizzato con il fine di ricevere ulteriori finanziamenti per rimuovere i detriti causati dallesplosione. Il tour, che dura un giorno intero, prevede una visita alla centrale nucleare e alla costruzione nota come il sarcofago e un giro nella citt fantasma di Prypiat. Altre mete popolari sono latollo di Bikini, Hiroshima (allo Smithsonian National Air and Space Museum di Washington conservato lEnola Gay, laereo che scaric le bombe su Hiroshima) e Nagasaki, tutti teatri di catastrofi nucleari. In Italia, ci si pu recare a Meda, dove fino al 1982 si trovava la fabbrica dellICMESA, da cui nel 1976 si propag la nube tossica della diossina. Oggi al posto della fabbrica c un campo sportivo, e nella famigerata Zona A colpita dalla nube tossica, tra Seveso e Meda, c il Bosco delle Querce. Cosa spinga tanta gente a fare un triste pellegrinaggio in questi luoghi anzich trascorrere una piacevole giornata tra le opere darte dellErmitage di San Pietroburgo, non facile a dirsi. C il bisogno di stringersi gli uni agli altri davanti alla scena di una tragedia, c la voglia di spiare, di scrutare, il desiderio di cogliere qualche dettaglio nascosto. Anche se, poi, molti diranno che sono l in segno di solidariet. Cosa vera per qualcuno, ma confutabile per molti altri. Qualcuno piange perch gli spiace davvero, altri lo fanno perch si sentono in dovere di farlo. Tutti, indistintamente, sentono di aver fatto qualcosa di utile. Che cosa, non si sa. Il copione di questi viaggi si ripete sempre uguale, con pullman gremiti di viaggiatori che scendono commossi con lacrima dordinanza e videocamera nei luoghi colpiti da una tragedia. Il commento tipo di questi malinconicissimi viaggiatori Molto peggio di quanto si visto in tv. Quindi, ancora una volta si coglie il bisogno di constatare, di verificare, di saggiare quanto si era visto da lontano, attraverso letere, per capire se sia veramente tutto vero, se sia tutto cos terribile. E quando ci si resi conto che era tutto cos grave, ci si fa una ragione e soprattutto ci si fa scattare una foto sul teatro della tragedia, pensando che alla fine ci si pu ritenere fortunati, e si conclude con un pranzo in trattoria. In conclusione, doveroso notare che non si pu generalizzare, e nellambito
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dellEmo-tourism ci sono anche cause ben pi nobili. Per esempio, c tanta gente che soffre davvero nei teatri delle catastrofi e vive in maniera fortemente drammatica una visita ad Auschwitz o a Ground Zero.

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l mondo delle nuove forme di turismo fatto di sottili sfumature, di punti di vista leggermente diversi. E cos quando si parla di Disaster Tourism, di turismo catastrofico, non bisogna pensare immediatamente allEmo Tourism, il turismo delle lacrime. Si assomigliano, certo, ma sono due cose ben distinte. Nel caso dellEmo Tourism infatti si spinti a viaggiare nei luoghi colpiti da qualche calamit per partecipare o per convincersi di partecipare al dolore della gente del posto. I fanatici del Disaster Tourism invece affrontano i loro viaggi per far parte del disastro stesso. Gli uni prediligono laspetto dellempatia, della condivisione del dolore altrui, gli altri sono tipi pi dinamici, che vogliono provare il gusto politically incorrect di far parte dellevento nel momento di massima concentrazione. Cos, se c un uragano che scoperchia le case e distrugge paesi e citt, prima arrivano in avanscoperta i Disaster Tourist, che bene o male rischiano in prima persona per vivere unesperienza devastante, poi, in un secondo tempo, arrivano i pullman degli Emo Tourist, che si soffermano a piangere davanti alle macerie. Da una parte questo turismo considerato non etico, daltro canto per qualcuno sostiene che in questo modo si sensibilizza lopinione pubblica sui disastri che colpiscono lumanit. Ha mobilitato un gran numero di turisti lo tsunami che il 26 dicembre 2004 ha colpito Phuket, lisola pi grande della Thailandia. Sia a ridosso delle catastrofe, sia diversi mesi dopo, si sono succeduti senza tregua voli carichi di turisti che volevano vedere e capire con i propri occhi.
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Gli appassionati di Disaster Tourism si sono mobilitati anche nella primavera del 2010, allepoca delleruzione del vulcano islandese sul ghiacciaio Eyjafjallajkull. In quelloccasione si registrato uno dei picchi di quel tipo di turismo che non a caso diventato estremamente popolare nel 1996, quando uscito il film Twister, incentrato sulle disavventure di un gruppo di storm chaser alle prese con un tornado. Per chi fosse interessato, ci sono varie societ che organizzano questo tipo di escursioni. Tra queste, la Storm Chasing Adventure Tours (www.stormchasing.com), che propone pacchetti di 7 giorni con caccia al tornado in Texas, Nebraska e Alabama, per 2.700 dollari.

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Mea culpa tourism (MCT)

i tratta di una delle tante declinazioni del turismo pi cupo. In questo caso si vanno a visitare luoghi legati a crimini e ingiustizie contro lumanit, intendendo il viaggio come una sorta di pentimento, come un pellegrinaggio dovuto per onorare le vittime della Storia. Sono molti i viaggi pensati come espiazione, in prima persona o per conto terzi. Fanno parte di questa triste categoria i viaggi nei campi di sterminio nazisti: tanti i turisti che vogliono vedere con i propri occhi i luoghi dellOlocausto, per non dimenticare. Il tour operator Fabello Viaggi ha una sezione intitolata I viaggi della memoria. Itinerari nei luoghi della deportazione (www. fabelloviaggi.com/memoria/home.html). In collaborazione con le associazioni degli ex deportati e dei partigiani, sono stati organizzati alcuni itinerari nei campi di concentramento. Tra le mete, che dovrebbero mantenere vivo il ricordo dei crimini perpetrati contro lumanit, ci sono Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen. Le visite comprendono soste alle baracche e alle camere a gas. Poi si possono visitare i luoghi legati allApartheid in Sudafrica. Tra le mete classiche il centro in cui lApartheid veniva amministrata, cio la capitale Pretoria, il cui nome omaggia Andries Pretorius, il leader dellindipendenza boera (qualcuno voleva ribattezzare la citt Tshwane, ovvero Noi siamo uguali in un idioma locale). Un altro dei luoghi-simbolo dellApartheid Soweto (South Western Township), il rione di Johannesburg in cui nel 1976 inizi lUprising, la marcia verso la libert e la democrazia. Sempre in Africa, altri lugubri ricordi sono presenti nel Darfur, dove la guerra civile ha messo in ginocchio il Paese dal 2003 al 2008, mietendo quattrocentomila vittime. Passiamo in Asia. Il Mea Culpa Tourism ritorna di scena in Cambogia, nei campi di sterminio voluti da Pol Pot, che decret la morte di un milione di persone. Oltre a visitare i luoghi degli eccidi, ci si pu fare unidea dei fatti al
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Museo delle vittime del regime di Pol Pot, nella capitale Phnom Penh. Ma senza spingersi troppo lontano, basta andare in Friuli, dove il tour operator Caravan Tours (www.caravantours.it) organizza tra laltro un tour nei luoghi della Grande Guerra, foibe comprese: ci si ferma alla Risiera di San Sabba, lunico campo di sterminio in Italia, e alla Foiba di Basovizza, dove nel 1945 i partigiani di Tito giustiziarono migliaia di militari e civili. Per concludere, si pu programmare un viaggio nella citt di Salem, in Massachussetts, dove alla fine del XVII secolo ebbe luogo una tremenda caccia alle streghe. Qui la Salem Historical Tours (www.salemhistoricaltours.com) organizza visite guidate nei luoghi resi tristemente famosi dai processi alle presunte streghe.

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Shopping tourism

egli anni Novanta, agli inizi di gennaio e luglio, il numero di voli aerei Tokyo-Milano aumentava sensibilmente: nella capitale della moda italiana era tempo di saldi di fine stagione, e le fashion victim arrivavano numerose dal Sol Levante per invadere fin dalle prime ore del mattino via Montenapoleone e dintorni. Mentre la notizia sulla carta faceva sorridere tutti, la realt non suscitava unanaloga ilarit: il corpo a corpo con agguerriti samurai pronti allassalto delle boutique di Prada, Gucci, Ferragamo per aggiudicarsi i migliori affari era quasi sempre a svantaggio dei milanesi, pi che altro per ragioni di portafoglio, cio di yen forte sulla povera lira. Con il tempo, anche gli italiani hanno imparato larte, e sono diventati veri shopping tourists. Hanno cominciato a volare a Londra per aggiudicarsi i saldi di Harrods, a Valencia e Madrid per quelli super economici di Zara, negli Stati Uniti per imbattibili savings da Gap o Abercrombie. Tutto era iniziato timidamente con la moda di andar per spacci allunico scopo di risparmiare. Ci si avventurava in auto nella periferia e nelle campagne intorno alle citt per acquistare direttamente in fabbrica vestiti e accessori troppo cari nei negozi del centro: a Vigevano, tre quarti dora da Milano, cera Pollini, mentre a Parabiago, una ventina di chilometri a ovest di Milano, si compravano a met prezzo Fratelli Rossetti e altri prodotti di alta calzoleria. Nelle librerie apparivano le prime guide per lo shopping-safari (lAnnuario spacci, con 2900 indirizzi, www.guidaspacci.it), e sul web si aprivano i primi portali con minuziose mappe di outlet in tuttItalia (www.bestoutlet.it e www.outletmagazine.it). Erano (e sono) le bibbie degli shopping addicted.
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Si cominciava dalla provincia, poi si esplorava la regione, poi man mano si ampliavano gli orizzonti fino a superare i confini, e in pochi anni, il fenomeno diventato internazionale. Soprattutto dopo il 2000, molte aziende in tutto il mondo e persino i laboratori a cottimo negli angoli pi sperduti del pianeta hanno aperto le porte alla vendita al dettaglio; cos, non raro tornare da un viaggio in Sri Lanka con lultimo modello di Adidas, in teoria Made in Usa, e dalla Cina con una borsa originale Made in Italy, pagate per un terzo del prezzo di vetrina. Tuttavia, non necessario andare lontano per fare buoni affari. Lo shopping safari resta anche unattivit a breve raggio. LItalia, regno delle piccole e medie imprese, naturalmente generosa di spacci, che oggi sono pi elegantemente chiamati factory outlet e offrono merce vintage, invenduta, comunque a chilometro zero e senza intermediazione, a prezzi doccasione. Ma ormai la caccia allaffare ha raggiunto dimensioni turistiche vere e proprie: sempre pi organizzata e globale con tanto di tour, torpedoni, voli aerei ad hoc. In ogni angolo del mondo sono nati outlet village, cittadelle di negozi che riciclano prodotti fuori catalogo e difettati, fondi di magazzino e capi di haute couture indossati una sola volta per le sfilate o le presentazioni di moda. Ci si trova di tutto, per tutti: prt--porter di lusso, abbigliamento sportivo di marca, scarpe, borse, stoviglie, valigie, biancheria per il letto, la tavola e il bagno, lampade e pezzi di design a prezzi scontati dal 30% al 70%; ma anche fast food e ristoranti la carte, parchi giochi e ludoteche con baby-sitter per intrattenere i bambini mentre i genitori fanno acquisti. Cos, tanto per citare il caso italiano, Serravalle Scrivia, Barberino del Mugello e Castel Romano (sedi del Designer Outlet di Mc Arthur Glen),Vicolungo (Style Outlets), Franciacorta (Outlet Village), Leccio Reggello (The Mall), Montevarchi (Prada Outlet), ma anche anonimi paesi privi di monumenti, tesori darte e qualunque altra attrattiva hanno trovato unidentit turistica come shopping resort con centinaia di negozi dalle insegne ammiccanti. Strategicamente situati vicino alle uscite dellautostrada, questi borghi costruiti ex novo in stile medievale con mura di cinta e merlature sono mete dei giorni di festa per single, amici, coppie e famiglie numerose. I 1.000, 2.000, 2.500 posti auto spesso esauriti nei parcheggi davanti allingresso testimoniano che le shopping destination non hanno nulla da invidiare alle citt darte. Anzi, come queste, rappresentano delle autentiche attrazioni e sono soste obbligate durante un tour in Italia.
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Da qualche anno, il Factory Outlet Fashion District allestisce uno stand di rappresentanza alla Bit, la pi importante fiera italiana di turismo. A dimostrazione del fatto che i suoi villaggi delle occasioni fanno parte dellofferta turistica del Belpaese. E come tali offrono comodi collegamenti con le principali citt circostanti e gli aeroporti aerei pi vicini, aprono nuove strutture alberghiere e ristoranti per trattenere pi tempo possibile i sempre pi numerosi cacciatori daffari. Siamo parlando di 2 milioni di italiani allanno (pari al 12% del flusso turistico nazionale) e di un fatturato di 1,2 miliardi di euro (e un +19% nel 2009, anno di grande crisi economica). Sono dati che spiegano perch dal 2000 a oggi, solo in Italia, sono stati aperti 20 outlet village ed entro il 2012 sono previste altre 12 inaugurazioni. Infatti, gli outlet village generano un significativo indotto e un flusso turistico nazionale e internazionale dai paesi limitrofi (Croazia, Slovenia, Austria), e se vale la pena (per esempio in periodo di saldi sui saldi), anche da paesi pi lontani, come la Russia e la Gran Bretagna. Lo stesso accade se il villaggio si trova, per esempio, in Svizzera. Dal centro di Milano (zona Castello Sforzesco), sette giorni su sette parte un pullmann granturismo di Zani Viaggi (www.zaniviaggi.it) diretto a Serravalle per lOutlet McArthur Glen, uno per loutlet di Vicolungo e uno per Mendrisio, in Ticino, dove c il convenientissimo Fox Town. Prima, passa anche dallaeroporto di Orio al Serio, vicino a Bergamo, a caricare i passeggeri delle compagnie low cost (italiane e straniere), sbarcati l proprio per raggiungere velocemente e a basso costo i saldi firmati. Fare shopping sembra essere sempre pi una passione di massa, e il viaggiatore incarna molte caratteristiche dellacquirente perfetto. Curioso, rilassato, ben predisposto a spendere ogni volta che gli si offre loccasione in un centro outlet, in un duty free, allautogrill, nei centri dellartigianato, nei souvenir shop di musei e complessi monumentali. quanto sostiene Dallen J. Timothy, professore allArizona State University, con dottorati e Ph.D in geografia e turismo, nel saggio Shopping Tourism, Retailing and Leisure (Channel View Publications, 2005; 39,95 $) in cui analizza lo shopping come tipologia turistica e come attivit di vacanza. Fatto che lo shopping, utile o velleitario che sia, condiziona il mercato turistico. Al punto che ormai non c ente del turismo che non sponsorizzi negozi, atelier, laboratori artigianali ed eccellenze eno-gastronomiche locali. E ovunque si trovano tour operator e agenzie specializzate negli itinerari che, tra un panorama mozzafiato e un monumento storico, prevedono
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soste per fare spese: le colline marchigiane e le sue fabbriche di scarpe (Tods e Hogan comprese) con Shoptour (www.in-outlet.it/shoptour.asp); Firenze e gli outlet di Prada e Gucci con Caf Tour & Travel (www.caftours.com); gli atelier di Parigi con Chic Shopping Paris (www.chicshoppingparis.com); Soho e gli altri quartieri glamourous di New York con Shopping Gotham (www. shopgotham.com); oppure, sempre a New York, i grandi magazzini Macys con Vacations Made Easy (www.vacationsmadeeasy.com); il vintage e i quartieri deputati di Londra con Urban Gentry (www.urbangentry.com). Oltre alle guide che accompagnano nei luoghi dellarte e della storia, hotel, uffici del turismo e agenzie propongono anche personal shoppers specializzati in tendenze e lifestyle: basta sapere cosa comprare e quanto tempo si vuole dedicare agli acquisti, al resto pensano loro. Alcune citt hanno addirittura costruito la propria immagine turistica come shopping paradise: Marrakech il regno del cuoio, del ferro battuto, dei complementi darredo; a Jaipur si pu perdere la testa tra tessuti, bijoux e pietre preziose; a Dubai si compra oro e tutto ci che il mercato in grado di produrre oggi, dallutile al futile, con almeno lo sconto delliva. A proposito di Dubai: dal 2005 si pu richiedere la card Vice Versa (www.viceversacard.com), formato e aspetto da carta da credito e prestazioni da personal shopper. In pratica, quando i possessori della card fanno acquisti negli esercizi convenzionati, ricevono un credito pari al 10-25% della spesa sostenuta da spendere poi presso altri negozi, hotel, ristoranti, locali elencati in unapposita guida. Da questanno la card viene offerta anche ai visitatori di Milano, altra capitale indiscussa dello shopping. Inutile dire che lo shopping tourist non si accontenta di un souvenir; il suo vero trofeo di viaggio sarebbe un bastimento, o almeno un baule carico di oggetti rari e particolari che probabilmente avrebbe potuto comprare dietro casa oppure online. Per, che vacanza sarebbe stata?!

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Flea market tourism (o Turismo da mercatini)

e gite ai mercatini dellantiquariato classici non possono certo rientrare nelle nuove forme di turismo. Una mezza giornata trascorsa a Londra a Portobello Road, lesempio pi emblematico del mercatino delle pulci (ma gli intenditori preferiscono Bermondsey), oppure ad Arezzo, quando le bancarelle coprono tutta la Piazza Grande, o ancora, alle Puces de Saint-Ouen o a Porte de Vanves a Parigi, non rappresentano certo una novit. Sono piacevoli occasioni per trascorrere qualche ora rovistando in cerca dellaffare, magari usando lantico come prestesto per una gita fuori porta, programmando una visita a Fontanellato o a Isle-sur-Sorgue, in Provenza. Ma ci sono anche altri tipi di appuntamenti, in grado di radunare folle oceaniche. Parliamo della nuova generazione dei mercatini delle pulci, che sono un po come dei rave party per gente compassata che invece di stordirsi con sesso, droga e rocknroll si delizia facendo avanti e indietro tra le bancarelle. il popolo del Gesso, brocante e bric brac, gente che va matta per lantico e coltiva ogni genere di collezioni. E che per soddisfare questa implacabile sete di curiosit macina chilometri e chilometri, da una parte allaltra del globo, in cerca di una rara statuina in biscuit o di un copritappo di champagne. Con laumentare di queste passioni, i mercatini si sono lentamente ingranditi, e talvolta sono veri e propri show. Tant che i professionisti della brocante, quelli che si incontrano tra le bancarelle alle prime luci dellalba, prendono in considerazione solo i mercatini con pi di 1.000 espositori. Gli altri li lasciano ai dilettanti. Nella top ten degli hard collectors c il Brimfield Outdoor Antique Show (www.brimfield.com), un mercatino da 5.000 espositori allestito tre volte lanno in America, nel New England: si tiene in maggio, luglio e settembre e si snoda per sei giorni, con le bancarelle che coprono un miglio di strada, sui due lati della Route 20. Nel 2009, il Brimfield ha compiuto mezzo secolo: la prima edizione, organizzata nel 1959 da Gordon Reid, totalizz 67 espositori. Oggi che i venditori sono 70 volte tanti, stata prevista
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anche unarea con la crme de la crme: 800 espositori selezionati che fanno parte del J&J Show. Da non perdere negli Usa c pure The Springfield Antique Show and Flea Market (www.springfieldantiqueshow.com), che si svolge una volta al mese (in genere il terzo weekend) a Springfield, nellOhio, e vede in azione circa 2.000 professionisti dellantico. In maggio, luglio e settembre il mercatino si dilata ulteriormente, prende il nome di Extravaganza, dura tre giorni e totalizza ben 2.500 espositori. Gli americani sembrano apprezzare il concetto di extravaganza. Mega-eventi di questo tipo sono organizzati dal Renningers Antiques Center (www.renningers.com) a Mount Dora, presso Orlando, in Florida, ogni terzo weekend di gennaio, febbraio e novembre. Per tre giorni, dal venerd alla domenica, si pu curiosare tra le mercanzie esposte su 1.400 bancarelle. Concetto simile per lo Scott Antique Market di Atlanta (www.scottantiquemarket.com) che si svolge ogni secondo weekend del mese, dal venerd alla domenica, e conta 2.400 espositori. Il Vecchio Continente non ha nulla da invidiare agli States in fatto di mercatini king size. Consolida la sua fama di anno in anno la celeberrima Brocante de Temploux (www.temploux.com/brocante/index/index.php), nata nel 1978 e cresciuta con progressione geometrica, totalizzando pi di 2.000 espositori. Si tiene il terzo weekend di agosto a Temploux, che dista circa 60 km da Bruxelles, il sabato e la domenica. Il sabato fino alle 17 la volta delle collezioni. Poi, alle 18, al posto delle bancarelle dedicate al piccolo collezionismo subentrano quelle che propongono oggetti dantiquariato. La particolarit che le bancarelle restano aperte anche di notte, quando si aggirano collezionisti muniti di torce elettriche. In Francia un must assoluto la Braderie de Lille (www.braderie-lille.com), organizzata il primo weekend di settembre: protesa verso l850 edizione ( una tradizione che risale addirittura al Medioevo!), raduna 10.000 venditori, che per 48 ore occupano con le loro bancarelle pi di 100 km di marciapiede. I mercatini europei offrono spesso loccasione di coniugare collezionismo e cultura. Qualcuno ha azzardato il neologismo di collecturismo per definire queste gite allinsegna dellantico e del turismo classico. Cos c chi abbina una visita a Lille o a Bruxelles e chi si rivede per lennesima volta Parigi, col pretesto di andare allo storico March aux puces de
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Saint-Ouen, una delle glorie della Ville Lumire. Aperto sabato, domenica e luned, dallalba fino alle 15,30, vanta 10 mercati, per un totale di 2.500 antiquari e 500 brocanteur. Ci si sposta in Inghilterra, alla volta dellAntiques Fair di Newark (www.iacf. co.uk/index_newark.htm), presso Lincoln, che conta la bellezza di 4.000 espositori. Si svolge sei volte lanno, in febbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre e dicembre. Dura due giorni, un luned, riservato ai commercianti, e un marted.

Turismo natalizio

er chi vuol vivere la magia del Natale tutto lanno, il mondo pieno di luoghi dove la stella cometa non brilla solo a dicembre. Chi cerca il Natale fuori stagione pu visitare innanzitutto Rovaniemi, capoluogo della Lapponia finlandese, a due passi dal paese della casa di Babbo Natale, che si trova esattamente a Santa Park, un parco tematico aperto in estate da met giugno a met agosto e in inverno da fine novembre a met gennaio. Poi si pu fare incetta di decorazioni per lalbero di Natale da Bronner, in America, a Frankenmuth, la piccola Baviera del Michigan (volendo, si pu ordinare anche su internet, www.bronners.com). Man mano che si avvicina il 25 dicembre, si possono frequentare i tanti mercatini natalizi, a Bolzano, a Merano, a Innsbruck, a Vienna. E poi recarsi a Steyr, nellAlta Austria, per il gran finale: una cittadina da presepe di grande atmosfera, ideale per festeggiare il giorno pi bello dellanno.
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Shopping totale

Viaggi delle pentole

a cosiddetta gita delle pentole uno dei capisaldi del turismo in comitiva, dopo i rivoluzionari viaggi organizzati della Thomas Cook. Per decenni, ma soprattutto nel periodo del boom economico, i tour avevano inizio nella casella delle lettere, dove si trovavano curiosi e coloratissimi volantini che invitavano a programmare gite a prezzi stracciati nei luoghi pi celebri e pittoreschi del Belpaese. Le Cinque Terre, la Certosa di Pavia, Livigno, le Dolomiti, il Principato di Seborga per chi abitava al nord; Pompei o Castel del Monte per chi abitava al sud. Una gita lampo indimenticabile, con pranzo compreso nel prezzo (in media 9.900 lire) e poi linevitabile dimostrazione di qualche prodotto per la casa, soprattutto batterie di pentole, ma anche piccoli elettrodomestici, enciclopedie, poltrone massaggianti, coperte in lana merinos e servizi di piatti. In verit cerano anche viaggi pi complessi, della durata di due giorni, con pernottamento in hotel e dimostrazioni pi importanti. Le gite delle pentole sono soprattutto appannaggio degli anziani, ma non per questo simili tour fanno parte del Grey Tourism (vedi pag. 117), che tutta unaltra cosa. Anzi, oggi c una ripresa del turismo delle pentole (merito anche del romanzo di Andrea Camilleri La gita a Tindari, della serie di Montalbano), che per accanto al classico pubblico di pensionati, conta molti giovani che apprezzano la valenza trash di questo fenomeno. Su Facebook ci sono diversi gruppi, tra cui Anziani che partecipano alle gite a 15 euro per la vendita di pentole e Noi che rivogliamo le gite delle pentole. Una variante del viaggio con acquisto, negli anni Ottanta, era la visita in qualche grande centro del mobile, dove gli architetti vi avrebbero avuti graditi ospiti a pranzo.

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Rock tourism

ento concerti di Bruce Springsteen in ventanni sono un bel traguardo; cinquecento, sono un record, o meglio erano un record, perch con lultimo tour, qualcuno lo ha senzaltro superato. Comincia la tourne, e al seguito del Boss parte uno stuolo di fan per assistere a pi date possibili: Roma, Torino, Udine, Parigi, Santiago de Compostela, Londra e poi oltreoceano, Nashville, Baltimore, Buffalo, Milwaukee, Cleveland. Una dopo laltra, le tappe del tour definiscono un viaggio on the road attraverso capitali e citt che, forse, si possono visitare prima o dopo il concerto. Per unorganizzazione perfetta del viaggio, il rock tourist dovrebbe garantirsi innanzitutto gli ingressi alle serate. Poi prenotare voli e hotel. Mangiare, shopping e visite culturali, invece, vengono lasciati per ultimi e al caso. Ma il rock tourist un viaggiatore emotivo, e spesso decide di partire allultimo momento, senza biglietti del concerto e senza sapere dove trascorrer la notte. Alla fine per se la cava sempre e riesce nellintento, pi o meno rocambolescamente. Ma questo fa parte dellavventura. I rock tourist sono autentici appassionati di un artista, della musica live e, di conseguenza, dei viaggi. Passioni che li trasformano piuttosto in frequent flyer: spesso in giro per tourne, sanno come muoversi, affrontare scomodit e inconvenienti e sanno come raggiungere meta e obiettivo a qualunque costo e con qualunque mezzo (di fortuna o di lusso); conoscono hotel e ristoranti delle star, sono ottimi consulenti per street e fast food, e strateghi infallibili per garantirsi sempre e ovunque lingresso allo spettacolo. Nessuno meglio di loro pu dare suggerimenti di viaggio a gente con la stessa passione. Lo ha fatto per esempio Stefano Pecoraio, che dopo anni di tourne del Boss ha pubblicato Welcome to Asbury Park (Aliberti Editori), diario di aneddoti
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on the road, sotto il palco e sulla band, ma anche utilissima guida per visitare la citt e i luoghi di Springsteen in New Jersey. Dagli anni Sessanta, il pubblico si armato di zaino e sacco a pelo (e quando andava meglio di valigia e prenotazione in hotel) per assistere ai concerti che hanno fatto la storia del rock. Chi ha visto i Beatles al Washington Coliseum,Woodstock, Simon & Garfunkel al Central Park di New York spesso arrivava da lontano, a volte molto lontano. In quegli stessi anni, partivano al seguito della band anche le groupies, aitanti fanciulle disposte a fare migliaia di chilometri da un concerto allaltro pur di stare vicino ai loro idoli di cui diventavano spesso concubine, amanti, fidanzate, mogli. Come Angie che ha sposato David Bowie dopo due anni di corte; e come Cynthia Plaster Caster, libertina scultrice di Chicago che cominci a seguire passo passo i tour di Jimi Hendrix, Noel Redding, Frank Zappa, i Kiss, autori di quel celebre Plaster Caster dedicato proprio a lei. Il suo scopo? Divertirsi nellAmerica spensierata e post proibizionista dellepoca e collezionare i calchi in gesso dei genitali dei musicisti per farne poi una grande mostra che per non ebbe mai luogo. Di quel mondo e di quel tempo racconta anche Quasi famosi (2000), il film di Cameron Crowe sulla vita on the road e dietro le quinte dei Black Sabbath e del loro seguito di groupies e giornalisti negli anni Settanta. Erano altri tempi e nessuno parlava di rock tourism. Eppure ne erano gli albori. Di recentissima definizione (non ufficiale ma popolare), il rock tourism indica la scelta di spendere le vacanze nei luoghi delle tourne di un cantante o di un gruppo, in una citt dove si svolgono importanti festival musicali o tra pi citt con un interessante calendario di concerti. Oggi viaggiare molto pi facile e il turismo, di qualunque specie, alla portata di tutti: le distanze si sono accorciate, le occasioni fly & drive non si contano, i voli low cost rendono raggiungibile con poco preavviso e pochi euro qualunque luogo. Fossanche per vedere un concerto e basta. ci che fanno i rock tourist, sempre disposti a partire e a viaggiare per ascoltare la musica dal vivo. A differenza dei fan e delle vecchie groupies, non desiderano intrecciare relazioni intime e personali con la band, non aspirano a conoscere la mamma della star, non elemosinano autografi ai tecnici delle luci, n si mettono in attesa fuori dallhotel tra la folla in preda al delirio per un attimo di tangibilit. La loro soddisfazione sta piuttosto nel dichiarare il numero
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di concerti visti, nellesibire un souvenir comprato chiss dove, magari al concerto storico di turno. E i loro complici sono i roadies, cio i membri dello staff tecnico della tourne, gli unici davvero capaci di garantire, in casi disperati, i pass per accedere al pit sotto il palco (la postazione migliore per vedere un concerto) e al backstage. Il rock tourist un viaggiatore evoluto e indipendente che ama la musica e ne fa una ragione di vita, o almeno di viaggio. Ama scoprire il mondo, vedere posti nuovi e conoscere gente, ma soprattutto essere protagonista di quel parterre entusiasta e mobile che ha dato vita ad alcuni dei pi grandi miti della musica rock e pop di oggi, dai Rolling Stones a Michael Jackson.

Turismo pop

el turismo, parafrasando una celebre massima di Lavoisier, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Cos accade che determinate forme di turismo cadano momentaneamente in disgrazia o che vengano semplicemente accantonate, sostituite da variazioni sul tema pi attuali e accattivanti. il caso delle classiche passeggiate a tema nelle citt, quelle sul genere dei Ghost Walks a Londra o delle camminate nei luoghi dei Beatles. Quelle passeggiate negli ultimi anni si sono rinnovate, soprattutto in virt dei cambi generazionali e dei nuovi fenomeni pop. Cos si comincia a sentire lesigenza di nuove esperienze microculturali. Per esempio ci vorrebbero dei tour nella Milano di Celentano, con soste in via Gluck, davanti alla celeberrima rotonda sul mare di Senigallia o sul Ponte Milvio del romanzo di Moccia. In verit, qualche tour stato gi approntato, per la gioia della Pop Generation. Si pu andare nellHeidiland, in Svizzera, alla ricerca dei luoghi della famosa pastorella, a Metropolis, Illinois, dichiarata la vera citt di Superman, oppure a Burkittsville nel Maryland, dove i turisti ricreano le scene del film The Blair Witch Project. O ancora, nel Timberline Lodge nellOregon, lOverlook Hotel di Shining, e a Vimmerby, in Svezia, il paese di Pippi Calzelunghe. Altro grande classico del turismo pop Woodstock, dove si tenne il famoso concerto.
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Soccer tourism

na categoria sempre pi numerosa di viaggiatori rappresentata dai tifosi di calcio. Organizzati in club, con bandierine, cuscini e maglie coi colori della squadra del cuore, partono una settimana s e una no per seguire e sostenere i giocatori in trasferta durante il campionato. Si muovono in pullman o treno, in aereo se la partita lontana, e spesso si appoggiano a unagenzia di viaggio, proprio come se appartenessero a un gruppo vacanze. E di fatto lo sono, anche se si spostano per soggiorni brevi che prevedono qualche sosta allautogrill, qualche ora di svago prima e dopo i 90 minuti di gioco, vero scopo del viaggio. Tutto ruota attorno allo stadio, landmark e monumento di riferimento in qualunque capitale del mondo si trovino. Raramente pensano a un giro per il centro storico, a una passeggiata, a una mostra, tutti optional rinunciabili per lappassionato di calcio. Quando invece si spostano per seguire la nazionale o la Champions League, abbandonano la formula esclusiva del tifa & fuggi, e si concedono qualche piacere squisitamente turistico: una notte in hotel, una cena al ristorante, un museo (quasi mai) e qualche monumento (di passaggio), oltre i soliti spalti. Pi raramente decidono di seguire la squadra ai Mondiali Fifa; in quel caso lorganizzazione deve essere meticolosa, come qualsiasi altro viaggio allestero che duri pi di un paio di giorni: bisogna aver prenotato per tempo voli e hotel, stabilito itinerari e ovviamente avere i biglietti del match in tasca o da ritirare al botteghino. Nel 2010 lappuntamento era in Sudafrica. Per loccasione lo Stato africano ha ristrutturato e inaugurato monumenti, palazzi, strade, locali, alberghi. Dalla nomina come sede dei Mondiali di calcio al rinnovo del look come meta turistica spettacolare sono passati quattro anni di lavori, se non forzati, almeno forsennati. Ma allinaugurazione tutto era pronto per il grande evento che consacrava la nuova immagine internazionale del Sudafrica davanti a centinaia di migliaia di tifosi curiosi e contenti di essere l. Anche perch, nonostante lafflato sportivo, potevano vedere il Kruger National Park, Capo di Buona Speranza, Cape Town, la Garden Route Tra il primo giugno e me72

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t luglio 2010 sono atterrati in Sudafrica 1.400.000 turisti, il 25% in pi del 2009, molti per la prima volta l, e chiss, magari spinti proprio dalla passione per il calcio. Che gli eventi sportivi possano diventare la chiave del successo per il turismo dei Paesi ospitanti in quanto eccezionale vetrina lo sostiene anche una ricerca presentata al Global Sports Congress di Londra nel novembre 2010 ed elaborata da Aigo, agenzia di marketing e comunicazione integrata, con Pangaea Observatory, che coinvolge un panel di 200 esperti a livello europeo nel settore del turismo. Secondo la ricerca, i Mondiali di calcio rappresentano levento a maggior impatto sullimmagine del Paese (100%), seguiti da moto racing (28%), atletica (22%), tennis (18%), rugby (15%), golf (9%), vela (8%). Pi in generale si sostiene che un evento sportivo di portata mondiale pu cambiare la percezione iniziale del Paese ospitante e, in certi casi, contribuire a risollevarne leconomia. Passando alla pratica, la Svizzera e lItalia delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 hanno dimostrato ottime attitudini nellospitare e gestire un evento sportivo, mentre Australia, Cina e Sudafrica hanno realizzato per loccasione innovative azioni di marketing turistico. Dellevento beneficia anche limmagine generale e non solo turistica del Paese, come nel caso della Spagna dopo le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Ma non va sempre liscia: per esempio lIndia non stata in grado di gestire efficientemente le Olimpiadi del Commonwealth 2010, danneggiando cos la percezione della destinazione allestero. Nella maggior parte dei casi, ospitare Mondiali e Olimpiadi porta con s notevoli vantaggi di cui godono anche le citt vicine a quelle che ospitano levento, catene alberghiere, compagnie aeree, tour operator, agenti di viaggi. Tra gli effetti positivi c anche il rallentamento del late booking, con un 58% di viaggiatori che acquista i biglietti con sette mesi di anticipo per garantirsi il posto sugli spalti. Anche a livello nazionale il calcio sposta persone, tutti potenziali turisti. Solo in Italia si stimano 28.430.000 sostenitori di questo sport, di cui 24.825 sono spettatori fissi delle partite domenicali di serie A. Anzi, molti di loro sono disposti a seguire la squadra anche in trasferta, e quindi a viaggiare, se non proprio ogni 15 giorni, una volta al mese, due volte allanno, magari anche una sola. Peccato che spesso si tratti di ultras, hooligans, vandali e non di turisti rispettosi.

