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Scambio termico per convezione

La convezione forzata

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Equazione di Newton

Ts >T∞
v∞
T∞ Ts

q*

qc = h ⋅ A ⋅ (Ts − T∞ ) Flusso
Equazione di

q = h ⋅ (Ts − T∞ )
Newton * Flusso specifico
c

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Fenomenologia
Il meccanismo di scambio termico
Ts >T∞ convettivo risulta, di fatto, generato da due
v∞
T∞ Ts meccanismi che operano insieme:
• Un primo apporto è legato alla conduzione;
• Un secondo apporto è legato al moto del
q*
fluido.

h = f (c p , f , λ f , geom., v∞ , ρ f , μ f , T )

q = h ⋅ (Ts − T∞ )
*
c

q = q + trasporto di massa
*
c
*
k

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Valutiamo più nel dettaglio questa zona…

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Moto del fluido: lastra piana

Velocità di fluido Caratteristiche strato limite


indisturbato laminare
y
v∞ v∞

Spessore
δ(x) strato
x laminare

v(x,y)

Profilo di velocità
dello strato limite
Profili di velocità nello strato laminare oltre il quale il
Bordo a diverse distanze dal bordo d’attacco fluido assume la
d’attacco velocità v∞

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Chi determina la transizione dei vari strati?

La transizione è strettamente collegata A seconda che predomini


all’effetto di due diverse tipologie di forze: l’una sull’altra è
• le forze d’inerzia; possibile avere un moto
laminare o un moto
• le forze viscose. turbolento.

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Sembra allora conveniente fare un confronto tra queste due forze in


gioco, in particolare andremo a definire il loro rapporto:

Finerzia Tendono ad accelerare il fluido

Fviscose Tendono a rallentare il fluido

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Moto del fluido: lastra piana
xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Lunghezza della lastra [m]


Proprietà del mezzo che lega
Finerzia v∞ ⋅ L linearmente sforzo tangenziale
e gradiente di velocità
Fvis cos e ν
μ Viscosità dv
ν= dinamica [Paּs] τ =μ⋅
Viscosità cinematica [m2/s] ρ dy y =0
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Moto del fluido: lastra piana
xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

v∞ ⋅ L
v∞ ⋅ L ⋅ ρ
Per come abbiamo definito questo
numero (rapporto tra due forze), esso
ν è una quantità adimensionale che

μ
chiamiamo:
μ
ν= NUMERO DI REYNOLDS (Re)
ρ

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

v∞ ⋅ L ⋅ ρ Esiste, per ogni geometria, un Reynolds

Re = particolare, detto Reynolds critico, oltre il

μ
quale il moto è turbolento; mentre per
valori inferiori ad esso il moto è laminare.

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Nel caso della lastra piana la lunghezza per la quale avremo il Reynolds critico
viene definita lunghezza critica (xc).

Noto questo valore insieme alle altre


Re c ≅ 5⋅10 5
caratteristiche fisiche del fluido in moto sopra la
lastra si può calcolare la lunghezza caratteristica.

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Moto del fluido: lastra piana

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Se la lunghezza della lastra è tale che il Rec raggiunge e supera


significativamente il valore limite di 3,5ּ105 si avrà la transizione a moto
turbolento

Se la lastra non è sufficientemente lunga da raggiungere il valore critico di


Re si avrà solamente il regime laminare, non seguito da regime turbolento

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Moto del fluido: lastra piana
v(x,y) T (x,y)

v∞ v∞

T∞ T∞

y
δ(x) δt(x)
x

Ts

Analogamente allo strato limite della velocità è definibile lo STRATO LIMITE


TERMICO.
Si vuole identificare la zona del fluido che risente del fatto che la lastra è a una
temperatura diversa da quella del fluido indisturbato.
Al di fuori dello strato limite termico il flusso è praticamente isotermo.
All’interno dello strato limite termico il profilo della temperatura ha gradienti
significativi.
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Natura del fluido
La tipologia di fluido che, interagendo con il solido, determina la
convezione, è indicato mediante un determinato paramento che ne
mette in evidenza le caratteristiche termofisiche.

