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Dott.

ssa Laura Salvo


Psicologa - Psicoterapeuta
Docente APRA
Ricercatrice ITCI
Ciò che proviamo nell’interiorità della nostra
vita soggettiva, viene intensamente forgiato
dal nostro senso di appartenenza, dai legami
che abbiamo costruito nel mondo.

Gli studi dimostrano che una rete di sostegno


sociale diventa predittore della: salute
mentale, fisica e della felicità.
La mente non coincide soltanto con l’attività
cerebrale, ma è incorporata e quindi
connessa con tutto ciò che accade
interiormente ed esteriormente.

Ciò che ci permette di sentire sono le emozioni


che danno colore alla vita, sia quelle positive
che quelle negative.
Il sentimento è ciò che ci connette con le cose
e con le persone.
Il Sé trae origine dalla nostra mente e definisce
la nostra identità, che si nutre dall’esperienza
soggettiva.
Dalla relazione interpersonale emerge il Sé
relazionale e dalla connessione tra il nostro
Sé interiore, il Sé relazionale ed il pianeta
emerge l’inter-Sé.
Il senso relazionale trae origine dall’esperienza
e diventa conduttore di flussi di energia e
informazioni tra noi e l’altro costruendo
relazioni significative.
Ciò che consente di dare stabilità e chiarezza
alla nostra persona è la riflessione, che ci
permette di essere consapevoli di tutto ciò
che accade.

Essere in uno stato di consapevolezza mindfull


significa riuscire a monitorare con stabilità
qualunque cosa accada, nel momento in cui
accade.
Esiste una differenza tra osservare e sentire.

Quando si apre la consapevolezza al sentire si


diviene un canale conduttore che convoglia il
flusso di qualcosa verso la nostra
consapevolezza.

Ciò dipende dalla nostra capacità attentiva e


dalla soglia di attivazione.
L’osservazione è la via per essere testimoni e
poi diventare narratori di un’esperienza.

Un’esperienza diventa nostra quando la si


narra dopo averla osservata ed esserne stati
testimoni.
Per diventare consapevoli è importante essere
gentili con se stessi, perché questo aiuta la
riflessione.
L’intenzione gentile è uno stato della mente
che motiva alla sollecitudine verso l’altro e
che pone le basi a livello emotivo e
intellettivo per essere empatici e
compassionevoli nella vita.
E’ importante evidenziare che :
la risonanza empatica senza differenziarsi dalla
sofferenza altrui porta al burn-out.
E’ fondamentale aver sviluppato una sana
resilienza per differenziarsi dall’altro.
L’intenzione gentile favorisce l’emergere di
processi mentali caratterizzati
dall’integrazione mentale, come la
preoccupazione empatica e la compassione.

Allenando le reti neurali della gentilezza


rafforziamo le connessioni e facciamo in
modo che questi stati in cui ci siamo
esercitati diventino tratti di gentilezza nella
nostra vita
Ciò che si crea nel momento può essere
rafforzato nel tempo con la pratica.

Essere gentili e compassionevoli nel rapporto


con noi stessi e con gli altri aumenta
l’integrazione nel cervello e il benessere
nella vita.

Gli stati di integrazione diventano tratti di


salute.
La gentilezza può essere definita come rispetto
e sostegno delle reciproche fragilità.

Gentilezza e amore sono fonti profonde di


resilienza e coraggio dentro di noi e fra noi.

Sono azioni gentili quelle che vengono


compiute senza aspettarsi nulla in cambio.
La salute delle nostre esistenze dipende
dall’amore presente nelle nostre relazioni.
L’amore in una relazione favorisce lo sviluppo
ottimale dell’integrazione cerebrale,
consentendo un funzionamento coordinato
ed equilibrato del cervello, rafforzando il
senso del proprio benessere.
Empatia compassione e gentilezza sono aspetti
fondamentali di uno stato della mente
caratterizzato dall’amore.
L’amore è un tratto della vita sana!
Ciò che aiuta a crescere in consapevolezza è:
La capacità di riflessione che è il cuore
dell’intelligenza emotiva e sociale.
Ciò ha inizio dalla capacità che abbiamo di
porre l’attenzione sul nostro mondo interno.

E’ molto importante essere comprensivi verso


se stessi per non farsi distrarre da stimoli
esterni.
E’ importante focalizzare l’attenzione su di Sé
in quanto aiuta a diventare padroni di Sé.