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Postmodern tourism (o PoMo tourism)

uesto il turismo di chi ama tutto ci che finto, rifatto e artificiale. In generale, per il turista postmoderno, la copia assai pi attraente delloriginale. Anzich andare a Bellagio, sul lago di Como, si va allhotel Bellagio a Las Vegas, citt-faro di questo tipo di turismo. Piuttosto che andare a Londra, va a vedere il London Bridge a Lake Havasu, in Arizona; al Partenone vero preferisce quello che c a Nashville, Tennessee. I fedelissimi del Postmodern Tourism vanno a visitare il castello della Bella addormentata a Disneyland esattamente come se andassero in gita in un antico maniero europeo, considerano le case delle Desperate Housewives agli Universal Studios di Los Angeles alla stessa stregua di vere villette unifamiliari americane, e giocano al videogame Medal of Honor ambientato in Afghanistan con la Lonely Planet a portata di mano, per abbinare allesperienza video ludica quella di viaggiatori indefessi. Insomma, tutto quello che sa di copia, tutte le architetture squisitamente pi vere del vero attraggono i fanatici di questa nuova forma di turismo. Li potete avvistare nei pressi dei castelli e dei villaggi in stile medievale costruiti nellOttocento eclettico, come il parco del Valentino a Torino, oppure a Portmeirion, in Galles, il villaggio iperrealista della serie tv Il prigioniero (dove confluiscono, spinti da altre motivazioni, anche gli appassionati di tele turismo!), negli showroom di Aiazzone e nelle viuzze dellintramontabile Mont-Saint Michel. In effetti il Post Modern Tourism abbraccia molte categorie e ha vari punti di contatto con altre espressioni turistiche. Per esempio, fanno parte del turismo postmoderno anche citt gi interessanti in se stesse per motivi artistico-storico-culturali, che hanno guadagnato un nuovo status grazie alla rimediazione televisiva. Attenzione, non parliamo di tele turismo, non facciamo riferimento alla Gubbio di Don Matteo o alla Montepulciano di Carabinieri 7. In quei casi, si va nelle citt in questione solo per vedere e farsi fotografare in determinati luoghi visti nella serie tv. Il turista postmoderno ha un altro atteggiamento: visita un luogo che ha gi esplorato in un film, in una serie tv o in un roman74

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zo, per farne parte. Non ci si pone come dei fans ma come ospiti, non come spettatori ma come protagonisti. Si va in una certa citt per vivere un luogo da percepire volutamente come artificiale, in quanto frutto della sovrapposizione dellimmaginario mediatico e della realt, un po come in The Truman Show. Un esempio per tutti Dallas, da visitare rigorosamente dopo aver visto o rivisto (magari nel corso di una Staycation, vedi pag. 93) tutte le 14 stagioni (357 episodi) della serie tv eponima.Va visitata senza cercare riferimenti precisi, senza cercare la villa degli Ewing o altri highlights televisivi, sentendosi romanticamente parte del paesaggio. Con questa predisposizione si pu soggiornare (non visitare!) al Grand Hotel di Cabourg, uno dei mitici palaces ottocenteschi che hanno ispirato lancor pi mitico Grand Hotel del Balbec della Recherche proustiana. Anche qui non si tratta di turismo letterario, ma di un modo diverso di vivere unarchitettura che potrebbe anche far parte di un parco a tema. Uno spirito quasi ludico che informa il pensiero postmoderno e che ritorna anche nelle suite del Seven Hotel a Parigi, una delle quali ispirata al mondo di James Bond. Ma forse la citt pi postmoderna di tutte Celebration Town, in Florida, vicino al parco dei divertimenti Disney di Orlando. Fondata dalla Walt Disney Company allinizio degli anni Novanta, stata creata sul modello delle cittadine tradizionali americane, con le classiche case in stile georgiano.Vari edifici pubblici sono firmati da architetti famosi: lufficio postale di Michael Graves, il municipio di Philip Johnson e lHealth Building di Robert Stern. Una citt quasi perfetta nella sua artificialit. Quasi, visto che nel dicembre 2010 per la prima volta a Celebration si registrato un caso di omicidio.

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Turismo da Autogrill

libri sui non-luoghi di Marc Aug hanno cambiato il modo di guardare le citt e anche la maniera di viaggiare. Prima della moda dei non-luoghi, si cercava di vedere il maggior numero di cose, che lo si facesse con lo spirito del turista da Guida Verde del Touring o con quello da turista trasversale, che si crea percorsi inusuali o alternativi. In ogni caso, si trattava di un turismo concreto, o meglio, di un turismo centripeto, che aveva sempre e comunque come riferimento un luogo o una serie di luoghi riconosciuti come mete possibili e non come semplici luoghi di passaggio. Dopo Aug, tutto cambiato. Ora capita di viaggiare cercando deliberatamente di evitare gli highlights. Succede, per esempio, che ci sia gente che programma viaggi letteralmente on the road, decidendo di non uscire mai dallautostrada, emulando in un certo senso i protagonisti del racconto Lautostrada del Sud di Julio Cortzar, in cui i protagonisti sono costretti da un imbottigliamento a trascorrere mesi in autostrada, dando vita a una comunit. Questi puristi di Kerouac, divoratori di chilometri e di rustichelle, sono i pi fervidi sostenitori del viaggio sulle rotte dellAnas, tra autogrill, benzinai e alberghi ai margini delle autostrade. Con questa rivoluzione copernicana del viaggio, i non-luoghi si trasformano in highlights: gli autogrill non sono pi cattedrali nel deserto, ma diventano simboli del nuovo turismo all on the road. Come funziona un viaggio del genere? Per esempio si imbocca lAutostrada del Sole a Milano e non si cede mai alla tentazione di uscire al casello, trattando gli autogrill, protagonisti indiscussi di questo panorama piuttosto avaro, come i monumenti descritti nelle guide del Touring Club. I pi attenti si documentano prima,

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tracciando una mappa delle architetture blasonate, pronti a riconoscere i colossi che portano la firma di maestri dellarchitettura. Tra i massimi esempi dellarchitettura autostradale spiccano lAutogrill Lazzaroni, progettato da Melchiorre Bega a Saronno, il futuribile disegno del Villoresi a Lainate e la sagoma pi classica del palazzotto a Fiorenzuola dArda, entrambi di Angelo Bianchetti, nonch il monumentale Dorno-Ponte, a Dorno, in provincia di Pavia, mirabile capolavoro di Carlo Casati. Questultimo fa parte di quelli che vengono chiamati familiarmente i super autogrill, quelli su due piani e vista panoramica sullautostrada, che paiono transatlantici del commercio adagiati sulle grandi arterie di comunicazione. Una menzione speciale la merita lautogrill di Giovi Ovest, sulla A7 Milano-Genova, allaltezza di Ronco Scrivia. Una struttura architettonica allavanguardia (anche questa firmata da Angelo Bianchetti!), cela un enorme lampadario in cristallo a gocce, che d lidea di trovarsi sul set di un film di James Bond anzich in un autogrill: appare come un vero e proprio salotto da autostrada, come si conf a un luogo ricco di memorie, che anni fa vide passare Gianni Agnelli e Fabrizio De Andr. Le statistiche dicono che i mega-autogrill sono apprezzati dalla gente di una certa et, che si compiace nella visita di questi giganteschi monumenti polivalenti, concedendosi tutto il tempo per un tour completo, dal ristorante al supermarket. I pi giovani prediligono i piccoli autogrill, quelli mordi e fuggi, dove c soltanto il tempo per un panino Camogli e dove lassortimento di cd e barrette di cioccolato drasticamente pi esiguo. A volte, poi, il protagonista architettonico un altro, e lautogrill diventa per lautostrada quello che il ristorante per il monumento principe della gita fuori porta. C gente che va sullAutostrada de Sole, nel tratto Milano-Bologna, solo per vedere il ponte di Santiago Calatrava in prossimit di Reggio Emilia. Altri viaggiano fino all'incrocio tra l'Autostrada del Sole e la A11 FirenzeMare per vedere la chiesa di Michelucci. In ogni caso, ormai assodato che gli autogrill non sono tutti uguali, anche in tema di cibo. Perfino un panino Ulisse mangiato a Casalecchio di Reno diverso da quello preparato a Serravalle Pistoiese: sar laria o sar il tempo di cottura, fatto sta che sono diversi. Unosservazione che diventa ovvia quando si parla di caff. Il discorso si complica ulteriormente se si analizzano le specialit dei ristoranti,
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che a volte propongono menu da veri gourmet. Basti pensare che il ristorante dellAutogrill di Chianti Ovest stato scelto da Heston Blumenthal, guru della cucina molecolare, per la sua top ten delle migliori aree di sosta pubblicata sulle pagine del quotidiano britannico Guardian. Oltre a ci, come sanno i veri buongustai, nei supermarket degli Autogrill si possono trovare ricche selezioni di specialit regionali, dalla bresaola valtellinese alla mozzarella di bufala campana. E tutto senza uscire dallautostrada. Si delinea cos un nuovo modo di viaggiare, che riesce a fare a meno delle attrazioni classiche e punta tutto sul piacere di non dover lasciare mai l'(auto) strada vecchia per la nuova. Un piacere condiviso anche da personaggi famosi, come Pier Vittorio Tondelli, che nel racconto Autobahn rese omaggio allAutostrada del Brennero, la A22, o i Pooh, che in Pronto, buongiorno la sveglia dedicano alcune strofe allAutostrada del Sole (dove come sempre finisce che piove) e ai suoi Autogrill, o come Gigi DAlessio, che nel 2008 present lalbum Questo sono io nellarea di servizio di Secchia Ovest, sulla A1, in provincia di Modena. Come ha detto lui stesso, mi fermo spesso in autogrill, che considero un po la mia seconda casa. Unimpressione che non deve essere del tutto estranea a Francesco Guccini, che nella canzone Autogrill raccont di una di quelle straordinarie architetture autostradali, dove i sogni miei segreti li rombavano via i tir.

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Lilliput tourism (o Microturismo)

e avete pochissimo tempo, ma volete vedere tanto, la soluzione c. Basta organizzare un viaggio nelle nazioni in miniatura (tra laltro, non serve il passaporto per visitarle!), come la Minitalia a Capriate San Gervasio. Si tratta di mete assai malinconiche, che ispirano subito nostalgia, tanto che qualcuno ha gi parlato di saudade a proposito della Swissminiatur di Melide. Qui, accanto a chiese, stazioni ferroviarie e grattacieli rimpiccioliti come nel film del Dr. Cyclops, sostano giganti seduti ai tavolini ad addentare panini e a consumare cornetti gelato, tra schiamazzi, gadget e cartoline. Questo turismo lillipuziano ha non poche affinit con lhobby del fermodellismo, e in effetti sono molti gli appassionati di plastici ferroviari che trovano qui uneco della loro passione. anche un turismo paradossale: infatti spesso per andare a vedere queste nazioni in formato ridotto bisogna affrontare lunghi viaggi che annullano il vantaggio di un tour con tutto sotto mano. Nondimeno, questo tipo di turismo resiste e rappresenta anzi uno zoccolo duro dellindustria del viaggio. I parchi in miniatura esistono dai primi del Novecento, ma negli anni Trenta che cominciano ad affermarsi, diventando attrazioni turistiche al pari di quelle classiche. Tra i primi esempi, Bekonscot in Inghilterra e Madurodam in Olanda, vicino allAia. Col tempo queste repliche delle nazioni a misura di figurine in scala H0 sono proliferate e per questo sorta lInternational Association of Miniature Parks (IAMP). E quando si parla di Lilluput Tourism e di nazioni in piccolo, non vale il detto vista una, viste tutte. Ogni ricostruzione un caso a s stante, e la gente ama collezionare queste mete, che possono benissimo essere visitate con le Guide Verdi Touring o similari alla mano. In Francia c France Miniature, presso Parigi; da noi ci sono per esempio lItalia in miniatura a Rimini, con 273 riproduzioni di monumenti dItalia e dEuropa, soprattutto in una scala da 1:25 a 1:50, Minitalia a Capriate, presso Bergamo, con 160 monumenti, 2700 metri di binari, 16 statue parlanti; a Barumini c la Sardegna in miniatura; vicino a Tel Aviv c Mini Israel; a Huesca spicca il
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Pirenarium; e a Tenerife, nelle Canarie, merita una visita il Pueblo Chico. La scala dei parchi tascabili va da 1:76 a Pendon, in Inghilterra, a 1:9 alla Wimborne Model Town. In genere in Europa prevale la scala 1:25, in America l1:12.Ci sono poi i monumenti singoli: al Tobu World Square, in Giappone, c una replica 1:25 della basilica di San Pietro. Un caso a parte sono le repliche di citt allinterno dei parchi Legoland (in Danimarca, Germania, Gran Bretagna e California), che coniugano il fascino della storia allincredibile attrazione che esercitano su grandi e piccini i mattoncini pi famosi del mondo.

Gipsy tourism

ella canzone Il cielo dIrlanda Fiorella Mannoia canta Dovunque tu stia viaggiando con zingari o re... Qualcuno lha presa in parola e vuole fare una vacanza con gli zingari. Gli zingari sono viaggiatori per vocazione. Sono i nomadi per eccellenza, e tra gli appassionati del viaggio, tra gli addicted del New Tourism, c anche chi non resiste alla tentazione di seguire una trib di Rom nelle peregrinazioni da una parte allaltra dellEuropa. Unottima occasione, a questo proposito, il pellegrinaggio degli zingari a Saintes-Maries de la Mer, in Camargue, nel Sud della Francia, dove ogni anno, il 24 e il 25 maggio, tra solenni cerimonie e balli si festeggia Santa Sara, patrona dei nomadi, venerata dalla comunit dei Rom.
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Kitsching

l kitsch, che una categoria del gusto intramontabile, ha i suoi grandi classici, che sono il macinapepe a forma di Tour Eiffel e la gondola dorata con le luci a intermittenza. Il turismo kitsch anchesso una categoria senza tempo, con i suoi classici inossidabili, che sono, per esempio, San Marino, CastellArquato e i castelli di Ludwig in Baviera. I viaggi kitsch sono escursioni rassicuranti, in luoghi ipercollaudati dove tutto esasperato: in quei luoghi il Medioevo un po pi medievale, leclettismo pi eclettico e il minimalismo non esiste. Il viaggio di dubbio gusto esiste in virt dei souvenir che si collezionano durante il viaggio stesso, dalle armature in scala 1:1 di San Marino ai boccali di birra istoriati acquistati in Baviera. Anzi, in genere il viaggio non viene programmato a casa, con le guide, ma sul posto, partendo proprio dai souvenir: si guardano le statuine, le cartoline, i ninnoli esposti e si decide cosa andare a vedere, escludendo a priori tutto il resto. Le localit kitsch in genere sono quelle dove la storicizzazione viene portata alleccesso, quelle dove si creano delle architetture romanzate e dove i luoghi vengono adattati a un immaginario forgiato sui feuilleton e sui romanzi davventura. Uno dei luoghi pi amati da questo tipo di turismo Toledo, con le sue spade e le sue armature che evocano un immaginario cavalleresco di grande effetto. Altro luogo classico del kitsch turistico lAlhambra di Granada, che qualcuno ricorda nei racconti di Washington Irving e molti associano alla canzone eponima di Claudio Villa. Il kitsch turistico non si limita ai luoghi con una storia millenaria: vanno benissimo anche localit come Las Vegas, unicona della stravaganza che la serie televisiva CSI ha reso ancor pi popolare. Fanno parte di questo tipo di destinazioni anche Dollywood, il parco a tema della cantautrice country Dolly Parton, ai piedi delle Great Smoky Mountains, Graceland, la tenuta di Elvis Presley a Memphis, e Neverland, il ranch di Michael Jackson, nella contea di Santa Barbara, in California. Sulle latitudini del kitsch ci sono anche luoghi circoscritti allinterno di cit81

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t che non sono kitsch nel loro insieme. Possiamo citare a questo proposito il balcone di Giulietta a Verona e la Bocca della verit a Roma. Il kitsch spesso alligna dove si trovano castelli e fortificazioni. Ma c anche un kitsch pi ovattato, che si ritrova per esempio nelle localit balneari della Belle Epoque, ammirati prima nelle cartoline seppiate dei bouquinistes, poi nelle interminabili descrizioni della Recherche di Marcel Proust (il pi delle volte selezionate in qualche libro illustrato patinato) e infine nelle suite che in un tempo ormai lontano venivano prenotate da scrittori e personaggi illustri. Un turismo kitsch pi raffinato e consapevole porta verso i paesi da operetta dei dintorni di Vienna o di Monaco di Baviera. Mentre una voglia di kitsch inconfessata spinge verso il Principato di Monaco. Naturalmente, esistono anche itinerari kitsch, come quello sul lago di Como e in Lombardia, sulle tracce dei Promessi Sposi, che comprende luoghi pi o meno aderenti alla realt, come il presunto castello dellInnominato, a Rossino, sulla strada che porta a Bergamo. Il palmars del kitsch turistico stato per lungo tempo appannaggio della Transilvania del conte Dracula. Da tempo immemore frotte di turisti vanno in Romania per visitare il presunto castello del vampiro e alcuni tour operator propongono questo viaggio nei loro cataloghi. Per esempio, c il Dracula Tour del tour operator Ciao Romania (www.ciaoromania.com). Oggi, per trovare le nuove icone turistiche del kitsch, si pu percorrere la Mrchenstrasse, la Strada delle fiabe, in Germania, che in genere non delude: per esempio, una buona candidata potrebbe essere Hamelin, la citt del pifferaio magico. Oppure, bisogna spostarsi nei mondi virtuali, quelli che esistono soltanto in Rete: alcuni esempi di tutto rispetto si trovano in Second Life, dove, per esempio, ci si pu fotografare in una vasca da bagno come quella di Marat assassinato, facendosi immortalare come nel celebre quadro di David. Sempre in tema di Kitsch virtuale, c il Tibet immaginario descritto da scrittori e viaggiatori, da Marco Polo in poi, e dai registi hollywoodiani. A questo Tibet, lontano da quello vero, Orville Schell ha dedicato il libro Virtual Tibet: Searching for Shangri-La from the Himalayas to Hollywood.

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Aeroturismo

chi ha paura di volare e chi invece vivrebbe volando. Cos, per chi si sente mancare la terra sotto i piedi non appena scende da un velivolo, sono state approntate stanze dalbergo ricavate in aerei in pensione. il caso della Vliegtuisuite al Teuge Airport Hotel, in Olanda. Linusuale suite stata ricavata in un aereo di linea tedesco, pi precisamente un Ilyushin 18 degli anni della Guerra Fredda, su cui ha volato anche Erich Honecker, lex presidente della Germania Est, per viaggi a Cuba, Russia, Cina e Vietnam. Per i due ospiti dellappartamento proposto da Hotelsuites (www.hotelsuites. nl) c lintero aereo a disposizione, con jacuzzi, sauna, dvd blu ray. Su Internet si trovano offerte ancor pi curiose. Come lHotelicopter, salutato frettolosamente dalla stampa come un Titanic dei cieli, prima di essersi rivelato una colossale bufala. Yotel (www.yotel.com) invece propone micro-stanze pensate come cabine in stile aeronautico al Terminal 4 dellaeroporto di Heathrow e al South Terminal di Gatwick, a Londra. Sono soluzioni ideali per sentirsi come in aereo anche prima del decollo. O semplicemente, per abituarsi al volo. Per restare in tema, allaeroporto di Arlanda, a Stoccolma, c un Jumbo 747-200 trasformato in ostello (www.jumbostay.se), un altro must per gli appassionati di aviazione.

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Jail chic

on di rado le nuove forme di turismo, nella loro continua ricerca di novit a tutti i costi, sconfinano nel cattivo gusto. il caso della vacanza in prigione, che negli ultimi tempi conta parecchi adepti e rischia addirittura di diventare un trend consolidato, con una propria presenza fissa nei cataloghi dei tour operator. una tendenza nata sulla scia dei prison movie e delle serie tv che hanno a che fare con la vita in prigione o con le rocambolesche fughe dalle carceri di massima sicurezza. Non un caso che la moda dellalbergo-prigione sia nata negli anni di Oz e di Prison Break. Ancora una volta non la vacanza di chi vuol provare qualcosa di piacevole, ma il viaggio di chi vuole sperimentare qualcosa di molto brutto, sapendo che se ne pu andare in qualsiasi momento. Ancora una volta in gioco il voyeurismo: prima si prende parte alla vita di chi sta in prigione, osservando dalla poltrona, nelle serie televisive o in reality tipo Celebrity Alcatraz. Poi si viene presi dalla voglia di calarsi nel ruolo, di provare in prima persona a vivere quelle situazioni, naturalmente per finta. Nascono cos celle superaccessoriate che sembrano suite (nel limite del possibile) di hotel a 5 stelle. Ci sono parecchi alberghi che si sono attrezzati in questo senso, che sono stati ricavati da ex carceri, con celle adibite a camere pi o meno spartane, proposte a chi vuol trascorrere un soggiorno particolare. Uno dei must per chi cerca una vacanza da galera il Lwengraben di Lucerna (www.jailhotel.ch), il primo jailhotel della Svizzera, costruito nel 1862 e usato come prigione fino allautunno del 1998. Sul sito Internet si dice a chiare lettere che i prigionieri hanno cercato di fuggire da l per 135 anni. Oggi le cose sono cambiate e larredo pi friendly, anche se, a dir la verit, un po dellatmosfera lugubre di un tempo rimane. E anche quando ci si siede in compagnia allAlcatraz Bar, per bere un cocktail con gli amici, si percepisce unatmosfera inquietante. In questo strano gioco di ruolo si pu scegliere la Directors Suite, ricavata dallex ufficio del direttore, la Library Suite, che si trova nella biblioteca, o una camera tripla o quadrupla con lettini in ferro, nella pi classica tradizione dellarredo carcerario. Per
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i pi convinti, poi, ci sono camere mantenute come le celle di un tempo, con la porta di legno massiccio e il catenaccio. Un format simile per il Langholmen Hotel di Stoccolma (www.langholmen. com), che stato una prigione fino al 1975. Le sue celle ristrutturate, dipinte in bianco e azzurro, sono la location ideale per ripassare la trilogia Millennium di Stieg Larsson, alternando la lettura con degustazioni di prodotti tipici svedesi al pub The Clink. Nel sito dellhotel non si parla di check-out ma di rilascio. Per la reception non un ufficio matricola e si sottolinea che agli ospiti viene data la chiave della cella. Spirito libero e creativo anche per lHotel Celica di Lubiana (www.souhostel. com), dove ognuna delle celle stata reinventata da un artista. Pi cupo, invece, lhotel ospitato nella prigione di Liepaja (www.karostascietums.lv), in Lettonia, un tempo frequentato dai malcapitati ospiti del Kgb. Indeciso tra la cupezza della prigione e lallure pi briosa di un hotel minimalista lHotel Alcatraz (www.alcatraz-hotel.com) a Kaiserslautern, in Germania, ricavato da un carcere dellOttocento. Gli addetti alla reception stanno letteralmente in gabbia, per ci sono 56 celle eleganti, letti king size e accesso libero a Internet. Una variante accolta con grande interesse lo stile jail chic, che contraddistingue lhotel ospitato nellala ottocentesca dellOxford Castle (www. oxfordcastleunlocked.co.uk), un misto di eleganza di design e memorie carcerarie. il format scelto da carceri doro come il Liberty Hotel di Boston (www.libertyhotel.com). Questo mega-albergo dei The Leading Hotels of the World, arroccato con grazia su Beacon Hill, ricorda poco il tempo in cui era una prigione e si chiamava Charles Street Jail. Perversioni kitsch o voglia estrema di minimalismo? Forse entrambe le cose e sicuramente il fatto che la vita artificiale sta sempre pi stretta. Una quarantina danni fa prevaleva la logica del parco dei divertimenti, dellimmaginazione, dellavventura concentrata nel tempo: andavi a Disneyland o a Fiabilandia, ti travestivi da cowboy, ti facevi arrestare, stavi in cella un quarto dora, e finiva l. Adesso i tempi si sono dilatati, il rituale pi complesso, la scenografia deve essere pi verosimile. Che cosa fa la gente che va in vacanza negli alberghi prigione? Dipende. Le modalit di fruizione della struttura ospitale variano di caso in caso, da chi ci va con un atteggiamento divertente e divertito e si presta a indossare la divisa
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a righe del carcerato, a chi prende la cosa un po pi sul serio e si porta in cella una dominatrix, per trascorrere un weekend diverso. O assolutamente normale. A seconda dei punti di vista. Nel filone del turismo carcerario c anche la variante dei tour guidati in strutture dismesse, convertite in attrazioni per viaggiatori in cerca di luoghi impregnati di tristezza e di malinconia. Questa volta non si tratta di prigioni trasformate in alberghi a 5 stelle ma di carceri-museo. La pi visitata sicuramente Alcatraz, che vanta le proposte di Alcatraz Cruises (www.alcatrazcruises.com/), il cui slogan Its criminal not to go. Le pi votate sono Alcatraz Night Tour, che comprende un giro in barca attorno allisola, e The Alcatraz Cellhouse Tour. Insomma, una sorta di inquietante spettacolo di Son et lumire. Molto in voga anche il Pennsylvanias Eastern State Penitentiary (www.easternstate.org), che ogni anno richiama circa 150.000 Dark tourists. Gente che magari indossa i jeans della marca Prison Blues - prodotti dal sistema penitenziario dellOregon - il cui slogan Fabbricati dentro per essere indossati fuori, e per la propria casa sceglie i bagni della Acorn Engineering, gli stessi visti nella serie tv Prison Break. Anche la triste fama del castello tedesco di Colditz (riportato in auge da un telefilm degli anni 70) rende quella prigione un highlight di questo tipo di turismo. Ricostruito in stile rinascimentale nel XVI secolo, sotto il regno dellelettore Augusto di Sassonia, il castello non tenebroso come altri luoghi nati espressamente come prigioni, quindi appare come una via di mezzo tra la destinazione classica da guida turistica e il luogo da neoturisti. PS: nella categoria dei makeover architettonici c pure La Claustra (www. claustra.ch), un altro albergo svizzero, ospitato in quello che una volta era un rifugio antiatomico a 300 metri dal passo del Gottardo.

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Vacanze nei fari

trettamente riservato a chi ama il mare. Perch dalle lanterne dei vecchi fari dismessi il protagonista principale, talvolta assoluto, il grande blu con tutti i suoi umori: calmo, frizzante, arrabbiato, tempestoso, spaventoso. Un tempo riferimento sulla terraferma per i naviganti, queste sentinelle del mare sono state man mano rimpiazzate con strumentazioni pi sofisticate, i loro guardiani sono andati via via in pensione, e poco alla volta sono state abbandonate. Peccato, perch questi edifici alti e slanciati, a righe bianche e rosse per essere pi evidenti, affacciati su mari e oceani, hanno rischiato il degrado. Fortunatamente, in molti casi non andata cos. Infatti, grazie alla posizione eccezionale su promontori e scogliere al confine tra il finisterrae e lacqua, i fari hanno mantenuto la prerogativa di landmark, il fascino delle cose antiche, degli eremi solitari. E sono diventati meta di visitatori curiosi di vedere da vicino lanterne, apparecchiature, appartamenti. A loro sono dedicate le numerose vie dei fari indicate un po ovunque sulle coste del Pacifico, dellAtlantico, del Mare del Nord e di tutti gli altri mari. Si tratta di itinerari panoramici lungo le strade litoranee di Oregon (www.nwcoast.com/lighthouses/oregon. asp), Bretagna, Norvegia, Portogallo, Croazia, con soste a fari di ogni epoca e foggia. E che quella per i fari sia unautentica passione lo dimostrano le continue pubblicazioni monografiche che ne illustrano la storia con splendide fotografie, come The Lighthouse Encyclopedia:The Definitive Reference di Ray Jones (Globe Pequot, 2007) o con racconti, come I guardiani dei fari (Megens, 2007) di Charles Paolini. La definitiva conversione al turismo arrivata con listituzione dei lighthouse hotels e la trasformazione in bed & breakfast e case in affitto con viste eccezionali. Ormai se ne trovano ovunque e ci sono directory specializzate per la ricerca. Qualche esempio: gran parte degli hotel nei fari in tutto il mondo, dallInghilterra allOlanda, dallAustralia alla Nuova Zelanda, si trova su lighthouse.cc/links/overnight.html; www.lighthouses-croatia.com suggerisce 10 fari in Croazia, alcuni su minuscole isole in mezzo al mare; www.stayata87

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lighthouse.com invece fornisce notizie, racconta storie, pubblica foto e video di fari che offrono ospitalit in tutto il mondo. I costi sono molto variabili, dalle sistemazioni pi spartane fino a quelle di lusso, come nel caso di Capo Spartivento (www.farocapospartivento.com): su un promontorio solitario e selvaggio, il pi antico faro della Sardegna ora una luxury guest house con sei junior suite, terrazze, infinity pool e giardini mediterranei con gazebo di cristallo. Ma questo non che un esempio. Molti altri si trovano descritti nei due volumi Dormire in un faro. Guida alle vacanze nei fari pi belli del mondo, di Francesca Cosi, Alessandra Repossi, Francesca Soldavini (Addictions-Magenes Editoriale, 2010).

Anti-Tourism

i deve allo scrittore Daniel Kalder la creazione di questo neologismo dirompente, che in un sol colpo manda allaria la plurisecolare invenzione del turismo. Secondo lautore di Lost Cosmonaut, lantiturista rinnega il retaggio dei princpi classici del viaggiatore avveduto, per varare tutta una serie di nuove esperienze, precluse ai puristi del turismo tradizionale. Con piglio marinettiano, Kalder dice basta agli highlights classici, dalle Piramidi in su, che sono diventati tanto banali quanto familiari. E per illustrare meglio la propria prospettiva, ha postato sul suo sito una serie di risoluzioni antituristiche, presentate nellottobre 1999 allo Shymkent Hotel a Shymkent, in Kazakistan (www.danielkalder.com/antitourism.html). Tra i propositi antituristici, citiamo: Lantiturista non visita luoghi che siano in qualche modo attraenti. Lantiturista viaggia nei periodi sbagliati dellanno. Lantiturista convinto che la bellezza sia nella strada. Lantiturista umile e cerca linvisibilit.
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Favela tourism

uante volte si sentito dire: a Catania, non indossare gioielli; nei Quartieri Spagnoli di Napoli, entrare scortati dalla Polizia; a Barcellona, stare alla larga dal Barrio Gotico; vietato abbassare i finestrini del taxi a Harlem. A San Paolo e a Rio de Janiero, erano da evitare rispettivamente la Cattedrale e le favelas. E cos via, ogni metropoli aveva le sue zone assolutamente vietate al transito di turisti. Tutte ad altissimo rischio di aggressione, scippo, rapina. E cos stato, almeno fino alla fine degli anni Novanta. Poi, cambio di secolo e cambio di scena. Oggi quelle zone proibite sono diventate destinazioni turistiche affascinanti, richieste insieme e al pari dei monumenti pi famosi. Altro che confini invalicabili! Persino le riviste patinate di turismo strillano in copertina il rilancio di ex quartieri pericolosi come zone emergenti e multietniche delle metropoli pi visitate del mondo, da Manhattan a Nuova Delhi, da Roma a Lisbona. Alcuni di questi quartieri sono stati sgombrati dalla malavita, ristrutturati e colonizzati da giovani squattrinati, spesso artisti, che ne hanno cambiato laspetto con atelier, studi, laboratori, caff, dove il forestiero sempre benvenuto. Altri invece sono rimasti quello che erano, sostanzialmente pericolosi, eppure presi di mira da una nuova ondata di turismo intrepido e leggermente voyeurista, che varca le aree off limits per vedere come si vive ai margini delle citt, in cubi di cartone o latta e senza fognatura, allombra di grattacieli di lusso con eliporto sul tetto. Accade per esempio a Rio de Janeiro che, anche nel 2010, nelle classifiche delle 10 citt pi pericolose del mondo stilate da Mercer, Foreign Policy Magazine, Forbes, con 950 favelas in cui vive pi del 30% della popolazione. Fino a qualche anno fa questi sobborghi di baracche aggrappate sulle colline erano inaccessibili senza il lasciapassare della residenza e dellappartenenza. Oggi invece hanno aperto le porte al pubblico, nemmeno fossero dei musei. E pare che la visita a Rio non possa pi prescindere da un favela tour. Non c samba, spiaggia e bellezze in bikini che sazino il turista quanto un giro nei
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quartieri pi poveri della citt. Come se la vera Rio fosse tutta concentrata l. Negli anni Novanta sono nate le prime agenzie che proponevano questo genere di tour, con guida locale (o sarebbe pi appropriato dire guardia del corpo?), percorsi di mezza giornata, a 20 euro a persona. Exotic Tours (www. exotictours.com.br), Mille Viagens (favelatours.org) e Favela Tour (www.favelatour.com.br) hanno in comune la meta delle visite, la favela di Rocinha, e lobiettivo: promuovere un turismo sostenibile per lemancipazione economico-sociale-didattica di chi ci vive. Perch coi soldi ricavati dai tour, si finanziano progetti di recupero e riabilitazione. Anche nel quartiere pi malfamato di New York ormai si passeggia tranquilli. Soprattutto se accompagnati dalle guide di Harlem Heritage (www.harlemheritage.com) che durante i tour ricostruiscono la storia dei diritti civili e delle lotte tra bianchi e neri dAmerica. Acqua passata? Sembrerebbe di s, almeno a giudicare dalle atmosfere edulcorate (e fastidiosamente turistiche) del gran finale: messa gospel e shopping gastronomico.

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(Ovvero sognare di viaggiare)

Armchair tourism

Armchair Tourism, letteralmente turismo da poltrona, la versione doc del viaggio virtuale, del viaggio immobile alla Salgari, della vacanza che si fa senza spostarsi di un millimetro. A differenza della Staycation (vedi pag. 93), che consiste in un surrogato delle vacanze vere organizzato nella propria citt, lArmchair Tourism restringe notevolmente il raggio dazione e limita il viaggio a una stanza. Il testimonial perfetto dellArmchair Tourism Marcel Proust, che i propri viaggi li faceva sdraiato sul letto (esiste forse anche un Bed Tourism?), nella sua camera anestetizzata, rivestita di sughero insonorizzante, circondato da cartine geografiche e da orari ferroviari. Il viaggiatore dellArmchair Tourism, per il quale una guida di viaggio equivale a un bel romanzo (e talvolta lo supera!), non ama viaggiare, preferisce esaurire la propria vacanza nella preparazione meticolosa di una vacanza che non far mai. Si procura pacchi di cataloghi di tour operator, guide di ogni tipo, resoconti di viaggio, orari ferroviari, tabelle dei pullman, e magari arriva addirittura a prenotare la visita in qualche museo tramite Internet. Ma poi il viaggio non lo fa: lo sa in partenza. Qualcuno i luoghi che non vedr fisicamente li esplora con Google Earth o con Street View, o grazie a siti che ritrasmettono le immagini delle webcam disseminate in qualche parte del mondo (fra tutti, si segnala www.webcamgalore.com). Ma i puristi dellArmchair Tourism evitano accuratamente le possibilit offerte dalle nuove tecnologie. Piuttosto c tutta una preparazione dellambiente di lavoro, della postazione: innanzitutto la poltrona, che deve essere comoda come quelle dei club londinesi, poi bisogna creare unatmosfera che aiuti a isolarsi, pur avendo intorno a s cartine e video di viaggi.
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I pi accaniti si attorniano anche delledizione locale delle Pagine Gialle (meglio di quelle di Internet) e magari si preparano cibi locali per essere pi in sintonia col genius loci.

