Sei sulla pagina 1di 52

il nuovo concorso

a cattedra
MANUALE
Per la prova scritta
del concorso scuola

TEST DI VERIFICA

ESTENSIONI ONLINE
VERIFICA CAPITOLO 1
1) Un esempio di “gruppo primario” è:
A. la famiglia
B. un’azienda
C. una classe scolastica
D. un’associazione
E. un partito politico

2) Come si può definire il gruppo sociale?


A. Un’entità diversa dalla somma delle sue parti, una totalità dinamica nel-
la quale le persone si riconoscono in interdipendenza reciproca
B. Un insieme di persone che si trovano per perseguire un obiettivo comune
C. Un gruppo di persone unite da una relazione amicale, che condividono
gli stessi interessi
D. Un gruppo anche disomogeneo di persone che comunque seguono un
leader
E. Un semplice aggregato di persone, che condividono gli stessi valori so-
ciali

3) L’educazione interculturale all’interno del sistema scolastico valorizza


in particolar modo:
A. l’appartenenza a un’identità nazionale e la difesa dei propri valori
B. lo studio delle proprie origini
C. solo la cultura di origine degli alunni stranieri
D. il contributo delle culture di appartenenza di tutti gli allievi e il dialogo
nel rispetto delle reciproche differenze
E. esclusivamente gli aspetti positivi di una cultura

4) Quale dei seguenti NON è un elemento che caratterizza un gruppo so-


ciale?
A. Le norme che definiscono le relazioni tra i membri
B. Le norme che definiscono i confini del gruppo
C. La semplice somma delle sue parti
D. Lo status
E. Il ruolo

5) Che cosa si intende con il termine “socializzazione”?


A. Il processo che riflette il contesto sociale dello sviluppo dell’individuo e il
rapporto statico tra individuo e società attraverso il quale l’individuo inte-
riorizza esclusivamente le norme e regole del gruppo sociale di cui fa parte
B. Il processo attraverso il quale l’individuo delinea il proprio spazio all’in-
terno di un gruppo

www.edises.it
2 Estensione online Test di verifica

C. Il processo esclusivo delle società occidentali mediante il quale l’indivi-


duo viene progressivamente coinvolto nella vita sociale attraverso espe-
rienze come l’apprendimento e l’interiorizzazione delle norme
D. Il processo mediante il quale l’individuo viene progressivamente coin-
volto nella vita sociale attraverso una serie di esperienze, quali l’appren-
dimento, l’interiorizzazione di norme e regole, e attraverso la conoscen-
za delle aspettative di ruolo tipiche del gruppo sociale
E. Il processo attraverso il quale l’individuo viene escluso dalla vita sociale
e dai gruppi sociali

6) La famiglia è:
A. il luogo della socializzazione primaria
B. un contesto di istruzione
C. il contesto della formazione dell’individuo
D. il luogo delle esperienze dirette
E. un’aula didattica decentrata

7) Nel lavoro educativo e didattico, mantenere una prospettiva della con-


tinuità in senso orizzontale significa:
A. perseguire un collegamento tra scuola, famiglia, territorio e servizi
B. garantire percorsi di orientamento con i livelli di scuola successivi
C. utilizzare classi omogenee per età dei bambini
D. utilizzare classi omogenee per provenienza geografica dei bambini
E. garantire un collegamento con i livelli di scuola precedenti

8) La “socializzazione secondaria” è il processo:


A. di adeguamento alla realtà sociale esterna alla famiglia, che si avvia con
l’ingresso nel contesto scolastico
B. di strutturazione del legame all’interno del nucleo familiare, che avvie-
ne nei primi anni di vita
C. di acquisizione di un ruolo sociale, che avviene con l’ingresso nel mon-
do del lavoro
D. di acquisizione di uno status sociale, che comincia con l’indipendenza
economica dalla famiglia d’origine
E. di formazione di una nuova famiglia, a partire dal matrimonio

9) La teoria dell’attaccamento riguarda:


A. le difficoltà di apprendimento
B. lo sviluppo cognitivo
C. la costruzione del legame madre-bambino
D. l’elaborazione delle informazioni
E. lo sviluppo delle pulsioni

10) Che cosa s’intende per “Imprinting”?


A. Apprendimento per ripetizione
B. Capacità di copiare disegni stampati
C. Apprendimento precoce nei piccoli di molte specie

www.edises.it
Verifica Capitolo 1 3

D. Memoria operativa
E. Apprendimento terziario

11) Che cosa è la Comunità di Pratica?


A. È un network di scuole che lavorano in rete
B. È un costrutto ideato da J. Dewey all’inizio del secolo scorso per indica-
re un contesto di apprendimento che educa alla democrazia
C. È un costrutto ideato da Lave e Wenger per indicare un metodo di ap-
prendimento radicato nella pratica del lavoro aziendale
D. È un costrutto ideato da Lave e Wenger per indicare una struttura emer-
gente radicata nell’impegno reciproco di persone organizzate intorno a
un’impresa comune e/o a compiti di qualità socialmente apprezzati
E. È un sistema didattico informale disegnato da un’azienda per garantire
lo sviluppo professionale dei suoi operatori

12) La relazione che offre cure e protezione e garantisce l’apprendimento


e lo sviluppo della persona è:
A. obliqua, tra adulto e figlio
B. di tipo orizzontale, tra adulto e figlio
C. di tipo verticale, tra coetanei
D. di tipo orizzontale, tra coetanei
E. di tipo verticale, tra adulto e figlio

13) La capacità di negoziare rientra:


A. nelle capacità di problem solving
B. nelle capacità interpersonali
C. nella capacità di organizzare
D. nella capacità di motivare se stessi
E. nella capacità di essere leader

Risposte esatte: 1a, 2a, 3d, 4c, 5d, 6a, 7a, 8a, 9c, 10 c, 11d, 12e, 13b

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 2
1) Su quale o quali canali del comportamento non verbale agiscono mag-
giormente l’influenza sociale e le regole di esibizione delle emozioni?
A. Su gesti e intonazione della voce
B. Sull’espressione facciale
C. Sull’espressione facciale e sui gesti
D. Sullo sguardo
E. Sulla gestualità e sui movimenti del corpo nello spazio

2) Un modello di comunicazione che implica l’ascolto e l’attenzione sulle


emozioni dell’altro è definito:
A. ascolto attivo
B. ascolto emotivo
C. ascolto ironico
D. ascolto razionale
E. ascolto clinico

3) La prossemica è lo studio:
A. dei rapporti con il vicinato
B. dell’uso dello spazio
C. della pianificazione del futuro
D. delle strategie di problem solving
E. dei comportamenti prosociali

4) Quale fra i seguenti NON è ascrivibile tra i fattori che tipicamente pos-
sono ostacolare il processo di comunicazione emittente/ricevente?
A. Inadeguatezza del canale comunicativo
B. Incompatibilità dei codici
C. Saturazione del ricevente
D. Ridondanza del messaggio
E. Incoerenza dei messaggi verbali e non verbali

5) Cosa non rientra nei disturbi della comunicazione?


A. Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio
B. Disturbo della balbuzie
C. Disturbo della comunicazione non altrimenti specificato
D. Disturbo della fonazione
E. Disturbo della condotta

6) Il tono di voce, i gesti, l’espressione del volto sono messaggi:


A. non verbali
B. verbali
C. inutili

www.edises.it
Verifica Capitolo 2 5

D. mentali
E. sia verbali sia non verbali

7) Tra insegnante e allievo, o tra due parlanti, il messaggio verbale è per-


fettamente comprensibile:
A. quando ha un valore univoco e il livello sintattico è da tutti ugualmente
percepito
B. nessuna delle alternative è corretta
C. quando non ha un valore univoco e il livello sintattico è da ambedue
condiviso
D. quando è legato alla comunicazione gestuale
E. quando l’oggetto della comunicazione ha una finalità educativa

8) Un linguaggio adottato per descriverne un altro, conosciuto anche


come linguaggio oggetto, è detto:
A. metalinguaggio
B. paralinguaggio
C. comunicazione non verbale
D. comunicazione verbale
E. non-linguaggio

9) La comunicazione (…) è quella parte della comunicazione che comprende


tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo che non riguardano il livel-
lo puramente semantico del messaggio, ossia il significato letterale delle
parole che compongono il messaggio stesso, ma che riguardano principal-
mente il linguaggio del corpo. Individuare la parola sostituta da (…):
A. non verbale
B. verbale
C. conflittuale
D. aumentativa
E. alternativa

10) I nuovi media si caratterizzano per:


A. un tipo di processo comunicativo bidirezionale e interattivo
B. la non selettività dei messaggi
C. un tipo di processo comunicativo tra adulti
D. un tipo di processo comunicativo tra ragazzi
E. un tipo di processo comunicativo dato dall’oralità

Risposte esatte: 1b, 2a, 3b, 4d, 5e, 6a, 7a, 8a, 9a, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 3
1) La seguente affermazione fa riferimento all’esperienza scolastica dell’a-
dolescente: “Il complesso delle relazioni che caratterizza l’esperienza
scolastica può connotarsi in modo negativo; questa situazione, associa-
ta a uno scarso rendimento scolastico, può condurre a una situazione di
malessere psicologico”. A quale concetto è possibile ricondurla?
A. Disagio scolastico
B. Carenze intellettive
C. Disturbi del comportamento
D. Disturbi ossessivi
E. Drop-out

2) Per l’adolescente che vive un susseguirsi di scoperte, di nuove identifi-


cazioni e interazioni, gli “oggetti mediatori” sono rappresentati da:
A. esclusivamente attività e oggetti che svolgono una funzione regressiva
B. adulti significativi, il gruppo dei pari, una figura intrafamiliare, attività
e oggetti con funzione regressiva
C. il gruppo di coetanei e altri adolescenti, ma non adulti significativi
D. una figura intrafamiliare, ma non il gruppo dei pari
E. qualche adulto significativo, ma non il gruppo dei pari

3) L’adolescenza è una fase contraddistinta:


A. dalla fermezza di propositi
B. dall’acquisizione di padronanza operativa
C. dal consolidarsi del sentimento di sollecitudine
D. dalla ricerca dell’identità
E. dal consolidarsi della virtù della volontà

4) Il pensiero ipotetico-deduttivo si sviluppa:


A. nella primissima infanzia
B. solo in età adulta
C. durante la pre-adolescenza, dopo gli undici anni
D. indipendentemente dall’età, solo dopo opportuni percorsi di studio
E. Jean Piaget non si è mai occupato di questa tematica

