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LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO

INDICE:

A) INTRODUZIONE
 Obiettivi generali
 Finalità educative
 Strumenti operativi

B) LINEE GUIDA
 La struttura dell'Unità di apprendimento
 Le caratteristiche e il modello educativo di riferimento
 I temi suggeriti

A) INTRODUZIONE

OBIETTIVI GENERALI

La rete di ONG, scuole e ricercatori universitari attivata dal Progetto Europeo “Critical review of the
historical and social disciplines for a formal education suited to the global society”, pur nella
specificità degli apporti e delle visioni provenienti dalle differenti nazioni, intende proporre:

 una Visione relativa alle finalità educative dei sistemi scolastici


 un Modello didattico di riferimento che accolga la necessaria interconnessione tra obiettivi,
saperi curricolari, metodi e valutazione di competenze
 un Sistema di Indicatori di Qualità a sostegno delle finalità educative e coerente con il
modello didattico di riferimento

Per avvicinarsi concretamente a questi obiettivi la rete europea si dota di linee guida per la
costruzione di Unità di apprendimento (UdA) nella consapevolezza che le UdA rappresentano uno
strumento fondamentale nella diffusione di una nuova cultura didattica. Attraverso di esse la
teoria si cala nel lavoro quotidiano degli insegnanti e diviene patrimonio fruibile da un numero
crescente di docenti e di studenti.
FINALITÀ EDUCATIVE
Scopo del progetto europeo è la formazione di un cittadino cosmopolita, europeo e mondiale,
attraverso un processo di insegnamento - apprendimento interattivo, che consenta:
 l’acquisizione del concetto di interdipendenza planetaria globale fondata sulla
responsabilità e l’impegno personale; acquisizione non meramente teorica, ma base per
avviare azioni collettive e concertate, basate sulla piena partecipazione di tutti i cittadini,
volte allo sradicamento di sistemi sociali iniqui e alla lotta contro l’esclusione;
 il conseguente superamento di ristrette logiche etnocentriche di stampo nazionale e/o
continentale a favore di politiche internazionali più eque e sostenibili a livello economico,
sociale, ambientale ed in materia di diritti umani.

GLI STRUMENTI OPERATIVI


All'interno di una visione di alto profilo delle Finalità educative, il progetto europeo si pone il
problema degli strumenti concreti affinché queste proposizioni possano tradursi in realtà operativa
nelle scuole europee.
La scuola in molti dei Paesi del continente e in particolare nella sua parte meridionale non gode di
buona salute. Gli insegnanti, figura chiave dell'attività didattica, sono oberati di compiti che hanno
più a che fare con una cultura tecnicistica ed amministrativa di stampo economico-aziendale di
quanto abbiano a che fare con riflessioni sull'educazione, sulla didattica, sulle discipline, sul senso
della scuola all'interno di un mondo in rapida trasformazione.
Nella consapevolezza che questi ostacoli di tipo organizzativo e culturale possono rappresentare un
freno potente all'innovazione e alla ridefinizione delle Finalità educative, le ONG partner del
progetto europeo scelgono la forma delle Unità di apprendimento “alternative” come leva per
inserire un processo di cambiamento nelle finalità e negli strumenti dell'insegnamento.
Unità di apprendimento costruite secondo principi nuovi, supportate da una riflessione sul modello
didattico di riferimento e da strumenti di valutazione adeguati possono essere il veicolo per offrire
all'interno di in un quadro organizzativo soffocante, proposte culturalmente innovative e al tempo
stesso vissute dagli insegnanti come accessibili ed utili sia sul piano teorico, sia sul piano complesso
e insopprimibile della fatica del lavoro quotidiano in classe.

PARTE B) LINEE GUIDA OPERATIVE PER LA COSTRUZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO

LA STRUTTURA DELL'UNITÀ DI APPRENDIMENTO


Ogni Unità di apprendimento (UdA) realizzata dai gruppi di lavoro nell'ambito del progetto europeo
svilupperà un tema tra quelli individuati nell'elenco dell'allegato 1 attraverso una struttura
articolata nei punti seguenti:
 un introduzione in cui vengono esplicitati la mappa concettuale e gli obiettivi
 un testo costituito da 10 – 20 pagine scritte più le relative immagini (mappe, fotografie,
disegni, grafici...)
 esercizi di apprendimento interattivo per gli studenti
 materiali di approfondimento
 Strumenti di metacognizione e valutazione finale
LE CARATTERISTICHE
Ogni Unità di apprendimento (UdA) dovrà essere pensata in funzione di una realizzazione nella
classe per un arco di tempo compreso indicativamente tra le 6 e le 20 ore; per la sua progettazione
occorrerà tenere conto di una serie di caratteristiche coerenti con gli approcci sviluppati dal
Comitato scientifico di progetto.