Essere aperti a qualsiasi cosa emerga significa


abbandonare le proprie aspettative e avere un
atteggiamento di maggiore ricettività e
accettazione verso ciò che sta effettivamente
avvenendo nel momento.
L’osservazione è la capacità di prendere le
distanze da un’esperienza, di prendere nota
del quadro d’insieme degli eventi senza
rimanerne travolti.
L’osservazione stimola ad acquisire
consapevolezza, divenendo osservatori
attivi della nostra vita, consente di
conoscere senza essere risucchiati dalle
cose.
L’obiettività amplia la capacità di
osservazione.
Apertura, osservazione e obiettività
stabilizzano la “lente obiettivo” della
mindsight che consente di cogliere i flussi di
energia e informazione con maggiore
chiarezza, profondità e dettaglio, aiutando ad
avere una vita piena ed integrata.
La mente indica il nucleo fondante
dell’esperienza di essere vivi, che comprende:
➢ Emozioni
➢ Intuizioni
➢ Pensiero
➢ Memoria
➢ Attenzione
➢ Consapevolezza
➢ Intenzione
➢ Motivazione all’azione
La mente è dentro di noi e tra di noi, e possiede
quattro dimensioni fondamentali:
1. Coscienza che è sia l’esperienza soggettiva di
essere consapevoli, sia tutto ciò di cui siamo
effettivamente consapevoli. La coscienza
comprende sia gli oggetti del conoscere, i
conosciuti e il conoscere.
2. Esperienza soggettiva è la qualità sentita della
vita mentre viene vissuta. Si può prendere
coscienza attraverso l’esternazione a se
stessi(ad es tramite un diario) o attraverso un
dialogo profondo con un’altra persona. E’
l’elemento primo della realtà.
3.Elaborazione dell’informazione
è il modo in cui si crea il significato dai flussi di
energia nel cervello, nel corpo e nelle relazioni.
L’informazione è un pattern, una configurazione
di energia con valenza simbolica, rappresenta
qualcosa diverso da sé.
L’elaborazione dell’informazione avviene talvolta a
livello consapevole a volte senza il
coinvolgimento della coscienza. Un’informazione
è una configurazione di energia in continuo
cambiamento che si chiama elaborazione e
flusso.
4. Auto-organizzazione è il processo che
regola i flussi di energia e informazione, ed è
una proprietà emergente dei sistemi
complessi. L’auto-organizzazione ottimizza il
divenire del sistema attraverso il
collegamento dei suoi elementi differenziati.
Un flusso che sia auto-organizza in modo
ottimale ha cinque caratteristiche racchiuse
nell’acronimo FACES:
FLESSIBILITA’
ADATTAMENTO
COERENZA
RESILIENZA
ENERGIA
STABILITA’
SI RAGGIUNGE LA STABILITA’ EMOTIVA
QUANDO SI REGOLA IL CORPO ED IL
CERVELLO
CONSIDERANDO LE ALTERNATIVE A NOSTRA
DISPOSIZIONE E PRENDENDO BUONE
DECISIONI
ESSERE FLESSIBILI
E’ CIO’ CHE CONSENTE DI TORNARE
RAPIDAMENTE ALLA STABILITA’ DOPO
MOMENTI ED EMOZIONI DIFFICILI CHE SONO
ALLA BASE DELL’EQUANIMITA’
Le connessioni interpersonali avvengono grazie ai
neuroni a specchio che collegano la percezione
delle attività di altri individui a processi di
imitazione comportamentale o alla simulazione
dei propri stati interni.
I neuroni a specchio possono:
➢ plasmare le nostre azioni e sensazioni
➢ Influenzare direttamente le nostre attività
motorie ed i cambiamenti negli strati
sottocorticali
➢ Farci provare interiormente uno stato simile a
quello di un’altra persona
Ciò consente di entrare in risonanza emotiva
con l’altra persona fa in modo che due “io”
diventano un “noi”.

Anche i segnali non verbali attivano i circuiti


neurali che mediano le risposte emozionali,
orientando l’attenzione, influenzando
l’arousal e attribuendo significati.
I segnali che due persone si scambiano creano
“vincoli esterni” che hanno un effetto
profondo e immediato sui loro stati della
mente.

Due individui possono diventare parte di un


unico insieme in risonanza raggiungendo
l’integrazione interpersonale che è
fondamentale per un colloquio che porti
frutto.
La neurobiologia interpersonale esamina come
la nostra identità emerga dall’interazione fra
la nostra mente, il nostro cervello e le
relazioni che intratteniamo con gli altri.

Questo è chiamato il triangolo del benessere e


nasce dallo studio di quello che accade nel
cervello del singolo ed in quelli degli altri
quando entrano in connessione.
RELAZIONI

CUORE

MENTE CERVELLO
La mente regola, auto-organizza i flussi di
energia le informazioni, aiuta a sviluppare la
coscienza di Sé ed il senso soggettivo di
essere vivi.
Il cervello permette lo scambio del flussi di
energia e informazioni.
Le relazioni permettono la condivisione e lo
scambio dei flussi di energia ed informazioni.
Il cuore da le priorità ed aiuta a fare la sintesi
delle esperienze.
Il concetto fondamentale alla base della
neurobiologia interpersonale è quello
dell’integrazione, che si ha quando parti
differenziate funzionano insieme come un
tutto coordinato.