5) Secondo il modello di Gordon, quale dei seguenti atteggiamenti è con-


sigliato adottare ai fini di una comunicazione efficace all’interno del
contesto classe?
A. Dare interpretazioni personali agli avvenimenti che hanno interessato
la classe
B. Assegnare soprannomi come gioco per stimolare la crescita personale
C. Mettere in dubbio le affermazioni degli alunni
D. Minimizzare le problematiche espresse dallo studente
E. Incoraggiare il confronto e ascoltare le spiegazioni degli allievi

www.edises.it
Verifica Capitolo 3 7

6) L’ascolto attivo è un modello di comunicazione che implica:


A. il dare spiegazioni logiche e razionali a fenomeni emotivi
B. l’ascolto e l’interpretazione clinica delle emozioni dell’altro
C. l’elargire consigli su quello che l’altro sta provando
D. l’ironizzare, togliendo attenzione all’emozione dell’altro
E. l’ascolto e l’attenzione sulle emozioni dell’altro

7) In quale fase del ciclo di vita è più rilevante la domanda “Chi sono io”?
A. Durante l’età adulta
B. A metà della vita
C. Durante l’infanzia
D. Durante l’adolescenza
E. Durante la vecchiaia

8) Quale tra le alternative non rappresenta una tra le barriere alla co-
municazione che secondo il modello di Thomas Gordon costituiscono
“linguaggio del rifiuto”?
A. Dare soluzioni già pronte o consigli non richiesti
B. Approcciare empaticamente l’interlocutore mediante un ascolto attivo
C. Avvertire/Minacciare
D. Essere imperativi/Ordinare/Esigere
E. Cercare di persuadere con argomentazioni logiche

9) Il cyberbullismo si definisce come:


A. un comportamento vessatorio deliberato e ripetuto, esclusivamente ri-
volto verso un minorenne, effettuato per via telematica
B. un comportamento vessatorio deliberato e ripetuto, rivolto verso un mi-
norenne, gruppo di minorenni e/o loro famigliari, effettuato per via te-
lematica
C. un insieme di atteggiamenti di indifferenza nei confronti degli inse-
gnanti
D. un insieme di atteggiamenti aggressivi-passivi
E. un insieme di atteggiamenti di prepotenza nei confronti dei compagni
di scuola che godono di alta popolarità nei social media

Risposte esatte:1a, 2b, 3d, 4c, 5e, 6e, 7d, 8b, 9b

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 4
1) A quale studio si dedicarono i primi psicologi sperimentali?
A. I processi psichici
B. I processi sensoriali
C. I processi di pensiero
D. I processi di linguaggio attivo
E. I processi di descrizione passiva

2) Quale delle seguenti affermazioni è vera?


A. L’apprendimento è raffigurabile attraverso una scala di valori crescenti
B. L’apprendimento risponde a una logica deterministica
C. L’apprendimento è soggetto ad accelerazioni, regressioni e arresti, ma è
indipendente dall’ambiente
D. L’apprendimento è soggetto ad acceleramenti, regressioni e arresti a se-
conda delle sollecitazioni dell’ambiente
E. L’apprendimento è determinato esclusivamente dallo sviluppo biologico

3) In psicologia, quando si parla di apprendimento:


A. si intende qualunque cambiamento della condotta prodotto dall’esperienza
B. si esclude qualunque relazione con processi biologici
C. si intende la registrazione nella memoria a lungo termine di sistemi di
conoscenza ben organizzati
D. ci si riferisce prevalentemente al curriculum scolastico dell’individuo
E. si intende l’acquisizione di informazioni

4) Cosa si intende abitualmente con il concetto di “sviluppo globale”?


A. L’evoluzione progressiva dell’universo
B. Il miglioramento di tutte le realtà (economiche e socio-culturali) di una
società
C. Il miglioramento del livello socio-economico che interessa una realtà
sovranazionale
D. La maturazione psicofisica di un individuo
E. La crescita di un bambino nell’età evolutiva

5) La neotenia è una caratteristica che contraddistingue:


A. solo gli animali e riguarda il progressivo aumento della durata dell’in-
fanzia
B. tutte le novità che si determinano nella vita dell’uomo
C. l’uomo dagli animali e riguarda il progressivo aumento della durata
dell’infanzia
D. sia l’uomo che gli animali rispetto all’aumento della durata della vita
E. gli animali dall’uomo e riguarda la loro capacità di adattamento al con-
testo

www.edises.it
Verifica Capitolo 4 9

6) Nel pensiero di Erik Erikson, l’adolescenza è contraddistinta:


A. dalla ricerca dell’identità
B. dall’acquisizione di padronanza operativa
C. dal consolidarsi del sentimento di sollecitudine
D. dalla fermezza di propositi
E. dal consolidarsi della virtù della volontà

7) Quale dei seguenti autori ha scritto l’opera Éducation et sociologie?


A. T. Geiger
B. M. Weber
C. E. Durkheim
D. G. LeBone
E. E. Goffman

8) Nel pensiero del sociologo Emile Durkheim, il sistema educativo, per


come è strutturato, finisce per mirare:
A. alla crescita personale dello studente
B. all’integrazione sociale dell’individuo
C. all’innovazione della società
D. allo sviluppo individuale del singolo
E. al miglioramento di sé di tutti i soggetti coinvolti

9) Secondo Lev Vygotskij lo sviluppo psicologico:


A. ha origine e resta confinato alla dimensione spontanea dell’individuo
B. è il risultato di stimoli provenienti da istanze intra-psichiche, ovvero
interne alla personalità dell’individuo
C. è culturalmente e socialmente mediata dal contesto
D. è prodotto esclusivamente dai processi naturali di ordine biologico
E. riguarda esclusivamente gli individui adulti e non i bambini

10) Secondo il filosofo inglese John Locke:


A. la mente dell’uomo è condizionata esclusivamente dall’ambiente
B. la mente dell’uomo è già formata
C. la mente dell’uomo è inizialmente come una tabula rasa
D. la mente dell’uomo non è condizionata dall’esperienza
E. l’istruzione deve essere estesa anche alle classi più povere

Risposte esatte: 1b, 2d, 3a, 4b, 5c, 6a, 7c, 8b, 9c, 10c

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 5
1) La pedagogia:
A. è la scienza che si occupa della formazione dell’uomo e della donna per
l’intero corso della vita e nella pluralità dei tempi di vita e di esperienza
B. è la scienza che studia i fatti sociali considerati nelle loro caratteristiche
costanti e nei loro processi
C. non è una scienza autonoma, ma dipende dalla filosofia dell’educazione
D. è la scienza che studia i tipi e gli aspetti umani soprattutto dal punto di
vista morfologico, fisiologico, psicologico
E. è lo studio scientifico delle funzioni vitali degli organismi viventi, ani-
mali e vegetali, in condizioni normali

2) Tra questi settori della pedagogia indicare quello che si occupa dei
problemi e dei metodi che rientrano nel quadro del Lifelong Learning:
A. la pedagogia speciale
B. l’educazione degli adulti
C. l’ortopedagogia
D. la pedagogia sperimentale
E. la docimologia

3) L’approccio della pedagogia interculturale considera concetti come


identità e natura:
A. in maniera dinamica
B. in maniera statica
C. in maniera nuova
D. in linea con gli approcci precedenti
E. in maniera distinta

4) Che cos’è la sociometria?


A. Una teoria che, usando un’adeguata metodologia, si propone di descri-
vere la struttura informale, i processi socio-affettivi e socio-cognitivi
nei piccoli gruppi
B. Un approccio filosofico che, attraverso ragionamenti induttivi, mira a
generalizzare il singolo accadimento sociale su scala più ampia
C. Una tecnica educativa che, tramite l’approccio ludico, cerca di favorire
i processi di socializzazione nei gruppi di bambini e di adolescenti al di
fuori del contesto scolastico
D. Una strategia didattica che, tramite spiegazioni frontali inerenti le dina-
miche di gruppo, mira a fornire agli studenti una formazione in ambito
sociologico
E. Nessuna delle altre risposte è corretta

www.edises.it
Verifica Capitolo 5 11

5) Chi, tra i seguenti pedagogisti, sostenne la teoria di un’educazione na-


turale?
A. Friedrich Froebel
B. Comenio
C. Rudolf Steiner
D. Jerome Bruner
E. Jean-Jacques Rousseau

6) Auguste Comte è considerato il fondatore:


A. del comportamentismo
B. del cognitivismo
C. del positivismo
D. del connessionismo
E. del minimalismo

7) Da chi fu formulata la “Teoria della mente assorbente”?


A. Comenio
B. Rousseau
C. Piaget
D. Montessori
E. Visalberghi

8) Quale, tra i seguenti autori, parla di “condizionamento operante”?


A. Burrhus Skinner
B. Sigmund Freud
C. Jean Piaget
D. Jerome Bruner
E. Anna Freud

9) Quali sono gli autori che hanno stilato le tassonomie degli obiettivi più
conosciute?
A. Benjamin Bloom; Johann Heinrich Pestalozzi; Joy Paul Guilford
B. Riccardo Massa; Robert Mills Gagné; Jean Piaget
C. Benjamin Bloom; Robert Mills Gagné; Jerome Bruner
D. Benjamin Bloom; Robert Mills Gagné; Joy Paul Guilford
E. Benjamin Bloom; Robert Mills Gagné; Jean Piaget

10) Quali sono le strutture mentali che rendono possibile lo sviluppo del
pensiero operatorio formale secondo Piaget?
A. La maturazione della percezione cognitiva
B. L’insieme articolato delle capacità astrattive
C. La capacità deduttiva
D. Il pensiero combinatorio
E. Il gruppo INRC, la logica delle proposizioni

Risposte esatte: 1a, 2b, 3a, 4a, 5e, 6c, 7d, 8a, 9d, 10e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 6
1) Frank Williams nel 1994 ha ideato il TCD. Tale acronimo indica il test:
A. della Creatività e del pensiero Divergente
B. Cognitivo dei Deficit di apprendimento
C. a Campione sul pensiero Divergente
D. Cognitivo delle Deviazioni dal pensiero convergente
E. Clinico Divergente

2) Il quoziente d’intelligenza (Q.I.) è un indice:


A. che misura il livello delle capacità raggiunto solo dopo un periodo di
addestramento
B. che misura il livello delle proprie attitudini
C. usato per esprimere i risultati di un test di intelligenza dato dal rappor-
to tra età mentale ed età cronologica
D. che misura la preparazione in una determinata disciplina
E. usato per esprimere i risultati di un test di intelligenza dato dal rappor-
to inverso tra età mentale ed età cronologica

3) I neuroni specchio sono una classe di neuroni che:


A. si attivano selettivamente solo quando l’individuo compie un’azione
B. si attivano selettivamente solo quando l’individuo osserva un’azione
compiuta da altri e immagina un’azione che ha compiuto nel passato
C. si attivano selettivamente sia quando l’individuo compie un’azione sia
quando la osserva mentre è compiuta da altri
D. si attivano selettivamente solo quando l’individuo osserva un’azione
compiuta da altri
E. si attivano selettivamente sia quando l’individuo osserva un’azione compiu-
ta da altri sia quando pronuncia il verbo che esprime l’azione in questione

4) Secondo la teoria di Ivan Pavlov, il riflesso condizionato:


A. è un riflesso appreso
B. precede lo stimolo condizionato
C. precede lo stimolo neutro
D. precede il riflesso incondizionato
E. è un riflesso innato

5) Il quoziente di intelligenza di Binet è dato dal:


A. rapporto tra età cronologica ed età gestazionale
B. rapporto tra età mentale e livello socioeconomico
C. rapporto tra età mentale ed età cronologica
D. rapporto tra età mentale ed età gestazionale
E. rapporto tra età cronologia e livello socio-economico e moltiplicato per
una costante

www.edises.it
Verifica Capitolo 6 13

6) Chi è considerato il padre fondatore della psicologia scientifica?


