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Domenica BREVIARIO

#L’INTERIORITÀ

di Gianfranco Ravasi

» Devi sempre ricordare che c’è


un piccolo podere o una piccola
Terza pagina Letteratura Arte Tempo Liberato villa di campagna che è rifugio al
tuo dolore e il loro nome è «Tua
Le ore di dio: Trovare Il cervello Sessant’anni fa interiorità». Scava dentro di te.
Il tempo nella voce in mostra l’invenzione Là è la fonte del bene, sempre
per i primi la musica alla fondazione della pronta a sgorgare, purché tu
cristiani delLa Poesia prada di venezia costa smeralda scavi sempre.
Le immagini sono
Piero Boitani Nicola Gardini Angela Vettese Stefano Salis suggestive: in aperta campagna
07/08 pag. III pag. IV pag. VIII pag. XIV un orto coltivato con passione;
accanto una casetta circondata
2022 da alberi e, poco più in là, una
sorgente che zampilla creando
una fontana con acqua fresca. A
proporcele è Marco Aurelio,

Guarda
nato a Roma nel 121, divenuto
imperatore a quarant’anni e
morto nel 180. Uomo di
cultura, fu costretto a gestire

la schiap un periodo tormentato da


guerre e di rivolte in Britannia
e Germania. Ma il suo sogno
era quello della solitudine

che vestito campestre, ove poter esercitare


quella riflessione che approdò
nelle pagine scritte in greco dei
suoi Ricordi (o Pensieri).

shock! È da esse che abbiamo


estratto un piccolo paragrafo
che tocca un tema capitale nel
pensiero filosofico classico,
l’interiorità. In chiave cristiana
Elsa Schiaparelli. La spettacolare rassegna sarà sant’Agostino ad
al Musée des Arts Décoratifs di Parigi appassionarsi al «ritornare in
se stessi, nell’uomo interiore»,
ripercorre la produzione, il virtuosismo e coi suoi segreti, i grovigli delle
l’ironia della stilista che non sapeva cucire passioni, gli splendori degli
aneliti al bene, la tenebra della
cattiveria, il fremito
dell’inquietudine. È, questo, un
esercizio che noi tutti stiamo
perdendo, immersi come
siamo nel flusso frenetico degli
di Francesco Maria Colombo eventi, nel galleggiare sempre
in superficie, in relazioni fatte
solo di contatti di pelle e non di

C
hanel la odiava. Una verli in dote. I due impulsi convi- sentimenti e di anime.
volta, a una festa in vono e sono entrambi necessari, L’appello dell’imperatore è
campagna, la invitò perché senza il primo verrebbe netto: scava in te stesso e
a ballare. Chi vide la meno la stabilità, e senza il secon- troverai una fonte per vivere e
scena non ci poteva do il dinamismo. non per sopravvivere.
credere: Chanel dol- Se diamo ragione a Simmel, © RIPRODUZIONE RISERVATA

ce, affettuosa, tutta un sorriso? ci ritroviamo a riconoscere che El-


Fatti due giri, la spinse senza pare- sa Schiaparelli ha poco a che fare
re verso un candelabro, e lì il vesti- con le categorie della moda. Il
to della rivale, fatto di spighe e di gruppo, per Schiap (così amava
corteccia, prese fuoco. La salvaro- chiamare se stessa), non esisteva. Stile Schiaparelli.
Daniel Roseberry,
detti
no gli amici inondandola di soda; L’intera sua vita è un’affermazione
ma l’avvertimento era chiaro. dell’individualità come libertà, direttore artistico
della Maison
& fatti
Chanel la odiava perché era fantasia, umorismo, amore per ciò
l’unica stilista a tenerle testa. che è bizzarro, estro più che meto-
Schiaparelli, ha creato
questo abito
pETRARCA
L’unica a comparire sulla coper- do, illusione più che realtà: il tutto
tina di «Time»; la sola a venire ri- governato dal quid del genio, che si
per la collezione
Haute couture LIBRIDINOSO
tratta in una caricatura con Sta- svincola dal concetto di stile per- Autunno/Inverno (2021-
lin (quando partì per la Russia, ché lo stile tende alla continuità 2022) sulla scia dello
con l’idea di cambiare look alla (altrimenti non sarebbe riconosci- stile ironico
donna sovietica); quella che gli bile) e afferma invece un principio e magniloquente della
artisti frequentati da entrambe di impermanenza. «Shocking»: grande stilista italiana
trovavano più divertente, più così veniva definita l’arte di Elsa » «Basta, basta, basta!». Il
spiritosa, più brillante di lei. Schiaparelli nel suo periodo d’oro, padre di Francesco Petrarca è
Avevano atelier e boutique a 100 gli anni Trenta e fino alla Seconda davvero esasperato. Ma come?
metri in linea d’aria, Chanel in guerra mondiale: e lo shock è fatto Lui, notaio affermato,
rue Cambon, l’altra in place Ven- non per durare bensì per folgorare. mantiene il figlio agli studi di
dôme: le separava il Ritz. La forma dell’abito si libera dalla legge perché possa continuare
funzione; l’invenzione dalla ma- la sua professione, e quello, per
nualità (Schiap non sapeva nem- tutta ricompensa, dilapida i
In eterno conflitto meno cucire); il frammento lumi- soldi nell’acquisto continuo di
con Coco Chanel, noso dall’uniformità omogenea libri di lettura? Poesie, pensieri,
venne adorata dai della vita. Se Chanel è l’incarnazio- roba futile di Virgilio, Seneca,
tanti artisti con cui ne dello stile (è come se avesse cre- sant’Agostino e simili: niente
lavorò, come Dalí, ato abiti per tutte le donne del che serva a imparare leggi e
Picasso e Magritte mondo, da tutte portabili nella vita diritti. E, per di più, carissimi:
reale), ogni abito di Schiap è come nell’epoca dei manoscritti
se fosse destinato a una sola don- amare i libri ha un costo
Le separava in realtà tutto: na, e per una sola apparizione. proibitivo. Così quel giorno,
il ceto di nascita, le occorrenze Nella spettacolare mo- scoperto il nascondiglio dove il
biografiche, la concezione del la- stra allestita ora a Parigi, giovane Francesco cela quelle
voro (Chanel amava parlare di sé presso il Musée des Arts Dé- pericolose distrazioni dalla vita
come di un’imprenditrice ag- coratifs, è esposto il primo vera, il padre comincia a
guerrita; l’altra come di una capo disegnato dalla buttare i libri nel fuoco, uno a
bambina fantasiosa), la divisa Schiaparelli: un semplice uno. Il figlio non sa trattenere
estetica. Coco la chiamava, rin- golf di lana (lo realizzò lacrime copiose, tanto che alla
ghiando di disprezzo: «Quell’ar- per lei una sartina arme- fine il padre salva un paio dei
tista italiana che fa vestiti», così na, siamo nel 1927) re- testi, un Virgilio e un Cicerone,
dimostrando di aver capito tutto cante un gran fiocco. Solo che tornano a Francesco mezzi
di Elsa Schiaparelli (1890-1973). che il fiocco è finto, è un bruciacchiati, a imperituro
Parlare di moda a proposito trompe-l’œil, è bidimen- ricordo dello scempio. Se
della Schiaparelli è riduttivo, ma sionale e dà l’illusione doveva essere una cura contro
soprattutto è un equivoco concet- d’essere tridimensionale. la bibliofilia, non si può
tuale. In un saggio del 1905, Filo- In quel maglioncino c’è tutta proprio dire che abbia
sofia della moda, Georg Simmel ri- Schiap: il gioco, lo stupore, il funzionato: dal giorno dopo
conosce l’essenza di questo feno- virtuosismo barocco, l’ironia, il © Maison Schiaparelli Petrarca riprende gli acquisti
meno sociale nel dualismo tra due paradosso, l’andare oltre la realtà. di libri, senza fermarsi mai.
impulsi contrari, la cui polarità è Ne vendette un certo numero (i duto da Schiap, fornirà l’idea per Alla sua morte, la sua
necessaria perché la moda viva. Il primi a capire cosa stava succe- un’analoga voliera dove presen- biblioteca è la più bella del
primo è l’integrazione, l’assun- dendo furono gli americani) e non tare i flaconi dei profumi dalle mondo occidentale, contesa
zione di codici che fanno sentire si fermò più. Il suo catalogo è for- zemolo e spiacci- dove due bocche si avvici- forme capricciose, una pipa di dalle città più ricche ed
chi se ne carichi come apparte- midabile, un fuoco di fila di trova- cata sul candore della nano e formano la sugge- Magritte, il busto di Mae West, evolute. Ma il ricordo del rogo
nente a un gruppo: dettami e re- te che il gusto non tempera bensì gonna, o con la silhouette di uno stione di un bacio ovvero del una candela, una bottiglietta di non lo lascerà mai: ancora 50
gole rassicurano perché condivisi. affina, una dopo l’altra erompenti scheletro (ricami imbottiti, nero profilo di un vaso dal quale de- champagne. E persino l’impreve- dopo, nell’ultima lettera
Il secondo, al primo opposto, è dal suo cilindro con la collabora- su nero), o ancora con il portaci- bordano rose shocking pink, rica- dibile Giacometti, con una serie conosciuta, lo rievoca come
l’individuazione, il presentarsi zione degli artisti a lei legati. pria a foggia di quadrante telefo- mate dalla prodigiosa ditta Lesa- di accessori in bronzo à l’écu. una «terribile storia».
come diversi, l’uscire dal gruppo, Dunque Dalí, con una fallica nico; Cocteau, con il meraviglio- ge; Picasso, del quale un quadro —Continua a pagina III —Andrea Kerbaker
l’inventare i codici anziché il rice- aragosta rossa spruzzata di prez- so abito da sera in jersey di seta con una gabbia di uccelli, posse- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
II Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Economia e società Domenica


DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Battocletti Francesca Barbiero
Fabio Tamburini (caposervizio) Stefano Biolchini
RESPONSABILE DOMENICA Maria Luisa Colledani UFFICIO GRAFICO
Marco Carminati (vicecaposervizio) Cristiana Acquati
(caporedattore) Eliana Di Caro (vicecaposervizio)
(vicecaposervizio) ART DIRECTOR
Lara Ricci Francesco Narracci
(vicecaposervizio) (caporedattore)

strategie Matticchiate Franco matticchio alle origini


per il
rilancio
del liberalismo
delle aree moderno
interne Madame de Staël & Co.
Cura del territorio

di David Bidussa di Gaetano Pecora

U na convinzione diffu-
sa sostiene che oggi i
paesi abbandonati si
possono salvare, fa-
È passato in proverbio.
Gli svizzeri - si dice - in
lunghi anni di pace e di
tranquillità hanno
dare gli affari della politica all’as-
semblea giornaliera dei cittadini.
Da qui la necessità del sistema
rappresentativo cioè - come spie-
vorendo il reinvestimento immo- prodotto una cosa sola: l’orologio gava Constant - di una organizza-
biliare, come residenza a un euro. a cucù. Che deliziosa cattiveria! zione che affida ad alcuni indivi-
Se anche la vendita delle ca- Peccato che sia falsa. dui quel che la nazione intera
se a un euro avviene con alcune re- È falsa perché tra la fine del «non può o non vuole fare da sé».
gole che i cittadini sono obbligati ’700 e gli inizi dell’800, in un bor- Si badi: non può o non vuole. E
a rispettare per non vedersi toglie- go elvetico, un cenacolo di svizze- questa è la terza ragione. Si dà il
re in seguito la proprietà dell’im- ri (e più precisamente di svizzeri caso, infatti, che se anche per av-
mobile (obbligo di avviare un pia- francesi) battezzarono quell’altra ventura potessero, mai, mai più,
no di ristrutturazione che sia fina- cosa, per nulla piccola e insignifi- gli individui accetterebbero di
lizzato alla ripresa e alla messa a cante, che si chiama liberalismo consacrare l’intera esistenza alla
nuovo della casa), resta poi il pro- moderno. Il borgo era Coppet; gli competizione politica. Assorti co-
blema che altro è costruire rela- intellettuali che si raccolsero in- me sono nelle attività private e
zioni in quello spazio. torno a questo fonte battesimale mossi dal miraggio di beni che so-
Sostiene Vito Teti che i luo- erano gli stessi che facevano co- lo queste attività riescono a pro-
ghi non sono elementi fisici, ri- rona ad una donna che per esube- durre, essi non intendono venir
guardano usanze e relazioni tra ranza vitale e per calore di passio- distratti dalle loro occupazioni se
persone. Dunque, il tema non è so- ne tutti li dominava e li stringeva non ad intermittenza, al momen-
lo ridare valore economico, ma ri- a sé. E non in senso solo metafori- to delle elezioni periodiche (alle
creare un habitat: non la riprodu- co: qualcuno - anzi più di qualcu- quali comunque Constant attri-
zione del tempo passato, ma la de- no – fu carnalmente avvinto a lei. buisce una grande importanza).
finizione di un progetto in cui ci Germaine de Staël fu la matrona Che fare? Assecondarla o no
sono le cose e, insieme, le persone, che rispondeva agli spasimi di questa gente che ha troppo sof-
gli stili, il ritmo della vita del paese, tanti cuori. ferto, troppo patito la fame e la
le trasformazioni. Stiamo parlan- Tra coloro che si struggeva- sete, per non concedersi alle gioie
do del 30% del territorio italiano e
di una realtà - le piccole comunità
delle cosiddette «aree interne»
dell’Italia - che è abitata da 13 mi-
la cultura del debito no d’amore per lei - il primo corri-
sposto, il secondo no - c’erano
Benjamin Constant e Simonde de
Sismondi. Sensibilità diverse
prodotte dall’iniziativa privata e
che riescono assolutamente ine-
dite in un mondo che da sempre
è stato flagellato dalla povertà più
lioni di cittadini italiani. Luoghi
che spesso non hanno servizi e
dunque sono realtà, precisa Rizzo,
«di effettiva disuguaglianza ri-
da contrastare queste tre, mai completamente
sovrapponibili le une alle altre
(giuste le pagine introduttive di
Mauro Barberis, precise e ralle-
nera. Che fare, allora? Assecon-
darla o tirarla da altre parti, verso
beni meno appesantiti di grumo-
sità materialistica?
spetto al resto del territorio e alle Sfide globali. Tante crisi, a partire dal 2007, hanno colpito la comunità a livello grate dal guizzo di una sapida ar- E sia pure tirarla. Ma tirarla
città» [p. 27]. La terapia, suggeri- internazionale: l’Italia è tra i Paesi che hanno sofferto di più, avendo ampliato la guzia). Eppure, senza contami- come? Evidentemente con le cate-
sce, è «prendersi cura». Significa narsi in una mescolanza spuria, ne, sotto lo staffile del comando.
predisporre servizi di prima ne- spesa pubblica e registrato una modesta crescita con una stagnazione dei salari tutti e tre i “coppettisti” furono Perché è certo che quando il cre-
cessità; ricostruire reti di assisten- saldati insieme da una idea sacra scente benessere lancia gli uomini
za; accompagnare le amministra- ad ognuno di loro: che cioè vi è ti- alla conquista di sempre nuove
zioni locali che quando intrapren- rannia ogni qual volta si mortifica comodità, è poi difficile che quegli
dono percorsi di intervento spesso lo spirito dei tempi e si sforza un stessi uomini smorzino spontane-
lo fanno in assenza dello e contro popolo a godere di un bene, forse amente il furore dei loro traffici e
lo Stato. La storia di Mimmo Luca- di Marco Onado prezioso un tempo, ma che ormai diventino altrettanti monumenti
no, sindaco di Riace, che tentò di non desidera più. di virtù civiche. Ci vuole altro a fre-
ridare vita a un paese destinato al- Ora, poiché viviamo in tem- narli. Occorre la forza del pubblico

N
trimenti alla morte, è questa e na- ell’arco di poco più di shareholder value diventava il mantra nali contrasti: ha registrato infatti pi moderni, c’è bisogno di una li- potere. Di un potere che ne correg-
sce dal prendere su di sé questa re- quindici anni l’eco- dei manager e tutti gli altri portatori di modesti tassi di crescita del Pil e della bertà che con i tempi moderni si ga la pazza direzione e li svegli
sponsabilità. Una storia che è si- nomia mondiale è interessi in un’impresa (i cosiddetti produttività, stagnazione dei salari e ingrani in tutte le sue giunture. dallo stordimento in cui li ha at-
gnificativa anche comparandola passata da una crisi stakeholder: dipendenti, clienti, co- aumento dei divari nella distribuzio- Da qui la necessità di fermare la terrati la passione dell’utile. Con la
con altre. Per esempio questa che all’altra: quella fi- munità, ambiente) erano invitati a ne del reddito e della ricchezza. Ma distinzione con la libertà degli qual cosa si fa capo ad un manipo-
Anna Rizzo racconta a proposito nanziaria globale, cercare altrove la loro protezione. Il nello stesso tempo ha confermato la antichi che de Staël, in un brano lo di “incorrotti” accesi dal furore
della pandemia e di che cosa è ac- quella europea, la pandemia, da ulti- corollario era che i risultati venivano vitalità della piccola e media impresa rimasto a lungo inedito, scolpisce della virtù, i quali in nome del po-
caduto a Scanno, vicino L’Aquila, mo persino una guerra feroce che ha valutati su orizzonti temporali sem- e i suoi successi sui mercati interna- così: ai giorni d’oggi – scrive - la polo quale dovrebbe essere si ar-
dove Cristian, un brillante econo- riaperto la frattura della Cortina di pre più brevi e quindi portavano come zionali, che mantengono alto il sur- libertà è intesa a «garantire l’indi- rogano un potere assoluto sul po-
mista, si è impegnato per superare ferro. Giorgio Brunetti, uno studioso risultato la “visione corta”, come dice- plus commerciale dell’Italia, il vero pendenza degli individui contro polo quale effettivamente è.
il digital divide, cablando i paesi attento, con una vasta esperienza nel va Padoa-Schioppa, lo short-termism. punto di forza della nostra economia il potere del governo». Là dove Ne vale la pena? La moder-
montani intorno, ovvero ripopo- mondo imprenditoriale italiano, si Era una visione opposta a una negli ultimi decenni. nei tempi antichi la libertà «con- nità di quel piccolo borgo della
lando quell’area di un progetto di interroga sulle cause e sulle conse- forte scuola di pensiero europea, Brunetti non si nasconde che, sisteva in tutto ciò che assicurava Svizzera è tutta in questa micidia-
futuro partecipato. guenze di eventi che hanno modifica- economica e giuridica, che sosteneva ben prima della guerra, il mondo oc- ai cittadini la maggior parte nel- le domanda. Poi dicono il cucù...
«Nella sede dell’azienda a to profondamente lo scenario econo- la necessità di trovare il bilancia- cidentale e l’Italia in particolare erano l’esercizio del potere». Come © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scanno - scrive Rizzo - i paesani mico globale. Non era mai successo mento fra i vari interessi che conflui- chiamati ad affrontare quattro grandi spiegare questa differenza? An-
arrivano per configurare cellulari, che le crisi fossero così ampie, avesse- scono in un’impresa, soprattutto per sfide: la tecnologia, l’ambiente, la po- cora una volta, con il tempo, il cui
Libertà e liberazione
scaricare app, ricaricare, aggiorna- ro ripercussioni estese all’intera co- assicurare l’efficienza della gestione vertà e la disuguaglianza. Tutte ri- fluire ha prodotto strepitose mo-
re. Grazie alla fornitura di un servi- munità globale, avvenissero a pochi e la capacità di realizzare strategie di chiedono risposte diverse e più com- difiche nelle attitudini e nel pen- Madame de Staël,
zio infrastrutturale, sono stati ge- anni di distanza l’una dall’altra. lungo termine. plesse da quelle che hanno portato al- siero degli uomini, a cominciare Simonde de Sismondi,
nerati nuovi bisogni di alfabetiz- Il pregio dell’analisi sta da un la- Il predominio della prima visio- la Grande crisi finanziaria, che ci la- dal loro modo di concepire la po- Benjamin Constant
zazione di una parte della popola- to nella sintesi (tutte le crisi ci passano ne ha portato quella che Brunetti scia un’eredità di debito pubblico litica che non è più l’unico mo- A cura di Mauro Barberis
zione». [p. 49] Si è aperta una davanti in rapida sequenza) e dall’al- chiama “cultura del debito” che ha (soprattutto in Italia) e privato che sa- vente né più l’unico scopo dell’at- Società Aperta,
possibilità. Non è una fiaba, e in- tro nella capacità di coniugare gli portato alla Grande crisi finanziaria rà difficile da smaltire, soprattutto se tività umana. Già: ma perché? pagg. 90, € 10
fatti anche quella storia nasce da aspetti economici macro e micro con del 2007-2008, ma che ha costretto le l’Europa non saprà più trovare la Perché, col tempo, con questo be-
un’assenza dello Stato. Ma è uno una visione a tutto tondo della società banche centrali a ridurre ulterior- chiave (come invece è avvenuto per la nedetto tempo, i singoli hanno
squarcio. Magari se qualcuno la come è venuta evolvendo negli ultimi mente i tassi di interesse e quindi a fa- pandemia) per soluzioni comuni an- trasferito i loro interessi altrove,
proponesse come caso di studio di decenni soprattutto nelle economie vorire un prolungamento della “cul- che sul piano finanziario. più o meno lontano dagli oriz-
«buona pratica» potrebbe non ri- avanzate. Compresa un’attenzione tura del debito” che è arrivata, con la Si apre davanti a noi uno scena- zonti della politica?
manere un’eccezione. sempre più rara in economia, agli guerra in Ucraina, ad un vero mo- rio complesso; ricorda Brunetti nel- Le ragioni sono fondamen-
© RIPRODUZIONE RISERVATA aspetti morali e sociali dell’economia. mento della verità, che ovviamente l’ultimo capitolo che la Biennale di talmente tre: intanto l’abolizione
La visione di Brunetti si salda non viene preso in esame in questo li- Venezia 2019 aveva adottato il pro- della schiavitù. Gli ateniesi pote-
con il pensiero di uno dei maestri del bro (analizza gli eventi fino al 2021). verbio cinese: «Che tu possa vivere in vano deliberare ogni giorno sulla
I paesi invisibili. Manifesto
liberalismo, Ralph Dahrendorf, che fu Era sempre stata la “visione corta” a tempi interessanti». Verrebbe da dire: pubblica piazza precisamente
sentimentale e politico
tra i primi a cogliere il mutamento ge- portare agli eccessi della dislocazione troppa grazia, sant’Antonio. perché mentre parlavano e deci-
per salvare i borghi d'Italia
netico che stava avvenendo nel capi- globale della produzione di semilavo- © RIPRODUZIONE RISERVATA devano, altri (gli schiavi, appunto)
Anna Rizzo talismo negli anni Ottanta. La visione rati e prodotti finiti, allungandola fino lavoravano per loro. Come la met-
il Saggiatore, pagg. 168, € 17 neo-liberista sempre più dominante, a migliaia di chilometri e illudendosi tiamo ora che di schiavi non ce ne
Da una crisi all’altra.
unita alla straordinaria riduzione dei che potesse resistere ad ogni stress. sono più? In secondo luogo le di-
Storia dell’economia italiana
tassi di interesse, favoriva strategie L’Italia fra i Paesi avanzati è uno mensioni degli Stati nazionali che
La restanza negli ultimi 15 anni
aziendali basate sull’espansione con- di quelli che hanno sofferto di più nel- sono incomparabilmente più
Vito Teti tinua del debito e sulla massimizza- la rapida successione di crisi iniziata Giorgjo Brunetti estesi delle antiche città-stato e
Einaudi, pagg. 160, € 13 zione del valore degli azionisti. Lo nel 2007, accentuando i suoi tradizio- Bollati Boringhieri, pagg. 158, € 14 quindi incongrui con l’idea di affi- Icona. Madame de Staël
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 III

