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AMBIENTI DI APPRENDIMENTO DIGITALI: RUOLI NUOVI DEGLI ATTORI DELLA

FORMAZIONE

1. Inquadramento contestuale

Per comprendere cosa sta succedendo nella didattica online abbiamo due categorie fondamentali:
multiliteracy (Kress 2020) e ubiquitous learning (Limone 2012).

Nel sito newlearningonline.com realizzato da Cope e Kalantzis, gli autori del manifesto A Pedagogy
of Multiliteracies: designing social futures del New London group sono raccolte le più aggiornate
riflessioni su questi argomenti. Sul sito sono riportate una serie di teorie sul learning by design
formulata dagli stessi autori. Se la tradizione del novecento era legata ad un concetto di studio
basato sul leggere/scrivere, gli autori del New London Group indicavano alla scuola e agli
insegnanti di ripensare le modalità di insegnamento/apprendimento in una prospettiva di
multiliteracy, cioè più linguaggi che comprendono anche il video e l’immagine: lo studente deve
essere coinvolto attivamente nei processi di apprendimento e non deve essere più come nel passato
dove c’era un modello di lezione frontale (che continua ad essere tradotta ancora oggi nella DAD).
La nuova figura dello studente è ridefinita come produttore di conoscenza e non come contenitore
di un flusso informativo che arriva dall’esterno: ora c’è una dinamica collaborativa fra pari (Miller e
Dusay 2017). Il soggetto è al centro di un flusso di informazioni enorme e deve condividere la
conoscenza con il gruppo di pari, attraverso una dinamica collaborativa essenziale. Nascere in un
contesto digitale vuol dire che il soggetto non può più imparare dentro lezioni che hanno la forma
dell’unidirezionalità.

2. La caratteristica fondamentale dell’innovazione didattica

La pratica della lettura sul testo presuppone grande concentrazione e lo spostamento lineare da
destra verso sinistra. Il docente insegna dalla cattedra e lo studente prende appunti. Tutto questo è
molto distante dallo scenario della multiliteracy: la didattica digitale è innovativa e legata alla logica
push tipica degli ambienti virtuali, nella quale le informazioni arrivano allo studente in modo diretto
e immediato. La modalità di apprendimento in tali contesti può succedere anche oltre i tempi
prestabiliti nell’educazione formale perché lo studente è sempre online (logica del always on). La
rivoluzione è di portata straordinaria.
Gli studi sugli ambienti di apprendimento digitali (Limone 2012) si basano su tre categorie:
- il significato della rivoluzione digitale
- la categoria della media literacy
- la categoria di multimodalities

Il digitale ha ripreso importanza oltre gli ambienti scientifici in tutti gli altri contesti, in particolare
lavorativo e scolastico, sopratutto dopo la pandemia. Secondo i due concetti di multiliteracy e
multimodalities essi riguardano la forma che assume il medium digitale oggi: multiliteracy vuol dire
che oggi abbiamo a disposizione una pluralità di alfabeti per creare un messaggio e una varietà di
forme per comunicarlo (multimodalities).

Innovare il panorama scolastico vuol dire accogliere le diversità: questo vuol dire che ogni soggetto
deve poter apprendere in relazione agli stili, ai tempi e ai propri bisogni educativi. Il rispetto della
diversità educativa può essere ottenuta mediante il principio della personalizzazione
dell’apprendimento, riflesso della visione socio/costruttivista che a partire da Vygotskij considera
l’apprendimento il risultato dell’interazione e della costruzione sociale. Il soggetto deve avere la
possibilità di investigare sull’argomento proposto in modo critico. Il crtical thinking è considerato
un pensiero superiore o di secondo livello nel contesto anglosassone.
Le caratteristiche peculiari dell’innovazione didattica sono:
- accogliere le differenze
- conoscenza critica e situata
- progettazione puntuale
- approccio globale integrato

La progettazione puntuale delle lezioni e la considerazione degli interventi dei soggetti è molto
importante, come è importante l’approccio globale inteso come l’insegnamento di una pluralità di
contenuti, di strumenti e di linguaggi che rendono lo studio un momento motivante per gli allievi.

La didattica a distanza deve quindi avere 8 elementi fondamentali:

- significato sociale forte


- luoghi della formazione (non c’è più l’aula, la lezione è in una piattaforma multimediale e in
questo senso bisogna ripensare la fisicità degli ecosistemi per nuovi obiettivi formativi)

. strumenti o learning objects


- valutazione e raggiungimento di obiettivi (non ci devono essere solo esami finali ma un
monitoraggio continuo)

- agentività e azione (l’agentività è uno dei costrutti fondamentali del costruttivismo ed è un


elemento fondamentale del learning by doing, impara facendo qualcosa.)

- diversificazione dei percorsi di apprendimento


- compresenza fra vecchio e nuovo
- professionalità del docente (il docente deve saper utilizzare le nuove tecnologie)

3. L’expertise dell’insegnante ubiquo

L’insegnante non è più solo il detentore del sapere ma è anche un mediatore per costruire una
conoscenza critica e fa emergere le competenze dello studente.
Un ulteriore approfondimento deve avere il paradigma dell’ubiquitous lerning, ovvero la necessità
degli ambienti di apprendimento di assumere forme plurime che grazie al digitale rendono la
lezione più interattiva.
La scuola e i libri non sono più gli unici strumenti di apprendimento, lo studente è a proprio agio
anche fuori dalla scuola nell’utilizzare tecnologie e nell’apprendere dalle tecnologie. Tale soggetto è
in grado di attivare forme di apprendimento fra pari orizzontali e forme di apprendimento verticali
con insegnanti e genitori. È necessario quindi un “design” della formazione: l’insegnante deve
progettare l’ambiente di apprendimento e selezionare i potenziali contenuti formativi, progettare
programmi e percorsi didattici nuovi. Gli insegnanti devono anche responsabilizzare gli studenti,
anche negoziando le regole valutative con gli studenti. Oggi anche i momenti di aggiornamento
sono diventati ubiqui (vuol dire omnipresente), grazie al virtuale il docente ha la possibilità di
formarsi costantemente sulle tecniche e i metodi di insegnamento come fanno tutti gli altri
professionisti degli altri settori.
Conclusioni

Il docente deve aggiornarsi continuamente. Nell’ubiquitous assestement si esalta sopratutto il


percorso dello studente che è attivo e monitorato continuamente. Il docente in questo modo può
seguire il soggetto nel suo percorso di apprendimento e aiutarlo a crescere.
Cambiano anche le affordances della partecipazione nei media contemporanei. Affordances vuol
dire “invito all’uso”, cioè quali azioni un oggetto suggerisce all’essere umano che ci si avvicina.
Tale invito all’uso nasce da un relazione distribuita (affordance) tra oggetto e utente. Kess nl 2015
ha notato che stanno cambiando le affordances dei media contemporanei, poiché le tecnologie
digitali permettono una relazione nuova. Oltre all’accesso illimitato a tutti i contenuti e ad una
quantità sterminata di informazioni disponibili su internet, l’effetto più radicale è che è anche
l’utente stesso è produttore di comunicazione (caricando contenuti a sua volta, youtube, instagram
ecc). Questo “user created content” è una rivoluzione impensabile fino a pochi anni fa.

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