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Domenica BREVIARIO

#piÙ forte

di Gianfranco Ravasi

» Il tenero è più forte del duro.


L’acqua è più forte della roccia.
classici grandi ritrovamenti natura L’amore è più forte della violenza.
rivisitati mostre inaspettati e cultura I detti proverbiali hanno
c’è una nuova james lee byars sulle tracce ascoltare sempre in agguato due rischi: o
odissea alla bicocca, inglesi la colonna affermare l’ovvio, imbellettandolo
con un omero percorso verso di mr fabrizio sonora così da renderlo attraente, oppure
diverso la perfezione de andré del pianeta proporre una mezza verità per cui
anche il contrario può avere una
Gabriele Pedullà Angela Vettese Enzo Gentile Nicola Gardini sua fondatezza. È un po’ l’azzardo
07/01 pag. V pag. X pag. XII pag. XVI che corriamo anche noi citando
ogni domenica una battuta
2024 essenziale, come quella che
abbiamo sopra proposto, la quale
però rivela un volto positivo e
sempre necessario, anche se

la struggente bellezza
scontato. La frase riflette lo stile di
uno scrittore del passato che gode
però di una sua costante
popolarità. Si tratta dell’autore

dei nostri viaggi perduti tedesco del romanzo Siddharta,


Hermann Hesse (1877-1962), frutto
di un suo viaggio-pellegrinaggio in
India alla ricerca della figura di
Buddha e del suo messaggio.
Voci per un autore. Dal Dizionario dedicato allo scrittore, un testo in veste di curatore di mostra (l’unica Attraverso una trilogia di simboli
da lui mai realizzata) sul tema del viaggio. Che è il filo rosso che percorre il nostro primo numero del 2024 egli esalta l’autentica fortezza che
non si identifica con la forza bruta.
Proprio per questo, assieme
alla prudenza, alla giustizia e alla
temperanza, essa è una delle
cosiddette «virtù cardinali» che
sono i pilastri (i «cardini», appunto)
di Alberto Arbasino della morale. Purtroppo nella
nostra lingua la fortezza è anche il
termine che indica un fortino

L
Francesco Jodice
a pratica e la nozione militare o una cittadella fortificata,
stessa del Viaggio si so- con un rimando spontaneo al
no rovinosamente alte- mondo marziale e bellico. L’essere
rate e trasformate nel teneri come una carezza, quieti
corso di un paio di de- come l’acqua di un ruscello, essere
cenni. E non è tanto in pronti all’amore e al perdono può
questione la sensiblerie individuale, sembrare un atteggiamento debole
o la mamma generazionale, o una e un segno di impotenza. In realtà,
qualche mutazione dei nostri carat- la distruzione nasce proprio dal
teri, dell’approccio, del gusto. Si vie- contrario: l’aggressività, la
ne colpiti, aggrediti, dalla realtà “fat- violenza, l’odio. La bontà è, invece,
tuale” medesima… Basta ritornare in principio di pace; il bene riesce a
Egitto, vent’anni dopo. Era vuoto; le perforare, sia pure lentamente e
piramidi erano piuttosto remote nel con fatica, la corazza del male,
deserto, con la loro sfinge solitaria al come la goccia che cava la pietra; la
fianco; gli aerei per Luxor e Assuan mitezza, virtù «impolitica» come
erano piccoli bielica russi, che saltel- scriveva Norberto Bobbio, è però
lavano atterrando, e dove si era spes- capace di sciogliere il gelo della
so gli unici passeggeri. I due grandi vendetta.
vecchi alberghi inglesi, il Cataract e il © RIPRODUZIONE RISERVATA

Winter Palace, erano deserti; deca-


duti ma ancora dignitosi, non fra-
nanti, né con gli atri ricolmi dei baga-
gli dei tours. […] Anche, al Cairo, sem-
bra di ricordare alberi e caffè nel Mephisto
quartiere europeo simile alla Napoli
ottocentesca fra il Municipio e la Sta- waltz
zione, oggi ecatombe di edifici de-
gradati, marciapiedi disselciati, so- C’ERAVAMO
praelevate vorticose, voragini di pol-
vere tra insegne e persiane pendule, TANTO AMATI
scavi per metropolitane eterne, ter-
minali d’autobus, brulichio di sovra-
popolazione che incombe con densi-
tà pullulante e foltissima sopra ogni
metro quadro. […] E basta fare un
balzo indietro, a Flaubert. Nel 1849, Per un anno e forse
per visitare le Piramidi, si parte dal più… come cantava
Cairo un venerdì mattina, a cavallo. Armando Gill, nel 1918.
Si attraversa il Nilo in barca, presso Sembra ieri: la pausa
l’isola dei giardini del Pascià. […] Ed natalizia per un diavolo a
ecco, di colpo, il deserto; e finalmente tempo pieno è piuttosto
le Piramidi, la Sfinge che «si ingran- sorprendente e contraddittoria,
diva, si ingrandiva, e usciva dalla ter- West. Francesco Jodice racconta tre lunghi viaggi effettuati tra il 2014 e il 2022 negli Stati dove ha avuto luogo la corsa all’oro, Napoli, Mann, fino a domani come venerare il vitello d’oro di
ra come un cane che si alza» […] biblica memoria. Non sembra
Ecco i nostri viaggi perduti. […] invece ieri, già sepolto nella
“L’aura” è svanita, il contesto è deva- così a un’età più riposata e meno im- metamorfosi, improvvisamente si tarci a conservare un’illusione di so- folle, sospese e raggianti d’una grazia notte dei tempi – ma è solo di
stazione, e sovrapopolazione; e paziente le meticolose visite agli “alti sono alterati, rovinati, sfigurati, sono pravvivenza per i luoghi già illuminati attonita, “metafisica”, rigore e nettez- un mese esatto fa, il 7 dicembre
un’edilizia generica, pressoché iden- luoghi” dell’antichità e dell’esotismo: diventati inaccessibili o invisibili – dalla Cultura. Un itinerario di Viaggi za di lineamenti, non lordati da arredi scorso – il grido a piena gola
tica e nata cadente ovunque, soffoca si preferiva «farli più tardi e con cal- mentre proprio le metropoli contem- Perduti potrebbe incominciare natu- e detriti urbani. […] Alinari ci consegna lanciato dal loggione della
e nanifica i siti più monumentali e più ma» (e con più soldi, e le comodità che poranee più scatenate sono rimaste ralmente da un’Italia ancora bellissi- immagini frontali e nitidissime, carto- Scala, «Viva l’Italia
illustri, ormai sommersi dalle co- questi permettono). […] (per lo più) identiche. […] ma, com’era fino a poco fa, e ancora line perfettamente disabitate, di mo- antifascista», campeggiante
struzioni “in economia” e avvolti dal I risultati sono stati, tutto som- Fermando il Tempo, preceden- stupendamente “vuota”: il fascino fer- numenti maggiori e minori per lo più sulle pagine dei giornali, forse
traffico. E non più modi locali e mate- mato, perdenti: giacché i siti monu- do le deturpazioni e gli sfregi, la Foto- mo di quelle vie magari abbastanza isolati dal loro contesto, che presto si per salvare il povero Don Carlo.
riali specifici per costruire, decorare, mentali e storici, che avevano resisti- grafia, anche la meno deliberata e immutate, in città che conosciamo an- sovraffollerà di fili, pali, insegne, an- Casus belli per due
alloggiare, abbigliarsi, acconciarsi, to per decine di secoli senza troppe “cancelliera” e ratificatrice, può aiu- che bene, però sgombre di vetture e di tenne, colonnine, cabine, chioschi, ca- ragioni. Primo, l’aver eseguito
muoversi, far musica, ridere: al ter- tenelle, macchine, manifesti, transen- l’inno di Mameli di cui non
mine d’ogni lungo spostamento, in- ne, tralicci […] E la Milano ancora ma- c’era obbligo, in assenza del
vece, ecco stanze d’albergo e cibi e gnifica città d’acque e giardini e navigli presidente della Repubblica; e
profumi e bibite e abiti e accendini e il libro romantici oltre le facciate neoclassi- neppure richiesto per la
colonne sonore ostinatamente amal- che… E la Roma delle ville rinascimen- seconda carica dello Stato
gamati, omologati, omogenei. tali e ottocentesche dai vasti parchi (presente e che peraltro
Ed ecco la fotografia, allora. di Andrea Cortellessa loro). Ma proprio la fotografia, che Il saggio con le immagini a corredo, maestosi e meravigliosi, del Foro er- saggiamente ha fatto finta di
Come testimonianza struggente di duplicandolo ha appannato il mondo, insieme ad altri inediti e rari, è boso e ondulato e con buoi tra quartie- non sentire). Secondo per
fisionomie scomparse, di aspetti e nei suoi primi decenni di gloria ha contenuto in forma integrale ri fitti di accumuli storici sovrapposti l’intervento della Digos,
caratteri spariti – di luoghi e di perso- Non c’è nessuno “scrittore di viaggio” fatto in tempo a registrare il volto nell’ampia sezione documentaria del fra il Teatro di Marcello e il Foro di Au- chiamata in causa da chissà chi.
ne, di formazioni e vicende e tipolo- che abbia contribuito quanto inconcusso di quei luoghi oggi volume, Arbasino A-Z (pagg. 328 ill. gusto e sopravvissuti solo nelle foto- Mai, di sua iniziativa, avrebbe
gie originali, indipendenti […] da Arbasino a codificare, per noi, la “perduti” (come fecero i paesaggi col. in cof., € 35), a cura di scrive, grafie-documento degli Album Ro- commesso un simile errore.
ogni modello diffuso e imposto dai memoria culturale d’Occidente. Il suo dipinti a Dresda da Bernardo Bellotto, ottavo della collana Electa di mani di Silvio Negro […] Coup de théâtre senza
mass media “generali”… […] saggio per la mostra «I Viaggi per restituire il suo volto alla città “dizionari personali” sulla vita e E allora, anche una Fotografia precedenti, in occasione di
Ora, una memoria di colpe ge- Perduti» (unica da lui curata, con rasa al suolo dai bombardamenti del l’opera di una serie di protagonisti dorata di attenzione e orgoglio, oltre ben altri boati, critiche o eccessi
nerazionali. Tra la fine degli anni 50 e Daniela Palazzoli, alla Mole di Torino ’45). La fotografia delle origini eccentrici della cultura italiana e che per l’Arte, anche per la testimo- dai piani alti, compresi i
gli inizi dei 60, il sentimento del nuovo nell’85) espone un cortocircuito oggi funziona dunque per noi, oggi, come internazionale. Le 80 “voci” su nianza: come i diari e le lettere dei ravanelli alla Callas. Che pena
e del mutevole era così intenso, che i di repertorio: il vero viaggio è reso la memoria del globetrotter Arbasino: Arbasino sono affidate a scrittori e grandi narratori e dei migliori poeti. anche l’imbarazzo e
vantaggi economici del nostro piccolo impossibile dai turisti che che, in tanti posti incontournables, è critici di diverse generazioni: da Una (rara) “bella fotografia di luoghi l’irrequietezza di Liliana Segre,
boom furono interamente spesi nella “sovrapopolano” i luoghi, la cui arrivato da ultimo possibile Walter Siti a Silvia De Laude, da bellissimi”: seduttrice amata e com- schiacciata nel panino tra La
ricognizione delle avanguardie della immagine autentica è oscurata da testimone. Consegnandoci il lascito Raffaele Manica a Luca Scarlini, da plice indispensabile dei nostri va- Russa e Salvini dietro.
cultura, tra le capitali europee e la Cali- quelle senza qualità che essi più ammaliante. E il rimpianto più Jacopo Pellegrini a Chiara Portesine. gheggiati Viaggi Perduti. —Continua a pagina III
fornia e New York. […] Si rinviavano producono (ma a protestare è uno di pungente. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
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II Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Economia e società Domenica


DIRETTORE RESPONSABILE
Fabio Tamburini
REDAZIONE
COMMENTI-DOMENICA
Francesca Barbiero,
Stefano Biolchini
Cristina Battocletti
RESPONSABILE DOMENICA
(caposervizio)
Stefano Salis
(vicecaporedattore) Maria Luisa Colledani
(caposervizio) UFFICIO GRAFICO
Eliana Di Caro Madda Paternoster
(vicecaposervizio) ART DIRECTOR
Lara Ricci Francesco Narracci
(vicecaposervizio) (caporedattore)

U algoritmi radiografia
n altro libro sulla B Side. Henry Taylor, «The dress, ain’t me», 2011, New York, Whitney Museum of American Art, fino al 28 gennaio
rivoluzione indu-
striale inglese? Da
decenni gli storici dominanti delle
economici
scandagliano le
ne
e nostalgia istituzioni
cause più remote. C’è chi le attri-
buisce a fattori culturali legati al del vecchio e dei loro
protestantesimo e alla diffusione
capillare del sapere scientifico e capitalismo rapporti
tecnologico, mentre i più insisto-
no su fattori ecologici, demografi- Yanis Varoufakis Guido Melis
ci e strettamente economici (una
fra le tesi oggi più accreditate vede
nella precoce meccanizzazione
una risposta ai costi del lavoro di Andrea Goldstein di Sabino Cassese
elevati e ai costi delle risorse ener-
getiche bassi tipici del contesto
britannico).
Questi dibattiti tendono a
svolgersi all’interno delle aule uni-
versitarie e in riviste specializzate.
Q uando un autore è pre-
sentato come «uno de-
gli studiosi più acuti e
lungimiranti della no-
L e istituzioni pubbliche
(Parlamento, leggi, mi-
nisteri, personale, pro-
cedure) costituiscono
Il movimento antirazzista Black Li- stra epoca», la curiosità per la sua un mondo vasto, complesso e sco-
ves Matter li ha proiettati nell’arena ultima fatica letteraria è grande. nosciuto. Un modo per entrarvi è
pubblica, sollevando interrogativi Una volta completate le 360 pagine ora offerto da questo libro, in cui
prima trascurati. di Yanis Varoufakis, sorge il dubbio sono raccolti centinaia di brani. Vi
Nel giugno 2020 a Bristol fu che l’ex ministro delle Finanze gre- parlano protagonisti ed osservato-
abbattuta la statua di un benefat- co attragga grazie al profilo di ico- ri esterni, selezionati con maestria
tore locale arricchitosi con il com- noclasta hidalgo anti-sistema più dallo storico che, in Italia, ha più a
mercio degli schiavi africani agli che per la profondità intellettuale. lungo frequentato la letteratura e
inizi del Settecento. Sollecitate da Nessuno contesta che il pro- gli archivi delle istituzioni. Sono
questo e altri episodi, le storiche tagonista nel 2015 di uno degli testimonianze, giudizi, proposte,
Maxine Berg e Pat Hudson, che al- episodi più drammatici della sto- tratti da epistolari, diari, discorsi
la rivoluzione industriale inglese ria economica recente meriti la parlamentari, interviste, circolari,
avevano già dedicato decenni di sua fama. Ma sostenere che il capi- verbali dei consigli dei ministri, ar-
studio, hanno deciso di verificare talismo tradizionale non esiste ticoli di giornali, alcuni pubblicati,
la portata che su di essa ebbe la più, esautorato da una nuova for- altri finora sconosciuti, opera degli
ma di feudalismo tecnologico, è “attori” della storia unitaria italia-
un po’ banale, soprattutto quando na, dal 1861 ad oggi, quali France-
si spiega così il forte mancano del tutto le cifre. Varou- sco De Santis, Giovanni Giolitti,
consumo nella fakis rimpiange i padroni tradi- Matilde Serao, Pirandello, Bene-
madrepatria zionali che opprimevano i lavora- duce, Jemolo, Einaudi, De Gasperi,
del prodotto e tori per estrarne extra-profitti e Nenni, Carlo Dossi, Emilio de Mar-
di alimenti associati che ora sono diventati essi stessi chi, Guido Calogero, Calamandrei,
quali tè e caffè vassalli delle aziende Big Tech. Ruini, Carli, Tullio De Mauro e tanti
Grazie agli algoritmi controllano altri. I brani sono inquadrati per
le piattaforme digitali che hanno gruppi tematici, con sintetiche ma
schiavitù atlantica. Lo hanno fatto sostituito i mercati come luogo di complete introduzioni di Melis e
non a partire da scavi archivistici scambio e per accedere alle quali preceduti uno per uno da brevi ma
inediti bensì incrociando in modo bisogna rinunciare a tutto – la pe- efficaci illustrazioni.
intelligente e originale filoni di ri- na per chi si ribella è degna di Il libro presenta quindi una
cerca che fino a ora erano rimasti © Henry Taylor. Courtesy the artist and Hauser & Wirth. Photograph by Serge Hasenböhler Squid Game: l’esclusione dall’App molteplicità di punti di vista, dal-
tra loro separati. Store di Apple o da Google. l’interno e dall’esterno, e costitui-
Ne è nato un libro agile, ricco Niente mano invisibile del sce una completa radiografia dello
di spunti, dati e ipotesi, oltre che
volutamente provocatorio. Parti-
colarmente convincenti risultano una rivoluzione mercato à la Smith o schumpete-
riani Animal Spirits, soltanto un
oligopolio di parassiti che, al riparo
Stato: rappresenta una miniera
per lo storico, ma anche per il let-
tore curioso di sapere quello che

