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INDICE:
A) INTRODUZIONE
Obiettivi generali
Finalità educative
Strumenti operativi
B) LINEE GUIDA
La struttura dell'Unità di apprendimento
Le caratteristiche e il modello educativo di riferimento
I temi suggeriti
A) INTRODUZIONE
OBIETTIVI GENERALI
La rete di ONG, scuole e ricercatori universitari attivata dal Progetto Europeo “Critical review of the
historical and social disciplines for a formal education suited to the global society”, pur nella
specificità degli apporti e delle visioni provenienti dalle differenti nazioni, intende proporre:
Per avvicinarsi concretamente a questi obiettivi la rete europea si dota di linee guida per la
costruzione di Unità di apprendimento (UdA) nella consapevolezza che le UdA rappresentano uno
strumento fondamentale nella diffusione di una nuova cultura didattica. Attraverso di esse la
teoria si cala nel lavoro quotidiano degli insegnanti e diviene patrimonio fruibile da un numero
crescente di docenti e di studenti.
FINALITÀ EDUCATIVE
Scopo del progetto europeo è la formazione di un cittadino cosmopolita, europeo e mondiale,
attraverso un processo di insegnamento - apprendimento interattivo, che consenta:
l’acquisizione del concetto di interdipendenza planetaria globale fondata sulla
responsabilità e l’impegno personale; acquisizione non meramente teorica, ma base per
avviare azioni collettive e concertate, basate sulla piena partecipazione di tutti i cittadini,
volte allo sradicamento di sistemi sociali iniqui e alla lotta contro l’esclusione;
il conseguente superamento di ristrette logiche etnocentriche di stampo nazionale e/o
continentale a favore di politiche internazionali più eque e sostenibili a livello economico,
sociale, ambientale ed in materia di diritti umani.
I caratteristica: l'interdimensionalità.
L'approccio interdimensionale si ispira ad uno dei concetti pedagogici più importanti teorizzati dal
sociologo Edgar Morin: “È necessario promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi
globali e fondamentali per inscrivere in essi le conoscenze parziali e locali. Questo è un problema
capitale e sempre misconosciuto”.
Nella pratica del progetto “Critical review...” ciascuno tra i temi attraverso cui costruire UdA (v.
paragrafo seguente) si presta ad essere sviluppato sia sul piano della dimensione mondiale sia sui
piani dimensionali inferiori (continentali, nazionali, locali) e lo schema sviluppato dal Comitato
scientifico ne illustra già alcuni esempi. Nella progettazione delle UdA occorrerà tuttavia tenere
conto di tre principi:
a) Le dinamiche delle dimensioni inferiori sono pienamente comprensibili solo attraverso la
comprensione delle macrodinamiche superiori (ad es. nelle singole dimensioni nazionali le
dinamiche migratorie degli anni '90 e 2000 possono essere colte solo in modo parziale e distorto,
una comprensione più completa può avvenire solo salendo di dimensione e inserendo le
dinamiche migratorie nel quadro delle diseguaglianze socio economiche su scala mondiale);
b) ogni dimensione inferiore conserva comunque una sua specificità e non è pienamente riducibile
a quanto avviene a livello superiore (restando nell'esempio di cui sopra: le diseguaglianze socio
economiche su scala mondiale influenzano tutte le vicende di immigrazione nelle diverse nazioni
europee, ma all'interno di questa dinamica generale comune ciascuna vicenda nazionale mantiene
le sue specificità)
c) la ricaduta del tema sulla dimensione strettamente locale è opportuno che sia stimolata, ma non
sviluppata all'interno dell'UdA. Questo tipo di lavoro può essere infatti una buona opportunità per
una ricerca che gli insegnanti possono svolgere insieme alla classe, collegando le macrodimensioni
del tema affrontato con una microdimensione locale, vicina al vissuto dei singoli studenti.
II caratteristica: l'interdisciplinarità.
Ciascuno fra i temi di cui al paragrafo successivo, per sua natura ha elementi che attengono alla
dimensione del tempo (il cambiamento storico), dello spazio (la geografia), delle condizioni di
sopravvivenza materiale (l'economia). Anche in questo caso lo schema sviluppato da Comitato
scientifico illustra già alcuni esempi di possibile trattazione interdisciplinare.