I caratteristica: l'interdimensionalità.
L'approccio interdimensionale si ispira ad uno dei concetti pedagogici più importanti teorizzati dal
sociologo Edgar Morin: “È necessario promuovere una conoscenza capace di cogliere i problemi
globali e fondamentali per inscrivere in essi le conoscenze parziali e locali. Questo è un problema
capitale e sempre misconosciuto”.
Nella pratica del progetto “Critical review...” ciascuno tra i temi attraverso cui costruire UdA (v.
paragrafo seguente) si presta ad essere sviluppato sia sul piano della dimensione mondiale sia sui
piani dimensionali inferiori (continentali, nazionali, locali) e lo schema sviluppato dal Comitato
scientifico ne illustra già alcuni esempi. Nella progettazione delle UdA occorrerà tuttavia tenere
conto di tre principi:
a) Le dinamiche delle dimensioni inferiori sono pienamente comprensibili solo attraverso la
comprensione delle macrodinamiche superiori (ad es. nelle singole dimensioni nazionali le
dinamiche migratorie degli anni '90 e 2000 possono essere colte solo in modo parziale e distorto,
una comprensione più completa può avvenire solo salendo di dimensione e inserendo le
dinamiche migratorie nel quadro delle diseguaglianze socio economiche su scala mondiale);
b) ogni dimensione inferiore conserva comunque una sua specificità e non è pienamente riducibile
a quanto avviene a livello superiore (restando nell'esempio di cui sopra: le diseguaglianze socio
economiche su scala mondiale influenzano tutte le vicende di immigrazione nelle diverse nazioni
europee, ma all'interno di questa dinamica generale comune ciascuna vicenda nazionale mantiene
le sue specificità)
c) la ricaduta del tema sulla dimensione strettamente locale è opportuno che sia stimolata, ma non
sviluppata all'interno dell'UdA. Questo tipo di lavoro può essere infatti una buona opportunità per
una ricerca che gli insegnanti possono svolgere insieme alla classe, collegando le macrodimensioni
del tema affrontato con una microdimensione locale, vicina al vissuto dei singoli studenti.

II caratteristica: l'interdisciplinarità.
Ciascuno fra i temi di cui al paragrafo successivo, per sua natura ha elementi che attengono alla
dimensione del tempo (il cambiamento storico), dello spazio (la geografia), delle condizioni di
sopravvivenza materiale (l'economia). Anche in questo caso lo schema sviluppato da Comitato
scientifico illustra già alcuni esempi di possibile trattazione interdisciplinare.
Da un punto di vista della progettazione delle UdA le soluzioni operative possono essere diverse in
funzione della tipologia di scuola e delle competenze disciplinari che gli insegnanti impegnati nello
sviluppo dell'Unità possiedono:
a) una soluzione più semplice organizzativamente può prevedere che l'UdA abbia un impianto
prevalentemente storico e che gli approfondimenti di tipo geografico, economico etc. siano
proposti e gestiti dallo stesso insegnante di storia;
b) una soluzione capace di coinvolgere un maggior numero di docenti (e pertanto maggiormente
auspicabile) può invece prevedere la progettazione di una mappa concettuale (v. sotto) che articoli
il tema in concetti nodali di tipo storico, geografico ed economico, il cui sviluppo sia affidato agli
insegnanti delle relative discipline;
c) soluzioni miste o ulteriori e diverse sono naturalmente possibili.
III caratteristica: l'interattività
Il rispetto dei diversi stili di apprendimento e il coinvolgimento attivo degli studenti richiedono una
costruzione delle UdA che preveda da un lato di utilizzare una varietà di strumenti didattici (non
solo testo scritto, ma anche mappe, grafici etc. e che al tempo stesso stimoli e lasci ampio spazio
all'interattività individuale e collettiva degli studenti (proponendo loro momenti di simulazione,
ricerche basate anche su risoluzioni di problemi, costruzione di mappe e grafici etc.)

IV caratteristica: la sinteticità
L'UdA non può contenere l'intero scibile sull'argomento e la sua progettazione deve porsi
l'obiettivo di offrire non una lista inesauribile di contenuti e competenze, quanto un racconto
sintetico e potente. Sintetico in quanto capace di cogliere i concetti fondamentali, potente in
quanto capace di coinvolgere, stimolando ulteriori domande di approfondimento, ricerche sui
meccanismi causali, ricerche sulle conseguenze, collegamenti con il vissuto degli studenti etc.

V caratteristica: la didattica per concetti e il modello del cognitivismo costruttivista