di zucchero e schiavi
la denuncia delle ragioni per cui di ogni pressione concorrenziale, succede nelle stanze del potere
in Gran Bretagna (a differenza de- estraggono rendite dal nostro (Guido Melis è il curatore, insieme
gli Stati Uniti) il tema della schia- comportamento digitale. Più inte- con Alessandro Natalini, di un vo-
vitù è stato espunto dalle indagini ressanti le riflessioni personali e in lume quasi contemporaneo, inti-
sulla rivoluzione industriale e particolare i richiami alla figura tolato proprio Governare dietro le
l’invito a situare questo comples- Questioni di metodo. Le studiose Berg e Hudson mostrano che la Gran Bretagna paterna: una volta liberato divenne quinte. Storia e pratica dei gabinetti
so fenomeno in un’ottica non na- impose la propria supremazia sui traffici atlantici grazie alla crescita delle assistente personale del proprieta- ministeriali in Italia 1861-2023,
zionale, e nemmeno imperiale, rio del principale gruppo metallur- edito dal Mulino).
ma addirittura mondiale – un piantagioni nelle colonie. Un saggio originale che cambia le nostre prospettive gico nazionale. Un modello di quel Dugnque, questo florilegio
orientamento che si impone so- capitalismo oligarchico che, pro- costituisce una lettura d’obbligo
stituendo il cotone con lo zucche- tetto da politiche commerciali na- per chi vuol sapere come funziona
ro come protagonista. zionaliste, che destinava sì 80% dei in realtà lo Stato, quali sono i rap-
Le ricostruzioni più comuni ricavi a salari e stipendi, ma che porti tra ministro e parlamento,
della rivoluzione industriale ruo- fallì nel suo presunto obiettivo na- come agiscono i presidenti della
tano intorno alle invenzioni messe di Francesca Trivellato zionalista, consentì alla Grecia di Repubblica, quale influenza hanno
a punto nel settore tessile: la spo- convergere con il resto dell’Europa i gabinetti ministeriali, quale è il
letta volante (brevettata nel 1733), in termini di ricchezza. L’analisi di linguaggio della burocrazia, come
la giannetta e il filatoio idraulico vorazione della canna da zucchero Concentrandosi sullo zuc- Berg e Hudson non sosten- Varoufakis, idealista fino a suona- si fanno e disfano le leggi.
(ideati nel 1765) e altre ancora. andava condotta in loco. Puntando chero occorre invece collocare gono che la schiavitù atlantica fu re ingenua nel proporre un siste- Da questa analisi emerge la
Ma in quegli stessi decenni la i riflettori sul cotone, finora gli l’analisi delle trasformazioni eco- la causa unica e scatenante della ma economico fatto di micro-pa- straordinaria continuità della sto-
Gran Bretagna impose la propria storici hanno localizzato gli albori nomiche in una prospettiva glo- rivoluzione industriale. Semmai gamenti e proprietà cooperativa, è ria istituzionale italiana, perché
supremazia sui traffici atlantici. della rivoluzione industriale nel bale. La rincorsa al profitto era criticano i metodi quantitativi su terreno più solido quando si quasi tutti i fenomeni segnalati so-
Degli oltre 12 milioni di donne e Lancashire, dove la meccanizza- tutt’altro che estranea alle pianta- della macroeconomia che hanno concentra sulle politiche moneta- no antichi e nello stesso tempo
uomini (tra cui molti non ancora zione del tessile prese piede. gioni schiaviste. Gli alti costi della contribuito a sottovalutarne l’en- rie espansive. Hanno alimentato contemporanei. Francesco De
adulti) che gli europei trasportaro- prima raffinazione dello zucchero tità e le ramificazioni, preferendo l’inflazione, innanzitutto del prez- Santis, assumendo il ministero
no forzatamente dall’Africa alle stimolarono l’adozione di apposi- a questi le statistiche descrittive e zo degli asset finanziari e, combi- dell’Istruzione, nel 1861, diceva in
Americhe tra 1500 e 1865 (anno in ti macchinari, nei quali si fusero l’argomentazione logica. Al rigore nate all’austerità fiscale, lasciato in Parlamento: «Dichiaro che l’am-
cui gli Stati Uniti abolirono la roma saperi europei, africani e indigeni. analitico, tuttavia, affiancano ipo- eredità una gilded stagnation che ministrazione della pubblica istru-
schiavitù), la metà fu imbarcata A sua volta, l’incremento della tesi talora azzardate, come quella ha premiato i soliti ignoti (nel sen- zione non è una macchina che
nel corso del Settecento – il secolo produttività delle piantagioni secondo cui il predominio della fi- so di essere protetti dall’anonima- cammini…; vi ha un sovraccarico e
dell’illuminismo e della rivoluzio- Un convegno spiega il rapido aumento del con- nanza sull’assetto economico to dell’ottimizzazione fiscale) a complicazioni di ruote». Giuffrida,
ne industriale. Si trattò di una sulla cancel culture sumo di zucchero in Gran Breta- odierno della Gran Bretagna an- scapito dei deplorables. Varoufakis nel 1921, scriveva che «il funziona-
semplice coincidenza? La risposta gna e delle merci a questo asso- drebbe fatto risalire alla tratta de- verrà ricordato, meritatamente, mento dell’amministrazione è
di Berg e Hudson è un secco no. ciate: tè e caffè, ma anche raffina- gli schiavi africani di tre secoli fa. per essersi opposto a risolvere i lento, incerto, pigro, qualche volta
Per le autrici, infatti, la cre- te porcellane in cui servire le be- Se non è possibile sotto- problemi delle banche troppo è lento fino ad essere esasperan-
scita esponenziale delle pianta- Il 9 gennaio a Roma, alle 17.30, si vande, nonché una varietà di scrivere tutte le tesi di Slavery, esposte verso la Grecia con ulterio- te». Mussolini, nel 1923, scrivendo
gioni di canna da zucchero nelle terrà alla Fondazione Ernesta accessori di lusso – tutti generi e Capitalism and the Industrial Re- re debito. Anche se non ebbe suc- al ministro delle Finanze, si chie-
colonie britanniche dei Caraibi Besso (Largo di Torre Argentina, manufatti caricati in regime di volution, va riconosciuto a que- cesso, la storia gli ha dato ragione. deva se il Ragioniere generale dello
(Barbados e Giamaica in primis) 11) un incontro dedicato alla monopolio sulle navi della Com- sto volume il merito di dimostra- Ma tra Yanis ed Esiodo, il filosofo Stato fosse un «dittatore misterio-
ebbe effetti moltiplicatori su tutti «Cancel culture: discussione su pagnia delle Indie Orientali pro- re come, al di là delle polemiche, tanto amato dal padre, qualche so», al di sopra del ministro delle
i settori dell’economia nella ma- un fenomeno del nostro tempo». venienti dall’Asia. Inoltre la poli- la cosiddetta cancel culture è in differenza esiste! E comunque me- Finanze e del Capo del governo, se
drepatria. Alcuni di questi effetti Intervengono Marina Caffiero, tica mercantilistica della Corona grado di innescare un revisioni- rita la nostra ammirazione per la fosse anzi lui stesso il Capo del go-
sono misurabili (così il movi- Veronica Granata, Alessia Lirosi, rese le colonie americane dei mer- smo serio e salutare in campo capacità di farsi pagare profuma- verno. Insomma, nella lettura del
mento di merci e i dazi su di esse Marxiano Melotti, Francesco cati protetti per i tessuti di cotone storiografico. tamente per consigliare le stesse nostro passato noi possiamo ri-
prelevati); in altri ambiti, quali la Saverio Trincia. Introduce e di produzione indiana e inglese. © RIPRODUZIONE RISERVATA istituzioni finanziarie che fustiga. scoprire il nostro presente.
tecnologia o la mediazione finan- modera Alberto Melloni. Insomma, il progresso tecnologi- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

ziaria, l’impatto fu indiretto e dà Sarà anche presentato il master co ravvisabile nelle aree dell’In-
Maxine Berg e Pat Hudson
adito a interpretazioni solo in online sull’argomento, diretto da ghilterra nord-occidentale fu in-
Slavery, Capitalism and Yanis Varoufakis Guido Melis
parte documentabili. Lirosi all’università Niccolò timamente connesso a sistemi di
iz

Mentre il cotone grezzo pote- Cusano: www.unicusano.it/ produzione, commercio e consu- the Industrial Revolution Tecnofeudalismo Dentro le istituzioni. Idee,
Polity Press, pagg. IX+288, Traduzione di Salvatore Serù giudizi, critiche, proposte
.b

va essere trasportato da un conti- master/cancel-culture-storia- mo che si dipanavano tra Europa,


nente all’altro, la prima fase di la- politica-cultura. Asia, Africa e le Americhe. £ 25 La nave di Teseo, pagg. 368, € 24 il Mulino, pagg. 240, € 24
st
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ov
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 III

Terza pagina arezzo


a tu per tu con uno
dei capolavori di piero

Dal 27 gennaio al 12 marzo, nella di manutenzione della Leggenda piccoli gruppi di visitatori.
Cappella Bacci della Basilica di della Vera Croce L’intervento di manutenzione e
San Francesco ad Arezzo, si di Piero della Francesca, che, in revisione conservativa
potrà avere uno speciale a tu per occasione dei lavori di (effettuato in precedenza nel
tu con uno dei capolavori della manutenzione e revisione 2016) prevede la rimozione delle
pittura del Rinascimento. conservativa del celeberrimo consistenti quantità di polveri e
«All’altezza di Piero» sono visite ciclo di dipinti murali, renderanno particellato atmosferico
straordinarie al cantiere accessibile il ponteggio per depositati sulle superfici dipinte.

I «l’aurora
n tempi in cui ci si compiace Prendere coscienza. «This Is Colonialism», Dortmund, LWL Museum Zeche Zollern
a tutta pagina della romani-
tà imperiale (vedi Aldo Caz-
zullo, ma non solo lui, e il boreale»
suo Quando eravamo i pa-
droni del mondo), può essere trascolora
utile riandare con il pensiero al ro-
manzo coloniale italiano, che delle ve- dal passato
stigia romane in Africa del Nord faceva
un costante motivo di sopraffazione. al futuro
Gli studi su questo specifico genere
letterario sono ormai numerosi, ma Theodor Däubler
nessuno aveva affrontato l’argomento
con tanta sistematicità come France-
sco Casales nel recente Raccontare l’Ol-
tremare. Storia del romanzo coloniale di Armando Torno
italiano (1913-1943).
Il lavoro risente di una imposta-
zione specialistica, anzi accademica,
destinata a selezionare severamente
l’uditorio. Però è ricchissimo di infor-
mazioni, poggiando oltretutto su alcu-
L adislao Mittner nella
sua Storia della lettera-
tura tedesca (Einaudi)
offre un ritratto del
ne statistiche che vale la pena di richia- «vitalissimo e gaudente bohé-
mare. I testi ritenuti pertinenti sono mien» Theodor Däubler (1876-
170, a cura di 90 autori (un terzo don- 1934). «Novello Zarathustra –
ne); appaiono in prevalenza alla fine scrive – nonché giovialissimo
degli anni 20 e nel triennio 1935-1937; Giove, grande mangiatore e bevi-
e sono messi in commercio da una set- tore, ebbe un successo oggi in-
tantina di editori solitamente nordisti credibile nella buona società te-
(62%). Quanto agli autori, spiccano desca, ed anche in quella fiorenti-
senz’altro giornalisti come Orio Verga- na e parigina, sia perché, abituato
ni, Arnaldo Cipolla, Mario Appelius (il a dormire sotto i ponti, si presen-
“Kipling italiano”); qualche esplorato- tava sempre sporchissimo, sia
re, alcuni romanzieri-soldato; narrato- perché trascinava tutti con la sua
ri professionisti come Luciano Zuccoli, inesauribile foga declamatoria».
Annie Vivanti o Mura. Nato nella Trieste au-
La cronologia del fenomeno ten- stroungarica da padre svevo e
de a unificare Italia liberale e Italia fa- madre della Slesia, Däubler è au-
courtesy of the LWL Museum Zeche Zollern, Dortmund, Germany
scista; non già per indifferentismo, ma tore della ciclopica opera Das
perché è qui – tra Giolitti e Mussolini – Nordlicht, L’aurora boreale, di ol-

