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FORTUTOR3 _ PROJECT WORK _ MODULO 3

SVILUPPO DI METARIFLESSIONE A PARTIRE DA UNA TRACCIA


“IL RUOLO DELLE TIC NEL PROCESSO EDUCATIVO”

DI GABRIELLA D’ALFONSO – GRUPPO FT3_TUTORFARE

TRACCIA

L’OECD ha di recente indicato il ruolo che nella sua valutazione viene giocato dalle nuove
tecnologie nel processo educativo, sia nell’attività didattica rivolta agli alunni, sia nella
formazione del personale:
• Le TIC possono aumentare l’autenticità del processo di apprendimento e l’interesse.
• Le TIC possono costruire comunità virtuali tra scuole differenti e squadre collaborative
• Le TIC possono aiutare a condividere prospettive diverse tra soggetti con abilità differenti;
consentendo il monitoraggio di esperienze in luoghi diversi.
• Le TIC facilitano l’uso di approcci di verifica e valutazione basati sulle tecnologie e modelli di
risoluzione di problemi per migliorare le abilità per “imparare ad imparare”.
• Le TIC offrono vie innovative per integrare il “just in time” e l’interazione in contesti
educativi differenti.

Muovendo da questa indicazione:


- si discutano individualmente le singole affermazioni, evidenziando
eventuali condizioni/criticità che occorre tenere presenti perché ciascuno
dei punti indicati possa avere applicazione;

- si specifichino le funzioni tutoriali che ciascuna delle cinque indicazioni


può prevedere;

- da ultimo si provi a immaginare come queste cinque direzioni di lavoro


possano trovare un’utile applicazione nella formazione on line del
personale della scuola.

§§§

Gabriella D’Alfonso _ “Il ruolo delle TIC nel processo formativo” _ PW3 _Fortutor Lombardia 2009 1
INTRODUZIONE.

Con l’acronimo TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) si intende


l’aggregazione di informatica e telematica per nuovi modi di gestire e comunicare l'informazione.
Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione comprendono Internet, l'architettura aperta
di rete, la multimedialità.
Nell’ambito didattico, le TIC possiedono un significato più articolato: esse alludono agli strumenti
didattici informatici, multimediali, telematici nella didattica delle discipline, o comunque nella
formazione; alla loro efficacia sul piano didattico-cognitivo; alle modificazioni che promuovono nei
modelli di apprendimento.
Con la locuzione TIC nella didattica si rimanda, pertanto, sia all’uso della tecnologia (strumenti)
sia all’applicazione delle scienze del comportamento alla didattica.
Nel corso degli ultimi venti anni sono state diverse le iniziative attivate nel mondo della scuola al
fine di promuovere l’utilizzo delle TIC a fini didattici. E diverse sono state le proposte di progetti
miranti alle attività di formazione inerenti alle competenze informatiche e tecnologiche del
personale docente della scuola.
Tali iniziative, amplificate maggiormente ai giorni nostri, individuano fondamentalmente nelle TIC
una triplice valenza, come:
 strumenti idonei a potenziare e facilitare il processo di apprendimento della disciplina da
parte degli allievi;
 strumenti a sostegno della crescita culturale e professionale, in quanto l’accesso ad Internet
consente di reperire materiali validi ed efficaci alla didattica delle discipline, comunicare e
cooperare produttivamente con colleghi e specialisti lontani, partecipare a dibattiti e corsi di
aggiornamento su temi di interesse senza muoversi da scuola o da casa;
 strumenti a sostegno dell’organizzazione e della gestione della propria attività professionale
al di fuori della classe.