Il metodo didattico di riferimento che riassume e sostanzia tutti i discorsi citati in precedenza è il
modello del cognitivismo costruttivista. In questa sede ne vengono introdotti alcuni spunti
operativi, sui quali è opportuno concentrare l'attenzione in fase di stesura di un'UdA.
Nel processo tipico della didattica per concetti, descritto nella tabella qui sotto, gli elementi
centrali sono la conversazione clinica (rilevazione delle conoscenze ingenue degli studenti), e la
stesura di una mappa concettuale ossia un insieme di concetti (unità di pensiero) organizzati
secondo un ordine logico capace di cogliere gli elementi fondamentali del tema affrontato e di
gestirne la complessità. L'insegnante dopo aver valutato la cosiddetta "matrice cognitiva" degli
allievi sul concetto da introdurre, considera la "distanza" che separa questa dalle conoscenze
esperte intorno all'argomento (rappresentate sotto forma di "mappa concettuale") ed elabora la
"rete concettuale" o didattica allo scopo di diminuire la "forbice" tra conoscenze spontanee e
ingenue (quelle degli allievi) e conoscenze esperte (quelle della comunità scientifica di
riferimento). Importantissima risulta la rappresentazione grafica dei concetti a vantaggio degli
allievi per l'acquisizione efficace del concetto in questione, per il sostegno alle capacità di
apprendimento, memorizzazione e ragionamento, per lo sviluppo della stessa capacità di
concettualizzazione, sostenuta proprio attraverso la consuetudine alla "lettura" delle "mappe
concettuali" e all'elaborazione grafica personale di schemi concettuali. L'UdA procederà quindi
proponendo in parallelo attività di rilevazione delle preconoscenze spontanee degli studenti e
attività di conoscenza esperta organizzate in mappe concettuali. L'utilizzo di mappe concettuali
permette inoltre una maggiore trasferibilità della struttura didattica verso culture differenti: il
concetto infatti possiede un livello di astrazione e generalità maggiore rispetto ai termini specifici e
reciprocamente meno trasmissibili con cui esso si sostanzia nei differenti ambiti culturali.
Lo schema della Didattica per Concetti può così sintetizzarsi:
Elementi Descrizione
Mappa È l’incipit in cui l’insegnante si espone socialmente e culturalmente nella definizione
Concettuale dell’Oggetto Culturale in quanto come Soggetto ricercatore deve attivare una revisione
(MC) epistemologica dei saperi disciplinari scegliendo di trasmettere un contenuto non
etnocentrico, aggiornato e rilevante dal punto di vista scientifico e al tempo stesso
significativo per la mission della cittadinanza planetaria. Esempio: la parola “casa ”, nel
vocabolario, è definita come “edificio, appartamento” secondo un’accezione
occidentale che enfatizza un’identità specifica rendendola universale ed assoluta fino a
definirla la casa dell’uomo secondo una la visione etnocentrica che non prende in
considerazione le diverse possibilità di casa ( tucul. iglò, tenda…) e separa noi
occidentali dagli altri.. La revisione epistemologica del termine rimanda alla
costruzione del paradigma che connette l’identità specifica (casa in mattoni) al genere
comune ovvero “la casa è un riparo ad uso abitativo - di forma variabile nel tempo e
nello spazio- che si può presentare come appartamento, tucul, iglò, tenda…” . Questo
paradigma connette e non distacca le varie tipologie di abitazioni, in quanto un riparo
può essere di mattoni, di legno, di ghiaccio a seconda le differenze specifiche di
contesto che sono comunque predicabili dell’unico genere comune che mete in
relazione, legittimandoli, tutti i possibili ripari ad uso abitativo.

Conversazione L’ascolto costruisce il primo atto dovuto per avviare l’etica dell’ dell’Interessere e della
Clinica (CC) Relazione. Di matrice piagetiana, costituisce lo strumento con cui il formatore si accosta
al formando, ovvero a colui che comunque rappresenta un “diverso” da sé. Infatti un
docente ha sempre di fronte un “alieno cognitivo” e il primo gesto di riconoscimento e
d’accoglienza è proprio quello di mettersi in ascolto dell’altro. In tal modo l’alunno può
narrarsi, esporre le conoscenze legate al contesto della propria vita e illustrare le sue
esperienze senza che si creino barriere tra lui e i compagni, perché ognuno è
comunque portatore di un sapere differenziato, assunto dai diversi contesti di
provenienza. L’ascolto favorisce l’epochè, ovvero la conoscenza dell’altro nella sua dignità
incondizionata e il decentramento cognitivo. Questa fase di primo contatto è puramente
diagnostica, pertanto priva di giudizio. In tal modo “l’altro” esce dall’anonimato, diventa
soggetto concreto e contestualizzato. Dalla CC deriva la conoscenza della matrice
cognitiva (mc) degli allievi che permette al docente l’avvio di una programmazione tarata
sui bisogni della classe con la definizione del Compito di Apprendimento (CA) e la
programmazione della Rete Concettuale.(RC) la quale rappresenta il progetto di
intervento finalizzato ad organizzare il conflitto cognitivo tra concetti spontanei e
concetti sistematici
Fasi di Lavoro L’itinerario di insegnamento apprendimento si dipana in una serie di “mosse”che vedono
(FdL) l’interazione tra docenti ed allievi in un set definito da obiettivi, metodi, strumenti e
mezzi orientati a promuovere emozioni, saperi , sentimenti, atteggiamenti in linea con la
finalità educativa.
Valutazione La funzione di verifica e controllo della competenza acquista è orientata alla
Finale (VF) riprogrammazione didattica generata dalla metacognizione sul grado di efficacia
raggiunto dal percorso didattico agito in contesto d’aula.

I TEMI SUGGERITI PER LO SVILUPPO DELLE UDA:


1. Il secolo delle lunghe crisi 1929 – 2014
2. Le migrazioni oggi e nella storia.
3. Lo sviluppo, tra economia, ambiente e società planetaria
4. Le nuove guerre.
5. La planetarizzazione culturale (internet, culture, alimentazione ecc.)
6. Lo squilibrio Nord-Sud (colonizzazione economica, decolonizzazione e neocolonialismo)
7. La globalizzazione.
8. Il rapporto bisogno-risorsa (inquinamento, cambiamento climatico, nuove fonti energetiche, biodiversità)
9. Il difficile cammino dei Diritti umani
ALLEGATO 2
LO SCHEMA MATRICE PER LA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA DI STORIA,
GEOGRAFIA ED ECONOMIA
Quello che segue è uno strumento pratico: uno schema/matrice, per costruire una programmazione
quinquennale.
Nel approccio proposto ci si sforza di pensare alla storia non come una narrazione continua, ma
come un Atlante, fatto di carte mondiali, regionali e nazionali/locali. E’ un Atlante particolare, però,
perché deve – comunque – tenere conto della cronologia. Di conseguenza, ogni grande periodo
della storia umana è organizzato secondo una visione transcalare. E, periodo per periodo, si
mostrano le connessioni possibili con altri due campi disciplinari: la geografia e la storia
economica. Probabilmente il rapporto stretto con la geografia è già ben compreso dagli insegnanti,
oltretutto sommersi da proposte di libri di Geostoria variamente confezionati. Diverso è il caso
dell’economia. Questa è una scelta del gruppo di lavoro del CVM ( l'ONG capofila del progetto),
Scelta motivata dal fatto che in vista di una formazione civile completa, sono necessarie anche
conoscenze economiche, laddove l’esperienza degli ultimi trent’anni ha mostrato il declino
progressivo dell’interesse nelle scuole, e nella manualistica, verso questa disciplina.
Lo schema dovrebbe funzionare in questo modo: guardate la casella Storia/Mondo. In questa si
trova il cuore del curricolo. La parte essenziale programma. Manca il tempo (e ci aggiungete tutte le
difficoltà di rito): allora questo è il programma minimo. Per due ordini di motivi: se li mettete in
fila, dal passato verso il presente, quegli argomenti “tassellano” completamente il tempo/spazio
passato. Quindi, la loro conoscenza è in grado di fornire l’obiettivo minimo dell’insegnamento: una
conoscenza razionale e organizzata del passato, che aiuti il ragazzo a orientarsi (l’effetto mappa,
potremmo dire). Il secondo motivo riguarda l’apertura mondiale di questi argomenti, in grado di
“ricomprendere” l’esperienza e gli sguardi sul mondo dei nostri allievi, nati in Italia e no.
Una volta programmato il contenuto minimo, provate ad aggiungere gli argomenti, pescandoli dalle
altre caselle, e quindi dalle altre dimensioni scalari. Solitamente, nella scrittura di un progetto
formativo, il docente si comporta come se scrivesse i capitoli di un libro, dal passato verso il
presente. E’ difficile, in questo modo, tenere conto del tempo a disposizione e quindi delle
possibilità effettive di insegnamento e si lascia al naturale svolgersi dell’anno scolastico il grave
compito della scelta. Quando finisce l’anno si chiude il programma, si rimanda all’anno successivo,
e alla fine non si arriva mai allo studio del mondo attuale.
Questo schema vi permette di affrontare il problema della scelta PRIMA di iniziare l’anno. Quanto
tempo dura una vostra unità didattica tipo? Dividete il monte ore a disposizione (in Italia
generalmente non più di cinquanta) per la durata di una vostra unità, e avrete il numero dei
contenuti possibili. Non si scappa e non c’è progetto che tenga. Si uscirà da queste strettezze
quando qualche ministro aumenterà le ore a disposizione.
Se, dove ne avete l’occasione, avete anche la possibilità di insegnare geografia, allora lo schema vi
permette di sommarne le ore a quelle di storia. E quindi di scegliere anche dalle caselle, che - nel
nostro schema - sono azzurre. In ogni caso, anche se qualche mano gentile ha cancellato la
geografia dal vostro programma, date loro uno sguardo: vi troverete suggerimenti per affrontare
l’argomento storico previsto da un altro angolo di osservazione e, soprattutto, i suggerimenti per un
rapporto con il presente consolidato e ben controllato (appunto, controllato da un sapere
disciplinare).
Allo stesso modo, date uno sguardo (anche se non insegnate economia) alla casella rossa. Segue
passo passo l’argomento storico scelto e permette di inserire nella vostra trattazione didattica
concetti, termini e fatti che rivestono un interesse formidabile nella formazione del cittadino.
Noterete che, a volte, gli argomenti suggeriti da Andrea Fumagalli, che insegna economia a Pavia,
sono già incorporati nella storia insegnata di solito.
E’ appena il caso di sottolineare che questo schema non è una bibbia. Per il momento, saremmo
contenti se aiutasse qualcuno a scrivere la sua programmazione, in questo inizio d’anno.

Antonio Brusa (con Catia Brunelli, Giovanna Cipollari, Andrea Fumagalli, Massimiliano Lepratti)
DISCIPLIN ARGOMENT MONDO REGIONE NATIONALE/LOCAL
A O E
Processo di Africa.
Storia ominazione Popolamento del Popolamento europeo. Un sito paleolitico.
. mondo.
Le regioni africane ed
europea (caratteristiche
Il territorio di
I biomi terrestri geomorfologiche e
I grandi riferimento del sito
scenario del processo relazioni geoantropiche
Geografia ambienti locale scelto per
di ominazione. tra peculiarità del
della Terra. l’approfondimento
territorio e rispettive
storico.
opportunità di vita per
l’uomo).

Antico Vicino Oriente.


Migrazioni neolitiche e
Processo di Focolai di
colonizzazione
Storia neolitizzazi civilizzazione neolitica Un sito neolitico.
agricolo/pastorale
ne. nel mondo (America,
dell’Europa
Cina ecc.).
2 Prime regolazioni
1. Sviluppo di un
dell’attività di scambio
abbozzo di sistema di
(Mesopotamia) Scambi neolitici in
scambio monetario
Economia La moneta 3, Sviluppo commercio Italia: ossidiana,
chiuso: Merce-Denario-
nel Mediterraneo pietra verde, selce
Merce
Orientale

Le regioni del
continente asiatico ed
Differenzazioni spaziali americano
Biodiversit Il territorio di
e climatiche nel (caratteristiche
à riferimento del sito
neolitico. geomorfologiche e
Geografia I grandi locale scelto per
relazioni geoantropiche
ambienti l’approfondimento
I biomi terrestri tra peculiarità del
della Terra. storico.
scenario del neolitico. territorio e rispettive
opportunità di vita per
l’uomo).

Il mondo antico e medievale.