Terza pagina né capo né coda


Palindromi di Marco Buratti

Cose dell’altro mondo



E TRAMAVO NATIVI
COESI, ALLUSIVI,
SULLA
ISEO - CIVITANOVA MARTE

L Quando
eggere insieme i due Tempus fugit. Una scena del film in 3D «Hugo Cabret» (2011), diretto da Martin Scorsese
libri di Simon Goldhill
e di Daniele Guastini è
un’esperienza affa- il cielo
scinante, perché, per
quanto gli autori sia- decide
no profondamente diversi – l’uno,
a Cambridge, scrittore di una venti- inattese
na di volumi che spaziano dall’Ore-
stea di Eschilo a Sofocle, dalla tarda Rivolte
antichità a Gerusalemme; l’altro,
alla Sapienza di Roma, commenta- Il clima nei secoli
tore della Poetica di Aristotele, au-
tore di Prima dell’estetica. Poetica e
filosofia nell’antichità e di Philia e
amicizia – pure sono entrambi clas- di Armando Torno
sicisti, e i loro due volumi si occu-
pano in sostanza dello stesso perio-
do, la tarda antichità, discutendo
aspetti fondamentali del passaggio
dalla cultura pagana a quella cri-
stiana: cruciale, ma dotato di una
T ra il 1315 e il 1317 i rac-
colti vanno male in
Europa. Il motivo? Fa-
cile rispondere: è
buona dose di continuità. cambiato il clima. Nei secoli pre-
Il libro di Goldhill è in due cedenti aveva fatto caldo e le sta-
parti, una prima fatta di dieci saggi gioni erano clementi. All’inizio
che vanno dal tempo di Dio a quello del ’300 le precipitazioni sono
della morte, dall’attesa alla simul- fuori controllo, il freddo si acui-
taneità, dall’atemporalità al “tempo sce. E l’abbassamento delle tem-
violentato”; e una seconda storico- perature durerà per secoli.
letteraria, nella quale trovano posto Nei primi anni del ’700 a
la Parafrasi del Vangelo di Giovanni Parigi la Senna gela e le cronache
di Nonno (una nuova versione del narrano del vino venduto a bloc-
Principio esaminato nel Tempo di chi ghiacciati (divisi a colpi di
Dio all’inizio) e, dello stesso Nonno, scure). Anche il Tamigi a Londra
le Dionisiache (eterno ritorno); poi diventa sovente una lastra. Nel
il Giorno di Natale di Gregorio di 1814 la fiera che si tiene sulle ac-
Nazianzo (regolazione del tempo), que congelate ospita tavole, ten-
gli Inni di Ambrogio e Prudenzio de e altro dove è possibile bere,
«sul giorno cristiano», e Sulpicio mangiare e divertirsi; non manca
Severo e Orosio con le loro «storie nemmeno un mattacchione che
del mondo cristiano». Un disegno porta a spasso un elefante (si ve-
generale di grande armonia, con da il sito della Bbc Frost fair:
ipp
un’introduzione brillante, uno When an elephant walked on the
scintillare continuo di idee e una frozen River Thames).

come immaginarsi
scrittura vigorosa. Il Tevere? Nell’antichità ge-
Prendiamo, per esempio, lava. Così almeno testimonia Tito
proprio il Principio, il Tempo di Dio. Livio nella sua opera Ab Urbe con-
All’inizio del capitolo 2 della Gene- dita; lo storico segnala una preci-
si, il testo ebraico racconta che «nel
settimo giorno» Dio «portò a com-
pimento ciò che aveva fatto» e
«cessò nel settimo giorno da ogni
suo lavoro». Quando la Bibbia fu
le ore e i giorni di Dio pitazione formidabile di neve nei
mesi invernali del 400-399 a. C.,
quando ne cadono oltre due me-
tri e, dato il freddo, il fiume di Ro-
ma è una lastra non navigabile
tradotta in greco nel III secolo a.C. Il tempo cristiano. Una vasta ricognizione delle Sacre Scritture, delle fonti tardo antiche per un certo periodo. Fatto raro
dai Settanta rabbini inviati da Ge- e delle iconografie, permette di ricostruire l’idea di temporalità nei primi secoli del Cristianesimo che si registrerà solo parzial-
rusalemme per soddisfare il desi- mente nell’inverno 1469-70,
derio di Tolomeo Filadelfo, re quando ghiaccia buona parte dei
d’Egitto (Goldhill dipana con gusto fiumi dell’Italia centrale.
i tre resoconti al riguardo di Ari- Tutto ciò viene alla mente e
stea, Filone d’Alessandria e Giu- in parte si riscontra nel saggio di
seppe Flavio, ognuno dei quali ha Jean-Baptiste Fressoz e Fabien
nozione e motivazione diverse del di Piero Boitani Locher Le rivolte del cielo. È una
tempo), la sequenza greca fu alte- storia del cambiamento climati-
rata: Dio completò il suo lavoro co tra XV e XX secolo. Libro con-
«nel sesto giorno» e riposò nel set- Tempo di Dio, tempo del- Guastini non scherza, e della tem- nella prima parte (anche in questo lo è forse anche dei pagani? Certo, sigliato a chi si lamenta del fatto
timo. È la versione presente anche l’uomo. Distinzione che si ritrova poralità si occupa nelle pagine volume ce ne sono due). anche dei pagani! Poiché non c’è che «non ci sono più le stagioni di
nel Libro dei Giubilei, la versione nell’Odissea, dove gli dei, e Calip- centrali di Immagini cristiane: ma Discorso coinvolgente, che che un solo Dio», la katargesis è vi- una volta», locuzione che si può
che leggevano gli evangelisti e Pa- so, sono immortali e mai invec- su un piano diverso, quello stori- getta le basi per la ricostruzione, sibile. Le immagini saranno giusti- già leggere nelle Georgiche di Vir-
olo. Allora: come fa Dio a compiere chiano, mentre Ulisse, Penelope e co-teorico. Volendo dar conto della insieme particolareggiata e di ficate: sulla base, infine, dell’argo- gilio. I due autori pubblicano an-
la Creazione il settimo giorno e gli esseri umani tutti invece in- nascita e del prevalere delle imma- grande respiro, nella seconda se- mento dantesco che la Scrittura che foto rare: una mostra le inon-
quello stesso giorno riposarsi? Per vecchiano e muoiono. Esiodo pre- gini nel mondo cristiano, parte dai zione, del processo di liberazione fornisce a Dio mani e piedi “e altro dazioni di Lione del 1856; un’al-
i greci, la soluzione logica è quella scrive i tempi cui devono corri- concetti di secolarizzazione, di so- e “profanazione” quali la pratica intende”, perché è così che occorre tra la cartina del Sahara che ri-
di dire che Dio operò in sei giorni, spondere i lavori nei campi nelle stituzione e ripetizione mimetica, stessa della fede e l’elaborazione parlare al nostro ingegno «però corda il progetto di due cinture
e riposò il settimo (quello che di- Opere e i giorni, crea un tempo del- di trasfigurazione tipologica – da teologica dei primi secoli hanno che solo da sensato apprende / ciò forestali per far fronte all’aridità
venterà il “sabato”). la generazione divina nella Teogo- Aristotele, Girard e Gadamer – per provocato. Il capitolo centrale, il che fa poscia d’intelletto degno». (ripresa da «The Geographical
Ma la logica e il tempo greci nia. Il saggio di Goldhill si muove planare sull’Ingresso di Gesù a Ge- più complesso e più bello del libro, © RIPRODUZIONE RISERVATA Juornal» del 1935).
non sono gli stessi di quelli ebraici. verso gli Inni omerici e Pindaro, rusalemme scolpito sul sarcofago è qui quello dedicato alla “vittoria Inoltre, nel libro si riscopre
I midrashim conservati nel Berešit quindi vola verso i Padri greci, di Giunio Basso (post 359), sugli postuma” dell’apostolo Paolo, ai la figura di François-Antoine
The Christian Invention
Rabbâ del V secolo, menzionando Gregorio di Nissa, Basilio, Grego- affreschi nelle catacombe romane concetti-chiave della sua predica- Rauch (1762-1837), che sugli «An-
of Time. Temporality and the
esplicitamente la traduzione greca rio di Nazianzo, il Concilio di Cal- e nel monastero di Santa Caterina zione, l’agape (l’amore-carità) e la nales européennes» nota come le
Literature of Late Antiquity
per Tolomeo, dicono: «È come co- cedonia (451), l’Agostino delle sul Sinai e, con un percorso in katargesis, il superamento della «cause delle alterazioni funeste
lui che picchia col martello sull’in- Confessioni: tutti si occupano della avanti e indietro, quasi sussulto- Legge. Diceva fra gli altri il Leviti- Simon Goldhill accadute a livello climatico... deri-
cudine, lo alza quando è giorno, e lo Creazione, tutti del tempo di Dio. rio, verso la statuaria classica e tar- co: «Non vi farete, né metterete in Cambridge University Press, vino da noi». Sentenzia: «È la ma-
abbassa quando fa scuro». E anco- E creano il tempo cristiano. do-antica, i mosaici pagani e cri- piedi, idoli, sculture o stele. Nel pagg. XVI + 500, £ 34,99 no dell’Uomo a pesare sul Globo».
ra: «Un mortale che non conosce Capitolo spettacolare, que- stiani, sino a Cimabue, Beato An- vostro paese non erigerete pietre Definisce i boschi «ventilatori
tempo né minuti né ore, aggiunge sto, per rapidità, lucidità, precisio- gelico e Signorelli (il libro contiene scolpite per prostrarvi davanti a aromatici» ed è convinto che
Immagini cristiane
del profano al sacro, ma il Santo, ne, come molti della Christian In- un centinaio di immagini a colori): loro, poiché io sono il Signore vo- l’azione dell’uomo distrugga, per-
e cultura antica
Egli sia benedetto, conosce i tempi, vention of Time (se dovessi sceglie- come a dire dal mondo della mi- stro Dio». Quando Paolo, nell’Epi- ché il mondo all’inizio era perfet-
i minuti e le ore, e non vi entra che re, indicherei dalla seconda parte mesis e dall'ellenizzazione alla stola ai Romani, scrive «che forse Daniele Guastini to. Tra il 1821 e il 1823 la stampa,
per un filo di capello». quelli su Nonno). Del resto, anche “consunzione del mondo antico” Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non Morcelliana, pagg. 616, € 38 compresa quella monarchica e
cattolica, lo esalta: gli uni amano
conservare il territorio, gli altri il
© François Kollar Creato. Le sue opere diventano un
Guarda —Continua da pagina I dando l’immaginazione in senso
entropico e centrifugo: la creatività
(diventarono un pendaglio), di
una donna che ha lottato, faticato
cavallo di battaglia contro la defo-
restazione. Nel 1818 la sua prosa si
la schiap
che vestito U na volta stabilito un
principio formale, spal-
le importanti, girovita
stretto e alto modellato
è l’opposto della finitezza, ciò che è
bello nega il tempo cronologico e
l’idea di durata.
In mostra ci sono anche pa-
e sbagliato, ma ha vinto quasi
tutte le battaglie; di un’artista che
diceva di non conoscere se stessa
se non «per sentito dire».
trasforma in un vero discorso uf-
ficiale: il ministero dell’interno
sollecita tutti i prefetti a promuo-
vere il suo ultimo libro e i sindaci
shock! sulla voga Empire, e superata la tipo-
logia della donna flapper anni Venti,
recchie immagini di Schiap, a co-
minciare dalle foto di Man Ray; e
© RIPRODUZIONE RISERVATA sono «caldamente invitati ad ac-
quistarne delle copie». La politica
quelle di Elsa Schiaparelli sono le c’è un breve video (era ospite di con lui scopre l’ecologia.
Elsa Schiaparelli Variazioni Goldberg del vestire. La un quiz televisivo in America) che
Shocking!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Les mondes
vita vi erompe donando infinite mostra una donna in cui il suc-
surréalistes
suggestioni (una su tutte: i cappelli cesso non ha estirpato la timi-
d’Elsa Schiaparelli Le rivolte del cielo
improvvisati con carta di giornale dezza. Lì è il suo mistero, quello
visti al mercato del pesce a Co- di una bimba che immaginava i Parigi, Jean-Baptiste Fressoz,
di Francesco Maria Colombo penhagen, che diedero l’idea di tes- nevi sul proprio viso come la co- Nell’atelier di Place Vendôme. Musée des Arts Décoratifs Fabien Locher
suti stampati in quella guisa) e gui- stellazione dell’Orsa maggiore Elsa Schiaparelli nel 1938 Fino al 22 gennaio 2023 Leg, pagg. 280, € 20
IV Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Letteratura l’aforisma
Scelto da Alfonso Berardinelli

Il trambusto in una casa,


il mattino dopo una morte,
è la più solenne delle
attività che si svolgano
sulla Terra

Emily Dickinson
(1830-1886)

Apollo citaredo. Il dio greco della musica e della poesia veniva spesso rappresentato come maestro delle Muse e suonatore della cetra
uno strano uomo
nella danimarca
di fine ’800
Henrik Pontoppidan

di Marta Morazzoni

È interessante osservare
quanta strada ci sia
ancora da fare per ad-
dentrarsi nella lettera-
tenzialità di una mente analitica,
sull’orgoglio del proprio valore e
sull’insofferenza all’ossequio che
certa aristocrazia cittadina e il po-
tura scandinava tra ‘800 e ‘900. tere politico e economico preten-
Ecco, per esempio, Pietro il fortu- derebbero. Comincia così l’altale-
nato, di Henrik Pontoppidan, na di successi e sconfitte che segna
scrittore danese morto nel 1943, la storia di Per, la cui intuizione
pressoché sconosciuto in Italia. È avveniristica deve passare di ne-
stato uno dei tanti premi Nobel (il cessità attraverso il consenso delle
suo a pari merito con Karl Gjelle- istituzioni e, soprattutto, attraver-
rup nel 1917) che il tempo ha la- so il potere del denaro. La lunga
sciato in ombra e che ora, con la onda narrativa che caratterizza il
traduzione di Alessandro Storti, ci romanzo vede il protagonista cer-
viene proposto da Fazi. E per for- care di farsi strada nella società
tuna! Comparso a puntate dal complessa della capitale, osser-
1898 al 1904, costruito con ric- vando i dettagli mentre focalizza
chezza di personaggi e situazioni, l’insieme, conoscendo da vicino i
è una lunga narrazione dentro cui punti di forza e di debolezza nei
si snoda la storia di un uomo, dal- vari strati sociali, polemizzando
l’alfa all’omega, e si traccia il qua- con la concezione tardo romantica
dro sociale e culturale di un Paese, che mette al primo posto l’arte e
la Danimarca, da poco uscita dalla ignora la tecnica: sua l’amara os-

trovare nella voce disastrosa guerra del 1864 nella


quale ha perso lo Schleswig
Holstein, cioè due quinti del suo
territorio finito in mano alla Prus-
servazione che, in un Paese che
sembra essersi fermato mentre
l’Europa corre, al suo progetto di
rivoluzione idraulica sarebbe de-

la musica del verso sia. C’è dunque un piccolo Paese


che oscilla tra una grave crisi so-
cio-politica e la necessità di riaf-
fermarsi anche economicamente
per non soccombere, e c’è un pro-
dicato un trafiletto contro «le co-
lonne e colonne per annunciare
l’uscita di un romanzetto d’amore
da quattro soldi». Sempre a un
passo dalla meta, sempre tratte-
Declamare la poesia. La recitazione della letteratura non si insegna a scuola né in Italia tagonista certo delle sue qualità, nuto da qualcosa che lo insegue
né all’estero. Il libro di Mariangela Gualtieri raccoglie impressioni e riflessioni di un’esperta geniale nel campo dell’ingegneria dal buio del suo passato, si muove
idraulica, pronto a dare al Paese in bilico sull’asse d’equilibrio del
gli strumenti di uno slancio verso suo carattere e dei suoi sentimen-
un futuro di commerci navali in ti, tra le luci e le ombre di scelte di-
competizione con i grandi porti scutibili. La vita di Per, linea diret-
europei, Amburgo sopra tutti. La trice del romanzo, si confronta e si
materia è complessa e l’ambizio- misura con una congerie di perso-
di Nicola Gardini ne del narratore è fare del suo naggi, una su tutti la fidanzata
personaggio il testimone proble- ebrea Jakobe (accanto al protago-
matico di un tempo e di una socie- nista la figura più incisa), che dà

I
l 26 febbraio del 2016 Ma- Andò, anzi, male, e penso di Mariangela, se non poteva aspetta, ma ci insegnerà senz’altro tà di cui osserva con lucidità la fi- l’occasione di una puntuale oc-
riangela Gualtieri si tro- non far torto con un simile riassun- partire nella maniera sperata, certo a non dirla più come una qualun- sionomia. L’esito è una figura chiata sull’antiebraismo, soffice e
vava a Oxford per con- to né alla generosità né ai ricordi di stava iniziando. Seppure per la via que comunicazione, perché ci sarà complessa, a tratti contradditto- di sole parole, certo!, della società
durre un seminario sul- Mariangela. Il problema fondamen- della rinuncia anziché per quella diventato chiaro che la nostra vo- ria, ritagliata sul profilo dell’ an- danese del tempo. Accanto alla let-
l’esecuzione orale della tale era appunto l’insufficienza del- della dimostrazione ideale, già ci ce, quando dice poesia, deve com- tieroe. Cominciamo col dire che tura di carattere sociologico, il ro-
poesia. La “vocalizzazio- la tecnologia. Sì, un microfono aveva avviati verso il limitare di piere una magia, una sorta di tran- ha pensato molto a se stesso Pon- manzo ci mette però e soprattutto
ne” della letteratura – vuoi attraver- c’era; c’erano anche due casse. A noi un’altra sfera. Lasciò perdere mi- sustanziazione. toppidan, disegnando la persona- faccia a faccia con la coscienza del
so la lettura vuoi attraverso la reci- oxoniensi, che lì teniamo abitual- crofono e casse e incoraggiò i pre- Il libro è suddiviso in dodici lità di Per Sidenius, l’attore prin- protagonista, col suo bisogno di
tazione – non è ancora diventata di- mente le nostre lezioni, quel micro- senti a provarsi nella lettura di una sezioni tematiche (potete esser certi cipale del romanzo, perché non capirsi e capire le ragioni di un di-
sciplina curriculare in nessuna fono e quelle casse sono perfino qualche poesia. Una ragazza che una di queste è intitolata «Tec- pochi suoi tratti rimandano al- sadattamento, familiare prima e
scuola, né in Italia né all’estero. I d’avanzo. Per Mariangela Gualtieri (un’italiana, come tutti i convenuti) nologia sacra») e procede per brevi, l’autore, dal padre ecclesiastico sociale poi, di cui porta l’impronta,
professori stessi ne sono quasi valevano meno di zero. Non ci vole- cominciò a pronunciare alcuni versi densissimi momenti, pieni di estasi alla formazione tecnico scientifi- il segno di Caino che sembra ban-
sempre privi, e i ministeri della va credere. Com’era possibile che di Caproni. Mariangela subito la in- e di gratitudine: una serie di dichia- ca degli studi. Poi però il perso- dirlo dalla società umana. Sco-
pubblica istruzione permettono che un’università di tanto prestigio mo- terruppe. Le corresse la velocità e la razioni, o esclamazioni, in cui pre- naggio prende il sopravvento sul- priamo infine che il lungo viaggio
milioni di studenti, piccoli e grandi, strasse tanto disprezzo della tecno- incoraggiò a riprendere. Nuova in- cipita un lungo sapere e, al tempo la parte autobiografica, la lascia di Per il fortunato approda a quel
procedano di grado in grado fino al logia? Non sapevamo che un buon terruzione. Stessa scena. Altra in- stesso, sembra raggrumarsi in sco- doverosamente in ombra e cresce “conosci te stesso”, esito del-
diploma senza divenirne mai nep- impianto audio è né più né meno terruzione. Altre correzioni. Altre perte improvvise un sapere inedito. di suo con lo spessore dell’inven- l’esplorazione lenta e dolorosa cui
pure consapevoli. E Dante, Petrar- che lo spazio sonoro delle antiche volontarie. Altre correzioni, più e La stessa lingua incarna qualcosa di zione, collocandosi in un vasto si è dedicato, prima per istinto e
ca, Ariosto, Colonna, Stampa, Tas- cattedrali? La voce ha bisogno delle più volte. E così, d’errore in errore, sempre sorgente, di appena sboz- quadro culturale e emozionale. provocazione, poi con coscienza,
so, Leopardi, Ungaretti, Montale, condizioni più perfette per pronun- di tentativo in tentativo, il semina- zato, di “latino”. Elimina articoli; Nato in una sonnolenta cit- fino a fare pace con sé e col mondo.
Rosselli e altri grandissimi e gran- ciarsi, o la poesia non si trova. rio ebbe termine. elimina verbi; lascia all’infinito tadina dello Jutland, figlio di mez- Strano uomo, diranno di lui.
dissime (in realtà bisognerebbe Un insegnamento fondamen- molti di quelli che ammette. Si fa zo dell’abbondante nidiata di un © RIPRODUZIONE RISERVATA

mettere nell’elenco dei “dicibili” tale si consegnò a tutti: dire poesia originaria, necessaria, minima. pastore protestante e di una don-
anche scrittori e scrittrici di prosa) è un rito e a questo occorre essere Qualche esempio: «liberare nel- na malaticcia e malinconica, Per si
Pietro il fortunato
restano muti, solo ipotesi; geni nel- pordenonelegge iniziati. Nessuno è già pronto, per l’aria il verso»; «ognuno apre sua sente il ribelle che taglierà i ponti
la lampada, dei quali si finisce tut- quanto lo pretenda. Le parole scrit- stanza del tesoro»; «Da mente ad con la sua origine, attribuendose- Henrik Pontoppidan
t’al più per acquisire qualche nozio- te stanno per una forma che non atletico corpo»; «Entrare in ebetu- ne una del tutto fantastica, per co- Traduzione di Alessandro Storti
ne biografica e schizzare repellenti Tre finalisti del premio corrisponde semplicemente alla dine di neonata»; «Suo non avere struirsi una vita giocata sulle po- Fazi, pagg. 796, € 22
identikit attraverso quel viziaccio «Poeti di vent’anni» successione dei segni né al senso traffici con la morte»...
che va sotto il nome di parafrasi. razionale di questi. Non si tratta di L’incanto fonico è un libro me-
L’incontro ebbe luogo, a parti- esprimere un sentimento o raviglioso: malioso, nitido, poten-
re da mezzogiorno, nella sala mag- un’emozione, come fanno certi at- te; eccezionale eppure, come ogni
giore del Taylorian Institute, il pa- Marilina Ciaco con Ghost track tori. Non si tratta di interpretare il libro meraviglioso, quasi ignaro
lazzo della Biblioteca di Lingue Mo- (Zacinto), Giorgiomaria Cornelio cosiddetto senso o di articolare un della sua eccezionalità, perfetta-
derne, annesso all’Ashmolean Mu- con La consegna delle braci (Luca messaggio comprensibile: si tratta mente risolto nella verità delle sue
seum. Il programma annunciava: Sossella Editore) e Riccardo di arrivare alla forma nascosta, al intenzioni. Ed è un “incanto fonico”
«si prenderanno in esame gli ele- Frolloni con Corpo striato rovescio del tappeto, che vivrà sol- in sé: una profondità stratificata,
menti che stanno alla base dell’acu- (Industria e Letteratura) sono i tre tanto quando l’avremo rivelata per tutta meandri e pozzi, segreti e
stica della poesia, di quell’accurato finalisti della quarta edizione de I mezzo del nostro respiro. scarti, enigmi ed echi, che speriamo
dar voce al verso che così spesso Poeti di vent’anni. Premio Dopo quarant’anni di pratica, di poter presto sentire dalla voce
viene trascurato. Con l’aiuto di una Pordenonelegge Poesia, dedicato Mariangela ha finalmente raccolto stessa di Mariangela Gualtieri.
tecnologia appropriata, si terranno ai poeti nati dal primo gennaio alcuni dei suoi princìpi in un libro, © RIPRODUZIONE RISERVATA

in mano pagine come spartiti musi- 1992 al 31 dicembre 2001. L’incanto fonico. L’arte di dire la po-
cali, cercando, per ogni poesia – sa- La proclamazione del vincitore esia, pubblicato da Einaudi. Il tito-
L’incanto fonico. L’arte
ranno poeti italiani del ’900 – la avverrà in occasione della XXIII lo riprende una locuzione di Ame-
di dire la poesia
giusta ritmica e melodia, la forza edizione di Pordenonelegge - Festa lia Rosselli. Il discorso non ha nul-
orale-aurale del verso». Non andò del Libro in programma la di manualistico. Forse non ci in- Mariangela Gualtieri
esattamente in questo modo. dal 14 al 18 settembre. segnerà a dire la poesia come lei si Einaudi, pagg. 148, € 14 Premio Nobel. Lo scrittore danese Henrik Pontoppidan (1857–1943)
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 V

