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'Superbia. Nelle Profondità Dell'hybris': Agostino Arrivabene Al Museo Civico Di Crema e Del Cremasc
'Superbia. Nelle Profondità Dell'hybris': Agostino Arrivabene Al Museo Civico Di Crema e Del Cremasc
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‘Superbia. Nelle
profondità 03
MARZO 2022
dell’hybris’:
Agostino
Arrivabene al
Museo Civico di
Crema e del
Cremasco
OPENING
di redazione
Il Museo Civico di Crema e del Cremasco inaugura la stagione espositiva 2022
con una mostra che presenta trenta opere nuove di Agostino Arrivabene. Fino
al 3 aprile
Agostino Arrivabene, Il mio nous manifesto, 2021, olio su tavola incamottata, cm 50,5 x 39,5. Collezione privata
Il 5 marzo, alle 18, nelle Sale Agello del Museo Civico di Crema e del
Cremasco
Cremasco inaugura la personale di Agostino Arrivabene (Rivolta D’Adda, 1967)
“Superbia. Nelle profondità dell’hybris”, a cura di Silvia Scaravaggi, che – ha anticipato
il museo – presenta «una selezione di trenta opere tra dipinti, disegni, studi preparatori e
vanitas» dalla produzione più recente dell’artista. La mostra è prodotta dal Museo di
Crema in collaborazione con il main sponsor Azimut Capital Management.
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Il percorso espositivo
La mostra nell’anticipazione del museo: «Il nucleo principale dell’esposizione è formato
dal trittico Le due morti, realizzato tra il 2020 e il 2022, composto dall’omonimo dipinto e
da due quadri inediti Usura e L’inaudibile II, e dalla tavola Purgatorio, Canto XI (I Superbi),
creata per il ciclo pittorico dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri, fino a oggi
inedita e qui esposta per la prima volta insieme agli studi preparatori.
La mostra è fondata sull’equilibrio della triade tematica – superbia, usura, vanità – dentro
le cui positive e negative locuzioni l’artista intende indagare una tensione al
riconoscimento, alla confessione, alla riscossa e alla rinascita, anche in chiave cristiana
ed escatologica. La riflessione sulla superbia, intesa nei multiformi aspetti della hybris sia
in ambito artistico che culturale, dall’antica Grecia ai giorni nostri, ha assunto un ruolo
determinante nella poetica di Arrivabene dell’ultimo biennio.
Agostino Arrivabene, Le due morti, dall’omonimo trittico, 2020, encausto su lino, 150 x 200 cm.
Collezione privata
Una selezione di quattro opere conduce nei meandri di questa cogitazione: Verbo –
immagine guida dell’esposizione –, Il mio nous manifesto, La crisalide II e Contra
mundum; dipinti del 2021 in cui l’argomento della superbia è connesso alla meditazione
sulla vanità, sul narcisismo, sul peso delle proprie scelte, sulla usura intesa nel suo più
arcaico significato, sugli usi della società contemporanea e sui modi di affrontare il
presente, con uno sguardo agli esempi della tradizione che attraversano la storia della
mitologia, della religione, dell’arte e della letteratura.
Agostino Arrivabene, Studio per Usura, 2021, olio su tavola incamottata, 57,5 x 44,5 cm.
Collezione privata
Thanatos e Hypnos, questa volta risolta nella potente opera I figli di Nyx del 1993,
rappresentata anche da un ciclo di tre disegni. Il rapporto, appunto, con la morte, il
dialogo tra divino e umano, la connessione tra l’artista e i grandi Maestri assurti a punto mostre ed eventi
di riferimento – da Leonardo da Vinci a Michelangelo Buonarroti, attraversando il
simbolismo di Gustave Moreau fino alla pittura di Pietro Annigoni e di Odd Nerdrum
–, fluttuano nell’opera di Agostino Arrivabene, interprete di nuovi significati e nuove cerca per città
forme, capace di spingere oltre la visione sull’abisso, grazie a un serio lavoro di
approfondimento culturale e a una capacità tecnica di straordinaria qualità». cerca per sede
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Agostino Arrivabene, , L’inaudibile (studio per L’inaudibile II), 2020, encausto su tavola, 50 x 38 cm. 26 27 28 29 30
Collezione privata
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Agostino Arrivabene, Contra mundum, 2021, olio su tavola, 50 x 40 cm. Collezione privata
Agostino Arrivabene, Purgatorio, Canto XI (I Superbi), dal ciclo illustrativo della Divina Commedia di Dante
Alighieri, 2021, tempera grassa e olio su tavola incamottata, 52 x 38,2 cm. Collezione privata
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