DISCIPLIN ARGOMEN MONDO REGIONE NATIONALE/LOCAL
A TO E
La formazione del 1.Gli imperi (romano,
sistema euro-asiatico islamico, cinese,
Storia
africano. I poli chiave: indiano, mesoamericani
antica e Studi di casi;
Occidente ecc.).
Storia medievale patrimonio; città;
Mediterraneo; Estremo
(500 a.C. - siti.
Oriente. La 2. Le città (antiche;
1500 d.C.)
strutturazione del medievali).
sistema continentale nel
Medioevo. La rottura 3. Il mediterraneo
del sistema con la (antico e medievale).
conquista dell’America
4. La formazione
dell’Europa (Mondo
latino, germanico,
slavo, ugro-finnico).
Codificazione
dell’attività di scambio
1. Antichità classica e
(Grecia Antica e diritto
sistema schiavistico.
romano).
Nascita Bimetallismo. Studi di caso (una
550 a.C. signoraggio
degli 2. Economia agraria e villa romana; una
statale (Re) sulla
strumenti rapporti di produzione; città mercantile
Economia moneta (Lidia).
giuridici e commercio beni di medievale;
Espansione attività
commercia lusso; un’azienda agraria
commerciale europee in
li medievale ecc)
Cina e prime
innovazioni tecniche
(polvere da sparo,
signoraggio monetario)
Studi di caso
Urbanesim
significativi inerenti
oe
Fenomeno urbano. Regioni urbanizzate; al fenomeno urbano
urbanizzazi
Geografia città e territorio, tipi di di ieri e di oggi, di
one nello
città. qui e d’altrove
spazio e
(slums, zonas, città
nel tempo.
globali ecc.).

Il mondo moderno (XVI-XIX sec).

DISCIPLINE ARGOMENTO MONDO REGIONE NATIONALE/LOCALE


1. I quattro centri
principali del
mondo: Cina,
India, Euro - 1. Le politiche
1. Gli antichi stati
mediterraneo, espansioniste degli
italiani.
America. stati europei.
La formazione
Storia del mondo 2. Studio di caso.
2. La rivoluzione 2. La guerra dei 7 anni
moderno.
geografica e il e la nascita del primo
3. Biografie e
sistema mondo. impero mondiale
individui esemplari.
(Inghilterra).
3. Migrazioni
volontarie e
schiavili.
Nascita delle 1. Sviluppo economie 1.Espropriazione dei
economie 1. Signoraggio nazionali in Europa commons e inizio
mondo (il statale della moneta (formazione Stati processo di
Economia
mercantilismo e passaggio dalla Nazioni) urbanizzazione
aggressivo moneta merce 2. Europa: grande 2. Inizio dualismo
europeo) aurea alla inflazione aurea città-campagna
banconota aurea inizio 1500.
convertibile. 3. Europa: declino
2. Secolo d’oro dominio economico
olandese e spagnolo e inizio
spostamento supremazia
dell’asse economica inglese
economico dopo la rivoluzione
dell'economia del 1640
mondo dal Nord- 4. Nascita dualismo
Centro-Italia Nord-Sud Europa
(Mediterraneo) al 4. Sviluppo del
Nord Europa (mare sistema finanziario
del Nord) europeo
3. Sviluppo del 5. Crisi Olanda e
mercantilismo: supremazia Inglese
passaggio da un (bolla dei Tulipani)
sistema M-D-M ad
un sistema M-D-
(M,D). Moneta
come riserva di
valore
1. Sistema centro-
periferia
(variazioni nello
1. Studi di caso
spazio e nel
relativi a differenti
Sistema tempo).
1. Il colonialismo forme di rapporto con
mondo.
Geografia europeo in America l’altro diverso e ai
Centro- 2. Colonialismo e
latina. riflessi
periferia. riflessi su scala
spaziali/territoriali di
mondiale. Nord
tali relazioni.
Sud del mondo.
Cartografia e
potere politico.

L’economia e
La rivoluzione Storia economica
l’ambiente del
Storia industriale e italiana.
mondo
agraria. Studio di caso.
moderno.
1. Nascita del
mercato del lavoro
moderno con
lavoro remunerato
in moneta.
2.Sviluppo di un
Il sistema processo di Prodromi e nascita del
Economia
capitalistico accumulazione capitalismo nazionale
basato sulla
manifattura.
3.Sviluppo di
un’economia
monetaria di
produzione: D-M-
D’.
Paesaggi del locale
La questione come espressioni
I riflessi del rapporto
aperta della delle differenti
Rapporto bisogno-risorsa: il
Geografia disponibilità e modalità di intendere
bisogno-risorsa. paesaggio agrario e
della gestione il rapporto tra uomo e
quello industriale.
equa delle risorse. ambiente, tra bisogno
e risorse.

Rivoluzioni
Il dominio La formazione Formazione dello
euro/americane: Olanda,
Storia europeo del dello stato Stato italiano.
Inghilterra, Stati Uniti,
mondo moderno. Studi di caso.
Francia.
1.Crescente ruolo
dello Stato come
agente economico.
2.Monopolio
statale di
emissione di
1. Aumento centralità
moneta e nascita La prima
del modello di
Banca Centrale. industrializzazione
accumulazione
Il colonialismo 3.Prima fase di italiana; la
Economia capitalistica in Europa e
capitalista globalizzazione divisione
Nord America
coloniale (Inizio economica
dualismo Nord- Nord/Sud
Sud su scala
planetaria)
4. La rivoluzione
russa propone un
altro modello
economico.
L’assetto territoriale
Confini/organiz Le organizzazioni
nazionale.
Geografia zazione politiche su scala La Nazione.
I conflitti politici e
territoriale mondiale.
militari

Il mondo attuale.