Turismo adrenalinico sedentario (TAS)

uesta una variante dellArmchair Tourism. un termine coniato dal critico televisivo Aldo Grasso in un articolo del Corriere della Sera che ha spiegato come certe trasmissioni sul genere di A come avventura e Voyager, che mostrano luoghi esotici e selvaggi, viaggi da brivido e pericolose spedizioni in territori difficili, riescano a provocare scariche adrenaliniche nello spettatore, che oltre a sentirsi turista egli stesso, si sente anche partecipe del viaggio. S, perch lidea di fondo che se la tv turismo di massa sedentario, il turismo ormai tv in movimento, e il movimento provocato da queste scariche adrenaliniche: lo spettatore si deve spaventare, pur sapendo che tutto sotto controllo. (Aldo Grasso, Adrenalina come a Gardaland, Il Corriere della Sera, 22 luglio 2010).
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Staycation

om bella Milano in agosto. Se almeno una volta nella vita avete pronunciato questa fatidica frase, allora anche voi potete dire di aver fatto una Staycation, ovvero una vacanza trascorsa a casa, senza prenotare alberghi n spendere soldi per guide turistiche, oli solari, ristorantini in riva al mare e benzina. Il termine Staycation (che non centra nulla con le console dei videogame) una sintesi di Stay (stare) + Vacation (vacanza) ed un vocabolo recente. Secondo il blog Wordspy.com, unautorit in fatto di neologismi, se ne parl per la prima volta nel 2003, sul The Sun News. Poi, nel 2009, quella strana parola entrata anche nel Merriam - Websters Collegiate Dictionary, che le ha garantito unulteriore legittimazione. In realt per, molto prima che si parlasse di staycation si sono fatte molte non-vacanze di questo tipo. A seconda dei punti di vista, la Staycation la vacanza degli ultrasnob o quella di chi non ha soldi da spendere. Chi la nobilita, mette laccento sulle strade vuote a Ferragosto, sui musei deserti, sullebbrezza di poter cantare a squarciagola tutta mia la citt mentre a Milano si percorre in bicicletta un afoso corso Buenos Aires pi deserto del Sahara. Gli altri, quelli che ammettono che la Staycation un ripiego necessario, usano toni meno brillanti ed entusiastici per descrivere la triste realt di chi vive lagosto metropolitano come in un bunker, asserragliato con scorte da caserma di bottiglie dacqua minerale e decine di pacchetti di patatine e confezioni di Viennetta e Magnum Maxi per consolarsi guardando unintera stagione di Lost in un solo weekend, mentre i colleghi e gli amici pi fortunati se la spassano ai Caraibi o a Cesenatico. Testimonia il successo, anche mediatico, di questa non-vacanza, Mail Fraud, un episodio storico di Corner Gas, una commedia trasmessa dalla tv canadese, dove uno dei protagonisti finge di essere in vacanza e spedisce cartoline di luoghi esotici, mentre in realt non si mosso dalla sua citt. Ma cosa si fa concretamente durante questo strano surrogato di vacanza, tanto in voga nei periodi di crisi? Ci sono diverse scuole di pensiero. Innanzitutto c chi utilizza la Staycation per programmare visite accurate e
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meticolose, organizzate con piglio quasi militaresco, a tutti i centri commerciali dellhinterland, per trascorrere intere giornate cullati dalla brezza dellaria condizionata. Altri poi durante la Staycation si scoprono uninaspettata vena da bricoleur e, decisi a riparare tutto il riparabile, alternano intere mattinate nei centri specializzati a cercare chiavi inglesi del 12, martelli speciali e lunghi pomeriggi a mettere a soqquadro una casa da reinventare. Qualcuno, fermamente convinto che la vacanza una vacanza, anche in assenza del viaggio, si crea un improbabile transfer, si immagina turista a casa propria e decide che giunta lora di scoprire le meraviglie che stanno dietro langolo. Allora si munisce della fida Guida Touring e va a vedere con determinazione tutte le chiese, i palazzi, i musei che per tanti anni ha ignorato, rimandandone la visita a data da destinarsi. In genere chi opta per questultima ipotesi affianca alla riscoperta della propria citt qualche concerto ferragostano o una gita di un giorno in qualche localit vicina. In ogni caso, qualunque tipo di Staycation si scelga, si spendono un po di soldi. Magari non quanto si spenderebbe per una settimana a Porto Cervo, ma sicuramente quanto servirebbe per un weekend lungo last minute a Gabicce Mare. S perch la Staycation prevede tutta una serie di varianti impreviste che gravano sul bilancio di una vacanza che teoricamente nasce a costo zero. Chi acquista il pacchetto per una settimana tutto compreso in un villaggio, sa esattamente quel che spende. Chi decide di starsene a casa per risparmiare, in balia di una miriade di tentazioni cui veramente difficile resistere, soprattutto dopo il terzo giorno trascorso in un condominio rovente e semideserto. Eppure c chi si ostina a vedere il lato positivo, addirittura trendy, di questa pseudo-vacanza. Qualcuno parla di Daycation, facendo riferimento alle micro-vacanze di un giorno incastrate allinterno dellinterminabile Staycation. Altri, pi obiettivi (o cinici) preferiscono il termine Naycation, insistendo cos sulla negazione totale del viaggio. Comunque sia, la Staycation, questa vacanza-controsenso, che fa tanto leffetto di ossimori del tipo ghiaccio bollente o amara dolcezza, continua ad avere i propri sostenitori. Infatti, se pur vero che la sdraio sul terrazzo del quarto piano non garantisce la stessa abbronzatura che si pu ottenere a Lignano Sabbiadoro o a Capalbio, altrettanto vero che il barbecue ferragostano in cortile, con i coinquilini rimasti stoicamente in citt, unesperienza da provare. Un must legato inestricabilmente alla Staycation, una vacanza di centri
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fai-da-te, di spiagge artificiali, di gas di scarico che si mischiano con il profumo delle salse per le grigliate collettive da provare almeno una volta nella vita. Magari con la segreta speranza di essere ripresi a Ferragosto da una troupe del telegiornale in giro per documentare ancora una volta la tristezza delle citt deserte o gli splendori della Staycation. A seconda dei punti di vista.

Urbex

i chiama Urban Exploration (ma gli appassionati dicono semplicemente Urbex o UE) e consiste nellavventurarsi nei meandri delle metropoli. Non parliamo delle tranquille gite organizzate nelle catacombe di Roma o nella rete fognaria di Parigi. Qui si tratta di vere e proprie esplorazioni, che diventano intriganti quando c anche un sentore di pericolo. Gli obiettivi dei fanatici dellUrbex, che spesso indossano maschere e respiratori, sono soprattutto architetture dismesse realizzate per lo pi nel XX secolo: fabbriche in disuso, ospedali abbandonati, sanatori, manicomi, tronchi delle linee della metropolitana. Ma anche i tunnel della Stazione Centrale di Milano. A Parigi, dagli anni Ottanta i cosiddetti cataphiles hanno riscoperto il dedalo di oltre 200 km di gallerie, risalenti allepoca romana, che giace sotto i piedi della capitale francese: e in maniera del tutto illegale, attrezzati in stile miniera, si calano per i pertugi della vecchia circulaire o per i tombini per esplorarli o per organizzare feste davvero underground (vedi www.catacombes.info) Anche la televisione si interessata allUrbex: Discovery Channel col programma Urban Explorers e MTV con Fear. Ci sono anche riviste specializzate, come la canadese Infiltration e linglese Drainor.
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Tourisme de force

our de force, ovvero vedere il pi possibile in un unico viaggio. Il ritmo della giornata di un forzato del turismo non prevede pause. Una volta arrivati alla meta, si sfodera dalla valigia la mitica guida verde del Touring Club Italiano (oppure le altrettanto apprezzate monografie Mondadori e Lonely Planet), che riassume in poche parole tutto quel che c da sapere, e via, si comincia a spuntare lelenco di monumenti e luoghi della storia per cui si arrivati fin l, a due ore da casa o allaltro capo del mondo. La giornata comincia presto e finisce solo quando le biglietterie dei musei chiudono. Solo allora linfaticabile saputello si pu concedere un panino o altre divagazioni extra-culturali. Non importa la meta, ovunque si trovi, non pu lasciarsi scappare nulla. Se a Londra, per esempio non pu perdere Buckingham Palace, Bridge Tower o il British Museum, e nemmeno la Tate Modern, i gioielli della regina, le gallerie darte contemporanea, la ruota panoramica o il giro sul Tamigi, ecc. Di lasciare qualcosa per la prossima volta nemmeno se ne parla, perch forse non ci sar una prossima volta. Nella filosofia del tourisme de force vige la regola pratica del qui e ora. Quando valuta un programma di viaggio, il turista in questione si accerta che lall inclusive comprenda davvero tutto, in special modo fa lelenco della lista dei luoghi da visitare e la confronta con le guide. E non pu certo mancare il giro riassuntivo in torpedone decappottato, con commento nella lingua preferita! Gi 17 citt darte in Italia hanno adottato la formula dei City Sightseeing (www.city-sightseeing.it) in autobus: si tratta di linee con itinerari che attraversano gli scorci pi caratteristici e si fermano a due passi dalle cattedrali, nelle piazze storiche, nei musei, ma anche ai ristoranti, ai parchi, ai giardini, alle boutique.

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Si acquista il biglietto da 24 o 48 ore e si pu salire e scendere dal bus tutte le volte che si vuole per vedere seguendo il proprio ritmo Roma, Verona, Sorrento, Palermo, Firenze, Milano e tante altre citt. Mentre, digitale alla mano, si scatta come pazzi per arricchire la collezione di figurine da incollare sullalbum dei ricordi e per dimostrare a se stessi e agli altri di aver visto tutto. Alla categoria del forzato del turismo appartiene anche il fanatico della cultura. A lui non importa contemplare un paesaggio dalla stanza di un hotel e il cibo non il vero pane per i suoi denti. Lunica cosa che sazia la sua fame e la sua sete di cultura il racconto minuzioso di uno stile, la descrizione di un capitello o di una pala daltare. Cos, con la guida di un esperto (possibilmente plurilaureato, blasonato dalle pi importanti istituzioni e soprattutto massima autorit nel campo), pu sostare per un intero pomeriggio davanti a un portale romanico senza batter ciglio e senza perdere lattenzione. Certo, se la motivazione viene meno, c il rischio di addormentarsi. Per non fare figuracce davanti ai pi diligenti compagni di viaggio, basta munirsi di cappellino parasole per abbassare le palpebre senza farsi notare. Questo un tipo di turista che prende sul serio la missione di conoscere e scoprire il mondo. E cos si avventura negli altipiani della Turchia orientale, tra Erzurum e Van, alla ricerca di paesi fantasma o nelle steppe dellUzbekistan, dove di Gengis Khan non restano tracce tangibili, solo pietre sparse. Ma tant. Cosa importa se cibo e ospitalit non soddisfano i gusti? Quel che conta arricchire il bagaglio culturale, tornare a casa con il diploma di resistenza. La scelta delloperatore fondamentale. Innanzitutto deve avere un curriculum istituzionalmente rilevante, come gli Amici di Brera (www.amicidibrera. milano.it). Lassociazione culturale della pinacoteca milanese propone viaggi a breve e lungo raggio in occasione di mostre e itinerari a tema con la guida di docenti universitari specializzati, mentre affida laspetto organizzativo a un tour operator esperto in viaggi di alto livello anche avventurosi ed estremi, come Kel12 (www.kel12.com). C invece chi si fatto un nome grazie al passaparola. Ma non tutti sono attrezzati per affrontare limpresa. Chi parte con il dottor Luca Mozzati (viaggi.photomozzati.com), instancabile viandante e conoscitore meticoloso della cultura mediorientale antica e attuale, deve sapere a cosa va incontro: prima di tutto deve essere disposto allascolto, e non pu avere velleit goderecce n di
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tempo libero. I suoi viaggi sono master di livello universitario spiegati sul campo. In questo caso, lautoselezione consigliata. Al ritorno, forse c bisogno di una vacanza, ma si pu essere sicuri di aver scoperto qualcosa di raro, di straordinario, di inaudito. Qualche concessione in pi alla comodit e al bien vivre si ottiene arruolandosi ai viaggi del professor Raffaele Casciaro (Sala delle Asse, tel. 3484386582) che alterna le lezioni di storia ai piaceri temporali che il luogo mette a disposizione, primo tra tutto la buona tavola. La definizione di forzato del turismo pu sembrare negativa a prima vista. Ma non cos. Basta togliere al viaggio i concetti di vacanza, total relax, coccole e lusso che spesso si associano automaticamente e naturalmente. Sarebbe pi appropriato definire questi viaggiatori nuovi esploratori culturali. E anche se alcuni collezionano monumenti come fossero figurine Panini e altri vanno alla ricerca di un approfondimento al limite del professionale, se agli uni basta una guida sintetica dei luoghi mentre gli altri viaggerebbero con lenciclopedia Treccani nel trolley, con le dovute distinzioni, in entrambi i casi si viaggia per vedere, scoprire, conoscere. Facendosi sfuggire il meno possibile, a volte, ma non sempre, a costo della comodit.

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Serial traveller

asso numero uno: comprare una carta del mondo piuttosto grande per poter piantare bandierine, puntine colorate o quel che si vuole in corrispondenza dei posti visitati. Secondo: pianificare i viaggi ancora da realizzare e distribuirli equamente nellarco dellaspettativa media di vita di un occidentale (75 anni circa). Terzo, decidere il metodo: prima si visita ci che sta pi vicino, poi si prende il volo verso rotte sempre pi esotiche. Oppure si fa un po qui e un po l, dove porta il cuore (o loccasione). Quarto: non sprecare giorni di ferie, ma accumularne il pi possibile per un viaggio lungo. Quinto: rimpinguare sempre il conto in banca. Anche se si adepti del last minute o del prenota prima (vedi pag. 184), le due formule pi diffuse per risparmiare su voli e proposte. Il conto in banca stabilisce anche il tipo di viaggio: si va dallall inclusive (vedi pag. 188) con il tour operator ai viaggi-avventura no frills, al fai da te. In ogni caso, conta la quantit. Di solito infatti si prenota il viaggio successivo prima di partire per lultimo prenotato; e magari, tra i due, ce ne scappa pure un altro. Molte community online attestano lattivit di questi vagabondi senza requie che si auto-definiscono seriali. Basta unocchiata ai loro dibattiti per comprenderne la strategia. Si caratterizzano per tipologia (tourist, tripper, sight, trekker, navigator, explorer), si confrontano sui temi pi svariati (dai commenti allultimo viaggio ai consigli tecnici), condividono foto e video. Gli iscritti a forum.virtualtourist.com sono 1.177.276; quelli di www.travelpod. com possono creare (gratuitamente) un blog di viaggio personalizzato e chattare tra loro sugli argomenti che condividono. Ogni settimana vengono pubblicati circa 60.000 nuovi viaggi in tutto il mondo, che contribuiscono a definire e classificare destinazioni, hotel, compagnie aeree, assicurazioni, noleggio auto, tutto provato in prima persona. E non si tratta di una persona qualunque, ma di un viaggiatore seriale, quindi con un bel bagaglio di esperienze alle spalle. Nella categoria del serial traveller rientra anche chi crede che il mondo sia una grande citt in cui il mezzo di trasporto laereo. Insomma, chi prende laereo un po come il tram. La settimana tipo deve essere ben pianificata: luned a Parigi per un concerto, marted a Valencia per i saldi di Zara, gioved a Londra per il diplo99

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ma del nipote, sabato a Como per lanniversario di matrimonio dei genitori. Poi si riparte: un matrimonio a Boston, un compleanno a San Francisco e, gi che ci si trova oltreoceano, una mostra al New Museum di New York. Oppure, luned a Parigi per un cocktail con amici, marted ad Atene per il dentista, mercoled a Londra per unintervista di lavoro, venerd a Milano per un vernissage, e via di nuovo in volo per Maui, dove finalmente ci si concede un break per riprendere fiato con qualche lezione di yoga sulla spiaggia. Ma prima, inevitabile sosta a Los Angeles (tanto laereo fa scalo) per un po di shopping up-to-date. Sembra uno scherzo, ma davvero esistono persone che vivono cos e se perdono il ritmo, incombe la depressione. Come George Clooney nel film di Jason Reitman (2009). Il titolo, Tra le nuvole, annuncia bene la trama: in periodo di grande crisi economica, un Clooney tagliatore di teste americano vive viaggiando in tutti gli Stati degli Usa col compito di ridurre il personale di imprese e uffici. Quando gli paventano lipotesi di lavorare da una postazione fissa tramite video chiamata, impazzisce allidea: togliergli lopportunit di viaggiare come togliergli laria che respira. Il suo monolocale, dove trascorre appena una quarantina di giorni allanno, arredato come una camera dalbergo; il suo guardaroba sta tutto in un bagaglio a mano. E, al di l delle prestazioni professionali, due sono gli obiettivi della sua vita e del suo vagabondaggio: rinunciare a qualunque legame che lo possa fermare per pi di 48 ore consecutive nello stesso posto e collezionare miglia, nel caso specifico il record di 10 milioni che danno diritto a una vip card, chiave dingresso a privilegi e ad altre avventure di viaggio. Come si legge su uno dei forum attivi sullargomento, c chi afferma: Viaggio molto per lavoro, poi quando mi voglio rilassare, beh, viaggio. Insomma, al serial traveller piace partire. Non gli interessa tanto dove va, per lui conta avere sempre un posto ragionevole, ovunque nel mondo, dove atterrare. E per esser certo di raggiungere lo scopo, utilizza ogni momento libero per programmare a tavolino le successive destinazioni, anche con piani quinquennali o comunque a lunga scadenza. Limportante fermarsi il meno possibile. Chi volesse controllare le proprie potenzialit di Serial Traveller, scarichi da Internet la lista dei 194 Stati indipendenti del mondo (per esempio da www.state.gov) e conti su quanti ha posato piede. Se supera i 20, sulla buona strada!

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Turismo per sempre e Anno sabbatico

figli sono cresciuti, la pensione raggiunta (e, tra laltro, insufficiente a vivere dignitosamente), il clima cittadino non aiuta artrosi, bronchiti croniche e altri acciacchi dellet. Insomma le condizioni inducono a ununica conclusione: tempo di fare le valigie, chiudere con il solito tran tran e trasferirsi per sempre. Dove? Di solito in una bella localit di villeggiatura, dove la vita (non la vacanza) costa meno, piove poco e il termometro non scende mai sotto i 20 C. Da qualche anno, baby pensionati ancora in gamba, con una lunga aspettativa di vita e una notevole dose di edonismo, partono per una vacanza no limit, trasferendo definitivamante baracca e burattini nellamena destinazione eletta. C anche chi fa la grande scelta prima della pensione, chi decide di concedersi per 12 mesi allanno latmosfera rilassante della vacanza. Come Peter Mayle, pubblicitario londinese che allapice di una carriera e una vita di successo molla tutto per andare nel Luberon, in Francia e dedicarsi alla scrittura, sua grande passione. Nel romanzo Un anno in Provenza dichiara le sue motivazioni: Eravamo in Provenza. Ceravamo stati pi volte da turisti, insoddisfatti della nostra razione annuale di due o tre settimane di caldo e di luce brillante. Ogni volta, andandocene con il naso spellato e con molto rimpianto, ci ripromettevamo, prima o poi, di venire a vivere qui. Ne avevamo discorso durante inverni lunghi e grigi, o verdi e umide estati, riguardando con un sospiro di nostalgia le foto dei mercatini di paese o dei vigneti, sognando di essere svegliati da un sole abbagliante (). E ora, quasi con nostra sorpresa, ceravamo buttati nellimpresa, avevamo comprato una casa, preso lezioni di francese () ed eravamo diventati due stranieri. Insomma il turismo residenziale una filosofia di vita: quella di chi cerca la vacanza e i suoi privilegi tutto lanno. E la sua bussola sempre puntata a sud: Malindi (con 2.500 residenti italiani), Marocco, Santo Domingo, Phuket, Canarie (nellarcipelago risiedono ben 25.000 italiani). Ma questi sono solo pochi esempi tra i tanti che si trovano nei siti creati per chi sogna di cambiare vita ma non ha ancora deciso dove, come e quando.
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Qualche idea la suggerisce il portale www.voglioviverecosi.com dove si leggono le esperienze di chi si gi trasferito e forum sugli investimenti favorevoli per chi spende in euro. Se poi non si vuole partire per sempre, si possono fare le prove generali sfruttando il famoso anno sabbatico per viaggiare. Previsto anche dalla legge sui congedi (53/2000), lanno sabbatico pu essere concesso su richiesta ai dipendenti di tutte le aziende, pubbliche e private. Prassi consolidata nel Nord Europa, il gap year comincia a contagiare anche lItalia dove sempre pi neolaureati prima di entrare nel mondo del lavoro, dipendenti con almeno cinque anni di servizio e anziani subito dopo la pensione si prendono un anno di libert, spesso per viaggiare. In tutti i casi serve a rompere una routine, uno schema di vita, e pu durare da 11 mesi a tutta la vita. Che si tratti di una tendenza si capisce anche dal moltiplicarsi di pubblicazioni dal titolo allusivo, come The Gap Year Book: The Definitive guide to Planning and Taking a Year Out (Lonely Planet Publications, 2003) di Joseph Bindloss, Charlotte Hindle, Matt Fletcher, e Your Gap Year: Everything You Need to Know to Make Your Year Out the Adventure of a Lifetime (Crimson Publishing, 2010) di Susan Griffith, e dal proliferare di siti che forniscono istruzioni e informazioni per sfruttare lanno di pausa per viaggiare in modo costruttivo: www.thecareerbreaksite.com, www.gapyear.com, www. gapyearforgrownups.co.uk.

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Mancation

ancation, ovvero una vacanza rude, maschia. Un neologismo composto da Man (uomo) + Vacation (vacanza) che definisce una vacanza da duri, tosta, per luomo che, anche in viaggio, non deve chiedere mai. uno dei nuovi modi di viaggiare nati allinizio di un millennio che fa di tutto per distinguersi, sovvertendo tradizioni e consuetudini oppure riscrivendo le regole di pratiche antiche. In questo caso si tratta della vacanza per soli uomini, un po sullo stile delle pubblicit dellAmaro Montenegro o di Welcome to Marlboro Country. Si ritiene che questo termine sia stato coniato nel 2002 da Larry Meadows (titolare del blog Mancation!, http://originalmancation.com), durante una cerimonia nuziale. Non c da stupirsi, dato che la Mancation un po lestensione del classico addio al celibato, con la differenza che invece di trascorrere una serata tra ristorante e night senza allontanarsi troppo da casa, qui si programma una vacanza pi complessa, come accade agli amici che scappano a Las Vegas nel film Una notte da leoni (a questo proposito, alcuni alberghi di lusso offrono pacchetti per Mancation con baccanali di tre notti a Las Vegas alla modica cifra di 49.000$). Particolarmente congeniale agli sceneggiatori di Hollywood, il concetto era stato gi evocato nel 2006 nel film Ti odio, ti lascio, ti... (The Break-Up) con Jennifer Aniston, e da allora il termine diventato un neologismo di uso comune. Le Mancation sono decisamente anomale: apparentemente sono esperienze da duri, ma in verit rappresentano un ritorno allinfanzia, al momento in cui i bambini sceglievano divertimenti differenti: gli uni i soldatini, le altre le bambole. Pensate come alternativa alla vacanza di coppia, le vacanze da single temporanei riscuotono sempre pi consensi: secondo lUsa Today, ogni anno
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circa 20 milioni di americani si regalano una Mancation, spendendo complessivamente da 10 a 20 miliardi di dollari. Uno studio del 2008 della societ di ricerche Synovate ha evidenziato che il 42% degli uomini ha gi partecipato a una mancation e che un altro 42% vi parteciperebbe in futuro. Il viaggiatore tipo un uomo sposato tra i 30 e i 55 anni che pu scegliere tra la mancation light, che comprende partite a poker, tornei di golf, pesca e grandi bevute di birre in compagnia, alla mancation da duri e puri, stile Un tranquillo weekend di paura, con campeggi in zone estreme e caccia ad animali feroci. C poi la mancation extralight, con trattamenti in spa allavanguardia, corsi di cucina, di yoga e rigenerazione spirituale. Ovviamente il tutto condito da exploit di dongiovannismo. Tra i viaggi pi gettonati, il Bourbon Trail nel Kentucky per il National Bourbon Heritage Month, in settembre. Nellestate 2006 met dei Fairmont Hotels negli Usa ha addirittura proposto pacchetti di mancation, con degustazioni di whiskey e sigari, e partite di poker. Legato alla mancation (un altro sito da non perdere www.mantripping.com) il Man Date, dove due uomini etero si danno appuntamento per una cena o una passeggiata nel parco, senza secondi fini. Per la cronaca, una forte amicizia tra uomini, senza risvolti sessuali, detta bromance (da broche pi romance). La versione femminile del Mancation il Girlfriend Getaway. Il concetto lo stesso della Mancation: per qualche giorno si sta lontano da mariti e fidanzati, e ci si gode una vacanza tra donne, un po stile Sex and the City. C chi affitta una casetta in montagna per fare lunghe passeggiate o chi prenota un soggiorno di relax in una spa, o ancora, chi preferisce un weekend di shopping totale a Parigi o a Londra. Negli USA, dove negli ultimi tre anni il 24% delle donne ha effettuato un Girlfriend Getaway, le mete predilette sono state nellordine Las Vegas, Palm Beach e San Francisco.

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Turismo rosa

e c una cosa molto cambiata nel turismo doggi il genere. Tutte le statistiche lo affermano: le donne sono le pi moderne, avventurose e curiose viaggiatrici dei nostri tempi. I direttori delle testate di viaggi o cercano di convincere gli editori che un travel magazine prima di tutto un femminile, perch, anche in famiglia, chi decide dove andare, quale hotel e ristorante prenotare, cosa fare, sono soprattutto le donne. E quando viaggiano da sole, pretendono servizi ad hoc, sicurezza e posti pensati su misura per loro. Nel 1989, nel centro di Berlino, a due passi dai negozi, dai teatri e dai monumenti, stato inaugurato il primo albergo per sole donne con insegna dedicata ad Artemisia Lomi Gentileschi, una delle poche pittrici barocche passate alla storia (www.artemisia-berlin.com). A clienti del gentil sesso riservato anche il Ladys First, design hotel di Zurigo con centro benessere aperto anche a chi non ospite, purch sia donna (www.ladysfirst.ch). Poi il fenomeno diventato internazionale e, nelle metropoli di tutto il mondo, le pi importanti catene alberghiere hanno attivato servizi women friendly. La ragione? Oggi le donne rappresentano circa il 40% dei clienti in viaggio daffari e il dato in crescita. Dal 2000, in molte strutture Hilton (www.hilton.com) sono stati allestiti piani per le ospiti della catena (pi di diecimila allanno) con camere a serratura pi sicura e maggiordomo a disposizione 24 ore su 24, mentre nei 41 alberghi Best Western Love Promise for Woman (www.bestwestern.it/woman) sono a disposizione corner colazione con prodotti bio, concierge dedicato, riviste femminili nelle aree comuni, parcheggi agevolati, vicini e illuminati. Inoltre c la possibilit di prenotare speciali camere Woman con servizi dedicate alle donne come il phon professionale, un kit cortesia con prodotti cosmetici di marca, bollitore con un set di t e tisane e... servizio in camera gratuito! Nel loro piccolo, seguono il trend anche i boutique hotel indipendenti. Come il Premier Times Square (www.millenniumhotelnyc. com/premier-hotel) di New York, dove c un womens only floor con accesso in ascensore e key card abilitata. Nelle sette camere, oltre ai soliti phon e vanity kit, si trovano i sali da bagno, larriccia-capelli, il ferro da stiro (s, anche loro lo usano a volte!), il tappetino per fare yoga e i femminili pi letti negli States:
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The Oprah, Self e Cosmopolitan. Le donne ospiti dellhotel possono anche entrare nel priv del lounge bar. Sarebbe un errore ridurre per i viaggi delle donne agli spostamenti daffari. Le donne viaggiano anche con lo zaino in spalla, adorano arte e cultura e si adattano persino a indossare burka lunghi fino ai piedi pur di visitare Iran e dintorni musulmani; sono abituate a partire da sole o con un gruppo di amiche. Insomma, si dimostrano audaci, elastiche, coraggiose, specialmente quando non hanno consorti al seguito. Per ragioni fatalistiche quanto statisticamente brutali, le donne spesso sopravvivono ai loro compagni e mariti (83 anni di vita media per le donne italiane, 77 per gli uomini) e spesso restano dinamiche e curiose fino agli ottantanni e oltre. Edoniste o no frills che siano, hanno le idee chiare su dove andare e come muoversi. Insomma, di Karen Blixen esperte dAfrica e Marguerite Yourcenar appassionate dOriente ormai pieno il mondo. E persino nei viaggi organizzati la partecipazione femminile supera spesso il 50%. Se la quota rosa arriva invece al 100% non un caso. Si tratta di proposte ad hoc, fatte da operatori che passano dal women friendly al women only. Sempre pi, le viaggiatrici rappresentano un target specifico per alcuni tour operator, agenzie di viaggio, associazioni, travel magazine. Basta un giro su Internet per vedere quanti sono: www.permesola.com, www.journeywoman.com, www.fuorirotta-donna.it, www.eliotropica.it, www.womentravel.info, www.women-traveling.com. Tutti dispensano idee, pareri di esperte, informazioni, consigli su dove andare (e dove non andare), cosa mettere in valigia, come comportarsi in un certo Paese. E forniscono strumenti sempre pi affinati per un viaggio sicuro, come www.expatclic.com che, nato per donne espatriate, d informazioni utili anche per chi in viaggio di piacere, compresi i nomi di medici generici e specialisti suggeriti da chi nel Paese ci vive. Manager, esploratrici, curiose, avventuriere, intellettuali, le viaggiatrici non sono pi uno sparuto gruppo di casi, e non si possono pi inquadrare in una tipologia definitiva, con confini off limits ed esperienze vietate. Sono sempre pi numerose e spaziano dalla circumnavigazione del globo in solitaria e senza assistenza - come ha fatto nel 2009 la sedicenne australiana Jessica Watson al villaggio sullisoletta di Whidbey, vicino a Seattle, dove poetesse e scrittrici di tutto il mondo si rifugiano in cerca di ispirazione e di una stanza tutta per s (come consigliava Virginia Woolf). Per ottenerla (ci sono solo sei ambitissimi cottege), bisogna fare domanda su www.hedgebrook.org, e aspettare che venga accolta; poi, raggiunta la meta, si trascorrono due settimane o due mesi scrivendo, passeggiando, conoscendo altre artiste.
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LGBT tourism (lesbiche, gay, bisex e trans in viaggio)

ino a qualche tempo fa, appena una trentina danni, presentarsi in due dello stesso sesso alla reception di un albergo chiedendo una camera doppia (con letto matrimoniale, sintende) poteva creare difficolt o almeno un certo imbarazzo sia per gli ospiti, sia per chi ospitava. Ma i tempi cambiano, e in epoca di eclatanti coming out, sempre pi alberghi, locali e destinazioni si dichiarano gay & lesbian friendly, cio favorevoli ad accogliere anche turisti omosessuali. Da anni, le guide Lonely Planet hanno capitoli dedicati allargomento, e ne vengono pubblicate sempre di nuove ancora pi specifiche, come le 60by80 (www.60by80.com) che danno suggerimenti per visitare Barcellona, Londra, Madrid, Parigi, Berlino, New York scegliendo alberghi, bed & breakfast, ristoranti, bar, club, discoteche frequentati da omo, bi e tran-sex. La diffusione del fenomeno - in Italia il turismo di lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) rappresenta circa il 7% del mercato, con un giro daffari annuo di oltre 3 miliardi di euro (dati Ttg, 2010) - ha giustificato la nascita di strutture only men e only women e di tour operator di nicchia. Un esempio Travelgay (www.travelgay.it) che oltre alle classiche mete omosex, come Mykonos e Gran Canaria, Ibiza e Santorini, propone un catalogo ricco di destinazioni extra europee in strutture gestite da omosessuali o gay friendly, offre viaggi in vista dei gay pride e delle gay parade in giro per il mondo, organizza weekend e matrimoni nei Paesi dove sono consentite le unioni tra uomini o tra donne o qualunque altra combinazione non prevista dal codice civile italiano. Altro esempio di agenzia di viaggi online molto attiva nel settore, la prima in Italia per data di nascita, Quiiky (www.quiiky.com) che vanta 5.000 iscritti, 800 passeggeri nel 2009, e lorganizzazione di un familiarization trip(*) a Philadelphia nel maggio 2010 per far conoscere gusti e mete predilette del target omosessuale: a sorpresa, una delle pi gettonate dellanno Tel Aviv. La hit parade pi attendibile degli hotel europei pi gay friendly lha invece pubbli(*) Viaggio economicamente vantaggioso per sponsorizzare turisticamente un luogo o un hotel.

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cata TripAdvisor: al primo posto c la Colson House di Brighton, al secondo lHotel Sejour Beaubourg di Parigi, al terzo lHotel Axel a Barcellona, considerata oggi la capitale gay dEuropa. Negli Stati Uniti, dal 1985, opera RSVP Vacation (www.rsvpvacations.com). La sua una storia eloquente, perch mr Kevin J. Mossier, pioniere del turismo LGBT, era alla ricerca di resort che offrissero accoglienza e sicurezza ai viaggiatori omosessuali. Nessun albergo, villaggio o struttura si dimostr allora disponibile al progetto. Ragione per cui Mossier, scoraggiato da mille rifiuti, decise di abbandonare limpresa e di creare la sua compagnia di crociera, la prima solo per omosessuali. Lintuizione era giusta, il momento favorevole; e in 25 anni di attivit, RSVP Vacation ha superato i 35.000 passeggeri. Oggi latteggiamento nei confronti dei turisti omosessuali cambiato e landamento del mercato ha senzaltro aiutato a superare tab e paure. Basti consultare il sito www.iglta.org, della International Gay & Lesbian Travel Association, per verificare quanti sono nel mondo gli Stati, le citt, gli agenti di viaggio, i tour operator gay friendly o gay owned (di propriet o gestiti da omosessuali). Tuttavia, nonostante molti Paesi si dichiarino open minded e ne tutelino i diritti, ci sono ancora luoghi sconsigliati ai viaggiatori LGBT. Qualche esempio: i Paesi musulmani in generale (con alcune eccezioni in Tunisia e Marocco), la Cina, Mauritius e Santo Domingo. In certi casi, basta non dichiararsi o seguire scrupolosamente la guida Gay Travels in the Muslim World di Michael T. Luongo (HPP, 2010) per evitare trappole. Oppure, visto che il mondo molto grande e molto bello, evitare i posti pi rigidi.

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Momcation

olo mamme, rigorosamente senza figli e senza pap. Momcation, eloquente termine americano per indicare una meritata "moms vacation", definisce la vacanza dalla famiglia e dai suoi ritmi, per rilassarsi, rigenerarsi e riequilibrare il sistema nervoso, cosicch, quando mamma torna a casa, sar persino pi bella, simpatica e adorabile di prima. Una promessa mantenuta se si seguono passo a passo tutti i consigli degli specialisti in ristrutturazione mamme: yoga, corsi di cucina, gite, passeggiate nella natura, autocoscienze e confronti, trattamenti di bellezza e massaggi. Negli Stati Uniti ci sono associazioni nate a tal proposito, come momcation. org, mentre in Europa e nel resto del mondo si fa fronte alla richiesta con le proposte di alcuni hotel, resort e spa per mamme stressate. Perch, dopo la crisi post partum, ne possono seguire di peggiori fino al compimento della maggiore et del figlio unico o della numerosa prole. Qualche consiglio per la buona riuscita della vacanza: insieme ai sensi di colpa, opportuno lasciare a casa cellulare e laptop. In alcuni casi, coinvolgere sorelle, cugine, amiche, anche loro in cerca di una pausa dalla famiglia, pu aumentare il divertimento e rassicurare figli e mariti lasciati soli nel nido.