Benché nella scuola italiana il piano di diffusione delle tecnologie non sia stato ancora del tutto
completato, nella didattica dei giorni nostri è possibile distinguere, comunque, due macro-
funzioni di utilizzo delle TIC1:
1. con funzione di supporto organizzativo e logistico alle attività didattiche (iscrizioni,
gestione allievi, insegnanti e classi, comunicazioni, sviluppo e gestione contenuti,
organizzazione delle attività, …);
2. con funzione di intervento diretto ed intenzionale nei processi di apprendimento (cognitive
tools, simulazioni, numerose learning strategies – cognitive flexibility hypertexts – ecc...)2.
La prima funzione, in realtà, non è prettamente didattica, se non per quel che concerne
l’attuazione della prassi organizzativa connessa alle attività formative e l’accessibilità agli
ambienti digitali in cui si realizzeranno le attività didattiche.
La funzione didattica delle TIC è riconoscibile effettivamente nella seconda modalità di utilizzo,
qualora si entra concretamente nell’ambito delle attività didattiche vere e proprie, ossia nei
processi di insegnamento e di apprendimento, e si attuano delle pratiche in cui le conoscenze
coinvolte sono essenzialmente di tipo pedagogico e didattico. Più nello specifico, essa può essere
individuata in due macro-contesti di utilizzo3:
 la formazione a distanza
 la formazione in presenza
Ai due macro-contesti sopra citati si aggiunge, poi, la formazione mista, ossia blended, che
combina sia l’attività in presenza sia l’attività on line.

1
G. Marconato, La breve storia delle tecnologie digitali nella didattica, in http://www.scribd.com/doc/3490346/La-breve-
storia-delle-tecnologie-digitali-nella-didattica
2
Ibidem
3
Ibidem

Gabriella D’Alfonso _ “Il ruolo delle TIC nel processo formativo” _ PW3 _Fortutor Lombardia 2009 2
1. LE TIC POSSONO AUMENTARE L’AUTENTICITÀ DEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO E L’INTERESSE.

Nell’epoca attuale dei digital natives, è indubbio che l’utilizzo delle TIC nella prassi didattica non
può che agevolare lo studio individuale degli studenti (bambini o ragazzi che siano), giacché esse
permettono loro di utilizzare una molteplicità di codici comunicativi e, per di più, li avvicinano al
loro vissuto, in cui è ampiamente diffusa la consuetudine d’uso degli strumenti multimediali, tra i
quali computer e rete, per giocare, comunicare, socializzare e reperire informazioni.
La naturale inclinazione dei ragazzi ad avvalersi delle TIC nel loro quotidiano giustifica, pertanto,
per quale motivo la loro motivazione, il loro interesse e la capacità di concentrarsi in un compito
aumentino maggiormente qualora le TIC siano impiegate nelle attività di insegnamento e
nell'apprendimento.
Per evidenziarne i benefici nell’accrescimento dell’interesse e dell’autenticità del processo di
apprendimento, l’utilizzo didattico delle TIC non deve essere, però, limitato unicamente alla
semplice strutturazione, allo sviluppo e alla trasmissione di contenuti. Esso, piuttosto, può essere
esteso per sostenere strategie di apprendimento e di insegnamento diversificate che:
 sono centrate sulla persona che apprende (e non esclusivamente sui contenuti);
 richiedono al soggetto apprendente di rielaborare le informazioni apprese e di costruire la
conoscenza;
 producono conoscenze solide, utilizzabili in contesti reali per eseguire attività e risolvere
problemi;
 consentono di costruire un senso personale delle informazioni acquisite.
In tal senso, le TIC possono avere una valenza positiva sia come strumento di produttività
individuale, sia come supporto ai processi di apprendimento collaborativo, e possono essere utili
sia sul fronte della motivazione sia su quello dell'aumento dell'efficacia (raggiungimento del
risultato) e dell'efficienza (rapporto risultato/energie investite) dell'insegnamento.
Questo è il motivo per cui in diversi percorsi didattici, educativi e formativi è previsto il ricorso a:
- materiali didattici multimediali e/o interattivi, come i learning object o i siti web (in
cui si usano editor HTML o software specifici quali HotPotatoes, Cabrì, etc.);
- blog, wiki e piattaforme e-learning (come, ad esempio, Docebo, Moodle, Indire).