DISCIPLINE ARGOMENTI STORIA REGIONE NATIONALE/LOCALE


1. Fascismo, Memoria/commemora
1. Le due guerre
Nazismo, Stalinismo. zione
mondiali.
Il governo del 2. Resistenze
Storia
mondo. 3. Il periodo Studi di caso.
2. Democrazie e
postbellico
dittature.
. Biografie.
1, Crisi del 1.
“capitalismo corporativismo/nazion Il
artigianale“ del alismo economico in corporativismo/nazion
Economia XIX secolo, Europa alismo fascista
fondato 2. URSS: svolta di L’economia coloniale
sull’operaio di Stalin, dopo italiana
mestiere. l’esperienza della
2.Rivoluzione NEP:
tecnologioca industrializzazione
taylorista e forzata e piani
passaggio quinquennali
all’operaio massa.
3. Crisi degli anni
’30 e nascita del
fordismo e delle
politiche
keynesiane.
4. New Deal
contro
corporativismo/na
zionalismo
economico. Le
origini
economiche della
II guera mondiale
5. Mao e il
comunismo al
potere in Cina
(nasce il “Secondo
mondo
economico)
Il quadro Lo sviluppo locale
geopolitico nella prospettiva di
mondiale Geografia economica uno sviluppo
Geografia La geopolitica La dimensione europea e politiche di neoregionale
spaziale della coesione
cittadinanza Interazione locale
planetaria /regionale/globale

Economia e Crisi e sviluppo Economia nazionale.


Storia L’Unione Europea.
ambiente. 1929, 1973, 2008. Studi di caso.
1. Polarizzazione
economica nel II
dopoguerra.
2. Dualismo
economico tra
Nord e Sud del
mondo e inizio
L’instabilità del Sviluppo economico
decolonalizzazion
sistema italiano; effetti delle
Economia e militare
economico crisi nell’economia
dell’Africa ma
mondiale italiana
non indipendenza
economica.
3. Crisi del
Fordismo fine
anni’60 in Usa e
inizio anni ’70 in
Europa. Crollo di
Bretton Woods e
crisi delle
politiche
keynesiane
4. Svilupo e
egemonia del
pensiero
economico
liberista anni’80 e
anni ‘90
5. III rivoluzione
tecnologica: dal
taylorismo alle
ICT.
6
Internazionalizzaz
ione della
produzione e
finanziarizzazione
dell’economia
mondo
7. Crescita e
sviluppo di alcune
economie
periferiche
(BRICS, Cina,
India, Brasile,
SudAfrica,
Russia),
Ridefinizione
degli assetti
gerarchici geo-
economiche
planetari
8. Crisi della
governance
finanziaria 2008-
2014

Vari modelli di
sviluppo e I programmi di
differenti sviluppo dell’Unione
Sviluppo. Esempi di Green
Geografia significati del europea.
economy.
concetto derivanti La politica economica
da vari indicatori dell’Unione europea.
(PIL, ISU ecc.).

Uomini e 1. Migrazioni Italia paese


culture. attuali. multietnico; politica
Storia L’Unione Europea. italiana
2. Le nuove internazionale; studi
guerre. di caso.
3. Stati
multietnici.

4. La
planetarizzazione
culturale (internet,
culture,
alimentazione
ecc.).
Economia Dal trentennio Il rapporto Dal Trattato di Roma Le trasformazioni del
progressista Nord/Sud al al Fiscal Compact, lavoro in Italia: dalla
all'avvento del tempo della passando da flessibilità alla
neoliberismo globalizzazione. Mastricht, Patti di precarietà.
Delocalizzazione Stabilità di
del lavoro e dei Amsterdam, Unione
capitali. Monetaria Europea
1. Le Euroregioni -
organismi
transconfinari voluti
dall’Ue con fini di
integrazione socio-
culturale e di
1. Le migrazioni gestione/sviluppo
internazionali. sostenibile del 1. Flussi migratori e
Elementi di territorio – come rispettivi riflessi
demografia. modalità di spaziali e socio-
La mobilità
Geografia superamento dei culturali economici
umana.
confini, soggetti nel proprio Paese.
2. Il fenomeno rappresentativi di
della un’esigenza di 2. Studi di caso.
globalizzazione. collaborazione, di
sentirsi uniti nel
rispetto delle peculiari
diversità.

2. Il glocalismo, le
multinazionali.
ALLEGATO 1:
INDICATORI DI INNOVAZIONE GLOBALE E INTERCULTURALE

L’etnocentrismo ed eurocentrismo, che caratterizzano tuttora l’insegnamento delle discipline