così il ROMANZO italiano


che il nostro autore reperisce i tratti tre trentamila versi; più del dop-
ideologico-formali relativi al genere in pio della Divina Commedia. Di es-
senso stretto. Poi a promuoverne le sa Mittner verga un giudizio:
sorti non è solo il ministero delle Colo- «Vero pantheon di tutte le più di-
nie, che nel 1926 istituisce un premio di
10mila lire per il miglior romanzo a te-
ma; ma una trafila di riviste come «Eso-
tica», «Oltremare», «L’azione colonia-
le». Persino il celebrato Premio Bagutta
se ne andò in COLONIA scordanti figurazioni del cosmo,
si sforza di stringere tutto il pas-
sato e intanto anticipa genial-
mente l’avvenire». Considerata il
capolavoro dell’espressionismo
stabilisce nel 1928 una sezione Bagutta Critica & storia. Il denso saggio di Francesco Casales individua le due evidenze del genere: il mito tedesco, L’aurora boreale è ora
Tripoli; mentre lo scrittore-giornalista del Ritorno, che celebra i fasti di Roma imperiale, e il leggendario smarrimento delle «stirpi bianche» in Africa tradotta in italiano (con tedesco
Guelfo Civinini concepisce nel medesi- a fronte) a cura di Luigi Garofalo
mo 1928 una Fondazione da cui dipen- per la collana “Firmamenti” di
de un premio per la migliore opera co- Marsilio, che lo stesso Garofalo
loniale, gratificata in questo caso di ben dirige con Maurizio Bettini e
100mila lire (la Fondazione sarà sop- Massimo Cacciari. Di essa è uscita
pressa solo nel 1953). Una specie di pac- nel 2022 l’Autopresentazione
chia per chi, come Appelius, magnifica- di Bruno Pischedda (prosa che Däubler aveva pre-
va «la più grande razza dell’occidente, messo alla seconda edizione) e
che per prima aveva incominciato la alla fine dello scorso anno è ap-
battaglia nel nome di Roma e della Cro- Mussolini; o per XX Battaglione eritreo attingere (romanzo esotico, d’avventura, tò uno scarso affare per tutti, scrittori e parsa la prima parte dell’opera in
ce», una battaglia «epica», dei bianchi di un giovane Indro Montanelli (1936); popolare-feuilleton, romanzo per ra- festival marchi propulsivi. versi: Mediterraneo.
contro i neri, «spazzatura della specie» per una affabulazione storica di latitu- gazzi, psicologico, a tema bellico ecc.). E tuttavia, in un Paese gravato da Garofalo ricorda nella pre-
(Il cimitero degli elefanti, 1928); o che, sul dine sudanese come Mal d’Africa, di Questo il punto, criticamente alti tassi di analfabetismo, fu conside- messa – titolata Finalmente – che
versante esotico-erotico, considerava Riccardi Bacchelli (1934). parlando: verificare in che modo dal Suzzara capitale rato uno strumento centrale per lo svi- Däubler, giunto a Napoli, ai piedi
la donna non bianca «un comodo stru- Il romanzo coloniale italiano, in- molteplice scaturisca l’uno. italiana del noir luppo di una adeguata coscienza impe- del Vesuvio ebbe chiaro all’im-
mento di piacere, una specie di suppel- vero, sembra innestarsi su due eviden- Ed è qui che intervengono quat- rialistica presso le nostre genti. Due co- provviso «l’andamento che
lettile umana» (Vittorio Tedesco Zam- ze storico-fantastiche: il mito del Ritor- tro specifiche “invenzioni”, o costrutti se in definitiva ricaviamo da questo li- l’opera doveva assumere». Medi-
marano, in Azanagò non pianse, 1934). no, che celebra i fasti di Roma imperia- culturali, che dovrebbero rendere alla bro prezioso: che il romanzo di terraneo, dunque; la seconda par-
Certamente c’era chi, come l’irri- le; e il leggendario smarrimento delle nuova famiglia testuale coesione e coe- Il NebbiaGialla Suzzara Noir latitudine africana ebbe tutti i favori dal te s’intitola, invece, Sahara (usci-
ducibile anarchica Leda Rafanelli, an- “stirpi bianche” in Africa, dove in illo renza. Qualcosa che in altro linguaggio Festival è in programma dal 9 fascismo, ma preesistendogli; e che la rà prossimamente). Alla fine del-
golava il racconto in chiave anti-impe- tempore erano fondatrici per poi imbar- diremmo “cronotopo”: ossia lo Spazio, all’11 febbraio a Suzzara cultura coloniale a esso connessa non la prima, popolata da città italia-
rialista, però confermando, ribaltati, barirsi con i negri autoctoni. il Tempo, il Corpo e il tema del Lavoro; (Mantova), che per tre si esaurì in un’unica fiammata, non go- ne dal fascinoso passato e cariche
tutti gli stereotipi che strutturavano il Una genesi doppia, che si può a loro volta modulate attraverso cate- giornate diventerà la capitale dette di una morte secca, anzi «dinoc- di gloria, Däubler pone l’Inter-
genere: «Noi europei siamo una razza ben ammettere. Il problema che si pre- gorie come gender, razza e classe. italiana del noir. colò per le vie editoriali d’Italia ancora mezzo orfico dedicato a Pan. Sono
maledetta, non abbiamo pace mai […]. senta a Casales è però di altro tipo, e cioè Bisognerebbe ragionare più a Nata nel 2007, la per diversi anni, in alcuni casi perco- liriche «imbevute» di Nietzsche
Sapete bene che gli indigeni, per quan- come delimitare il genere consideran- lungo, perché le questioni sono com- manifestazione si è lando sino a oggi». e di classicità. Chiude un contri-
to pigri e indolenti per natura, non cul- do la pletora di modelli a cui mostra di plesse, e neppure affrontabili dal solo consolidata come un RIPRODUZIONE RISERVATA buto di Paolo Ruffilli, cui si deve
lano il male. I negri poi non lo sentono lato storiografico. appuntamento di riferimento la strutturazione metrica dei ver-
addirittura […] Sono anime semplici e Intanto constatiamo che per per gli scrittori italiani crime e si (tradotti da Marcello Montalto,
Francesco Casales
pure. Non chiedono niente e si conten- quattro «invenzioni» quanti sforzi il Regime facesse, il roma- per migliaia di appassionati nella fedeltà delle rime originali).
tano di ciò che Dio ha loro donato» danno coesione alla no coloniale non si affermò né sul piano lettori che giungono da ogni Raccontare l’Oltremare. Lavoro notevole, un’eccezione
(L’oasi, 1928, a firma pseudonima di famiglia letteraria: della critica né su quello del pubblico. parte d’Italia per assistere al Storia del romanzo coloniale tra i libri stagionali e dilettante-
Étienne Gamalier). E distinzioni altret- lo Spazio, il Tempo, Le poche cifre di venduto, relative ad al- festival. L’idea nasce italiano (1913-1943) schi che ci circondano.
tanto sottili andrebbero introdotte per il Corpo e il tema cuni grandi titoli del periodo, oscillano dall’esperienza del giornalista Le Monnier Quaderni Che aggiungere? Un ricordo
Sambadù, amore negro, di Mura (1934), del Lavoro tra le 30mila e le mille copie. Come dire e scrittore Paolo Roversi, di storia-Mondadori Education, di Däubler a Firenze, dove fre-
che tanto furore avrebbe suscitato in non poco, e non molto. Insomma risul- direttore artistico dell’evento. pagg. 324, € 26 quentò, tra l’altro, le serate futu-
riste, Aldo Palazzeschi e il poeta
Italo Tavolato, autore di opere
quali Glossa sopra il manifesto fu-
—Continua da pagina I Strauss padre, ascoltata al meglio in poco importa. Perciò certo, consola il (che non molla l’osso) in cerca di una turista della Lussuria e L’elogio
Mephisto questo Concerto di Capodanno del grande successo di Anna Netrebko pace ormai impossibile. della prostituzione. Di quel perio-
» Il diavolo sa quanto avrebbe Musikverein di Vienna, diretta da nel Don Carlo scaligero, Si parva licet, neppure Carlo do toscano di Däubler, lo scultore
waltz preferito starsene comoda nella sua Thielemann. Mephisto c’era. interpretazione stellare: ma non era Fontana molla l’osso scaligero: nel e scrittore tedesco Ernst Barlach
poltrona del turno A – dove peraltro Curiosi di sapere cosa altro l’amica di Putin? Che fece causa al Met suo libro Sarà l’avventura, fresco di in Ein selbsterzähltes Leben ha la-
C’ERAVAMO l’acustica è migliore che nel Palco abbia fatto in queste feste? Niente di New York per averle cancellato i stampa, di sassolini ne tira una sciato un ritratto: «Figura traboc-
Reale – lei habituée colta e dai festeggiamenti sontuosi, contratti ai primi bagliori di guerra, mitragliata. L’ultimo, se potesse, lo cante di despota esotico in inco-
TANTO AMATI commenti pungenti e appropriati, per scoppiettamenti da Emirati o chiedendo 400mila dollari di lancerebbe probabilmente contro la gnito quasi in agguato, al riparo
la gioia dei vicini di posto. Estremo Oriente, al contrario: rimborso? Chissà se è stata big-ballerina al neon, spuntata sul delle persecuzioni e dei dispiace-
Fin dai tempi risorgimentali, chiesette dell’Appennino e delle valli compensata… Tout se passe. Non ci si balcone del Teatro e con passo ri dell’esistenza, un onnisciente
l’occupazione austriaca del dopo prealpine, funzioni semplici, organi e stupisce più di nulla, né degli inutili sbagliatissimo firmata da chissà chi. e nullatenente, nella sua tana
Congresso di Vienna (1815) suscitava armonium un po’ stonati, tanta massacri di Netanyahu che ben altri Consideriamola triste luminaria piena della tristezza della vita».
reazioni dai loggioni dei teatri, là dove commozione, come esser parte di un ne causerà, né della protervia di natalizia. Con l’Epifania – che tutte le © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Viva Verdi» stava a dire «Viva presepe napoletano del Settecento. Zelensky, che nessuno più se lo fila. feste si porta via – anch’essa finisca
Vittorio Emanuele Re d’Italia», al Poi un rapido volo per analoghi Mentre Putin (spinto scioccamente nello strame, come il burattino di
Theodor Däubler
Teatro Apollo di Roma. Il cattivo della convivi del profondo Nord, facendo nelle braccia della Cina) esce dal cono pasoliniana memoria, Ninetto,
storia, Josef Radetzky, rosicava compagnia a Nonno Gelo che lassù d’ombra – alla faccia del mandato di (Uccellacci e uccellini, 1966, con Totó L’aurora boreale. Prima
strabuzzando occhi e orecchie, fiero continua a commuovere non solo i cattura occidentale – perfino nell’ultimo suo ruolo di protagonista). parte. Mediterraneo
della marcia che gli dedicò Johann bambini russi, ai quali dell’Ucraina incontrando lo stesso Netanyahu © RIPRODUZIONE RISERVATA Marsilio, pagg. 1.020, € 55
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IV Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Letteratura
taormina
il nobel jon fosse
a taobuk festival

Dopo avere ospitato dieci premi nel 2023 è stato insignito con il più suggestiva cornice del Teatro
Nobel, tra cui l’anno scorso Annie noto riconoscimento per la Antico di Taormina, il prestigioso
Ernaux, Nobel per la letteratura letteratura, il premio Nobel. Taobuk Award riservato alle
2022, due premi Pulitzer, tre premi Lo scrittore, poeta, drammaturgo e eccellenze del mondo letterario,
Oscar, il festival di Taormina ha intellettuale poliedrico norvegese il artistico e scientifico e consegnato
annunciato che è pronto ad 22 giugno, in occasione della negli anni passati tra gli altri a
accogliere, nell’ambito della sua tradizionale serata di Gala Orhan Pamuk, Mario Vargas Llosa,
14esima edizione, Jon Fosse, che trasmessa su Rai 1, riceverà nella Olga Tokarczuk.

Svetlin Vassilev

passi e disagio qualcuno è davvero molto più dura


che per altri»: «resta spaventosa-
mente solo con la sua mente devasta-
ta, abbandonato evitato isolato
Per l’Italia basti pensare a Foscolo e
Leopardi, a Pavese e Tondelli (nel cui
Camere separate del 1989 figura un
altro Thomas). Così come si avverto-

tra la vita emarginato schivato scansato saltato


calpestato e dimenticato da tutti e
non c’è fine peggiore e più fredda di
no il peso funebre del «male oscuro»
di Gadda e di Berto, l’incalzante «vita
agra» di Bianciardi, i «tempi stretti»

e la scrittura questa»). È purtroppo «quella soglia


attraverso la quale si passa una sola
volta ed è per sempre».
Le angosce e le conclusioni so-
esteriori e interiori di Volponi e di
Ottieri, il «sottosuolo» di Dostoe-
vskij, gli «uomini senza donne» di
Hemingway, i gesti estremi di Gide.
Penne all’italiana. Dalla «Trilogia di Thomas» no radicali, concentrate in questa Nell’evoluzione da Un mondo
esemplare sequenza aforistica: «A meraviglioso (che è anche quello del-
di Vitaliano Trevisan, ora riedita, un quadro doloroso una certa età, in fondo, non ci inte- l’utopia provvisoria della musica so-
di sdegnato realismo visionario fino al triste epilogo ressa altro che continuare a respira- gnante di Louis Armstrong e di Fred
re»; «Vivere ci sembra a volte davve- Astaire) al Ponte, lo sguardo passa
ro intollerabile, ma l’idea di morire ci sempre più dall’interno all’esterno,
è sempre altrettanto intollerabile»; in un rapporto che è sostanziale e
«Non c’è niente da fare, pensai, la senza soluzione di continuità. La sof-
scrittura ha sempre un conto in so- ferenza personale è il frutto di una
speso con la morte»; «Ci sono pen- socialità malsana e degradata, di
sieri che basta pensare una volta, e un’offesa non medicabile.
di Gino Ruozzi uno non se ne libera più, di questo La prospettiva di Trevisan trae
posso dire di sapere più di qualcosa»; esplicita ispirazione dagli Scritti cor-
«Strano, mi dicevo, quella solitudine sari e dalle Lettere luterane di Pasolini

I
l mondo di Vitaliano Trevi- sessiva indagine dentro e fuori di sé che in fondo ho sempre cercato, ora (in particolare dal celebre articolo
san non è stato affatto «me- per cercare le ragioni per non mollare. mi tormenta»; «Vado cercando le ra- sulla «scomparsa delle lucciole» del
raviglioso», a meno che non Il protagonista assoluto dei libri Un gioni di un presente in cui il passato primo febbraio 1975), dalle Furie e dal
lo fosse per l’amore della mondo meraviglioso (1997), I quindici- non smette di crollare». Viaggio in Italia di Guido Piovene,
scrittura, a cui si è così tena- mila passi (2002), Il ponte (2007) è il L’attività narrativa di Trevisan dall’Italiano di Giulio Bollati. In que-
cemente dedicato da affi- suo «pensiero», che in questi tre testi si è svolta dagli anni 90 al 2021, tren- st’ottica l’«io» poetico di Thomas –
darle il senso stesso dell’esistenza assume l’identità unificante del per- t’anni che segnano un forte punto di Trevisan (ultima parola con cui si
(«Scrivere vivere non scrivere non vive- sonaggio di Thomas, omaggio al- vista sulla letteratura dell’attuale congeda la trilogia), «avvoltoio defi-
re»). Rileggere ora raccolti in un solo l’amato scrittore austriaco Thomas Le immagini della fantasia. Mostra internazionale d’illustrazione, Sarmede millennio. Ne è scaturito un quadro ciente» come l’albatro di Baudelaire,
volume i primi tre libri, pubblicati nel Bernhard e al nome per eccellenza (Treviso), Casa della Fantasia, fino al 18 febbraio profondamente doloroso e critico, di maldestro e deriso sulla superficie
decennio 1997-2007, è un’esperienza della ricerca e del dubbio. Nel mondo sdegnato realismo visionario, po- del «ponte» ma principesco in volo,
di straordinaria e coinvolgente inten- di Trevisan, che ha praticato molti tente e percussivo. Di drammatico disegna un profilo illuminante e tra-
sità. Nella lettura odierna senza dub- mestieri e l’arte della musica (Works, mero dei passi e dal rumore delle porto con la società è agonistico e an- epilogo. Trevisan è un autore con cui gico del nostro tempo.
bio incide in modo rilevante sapere 2016), ritorno e variazione sono co- scarpe. La città di Vicenza è il luogo tagonistico; Thomas sfida il presente è importante fare i conti, proprio © RIPRODUZIONE RISERVATA

che l’autore è morto suicida due anni stanti creative in cui gli «standard» centrale delle azioni, specchio prin- con l’amara consapevolezza di un perché parla con chiarezza disarma-
fa, il 7 gennaio 2022. dell’esistenza producono originali e cipale dell’inferno contemporaneo, destino perdente, che culmina nel ta e marca un trasparente e irrisolto
Vitaliano Trevisan
È molto difficile separare la vita talvolta forzati giochi delle parti. nel quale Thomas sente di asfissiare; pensiero assillante del suicidio. disagio. Il suicidio è una ferita che
dalla letteratura, soprattutto perché la Nella Trilogia di Thomas spic- così come per estensione lo soffoca- La «soglia» tra normalità e paz- sanguina, non cicatrizzabile col ri- Trilogia di Thomas: Un mondo
letteratura di Trevisan è stata una cano temi e luoghi ricorrenti, uniti no il Veneto e l’Italia, la famiglia e la zia è un altro nucleo dominante, che corso a una nutrita e significativa meraviglioso, I quindicimila
continua riflessione sulla vita, un mo- dal movimento caratteristico del casa, lo sfruttamento industriale e sfocia pure in desolata e impotente tradizione letteraria, che dall’età ro- passi, Il ponte
nologo ininterrotto sulla fatica e il «pensavo camminando» che lega l’ipocrisia intellettuale, il falso pieti- denuncia («Si ha un bel dire che la mantica ha fatto dell’autodistruzio- Postfazione di Emanuele Trevi
nonsenso di stare al mondo, un’os- tutti i fili del discorso, ritmati dal nu- smo e le ingerenze dei preti. Il rap- normalità non esiste» perché «per ne un periodico motivo maledetto. Einaudi, pagg. 408, € 16