LA FUNZIONE TUTORIALE.
La funzione tutoriale che si può prevedere è quella tecnologica, di accompagnatore e facilitatore
dell’esperienza formativa, sia nella fase di apprendimento individuale che collaborativo.
Il tutor deve essere in grado di:
 predisporre l’organizzazione del percorso formativo;
 interagire con i discenti affinché gli aspetti tecnologici siano il più possibile trasparenti e
fruibili;
 risolvere eventuali problemi tecnici;
 incoraggiare un utilizzo consapevole e critico della tecnologia;
 indirizzare lo studente all’utilizzo consapevole degli strumenti a disposizione e alla selezione
dei materiali da utilizzare;
 potenziare il lavoro cooperativo e l’uso del peer tutoring;
 monitorare i progressi dei singoli partecipanti.
§

2. LE TIC POSSONO COSTRUIRE COMUNITÀ VIRTUALI TRA SCUOLE DIFFERENTI


E SQUADRE COLLABORATIVE.

Nel corso degli ultimi anni le TIC, grazie alla “ridefinizione delle geometrie dei flussi di

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comunicazione fra persone” e con l’introduzione della multimedialità, si sono evolute, da meri
strumenti di elaborazione e di trasmissione di dati, in strumenti di comunicazione con potenzialità
del tutto nuove4. Esse, tra le altre cose, hanno contribuito alla nascita delle comunità virtuali,
nuclei sociali nella Rete costituiti da persone che, accomunati da interessi comuni, prendono parte
a dibattiti pubblici e intrecciano relazioni interpersonali.
Nell’ambito scolastico, la creazione di comunità virtuali tra scuole differenti, o comunque di
squadre collaborative, è un fenomeno in graduale ascesa, che coinvolge soprattutto il personale.
Esso comporta notevoli vantaggi, specialmente in termini di ottimizzazione delle conoscenze. Le
comunità virtuali consentono, in effetti, di:
 abbattere le barriere geografiche e accorciare le distanze;
 risparmiare i tempi e i costi per le organizzazioni e per le persone;
 accedere ai migliori contenuti e servizi che il mercato delle conoscenze offre a livello globale;
 favorire lo scambio di programmi e di modalità di affrontare la didattica;
 confrontarsi con altri colleghi;
 offrire il proprio sapere e condividere le proprie esperienze;
 garantire la possibilità di una formazione permanente;
 superare la sensazione di isolamento di cui soffre il settore scuola.

LA FUNZIONE TUTORIALE.
La funzione tutoriale che si può prevedere è quella sociale di:
 accogliere il corsista nell’ambiente di apprendimento;
 rendere amichevole l’ambiente on line e creare un clima relazionale confortante;
 stimolare le relazioni che facilitano la comunicazione e la logica collaborativa;
 agevolare lo scambio in un clima favorevole e sereno;
 contenere potenziali flame e conflitti che possono eventualmente instaurarsi nell’ambiente di
apprendimento.
§

3. LE TIC POSSONO AIUTARE A CONDIVIDERE PROSPETTIVE DIVERSE TRA


SOGGETTI CON ABILITÀ DIFFERENTI, CONSENTENDO IL MONITORAGGIO DI ESPERIENZE IN
LUOGHI DIVERSI.

Le TIC, sia attraverso il computer e i suoi programmi sia attraverso la rete, non contribuiscono
solamente a mediare i processi di conoscenza, o comunque a porsi come interfaccia tra il
soggetto apprendente e l’oggetto della conoscenza; esse, in effetti, concorrono ad attivare e ad
incrementare un sistema di relazioni e di scambio di dati e comunicazioni sempre più ampio,
produttivo e articolato tra soggetti differenti con abilità differenti5.
L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in ambito didattico, oltre a
garantire e ad accrescere le possibilità di accesso all’informazione, favorisce la comunicazione, la
condivisione e la collaborazione fra soggetti (esperti, insegnanti, studenti) anche distanti, i quali
agiscono nei processi di apprendimento consentendo la costruzione di vere e proprie comunità
virtuali di apprendimento. Le TIC possono essere, pertanto, impiegate6:
 in progetti basati sulla didattica collaborativa fra studenti di istituti diversi della stessa
nazione o fra studenti di nazioni diversi;
 in progetti di didattica collaborativa in presenza, nell’ambito della stessa classe o con gruppi
appartenenti a classi diverse dello stesso istituto;

