Sei sulla pagina 1di 7

AUTOREGOLAZIONE

Emozioni hanno un ruolo cruciale nel coordinare le attività della mente.


Per comprendere come il Se emerge dall’interfaccia cervello relazioni bisogna capire
le modalità con cui le emozioni vengono vissute e modulate.
Le relazioni di attaccamento hanno un ruolo cruciale nella regolazione del Se.
Comunicazioni intime con le figure di attaccamento permettono una risonanza degli
stati della mente che si regolano reciprocamente, mancanza di sintonizzazione porta
a disregolazione.
Verso la fine del primo anno di vita la regolazione diadica viene sostituita con forme
di autoregolazione assistita, in cui il caregiver aiuta il bambino a incominciare a
modulare in modo autonomo i propri stati della mente. Con la maturazione delle
strutture cerebrali nella fase prescolare diventano poi possibili livelli di
autoregolazione sempre piu articolati.
Una regolazione delle emozioni ottimali permette alla mente di interagire con
l’ambiente in modo elastico e in tale capacità potrebbe avere un ruolo centrale la
flessibilità di risposta mediata dalla corteccia prefrontale(integrazione neurale
collegando input differenziati).
Stati di disregolazione emotiva possono essere considerati come l’esito della
compromissione di questa capacità di organizzare risposte flessibili ed adattive nei
confronti del mondo interno ed esterno.
Allo sviluppo di pattern di disregolazione ripetitivi possono contribuire fattori
costituzionali, esperienze interpersonali e interazione tra queste due componenti.
Molte patologie psichiatriche possono essere considerate disturbi
dell’autoregolazione.
D. umore in cui lo stato emozionale è altamente disregolato, d. ansia l’incapacità di
regolare gli stati della mente può portare ad un’eccessiva sensibilità nei confronti
degli stimoli ambientali.
Anche se l’origine della disfunzione risiede in particolari circuiti neurali, per aiutare il
pz ci sono interventi mirati a vari livello di funzionamento che includono cervello,
corpo e relazioni interpersonali. EX bipolsre training di consapevolezza e
attenzione focalizzata che può attivare circuiti neurali di autoregolazione.
Forme di disregolazione e compromissione delle capacità di autoregolazione si
assistono in forme di attaccamento insicuro: disorganizzati bimbi imparano a
rispondere a condizioni di stress con una diassociazione con restrizione nei flussi di
energia, informazioni e stati della mente.

BASI REGOLAZIONE EMOZIONI


Il cervello umano ha sviluppato una rete di circuiti che partecipano alla modulazione
dei suoi stati di arousal. La natura di questi processi di regolazione può variare da
individuo a individuo ed essere influenzata da fattori costituzionali e da meccanismi
di adattamento a esperienze passate.
Temperamento= sensibilità all’ambiente, intensità risposte emozionali, umore
complessivo di base, regolarità dei cicli biologici, tendenza all’approccio o al ritiro in
situazioni nuove.
Il temperamento del bambino può evocare un certo tipo di risp nei genitori che
possono rinforzare ulteriormente le predisposizioni neurali del bambino.
Diff individuali nelle capacità di regolazione delle emozioni partecipano il
temperamento, relaz di attaccamento, fattori esperenziali.
Capacità di regolazione riflettono le capacità del cervello di modulare il flusso di
attivazioni all’interno dei suoi circuiti e di modificare le varie componenti dei
processi emozionali. L’auto-organizzazione della mente dipende in gran parte
dall’autoregolazione degli stati emozionali. Attraverso la modulazione delle
emozioni la mente regola energia e processing delle informazioni.
INTENSITA’
L’elaborazione delle info si basa sulle attività dei sistemi di valutazione ed arousal,
che possono rispondere agli stimoli con differenti gradi di intensità. Il cervello
sembra essere in grado di variare l’intensità delle sue reazioni variando il numero
dei neuroni attivati e la quantità di NT secreti in risposta ad uno stimolo.
Livelli di intensità con cui rispondiamo dipendono da persona a persona e possono
essere determinati da fattori costituzionali e da esperienze passate. Intensità
risposte emozionali sembra essere correlata ad un’attivazione frontale bilaterale.
Esperienze nei bambini possono influenzare direttamente l’intensità e valenza delle
attivazioni emozionali. (ex genitori depressi: assenti le esperienze di condivisione di
stati emotivi positivi, che può incidere negativamente su sviluppo delle capacità di
tollerare e apprezzare stati emotivi intensi).
Intensità risposte emotive può essere mascherata, intensità più alte sono i momenti
in cui abbiamo più bisogno di altri, ma se non veniamo compresi questo porta a
comportamenti di ritiro. In questi casi dobbiamo accettare la vulnerabilità e
l’inevitabile disconnessione con altri, che ci può permettere di riparare queste
rotture e a gestire questi livelli di intensità.