A. Wilhelm Wundt
B. Albert Einstein
C. Pico della Mirandola
D. Alessandro Volta
E. Ludovico Ariosto

7) Con l’espressione “Teoria della mente” ci si riferisce:


A. Ad una teoria specifica sullo sviluppo della mente del bambino
B. Allo sviluppo nel bambino di una graduale consapevolezza e padronan-
za delle proprie funzioni psichiche
C. Alla capacità del bambino di attribuire stati mentali (es., desideri, inten-
zioni e credenze) ad altre persone
D. Alla capacità del bambino di costruirsi delle idee sulle altre persone
E. Ad una teoria che studia i processi di pensiero in età evolutiva

8) Secondo le più recenti teorie psicopedagogiche, l’intelligenza può es-


sere definita come:
A. la capacità di adattarsi all’ambiente
B. l’attivazione delle funzioni psichiche
C. l’elaborazione di concetti
D. l’organizzazione di informazioni
E. l’espressione singolare di sé

9) Il nome dello svizzero Hermann Rorschach è legato all’elaborazione:


A. del test delle macchie d’inchiostro
B. di una teoria politica
C. del test del domino
D. della teoria del condizionamento reciproco
E. di una teoria etnocentrica

10) Per Charles Spearman l’intelligenza è composta da:


A. una griglia di fattori
B. un fattore manifesto e un fattore latente
C. un unico fattore generale
D. un fattore principale e un fattore secondario
E. un fattore generale (g.) e un fattore specifico (s.)

Risposte esatte: 1a, 2c, 3c, 4a, 5c, 6a, 7c, 8a, 9a, 10e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 7
1) La teoria multifattoriale di Thurstone si oppone alla teoria bifattoriale
elaborata da:
A. Freud
B. Osborn
C. Pavlov
D. Spearman
E. lo stesso Thurstone, un decennio prima

2) Il modello tripartito elaborato da Sternberg individua le tre abilità fon-


damentali dell’intelligenza, ovvero:
A. emotiva, razionale, artistica
B. analitica, creativa, pratica
C. razionale, emotiva, creativa
D. nessuna delle risposte è corretta
E. linguistico-letteraria, matematica, motoria

3) H. Gardner ha elaborato la teoria:


A. della comunicazione aumentativa alternativa
B. delle intelligenze multiple
C. del rinforzo
D. delle didattiche attive
E. della psicomotricità

4) Gardner distingue tra:


A. intelligenza intrapersonale e interculturale
B. intelligenza personale e inconscia
C. intelligenza logica e illogica
D. intelligenza intrapersonale e interpersonale
E. intelligenza interculturale e transculturale

5) Gli “idiot savants”, secondo Gardner:


A. sono persone che – pur in presenza di un certo livello di ritardo mentale
– possiedono una o più capacità estremamente sviluppate
B. sono individui che possiedono un’elevata conoscenza di alcune discipli-
ne, pur mancando delle abilità di socializzazione
C. sono persone con un elevato quoziente intellettivo, anche se ne sono
inconsapevoli
D. sono persone con un basso quoziente intellettivo, ma dotate di umanità
e saggezza
E. sono individui che rivelano un alto livello di competenze nel solo ragio-
namento matematico

www.edises.it
Verifica Capitolo 7 15

6) L’importante libro di H. Gardner, uscito nel 1983, Formae mentis, rap-


presentò il manifesto di chi criticava:
A. la teoria dell’intelligenza multipla
B. il metodo di insegnamento basato sulle punizioni
C. la teoria comportamentista
D. il metodo di insegnamento basato sui rinforzi positivi
E. coloro che ritenevano l’intelligenza monolitica e misurabile tramite test
standardizzati

7) Nel 1990 Salovey e Mayer definiscono l’intelligenza emotiva come:


A. “La capacità di gestire l’effetto dirompente delle emozioni evitando che
ostacolino le nostre azioni”
B. “La capacità di utilizzare le proprie risorse interne per raggiungere
obiettivi personali e professionali”
C. “La capacità che hanno gli individui di cogliere le cause alla base delle
emozioni positive e negative”
D. “La capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiet-
tivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli impulsi e rimandare la
gratificazione; di modulare i propri stati d’animo evitando che la soffe-
renza ci impedisca di pensare; e, ancora, la capacità di essere empatici
e sperare”
E. “La capacità che hanno gli individui di monitorare le sensazioni proprie
e quelle degli altri, discriminando tra i vari tipi di emozione e usando
questa informazione per incanalare pensieri ed azioni”

8) La capacità di prevedere le conseguenze delle scelte sul piano emotivo


può essere definita come:
A. emotività sociale
B. carica emozionale
C. quoziente intellettivo
D. quoziente emotivo
E. senso emozionale

9) Quale studioso ha creato il primo test convalidato di misurazione


dell’Intelligenza Emotiva, l’EQ-i?
A. Joy P. Guilford
B. Daniel Goleman
C. Jack Mayer
D. Peter Salovey
E. Reuven Bar-On

10) Il concetto di Intelligenza emozionale è stato introdotto:


A. negli anni Settanta
B. negli anni Trenta
C. negli anni Cinquanta
D. negli anni Sessanta
E. negli anni Novanta

www.edises.it
16 Estensione online Test di verifica

11) Quale tra i seguenti autori, teorico delle intelligenze multiple, propone
il pensiero narrativo come stile di pensiero e insieme come generatore
del pensiero stesso, contribuendo ad introdurre elementi di maggiore
razionalità ma facendo virare la pedagogia sui processi di apprendi-
mento (dimensione istruttiva)?
A. Gentile
B. Vygotskij
C. Mounier
D. Ferrière
E. Gardner

12) Nel fare riferimento ai processi di Hot Cognition, si intendono:


A. le abilità emotive e la memoria
B. le abilità emotive e sociali
C. i processi mnestici e motivazionali
D. i processi motivazionali e le abilità attentive
E. la memoria e le abilità sociali

13) Chi coniò il termine “empatia”?


A. Theodor Lipps
B. Robert Vischer
C. Daniel Stern
D. Sigmund Freud
E. Heinz Kohut

14) Con l’espressione “reappraisal cognitivo” si indica la strategia:


A. di cambiamento del modo in cui la persona pensa e valuta la situazione
“emotivamente” critica, al fine di modificarne l’impatto emotivo
B. di pensiero con cui la persona fa riaffiorare ricordi piacevoli
C. di apprendimento per immagini e ricordi
D. di ricomparsa dei ricordi spiacevoli o traumatici
E. di apprendimento tramite cui la persona rivaluta le idee sulle persone
conosciute

Risposte esatte: 1d, 2b, 3b, 4d, 5a, 6e, 7e, 8d, 9e, 10e, 11e, 12b, 13b, 14a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 8
1) In ambito pedagogico, per eliminare un comportamento non desidera-
to è meglio:
A. non rinforzarlo e, contemporaneamente, rinforzare un comportamento
incompatibile con esso
B. punirlo di tanto in tanto e senza convinzione
C. ignorarlo, sperando che con il tempo possa diminuire la frequenza con
cui si attiva
D. somministrare una punizione molto forte
E. lodarlo, per provocare una reazione avversa

2) Il bullismo può avere origine da:


A. comportamenti familiari iperprotettivi
B. stili educativi permissivi o autoritari e di freddezza affettiva nell’infan-
zia
C. deficit di natura neurologica
D. ottime capacità di condivisione empatica delle emozioni
E. ottime competenze in social sharing

3) Se in una relazione pedagogica l’allievo agisce in termini di disturbo,


l’educatore dovrà:
A. orientarlo nell’espressione corretta del dissenso
B. cercare di debellare con ogni mezzo possibile i sentimenti ostili
C. mantenersi silenzioso
D. assumere un atteggiamento giudicante
E. reprimere le manifestazioni che generano rumore

4) L’analfabetismo emozionale:
A. è l’incapacità del bambino di cogliere le emozioni ambivalenti
B. è l’incapacità di utilizzare le proprie facoltà intellettive per risolvere un
problema
C. è l’incapacità di riconoscere, gestire e controllare le emozioni
D. è l’atteggiamento dell’insegnante che trascura l’aspetto emotivo nel con-
testo educativo
E. è l’incapacità del bambino di adeguare l’espressione delle proprie emo-
zioni alle regole sociali

5) La xenofobia può essere definita come un atteggiamento culturale di:


A. indifferenza nei confronti delle culture diverse dalla propria
B. avversione indiscriminata nei confronti di ogni straniero
C. reciproco riconoscimento delle differenze che contraddistinguono cia-
scun individuo
D. avversione indiscriminata nei confronti di chi professa una religione
diversa

www.edises.it
18 Estensione online Test di verifica

E. tolleranza verso la presenza degli stranieri all’interno della propria co-


munità di appartenenza

6) Trattando di cyberbullismo il termine “catfish” indica:


A. il fenomeno che consiste nel furto (o nella creazione ad hoc) di identità
sui social al fine di intrecciare relazioni con altri utenti
B. il fenomeno che consiste nel terminare una relazione senza dare spiega-
zioni, ma chiudendo ogni canale di comunicazione social con l’altro
C. il fenomeno che consiste nella vendita truffaldina di merce sul web, at-
traverso la creazione di siti e-commerce fasulli
D. il fenomeno che consiste nel ricattare, tramite i canali offerti dai social
network, uno o più utenti minacciando di svelare informazioni di carat-
tere confidenziale che lo/li riguardano
E. il fenomeno che consiste nella divulgazione non autorizzata sul web di
fotografie che ritraggono una o più persone in atteggiamenti intimi

7) In ambito sociologico e scolastico, il comportamento di chi cerca di


imporre la propria personalità con atteggiamenti prevaricatori o di
sopraffazione è chiamato:
A. egocentrismo
B. misantropia
C. individualismo
D. disturbo narcisista
E. bullismo

8) Si parla di “bullismo indiretto” quando:


A. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata sull’esclusione sociale, sulla diffusione di falsi racconti e sulla
manipolazione delle reti amicali
B. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata su attacchi di tipo fisico o verbali espliciti
C. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata solo su attacchi di tipo fisico
D. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata solo su attacchi di tipo verbale
E. nessuna delle altre alternative è corretta

9) Quale tra le seguenti affermazioni relative al “conflitto” interno o


esterno a un gruppo NON è corretta?
A. Il conflitto con altri gruppi in genere aumenta la coesione interna
B. Il conflitto contribuisce a stabilire e mantenere i confini del gruppo
C. Il conflitto può generare nuove tipologie di interazione tra antagonisti
D. Il conflitto è l’opposto dell’ordine sociale, è distruttivo
E. Il conflitto interno a un gruppo è una dinamica normale e tipica della
relazione di cooperazione tra i suoi membri

www.edises.it
Verifica Capitolo 8 19

10) Quale strategia educativa è funzionale alla gestione della classe per un
insegnante che si trovi a lavorare con alunni indisciplinati, che metto-
no in discussione la sua autorità?
A. Responsabilizzare gli studenti rispetto al proprio apprendimento e al
proprio comportamento
B. Comunicare giudizi svalutanti agli studenti che non rispettano le regole
e i ruoli interni al gruppo
C. Improntare la relazione unicamente su un sistema di premi e punizioni
in base alla condotta in aula
D. Ribadire il proprio ruolo e le regole dell’istituto regolarmente fino a
quando non saranno riconosciuti dagli studenti
E. Continuare il lavoro d’aula con gli studenti che partecipano attivamente
alla lezione, ignorando gli altri

11) Secondo la teoria freudiana i meccanismi di difesa sono:


A. immagini primordiali e archetipiche
B. strumenti consci volti a proteggere l’Io dalle domande istintuali
C. regolatori del rapporto tra pensiero e linguaggio
D. strumenti inconsci volti a proteggere l’Io dalle domande istintuali
E. strumenti consci di superamento dei traumi

12) Aiutare, collaborare, condividere le risorse, nell’ambito delle ricerche


su empatia e intelligenza emotiva, vengono definiti comportamenti:
A. emotivi
B. asociali
C. restrittivi
D. prosociali
E. competitivi

13) Quale fra i seguenti psicoanalisti considerava l’aggressività come un


istinto naturale che deve essere incanalato?
A. Goleman
B. Lewin
C. Bowlby
D. Freud
E. Winnicott

Risposte esatte: 1a, 2b, 3a, 4c, 5b, 6a, 7e, 8a, 9d, 10a, 11d, 12d, 13e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 9
1) Gli studi sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva rilevano che nel pe-
riodo dell’adolescenza:
A. la gestione delle emozioni inizia a differenziarsi marcatamente tra ge-
nere maschile e femminile
B. emerge una maggiore aggressività
C. emerge una maggiore difficoltà a riconoscersi nell’altro
D. emerge la tendenza alla riservatezza
E. emerge una chiara consapevolezza delle emozioni che si stanno provando

2) Le life skill sono competenze sociali e relazionali, che permettono ai


ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidia-
na, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità. La
loro mancanza può causare:
A. l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta allo stress
B. la totale assenza di intelligenza emotiva nel soggetto
C. la maggiore probabilità di essere vittime di episodi di bullismo
D. difficoltà di apprendimento a scuola
E. un aumento delle competenze emotive

3) L’acronimo “NEET” indica:


A. gli adolescenti fra i 10 e i 14 anni di età, a rischio di dispersione scola-
stica o di abbandono da parte dei genitori
B. i minori stranieri non accompagnati, giunti in Italia a causa dei proces-
si migratori e non ancora scolarizzati
C. i giovani di età fra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano
alcun corso d’istruzione o formazione
D. i giovani tra i 19 e i 25 anni che presentano un alto tasso di fruizione di
Internet
E. i giovani che, nella fascia di età tra i 14 e i 19 anni, escono dalla scuola
a causa del loro insuccesso

4) All’interno del gruppo, l’adolescente trova sostegno all’emergente nuo-


va immagine di sé, e nutre il suo bisogno:
A. egocentrico
B. fisiologico
C. primario
D. di appartenenza
E. di successo

5) Quale, tra le seguenti alternative, descrive il compito di sviluppo che


caratterizza l’adolescente in relazione alla famiglia d’origine?
A. Emancipazione, finalizzata all’autonomia
B. Socializzazione primaria, mirata ad acquisirne le regole
C. Attaccamento, con lo scopo di creare un legame privilegiato

www.edises.it
Verifica Capitolo 9 21

D. Adeguamento alle aspettative genitoriali


E. Nessuna delle risposte è corretta

6) Che cosa si intende con il termine “pubertà”?


A. La capacità dell’adolescente di controllare le proprie pulsioni
B. L’insieme dei cambiamenti comportamentali e caratteriali che accom-
pagnano l’adolescenza
C. Il passaggio dallo stato sociale di bambino a quello di adulto
D. La fase di sviluppo compresa tra la prima e la seconda infanzia
E. L’insieme dei cambiamenti ormonali e fisici che conduce l’adolescente
alla maturazione sessuale

7) Secondo la classificazione di Diana Baumrind quanti sono gli stili edu-


cativi genitoriali?
A. Sei
B. Quattro
C. Due
D. Tre
E. Cinque

8) Secondo la maggior parte dei ricercatori, quale tra i seguenti fatto-


ri contribuisce a rafforzare i processi di identificazione, di differen-
ziazione-individuazione e di integrazione relazionale durante l’adole-
scenza?
A. La solitudine
B. Il buon rendimento scolastico
C. L’attenzione selettiva
D. La ricerca di vicinanza e di prossimità della figura di attaccamento
E. La relazione con il gruppo dei pari

9) In quale Paese occidentale è prevalente la cosiddetta “sindrome del


ritardo”?
A. In Italia
B. In Francia
C. In Gran Bretagna
D. In Svezia
E. In Spagna

10) L’incertezza è una caratteristica peculiare soprattutto:


A. della vecchiaia
B. dell’età adulta
C. dell’età infantile
D. solamente della prima infanzia
E. dell’età giovanile

Risposte esatte: 1a, 2a, 3c, 4d, 5a, 6e, 7b, 8e, 9a, 10e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 10
1) Cosa si intende con il termine “insight” nell’ambito delle ricerche sulla
creatività?
A. Una forma di pensiero convergente
B. Un avvicinamento alla soluzione caratteristico delle persone con basso
quoziente intellettivo
C. Un avvicinamento alla soluzione per prove ed errori
D. Una modalità di comprensione immediata
E. Un tipo di intelligenza

2) L’espressione della creatività:


A. si avvale di un approccio multi-logico
B. si avvale della sola logica associativa
C. abdica alla logica per affidarsi del tutto all’irrazionale
D. si avvale della sola logica combinatoria
E. si avvale della sola logica analogica

3) Nell’ambito delle ricerche sulla creatività si definisce “l’originalità”


come la capacità di trovare risposte:
A. insolite o uniche
B. flessibili
C. ordinarie
D. convincenti
E. filosofiche

4) Le attuali teorie sulla creatività sono concordi nell’affermare che:


A. fra le caratteristiche della personalità creativa vi sono flessibilità e soli-
darietà sociale
B. il pensiero convergente permette di generare molte soluzioni, spesso
inusuali
C. la creatività può essere misurata attraverso la scala CM (Creativity Me-
asurement) di Sternberg
D. la creatività si lega a una forma specifica di pensiero, il pensiero diver-
gente
E. la personalità creativa è sempre bizzarra e talvolta priva di capacità
empatiche

5) Secondo Guilford, il pensiero divergente è caratterizzato da alcune


componenti, tra cui fluidità, flessibilità, originalità, elaborazione. A
che cosa fa riferimento la componente della flessibilità?
A. Alla predisposizione a produrre idee uniche e personali, diverse da quel-
le prodotte dalla maggioranza degli individui
B. Alla capacità di ricorrere a strategie diverse con elasticità ed al saper
passare da un compito ad un altro utilizzando un approccio differente

www.edises.it
Verifica Capitolo 10 23

C. Alla tendenza a ricorrere a strategie di risoluzione dei problemi conven-


zionali e standardizzate
D. Alla numerosità delle idee prodotte
E. Alla capacità di dare concretezza alle proprie idee

6) Le categorie intellettive che compongono il modello multifattoriale e


creativo dell’intelligenza ideato da Guilford sono:
A. operazioni, prodotti, contenuti
B. memoria, relazioni, azioni
C. ipotesi, implicazioni, intenzioni
D. produzione, creatività, abilità
E. fluidità, flessibilità, originalità

7) Il pensiero divergente è:
A. l’abilità intellettiva di ideare in modo originale, diverso, elaborato
B. un modo di pensare non originale
C. un pensiero capace di risposte rigide
D. la capacità di produrre poche soluzioni per un dato problema
E. nessuna delle risposte è corretta

8) Joy Guilford, Graham Wallas e Alex Osborn hanno sviluppato approcci


teorici differenti riguardanti:
A. la creatività
B. la didattica interculturale
C. lo sviluppo sociale
D. le competenze emotive
E. la percezione

9) L’acronimo “P.A.P.S.A.” con cui è conosciuto il metodo, per giungere


a soluzioni originali, efficaci e realizzabili, elaborato da Hubert Jaoui
sta per:
A. Percezione, Analisi, Produzione, Selezione, Applicazione
B. Problema, Ascolto, Processo, Soluzione, Apertura
C. Pensiero, Analisi, Processo, Selezione, Apertura
D. Percezione, Attenzione, Processo, Soluzione, Applicazione
E. Pensiero, Analisi, Produzione, Soluzione, Attività

10) Il metodo dei “sei cappelli per pensare”:


A. consente di guardare una situazione dal punto di vista esclusivamente
di un “Supereroe”
B. associa ai “cappelli” i colori verde, bianco, arancio, nero, viola, rosso
C. consente di dirigere il pensiero cambiando punto di vista in base al co-
lore del cappello utilizzato
D. è stato ideato da Alex Osborn
E. associa ai “cappelli” i colori verde, bianco, giallo, nero, viola, rosso

www.edises.it
24 Estensione online Test di verifica

11) Qual è il significato di «insight»?