Oggi la neurobiologia interpersonale mira a


raggiungere uno sviluppo completo del
cervello integrato.
L’integrazione si ha grazie a connessioni:
Strutturali, cioè attraverso i neuroni;
Funzionali, che si creano in base alle funzioni.
Entrambi sono necessari per il benessere della
persona.
Le neuroscienze hanno fatto una ricerca
enorme in tal senso che si chiama Human
Connectome Project, finanziato dai National
Institutes of Health degli Stati Uniti.
Finalizzato a mappare le connessioni funzionali
e strutturali del cervello, il cosiddetto
“connettoma”, esaminando 1200 cervelli di
persone sane, da parte di medici, biologi,
informatici e fisici, è emerso che:

La felicità, la salute fisica e mentale, il successo


scolastico e professionale, una vita
relazionale soddisfacente.
Sembrano dipendere dall’integrazione
cerebrale, rilevabile dal grado di
interconnessione del connettoma, ossia
dall’adeguato livello di collegamento tra le
diverse aree del cervello.

Quindi se vogliamo degli adulti felici dobbiamo


puntare ad avere adulti che sono stati capaci
di elaborare le loro esperienze negative,
perché ciò li aiuta a realizzare l’integrazione
tra le diverse aree del cervello.
Il cervello è un organo complesso che si può
cercare di semplificare pensandolo come una
casa in costruzione dove troviamo un piano
di sotto e uno di sopra.

Nel piano di sotto troviamo le parti più


primitive del cervello: tronco cerebrale o
encefalico e la regione limbica, responsabili
delle funzioni mentali e neurali
fondamentali.
Emozioni intense, istinti e funzioni di base
come la digestione e la respirazione, partono
dal piano di sotto che entra in funzione con
estrema rapidità, senza che ce ne rendiamo
conto e porta ad essere reattivi e senza
riflettere, e questa parte del cervello è già ben
sviluppato alla nascita.
Il piano superiore è in fase di costruzione e si
completa verso i 24 anni.
Nello strato più esterno del cervello troviamo la
corteccia cerebrale che consente di
pianificare per tempo, soppesare le
conseguenze delle nostre azioni, risolvere i
problemi difficili, prendere in considerazione
punti di vista diversi, realizzare attività
cognitive complesse collegate con quelle già
citate.
Quando la corteccia prefrontale realizza
l’integrazione, si sperimenta felicità, sintonia,
ci si sente a casa nel mondo, si crea
l’eudamonia, l’esistenza diventa ricca di
significato, senso di connessione ed
equanimità: si guarda alla vita con la
prospettiva del si.

Per raggiungere l’eudamonia si deve lavorare


sempre:
I quattro pilastri del Sì sono:
1. Empatia
2. Resilienza
3. Equilibrio
4. Insight
Che dipendono maggiormente dalla corteccia
prefrontale pertanto è necessario mantenere
un atteggiamento ricettivo ed una mente
consapevole per vivere maggiormente in
questo stato.
Richiede l’utilizzo di due fasi della regolazione:

1. Stabilizzare il monitoraggio, per percepire


con maggiore profondità, chiarezza e
dettaglio
2. Modulare verso l’integrazione per plasmare i
flussi attraverso la differenziazione e il
collegamento.
La mente si rafforza attraverso un suo training che
consta di tre fasi:
1. Attenzione focalizzata: è la capacità di
mantenere la concentrazione, di ignorare le
distrazioni o lasciarle andare quando si
verificano, rifocalizzando l’attenzione
sull’oggetto prescelto
2. Consapevolezza aperta è l’esperienza di uno
stato di presenza della mente, in cui si mantiene
un atteggiamento ricettivo verso gli oggetti della
consapevolezza, ma senza rimanervi aggrappati
o perdersi in essi.
3. Intenzione gentile è la capacità di avere uno
stato della mente caratterizzato da
considerazione positiva, compassione e amore,
rivolta sia all’interno, sia all’esterno a livello
interpersonale.
Ciò aiuta a sviluppare empatia e compassione che
sono fondamentali per il prendersi cura dell’altro,
che passa dall’amore che nutriamo per noi.
La presenza favorisce la felicità perché ti vede
artefice della tua vita e non spettatore passivo.
Amore

Apertura

Curiosità

Accettazione

Consentono di essere presenti nella vita e


felici.
AFFERMA CHE CIO’ CHE RENDE UN INCONTRO
TALE, E’ :
➢ LA VICINANZA
➢ LO STARE ACCANTO IN ASCOLTO
➢ SPESSO IN SILENZIO
➢ ANCHE SOLO FACENDO UNA CAREZZA

Che fa sentire l’altro amato e compreso!


L’Amore è fatto di piccole attenzioni!

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