Letteratura Letteratura latina


Commento a Cicerone
di quinto Asconio Pediano

È noto quanto Andreotti nostra era. Di lui ci rimane il Cicerone (Marsilio, pagg. 432, €
apprezzasse Cicerone. Sovente commento a cinque discorsi (due 45). Per gli aspetti storico-
citava Quinto Asconio Pediano, il senatorii e tre giudiziari) giuridici che emergono, queste
più importante esegeta antico ciceroniani, gli unici a noi giunti. pagine gettano viva luce su alcuni
delle sue orazioni. Di questo Ora di lui esce la prima traduzione momenti delicati e importanti
letterato sappiamo quasi nulla e, italiana con testo a fronte, a cura della storia di Roma repubblicana
grazie a san Gerolamo, si può di Bernardo Santalucia: e offrono numerose notizie non
fissare la sua morte nell’88 della Commento alle orazioni di trasmesse da altre fonti.

freschi di stampa
Miniatura. Dante e Virgilio nella fossa dei truffatori, «Inferno», Canto XXI, Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi
Nadja
a cura di Gino Ruozzi rievocava
il suo Osja
Il tribunale verde
per tenerlo
Carlo Linati in vita
È il libro d’esordio di Linati, Giovanni Greco
stampato nel 1906 come
dono di nozze. Di Linati (1878-
1949) si parla troppo poco e
spero che questo brillante, di Gabriele Pedullà
fantasioso e ironico omaggio
alla natura sia un’occasione
per rileggerlo. A cura di
Ermanno Paccagnini.
B iascica, balbetta, si la-
menta tra sonno e ve-
glia, in attesa che i ri-
cordi prendano nuova-
mente forma e fino a quando le pa-
role non si tramutano in una litania
dolcissima. Non si tratta di Molly
Bloom, la protagonista dell’Ulysses
di James Joyce nelle ultime cinquan-
Aragno ta pagine del romanzo, ma di Nadja,
pagg. 46, alle prese col fantasma del suo Osja.
€ 15 Il cognome, però, qui è essenziale:
perché l’ultimo romanzo di Giovan-
ni Greco ha per protagonisti due dei
La ragazza in giardino personaggi più iconici della lettera-
tura russa del XX secolo: il poeta
Osip Mandel’stam e sua moglie Na-
Marise Ferro
dezhda. È infatti lei a parlare, in un
GETTYIMAGES
lungo monologo dove viene rievo-
Anche Marise Ferro (1905- cata la storia di «una generazione
1991) è troppo trascurata. È
quindi meritoria la riedizione di
questo bel romanzo del 1976.
Paesaggi liguri di Ponente,
un «inferno» quale si inserisce, pur con notevoli ap-
profondimenti, nel solco tracciato da
Petrocchi, di cui ha sfoltito e riorganiz-
zato il testimoniale.
che ha dissipato i suoi poeti», come
scrisse Roma Jakobson a proposito
di Majakovskij e, in generale, dei
grandi letterati russi del primo No-
sessualità e condizione
femminile, desiderio di
emancipazione. Introduzione
di Francesca Sensini.
purissimo Una delle grandi novità dell’edi-
zione critica curata da Paolo Trovato e
da chi scrive è che per la prima volta
nella storia della critica dantesca sono
vecento variamente travolti dalla
Rivoluzione d’Ottobre, tra suicidi,
persecuzioni, incarceramenti, esili
e plotoni di esecuzione.
Dante Alighieri. La novità della nuova edizione critica: stati esaminati e confrontati, su una La storia è nota. Dopo la
per la prima volta sono stati esaminati e confrontati nutrita serie di versi (loci critici), tutti i scomparsa del marito nell’arcipe-
600 manoscritti della Commedia non lago gulag, la moglie di Mande-
tutti i 600 manoscritti della «Commedia» non frammentari frammentari. Ciò ha permesso di sco- l’stam salvò dalla damnatio di Sta-
prire gruppi di manoscritti settentrio- lin le poesie dell’amato Osja per i
nali che prima d’ora non avevano rice- lettori futuri (noi) imparandole a
vuto attenzione e che si sono rilevati memoria e ripetendosele conti-
Elliot invece essenziali per riavvicinarsi a nuamente per decenni (in partico-
pagg. 190, quella che ipotizziamo essere la volon- lare durante le lunghe ore di lavoro
€ 17 tà autoriale dantesca. in fabbrica). E Greco prende spunto
di Elisabetta Tonello Questi codici presentano delle da questa vicenda per immaginare
caratteristiche notevolissime. Alcuni uno dei soliloqui notturni di Nadja,
Coraggio, guardiamo mostrano, per esempio, un elaborato molti anni dopo che Osip è morto

C
i sono tanti modi per erano affidate a botteghe specializzate questa tradizione che si è fondata la sistema ortopuntivo, assente nella tra- per volere di Stalin, che il marito
parlare di una edizione nel bolognese (importante sede uni- quasi totalità delle edizioni critiche dizione tosco-fiorentina. Se si conside- aveva sconsideratamente deriso in
Giuseppe Marotta
critica. Si potrebbero di- versitaria), dove comunque il ritmo di (Witte 1862, Casella 1923, Vandelli 1921 ra che fino al Cinquecento la punteg- una poesia recitata in pubblico.
scutere gli aspetti tecni- copia procedeva lento e modesto, per- ecc.). Fa eccezione la meritoria edizio- giatura non era regolamentata e nei Ci sono scrittori per l’occhio e
Coetaneo di Marise Ferro, ci dell’operazione; rico- ché Dante, pur avvertito come un gran- ne di Sanguineti che poggia per lo più manoscritti di norma veniva tralascia- scrittori per l’orecchio. Dai suoi esor-
Marotta (1902-1963) ha struire le tappe della di- de poeta, restava un “estraneo”. In- sul bon manuscrit settentrionale Urbi- ta, pare ragionevole attribuirla proprio di, Greco, che è anche regista, dram-
scontato come un limite il sciplina filologica in relazione all’opera somma, seppure più tardi e sporcati, nate 365, codice ritenuto unanime- a un autore attento e ricercato come fu maturgo e, occasionalmente, attore,
colorito napoletano e la edita; concentrarsi sulle nuove lezioni nella superficie linguistica, da tratti pa- mente (fatto più unico che raro nei bat- Dante. C’è poi il fattore linguistico. As- ha sempre fatto parte di questi ulti-
vocazione giornalistica. E, forse, promosse a testo, oppure raccontare dani (esempio: Nel megio del camin), i taglieri studi danteschi!) ottimo nella sistiamo al curioso paradosso per cui mi: la sua pagina è concepita dall’ini-
il clamoroso successo de L’oro semplicemente la storia di quel testo, circa 40 codici di questa tradizione sostanza testuale. Un discorso a parte nei codici settentrionali si conservano zio per essere pronunciata ad alta vo-
di Napoli (1947). Va riletto, così come emerge dai dati, apparente- giunti fino a noi si caratterizzano per meritano le edizioni nazionali. Quella tratti del fiorentino aureo assenti nei ce. Non è strano dunque che, delle
grazie a queste importanti mente sterili, della classificazione dei essere l’esito di pochi passaggi di copia- a cura di Petrocchi, del 1966-67, rico- codici tosco-fiorentini, i quali, al con- due pulsioni che sostengono Brucia-
riproposte dell’editore Polidoro. manoscritti che ne costituiscono, con tura e, visto che ad ogni copia gli errori struisce il testo a partire dal confronto trario, testimoniano le forme di un fio- re da sola – quella a mettere in scena
termine tecnico, la tradizione. Quando fatalmente si moltiplicano, per conser- di soli 27 manoscritti, scelti, tra i circa rentino più “moderno” (ignoto al Dante un mondo lontano e quella a disten-
si tratta dell’edizione della Commedia vare, di necessità, un testo più genuino. 800, sulla base della loro età (contrav- esule). Anche questo ci assicura della dersi in un canto notturno e privatis-
di Dante, quest’ultima prospettiva mi Quando finalmente giunse a Fi- venendo a uno dei moniti della critica vicinanza di quei testimoni all’archeti- simo – sia proprio la seconda a ispi-
pare la più interessante. Dante attese renze, la Commedia era, dunque, molto testuale: recentiores non sunt deteriores; po. Infine, questi manoscritti paiono rare le pagine più felici, in particolare
alla Commedia fino alla morte, nel 1321, attesa. I fiorentini desideravano riap- ovvero, non è detto che i codici più anti- migliori sul piano prosodico per la loro nel capitolo quattordici: dove, con
eppure non ci è giunta alcuna copia au- propriarsi della gloria patria esiliata, si- chi siano i migliori dal punto di vista tendenza a mantenere prostesi fioren- vero virtuosismo, alcuni versi delle
tografa del suo capolavoro, anzi di pu- curamente affascinati dal messaggio di della lezione) e della presunzione che tine (iscritto, isguardo ecc.) e forme pie- poesie di Osip si integrano nel flusso
Polidoro gno di Dante non possediamo nem- cui era portatrice; curiosi di leggervi le pochi carotaggi su codici tardi potesse- ne (bene per ben), che consentono di di parole di Nadja sino a farsi schele-
pagg. 376, meno una firma. Per ricostruire il testo vicende di conterranei, nemici, amici e ro dimostrare come non valesse la pe- eliminare numerose figure prosodiche tro del suo stesso racconto.
€ 17 andato perduto è necessario dunque personaggi illustri. Qui le botteghe na cercare al di là di un fatidico 1355, d’eccezione, giustificate solo in nome di È l’affermazione non tanto di
considerare i rapporti tra le circa 800 scrittorie erano numerose e fiorenti, e anno in cui Boccaccio copiava la sua un inusitato pluristilismo dantesco. un assoluto (la Poesia) contro un al-
copie manoscritte – una tradizione si adattarono rapidamente per assol- prima Commedia. E lo stesso vale per la Questa ultima edizione, in ordi- tro assoluto (la Politica), ma della
Donne appassionate “sovrabbondante” seconda solo alla vere a una domanda di copie senza recentissima edizione di Giorgio Ingle- ne di tempo, rappresenta insomma il precaria verità dell’Arte contro la
Bibbia –, confrontare e (ri)ordinare i precedenti. Ebbe insomma inizio una se, uscita nell’anno del centenario, la tentativo di ricostruire il testo del poe- piccola burocrazia del potere. Come
codici in un albero genealogico, lo vera e propria produzione in serie, ine- ma muovendo da un approccio e da in- in tutti gli altri romanzi di Greco, pe-
Cesare Pavese
stemma codicum. Dallo stemma risul- dita nella storia della trasmissione ma- dirizzi di studio almeno in parte nuovi: rò, il lieto fine non c’è, o rimane in
terà evidente quali manoscritti occu- noscritta, che sfruttava tecniche di di- tentativo ardito, se si vuole, rispetto a sospeso. Il racconto si interrompe
L’assillante pensiero pano i rami più alti, ossia discendono visione del lavoro, tra cui la scomposi- il libro una “vulgata” che vorrebbe la Comme- infatti su una parola a metà (che co-
dominante di Pavese (1908- direttamente dall’archetipo, il testi- zione dell’unità di copia e la copiatura dia immutabile e insondabile secondo mincia, come negli altri casi, con
1950). Le passioni mone perduto più vicino all’originale. simultanea delle parti per accelerare i i metodi filologici tradizionali. una “m”), e potrebbe ripartire dal-
incompiute, mai felicemente Il viaggio del testo parte da Ra- processi. Il risultato, come si può bene L’edizione dell’Inferno di Dante A ispirare e rendere possibile il l’inizio, circolarmente: l’alba ancora
realizzate. «Ogni volta è uno venna, dove Dante spirò e dove rimase immaginare, dal punto di vista della Alighieri (Padova, realizzarsi di tale progetto è stata l’idea, troppo lontana, e Nadja costretta a
strappo, / ogni volta è la quindi l’ultima copia della Commedia. qualità del prodotto fu disastroso. Gli libreriauniversitaria.it, due ed è questo l’aspetto che mi piace in rievocare il suo Osja per tenerlo in
morte». La drammatica voce Questo codice dovette essere copiato e errori proliferarono, in parte a causa volumi di pagg, 1392, € 149,90, conclusione sottolineare, di procedere vita un altro poco col suo caduco
poetica di Pavese è messo in circolazione – forse dai figli, della fretta, ma anche per la pretesa di a cura di Paolo Trovato e con un lavoro a più mani, di cui, ad esorcismo letterario. Perché, come
indimenticabile. A cura di Jacopo e Pietro, che lo avevano accom- correggere la patina linguistica padana Elisabetta Tonello, con la esempio, il commento a corredo, di suggerisce Greco, dalla poesia, che
Giovanni Tesio. pagnato nell’esilio ed erano dediti al con cui si presentavano gli originali e collaborazione di Martina Cita, Luisa Ferretti Cuomo, costituisce un è dono e condanna, non si sfugge.
culto del padre poeta e della sua opera. persino in ragione del desiderio di in- Federico Marchetti, Elena ulteriore stimolante tassello. Una si- Esattamente come dal ricordo.
Prima di approdare a Firenze, il poema serirsi nel testo per interpolare, com- Niccolai e commento di Luisa nergia di intenti, di competenze e di © RIPRODUZIONE RISERVATA

dovette permanere un certo tempo a mentare quando non cancellare fatti e Ferretti Cuomo) si basa forze che ha unito e stimolato maestri,
Settentrione, in un’area in cui i centri di figure sentite troppo vicine. La tradi- (ed è la prima volta che avviene allievi, studiosi, accomunati dal desi-
Bruciare da sola. Una notte
copia erano scarsi e poco produttivi. zione tosco-fiorentina rappresenta in- nella storia della critica derio di sapere di più, di conoscere più
di Nadja Mandel’stam
Qui le copie venivano per lo più com- somma, a tutti gli effetti, una tradizione dantesca) su tutti i 600 a fondo, di avvicinarsi alla verità, dopo
con i suoi fantasmi
missionate da illustri committenze, deteriore, alterata e contaminata, manoscritti non frammentari aver a lungo, per parafrasare Beckett,
Interlinea che desideravano impreziosire le pro- un’enorme massa di codices inutiles ai del poema. Come racconta grande conoscitore ed estimatore di Giovanni Greco
pagg. 96, prie biblioteche con manoscritti ricca- fini della restituzione del testo. la curatrice Elisabetta Tonello Dante, fallito ancora, fallito meglio. Ponte alle Grazie,
€ 12 mente miniati; nel migliore dei casi Eppure, è essenzialmente su in questo avvincente articolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA pagg. 144, € 15
VI Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Scienza e filosofia Emmanuel Levinas


Conferenze
sulla solitudine

Emmanuel Levinas (1906-1995) In esse tratta temi fascinosi: dalla


fu testimone di un pensiero che solitudine dell’esistere alla
vide nell’etica la dimensione sofferenza dinanzi alla morte,
inglobante ogni ontologia. Di lui dall’eros alle relazioni con l’altro.
sono tradotte quattro conferenze Pagine che rappresentano la
del 1946-47 con il titolo Il tempo e cellula germinale del suo pensiero,
l’altro (Mimesis, pagg. 164, €12; dove si legge: «La solitudine è
postfazione di Francesca Nodari). un’assenza di tempo».

A Venezia. Infilata delle sale tra l’appartamento dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e le stanze dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe al Museo Correr
non c’è socialismo
senza riforme
e democrazia
Norberto Bobbio

di Sebastiano Maffettone

Q uale Socialismo? di
Norberto Bobbio, che
viene meritoriamen-
te ripubblicato dalle
re? - sembrava assurdo abbracciare
una visione politica senza avere
alle spalle una consapevole scien-
za politica e giuridica. Come si è
Edizioni Società Aperta a quasi detto, a suo avviso era in partico-
mezzo secolo anni dall’edizione lare impossibile pensare al socia-
originale (1976), è senza dubbio lismo senza avere una dottrina
un libro che ha ancora molto da dello stato e delle istituzioni che lo
dirci. Un libro che è insieme un supportasse. Per dirla con le sue
pamphlet e un piccolo classico, e parole «In Marx la distruzione
anche forse un modello di stile in dello stato borghese era la distru-
cui la polemica anche dura non zione dello stato in quanto tale…».
sfocia mai nella semplificazione Cosa che equivaleva a un non se-
e nella volgarità. La polemica in quitur: visto che, pur cambiando
questione riguarda quello che si regime politico, Il potere politico
potrebbe definire l’eccesso di en- rimane, lo stato deve rimanere:
tusiasmo per il socialismo. Ec- siamo obbligati quindi a porci il
cesso di entusiasmo, che poi non problema del nuovo stato.
consente di riflettere -suggerisce Da questo punto di vista,
Bobbio- a sufficienza sui presup- l’interrogazione (tutti i titoli dei
posti necessari del socialismo capitoli del libro finiscono con un
Massimo Listri ©
stesso. Primo tra questi presup- punto interrogativo) centrale di
posti, è il deficit nei fautori del Quale Socialismo? riguardava due

Tra le stanze
socialismo di una dottrina dello domande fondamentali. La prima
stato e delle istituzioni. era: è possibile un socialismo sen-
Sul contenuto specifico del za una riforma dello stato? E la se-
dibattito e sulla sua collocazione conda era: è possibile un sociali-

della memoria al momento dell’uscita del libro si


può e si deve leggere la Prefazio-
ne di Bobbio stesso. Vista oggi, la
critica di Bobbio può addirittura
apparire scontata, ma -vi assicu-
smo senza democrazia? Come si
può facilmente immaginare, e co-
me sa bene chi conosceva Bobbio,
la risposta a entrambe è un chiaro
e inequivoco «no!».
Abitare i ricordi. Antonella Tarpino raccoglie in un’antologia «terapeutica» i luoghi ro- quando uscì non lo era affatto.
e gli oggetti raccontati da scrittori come Borges, DeLillo, e ovviamente Proust Colpì anzi profondamente, così
come era stato anni prima con gli LE PROMESSE
scritti raccolti in Politica e Cultu- DEI SISTEMI POLITICI
ra, scritti pubblicati per la prima SI INFRANGONO
volta nel 1955 e ristampati nel NEL DIVARIO
1974 (poco prima della pubblica- tra ideali e pratica
zione di Quale Socialismo?). Cosa generaNDO la crisi
di Vittorio Lingiardi che si nota facilmente, se non al-
tro guardando alla qualità e alla
quantità degli interventi critici C’è poco dubbio che delle