A. Introspezione
B. Intuizione
C. Meditazione
D. Saggezza
E. Autocoscienza

12) Chi ha parlato di “bisociazione” per spiegare il processo creativo?


A. Hubert Jaoui
B. Joy Paul Guilford
C. Alex Osborn
D. Edward De Bono
E. Arthur Koestler

13) Secondo Andrea Gentile, per essere fluidi nell’orizzonte creativo oc-
corre rinunciare al pensiero:
A. logico-razionale-lineare
B. deduttivo
C. intuitivo-pratico
D. dialogico-empirico
E. didattico-scientifico

14) Di quale tecnica creativa è autore lo statunitense W. Gordon?


A. Il concassage
B. La sinettica
C. Il brainstorming
D. La tecnica dei sette cappelli
E. La tecnica delle mappe cognitive

Risposte esatte: 1d, 2a, 3a, 4d, 5b, 6a, 7a, 8a, 9a, 10c, 11b, 12e, 13a, 14b

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 11
1) Lo stile cognitivo è:
A. la capacità di problem solving
B. una modalità di elaborazione dell’informazione che si manifesta in
compiti diversi ed in settori diversi del comportamento
C. una parte del sistema nervoso
D. una modalità di atteggiamento
E. una capacità innata di classificazione delle informazioni

2) Cosa si intende per “conflitto sociocognitivo”?


A. La dinamica di costruzione in comune delle risposte attraverso la mes-
sa in discussione dei rispettivi punti di vista
B. La difficoltà a far percepire e riconoscere ai ragazzi la differenza fra le
risposte proprie e quelle del compagno
C. Una disputa circa la relazione interpersonale che lega due alunni e che
si riduce a chi dei due sia “il più bravo”
D. La corrispondenza fra l’operazione cognitiva propria di un certo compi-
to e una norma sociale pertinente alla situazione sociale che caratteriz-
za il compito
E. L’inosservanza dei comportamenti ritenuti idonei per consentire la pro-
secuzione dei processi di insegnamento-apprendimento

3) Nell’ambito delle ricerche sull’apprendimento e gli stili cognitivi, lo


stile di chi ama programmare le sue attività, seguirle e portarle a con-
clusione è definito:
A. sistematico
B. intuitivo
C. campo dipendente
D. riflessivo
E. deduttivo

4) La capacità di gestirsi, in un alunno della scuola secondaria di primo


grado, comporta:
A. analizzare come l’espressione delle proprie emozioni abbia effetto sulle
altre persone
B. poter presumere stati d’animo e punti di vista delle altre persone
C. identificare indizi verbali e fisici e situazioni che indicano come gli altri
si sentono
D. analizzare i fattori che innescano le proprie reazioni di stress
E. essere in grado di organizzare e definire un piano, per perseguire obiet-
tivi scolastici o personali a breve termine

www.edises.it
26 Estensione online Test di verifica

5) La Piramide dei bisogni è un costrutto elaborato da:


A. Carl Rogers
B. Abraham Maslow
C. Daniel S. Lehrman
D. Melanie Klein
E. Thomas Gordon

6) In psicologia, quale delle seguenti espressioni individua un tipo di ap-


prendimento?
A. Tentativi ed errori
B. A colori
C. Ambientale
D. A scacchiera
E. Gravitazionale

7) La “piramide di Maslow” suddivide i bisogni in una scala gerarchica,


dai più semplici ai più complessi: secondo lo psicologo statunitense,
infatti, un bisogno non è motivante per un individuo se questi non ha
prima soddisfatto le necessità di livello inferiore. La base di questa
piramide è costituita dai bisogni fondamentali, ovvero quelli:
A. fisiologici
B. di affetto
C. di socializzazione
D. di sicurezza
E. di autorealizzazione

8) Quale delle seguenti affermazioni rispetto all’osservazione in classe è vera?


A. L’osservatore non può avvalersi di griglie o di altri strumenti di misura-
zione dei comportamenti
B. L’osservatore e l’osservato devono coincidere
C. L’osservazione è valida soltanto se è realizzata in condizioni di controllo
della situazione
D. L’osservazione deve essere compiuta in modo intenzionale e mirato
E. L’osservatore deve fare riferimento soltanto alle proprie impressioni
personali

9) Che significato ha la frase “learning by doing”?


A. Insegnare a fare
B. Apprendere dall’esperienza
C. Imparare ad imparare
D. Imparare facendo
E. Imparare per problem solving

www.edises.it
Verifica Capitolo 11 27

10) La tecnica del “brainstorming” venne introdotta per la prima volta da:
A. Alex Osborn
B. Joy Paul Guilford
C. Albert Bandura
D. Sarnoff Mednick
E. Graham Wallas

11) Per “Peer Education” si intende:


A. l’apprendimento esperienziale
B. l’apprendimento in piccoli gruppi eterogenei per abilità cognitive e so-
ciali
C. l’apprendimento tra pari, ovvero tra individui che hanno lo stesso status
e preparazione culturale
D. una metodologia didattica fondata principalmente sui giochi di ruolo
E. una tecnica didattica fondata sulle libere associazioni per la produzione
di nuove idee

Risposte esatte: 1b, 2a, 3a, 4e, 5b, 6a, 7a, 8d, 9d, 10a, 11c

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 12
1) La valutazione del profitto si distingue in:
A. diagnostica, formativa e sommativa
B. tenera, semidura, dura
C. bianca, gialla, arancione, rossa
D. insufficiente, sufficiente, buono, ottimo, eccellente
E. nessuna delle alternative è valida

2) Quale, tra le seguenti alternative, indica l’acronimo dell’ente di ricer-


ca che ha tra i suoi compiti lo studio di modelli e metodologie per la
valutazione delle istituzioni scolastiche e di istruzione e formazione
professionale?
A. INDIRE
B. CNR
C. INVALSI
D. ANSAS
E. BDP

3) Quale, tra le seguenti alternative, NON è un elemento oggetto dell’au-


to-valutazione di istituto?
A. Le metodologie didattiche scelte
B. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati
C. La stima dei tempi per la realizzazione degli obiettivi
D. Il curricolo stabilito a livello nazionale
E. Le scelte educative individuate

4) La tipologia di valutazione che può avere anche valore certificativo è


quella:
A. sommativa
B. proattiva
C. formativa
D. orientativa
E. iniziale

5) Cosa s’intende per valutazione sommativa?


A. Valutazione preliminare ad un processo di formazione
B. Valutazione degli apprendimenti complessivamente conseguiti dalla
classe
C. Una valutazione formalizzata
D. Valutazione degli apprendimenti conseguiti per promuovere ulteriori
apprendimenti
E. Valutazione degli apprendimenti al termine di un percorso di studio

www.edises.it
Verifica Capitolo 12 29

6) Quale tipo di valutazione viene realizzata prima dell’attuazione di un


progetto formativo, in quanto finalizzata a verificare in primo luogo la
fattibilità e la pertinenza dell’intervento educativo?
A. La valutazione sommativa
B. La valutazione ex ante
C. La valutazione in itinere
D. La valutazione finale
E. La valutazione intermedia

7) Quando si manifesta l’“effetto alone” nella valutazione degli alunni?


A. Quando la valutazione della prestazione di un alunno è influenzata da
precedenti prestazioni
B. Quando la valutazione effettuata da un docente condiziona il consiglio
di classe
C. Quando le convinzioni di un alunno influenzano le prestazioni del grup-
po classe
D. Quando le convinzioni di un docente influenzano le valutazioni di altri
docenti
E. Quando le aspettative del docente influenzano la prestazione dell’alun-
no

8) Nell’ambito della valutazione del rendimento degli alunni disabili della


scuola secondaria di secondo grado, in riferimento alla legge 104/1992,
quale delle seguenti alternative è corretta?
A. I docenti sono esentati dall’obbligo di valutazione degli alunni
B. Sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per l’effettuazione
delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l’autonomia
e la comunicazione
C. I docenti possono utilizzare, nella valutazione di un alunno, unicamen-
te o prove scritte o prove orali, in funzione del tipo di disabilità
D. Non sono consentite prove equipollenti, ma devono essere concessi tem-
pi più lunghi rispetto agli altri alunni per risolvere la stessa prova
E. Sono consentite prove equipollenti ma non la presenza di assistenti per
l’autonomia e la comunicazione

9) Il concetto di “valutazione autentica” è stato introdotto da:


A. Tyler
B. Stufflebeam
C. Hadji
D. Scriven
E. Wiggins

www.edises.it
30 Estensione online Test di verifica

10) La distorsione valutativa denominata “contrasto” porta il docente a


valutare l’allievo sulla base:
A. della successione degli allievi interrogati
B. di alcuni elementi caratteristici degli allievi
C. delle effettive competenze
D. dell’effetto alone
E. di ciò che il docente già conosce dell’allievo

Risposte esatte: 1a, 2c, 3d, 4a, 5e, 6b, 7a, 8b, 9e, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 13
1) L’autonomia delle istituzioni scolastiche:
A. si sostanzia, tra l’altro, nella progettazione di interventi di educazione
B. è garanzia di pluralismo culturale
C. è garanzia di libertà di insegnamento
D. si sostanzia, tra l’altro, nella realizzazione di interventi di formazione e
istruzione
E. Tutte le risposte proposte sono corrette

2) La progettazione del PTOF deve contenere:


A. la Progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzati-
va della scuola
B. il Rendiconto dell’impiego dei finanziamenti erogati
C. i Progetti di ampliamento disciplinare
D. le schede di progetto con i relativi finanziamenti
E. i Programmi realizzati dalla scuola

3) Che cosa sono le Indicazioni Nazionali per il Curricolo?