scolastiche, con particolare riferimento alla storia, rischiano di generare, nell’allievo, una mente
monoculturale, per cui la cultura di appartenenza diventa l’esclusivo orizzonte della propria
esistenza, oltre il quale non si è capaci di andare. Non solo: i paradigmi occidentali sono imposti
spesso come assoluti nella esaltazione di una identità rigida di carattere nazionale – patriottica.
Infatti la mente monoculturale, di stampo provinciale, tende a concepire la propria esperienza come
atemporale ed “utopica” fino a considerarla una forma globale di auto riferimento. In realtà si tratta
di una mente divisa, separata dalle altre culture. Nasce di qui una serie di paradigmi concettuali che
influenzano il modo di vedere la realtà e di concepire il mondo. Le marche metafisiche
dell’etnocentrismo: l’Essere, l’Identità e l’Universalità sono categorie filosofiche che incidono sulla
formazione pedagogica diffusa dalla scuola. Queste ideologie, oggi anacronistiche ma tuttora
presenti nell’insegnamento delle discipline, vanno sostituite con la nuova poetica dell’Interessere e
della Relazione.
La nuova etica dell’ Interessere e della Relazione. richiede una svolta radicale, un profondo
rinnovamento degli attuali saperi scolastici le cui barriere ideologiche di matrice etnica e geografica
impediscono una mondializzazione della cultura e la formazione di una mente multiculturale,
aperta e complessa capace di far fronte alla gamma di stimoli, modelli di vita elaborati dalle diverse
culture. Saranno gli scambi e le relazioni di percorsi diversi a consentire quella tranculturazione di
cui necessita la generazione del terzo millennio chiamata a vivere una nuova cosmovisione
comunitaria attraverso forme di azione creativa e di salute generale.

Nell'ottica di favorire questo processo di rinnovamento radicale la Ong capofila del presente
progetto ha elaborato un Sistema di Indicatori di Innovazione per provare a categorizzare e a
rendere osservabile e misurabile l’innovazione didattica.
NB Per un utilizzo operativo degli indicatori v. anche l'allegato 4.6: Metacognizione relativa al
percorso realizzato con l’UdA