NUMERO DI PRANDTL
diffusività molecolare della quantità di moto
Pr =
diffusività molecolare termica

μ ρ ⋅ cp μ ⋅ cp
Pr = ⋅ Pr =
ρ λ λ

ν
Viscosità cinematica
Pr =
Inverso della diffusività termica
a
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Natura del fluido

ν diffusività molecolare della quantità di moto


Pr = Pr =
a diffusività molecolare termica
La viscosità cinematica esprime come si diffonde a livello
ν molecolare la quantità di moto.
Pr =
a a è la caratteristica del fluido a far diffondere la potenza
termica per conduzione all’interno del sistema.

Il trasporto di energia termica e di


GAS Pr ≈ 1
quantità di moto sono confrontabili

Il trasporto di quantità di moto è


LIQUIDI Pr >> 1
maggiore di quello di energia termica.
Il trasporto di energia termica è
METALLI LIQUIDI Pr << 1 maggiore di quello di quantità di moto
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Scambio termico

xc
zona turbolenta
v∞
buffer layer
v(x,y)
x sottostrato laminare

strato limite
strato limite regione turbolento
laminare di
transizione

Le considerazioni che faremo riguardo allo scambio termico vengono effettuate


prendendo in esame questa zona di fluido, nella quale è possibile fare la
seguente posizione:
Tale posizione è valida se consideriamo il sistema al caso
qk* = qc* stazionario e se prendiamo in esame la zona evidenziata
per la quale vale la relazione v = 0 m/s per il fluido a
contatto con la parete.
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Scambio termico
y Primo strato di fluido in
moto
qc*
H qk* Fluido fermo a contatto
Ts con la parete

dT
q = −λ f ⋅
*
k
dy λf
dT
y=0 h=− ⋅
Ts − T∞ dy y=0
q = h ⋅ (Ts − T∞ )
*
c

h⋅ H H dT
=− ⋅
λf Ts − T∞ dy y=0

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Il Numero di Nusselt

h⋅ H H dT H dT
=− ⋅ Nu = − ⋅
λf Ts − T∞ dy y=0
Ts − T∞ dy y=0

Ponendo quindi:

T ( y ) − T∞
T = *

Ts − T∞ *
dT
Nu = − *
y =
* y dy y* = 0
H

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Il Numero di Nusselt

Il numero di Nusselt può essere ulteriormente sviluppato ed approfondito,


evidenziando la seguente uguaglianza:

qc* h ⋅ (Ts − T∞ )
Nu = * Nu =
qk λ ⋅ (Ts − T∞ )
H

h⋅ H
Nu = ≥1
λf

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Determinazione del numero di Nusselt

H dT
Nu = − ⋅
Ts − T∞ dy y=0

Tengo fisse le seguenti grandezze:


• V∞;
• L (lunghezza della lastra);
• Pr.

Tutto ciò può essere riassunto dicendo che rimangono costanti:


• il numero di Reynolds;
• il numero di Prandtl

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Determinazione del numero di Nusselt
V∞

x1 x

Sperimentalmente fissato un x1 lungo l’asse delle ascisse sulla lastra,


vado a misurare, medianti opportuni dispositivi (termocoppie, tecniche
interferometriche non invasive…), le temperature nei punti evidenziati.
Avrò quindi, a partire dalla temperatura della piastra che è nota, una serie
di temperature che decresceranno a mano a mano che mi allontano dalla
parete fino a raggiungere il valore della temperatura del fluido
indisturbato.
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Determinazione del numero di Nusselt
L’analisi così condotta mi permette di fare un grafico della distribuzione di
temperatura nello strato di fluido di altezza H.
T

Ts
T=f(y)

T∞

y
Con i punti misurati sperimentalmente vado a costruire una curva interpolante
che chiamo T(y).
Facendo quindi la derivata in y=0 della funzione T(y), riesco a calcolarmi il
valore del Nusselt locale, ossia che vale per x=x1
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Determinazione del numero di Nusselt
V∞

x1 x2 x3 x

Ripetendo quindi lo stesso procedimento per altri valori della x come mostrato
in figura riesco a calcolarmi tanti numeri di Nusselt locali distribuiti lungo tutta
la lunghezza L della lastra piana.
A questo punto passo alla costruzione di un grafico in cui:
• lungo l’asse delle ascissa ho la coordinata x che mi individua la posizione
lungo la lastra piana;
• lungo l’asse delle ordinate ho i numeri di Nusselt locali calcolati alle
rispettive x.
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Determinazione del numero di Nusselt