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Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 V

Letteratura montefiascone
Al via il festival
panorami

Montefiascone (Viterbo) ha Compagnia del Teatro – Caffeina musicale Ernesto Assante, che
annunciato il lancio del festival Eventi, in collaborazione con il presenterà il suo libro su Lucio
Panorami, manifestazione Comune di Montefiascone. Tra gli Battisti. Una sezione sarà dedicata
dedicata ai libri e alla cultura che ospiti della manifestazione, all’illustrazione con Marco Taddei,
inizierà il 30 giugno per chiudersi il l’attrice e scrittrice Sabina vincitore del Premio Carlo
2 luglio. Il festival, diretto da Guzzanti. Spazio particolare per la Boscarato per il migliore fumetto al
Annalisa Canfora, è organizzato musica, con l’incontro con l’attrice Treviso Comic Book Festival del
dall’Associazione Culturale e cantante Tosca, e con il critico 2016.

«Ulysses». Installazione di Emilio Isgrò, Milano, M77 Gallery, fino al 16 marzo


LA VITA DI MARCO POLO
PER SCOPRIRE I mille
VOLTI DI VENEZIA
Classici/2

di Lorenzo Tomasin

M arco Polo, di cui in


questo 2024 ricorre-
ranno i settecent’anni
dalla morte, è l’autore
bale, ma che è forse un po’ anacroni-
stico definire così, perché fu altra cosa.
Quella esplorata da questo libro
è soprattutto l’area più prossima (si fa
del primo grande capolavoro della per dire) a Venezia, quel vicino Orien-
letteratura italiana, il Milione. Qual- te in cui i Polo potevano contare su
cuno osserverà subito che il Milione punti di riferimento sicuri e numerosi
non fu scritto da Marco Polo, ma da perché i loro connazionali vi erano
un suo compagno di prigionia, il pisa- stabilmente insediati e vi commercia-
no Rustichello, a cui lui forse lo dettò, vano con la stessa disinvoltura con cui
e che quel grande racconto delle av- si aggiravano per le calli della loro cit-
venture di un veneziano in Oriente tà. I nemici, se mai, erano gli stessi ita-
non è in italiano, ma in franco-italia- liani: i Genovesi, naturalmente, avver-
no, una varietà di francese nella quale sari contro i quali anche Marco si tro-
abitualmente si narravano allora le verà a combattere, dopo il ritorno in
storie dei cavalieri e degli eroi, e che patria, correndo, forse, pericoli più
perciò parve naturale impiegare an- gravi di quelli attraversati nel lontano
che per descrivere quelle meraviglie. Oriente, tanto da essere preso prigio-
La definizione che abbiamo dato è niero e da trovarsi in quel curioso am-
dunque paradossale, ma forse non biente che furono le carceri di Genova
inadeguata. Del resto, anche dire che alla fine del Duecento. Era una prigio-
il Milione è un capolavoro della lette- ne, certo, ma anche uno dei luoghi di
ratura europea metterebbe in ombra più intensa produzione letteraria nel-
il fatto che non di Europa vi si parla l’Italia del tempo se, come pare, vi si
perlopiù, ma di un’Asia vicina, lonta- scrissero, all’ombra delle inferriate o
Lorenzo_Palmieri
na o lontanissima, tanto da sfumare al lume della lucerna, alcuni dei codici
dalla realtà alla leggenda. È certo co- più importanti della letteratura in

la nuova odissea munque che in quelle pagine si trova-


no non solo luoghi e rotte, ma anche
un modo di vivere il reale che forse
per la prima volta si versa per esteso
francese e in italiano di quegli anni.
E poi Venezia, ancora Venezia:
la città che bisogna conoscere per
comprendere che cosa Marco poteva

ha un omero diverso in un racconto, in una forma così si-


mile a quella che ancora oggi per noi
è la letteratura, cioè una visione del
mondo nel suo insieme, espressa at-
traverso la storia di un caso specifico.
vedere nel mondo e come poteva in-
terpretare le persone che incontrava
de là da mar. Ecco emergere tra le pagi-
ne di Orlando le voci di una Venezia di
cui, per quegli anni, conosciamo tante
Classici/1. La riuscita interpretativa e artistica del poema dipende dal fatto che il filologo Molto si dirà e si scriverà nel storie, tante vite, tante vicende anche
Daniele Ventre è un vero poeta e offre un equivalente credibile dell’esperienza dell’epica arcaica corso dei prossimi mesi sul Polo, che minute. Grazie all’ingente patrimonio
all’Italia di oggi interessa soprattutto documentario che se ne è conservato,
come ambasciatore dell’Occidente in sappiamo come funzionavano le sue
una Cina che lo conosce, lo apprezza società commerciali, quando partiva-
e lo studia ancora con passione. Ma no i convogli delle sue galere (le mude)
uno storico medievale con una felice organizzate dallo Stato.
vena di narratore, Ermanno Orlando, Retto dall’impalcatura della
di Gabriele Pedullà racconta intanto Marco Polo attraver- grande storia dei commerci e dei patti
so il prisma della sua venezianità. E internazionali, delle grandi congiure
prende spunto dalla sua vita per visi- e delle guerre tra città marinare, il li-

L
a parete esposta a Nord ro. Ma soprattutto un Omero diverso. a sacrificare necessariamente qual- due facce di una stessa moneta. tare le sue Venezie, cioè per guardare bro di Orlando fa tesoro anche delle
si offre deliberatamen- La grande riuscita interpretati- cosa, e Ventre restituisce per i lettori Tanto più importante, allora, è alla Venezia medievale e alle sue scoperte archivistiche che negli anni
te ostica da scalare, con va e artistica di questa nuova Odissea odierni soltanto il secondo e il terzo che questa traduzione sia la prima proiezioni sul mare e oltre il mare. Il li- hanno ricostruito le relazioni più vici-
una sfida al lettore che dipende dal fatto che Ventre è un ve- di questi tratti fondamentali, rinun- che presenta ai lettori italiani come bro è un viaggio, che ha ovviamente ne di Marco, ad esempio dando un
ricorda la prosa critica ro poeta, che da anni si avvale dei ciando in partenza alle escursioni sti- un dato di fatto incontrovertibile, che come punto di partenza e come punto nome a sua moglie, Donata Badoer, e
di Gianfranco Contini: suoi solidi studi di filologia classica listiche che gli avrebbe potuto sugge- non merita di essere discusso ulte- d’arrivo la città dei Dogi, dove una alle loro figlie Fantina, Bellela, Moreta
«Nel giro di quasi trenta secoli, l’epos nel tentativo di offrire ai lettori di og- rire il policromo mistilinguismo riormente, quello che i migliori spe- Corte del Milion a San Giovanni Gri- (un’altra figlia più anziana, Agnese,
evolve da dialetto a dialetto, da trama gi un equivalente credibile dell’espe- omerico. La sua versione tende così cialisti (e in particolare il compianto sostomo, non troppo lontano dal gli premuore). A casa di Marco, né so-
prosodica a trama prosodica, assu- rienza dell’epica arcaica. La compe- a un registro alto, ma non solenne, M.L. West) hanno dimostrato da oltre ponte di Rialto, porta ancora il nome lo durante i suoi viaggi, risonavano
mendo una forma mediale camale- tenza storica indica allora la via al che gli consente di aggirare i tic del trent’anni con le loro ricerche: la si- del ramo della famiglia (Milion cioè soprattutto voci di donne.
ontica: prima si affida alla trasmis- traduttore, che scarta ipotesi ormai traduttorese: ostenta cioè una lingua stematica dipendenza dell’epos Emilione, derivato di Emilio) cui ap- © RIPRODUZIONE RISERVATA

sione orale; poi passa alla conserva- impraticabili o addirittura svianti nobilmente classica ma non classici- omerico dall’epos accadico (a comin- parteneva Marco. Partendo da quei
zione e alla fissazione scritta, me- (l’eterno endecasillabo, la versione in sta, alla quale si deve la grande scor- ciare dal ciclo di Gilgamesh). Nel caso luoghi, i Polo si spinsero ancor più
Ermanno Orlando
dialmente ibrida; poi si fa epica prosa o in linee di prosa) a beneficio revolezza del testo (ci troviamo al la- dell’Odissea, in particolare, la pubbli- lontano di quanto normalmente pre-
tecnicizzata, simulazione della tradi- di una resa in esametri accentuativi to Sud del massiccio). È sulla sintassi cazione sempre più accurata dei testi vedessero le normali rotte dei loro Le Venezie di Marco Polo.
zione; poi diviene oralità annidata (come qualche anno fa fece Alessan- che si scaricano, semmai, certe aspe- epici stesi nelle varie lingue semiti- connazionali in cerca di mercanzie. Storia di un mercante
nella scrittura; poi ritorna come rein- dro Fo con l’Eneide). Ma è vero anche rità del poema legate alle abbondanti che del Vicino Oriente ha rivelato un Venezia a quel tempo, come scrisse e delle sue città
venzione e surrogato della tradizione ripetizioni e interiezioni rese indi- numero impressionante di coinci- uno storico americano, non era uno il Mulino, pagg. 344, € 20
inabissata; poi riappare come ripre- spensabili dalla scansione ritmica denze: tanto nell’onomastica dei Stato come quelli a cui siamo abituati
sa, reviviscenza e sintesi, dall’Uma- il registro è alto, ma (l’inversione di soggetto e verbo, una personaggi, quanto nella struttura noi moderni, con mura per difenderla
nesimo al mondo contemporaneo, non solenne e ostenta chiara “spia” classicista, è invece del del racconto, nello svolgimento di al- e un territorio circostante per rifornir-
della tradizione medialmente ibri- una lingua nobilmente tutto assente). Alcuni effetti legger- cuni episodi e nella costruzione del la di generi di conforto. Era uno Stato edizione critica
da». La costa meridionale si rivela in- classica alla quale si mente stranianti dipendono però so- protagonista (un eroe dai tratti sa- sostanzialmente non territoriale, si- e convegno
vece assai più accessibile: «Là riposa- deve la scorrevolezza prattutto dall’accentazione, dato che cerdotali e sciamanici, maestro nel- mile a una holding, il cui consiglio
va così, lo splendido Odìsseo costan- del testo è solo scandendo i versi metricamen- l’uso dell’arco). Riandando indietro d’amministrazione era un Senato
te,/ vinto com’era di sonno e fatica; te («C’érano dódici návi con mé, nove per questa strada si giunge sino alla composto da patrizi e le cui filiali era- Nel 2024 si celebrano i 700 anni
intanto, ecco, Atena/ venne fra il po- cápre ciascúna») che si può apprez- Babilonia del XVIII secolo a.C. Ormai no sparse in tutto il Mediterraneo dalla morte di Marco Polo (8
polo e nella città delle genti feaci,/ il contrario: arrivati in fondo al volu- zare appieno l’ardita mimesi della di- è un detour irrinunciabile per gustare orientale, a Costantinopoli, a Laiazzo, gennaio 1324). L’Istituto Veneto di
che dimoravano un tempo a Iperea me, dopo un mese trascorso in com- zione omerica realizzata da Ventre. le avventure di Ulisse all’altezza delle a San Giovanni D’Acri, e ancora oltre, Scienze, Lettere ed Arti, in
nelle ampie contrade, / prima vicino pagnia di Omero-Ventre, si guarda La forza di questa nuova Odis- conoscenze più aggiornate sulle ori- nel Mar Nero (ecco Tana e Trebison- collaborazione con l’Archivio di
ai Ciclopi, accanto a quegli uomini al- inevitabilmente in modo diverso al- sea risiede evidentemente nella sua gini della civiltà greca. Solo un arti- da, ultime città raggiungibili in nave Stato di Venezia e la Biblioteca
teri,/ che ne facevano preda e aveva- l’Odissea. Per così dire, la riscrittura articolazione circolare. Qui non si sta-filologo poteva però trarre spun- nel viaggio verso il Levante), in Persia Nazionale Marciana, si è fatto
no forza maggiore». Quello su cui in versi viene a “certificare” a poste- tratta infatti solo di “sentire” e ma- to da esse, “polizianamente”, per una (Tabriz, città in cui a un veneziano po- promotore dell’edizione critica, a
non ci sono dubbi è che la nuova ver- riori le ragioni del classicista. neggiare perfettamente le lingue di riscrittura dell’Odissea che, con ogni teva capitare di far testamento, a metà stampa e sul web, del Codice
sione dell’Odissea realizzata da Da- Nel saggio introduttivo Ventre partenza e di arrivo. Siamo insom- verosimiglianza, è destinata ad ac- del Duecento), e ancora più in là: sono Diplomatico Poliano, ossia dei
niele Ventre (autore anche della dotta enuclea tre elementi-chiave della ma all’estremo opposto di un Emi- compagnarci a lungo. le tappe del viaggio, i capitoli del libro. documenti finora noti riguardanti
introduzione e di un commento di ol- prosodia omerica: la complessa stra- lio Villa, che, con decisione del tutto © RIPRODUZIONE RISERVATA Venezia, come altri notarono, la figura storica di Marco Polo. Oltre
tre 300 pagine in corpo piccolo) rap- tificazione linguistica (i diversi dia- arbitraria, scelse en artiste di esclu- era una città in cui non si arava, non si a presentare il progetto e l’edizione
presenta un massiccio monumenta- letti greci), la formularità orale o ora- dere l’ultimissima parte delle av- seminava e non si raccoglieva nulla, e del codice, il convegno del 24 e 25
Omero
le, e questo non tanto, o non solo, per lizzante («Odisseo ricco d’ingegno», venture di Ulisse a Itaca dalla sua, che pure disponeva di tutti i prodotti gennaio (Venezia, Palazzo
le dimensioni inusuali del volume «Aurora dalle dita di rosa») e il ritmo pur notevole, versione. Nel caso di Odissea che a quel tempo si potessero trovare Loredan) intende approfondire,
(oltre 1.300 pagine!), quanto per la esametrico (basato su un’armoniosa Ventre, interpretazione-critica e A cura di Daniele Ventre in un mercato eurasiatico: una città sulla scorta della documentazione
radicalità della sfida che lo sostiene. alternanza di sillabe lunghe e di silla- interpretazione-traduzione si sor- Ponte alle Grazie, che vien la tentazione (viene anche a superstite, il rapporto di Marco
Un altro Omero? Un altro Ome- be brevi). Ogni traduzione è costretta reggono infatti a vicenda come le pagg. 1.312, € 49 Ermanno Orlando) di chiamare glo- Polo con Venezia.
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VI Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Storia e storie l’anniversario


