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Atomi in molecole non polari possono avere una distribuzione di densità di carica elettronica non

simmetrica temporaneamente generando così un dipolo temporaneo

Appena atomi da differenti molecole (come un farmaco ed un recettore) si avvicinano i dipoli temporanei
di una molecola inducono opposti dipoli nella molecola che si avvicina

Avviene così un’interazione intermolecolare nota come forza di Van der Waals

Queste deboli forze universali diventano significative soltanto quando c’è uno stretto contatto
superficiale di atomi, perciò quando c’è una stretta complementarietà molecolare numerose interazioni
atomiche (ciascuna contribuisce al ΔG° per ~ -0.5 Kcal/mol) avvengono e possono dare un significativo
contributo al legame farmaco-recettore 

Le forze di Van der Waals sono anche chiamate forze di dispersione di London e derivano dalla
polarizzazione che le vibrazioni interne degli atomi causano con la formazione di dipoli temporanei

Queste polarizzazioni causano una distorsione della nuvola elettronica che circonda gli atomi facendo
nascere una attrazione tra la carica positiva del nucleo di un atomo e la carica negativa della nuvola
elettronica dell’altro

I dipoli temporanei sono differenti dai dipoli permanenti che si formano tra due atomi legati tra loro e di
massa diversa come C-O, C-N, N-H etc

L’entità di una singola forza di Van der Waals è piccola individualmente ma può rappresentare
un’importante fattore di legame nei composti ad alto peso molecolare

L’anello aromatico è piano e consente contatti molto stretti così che un legame di Van der Waals di 0.5
Kcal/mol per ciascuno dei sei atomi di C costituisce una forza di legame importante 

L’anello benzenico presente in molti farmaci dà un contributo notevole all’affinità della molecola per
recettori che abbiano corrispondenti regioni planari

Poichè le interazioni non covalenti sono generalmente deboli la cooperazione di diverse interazioni
deboli può produrre una forte interazione
Dal momento che possono essere coinvolti numerosi e differenti tipi di interazioni può risultare una
selettività nell’interazione farmaco-recettore

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