Nux

Nux =f(x)

x1 x2 x3 xn=L x

L
1
Nu = ⋅ ∫ Nu( x )dx
L 0
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Determinazione del numero di Nusselt

L
1
Nu = ⋅ ∫ Nu( x )dx
L 0

Così facendo ho calcolato il Nusselt medio lungo la lastra piana per un


determinato numero di Reynolds ed un determinato numero di Prandtl.
Posso ora procedere variando il numero di Reynolds e riconducendo l’analisi
sperimentale appena descritta.
Questo potrò costruire un nuovo grafico con, in ascissa in numeri di Reynolds
testati, ed in ordinata, i numeri di Nusselt medi calcolati per i rispettivi Re.

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Determinazione del numero di Nusselt

Nu

Re1 Re2 Re3 Ren Re

La relazione ottenuta sarà del tipo:

Nu = a ⋅ Re b
valida per un determinato numero di Prandtl, ossia per un determinato fluido.

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Determinazione del numero di Nusselt

Se, infine, testo diversi fluidi con le stesse modalità descritte, posso ottenere la
relazione sperimentale completa del tipo:

Nu = a ⋅ Re ⋅ Pr b c

Noto così il numero di Nusselt è possibile ottenere il coefficiente di scambio


termico convettivo mediante la formula:

Nu ⋅ λ f
h=
H

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Scambio termico per convezione

La convezione naturale

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Fenomenologia
Si parla di CONVEZIONE NATURALE o
LIBERA quando il campo di moto è
determinato dall’effetto di variazioni di T(x,y)
Ts T∞
densità in seno al fluido, prodotte da
gradienti termici, in presenza di un campo di
forze di massa.
Il caso più frequente, che sarà qui
considerato, è quello in cui il campo di forze
è quello gravitazionale. v(x,y)

La risultante tra la forza di galleggiamento e v=0 v∞=0


la forza peso determina l’andamento del g F
moto. Il moto è verso l’alto o il basso a elemento
seconda che il fluido lambisca un corpo a y
di fluido
temperatura maggiore o minore. x

Il moto tende pertanto ad Un fluido riscaldato tende a muoversi verso


avvenire in direzione verticale. l’alto; se è raffreddato verso il basso
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Fenomenologia
Nella CONVEZIONE FORZATA la velocità è una

turbolento
Ts variabile INDIPENDENTE.
Nella CONVEZIONE NATURALE il campo di
velocità dipende SOLTANTO da quello termico e
NON è quindi è una variabile INDIPENDENTE.
v La velocità dipende da:
• la differenza di temperatura (Ts-T∞);
laminare

g • il modulo della accelerazione di gravità (g);


• il coefficiente di dilatazione cubica del fluido (β).
T∞
β dà un’idea di come vari il volume specifico, e
quindi la densità, in relazione a sollecitazioni
Ts>T∞ termiche a pressione costante.
Quanto maggiore è il suo
1 ⎛ ∂v ⎞
β= ⎜ ⎟ =− ⎜ ⎟
v ⎝ ∂T ⎠ p
1 ⎛ ∂ρ ⎞ Gas ideale
ρ ⎝ ∂T ⎠ p
β =
1
T
K -1
[ ]
valore, più pronunciata, a
parità di altre condizioni, è la
convezione naturale.
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Fenomenologia
Facciamo l’equilibrio delle forze in gioco:

Ts
T(x,y)
T∞ R = Fg − F p

R = ρ fluido ⋅ g ⋅ V fluido − ρ elem ⋅ g ⋅ Velem

v(x,y)
( )
R = ρ fluido − ρ elem g ⋅ Velem
v=0 v∞=0
Fg Quindi la forza che determina il moto è
elemento proporzionale alla variazione di densità.
y di fluido
Fp Nel nostro caso da cosa è determinata questa
x variazione?
1 ⎛ ∂v ⎞ 1 ⎛ ∂ρ ⎞ 1 ⎛ Δρ ⎞
β= ⎜ ⎟ =− ⎜ ⎟ β =− ⎜ ⎟ Δρ = − β ⋅ ρ ⋅ ΔT
v ⎝ ∂T ⎠ p ρ ⎝ ∂T ⎠ p ρ ⎝ ΔT ⎠ p
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Fenomenologia
All’interno dello strato limite la

turbolento
Ts velocità è nulla a contatto della
lastra, ed è nulla all’estremità
T∞
opposta dello strato limite.

laminare
Al di fuori dello strato limite il g
campo di moto non risente della
v presenza della lastra.
Se la lastra è sufficientemente v
estesa nella direzione del flusso,
laminare

g
il regime di moto, inizialmente
LAMINARE per gli effetti viscosi

turbolento
T∞ presenti, diventa instabile e
passa a TURBOLENTO,
Ts
caratterizzato dalla presenza di
Ts>T∞ vortici che causano T s <T ∞
mescolamenti estesi,
macroscopici, delle particelle di
fluido.
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Fenomenologia
Nella CONVEZIONE FORZATA la velocità è una

turbolento
Ts variabile INDIPENDENTE.
Nella CONVEZIONE NATURALE il campo di
velocità dipende SOLTANTO da quello termico e
NON è quindi è una variabile INDIPENDENTE.
v La velocità dipende da:
• la differenza di temperatura (Ts-T∞);
laminare

g • il modulo della accelerazione di gravità (g);


• il coefficiente di dilatazione cubica del fluido (β).
T∞
β dà un’idea di come vari il volume specifico, e
quindi la densità, in relazione a sollecitazioni
Ts>T∞ termiche a pressione costante.
Quanto maggiore è il suo
1 ⎛ ∂v ⎞
β= ⎜ ⎟ =− ⎜ ⎟
v ⎝ ∂T ⎠ p
1 ⎛ ∂ρ ⎞ Gas ideale
ρ ⎝ ∂T ⎠ p
β =
1
T
K -1
[ ]
valore, più pronunciata, a
parità di altre condizioni, è la
convezione naturale.
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Fenomenologia
Facciamo l’equilibrio delle forze in gioco:

Ts
T(x,y)
T∞ R = Fa − Fg

R = ρ elem ⋅ g ⋅ Velem − ρ fluido ⋅ g ⋅ Velem

v(x,y)
( )
R = ρ elem − ρ fluido g ⋅ Velem
v=0 v∞=0
Fg Quindi la forza che determina il moto è
elemento proporzionale alla variazione di densità.
y di fluido
Fp Nel nostro caso da cosa è determinata questa
x variazione?
1 ⎛ ∂v ⎞ 1 ⎛ ∂ρ ⎞ 1 ⎛ Δρ ⎞
β= ⎜ ⎟ =− ⎜ ⎟ β =− ⎜ ⎟ Δρ = − β ⋅ ρ ⋅ ΔT
v ⎝ ∂T ⎠ p ρ ⎝ ∂T ⎠ p ρ ⎝ ΔT ⎠ p
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Fenomenologia

( )
R = ρ elem − ρ fluido g ⋅ Velem
T(x,y) R ∝ Δρ ∝ ΔT
Ts T∞
Δρ = − β ⋅ ρ ⋅ ΔT

Quindi ancora una volta abbiamo dimostrato


v(x,y) che il motore dello scambio termico, in questo
caso la convezione naturale, è la differenza di
v=0 v∞=0 temperatura.
Fg

y
elemento
di fluido
( )
R = ρ elem − ρ fluido g ⋅ Velem R = Δρ ⋅ g ⋅ Velem
Fp
x

R = − β ⋅ g ⋅ ΔT ⋅ ρ ⋅ Velem
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Gruppi adimensionali

turbolento
Ts Nella CONVEZIONE FORZATA il campo di moto
viene messo in conto attraverso la velocità v; in
particolare attraverso le forze d’inerzia.
Nella CONVEZIONE NATURALE alla velocità si
sostituisce il gruppo:
v
g ⋅ β ⋅ ΔT Forza di galleggiamento
laminare

g
Al NUMERO DI REYNOLDS nella convezione
forzata sostituiamo il numero di Grashof:
T∞
Re =
ρ ⋅v⋅L
Gr =
(g ⋅ β ⋅ ΔT )L3
μ ν2
Ts>T∞
Forze di galleggiam ento
Gr =
Forze vis cos e
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Gruppi adimensionali

