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LEZIONE 1:

COS’è LA DIDATTICA?

La didattica è una disciplina antica nata nel 1600 grazie a COMENIO, dovuta all’esigenza di
trasmettere il proprio patrimonio culturale alle nuove generazioni. La didattica si modifica nel tempo
ma l’obbiettivo principale rimane sempre lo stesso: l’APPRENDIMENTO. Questa è una scienza o
meglio, la scienza del metodo d’insegnamento e si colloca nel SAPERE PEDAGOGICO.

Una didattica efficace è quella che corrisponde all’esigenze finalizzate all’apprendimento,


insegnamento e apprendimento infatti è un processo unico, se migliora il primo, migliora anche il
secondo.

La didattica tradizionale( didattica scolastica) è caratterizzata da:

- un soggetto che eroga conoscenza


- Colui che acquisisce conoscenza
- L'oggetto della conoscenza (apprendimento)

La nuova didattica modifica invece:

- Campo d’azione: vi è un ampiamento oltre all’ambito scolastico


- Distinzione momenti e ruoli: momenti in cui studenti e docenti sono in tempi e luoghi diversi
- Distribuzione della conoscenza: il sapere viene distribuito in una molteplicità di persone
- Rendere più significativo l’apprendimento

-> nasce una nuova figura: il TUTOR: persona che facilita la comunicazione fra insegnante e alunno

COLLOCAZIONE DELLA DIDATTICA:

Con la nuova didattica, sono molte di più le collocazioni come ad esempio la scuola, l’uni,
exstrascuola...

ELEMENTI CARATTERIZZANTI:

- Oggetto d’indagine
- Metodo ricerca didattica
- Strumenti
- Comunicazione didattica (docente -studente)

Alla didattica bisogna aggiungere un campo di applicazione, ovvero bisogna specificare l’oggetto
(didattica+ ambito). Ciò ha consentito la specializzazione portando a più ambiti di applicazione.

3 sono le discipline di collocazione:

1- DISCIPLINE RILEVATIVE: analizzano l’evento educativo per migliorare l’apprendimento es.


Psicologo educativo
2- DISCIPLINE PRESCRITTIVE: analizzano il linguaggio e le idee dell’evento educativo es.filosofia
educativa
3- DISCIPLINE OPERATIVE: centrate su azione educativa es. Didattica generale

L'educazione possiamo comunque dividerla in: formale, informale e non formale.

La formale si divide a sua volta in due:

1- Intenzionalità (obbiettivo)
2- Sistematicità (organizzazione strutturale)

L'informale non ha sistematicità mentre la non formale non ha né intenzionalità né sistematicità

LEZIONE 2:

DIMENSIONI DELL’INSEGNAMENTO:

1- RELAZIONE COMUNICATIVA
2- METODOLOGIA DIDATTICA: attento alle modalità di trasmissione dei contenuti
3- ORGANIZZATIVA/STRUTTURALE: predisposizione setting formativo (com’è strutturata l’aula)

RICERCA SULL’INSEGNAMENTO: aspetto in cui ruota il concetto didattica, sintetizza lo studio


dell’insegnamento ed è lo studio di nuove metodologie , i risultati della ricerca entrano poi
nell’azione di insegnamento

LA CORNICE STORICA:

L'uomo da sempre tramanda le proprie scoperte, nel corso degli anni le metodologie didattiche sono
notevolmente cambiate.

Il primo a parlare di didattica è COMENIO nel 1600, per lui l’uomo deve essere perfetto e completo
in ogni fase della sua evoluzione.

Nell'età moderna vediamo 3 importanti figure di rilievo:

- LOCKE: per lui l’esperienza della vita riempie l’uomo di nozioni, con lui c’è un forte richiamo
allo sviluppo della curiosità
- ROSSEAU: per lui il bambino non era un adulto in miniatura, per lui l’educazione deve essere
naturale, improntata sui bisogni fondamentali del bambino
- COMENIO

Nell'800 vediamo:

- PESTALOZZI: per lui tutti i studenti dovevano cooperare per migliorare, 3 per lui sono le
dimensioni d’insegnamento: ragione, intelletto, attività tecnico pratica
- FROEBEL: per lui l’importanza ricadeva sui bisogni del bambino attraverso materiali in grado
di scatenare loro curiosità
- HERBALL: aggiunge alla didattica una dimensione psicologica, pone dunque importanza alla
psicologia del bambino

Nel 900 si tiene conto della diversità e dello sviluppo del bambino, in più si vede una maggiore
importanza ai materiali didattici :

- DEWEY: influenza molto le scuole ed è il fautore della divisione fra lavoro manuale e il
nozionismo scolastico, fornisce infatti basi per nuove esperienze lavorative agli studenti
- PARKHUST: sostituisce le aule con laboratori specializzati
- FERRIERE E FREINET: (scenario europeo) lavorano su esperienze e creazioni per migliorare la
relazione fra bambini --> modalità cooperativa

Nel secondo 900 si cercano nuovi stimoli per la creazione di innovati modelli didattici, l’esigenza era
quella di un approccio più organizzativo per una didattica più efficace.