I vent’anni dalla morte
di norberto bobbio

ll 9 gennaio ricorre l’anniversario Gobetti gli rendono omaggio con anni dopo, a cura di Pietro Polito
dei 20 anni dalla morte di un intervento istituzionale e una e Claudia Bianco, promosso dal
Norberto Bobbio (1909 - 2004). lectio magistralis del giurista ed Centro studi Piero Gobetti, che
Saranno tante le iniziative in ex Presidente della Corte prevederà nel corso dell’anno
ricordo dell’intellettuale torinese: Costituzionale Gustavo lezioni, seminari di studi e il
il 18 gennaio a Torino, alle 16 Zagrebelsky. La giornata apre il convegno nazionale dal titolo Il
nella Sala Rossa di Palazzo Civico, programma dal titolo La libertà 900 di Norberto Bobbio, il 14 e 15
il Comune e il Centro studi Piero della ragione. Norberto Bobbio 20 ottobre 2024 a Torino.

berlino, L’altra America. Dorothea Lange, «Toward Los Angeles», 1937, Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico, fino al 4 febbraio
armida barelli
frontiera
tra due
alla guida
mondi delle cattoliche
opposti Storia delle donne
Dall’Est all’Ovest

di David Bidussa di Eliana Di Caro

B erlino Est, 20 agosto


1961, sera. Felix, Ar-
no, Aleksander sono
intorno a un tombi-
B eatificata il 30 aprile
2022, celebrata da una
serie di iniziative pro-
mosse dall’Università
voro delle donne e dei fanciulli, as-
sicurazione contro gli infortuni ecc.
(…) soprattutto, poi, con la discus-
sione dei problemi economici e so-
no. Entrare sottoterra a Berlino Cattolica in prossimità della ceri- ciali e dei principali avvenimenti».
Est e uscire alla luce del giorno a monia, Armida Barelli (1882 – Si raccomanda anche di non limi-
Berlino Ovest. Questo è il loro 1952) merita di essere ricordata tarsi ad una «istruzione della men-
piano di fuga. Quel tombino è la anche al di là della dimensione re- te, ma alla formazione di quel “sen-
porta di accesso alla libertà. Ma ligiosa: la sua battaglia per la con- so sociale”, che purtroppo oggi
qualcosa va storto. Dora, fidan- cessione del diritto di voto femmi- manca in molte anime giovanili».
zata di Felix e figlia di Arno, li ha nile negli anni Venti, l’instancabile A orientare l’azione di Armida
denunciati. attività di educazione delle donne Barelli, va ricordato, è l’obiettivo di
La scena è rapida. I poli- e per la formazione di una loro co- un’Italia cristiana: l’elemento spiri-
ziotti prendono Aleksander, feri- scienza civica, sino all’opera di tuale e religioso è intimamente
scono Felix. Arno riesce a passare sensibilizzazione al voto nel ’46, connesso alla sua visione sociale,
inosservato e rapidamente si rispecchiano un impegno politico culturale e politica. Cofondatrice
sposta in cerca di un passaggio nel senso più alto del termine. con Padre Gemelli (lo aveva incon-
non custodito verso ovest. A un Un aspetto, non secondario, trato nel 1910) dell’Università Cat-
certo punto vede una possibilità. che viene messo bene in luce nel- tolica, e prima amministratrice del-
Fa un salto ma rimane impigliato l’ultimo libro di Ernesto Preziosi la casa editrice Vita e pensiero, cura
nella rete: da una parte alcune (già autore di La zingara del buon la grande famiglia della Gioventù
guardie che cercano di tirarlo per Dio. Armida Barelli, storia di una femminile che nel 1936 era effetti-
Library of Congress Prints and Photographs Division Washington
i piedi e riportarlo nella zona donna che ha cambiato un’epoca, vamente un’organizzazione di
orientale, dall’altra alcuni tede- San Paolo 2022), profondo conosci- massa: come ricorda anche Cecilia
schi lo tirano per la vita verso
ovest. Vincono questi ultimi e
Arno si trova a Ovest.
Quella scena è un archeti-
il destino mobile tore della protagonista – è vicepo-
stulatore della causa di beatifica-
zione – e dell’Azione cattolica, di cui
è stato vicepresidente nazionale.
Dau Novelli (in L’Azione cattolica
italiana nella storia del Paese e della
Chiesa (1868-2018), «si contavano
310 centri diocesani organizzati nel
po. Nei trent’anni successivi si ri-
peterà molte volte fino al crollo
del muro (9 novembre 1989).
Ogni volta gli stessi attori in sce-
degli spaesati Da questo punto di vista,
l’esperienza centrale della milanese
(proveniente da una famiglia bor-
ghese liberale, studentessa al colle-
57% delle parrocchie. Il numero as-
Beni Culturali Standard (BCS)

na: fuggitivi, delatori, poliziotti. Diaspore. Nel libro di Jedlowski e Cerulo si affaccia il tema della gio delle Suore di Santa Croce di
Il viaggio nei sentimenti «dispersione» ebraica ma si affrontano le vicende dolorose di chi è Menzingen, in Svizzera, dove so-
che accompagnano la nascita, la praggiunge la vocazione che la por-
costruzione e i primi giorni del costretto a vagare tra Nord e Sud d’Italia, senza ritorno possibile terà ad aderire al Terz’Ordine fran-
Muro di Berlino (12-20 agosto cescano), ruota attorno alla Gio-
1961) che Giaime Alonge rico- ventù femminile dell’Ac, da lei fon-
struisce in questo libro, non è data su impulso di Papa Benedetto
solo ricerca di documenti o la XV nel 1918. L’associazione com-
messa in sequenza dei molti prende le italiane al di sotto dei 35
punti di vista che accompagna- anni, dalle studentesse alle inse-
no quelle giornate. di Giulio Busi gnanti, dalle impiegate alle operaie:
Alonge adotta tre diverse Barelli la guiderà ininterrottamen-
strategie. te fino al ’46, conquistando la fidu-

«D
La prima: sceglie le persone iaspora» è esi a cui guardare e nessuno di cui un treno, anzi viverci, in treno o in cia di oltre un milione di associate
che fanno la storia non perché parola antica. sentirsi figli esclusivi. aereo, provare a smaltire la nostalgia, in tutta Italia che videro in lei un
grandi nomi o perché fanno gesti Ed è, in italia- Sociologi accademici per pro- oppure immedesimarsi nella nuova punto di riferimento, come emerge
clamorosi, ma perché rappre- no, parola ra- fessione, mobili per necessità e per simil-patria, sempre pronta a sgreto- anche dall’epistolario curato da Manifesto. Operaia al lavoro di Bray
sentano gli avvenimenti. ra. Non viene vocazione, i due autori non appar- larsi al prossimo rientro. Cerulo parla Preziosi, Cara Sorella maggiore... John Randolph, circa 1946
La seconda: ci mostra i mai usata, tengono solo a due generazioni dif- di “spartenze”, per metter assieme (Vita e pensiero, 2022).
due lati di Berlino nonché le per quanto ne so, fino al pieno Otto- ferenti. Sono anche diversamente due sofferenze. Colta, poliglotta (sapeva il te- soluto delle tesserate, nel 1939, era
stanze, lontane, più che di- cento. Anche le versioni riformate presi dal mulinello delle dislocazioni. Quella di chi parte, lasciando la desco, l’inglese e il francese), dotata di 863mila giovani, di poco superio-
stratte d’oltre Atlantico, in un del Nuovo Testamento, quando la Da Nord a Sud della Penisola si muo- propria terra, «e quella di coloro che di visione e capacità organizzativa, re a quello dei Fasci femminili».
tempo in cui la preoccupazione trovano in greco, preferiscono tra- ve Jedlowski, milanese assoldato dal- accompagnano il partente, affidan- Barelli si spende per il diritto di vo- Proprio sull’ingresso della Gf nei
e l’attenzione sono prevalente- durla con “dispersione”. Così l’inizio l’Università della Calabria, mentre in dolo al suo destino e piangendone to, spiega l’importanza di questo Fasci femminili la chiusura di Ba-
mente rivolte a Cuba. della lettera di Giacomo, indirizzata senso inverso macina chilometri Ce- l’assenza». E se non c’è nessuno ad strumento di democrazia dalle co- relli è netta, anzi terrà a distinguere
La terza. Gli abitanti di «alle dodici tribù della diaspora», rulo, nato a Cosenza. accompagnarci? Oppure, caso anco- lonne dei periodici di Gioventù sin dal colore degli abiti – che per le
Berlino e, con loro, la figura po- viene reso da Massimo Teofilo Masi, «Cosa significa lasciare il luo- ra più estremo, ed estremamente femminile, come «Le nostre batta- gieffine è il bianco – le due realtà. Se
litica emergente della neonata nel 1551, con «le dodici tribù che sono go in cui siamo cresciuti? Chi diven- ebraico, se ritornare non sarà possi- glie», e quando - nell’aprile 1921 - la contrapposizione ideale e valo-
Repubblica federale tedesca: in dispersione». Il Grande dizionario tiamo? Com’è spostarsi, e magari bile, e nemmeno pensabile? Tra le naufraga l’approvazione del pro- riale con l’universo socialista è forte
Willy Brandt, in quel momento del Battaglia dà come prima attesta- vivere regolarmente fra più luoghi, storie di mobilità esasperata affiora getto di legge al Senato che avrebbe e motivante, la critica allo squadri-
borgomastro di Berlino (1957- zione I testimoni della passione di paesi, persone? Esistono identità il tema dell’esilio, come forma ulti- portato le italiane alle urne per via smo fascista è senza appello (Barelli
1966) e già in procinto di intra- Giovanni Papini, pubblicato nell’an- senza dimora?». ma, e definitiva, di perdita. «Quanti della fine anticipata della legislatu- non prenderà mai la tessera del
prendere la strada verso la can- no di disgrazia 1938, e di rancoroso Una cosa è rispondere a tavoli- in Italia, in Europa, nel mondo, sono ra, scrive: «Conosciamo che chiun- Pnf): «Noi sentiamo che non con la
celleria che acquisirà definiti- accento antigiudaico: «in quel bai- no. Tutt’altra faccenda è agguantare eredi di un esilio?», si chiede que non sia acciecato dai pregiudizi violenza, l’odio, la guerra fratricida
vamente nel 1969. lamme di giudei della diaspora [Si- Jedlowski, a sua volta figlio di un esi- o da preoccupazioni di parte è con- si possono condurre gli animi alla
Ma a queste Alonge ne ag- mone] si trovava più a suo agio che liato. Nell’impossibilità di ritornare vinto della inesorabilità della legge pacificazione sociale (…)».
giunge una quarta. È il cinema nella città del Tempio». Eppure, dia- sui propri passi sta una delle diffe- da noi invocata; quindi non ci rima- Con la Resistenza e la Libera-
rappresentato qui da Uno, due, spora è oggi, nel linguaggio politico milano renze salienti tra le esperienze di ne che attendere un atto di sincerità zione, l’attesa per il voto è quasi fi-
tre! di Billy Wilder. Il film ha co- e sociologico, molto più di una sem- spaesamento, esplorate con acutez- e che ci venga resa giustizia. Sap- nita, la Repubblica è alle porte e Ar-
me oggetto proprio la linea tra plice “dispersione”. È rete di relazio- za e brio in questo volume, e l’antica piamo aspettare: questa verrà!». mida Barelli si prepara alla sfida del
Berlino Est e Berlino Ovest e la ni, progetto di sopravvivenza, con- Il ritorno del Golem diaspora ebraica. Senza ritorno, il L’attesa sarà lunga, passeran- 1946. La soddisfazione dell’enorme
sua metamorfosi da “frontiera tropotere. La svolta degli anni 80 e 90 finalmente restaurato viaggio di Ulisse, pur così tortuoso e no 25 anni, ma intanto si può agire partecipazione dell’elettorato fem-
attraversabile” a «marca di con- del secolo scorso, con l’affacciarsi labirintico, parrebbe vano, insensa- su altri fronti, per esempio il lavoro minile e dell’approdo alla Costi-
fine» della guerra fredda. Ma per della globalizzazione, ha dato nuova to. Eppure, la diaspora ebraica non si e le leggi che dovrebbero tutelarlo, tuente di nove democristiane, la
lo spettatore di allora, come per linfa alla tradizionale esperienza è mai abbandonata alla disperazio- l’essere consapevoli di quanto acca- maggioranza delle quali prove-
quello di ora, i protagonisti sono giudaica di comunità sparsa ma coe- Per gli appassionati di storia del ne. La ragione? Quando il ritorno al de nella società, la capacità di parla- niente dalla Gioventù femminile, fa
proprio i tic nervosi e i vizi degli sa, di spazio-destino che, nonostante cinema, Cineteca Milano domenica passato è irrealizzabile, spetta al fu- re in pubblico. Traguardi rivoluzio- il paio con quella che non ha potuto
occidentali, quelli dei sovietici, e tutto, attraversa il tempo senza es- 14, alle ore 17, propone il restauro turo servire da patria e da casa. Di nari, per le donne del tempo, preva- provare nel 1976, scomparsa da 24
il «passato che non passa» dei te- serne dilavato e cancellato. di un classico: Il Golem - Come tutti i ritorni impraticabili, il tempo lentemente chiuse in casa a badare anni, dinanzi alla prima donna no-
deschi che rimpiangono la Ger- Se l’ebraismo resta un labora- venne al mondo. Vversione messianico, vicinissimo e sfuggente, alla prole. Nascono le “Settimane minata ministra, Tina Anselmi. An-
mania grande del tempo nazista. torio privilegiato per studiare la dia- restaurata realizzata da è forse il più efficace. sociali”, il cui scopo è prettamente che lei cresciuta nella Gf.
© RIPRODUZIONE RISERVATA spora storica (e quella metastorica), Filmmuseum München nel 2020 a © RIPRODUZIONE RISERVATA formativo. In ogni circolo, osserva © RIPRODUZIONE RISERVATA

le vite di molti di noi si sono trasfor- partire da un negativo della don Olgiati, chiamato a intervenire
mate in cammini dispersi, riaggre- Cinémathèque Royale de Belgique, durante questi incontri, si devono
Giaime Alonge Paolo Jedlowski Ernesto Preziosi
gati, di nuovo dispersi. Destini mo- integrati da MOMA e Gosfilmfond tenere «conferenze intorno alle
Un certo bisogno e Massimo Cerulo Armida Barelli. Il lungo
bili, incostanti, transazionali o, per di Mosca. Una copia nitrato questioni sociali ed alla sociologia
iz

di socialismo dirla con Paolo Jedlowski e Massimo d’epoca, conservata all’Archivio di Spaesati. Partire, tornare cristiana, con conversazioni ed viaggio delle donne verso la
Fandango, tra Nord e Sud Italia partecipazione democratica
.b

Cerulo, “spaesati”. Nel senso di Cineteca Milano, è stata utilizzata istruzioni intorno alla legislazione
pagg. 320, € 19 “senza paese”, o almeno con più pa- come riferimento per i colori. il Mulino, pagg. 224, € 18 sociale odierna (riposo festivo, la- Ave editrice, pagg. 368, € 20
st
po

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Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 VII

Scienza e filosofia videogames


dopo 40 anni un 13enne
ha completato tetris

Tetris in quasi 40 anni (li BlueScuti, al secolo Willis


compie quest’anno) non era mai Gibson, dopo 39 minuti di
stato completato, almeno fino a gioco, e nonostante la
qualche giorno fa, quando un crescente velocità di Tetris, ha
gamer di soli 13 anni e completa il livello 157
conosciuto come BlueScuti, è totalizzando quasi 7 milioni di
riuscito laddove tutto il mondo punti con oltre 1.500 linee
aveva fallito. cancellate.