Da un punto di vista della progettazione delle UdA le soluzioni operative possono essere diverse in
funzione della tipologia di scuola e delle competenze disciplinari che gli insegnanti impegnati nello
sviluppo dell'Unità possiedono:
a) una soluzione più semplice organizzativamente può prevedere che l'UdA abbia un impianto
prevalentemente storico e che gli approfondimenti di tipo geografico, economico etc. siano
proposti e gestiti dallo stesso insegnante di storia;
b) una soluzione capace di coinvolgere un maggior numero di docenti (e pertanto maggiormente
auspicabile) può invece prevedere la progettazione di una mappa concettuale (v. sotto) che articoli
il tema in concetti nodali di tipo storico, geografico ed economico, il cui sviluppo sia affidato agli
insegnanti delle relative discipline;
c) soluzioni miste o ulteriori e diverse sono naturalmente possibili.
III caratteristica: l'interattività
Il rispetto dei diversi stili di apprendimento e il coinvolgimento attivo degli studenti richiedono una
costruzione delle UdA che preveda da un lato di utilizzare una varietà di strumenti didattici (non
solo testo scritto, ma anche mappe, grafici etc. e che al tempo stesso stimoli e lasci ampio spazio
all'interattività individuale e collettiva degli studenti (proponendo loro momenti di simulazione,
ricerche basate anche su risoluzioni di problemi, costruzione di mappe e grafici etc.)
IV caratteristica: la sinteticità
L'UdA non può contenere l'intero scibile sull'argomento e la sua progettazione deve porsi
l'obiettivo di offrire non una lista inesauribile di contenuti e competenze, quanto un racconto
sintetico e potente. Sintetico in quanto capace di cogliere i concetti fondamentali, potente in
quanto capace di coinvolgere, stimolando ulteriori domande di approfondimento, ricerche sui
meccanismi causali, ricerche sulle conseguenze, collegamenti con il vissuto degli studenti etc.
Conversazione L’ascolto costruisce il primo atto dovuto per avviare l’etica dell’ dell’Interessere e della
Clinica (CC) Relazione. Di matrice piagetiana, costituisce lo strumento con cui il formatore si accosta
al formando, ovvero a colui che comunque rappresenta un “diverso” da sé. Infatti un
docente ha sempre di fronte un “alieno cognitivo” e il primo gesto di riconoscimento e
d’accoglienza è proprio quello di mettersi in ascolto dell’altro. In tal modo l’alunno può
narrarsi, esporre le conoscenze legate al contesto della propria vita e illustrare le sue
esperienze senza che si creino barriere tra lui e i compagni, perché ognuno è
comunque portatore di un sapere differenziato, assunto dai diversi contesti di
provenienza. L’ascolto favorisce l’epochè, ovvero la conoscenza dell’altro nella sua dignità
incondizionata e il decentramento cognitivo. Questa fase di primo contatto è puramente
diagnostica, pertanto priva di giudizio. In tal modo “l’altro” esce dall’anonimato, diventa
soggetto concreto e contestualizzato. Dalla CC deriva la conoscenza della matrice
cognitiva (mc) degli allievi che permette al docente l’avvio di una programmazione tarata
sui bisogni della classe con la definizione del Compito di Apprendimento (CA) e la
programmazione della Rete Concettuale.(RC) la quale rappresenta il progetto di
intervento finalizzato ad organizzare il conflitto cognitivo tra concetti spontanei e
concetti sistematici
Fasi di Lavoro L’itinerario di insegnamento apprendimento si dipana in una serie di “mosse”che vedono
(FdL) l’interazione tra docenti ed allievi in un set definito da obiettivi, metodi, strumenti e
mezzi orientati a promuovere emozioni, saperi , sentimenti, atteggiamenti in linea con la
finalità educativa.
Valutazione La funzione di verifica e controllo della competenza acquista è orientata alla
Finale (VF) riprogrammazione didattica generata dalla metacognizione sul grado di efficacia
raggiunto dal percorso didattico agito in contesto d’aula.
Antonio Brusa (con Catia Brunelli, Giovanna Cipollari, Andrea Fumagalli, Massimiliano Lepratti)
DISCIPLIN ARGOMENT MONDO REGIONE NATIONALE/LOCAL
A O E
Processo di Africa.
Storia ominazione Popolamento del Popolamento europeo. Un sito paleolitico.
. mondo.
Le regioni africane ed
europea (caratteristiche
Il territorio di
I biomi terrestri geomorfologiche e
I grandi riferimento del sito
scenario del processo relazioni geoantropiche
Geografia ambienti locale scelto per
di ominazione. tra peculiarità del
della Terra. l’approfondimento
territorio e rispettive
storico.
opportunità di vita per
l’uomo).