4
L. Casulli, Comunità virtuali per l’apprendimento: considerazioni teorico-metodologiche, in
http://www.dschola.it/modules/mydownloads/cache/files/comunit_.pdf
5
AA.VV., TIC: insegnamento ed apprendimento a scuola, in http://www.studiotaf.it/tic.pdf
6
AA.VV., TIC come amplificatore delle capacità di comunicazione, in
http://www.maecla.it/Materiali_fortic/Percorso%20B/Mod2B/TIC%20come%20amplificatore%20delle%20capacit%C3%A0
%20di%20comunicazione.doc

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 in progetti legati ai diversi ambiti di attività delle Reti di scuole: didattico, di ricerca, di
sperimentazione, di formazione;
 in progetti miranti all’autoformazione del personale della scuola.
Tra i vantaggi che scaturiscono dall’uso delle TIC c’è, ulteriormente, la possibilità, da parte di tutti
gli attori, sia docenti sia discenti, di monitorare costantemente il processo di
apprendimento/insegnamento in atto e di poterne valutare il grado di soddisfazione, l’efficacia e
la produttività.

LA FUNZIONE TUTORIALE.
La funzione tutoriale che si può prevedere in un contesto di percorso “learning team centered”
(on line, in presenza o blended) supportato dalle TIC, in cui si auspica alla costruzione corale di
conoscenza, è di tipo concettuale-pedagogica, nel senso che il tutor deve essere in grado di:
• incoraggiare la discussione,
• stimolare il discente a riflettere per scoprire e costruire sempre nuova conoscenza;
• indurre tutti i partecipanti ad ampliare ed approfondire le proprie competenze.

4. LE TIC FACILITANO L’USO DI APPROCCI DI VERIFICA E VALUTAZIONE


BASATI SULLE TECNOLOGIE E MODELLI DI RISOLUZIONE DI PROBLEMI PER MIGLIORARE LE
ABILITÀ PER “IMPARARE AD IMPARARE”.

Nei contesti formativi che prevedono l’integrazione delle TIC, gli approcci di verifica e valutazione
dei processi di apprendimento-insegnamento sono largamente facilitati dall’uso stesso della
tecnologia. L’impiego delle TIC consente, effettivamente, di poter verificare alquanto
sistematicamente l’efficacia del percorso formativo, ed in particolare: di valutare il grado di
apprendimento e la crescita dei discenti; di misurare la qualità dei risultati e dei servizi offerti.
Le TIC, ulteriormente, permettono di procedere nella verifica e nella valutazione a tutti gli attori
coinvolti nel processo formativo, specialmente in un sistema e-learning.
I partecipanti hanno l’opportunità di acquisire una visione sistemica di tutte le variabili messe in
gioco e di sperimentare gli esiti delle scelte compiute innescando processi di prova, verifica e
riflessione sui risultati raggiunti. Essi possono, dunque, testare le nuove conoscenze, le nuove
capacità e le nuove attitudini maturate.
I docenti, dal canto loro, attraverso il tracciamento delle attività del discente all’interno del
sistema (tempo di fruizione, accesso ai servizi, consultazioni effettuate, materiali prodotti, risultati
dei test), hanno a disposizione una ricca serie di dati quantificativi e qualitativi per misurare e
controllare il feedback sull’apprendimento, nonché l’efficacia del sistema utilizzato, e per
ottimizzare contenuti, metodologie adottate, modalità di erogazione e strumenti di supporto.

L’impiego delle TIC nei percorsi formativi che implicano la partecipazione attiva del discente
promuove, inoltre, modelli di risoluzione di problemi per affinare le abilità per “imparare ad
imparare”. Tali modelli prevedono l’utilizzo di specifiche tecniche attive:

- tecniche di simulazione (role playing)  il discente apprende immerso nelle situazioni;


- tecniche di analisi (studi di casi)  il discente apprende dalle situazioni;
- tecniche di riproduzione operativa (esercitazioni)  il discente apprende operando sulle
situazioni;
- tecniche di produzione collaborativa (brainstorming, cooperative learning)  il discente
apprende a rielaborare o immaginare le situazioni.