New York. Frank Ockenfels, «Introspection», Fotografiska Gallery, fino a marzo


quell’immagine
che si nasconde
dietro lo specchio
Metafore filosofiche

di Michele Ciliberto

S ia lo specchio che l’imma-


gine sono due veri e pro-
pri archetipi della cultura
occidentale in tutte le sue
tutta la cultura occidentale: «se un
occhio possa vedere sé stesso», pro-
blema posto da Socrate quando sot-
tolinea la necessità, per conoscere
manifestazioni – dalla religione alla noi stessi, di guardare al divino che è
letteratura, alla filosofia, all’arte. È in noi. È in questo contesto che viene
un merito di questo libro aver posto introdotto il problema dello spec-
al centro l’uno e l’altra mettendone a chio, dell’occhio, anzi della pupilla in
fuoco la stringente connessione. Lo cui l’occhio può guardare se stesso:
specchio, scrive Tagliapietra, «divie- «il volto di chi guarda nell’occhio –
ne la porta carraia dell’immagine: là dice – appare riflesso, come in uno
dove essa appare, là dove essa im- specchio, nella parte dell’occhio di
provvisamente si dilegua» – questa, chi si trova di fronte che chiamiamo
dice Tagliapietra, è «l’intuizione ori- anche pupilla, dato che è un’immagi-
ginaria del libro», dopo aver citato ne di colui che osserva».
una pagina di Borges: lo specchio, ri- Il tema dello specchio qui è
badisce, come «autentica porta del- connesso al problema della cono-
l’immagine». È questo il tema che scenza del sé attraverso l’esperienza
apre il libro, che si conclude «sco- dell’altro. L’uomo, l’occhio, può
prendo che l’essere umano è a sua guardare sé stesso, e riconoscersi,
volta una sorta di specchio», attra- guardandosi nella pupilla di un altro
verso cui si manifesta «l’essenza ris- occhio, che, come uno specchio, ri-
Courtesy-FaheyaKlein-Gallery
pecchiante dell’uomo». frange la sua immagine, in una sorta
Lo specchio non è però solo di sdoppiamento tra soggetto e og-

complessità paurosa
questo: «meraviglioso instrumen- getto. Ed è tramite questo sdoppia-
tum», «per la capacità di includere mento del sé che l’uomo comprende
nell’immagine lo stesso spettatore», che attraverso il rapporto con l’altro
esso «è stato, dagli inizi greci della ri- egli compie la conoscenza del sé.

e avventuroso ignoto flessione scientifica fino all’ultima


stagione del pensiero contempora-
neo, la metafora stessa della filosofia.
Specchio e immagine diventano,
dunque, appaiati, i protagonisti di
L’identità si intreccia con l’esperien-
za dell’alterità: l’essere umano, si
sdoppia, è sé stesso e l’altro, come
Tagliapietra sottolinea più volte.

Società in crisi. È una semplificazione che non funziona quella di compartimentare le conoscenze questo libro, che ambisce a presenta-
Bisogna concepire l’inedito e il possibile nascosti dietro le cose. Il saggio di Piero Dominici re i «lineamenti per una storia sim- l’identità
bolica dell’immagine». si intreccia
Come tutti i libri di storia della con l’alterità:
filosofia degni di questo nome, esso l’essere umano
nasce da un problema, da una do- si sdoppia, è
manda che riguarda noi e il nostro sé stesso e l’altro
tempo: dalla ricerca del significato
di Mauro Ceruti oggi, della presenza e del potere sim-
bolico dell’immagine in una realtà È da ricordare anche il modo –
come la nostra che si configura come questo non citato da Tagliapietra –

«È
complesso!». rivelino che tutto è inestricabil- passaggio in corso dalla società educare a una visione della cultura una «sterminata iconosfera». È que- con cui Giordano Bruno sviluppa il te-
Ecco un’espres- mente connesso. industriale a una civiltà ipertec- e della realtà semplificata e basa- sto che rende attuale, in forme nuo- ma dello specchio, intrecciandolo di-
sione che, come La denuncia e la diagnosi nologica e iperconnessa, aiutan- ta su dicotomie, a cercare sempre ve, il problema dello specchio e del- rettamente a quello dell’immagine,
uno specchio, puntuale di questo «ritardo cul- doci a riconoscere e ad abitare «soluzioni semplici» a problemi l’immagine, configurandosi come cui dedica la sua ultima opera, il De
riflette il disa- turale», in particolare nell’ambi- l’ipercomplessità sociale. Ma, per complessi. Lo sviluppo delle tec- una questione filosofica decisiva. imaginum compositione. Il motivo è
gio che prova il to dello studio dei fenomeni so- questo, è importante che si ispiri nologie digitali e dei Big data per- Oggi, «pensare per immagini» – il evocato in particolare parlando del-
cronista che narra la guerra in Ucrai- ciali, è al centro dell’ultimo pre- (nelle varie sfere d’indagine: po- petua le certezze illusorie del grande tema sottolineato da Aby l’anima individuale e del suo destino,
na o in Medio Oriente, il cittadino zioso libro di Piero Dominici, Ol- litica, organizzativa, massme- controllo e della prevedibilità, e la Warburg – è diventato esperienza, e come si vede negli atti del processo e
che s’interroga sulla democrazia o tre i cigni neri. L’urgenza di aprirsi diatica, educativa…) al paradig- tendenza a «banalizzare» e a necessità, quotidiana. nella risposta che Bruno dà su questo
sulla rivoluzione digitale, il dirigen- all’indeterminato (Franco Ange- ma del «pensiero complesso». E semplificare l’umano. Nell’affrontare il problema, tema: le anime individuali si distacca-
te di impresa che riflette sulla strate- li,). Dominici da anni sviluppa il mostra come, rifiutando l’idea di Per pensare la complessità e Tagliapietra ha soprattutto due me- no dall’anima universale come fram-
gia in un mercato globalizzato e vo- suo originalissimo progetto di una natura-meccanismo e di una accettare l’incertezza, Dominici riti: lo studia da un punto di vista sto- menti di uno specchio che, poi, dopo
latile, il capo progetto chiamato a una nuova sociologia nel solco società-meccanismo, il pensiero argomenta come occorra cambia- rico; lo situa in una prospettiva inter- la morte, ritornano al grande specchio
coordinare un’équipe di lavoro. della lezione epistemologica di complesso non rifiuti affatto la re modo di pensare. Facendo suo disciplinare con specifico riferimen- da cui si erano distaccati: «come se
Tale espressione traduce Edgar Morin. Non a caso, è lo chiarezza, l’ordine, il determini- il monito di Hannah Arendt, argo- to alla dimensione artistica, analiz- molti frammenti di specchio – precisa
una sorta di impotenza a rendere stesso Morin a riconoscere il va- smo: sa però che questi sono in- menta come occorra difendere il zando e commentando in questo Bruno – si riunissero all’antica forma
conto di cosa si tratti, del fenome- lore del contributo di ricerca di sufficienti, che la scoperta, la co- «pensiero» minacciato dalla pas- quadro un apparato iconografico di d’un specchio, l’imagini, ch’erano in
no del quale si è attori o osserva- Dominici nell’ampia prefazione noscenza, l’azione non si posso- sivizzazione e dalla deresponsa- oltre 130 opere d’arte. Da questo pun- ciascuno fragmine, sono annichilate,
tori, e uno smarrimento dello spi- al libro, sottolineando che in esso no programmare; ci prepara al- bilizzazione indotti dai dispositivi to di vista, il libro – già pubblicato in ma resta il vetro e la sostanza, la quale
rito o del pensiero. E perché? Il l’imprevisto, all’incerto, e a tecnici e dalla iperspecializzazio- una prima, differente edizione nel era e sarà. Onde non seguita, che l’ani-
motivo fondamentale ci ricondu- mettere a punto una strategia ne. E suggerisce come la stessa 2008 - è interessante anche per il ma di questo e di quello bruto resti,
ce allo strato più profondo della Per accettare non appena sopraggiungono. Per enfasi ormai diffusa sui «cigni ne- modo con cui propone un modello di ma che la sostanza dell’anima di que-
crisi che oggi viviamo: una crisi l’incertezza Dominici, inoltre, e di conse- ri» tradisca spesso la volontà sur- storia della filosofia che si proietta sto o di quello bruto, la quale era, è et
del pensiero. Il fatto è che abbia- il pensiero guenza, l’incremento di com- rettizia di rassicurare rispetto al verso nuove prospettive, assumendo sarà…». Se questo è il destino delle
mo imparato a compartimentare deve andare oltre plessità sociale chiede una pro- fatto che, nonostante qualche im- la centralità oggi, anche negli studi anime dei bruti, si tratta però di capire
le conoscenze, a studiare gli og- rassicuranti fonda revisione della concezione previsto, tutto in sostanza riman- storico-filosofici, del rapporto tra se le anime umane, a differenza di
getti isolatamente dai contesti, a cecità e illusioni della democrazia, della tecnolo- ga «sotto controllo» e prevedibile. «pensiero» e «immagine», con tutto quelle dei bruti, conservino la propria
ridurre a una sola dimensione una gia, dell’educazione, delle prati- Oltre i cigni neri è contro la ciò che ne consegue riguardo la ne- individualità o se anch’esse si risolva-
realtà multidimensionale, a cri- che di governo. cecità e le illusioni, rassicuranti cessità di confrontarsi positivamente no integralmente, dissolvendosi in
stallizzare «false dicotomie» co- «vengono affrontate le dimen- Oltre alle proposte, origina- ma fatali, che la paura produce con le novità scaturite dalla «rivolu- esso, nel grande specchio.
me naturale e umano, mente e sioni di una complessità sogget- li, che Dominici formula in questo quando riporta inconsciamente a zione informatica» dei nostri tempi. I testi di Platone e di Bruno so-
ambiente, emozioni e razionalità, tiva, vitale, relazionale, organiz- senso (come, ad esempio, le «fi- rifugiarsi nella semplificazione e Utilizzando nuovi strumenti, nuove no solamente due esempi, ma ho vo-
cultura e tecnologia, creatività e zativa, sociale, ma anche lingui- gure ibride» in ambito manage- nell’algoritmizzazione, Dominici tecniche, nuovi materiali, questo li- luto ricordarli sia per mostrare l’im-
rigore logico, conoscenze e com- stica e comunicativa, che non è riale o l’accento sulla rilevanza di leva un inno all’avventura ignota bro affronta, in termini filosofici, la portanza del tema dello specchio e
petenze, virtuale e reale, e così via. oggettivabile in nessuna formula una «cultura dell’errore»), rile- della vita e dell’umanità. E auspica «metafora dello specchio» che coin- dell’immagine, sia per sottolineare il
Ci siamo abituati a replicare matematica e in nessun dato o se- vante è il suo appello a vigilare su una scienza sociale capace di con- volge, al tempo stesso, l’esperienza rilievo del problema posto da Taglia-
una visione del mondo volta alla quenza di dati, pur infinita». quella che definisce «la comples- cepire l’inedito e il possibile na- dell’Altro e dello Stesso, della identità pietra, che consente di indagare da
ricerca di nessi lineari tra cause ed La sociologia è, nella sua sità della complessità». Cioè la scosti dietro le cose… e della differenza, della verità e del- una pluralità di punti di vista un
effetti e a scomporre il «comples- impronta genetica, una scienza contraddizione fra, da una parte, © RIPRODUZIONE RISERVATA l’illusione presentando una vera e aspetto cruciale della storia del pen-
so» in unità elementari. Una vi- della transizione. È nata nel pas- la tendenza della società ipertec- propria Biblioteca dell’immagine. siero occidentale.
sione che, pur essendo ormai su- saggio storico dalla società del- nologica e iperconnessa a com- È un approccio importante, che
Piero Dominici
perata nelle stesse scienze natu- l’antico regime alla società indu- plessificarsi (un esempio è l’inte- può essere proposto da molti punti di
Oltre i cigni neri. Andrea Tagliapietra
rali, continua a orientare la defini- striale, e ha favorito la presa di grazione che si opera tra umano vista. Mi limito a due casi, il primo già
zione della condizione umana, coscienza dei nuovi processi e artificiale nell’intelligenza arti- L’urgenza di aprirsi evocato brevemente dall’autore. Nel- La metafora dello specchio.
sociale, globale, nonostante le emergenti in quel passaggio. ficiale…) e, dall’altra parte, la ten- all’indeterminato l’Alcibiade maggiore il problema dello Lineamenti per una storia
stesse crisi che stiamo vivendo Ora, sembra dirci Dominici, deve denza opposta a non riconoscere Franco Angeli, specchio è posto da Platone in rap- simbolica dell’immagine
(del clima, della salute, della pace) adempiere la sua missione nel tale complessità, continuando a pagg. 296, € 36,50 porto a un tema che ha attraversato Donzelli, pagg. 472, € 40
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VIII Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Religioni e società san francesco


a 800 anni dal presepe
di greccio

«Nel nome di San Francesco» è la quattro tele di Giovanni Gasparro,


mostra in programma presso la con l’ausilio di documentazione
chiesa e il convento di San d’archivio si raccontano storie di
Francesco a Ripa, a Roma, a 800 Roma e del suo territorio: la casa
anni dal presepe di Greccio. romana di San Francesco, i
Intorno all’esposizione centrale di santuari reatini, la Terra Santa, le
sette figure storiche di Francesco, devozioni al Santo Bambino, il
della Regola di Sidival Fila, e di Natale di Greccio.