BRUNER: si avvale di processi mentali per far apprendere al meglio gli studenti

SKINNER: impiega delle macchine per un miglior processo di apprendimento + studia il


comportamento (comportamentismo)

BLOOM: la tassonomia di Bloom è basata su una struttura gerarchica distribuita su sei livelli,
il cui scopo è quello di individuare e misurare le differenti abilità richieste dagli obiettivi
didattici prefissati. Nel 2001 venne modificata, l’originale parte dalla conoscenza mentre la
rivisitazione dal ricordo:

Ricorda: se si allegano contenuti visivi la mente ricorderà meglio

Comprendi: per capire se i concetti sono stati chiari

Applica: applicazione materiale

Analizza: studio del caso e tentativo di risolverlo

Valuta: la valutazione a cui ora ci riferiamo è quella esterna, però possiamo distinguere la
valutazione in: esterna ma anche interna ovvero, autovalutazione/autoverifica.

Crea: lo studente acquisite le conoscenze crea un qualcosa

Nell'ultima parte del secondo novecento c’è però un’insoddisfazione della tradizionale didattica, si
cercano dunque nuovi modelli:

- GARDNER: per lui le intelligenze sono multiple e in tutto sono 7, tutte fra di loro
indipendenti
- VYGOTSKJ: per lui la costruzione della conoscenza avviene a seconda del contesto
socioculturale nel quale la persona vive
- LEVY: lui si rende conto che si possono usare le tecnologie per rendere più stimolante la
lezione

Ed è proprio da qui che per la prima volta la tecnologia si affianca alla didattica, arrivando fino ad
oggi sempre più migliorata. Nel nuovo millennio tutti noi siamo interconnessi h 24, tanto da
considerare la tecnologia come un ampliatore cognitivo. A questo ci sono però dei contro ad
esempio, possiamo arrivare ad un sovraccarico conoscitivo o imbatterci in fake news.

La tecnologia però fa parte di noi, nel bene e nel male, tale viluppo è dovuto all’espansione del
settore della comunicazione.

Evoluzione web:

prima generazione: non permetteva di effettuare modifiche al lettore

Seconda generazione: con l’avvento di essa vengono forniti strumenti a tutti gli utenti per la
costruzione di nuovi contenuti

Negli ultimi anni importante cambiamento didattico è avvenuto di conseguenza al coronavirus che
ha portato alla diffusione della DAD, didattica a distanza. Questa spinta innovatrice ha rivoluzionato
le vecchie abitudini, portando però alla perdita della qualità della lezione. Il nuovo obbiettivo di tale
didattica è diventato catturare l’attenzione dello studente, creando un ambiente stimolante per gli
alunni.

DIMENSIONE METODOLOGICA E DISPOSITIVI DIDATTICI:

La dimensione metodologica collega gli studenti ai contenuti culturali ponendo attenzione anche
all’apprendimento. Esistono diversi tipi di apprendimento:

- SIGNIFICATIVO: è un apprendimento non meccanico ma di analisi che però non porta a


sviluppare il contenuto in modo autonomo. è un apprendimento con processo di
integrazione tra apprendimento e matrice cognitiva dello studente
- PER RICEZIONE: è un apprendimento meccanico, c’è un’azione passiva del soggetto, ovvero
dell’alunno e quindi il contenuto non viene elaborato
- PER SCOPERTA: è un apprendimento non meccanico dove l’alunno sviluppa da solo il
contenuto, infatti il soggetto è attivo ed esplora, comprendendo al meglio il contenuto

PRINCIPI CHE CARATTERIZZANO LA METODOLOGIA DIDATTICA:

SIGNIFICATIVITà: unisce l’apprendimento

MOTIVAZIONE

DIREZIONE: il docente orienta lo studente verso l’apprendimento

CONTINUITà

INTEGRAZIONE: integra alla didattica la tecnologia


TRASFERIBILITà LINGUISTICA

LA LEZIONE: la parola deriva da “lectio” ed è un’esposizione di informazioni in maniera però passiva


ovvero, una moltitudine di alunni ascoltano in maniera non attiva il docente. La lezione punta a far
acquistare conoscenze. Essa ha diverse caratteristiche ovvero:

- Centralità ruolo docente


- Sequenza tematica prestabilita
- Limitato spazio intervento e scambio

Diverse sono anche le tipologie della lezione:

-metodo espositivo: centralità contenuto, unidirezionale

-metodo interrogativo

-metodo partecipativo (miglior metodo di apprendimento)

-metodo riflessivo: al centro vi è lo studente che riflette e discute la propria idea

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