D
ove abitano i ricordi? gine di Kafka, di Borges, ovviamente sentimenti di malinconia per un che fecero seguito all’uno e all’al- due questioni trattate allora da
Aggiungo un punto di Proust. Protagonista del settimo cospar passato che è ancora presente, han- tro di questi saggi. Bobbio una delle due sembra per
interrogativo al sot- capitolo, la Recherche diventa per no sempre prodotto reazioni con- Quanto al contenuto, vero così dire più attuale oggi. In so-
totitolo del nuovo li- Tarpino l’opera da cui partire per trastanti: dal monito che tutto è de- e proprio del volume il libro stanza, ai giorni nostri la questio-
bro di Antonella prendere in esame il rapporto tra la La ricerca spaziale stinato a perire a un particolare sta- contiene cinque scritti che insi- ne sul marxismo e lo stato ci appa-
Tarpino per il solo memoria e l’immaginazione. s’affida a una donna to di quiete contemplativa che la lo- stono su temi tra loro legati. Lo re se non superata perlomeno me-
piacere di affidarmi alle sue risposte Il libro di Tarpino ha un gran- ro bellezza sospesa può suscitare. scritto che apre il volume, De- no urgente di come lo era allora.
di studiosa della memoria. Risposte de pregio: mette in condivisione i Il libro della memoria intreccia mocrazia socialista?, fu pubbli- Questo se non altro sia perché
che non sono quelle, in fondo più percorsi di chi scrive e di chi legge. con eleganza letteratura e pensiero cato in un libro collettaneo inti- l’appeal del marxismo dopo il 1989
prevedibili, degli scienziati dei lobi Evoca ricordi, risveglia letture. Nel A conclusione delle 44esima e si inserisce nella tradizione saggi- tolato Omaggio a Nenni, apparso è molto diminuito sia perché sup-
temporali, ma quelle che lei sola sa mio caso si tratta, tra gli altri, di un assemblea del Comitato della stica, più volte premiata, dell’autri- a Roma nel 1973, come «Qua- pongo che Bobbio abbia vinto col
estrarre dai libri e dai luoghi. Lascio libro, amatissimo, di una collega Ricerca Spaziale (Cospar), ce: una tradizione fatta di titoli che, derno di Mondoperaio». tempo la sua battaglia.
dire a lei come ha concepito questo belga, Lydia Flem: Come ho svuotato tenutasi ad Atene dal 16 al 24 pur nella varietà dei soggetti, si toc- È seguito da due saggi pub- Come si è detto, resta attua-
lavoro: «Questa antologia raccoglie la casa dei miei genitori. Racconta luglio, è successo qualcosa cano tra loro, quasi a formare un blicati sempre su «Mondoperaio» lissima, invece, la questione sulla
i “luoghi” immaginari o letterari gli oggetti che abitano la casa dei che varrà la pena di ricordare. unico grande tomo che va da Geo- sui numeri 8 e 9 del 1975, intitola- democrazia. D’altronde è lo stesso
della memoria, raccontati dagli nostri genitori e che noi incontria- Al momento di votare il grafie della memoria del 2008 a Me- ti Esiste una dottrina marxistica Bobbio a dire che: «se il sociali-
scrittori nel corso dei secoli secondo mo, o ri-incontriamo, nel momento nuovo Presidente, i delegati moria imperfetta del 2020. Costru- dello stato?, e Quali alternative al- smo è difficile, la democrazia è
un impianto, il mio, fortemente sog- in cui loro non ci sono più. Oggetti delle 46 istituzioni zione personale e al tempo stesso la democrazia rappresentativa?. Il ancora più difficile». Che la libe-
gettivo, che ho predisposto rovi- che entrano nel processo del lutto scientifiche nazionali e delle collettiva, quest’ultimo lavoro di quarto saggio, intitolato Perché ral-democrazia sia in crisi pro-
stando, negli anni, in tante pagine e diventano psiche, sospesi nello 12 organizzazioni Tarpino è un’antologia terapeutica democrazia?, riproduce una le- fonda di questi tempi è infatti cosa
della letteratura più celebrata». Il spazio tra le generazioni, vita e internazionali che aderiscono che rivela luoghi e cose come fosse- zione tenuta nel marzo 1976 in difficile da dubitare. D’altronde,
viaggio di Tarpino, con noi passeg- morte, memoria e oblio. al Cospar hanno eletto ro «conchiglie sulla riva quando si occasione di un convegno orga- come si è accennato, lo stesso
geri rapiti, prende le mosse dalle Tornando alle scelte di Tarpi- Pascale Ehrefreund una ritira il mare della memoria viva», nizzato dal Club Turati di Torino Bobbio di questa crisi ci aveva da-
mnemotecniche degli antichi e dai no, un oggetto particolare che attra- astrobiologa che ha già per usare un’immagine dello stori- su Organizzazione dello stato e de- to in anticipo sui tempi un quadro
«teatri della memoria» rinascimen- versa il suo libro è la palla da base- ricoperto incarichi apicali per co francese Pierre Nora. Memoria mocrazia per un ciclo dal titolo categoriale convincente nel libro
tali di Giulio Camillo. Ma se lo spazio ball attorno a cui si sviluppa Unde- l’Austrian Science Fund e per che rinarra il tempo attraverso lo Temi per un progetto socialista. su Il futuro della democrazia del
è il punto di riferimento dei ricordi, rworld di DeLillo, la palla lanciata l’agenzia spaziale tedesca ed spazio, memoria come traccia, co- Infine, il quinto e ultimo 1984. In questo saggio, egli ripen-
loro sede quotidiana è la casa, gli og- fuori campo in una partita tra i è presidente della me identità cercata, creata e trovata. saggio, che dà nome al volume nel sò gli argomenti consueti sulla
getti che la abitano e dunque ci abi- Giants e i Dodgers nel 1951. La so- International Astronautical Inevitabile il rimando a Sebald: nel suo complesso, Quale Socialismo? crisi della democrazia alla luce di
tano. Ecco allora che Tarpino visita pravvivenza di questo oggetto, al Federation. Finalmente, dopo suo romanzo Austerlitz, dice Tarpi- fu pubblicato in prima occasione una forte distinzione tra ideali de-
le case della letteratura romantica, tempo stesso simulacro e feticcio si 64 anni di storia, ci sarà una no, il trauma della memoria viene come replica ai critici sempre su mocratici e pratica delle democra-
le stanze del romanzo gotico, le di- fa fil rouge della storia americana donna a capo del Cospar, evocato dal contatto con ricordi di- «Mondoperaio», nel n. 5, del mag- zie. È in base a questa distinzione
more descritte da Forster e da James dalla guerra fredda al crollo del- l’organizzazione nata nel menticati, per esempio le scale della gio 1976. Come si può notare, i che egli può mettere giù la sua fa-
come spazi mentali e sociali che or- l’Unione Sovietica. Il libro della me- 1958, all’inizio dell’era casa nativa del protagonista a Pra- saggi sono scritti e pubblicati nel- mosa lista di «promesse non
ganizzano un “fuori” e un “dentro”. moria prosegue poi con i ricordi che spaziale, per favorire il ga. È una memoria, quella della l’ambito dell’area culturale del Psi, mantenute dalla democrazia»,
Col procedere della lettura ecco che il tempo ha sommerso, per esempio dialogo tra i blocchi che si traccia, «che si fa immagine e pae- il Partito Socialista, come si evince impegni non rispettati se così si
la casa si fa corpo e memoria, luogo un luogo sepolto dall’acqua in nome contrapponevano nel pieno saggio: specchio delle cose e dei facilmente dalle sedi prescelte può dire che nel loro complesso
onirico e fondamento psichico, dove del progresso in seguito alla costru- della guerra fredda. Forse luoghi lavorati dal tempo, sfuggiti, quali «Mondoperaio» e il Club Tu- intendono mappare il divario tra
l’inconscio, che non a caso Jung pa- zione di una diga. Qui Tarpino chia- l’elezione è stata propiziata quasi per errore, alla cornice omo- rati. Ma l’interlocutore principale ideali e realtà in democrazia.
ragona a un’antica dimora a più pia- ma a raccolta altre pagine di lettera- da Urania, la musa logante del presente». e direi il destinatario delle do- © RIPRODUZIONE RISERVATA

ni, soggiorna nella molteplicità delle tura, tra cui La pioggia gialla di Lla- dell’Astronomia che © RIPRODUZIONE RISERVATA mande e delle critiche poste da
stratificazioni temporali. Case che mazares e La cripta d’inverno della compariva nel poster della Bobbio è certamente il PCI, il Par-
Quale socialismo?
non riflettono solo la stabilità fami- scrittrice canadese Michaels. Infine, conferenza. L’Astronomia è tito Comunista, che in quegli anni
Il libro della memoria Discussione
liare, ma anche il suo controluce l’incontro con le rovine, «racconti l’unica scienza ad avere una esercitava un’indubbia egemonia
Dimore, stanze, oggetti. di un’alternativa
perturbante, l’Unheimlich freudia- ancora in piedi», figure del tempo e musa perché è la più antica sulla cultura italiana e il riferi-
Dove abitano i ricordi
no. Ma «non solo le case», aggiunge dello spazio che si è fermato. L’os- ma anche la più affascinante. mento comune per la sinistra. Norberto Bobbio
Tarpino, «bensì anche le cose, gli servazione delle rovine, continua —Patrizia Caraveo Antonella Tarpino Si è già accennato al fatto che Edizioni Società Aperta,
oggetti “ricordano”». Ed ecco le pa- Tarpino, sempre accompagnata da © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Saggiatore, pagg. 317, € 24 a Bobbio - e come non condivide- pagg. 144, € 12
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 VII

Fotografia Reporter di Guerra


1943: siCILIA lIBERATA
E FOTOGRAFATA

È aperta fino alla fine dell’anno a Washington e la Fondazione americano al seguito dell’esercito
«Le Ciminiere» di Catania la Oelle Mediterraneo Antico. americano durante la Seconda
mostra fotografica 1943. Volti e Curata da Ezio Costanzo, guerra mondiale: nel settembre
luoghi della Sicilia liberata. l’esposizione, in partnership con del 1943 immortalò alcuni
Fotografie di Nick Parrino, in la Città Metropolitana di Catania- momenti della vita quotidiana
collaborazione con la Library of Museo Storico Sbarco in Sicilia della popolazione siciliana dopo
Congress, Prints and 1943, presenta ottanta immagini l’armistizio del 3 settembre (reso
Photographs Division di di Nick Parrino, fotografo italo- poi noto l’8 settembre).

C il realismo magico
on buona pace degli L’infanzia. Enzo Sellerio. «Montelepre, 1958. Bambini che giocano con i palloncini sul corso principale»
storici di professione,
uno dei libri più affa-
scinanti sul Novecento
pubblicati negli ultimi che identifica
decenni è l’opera di un
fotografo. O meglio, di un photo edi-
tor, Bruce Bernard, per molti anni in-
la pianura padana
caricato di scegliere le illustrazioni
per il «Sunday Times». Il libro in que- Paul Strand e Cesare Zavattini
stione s’intitola Centu ry (Phaidon,
1999) e riproduce circa mille fotogra-
fie accompagnate da una didascalia
e ordinate cronologicamente: da
un’immagine dell’ufficiale francese
Alfred Dreyfus durante un’udienza di di Gino Ruozzi
revisione del processo per tradimen-
to intentatogli dal ministero della
Guerra (1899) allo scatto di un ab-
braccio fra due studenti sopravvissu-
ti al massacro della Columbine High
School di Littleton, Colorado (1999).
S ono molti i motivi per sa-
lutare con piacere la ri-
pubblicazione di Un pae-
se di Paul Strand e Cesare
be l’incubo dell’alluvione, tra cui
l’ultima e recente del 1951, che ha
sommerso Brescello a Gualtieri ma
ha graziato Guastalla e Luzzara.
Un secolo intenso, convulso e Zavattini, un capolavoro di lettera- Tutto questo, cronaca e storia,
tutt’altro che breve. L’unico, almeno tura, fotografia, storia e paesaggio. è chiaramente leggibile nelle foto-
per il momento, interamente docu- Il libro uscì da Einaudi nel 1955, fu ri- grafie di Strand e nei testi di Zavatti-
mentabile attraverso l’occhio della proposto da Alinari nel 1997 (in con- ni. Come pure l’alta densità culturale
macchina fotografica, ma non per temporanea con la prima versione che distingue queste terre, in decisa
questo privo di ombre, sfocature, mi- americana) e ora viene di nuovo ri- crescita nei primi decenni del dopo-
raggi e abbagli. Come ogni altra fonte pubblicato da Einaudi. Dopo una guerra. Si pensi alla saga di Don Ca-
storica, infatti, le fotografie non sono prima occasionale conoscenza nel millo e Peppone di Giovannino Gua-
mai obiettive o neutrali, tanto più se 1949, l’incontro fra il grande foto- reschi, alla mitizzazione del «mon-
sono state oggetto, come in questo grafo americano (1890-1976) e Za- do piccolo» (compreso proprio nel-
caso, di un’accurata selezione. vattini (1902-1983) fu propiziato nei l’arco di questo territorio), di cui nel
Resta il fatto che gli studiosi primi anni Cinquanta da Virgilio 1948 esce il libro e nel 1952 il film (ma
dell’età contemporanea hanno a di- Tosi e divenne l’inizio di un fortuna- di Guareschi, più giovane di Zavatti-
sposizione questa fonte straordina- to e fruttuoso sodalizio, così da crea- ni e suo allievo nelle scuole di Par-
ria e ciò nonostante non la utilizzano re un modello imprescindibile del ma, non va trascurato il polemico
abbastanza (con qualche eccezione: binomio letteratura e fotografia. volume di testi, fotografie e ritagli di
Giovanni De Luna, Paul Ginsborg, Il vulcanico Zavattini, maestro giornale Italia provvisoria, 1947, di
Sergio Luzzatto). È dunque benve- di un neorealismo tanto veristico cui Un paese è a proprio modo una ri-
nuta la ristampa anastatica di due quanto magico, lo pensava come un sposta). Così come risalta l’epica flu-
classici della fotografia come Un pae- nuovo capitolo della sua ricerca sul- viale dei romanzi L’argine di Grazia
se di Paul Strand e Cesare Zavattini l’Italia contemporanea, per una col- Deledda (1934) e Il mulino del Po di
(1955) e Inventario siciliano di Enzo lana che avrebbe dovuto intitolarsi Riccardo Bacchelli (1938-1940) in-
Sellerio (1977). Benvenuta e opportu- «Italia mia», «mista di fotografie e sieme alla nascente e vitalistica fil-
na: anche per tornare a riflettere su di didascalie come quanti soldi ha in mografia cinematografica e televisi-
quel «modo di vedere italiano» a cui tasca quest’uomo che passa per la va di Mario Soldati, con il film La
Giulio Bollati dedicò un saggio pio- piazza, dove sta andando, cosa vuo- donna del fiume (1954, con il travol-
nieristico quarantatré anni fa. le, cosa mangia». L’intento condivi- gente mambo di Sofia Loren) e la
La domanda all’origine della ri- so è quello «di fare un libro insieme, memorabile inchiesta Viaggio nella
flessione di Bollati era semplice: nel quale le immagini e il testo na- valle del Po alla ricerca dei cibi genuini
«Come videro o inventarono se stessi scessero dalla medesima necessi-
gli Italiani attraverso l’obiettivo?». tà». Nella prospettiva di un neorea-
Più complessa la risposta. Per un lismo che per Zavattini è «racconta- testi e immagini
lungo periodo, infatti, non si videro re la tua giornata, di te che sei un rendono i volti
affatto. Le fotografie dell’Italia po- operaio, ti guardo, ti studio, mi ci e il paesaggio
stunitaria - si peschi a caso nell’ar- vuole tanto per capire e descrivere la agreste di luzzara
chivio Alinari per averne conferma - tua giornata, in ogni caso impiego e di altri paesi
si limitano a ritrarre e registrare le del tempo, vedo attentamente come dell’emilia
bellezze naturali e artistiche di un vive una persona - e pensa se dopo
Paese apparentemente disabitato. tutto questo lavoro io non ti chiamo
© Eredi di Enzo Sellerio
Col tempo i fotografi impararono a Antonio, ma ti chiamo Paolo e metto (1957-1958). Il Po è nello stesso tem-
mettere a fuoco anche gli esseri uma- un altro al tuo posto; il neorealismo po emblema del dramma delle ac-
ni, ma sempre con l’intento di classi-
ficarli: come abitanti di un luogo,
rappresentanti di una professione,
membri di una classe sociale. Finché,
sicilia ritratta non mette nessuno al posto di un al-
tro» (Straparole, «Il fotografo
Strand», 13 aprile 1953). Nell’ottica
dello «spirito neorealistico, che si-
que (narrato in maniera laconica ed
esemplare da Cronache dell’alluvione
di Gian Antonio Cibotto, 1954) e sede
e meta di un rinnovato esotismo (si
al servizio di Mussolini, non impara-
rono a occultare il reale, celebrando
la retorica e manipolando la verità.
Fu solo durante la Seconda guerra
nella quotidianità gnifica una vera carità di tempo di
occhi di orecchi data ai fatti, alla
gente del proprio paese» e di «soli-
dale attenzione per il prossimo». Le
pensi anche alla pittura di Antonio
Ligabue). Questo è il contesto nel
quale si colloca e con cui si misura
Un paese di Strand e Zavattini, radi-
mondiale (quando si affermò anche Enzo Sellerio. L’isola è al centro degli scatti realizzati con la Leica, fotografie in bianco e nero di Strand, candosi a Luzzara, che per l’autore
da noi, con grande ritardo rispetto ad l’istantanea con cui l’autore documentò la vita negli anni centrali precedenti alle didascalie di Zavatti- emiliano è il luogo per eccellenza
altri Paesi occidentali, il fotogiornali- ni, ritraggono persone, famiglie, della «felicità», affacciato su quel Po
smo) che la fotografia italiana riuscì del ’900: alcune scene sembrano ricalcare dipinti di Bruegel e Vuillard ambienti, negozi e mercati, case co- che «da anni nel mio cuore comin-
ad acquisire quella libertà di visione loniche, attrezzi, biciclette, campi ciava mezzo chilometro prima di
che fin allora le era stata preclusa. E coltivati e golene, il fiume Po; sono Luzzara e finiva mezzo chilometro
nel secondo dopoguerra? nel concreto la rappresentazione di dopo, al di qua e al di là c’era la scizia
L’excursus di Bollati non si un eroismo quotidiano, sociale e pa- e il gelo» (Viaggetto sul Po).
spinge oltre la Liberazione, ma il li- dano, che rinvia a Walker Evans, al- Una nota e una curiosità. La
bro di Strand-Zavattini e quello di di Tommaso Munari l’Antologia di Spoon River di Masters, foto di copertina di questa edizione
Sellerio, quasi due facce della stessa a Furore di Steinbeck (lo sfondo di Einaudi è diversa da quella Einaudi
medaglia, ci vengono in soccorso. Sul Ladri di biciclette è comunque sem- 1955 e Alinari 1997. È il celebre ri-
primo si legga qui accanto la recen- cui, a parlare, non erano le lapidi dei un oste e il suo asinello (Palermo, n. dei suoi scatti - siamo partiti da pre ben presente). Con la differenza tratto fotografico della famiglia Lu-
sione di Gino Ruozzi. morti ma le fotografie dei vivi. Nel lo- 40), giocare tra i bambini (Montele- questa prospettiva e questa mante- che alla rabbia e alla povertà della setti, simbolo di quest’opera. La ve-
In un’intervista concessa alla ro insieme raccontano un mondo pre, n. 89), nascondersi in un fienile niamo concludendo - sono le aspet- Grande depressione si sostituisce la dova e cinque figli, che «sono stati
«Fiera letteraria» nel 1951, Zavattini contadino fatto in maggioranza di (Petralia Soprana, n. 60), inerpicarsi tative dei committenti. fiducia nella nuova Italia del secon- militari in Italia, Francia, Grecia,
affermò che i tempi erano maturi vecchi, scandito dal succedersi delle su una trazzera (Madonie, n. 78), La maggior parte delle fotogra- do dopoguerra, senza scordare però Germania, Africa, Inghilterra». Fa-
«per buttare via i copioni e per pedi- stagioni, costantemente minacciato spiare una donna al balcone (Lin- fie che compongono il suo splendido il senso delle ingiustizie subite e va- miglia di mezzadri che lavorano la
nare gli uomini con la macchina da dalle piene del Po e ancora segnato guaglossa, n. 126); insomma, im- Inventario siciliano, infatti, fu esegui- lorizzando lo slancio utopico del- terra, «un mestiere da umiliazioni».
presa». L’istanza neorealista rac- dalle conseguenze della guerra. I ti- mortalare febbrilmente tutto ciò che ta per le riviste «Cinema nuovo» (che l’emancipazione sociale. Nelle edizioni 1955 e 1997 la foto ri-
chiusa in questa dichiarazione prese pici attributi dei luzzaresi sono il sali- attirava il suo sguardo. nel 1954 gli aveva commissionato un Ma «un paese» quale paese è? trae la madre e cinque figli; nell’ul-
forma nei vari film che sceneggiò, ma ce, la paglia, lo zolfo, il latte, la falce, Con ciò non si vuol dire che la reportage «neorealista» sulla Parti- È Luzzara, il paese natale di Zavat- tima edizione i figli sono quattro.
anche, come sottolinea Ruozzi, nel la bicicletta; ma basta osservare le lo- sua Sicilia à la sauvette sia più au- nico di Danilo Dolci) e «Du» (per cui tini, sulla riva destra del Po, lungo Sono evidentemente due scatti si-
progetto per Einaudi della collana ro mani per capire chi sono e da cosa tentica della Padania «in posa» di aveva realizzato due servizi di «criti- quella successione di Comuni della mili e differenti. La foto della attuale
«Italia mia», che avrebbe dovuto far traggono sostentamento. O i loro Strand. La macchina fotografica di ca sociale» su Palermo e sull’Etna nei provincia di Reggio Emilia che in- sovracopertina si trova anche a p. 67
dialogare fotografie e testi: fotografie sguardi, che fissano immancabil- Sellerio era forse più veloce, ma primi anni Sessanta). clude Brescello, Boretto, Gualtieri, del libro. Abbiamo quindi due edi-
di contadini e operai ritratti nella loro mente l’obiettivo. Sì, perché per il suo non più imparziale. Con la sua Lei- Basta questo a rendere meno Guastalla e appunto Luzzara. Allora zioni non coincidenti. Il che rappre-
quotidianità e testi che ne raccoglies- reportage Strand utilizzò per lo più ca non si limitava a osservare il attendibile la testimonianza di cui alcune migliaia di abitanti dediti senta un interessante dato filologi-
sero le confidenze e le storie. Apparve una Graflex e una Deardorff, appa- mondo, ma lo riconosceva. Lui sono portatrici? In parte forse sì, ma soprattutto all’agricoltura, all’arti- co e forse anche collezionistico. Per
un solo titolo, Un paese appunto, recchi che richiedevano l’impiego di stesso dichiarò che la fotografia sta allo storico, se mai deciderà d’in- gianato, alla pesca. Terre del for- il fondamentale rilievo storico e
frutto di un sapiente reportage di un cavalletto, lasciando ai soggetti il della malata a letto scattata a Parti- terrogarle, porre le giuste domande maggio parmigiano-reggiano, di culturale, Un paese merita senz’al-
Strand a Luzzara, città natale di Za- tempo di assorbire la presenza del nico nel 1954 era una citazione del e interpretarne le risposte. mezzadri, affittuari, braccianti, di tro una curatela significativa.
vattini. Il quale si assunse il compito fotografo, reagire a essa. dipinto Au lit di Vuillard, così come © RIPRODUZIONE RISERVATA vivaci lotte politiche, nelle quali si © RIPRODUZIONE RISERVATA

di dar voce ai volti dei compaesani - Sellerio, al contrario, scattò quella dei vendemmiatori di Rovi- «lavora 12 ore al giorno se si vuole
già di per sé eloquenti - immortalati quasi tutte le sue foto con una Leica, tello del 1963 traeva spunto dalla far fronte». Paesi in cui la guerra e
Inventario siciliano Un paese
dal fotografo americano. una macchina istantanea che gli Parabola dei ciechi di Bruegel. la Resistenza sono da poco finite e
Il risultato fu un’Antologia di consentiva di intrufolarsi in una Altrettanto importante nel Enzo Sellerio hanno lasciato pesanti strascichi di Paul Strand e Cesare Zavattini
Spoon River della pianura padana in processione (Alcamo, n. 2), tallonare determinare il valore documentario Sellerio, pagg. 188, € 100 morte e di lutti. Paesi su cui incom- Einaudi, pagg. 92, € 40
VIII Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Arte Courmayeur
Il «terzo paradiso»
in val Ferret