SENSIBILITA’
Ognuno ha una soglia di sensibilità caratteristica, un livello minimo al di sotto del
quale stimoli e sensazioni non producono nessuna attivazione dei sistemi di
valutazione. Anche questa caratteristica è influenzata da fattori costituzionali,
esperienze del soggetto e dallo stato della mente.
Esperienze recenti possono determinare variazioni della sensibilità contesto-
specifiche. Il ripetersi di certe esperienze emotivamente intense può portare ad
alterazioni croniche del grado di sensibilità.
Alterazioni precoci dei circuiti e dei meccanismi di regolazione epigenetica in regioni
cerebrali implicate nella risposta allo stress e nei processi di valutazione possono
quindi avere effetti negativi rilevanti sui meccanismi che influenzano direttamente le
esperienze emotive e la regolazione delle emozioni e talvolta non sono reversibili. E’
però possibile cercare di cambiare le valutazioni specifiche iniziali della fase di
eccessivo arousal generale.

SPECIFICITA’
Specificità della valutazione influenza la differenziazione degli stati emozionali
primari in emozioni fondamentali e le differenze individuali nei meccanismi e nei
parametri di valutazione possono influenzare la natura generale dell’umore e della
personalità. Specificità di questi processi può dipendere da diversi fattori legati
all’interpretazione dello stimolo o per il raggiungimento di un obiettivo o per il
significato dato all’evento.
La specificità di un’esperienza emotiva è prodotta da complessi meccanismi di
valutazione, che vengono attivati selettivamente in risposta ad uno stimolo.
Lo sviluppo di processi valutativi dipende da fattori costituzionali e dalla nostra
storia di interazioni sociali e da cultura.
Specificità crea significati personali e unici, x l’unicità di combinazioni tra processi
interni ed esterni, infatti una stessa emozione di base si presenta ogni volta con
caratteristiche differenti.
Processi di valutazione ed arousal creano un profilo neurale di attivazione, uno stato
della mente, che a sua volta influenza i successivi processi di valutazione ed arousal.
Circuiti valutazione attribuiscono agli stimoli significati precisi producendo
comportamenti appropriati, continuano in oltre a valutare il significato di queste
attivazioni iniziali mentre vengono elaborate emozioni più definite.
Sistemi di valutazione hanno una base genetica e possono imparare da esperienze
passate, processi emozionali favoriscono l’apprendimento.

FINESTRE DI TOLLERANZA
Margini entro i quali gli stati emozionali di diversa intensità possono essere
processati senza compromettere il funzionamento del sistema. Stati di arousal che
superano i limiti della finestra di tolleranza possono generare pensieri e
comportamenti disorganizzati.
Parti della regione mediale della corteccia prefrontale sono coinvolte attivamente
nel determinare come valutiamo il significato degli eventi e manteniamo un
equilibrio nella nostra vita emozionale.
Le funzioni integrative della corteccia prefrontale, al cui sviluppo partecipano
genetica + esperienze, possono svolgere un ruolo centrale nel coordinare e
bilanciare le attività sottocorticali che generano le emozioni con le attività corticali
correlate al pensiero e alla riflessione.
L’ampiezza delle finestre di tolleranza può inoltre variare in funzione dello stato
della mente, della valenza emozionale specifica e del contesto sociale in cui
l‘emozione è generata.
All’interno della nostra finestra di tolleranza la mente continua a funzionare bene,
mentre all’esterno di esso le funzioni della mente sono compromesse. Questo è
spiegato in termini di attività del SNA simpatico e parasimpatico. Quando si ha
un’attivazione simultanea dei 2 sistemi si genere una sensazione interna di perdita
di controllo: funz cognitive superiori sono compromesse, circuiti prefrontali che
collegano questi processi ai centri delle aree limbiche sono bloccate e il pensiero
razionale è impossibile. Stati della mente che superano i margini delle finestre di
tolleranza le capacità di flessibilità di risposta sono minime e prevalgono risposte
automatiche, tra queste anche l’autoregolazione delle emozioni.
La mente genera attività non organizzate che possono rinforzare il pattern
maladattivo portando a disregolazione emozionale.
Limiti della finestra di tolleranza sono influenzate anche da condizioni fisiologiche
contingenti, come la fame che ci rende particolarmente irritabili e quindi vulnerabili.
Anche la storia esperenziale ha un’ influenza, caregiver non presente x bimbo porta
a mancato sviluppo di capacità di calmare gli stati emotivi e riduce i limiti di
tolleranza. Quando i limiti vengono superati il risultato è una sensazione di perdita
di controllo fortemente disorganizzante. Infine la finestra di tolleranza dipende dagli
stati della mente, infatti se siamo stanchi i nostri limiti di tolleranza potrebbero
diminuire. Quando l’intensità di uno stato di arousal supera i limiti della finestra di
tolleranza, la mente può essere sommersa da un’ondata di emozioni che coinvolge
una serie di processi, da pensiero relazionale a comportamento sociale e che può
travolgere anche la coscienza.