LA FUNZIONE TUTORIALE.
La funzione tutoriale che si può prevedere è quella valutativa, la quale è presente in tutto il
processo formativo e di cui costituisce parte integrante:
 prima dell’inizio delle attività, l’attenzione è rivolta ai requisiti e ai bisogni dei destinatari;

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 dopo l’avvio del corso, l’azione valutativa del tutor può consistere in una mera verifica delle
attività svolte o in feedback che entra nel merito del lavoro svolto dal corsista.

5.. LE TIC OFFRONO VIE INNOVATIVE PER INTEGRARE IL “JUST IN TIME” E


L’INTERAZIONE IN CONTESTI EDUCATIVI DIFFERENTI.

Tra i vantaggi dei processi formativi integrati dalle TIC vi è sicuramente la “flessibilità
dell’erogazione” dei contenuti, degli strumenti, dei tempi e delle modalità di attuazione del
percorso. Il ricorso alle TIC garantisce una formazione più autonoma, con la certezza di una
significativa ritenzione dei contenuti ed un crescita della motivazione, ed offre ulteriormente le
occasioni di trovare condizioni personali più adeguate alla formazione (tempi e ritmi scelti
dall’utente). Il discente, non vincolato “all’urgenza del momento”, viene agevolato nel potersi
esprimere e presentare le proprie idee nei tempi, nei ritmi e negli spazi prescelti. La formazione –
“disponibile 24 ore su 24 (anytime), fruibile da parte di tutti (anyone) e da qualsiasi luogo
(anywhere)”7 – diventa misurabile (con la possibilità di tracciare il percorso degli utenti,
monitorare i risultati e le competenze), just in time ed in modalità di autoformazione nelle ore
prescelte.

In un’ottica costruttivista, il docente può progettare ambienti di apprendimento in cui poter


orientare (e non dirigere) i discenti in percorsi attivi, significativi e diversificati, concedendogli
l’utilizzo di una vasta scelta di strumenti e di risorse. Tali ambienti potranno essere contraddistinti
da occasioni di riflessione individuale e collettiva, da richieste e da quesiti cui il discente potrà
rispondere stabilendo percorsi e modalità a seconda del proprio stile, degli interessi e delle
strategie personali, in base a motivazioni, aspettative e stili cognitivi personali.

LA FUNZIONE TUTORIALE.
La funzione tutoriale che si può prevedere è quella organizzativo-strutturale, in cui il tutor:
• organizza accuratamente l’ambiente di apprendimento;
• definisce le attività da svolgere;
• precisa i tempi e le scadenze, sia rispetto al proprio operato, sia rispetto all’attività dei
discenti.

7
G. Zinzi, L’e-learning come nuova opportunità di business, in http://teca.elis.org/1603/Gianluca%20Zinzi.pdf

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APPLICAZIONE DELLE CINQUE DIREZIONI DI LAVORO SOPRA COMMENTATE NELLA
FORMAZIONE ON LINE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA.

In un’epoca in cui la Rete non è più soltanto uno spazio da cui poter attingere solamente
informazioni, bensì una piazza in cui tutti gli utenti possono accedere ed intervenire per essere
autori di contenuti, scambiarsi informazioni ed attivare processi comunicativi sorretti dalla
tecnologia, è chiaro come la Rete si presti egregiamente all’attuazione di percorsi formativi on line
basati sulla ricerca, la sperimentazione, la condivisione delle esperienze e l’apprendimento
collaborativo, in modo particolare nella formazione on line del personale della scuola, in un’ottica
di Life-Long Learning.