Con considerazioni analoghe a quelle già viste

turbolento
Ts
nella convezione forzata, la relazione per il
calcolo del numero di Nusselt (necassario per
ottenere il coefficiente di scambio termico
convettivo), sarà del tipo:

v Nu=f(Gr,Pr) Nu = a ⋅ Gr b ⋅ Pr c
laminare

g Le velocità associate alla convezione naturale


sono di norma molto basse (raramente
superano i 2 m/s).
T∞

Ts>T∞ I valori di h sono quindi, di norma, molto più


bassi di quelli riscontrabili nella convezione
forzata.
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Gruppi adimensionali

Altro gruppo adimensionale molto usato nella

turbolento
Ts
convezione naturale è il NUMERO DI RAYLEIGH:

ρ 2 ⋅ ( g ⋅ β ⋅ ΔT )L3 c p ⋅ μ c p ⋅ ρ ⋅ ( g ⋅ β ⋅ ΔT )L
2 3

Ra = Gr ⋅ Pr = ⋅ =
μ2 λ μ ⋅λ
v
Per cui la relazione sperimentale diventa:
laminare

T∞
Nu = a1 ⋅ Ra b1

Ts>T∞

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Correlazioni

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Correlazioni

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Esempi Convezione Forzata
Convezione forzata: Lastra piana v∞ ⋅ L
Re =
ν
v(x,y) T (x,y) v∞ ⋅ L ⋅ ρ
v∞ Re =
v∞
T∞
μ
T∞
y Re c ≅ 5⋅10 5
δ(x) δt(x)
x
Nu = a ⋅ Re b ⋅ Pr c
Ts μ ⋅cp
Pr =
λ

Poiché la temperatura nello strato limite varia da Ts a T∞ le


proprietà del fluido vengono valutate alla temperatura media

Ts + T∞
Tm =
2
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Attrito
v(x,y) T (x,y)

v∞ v∞

T∞ T∞

y
δ(x) δt(x)
x

Ts

Il coefficiente di attrito Cx come il coefficiente di scambio termico convettivo h varia


con la distanza x dal bordo di attacco. Il valore medio si determina con:

1 x=L
C f = ∫ C f ,x ⋅ dx Permette di calcolare la forza di trascinamento
L X=0
ρ ⋅V∞2
Fτ = C f ⋅ A⋅ N
2

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Caso: Flusso Laminare
Re c ≅ 5⋅10 5
Se il numero di Reynolds è minore del Rec per tutta la lastra allora il moto laminare si
estende per tutta la lunghezza L della stessa e Reynolds verrà indicato con ReL.
Diversamente il moto la minare si estende per una lunghezza inferiore e Reynolds
verrà indicato con Rex; questo caso verrà affrontato più avanti.

Le correlazioni che verranno indicate si riferiscono ad una lastra isoterma; possono


essere applicate anche se la temperatura non è proprio uniforme. In questo caso va
considerata la temperatura media della lastra.

C f = 1, 328⋅ Re−1/2
L

Nu = 0, 664 ⋅ Re1/2
L ⋅ Pr 1/3
Valida per Re < Rec e Pr ≥ 0, 6

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Caso: Flusso Turbolento
Re ≥ Re c

C f = 0, 074 ⋅ Re−1/5
L Valida per 5⋅10 5 ≤ Re L ≤ 10 7

5⋅10 5 ≤ Re L ≤ 10 7
Nu = 0, 037⋅ Re ⋅ Pr 4/5
L
1/3
Valida per
0, 6 ≤ Pr ≤ 60

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Caso: Flusso Laminare e Turbolento
In alcuni casi la lunghezza della lastra piana risulta tale da produrre un flusso
turbolento senza, però poter trascurare la parte interessata da flusso laminare. In
questo caso i valori medi del coefficiente di attrito e del numero di Nusselt si
ottengono per somma delle integrazione della parte di flusso laminare più la parte del
flusso turbolento.