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Neo Grand Tour

rand Tour. Cos si chiamava litinerario classico attraverso lEuropa e fino allItalia di chi viaggiava nei secoli scorsi, dalla fine del Seicento ai primi del Novecento. Un viaggio che serviva a completare leducazione di un giovane nobile e che durava da qualche mese a qualche anno. Dicevano che lesperienza aprisse la mente e insegnasse a definire e riconoscere la categoria del bello: si incontrava gente, si acquistavano quadri e sculture, si visitavano monumenti straordinari e luoghi storici, si prendevano appunti e si facevano schizzi per ricordare quel che si vedeva. Inizialmente il Grand Tour era una tradizione del Regno Unito, poi divenne moda tra i giovani rampolli di Francia, Olanda, Germania. Era una sorta di anticipazione del cosmopolitismo, virt culturale che pochi potevano permettersi di coltivare. I grandtouristi rispettavano un itinerario prestabilito: Fiandre, Francia, Austria e/o Svizzera, ma soprattutto Italia, con tappe obbligatorie a Venezia, Roma, Paestum, Ercolano e in Sicilia. Le mete erano quasi sempre le stesse, come testimoniano diari e carnet di viaggio dalla fine del Seicento allOttocento: An Italian Voyage di Richard Lassels, il primo a parlare di Grand Tour nel 1698, il best seller Coryats Crudities di Thomas Coryat (Kessinger Publishing, 2007; 24$), Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe(Collana I Meridiani, Mondadori, 2006; 12,90), An Account of Some of the Statues, Bas-Reliefs, Drawings, and Pictures in Italy (di Jonathan Richardson il Vecchio e suo figlio Jonathan Richardson il Giovane, 1722) erano s racconti autobiografici, ma erano soprattutto fedeli rendiconti letterari sulla geografia dellepoca, in un certo senso precursori delle contemporanee guide turistiche dautore. Due secoli dopo, diventata lEuropa il continente vecchio e pic-

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colo, anche il Gran Tour si presta a nuove definizioni e nuove mete esotiche, ora che Roma e Il Cairo sono dietro langolo. Il viaggio dura meno. E anche il concetto di bello cambiato. Ora coincide soprattutto con natura incontaminata e societ arcaiche che allontanino, almeno per tutta la durata del soggiorno, dalle ansie di prestazione, dalla metropoli, dagli assilli di efficienza e plus valore. Ma anche dal traffico, dai rumori, dal cemento, dallalta tecnologia. Si corre al riparo dal proprio mondo, cercandone uno dove si possano sovvertire le regole (e in questo i nuovi granturisti non sono tanto diversi dei predecessori, che lontani dalla famiglia si concedevano uno stile di vita pi libero e libertino). Per anche oggi come allora, il Grand Tour tocca quattro, cinque, sei posti, sempre pi o meno gli stessi per tutti. E al posto degli intellettuali di una volta in cerca di arte e archeologia, oggi viaggiano imprenditori, professionisti stressati e molti operatori del fashion system e del design, nouveaux riches pi che nobili romantici. Anzi sono proprio stilisti, modelle, fotografi, giornalisti, truccatori, i pionieri del Grand Tour del III Millennio, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni per le passerelle, di social life effervescente, di splendidi set, di inesplorati eden da trasformare in mondi esclusivi. Meta prediletta, Marrakech, dove ormai quasi impossibile non incontrare qualcuno di noto, vip o vicino di casa che sia. A lanciare la moda di Marrakech e della sua affascinante medina furono, negli anni Ottanta,Yves Saint Laurent e Pierre Berg, seguiti poi da Jean Paul Gaultier, Herms, Paloma Picasso. Ormai per, colpa anche di un certo neo Gran Turismo rampante, la citt marocchina rischia di diventare una destinazione fin troppo popolare, e di perdere il fascino da Mille e una notte di trentanni fa. Certo, oltre il deserto, ci sarebbe il Burkina Fasoma quella unAfrica esageratamente arcaica per i turisti da small worlds. Le Maldive soddisfano invece il desiderio di natura al 100%. Isole piccole, circondate dalla barriera corallina, con eco-resort dove si cammina a piedi nudi e si dorme in capanne sospese sullacqua che delle antiche dimore aborigene conservano solo la forma. Allinterno hanno aria condizionata, tv al plasma, collegamenti wi-fi , stereo, vasche idromassaggio e tutto, ma proprio tutto ci che si desidera e d comfort. Poi un tuffo in mare, e comincia lo spettacolo dei pesci tropicali, miriadi, semi addomesticati e dalleffetto technicolor! Anche qui, un neo granturista che si rispetti deve esserci stato o avere in programma di andarci a breve. E poich nel presente, a differenza
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del passato, si spostano masse di gente, ci sono Maldive per tutti i gusti, dal villaggio all inclusive e low cost al lusso estremo del one island one resort Soneva Six Senses (www.sixsenses.com), dove tutto a uso esclusivo degli ospiti, isola inclusa. Pi recentemente sono apparse le nuove mecche, fino a una ventina danni fa inesistenti nella mappa del turismo internazionale. La regina indiscussa stata per anni Dubai, citt-stato sorta quasi dal nulla tra le dune del deserto, con piano urbanistico modello mega resort. Motivo? I voli dallEuropa verso le Maldive e verso lOriente in generale fanno scalo allhub internazionale di Dubai. Quindi, volenti o nolenti (ma di solito nessuno talmente avverso alla sosta), due milioni di viaggiatori allanno si fermano l per qualche ora o per un paio di giorni. Cos lo scalo si attrezzato per stupire e restare impresso nella memoria: ci sono il grattacielo pi alto del mondo (il Burj Dubai, 801 metri), il pi grande centro commerciale del mondo (lEmirates Mall), un parco divertimenti (il Dubailand) che gi due volte la superficie urbana, una pista da sci in pieno deserto (a Dubai la temperatura va da un minimo di 14 a un massimo di 47 C). La lista dellinimmaginabile non per finita. Per aumentare il litorale balneabile, di per s piuttosto limitato, sono stati costruiti due arcipelaghi artificiali in mare aperto: The Palm e The World, con isole e Stati in miniatura in vendita a privati multimilionari e vip. E la spiaggia privata inclusa nel lotto. Dubai un pezzo dIslam che ammicca allOccidente assecondando i suoi gusti ed esaudendo la sua voglia inesauribile di stupore. Per qualche tempo Dubai diventata una nuova Svizzera, dove abitare e investire dava sicurezza. E soddisfaceva le smanie di grandeur. Presto si sono manifestate anche nuove velleit, culturali ed ecologiche: entro qualche anno dovrebbero aprire una sede del Louvre e una del Guggenheim e, entro il 2020, dovrebbe essere pronto un satellite urbano a emissione zero. Sempre che la crisi globale non interrompa definitivamente il sogno pi assurdo che sia mai stato realizzato dalluomo. Intanto, sempre negli Emirati Arabi e sulla scia del successo di Dubai, sta gi sorgendo una nuova stella: Abu Dhabi, alternativa pi naturalstyle ma altrettanto ambiziosa. Anche qui per, con la crisi del 2009, i lavori sono stati momentaneamente sospesi. Forse anche per questo sempre molto gettonata Sharm El Sheik, in Egitto: a portata di mano, a buon mercato, o meglio, per tutte le tasche. In questo caso si fatto un piccolo esercizio di ampliamento. Sharm El Sheik ormai troppo
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affollata e popolare? Beh il Mar Rosso ha una costa lunga e ce n sempre un pezzettino vergine da convertire alla causa turistica. Ormai si arrivati al confine con lEtiopia per trovare spiagge selvagge, o in mare aperto sulle isole di fronte alla costa, dove non c proprio nulla, nemmeno resort: ragione per cui il vero lusso scoprirle a bordo di uno splendido veliero guidato da un capitano-lupo di mare, lunico tra laltro con i permessi per navigare fino allo Yemen (www.altromare.com). Pesci e trasparenze marine sono assicurate ovunque. Chi gi stato in questi posti, o ha in programma di andarci, o solo sognerebbe di farlo, pu candidarsi al titolo di neo granturista. Senza per scomodare Goethe e compagni, per carit!

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Turismo su misura (o Concierge travel)

ltre ogni crisi, anzi in barba a questultima in corso, nato nel frattempo un nuovo modo di viaggiare. Lupper class, dopo anni di slalom per evitare ex lussi diventati di massa, ha individuato un nuovo modo per vivere la vacanza pi esclusiva: si viaggia con il maggiordomo. Non si tratta per di uninsistente presenza che segue ovunque il suo cliente pur di assecondarne i desideri. Questa soltanto una delle possibili interpretazioni del concierge travelling. Perch pi in generale - fatto degli ultimi due o tre anni i turisti e i loro fornitori desiderano personalizzare ogni vacanza, ogni soggiorno, ogni viaggio. Dimostrazione ne sia la nascita di tour operator con questo specifico business core. il caso di Bradipo Travel Designer (www.bradipotravel.com), che invece di agenzie apre boutique con sontuosi arredi in palazzi storici. Il contatto avviene su appuntamento (con orari molto flessibili e anche a domicilio) durante il quale il cliente espone le sue esigenze: dove, come, quando, perch. I desiderata sono scrupolosamente annotati da un travel consultant che poi taglia e cuce su misura la proposta e, una volta approvata, la trasforma in realt occupandosi lui di tutto. In pochi anni, queste sartorie dei viaggi si sono moltiplicate e oltre alle 16 boutique italiane, ne sono state aperte cinque allestero, compresa una a Istanbul, guarda caso citt emergente come trend setter di usi e costumi della nuova Europa. Non ci sono limiti alle richieste: dalla cena sulla muraglia cinese alla visita esclusiva nella sala macchine della Tour Eiffel, dalla maison di Coco Chanel, generalmente chiusa al pubblico, alla prenotazione di un tavolo dallo star-chef Ferran Adri (senza specialista, limpresa sarebbe impossibile). Sempre attingendo al mondo della moda, sono nati anche travel consultant che studiano viaggi e itinerari sul modello dellhaute couture. La scelta dello stilista la garanzia di un certo modo di essere, di vivere. E perch no, di fare vacanza, dice Giorgio Caire di Lauzet, fondatore di Dream & Charme, che ama definire una maison del viaggio. Il presupposto che, oggi, il tempo un bene scarso (se ne ha sempre meno) e prezioso (il tempo denaro, si dice); quindi, quando si parte per un viaggio, non ci si pu permettere di sprecare
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quella rara occasione sbagliando posto, compagnia, operatore. Per non incorrere in tali rischi, meglio affidarsi allo stilista di viaggio giusto. Insomma, proprio come si sceglie uno stile per il guardaroba, bisogna imparare a individuare il travel consultant che fa al caso proprio, tenendo conto dei propri gusti, cultura, passioni, tempo, portafoglio. Con questi presupposti, la vacanza andr bene sicuramente. Sul sito www. dreamcharme.com sono proposte settimane in yacht, crociere a sei stelle, ville superlusso e castelli, gruppi selezionati per categorie: single, coppie, famiglie con bambini, ecc. Personalizzare la parola dordine per tutti. Negli hotel vengono riservati piani concierge con servizi speciali, e nelle nuove ammiraglie ci sono ponti vip con check-in e check-out prioritari, spa dedicata, ristorante esclusivo, maggiordomo 24 ore su 24. Anche i tour operator di lusso hanno attivato uno sportello concierge capace di risolvere problemi a distanza e di assecondare i desideri del viaggiatore prima e durante, a qualunque ora e in qualunque posto del mondo ci si trovi. Dal 2010, Kuoni (www.kuoni.it/concierge) offre il servizio a tutti i viaggiatori che spendono pi di 3.500 euro allanno e per gruppi di almeno tre amiche. Lassistenza comincia al momento della partenza e serve, in qualunque momento e in qualunque luogo, per ricordare dettagli di viaggio (orari dei voli, cambio valuta, passaporti, visti), ricevere informazioni sulla destinazione (compresi gli indirizzi delle ambasciate e dei consolati, ospedali), prenotare e acquistare biglietti per spettacoli, concerti e gare sportive, riservare un tavolo nei migliori ristoranti, consigliare negozi e gallerie, farsi accompagnare nello shopping o nella visita al museo. In questa gara al rialzo e allimpossibile, la sfida pu arrivare a pretendere uno specialista con le chiavi di San Pietro. Nel vero senso della parola: solo alcune guide riescono a far aprire la sala delle mappe dei Musei Vaticani fuori orario (Elation, www.elation.it) o a organizzare unEnglish Breakfast nella Torre di Londra, dove sono custoditi i Gioielli della Corona Inglese (The Note Worthy Group, www.noteworthygroup.com). Ma questi sono solo pochi esempi. Scegliendo loperatore giusto, si pu assistere alla consegna degli Oscar a Los Angeles (Rallo Travel for Passion, www.ralloviaggi.it) e riservare unisola tutta per s e per gli amici ai Caraibi: Necker Island (www.neckerisland. virgin.com), propriet di Richard Branson, Musha Cay (www.mushacay.com),
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dellillusionista David Copperfield, e Mustique Island, proposta in Italia dal private travel lounge Onirikos (www.onirikos.it). Quasi qualunque desiderio ormai realizzabile, e non solo spendendo una fortuna, perch con piccoli accorgimenti, specialmente se si aspira a cultura e bien vivre, si pu progettare un viaggio esclusivo a prezzi normali. Anche online ci sono servizi affidabili per organizzarsi in tal senso. Alcuni siti garantiscono qualit delle scelte sulle destinazioni e, in special modo, sullhotellerie. A tal fine sono nate le directory di lusso (www.mrandmrssmith.com, www. kiwicollection.com, www.chicretreats.com) dove si possono cercare resort, alberghi e boutique hotel, talvolta con sconti e supersconti, senza temere di sbagliare indirizzo a mille miglia di distanza.

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Grey nomads (ma anche Grey tourism o Senior tourism)

egli ultimi anni si assistito a un boom degli over 70, che si sono imposti in ogni ambito della vita sociale, e anche lindustria del turismo si adeguata. I turisti anziani (o almeno, quelli che un tempo erano chiamati cos) rappresentano una fetta considerevole del mercato e devono poter contare su una serie di offerte ad hoc. Se avete ancora in mente il modello classico dei vecchi intruppati in comitive per pellegrinaggi o per crociere in stile Love Boat, dovete aggiornarvi. Le Grey Panthers, le pantere grigie (questo uno dei nomi usati per indicare i pensionati alla riscossa) si sono evoluti e hanno preso dassalto le roccaforti del turismo classico, e si stanno attrezzando per conquistare anche le discoteche. Insomma, ora che il format balera+casa di riposo sta stretta ai viaggiatori brizzolati, anche i professionisti del viaggio devono inventarsi qualcosa di nuovo, naturalmente senza eliminare alcuni must della vacanza in grigio. Innanzitutto va fatta una prima distinzione: ci sono i vecchi che amano divertirsi senza rinunciare al loro status di persone di una certa et e i vecchi che vogliono sentirsi giovani a tutti i costi, e vivere vite e vacanze un po pi spericolate. Chi fa parte della prima categoria continua a prenotare crociere intorno al mondo su navi che traboccano di unallegria fin troppo declamata e saluta dai finestrini delle Ferrovie Svizzere della Jungfraubahn, mischiandosi festosi agli anziani del Sol Levante. Quelli che non sanno decidersi tra una fazione e laltra partecipano a pittoreschi raduni con auto depoca, sensibili al fascino intramontabile della nostalgia e fedelissimi alla loro Fiat Balilla o alla gloriosa Lancia Flavia (un sotto-gruppo preferisce la moto col sidecar, da guidare con abbigliamento da asso della Prima Guerra Mondiale). Il terzo gruppo invece sceglie i luoghi pi in, dalla Sardegna alle Maldive, per essere giovani tra i giovani. Oltre a queste categorie, ci sono poi gli irriducibili, i vecchi che non rinunciano al piacere di essere vecchi e continuano a frequentare le pensioni dei loro padri, dei nonni e dei bisnonni. Per loro non c paragone tra il vecchio albergo di Cattolica o di Alassio e il resort alla moda delle Maldive. Gli anziani doc continuano a prenotare presso i cen117

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tri climatico-turistici classici (le regioni pi gettonate sono sempre Liguria, Emilia-Romagna e Toscana e un buon 30% sceglie il viaggio tramite il buon vecchio Cral aziendale) e vanno alle terme, ma quelle pi tradizionali, non alle spa con massaggi ayurvedici e Stone Therapy. Questo tipo di anziani in genere perpetua la tradizione del soggiorno lungo (3-4 settimane), a differenza degli altri, che in genere prediligono soggiorni brevi, da uno a tre giorni. I pi tecnologici e i pi audaci navigano su Internet e cercano sul web (con o senza laiuto dei figli) le offerte pi convenienti. I siti dei professionisti dei viaggi per i diversamente giovani sono numerosi. Tra gli altri, lAuser (Associazione per lautogestione dei servizi e la solidariet, www.auser.it) propone varie opportunit di viaggio ai propri soci pi attempati, con visite a mostre e musei e ai siti archeologici, Caravantours (www.caravantours.it) organizza viaggi e gite di gruppo per studenti anziani, il gruppo Getur (www. getur.com) dispone di centri-vacanze per anziani a Lignano Sabbiadoro e a Sappada, La Riviera dei Sogni Travels (www.larivieradeisogni.com) propone viaggi di gruppo per la terza et in Liguria. In genere, comunque, dopo una certa et il viaggio serve anche a socializzare, e per questo motivo si parla di turismo sociale. Le occasioni per fare amicizia e vivere una vacanza serena possono essere una gita a Cerveteri, per scoprire le vestigia degli Etruschi, o un corso pensato per chi ha ancora voglia di imparare. Fin qui, i viaggi per gli anziani pi intraprendenti. Chi invece non riesce a stare al passo coi tempi destinato al Border Tourism, ovvero il turismo nei centri commerciali, la versione pi triste e malinconica del Grey Tourism. Questa tipologia low cost del turismo anziano consiste nel trascorrere interi fine settimana seduti sulle panchine delle piazzette nei centri commerciali di periferia, guardando la gente che passa e che fa acquisti: da qui anche il nome di Shop Watching.

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Cruise tourism + River cruise tourism

primi grandi viaggiatori, da Ulisse a Cristoforo Colombo, si muovevano in nave. Mezzo storico per esplorare nuovi mondi, oggi la nave pi che mai sulla cresta dellonda. Anzi, mentre il turismo vive un periodo di crisi generale, le crociere sono addirittura in aumento. Tant che nel 2009 le grandi compagnie di navigazione hanno varato ammiraglie sempre pi grandi e sempre pi prodighe di optional e servizi. Ormai tra itinerari e imbarcazioni ce n per soddisfare tutti i gusti. Ammiraglia nuova fiammante? Costa Crociere (www.costacrociere.it), Msc (www.msccrociere.it), Seabourn (www.seabourn.com), Celebrity Cruises (www.celebritycruises.it) hanno inaugurato navi con super spa, cinema a quattro dimensioni, campi da golf, simulatori di Formula 1 e suite vip (per pochi e appartate dai ponti pi affollati). Citt galleggiante? Sempre nel 2009, partita per il primo viaggio Oasis of the Seas (www.oasisoftheseas.com), la nave pi grande del mondo, alta 18 ponti. Traversata dantan con prima classe? Limbarco sulla Queen Mary 2 (www.cunard.com), o sulla Silversea (www.silversea.com), lunica con ospitalit a sei stelle lusso, incluso il maggiordomo per ogni suite. Navigazione in veliero o su piccole navi? la peculiarit delle crociere della Compagnie du Ponant (www.ponant.com) che parte sempre con un tema conduttore, dal jazz & gospel alla degustazione di vini. Pochi intimi e un capitano al timone? Si prenota il Silolona (www.silolona.com), uno yacht di molti metri (50) e poche cabine (6) che naviga tra le isole dellIndonesia. Anche gli itinerari sono uno pi bello dellaltro. E se la rotta nel Mediterraneo gi stata sperimentata, allora si pu partire per il grande nord tra gli iceberg della Groenlandia o verso il Polo Sud, oppure sbarcare sulle isole Galapagos insieme allesperto naturalista, per poi ritirarsi la sera sul piccolo yacht con skipper pronti a soddisfare alti palati ed esigenze sibaritiche di ogni genere (www.equinoxe.it). Altro revival sono le grandi traversate oceaniche che portano oltre lAtlantico o verso il Giappone e lAustralia, mentre le nuove rotte prevedono scali a Dubai e negli Emirati Arabi, in Africa e a Gerusalemme. Basta decidere dove orientare la bussola e per quanti giorni viaggiare. Al re119

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sto pensano le compagnie (sul sito www.crociereonline.it si trovano tutte le compagnie e tutti i viaggi). Perch, una volta a bordo, gli ospiti devono solo scegliere come trascorrere il tempo tra ricchi programmi di intrattenimento, lezioni di bridge, ballo, pc, incontri con letterati e premi Pulitzer, tornei di carte, shopping ed escursioni a terra, in alcuni casi di gruppo, in altri su misura. Dato il successo di pubblico, aumentano anche le proposte sui fiumi. Dai pniche-hotel sui canali francesi al fiume Ayeyarwady nel Myanmar (OrientExpress, www.orient-express.com), dallOrinoco in America Latina alle discese del Danubio in motonave (Gioco Viaggi, www.giocoviaggi.it) al Nilo a bordo di unelegantissima barca con prua panoramica sulla valle dei Templi (www. oberoizahra.com). Da qualche anno, ovunque ci sia un fiume navigbile compare una barca a tutto confort pronta a solcarlo carica di crocieristi. Secondo i dati di The European Cruise Council (ECC), il numero di passeggeri dal 1999 al 2008 raddoppiato e lindustria crocieristica continua a crescere con 21,7 milioni passeggeri in transito nei porti del Vecchio Continente solo nel 2008. A favore della crociera giocano pi fattori. Innanzitutto, la vacanza all inclusive: vitto, alloggio, cinema, teatri, discoteche, sale da ballo e da gioco e molte altre attivit di bordo sono fruibili senza sovrapprezzo. Inoltre, la maggior parte delle compagnie non fa pagare il soggiorno ai ragazzi fino a 18 anni (ma devono stare in cabina con i genitori). Ancora, la crociera permette di vedere in pochi giorni unintera macro area geografica: Mediterraneo, Caraibi, Oceano Indiano. Le soste sono mordi e fuggi, vero, tuttavia si torna a casa con unidea generale della destinazione, avendo visto citt darte e luoghi di interesse turistico lungo la rotta. Un altro fatto di rilievo: la crociera si connota anche come luogo di vacanza. Ecco perch, nellimmaginario collettivo, corrisponde sempre pi allidea del grande viaggio, di quelli da fare almeno una volta nella vita, da soli, a due, con la famiglia, con gli amici, a breve raggio, a lungo raggio, a bordo di grandi navi o su golette old style. Non c che limbarazzo della scelta.

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Photo tour

l safari fotografico roba antiquata per gli appassionati di pose e scatti di oggi. Che infatti prediligono i photo tour, viaggi per imparare larte sul campo, con la guida e le spiegazioni di un professionista. Dal 2008 scoppiata unautentica mania, e molti operatori hanno cominciato a proporre itinerari in Africa o in altri luoghi particolarmente scenografici abbinando al viaggio il corso di fotografia. Con il vantaggio di evitare lunghi workshop in aula a favore dellesperienza. Lo fanno per esempio Impronte Viaggi (www.impronteviaggi.com) che organizza tour con lezioni di fotografia naturalistica in Africa, e lagenzia americana Strabo Tours (www.phototc.com) che propone 25 itinerari fotografici dal Bhutan al Per con insegnanti scelti ad hoc a seconda della destinazione e del tema del tour: natura, citt, arte, animali, ritratti. Le spedizioni in camion 4x4 di Africa Wild Truck (www.africawildtruck.com) seguono le rotte pi selvagge dellAfrica che sono poi le aule allaperto dei workshop di reportage organizzati con la Nikon School Travel, scuola itinerante di fotografia. Anche in questo caso si tratta di tour accompagnati da un fotografo che durante il viaggio stabilisce deviazioni e soste per cogliere la luce migliore e i soggetti pi interessanti. Pi che un insegnante, il capo gruppo un professionista in action da osservare e imitare, da interpellare per dubbi e consigli, da consultare per lutilizzo dellattrezzatura fotografica in dotazione e quella di ultima generazione a disposizione dei viaggiatori. Lesperienza di un tour cos congegnato va oltre lo spostamento da un posto allaltro, e diventa unoccasione per imparare a vedere, a seguire con pazienza i ritmi della natura e della realt intorno, immortalandole in immagini tecnicamente precise. Ragione per cui molti partecipanti diventano degli habitu di questo genere di spedizioni che in un solo viaggio concentrano scoperta, avventura e know how specialistico. E con il tempo si possono diversificare gli interessi, passando dal photo tour naturalistico al Private full day of photography a Roma con la guida di un fotografo del National Geographic Magazine proposto dalloperatore Imaging in Italy (www.imaging-in-italy.com).
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O ancora, chi ha la passione per moda e motori pu partecipare ai laboratori proposti da Photo Workshop Adeventures (www.photoworkshopadventures. com) che, oltre ai viaggi tradizionali, organizza long weekend in Croazia con modelle professioniste da ritrarre in location storiche o di particolare bellezza paesaggistica e corsi per imparare a fotografare le macchine sportive durante la 24 ore di Le Mans, una delle pi antiche gare automobilistiche di durata. Con cosa si torna a casa: maggior confidenza con la macchina fotografica, uso appropriato degli obiettivi, gestione dellarchivio e, naturalmente, un bellissimo album di viaggio.

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VFP: visita a famiglia e parenti

cco una nuova definizione per indicare un vecchio modo di fare turismo. Con VFP ci si riferisce a chi viaggia per andare a trovare genitori, fratelli, sorelle, zii, nonni che vivono lontani, ma anche per far visita a parenti emigrati chiss dove e chiss quando. Cos, si torna nel Paese dorigine, oppure si vola lontano, in Australia, America, Nuova Zelanda, dove tanti anni prima si era trasferito uno zio di terzo grado che ha messo al mondo cugini che a stento riescono a pronunciare in italiano ciao, spaghetti e il loro cognome. Nella maggior parte di VFP, si fa base a casa del parentado e da l si esplorano i dintorni o si ripercorrono luoghi e ricordi del passato. Per programmare i viaggi e per pianificare la tabella di marcia, il consiglio di cominciare dallalbero genealogico che si pu tracciare su www.familyrelatives.com e vedere fin dove si sono espansi i rami. Si pu cos scoprire di avere dei cugini allIsla Margarita, un nipote in Australia e uno, pi vicino, ad Amsterdam. In tutti i casi, viaggi interessanti che hanno il vantaggio di far sentire un po a casa. Nella categoria rientrano anche lavoratori e studenti pendolari che nei periodi di ferie o nei break tra un esame e laltro tornano a casa, affrontando tutte le implicazioni di un viaggio qualsiasi: prenotazione e acquisto dei biglietti, preparazione dei bagagli, trasporto fino alla destinazione, ricerca dei souvenir e, finalmente linizio della vacanza con tutto quel che ne consegue, dai piaceri della tavola, ai lunghi riposi senza sveglia, dal dolce far niente alle escursioni per salutare amici e parenti. Anche se in questi casi il viaggio ha dimensione casalinga, si tratta comunque di turismo. Turismo di ritorno, si potrebbe dire.

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BRIC travellers (i Nuovi turisti)

i sono un Brasiliano, un Russo, un Indiano e un Cinese in vacanza. Lincipit non faccia supporre un finale da barzelletta; qui si allude al BRIC*, che non un viaggiatore solo, n corrisponde ai quattro soggetti nominati. Stiamo parlando di milioni di persone, di una nouvelle vague del turismo di massa, del ritorno al temutissimo torpedone capace di sfornare decine e decine di nuovi turisti di vecchio stampo ogni giorno: si scende per il tempo di una posa davanti ai monumenti classici, poi si risale sul bus diretti verso la prossima cartolina. Da quando le economie di questi paesi emergenti sono cresciute esponenzialmente, sempre pi cinesi, brasiliani, russi e indiani tecnologicamente superdotati hanno preso il volo per isole esotiche, citt darte, mete del divertimento non stop. Ora stabiliscono loro lindice di gradimento delle localit e le vacanze di moda, mentre i vari Abramovich definiscono il nuovo lusso avanzando richieste sempre pi esagerate e personalizzate a ogni costo, cio a suon di milioni. Nulla a che spartire con i concetti di viaggi etici ed eco. Anzi, spesso si pratica tutto quello che resta escluso dalla filosofia di sostenibilit: dal pacchetto vacanza mordi&fuggi dei pi, al trasferimento a bordo di inquinanti jumbo o mega yacht degli happy few. Insomma la solita tiritera del turismo minaccioso, tradotta per in nuove lingue!

Il termine BRIC stato usato per la prima volta nel 2001 da Jim ONeill in una conferenza sulle economie emergenti per la banca Goldman Sachs. In quelloccasione ONeill sosteneva che Brasile, Russia, India e Cina, le cui inziali corrispondono allacronimo BRIC, domineranno leconomia mondiale entro il 2050 raggiungendo un pil simile a quello dei G6. Se si aggiunge anche leconomia emergente del Messico, si parla di BRICM.

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Ecoturismo (anche turismo ecosolidale)

iamo davanti a un bivio: o ci calmiamo con i ritmi del turismo di massa, oppure i nostri luoghi di svago e vacanze assomiglieranno sempre pi a Rimini, Las Vegas, Dubai. Non che queste amene cittadine del divertimento non procurino piaceri e denari a tutto un sistema pi che consolidato di produttori e consumatori. Ma dove andr a finire chi invece detesta le vacanze di puro intrattenimento e preferisce porre tra s e la civilt in cui vive gran parte dellanno la distanza di un ghiacciaio perenne o di una foresta pluviale? E ancora, se si trattasse solo del piacere di qualche vetero-turista in via di estinzione, beh, si potrebbe augurare pace allanima sua, e contemporaneamente mettersi lanima in pace sul futuro della Natura che, tanto, si sempre dimostrata capace di salvaguardare se stessa nonostante le aggressioni umane. Ma non cos che si possono interpretare lo scempio e la distruzione che un secolo e mezzo di industria (turismo incluso) ha prodotto sul pianeta, in un certo senso scagionando luomo dalle sue responsabilit. Non che si debba essere green a tutti i costi, e nemmeno fare la contabilit delle risorse finite o infinite del pianeta: probabilmente i risultati sarebbero comunque errati, per eccesso e per difetto. Tuttavia innegabile che il mondo stia cambiando sotto i nostri occhi a una rapidit e in una direzione che la coscienza collettiva registra come very dangerous: vero o no, ci sentiamo in pericolo. Quindi tutti, operatori, turisti, istituzioni nazionali e associazioni internazionali tentano di contenere i danni e di dettare regole di comportamento generale per rispettare la Terra. A questo punto, il coro di voci unanime, tutte (pi o meno) daccordo sullurgenza di porre un freno al consumo spietato delle risorse. Il turismo, nella sua accezione migliore, potrebbe diventare
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agente attivo e virtuoso in questa mission planetaria. La corsa a ridurre impatto ambientale, consumo denergie, rifiuti, iniziata da qualche anno, e resort, hotel, villaggi, compagnie aeree e di crociera blasonano brand e pubblicit con certificati eco-friendly e progetti verdi. Cos si danno un gran daffare a piantare alberi per incrementare lassorbimento di anidride carbonica, a differenziare la raccolta e riciclare rifiuti, a diminuire limportazione di cibi e prodotti dando la precedenza a quelli a chilometro zero, cio ai prodotti locali. Ci premesso, si pu dichiarare definitivamente superato il turismo che propone una bella vacanza di total relax in un villaggio all inclusive, con consumo no limit di cibo, acqua, luci alogene, aria condizionata? Non ancora. Basta una minima distrazione per trovarsi nelle mani di un tour operator che, motivato da aspirazioni antropologiche poco elaborate, porta ingenui filantropi a vedere in Africa le trib Zulu che fanno la lotta con il gonnellino di paglia, e in Thailandia le donne giraffa che si allungano il collo a oltranza indossando un numero record di collane. Il giro daffari generato da questo tipo di turismo ancora troppo vantaggioso per sperarne la fine imminente. Per fortuna, per, comincia a profilarsi una categoria sempre pi numerosa di turisti evoluti, coscienziosi e colti che desiderano vedere e conoscere il mondo in punta di piedi, senza togliere lacqua al villaggio delloasi vicina per farsi cinque docce al giorno nel resort di lusso e senza immortalare con lobiettivo del folclore immagini di miseria incurabile. Il bello di questa formula di turismo , ancora una volta, la sua versatilit; che si chiami ecoturismo, turismo sostenibile, turismo responsabile, turismo verde, turismo solidale, in ogni caso fa appello a unindustria dalle potenzialit straordinarie.Vediamo come. Ties (The international ecotourism society, www.ecotourism.org), la maggiore associazione del settore a livello internazionale, nel 1990 defin lecoturismo un viaggio responsabile in zone di interesse naturalistico che rispetti lambiente e migliori il benessere della popolazione locale. Per promuoverne lo sviluppo, Ties ha scelto tre strategie: creare una rete internazionale di individui, istituzioni e industria turistica; educare i turisti e gli operatori del turismo; influenzare lindustria turistica, le istituzioni e i donatori affinch integrino i principi dellecoturismo nelle proprie attivit e politiche. In attesa che questi obiettivi si consolidino, cosa pu fare un turista nel suo piccolo? Decaloghi ed elenchi di regole sono presenti ovunque, nei siti e persino nei sussidiari della scuola elementare, perch, almeno a livello teorico,
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leducazione al rispetto dellambiente sociale e naturale oggi un valore fondamentale e condiviso della cultura globale. Solo che c il solito mare tra il dire e il fare. Quindi, prima di proclamarsi membri o seguaci del movimento eco-solidale, bisogna essere sicuri di rispettare alcune regole imprescindibili: minimizzare limpatto delle attivit turistiche sulla natura, sulla cultura e sulla popolazione visitati; sostenere e promuovere leconomia locale e favorirne lindipendenza; salvaguardare la natura e la cultura; creare esperienze positive per visitatori e ospiti; rispettare il clima ambientale sociale e politico del Paese ospite. Chi sinceramente convinto di seguire questi principi, pu definirsi un eco-turista. Se si comincia dal turismo, il pianeta potrebbe essere salvo. Perch, secondo i dati pubblicati da Ties, lindustria turistica il pi ricco business del mondo, con 230 milioni di posti di lavoro e oltre il 10% medio del Pil dei singoli Paesi. Inoltre, produce un giro daffari di 6.500 miliardi di dollari, il prodotto principale dell83% dei Paesi in via di sviluppo e uno dei pi importanti per il 30% dei Paesi pi poveri. Inoltre, per i 40 Paesi pi poveri del mondo, il turismo la seconda risorsa economica dopo il petrolio. Quindi, il meccanismo virtuoso dellecoturismo contagerebbe il pi importante settore industriale del mondo, con conseguenti effetti collaterali positivi. Ma non proprio cos che vanno le cose. Il dibattito acceso e tuttaltro che concluso. Infatti, allo stato attuale, il business dellecoturismo ha creato anche nuovi conflitti di interesse tra persone, enti e operatori locali; ha aumentato il flusso di gente in luoghi impreparati ad accoglierla; ha indotto la costruzione di infrastrutture in posti sperdutissimi del mondo; ha portato mezzi di trasporto, toilette, botteghini e fast food in cima a montagne fino a pochi anni fa raggiungibili solo a dorso danimale. Insomma, lecoturismo una faccenda molto delicata, in via di definizione, con risvolti positivi e negativi, unarma a doppio taglio. Ragione per cui ci limitiamo qui a descrivere la faccia buona di una medaglia, che forse piuttosto un prisma poliedrico con ben pi di due lati. Nonostante manchino statistiche attendibili sullecoturismo (sarebbero 5 milioni gli ecoturisti, per lo pi provenienti da Usa, Europa Occidentale e Australia), quel che certo che si tratta di un fenomeno di nicchia, anche perch tuttora molto difficile distinguere con esattezza cosa oppure non ecoturistico. Per esempio non lo un ecolodge di lusso nella savana da 1.000
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euro a notte a persona, con concierge (unico local della situazione insieme alla servit e allautista), aperitivo a base di caviale e ostriche, e Cessna parcheggiato davanti alla suite. Quello solo lusso sfrenato per happy few a scapito di altre cose, persone e animali: il caviale non cibo africano; acqua, frigorifero, aria condizionata non si sposano con lambiente naturale intorno; gli autoctoni impiegati sono istruiti per prestare un servizio a misura di occidentale viziato e non per offrire larte dellaccoglienza e dellospitalit tradizionali. Prima che lecolodge e suoi ospiti arrivassero, quello era un luogo incontaminato, un santuario della natura. Anche lecoturismo alle Galapagos pi unillusione che una realt. Larcipelago ecuadoregno dove Charles Darwin si ritir a studiare Le origini della specie e la Teoria dellevoluzione nel silenzio della civilt oggi una delle mete sedicenti eco: per vedere le tartarughe giganti e centenarie, milioni di foche e altre rare specie di animali in via di estinzione, ci si imbarca animati dallentusiasmo dello spettacolo che attende allapprodo. E gli operatori allettano con proposte tipo le isole della Genesi, larca di No, il biopark pi naturale del mondo. Invece non niente di tutto ci.Tant che lUnesco, lente dellOnu preposto alla tutela delle ricchezze artistiche e naturali, ha da qualche anno escluso le Galapagos dalla lista dei patrimoni dellumanit. Per correre ai ripari, lEcuador ha contingentato gli ingressi. Ma il danno compiuto, e la vacanza tutta natura si trasformata in un business appetibile e in un danno ecologico irreversibile. Un vero ecoturista predilige operatori istituzionali, come Legambiente Turismo (www.legambienteturismo.it), oppure locali. Ma ammettiamolo: non facile organizzare un viaggio in terre esotiche appoggiandosi a unagenzia o a un tour operator del posto di cui, nella migliore delle ipotesi, si conosce solo il sito web. Si pu per scegliere un operatore conosciuto che rispetti i criteri di eco-sostenibilit e solidariet. Per esempio, India and More (www. indiaandmore.com) organizza viaggi in tutta lIndia tramite agenzie locali, sperimentate personalmente dai promoter italiani: dal super classico Rajasthan alletno-trekking tra Kashmir e Laddakh, alle cure ayurvediche in Kerala con settimana stile Robinson Crusoe alle Laccadive (le Maldive di quarantanni fa, per chi le ricordasse), tutto viene scelto nel rispetto della cultura locale, seguendo il calendario delle feste religiose, soggiornando in strutture gestite da gente del posto, contribuendo quindi direttamente alleconomia locale.
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Se si rispettano i criteri elencati, si possono organizzare in modo ecologically correct anche arrampicate in parete, trekking in montagna, discese dei fiumi in kayak o canoa, viaggi davventura con zaino in spalla. Passino anche i viaggi responsabili che seguono la filosofia di non lasciare tracce del proprio passaggio (per esempio, lattine, contenitori, rifiuti se si fa campeggio libero), e passino anche i green travel che hanno come scopo losservazione rispettosa della natura (birdwatching per esempio), quelli solidali che arricchiscono direttamente le comunit di cui si ospiti, e i soggiorni in lodge s, ma con bagni chimici, sistema di acque grigie ed elettricit a pannelli solari. molto probabile che non si causino danni ambientali con le vacanze attive: anche se non si definiscono eco, mountain bike, climbing, surf, diving risultano tali alla lunga perch le compagnie e le regioni che promuovono queste vacanze hanno interesse a preservare gli ambienti in cui si praticano, pena la perdita dei loro clienti che ambiscono soprattutto a scenari incontaminati. Insomma, il concetto di ecoturismo si ampliato alle pi varie categorie del viaggio, fino a contagiare il mondo del lusso. Nel 2001 nata Ecoluxury (www.ecoluxury.com), costola dei Viaggi dellelefante (www.viaggidellelefante.it) che propone una selezione di 147 resort, hotel e campi tendati in tutto il mondo dove si sposano coerentemente i principi del turismo dlite con quelli dellecoturismo. Filosofia analoga quella adottata da Six Senses, catena di spa resort eco-chic che promette di diventare a impatto zero entro il 2020. Il comfort e lesclusivit sono garantite, abbattendo o diminuendo per il costo ambientale del lusso. Come in ogni viaggio e in ogni vacanza, anche il turista ecoluxury si gode il soggiorno mentre il tour operator si adopera affinch la sua presenza non impoverisca nessuno, n rovini lincanto di cui protagonista. Come sostiene Leo Hickman, giornalista di The Guardian e autore del saggio Ultima chiamata (Ponte alle Grazie, 2008), forse ancora possibile fare turismo senza avere sulla coscienza il pianeta, per bisogna diventare pi consapevoli dei veri costi delle nostre vacanze, sempre pi internazionali, sempre pi numerose, sempre pi inquinanti. E decidere di conseguenza come spendere bene il nostro tempo libero e di piacere.