A. I programmi ministeriali per le scuole del primo ciclo
B. Il quadro di riferimento per l’elaborazione del curricolo di scuola
C. I programmi ministeriali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo
D. La direttiva ministeriale per la costruzione del curricolo d’istituto
E. Nessuna delle altre alternative è corretta

4) Relativamente alla definizione dei curricoli, le istituzioni scolastiche


determinano:
A. gli standard relativi alla qualità del servizio
B. gli obiettivi generali del processo formativo
C. il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare la quo-
ta definita a livello nazionale con la quota loro riservata
D. l’orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli
E. i criteri generali per l’organizzazione dei percorsi formativi

5) A proposito della formulazione del curricolo d’istituto:


A. compito delle istituzioni scolastiche è formulare un curricolo che tenga
conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rile-
vate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orien-
tamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti
locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio
B. compito delle istituzioni scolastiche è formulare curricoli nel rispetto
delle Indicazioni Nazionali, mettendo al centro del processo di appren-
dimento le famiglie

www.edises.it
32 Estensione online Test di verifica

C. compito delle istituzioni scolastiche è formulare curricoli nel rispetto


delle Indicazioni Europee, mettendo al centro della progettazione didat-
tica i docenti di sostegno
D. compito delle istituzioni scolastiche è formulare curricoli senza neces-
sariamente rispettare le Indicazioni Nazionali, ma mettendo al centro
del processo di apprendimento gli allievi diversamente abili
E. nessuna delle risposte è corretta

6) Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del


primo ciclo di istruzione sono entrate in vigore con:
A. la legge 128/2013
​B. la legge 58/2014
​C. la legge 121/2012
​D. il decreto 16 novembre 2012, n. 254 ​
E. il decreto 89/2010

7) I traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di espe-


rienza e alle discipline sono fissati:
A. esclusivamente al termine della scuola secondaria di primo grado
B. esclusivamente al termine della scuola secondaria di secondo grado
C. esclusivamente al termine della scuola primaria
D. una sola volta al termine del primo ciclo d’istruzione
E. al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuo-
la secondaria di primo grado

8) Quando si parla di obiettivi in ambito scolastico si fa riferimento a:


A. i risultati di apprendimento degli allievi
B. gli scopi dell’offerta formativa
C. gli scopi che gli insegnanti si propongono
D. le linee guida contenute nelle Indicazioni Nazionali
E. gli scopi e i fini previsti dalla scuola

9) In base al Regolamento recante norme in materia di autonomia delle


istituzioni scolastiche, le istituzioni stesse:
A. esercitano l’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo
B. devono attenersi strettamente ai protocolli didattici, disciplinari e me-
todologici delineati dal ministro
C. sono tenute a svolgere progetti relativi alle radici culturali nazionali o
regionali
D. non tengono conto del contesto culturale, sociale ed economico delle
realtà locali
E. non possono introdurre modifiche curricolari

www.edises.it
Verifica Capitolo 13 33

10) Con il termine curricolo normalmente si fa riferimento:


A. alla classificazione degli obiettivi educativi
B. a un documento che certifica le competenze relative all’alternanza scuo-
la-lavoro
C. agli obiettivi formativi raggiunti dopo un percorso di studi
D. all’insieme dei dati anagrafici e dei dati relativi al percorso di formazio-
ne
E. al percorso di studi proprio di ogni scuola

Risposte esatte: 1e, 2a, 3b, 4c, 5a, 6d, 7e, 8a, 9a, 10e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 14
1) I moduli didattici interattivi e multimediali che il docente utilizza in
classe durante la lezione si chiamano:
A. learning objects
B. didactic tools
C. interactive objects
D. experimental tools
E. experimental objects

2) Qual è il principale vantaggio dell’utilizzo della LIM rispetto alla tra-


dizionale lavagna di ardesia?
A. I contenuti della lezione vengono esposti in maniera più chiara e sempli-
ficata
B. Gli studenti si avvicinano con maggiore facilità alle nuove tecnologie
C. Consente di comprendere meglio i contenuti della lezione frontale
D. Consente di realizzare una didattica collaborativa, partecipata, espe-
rienziale/laboratoriale
E. Consente di riassumere meglio i contenuti della lezione

3) Il learning management system è:


A. il software autore della LIM
B. un learning object
C. una piattaforma interattiva a scopo prevalentemente didattico
D. il software di gestione della LIM
E. l’insieme dei contenuti digitali integrativi dedicati a un particolare ar-
gomento

4) Quale dei seguenti NON è uno strumento che consente in un sistema


LMS agli studenti di interagire con altri studenti?
A. Forum di discussione
B. E-mail
C. Wiki
D. Chat-line
E. Blog

5) Cosa indica l’espressione “Digital Asset”?


A. Documenti cartacei digitalizzati e archiviati
B. Il nome comunemente dato ai software per la didattica digitale
C. Contenuti digitali o risorse condivisibili
D. Un ambiente di apprendimento digitale
E. Nessuna delle alternative è valida

www.edises.it
Verifica Capitolo 14 35

6) Per OER (Open Educational Resources) si intende:


A. risorse educative aperte presenti in rete utilizzabili a fini didattici
B. risorse educative per l’organizzazione scolastica
C. strumenti tecnologici per la didattica in rete
D. materiale multimediale aperto
E. un particolare software per la LIM

7) Quali sono le tre tipologie di possibilità e di adozione di libri di testo e


risorse digitali integrative, individuate dal D.M. 781/2013?
A. Libro di testo in versione cartacea / Libri di testo in versione cartacea
e digitale, senza contenuti digitali integrativi/ Libro di testo in versione
digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi
B. Libro di testo in versione cartacea accompagnato da contenuti digitali
integrativi/ Libro di testo in versione cartacea e digitale accompagnato
da contenuti digitali integrativi/ Libro di testo in versione digitale ac-
compagnato da contenuti digitali integrativi
C. Libro di testo in versione cartacea accompagnato da contenuti digitali
integrativi / Libro di testo in versione cartacea e digitale, senza contenu-
ti digitali integrativi/ Libro di testo in versione digitale accompagnato
da contenuti digitali integrativi
D. Libro di testo in versione cartacea/ Libro di testo in versione cartacea e
digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi / Libro di testo
in versione digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi
E. Libro di testo in versione cartacea/ Libro di testo in versione cartacea e
digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi / Libro di testo
in versione digitale senza contenuti digitali integrativi

8) Cosa sono i Contenuti Digitali Integrativi?


A. Sono contenuti di apprendimento prodotti in formato digitale, usando
appositi software, fruibili mediante dispositivi hardware
B. Sono dei trasmettitori di conoscenza mediante i diagrammi
C. Ci si riferisce a quei contenuti di apprendimento costituiti dai poster
didattici dedicati a un determinato argomento, che possono essere ac-
quistati, prodotti dal docente oppure dagli studenti
D. Sono gli audiovisivi in formato analogico
E. Sono contenuti di apprendimento scaricabili dal web

9) Cosa s’intende per storytelling multimediale?


A. Lo storytelling multimediale predilige le registrazioni audio alla forma
scritta
B. Lo storytelling multimediale contempera nelle modalità di scrivere un
racconto solo il filmato
C. Lo storytelling multimediale esclude la tradizionale forma scritta, sosti-
tuendola con registrazioni audio, immagini e filmati
D. Lo storytelling multimediale è una tecnica narrativa che include diverse
modalità narrative, compreso il tradizionale racconto in forma scritta
E. Nessuna delle alternative è valida

www.edises.it
36 Estensione online Test di verifica

10) La didattica a distanza e quella in presenza: (individuare l’affermazio-


ne corretta).
A. Sono modalità complementari da valorizzare
B. La differenza tra le due risiede nel fatto che la didattica a distanza può
avvenire solo in modalità asincrona
C. Non possono essere comparate
D. Forniscono input formativi diversi
E. Nessuna delle affermazioni proposte nelle altre risposte è corretta

Risposte esatte: 1a, 2d, 3c, 4b, 5c, 6a, 7b, 8a, 9d, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 15
1) Il modello bio-psico-sociale, a cui fa riferimento l’Index for inclusion,
interpreta la difficoltà anche come:
A. il risultato di continui trasferimenti da una scuola ad un’altra
B. il risultato di una carenza di capacità relazionali e sociali
C. il risultato dell’interazione tra soggetto e contesto
D. il risultato di una carente didattica e pedagogia
E. il risultato dell’assenza di una rete amicale

2) La dizione di “Bisogni Educativi Speciali” è adoperata per la prima


volta nel rapporto Warnock in Inghilterra nel:
A. 1978
B. 1968
C. 1988
D. 1958
E. 1970

3) La Dichiarazione di Salamanca del 1994 è il primo documento inter-


nazionale rivolto in modo specifico:
A. alla definizione di Bisogni Educativi Speciali (BES)
B. al riconoscimento della diversità culturale come diritto meritevole di
tutela
C. al riconoscimento della diversità intellettiva come diritto meritevole di
tutela
D. al riconoscimento della diversità sociale come diritto meritevole di tutela
E. alla definizione di disabilità intellettiva

4) La dizione “Educazione per tutti” è stata introdotta:


A. nel 2001 dall’UNESCO
B. nel 2000 dall’UNESCO
C. nel 2001 dall’ONU
D. nel 2000 dall’ONU
E. nel 1999 dall’UNICEF

5) La Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 sottolinea la necessità di su-


perare:
A. la differenza tra BES e DSA
B. la dicotomia tra alunni con disabilità e alunni senza disabilità
C. il modello educativo incentrato sull’integrazione
D. il modello educativo basato su strategie di intervento personalizzate
E. nessuna alternativa è corretta

www.edises.it
38 Estensione online Test di verifica

6) La circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 chiarisce che possono


accedere ai Piani Didattici Personalizzati (PDP):
A. solo i disabili che rientrano nella casistica della legge 104/1992
B. solo gli alunni con DSA e DDAI
C. tutti gli alunni con BES
D. tutti gli alunni stranieri
E. la circolare non riguarda i PDP

7) In presenza di BES i bambini hanno diritto al:


A. Piano Didattico Personalizzato
B. trasporto esclusivo e gratuito in orari extrascolastici
C. servizio mensa personalizzato e individuale
D. tutor dedicato in orario extrascolastico
E. tutor dedicato per le attività sportive in orario scolastico ed extrascola-
stico