Le correlazioni fornite dipendono dal valore del Rec ; Nel nostro caso si ipotizza:

Re c = 5⋅10 5
I valori medi valgono per l’intera lunghezza L della lastra

C f = 0, 074 ⋅ Re−1/5
L −1742 ⋅ Re L Valida per 5⋅10 5 ≤ Re L ≤ 10 7

Nu = ( 0, 037⋅ Re 4/5
L − 871) ⋅ Pr 1/3
Valida per 5⋅10 5 ≤ Re L ≤ 10 7
0, 6 ≤ Pr ≤ 60

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Caso: Lastra Piana a Flusso Termico Costante

Se la lastra piana anziché essere a temperatura costante è sottoposta a flusso


termico uniforme i numeri di Nusselt sono dati dalle correlazioni:

Moto Laminare Nu = 0, 453⋅ Re1/2 ⋅ Pr1/3

Moto Turbolento Nu = 0, 0308⋅ Re0,8⋅ Pr1/3

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Convezione Forzata. Modo di Procedere

9 Determinare la Temperatura media Tm per valutare le proprietà termofisiche del


fluido
9 Determinare le proprietà termofisiche del fluido a Tm

9 Determinare il ReL e confrontarlo con il Rec in modo da stabilire il regime di moto

9 Trovare le correlazioni adatte

9 Determinare i valori medi del Coefficiente di attrito e del Numero di Nusselt

9 Determinare il flusso termico specifico o il flusso termico scambiato per


convezione e la forza di trascinamento

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Esempio 1

Un olio lubrificante non usato alla temperatura di 30°C, scorre con una v∞ di 3 m/s
sopra una lastra piana lunga L = 6 m e larga b = 1 m e la cui temperatura è di 80°C.
Si calcoli il flusso termico scambiato e la forza di trascinamento

Calcolo della Tm Tm = 55°C

Calcolo delle proprietà termofisiche del fluido: Bibliografia Tab. A.18

T (°C) ρ (kg m-3) λ (W m-1 k-1) ν (m2 s-1) Pr

40 876 0,144 2,420E-04 2870


55 867 0,141 1,234E-04 1505
60 864 0,140 8,390E-05 1050

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Esempio 1

Calcolo del Numero di ReL

v∞ ⋅ L 3⋅ 6
Re L = = = 1, 459 ⋅10 5
ReL < Rec
ν 1, 234 ⋅10 −4
Regime di moto Laminare

Correlazioni per valide per il moto laminare e per il nostro numero di Pr = 1505

C f = 1, 328⋅ Re−1/2
L Nu = 0, 664 ⋅ Re1/2
L ⋅ Pr 1/3
per Re L < Re c e Pr ≥ 0, 6
Calcolo di C f e Fτ

C f = 1, 328⋅ (1, 459 ⋅10 )


5 −1/2 C f = 3, 477⋅10 −3
ρ ⋅V 2 867 ⋅ 32
Fτ = C f ⋅ A⋅ ∞ Fτ = 3, 477 ⋅10 ⋅ ( 6 ⋅1) ⋅
−3
= 81, 39 N
2 2

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Esempio 1

Calcolo del Numero di Nu medio

Nu = 0, 664 ⋅ Re1/2
L ⋅ Pr 1/3
per Re L < Re c e Pr ≥ 0, 6

Nu = 0, 664 ⋅ Re ⋅ Pr = 0.664 ⋅ (1, 459 ⋅10 )


5 0,5
⋅ (1505) = 2, 907 ⋅103
1/2 1/3 1/3
L

h⋅ L Nu⋅ λ 2, 907 ⋅10 3⋅ ⋅ 0,141 W


Nu = h= h= = 68, 30 2
λ L 6 m ⋅K
Calcolo del flusso

W
q = h⋅ (TS − T∞ ) = 68, 30 ⋅ 50 = 3415 2
*

m
q = q* ⋅ A = 3415⋅ ( 6 ⋅1) = 20490 W

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Esempio 2

Un flusso d’aria alla temperatura di 16°C e alla pressione P≅ 101 kPa, scorre con
una v∞ di 2 m/s sopra una lastra piana lunga L = 3 m e larga b = 1 m e la cui
temperatura è di 58°C. Si calcoli il flusso termico scambiato e la forza di
trascinamento