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Volontourism (Volonturismo)

a storia del turismo partita in quarta: come molte altre industrie del XX secolo, in poco pi di cinquantanni il turismo passato da esperienza esclusiva di pochi a fenomeno di massa. E nonostante siano recenti, vacanze e turismo sono concetti ormai acquisiti, radicati profondamente nella nostra cultura. La pausa da una a quattro settimane consecutive dal lavoro si identificata sempre pi con la vacanza al mare, in montagna, in campagna, in giro per il mondo Solo che con i cambi di rotta e le innumerevoli definizioni degli ultimi ventanni, il fenomeno si arricchito di nuove pratiche, inimmaginabili fino a poco tempo fa. il caso della vacanza-lavoro (non retribuita), che pu sembrare una contraddizione in termini per chi concepisce il viaggio in modo tradizionale. Meglio allora definirla, come si fa oggi, "volonturismo", cio una sintesi tra volontariato e turismo. Volontariato perch si partecipa attivamente e senza scopo di lucro a un progetto umanitario, a una ricerca scientifica, a una causa di sostenibilit ambientale o pacifista; turismo perch la partecipazione ai progetti implica una trasferta, la conoscenza di nuove realt, il distacco temporaneo dalla propria. Dagli anni Novanta, questo modo di spendere le vacanze passato da segmento di nicchia a moda, convincendo a partire per una buona causa anche molti non addetti ai lavori, i volontari appunto, specialmente giovani fino a 35-40 anni. Ma c spazio per tutti: ci sono progetti per i quali non richiesta alcuna abilit e altri per i quali indispensabile una competenza specifica; a due ore da casa oppure allaltro capo del mondo; di una settimana o di qualche mese. Anche le motivazioni della partecipazione sono le pi svariate, dal desiderio di fare del bene a se stessi e agli altri a quello di mettersi alla prova, alla sperimentazione da vicino di realt molto lontane. Allinizio degli anni Novanta, la Travel Industry Association of America contava 55 milioni di volonturisti statunitensi, ma le cifre raddoppiavano se si aggiungevano alla statistica i viaggiatori potenzialmente disposti a fare una vacanza-lavoro. Tant che proprio in quegli anni Bill McMillon pubblic la prima edizione di Volunteer Vacations: Short-Term Adventures that Will Benefit You
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and Others (Chicago Review Press, Chicago, 2006), un manuale con 200 organizzazioni no profit per aiutare volonturisti ai primi passi e quelli pi navigati a scegliere tra progetti e associazioni. Passando alla pratica, a chi ci si rivolge per partecipare a un progetto? Come si prepara il viaggio? Quanto costa? Cominciamo con gli organizzatori, che sono soprattutto associazioni laiche o religiose indipendenti e senza fini di lucro, associazioni umanitarie, enti e privati con progetti mirati a migliorare la qualit di vita delle persone e delle comunit. Orientarsi nel mare magnum di proposte nazionali e internazionali gi unimpresa. Ci sono siti (e quintali di volumi) che elencano associazioni, finalit e progetti, e portali che trattano in modo specifico largomento, come www.voluntourism.org, strumento fondamentale per chi in cerca di coordinate. E c' uninfinit di associazioni, alcune con curriculum molto rassicurante dal punto di vista dei lavori portati a termine. Coopi (www.coopi.org), organizzazione non governativa nata nel 1965 per lottare contro la povert, ha gi realizzato 700 progetti in 50 Paesi ed attiva su altri 180 progetti di sviluppo ed emergenza. Chi c dietro le quinte? 50.000 operatori che hanno finora assicurato beneficio a circa 60 milioni di persone. Sempre nel campo delle organizzazioni laiche e non governative, ci sono Youth Action for Peace Italia (www.yap.it), con campi di lavoro destinati ai giovani e finalizzati alla ricerca delle condizioni per una pace sostenibile nel mondo, e Lunaria (www.lunaria.org), che propone campi sui temi dellecologia, della pace, della solidariet e dellantirazzismo. La United Nations Volunteers (www. unv.org) ricerca invece figure professionali specializzate nel settore agroalimentare, tecnico e medico per progetti di pace e sviluppo nel Terzo Mondo, mentre Wep (www.wep-italia.org) propone esperienze di volontariato sociale in progetti umanitari e volontariato ecologico nei parchi nazionali. Spesso, prima della partenza, i partecipanti vengono istruiti sul progetto, sulle sue finalit e sullimpegno richiesto, per comprendere a fondo lobiettivo di un viaggio che non puro turismo, n solo lavoro. Nemmeno quando si scelgono le proposte di Wwoof (World wide opportunities on organic farms, www. wwoof.org), movimento internazionale nato nel 1971 in Gran Bretagna per condividere stili di vita sostenibili, che mette in contatto volontari disposti a offrire manodopera e aziende che in cambio garantiscono ospitalit, pasti, training su agricoltura e allevamento biologici.
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In generale, il lavoro dei volonturisti non retribuito ma offerto, spesso in cambio di vitto e alloggio. Sono invece a carico del viaggiatore le spese di trasporto per raggiungere la sede del progetto. Di gratuito al 100% non c nulla; ma questo pu essere considerato un elemento virtuoso del volonturismo che promuove una consapevole, ben integrata combinazione di volontariato e dei migliori valori tradizionali del viaggio (arte, cultura, geografia, storia e intrattenimento) e non una forma di turismo low cost. Nel volonturismo rientrano anche i cantieri di scavi organizzati dai Gruppi archeologici dItalia (www.gruppiarcheologici.org) per la tutela, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio storico e archeologico. Nonostante laltissima mission dellassociazione ai volontari non richiesto di essere esperti della materia; basta diventare soci, avere pi di 15 anni (in alcuni casi 17), essere disposti a lavorare in gruppo e lasciarsi guidare dai capisquadra nelle imprese di scavo e ai campi di ricerca in Etruria, o dagli archeo-sub al largo delle coste siciliane, o ancora in Egitto, in Portogallo, ad Atene, in Turchia e nei vasti territori che furono dellImpero Romano. Volendo spingersi al limite estremo, quasi oltrepassando il confine etico e il significato intrinseco del termine, si possono includere nel volonturismo le proposte dei resort di lusso che, dopo aver servito litri di champagne su isole private e sfruttato energia a go go per aria condizionata e piscine riscaldate, cominciano a far retromarcia sui consumi smodati, e per tutelare i magnifici paradisi che offrono regalano notti in cambio di ore al giorno di lavoro per proteggere la barriera corallina, salvaguardare gli squali a rischio di estinzione, piantare alberi (sono per esempio proposte dei resort Soneva alla Maldive, sixsenses.com). Associare volonturismo e resort di lusso pu sembrare paradossale, siamo daccordo, ma la dice lunga su come stia cambiando il concetto del viaggio e sulla priorit attuale e unanime di tutelare natura, arte e cultura dalle invasioni turistiche, cominciando proprio dal coinvolgimento attivo del viaggiatore. Lo spiega bene la recente politica dellOrganizzazione mondiale del turismo (www.unwto.org), che per monitorare landamento della recessione del settore turistico (nel 2009 si sono registrati cali di presenze internazionali in tutti i continenti a eccezione dellAfrica, che registra invece un +4%) ha istituito ununit di crisi e preparato una Roadmap for recovery, che raccoglie in un unico documento le misure adottate da oltre 60 Paesi per la ripresa del setto132

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re, identificando le aree in cui il turismo pu svolgere un ruolo essenziale per rilanciare e stimolare leconomia globale, sostenere i Paesi in via di sviluppo e accelerare il passaggio necessario alla Green Economy. Il volonturismo una di queste. Azzardiamo quindi una conclusione: il turismo potrebbe diventare un fattore di sviluppo sociale ed economico a livello globale e potrebbe essere considerato un campo sperimentale per il definitivo passaggio alleconomia sostenibile, alla quale non si poteva tuttavia arrivare senza la crisi del modello (di produzione e di consumo) fin qui adottato. Daltra parte, cosa meglio del turismo pu funzionare da agente per divulgare idee di sostenibilit, di nuovi stili di viaggio, di comportamenti eticamente corretti?

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Cicloturismo

l cicloturismo non esattamente una nuova forma di turismo. In realt un evergreen sulla cresta dellonda da parecchi decenni, va sempre di moda, capace di rinnovarsi senza sosta, non stufa mai e riesce sempre a sfoderare qualche novit che lo fa sembrare la cosa pi trendy del momento. Innanzitutto, col passare del tempo il cicloturismo si perfezionato, diventando sempre pi tecnico e raffinato, facendo dimenticare le scampagnate stile anni Cinquanta a favore di un modello molto pi cool. Poi sono aumentate a ritmo esponenziale le destinazioni, che prevedono spesso viaggi decisamente impegnativi o addirittura impossibili, del tipo gli Usa in bicicletta coast to coast, la Cina su due ruote o pedalando a Capo Nord. In ogni caso, lasciando per un momento da parte le estremizzazioni, diciamo che si va dalla sana gita fuori porta di mezza giornata fino al viaggio che tocca vari Paesi dEuropa e comprende tutta una serie di tappe che necessitano di una programmazione attenta e meticolosa. Ne passato di tempo da quando il riferimento assoluto e irraggiungibile era Paul de Vivie (1853-1930), detto Velocio, uno dei grandi protagonisti dellepopea a due ruote, abituato a percorrere in bicicletta notevoli distanze, affrontando viaggi di 660 km tra la Francia, la Svizzera e lItalia. Da allora, da quando Velocio ha lanciato la moda delle lunghe distanze, stato tutto un inventarsi itinerari insoliti che richiedono resistenza e polpacci fuori del comune. Basti pensare a Lionel Brans, che nel 1948 intraprese un raid in bicicletta da Parigi a Saigon. Molti puntano verso i Paesi Bassi, un paradiso del ciclista, con i loro 20.000 km di piste ciclabili, altri mettono in cima alla top ten lIcefields Parkway, in Canada, una strada panoramica di 230 km, con le Rocky Mountains come sfondo, in una natura incontaminata. Tra i grandi classici ci sono naturalmente i tour tradizionali, che tanti appassionati si dilettano a ripercorrere, emulando i propri campioni preferiti. Topbike Tours (www.topbike.com.au) un tour operator australiano che organizza escursioni in bici per ripercorrere il Giro dItalia e il Tour de France, oltre, naturalmente, a gite nella terra dei canguri, come lAussie MTB Single Track Heaven Tour.
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Ma la fantasia dei ciclisti e dei tour operator non conosce limiti e le proposte non si contano. Due ruote nel vento (www.dueruotenelvento.com) ha in catalogo, tra laltro, gite di 10 giorni in Messico, con 230 km da effettuare a piedi e in canoa, ma soprattutto in bici e in mountain bike. Verde Natura (www.verde-natura.it) organizza vacanze in bicicletta con vari livelli di difficolt: si pu pedalare lungo il Danubio, da Passau a Vienna o tra le foreste della Bulgaria. Abbonda la letteratura di viaggio: Natalino Russo ha raccontato la sua avventura in bici lungo il Cammino di Santiago nel libro Nel mezzo del Cammino di Santiago (Ediciclo), mentre lo svizzero Claude Marthaler, che in 7 anni ha percorso 122.000 km in bici, visitando 60 Paesi, ha descritto la sua impresa in Il canto delle ruote (Ediciclo). Naturalmente, a fronte di queste nuove esigenze, anche lindustria dellospitalit si adeguata, e cos si sono moltiplicati i bike hotel, alberghi che devono avere un deposito per le biciclette, unofficina con servizio di manutenzione, disporre di guide cicloturistiche, mappe e itinerari, lavanderia specializzata per labbigliamento tecnico e ristorazione ad hoc. Molti di questi alberghi si trovano sul sito Italy Bike Hotels (www.italybikehotels.it).

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Garden tourism

i tratta di un turismo di nicchia, senza grandi numeri ma per grandi appassionati. Questo genere di viaggio ha come meta orti e giardini botanici, eventi e festival legati al giardinaggio, luoghi interessanti dal punto di vista della storia del paesaggio. Sicuramente da una decina di anni a questa parte il Garden Tourism rappresenta una via di fuga al caos e allo smog metropolitani. E proprio per sua natura e definizione lantitesi del turismo di massa: di solito il green addicted viaggia solo, o con pochi intimi. Il punto che si parte alla ricerca del bello e del silenzio, per favorire la concentrazione e gustare pienamente della meraviglia che aleggia intorno. Non appena c aria di primavera, i giardini riaprono al pubblico con un ricchissimo calendario delle fioriture e spettacolo assicurato. Quindi, dove orientarsi? Prima di tutto dipende dal tempo a disposizione: in alcuni casi, si pu optare per la gita in giornata, e lItalia, da questo punto di vista, un luogo privilegiato: dai Giardini di Castel Trauttmansdorff (www.trauttmansdorff. it), diletto della principessa Sissi durante i soggiorni a Merano, ai giardini allitaliana sul Lago Maggiore, al centro botanico Moutan (www.centrobotanicomoutan.it) dove si coltivano centinaia di peonie, ai parchi delle ville di Roma, non basterebbero 10 anni per visitarli tutti. Per cominciare, si pu consultare il sito dei Grandi Giardini Italiani (www. grandigiardini.it), dove si racconta tutto di 76 giardini privati e pubblici in 14 regioni, pi due in Svizzera e uno a Malta; e si aggiornano i dati delle visite: ci sono stati 7 milioni di italiani solo nel 2009, il 27% in pi dellanno prima. Sul sito si trovano una ricca bibliografia, un elenco di vivai dove acquistare piante e arredi da giardino, proposte di percorsi guidati tutto lanno e i viaggi di Linnea Tours (www.linneatours.it) tra orti, vivai, foreste e parchi. A meno di non essere esperti botanici, sempre consigliabile rivolgersi agli operatori specializzati per riuscire a cogliere profumi e rarit di passaggio. Uno dei primi Garden Tour (www.garden-tour.com) che realizza viaggi su misura per appassionati di piante, fiori, habitat naturalistici sui colli fiorentini e tra paesaggi di vigne e castelli delle Langhe, in Olanda e in Svezia. Itinerari di
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giardini italiani (www.italiangardentour.com) accompagna anche a vedere le rose in Bulgaria e le fioriture di lavanda in Provenza mentre Boxwood Tours (www.boxwoodtours.co.uk) propone Quality Garden Holidays, cio un sofisticato connubio tra buona ospitalit, ristoranti ben selezionati e la visita ad alcuni rarissimi giardini segreti, compresi quelli zen del Giappone. Su Garden Visit (www.gardenvisit.com) invece non si organizzano viaggi, ma si trova tutto ci che serve per pianificarli a proprio piacimento: ci sono informazioni su tour tematici (ma non si prendono prenotazioni), sui giardini aperti al pubblico in tutto il mondo dallAfghanistan agli Usa, e-books (da acquistare online), come Garden Travel Guide e 24 Historic Styles of Garden Design, entrambi di Tom Turner.

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Turismo aborigeno ed etnico (Turismo filantropico)

er turismo aborigeno si intende un viaggio solidale organizzato tramite operatori, guide, gestori di hotel e servizi, proprietari di ristoranti e boutique appartenenti alla popolazione locale, siano questi gli Inuit, i Mtis del Canada, o gli abitanti del Northern Territory in Australia. Questo il genere di esperienze proposte da Aboriginal Tours of Australia (www.aboriginaltourism.com.au) che suggerisce attivit dei nativi in tutti i campi, compresi i corsi di didgeridoo, o da Aboriginal Tourism Association of BC (ATBC, www.aboriginalbc.com), associazione no profit del Canada che ha attivato un network di professionalit e personalit per offrire viaggi autentici attraverso la cultura e la storia dei nativi del British Columbia. Lievemente diverso, il turismo etnico prevede che lincontro con popolazioni e culture locali - per esempio i Dogon del Mali, i Mapuche del Cile, gli Akha del Laos, i popoli dellAmazzonia - sia organizzato da tour operator specializzati e responsabili o associazioni umanitarie, rispettose delle comunit visistate ma non necessariamente di propriet o gestione aborigena. Per esempio, Azalai (www.azalai.info) e Azonzo Travel (www.azonzotravel.com) organizzano itinerari di conoscenza e scambio culturale con etnie piccole e spesso isolate dalla cosiddetta civilt globale, nel rispetto delle loro tradizioni, del loro ambiente, della loro economia. Invece, Camp Ya Kanzi (www.maasai. com), struttura a cinque stelle lusso in Kenya costruita con la collaborazione dei Masai, propone eco safari con due scopi dichiarati: promuovere lo sviluppo della comunit locale e la sostenibilit ambientale tramite lecoturismo. In tutti i casi citati, lesperienza squisitamente turistica (scoprire le ricchezze tradizionali, artistiche e culturali del Paese ospite), ma grazie alla supervisione delle associazioni o delloperatore si garantisce di non infrangere lequilibrio locale e di finanziare progetti di sviluppo. Sia nellipotesi di turismo aborigeno che in quella di turismo etnico, entrambi nicchie dellecoturismo, chi sceglie questo genere di viaggi non un antropologo in spedizione scientifica, piuttosto un filantropo appassionato che desidera sperimentare uno stile di vita diverso, confrontarsi con gruppi e po138

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poli sconosciuti, trovare luoghi autentici, avvicinarsi (ma in punta di piedi) a culture antiche, mettersi in discussione, conoscere. Un elenco di doti che rischia di far perdere lentusiasmo. Ma cos. Essere turisti etnici o aborigeni comporta studio, informazione, consapevolezza. Un libro fondamentale per cominciare, da leggere prima di decidere se partire : Lincontro mancato.Turisti, nativi, immagini di Marco Aime (Bollati Boringhieri, 2005; 16).

Urbsturismo

ellottica di un turismo sostenibile, lUrbsturismo si propone di riscoprire e valorizzare il mondo della citt-natura. Il termine risale al 1993 ed stato coniato dallideatore di questa nuova forma di turismo, Armando Sichenze, professore allUniversit degli Studi della Basilicata e autore con Ina Macaione del libro Urbsturismo. Dimensioni culturali, progetto e prime esperienze in Basilicata (Franco Angeli, 1997). Come si legge nel sito del Laboratorio Multimediale e di Progettazione dellUniversit degli Studi della Basilicata, lurbsturismo si propone di riscoprire la citt-natura come risorsa di civilt. Urbsturismo e agriturismo insegnano a difendere la qualit della vita dai processi che destrutturano, insieme alla natura, interni di citt e interni di case (www.unibas.it/utenti/ sichenze/SITE_LAB/Ricerca/Urbsturismo_1.html). Le mete privilegiate dellUrbsturismo sono i piccoli borghi arroccati sulle montagne, i paesi dove la vita scorre ancora lenta e dove le tradizioni si conservano, i luoghi dove si riscontra ancora una sinergia tra urbanesimo e natura.
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Capitolo

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Viaggi spirituali
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Turismo religioso

dati parlano chiaro: se c un settore nel turismo che non avverte crisi quello verso i luoghi sacri. Non che si tratti di un nuovo modo di viaggiare. Anzi, forse il pi antico di tutti, dato che proprio i pellegrinaggi hanno mosso masse di viaggiatori per secoli e da secoli, gi molto prima delle Crociate in Terra Santa. Storia e letteratura sono dense di cammini e viaggi religiosi, dai raduni musulmani alla Mecca (2,5 milioni di fedeli nel 2009) alle lunghe traversate da ogni punto del subcontinente indiano per compiere rituali purificatori sul Gange. Cosa c di nuovo nel viandante religioso di oggi? Per esempio, la scoperta di nuove mete (come la Giordania di San Paolo, le sette chiese dellApocalisse in Turchia, i monasteri mariani in Polonia); e soprattutto lorganizzazione ultra specializzata: charter, tour operator, locandieri con una particolare predisposizione per lo charme e navigatori ultratecnologici consentono di raggiungere le mete religiose sempre, velocemente, con un confort ineguagliabile al passato (anche solo di un secolo fa), senza compromettere la credenziale, che viene ugualmente garantita. Un fatto eloquente nonostante una societ sedicente laica: la grotta della Madonna di Lourdes batte il museo del Louvre per numero di presenze (la fila non si scioglie mai, n sotto il sole cocente, n con la pioggia battente). E poi, Lourdes non solo il santuario pi frequentato della cristianit (700 milioni di visitatori in 150 anni, con un trend che arriva a 7 milioni allanno), ma anche il secondo polo alberghiero di Francia: i suoi 230 alberghi sono meno di quelli di Parigi ma pi di Nizza e Cannes. E se da un lato la Chiesa lamenta una dilagante perdita di fedeli, dallaltro i luoghi sacri e di apparizioni sono in cima alle classifiche turistiche (7 milioni allanno sono anche i visitatori della basilica di San Pietro, mentre circa 6 milioni vanno a pre-

Viaggi spirituali

gare Padre Pio a San Giovanni Rotondo e partono per Gerusalemme). Al pari di qualunque citt darte o spettacolo della natura, sono autentiche mete turistiche con tanto di alberghi, bar e negozi di souvenir, acque sante in vendita insieme a ex voto, madonnine e rosari, santini di buon auspicio da distribuire agli amici bisognosi. Laffluenza nei luoghi di culto cattolici e i ritmi del nostro tempo hanno giustificato una partnership tra lOpera Romana Pellegrinaggi (www.jospfest. com), organizzazione di viaggi religiosi legata al Vaticano, e la compagnia aerea Mistral Air (www.mistralair.it/) per offrire voli charter tra le principali citt italiane e i luoghi di culto pi frequentati: Lourdes, Santiago de Compostela in Spagna, Fatima in Portogallo, Terra Santa, Czestochowa in Polonia, la penisola egiziana del Sinai. Con 150 mila passeggeri allanno (nel caso di anno giubilare le statistiche sono ancora pi ottimiste) e un risparmio del 10% rispetto alle tariffe di altre compagnie low cost. Anche i cammini religiosi sono tornati in grande auge. Ma non sempre si tratta di una Nouvelle Vague spirituale. Pellegrinaggi e cammini infatti assolvono a esigenze che vanno anche oltre la motivazione religiosa: si ripercorrono la storia e i passi di migliaia di uomini, lungo itinerari ricchi di testimonianze artistiche, spesso in contesti naturalistici spettacolari, con soste gourmand che per le ore di trekking quotidiano e/o per la bont dei prodotti regionali, restano impresse nella memoria. Si aggiungano poi i rinomati benefici del camminare sia per il corpo sia per la mente. Insomma, non cos difficile capire perch un viaggiatore riesca a immedesimarsi naturalmente con il pellegrino, anche senza la spinta della devozione. Fatto che i cammini storici riscuotono rinnovato interesse turistico. Tant che sulla Via Lattea, ossia il cammino tra Saint Jean Pied de Port e Santiago de Compostela, si incontra tanta gente quanta in agosto sulle spiagge delle Riviera Adriatica, e che Santiago, punto darrivo di un percorso in 36 tappe e circa 800 chilometri, in quel periodo sembra una mistica Rimini. Nella chiesa dove i pellegrini ricevono la benedizione di fine cammino c un mare di gente giunta fin l con le pi svariate motivazioni. Chi ha camminato (o pedalato) almeno cento chilometri per ottenere la credenziale, chi ha fatto un voto, chi per chiedere una grazia o una guarigione, chi per scontare una pena, chi per nutrire lo spirito attraverso la divina manifestazione della natura, chi per ragioni artistiche e chi per amor di trekking e sfida con se stessi. Nonostante le difficolt - sveglia alle
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Viaggi spirituali

5 del mattino e zero vita notturna - il Cammino di Santiago un viaggio che piace, sempre meglio attrezzato per accogliere campeggiatori e raffinati signori, famiglie con bambini e gente di una certa et, che dopo aver percorso in un giorno 30-40 chilometri a piedi non desidera altro che mangiare un boccone e riposare. E si pu scegliere se farlo in tenda, in un rifugio o nellovattata atmosfera di un Parador, ex nobile delizia e oggi blasonato hotel storico (www. paradores.es). Insomma, il cammino oggi unesperienza storico-artistica-spirituale straordinaria che non esclude soste per altri piaceri, pi goderecci. Con un po di pazienza e con le guide giuste, gli ottocento chilometri possono diventare unindimenticabile passeggiata attraverso i secoli. Dato il successo di pubblico, sono stati ritracciati altri cammini storici, come la via Francigena che da Canterbury conduceva i pellegrini a Roma. Lo scrittore Enrico Brizzi lha percorsa passo a passo, raccontata nel romanzo Il pellegrino dalle braccia dinchiostro (Mondadori, 2007) e spiegata sul sito www.francigenaXXI.com, guida pratica per altri viandanti, con informazioni su dove fermarsi, cosa fare, come vivere appieno questo e altri percorsi storici. Nel dicembre del 2003, in provincia di Rieti, stato inaugurato il Cammino di Francesco (www.camminodifrancesco.it) che collega i luoghi della vita del Santo umbro in un tour panoramico di 80 chilometri e 7 tappe. E anche se nei rifugi e nei relais non si risparmiano le soddisfazioni terrene (difficile non apprezzare la cucina casalinga delle trattorie di zona), lontani da cemento e rombi dauto, si respira unatmosfera pi simile a quella che ha ispirato la vita di San Francesco dAssisi. Difficile credere in conversioni o illuminazioni improvvise, anche se si pu confidare in qualche dubbio sullesistenza che ciascuno di noi conduce. Il cammino, spesso usato come metafora letteraria della vita e della fede, potrebbe quindi influenzare il viandante anche nella realt. Larchetipo del pellegrino si pu declinare a ogni credo: con spirito devozionale si recano i musulmani alla Mecca, gli induisti sul Gange; c tuttora e ovunque gente disposta a fare sacrifici sovrumani pur di garantirsi un miracolo, unassoluzione o qualunque altro premio divino. E ancora, laffollamento in questi luoghi dimostra da un lato una tendenza in crescita e alimenta dallaltro le speranze di chi intraprende il percorso. La massa rafforza lintento e la motivazione del singolo; senza, non sarebbe lo stesso viaggio. Anzi, sarebbe proprio un altro viaggio, ugualmente spirituale, ma individuale, personale, senza mete precisate e cammi142

Viaggi spirituali

ni tracciati, con percorsi e tappe prestabiliti. In questo caso, il viandante prende le distanze dalla sua quotidianit e dal suo contesto sociale per inserirsi in un altro, con altre regole e ritmi. In Italia per esempio ci sono monasteri, conventi, eremi che offrono ospitalit e unesperienza ora et labora, durante la quale preghiera e lavoro manuale sono gli strumenti di purificazione dalle abitudini temporali e di una rinascita interiore (www.turismoreligioso.eu). Luoghi e motivazioni creano una mappa del mondo spirituale molto vasta, interessante e varia. E osservandola si possono organizzare viaggi la cui motivazione s la ricerca spirituale, ma declinata in percorsi che vanno al di l della confessione religiosa. Il viaggiatore per fede un turista di alto profilo che coniuga la missione religiosa con un interesse per il territorio e il suo patrimonio naturalistico, storico e artistico. Secondo una ricerca di Istur (Istituto Internazionale di Scienze Turistiche), un terzo dei viaggiatori per fede costituito da giovani tra 20 e 30 anni e giovani adulti tra 30 e 40 anni, e circa la met partecipa a riti e si dedica alle offerte. Ma il 35% dichiara di nutrire interesse turistico anche per la destinazione in s. Trasformando le percentuali in numeri - 300 milioni di persone per un giro daffari di 18 miliardi di dollari (dati WTO, World Tourism Organization) - il turismo spirituale si rivela unottima opportunit di crescita per alcuni luoghi. Lo testimonia la presenza di operatori sempre pi specializzati. Un esempio: Grandi Pellegrinaggi (www.grandipellegrinaggi.it) organizza settimane nei luoghi di origine del cristianesimo (Israele, Turchia), nei luoghi in cui il cristianesimo si confrontato (e spesso scontrato) con le altre grandi religioni monoteiste (ebraismo e islamismo), e nei luoghi in cui stato adottato da antiche civilt (Messico, Per, Guatemala). Ma lelenco lungo e gli operatori sono tanti (una ricca selezione si trova sul sito di Aurea, la borsa del turismo religioso: www.aurea. spazioeventi.org/ espositori_2009.php). Insomma, anche in periodo di crisi delle vocazioni, alla Borsa internazionale del turismo 2010 di Milano si svolto Itinera, un workshop con circa 300 operatori dedicato ai pellegrinaggi (cristiani, ebraici e islamici), ai luoghi di culto, alle destinazioni religiose, e ai turisti per fede che potrebbero diventare una valida alternativa ai turisti per caso.

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Viaggi spirituali

New age tourism

el 1968, quando i Beatles andarono a Rishikesh, India, per conoscere di persona il guru Maharishi Mahesh Yogi, erano tra i primi. Pi o meno per le stesse ragioni, in quegli anni partirono a migliaia dallOccidente in cerca di un nuovo paradiso (un ashram, molto spesso), con nuovi santi, regole e sacramenti. Partivano con mezzi di fortuna, facendo lautostop, su treni e bus tracimanti di umanit, compiendo una specie di folkloristico pellegrinaggio che preludeva a una nuova felicit in attesa alla meta. I turisti new age erano turisti religiosi anticonformisti: la Terra Santa non era contemplata nelle loro rotte; andavano piuttosto in India o in Sudamerica. Poi, a met degli anni Ottanta, cominci una sorta di controesodo: la vacanza del tipo mollo tutto e me ne vado era finita, si tornava a casa, abbandonando questa volta ashram, meditazioni trascendentali, sari e turbanti. Nel frattempo il viaggio new age alla ricerca di un nuovo misticismo si evoluto in unesperienza forse meno radicale ma meglio strutturata, magari meno istintiva ma pi responsabile e istruttiva. Oggi non si parte pi per cercare solo se stessi, moda superata e da molti rinnegata, bens per conoscere altre filosofie e credo, per fare una vacanza illuminante, da cui rientrare con buoni propositi per uno stile di vita diverso. E sono emerse nuove mete, fino a poco tempo fa inaccessibili. Come il Bhutan, il Myanmar, il Mustang in Tibet che da pochissimo hanno socchiuso le porte ai turisti, pretendendo cautela e rispetto rigoroso delle loro regole. Sono viaggi estremi e molto delicati, per i quali consigliabile affidarsi a tour operator specializzati, per esempio To Associati (www. toassociati.com) e Viaggi Illuminazione (www.voyagesillumination.com), che organizza spedizioni spirituali in tutto il mondo: dai monasteri della Scozia al Gange, dai sentieri sacri dei Kapaj Nan Nuna e degli Incas in Argentina allincontro con gli sciamani in Birmania, sempre con full immersion nelle tradizioni dei Paesi ospiti e incontro con i loro capi spirituali. C ancora spazio tuttavia per le correnti neo new age, con Madonna che si appassiona di Cabala e ne segue le tracce, e Richard Gere che abbraccia la fede buddista e trascorre lunghi periodi in Tibet.
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Viaggi spirituali

Ma tornando a noi, se un soggiorno a Sedona (www.aznewage.com), patria della spiritualit alternativa in Arizona, sembra troppo lontano, si pu organizzare una vacanza curativa e illuminante a breve raggio: nella campagna di Li Mezzani, in Sardegna, sono sparse le Tombe dei Giganti, monumenti nuragici che hanno la reputazione di regalare guarigione e virilit a chi li tocca. Ragioni che spingono fin l ogni giorno decine di pellegrini e gruppi di Reiki in cerca di un luogo pieno di energia positiva.

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Capitolo

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Viaggi per gioco
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Turismo dazzardo (o Gambling tourism)

l Gambling Tourism (in inglese gamble significa azzardo) in un certo senso si pu definire turismo verde. Non perch abbia a che fare con lecologia e con le teorie tanto di moda sulla sostenibilit, ma perch prevede lunghissime soste ai tavoli verdi dei casin di mezzo mondo. Ci sono fondamentalmente due tipi di Gambling Tourism, quello light e quello pi sostenuto. Il Gambling Tourism light, che potremmo anche definire classico, piuttosto moderato e coinvolge sopratttutto i cosiddetti casual gambler, giocatori occasionali che non rischiano di ridursi sul lastrico come nei romanzi dappendice dellOttocento. Si tratta di un pubblico di curiosi o di pensionati (o almeno di over 50) che azzardano timorosamente, con assennatezza, qualche puntata al tavolo del blackjack, del chemin de fer o della roulette, magari su una mega nave da crociera (in questo senso, si parla di Cruise Gambling Tourism, una sottocategoria molto frequentata dalle Grey Panther, vedi Grey Tourism, pag. 117). Le mete pi gettonate dai viaggiatori dazzardo tradizionali sono il casin Ruhl di Nizza, quello di Montecarlo e naturalmente i casin postmoderni di Las Vegas, rilanciata alla grande dalla serie tv CSI (e anche qui si crea facilmente una sovrapposizione di categorie, questa volta col tele turismo). Daltronde, una giornata al casin unesperienza turistica completa, che non si esaurisce con il tempo trascorso a giocare. I grandi casin offrono ogni tipo di intrattenimento, come se fossero dei villaggi-vacanze: ci sono spettacoli con cantanti evergreen, buffet dove si pu mangiare fino allo sfinimento, bar che offrono aperitivi di ogni genere, boutique di grandi firme, come al Bellagio di Las Vegas. E poi, naturalmente, le faraoniche megasuite a tema per riposare

Viaggi per gioco

prima di iniziare una nuova giornata di gioco (molti casin sono anche alberghi). A questo proposito, ci sono pacchetti che comprendono un soggiorno nellhotel del casin e il biglietto aereo. Talvolta lofferta vincolante e prevede che si debba trascorrere un tot di ore al giorno nel casin in questione. In altri casi, il pacchetto consente di frequentare diversi casin della stessa citt: la filosofia del Casino Hopping, che prevede un soggiorno in cui si possono visitare i vari templi del gioco, in modo da trovare quello pi consono. Ultimamente, anche sullonda del film Casino Royale, ventunesimo episodio della saga di James Bond, va molto di moda andare a giocare in Montenegro (anche se in realt le scene con gli esterni del casin furono girate a Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca). Una chicca per intenditori il casin Blankenberge, in Belgio, sulla spiaggia omonima, uno dei lidi europei pi chic degli anni Trenta. Chi invece non vuole allontanarsi troppo alterna mete pi vicine, che offrono sempre la possibilit di abbinare gioco, cultura e scenari da favola, che si tratti di Venezia, Saint Vincent, Campione dItalia, Nova Gorica o Portorose. Abbiamo visto che il Gambling Tourism un turismo ibrido, che si confonde con altre categorie. C anche una variazione sul tema della Staycation (vedi pag. 93): chi non si pu permettere un viaggio pi o meno impegnativo nei templi del gioco, non si muove dalla propria citt e si limita a partecipare a una bella tombolata, che se organizzata sotto Natale, d vita al Christmas Gambling Tourism. I puristi della Staycation invece preferiscono una partita di poker online a casa, davanti al computer, con accanto una bottiglia di whiskey che fa pensare di essere a Reno. Infine c la versione pi spinta del turismo dazzardo, lHard Gambling Tourism. In questo caso i protagonisti sono i compulsive gambler, i giocatori accaniti. Sono, per esempio, i manager in cerca di emozioni forti, che spendono piccole fortune in folli giocate nei casin di Hanoi, Dubai, Macao (imperdibile una sosta allhotel Venetian, www.venetianmacao.com, sulla vicina isola di Taipei) e Citt del Capo. Ogni meta ha poi le proprie specializzazioni: cos si va al Mandarin di Macao per giocare a baccarat, al St. James di Antigua per trovare un esotismo raffinato, al Clermont, un club privato di Londra, per cedere allirresistibile glamour della tradizione.
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Viaggi per gioco

Per completezza, citiamo le offerte roulette proposte da alcune agenzie di viaggi: si tratta di una variante dei viaggi last minute dove si scelgono un paio di mete possibili per la propria vacanza e fino allultimo non si sa se si partir per una o laltra destinazione.

Guinness tourism

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i programmano viaggi con lobiettivo di superare i primati registrati nel Guinness World Records. Per esempio, si pu cercare di replicare (o addirittura di migliorare) limpresa di Josh e Anna Hogan, che tra il 2007 e il 2008 hanno percorso su una Quadbike 27.141 km, da Mombasa, in Kenya, a Elche, in Spagna. Oppure si pu pensare di emulare Flavio Jardim e Diogo Guerreiro, che nel 2005 sono andati in windsurf da Chui a Oiapoque, sulla costa del Brasile, percorrendo 8.120 km.