PROCESSI DI RITORNO
Consentono di imparare a riconoscere i propri limiti, a identificare momenti critici in
cui gli stati della mente diventano troppo intensi tanto da non permetterci di
pensare razionalmente. Questi processi di ritorno tramite consapevolezza
dell’accaduto ci permettono di rimetterci in sesto.
Anche essi dipendono dalle diff individuali e sono influenzati da genetica,
esperienze, natura e contesto dello stato specifico.
Per uscire da un certo stato di elevata intensità, la mente deve ridurre gli effetti
disorganizzanti prodotti da un particolare episodio di arousal emozionale. Può
avvenire attraverso processi fisiologici di base, in cui i meccanismi di valutazione
riportano i meccanismi di valutazione entro margini tollerabili diminuendo
l’intensità dello stato di arousal e limitando il n circuiti e di gruppi neuronali.
Possono anche essere riattivate le funzioni corticali che consentono processi
metacognitivi di riflessione e controllo degli impulsi.
In coloro che hanno finestre di tolleranza molto ristrette, continui sforzi per
controllare i propri comportamenti/reazioni, possono influenzare la loro personalità
e il modo di porsi in relazione con altri e con il mondo, diventando schiavi
dell’instabilità emotiva.
In assenza di processi di recupero efficaci momenti di arousal molto intensi possono
trasformarsi in stati di disorganizzazione prolungati che possono essere pericolosi
per noi e per altri.
Capacità di rientrare nei limiti della tolleranza permette a processi di auto-
organizzazione del sistema di riprendere un flusso di stati che si muovo in modo
equilibrato; sistema diventa adattivo e si sintonizza su variabili interne ed esterne in
modo più flessibile.
Buone strategie per favorire queste capacità sono dirigere i flussi di energia e info
della mente secondo nuove modalità, utilizzare tecniche di rilassamento e rinforzare
capacità metacognitive.
ACCESSO ALLA COSCIENZA
Il se conscio è solo una minima parte delle attività della mente, esso è creato da
processi inconsci e dall’associazione selettiva di questi processi in un’entità chiamata
coscienza. Grazie ad essa i processi collegati alla coscienza possono essere
manipolati e alterati intenzionalmente, con lo scopo di generare risposte più
adattive. Training di consapevolezza ci aiutano a prestare attenzione alle nostre
esperienze sensoriali. Essere consapevoli permette di scegliere, cambiare, la
manipolazione strategica, condivisione di info con altri.
Coscienza è legata all’attenzione e alla WM, che permette autoriflessione e scelte
cognitive. Permette processi di autoriflessione e scelte cognitive, intenzioni
personali e comportamenti strategici.
La coscienza non è necessaria per l’elaborazione di processi emozionali, ma per
l’outcome dei processi emozionali, in modo da rispondere in maniera adattiva e
flessibile.
Coscienza può coinvolgere un’associazione funzionale di attività cerebrali generate
da gruppi neurali distinti; è connessa all’attivazione nella WM di rappresentazioni
che sono state collegate attraverso il sistema talamo-corticale e corteccia
prefrontale-laterale.
Ruolo della coscienza nella regolazione delle emozioni influenza l’outcome
dell’elaborazione emozionale: permette autoriflessione, che a sua volta permette la
mobilizzazione di pensieri e comportamenti che facilitano il raggiungimento di
obiettivi con l’acquisizione di nuovi livelli di integrazione.
Coinvolta in 2 aspetti basilari della regolazione delle emozioni: modulazione flussi di
energia all’interno del cervello e alterazione adattiva dei processi di elaborazione
delle info.
Nei bambini la maturazione delle funzioni metacognitive inizia entro il 2° anno,
permette di collegare differenti rappresentazioni della memoria nell’ambito
dell’esperienza del momento, che permette lo sviluppo di nuovi livelli di
autoregolazione.
I processi di valutazione portano all’attivazione dei gruppi neuronali distinti nella
creazione di un determinato stato della mente; partecipazione coscienza a questo
insieme di attivazioni permette il reclutamento di altri processi, manipolazione di
rappresentazioni, creazione di nuove associazioni all’interno della WM e ci permette
di elaborare risp più adeguate x il raggiungimento obiettivi.

Potrebbero piacerti anche