Calcolo della Tm Tm = 37°C = 310 K

Calcolo delle proprietà termofisiche del fluido: Bibliografia Tab. A.19

T ρ λ ν Pr
(K) (kg m-3) (W m-1 k-1) (m2 s-1)

310 1,143 0,0268 1,67E-05 0,712

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Esempio 2

Calcolo del Numero di ReL

v∞ ⋅ L 2⋅3
Re L = = = 3, 593⋅10 5
ReL < Rec
ν 1, 67⋅10−5
Regime di moto Laminare

Correlazioni per valide per il moto laminare per Rec = 5 105

C f = 1, 328⋅ Re−1/2
L Nu = 0, 664 ⋅ Re1/2
L ⋅ Pr 1/3
per Re L < Re c e Pr ≥ 0, 6
Calcolo di C f e Fτ

C f = 1, 328⋅ (3, 593⋅10 )


5 −1/2 C f = 2, 216 ⋅10 −3
ρ ⋅V 2 1,143⋅ 2 2
Fτ = C f ⋅ A⋅ ∞ Fτ = 2, 216 ⋅10 ⋅ ( 3⋅1) ⋅
−3
= 1, 519 ⋅10 −2 N
2 2

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Esempio 2

Calcolo del Numero di Nu medio

Nu = 0, 664 ⋅ Re1/2
L ⋅ Pr 1/3
per Re L < Re c e Pr ≥ 0, 6

Nu = 0, 664 ⋅ Re ⋅ Pr = 0.664 ⋅ ( 3, 593⋅10 )


5 0,5
⋅ ( 0, 712) = 3, 554 ⋅10 2
1/2 1/3 1/3
L

h⋅ L Nu⋅ λ 3, 554 ⋅10 2⋅ ⋅ 0, 712 W


Nu = h= h= = 84, 35 2
λ L 3 m ⋅K
Calcolo del flusso

W
q = h⋅ (TS − T∞ ) = 84, 35⋅ 42 = 3543 2
*

m
q = q* ⋅ A = 3415⋅ ( 3⋅1) = 10628 W

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Esempio 3

Si consideri un’abitazione mantenuta a temperatura costante e pari 22°C. Sulla parete di tamponamento ci
sono tre finestre ciascuna alta h= 1,5 m e larga L = 1,2 m. Le finestre sono a vetro singolo (λv = 0,78 W m-1 K-1)
dello spessore di 0,5 cm. Il coefficiente di scambio termico convettivo all’interno dell’ambiente sia hi = 8 W m-2 K-
1, quello esterno sia he = 10 W m-2 K-1 e la temperatura esterna Te = - 2 °C. Ora comincia a soffiare un vento a

60 km/h, si determini il flusso disperso attraverso le tre finestre.

Calcolo della temperatura della superficie del vetro nelle condizioni iniziali

Ti − Te 22 + 2 W
q* = q* = ≈ 104
1 s 1 0,125 + 0, 006 + 0,1 m2
+ +
hi λv he

⎛1 s⎞
Tsv = Ti − q ⎜ + ⎟ = 22 −104 ⋅ ( 0,125 + 0, 006) = 8, 4°C = 281, 4K
*

⎝ hi λv ⎠

Nelle condizioni iniziali le tre finestre disperdono q = q* ⋅ A⋅ 3 = 104 ⋅1,8⋅ 3 ≈ 562W

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Esempio 3

Calcolo della Tm Tm = 3,32°C = 276,5


K
Calcolo delle proprietà termofisiche del fluido: Bibliografia Tab. A.19

T ρ λ ν Pr
(K) (kg m-3) (W m-1 k-1) (m2 s-1)