8) La legge 170/2010 in materia di disturbi specifici dell’apprendimento


(DSA) ha tra le sue finalità quella di:
A. esonerare gli studenti con diagnosi di DSA dallo studio delle discipline
interessate dal disturbo specifico
B. esonerare gli studenti con diagnosi di DSA dalle prove scritte d’esame
relative alle discipline interessate dal disturbo specifico
C. assegnare il docente di sostegno anche agli studenti con diagnosi di DSA
D. istituire misure di sostegno a favore delle famiglie degli studenti con
diagnosi di DSA
E. garantire il diritto all’istruzione degli studenti con diagnosi di DSA

9) Con la sigla ICF intendiamo:


A. il contrassegno della disabilità di grado medio
B. la classificazione italiana delle funzioni psichiche
C. la classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e
della salute
D. le istruzioni cliniche per la funzionalità motoria
E. la classifica internazionale delle funzioni psichiche

10) Il PEI è:
A. il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati predi-
sposti per l’alunno in situazione di handicap ai fini della realizzazione
del diritto all’educazione e all’istruzione
B. un percorso di apprendimento e socializzazione per un alunno in situa-
zione di handicap
C. una progettazione curricolare integrata per DSA
D. il progetto di vita della persona con disabilità
E. una progettazione extracurricolare per il tempo libero del disabile

Risposte esatte: 1c, 2a, 3b, 4b, 5b, 6c, 7a, 8e, 9c, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 16
1) Per relazione educativa si intende:
A. la relazione che si stabilisce tra un docente e gli allievi indipendente-
mente dalla volontà di ascoltarsi reciprocamente
B. la comunicazione che si stabilisce tra un docente e gli allievi indipen-
dentemente dalla disponibilità ad ascoltarsi reciprocamente
C. la comunicazione tra due o più soggetti, che si realizza grazie ad un
atteggiamento di ascolto reciproco e all’interno della quale uno dei due
soggetti è la guida che conduce l’altro verso un comportamento corretto
e positivo
D. la relazione tra due o più soggetti, che si realizza grazie ad un atteggia-
mento di ascolto reciproco e all’interno della quale uno dei due soggetti
è la guida che conduce l’altro verso un comportamento corretto e posi-
tivo
E. la relazione tra un adulto e una persona molto giovane

2) Una relazione educativa si può realizzare:


A. all’interno di diversi contesti: a scuola, in famiglia, ma anche in contesti
informali
B. esclusivamente in famiglia e in contesti informali
C. all’interno di diversi contesti: a scuola, in famiglia e in tutti i contesti
istituzionali, ma non in quelli informali
D. esclusivamente in contesti in cui ci siano educatori professionali
E. solo tra un adulto e un bambino

3) Il concetto di paradigma introdotto da Khun consente di passare da


una visione della conoscenza esclusivamente come registrazione di
dati oggettivi:
A. ad una visione della conoscenza come rielaborazione e riadattamento
dei processi mentali
B. ad una visione della conoscenza come interpretazione e organizzazione
dei dati
C. ad una visione della conoscenza come osservazione dei processi mentali
D. ad una visione della conoscenza esclusivamente come interpretazione
dei dati
E. ad una visione della conoscenza come aggiornamento dei dati

4) Edgar Morin, nel parlare di riforma del pensiero e dell’insegnamento,


si servì dell’espressione:
A. testa ben fatta
B. tecniche della ragione
C. testa e sentimento
D. apprendimento esperienziale
E. attenzione situata

www.edises.it
40 Estensione online Test di verifica

5) Quali di questi principi non fanno parte della realtà multidimensiona-


le teorizzata da Morin?
A. Principio dialogico
B. Principio del ricorso
C. Principio emblematico
D. Principio ologrammatico
E. Tutte le risposte sono corrette

6) La qualità della relazione didattica tra insegnante e alunno migliora


se la relazione:
A. diventa simmetrica
B. rimane rigidamente asimmetrica
C. gode di flessibilità pur restando asimmetrica
D. passa, anche più volte, da asimmetrica a simmetrica e viceversa
E. non può mai essere interpretata né come simmetrica né come asimme-
trica

7) Di quali atteggiamenti-chiave necessita la relazione educativa, secon-


do Rogers?
A. Autenticità, considerazione positiva incondizionata, apertura mentale
B. Autenticità, considerazione positiva incondizionata, tolleranza
C. Autenticità, considerazione positiva incondizionata, fiducia
D. Autenticità, considerazione positiva incondizionata, comprensione em-
patica
E. autenticità, considerazione positiva incondizionata, aspettativa

8) In relazione al processo di apprendimento, il concetto di “metacogni-


zione” consiste:
A. nella conoscenza che l’individuo ha dei propri processi cognitivi e nel
controllo esecutivo grazie al quale il soggetto progetta, verifica e valuta
la propria attività cognitiva
B. nell’abilità di un soggetto di trasferire un messaggio a un altro soggetto
C. nella capacità di un individuo di acquisire un nuovo comportamento
modificandone uno precedente in modo significativo e permanente
D. nella conoscenza che l’individuo ha della propria competenza comuni-
cativa
E. nel processo di concettualizzazione delle condotte e dei comportamenti
messi in atto sul piano prassico-motorio da un individuo

9) Quali di questi ordini interiori non sono menzionati da E. Berne nell’A-


nalisi Transazionale?
A. Compiaci!
B. Sii perfetto!
C. Sii forte!
D. Spicciati!
E. Copriti!

www.edises.it
Verifica Capitolo 16 41

10) Per continuità educativa s’intende la pianificazione di percorsi didat-


tici aventi le stesse finalità educative:
A. che presuppongono condivisione della stessa visione del mondo e un
sistema di valori di partenza comune
B. e una visione oggettiva
C. e una visione soggettiva
D. ma non condivisione di valori comuni
E. ma non condivisione della stessa visione del mondo

Risposte esatte: 1c, 2a, 3b, 4a, 5c, 6c, 7d, 8a, 9e, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 17
1) Per multilinguismo si intende:
A. la diversità di lingue presenti nel mondo
B. la diversità di lingue presenti in uno stesso territorio
C. la compresenza di più lingue, nello stesso territorio, priva di scambi
comunicativi
D. la compresenza di più lingue, nello stesso territorio, che favoriscono gli
scambi comunicativi
E. la compresenza, in uno stesso territorio, di due lingue entrambe di com-
petenza della comunità

2) Per plurilinguismo si intende:


A. la compresenza sul territorio di più varietà della stessa lingua
B. la possibilità di comunicare in maniera adeguata con persone di altra
etnia
C. la padronanza di almeno una seconda lingua
D. la padronanza linguistica da parte di ogni individuo di più lingue (al-
meno tre)
E. tutte le risposte sono corrette

3) Per poter creare una scuola e una società realmente inclusive è neces-
sario porsi come obiettivo:
A. la costruzione di una vita in comune fondata sul riconoscimento della
differenza come tratto distintivo dell’umanità e di ciascun individuo
B. la costruzione di una vita in comune fondata sul riconoscimento delle
uguaglianze come tratto distintivo dell’umanità e di ciascun individuo
C. la costruzione di una scuola fondata sul riconoscimento della differenza
D. la costruzione di una scuola fondata sul riconoscimento dell’uguaglianza
E. la costruzione di una società fondata sul riconoscimento delle pari op-
portunità lavorative

4) Per intercultura si intende una cultura costruita:


A. dallo scontro di più culture
B. dal confronto di culture simili
C. in modo condiviso, dal confronto reciproco e dall’innesto delle istanze
e dei valori di tutti gli individui che appartengono a una comunità
D. singolarmente da ciascun individuo
E. nessuna definizione è corretta

5) L’istituzione scolastica ha un ruolo cruciale nella realizzazione di una


società interculturale perché può essere considerata:
A. il luogo fisico dell’incontro
B. il luogo mentale dello scambio

www.edises.it
Verifica Capitolo 17 43

C. il luogo sia fisico che mentale dell’incontro e dello scambio in un conte-


sto destrutturato
D. il luogo sia fisico che mentale dell’incontro e dello scambio in cui avven-
gono forme importanti di mediazione culturale in un contesto informale
E. l’unico luogo possibile del dialogo tra le culture

6) Come si può definire il pregiudizio?


A. Un giudizio negativo preconcetto su un gruppo e sui suoi membri
B. Una credenza sugli attributi personali di un gruppo di individui
C. L’atteggiamento pregiudiziale e il comportamento discriminatorio di un
individuo verso persone di una data etnia
D. Un comportamento negativo non giustificato verso un gruppo o i suoi
membri
E. L’atteggiamento pregiudiziale e il comportamento discriminatorio di un
individuo verso persone di un dato sesso

7) Quale, tra le seguenti affermazioni, NON riguarda il concetto di inter-


culturalità?
A. Si tratta di una modalità di gestione orientata della realtà multiculturale
B. Il suo ambito di intervento è circoscritto alla compensazione delle ca-
renze degli alunni dovute a motivazioni di carattere socio-economico-
culturale
C. Ha lo scopo di mettere in atto strategie adeguate per promuovere lo
scambio e il dialogo tra le culture
D. Tiene conto anche dei conflitti generati dall’incontro con l’alterità
E. Si rende necessaria nella società attuale, caratterizzata da un processo
di mondializzazione e globalizzazione

8) L’educazione interculturale all’interno del sistema scolastico valorizza


in particolar modo:
A. l’appartenenza a un’identità nazionale e la difesa dei propri valori
B. lo studio delle proprie origini
C. solo la cultura di origine degli alunni stranieri
D. il contributo delle culture di appartenenza di tutti gli allievi e il dialogo
nel rispetto delle reciproche differenze
E. esclusivamente gli aspetti positivi di una cultura

9) Ai fini di una didattica interculturale, l’insegnante può proporre:


A. attività volte a superare i luoghi comuni, sviluppando capacità di analisi
e di comprensione degli eventi
B. attività motorie che aiutino a scaricare il nervosismo
C. attività artistiche per favorire la concentrazione
D. attività letterarie per migliorare le conoscenze linguistiche
E. attività musicali che sviluppino il senso del ritmo e della coordinazione

www.edises.it
44 Estensione online Test di verifica

10) Che cosa si intende per etnocentrismo?