Indicatori Descrittori Motivazione dell’innovazione


MULTISCALARITÀ Studio dei fenomeni, attraverso Superamento del ragionamento occidentale
l’utilizzo di diverse scale geografiche basato sul principio di non contraddizione in
e relative analisi che procedono dal cui prevale il ragionamento deduttivo e/o
locale al globale e viceversa (scala induttivo ( dal generale al particolare o dal
mondiale, euro - mediterranea, particolare al generale) che implica il
nazionale, locale Esempio: la realismo ingenuo, incapace di cogliere la
questione demografica esaminata in complessità della situazione di caso.
un certo momento storico a livello Esempio: una visione planetaria ci mostra
macro mondiale ed europeo - e a l’incremento della popolazione mondiale nel
livello micro in uno spazio regionale. II millennio e ci permette di percepire la
Finalità: cogliere la specificità delle differenza fra continenti. Se dal mondo si
situazioni attraverso l’uso delle vuole passare a vedere l’Europa, si deve
diverse dimensioni spaziali.. cambiare la scala. Se si zooma sull’Europa,
si osservano più facilmente le diversità tra le
singole nazioni europee. Volendo analizzare
il micro si nota una successione
discontinua di crisi e di periodi di
abbondanza, ma soprattutto si incontrano
individui, donne, uomini, bambini, ciascuno
con desideri, bisogni, problemi particolari
Ad ogni cambio di scala corrispondono
problemi, immagini, fatti diversi
PROCESSUALITÀ Riconoscimento del cambiamento, Superamento di una mera logica astratta di
della trasformazione continua e matrice occidentale che semplifica il numero
dinamica degli elementi della realtà. delle variabili e dei dati per favorire
L’individuazione del movimento proposizioni e regole di carattere generale.
come chiave di lettura dell’esistente Ciò favorisce l’estensione e applicabilità
attesta l’originalità di ogni processo. delle proposizioni ma va a discapito della
Esempio: a scuola si continuano ad specificità. Le proprietà di un pensiero
insegnare le parti del discorso narrativo dialettico di contro quello astratto
distinguendole in quelle variabili ed – scientifico sono la diacronicità, ovvero il
invariabili come se fossero un recupero del tempo come durata con i suoi
assoluto, senza tener conto della flussi di andata e ritorno, di contro la
flessibilità della lingua che, nel caso sincronicità; la referenzialità concreta di
della nostra, deriva da quella latina in contro la pretesa di verità universale degli
cui l’articolo era assorbito dai casi. enunciati; la dimensione ermeneutica e
Finalità: la consapevolezza della problematica di contro quella descrittiva e
processualità e originalità degli normativa.
oggetti di conoscenza promuove il
rispetto dell’altro come condizione del
rispetto di sé in quanto valorizza la
diversità.
CRONOSPAZIALITÀ Presa in considerazione di fenomeni e Superamento della mente monoculturale che
processi cogliendone il loro evolversi osserva la realtà da un solo punto di vista. È
nel suo differenziarsi nel tempo e una concezione parziale e limitata delle cose
nello spazio. Esempio: nella linea del che tuttavia pretende di inglobare la totalità
tempo si presenta tradizionalmente dell’esistenza, in base all’assunto erroneo
una serie di città (Atene, Roma, che il punto di vista scelto ( nel nostro caso
Cartagine) in un’ottica di successione quello cronologico) sia da accettare come
legata ad un prima e a un dopo mentre totalizzante di contro l’istanza della società
in un asse cartesiano comprendente contemporanea di ampliare gli orizzonti, di
sia la linea del tempo che dello spaziomoltiplicare i punti di vista . Si tratta di
le tre città risultano contemporanee. uscire da una sorta di provincialismo
Uno stesso fenomeno (es. temporale che identifica la totalità con il
l’urbanizzazione) viene analizzato nel proprio segmento lineare senza tener conto
suo differenziarsi nella storia e nel suo
delle molteplici variabili in gioco.
diversificarsi in termini spaziali. Permette di prendere in considerazione più e
Finalità: comprendere la complessità diversi aspetti e di avere una visione
delle situazioni, la contemporaneità e poliedrica e dinamica di un fenomeno, con
le dinamiche profonde dei mutamenti. possibilità di percepirne gli sviluppi in
prospettiva.
DISCONTINUITÀ Consapevolezza della mancata Superamento del pensiero logico - analitico
linearità positiva dello sviluppo dei come forma privilegiata di comprensione
fenomeni per cui la loro evoluzione della realtà studiata attraverso una serie di
non sempre è necessariamente nessi meccanicistici di causa ed effetto. La
migliorativa. Esempio: il progresso realtà è un territorio senza terreni de
tecnico-scientifico ha migliorato per terministicamente tracciati, ma ricca di
certi aspetti le condizioni di vita itinerari non lineari, ramificati e
dell’uomo ma ha peggiorato il suo pluridirezionali . L’osservazione è frutto del
habitat a causa dell’ inquinamento. dialogo tra culture e dell’interazione di
Finalità: restituire la dimensione intrecci costitutivi di nuovi e inediti percorsi
complessa e processuale dei fenomeni della post-modernità. Il recupero della
per promuovere la mens critica e specificità etnografica rimanda ad una
problematica. dimensione pluriprospettica in grado di
“cogliere e di accogliere il suo contrario” e
di sostenere un sistema polivocale di
narrazioni.
DECENTRAMENTO, Assumere uno sguardo integrato, Superamento dell’etnocentrismo, come
PLURALITÀ DEI complesso nella consapevolezza che radicalizzazione del proprio modo di vedere
PUNTI DI VISTA esistono tante modalità di rapportarsi e di capire le cose fino a imporre la propria
all’esistente per cui il proprio visione del mondo come Assoluta e
approccio non è che uno della tante Universale. Il convincimento di possedere la
possibili visioni, così da ritenere verità sfocia in sentimenti di superiorità e di
inevitabile evocare supremazia culturale, tecnologica, religiosa ,
contemporaneamente le diverse sociale e politica generando atteggiamenti di
posizioni e situazioni in gioco. incomprensione, diffidenza, razzismo ed
Esempio: studiare le migrazioni dal esclusione. L’esaltazione della “civiltà” e
punto di vista dei migranti e dal punto della “democrazia” occidentale si scontra
di vista dei soggetti dei paesi di con l’istanza di riconoscimento del valore
arrivo. delle altre culture richiesta dall’apertura di
Finalità: approfondire lo sguardo per menti versatili, critiche e flessibili, virtù
rendere conto delle molteplici ineludibile nella società planetaria e
situazioni così da empatizzare con complessa dei nostri giorni
l’altro per superare dicotomie sterili e
promuovere una condivisione di
significati.
SISTEMA, Visione olistica e consapevolezza Superamento della mera cultura della
RELAZIONI, delle connessioni che legano la parte specializzazione, indipendenza, separazione
INTERDIPENDENZE, al tutto e viceversa in una realtà e disgiunzione che è del tutto inadatta a
INTERCONNESSION intersistemica. Esempio: l’acquisto di fornire all’uomo di oggi le risposte ai
I un qualsiasi oggetto rivela problemi dell’attuale condizione umana, i
l’interconnessione con una serie di quali richiedono l’uso della congiunzione e
situazioni che possono andare della relazione per essere affrontati. La
dall’inquinamento allo sfruttamento prospettiva olistica del pensiero promuove
del lavoro minorile. Finalità: leggere un ragionamento associativo, basato sulla
la vicenda umana e i vari fenomeni ed somiglianza e contiguità in grado di
eventi che la caratterizzano cogliendo prendere in considerazione l’insieme delle
la fitte trame e i destini incrociati che condizioni e di assegnare contestualmente
li legano in un unico tessuto così da un’importanza fondamentale agli elementi di
capire il nesso glocale “tra il volo di conteso rilevando le complesse connessioni
una farfalla e il percorso degli uragani fra oggetti salienti e periferici.
in Messico” (L. Konrad)
RESPONSABILITÀ - Nella logica del principio africano Superamento della visione competitiva,
CORRESPONSABILI dell’ubuntu per cui ciascuno è meritocratica e individualistica con
TÀ, ATTIVISMO - responsabile nei confronti di tutti gli conseguente valorizzazione
RUOLO DEL altri, si promuove una cittadinanza dell’interdipendenza planetaria tra uomini e
SOGGETTO attiva a dimensione planetaria basata culture, tra stati e società, tra Nord e Sud
sul senso della solidarietà, della del Mondo, tra fenomeni locali e quelli
cooperazione, della negoziazione e globali. Le diversità e le differenze,
condivisione. Esempio: porre una considerate come una risorsa, sono viste
situazione problematica in cui i saperi come elementi indispensabili per ricercare
sono messi in gioco per risolvere soluzioni tran sculturali e eco sostenibili
questioni critiche come nel caso in cui nella logica della reciproca mutualità e
occorre progettare nuove leggi per convivialità quali valori nuovi e mirati che
superare la disuguaglianza di genere o generano comportamenti e azioni
per concedere il diritto di cittadinanza responsabili a carico di ciascuno, e quindi di
agli immigrati. Finalità: promuovere tutti, in quanti tutti parimenti garanti della
un sapere della responsabilità per cui gestione del Bene Comune, come frutto di
chi sa non può non agire per superare negoziazione e di accordi condivisi.
le disuguaglianze o le situazione di
violazione dei diritti umani.

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