250 1,413 0,0223 1,14 10-5 0,724

276,5 1,288 0,0243 1,37 10-5 0,718

280 1,271 0,0246 1,40 10-5 0,717

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Esempio 3

Calcolo del Numero di ReL

v∞ ⋅ L 16, 67⋅1, 2
Re L = = = 1, 46 ⋅10 6 ReL> Rec
ν 1, 37⋅10 −5
Determiniamo la lunghezza critica

v∞ ⋅ Lc Re c ⋅ ν 5⋅10 5 ⋅1, 37 ⋅10 −5


Re c = Lc = = = 0, 41 m
ν v∞ 16, 67

Regime di moto misto

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Esempio 3
Correlazioni per valide per moto misto

Nu = ( 0, 037⋅ Re − 871) ⋅ Pr 4/5


L
1/3
Valida per
5⋅10 5 ≤ Re L ≤ 10 7
0, 6 ≤ Pr ≤ 60
Nu⋅ λ W
Nu = 2, 05⋅10 3
h= = 41, 51 2
L m ⋅K
Calcolo del flusso

W
q = h⋅ (TS − T∞ ) = 41, 51⋅ 42 ≅ 432
*

m2
Le tre finestre disperdono

q = q* ⋅ A⋅ 3 = 432 ⋅ (1, 5⋅1, 2 ) ⋅ 3 = 2331 W

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Esempio 3

Se si fossero usate le equazioni per il moto turbolento

Nu = 0, 037⋅ Re 4/5
L ⋅ Pr 1/3

Nu = 2830

h⋅ L Nu⋅ λ W
Nu = h= h = 57, 31 2
λ L m ⋅K

W
q = h⋅ (TS − T∞ ) = 596
*
q = q* ⋅ A⋅ 3 = 3218 W
m2

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Convezione naturale
Esempio 4
Si consideri una latra piana sottile di sezione quadrata di lato L = 0,8 m. Una faccia della lastra si
trova a 65°C ed è rivolta verso un ambiente la cui temperatura di fluido indisturbato è 19°C.
L’altra faccia della lastra è isolata. Si trovi il flusso termico scambiato quando la lastra è posta
verticalmente, orizzontalmente con la superficie calda verso l’alto e con la superficie calda verso il
basso.
Calcolo dei parametri termofisici

Ts + T∞ 65 +19 1
ΔT = 35°C Tm = = = 42°C = 315K β= = 3,175⋅10 −3
2 2 Tm
Dalla Tab. A19

T ρ λ ν Pr
(K) (kg m-3) (W m-1 k-1) (m2 s-1)

310 1,143 0,0268 1,67 10-5 0,711

315 1,127 0,0272 1,72 10-5 0,7105

320 1,110 0,0275 1,77 10-5 0,710


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Esempio 4

Calcolo del numero Ra

g⋅ β ⋅ ΔT ⋅ L3 ρ 2 ⋅ ( g⋅ β ⋅ ΔT ) L3
Ra = Gr ⋅ Pr = ⋅ Pr = ⋅ Pr
ν2 μ 2

g⋅ β ⋅ ΔT ⋅ L3
Ra = Gr ⋅ Pr = ⋅ Pr = 1, 339 ⋅10 9
ν2
Correlazioni per superfici verticali

Nu = 0,1⋅ Ra1/3 Per 10 9 < Ra < 10 13

Nu⋅ λ W
q = h⋅ (TS − T∞ ) = 131 2
*
Nu = 110 h= = 3, 747
L m

q = q* ⋅ A = 83, 94 W

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Esempio 4

Correlazioni per superfici orizzontali con superficie calda verso l’alto

Nu = 0,15⋅ Ra1/3 Per 10 7 < Ra < 10 11 Nu = 165,3

Nu⋅ λ W
h= = 56, 21 q = h⋅ (TS − T∞ ) = 196, 7 2
*
L m

q = q ⋅ A =126 W
*

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Esempio 4

Correlazioni per superfici orizzontali con superficie calda verso il basso

Nu = 0, 27⋅ Ra1/4 Per 10 6 < Ra < 10 11 Nu = 51, 6

Nu⋅ λ W
h= = 1, 756 q = h⋅ (TS − T∞ ) = 61, 41 2
*
L m
q = q* ⋅ A = 39,34 W

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