A. L’atteggiamento che prevede e valorizza le differenze culturali come
fonte di rinnovamento dei valori della società
B. Il complesso di credenze, arti, leggi e costumi acquisito dall’uomo come
membro di una società
C. La tendenza sociale, culturalmente acquisita, a classificare gli apparte-
nenti a una società in base al livello di alfabetizzazione
D. La concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biolo-
gicamente e culturalmente superiori ad altre
E. Il processo mediante il quale si tende a giudicare i membri, la struttura,
la cultura e la storia di gruppi diversi dal proprio con riferimento ai
valori, alle norme e ai costumi della società di appartenenza

Risposte esatte: 1c, 2d, 3a, 4c, 5d, 6a, 7b, 8d, 9a, 10e

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 18
1) In base al D.P.R. 249/1998, il Patto educativo di corresponsabilità è
finalizzato:
A. a presentare gli impegni della scuola nell’attuazione del PTOF
B. a illustrare l’azione della scuola volta alla valorizzazione dell’autonomia
individuale degli studenti e a perseguire il raggiungimento di obietti-
vi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e
all’inserimento nella vita attiva
C. a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto
tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie
D. a promuovere la solidarietà tra le componenti della comunità scolastica
E. a proporre allo studente il quadro degli impegni attesi

2) In base al D.P.R. 249/1998, il Patto educativo di corresponsabilità deve


essere rivisto:
A. con cadenza triennale
B. secondo procedure definite dal regolamento di istituto
C. in occasione del rinnovo del PTOF
D. prima dell’inizio di ogni anno scolastico
E. su richiesta di gruppi qualificati di studenti o di famiglie

3) Al fine di definire in maniera condivisa diritti e doveri nel rapporto


tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie, è prevista, al
momento dell’iscrizione a scuola, la sottoscrizione del:
A. regolamento d’istituto
B. piano didattico personalizzato
C. progetto educativo individualizzato
D. piano per l’assunzione dei doveri
E. patto educativo di corresponsabilità

4) La “dispersione scolastica” indica:


A. la mancata manutenzione delle strutture scolastiche
B. la diminuzione delle iscrizioni nelle scuole superiori
C. l’insieme di problemi sociali che investono il mondo della scuola
D. il fenomeno delle ripetenze o delle bocciature ripetute
E. lo scarto tra coloro che iniziano un percorso formativo e coloro che lo
concludono

5) Il bullismo può avere origine da:


A. comportamenti familiari iperprotettivi
B. stili educativi permissivi o autoritari e di freddezza affettiva nell’infanzia
C. deficit di natura neurologica
D. ottime capacità di condivisione empatica delle emozioni
E. ottime competenze in social sharing

www.edises.it
46 Estensione online Test di verifica

6) In situazioni di bullismo l’insegnante attiva interventi:


A. solo riferiti al carnefice
B. solo riferiti alla vittima
C. diretti ai contesti familiari
D. solo riferiti alla vittima e al carnefice
E. che coinvolgano tutto il gruppo, compresi vittime, carnefici e coloro che
si limitano a fornire sostegno passivo al carnefice

7) Il cyberbullismo si definisce come:


A. un comportamento vessatorio deliberato e ripetuto, esclusivamente ri-
volto verso un minorenne, effettuato per via telematica
B. un comportamento vessatorio deliberato e ripetuto, rivolto verso un mi-
norenne, gruppo di minorenni e/o loro familiari, effettuato per via tele-
matica
C. un insieme di atteggiamenti di indifferenza nei confronti degli inse-
gnanti
D. un insieme di atteggiamenti aggressivi-passivi
E. un insieme di atteggiamenti di prepotenza nei confronti dei compagni
di scuola che godono di alta popolarità nei social media

8) Si parla di “bullismo indiretto” quando:


A. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata sull’esclusione sociale, sulla diffusione di falsi racconti e sulla
manipolazione delle reti amicali
B. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata su attacchi di tipo fisico o verbali espliciti
C. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata solo su attacchi di tipo fisico
D. la condotta del bullo si configura come una modalità di aggressione
basata solo su attacchi di tipo verbale
E. nessuna delle alternative è corretta

9) Con la nota del 14 gennaio 2022, n. 73 il Ministero dell’istruzione ha


trasmesso a tutte le istituzioni scolastiche le Linee guida sul contrasto:
A. al bullismo
B. al cyberbullismo
C. alla violenza di genere
D. all’antisemitismo
E. a tutte le forme di discriminazione

10) Per fenomeno di dispersione si intende:


A. l’insieme dei percorsi non standard e discontinui rispetto alla “norma-
le” regolarità prevista dagli ordinamenti e dal curriculum scolastici
B. la quota di popolazione studentesca che consegue i risultati formativi
che si prefigge

www.edises.it
Verifica Capitolo 18 47

C. il passaggio da un ordine all’altro dell’istruzione


D. la disuguaglianza di trattamento degli studenti interna ai sistemi for-
mativi
E. l’iter standard e continuo in relazione alla normale regolarità prevista
dalle istituzioni formative

Risposte esatte: 1c, 2b, 3e, 4e, 5b, 6e, 7b, 8a, 9d, 10a

www.edises.it
VERIFICA CAPITOLO 19
1) Le competenze chiave per l’apprendimento permanente sono state de-
finite e articolate:
A. nella legge n. 53/2003 (Delega al Governo per la definizione di norme
generali sull’istruzione)
B. nella Raccomandazione del Parlamento europeo del 18-12-2006
C. nei regolamenti che accompagnano la riforma della scuola secondaria
di II grado
D. nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo che accompagnano la rifor-
ma del I ciclo di istruzione
E. nella Raccomandazione del Parlamento europeo del 18-12-2008

2) Che cosa si intende per apprendimento informale?


A. Il risultato di apprendimento maturato in situazioni pianificate non
specificamente concepite come situazioni formative o mirate all’appren-
dimento. C’è sempre e comunque intenzionalità
B. Apprendimento maturato in un contesto organizzato e strutturato che
di norma sfocia in una forma di autovalutazione
C. Il risultato di un’esperienza di vita non strutturata in termini di tempi o
di risorse, comunque affrontate intenzionalmente dal soggetto
D. Apprendimento non intenzionale risultante dalle attività della vita quo-
tidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero
E. Apprendimento intenzionale risultante dalle attività della vita quotidia-
na legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero

3) I “parametri di riferimento” ritenuti prioritari al fine di determinare il


rendimento medio dei sistemi europei di istruzione e formazione sono
stati definiti:
A. nel Consiglio Europeo tenutosi a Bruxelles il 7 maggio 2003
B. nel Consiglio Europeo tenutosi a Lisbona il 23 e 24 marzo 2000
C. nel Consiglio Europeo di Barcellona del 2002
D. nella Comunicazione della Commissione Europea del 21 novembre 2001
E. nel Consiglio Europeo tenutosi a Bruxelles il 7 maggio 2004

4) La definizione “qualsiasi attività di apprendimento avviata in qualsiasi


momento della vita, volta a migliorare le conoscenze, le capacità e le
competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupa-
zionale” si riferisce a:
A. apprendimento formale
B. apprendimento informale
C. competenza chiave
D. apprendimento permanente
E. nessuna delle alternative è valida

www.edises.it
Verifica Capitolo 19 49

5) Nella Raccomandazione del 2006 le competenze chiave vengono defi-


nite come:
A. una serie di abilità acquisite tramite l’osservazione e lo studio
B. una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al con-
testo
C. un insieme di capacità che consentono di analizzare con obiettività con-
testi e situazioni, stabilendo analogie e differenze
D. la capacità di acquisire, elaborare e assimilare nuove conoscenze e abi-
lità
E. un insieme di abilità acquisite nello svolgimento delle attività quotidiane

6) Secondo la definizione data da Rychen e Salganik, la conoscenza è:


A. il possesso di dati di fatto, nozioni, idee e concetti acquisiti con lo stu-
dio, con la ricerca, l’osservazione e l’esperienza
B. l’uso appropriato, consapevole ed efficace delle proprie abilità
C. il requisito che permette di svolgere un compito o una richiesta piutto-
sto articolata e complessa
D. il possesso di informazioni su situazioni che ci riguardano molto da
vicino
E. tutte le alternative sono valide

7) Quale dei seguenti non è un obiettivo incluso nel programma ET2020?


A. Rendere realtà l’apprendimento permanente e la mobilità
B. Migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione
C. Promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva
D. Promuovere un tipo di apprendimento basato sull’uso delle nuove tecno-
logie
E. Incoraggiare la creatività e l’innovazione

8) Quale delle seguenti non è una delle competenze chiave elencate dalla
Raccomandazione del 2006?
A. Comunicazione nelle lingue straniere
B. Imparare a comunicare
C. Competenze sociali e civiche
D. Imparare ad imparare
E. Competenza matematica

9) Qual è l’obiettivo che si prefigge l’EQF?


A. Promuovere la diffusione in tutti i sistemi scolastici europei dell’appren-
dimento permanente
B. Individuare delle procedure di certificazione delle competenze valide a
livello europeo
C. Confrontare e collegare le qualifiche che possono essere conseguite nei
paesi dell’Unione Europea, basandosi su un riferimento comune
D. Promuovere la diffusione in tutti i sistemi scolastici europei dell’appren-
dimento informale
E. Tutte le precedenti

www.edises.it
50 Estensione online Test di verifica

10) La Raccomandazione formulata il 20 dicembre 2012 dal Consiglio


dell’Unione Europea fornisce indicazioni sul processo da attuare per
convalidare le esperienze di apprendimento non formale ed informa-
le. Quali sono?
A. Individuazione, documentazione e confronto tra i risultati di apprendi-
mento
B. Individuazione, documentazione e valutazione delle competenze chiave
C. Individuazione, documentazione, valutazione e certificazione della va-
lutazione dei risultati di apprendimento
D. Individuazione degli strumenti di apprendimento permanente
E. Documentazione e certificazione della valutazione dei risultati di ap-
prendimento

Risposte esatte: 1b, 2d, 3a, 4d, 5b, 6a, 7d, 8b, 9c, 10c

www.edises.it
ENTRA NEL MONDO EDISES
Blog tematici, newsletter, canali di informazione e consulenza gratuiti

infoconcorsi.edises.it blog.edises.it ammissione.it


Il motore di ricerca dei Approfondimenti sui Aggiornamenti sui test di
concorsi pubblici. Attiva le tue concorsi, guide professionali ammissione, rubriche tematiche
notifiche e resta aggiornato e suggerimenti per lo studio. e orientamento universitario.
sulle nuove opportunità. Accedi al Blog Edises Visita ammissione.it

We are social

Unisciti a noi!

Visita edises.it

Potrebbero piacerti anche