Viaggi per gioco

Parkour

l Parkour, ovvero larte di affrontare un percorso metropolitano adattando il corpo ad ogni tipo di ostacolo, con salti, piroette e altre acrobazie, ha in s alcuni principi fondamentali della filosofia zen, in quanto prevede che per andare da un punto allaltro si scelga la maniera pi fluida ed elegante possibile. Si superano con estrema disinvoltura scale, finestre, tettoie, prodigandosi in una serie di movimenti atletici e acrobatici, quasi si fosse degli street dancers. Prende cos forma un inconsapevole turismo metropolitano, di grande effetto e molto coreografico. Fondatore del Parkour il francese David Belle (1973), che alla fine degli anni '80 a Lisse, un sobborgo di Parigi, applic al contesto urbano le tecniche tipiche dei percorsi usati negli addestramenti militari. In particolare, Belle si ispir al metodo messo a punto alla fine dellOttocento dal militare Georges Hbert, ufficiale della Marina francese e insegnante di educazione fisica. Gli appassionati di Parkour (Il termine venne fondato nel 1998 da David Belle e da Hubert Kound), chiamati traceurs, cio creatori di percorsi (gli inglesi invece preferiscono il termine Parkourists), cercano continuamente di individuare la via pi elegante per andare da un punto allaltro, cercando di toccare terra il meno possibile, librandosi nellaria con raffinati volteggi. A questo proposito, stata messa a punto anche la disciplina del Free Running, che mira a spettacolarizzare al massimo lesperienza del Parkour, prendendo spunto proprio dalla ginnastica acrobatica, per dar vita a elaborate figure con il corpo. Il percorso viene cos arricchito da salti mortali, capriole, volteggi e quantaltro possa servire a rendere pi affascinante la corsa nella metropoli. Difficile dire quanto incida la componente puramente turistica nel Parkour, che appare pi che altro come uno sport elegante. Forse per si potrebbe definire un turismo da periferia, un modo di scoprire e valorizzare la citt strettamente legato alla nostra epoca. Comunque sia, talvolta la padronanza di questo virtuosismo di matrice militaresca appare addirittura indispensabile. Per esempio nelle citt in guerra, dove
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Viaggi per gioco

importante saper individuare prontamente le vie di fuga pi agevoli. E allora il Parkour diventa un turismo inconsapevole e necessario. In verit il Parkour, noto anche come PK, pu essere visto anche come un aggiornamento in chiave contemporaneo della pratica del Wanderer romantico, il passeggiatore solitario che entrava in sintonia col paesaggio per coglierne le pi intime suggestioni. Nel Parkour si definisce compiutamente questa comunione ideale tra sportivo (e pseudoturista) e contesto, fino ad arrivare a una sorta di identificazione con il paesaggio stesso. Con una differenza: gli appassionati di Parkour vivono in gruppo, formano crews per condividere avventure e esperienze. Il Parkour molto presente nella cultura popolare. Sequenze di Parkour si trovano nel film Taxi 2, prodotto da Luc Besson, che anche il produttore di Yamakasi. I nuovi samurai, in cui si vedono in azione alcuni membri del gruppo Yamakasi, composto da esperti dellArt du dplacement (arte dello spostamento), una disciplina simile al Parkour. Momenti di Parkour da antologia sono offerti anche da Sbastien Foucan (lo sportivo che ha fondato il termine Free Running) nel film Casino Royale, nellinseguimento con Daniel Craig alias 007. Senza contare le sequenze di Parkour in Prince of Persia e in Iron Man 2. Lo stesso David Belle, fondatore del Parkour, ha recitato in Banlieue 13. Il Parkour non manca neppure nei palinsesti dei programmi televisivi, dove spicca lMTV Ultimate Parkour Challenge. E poi ci sono i videogame. Ezio Auditore un antesignano del Parkour, proposto nella Firenze rinascimentale di Assassins Creed 2. Anche in Grand Theft Auto IV si possono mettere in pratica varie tecniche di Parkour, ma Mirrors Edge il videogioco per eccellenza per chi ama il Parkour: unottima palestra virtuale per memorizzare salti e acrobazie. Il blog ufficiale del Parkour quello del suo fondatore, David Belle (www. wmaker.net/parkour). In Italia, tra i siti di riferimento, quello dellAssociazione Italiana Parkour. it (www.parkour.it) e quello di Parkour APKI-Associazione Parkour Italia (www.apki.it).

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Capitolo

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Archi-Tourism

uesto l'inevitabile conseguenza di dieci anni di tam tam sulle grandi opere delle archistar. Chi non ha ancora sentito nominare Philippe Starck, Frank Gehry, Zaha Hadid, Jean Nouvel, Tadao Ando, Oscar Niemeyer, Santiago Calatrava, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, beh possiamo serenamente affermare che costui vive in un altro mondo. E in unaltra epoca storica, o forse in un bunker, di sicuro senza giornali e tv e pc e smartphone e tablet e Perch nellultimo decennio e nel nuovo millennio le amministrazioni metropolitane e cittadine si sono date un gran daffare per aggiudicarsi i progetti dei grandi architetti del presente. Spesso caratteriali e capricciosi, come tutte le star, sono indubbiamente artefici di nuovi skyline e nuovi concept urbani. Certo che se una dozzina di anni fa qualcuno andava a Bilbao, lo faceva per ragioni personali, affettive, di famiglia e di lavoro, di sicuro non per ammirarne le bellezze architettoniche. Poi arrivato Frank Gehry, e ha costruito un mueso per la collezione Guggenheim regalando alla citt il suo nuovo simbolo. Di l a poco, a breve distanza, gli hanno commissionato il progetto tutto curve e lamiere scintillanti della Wine-Spa Les Sources de Caudalie. Cos si arriva a due landmark che, insieme alla buona cucina e allatmosfera easy di tapas e streetlife, valgono il viaggio nella cittadina basca. Al punto che si parla di effetto Bilbao per spiegare come un posto anonimo possa diventare in poco tempo una delle pi visitate mete turistiche in Europa. Ancora, il porto di Valencia ha cambiato faccia da quando approdata lAmericas Cup e con essa i capolavori di Calatrava, Chipperfield, Piano. Poi ci si sono messe le compagnie aeree low cost con voli quasi gratuiti, ed arrivato il boom turistico di una tranquilla cittadina fino ad allora adombrata dalla vicina e decisamente pi monumentale Barcellona. E
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Berlino? Basta scendere dal treno per trovarsi in una stazione tutta cristalli e acciaio e da l inoltrarsi in una sorta di passeggiata nella storia dellarchitettura del Dopoguerra e del dopo Urss. Gli esempi di certo non mancano. Che si vada a Los Angeles, Seattle, Milano, Roma, Londra, Saragozza, Pechino, Shangai, Dubai e Abu Dhabi larchitour tra i monumenti del contemporaneo dobbligo. Queste metropoli sono in continua metamorfosi grazie allopera visionaria dei grandi studi internazionali di architettura. A Dubai la realt ha superato limmaginazione con la costruzione di due arcipelaghi artificiali, uno a forma di palma, laltro a forma di atlante geografico del mondo con ogni continente progettato da un architetto diverso. Strabiliante, anche se la crisi globale ha posto un arresto ai lavori in corso. Larchitettura del XX e del XXI secolo un filo rosso per viaggi culturali, di cui si sono fatte interpreti diverse associazioni. La fondazione Architecture di Chicago (caf.architecture.org) propone pi di 85 giri attraverso larchitettura cittadina, in bus, in bici, in barca, a piedi. Gli spunti interessanti non mancano e lidea nella citt americana nasce spontanea: il primo grattacielo al mondo fu costruito da Mies van der Rohe proprio l; le prime opere pubbliche e private di Frank Lloyd furono realizzate a Chicago; sempre l, lartista indiano Amish Kapoor ha collocato una nuvola dacciaio su cui si specchiano passanti, alberi e grattacieli e Renzo Piano ha appena completato The Modern Wing dellArt Institute. Aggiungiamo pure che Barack Obama era di stanza a Chicago quando frequentava la facolt di giurisprudenza e che la sua casa e i suoi luoghi preferiti fanno parte di uno degli itinerari pi richiesti dopo la sua elezione come Presidente degli Usa. Altra meta classica degli appassionati di architettura Barcellona, disegnata da Ildefonso Cerd con le pi innovative teorie dellurbanistica di met Ottocento, e movimentata dalle facciate scenografiche di Gaud che ha firmato case, parchi e una cattedrale ancora incompleta. Per girare a Barcellona pu bastare la guida giusta: per esempio la City Guide Wallpaper (Phaidon, anche per I-phone) che indica i Landmark pi importanti e da non perdere, o con le schede della guida Barcellona Passeggiate in Citt (Magazzini Salani) che, in base al tempo a disposizione e allinteresse, suggeriscono itinerari a piedi tra i quartieri. Bisogna per assicurarsi che siano sempre aggiornatissime e non manchino le ultime novit. Per esempio, dal 2010 Barcellona ha un monumento in pi, che di sicuro passer alla storia: lHotel W (www.w-barcelona.com) di Ricardo Bofill. Per essere sicuri di non perdere al152

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cunch di imprescindibile, ci si pu affidare alle agenzie che a Barcellona come in tutte le citt degne di nota architettonica si specializzano in architour (www. architour.es). Con la consulenza di addetti ai lavori - architetti, ma anche giornalisti, docenti universitari e designer, fotografi lagenzia italiana Viaggi di Architettura (www. viaggidiarchitettura.it) organizza architour di pi giorni in tutto il mondo, aprendo le porte dei pi importanti studi di progettazione e di edifici solitamente chiusi al pubblico, come banche, ambasciate, case private e cantieri. Quasi ogni meta turistica che si rispetti ha un patrimonio architettonico contemporaneo da vedere. Alcune si identificano con quel patrimonio, che ne rappresenta lidentit pi attuale: Shanghai post Expo 2010, Pechino del dopo Olimpiadi 2008, Brasilia costruita da zero su progetto di Oscar Niemeyer, Milano del prossimo Expo 2015. Altre invece hanno realizzato (o hanno in cantiere) interi quartieri modernissimi: Lisbona e Bordeaux con i loro monumenti nuovi di pacca sono luoghi ideali da visitare in questottica. Ma anche i nuovi auditori Parco della Musica a Roma, la Philarmonie a Luxembourg, lOpera di Oslo. E poi stazioni e aeroporti, i nuovi musei, i flagshipstore degli stilisti, gli alberghi come lHotel Le Corbusier a Marsiglia (www.hotellecorbusier.com), il Mama Shelter di Philippe Starck a Parigi (www.mamashelter.com), lNH Fiera di Norman Foster a Milano (www. nh-hotels.it). Anche le realt rurali vanno al passo coi tempi, con esperimenti di bioarchitettura e di design a cominciare dalle cantine pi pregiate che vengono rinnovate o costruite ex novo da Mario Botta (Cantina Petra in Maremma), Renzo Piano (Rocca di Frassinello, in Toscana), Massimiliano Fuksas (Distilleria Nardini a Bassano del Grappa), Zaha Hadid (Lpez De Heredia Via Tondonia). Lultima tendenza affidare agli studi di architetti famosi anche i progetti di super yacht. In modo che ovunque si vada e con qualunque mezzo si viaggi, ci sia sempre la firma dellarchistar. Nel maggio 2009 stato inaugurato lEmerald Ocean firmato Norman Foster, avveniristico 41 metri in multipropriet, disponibile anche in charter (www.boatbookings.com): da 115.000 a 160.000 euro a settimana (spese escluse) da suddividere tra 12 persone! Per archituristi molto facoltosi. Larchitour in chiave contemporanea non deve essere per interpretato come una minaccia alla fama e al numero di visitatori dellAlhambra, della Cappella Sisitina
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e degli altri capolavori del passato; al contrario, la nuova tendenza, ufficialmente riconosciuta nel 2002 dalla Columbia University Conference on Architecture as a Destination for Tourism, rafforza e rinnova limmagine culturale dei luoghi e tuttal pi intensifica i flussi turistici, attirati s dalle grandiose opere del XXI secolo ma altrettanto pronti a spalancare occhi e bocca davanti ai pi bei monumenti storici.

Educational tourism e vacanze studio

un certo punto, una ventina di anni fa scoppiata una moda: mandare i figli a studiare allestero. Secondo la classe medio-borghese rampante una cultura internazionale era molto formativa per le giovani leve e la prima conquista da compiere era la padronanza dellinglese, cio la lingua del business, prima negli Usa, poi sempre pi in Australia e in Nuova Zelanda. In alternativa, si potevano scegliere anche paesi di madre lingua spagnola, francese, tedesca. Da allora e sempre di pi, moltissimi giovani dai 13 anni in su (a volte anche prima) vengono iscritti a gruppi di vacanze studio e spediti a migliaia di chilometri, per mettere le basi di una cultura internazionale, vivendo con unaltra famiglia, frequentando una scuola nuova con insegnanti, compagni e lingua totalmente sconosciuti. Per due settimane estive in molti casi, oppure per un anno intero. questa la mission di associazioni come Intercultura (www.intercultura.it), Ef (www. eftours.com), Experiment in International Living (www.experimentinternational.org), attive nel promuovere i primi passi nel mondo di migliaia di studenti e apprendisti-turisti che vogliono imparare una lingua, nuovi strumenti e larte del viaggio buono. Allo stesso modo diventano turisti anche gli universitari che si iscrivono al programma Erasmus per frequentare corsi e sostenere esami negli istituti parificati dEuropa. Anche se non esistono statistiche, oggi, per ragioni di studio, si mettono in viaggio ogni anno milioni di adolescenti e giovani. Cio milioni di nuovi turisti, milioni di futuri viaggiatori con un bel background di valori
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Turismo letterario (e pittorico)

ppassionati di Ernest Hemingway? Alla scoperta dellAfrica di Karen Blixen? Oppure curiosi dei luoghi di Georges Simenon a Parigi, o di quelli immaginari di Sherlock Holmes a Londra? La Praga di Kafka? Insomma, si potrebbe andare avanti per ore, scorrendo lindice di una Garzantina della Letteratura. La letteratura infatti offre infiniti spunti per organizzare viaggi e itinerari a tema. In pratica, per fare turismo letterario basta avere: un autore preferito (di qualunque epoca), un libro del cuore, un movimento o una corrente letteraria che appassiona e partire alla ricerca dei relativi luoghi reali e immaginari. Per questi viaggiatori sono nati siti dedicati (uno dei pi completi www.literarytraveler.com), guide dautore (un esempio: Lisbona. Quello che il turista deve vedere di Fernando Pessoa, ET Geografie, Einaudi, 2003), appuntamenti (www.festivaletteratura.it), mappe e tour sulle tracce di scrittori e libri (come la Roma di Angeli & Demoni raccontata da Dan Brown, www.angeliedemoni.it). Un esperimento tutto italiano che mira allarricchimento dellofferta turistica responsabile e sostenibile e alla valorizzazione dei nostri patrimoni Paesaggio Culturale, che prevede la realizzazione di cartine geografico-letterarie, un calendario di eventi, un catalogo di tour (con la direzione tecnica dei Viaggi dellElefante, www.viaggidellelefante.it) nei Parchi letterari dItalia (www.parchiletterari.com). Una delle pi recenti declinazioni del turismo letterario il Bookstore Tourism, che prende il via nel 2003 da un progetto dallo scrittore e professore universitario statunitense Larry Portzline (www.larryportzline.com). Lobiettivo promuovere alcune localit - metropoli e paesi, famose o meno attraverso la visita di piccole librerie indipendenti dove si possono scovare testi rari e di nicchia legati alla storia e ai luoghi della citt in cui si trovano. Il souvenir del viaggio , se si fortunati, una copia autografata dallautore che si sempre sognato di conoscere. Per analogia di motivazioni culturali, si potrebbe includere in questo capitolo il Vermeer Tourism o pi genericamente turismo pittorico. C infatti chi
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si inventa viaggi per vedere tutti i 34 quadri di Jan Vermeer, il grande pittore olandese del Seicento, celebrato anche dal cinema con La ragazza dallorecchino di perla, conservate nei musei di mezzo mondo, dal Mauritshuis dellAia al Metropolitan Museum di New York. Con lo stesso principio si pu scegliere un pittore o scultore e collezionarne le opere (in cartolina, naturalmente!) visitando tutte le sedi, temporanee e permanenti, di esposizione.

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Turismo teatrale, lirico e dei festival

e il teatro di prosa una passione, ci sono due modi per seguirlo: aspettare che la compagnia passi in citt, oppure raggiungerla nella sua sede stabile. Nel secondo caso, si rientra nella tipologia del turista teatrale, cio chi disposto a viaggiare per vedere teatri, spettacoli e compagnie dal vivo e nel posto dorigine. Come afferma lo studioso inglese Howard Hughes, il turismo teatrale una nicchia in rapido sviluppo di quello culturale (Arts, entertainment and tourism, Oxford, Butterworth-Heinemann, 2000) e, a parte interessi particolari, segue cartelloni, stagioni, festival ed eventi storici e di richiamo internazionale. E, dati i soggetti che se ne appassionano, ha di solito mire filologiche: il miglior palcoscenico per vedere una tragedia greca il teatro di Siracusa, per le commedie di Shakespeare invece il Globe di Londra, per il musical non c nulla di pi spettacolare di Broadway. Stesso discorso vale per gli amanti di lirica e musica classica, da seguire nelle sedi pi belle (La Scala di Milano) e nelle occasioni pi importanti (Concerto di Capodanno al Musikverein di Vienna). Ai biglietti, ma anche a volo, hotel e tour, pensa il tour operator (Il Sipario Musicale, www.ilsipariomusicale.com). La maggior parte dei viaggiatori, per, si organizza autonomamente per seguire le rassegne culturali preferite, costruendo stagioni personali con cartellone internazionale che spazia dal Festival dei Due Mondi a Spoleto a quello Jazz di Motreaux, dal Festival di Venezia a quello di fotogiornalismo a Perpignan, a pochi chilometri da casa o a migliaia di miglia di distanza se si vuole vedere, almeno una volta nella vita, il Burning Man nel Black Rock Desert, in Nevada, o il Festival Panafricain du Cinma et de la Tlvision de Ouagadougou in Burkina Faso. Si creano cos occasioni di viaggio speciali che consentono di vedere teatri, ma anche piazze e monumenti, paesi animati dalle pi interessanti rappresentazioni del mondo.

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Vacanze per imparare

i parte per imparare qualcosa, per seguire un workshop o fare una full immersion in ci che pi piace e diverte. Chi appassionato di giardinaggio, pesca nei fiumi, climbing, tango, barca a vela, guida sportiva, considera labbronzatura e il dolce far niente banali trofei di viaggio e approfitta delle vacanze per praticare e approfondire lo sport o lhobby preferito nel posto migliore e con i massimi esperti. E cos, in giro per il mondo, si possono frequentare le scuole pi prestigiose e seguire lezioni impartite dalle massime autorit in materia: dal corso di carnet de voyage tenuto da Stefano Faravelli per la Scuola del Viaggio (www.scuoladelviaggio.it) ai master dellEscuela Argentina de Tango (www.eatango.org) a Buenos Aires. La differenza con lEducational Tourism (vedi pag. 154) molto sottile: in quel caso si persegue un diploma, un attestato ufficialmente riconosciuto, un credito formativo; nel caso delle vacanza per imparare, invece, lobiettivo pi dilettevole che professionale. E cos, chi disinteressato al dolce far nulla e allabbronzatura, approfitta delle ferie per dedicarsi alle attivit che non riesce a coltivare nella quotidianit o per provare qualcosa di nuovo o di estremo, e magari scoprire in s doti nascoste. Ci sono proposte di ogni genere. Da pochi giorni a mesi, da principianti ai massimi livelli di professionalit, dallavventura al lusso, da pochi euro a cifre da capogiro. Per esempio ci si pu trasformare in mandriani e seguire a cavallo per cinque giorni la transumanza dei bovini nellOutback australiano (www. cattledrive.com.au): si dorme in campi tendati, si impara ad annodare il lazo e a dirigere la mandria. Chi invece ha il pallino della vela pu iscriversi alla Scuola di Mare Beppe Croce (www.yachtclubitaliano.it): in una settimana si prova a condurre la barca, tracciare rotte, issare le vele, ormeggiare in rada, ogni giorno con ruoli diversi. I villaggi del Touring Club Italiano (La Maddalena, Marina di Camerota, Isole Tremiti, Favignana, www.villaggi.touringclub.it) propongono settimane a tema: a seconda degli interessi, si pu scegliere tra vela, storia dellarte, geologia, tango argentino, manipolazione dellargilla, astronomia, ambiente, e seguire i
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corsi con esperti della materia. Per imparare il massaggio ayurvedico, invece, bisogna puntare la bussola in Kerala, nellIndia del sud. Al Somatheeran (www. somatheeram.in), resort pluripremiato come miglior centro del mondo, ha sede la Ayurveda Academy che propone stage da 45 a 3 ore in 20 o 6 giorni con rilascio del certificato a fine programma. Insomma, sono sempre pi numerosi i turisti che preferiscono investire il tempo della vacanza in modo creativo e istruttivo. E sono sempre pi varie e numerose anche le proposte. Per questo bisogna scegliere con oculatezza con chi e dove andare, prediligendo sempre gli specialisti con curriculum di livello e le destinazioni appropriate: quindi, Argentina per il tango, Thailandia per la Thai Box, Irlanda per la pesca alla mosca, Libia per larcheologia, e via dicendo per qualunque materia. La ricerca non sempre facile, ma un buon punto di partenza il sito www.shawguides.com dove sono elencate 6.000 diverse possibili vacanze per imparare in tutto il mondo: dalle scuole del vino ai workshop di scrittura creativa, dai corsi di regia a quelli sui nuovi media, dalle settimane di golf a quelle di tennis. C persino una guida alle proposte altamente specializzate: seminari di yoga a Cape Cod, tauromachia a Salamanca e campi di surf in California.

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Vagabonding e new nomadism

a vera casa dellUomo non una casa, ma la strada, e la vita stessa un viaggio da fare a piedi. Parola di Bruce Chatwin (Sentieri Tortuosi, Bruce Chatwin Fotografo, Adelphi). Volendo partire dalle origini del nomadismo contemporaneo, bisogna cominciare proprio da Bruce Chatwin (1940-1989). Chatwin era uno scrittore, ma non aveva il vizio della scrittura. Per lui la scrittura era uno strumento al servizio del viaggio, vera passione e impegno di tutta la sua esistenza. Munito di taccuini - le mitiche moleskine che comprava in una cartoleria di Parigi - per appuntare impressioni e intuizioni, girava il mondo e viveva da vero outlandish, che per un inglese significava anche solo superare la Manica, barriera fisica e metafisica che conduceva subito in un altrove psicologico e favoloso. Secondo Roberto Calasso, direttore editoriale di Adelphi, Chatwin non era un erede di Odisseo, che viaggiava per tornare in patria. Era piuttosto un autentico nomade, senza patria n indirizzo di residenza, con un destino scritto nel nome: Chatwin infatti, interpretato e tradotto, significa sentieri tortuosi. Quelli su cui si incamminato fin da giovanissimo per raggiungere lEgitto, il Dahomey (ora Benin), lAfghanistan, la Patagonia, e lAustralia dove raccolse appunti per uno dei suoi best seller, Le vie dei canti (Adelphi, 1995). Durante i viaggi, Chatwin fotografava e annotava impressioni su popoli e luoghi; teneva pi a questi fogli che al passaporto, perch erano intuizioni, visioni, tessere di un complesso puzzle che componeva la sua vera carta didentit. Chatwin considerato il capostipite dei nuovi nomadi che vanno per il mondo per scoprirlo e affrontarlo in prima linea, guardarlo, sentirlo addosso, odorarlo, toccarlo, gustarlo, udirlo e

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infine, ma non necessariamente, raccontarlo. Gente che ha il mito di Ulisse nel DNA ma che possiede i mezzi del Terzo Millennio. Oggi, mete e trasporti sono pi accessibili, si conoscono i nomi di quasi ogni etnia del pianeta, si sanno con precisione clima e temperatura a ogni latitudine, si viaggia a bordo di velocissimi jumbo con telefoni satellitari, rete wi-fi e spa, si dispone di navigatori gsm potentissimi, si fanno simulazioni di itinerari su Google Earth. Con questo bagaglio di strumenti e conoscenze si parte per il moderno vagabonding. Che, nonostante la dotazione hi-tech, resta unavventura e comporta limpegno di un viaggio indipendente e a lungo termine, la definizione di nuove rotte e linee di pensiero. Per molti il vagabondaggio diventa la ragione di vita, uno stile, un metodo, un approccio allesperienza umana che trova la sua perfetta metafora e realt proprio nel viaggio. Nomadi si nasce oppure si diventa. Nel secondo caso, occorre distaccarsi fisicamente e mentalmente dal proprio mondo per intraprendere una nuova esperienza che non prevede stanzialit n routine. A ogni incontro, in ogni situazione il viaggiatore si espone a imprevisti, accetta inconvenienti. Si muove da un posto al successivo trasformando la quotidianit in un fatto eccezionale. Dopo le guide per il viaggio indipendente, Vagabonding in Europe and North Africa e Vagabonding in the Usa scritte da Ed Buryn negli anni Settanta, il concetto stato ripreso nel 2003 da Rolf Potts in curriculum 5 continenti, la discesa del Mekong in peschereccio, lEuropa in autostop, Israele a piedi, il Burma in bici, dalla California alla Patagonia in fuoristrada con il saggio Vagabonding. Larte di girare il mondo (Ponte alle Grazie) e la pubblicazione del blog www.vagabonding.net dedicato a chi vuole realizzare il progetto. Ben evidente sulla homepage, si trova la definizione del lemma, Vagabonding: (1) Latto di abbandonare la vita quotidiana per viaggiare indipendentemente per un lungo periodo. (2) Un modo di viaggiare dal significato personale che enfatizza creativit, avventura, consapevolezza, semplicit, scoperta, indipendenza, realismo, buon umore, e sviluppo dello spirito. (3) Una scelta di vita che rende possibile la libert di viaggiare. Pur partendo da questa definizione, motivazioni, modi e mete sono per molto vari. C chi parte con mission di scoperta dei limiti e delle possibilit umane, come lalpinista altoatesino Reinhold Messner (www.reinhold-messner.it) che ha scalato tutte le 14 cime sopra gli ottomila metri e attraversato
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senza mezzi lAntartide, la Groenlandia e il Deserto dei Gobi, e c chi parte per una causa ambientalista come David de Rotschild, fondatore di Adventure Ecology (www.adventureecology.com/), che ha compiuto la traversata da San Francisco a Sydney a bordo di una zattera di bottiglie di plastica riciclata: quattro mesi e ottomila miglia marine per sensibilizzare lopinione pubblica sullinquinamento marino. Qualunque sia lo scopo, anche solo mettere alla prova le proprie forze e le proprie capacit di problem solving, al neo nomade sono richieste doti eccezionali. Perch il vagabonding espone la vita a pericoli inattesi e ad avventure che potrebbero essere fatali. Come accadde a Chris McCandless, che nel 1990 si mise in viaggio con lidea di attraversare gli Stati Uniti fino allAlaska, dove fu trovato morto di fame, di freddo, di solitudine in un autobus abbandonato (la storia raccontata nel romanzo. Nelle terre selvagge, di Jon Krakauer, Milano, Corbaccio, 1997, e nel film Into the wild di Sean Penn, 2007). Da allora, molti giovani si sono avventurati nel Parco Nazionale di Denali, alla ricerca del bus al capolinea del mondo e della vita di Chris; anche loro, per, sono spesso impreparati ad affrontare unAlaska selvaggia e la natura impervia. Solo nellestate del 2010 i ranger del parco sono intervenuti in soccorso di giovani esploratori un decina di volte, alcune delle quali troppo tardi per salvarli. Quindi, attenzione! Coraggio e spirito di adattamento non bastano per intraprendere un serio vagabonding. Bisogna partire attrezzati, avere esperienza (molta) e gli strumenti giusti (meglio con telefono satellitare e gsm a portata di mano).

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Walkscaping

l gusto di camminare una pratica antica, che nel tempo stata continuamente perfezionata, adattandola anche alla sensibilit delle diverse epoche. Sintetizzare una storia del camminare in poche righe unimpresa ardua, viste le molteplici modalit di questa variante del moto a luogo, che spesso ha dato vita a forme volontarie e non di turismo: basti pensare alle estenuanti camminate dei pellegrinaggi religiosi o alle passeggiate brevi e ben regolamentate dei nobili che visitavano con calma e meticolosit i giardini pi belli dEuropa. Nondimeno, ormai da qualche secolo, in atto una tendenza che vede un progressivo avvicinamento tra la passeggiata e la meditazione, definendo sempre pi compiutamente lidea della passeggiata come atto estetico. Fin dal Settecento la passeggiata diventa sinonimo di occasione di un momento contemplativo, come appare nelle Reveries dun promeneur solitaire di Jean-Jacques Rousseau, dove latto del camminare visto pure come metafora di libero vagabondaggio dei pensieri, che danno vita a riflessioni e considerazioni sulla condizione delluomo. Un modo di agire e di pensare comune anche al poeta inglese William Wordsworth, che era un grande appassionato di passeggiate: si stima che nella sua vita abbia percorso a piedi pi di 290mila chilometri, entrando in sintonia e in comunione con il paesaggio. Un atto profondamente legato al senso di libert che molto spesso si sposa con un bisogno irrinunciabile di vivere in contatto con la natura. Non a caso, nel XIX secolo, con laffermarsi del gusto per la natura, si diffonde la moda delle passeggiate nel verde. A quellepoca vengono creati i primi Walking Club, che ben presto fanno proseliti in tutto il mondo. Tra gli esempi notevoli, quello dei Sydney Bush Walkers, che negli anni Venti del Novecento contribuirono a riscoprire il patrimonio naturalistico dellAustralia. Ma i testimonial del passeggiare sarebbero molti, da Henry David Thoreau, autore del prezioso libretto Camminare, allo scrittore svizzero Robert Walser, che ha sigillato le sue emozioni di camminatore ispirato ne La passeggiata. Oggi la pratica del camminare molto in voga. Come si legge nel sito della rivista americana Walk About (www.walkaboutmag.com), una
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delle pi reputate del settore, il rapporto tra walker e runner di 3 a 1, e in America il camminare al primo posto tra le attivit per il fitness. Il passeggiare ha assunto progressivamente un carattere zen: si va sempre pi verso il piacere del camminare, verso il camminare bene, con metodo, rispettando tutta una serie di regole non scritte. Si afferma cos il Walkscaping, che coniuga passeggiata e meditazione sul paesaggio. Grazie al Walkscaping, fenomeno ben descritto da Francesco Careri nel libro Walkscapes. Camminare come pratica estetica, si definisce un nuovo turismo, che comprende soprattutto luoghi che sfuggono alla rigida gerarchia degli highlights, ma di ci che sta tra un riferimento monumentale e laltro. Insomma, si cammina per il bisogno di creare una continuit nella percezione del paesaggio, riscoprendo il gusto per lesplorazione, anche urbana. Un modo di fare turismo e di viaggiare che ha registrato unulteriore impennata grazie a App per iPhone pensate per fare giri insoliti, spesso a tema, nelle citt del mondo.

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Slow tourism

ontemplare un panorama, ammirare un capolavoro dellarte senza limiti di tempo, camminare o pedalare lungo sentieri che si perdono tra boschi, fermarsi a chiacchierare con qualcuno senza dover scappare altrove, aspettare per ore il volo di un uccello. Con estrema tranquillit, sempre senza fretta. Lo Slow Travel un modo di viaggiare che implica la scoperta del cibo, della natura, dellarte di un territorio, la ricerca di autenticit, di esperienze vere e personali. la versione vacanziera dello Slow Food, nato come contraltare al Fast Food. Lo Slow Travel invece si oppone filosoficamente al viaggio mordi e fuggi. Sono concetti che hanno a che fare con lo stile di vita. Sostengono che per godere appieno di ci che si fa bisogna rallentare i ritmi, e promuovono valori come il muoversi lentamente, lattenzione allambiente e la responsabilit sociale, ma anche il gusto per la qualit delle esperienze. Come si diventa turisti slow? Il primo passo, dopo la scelta della destinazione (Umbria, Toscana, Alto Adige sono le prime della lista italiana), cercare di arrivarci senza aereo e senza auto. Poi, giunti alla meta, ci si sposta con mezzi di trasporto pubblico, treno, bici, cavallo, canoa, a piedi, si prenotano bed and breakfast, alberghi diffusi, case in affitto, ovvero strutture che aiutino a cogliere la tradizione e il modo di vivere del posto. Lobiettivo della vacanza non fare centinaia di foto, n collezionare monumenti, bens cercare di entrare in sintonia con la realt locale, mettersi in relazione profonda con essa, abbandonare cellulare, pc, Internet, alta velocit e guide turistiche, privilegiando piuttosto i consigli della gente del posto e il contatto diretto ed esclusivo con tutto ci che ci circonda. Turismo lento, secondo il Manifesto for Slow Travel (articolo di Nicky Gardner pubblicato sulla rivista Hidden Europe 25, marzo-aprile 2009) e il saggio Slow Travel and Tourism di Janet Dickinson e Les Lumsdon (Earthscan, 2010) significa vivere i posti, e non consumarli, compiendo scelte consapevoli. Le regole sono: osservare, gustare, sostare, leggere il quotidiano locale; i luoghi deputati per farlo sono i mercati, i negozi di artigianato, i caff dove pi facile ascol165

Estetica e filosofia del viaggio

tare lingua e dialetto e impararne qualche frase. Divieto categorico: andare di fretta. Secondo questa filosofia di viaggio persino un treno in ritardo o un autobus perso sono considerate delle autentiche occasioni per vivere qualcosa di inatteso. Chi segue il protocollo pronto per chiedere il passaporto di Slow Tourism Club (www.slowtourismclub.it), lassociazione internazionale che mette in network gli strumenti per organizzare consapevolmente vacanze lente. A questo scopo servono anche le Slow Guide pubblicate da Bradt nel 2010 (North Yorkshire, Devon & Exmoor, Norfolk & Suffolk sono le prime della collana), a dimostrazione che questo nuovo modo di viaggiare esiste e si sta rapidamente divulgando.

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Estetica e filosofia del viaggio

Turismo emozionale (o sentimentale)

a prima a parlare di geografia emozionale stata Giuliana Bruno, docente di Visual and Enviromental Studies alluniversit di Harvard, che nel 2002 ha pubblicato Atlas of Emotion. Journeys in Art, Architecture, and Film (Edizioni Verso, New York). Per elaborare la sua teoria e il suo atlante, Bruno partita dalla Carte du pays de tendre, una mappa seicentesca che illustrava il paesaggio interiore con paesi, fiumi, laghi, mari, isole, montagne nominati secondo i moti dellanimo (nel romanzo Cllie di Madeleine de Scudry, 1654): da l nata lidea di rappresentare i luoghi come spazi in cui le emozioni si liberano, i ricordi si sedimentano, le cose accadono. In unintervista al mensile Aria (n. 1, giugno 2005, pagg. 14-29, edizioni Circom Psc), Giuliana Bruno affermava: Le citt sono la somma di quello che chi le vive e le percorre porta dentro di s. Sono il riflesso dellimmagine che abbiamo di esse attraverso lo scorrere del tempo. Pi che nel tempo, la memoria si muove soprattutto attraverso lo spazio. E anche il cinema, mettendoci davanti a immagini di paesaggi virtuali, crea dentro di noi mappe mentali ed emotive. I film ci conducono dentro le citt e nei luoghi attraverso lo sguardo dei loro autori e dei loro protagonisti, e quelle architetture di sguardi si imprimono dentro la memoria insieme a ci che gli occhi registrano durante gli spostamenti fisici reali. Dunque, grazie al paesaggio immaginario, il viaggio reale entra in relazione con lidentit del viaggiatore e del luogo. La geografia che ne consegue pu allora essere definita come linsieme degli spazi di cui si fa esperienza, e nasce da percorsi volti alla scoperta dei luoghi e di se stessi. Un esempio: qualunque citt, anche la meno romantica, pu essere una citt dellamore, se la passione amorosa diventa il mezzo di trasporto con cui gli amanti la percorrono e vi disegnano i propri itinerari emotivi. Come dice la Bruno: Nelle citt i corpi si cercano, si trovano, si inseguono, si allontanano, si desiderano. Il desiderio crea traiettorie e itinerari. trasporto, pura emozione in movimento. Ora, se esiste una geografia delle emozioni, dovr anche esistere un turismo emozionale che ne esplora e traccia i confini, variabili per definizione. A tal fine, sono stati escogitati alcuni strumenti
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Estetica e filosofia del viaggio

a met tra lart show e lhi-tech, come la Emotion Mapping messa a punto nel 2009 dallartista inglese Christian Nold per rilevare le emozioni in base alle variazioni di sudorazione del viaggiatore nei luoghi visitati. In pratica, con un dispositivo Gps si registra lalterazione emotiva del turista e si trasforma il dato in informazione geografica sulla mappa. A Firenze invece stato recentemente avviato il progetto sperimentale Florence Emotional Map che si serve del Web 2.0 per alimentare il sito emomapper.com con racconti ed emozioni di viaggio e la creazione di microcomunit di abitanti e fruitori di passaggio di uno stesso luogo, nate allunico scopo di condividere sensibilit e interessi spaziali contingenti. Grazie alle nuove tecnologie, linterazione tra visitatore e citt porta a una nuova forma di turismo creativo. Come quello proposto dalle guide Whaiwhai (anche scaricabili per Iphone, www.whaiwhai.com, editore Log607) che invitano alla scoperta delle citt darte italiane con una caccia al tesoro. E cos Milano,Verona, Roma,Venezia, Firenze (e presto anche New York) diventano lo scenario di unavventura di cui il viaggiatore (munito di cellulare, indispensabile per lutilizzo della guida) il protagonista.