È stata inaugurata a Courmayeur concepita per durare almeno 15 spiega l’artista - vuole
un’ambasciata del progetto anni. Per realizzarla si sono sottolineare il nesso tra il cielo e
culturale Terzo Paradiso di utilizzati tronchi di abete locali, la terra e le sue biodiversità (...),
Michelangelo Pistoletto. già tagliati: i ceppi sono stati significa il passaggio ad un
L’installazione, collocata in un posizionati a disegnare il segno nuovo livello di civiltà planetaria,
prato della Val Ferret in località matematico dell’infinito, in alcuni indispensabile per assicurare al
Pra Sec - Les Maisons de Judith, casi coperti con dischi di acciaio genere umano la propria
è ampia 54 metri ed è stata specchiante. «Il Terzo Paradiso - sopravvivenza». (M.Moj)

Anfiteatro di monitor. Interventi video di scienziati, filosofi e studiosi internazionali: interviste e orchestrazione di Taryn Simon
Aldo Rossi,
La produzione
del designer
Catalogo ragionato

di Gabriele Neri

D iversamente dai tanti


colleghi che divenne-
ro famosi disegnan-
do gli arredi e gli og-
getti della società italiana baciata
dal miracolo economico, Aldo
Rossi (1931-1997), primo architet-
to italiano a vincere il Premio Pri-
tzker, giunse al design piuttosto
tardi e pure con sospetto, se è ve-
ro che – confessava nei suoi scritti
– leggendo Adolf Loos aveva svi-
luppato un «profondo disprezzo
per il disegno industriale e per la
confusione tra la funzione e la
forma». Partendo da queste riser-
ve, il design divenne in realtà un
tassello emblematico di un’opera
che maneggiava il tema della sca- Armadio-cabina. Realizzato
la – e quindi della dimensione, da Aldo Rossi nel 1982
della tipologia, della funzione – in
maniera libera e controcorrente, solco del nascente industrial desi-
come dimostrano i celebri dise- gn italiano, Rossi creò soltanto

Mettiamo la testa
gni in cui architetture, oggetti e una libreria e un tavolino nel 1960,
paesaggi di città sono accostati per poi dimenticarsi del settore. Ci
come giocattoli nella mente di un ritornerà vent’anni dopo, quando
eterno bambino. il vento postmoderno favorirà

dentro il cervello Alla (prematura) fine della


sua carriera, i progetti associabili
a questo ambito erano circa set-
tanta, oggi ordinati e raccontati
in un catalogo ragionato a cura di
sconfinamenti disciplinari, su due
fronti: quello dell’arredo, ideando
per Molteni & C un armadio simile
a una cabina da spiaggia, e quello
dei casalinghi, con la prima caffet-
Venezia. Alla Fondazione Prada, il curatore Udo Kittelmann offre una mostra che ci introduce Chiara Spangaro che viene pub- tiera per Alessi. Entrambi i filoni
nei labirinti della neuroscienza, attraverso arte, filosofia, medicina, tecnologia e letteratura blicato in occasione dell’omologa evocano architetture in miniatu-
mostra al Museo del Novecento di ra: l’armadio-cabina è un’abita-
Milano (fino al 2 ottobre 2022). zione minima e archetipica, men-
Dopo due saggi introduttivi (di tre caffettiere e bollitori ricordano
Chiara Spangaro e Domitilla Dar- i fari del Maine e le cupole del pas-
di), il volume presenta una suc- sato. Su simili dialoghi si baserà
cessione di schede con testi e illu- tutta la produzione successiva,
di Angela Vettese strazioni che mescolano i diversi dagli arredi che sembrano case o
mezzi rappresentativi e comuni- condomini agli specchi come
cativi con cui il design di Rossi è frammenti di palazzi rinascimen-

«I
l cervello rimaneva stampati e miniati dal Cinquecento siane della fisiognomica ma che è ri- qui il potere provocatorio e politico stato concepito e divulgato. Alle tali, dai fermacarte come porticati
esposto all’incirca in poi, il dipinto di Rembrandt in cui sultata falsa. In effetti i dubbi sulla dell’intera proposta Prada. Il diffon- fotografie attuali e storiche si ac- ai mobili come torri e ai tappeti
per sei minuti. Al- si evoca un’operazione a cranio relazione tra carne e spirito, cioè tra dersi di esoterismi, terrapiattismi e compagnano schizzi, disegni, ri- con decorazioni architettoniche.
l’imperatore piace- aperto, il modello del teatro anato- cervello e mente, restano tutti aperti: altri dubbi sulla validità della scienza tratti, pubblicità e copertine di Ripercorrendo questo itine-
va assistere a que- mico dell’università di Padova rea- potremmo anche immaginare che il rischia di togliere all’Occidente uno cataloghi aziendali, come quella rario creativo, ci viene in mente
sta fase, in cui i rag- lizzato dal CNR nel 1933, il libro sul- cervello non solo includa tutti i neu- dei suoi valori principali, quello di disegnata da Sottsass Associati che Aldo Rossi, autore di una ce-
gi del dio TI penetravano come una l’anatomia del cervello di Thomas roni, cioè arrivi nelle parti anche pe- avere incrociato conoscenza e tecno- per La Cubica, una pentola dalla leberrima autobiografia «scienti-
brezza lucente del suo vassallo. A dire Willis illustrato da Christofer Wren riferiche del corpo, ma che si estenda logia. Certo, senza l’ottica araba e al- geometria estrema (viene defini- fica» e legato in molti modi alle
il vero quel momento piaceva a tutti: (1664), due sculture indiane in bron- anche al di fuori di esso attraverso la tri innesti soprattutto orientali non ta «scatola per cotture») messa strade dell’Illuminismo, avrebbe
come non adorare l’istante in cui la zo che rappresentano Shiva Nataraja sua attività elettrica. È da poco, in ef- saremmo andati lontano, ma la davanti al suo impossibile ma saputo ricamare meravigliosa-
profanazione del corpo consentiva mentre danza sul demone dell’igno- fetti, che le tecniche di neuro-imaging scienza pertiene profondamente a ideale partner: un mastodontico mente sulla dizione di catalogo
l’illuminazione dell’anima?». Così ranza, i disegni sui neuroni dei No- stanno aiutandoci ad avere un’idea questa zona del mondo. È un valore pomodoro quadrato. «ragionato», specie se applicato
racconta la scrittrice Tilsa Otta evo- bel Camillo Golgi e Santiago Ramòn di cosa ci accada in testa, e anche importante che ha a che fare con i di- La successione cronologica alla propria opera. Qual è il prin-
cando le cerimonie cruente dell’im- y Cajal, le testimonianze della ricerca queste hanno bisogno di un aiuto da ritti dell’uomo, perché è legittimo (1960-1997) rimarca l’eccentricità cipio razionale secondo cui ordi-
pero Inca, in un racconto recitato dal che ha portato Rita Levi Montalcini parte della creatività nel rendere vi- dubitare, da sani, della sua neutralità di Rossi rispetto alle carriere dei nare i prodotti di una vita? Certo
lettore professionale George Guidall; a scoprire il fattore di crescita delle sibili dati numerici, come ha spiega- ideologica, ma è più difficile rifiuta- più noti designer milanesi: men- la progressione cronologica è
lo vediamo in un piccolo monitor ac- cellule nervose, il primo articolo to Silvia Casini nel libro Giving Bodies re, da malati, le terapie per i tumori tre nel dopoguerra gli architetti corretta e inconfutabile, ma pa-
canto a un coltello rituale andino a scientifico sulla risonanza magneti- Back to Data (MIT Press, 2021). cerebrali o per l’Alzheimer. Gio Ponti, Marco Zanuso, i Casti- radossalmente anche fantasiosa
forma semicircolare, in un allesti- ca. Accanto a questi e molti altri og- Un anfiteatro di monitor gran- E comunque, una mostra del glioni, Roberto Menghi e Alberto nel proporre accostamenti tra vi-
mento che ci conduce nel buio verso di e piccoli realizzato da Taryn Si- genere serve a dirci anche altre cose. Rosselli si gettavano nel fertile sioni e oggetti che, pur coesisten-
teche illuminate che contengono, ol- mon, da cui emergono volti di scien- Anzitutto, un curatore agisce sempre do sul calendario, possono abita-
tre a questo, strumenti per la trapa- Il percorso si snoda ziati che ci parlano e sembrano di- più spesso come un artista, serven- re mondi lontanissimi. Tanto più
nazione del cervello e molti altri re- dall’archeologia scutere tra di loro e con noi, visualiz- dosi di materiali derivanti da una ri- nell’opera di Rossi, fondata su
perti. Siamo alla Fondazione Prada ai video, passando za quanto sia densa la discussione in cerca quasi fossero ready made e di- mostre in arrivo una visione del tempo tutt’altro
nella sua sede veneziana, dove il cu- per codici, dipinti, questi anni. Le domande sono quelle sponendoli in maniera ragionata ma che lineare e piuttosto ordita co-
ratore Udo Kittelmann, una vita pas- sculture di sempre: quanto sono legate la libera. Inoltre, si può e si dovrebbe me ricerca di un tempo perduto,
sata a dirigere prestigiosi musei d’ar- e teatri anatomici parte vegetativa e quella razionale pensare l’arte come un campo della Olafur Eliasson di certo non progressivo, insieme
te contemporanea, si misura con una del nostro pensiero (da Aristotele)? conoscenza, e dunque è bene dimen- a Palazzo Strozzi pre e post moderno. Così scrive-
mostra che parla di neuroscienza: Lo spazio e il tempio sono nozioni ticare ogni tanto il sistema di regole va, a proposito degli incontri di
Human Brains. It begins with an idea. getti, trentadue monitor con lo stes- apprese o forme a priori del pensare e gerarchie che tendono a soffocarla: una vita: «ora mi sembra di ve-
L’esposizione fa parte di un ciclo ini- so pattern e lo stesso lettore emana- (da Immanuel Kant)? Quanto si in- se ne può parlare anche senza convo- derle tutte [le cose che ho osser-
ziato nel 2018, che vedrà la sua ultima no racconti commissionati apposi- trecciano materia e memoria (da care gallerie o arti-star. Per converso, Dal 22 settembre Palazzo Strozzi vato] disposte come utensili in
tappa a settembre nella sede di Mila- tamente per questa mostra. Henri Bergson)? E così via, fino a la scienza ha avuto e ha ancora biso- di Firenze presenta Nel tuo bella fila; allineate come in un er-
no, condotto grazie a un gruppo in- Da sempre, infatti, scienza e chiederci quanto siano efficaci gli gno di un felice connubio con l’uma- tempo, la più grande mostra di bario, in un elenco, in un diziona-
ternazionale di consulenti. immaginazione si intrecciano in una psicofarmaci e se sia utile perturba- nesimo, capace di indirizzarne le do- Olafur Eliasson mai realizzata in rio. Ma questo elenco tra imma-
Filosofia, medicina, tecnolo- gara tra ipotesi, fantasie e verità re gli stati di coscienza, con delle so- mande e correggerne le risposte. Arte Italia fino a oggi. Con luci e ombre, ginazione e memoria non è neu-
gia, arte e letteratura si fondono in comprovate, al netto di errori e revi- stanze psicotrope, procedimento e scienza non sono due campi oppo- riflessi e colori l’artista coinvolge trale, esso ritorna sempre su al-
piccoli labirinti costruiti all’interno sioni continue: per esempio, che il che hanno ritualizzato molte reli- sti ma due ambiti del pensiero, spes- l’architettura rinascimentale in un cuni oggetti e ne costituisce
di Ca’ Corner della Regina, dimora cervello sia organizzato in aree spe- gioni incluso il Cristianesimo, che ha so con conclusioni affini ed entrambe suggestivo percorso di anche la deformazione o in qual-
sul Canal Grande trattata come fosse cializzate ce lo dicono gli effetti degli incluso l’alcol nella Messa. orientate allo stesso fine: dirci chi installazioni che pongono al che modo l’evoluzione».
un cervello e dunque su più livelli, ictus e dei traumi localizzati, ma è Dobbiamo chiederci infine siamo e come funzioniamo. centro il dialogo tra spazio e © RIPRODUZIONE RISERVATA

con configurazioni simili a frattali. Il vero anche che uno stesso ricordo si perché un curatore e una struttura © RIPRODUZIONE RISERVATA visitatore, esaltando i temi della
percorso è segnato da oggetti mera- installa spesso in zone molteplici, espositiva dedicati all’arte contem- percezione soggettiva e
Aldo Rossi. Design 1960-
vigliosi: due cilindri sumeri con ca- quasi per mettersi al sicuro. Ancora, poranea si interessino di questi temi, dell'esperienza condivisa. Curata
Human Brains. 1997. Catalogo ragionato
ratteri cuneiformi che riportano il si è pensato che la dimensione di in un momento che, in Laguna, coin- da Arturo Galansino, la mostra è il
It Begins With an Idea
più antico resoconto di un sogno queste aree fosse rilevante per capire cidendo con la Biennale, avrebbe risultato del lavoro diretto di A cura di Chiara Spangaro
(Irak, 2110 a.C.), manoscritti e libri il carattere di un individuo, ipotesi forse reso più appetibile una rasse- Venezia, Fondazione Prada Olafur Eliasson sugli spazi di Silvana Editoriale,
greci, latini, bizantini, islamici, libri che ha dato adito a visioni lombro- gna solo artistica. Eppure sta proprio Fino al 27 novembre Palazzo Strozzi. pagg. 272, € 57
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 IX

Arte Beni culturali


Oggi, 7 agosto, musei
e scavi aperti e gratuiti

Oggi 7 agosto si rinnova pertanto all’insegna della della mascherina all’interno dei
l’iniziativa «Domenica al cultura, con visite che si luoghi chiusi.
museo», introdotta nel 2014 svolgono negli orari ordinari di Alcune delle sedi interessate
dal ministro Dario Franceschini, apertura dei siti e avvengono sono visitabili esclusivamente
con l’ingresso gratuito per tutti nel pieno rispetto delle misure su prenotazione. L’elenco
nei musei e nei parchi di sicurezza (DL n. 24 del 24 completo degli istituti coinvolti
archeologici statali. La prima marzo 2022) con la forte è consultabile all’indirizzo:
domenica del mese torna raccomandazione all’utilizzo cultura.gov.it/domenicalmuseo

Ninive. La porta di Shamash, ricostruita nel 1960, era uno dei più importanti varchi aperti nelle possenti mura merlate dell’antica città assira
incanti & gallerie Germaine
Krull
a cura di Marina Mojana
e il Viaggio
Castelleone (Cremona)
Nel centro storico cittadino della
il 15 agosto si svolge da
mattina a sera Castelleone speranza
Antiquaria, dal 1988 il
mercatino di Ferragosto più Madrid
bello d’Italia, con la
partecipazione di 130
espositori.
Via Garibaldi 2; di Laura Leonelli
castelleoneantiquaria.it

Londra
Da Colnaghi
è in corso fino al 23
settembre Lavori su carta:
P rima di tutto i soldi,
cinquemila franchi, il
costo del visto per il
Brasile. Ma i soldi non
1800–1950; in partnership ci sono, e allora è davvero la rou-
con Elliot Master Drawings lette della vita. Per cogliere la bel-
sono proposti tra gli altri lezza della piccola ma straordina-
disegni di Eugene von Blaas, ria mostra Germaine Krull. Chroni-
Frank Dobson, Jean-Léon cle of an exile, al Museo del Roman-
Gerome, Madeleine Lemaire ticismo di Madrid, nel programma
e Victor Prouvé. di PHotoESPAÑA 2022, dobbiamo
26, Bury Street; immaginare la sua protagonista,
colnaghi.com tedesca e massima interprete della
fotografia d’avanguardia france-
Murano (Venezia) se, che nell’Europa in fiamme del
In Galleria-Art Gallery 1941 entra nel casinò di Cannes,
presenta fino al 31 dicembre punta gli ultimi cento franchi sullo
Forme del bere; la rassegna zero, «il mio numero fortunato»,
ripercorre la storia del vince tre volte di seguito, e passa-
bicchiere dal XX secolo a porto in mano salpa da Marsiglia
oggi proponendo esemplari sul cargo Capitaine Paul Lemerle
creati da celebri designer e – Emile Lemerle nelle memorie
da maestri vetrai muranesi. della Krull, La vita conduce la danza
Fondamenta Giustinian, 1; (Giunti) - e si salva. Sul molo, tra la

Le porte nuove
puntacotoiere.com folla che vede allontanarsi la nave,
era rimasta Simone Weil.
Durante la traversata, dal 20
marzo al 24 aprile, la Krull, già au-

dell’antica Ninive trice del volume capolavoro Métal


del 1928, riprende la vita del mare,
le condizioni miserabili, gli scali,
Oran e Casablanca, e soprattutto i
compagni, come raccontano le im-
Scavando si impara. La missione archeologica italo-irachena impegnata nella città assira magini ritrovate nell’archivio di
sta portando alla luce importanti reperti: tracciati di mura e di varchi, e un’intera biblioteca Olivier e Michka Assayas, figli di
Rémy Assayas, nom de plume di Jac-
ques Rémy, sceneggiatore ebreo.
Sono i passeggeri infatti a rendere
memorabile questo viaggio della
speranza, allora dall’Europa verso
altri lidi, e insieme a Germaine fug-
di Beda Romano scaffalart gono André Breton, sua moglie
Jacqueline Lamba, Anna Seghers,
antifascista, Victor Serge, trotzki-

N
el suo lungo peri- martoriato dall’instabilità politica. Ninive è battuta dal vento, arata mo rinvenuto tavolette di argilla a cura di Marina Mojana sta espulso dall’Unione Sovietica,
plo dalla Spagna Mentre chi scrive è in visita nella dal sole, velata dalla sabbia. Eppu- cruda sulle quali abbiamo trovato Wilfredo Lam, che sperava di tor-
verso La Mecca tra località, gli archeologi italiani (una re, la località non ha ancora rivela- componimenti poetici e mitologici, Bard (Aosta) nare a Cuba, e Claude Lévi-Strauss,
il 1183 e il 1185, Ibn ventina in tutto) hanno appena to tutte le sue ricchezze. «Grazie a tra cui amuleti utilizzati come in- Al Forte che parlerà della traversata atlanti-
Giubayr attraversa trovato e restaurato uno straordi- scavi estensivi e a prospezioni ge- cantesimi di guarigione ma anche fino al 18 novembre è in corso ca nelle prime pagine di Tristi Tro-
una larga fetta del nario amuleto in metallo di un de- ofisiche – continua l’archeologo il poema della Creazione», prose- la mostra fotografica Earth’s pici, e insieme a Breton – i due si co-
mondo arabo. Dopo aver fatto tap- mone assiro, Pazuzu. italiano – possiamo oggi ricostru- gue il nostro interlocutore che dal Memory. Sulle tracce dei ghiacciai nosceranno proprio a bordo - sarà
pa in Sardegna e in Sicilia giunge in Ninive fu nel VII secolo a.C. la ire passo dopo passo la pianta del- 2011 compie fruttuosi scavi anche a che documenta in anteprima uno dei pochissimi fortunati a dor-
Egitto, attraversa il Mar Rosso, ri- più grande città della Mesopotamia, la città, scoprire nuove porte e Karkemish, un centro dell’impero mondiale i risultati del progetto mire nelle due cabine a disposizio-
sale la penisola arabica, visita Ba- la regione dove circa 3.800 anni fa nuovi edifici, capire come viveva- ittita sulla sponda occidentale del- «Sulle tracce dei ghiacciai», il ne. Gli altri passeggeri, più di tre-
ghdad, Mosul e Aleppo. Sosta bre- fu scritto il primo codice della storia no le élites e la gente comune, an- l’Eufrate, in Turchia. viaggio fotografico-scientifico centocinquanta, uomini, donne,
vemente anche a Ninive, l’antica dell’umanità di cui abbiamo testi- dare oltre il periodo di Sennache- La presenza a Ninive riflette ideato e diretto da Fabiano bambini, vengono ammassati nel-
capitale assira sulle sponde del Ti- monianza e nella quale il sovrano rib e risalire nel tempo». uno straordinario revival dell’ar- Ventura, classe 1975 la stiva, senza aria né luce. Dopo un
gri. «I resti delle mura sono ancora dell’epoca, Hammurabi, si dette co- I più recenti scavi della mis- cheologia italiana in Iraq, a 20 anni e durato 13 anni. mese di navigazione la Capitaine
visibili – scrive nel libro di viaggi me obiettivo «la diffusione della sione italo-irachena hanno per- dalla caduta di Saddam Hussein. Il Via Vittorio Emanuele II, 85; Paul Lemerle arriva a Forte de
che pubblicò al suo ritorno – così giustizia, l’eliminazione dei cattivi messo di scoprire tra le altre cose Paese arabo ospita il maggior nu- fortedibard.it France, Martinica, e qui i destini si
come sono evidenti le aperture del- perché i forti non opprimano i de- un canale d’acqua voltato e una bi- mero di missioni archeologiche fi- separano. Ma l’esilio continua. E
le porte. I cumuli delle sue torri in boli». Il re assiro Sennacherib (che blioteca con alcuni testi di intellet- nanziate dal ministero degli Esteri: Pisogne (Brescia) quando Germaine Krull arriva a Rio
rovina sono molto alti». regnò dal 704 al 681 a.C.) fece di Ni- tuali locali, letterari e non sempli- in tutto 18. L’expertise italiana è Nello Spazio Mirad’Or de Janeiro trova ad attenderla una
A Ninive il grande viaggiatore nive la sua capitale. Ai massimi del cemente amministrativi. «Abbia- messa a frutto anche a Baghdad do- fino al 30 settembre è in corso un copia di Mein Kampf nella vetrina di
arabo-andaluso riserva poche ri- suo splendore la città si espandeva ve la ricostruzione del Museo na- nuovo progetto di Stefano una libreria.
ghe. Ibn Giubayr preferisce descri- su un territorio di oltre 700 ettari, le zionale iracheno è affidata a studio- Arienti, classe 1961, che realizza © RIPRODUZIONE RISERVATA

vere l’attualità, la vita quotidiana mura che la circondavano erano si italiani. D’altro canto, gli iracheni un’inedita Meridiana, declinando
nelle località che attraversa. Si limi- lunghe 12 chilometri. tutankhamun non hanno dimenticato che nell’Ot- in versione tridimensionale la sua
Germaine Krull.
ta a ricordare al lettore che secondo La località fu scoperta dagli tocento francesi, inglesi e tedeschi ricerca più recente.
Chronicle of an exile
la leggenda il luogo fu abitato dal archeologi occidentali a metà del- hanno sottratto spudoratamente La mostra è realizzata con
profeta Giona. A dieci secoli di di- l’Ottocento, quando l’Irak era anco- 1922: l’emozionante una parte consistente del loro patri- Massimo Minini e l’Associazione Madrid,
stanza, Ninive non ha terminato di ra una provincia ottomana. In un scoperta della tomba monio nazionale. Bellearti di Brescia. Museo del Romanticismo
rivelare i suoi segreti. Una missione volume pubblicato nel 1906 e intito- Le mura descritte sommaria- Lungolago Tempini, 4; Fino al 25 settembre
archeologica italo-irachena guidata lato Mélanges d’histoire et de vo- mente da Ibn Giubayr sono appena comune.pisogne.bs.it
dall’Università di Bologna sta com- yages, lo scrittore e filologo francese state restaurate dagli esperti bolo-
piendo nuovi scavi in una città che Ernest Renan racconta la concor- Luxor. Valle dei Re, novembre gnesi. Il professor Marchetti vuole Venezia
ai tempi era uno dei principali cro- renza a distanza tra l’archeologo in- 1922. Howard Carter trova aprire il sito di Ninive al turismo, Palazzo Corner
cevia commerciali tra il Mar Medi- glese Austen Henry Layard (1817- l’unica tomba reale che ancora in parte già quest’anno, grazie tra della Ca’ Granda
terraneo e l’altopiano iranico. 1894) e il diplomatico francese Paul manca all’appello: quella di le altre cose al finanziamento delle Il giardino del palazzo a San Marco
«I nostri scavi sono iniziati Emile Botta (1802-1870). Ai tempi, Tutankhamun. Oggi, cent’anni fondazioni J.M. Kaplan e Volkswa- ospita fino al 31 ottobre Baby 3.0;
nell’ottobre del 2019, e stiamo francesi e inglesi trafugarono le dopo, l’egittologo Christian gen. Nel suo volume, Ernest Renan gigantesca installazione di
compiendo in queste settimane la opere più belle e più note, arric- Greco ripercorre i passi di Carter offre agli archeologi di oggi inne- Lorenzo Quinn, classe 1966, che
quarta missione. Raccogliamo cir- chendo (un po’ troppo patriottica- e nel libro Tutankhamun. La gabili speranze. Racconta che Ni- ha realizzato una scultura in rete
ca 600-700 oggetti durante ciascu- mente) le collezioni del Musée du scoperta del giovane faraone nive è composta da «immense ter- di acciaio inox e fusione in
na missione, una selezione dei Louvre e del British Museum. (De Agostini pagg. 206, € 13,90) razze, formate da sottostrutture, alluminio alta 7 metri e larga 9,
quali mandiamo al Museo nazio- Allo sguardo del profano il rievoca l’emozione di posare gli sulle quali il vento del deserto ha raffigurante un bimbo ancora nel
nale iracheno di Baghdad e gli altri lavoro degli archeologi italiani occhi su meraviglie sotterrate accumulato colline di sabbia, e grembo materno, ma già pronto
a quello di Mosul», racconta Nicolò potrebbe apparire senza speranza. per millenni. Tra tesori trafugati, sotto le quali l’antichità è intatta, alla vita; un omaggio alla sacralità
Marchetti, l’archeologo che guida A malapena il visitatore scorge i visite notturne, sarcofagi sigillati come sotto le ceneri di Pompei e la dell’essere (nella foto lo schizzo).
i lavori in una assolata giornata di contorni di un palazzo, le mura di e fake news (come la celebre lava di Ercolano». S. Marco, 3978; Germaine Krull. Vista del porto
giugno e in un paese, l’Irak, ancora un edificio, i sentieri di una città. “maledizione” del faraone). © RIPRODUZIONE RISERVATA lorenzoquinn.com di Marsiglia nel 1941
X Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Religioni e società Enrico Berti