© Werner Bischof Estate / Magnum Photos

andata abitare
e ritorno per le parole
VIVERE
elia-battista IN PIENEZZA
LA VITA
Identificazione. Il Nazareno usa l’immagine
del profeta, considerato precursore del Messia, e la
applica al Battista, suo annunziatore incompreso di Nunzio Galantino

consapevolezza

» Sono davvero tante le


definizioni che cercano di
di Gianfranco Ravasi rendere il senso della parola
consapevolezza. Ci hanno
provato in tanti a farlo: psicologi,

«I
l tempo è un fiume si affermasse la reincarnazione di psicoanalisti, letterati, poeti,
che mi trascina, Elia nel precursore di Gesù. Ora, la cultori dell’etica, formatori e
ma io sono il fiu- teoria buddhista del samsara, ossia tanti altri. Non so però quanto
me; è la tigre che della catena delle continue rinascite, possa annoverarsi tra questi lo
mi sbrana, ma io sostiene che queste reincarnazioni scrittore Lewis Carroll, autore di
sono la tigre; è il siano uno strumento di purificazio- Le avventure di Alice nel Paese
fuoco che mi divora, ma io sono il ne progressiva del soggetto fino alla delle Meraviglie.
fuoco». Pur avvolto nella simbologia pace definitiva nel nirvana. Di sicuro, se toccasse a me
barocca che gli era cara, Jorge Luis Bisogna riconoscere che que- definire il senso della parola
Borges rappresentava incisivamen- sta tesi, cara all’Oriente, si è affac- consapevolezza, non esiterei a
te l’identità sostanziale tra tempo e ciata in qualche modo anche nella lasciarmi guidare da una lettura
persona: certo, esso è in apparenza classicità greca con il pitagorismo e metaforica del dialogo che Alice
un nemico esterno che ci dissolve, il platonismo. Anzi, è apparsa pure intrattiene con sé stessa.
ma in realtà è nel nostro intimo, nel in certi movimenti giudaici cabali- Annoiata dei suoi ripetitivi ritmi
nostro essere creatura fragile e limi- stici e persino in correnti eterodosse di vita, Alice segue un coniglio
tata. All’inizio del nuovo anno, vor- dell’islam e dello stesso cristianesi- bianco. Nella tana di
rei proporre una riflessione un po’ mo. In realtà, la reincarnazione e la Bianconiglio, Alice accetta
libera e fin stravagante sul tempo metempsicosi (trasmigrazione delle l’invito: «Bevimi», scritto
che – come annotava Gramsci nelle anime in corpi diversi) sono estra- sull’etichetta di una bottiglia. Il
Lettere dal carcere – è «un semplice nee all’antropologia biblica, che è risultato? «Ora mi sto allungando
pseudonimo della vita». netta nell’affermare il carattere uni- Unseen Colour. Werner Bischof, «Orchideen Studie», 1943, Fotostiftung Schweiz, Winterthur, Svizzera, fino al 28 gennaio come il cannocchiale più lungo
Fermo restando che ha ragio- co e irripetibile del singolo uomo o che sia mai esistito! Addio,
ne il sempreverde Agostino delle donna creati da Dio, con una re- piedi!», esclama la “piccola saggia
Confessioni: «Che cos’è il tempo? Se sponsabilità etica e un giudizio fina- Alice”. La testa è lontana dai piedi.
nessuno me lo domanda, lo so. Se le personale, così come nel dichiara- Tanto che la protagonista del
voglio spiegarlo a chi me lo doman- re il legame stretto e compatto tra romanzo di Carroll è costretta a
da, non lo so più!», l’umanità da se- anima e corpo individuali. spedire per posta all’«Egr. Ill.
coli ha cercato invece di «spiegar- E allora che senso ha la frase di Piede destro di Alice» il regalo di
lo». La classicità greco-romana, ad Gesù sull’Elia-Battista? Egli riman- Natale: un paio di scarpe nuove.

PROROGATA FINO AL 28.01.2024


esempio, ha optato per un’inter- da a un passo del profeta Malachia La testa lontana dai piedi! È
pretazione ciclica, aggrappandosi in cui Dio dichiarava: «Io invierò il l’immagine e la condizione che
al presente. Il motto stoico Nec spe profeta Elia prima che giunga il meglio descrivono la mancanza
nec metu in questa visione reiterati- giorno grande e terribile del Signo- di consapevolezza. La si può
va scontata escludeva sia il timore re» (3,23). È noto, infatti, che la mor- recuperare solo ristabilendo la
sia la speranza, mentre già la trage- te di Elia era stata descritta come distanza giusta tra la testa e i
dia greca non conosceva un appro- un’assunzione al cielo per una per- piedi. Alice può farlo solo
do alla salvezza. fetta ed eterna comunione col Si- seguendo il “Consiglio di bruco”:
Prospettiva ben diversa è quel- gnore (2Re 2,11-13). Era così sorta nel dovrà mangiare un fungo. Ma
la ebraico-cristiana che legge la sto- giudaismo la convinzione che il pro- che fatica! Non è per niente
ria come in corsa su un binario dire- feta, vivente per sempre presso Dio, facile! Gli effetti dei morsi dati al
zionale-progressivo verso una meta dopo la sua ascensione al cielo, sa- cappello del fungo infatti
escatologica salvifica, ove tempo ed rebbe stato il messaggero divino de- cambiano a seconda della parte
eterno si intrecciano. È quel messia- stinato ad annunziare al mondo la di fungo che Alice morde.
nismo che è materialisticamente venuta del Messia. La consapevolezza, che è
sotteso anche alla concezione di un Non per nulla ancor oggi nel essenzialmente armonia ed
Marx che era pur sempre di origine rituale giudaico durante la circon- equilibrio tra le diverse parti che
ebraica. L’unica eccezione è in quel- cisione di un bambino si lascia libe- ci compongono, è frutto di scelte
la sorta di “bastian contrario” che è ra la cosiddetta «sedia di Elia», nel- tra le tante opportunità che
il sapiente biblico noto con lo pseu- la speranza che egli si renda pre- attraversano le nostre giornate.
donimo di Qohelet/Ecclesiaste. Egli sente; nella cena pasquale si ha il Per quanto immersi nell’era
è convinto che «quel che è stato sarà «calice di Elia», tenuto colmo in at- della consapevolezza, più
e quel che si è fatto si rifarà; non c’è tesa che egli venga a comunicare cercata e raccontata che vissuta,
niente di nuovo sotto il sole. C’è for- l’arrivo del Messia attraverso la questa non ci è data come un
se qualcosa di cui si possa dire: ecco, porta di casa lasciata socchiusa. Si cromosoma. È conquista. È
questa è una novità? Proprio questa pensava anche che Elia venisse co- frutto di scelte. E anche di errori.
è già avvenuta nei secoli che ci han- stantemente sulla terra, senza esse- Derivata dall’unione tra con
no preceduto» (1,9-10). re riconosciuto, a sostenere i pove- (insieme) e sapere, avere
Noi ora, abbandonando l’asse ri, i malati e i moribondi: la folla consapevolezza vuol dire
dinamico tra tempo, futuro ed eter- crede che Gesù crocifisso, quando letteralmente arrivare, insieme, a
nità tipico della concezione biblica intona il Salmo 22 (Elì Elì lema saba- conoscere qualcosa; rendersi
generale, procediamo lungo la spi- chtàni), invochi Elia (Matteo 27,46- conto di qualcosa confrontandosi.
rale ciclica di Qohelet, ma con un 47), confondendo il suono iniziale Il confronto può esserci
salto atterriamo nella spiritualità di quelle parole (Elì Elì, «Dio mio, con chi sta di fronte a noi o con
buddhista. A questo ci ha condotto Dio mio») col nome del profeta. noi stessi. In questo secondo
a sorpresa tempo fa un lettore pro- A questo punto è facile intuire caso, la consapevolezza è
ponendo un’interpretazione com- che Gesù, nella frase rivolta ai disce- chiamare a raccolta tutte le parti
parativa anomala di un passo evan- poli e sopra evocata, partendo pro- di noi per vivere in pienezza la
gelico. Gesù sta scendendo dal mon- prio dalla tradizione riguardante nostra vita. È entrare in modalità
te della sua Trasfigurazione, il Tabor Elia, usi l’immagine del profeta, Alice, mettendo tra parentesi il
dell’identificazione tradizionale, e i considerato come il precursore del sorprendente e, a volte, strano
discepoli lo interpellano su una tesi Messia, e la applichi a Giovanni Bat- mondo che affolla la “tana del
popolare secondo la quale il profeta tista che era stato il suo annunziato- coniglio”. È entrare in un dialogo
Elia sarebbe ritornato sulla terra re, incompreso e alla fine martiriz- leale con le proprie emozioni,
prima della venuta del Messia. zato (Marco 6,17-29). Anzi, in un’al- con i propri pensieri e con il
Cristo risponde che «Elia è già tra occasione – dopo avere tessuto proprio corpo. Fino a chiedersi
venuto e non l’hanno riconosciuto, l’elogio del Battista – Gesù aveva ri- scusa per avere, talvolta,
anzi l’hanno trattato come hanno badito in modo lapidario questa sciupato emozioni e aver
voluto». L’evangelista Matteo regi- identificazione simbolica: «Egli è soffocato sogni. Consapevoli che
stra l’interpretazione di questa frase quell’Elia che deve venire» (Matteo «ciò che conosciamo di noi è
un po’ sibillina da parte dei discepo- 11,14). Siamo di fronte a una metafo- solamente una parte, e forse
iz

li: «Essi compresero che egli parlava ra, ben lontana dalla reincarnazione piccolissima, di ciò che siamo a
.b

di Giovanni Battista» (17,10-13). Il di Elia nel Battista. nostra insaputa» (Pirandello).


lettore sopracitato riteneva che qui
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Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 IX

Design torino
e al regio un «atlante»
per capirlo meglio

Al geniale architetto torinese, eclettico e singolarissimo della nell’ambito di Regio50, con la


che ha concepito e disegnato il storia dell’architettura e del collaborazione del Museo Casa
nuovo Teatro Regio, è dedicata design, ma anche scrittore, Mollino ed è realizzata con il
la mostra «Carlo Mollino: fotografo, sciatore, contributo di Reale Mutua –
Atlante». Si tratta (fino al 14 automobilista e pilota di aerei. La Socio Fondatore del Teatro
gennaio) di una immersione mostra è curata da Fulvio e Regio – e con il sostegno della
nell’universo di un genio del Napoleone Ferrari e prodotta dal BuonoLopera Foundation, che
Novecento, protagonista Teatro Regio di Torino del Regio è Socio Sostenitore.

In cima. Carlo Mollino, slittovia del Lago Nero, a Sauze d’Oulx


nanna Ditzel,
progetti senza
paura del tempo
Design scandinavo

di Marco Sammicheli

L e donne nel design non


sono una novità. Sono
state una rarità e final-
mente non devono più
difendere una quota. Progettiste,
manager, curatrici, critiche, docenti Architettura domestica.
si occupano della salute di una disci- La celebre Hanging Egg
plina sempre più strategica. Char- Chair di Nanna Ditzel
lotte Perriand, Aino Aalto, Fede
Cheti, Lisa Ponti sono state ricono-
sciute grandi maestre tanto
quanto i loro colleghi maschi
e tutti insieme hanno fatto
la storia del design.
In anni più recenti
abbiamo visto esperien-
ze più articolate, con
designer che si sono
cimentate anche co-
me imprenditrici, in-
tersecando la loro
attività creativa alla
gestione di imprese

se la montagna
di successo. Non
mancano le donne
che hanno saputo
interpretare il desi-

non va da MOLLIno... gn in tutte le sue de-


clinazioni, compre-
sa la direzione creati-
va di marchi o lunghi e
articolati sodalizi com-
Architettura. Appassionato delle vette, iniziò con il rilievo dei «rascard» valdostani merciali: Cini Boeri, Patricia
per poi ideare edifici in cui traspose traiettorie e dinamismi tipici delle prodezze sportive Urquiola, Ilse Crawford, Nanna
Ditzel. Quest’ultima avrebbe com- assimilata tanto
piuto cento anni tre mesi fa (6 otto- dalla scuola danese quanto da quella
bre 2023) e il museo Trapholt, a Kol- europea nell’impostare spazi adatta-
ding, nel Nord della Danimarca, le bili, mutevoli, a vocazione multipla.
dedica un’ampia retrospettiva curata La sua sfida all’ortodossia del
da Sara Staunsager. tempo le impose di lasciare la Dani-
di Gabriele Neri «Personalmente penso che Di- marca per trasferirsi a Londra. Alla
tzel debba essere considerata tra i fine degli anni 60 diede vita alla gal-
grandi maestri del design danese, in- leria Interspace, uno spazio dove