Le regioni del
continente asiatico ed
Differenzazioni spaziali americano
Biodiversit Il territorio di
e climatiche nel (caratteristiche
à riferimento del sito
neolitico. geomorfologiche e
Geografia I grandi locale scelto per
relazioni geoantropiche
ambienti l’approfondimento
I biomi terrestri tra peculiarità del
della Terra. storico.
scenario del neolitico. territorio e rispettive
opportunità di vita per
l’uomo).
L’economia e
La rivoluzione Storia economica
l’ambiente del
Storia industriale e italiana.
mondo
agraria. Studio di caso.
moderno.
1. Nascita del
mercato del lavoro
moderno con
lavoro remunerato
in moneta.
2.Sviluppo di un
Il sistema processo di Prodromi e nascita del
Economia
capitalistico accumulazione capitalismo nazionale
basato sulla
manifattura.
3.Sviluppo di
un’economia
monetaria di
produzione: D-M-
D’.
Paesaggi del locale
La questione come espressioni
I riflessi del rapporto
aperta della delle differenti
Rapporto bisogno-risorsa: il
Geografia disponibilità e modalità di intendere
bisogno-risorsa. paesaggio agrario e
della gestione il rapporto tra uomo e
quello industriale.
equa delle risorse. ambiente, tra bisogno
e risorse.
Rivoluzioni
Il dominio La formazione Formazione dello
euro/americane: Olanda,
Storia europeo del dello stato Stato italiano.
Inghilterra, Stati Uniti,
mondo moderno. Studi di caso.
Francia.
1.Crescente ruolo
dello Stato come
agente economico.
2.Monopolio
statale di
emissione di
1. Aumento centralità
moneta e nascita La prima
del modello di
Banca Centrale. industrializzazione
accumulazione
Il colonialismo 3.Prima fase di italiana; la
Economia capitalistica in Europa e
capitalista globalizzazione divisione
Nord America
coloniale (Inizio economica
dualismo Nord- Nord/Sud
Sud su scala
planetaria)
4. La rivoluzione
russa propone un
altro modello
economico.
L’assetto territoriale
Confini/organiz Le organizzazioni
nazionale.
Geografia zazione politiche su scala La Nazione.
I conflitti politici e
territoriale mondiale.
militari
Il mondo attuale.
Vari modelli di
sviluppo e I programmi di
differenti sviluppo dell’Unione
Sviluppo. Esempi di Green
Geografia significati del europea.
economy.
concetto derivanti La politica economica
da vari indicatori dell’Unione europea.
(PIL, ISU ecc.).
4. La
planetarizzazione
culturale (internet,
culture,
alimentazione
ecc.).
Economia Dal trentennio Il rapporto Dal Trattato di Roma Le trasformazioni del
progressista Nord/Sud al al Fiscal Compact, lavoro in Italia: dalla
all'avvento del tempo della passando da flessibilità alla
neoliberismo globalizzazione. Mastricht, Patti di precarietà.
Delocalizzazione Stabilità di
del lavoro e dei Amsterdam, Unione
capitali. Monetaria Europea
1. Le Euroregioni -
organismi
transconfinari voluti
dall’Ue con fini di
integrazione socio-
culturale e di
1. Le migrazioni gestione/sviluppo
internazionali. sostenibile del 1. Flussi migratori e
Elementi di territorio – come rispettivi riflessi
demografia. modalità di spaziali e socio-
La mobilità
Geografia superamento dei culturali economici
umana.
confini, soggetti nel proprio Paese.
2. Il fenomeno rappresentativi di
della un’esigenza di 2. Studi di caso.
globalizzazione. collaborazione, di
sentirsi uniti nel
rispetto delle peculiari
diversità.
2. Il glocalismo, le
multinazionali.
ALLEGATO 1:
INDICATORI DI INNOVAZIONE GLOBALE E INTERCULTURALE
Nell'ottica di favorire questo processo di rinnovamento radicale la Ong capofila del presente
progetto ha elaborato un Sistema di Indicatori di Innovazione per provare a categorizzare e a
rendere osservabile e misurabile l’innovazione didattica.
NB Per un utilizzo operativo degli indicatori v. anche l'allegato 4.6: Metacognizione relativa al
percorso realizzato con l’UdA