Le prove dell’esistenza
di Dio nella filosofia

Di Enrico Berti (1935-2022) Aristotele, Anselmo d’Aosta,


sono pubblicate le lezioni tenute Tommaso d’Aquino, Descartes,
a un corso alla Facoltà di Teologia Leibniz, Hume, Kant, Hegel e il
di Lugano nel 2009 con il titolo pensiero italiano del ’900.
Le prove dell’esistenza di Dio nella Quest’ultimo caso è riferito
filosofia (Scholé, pagg. 192, € 16; soprattutto alla corrente della
con una Nota di Luca Grecchi). Lo Neoscolastica, identificabile con
studioso prese in considerazione l’Università Cattolica di Milano.

Giuseppe abitare
il carpentiere le parole
nella
di Nazaret nebbia
del dolore
Iconografia. Le immagini dedicate al padre legale
di Gesù ripercorrono i momenti importanti di questa
figura celeberrima ma appena accennata dai Vangeli di Nunzio Galantino

sofferenza

» Poche volte Giuseppe Verdi è


riuscito a rappresentare il
di Gianfranco Ravasi dramma della sofferenza come
quando, all’arrivo di Alfredo, fa
dire alla morente Violetta: «Ah,

Q
uando, anni fa, pub- ni apocrifi. A questo proposito è diffi- dunque fu delirio la credula mia
blicai un breve saggio cile resistere alla tentazione di evo- speranza; invano di costanza
su Giuseppe, il padre care una curiosa Storia di Giuseppe il armato avrò il mio cor!»
legale di Gesù, l’edito- falegname, composta in greco in (Traviata, atto III, scena 6).
re non seppe resistere Egitto nel IV secolo ma a noi giunta La sofferenza avvolge tutto
alla scelta tradiziona- nelle versioni araba e copta, edite nel nella nebbia del dolore, come ci
le di affidare la copertina all’immagi- 1722 dallo studioso svedese G. Wal- ricorda Alda Merini. La fragilità
ne più popolare del santo, l’olio su te- lin. È una deliziosa biografia paterna di chi è afflitto può diventare
la che Guido Reni dipinse nel 1635 e narrata dallo stesso Gesù. Le pagine rabbia, pianto, preghiera,
che ora è custodito all’Hermitage. Se- più intense sono proprio quelle de- richiesta di vicinanza!
condo un’iconografia codificata, il dicate all’agonia e alla morte di Giu- Manifestazioni che è facile
santo è raffigurato in età avanzata e seppe sulle cui labbra affiora questa incontrare in ogni forma di arte.
il piccolo Gesù gli accarezza la folta estrema invocazione: «O Gesù Na- Solo Lady Macbeth è incapace di
barba bianca. François Boespflug, zareno, o Gesù mio consolatore, Ge- soffrire. Nella tragedia dapprima
noto storico dell’arte ma anche teolo- sù liberatore della mia anima, Gesù shakespeariana e poi verdiana, il
go, docente emerito dell’università di mio protettore, Gesù, nome soavis- suo cuore ha una corazza: la
Strasburgo, per il suo testo-album su simo sulla mia bocca e su quella di smisurata passione per il potere.
Gesù e Giuseppe nell’arte ha optato in- tutti coloro che lo amano». Indipendentemente
vece per un originale e sorprendente Questo apocrifo e la relativa dall’intensità e dalle espressioni,
dipinto di un non molto celebrato tradizione devozionale hanno ap- la persona sofferente non
pittore “orientalista” dell’Ottocento punto alimentato la storia dell’arte, Abbraccio paterno. Battistello Caracciolo (1578-1635), «San Giuseppe con Gesù Bambino» sopporta confronti né si acquieta
(le date offerte nel volume sono però come attesta Boespflug attraverso quando la sua esperienza è
contraddittorie), Benjamin Constant. una ricca galleria di dipinti di forte paragonata con altre analoghe.
L’opera, presente nella chiesa impatto emotivo, soprattutto nel- Fatta salva la buona fede, è
parrocchiale di Villers-sur-Mer in l’estremo incrocio degli sguardi tra il ingenuo pensare di alleviare la
Francia, accosta Giuseppe e il ragaz- padre agonizzante e il figlio (sugge- sofferenza raccontandone una
zo Gesù seduti su un muro a gambe stive le tele di Goya e di Andrea Poz- diversa, seppur dai risvolti ancor
penzoloni, «nel momento di una zo). Naturalmente il volume coi qua- più drammatici. Il volto o la voce
pausa condivisa fra uomini usciti si 120 soggetti proposti copre l’arco deformati, comunque siano
dalla bottega, con la sega appoggiata intero della storia di questo téktôn, segnati dal dolore, vanno accolti
al muro, intenti a godersi insieme il come lo definiscono i Vangeli di Mar- e custoditi in un silenzio
relax all’aria fresca», resi però rico- co (6,3) e Matteo (13,55), una profes- partecipe e discreto. Aspettando
noscibili dalle loro un po’ stravaganti sione che forse potremmo rendere insieme che si diradi la nebbia
aureole. Come è noto, nonostante col nostro «artigiano» perché il vo- fitta dell’esperienza comunicata.
l’esile e silenzioso affacciarsi di Giu- cabolo greco usato è in assonanza col Quanta banalizzazione si
greco téchnê che significa appunto rischia equiparando, o quasi, la
«arte», evocando però anche il «me- sofferenza personale a quella di
dalla sorpresa stiere». Al riguardo, tra i quadri non Gesù! Quella, sì, insopportabile e
della fidanzata poteva mancare il celebre San Giu- per giunta inflitta a un innocente!
incinta al momento seppe falegname di Georges de La La sofferenza, qualunque
della morte, con Tour, esposto al Louvre, con l’im- essa sia, non va offesa.
il Figlio trepidante pressionante contrasto luce-oscuri- Nemmeno nel tentativo di
al capezzale tà, tipico di questo pittore caravag- lenirla. Certe parole e certi
gesco francese del Seicento. rimandi hanno, a volte, tutta
In questa vera e propria pina- l’aria di essere trucchetti di
seppe nei Vangeli, la sua figura ha coteca giuseppina si procede ac- cattivo gusto. Per lo più, ne è
campeggiato nella tradizione popo- compagnati dall’autore, guida stra- protagonista chi non ammette
lare, al punto tale che – almeno fino ordinaria che non ha esitato anche che la sofferenza, prima o poi, si
a qualche tempo fa – pare che «Giu- a condurci, nei vari soggetti, fino al- faccia strada nella propria vita,
seppe» (con tutte le varianti diminu- le rappresentazioni più modeste e reclamando i suoi spazi, sotto
tive e vezzeggiative, maschili e fem- persino contemporanee. Così, ad forme e con nomi diversi.
minili) fosse il nome più diffuso in esempio, in appendice al volume Quella sofferenza è segno
Italia, tanto che – sempre fino a qual- entra in scena una scultura (a nostro di vita. Paradossalmente e allo
che decennio fa – la sua solennità, il avviso piuttosto bruttina ma “na- stesso modo in cui esplode
19 marzo, era persino festa civile. zionalpopolare”) del francese Luc de l’entusiasmo per un amore
Per organizzare la sequenza Moustier (2017) che, a livello natura- sbocciato o per un progetto
iconografica giosefita Boespflug ha le (1,75), ha voluto ricreare un Giu- andato a buon fine. Soprattutto
adottato la trama evangelica canoni- seppe «Cristoforo» (cioè portatore se si trova qualcuno che sappia
ca e apocrifa. Così, si parte dalla tor- di Cristo sulle spalle). accompagnare quella sofferenza
mentata vicenda iniziale con la sor- Immagine “laicamente” ricrea- con empatia, con discrezione,
presa della fidanzata incinta e con la ta nel 2018 da François-Xavier de Bo- senza soffocare i gemiti,
successiva nascita del figlio a Bet- issoudy, artista caro a Boespflug, con permettendo alle lacrime di
lemme. Si procede con l’ancor più una suggestiva titolatura, Sulle spalle. rigare il volto e alla voce di dire
drammatica avventura della fuga in Ma più ingenuo e commovente è il col poco fiato rimasto: «Perché
Egitto per sottrarre la famiglia ai so- Giuseppe che reca sulle spalle la culla mi hai abbandonato?». E avere
spetti sanguinari del re Erode e col del neonato Gesù dormiente la cui l’umiltà di non ricercare ad ogni
rientro a Nazaret, che dà il via a un tendina è svelata dalla mamma Ma- costo risposte alla sofferenza così
capitolo biografico assente nei Van- ria, mentre i due fuggono in Egitto, emblematica in quel grido.
geli canonici, supplito però in abbon- opera del secentesco Bartolomeo Ca- Risposte raccattate spesso da
danza dagli apocrifi. Non manca, pe- stagnola nella Pinacoteca di Sassari. pagine che non conoscono il
rò, anche l’inserzione dell’evangeli- E dato che non si può mettere tutto in sapore delle lacrime o la gioia di
sta Luca (2,41-52) con l’episodio della un’antologia, noi aggiungiamo libe- una condivisione vera, possibile
maggiore età di Gesù a dodici anni ramente un soggetto ancor più cele- solo all’interno di relazioni leali.
mentre interloquisce nel tempio ge- bre del Reni da cui siamo partiti: l’in- In questa nostra epoca ci
rosolimitano coi dottori della Legge. dimenticabile Tondo Doni michelan- viene rubata la capacità di
La narrazione approda, infine, giolesco degli Uffizi col possente accogliere una sofferenza che
a un Gesù tenero e trepidante al ca- Giuseppe capofamiglia. non assomigli né a resa né a
pezzale di Giuseppe morente e al co- © RIPRODUZIONE RISERVATA disperazione e che, invece,
ronamento glorioso del carpentiere sappia farci attraversare i
di Nazaret nella patria celeste. Natu- momenti di tenebra. Tenendo
Gesù e Giuseppe nell’arte
ralmente questo duplice esito di comunque in mano la flebile ma
morte e di luce è affidato all’appas- François Boespflug preziosa lampada della speranza.
sionata penna degli scrittori cristia- Jaca Book, pagg. 178, € 70 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 XI

Musica il disco del sole


le sinfonie di Haydn
di sapore parigino

La cattedrale con tutte le 107 intrecci e rimandi tra epoche nel luminoso la maggiore,
Sinfonie sarà completata nel 2032, diverse. In questo undicesimo affiancando la n.24, che ha
per l’anniversario dei trecento anni volume della raccolta, intitolato l’Adagio più incantevole, e la
dalla nascita di Franz Joseph Au goût parisien (1 CD alpha) giovanile n.2. Contrasti, sorprese,
Haydn. Ma già ora ne appare il Giovanni Antonini, sul podio del effetti e affetti: tutto il mondo di
profilo, grazie alla scelta di Kammerorchester Basel, sceglie Haydn abita qui. Punteggiato di
raggruppare le sorelle secondo prima e ultima delle cosiddette malizia, al pari dello scatto parigino
temi che le apparentano, creando parigine, la n.82 (L’ours) e la n.87, di Elliott Erwin in copertina. (C.M.)

settenote
Orientaleggiante. «Il Xerse» con i costumi di Giovanna Fiorentini
Petruška
a cura di Angelo Curtolo diventa performer,
Berchidda (Ss)
Time in Jazz
altro che umano!
Da oggi al 16 il 35° Festival:
Oumou Sangaré, Archie Shepp, Venezia/Biennale Danza
Avishai Cohen, Mathias Eick,
Tosca (foto), Gegè Telesforo, e
Stefano Di Battista tra i
protagonisti, in vari centri del
nord Sardegna. Musica come
sempre sul traghetto da di Roberto Giambrone
Livorno, il 9, con la Funky Jazz
Orchestra, e chiusura alla
Peschiera di S. Teodoro.
timeinjazz.it

Milano
S uperare i confini, per il
coreografo Wayne Mc-
Gregor, significa met-
tere in discussione ge-
spettacolo di Teshigawara si ri-
corderà soprattutto per la straor-
dinaria qualità del linguaggio ge-
stuale, la cui forza espressiva ri-
Milano Latin Festival neri, identità e stili, accostando vela il rigore e l’ingegnosità di una
Questa sera ad Assago ultimo forme e culture diverse, con l’in- ricerca pluriennale, giustamente
concerto, con i cubani dei Los tento di sfuggire alle definizioni e riconosciuta con l’assegnazione
Van Van, l’orchestra con 40 alle categorie che ci definiscono. del Leone veneziano. Rigore e in-
album e vittoria ai Grammy. Si In accordo con queste premesse, gegno che il coreografo giappone-
chiude il 16 con la Ladies night. la sua seconda Biennale Danza da se è riuscito a trasmettere ai gio-
milanlatinfestival.it direttore – che ha intitolato Boun- vani allievi della Biennale College,
dary-less e che si è conclusa do- per i quali ha realizzato Swing, un
Pesaro menica scorsa con la rievocazione ipnotico flusso di movimento svi-
Rossini Opera Festival del celeberrimo Event di Merce luppato su più registri a partire da
Dal 9 al 21 il 43° Festival, Cunningham ambientato cin- una frase elementare che si dilata
con due nuove produzioni (Le quant’anni fa a Piazza San Marco rizomaticamente, mischiando
Comte Ory e Otello), la ripresa – ha offerto un ventaglio di pro- brani di Sibelius e Haendel con
della Gazzetta, Il viaggio a Reims poste disparate e dissonanti: dalla paesaggi sonori elettronici.
dell’Accademia Rossiniana, smaterializzazione dei corpi di Divisivo, negli stimolanti
il ritorno di Rossinimania. Blanca Li e di Tobias Gremmler al- commenti post-spettacolo, que-
rossinioperafestival.it la ricerca sulle relazioni tra suono st’anno più animati che mai, è sta-
Clarissa Lapolla
e gesto di Diego Tortelli, dal va- to Carnación, il lavoro proposto
riopinto e stravagante vouging di dal Leone d’argento Rocío Molina.

Xerse Parruccone Trajal Harrell ai rituali sciamanici


di HUMANHOOD, dalla danza di
resistenza e di denuncia del col-
lettivo australiano Marrugeku ai
La coreografa spagnola elabora
un tortuoso e oscuro affresco che
alterna quadri di grande lentezza
ad esplosioni parossistiche. Su

e sforbiciato sette peccati capitali declinati in


chiave contemporanea da altret-
tanti coreografi.
Ad aprire le danze è stato il
un’arena ricoperta di polvere,
Molina intreccia la propria auto-
biografia con simboli sacri, cita-
zioni pittoriche e reminiscenze di
Francesco Cavalli. La prima esecuzione dell’opera barocca al Festival di Martina Leone d’oro di quest’anno: il giap- rituali tradizionali, mettendo in-
Franca è stata proposta con un taglio di un’ora. I puristi sono inorriditi, ponese Saburo Teshigawara, che sieme flamenco, musiche e canti
ha rivisitato in chiave astratta e eseguiti dal vivo dal performer
mentre altri si sono goduti la «pièce» in chiave comica del regista Leo Muscato fortemente espressionista l’iconi- Paco “Niño de Elche”, da un pic-
co Petruška musicato da Stravin- colo ensemble e un coro. Dramma
skij e portato in scena dai Ballets e grottesco si susseguono, intrec-
in palcoscenico Russes di Djagilev nel 1911 con la ciando immagini di dolore, peni-
coreografia di Michel Fokine e tenza, possessione, sensualità e
l’interpretazione di Nijinskij. Nel- desiderio, e spingendo la fantasia
a cura di Antonio Audino di Carla Moreni la riscrittura di Teshigawara, che fino alla pratica del bondage. Ec-
“dilata” la partitura stravinskiana cessivo, ridondante, enigmatico,
Reggio Calabria con innesti di Nino Rota, la vicen- lo spettacolo di Molina è allo stes-

C
Ristrutturazione avalliane e cavalliani due atti di corsa accorpati. I cavalliani “a parte” del libretto: virtuosistico da della marionetta che muore nel so tempo seduttivo e respingente,
Questa sera al teatro Catona di di tutto il mondo si so- storcevano il naso, il pubblico ignaro da realizzare, talora divertente, for- tentativo di opporsi alla relazione una radicale critica iconoclasta di
Reggio Calabria Sergio Rubini no fiondati bramosi su applaudiva. Federico Maria Sardelli se superfluo. Ma divertimento e al- dell’amata Ballerina col prepo- una certa cultura oppressiva e
(foto), in Ristrutturazione, Martina Franca, nei che concertava in buca con pochi co- legria nel Seicento vanno recupera- tente Moro, scompare in una sti- anacronista della quale tuttavia
racconta le animate vicende di giorni scorsi, per un lori ma emiolie ben nette l’Orchestra ti. Anche perché Cavalli, con il li- lizzazione che vede Petruška pri- ricalca forme e pathos.
un lui e di una lei alle prese con avvenimento di asso- Barocca Modo Antiquo (due esecu- brettista Nicolò Minato, il suo, elet- gioniero di uno spazio mentale, Di tutt’altro genere, seppure
un appartamento da rendere luto rilievo: per la prima volta, al Fe- tori al clavicembalo, come da prassi, tivo, sembrano puntare proprio lì, alla ricerca di una libertà che rag- frutto di un altrettanto accurato e
moderno e abitabile. stival della Valle d’Itria, luogo di ele- più un quartetto d’archi, un po’ ma- già in apertura di primo atto, con giunge solo dopo aver elaborato, pluriennale lavoro concettuale, è
catonateatro.it zione per riscoperte e rinascite di te- gri per il compositore che li predili- “Ombra mai fu”, cantato dal bizzar- attraverso una scrittura gestuale Fo:No di Diego Tortelli, che insie-
atro in musica, veniva portato in sce- geva e li giocava con effetti diversi, ro Xerse innamorato di un platano febbrile e angosciosa, la sua con- me alla dramaturg Miria Wurm ha
Monticchiello (Si) na un dramma di Francesco Cavalli, più un cornetto calante e spurio) (copiato pari pari da Händel). dizione di isolamento. Le altre fi- elaborato i referti della malattia al-
Ultima chiamata Il Xerse, del 1655, uno dei capisaldi spiegava, l’indomani della prima, Molto elegante e sciolta nell’in- gure del racconto appaiono come le corde vocali del padre per realiz-
Fino al 14 agosto a del primissimo barocco. Tanto for- che tagliare è doloroso ma necessa- tera arcata dell’opera l’esecuzione di materializzazioni della sua men- zare una coreografia sulle relazio-
Monticchiello, sulle colline tunato da generare cent’anni dopo la rio. Motivandone le ragioni pratiche Carlo Vistoli, uno dei nostri contro- te, con le fattezze e i movimenti ni tra suono e gesto. Tre danzatori
senesi, si rinnova copia del Serse di Händel, destinato nel corso di un interessante conve- tenori di punta; qualche nota lasciata della danzatrice Rihoko Sato, col- si muovono dinanzi e intorno a
l’appuntamento con il Teatro a rubargli la piazza. Oggi quest’ulti- gno dedicato al Xerse, organizzato qua e là senza impostazione, quasi a laboratrice artistica del coreogra- una selva di microfoni ad asta, al-
Povero e l’autodramma creato e mo è diventato fin troppo popolare, dalla Fondazione Paolo Grassi di togliere la finzione timbrica del ca- fo. I costumi colorati della donna cuni dei quali si illuminano in sin-
interpretato da tutti i cittadini e non a caso i radical-chic dell’opera Martina Franca e guidato da Dinko strato. Intorno a lui, belli gli Ariosi di contrastano con la tuta nera di Pe- tonia con i suoni, formalizzando le
del paese. Quest’anno il titolo è virano in massa sul predecessore, il Fabris. Impietrito, il gotha dello Ekaterina Protsenko, Amastre celata truška, il cui volto è appena illu- variazioni sonore e timbriche della
Ultima chiamata sul tema della pioniere, l’allievo migliore uscito “Study Group Cavalli” della Società in abiti maschili, e di Gaia Petrone, minato da un collare bianco alla voce, elaborate anche con la colla-
guerra in corso e sulla necessità dalla prolifica bottega marciana di Internazionale di Musicologia, ca- nel ruolo en-travesti di Arsamene, Pierrot e da luci che dal grigio sfu- borazione del beatboxer Timo Sch-
di una nuova austerità. Monteverdi (lui pure oggi ormai liso, peggiato da Ellen Rosand: a una fratello del re. Entrambi innamorati mano nel rosso e nel blu. Alla fine, nepf. Ora con passo felpato, ora
teatropovero.it meno di moda). Con 26 titoli soprav- prossima occasione l’integrale. Ma- di Romilda, Carolina Lippo, graziosa come in quell’altra celebre storia con gesti spezzati e disarmonici, i
vissuti, due terzi di quanto scritto, il gari organizzata come una festa, che come una bambolina ma con qual- del burattino che “conquista” lo danzatori creano un’opera mag-
Toscana compositore nativo di Crema - e che delizia sarebbe, diluita negli inter- che incertezza di intonazione. Fini- status di umano, Petruška si matica e coinvolgente, a prescin-
Festival delle colline in verità si chiamava Caletti, il nuovo valli e con cibi e diletti, quella sì au- ranno per patteggiare, grazie alle strappa dal volto una maschera di dere dai presupposti teorici, che ri-
geotermiche cognome preso dal protettore, in se- tentica filologia. trappole della sorella di lei, Adelanta, lattice, svelando il volto del per- mangono di difficile decifrazione.
Si svolge tra vari borghi della gno di riconoscenza - rappresenta Ma a disorientare ancor più gli Dioklea Hoxha, assai spigliata sceni- former che ritrova la libertà. Lo © RIPRODUZIONE RISERVATA