1. Le TIC possono aumentare l’autenticità del processo di apprendimento e l’interesse.


Tra il personale della scuola, costituito prevalentemente da digital immigrants, molti si accostano
alle TIC saltuariamente e con alcune perplessità, riconducibili spesso a scarse competenze in
ambito informatico; molti ne rigettano categoricamente l’uso, a causa di un’assoluta
incompetenza in merito; altri, purtroppo ancora pochi a dire il vero, stanno diventando piuttosto
avvezzi ad usare la Rete per comunicare, ricercare, entrare in contatto e lavorare in modo
collaborativo.
Nella formazione on line del personale della scuola, le TIC possono coinvolgere i fruitori in un
processo di innovazione di metodi e strumenti, fornendo loro gli stimoli adeguati per una
motivazione al cambiamento. Circoscrivendo l’azione formativa on line ai docenti, l’accostamento
alle TIC può favorire la spinta propizia a modificare la propria identità cognitiva e professionale,
come pure a realizzare delle innovazioni didattiche significative sia per chi insegna sia per chi
apprende.
La graduale familiarizzazione con gli strumenti e le applicazioni utilizzate nel percorso formativo
incrementa l’autenticità del processo di apprendimento e l’interesse e stimola al cambiamento.

2. Le TIC possono costruire comunità virtuali tra scuole differenti e squadre


collaborative.
Nella formazione on line del personale della scuola si costituiscono frequentemente comunità tra
scuole differenti, o comunque squadre collaborative, in cui l’apprendimento emerge
fondamentalmente dall’interazione sociale, all’interno di relazioni di natura collaborativa orientate
allo scambio di esperienze e alla costruzione di conoscenze comuni e condivise. L’annullamento
delle barriere geografiche e dei vincoli spazio-temporali favorito dall’uso delle TIC, consente ai
membri delle comunità virtuali di riconoscersi in un sistema di pratiche condivise, di apprendere
partecipando e di contribuire al rinnovamento o al consolidamento del patrimonio di conoscenze
della comunità in modo costruttivo.
L’utilizzo di forum, chat e applicazioni web 2.0 incoraggia la socializzazione e favorisce un
atteggiamento collaborativo.

3. Le TIC possono aiutare a condividere prospettive diverse tra soggetti con abilità
differenti, consentendo il monitoraggio di esperienze in luoghi diversi.
Nei percorsi formativi a distanza, in cui sono coinvolti spesso soggetti provenienti da luoghi
differenti, con esperienze differenti e con abilità differenti, le TIC contribuiscono ad innescare e a
potenziare un sistema di relazioni e di scambio di conoscenze via via più ampio, prolifico e
articolato.
L’utilizzo di forum, chat e applicazioni web 2.0 agevola la discussione sui contenuti da trattare e
sulle procedure da seguire nella costruzione della nuova conoscenza; e facilita il monitoraggio just
in time dei processi in atto.

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4. Le TIC facilitano l’uso di approcci di verifica e valutazione basati sulle tecnologie e
modelli di risoluzione di problemi per migliorare le abilità per “imparare ad imparare”.
Nella formazione on line del personale della scuola i soggetti coinvolti hanno modo di
sperimentare, attraverso l’uso delle TIC, le diverse tecniche attive previste per la risoluzione dei
problemi e per l’affinamento delle abilità per “imparare ad imparare”: brainstorming, role playing,
problem solving, cooperative learning, studi di caso, esercitazioni, Project Work.
Gli stessi soggetti hanno, inoltre, occasione di sperimentare i risultati delle scelte operate
attraverso processi di prova, verifica e riflessione sui prodotti realizzati.

5. Le TIC offrono vie innovative per integrare il “just in time” e l’interazione in contesti
educativi differenti.
Diversi percorsi formativi on line per il personale scuola, come ad esempio i corsi PuntoEdu,
offrono un laboratorio di sviluppo flessibile e personalizzabile, dove è possibile:
• discutere e confrontarsi con i colleghi;
• leggere articoli e materiali di studio scelti da un moderatore per un miglior inquadramento
della tematica affrontata;
• intervenire alla stesura del report dell'attività;
• partecipare ad un lavoro collaborativo tra pari sotto la guida di un esperto;
• utilizzare strumenti di lavoro on line, quali wiki, blog, forum, video conferenza, che
consentono di organizzare il proprio lavoro e interagire col gruppo.
In questi percorsi formativi i soggetti coinvolti non sono vincolati “all’urgenza del momento”,
bensì sono favoriti dal fatto di potersi esprimere e presentare le proprie idee nei tempi, nei ritmi e
negli spazi prescelti, pur rispettando le scadenze previste. Gli stessi possono, poi, monitorare le
competenze e i risultati raggiunti just in time.

FINE

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