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Estetica e filosofia del viaggio

Vacilando

a parola spagnola non indica come verrebbe spontaneo pensare uninstabilit psico-fisica, bens un viaggio che ha il suo climax nel tragitto e non nel luogo darrivo. Non importante dove si va, ma come ci si va. Ci sono precedenti storici e filosofici ai quali si ispira lo stile vacilando: guarda al passato remoto, tra i grandi esploratori in cerca di nuovi eden, ma guarda anche a un tempo pi recente, quando gli hippy andavano in bus o in autostop dallEuropa allIndia pi che altro in cerca di se stessi. Nulla di pi astratto, eppure quellutopia giustificava partenza e viaggio. Vacilando diventato sinonimo di un certo modo di viaggiare da quando John Steinbeck adott il termine per spiegare la sua traversata degli States in Travels with Charley: in search of America, celebre travelogue del 1962. Scriveva: In Spagna c una parola per la quale non trovo un corrispettivo inglese. il verbo vacilar, participio presente vacilando. Che non si pu tradurre con la parola vacillando. Se qualcuno sta vacilando, significa che si sta recando in un determinato luogo, e sebbene abbia una meta precisa, raggiungerla o meno non la sua preoccupazione principale. Qualunque cosa al mondo deve avere un disegno, altrimenti la mente umana la rifiuta. E deve avere uno scopo, altrimenti la coscienza umana ne fugge. Dove voleva arrivare Steinbeck? In nessun luogo specifico e ovunque nel Paese da cui traeva spunti e vicende per la trama dei suoi romanzi. Spesso, le sue, erano storie inventate, ma parlavano di unAmerica reale, perch in quel viaggiolo scrittore aveva capito comera davvero lAmerica degli anni Sessanta. Secondo il figlio Thom, invece, Steinbeck era partito perch sapeva di essere malato e desiderava vedere il Paese unultima volta. Ma la conclusione non cambia: di nuovo il viaggio si intrecciava con le ragioni profonde dellesistenza e rappresentava una metafora del suo compiersi e del suo fine. Di viaggi metafisici attraverso luoghi fisici la letteratura piena, a cominciare da Jack Kerouac, capostipite del genere On the road (come il titolo del suo best seller). Anche lui aveva attraversato gli Usa scoprendo nelle metropoli dellEst come nelle praterie del Far West unAmerica inedita, da vivere, osser169

Estetica e filosofia del viaggio

vare e raccontare contemporaneamente. Mentre in Il mondo alla fine del mondo (Guanda, 2004), Luis Seplveda esplora con intento ecologista, oltre che letterario, il Sudamerica di oggi, fino a raggiungere i confini possibili e i limiti insuperabili della Terra del Fuoco, per vedere fin dove si pu spingere luomo fisicamente e da che punto in poi deve invece cedere allimmaginazione dei luoghi. Anche il cinema adotta spesso il viaggio come trama, perch quasi ogni vicenda umana pu essere rappresentata come un percorso attraverso i luoghi. Per esempio, poco importa se alla fine di El Viaje (Fernando Solanas, 1992) lo spettatore non ricorda che il protagonista andava dalla Patagonia al Messico per cercare suo padre. Quello che pi contava nella storia erano gli incontri e gli orizzonti del Sudamerica politico, sociale, rivoluzionario, passionario attraversati durante le due ore di proiezione. Oggi molti operatori costruiscono itinerari che recuperano loriginale idea del vacilando e la propongono come nuova forma di turismo e non pi come impresa riservata a intellettuali ed esistenzialisti. Possono rientrare nel genere una crociera atlantica, il giro del mondo, un coast to coast; in ogni caso lobiettivo non certo il luogo darrivo (se cos fosse, oggi sarebbe pi comodo e pi economico prendere laereo), ma tutto quello che ci sta in mezzo. Un esempio calzante la crociera transoceanica Los Angeles-Southampton: a bordo della Silversea Spirit (www.silversea.com) si naviga per circa 40 giorni, di cui buona parte in mare aperto, passando per Papeete, Auckland, Sydney, Hong Kong, Singapore, Dubai, Atene. Solo nababbi (il viaggio costa allincirca 40 mila euro), cabine vista mare, e una serie di attivit di intrattenimento che vanno dal centro benessere (750 mq) al maggiordomo personale; dalle lezioni di esperti naturalisti, storici, geografi alle escursioni per musei e citt darte; dallaperitivo con champagne alla cena al ristorante con stella Michelin di bordo; dal cinema allaperto sul ponte della piscina al casin. Tutte queste piacevolezze che accadono da quando la nave salpa dalla California allapprodo in Florida sono il succo dellesperienza. Una delle imprese pi avventurose per chi ama i coast to coast e le lunghe traversate a bordo dellOz Bus (www.oz-bus.com): salita a Londra, ultima fermata a Sydney, 92 giorni dopo. Di nuovo, il tragitto la parte sostanziale del viaggio e, seppure per una toccata e fuga, ci si ferma in 17 Paesi di tre continenti (Europa, Asia e Australia). Ancora, si pu compiere la trasvolata dellAfrica da nord a sud: partenza dal Cairo, arrivo in 21 giorni a Citt del
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Estetica e filosofia del viaggio

Capo. E, tra estremo sud ed estremo nord del continente, si visitano le piramidi di Giza, il cratere di Ngorngoro in Tazania, le chiese copte dellEtiopia, i parchi del Kenya (www.gabbianolivingston.com). Sono tornati di moda anche i tour attorno al globo. I Phileas Fogg del XXI secolo non fanno pi Il giro del mondo in ottanta giorni che Jules Vernes aveva fantasticato nel 1873. Partono in aereo (www.skyteam.com) o con una combinazione di vari mezzi per compiere limpresa straordinaria, di solito unica nella vita. Di giorni, oggi, ce ne possono volere anche di meno. Oppure molti di pi. Quanti se ne vogliono, tempo e denaro permettendo.

Perpetual traveler

perpetual traveler, o permanent tourist, genericamente PT adottando la tipica sintesi inglese, sono i veri cittadini del mondo, cosmopoliti e globetrotter per eccellenza, che hanno fatto di necessit virt, spostandosi per tutta la vita, non prendendo mai fissa dimora. E se ce lhanno (di solito in qualche paradiso fiscale), la usano poco o niente. In pratica, i PT perdono lo status di cittadini di un luogo, non hanno residenza legale in nessuno dei Paesi in cui transitano, e non ne osservano le norme governative. In altre parole evitano qualunque forma istituzionale di rapporto con gli Stati ospiti. Come si fa? Semplice: per diventare un eterno viaggiatore basta stare nello stesso posto finch scade il visto turistico (tre mesi in Europa, e 22 giorni negli Stati Uniti), poi si va altrove. Cos facendo, il perpetual traveler gira il mondo (nella categoria rientrano parecchi ereditieri) e pratica senza vincoli (compreso quello di pagare le tasse) il proprio stile e la propria filosofia di vita.
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Estetica e filosofia del viaggio

Jetiquette

on si creda pi possibile partire allo sbaraglio come i turisti faida-te di qualche anno fa, pronti a rimediare figuracce qua e l nel mondo, facendosi ricordare per goffaggine, maleducazione, confusione, origine (e sugli italiani in viaggio se ne sono sentite di tutti i colori). Infatti, con levolversi e lo specializzarsi dei viaggi, stata sempre pi interiorizzata la regola di buon senso posto che vai, tradizione che trovi, e comportamento che devi adottare, aggiungiamo noi. Per capire cosa si intende per Jetiquette, cio letichetta a bordo di un jet, e per estensione anche in aereo, nave, autobus e in qualunque altro mezzo di trasporto e luogo di viaggio, bisogna fare un semplice esercizio di immedesimazione. Si pensi di essere in treno seduti di fianco a qualcuno impegnato in uninterminabile conversazione al cellulare. Non irritante la sola idea? Soprattutto se si sperava di leggere in santa pace, o godersi la quiete del viaggio in silenzio. Basta questo piccolo esempio per comprendere che quando si viaggia sui mezzi pubblici, quando si condividono spazi e rotte, e pi in generale quando si approcciano Paesi e culture stranieri bisogna farlo in punta di piedi. Con il massimo rispetto per gli altri. Esiste un bon ton per ogni per ogni situazione e per ogni meta, e per impararlo non si va a scuola. Di solito sono sufficienti lesperienza e il buon senso. Per facilitare il compito vengono anche stilati decaloghi e manuali che suggeriscono in modo sintetico cosa fare e, soprattutto, cosa evitare quando ci si trova in un determinato posto. Spesso, le guide turistiche dedicano un capitolo alle abitudini e tradizioni locali. A volte in modo ingenuo. Per esempio una vecchia edizione americana della guida Lonely Planet su Cuba suggeriva di dire il meno possibile la parola red al cospetto di un abitante dellisola. Il motivo? Costui avrebbe potuto sospettare che si trattasse di un insulto al comunismo. Ecco un esempio di consiglio inutile: forse aveva un senso per gli americani, per definizione e generalizzazione nemici dei cubani. Ma che assurdit tradurlo per gli italiani ai Caraibi, pi che altro gente in cerca di spiagge, musica, bellezze locali e mojito, e sempre meno nostalgici del comunismo che fu!
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Invece, fondamentale sapere che in Iran le donne, anche le straniere, hanno lobbligo di indossare chador e soprabiti lunghi fino ai piedi, a qualunque temperatura (e attenzione, gli integralisti islamici non vanno tanto per il sottile quando si trasgrediscono le loro norme). Alloccorrenza, interessante sapere che in Svizzera ci si saluta con tre baci, in Francia con quattro mentre in Inghilterra meglio evitare smancerie e limitarsi a stringere la mano. Rispettare le abitudini degli altri prova di interesse, capacit di adeguamento, empatia. Tutte doti che il buon viaggiatore dovrebbe possedere e condividere. Ma non sempre cos. Anzi. Per evitare limbarazzante condotta di alcuni e il relativo fastidio di altri, alcuni centri benessere, luoghi in cui per definizione si cercano quiete e relax, espongono ben in vista le regole per rendere il soggiorno pi appagante per tutti: spegnere il cellulare, indossare laccappatoio, non tenere alto il volume dellmp3, parlare il meno possibile o a voce bassa, rispettare gli orari (anzi buona regola arrivare una ventina di minuti prima dellappuntamento), non scambiare il massaggiatore per uno psicologo rovesciandogli addosso problemi di lavoro, famiglia, coppia per spiegare il caso personale di bulimia, invecchiamento precoce, cellulite. Anche durante gli spostamenti in treno, in nave o in aereo bisogna ricordare che lo spazio limitato e va equamente suddiviso tra tutti, cercando nel proprio piccolo di non invadere quello altrui telefonando, parlando a voce alta dei fatti propri, provando le suonerie ad alto volume, messaggiando a suon di fastidiosi bip bip del cellulare. Stare al proprio posto la prima regola del viaggiatore modello. Quello che sa muoversi senza pestare i piedi a nessuno, che sa interpretare il ruolo dellospite ovunque arrivi, fosse anche allaltro capo del mondo, tra gli indigeni della Papua Nuova Guinea. Perch laddove non conosce usi e costumi, studia, almeno si informa, cerca di capire e non perde mai laplomb dellosservatore attento.

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Capitolo

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Viaggi della memoria
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Turismo del tempo perduto

nostalgici del proprio passato organizzano periodicamente dei viaggi nel dj vu, ritornando nei giardinetti dove si andava a correre col go-kart, nelle aule di scuola dove si sono fatte le scuole elementari e le medie, nelle pensioni dellAdriatico dove si sono trascorse le vacanze. Tra il proustiano e il patetico.

Genetourism

i tratta del turismo nei luoghi di nascita di persone famose. A volte il Genetourism semplicemente un derivato, la sezione di un viaggio pi complesso: per esempio, si va a Londra per vedere Buckingham Palace e Piccadilly Circus, ma c pure chi decide di andare nella capitale britannica soltanto perch la citt di Jude Law o di Hugh Grant.

Vintage tourism

er chi non resiste al fascino delle mete di moda negli anni Sessanta, la Golden Age della villeggiatura. Tra le destinazioni intramontabili: Rimini, Riccione, Lignano Sabbiadoro e, per una settimana bianca, Bormio o lAprica.

Capitolo

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Di necessita virtu
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Business travel

chi li ha soprannominati metropoli satelliti, chi li definisce non luoghi, chi li chiama incroci internazionali. Fatto che gli aeroporti, negli ultimi dieci anni, hanno cambiato aspetto e identit. La ragione semplice: anche se non ci abita nessuno, ci passano centinaia, migliaia, in alcuni casi milioni di persone ogni giorno e hanno un numero di dipendenti pari a quello di una pubblica amministrazione cittadina. E a parte i picchi di alta stagione turistica, sono perlopi popolati da gente che viaggia per lavoro. Business traveller, appunto. Cio manager, agenti di commercio, amministratori delegati, ma anche musicisti e artisti in tourne, calciatori in trasferta, collezionisti darte, buyer, ecc. Comunque una categoria in rapidissima crescita, considerando che compagnie aeree, hotel metropolitani e resort esotici, stazioni dei treni, agenzie e tour operator specializzati escogitano sempre nuovi servizi per le loro esigenze. Qualche esempio: un riposino prima di prendere lultimo volo e affrontare la riunione di lavoro? Si pu fare un pisolino nella nap room dellaeroporto JFK di New York o in quello di Monaco di Baviera. Il jetlag ha provocato borse agli occhi e pesantezza alle gambe? Tutto passa in 15 minuti alla Espa di Heathrow a Londra o nel Massage Bar (www.massagebar.com) di Seattle e di altri sette aeroporti degli Usa. Ma tra Oxygen Bars, Wellness Club e alta ristorazione la lista troppo lunga da completare e non sarebbe mai esaustiva. Per andare incontro ai bisogni di chi in viaggio daffari, i pi importanti scali internazionali (oggi si chiamano hub), e sempre pi spesso anche gli aeroporti minori, ricavano sale meeting per incontri e riunioni, lounge room elegantissime per le attese, dove ci si collega a internet in wi-fi, si stampano documenti, si beve un caff e, in molti casi, si pu fa175

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re la doccia e farsi stirare la camicia. Ci sono gi aeroporti con campi da golf, simulatori di volo, parchi a tema a due passi (vedi Disneyland Hong Kong, sorta a ridosso dellaeroporto, park.hongkongdisneyland.com). Tutto giustificato, visto che il popolo dei business traveler rappresenta la maggior parte dei frequent flyer. Anche molte compagnie aeree e hotel pluri o medio stellati hanno cucito servizi hi-tech e speciali su misura dei business traveller, i loro clienti pi assidui e fedeli. Per esempio le compagnie di bandiera allettano i viaggiatori della business class con personale multilingue, champagne e telefono in volo, ma soprattutto con sedili sempre pi ampi, confortevoli e accessoriati. Come le poltrone-intelligenti sullA380 della Emirates: completamente reclinabili, diventano letti con funzione massaggio, mentre la struttura minipod prevede per la postazione vano oggetti, separ per la privacy, presa di corrente, porte usb, tv a schermo panoramico con cui si possono mandare e ricevere sms e email (1$ a messaggio). SullA380 ci sono anche una suite per i massaggi e il bagno con doccia. Daltro canto, anche gli hotel partecipano alla gara al rialzo, offrendo sale meeting altamente tecnologiche da 10 a 2000 posti con segreteria, camere con telefono a due o pi linee dirette, pc, stampante, collegamento wi-fi e superveloce, servizi di conciergerie che vanno dal pick up in aeroporto in limousine alla prenotazione di manicure, cene e biglietti per il teatro. Cos, almeno finch la video-conferenza non si imporr definitivamente come luogo di incontro professionale, il viaggio daffari continua a essere un business in attivo e incrollabile nonostante la grande frenata dopo il crollo delle Torri Gemelle l11 settembre 2001, e la crisi economica globale cominciata nel 2008. Da qualche tempo, Carlson Wagonlit Travel (www.carlsonwagonlit.com), Uvet-Amrican Express (www.uvetamex.com), HRG (www.hrgworldwide. com), BCD Travel (www.bcdtravel.it) e le altre aziende leader del settore non organizzano solo i viaggi ma affiancano le aziende per la razionalizzazione e la riduzione delle spese di viaggio. Allinizio del 2010, durante il Business Travel & Meeting Show (www.businesstravelshow.com), la pi importante fiera dedicata ai viaggi aziendali in Europa, sono stati presentati dati di ripresa nel settore viaggi daffari per il 2010. Da un sondaggio condotto su un campione di 1.400 manager, il 27% degli intervistati prevede un incremento di budget per le trasferte, mentre il 35% conta sullaumento del numero di viaggi.
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A conclusioni simili arriva anche il sondaggio di TTG Italia (www.ttgitalia.com), leader italiano nella comunicazione e nei servizi al settore turistico (organizza anche unimportante fiera annuale nel mese di ottobre): il 45% degli intervistati prevede stabilit, mentre il 35% scommette su una ripresa del settore. Altro fattore di ottimismo il proliferare di nuovi approcci al travel business. Uno dei pi recenti il volo in jet privato che da un lato garantisce risparmio allazienda e dallaltro offre maggior privacy, charme e accoglienza personalizzata al viaggiatore. Per esempio, Fast Jet (www.fastjet.it) - sedi a Verona, New York e presto anche a Mosca, Londra e Dubai - propone volo a/r Milano-Roma in giornata a 4.900 euro all inclusive (anche tasse e catering), con imbarco 10 minuti prima del decollo, niente file al check-in e in dogana. Per 6 passeggeri, il costo di circa 800 euro a persona, che per un servizio di aerotaxi non una cifra da capogiro (il volo di linea analogo costa 312 euro). Con la stessa filosofi a si possono organizzare viaggi da ovunque a ovunque. Basta cercare su Google private jet per ottenere i siti di altre compagnie, verificare le offerte e confrontarle: www.flyprivatejet.org (Fly Private Jet) e www.skyjet.it (Sky Jet) sono le prime due voci in italiano. E, una volta provato, viaggiare in aereo privato potrebbe diventare un vizio irrinunciabile, anche per le vacanze.

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MICE

acronimo significa Meetings, Incentive Travel, Conventions (o Conferences) and Exhibitions (o Events) e indica un turismo di gruppo con mete paradisiache e obiettivi ben stabiliti. Partiamo dallo scopo del viaggio: professionale. Un congresso di medici, per esempio, una presentazione di un nuovo farmaco, un corso daggiornamento, una fiera di settore diventano occasioni per staccare dalla postazione usuale e partecipare a un evento aziendale altrove, di solito in una localit turistica da sogno. Infatti, dopo le riunioni, levento, i corsi, attende il divertimento (resort, piscine, mare, sole, cibo a volont), ragione per cui tutti tornano a casa felici e contenti della vacanza di lavoro. Restano soddisfatte soprattutto le aziende che il viaggio lo hanno organizzato, perch, se lobiettivo era promuovere un prodotto, di sicuro gli invitati alla trasferta non lo ignoreranno. Ma attenzione alle trappole: mice in inglese significa topi, e il rischio di diventare cavie di strategie di vendita e comunicazione non pu essere escluso! Una breve digressione sulla I di Incentive Travel. Si tratta di viaggi premio per un lavoro ben fatto o una mission compiuta. In questo caso, la vacanza meritata ed un extra che ciascuno ha diritto di consumare a proprio piacimento.

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Team building tourism

l Team Building una strategia aziendale per sviluppare senso di appartenenza, creare unione e migliorare il clima allinterno di un gruppo di persone che operano nello stesso settore. Per fare ci, alcuni uffici delle Risorse Umane intraprendono una serie di attivit formative, giochi ma anche viaggi esperienziali che aiutino a evidenzare le singole capacit e potenzialit di problem solving, organizzazione, obbedienza, comando in piccoli gruppi. Un viaggio perfetto a tal scopo la crociera in barca a vela che richiede meticolosa divisione e rispetto dei ruoli, grande affiatamento, tutte qualit che poi lazienda sfrutter al meglio allinterno della sua struttura. Oltre alla regata, le agenzie specializzate in costruzione dei gruppi - Team Building & Incentive (www.eventmedia.it), Eventi Motivazionali (www.eventimotivazionali.it), Elation (www.elation.it) - propongono anche corsi di roccia, escursioni nel deserto o ai poli, rafting, orienteering e tante altre spedizioni con lobiettivo di creare s una squadra efficiente, ma anche dipendenti appagati.

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Microvacanze

rchiviato il concetto goldoniano di villeggiatura con trasferimento e trasloco in unamena localit di campagna, mare, lago o collina, e archiviato anche il trimestre di vacanza, abitudine della media borghesia fino agli anni Ottanta, oggi le vacanze sono sempre pi brevi. Oltre ai 10 giorni in media di pausa concessi tuttal pi per le ferie estive, chi ama viaggiare si ritaglia nel corso dellanno piccoli spazi per fare mini viaggi. Nel vocabolario internazionale e nazionale sono entrate espressioni come weekend, long weekend, short break, a indicare una vacanza di tre, massimo quattro giorni (comunque meno di una settimana) per riprendere il fiato e rifarsi gli occhi con un bel panorama e qualche monumento prima di immergersi nuovamente nel tran tran quotidiano. Infatti, sempre pi persone adottano la microvacanza come via di fuga: c chi la pratica ogni fine settimana, dal venerd alla domenica, e chi la programma una volta ogni tanto concentrando in quei pochi giorni (magari con laggiunta del gioved o del luned) la visita a Stoccolma (Visitsweden ha inaugurato nel 2010 un sito per gli short break), lo shopping a Londra, la mostra a Parigi e persino a New York. Ovunque, purch a sei ore massimo di volo. Secondo i dati divulgati da Ipk World Travel Monitor, i city break, cio viaggi brevi e a medio raggio nelle citt darte, rappresentano il 40% dei pernottamenti in Europa e il 20% delle entrate derivanti dal turismo internazionale. Secondo Istat e Federculture, il city break ha resistito alla crisi in atto dal 2008 e si conferma come la formula pi destagionalizzata del turismo. Un trend che operatori e citt colgono infatti come opportunit turistica da sfruttare tutto lanno.

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Survival tourism

olti scelgono di frequentare corsi di sopravvivenza, o perch vogliono trascorrere due settimane in stile paramilitare, o perch lazienda chiede ai propri dipendenti di fare uno stage motivazionale, spesso orientato al team building. Ebo Adventure (www.eboadventure.com) propone pacchetti di Survival training che si tengono in Cornovaglia ma che prevedono tutte le varianti, dalle tecniche di sopravvivenza nella jungla a quelle nel deserto. Numerosi anche i corsi della Survival School, sempre in Inghilterra. Ci sono anche corsi notturni, in cui le difficolt aumentano notevolmente. C pure lExtreme Survival Course, con esercizi di Search and Rescue, atterraggio con elicottero, orientamento ed evacuazione di vittime. In questi corsi si incontra una varia umanit: ci sono gli appassionati delle avventure paramilitari, i manager che vogliono evadere dalla loro scrivania e pure qualche survivalist, gente che si prepara nel caso si verifichino possibili futuri sconvolgimenti e disastri, tipo guerre chimiche e nucleari, pandemie o catastrofi naturali. Questo tipo di esperienze sono contigue alle vacanze avventura. Ci sono viaggi in Kenya dove, invece di rilassarsi in un camp lodge di lusso, si imparano le tecniche di combattimento Masai. Li organizza Bush Adventures (www.bush-adventures.com): gi nellIntroductory Training, che dura quattro giorni, dopo aver appreso i rudimenti della lingua Masai, vi spiegano come ci si protegge dalle belve feroci, vi erudiscono nel tiro con larco e vi fanno familiarizzare con la lotta corpo a corpo.

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Sightjogging

ervono un paio di scarpe comode, abbigliamento sportivo e una bottiglia dacqua. Tutto qui. Il sightjogging un modo di far turismo correndo. Non nel senso del turismo mordi e fuggi, ma secondo loriginale accezione del run & see che prevede il tour di monumenti, musei, citt mentre si fa sport. Non c di che stupirsi, il jogging oggi una specie di mania nazional-popolare: per le strade, nei parchi, sulle spiagge, negli anelli dei centri sportivi o sui tapis roulant delle palestre c un sacco di gente che corre. Dicono faccia bene alla salute, alla forma fisica, ai muscoli, alla circolazione, al sistema nervoso, allo smaltimento di stress e aggressivit. Anzi correre sembra unepidemia internazionale, e dicono sia contagiosa e dia dipendenza. In questi casi patologici, si pu programmare lintera vita in stile jogging e persino le vacanze. Addirittura, chi ha passione e resistenza per la corsa ma non ferrato nellorganizzazione delle attivit turistiche pu affidarsi alle agenzie specializzate Sight Jogging a Roma (www. sightjogging.it), Paris Running Tour (www.parisrunningtour.com), Lisbon Sight Jogging (www.lisbon-sight-jogging.net), Sight Jogging Berlin (www.sightjogging-berlin.de), Running Tours Barcelona (www.runningtoursbarcelona.com) - che organizzano in tutte le capitali europee running tour di diversa durata e difficolt per uno o pi persone (da 20 in su allora). Niente guide con tailleur, bandierina e microfono. Al loro posto previsto un trainer in tuta e sneaker che fornisce informazioni storico-culturali mentre si passa davanti ai monumenti e suggerisce gli esercizi da fare durante le soste nei parchi e nei percorsi vita che si attraversano. Niente paura per la salute: durante le escursioni, i jogger vengono muniti di cardiofrequenzimetri per tenere a bada i parametri vitali e, su richiesta, possono avere un Bodyguard Service (ma si paga a parte). La medaglia a fine percorso il souvenir della vacanza fitness. La meta pi sognata dai running tourist? New York, dove si svolge la celeberrima maratona; per partecipare per necessario almeno un anno di allenamento, ottima scusa per cominciare a fare sightjogging nella propria citt. E dopo Manhattan? Ci si potrebbe preparare per il Cammino di Santiago.

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Capitolo

22
Viaggiare al risparmio

Turismo low cost

n imperativo da quando cominciata la crisi economica internazionale nel 2008: piuttosto che rinunciare al viaggio tout court, si rinuncia al lusso, allesclusivit, alle cinque stelle in hotel e alle tre stelle (Michelin) a tavola. Insomma, invece di cambiare hobby, cambia il modo di praticarlo. E le occasioni non mancano. Innanzitutto si sono moltiplicate le compagnie aeree low cost (Virgin Blue, Easy Jet, JetBlue Airways, Ryanair, Wind Jet, Air Asia, Vueling Airlines, MyAir, Aerlingus, Blu-Express), che decollando e atterrando in aeroporti secondari hanno acceso i riflettori su citt minori, interessanti dal punto di vista artistico, culturale, del lifestyle ma ancora fruibili a prezzi pi bassi rispetto alle pi famose capitali e metropoli connazionali. Fino a una decina di anni fa Valencia, Tallin, Cracovia, Dubrovnik non erano tappe dei tour tradizionali. Oggi sono invece mete perfette per un city break o una microvacanza (vedi pag. 180). Se si prenota per tempo, il volo a/r costa una cinquantina euro tasse e bagaglio a mano inclusi; poi si trova un bed & breakfast o un appartamento in affitto o una pensioncina di gusto contemporaneo, e il viaggio organizzato. Quasi qualunque cittadina europea ha un bel centro e monumenti da scoprire, storia e cultura da raccontare, sapori tradizionali da sperimentare. Molte non hanno ancora unidentit turistica definita. Mancano guide e itinerari, anche se editori ed enti hanno lavorato sodo negli ultimi dieci anni per ottenere il riconoscimento di visitatori e comitati specialisti. Tim Leffel, il giornalista di viaggi e autore nel libro: The Worlds Cheapest Destinations: 21 countries where your money is worth a fortune (Booklocker, 2009), suggerisce per ogni meta lalternativa low cost, salvaguardando per latmosfera del viaggio: invece della Germania si pu scegliere lUngheria, invece del Costa Rica si va in Guatemala e lEcuador pu ben sostituire il Cile, le Laccadive
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indiane sono sul genere delle Maldive, quelle di quarantanni fa per, anche per quanto riguarda i prezzi. Non detto per che il turismo low cost obblighi a scegliere esclusivamente posti fuori rotta e citt minori. Seguendo alcune semplici regole possibile organizzare un viaggio low cost ovunque. Lideale prenotare il volo con largo anticipo (early booking) e non lasciarsi sfuggire le occasioni, che hanno durata limitata. Cos, si possono comprare voli molto economici. Per esempio, quando Alitalia lancia una promozione sulle citt europee, si possono acquistare in una sola volta i biglietti per quattro o cinque destinazioni con partenze nei successivi sei mesi: Siviglia, Londra, Berlino, Praga, Parigi. In alternativa - e questa lopzione preferita dagli italiani - si sceglie unoccasione di viaggio last minute o addirittura last second (www.it.lastminute.com) aggiudicandosi a prezzi scontatissimi pacchetti all inclusive per Zanzibar, Sharm El Sheik sul Mar Rosso, Nordest del Brasile e negli altri posti pi belli del mondo. Per lorganizzazione del soggiorno ci si pu affidare alle guide della collana Low Cost di Morellini Editore e a Dove vado con 100 Euro (Morellini Editore, 2010), pensate proprio per risparmiare senza sacrificare il piacere del viaggio. Quindi, in questottica, anche Stoccolma, Amsterdam, Londra, Parigi, San Pietroburgo, Ginevra possono essere alla portata di tutti. Anche su Internet si trovano gli strumenti per organizzare una vacanza a budget limitato. Il sito zingarate.com, fondato nel 1998 da quattro amici per condividere esperienze di viaggio, e www.easyviaggi.it hanno motori di ricerca aggiornati sui voli e sulle offerte pi vantaggiose disponibili. Altro strumento efficace per andare a caccia di affari sul web www.kayak.it, che confronta e seleziona le offerte di voli e hotel in base al prezzo migliore, mentre iscrivendosi alla community di www.hideaways.com si trovano sconti speciali per strutture di alto livello. Ancora qualche strategia. Per risparmiare sui voli si consiglia di scegliere rotte o linee aeree appena inaugurate promosse con tariffe lancio. Per risparmiare sul soggiorno, invece, si pu approfittare delle opening-rate scontatissime di hotel e resort neonati (dal 30% al 50% di sconto, anche in strutture di lusso); oppure si pu ricorrere a una consolidata e vecchia pratica: lo scambio di case per i periodi di vacanza. In questo caso si paga solo un abbonamento mensile allassociazione prescelta, per esempio Home Exchange (www.homeexchange.com). Lo scambio di ospitalit, invece, gestito direttamente dai proprietari ed completamente gratuito.

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Couchsurfing

n tempo c'era il giovane turista che girava il mondo in autostop. Ma questo genere di viaggiatore in via di estinzione. Oggi invece va di moda chiedere un passaggio in casa, assicurando il minimo del disturbo: un cantuccio sul divano e nulla di pi. Lo scopo simile: girare il mondo spendendo poco e conoscendo gente. La parola dice tutto: couch = divano + surfing = saltare da un posto allaltro. Del tipo: hai un divano libero? Allora perch lasciarlo inutilizzato, improduttivo, quando, spenta la tv, potrebbe dare riposo a un giovane viandante con budget limitato? Ognuno pu offrire quello che ha o che vuole: la camera degli ospiti, la dpendance inutilizzata, unaiuola del giardino per piantarci una canadese. Il quadretto idilliaco del buon ospite si scontra spesso con la realt. Perch le cronache mettono in guardia dagli sconosciuti che al sorgere della luna potrebbero trasformarsi in loschi personaggi, comodamente appostati sul divano di casa. E, daltra parte, lincosciente viaggiatore potrebbe finire nella tana del lupo e scoprire che il cortese padrone di casa invece un pazzo assetato di sangue. Sono esagerazioni, senza dubbio, e non fatti allordine del giorno. Tuttavia, il lato oscuro e imprevedibile della mente umana uno dei principali deterrenti allo scambio di ospitalit gratuita e alla reciproca generosit. Ragione per cui, prima di offrire o accettare un posto su un divano, di fondamentale importanza conoscersi. Grazie a Internet, le associazioni che organizzano questo genere di turismo permettono la conoscenza virtuale delle affinit prima dellincontro vero e proprio, dando un volto allospite e allospitante. E forniscono garanzie di rintracciabilit e di identikit. Lidea del couchsurfing, o meglio la sua formalizzazione con un nome e un progetto, di Casey Fenton, giovane informatico con la passione per i viaggi e pochi soldi in tasca, che nel 1999 studi un programma per creare una comunit di globetrotter e proprietari di casa in qualunque posto del pianeta aperti allo scambio interculturale. Il progetto Couch Surfing (www.couchsurfing.org) fece il boom nel 2004, quando si aggiunsero al sito nuove funzioni per facilitare linterazione tra gli utenti:
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scambio di messaggi, descrizione del posto-letto offerto, profilo degli iscritti, feedback dellospite e del proprietario di casa sullesperienza compiuta, una sezione dedicata alle donne e alle regole per essere ospiti impeccabili. Le statistiche del sito, aggiornate a dicembre 2009, affermano che i couch surfer provengono da oltre 69.000 localit e parlano 302 lingue. Quel che pi stupisce sono proprio i numeri: dalla nascita del sito a oggi gli iscritti hanno segnalato 4,3 milioni di esperienze positive, pari al 99,7% degli incontri avvenuti. Il network ha continuato a crescere fino a diventare unorganizzazione internazionale (senza fini di lucro) con contatti in 230 Paesi del mondo e una mission precisa: attivare un rete di persone di culture diverse a scopo di incontro e, perch no, di amicizia. Dallinizio del millennio le associazioni per lo scambio culturale e di ospitalit si sono moltiplicate. Nel 2000 nato www.hospitalityclub.org, con oltre 350.000 soci in 231 Paesi, dallAbkhazia allo Zimbabwe; nel 2007 approda alla rete www.bewelcome.org, che ai 9.500 iscritti offre servizi online multilingue e gratuiti di accoglienza e assistenza durante il viaggio. In cambio si richiede agli utenti un po di lavoro volontario o donazioni per far funzionare bene la macchina. Nulla di pi. Il sito australiano globalfreeloaders.com conta invece pi di 77.000 iscritti in oltre 200 Paesi che offrono e cercano ospitalit gratuita in giro per il mondo. Grazie al web, il panorama si ampliato e il couchsurfing, a prescindere dalle mission umanitarie o meno delle associazioni che lo promuovono, diventato un modo laico e autonomo di viaggiare, senza dover pagare 6 euro per un pacchetto di praline nel mini bar, dicono i fondatori di Air Bed and Breakfast (www.airbnb.com). Anche loro hanno cominciato nel 2007 da un divano. Quellanno in ottobre, a San Francisco, si doveva svolgere un importante convegno sul design e non si trovava una camera dalbergo libera nemmeno a pagarla oro. Perci Joe Gebbia and Brian Chesky, due giovani studenti di stanza nella citt californiana, decisero di mettere a disposizione degli ultimi arrivati il loro sof. Per pubblicare lannuncio online nel luogo pi appropriato chiesero aiuto allamico Nathan Blecharczyk esperto di web. Il sistema funzion e i tre si associarono per affittare sistematicamente lo spazio libero, guadagnando pochi dollari e qualche nuovo amico. Da l alla creazione di quello che il magazine Time ha definito una sorta di Ebay for space stato brevissimo. In meno di tre anni il web business di Air Bed and Breakfast
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cresciuto esponenzialmente sia in qualit di servizi che in quantit di proposte, e permette di viaggiare in 7.117 diverse localit di 158 Paesi (dati dellottbre 2010). Solo che, oltre al posto sul famoso divano, ora si pu scegliere di soggiornare anche in tepee indiani, in caravan tipo figli dei fiori, in bungalow sugli alberi, e in splendide ville e castelli. La piattaforma consente di cercare alloggio in base al prezzo, al tipo di sistemazione e alla meta. Quindi, il viaggiatore si mette in contatto con il padrone di casa attraverso il sito, su cui sono pubblicati i profili degli utenti e le raccomandazioni degli altri viaggiatori. Per, il bello di Air Bed & Breakfast soprattutto il lato umano. Perch chi ospita, cos come chi ospitato, deve presentarsi con un dettagliato curriculum specificando gusti, preferenze culturali, passioni, motivazioni del viaggio. Cos, secondo il concetto da cosa nasce cosa, nella piazza virtuale si conosce gente, si scambiano opinioni, si stringono amicizie che potrebbero durare per sempre. Mission compiuta!

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All inclusive

arebbe scorretto mettere questo tipo di turismo tra le novit tout court. Tuttavia il suo inserimento in questo manuale appropriato perch il turismo all inclusive innegabilmente tornato sulla scena. Motore del turismo di massa con proposte economicamente molto allettanti, stata una formula supersfruttata negli anni Ottanta e Novanta sia dalle agenzie sia da viaggiatori e turisti dogni livello e tipo. Tutti ricordano gli spot del turista-fai-da-te che finiva sempre nei guai. Almeno finch non decideva saggiamente di affidarsi a un tour operator che risolveva i problemi e offriva serenit perch pensava a tutto: biglietti, hotel, auto, gite, trasferimenti, cibo, permessi, ingressi. Nella cifra finale era incluso tutto. Quei prezzi sempre pi bassi e onnicomprensivi hanno convinto a viaggiare anche i pi sedentari. Cos, allettati dalle offerte, si trovavano sullo stesso aereo, resort, bus il viaggiatore pretenzioso e il cafone senza pretese. Un connubio esplosivo che ha portato i primi a cercare soluzioni sempre pi personalizzate lasciando lall inclusive a chi si accontentava di un bungalow, un ricco buffet e una spiaggia. Poi ci sono stati gli attacchi terroristici del 2001, lo tsunami nel 2006, la crisi economica del 2008, e il turismo ha subito una grave battuta darresto. Per affrontare il momentaccio, la soluzione rispolverata dagli operatori, e in generale ben accolta dai viaggiatori, il ritorno alla formula tutto compreso dei villaggi-vacanze (tipo Club Med, www.clubmed.it) e dei pacchetti di viaggio. Limportante chiarire prima della partenza se sono inclusi solo trasporto, alloggio, bambini, o anche le attivit, lastice alla griglia e il calice di vino promessi. Cos i turisti non si sentono fregati e anzi fanno pubblicit, e le agenzie ricominciano a lavorare.