provincia di Pisa e di Grosseto in una manna, una autentica miniera: esperti arrivava l’allestimento di camente, imprecisioni nel canto. Courtesy La Biennale di Venezia © A. Avezzù
una zona ricca di fonti e per i cartelloni in cerca di rarità, e Leo Muscato: spiritoso e scanzona- Palma del comico al basso buffo Aco
sotterranee di energia. Nuove per i musicologi a caccia di edizioni to, tra il cabaret e la commedia, ac- Bišćević, in una cantilena sui fiori
scritture teatrali e formazioni critiche da mettere sul mercato. centuato dai costumi fiabeschi di “de bella giardina” insegnata da Mu-
della ricerca fino al 26 agosto. Anche a Martina Franca Il Xerse Giovanna Fiorentini, a tinte sgar- scato in martinese stretto.
officinepapage.it si annunciava con tutti i crismi, e gianti e con vistose parrucche. Ogni Nelle scene preziose di Andrea
dunque indicato nel programma co- personaggi definito con minuziosa Belli un Oriente fatto di archi e sipa-
me prima rappresentazione in tempi caratterizzazione, mirata all’insi- ri cangianti, di bell’artigianato. Il
moderni nella nuova edizione critica stenza di alcuni gesti, come il comi- tutto ospitato nel riaperto Teatro
(Bärenreiter). Gli accoliti già tutti a co esige. Così il re persiano Xerse, in Verdi, un gioiello di acustica e visi-
pregustarsi una serata-fiume, con alta uniforme, era sempre intento a bilità, e persino con poltrone recli-
Recitativi e Ariosi distribuiti fino a togliersi gli occhiali da sole, un vero nabili. Cavalli era felice.
tarda notte, tra caffè e gli sbadigli, e snob, e la concupita Romilda, di © RIPRODUZIONE RISERVATA

quegli intrecci di storie e intrighi che temperamento emotivo, aveva sem-


si svelano a poco e poco, e magari an- pre il singhiozzo. Da noi non usa il
Il Xerse
che no. Invece colpo di scena: la par- teatro barocco in chiave buffa, leg-
titura è stata eseguita con vistosi ta- gera. E il regista lo esagerava pun- Francesco Cavalli
gli, via almeno un’ora delle quattro teggiandolo con un battito di mani, Direttore Federico Maria Sardelli
previste, via due almeno dei perso- “clap”, utilizzato a turno da tutti, co- Regia di Leo Muscato
naggi, via un intervallo, con i primi me un tic, per fermare l’azione sugli Martina Franca (TA), Teatro Verdi «Petruška». Lo spettacolo del Leone d’oro Saburo Teshigawara
XII Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

In scena amantea (CS)


I cortometraggi
del guarimba film

Fino al 12 agosto si svolgerà ad Amantea, seguito dal trailer della Unicef Italia. La Guarimba è una
Amantea (Cs) la decima edizione selezione ufficiale con una piccola associazione culturale,
del festival di cortometraggio. La canzone della band ucraina Okean fondata per restituire dignità a un
rassegna prevede 163 lavori Elzy. territorio difficile e abbandonato.
provenienti da 54 Paesi di tutto il Accanto alla manifestazione Una storia di emigrazione al
mondo e aprirà con l’omaggio a principale, La Grotta dei Piccoli, contrario: il ritorno in terra calabra
Hans Zimmer dell’Orchestra di festival di animazione per bambini per investire e costruire il futuro .
fiati mediterranea città di e ragazzi, in collaborazione con laguarimba.com

Leggendo «Il Mondo». Ennio Flaiano a Milano nei primi anni Sessanta
IL TEATRO quei ponti
riflessi è MORTO. culturali
NEl grande ANZI, preziosi
schermo FORSE tra scena
appunti NO e città
di etica Festival/1 Festival/2
inquadrata
di Antonio Audino di Maddalena Giovannelli
di Roberto Escobar

C’ è un solo luogo dove


morire è divertente,
ed è il teatro. Così
Enzo Vetrano si get-
L’ arte non si è prestata,
negli ultimi anni, a fa-
re da «marciapiede al-
la politica per risolve-
» La prima vocazione del ta a terra più volte come preso da re problemi sui quali non si viene
cinema è cogliere lo sguardo spasmi e convulsioni, rimanendo a capo»? Se lo è chiesto, in occasio-
umano, scrive Luc poi rigido a godersi quel momen- ne del conferimento del Premio
Dardenne, citando Emanuel to, anzi con la certezza che reitera- Erasmus, Frie Leysen, una delle
Levinas. E aggiunge: re il più possibile la simulazione più importanti curatrici teatrali
«“l’etica è un’ottica”... Il del decesso lo porterà a non perde- europee, scomparsa nel 2020. Il
volto umano come prima re mai realmente la vita. Non è del- suo discorso, facilmente reperibile
parola, come prima lo stesso avviso il suo storico com- online, è da rileggere come la paro-
istanza». Lo si legge in un pagno di scena, Stefano Randisi, la inascoltata di una Cassandra. La
appunto del 1992, convinto che tutto quanto accade questione posta da Leysen è infatti
pubblicato con altri – di in palcoscenico non riuscirà mai a all’ordine del giorno per le realtà
natura anche filosofica –, modificare gli eventi della realtà. che organizzano festival e manife-
che il regista belga ha scritto E siamo già nel cuore del stazioni artistiche in Italia, alle
tra quell’anno e il 2014, e che problema posto da questo spetta- quali viene chiesto, prima ancora
ora sono raccolti in Addosso colo, delicatissimo e profondo, in- del mantenimento di un’alta qua-
alle immagini. Il sottotitolo, titolato Grazie per la squisita prova, lità, di costruire ponti con la citta-
Viaggio nel nostro cinema, presentato il 26 luglio in antepri- dinanza, di includere, di coinvol-
agf
rende conto del lavoro da lui ma in Puglia, a Maglie, in occasio- gere. Di ovviare, cioè, a quello che
fatto con il fratello Jean- ne del Festival “Chiari di Luna”, la politica non fa.
Pierre: una ventina tra
documentari, cortometraggi
e lungometraggi, da Le chant
du rossignol (1978) a Tori e
IL geniale MARZIANO con debutto ufficiale il 30 alla ras-
segna toscana di Radicondoli.
L’operazione nasce dall’incontro e
dal desiderio di confronto tra que-
Anzi, spesso le istituzioni
paiono ostacolare la virtuosa con-
tinuità di questo genere di azioni.
È il caso di Terreni Creativi, il festi-
Lokita (2022, in Italia a
novembre).
Come in una bella
introduzione ricorda
VENUTO DA PESCARA sti due attori, che hanno attraver-
sato da protagonisti un lungo arco
di tempo del teatro italiano, e un
autore, regista e interprete che ha
val creato dalla compagnia Krono-
teatro e attivo sul territorio di Al-
benga, che ha appena concluso la
sua tredicesima edizione (1-7 ago-
Stefania Ricciardi, curatrice Ennio Flaiano. Scomparso cinquant’anni fa, lo sceneggiatore di capolavori visto molte meno primavere (e sto). Da anni la rassegna innesca
dell’edizione italiana del firmati da maestri come Rossellini, Monicelli e Fellini riusciva a mettere in rilievo, stagioni teatrali) di loro, Nicola una lungimirante triangolazione
libro, il corpo dei Borghesi. È lui, com’è sua abitudi- tra impresa privata, cittadinanza e
personaggi è l’ossessione con gli occhi del provinciale, i vizi della Capitale e dell’Italia che finivano nei film ne, ad impostare tutto su una sorta artisti, coinvolgendo la produzio-
del cinema dei Dardenne, di conversazione apparentemente ne agroalimentare e florovivaisti-
un’ossessione che orienta la casuale, lasciando però brillare ca d’eccellenza come sponsor tec-
loro macchina da presa nelle pieghe della disinvolta chiac- nico. Cooperative ortofrutticole e
vicinissima agli attori. Anzi, chierata riflessioni, analisi, con- aziende agricole diventano così lo-
avverte Luc in un’intervista traddizioni profonde. L’interroga- cation per spettacoli e laboratori di
del 2017, non si tratta di di Goffredo Fofi tivo, dicevamo, appare subito drammaturgia soprattutto con-
personaggi, ma di persone, chiaro: a cosa serve il teatro? Ed è temporanea, e gli spettatori si ri-
che esistono prima che si proprio il giovane a chiedersi l’uti- trovano sotto le volte di vetro delle

E
accenda la macchina da nnio Flaiano (di cui ri- la di narratore – e sì che aveva vinto il Fellini che Flaiano mise a disposizione lità e il senso di questa forma crea- serre a discutere delle performan-
presa e continuano a corre in novembre il cin- primo Strega con un romanzo, Tempo – in un sodalizio che comprendeva Pi- tiva, da lui definita “polverosa e re- ce. Per questa ragione, la comunità
esistere quando la si spegne. quantenario della mor- di uccidere (1947), un capolavoro degno nelli e accessoriamente il contorto siduale”, in un mondo devastato teatrale ha accolto con sgomento
È questa forza della te) faceva parte di quel di Camus o di Orwell, sulla guerra Rondi – il meglio della intelligenza cri- da pandemie e guerre. Il pubblico la notizia dell’esclusione di Terreni
presenza umana che con il gruppo di giornalisti e d’Africa in cui aveva combattuto sa- tica e professionale, da subito, da Lo cala, il mestiere non rende, perché Creativi dal novero dei festival fi-
loro cinema vogliono intellettuali che nella pendo di trovarsi dalla parte sbagliata. sceicco bianco e su fino a Otto e mezzo. La insistere? Sono molte, però, le opi- nanziati attraverso il Fondo Unico
ricostruire: non di una Roma del Dopoguerra “la sera andava- Esplodeva intanto il cinema, rottura di questa collaborazione non nioni contrarie fornite dai due col- dello Spettacolo. Un segnale che
presenza umana “in no a via Veneto”, e contro i quali, in pri- con due stagioni di immensa vitalità: avvenne, come si è detto, perché Flaia- leghi più navigati. Ma, certo, la ri- pare sintomatico di una pericolosa
generale”, ma proprio della vato – posso testimoniarlo -, ma anche quella del Dopoguerra (perno il Neo- no fosse geloso del successo di Fellini, sposta più convincente arriva tendenza in atto, che sembra privi-
presenza del singolo, in pubblico Ignazio Silone (“Silone il ru- realismo, ma per Flaiano quello di ma – secondo la testimonianza di Ro- quando, per lampi improvvisi, il legiare linguaggi riconoscibili a
concretissimo personaggio- stico” lo chiamava il sodale Chiaro- Rossellini, non quello di Zavattini) e, setta, moglie di Flaiano, – per l’imba- teatro appare con tutta la sua forza scapito di espressioni marginali
persona. Per dirla con una monte) lanciava i suoi strali, detestando con i successi della Commedia all’ita- razzo e la freddezza di Fellini nei con- di suggestione. Tre maschere un ma di indubbio valore. Se ne è par-
metafora dello stesso Luc, la loro aurea di intelligenza e distanza liana, quella del boom. Flaiano fu in- fronti della loro figlia, ritardata men- po’ sinistre sui volti, ed ecco Pinoc- lato in un seminario dedicato pro-
lui e Jean-Pierre fanno borghesi. Quel gruppo e quegli anni so- stancabile, anche perché era con il ci- talmente e fisicamente deforme. No- chio riconosciuto dai burattini di prio ai festival e alla loro funzione,
«immagini con la spatola e no stati narrati egregiamente da Gio- nema che si guadagnava davvero be- nostante che Fellini sia sempre stato Mangiafuoco, o un frammento de organizzato a Cortona da Kilowatt
non con il pennello». Quello vanni (“Giovannino”) Russo, che faceva ne e non con il giornalismo. E con Ro- affascinato – nei film, non nella vita – L’uomo dal fiore in bocca di Piran- Festival (20-22 luglio) e curato da
che vogliono cogliere e parte del gruppo del «Mondo» raccolto ma città libera (ma il suo titolo era La da piccoli e grandi “mostri”, narrati con dello con la straziata lucidità di Ve- Rodolfo Sacchettini: quale fisio-
mostrare è ruvido, pieno di attorno a Pannunzio, direttore, e coor- notte porta consiglio) si agganciò a massima sensibilità e rispetto... trano a dire che non ci si può strap- nomia assumeranno nei prossimi
asperità, unico e irriducibile dinato da Flaiano capo-redattore. René Clair, narrando la Roma della Flaiano fu sempre, in sostanza, pare il proprio tragico destino di anni queste manifestazioni? Come
a un’opera d’arte, intesa Quando Russo venne chiamato al “occupazione alleata” attraverso not- il pescarese in città, il provinciale di dosso, o ancora, Randisi alle prese fare per vederne riconosciuto il
come rappresentazione che «Corriere della sera» dopo le sue in- turne storie intrecciate. Bisognava ottima cultura letteraria che sapeva con un passaggio di una comme- ruolo politico? Non stupisce che
«irrigidisce, tappa, mura, chieste meridionali su Baroni e conta- raggiungere la verità, diceva, attra- vedere da Roma i cambiamenti dei dia di Martoglio in cui dà voce a sia stato proprio Kilowatt, que-
soffoca, imbalsama». dini, Flaiano scrisse per lui una poesiola verso la commedia e sempre con un modi di vivere e di pensare degli ita- tutti i personaggi, come faceva suo st’anno operante nelle due sedi di
D’altra parte, non si rimasta a lungo inedita e che circolava un’ironia che passasse dall’affetto al- liani, anche un po’ spaventato ma so- padre. Ci sono poi i ricordi di tanti Sansepolcro e Cortona tra il 12 e il
può definire la loro “ottica” oralmente: «Alle cinque della sera / sul- lo humour, anche crudele. Non se l’era prattutto divertito. E probabilmente spettacoli importanti costruiti e 24 luglio, a convocare questi Stati
sociale, se non aggiungendo la piazza di Matera / da una Millecento sentita – e mai ci provò – di essere an- la creazione che più lo rappresenta ri- interpretati dai due, non a caso Generali. Da anni in prima linea
che è in primo luogo morale: lusso / scende Giovannino Russo / del che un regista e Marcello Pagliero, più mane Il marziano a Roma – che è poi Enzo è vestito con la palandrana sui temi della cittadinanza attiva,
di una morale che non Corriere della sera./ (Coro di contadini sensibile come attore, non fu all’al- un avatar del Persiano di Monte- del mago Cotrone, indossata nei capofila di progetti europei su lar-
giudica, ma partecipa. Non è lucani:/ Che successo! che carriera!)» tezza di quel rutilante copione. squieu... Era lui, quel marziano, men- Giganti pirandelliani, mentre Ste- ga scala, Kilowatt vede lontano le
un caso che tra gli appunti ci Sul «Mondo» facevano inchie- L’opera di Flaiano è fatta di rac- tre non si identificò di certo col Gesù fano ha il soprabito scuro portato derive di questo momento storico,
sia anche un brano della sta, per esempio, anche Anna Maria conti e diari, pezzi brevi, e di soggetti e di un suo breve testo che Scheiwiller per un lavoro sul grande poeta si- e tenta di porle all’attenzione del
Peste di Albert Camus: «ci Ortese e il giovane Arbasino... Bei tem- sceneggiature, queste perlopiù elabo- farebbe bene a riprendere, che calava ciliano Franco Scaldati. Fatto sta pubblico. Il rischio di snaturarsi,
sono negli uomini più cose pi, no? E c’erano in giro molte altre rivi- rate in gruppo, come allora era lodevol- a Roma nel pieno della “dolce vita” af- che, alla fine, anche Borghesi deci- di perdere di vista la propria iden-
da ammirare che cose da ste – tutte più o meno influenzate dal mente d’uso. Non sono poi tanti i libri frettandosi a ritornarsene in cielo con de di provare l’ebbrezza della mor- tità estetica per rendersi indi-
disprezzare». Per modello Vittorini o dal modello Lon- con la sua firma, e si tratta sempre di l’unico successo di aver “convertito te in scena, e si accascia, assorto e spensabili a una politica che co-
conoscerle, per ganesi - a dimostrare la vitalità della raccolte di articoli, ritratti, scenette, un prete”, ma non prima che un tale malinconico, senza dire nulla, co- munque sembra girata di spalle, è
condividerne la “presenza”, nostra cultura, «Tempo presente» e racconti. Forse i suoi capolavori sono (ovviamente Flaiano) gli presentasse me un Amleto ormai disilluso, su concreto. E non ne vale mai la pe-
la macchina da presa deve «Nuovi Argomenti», «Il Ponte» e proprio le sue sceneggiature, ché a Sol- una figlia malata chiedendo a Gesù un drappo di velluto rosso sangue. na: parola di Frie Leysen.
sapere guardare gli sguardi. «Nord e Sud», «Ragionamenti» e «Il dati, Rossellini, Pietrangeli, Blasetti, non di guarirla ma di volergli bene... © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA contemporaneo» e più tardi i «Qua- Monicelli e a Totò, ma anche a Zampa Un fondo religioso si fece più presen-
derni rossi» e i «Quaderni piacentini»; e a Paolella, artigiani di peso, dette idee te in Flaiano nei suoi ultimi anni, con
Grazie Terreni creativi
e ne dimentico... Flaiano era indiscuti- - suggestioni situazioni battute – fon- l’ostinato lavoro per un film dai Van-
Addosso alle immagini. per la squisita prova
bilmente il “ferro di lancia” del «Mon- damentali per il successo dei loro film. geli, di sorte confusa o inadeguata. Albenga (Sv), varie sedi
Viaggio nel nostro
do», l’arguto e disincantato ma tutt’al- Non si finirebbe di elencare titoli, a di- Averne, oggi, di “marziani a Roma” o Enzo Vetrano,
cinema
tro che freddo “spettatore critico” (lui mostrazione della sua curiosità per le dovunque, che ancora pretendessero Stefano Randisi
Kilowatt festival
Luc Dardenne sì, non Chiaromonte!) della vita sociale piccole e grandi mutazioni sociali, della non solo di osservarci ma anche, in- e Nicola Borghesi
il Saggiatore, – e politica, e culturale – del suo tempo. sua capacità di veder subito il nuovo e quietandoci, di mutarci... Maglie (Le), Cortona (Ar),
pagg. 400, € 32 Rinunciò per questa vocazione a quel- le sue ambiguità... Ma è ovviamente a © RIPRODUZIONE RISERVATA Festival «Chiari di luna» Sansepolcro (Ar), varie sedi
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 XIII

Serie TV Light & Magic


la sorprendente fabbrica
degli effetti speciali

Lawrence Kasdan, il regista di nel campo degli effetti speciali Robert Zemeckis, Ron Howard,
Brivido caldo e Il grande freddo ha della Industrial Light & Magic, a cui James Cameron e Jon Favreau.
iniziato la sua carriera come dedica questo documentario in sei Soprattutto però, tra backstage,
sceneggiatore per la Lucasfilm, su parti. Da Guerre stellari si spinge interviste e preziosi materiali
titoli leggendari quali L’impero fino a Chi ha incastrato Roger d’archivio, onora l’ingegno delle
colpisce ancora e I predatori Rabbit?, Jurassic park e The figure chiave della ILM, come
dell’arca perduta. È quindi un Mandalorian, dando la parola a Dennis Muren, Joe Johnston, Phil
testimone diretto delle conquiste George Lucas, Steven Spielberg, Tippett e John Dykstra. (A.F.)

Fantasy. Tom Sturridge è Morfeo, il re dei sogni


le prime cotte
nel segno
della diversità
Heartstopper

di Chiara Checcaglini

N egli ultimi anni il lin-


guaggio e la diversità
di questioni sollevate
nelle serie teen hanno
di scoperta di sé, che si riverbera però
anche sull’altro, in una successione
di tappe di reciproca crescita. A con-
tornarli, un gruppo di personaggi a
costituito un’evoluzione per il gene- loro volta alle prese con incertezze,
re, che è diventato uno dei più inte- batticuori e progressivi aggiusta-
ressanti da osservare anche per chi menti alla propria identità: tra loro
ha passato da un po’ l’età di riferi- spicca Elle (Yasmin Finney), ragazza
mento dei personaggi e del target di transgender che attraverso il pas-
spettatori. Tra le più amate del 2022 saggio dalla scuola maschile a quella
c’è Heartstopper, incentrata sul pri- femminile porta con sé la riflessione
mo amore tra due adolescenti, sull’anacronismo del sistema, ma
Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Con- mette in risalto anche le proprie reti
nor), in una scuola maschile inglese. di supporto. Alla fine, nonostante i
Ideata da Alice Oseman a par- momenti di temporanee incom-
tire dal suo omonimo fumetto, la se- prensioni, in primo piano restano
rie è particolarmente apprezzabile emozioni felici e sentimenti costrut-
da un lato per la leggerezza del rac- tivi, la condivisione e la gioia orgo-
conto, supportato da interventi gra- gliosa di essere se stessi e ricono-

se il mondo dei sogni nessuno spettatore, si riduce il tasso di


horror. Fa eccezione il quinto episo-
dio, quello più malsano, non a caso
sorretto dall’interpretazione del ge-
fici giocosi e da un cast brillante;
dall’altro per l’assenza di eccessi
drammatici: che però non significa
assenza di ansie o ostacoli momen-
scersi a vicenda (e Olivia Colman,
nei panni della comprensiva mam-
ma di Nick, lascia il segno nono-
stante le poche scene). Come altre

precipita in un incubo niale David Thewlis.


È invece assai poco spaventoso
l’incubo/serial killer Corinzio (Boyd
Holbrook), il cui ruolo è stato amplia-
tanei. Ma che anziché sviluppare il
nucleo narrativo ed emozionale su
crisi e conflitti (o un classico coming
out) Heartstopper si concentra deli-
serie teen contemporanee, Heart-
stopper risponde alla necessità di di-
versificare le storie a tema LGBTQ
raccontando fatti ordinari, come
The sandman. Morfeo deve scongiurare una crisi universale pur essendo rinchiuso to fino alla sovraesposizione e il cui catamente su micromovimenti una cotta a scuola e il dubbio che sia
in una prigione e privato degli oggetti con cui governa il suo potere. Tratto trucco in CGI (parliamo di un perso- emotivi e sulla loro evoluzione posi- corrisposta, ma anche normalizzar-
naggio che ha due bocche dentate al tiva. Il quindicenne Charlie è reduce le attraverso l’inserimento in cornici
dall’omonimo fumetto di Neil Gaiman, la serie perde il tono lirico delle tavole posto degli occhi) è assai meno di- da anni di bullismo e da una semi- di genere riconoscibili, come la rom-
sturbante di quanto dovrebbe essere. relazione tossica con un compagno com adolescenziale: la reazione en-
Allo stesso modo l’inferno è più bana- di scuola, ma ora è out e consapevo- tusiasta e affettuosa del pubblico
le, con demoni per lo più antropo- le. A scuotere il suo spazio sicuro, non solo giovane, e di molta critica,
morfi e quasi levigati dalla resa in costruito con i tre amici fidati Tao, sembra darle ragione.
computer graphic. Lo stesso Morfeo Elle e Isaac, è Nick, star della squa- © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Andrea Fornasiero interpretato da Tom Sturridge è in dra di rugby che mostra subito
fondo una figura del tutto rassicuran- un’apertura e una gentilezza che sfi-
Heartstopper
te, anche perché l’episodio in cui i suoi dano lo stereotipo dello sportivo po-

S
trappato al proprio rea- crisi che potrebbe annichilire l’uni- dagli Young Avengers a Wonder wo- comportamenti erano più crudeli è polare. È Nick a trovarsi attratto da Alice Oseman
me da uno stregone in- verso: un vortice onirico si è manife- man). The sandman è infatti molto fe- l’unico a essere stato saltato nella tra- Charlie e a cominciare un percorso Netflix
glese, Morfeo, il re dei stato sulla Terra, nella persona della dele all’originale, con dialoghi e scene sposizione di questa prima stagione.
Sogni (Tom Sturridge), giovane Rose Walker. ricalcate dal fumetto, aggiornate a una Le immagini patinate e l’assen-
viene denudato e deru- Adattamento dell’omonimo ca- maggiore rappresentazione del mon- za di soluzioni interessanti di regia
bato dei suoi oggetti con polavoro a fumetti di Neil Gaiman, di- do queer, delle minoranze etniche e (contro la ricchezza di idee delle tavole
cui governa il suo potere, per poi es- segnato nei primissimi numeri dal- del femminile. Accade così che nei pri- a fumetti) rendono l’adattamento
sere rinchiuso in una prigione di ve- l’ottimo Sam Kieth, The sandman è mi episodi troviamo quasi una coppia prosaico, come se il tono lirico si fosse
tro. Mentre è intrappolato nelle se- una delle più ambiziose serie prodotte omosessuale per puntata, la pallida perso per strada. Il risultato è così una
grete di una villa, il mondo dei sogni da Netflix (con Warner Bros. Televi- morte è diventata una donna nera e trasposizione tirata a lucido ed esan-
va in rovina, le persone subiscono sion). Vi partecipano infatti in piccole John Constantine e Lucien sono ora gue, che non riesce a ricatturare l’at-
numerosi disturbi del sonno - tanto parti diversi quotati attori inglesi, da Joanna e Lucienne. mosfera sporca e dark dell’originale.
che alcuni non si risvegliano più - e gli Charles Dance a Jenna Coleman e Ste- Espunti i riferimenti al mondo © RIPRODUZIONE RISERVATA

incubi scorrazzano tra i mortali. phen Fry. La trasposizione è firmata dei supereroi DC comics, che del resto
Quando dopo un secolo riusci- dallo stesso scrittore di Portchester, in- sparivano piuttosto presto anche dal-
The sandman
rà finalmente a liberarsi, Morfeo do- sieme al veterano di opere dai fumetti la serie a fumetti, The sandman è un
vrà recuperare i suoi oggetti, caduti DC David Goyer e ad Allan Heinberg, fantasy metafisico e molto ambizioso, Neil Gaiman
rispettivamente in mano a una esor- che pure ha diviso la sua carriera tra Tv ma poco ispirato. Ci si affida troppo al- David S. Goyer
cista, a un demone e a uno psicopati- e comics americani (da Sex and the city la CGI (Computer-Generated image- Allan Heinberg
co. Quindi dovrà scongiurare una alle serie di Shonda Rhimes ma pure ry) e, nello sforzo di non allontanare Netflix Innamorati. Nick (Kit Connor) e Charlie (Joe Locke)
XIV Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

Tempo liberato Resoconti di viaggi


in navigazione viaggi
dalla cina all’occidente

Sono tradotti, con originale a alla politica dell’imperatore Chahrokh, figlio di Tamerlano. La
fronte, per la Bibliothèque Yongle dei Ming, dopo la caduta Memoria sui regni indigeni dei
Chinoise de Les Belles Lettres della dinastia mongola. La mari occidentali parla dell’ultima
due resoconti di viaggi d’inizio XV Memoria sui regni indigeni delle spedizione marittima del famoso
secolo dalla Cina in Occidente terre occidentali fu scritta da ammiraglio Zheng He (1371-
(pagg. 602, € 37). Michel Didier, il Chen Cheng (1365-1457) al 1433): navigò attraverso il Sud-
curatore, ha dedicato 25 anni di ritorno dalla missione attraverso Est asiatico e le coste dell’India
lavoro. I resoconti sono dovuti l’Asia centrale nell’impero di fino al Mar Rosso.

Perla del Mediterraneo. Uno scorcio di una spiaggia in Costa Smeralda

indovina chi sviene a cena


se la bibbia della pizza
la scrive un americano

di Luca Cesari

» Quando pensiamo alla pizza la L’unico ostacolo può essere


prima cosa che ci viene in mente è rappresentato dal prezzo, ma per
un disco di pasta rotonda un cultore della materia si tratta
cosparso di pomodoro e di un vero e proprio
mozzarella, preparato da un investimento.
pizzaiolo napoletano e cotto nel Tra i tanti aspetti toccati
tipico forno a legna. Una all’interno di questa bibbia della
tradizione antica che nasconde pizza, uno dei più rilevanti
un universo di storia e di cultura. riguarda i processi di lievitazione:
Ma questa non è che una minima fattore su cui si punta per avere
frazione di tutto ciò che una pizza di qualità, insieme alla
conosciamo sulla specialità scelta oculata delle materie
italiana più famosa nel mondo. prime. Abbiamo chiesto a Nathan
Da quando è uscita dai confini Myhrvold cosa ne pensa del
italiani la pizza si è evoluta in crescente interesse nei confronti
forme diverse dando vita a delle tecniche di lievitazione:
svariati stili come la deep dish «Alcuni dei primi alimenti
pizza, o la pizza brasiliana, o fermentati dell’umanità sono
ancora quella quadrata di New stati il formaggio, il vino e il pane.
York, e questa sua capacità di Questi prodotti fermentati
adattarsi ai gusti locali è stata la utilizzano batteri o lieviti che
chiave del suo successo modificano gli alimenti in modo
Oggi la pizza non è solo il particolare. Per la maggior parte
marcello chiodino-courtesy assouline
piatto italiano più conosciuto della storia si trattava di un
all’estero, ma anche la specialità processo incontrollato, perché

La costa smeralda, più diffusa sul pianeta e lo sa


bene Nathan Myhrvold che ha
voluto condensare (si fa per dire)
in Modernist pizza (pagg. 1708,
non avevamo le conoscenze
scientifiche per capire
esattamente cosa stesse
accadendo.

un sogno principesco Phaidon, € 375) tutto lo scibile su


questo argomento. Una corposa
opera in tre volumi con 3770
fotografie, esito di 250 pizzerie
Un effetto collaterale di ciò è
stato che per molto tempo i
prodotti da forno dovevano
essere acidi perché venivano
Mirabilia. La località della Sardegna compie 60 anni. Nata dall’intuizione visitate e centinaia di esperimenti creati con un lievito madre, che è
di Karim Aga Khan e costruita in un territorio di selvaggia bellezza, è stata la meta condotti in cucina insieme al co- una miscela di lieviti e batteri che
autore e chef Francisco Migoya. producono acido, oppure con
del jet set internazionale per decenni e ha rivoluzionato il modo di fare turismo Dopo il successo delle precedenti l’altra grande fonte di lievitazione
pubblicazioni Modernist food e per la panificazione: la birra. In
Modernist bread, questo ultimo questo caso, i prodotti da forno
lavoro vuole dare conto di anni di realizzati con i sottoprodotti della
ricerche per svelare tutti i segreti produzione di birra avevano un
della pizza -o meglio delle pizze- sapore amaro dovuto al luppolo.
divise secondo le tipologie più Nel XIX secolo c’è stata una
di Stefano Salis conosciute nel mondo (inclusa, grande innovazione quando si è
ovviamente, la classica trovato il modo di creare una
napoletana). coltura di lievito pura» -prosegue

F
orse non tutti sanno te, poche strade, poche coltivazioni. realizzata. Ora, l’architettura della lizzazione di un sontuoso libro a Ce- Per chi non lo conoscesse, l’autore- «Queste colture furono
che, come ammoniva la La costituzione formale del Consor- Costa Smeralda (con i suoi eclettici in- sare Cunaccia (pagg. 288, oltre 200 il- Nathan Myhrvold è l’ex capo del accolte con grande entusiasmo e
«Settimana Enigmisti- zio, oltre a far nascere una rivoluzione nesti mediterranei) potrà piacere o lustrazioni, € 95). A scorrerlo non si dipartimento tecnologico di furono ampiamente utilizzate per
ca», la Costa Smeralda, nel mondo del turismo, era la certifi- no, potrà far pensare a una finta Sar- può non fare a meno di stupire per Microsoft e vanta al suo attivo 17 la produzione di dolci, pane e
sulla carta geografica, cazione nero su bianco di un’idea degna, ma le costruzioni basse, le for- l’incredibile qualità dei luoghi, perso- brevetti di questa compagnia e croste di pizza».
non esiste. Al centro completamente diversa di “sfrutta- me semplici ed irregolari quasi volute naggi e storie e case che in Costa si so- altri 900 di numerose società Negli ultimi anni però la
delle cronache – liete e tragiche, come mento” e sviluppo del territorio. L’in- dal vento, con archi e materiali locali, no succedute. Ed è un racconto che, statunitensi. Attualmente è pasta madre è tornata alla ribalta.
in questi giorni – da 60 anni, meta di tento dei fondatori, infatti, è quello di travi di ginepro, granito e colori pa- avendo tra i fulcri l’Hotel Cala di Vol- impegnato in diversi campi del Secondo Myhrvold «la pasta
desiderio, glamour, vacanze d’eccel- tutelare natura, acque e tradizioni di stello che ancora oggi punteggiano il pe, quintessenza dello chic smeraldi- sapere che vanno dalla madre ha una tradizione
lenza, in realtà non è un’espressione un’area unica, garantendo un soste- paesaggio, hanno una “maniera” di no, non può che farci sognare un’epo- paleobiologia, alle scienze del ininterrotta per alcuni pani e
geografica, ma una costruzione cul- nibile sviluppo urbanistico, territo- inequivocabile coerenza interna. ca leggendaria e riflettere sulla sua clima fino all’astronomia e, dolci, ma per la maggior parte di
turale. Riandiamo indietro nel tempo: riale e architettonico della destina- Per i 60 anni della Costa, Assou- continuazione. La Costa Smeralda è ovviamente alla cucina, con il suo essi è stata eliminata. Nell’ultimo
un pezzo intatto di Mediterraneo, di zione e impedire ogni tipo di specula- line, forse il più importante degli edi- costituita per la maggior parte da ver- progetto Modernist Cuisine. decennio circa c’è stata
Sardegna, fermo nei millenni, selvag- zione edilizia. Vi sembra strano? E in- tori glam al mondo, ha affidato la rea- de: il 96% della superficie complessi- Questa enciclopedia è la un’enorme inversione di
gio, abitato da pochi animali e ancor vece c’è una “controstoria” sulla Costa va. I confini del Consorzio sono deli- pubblicazione più avanzata e tendenza: le persone ora sono più
meno uomini (la zona si chiamava Smeralda che è tempo che venga nar- mitati da due rocce con la scritta e il documentata sulla pizza che sia interessate a utilizzare la pasta
Monti di Mola per i locali), e spiagge rata. Certo: restano le star, i ricchi, gli nel 1962 un gruppo logo «Costa Smeralda» lungo la Ol- mai stata realizzata, un lavoro madre per sostituire il lievito
vergini, ginepri, vento, granito, un yacht, gli emiri, i russi, gli attori, le di imprenditori fece bia-Porto Cervo e lungo la Porto Cer- rivolto non solo ai professionisti, commerciale. Si può definire
mare da favola: cristallino, azzurro, modelle, i contrasti con i locali, le vol- nascere il consorzio, vo-Arzachena. E se il prossimo passo, ma anche ai semplici un’innovazione e allo stesso
verde, smeraldo. Ecco: è la parola garità d’alto bordo (insieme ai lussi destinato a tutelare e la prossima destinazione, della Co- appassionati che vogliano tempo si può dire che è un po’
chiave. Costa Smeralda (la cui quasi semplici) che sempre ci sono e saran- l’armonico sviluppo sta Smeralda e del Consorzio che la cimentarsi a fare la pizza nel come il film Ritorno al futuro».
totalità, oltre il 90%, è nel territorio di no, ma alcuni miti vanno sfatati. Co- della zona gestisce (in armonia con i comuni in- forno di casa. Questo è forse Una tecnica antica che è
un solo comune, Arzachena) è un me quello, per esempio, che i sardi teressati) è quello di uno sviluppo so- l’aspetto più interessante tornata d’attualità anche nel
brand, un’idea, un mito, meglio: un proprietari, quelle terre le “regalaro- stenibile, inevitabile e auspicabile, dell’opera: oltre mille ricette modo di concepire la pizza e ci
sogno e nasce così dall’inizio. Ambi- no” al Principe e soci. In un denso e Leslie Amon-courtesy assouline
sfogliando le strepitose foto del volu- estremamente dettagliate per aiuta a capire quali saranno i
zioso, difficile, osteggiato, non privo documentatissimo libro (con le map- me Assouline, tra regate e spiagge, tra apprendere tutti i segreti della prossimi sviluppi di questa
di contraddizioni – e poi eventi, di- pe catastali di ogni singolo terreno ricordi e colori del mare, la Costa resta lievitazione, della cottura e della specialità apprezzata
scoteche, cene, notti magiche (per la venduto), Guido Piga, ne Il grande una inimitabile parata di bellezze. farcitura della pizza attraverso un a livello planetario.
festa ufficiale ci sarà un concerto di principe (Fondazione di Sardegna) ha Non alla portata di tutte le tasche, ve- linguaggio semplice e accurato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Amii Stewart), artisti e attrici, im- ricostruito quelle vicende primordia- ro, ma certamente non smentisce il
prenditori – ma, certamente, sì, è un li, dimostrando che le famiglie pro- paradigma di un cambio totale di pro-
sogno realizzato. Al centro di tutto prietarie seppero fare bene i loro con- spettiva su turismo, paesaggio, am-
questo, un personaggio irripetibile: il ti. Va da sé che, per ottenere l’intento biente che ne ha fatto un unicum a li-
principe Karim Aga Khan. Il 14 marzo dei fondatori, dovesse essere istituito, vello mondiale che sorpassa di molto
1962, è lui, 25enne di solidissima do- da subito, un Comitato di Architettura la vulgata dei giornali scandalistici.
tazione economica (se non è l’uomo - composto dagli architetti Luigi Viet- Non un paradiso per pochi, ma il ten-
più ricco del mondo, è certamente tra ti, Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici tativo di porre un freno al disordine
i pochissimi che possono ambire al ti- e Antonio Simon Mossa - incaricato di costruttivo che sarebbe (ed è) arriva-
tolo) e ancor maggiore forza immagi- redigere i piani di sviluppo e di assi- to, da altre parti della Sardegna come
nativa, insieme ad altri cinque soci, curare un costante controllo architet- di ovunque ci fosse turismo da imple-
riuniti da un notaio di Olbia, a siglare tonico dell’area. Lo scopo era garanti- mentare. Il sogno del principe resta:
l’atto di nascita del Consorzio Costa re la conservazione del patrimonio è la realtà che, oggi più che mai, lo de-
Smeralda. Non pensate alla Costa, co- naturale preesistente e concepire uno ve assecondare. Un monito che lui
m’è, e cos’è, ora. Immaginate un tratto stile in grado di coniugare le bellezze aveva chiaro 60 anni fa, quando posò
di terra non costruito, una baia, quella naturali con gli elementi della tradi- su quel sogno la prima, solida, grani-
di Porto Cervo, da pensare da zero. zione costruttiva locale. Per l’epoca, Scala di colori. L’ingresso ad una delle tica, pietra rosa.
Non c’è elettricità, non acqua corren- pura fantascienza. Eppure, di nuovo, suite dell’hotel Cala di Volpe © RIPRODUZIONE RISERVATA Appena sfornata. La pizza di Detroit ricorda la nostra pizza al taglio
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216 XV

Classifiche cover story


vita del cucciolo
in veste suprematista

La sempre attenta e raffinata felici generazioni di lettori cechi e cagnolina che fa capolino dal
casa editrice WOW riedita uno che, già dagli anni Trenta, fa tondo in altro. Non poteva
storico, delizioso, titolo di Karel sorridere anche quegli italiani. La esserci una unione più stramba
Capek: Dasenka è un batuffolo di copertina che viene scelta, in eppure efficace, tra il
fox terrier che ne combina di tutti linea con il libro e con la linea suprematismo russo e il
i colori, morde a destra e a eccentrica della casa editrice, rocambolesco e divertente
manca, salta, corre, si tuffa e riprende il celebre cuneo rosso di mondo della cagnolotta.
rotola. È un classico che ha fatto El Lissitzky, con il faccione della Regalatelo e regalatevelo. (S.Sa.)

L In salita — N Stabile — M In discesa — A New Entry — A Rientro — (N.E.) Nuova Edizione Classifiche fornite da GFK

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P.Borzacchiello,E.Sednaoui
N
J. K. Rowling
incredibilmente partecipe grazie Il rosmarino non capisce Rancore Tokyo revengers. Vol. 17 Suicidio occidentale Nessuno può farti... Harry Potter e la
proprio alla cura che questi librai l'inverno pietra filosofale Vol. 1
e Renata Barberis dedicano EINAUDI - 16,50€ EINAUDI - 18,50€ EDIZIONI BD - 6,50€ MONDADORI - 19,00€ MONDADORI - 16,90€ SALANI - 10,00€
all’organizzazione e ai temi da
affrontare. Ci suggeriscono libri
dove possiamo trovare risposte o
suggestioni come Racconti del 7 M
Koyoharu Gotouge
N
Ilaria Tuti
L
Holly Jackson
M
Alessandro Orsini
N
Aurora Baruto
N
AA.VV.
pianeta Terra (Einaudi, € 21) Demon slayer. Kimetsu no Come vento cucito Come uccidono le Ucraina. Critica della Se ci credi puoi Mega enigmistica Disney
antologia polifonica di voci yaiba. Limited edition. Vol. 20 alla terra brave ragazze politica internazionale
autorevoli per acquisire la consa- STAR COMICS - 8,90€ LONGANESI - 20,00€ RIZZOLI - 17,00€ PAPERFIRST - 16,00€ MONDADORI ELECTA - 16,90€ DISNEY LIBRI - 7,90€
pevolezza di uno dei beni più
preziosi che possediamo. Alex
Zanotelli, nel suo Lettere alla
tribù bianca (Feltrinelli, € 12) 8 A
Satoshi Yagisawa
L
Marcello Simoni
M
Lucinda Riley
A
Alessandro Benetton
N
Maccio Capatonda
A
AA.VV.
analizzando quell’egoismo cieco I miei giorni alla libreria Il castello dei falchi neri Delitti a Fleat House La traiettoria Libro 2. Racconti da mare Colora i fantastici
che genera il rifiuto dell’altro Morisaki dinosauri
auspica la nascita di una umanità FELTRINELLI - 16,00€ NEWTON COMPTON ED. - 9,90€ GIUNTI EDITORE - 19,80€ MONDADORI - 22,00€ MONDADORI ELECTA - 18,90€ GRILLO PARLANTE - 6,90€
plurale. Gridalo (Bompiani, € 15)
di Roberto Saviano, grazie anche
all’edizione tascabile appena
pubblicata, continua a conqui- 9 A
Veronica Raimo
M
Erin Doom
L
Valérie Perrin
M
Gemma Calabresi Milite
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M. Diane Vogt
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Me contro Te
stare giovani lettori affascinati Niente di vero Nel modo in cui Cambiare l’acqua ai fiori La crepa e la luce Crimini e misteri da... Gioca con Luì e Sofì
dai mirabili ritratti di uomini e cade la neve
donne dalle vite esemplari che EINAUDI - 18,00€ MAGAZZINI SALANI - 16,90€ E/O - 18,00€ MONDADORI - 17,50€ NEWTON COMPTON ED.- 5,90€ MONDADORI ELECTA - 16,90€
hanno seguito i loro sogni con
ostinazione ed entusiasmo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 A
Ken Wakui
N
Andrea Camilleri
M
Elena Armas
L
Raffaele Morelli
L
R.T. Kiyosaki, S.L. Lechter
A
AA.VV.
Tokyo revengers. Vol. 17 La coscienza Facciamo finta che mi ami Quella maledetta paura Padre ricco padre povero Colora gli incredibili
Libreria Ubik
di Montalbano di non essere all’altezza dinosauri
Savona, Corso Italia, 116r EDIZIONI BD - 6,50€ SELLERIO - 14,00€ NEWTON COMPTON ED. - 9,90€ MONDADORI - 17,50€ GRIBAUDI - 12,50€ GRILLO PARLANTE - 6,90€
Tel. 0198386659
XVI Il Sole 24 Ore Domenica 7 Agosto 2022– N.216

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