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Capitolo

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(Per staccare la spina)

Turismo gourmand (o Turismo culinario)

ttobre tempo di tartufi bianchi e vino novello. Chi ha fiuto parte per il Piemonte, per gustare al meglio gli aromi di stagione e, gi che c, per farsi un giro a Torino al Salone del gusto (www.salonedelgusto.it), fiera della gastronomia regionale, dove si possono assaggiare e scoprire tante eccellenze italiane. Per gli acquisti invece, il gourmet preferisce recarsi nel posto giusto. Compra il prosciutto a San Daniele del Friuli, il Parmigiano Reggiano a Borgotaro, la bufala in provincia di Salerno, e cos via da nord a sud, seguendo una mappa del Belpaese con le indicazioni doc, dop, igp, igt, stg al posto dei monumenti, e lelenco dei ristoranti consigliati sempre a portata di mano. Si sceglie dove andare in base alle prelibatezze di un posto, per arricchire il palato di nuove esperienze organolettiche seguendo i percorsi proposti da province e pro loco (di solito sono indicati con segnaletica stradale color marrone) e le insegne delle aziende che si contendono i passanti a suon di inimitabili gorgonzola, purissimi oli doliva extravergine, e pecorini di fossa stagionati secondo tradizione. E sempre pi spesso le aziende agrituristiche trattengono gli ospiti anche la notte, adibendo ali del cascinale o della tenuta a camere di charme, cos che al piacere della tavola si accompagni anche quello dellaccoglienza. Insomma, mai come oggi si viaggia per degustare, assaggiare, mangiare, scoprire sapori, talvolta pi volentieri che visitare musei e palazzi storici. Secondo la International Culinary Tourism Association (www. culinarytourism.org), la prima associazione del genere fondata nel 2003, il turismo gourmand ha come meta il raggiungimento di esperienze memorabili e uniche (ma non e non necessariamente pretenziose ed esclusive); e pu essere a pieno titolo considerato una sottocategoria del turismo culturale,
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mentre lagriturismo piuttosto assimilabile al turismo rurale. Il turista culinario infatti un viaggiatore raffinato, come sostiene Erik Wolf nel suo saggio Culinary Tourism:The Hidden Harvest (Kendall/Hunt Publishing, 2006). Il testo rivolto agli albergatori e agli operatori turistici, ma sono interessanti alcuni presupposti dellautore secondo cui Il cibo unattrazione, al pari di un museo. E conta nella scelta di una destinazione tanto quanto clima, paesaggio, monumenti, livello dellospitalit. Lattualissimo trend culinario del turismo si evince anche dal cresecente numero di corsi di cucina organizzati negli hotel di lusso e dalla dilagante moda di regalare cofanetti gourmand (Eatinerari, Smartbox, Boscolo Gift) che contengono buoni da spendere in un giorno o in un weekend nei santuari del gusto, siano essi ristoranti o zone geografiche tipiche. A sostegno di questo genere di turismo e per prevenire eventuali disorientamenti, vengono pubblicate ogni anno le guide di stimati critici gastronomici che aiutano a scegliere la miglior bottega per comprare il lardo a Colonnata e la fontina ad Aosta e i migliori ristoranti dove assaggiarli: Michelin (pi di 2.300 ristoranti, quasi 400 agriturismi), I Ristoranti dItalia dellEspresso; Touring Club Italiano (due guide: agli Alberghi e Ristoranti, 7.000 indirizzi, e ai Vini buoni), Osterie dItalia (1.700 indirizzi, Slow Food Editore) sono quelle con la miglior reputazione, equiparabili alle Lonely Planet e alle Guide Verdi dei turisti incalliti. Come lItalia, ci sono molti altri Paesi con eccellenze culinarie capaci di motivare un viaggio. Dal 1954, Galway, in Irlanda, ospita lOyster Festival (www. galwayoysterfest.com), mentre a Monaco c la duecentenaria Oktober Fest (www.oktoberfest.it): sei milioni di visitatori allanno e un portale (anche in italiano) che organizza il viaggio dalla prenotazione in hotel al posto a tavola nei 14 capannoni del pi grande festival della birra del mondo. La sbornia anche di folla assicurata. Nulla a che vedere con la vendemmia nella tenuta Espernay di Mot & Chandon (www.moet.com), dove per essere invitati bisogna chiamarsi Scarlett Johansson. Il resto dellanno per, chiunque pu visitare le cantine e degustare champagne con pochi euro.

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Nightlife tourism

er il popolo della notte ci sono i grandi classici, come Ibiza, Mykonos, Rimini, e ci sono le new entry: dal 2000 a oggi si sono avvicendate nella top ten del divertimento Catania, Valencia, Belgrado, Tel Aviv. Classifiche a parte, il viveur non ha mete esclusive, e per lui esiste solo una domanda da porre per decidere dove andare: qui la festa?. Se la risposta S, fa i bagagli e va ovunque la movida lo chiami. Giunti a destinazione, la vacanza tipo prevede che si dorma di giorno e che invece della colazione si faccia laperitivo al tramonto. Da l in poi, si procede da un chiosco a un ristorante, da un bar a una discoteca, al party sulla spiaggia fino allalba, quando ora di andare a letto. Non prima di aver consumato cappuccino e croissant caldo, come gli altri comuni mortali. Le trib dellhappy hour e dei disco tour, perlopi giovani, single e non necessariamente abbienti, non hanno mete fisse. Tempo e denaro permettendo, vanno dove il richiamo (e il numero di decibel) maggiore, isola o metropoli che sia, allinseguimento di feste e notti bianche. La stagione delle notti bianche europee cominciata nel 1997 a Berlino: levento era stato ideato per aumentare i turisti con musei, negozi e locali aperti 24 ore su 24, promuovendo le ore piccole come momento clou della giornata e della vita. Nel 2002 liniziativa fu adottata anche da Parigi e nel 2003 da Roma, che lanno successivo arriv per loccasione a un milione e mezzo di presenze. I numeri erano eclatanti e raccontavano unEuropa vibrante che non dormiva mai. Uno dei massimi esperti di vita notturna, aspetti sociologici compresi, Roberto Piccinelli, giornalista e scrittore, che dal 1997 cura e aggiorna la Guida al piacere e al divertimento (www.piacereedivertimento.com, Outline Edizioni, 2011) selezionando i luoghi del loisir in tutta Italia: club priv, meeting point, gossip club, art caf, show window, wine bar e show food dove darsi appuntamento per trascorrere una bella serata o, in trasferta, un weekend senza requie. Lannuario di Piccinelli appartiene alla categoria delle guide turistiche, perch, per stessa ammissione dellautore, propone una chiave di lettura contempo191

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ranea e realistica di alcune destinazioni come luoghi per trascorrere il tempo libero (e in senso lato la vacanza) allinsegna del divertimento. Cio con musica, drink e cocktail, bella gente. Del Nightlife Tourism fa parte lesordiente nicchia del Party Tourism. Che tale rester, perch gli altissimi costi rendono la pratica inaccessibile ai pi. Ecco come funziona: per festeggiare compleanni o altre ricorrenze si organizzano gala o rave in qualche amena localit, magari a Marrakech, oppure alle Maldive. Linvito il biglietto aereo, lappuntamento allaeroporto, due ore prima della partenza. Il festeggiato pensa a tutto, anche allhotel e ai pasti dei suoi ospiti per tutta la durata del soggiorno (2-4 giorni, di solito). Limpegno organizzativo ed economico non facciano pensare che tali imprese siano appannaggio esclusivo di Paris Hilton o Karl Lagerfeld. Il compleanno in trasferta oggi il massimo della sciccheria e assicura allevento un posto di riguardo nellagenda della mondanit. Chi se lo pu permettere lo fa.

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Spa Tourism

opo anni di stress, casi conclamati di workholics a ogni latitudine, ritmi di vita insopportabili e sufficiente denaro da spendere, alla fine degli anni Novanta arriva lantidoto: la vacanza total wellness! Lo slogan era promettente e allettava chiunque si riconoscesse in una delle categorie sopra elencate. e non cera meta turistica, storica o emergente, che non volesse approfittare del momento favorevole per identificarsi come spa destination, cio localit in cui lattrazione principale proprio il benessere di chi la visita. Chi non avrebbe apprezzato una settimana di relax a base di terme, cure cosmetiche, diete purificanti o dimagranti, cure olistiche e remise en forme? Statisticamente i casi di reticenza sono rarissimi. Sempre pi numerosi quelli pronti a partire al volo per staccare la spina. Dato il successo di pubblico, in pochi anni molti stabilimenti termali sono stati ristrutturati in stile minimal chic e rilanciati con la formula del Salus Per Aquam, scostandosi definitivamente dallimmagine di sanatori per malati mutuati. Insieme a "spa", appare sulle insegne la parola "resort", un connubio che prelude a piscine fumanti con cromo e musicoterapia, massaggiatori preparati nelle migliori scuole thailandesi, staff medici e ospitalit di lusso. Si parla sempre pi anche di destination spa, strutture spesso di lusso per soggiorni all inclusive da una a tre settimane, dove si sperimenta una full immersion nel benessere e si imparano le regole per una vita pi sana da applicare anche dopo la vacanza. Facciamo qualche esempio: sono destination spa i resort nati o ristrutturati negli ultimi ventanni nelle localit termali italiane (Fonteverde a San Casciano, le Terme di Saturnia, lAdler di Bagno Vignoni solo per citarne alcuni, ma la ricchezza italiana in tal senso straordinaria come si pu verificare sul sito www.federterme.it); gli hotel firmati dalle archistar sulle montagne svizzere (le Terme di Vals di Peter Zumthor, il Tschuggen Grand Hotel disegnato da Mario Botta, il Vigilius Mountain Resort a emissione zero di Matteo Thun); i centri per il benessere integrale e/o medico, come lEspace Chenot di Merano e i Bagni di Pisa, e quelli ayurvedici in Kerala (Somatheeram e Cgh Earth
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Experience Hotels), le scuole di benessere-bellezza-relax-lusso nelle Spa Island dei Six Senses Resorts & Spas. Dal 2000 in poi non c testata di turismo e sito di viaggi che non contempli la rubrica benessere, con monografie dedicate, articoli di Spa-safari in giro per il mondo per provare lultimo antidoto alla vecchiaia e il pi efficace elisir di lunga vita. Un miraggio che spinge fino allOutback australiano per sperimentare le cure aborigene, negli Onsen giapponesi ai piedi del monte Fujiyama, nelle beauty farm metropolitane pi allavanguardia nella ricerca medico-cosmetica. Per i fruitori del genere stato coniato il termine "spa-seeker" o "spa-goer" che allude alla ricerca incessante di nuovi centri in cui rigenerarsi. Gli spa-goer sono, a questo punto, degli esperti con tanto di decalogo comportamentale (Spa etiquette) e agenda aggiornatissima in base allobiettivo: bellezza, salute, relax. Gli indirizzi migliori si trovano su alcune directory che si sono guadagnate autorevolezza in materia www.lhwspas.com, www.johansens.com/ luxury-spas, www.spafinder.com, www.wahanda.com; sul numero di aprile di Cond Nast Traveler Usa e sul suo sito, concierge.com; sullannuario The Worlds Greatest Hotels, Resorts, and Spas del mensile Travel + Leisure e sul sito www.travelandleisure.com/ideas/spa-wellness che indica anche i resort appena inaugurati.

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Booze cruise

alvolta tradotto con viaggio della sbronza. Crociera durante la quale si pu bere alcol fino allo sfinimento. Si beve in grande quantit sui traghetti che fanno la spola tra i diversi Paesi del Baltico, cos come nei viaggi in nave dalla Gran Bretagna verso la Francia o il Belgio. Nel 2003 la rete tv britannica ITV ha trasnesso una miniserie televisiva chiamata appunto The Booze Cruise.

SSS (Sun, Surf, Sand)

on una e vera e propria tipologia di viaggio, con definizione e bibliografia di sostegno. Lacrostico arriva diretto dalle spiagge di California, Australia, Hawaii, dove tutti sanno cosa significa SSS: sun, surf, sand, cio sole, surf e sabbia. Difficile pensare a un cocktail pi allettante per chi intende la vacanza in modo attivo ed edonistico. Anche perch la formula si riferisce a localit esotiche, proverbialmente popolate di bellezze e fusti straordinari. Ragione per cui, spesso, una a caso delle tre S viene spesso indicata con sex!

Summer seeker

chi cerca lestate tutto lanno e concepisce il viaggio solo se alla meta attendono mare cristallino, spiaggia bianca, palme da cocco, sdraio. In valigia pochi pezzi indispensabili: infradito, pareo, crema solare. Quindi, pronti, partenza, via
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Da ottobre ad aprile si punta allestremo sud del mondo: Seychelles, Sudafrica, India, Cono Sur (Brasile meridionale, Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay), ecc. Per le mezze stagioni si prediligono le mete pi vicine allEquatore, dove fa caldo tutto lanno, mentre da maggio a settembre basta avere sottocchio la mappa dellemisfero boreale.

Island hopping

sland Hopping indica vacanza itinerante che prevede la visita di diverse isole pi o meno vicine tra loro. Per esempio, si pu fare nelle Cicladi, passando anche da Mykonos a Santorini, oppure ai Caraibi passando dalle Bahamas o navigando tra le British Virgin Islands. O ancora nellOceano Indiano tra gli atolli delle Maldive e le isole delle Laccadive, alle Seychelles, nel Mar Rosso. Con la garanzia di arrivare spesso in posti dove non sbarca nessun altro, almeno per quel giorno. Non c sempre bisogno di andare lontano, perch anche lItalia, un concentrato di ricchezze e bellezze turistiche, consente stupendi Island Hopping: per esempio, una delle vacanze di gran moda negli ultimi anni il giro in barca a vela tra le Eolie, sette isole diverse tra loro al largo tra la costa siciliana e quella campana, o nellarcipelago della Maddalena, spingendosi poi fino allAsinara da un lato e a Tavolara dallaltro. Consiglio: attenzione ai compagni di avventura, gli spazi sono piccoli, il contatto inevitabile e lo scontro anche, se non si va damore e daccordo. Se lesperienza positiva e saltare da unisola allaltra del mondo diventa una passione, si passa a unaltra categoria: si diventa cio turisti nautici, quelli che per muoversi hanno bisogno del mare e del vento. Il numero di porti e delle marine, in rapida crescita in tutto il mondo, dimostra che le conversioni sono gi numerose.
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Con chi partire

Abercrombie & Kent (www.abercrombiekent.com). Uno dei tour operator pi affidabili per chi ama i viaggi specialistici: turismo letterario, turismo rosa (Journeys for Women), Canal & River Cruise Tourism, familymoon e celebrazioni importanti, viaggi su misura e turismo estremo (www.akextremeadventures.com). Aboriginal Tourism (www.aboriginaltourism.com.au). Turismo aborigeno australiano al 100%, dalla guida al corso di didgeridoo. Aboriginal Tourism Association of BC (ATBC, www.aboriginalbc.com). Associazione canadese che organizza viaggi ed esplorazioni del British Columbia con il supporto e nelle strutture dei nativi. Africa Wild Truck (www.africawildtruck.com). Photo Tour, ma anche avventure e turismo responsabile in Tanzania, Kenya, Malawi, Zambia, Mozambico e Botswana. Air Bed and Breakfast (airbnb.com). Dal couchsurfing allaffitto di un intero castello. AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile, www.aitr.org). Promuove il turismo responsabile, favorendo la conoscenza, il coordinamento e le sinergie tra i soci. Albatros Top Boat (www.albatrostopboat.com). Cruise Tourism e Island Hopping organizzati o su misura nel Mediterraneo, ai Caraibi, nellOceano Indiano e nel Pacifico. Alcatraz Cruises (www.alcatrazcruises.com). Crociere nella baia di San Francisco, con sosta allex carcere di massima sicurezza. In stile Jail Chic. Alderan Viaggi (www.alderanviaggi.it). Con il programma 8 su 10 propone 10 itinerari da declinare in 8 modi diversi creando dei ponti ideali tra archeologia e architettura di un Paese, tra religione e costumi di un popolo, tra tradizioni e arti musicali o visive. Amici di Brera (www.amicidibrera.milano.it). LAssociazione ha iscritti appassionati darte e cultura che amano scoprire altri tesori fuori Milano. Potrebbe capitare anche un Veermer Tour, ma, pi in generale, il calendario dei viaggi prevede visite a mostre e masterpiece dei maggiori pittori, scultori, architetti della Storia, spesso del tipo Tourisme de Force. Azonzo Travel (www.azonzotravel.com). Viaggi estremi in Antartide sulle

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Con chi partire


tracce dei primi esploratori Scott e Amundsen, ma anche turismo natalizio nel Paese di Santa Claus (Lapponia), turismo su misura e turismo etnico. Azalai (www.azalai.info). Indicato per chi vuole approfondire il turismo etnico e scoprire popoli lontani e sconosciuti nel rispetto dei principi dellecoturismo. BCD Travel (www.bcdtravel.it). Business Travel con soluzioni personalizzate di travel management, organizzazione di eventi, congressi, viaggi Incentive, viaggi e vacanze di piacere dedicate ai dipendenti. Best Russian Tour (www.bestrussiantour.com/space). Turismo spaziale, dal training per cosmonauti al volo Zero Gravity. Anche avventure estreme, con esperienze di War Tourism: un giorno nellarmata russa e altre simili avventure militari. Boxwood Tours (www.boxwoodtours.co.uk). Garden Tourism di primavera nei giardini segreti della Gran Bretagna, in Toscana e, a maggio, in Giappone per la fioritura dei ciliegi. Bradipo (www.bradipotravel.com). Travel designer specializzato in turismo su misura. Bumrungrad International (www.bumrungrad.com). Visite e interventi medici per turisti che hanno seri problemi di salute (e non cosmetici). Bush Adventures (www.bush-adventures.com). Survival Tourism in Africa. Carlson Wagonlit Travel (www.carlsonwagonlit.com). Leader internazionale per Business Travel e ottimizzazione della gestione dei viaggi daffari. Cerresi Tours (www.bustravelcerresi.com). Teleturismo: per partecipare come pubblico alla Corrida. Ciao Romania (www.ciaoromania.com). Il Dracula Tour uno dei suoi itinerari (Kitsching). Chic Shopping Paris (www.chicshoppingparis.com). Scoprire Parigi con un esperto di tendenze e negozi. Per unesperienza di Shopping Tourism super trendy. Chirurgia e Vacanze (www.chirurgiaevacanze.com). Soggiorni per sottoporsi a mastoplastica additiva, rinoplastica, lifting e altri interventi di chirurgia estetica in Tunisia, con convalescenza in beach resort (turismo medico). Club Med (www.clubmed.it). Vacanze all inclusive e Cruise Tourism di lusso a bordo di un veliero a cinque stelle. Come Back Alive (www.comebackalive.com). War Tourism con esperienze estreme sui campi di battaglia: Liberia, Afganisthan, Colombia. Context (www.contexttravel.com). Walkskaping a tema (storici, archeologici, darte, gourmet, nella natura) e passeggiate-seminario di approfondimento per piccoli gruppi. Coopi (www.coopi.org). Progetti di sviluppo per volonturisti. Cosmetica Travel (www.cosmeticatravel.com). Viaggi in Tunisia per qualche taglia in pi di reggiseno, ventre piatto e viso senza rughe. Il pacchetto comprende anche il resort sulla spiaggia e visite archeologiche. Couch Surng (www.couchsurfing.org). Divani e dintorni: il Couch Surfing secondo i padri fondatori del genere.

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Con chi partire


Crociera Online (www.crocieraonline.com). Per organizzare crociere in tutto il mondo, scegliendo compagnie, rotte, prezzi. Darwin Viaggi (www.darwinviaggi.com). Viaggi responsabili e turismo sostenibile. Dream & Charme (www.dreamcharme.com). Viaggi in famiglia o per gruppi di amici su misura e altri servizi di conciergerie (dal charter allaffitto della villa extra lusso). Easyviaggio (ww.easyviaggio.it) Per acquistare online viaggi lastminute e low cost. Ef (www.eftours.com). Educational tourism e vacanze studio per imparare le lingue straniere. EGO Viaggi Idea (www.egoviaggidea.it). Per i Summer Seeker c il ricchissimo catalogo Aqua. Elation (www.elation.it). Concierge Travels+ Business Travel + MICE. Eliotropica Travelling (www.eliotropica.it). Organizza viaggi su misura per donne da sole, con i figli, con le amiche (turismo rosa). Equinoxe Viaggi (www.equinoxe.it). Vacanze in barca a vela (e a motore) con Island Hopping e spedizioni eco turistiche alle Galapagos. Eventi Motivazionali (www.eventimotivazionali.it). Eventi e viaggi esperienziali finalizzati al Team Building. Exotic Tours (www.exotictours.com.br). Agenzia di Rio de Janeiro che organizza Favela Tours. Trova anche biglietti per le partite di calcio, per Soccer Tourist improvvisati o sprovveduti. Expedia (www.expedia.it). Web-agency per turismatici avanzati. Experiment in International Living (www.experimentinternational.org). Per un anno scolastico allestero e altri viaggi a scopo educativo (Educational Tourism). Four Seasons Natura e Cultura (www.fsnc.it). Per farsi accompagnare in viaggio da naturalisti, biologi, geologi, storici dellarte, archeologi e guide turistiche di altissima esperienza. Spazia dallecoturismo al Walkskaping. Gabbiano Livingston (www.gabbianolivingston.com). Il clou dei suoi viaggi sono le traversate e le trasferte. Un esempio: lAfrica dallEgitto al Sudafrica in Cessna (Vacilando a cinque stelle). Garden Tour (www.garden-tour.com). Escursioni nei giardini privati e pubblici. Con la guida del paesaggista. Garden Visit (http://www.gardenvisit.com). Motore di ricerca per prenotare viaggi di Garden Tourism in tutto il mondo, dallAustria al Vietnam. Gea Way (www.geaway.it). Pellegrinaggi, itinerari biblici, mariani, sulle orme dei santi. Oltre ai turisti religiosi accompagna i cineturisti per giri felliniani di cinque giorni da Rimini a Roma. Gioco Viaggi (www.giocoviaggi.it). Specializzato in Cruise e River Cruise Tourism in tutto il mondo. Grandi Pellegrinaggi (www.grandipellegrinaggi.it). Turismo religioso in Guatemala, Messico, Turchia, Istaele, Russia, Polonia e altri percorsi di fede in qualunque posto

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del mondo, anche quelli meno conosciuti. Su richiesta, organizza anche funzioni religiose nei luoghi e nei giorni concordati. Gray Line (www.graylineneworleans.com/katrina.shtml). Disaster Tourism, a partire dallHurricane Katrina Tours. Gruppi archeologici dItalia (www.gruppiarcheologici.org). Volonturism presso gli scavi archeologici nei territori che appartennero allImpero Romano. Hamalia (www.hamalia.ua/Incomming/Tour_to_Chernobyl). Chernobyl e altri itinerari di Disaster Tourism. HRG (www.hrgworldwide.com). Business Travel a 360: dai viaggi aziendali allorganizzazione di congressi ed eventi in qualunque posto del mondo. Imaging In Italy (www.imaging-in-italy.com). Tour da mezza giornata in su per immortalare i monumenti di Roma e altri tesori italiani con la guida e i consigli di un fotografo del National Geographic Magazine. Impronte Viaggi (www.impronteviaggi.com). Photo Tour e safari fotografici in Tanzania, Ecuador, India. India and More (www.indiaandmore.com). Che si vada nelle incontaminate isole Lakkadive, a fare le cure Ayurvediche in Kerala o in ritiro spirituale nel Buthan o in Tibet, lattenzione sempre posta nel rispetto dei luoghi e dei popoli (ecoturismo e turismo etnico). Intercultura (www.intercultura.it). Da oltre cinquantanni promuove scambi scolastici ed esperienze interculturali. Grazie alla sua organizzazione, ogni anno, 1.500 giovani delle scuole secondarie vanno a vivere e studiare allestero. Il Sipario Musicale (www.ilsipariomusicale.com). Tour operator specializzato in turismo lirico. Per assistere a unopera nel tempio wagneriano di Bayreuth o al Concerto di Capodanno a Vienna, oppure allinaugurazione del Teatro alla Scala di Milano. Itinerari di giardini italiani (www.italiangardentour.com). Garden tourism in Italia e in Europa. I viaggi del sorriso (www.iviaggidelsorriso.com). Ha fatto dello Smile Tourism la sua ragion dessere: si viaggia per mettere a posto denti e bocca, ma non si riparte senza aver visitato monumenti e palazzi di Bucarest, sede della clinica odontoiatrica dove si realizzano gli impianti, e dintorni. Kel12 (www.kel12.com). Tourisme de Force. Nel senso che i viaggi proposti sono impegnativi e richiedono molta passione. In catalogo anche viaggi pi facili. King Holidays (www.kingholidays.it). I suoi clienti abituali sono i Business Traveller e chi deve organizzare viaggi incentive, convention e congressi (MICE). Kuoni (www.kuoni.it/concierge). Sportello Concierge per chi sceglie viaggi di alto livello, su misura e per le donne (turismo rosa). La Boscaglia (www.boscaglia.it). Viaggi a piedi nei parchi e nelle aree protette, senza fini sportivi e valorizzando laspetto terapeutico del camminare. Anche per i primi passi di Walkskaping.

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La Riviera dei Sogni Travels (www.larivieradeisogni.com). Viaggi di gruppo per la terza et in Liguria (Grey Tourism). Anche turismo religioso. Legambiente (www.legambienteturismo.it). Proposte di ecoturismo rigoroso e istituzionale. Literary Travel (www.literarytraveler.com). Solo viaggi a tema letterario. Lunaria (www.lunaria.org). Esperienze di volontariato internazionale, scambi culturali e vacanze per imparare nel campo delleducazione non formale: clownerie per linclusione sociale e acting conflict per la non violenza nelle metropoli. Maurizio Levi (www.deserti-viaggilevi.it). Viaggi nei deserti alla scoperta di popoli e culture. Anche turismo etnico, con molta attenzione eco. Onirikos (www.onirikos.com). Tutto per il turismo su misura. Anche Business Travel, weddingmoon e shopping tourism (con personal shopper, mai in torpedoni diretti agli outlet). Opera Romana Pellegrinaggi (www.jospfest.com). Turismo spirituale istituzionale ( unattivit del Vicariato di Roma). A giugno organizza il festival Journeys of the spirit. Orient Express (www.orient-express.com). River Cruise Tourism sui canali francesi e in Myanmar. E viaggi per imparare a: cucinare, a rilassarsi, a dipingere, a praticare tai chi e yoga. Paris Running Tour (www.parisrunningtour.com). Sightjogging a Parigi: si pu scegliere tra rive gauche e rive droite della Senna o lungo i canali. Photo Mozzati (viaggi.photomozzati.com). Tourisme de Forcenella sua migliore accezione: pi che viaggi, sono corsi di storia dellarte con lezioni sul campo. Polaris (www.polarisviaggi.it). Per Nightlife Tourist alle prime armi che vogliono provare una Notte Rosa a Rimini. Pro Crea (www.procrea.ch). Centro di fecondazione assistita a Lugano. Con organizzazione del soggiorno durante le terapie e consigli di piacevole permanenza. Pronto Tours (www.prontotours.com). Per gli appassionati di teleturismo, ci sono i Rivombrosa Tour, (www.rivombrosa.com). Anche viaggi incentive e Business Travel. Quiiky (www.quiiky.com). Resort, itinerari, mete su misura di turisti LGBT. RSVP Vacation (www.rsvpvacations.com). Crociera per soli uomini o sole donne (LGBT Tourism). Russia Travel (www.russia-travel.ws/). Nella categoria Extreme Tourism, si trovano programmi dedicati ai viaggiatori pi audaci, come il diving nel lago ghiacciato di Valdai. SeiViaggi (www.seiviaggi.it, tel. 0393900274). Per crociere sui rompighiaccio e spedizioni artiche nel Nord Europa, dove si trova anche Rovaniemi, il paese di Babbo Natale, prima meta del turismo natalizio. Sentieri di Nuove Esperienze (www.nuove-esperienze.it). Itinerari per chi vuole sperimentare il Vacilando: per loro ci sono i 9.000 chilometri lungo la ferrovia Transiberiana

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e il Gran Tour siberiano attraverso il circolo polare artico. Servas International (www.servas.it). Programmi di educazione alla pace e allo scambio culturale (Educational Tourism) Southside (www.southsideviaggi.com). Australia in tutte le versioni e direzioni, compresa la rotta sulla Via dei Canti, per sperimentare il turismo a tu per tu con gli aborigeni. Space Adventures (www.spaceadventures.com). Lunar Mission e altre esperienze di turismo spaziale. Storm Chasing Adventure Tours (www.stormchasing.com). Weather Trips di 7 giorni con caccia al tornado in Texas, Nebraska e Alabama. Strabo Tours (www.phototc.com). Trenta professionisti guidano Photo Tour in tutto il mondo con workshop di fotografia naturalistica, ritrattistica, ecc. Team Building & Incentive (www.eventmedia.it). Viaggi e pacchetti studiati per Team Building. Terremobili (www.terremobili.com). Itinerari a met tra il turismo emozionale, con mappe create ad hoc per scoprire le mete sotto una luce nuova, e il turismo letterario con incontri con i fondatori delle guide Lonely Planet e con scrittori che invitano a scoprire i loro luoghi reali e immaginari. TO Associati (www.toassociati.com). New Age e Spa Tourism, sempre in chiave responsabile. Touring Club (www.touringclub.it). Dalleditore di alcune delle pi famose dItalia, anche viaggi, villaggi e vacanze eco. Tucano Viaggi Ricerca (www.tucanoviaggi.com). Si visitano ecosistemi intatti, remoti villaggi rurali ed etnie dalle tradizioni secolari per scoprire regioni trascurate dai grandi flussi turistici (turismo etnico). Anche microvacanze personalizzate e crociere a bordo di velieri e rompighiaccio. Turismo dentale (www.turismodentale.it). Smile Tourism completo di consulto preventivo a Bologna, Roma, Reggio Calabria, organizzazione viaggio e intervento a Bucarest. Travelgay (www.travelgay.it). Crociere, settimane bianche, corsi di lingua, weddingmoon, tutto rigorosamente gay (LGBT). United Nations Volunteers (www.unv.org). Volonturismo con progetti umanitari in tutto il mondo. A partire da Haiti post terremoto. Urban Gentry (www.urbangentry.com). Londra per insider e per chi vuole sperimentare pi viaggi in una sola volta: Archi Tourism, Shopping Tourism nei quartieri trendy o del vintage, Flea Market Tourism per mercatini e mercati delle pulci, turismo gourmand ed esperienze di urbsturismo. Uvet-Amrican Express (www.uvetamex.com). Nato come joint venture tra Uvet Viaggi Turismo e American Express, lo specialista italiano del Business Travel, assistendo le aziende anche con strategie di razionalizzazione e risparmio delle spese di

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viaggio. Venere (www.venere.com). Soggiorni e voli cercati e acquistati sul web (Turismatica doc). Viaggi di Architettura (www.viaggidiarchitettura.it). Architour guidati da professionisti, designer, docenti universitari in tutto il mondo. Viaggi In Avventura (www.viaggiinavventura.it). Viaggi a contatto con luoghi e popoli fuori dalle rotte classiche del turismo cercando. Tra neo vagabonding, turismo etnico e turismo estremo. Viaggi dellElefante (www.viaggidellelefante.it). Ecoturismo di lusso con il brand Ecoluxury (www.ecoluxury.com) e turismo slow nei parchi letterari dItalia. Viator (www.viator.com). Per gli appassionati di Disaster Tourism, c il Post Hurricane Katrina Tour. Virgin Galactic (www.virgingalactic.com). Viaggi in orbita e turismo spaziale. VolunTourism (www.voluntourism.org). Motore di ricerca per orientarsi tra le associazioni e circa diecimila progetti di Voluntourism ed Educational Tourism nel mondo. La scelta davvero ampia, e spazia dal volonturismo con gli animali, con comunit emarginate, negli Usa e nel resto del mondo. Voyages Illumination (www.voyagesillumination.com). Viaggi spirituali e New Age Tourism per scoprire lanima di popoli lontani. Il viaggio include lincontro con il rappresentante religioso della comunit visitata: il derviscio, loracolessa, il monaco, la guaritrice. Voyageurs du Monde (www.vdm.com). Viaggi individuali, per due, per famiglia, per amici, da studiare con la collaborazione di 177 consulenti, ciascuno specializzato in destinazioni e tipologie diverse. La sede principale (magnifica) a Parigi: si chiama Cit de Voyageurs (50 Rue Sainte-Anne), nella zona della Borsa, e merita una visita anche senza prenotare la vacanza (di sicuro si esce con la voglia di farlo!). In vendita guide, mappe, libri geografici, accessori di viaggio e unesposizionevendita di oggetti provenienti da ogni luogo del mondo. Wep (www.wep-italia.org). Soggiorni linguistici, programmi scolastici ed esperienze di Job & Travel: soggiorni in fattoria, stage in azienda, volontariato ecologico, au pair, protezione degli animali selvaggi, volontariato, corso di lingua & volontariato. Wwoof (World wide opportunities on organic farms, www.wwoof.org). Si lavora nelle aziende agricole in cambio di ospitalit. Per volonturisti bio. Youth Action for Peace Italia (www.yap.it). Campi internazionali di lavoro per promuovere la pace sostenibile nel mondo attraverso la mobilit giovanile. Zingarate (www.zingarate.com). Motore di ricerca per cercare online offerte di viaggi low cost.

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AA.VV., Annuario spacci, (www.guidaspacci.it) AA.VV., Dove vado con 100 Euro, Milano, Morellini Editore, 2010 AA.VV., City Guide Wallpaper London, Phaidon, 2006 AA. VV., Film + Travel Europe: Traveling the World through your favourite Movies, New York, Museyon Guides, 2009 AA.VV., Guide Low Cost, Milano, Morellini Editore; 11,90 AA.VV., Guida Michelin, Michelin, 2011; 23 AA.VV., Guide Verdi, Milano, Touring Club Italiano; AA.VV., Guide Whaiwhai,Vicenza, editore Log607 AA.VV., Itinerari dAutore, Torino, EDT-Lonely Planet AA. VV., Lonely Planets Ultimate Experiences for a Lifetime, Londra, Oakland, Victoria, Lonely Planet Publications, 2009 AA:VV., Lonely Planet. 1000 viaggi straordinari. Dai pi classici ai pi stravaganti, Torino, EDT, 2010 AA.VV., My Local Guide,Venezia, Edizioni Lightbox AA.VV., Lunedimiele, Milano, Guidemoizzi, 2010 AA.VV., Osterie dItalia, Torino, Slow Food Editore AA.VV., Paris secret, Parigi, Gallimard, 1998 AA.VV., Passeggiate in Citt, Milano, Magazzini Salani, 2007 AA.VV., Piemonte. Donna in viaggio, DeAgostini, 2007 AA.VV., Slow Guides, Bucks, Bradt Travel Guides, 2010 Aime, Marco, Lincontro mancato. Turisti, nativi, immagini, Torino, Bollati Boringhieri, 2005 Anthony, Rachael, Henry Jol, The Lonely Planet Guide to Experimental Travel, Melbourne-Oakland-Londra, Lonely Planet Publications, 2005 Aug, Marc, Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernit, Milano, Eleuthera, 1993 Aug, Marc, Disneyland e altri nonluoghi, Torino, Bollati Boringhieri, 1999 Bellisario, Michaela K., Guida turistica per fashion victim, Milano, Morellini, 2008 Bennett, Colin Teoria e pratica del viaggio nel tempo. Come risalire alle proprie vite precedenti, Roma, Hermes Edizioni, 1987 Biondillo, Gianni, Monina, Michele, Tangenziali. Due viandanti ai bordi della citt, Parma, Guanda, 2010 Bindloss Joseph, Hindle Charlotte, Fletcher Matt, The Gap Year Book: The Definitive guide to Planning and Taking a Year Out, Lonely Planet Publications, prima edizione 2003 Bocconi, Andrea, Viaggiare e non partire, Parma, Guanda, 2005 Brizzi, Enrico, Il pellegrino dalle braccia dinchiostro, Milano, Mondadori, 2007 Browne, Catherine, The Sims 3. Travel Adventures Expansion Pack, Terni, Multiplayer Edizioni, 2009 Bruno, Giuliana, Atlas of Emotion. Journeys in Art, Architecture, and Film,Verso, 2002

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Finito di stampare nel marzo 2011 presso Grafiche Pulsar Srl - Lodi (LO) - Italia

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