C
arlo Mollino, che feno- chitetture rurali valdostane, che l’allora mann e il francese Denys Pradelle. ancora cittadini e si esce sciatori». sieme ai cosiddetti top five – Børge proporre arredi e complementi di-
meno! Lo fu di certo per studente svolse «smontando» con ta- Una prerogativa dell’approccio Ci sono, nel volume, le immagini Mogensen, Hans J. Wegner, Arne Ja- segnati da lei e da altre colleghe. Un
un talento fuori dal co- lento grafico e acume tecnico i tipici ra- (architettonico) di Mollino alla monta- che immortalano questo «gentleman cobsen, Finn Juhl e Paul Kjaerholm. luogo dove aprirsi alla sperimenta-
mune nel disegnare ca- scard. Con l’avvio dell’attività profes- gna risiede nel suo distacco rispetto a sportivo» (come lo chiamava la stampa Per prima intuì il valore della longe- zione, dove praticare una decisa
se, palazzi e stupefacen- sionale, la montagna di Mollino corri- chi, nel Dopoguerra, teorizzava «am- locale) mentre scala creste impervie o vità degli oggetti. Progettare per du- battaglia ai compromessi, dove li-
ti arredi, ma anche per sponderà a tre precisi paesaggi: Cervi- bientamento» e imitazione dell’edilizia scende piste ripidissime, ma a domi- rare nel tempo senza avere paura di berare innovazioni che assecondas-
quell’irrequietezza biografica che – ri- nia, nata dal nulla su iniziativa privata tradizionale come facili ricette per nare sono i disegni del Fondo Carlo forme libere». Queste parole sono di sero i comportamenti di una società
spetto alle più grigie abitudini di tanti nella conca del Breuil; la Valle di Susa, smussare la violenza antropica del Mollino del Politecnico di Torino. Vi Anders Byriel, industriale a capo di che cambiava velocemente. La stes-
colleghi – aggiunge del pepe a un piatto «montagna di casa» per i torinesi; e la boom economico. Nel testo Tabù e tra- troviamo schizzi di monasteri tibetani Kvadrat, azienda tessile, leader nella sa che lei osservava e interpretava in
già molto saporito. Caleidoscopico, tra Valle d’Aosta, la cui modernizzazione dizione nella costruzione montana presi a modello per una Casa del Sole ricerca sulla sostenibilità che tra le progetti dalle forme organiche, poi-
futurismi e surrealismi, razionalismi coinvolse in prima linea la cultura ar- (1954), egli si scagliava contro mimeti- sotto al Cervino; ossessive riletture prime incaricò Ditzel della progetta- ché l’uomo nella natura rimaneva la
ed eclettismi, l’architetto torinese ha chitettonica lombarda e piemontese. smi e riprese folkloristiche, convinto dello chalet, abbozzate con segni gras- zione di un tessuto nel 1968, ancora sua ispirazione più viva.
infatti mischiato la vita professionale I progetti alpini di Mollino ci of- che dietro al «rispetto» per la tradizione si di matita o finissimi a china; elemen- a catalogo. Libera e anticonvenzio- Fu tra i protagonisti della XII
con quella spericolata di sciatore, avia- frono svariate piste interpretative, a si celasse qualcosa di falso. L’utilizzo di ti strutturali come le ossa di animali nale, dedicata e coraggiosa, Ditzel è Esposizione Internazionale di
tore, pilota e pure di fotografo piccante, cominciare dal legame estetico tra le materiali del luogo, ad esempio, è per preistorici; e ovviamente le illustrazio- considerata dagli storici una figura di Triennale Milano. Vinse una meda-
tra scatti osé e schianti al suolo con l’ae- «forme» delle prodezze sportive e Mollino «nella maggioranza dei casi un ni di Introduzione al discesismo, pubbli- riferimento per lo sviluppo del desi- glia d’oro e a consegnarla furono
reo, per la gioia degli esegeti e soprat- quelle dell’architettura, in una traspo- lusso da fissato», date le differenze con cato da Mollino nel 1951, con diagram- gn danese ed europeo in generale. Luigi Caccia Dominioni e una giova-
tutto di venditori capaci di dare un sizione di traiettorie e dinamismi. Sca- l’edilizia precedente. Altrettanto errata mi per apprendere curve a spazzaneve Avvicinare la sua storia alla curiosità ne collega, Gae Aulenti. Esperta di
prezzo (salatissimo) alla sua eredità. sarebbe la richiesta di «mimetizzazio- o stili più complessi. Linee spesso si- del grande pubblico è l’obiettivo della cultura materiale, quando ancora la
Un fenomeno, insomma, che ormai è ne», secondo cui l’architettura – e qual- mili a quelle dei suoi edifici, come acca- mostra e di una serie di pubblicazio- cultura digitale non aveva ristretto
storiografico, museografico, commer- «Si tratta» scrisse di siasi opera dell’uomo – dovrebbe farsi deva al collega spagnolo Félix Candela, ni, tra cui Nanna Ditzel 100 Years vo- e uniformato le fonti a cui attingere,
ciale e addirittura finanziario: nel 2020 un progetto «di far invisibile. Per coerenza, dovremmo al- campione di sci e di cementi armati. luta dall’azienda di arredi Fredericia. Ditzel usava i viaggi come esplora-
un suo tavolo fu battuto all’asta da volare una baita lora «negare diritto di presenza» a tutte Messe una in fila all’altra, tutte «Non c’è certamente alcun bi- zioni etnografiche. Thomas Graver-
Sotheby’s per oltre 6 milioni di dollari. trasfigurandola le rocche e i castelli della Valle d’Aosta. queste idee tracciate su fogli ingialliti sogno di lavorare al servizio del sen, guida di Fredericia, azienda che
Questa introduzione è per spie- e sentendola Tale posizione teorica trova evidenziano una dimensione che la buon gusto. Al contrario dobbiamo realizza gran parte degli arredi della
gare il contesto con cui si misura ogni con mezzi attuali» sfogo in progetti ordinari o ambiziosi celebrazione dell’architetto-funam- usare la nostra immaginazione, cre- designer danese, non dimentica la
nuova iniziativa (editoriale o espositi- – dalla piccola autorimessa al piano bolo spesso sminuisce: quella del ri- atività e le nostre visioni della socie- caparbia motivazione con cui la de-
va) su Mollino, oscillante tra meticolose urbanistico – ma mai banali, accomu- goroso professionista seduto al tavolo tà per creare oggetti e spazi nei quali signer testava lavorazioni, idee e
disamine dell’opera e l’esaltazione ac- vando ancora affiorano le relazioni in- nati da tattiche compositive ricorren- da disegno, del tecnico che maneggia crediamo». È il 1997, quando Ditzel, prototipi. «“No” era una risposta
cattivante del personaggio. Concen- trecciate con promotori turistici, inge- ti, spesso annunciate da efficaci nar- numeri e costi, dell’ostinato progetti- invitata alla Royal Danish Academy che non contemplava. Ogni doman-
trandosi sui suoi progetti per la monta- gneri, clienti e amici (come Leo Ga- razioni che ci ricordano – anche in sta che nonostante verve, talento e co- of Fine Arts, confessa pubblicamen- da era un’indagine e come lei stessa
gna, dove l’architetto/sciatore trovava sperl, campione del mondo di velocità Mollino, scrittore prolifico – l’indis- noscenze non riesce a raggiungere la te la sua distanza da quelle consue- amava dire tre passi avanti e due in-
stimoli sportivi e architettonici, il re- su sci) in una «società d’altitudine» solubile legame tra testo e architettu- vetta. Solo una piccola parte di quei tudini che aveva combattuto per dietro significa sempre che hai al-
cente volume di Antonio De Rossi e Ro- parallela ma diversa da quella urbana, ra. «Si tratta di far volare una baita progetti fu realizzata, congelando tut- tutta la sua lunga carriera. meno compiuto un passo in avanti».
berto Dini si cimenta proprio in questo tema trattato nel volume in un saggio trasfigurandola e sentendola con ti gli altri a quote intermedie. Parados- Già negli anni 50 del secolo La mostra al museo Trapholt
delicato intreccio. Gli autori hanno però di Sergio Pace. In termini più generali, mezzi attuali», scriveva il torinese per salmente, per trasformare in realtà scorso sintetizzò un’idea di interni rende omaggio a questa curiosità e
deciso di evitare la prospettiva «adre- emerge soprattutto la sua peculiare spiegare la sublimazione di un’ano- una linea disegnata sulla carta occor- dove tavoli e siede furono rimpiazza- alla fine invita a non disperdere l’ere-
nalinica» in favore di una rassegna di posizione sulle strategie formali e cul- nima stazione della slittovia a Sauze rono acrobazie più impegnative di un te da un paesaggio morbido e colora- dità di una donna laboriosa, libera,
oltre settanta casi studio che, grazie al turali da seguire nello sviluppo di un d’Oulx in un organismo polisemico, salto nel vuoto con gli sci. to, imbottito, su più piani dove sdra- che amava fumare, bere whisky e di-
taglio analitico e a un più largo discorso turismo ormai di massa, avido di in- in cui l’iconografia alpina è solo un © RIPRODUZIONE RISERVATA iarsi e muoversi liberamente. segnare mobili senza tempo.
sulla «colonizzazione» delle Alpi, rende frastrutture e architetture, che nel No- punto di partenza verso invenzioni Colori, cuscini, arredi, tende, © RIPRODUZIONE RISERVATA

il volume di più ampia lettura e durata vecento occuperà le nostre montagne inedite, capaci di trascendere i fatti divani fuori scala e ampie chaise lon-
Antonio De Rossi,
rispetto ad altre pubblicazioni. secondo un «modello italiano» diver- tecnici ammettendo «uno slittamen- gue modificarono la struttura di am-
Roberto Dini Nanna Ditzel – Taking
Dopo l’addestramento sciistico so da quello francese o tedesco. Inte- to…nell’inutile». Il progetto per un bienti non più imprigionati da appa-
La montagna di Carlo Mollino. design to new heights
giovanile insieme al padre Eugenio, ressante, infatti, è anche il confronto centro sportivo «in verticale», preve- renze, prestazioni e funzioni definite.
per Mollino il primo esercizio di appro- tra Mollino e progettisti impegnati su deva invece sulla cima un ponte a tra- Architetture Un’architettura domestica in cui sca- Kolding (Danimarca),
priazione intellettuale dell’habitat altri versanti alpini, come lo svizzero liccio sospeso nel vuoto, collegato alle e progetti nelle Alpi linate e piante libere accoglievano Trapholt Museum
montano fu, nel 1930, il rilievo delle ar- Paul Artaria, il tirolese Franz Bau- piste: «un grande filtro, in cui si entra Hoepli, pagg. 368, € 49 un’idea di progetto che oggi è stata Fino all’11 agosto
X Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Arte lione
le splendide utopie
degli architetti

Al Musée Urbain Tony Garnier di Môrice Leroux, Le Corbusier e acciaio per un nuovo centro
Lione fino al 2 marzo si svolge Jean Renaudie. Dal 1921 al 1933, cittadino. Tra il 1953 e il 1961, Le
«Utopies d’Architectes - 5 sites Tony Garnier sviluppa la sua Corbusier costruisce a Firminy
remarquables en Auvergne- visione di abitazioni salubri alcuni elementi di quella che
Rhône-Alpes». Le utopie degli intorno al Boulevard des États- chiamava “città radiosa”. Dal
architetti in cinque siti della Unis. A inizio anni 30, Môrice 1974, Jean Renaudie realizza le
regione Auvergne-Rhône-Alpes Leroux adotta la forma dei Étoiles, case popolari dalle forme
sono quelle di Tony Garnier, grattacieli e la loro struttura in inquietanti, a Ivry-sur-Seine.

Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano - Foto Agostino Osio

un percorso materiali
e tecniche
ricercando di una
capitale
la PERFEZIONE liberty
Milano. La mostra all’HangarBicocca ricorda come Torino
James Lee Byars sa far convivere concettualismo
anglosassone, cultura nipponica e quelle esoteriche
di Luca Scarlini

«L iberty Torino Ca-


pitale» a Palazzo
Madama (a cura
di Beatrice Coda
di Angela Vettese Negozio, Roberto Fraternali, Car-
lo Luigi Ostorero, Rosalba Stura,
Maria Carla Visconti) indaga so-

S
e c’è un termine che ca- ra in cui sembra zucchero granulato. prattutto le forme dell’architettu-
ratterizza la ricerca di Anche il concetto di manufatto ra di una stagione che trova il
James Lee Byars (1932- è sempre protagonista, come ricerca proprio epicentro nella Esposi-
1997) è «perfetto»: pote- del meglio da parte dell’artigiano che zione Internazionale di Arte De-
va essere un bacio, una produce l’oggetto: nell’ampia navata corativa Moderna del 1902, rea-
lettera d’amore, un pen- dell’Hangar incontriamo due tende lizzata al parco del Valentino di
siero. L’idea dell’artista americano cubiche di stoffa che contengono uno Torino, con costruzioni effimere
non era quella di raggiungerla, la per- sgabello e una poltrona antichi, due poi distrutte.
fezione, ma di cercarla come la cerca- pezzi d’arredo che ci raccontano la ri- Sulla storia di questa mani-
no gli attori del teatro NO, i maestri cerca del meglio oltre che la posizione festazione aveva indagato una
calligrafi giapponesi, persino gli del corpo umano a riposo in una por- esposizione importante del 1994,
sportivi e gli sciamani che sanno zione di spazio disegnata, forse, per a cura di Rossana Bossaglia, figu-
muovere le forze del cosmo e guidano meditare e proteggere la solitudine. ra centrale negli studi sul Liberty
masse intere di persone. Gli swarovski giganti che lumeggiano in Italia, Ezio Godoli e Marco Ro-
La mostra personale che si sta verso la fine dell’invaso nero evocano sci. Il manifesto, magnifico, di Le-
svolgendo al Pirelli HangarBicocca di la perizia nel tagliare il cristallo, in onardo Bistolfi dichiara autore-
Milano, a cura del suo direttore Vicente modo tale che i raggi si frangano so- volmente i simboli di una stagio-
Todolì, è ancora una volta questo: la ri- pra le loro faccette diamantate, si di- ne. Quattro fanciulle vestite di
cerca di perfezione attraverso diffe- vidano in prismi, si riflettano sulla re- pepli bianchi, giocando con i loro
renti modalità, con un vocabolario che tina diventando punti di luce mobili al abiti, disegnano la scritta ARS,
non può essere ridotto ad alcuna cor- muoversi del nostro stesso sguardo. che diviene quasi espressione di
rente specifica ma che risuona del con- Sta nel mondo del manufatto, Meraviglioso. «The Rose Table of Perfect», 1989, e in secondo piano «The Tomb of James Lee Byars», 1986 una divinità, come voleva l’età del
cettualismo anglosassone, della cultu- per quanto raffinato e pensato in mo- simbolo. Il grande scultore di Ca-
ra nipponica appresa in anni di perma- do assai cerebrale, anche la serie di sale Monferrato, legato nella vul-
nenza giovanile a Kyoto e Tokyo, in un documenti di carta, dalle lettere ma- gata storica alla rappresentazio-
avvicinamento a culture esoteriche che noscritte agli origami, che l’artista ne della morte, inaugura autore-
arrivano persino all’antico Egitto. produceva ogni mattina e poi spediva volmente quella stagione con La
In tutto questo, per chi lo ha vi- ad alcuni amici: qui è mostrata la col- sfinge (1892), magnifico monu-
sto da vivo in una delle sue perfor- lezione ricevuta dall’amico artista mento funebre al cimitero di Cu-
mance – ha partecipato cinque volte Maurizio Nannucci. neo, di cui l’esposizione presenta
a Documenta, almeno tre alla Bienna- La luce, ovviamente, emerge co- il bozzetto conservato alla Gipso-
le di Venezia, ha avuto mostre nei mi- me uno degli ulteriori fili conduttori teca della sua città natale, dove si
gliori musei del mondo e quasi sem- che lega oro, seta, vetro, cristallo, il co- è tenuta l’ultima mostra impor-
pre si è espresso anche con il suo cor- lore rosso che troviamo anche in corda- tante dell’artista nel lontano 1984,
po – non manca un tocco di ironia. mi sparsi per il pavimento e raggrumati mentre ora presenta un omaggio
L’artista lo lasciava trapelare dai suoi in nodi preziosi. La luce è simbolo del- a Milano la Galleria Silva.
frequenti travestimenti con un pigia- l’afflato vivente e fonte di ogni movi- L’attuale esposizione, che
ma d’oro, babbucce con le sue iniziali mento, quello che viene dal cielo verso ha il patrocinio della Siat (Società
e un cappello a cilindro che ne rende- di noi e quello che ci riporta verso il cie- degli Ingegneri e Architetti di To-
va la figura tanto ascetica quanto lo. La parte mistica di James Lee Byars, rino), punta molto sul racconto
clownesca. Perché la perfezione, di- che aveva frequentato i rituali scintoisti dei materiali impiegati e sulle tec-
ceva, non si raggiunge mai e lo spazio come le religioni buddista e orientali in niche scelte per le costruzioni.
per un sorriso risulta sempre oppor- genere, emerge come un continuum Tra i protagonisti di quella sta-
tuno e oltre che necessario. che non può essere sottovalutato. gione, trionfa Pietro Fenoglio,
All’Hangar, il visitatore si trova La mostra termina con un ulte- che edifica con soluzioni notevo-
anzitutto di fronte a un’enorme colon- riore monumento alla sfera che si di- lissime, alcune zone della città, di
na ricoperta di foglie d’oro, una sorta di rebbe anche una preghiera di ringra- cui cambiò radicalmente il volto,
fallo luminescente che parla di vitalità. ziamento rivolta al sesso femminile: nel volgere di due intensi decenni
In una installazione vicina di oggetti grandi perle di vetro rosso scuro, del dal 1890 al 1910. Le zone di Corso
apparentemente alla rinfusa, ma in ef- diametro di circa dieci centimetri, so- Francia e della Crocetta, in primo
fetti disposti su di un drappo con atten- no posate a terra in una configurazio- luogo, conservano i suoi edifici,
zione ai giochi dell’asimmetria, lo tro- ne simmetrica che ricorda un monile che si trovano anche nelle zone
viamo davvero, un fallo stilizzato, co- e che raddoppia le sue volute color del del centro. Il suo palazzo che ha
me una stele appiattita che parla anco- vino lungo un asse centrale. maggiore fama mediatica, è la
ra una volta di fertilità e sorriso. Più L’insieme dei frammenti di vita sontuosa Villa Scott in corso Lan-
avanti troviamo una cupola d’oro per- di cui si compone l’esposizione si tro- za, immortalata in Profondo rosso
fetta, una sorta di igloo senza ingresso vano insomma chiusi tra un principio (1975) da Dario Argento, che la ri-
che ci ricorda gli astri, la volta celeste, il maschile e uno femminile, due oppo- battezzò per il suo plot «la villa
matrimonio di una geometria regolare sti che nascono dall’assoluto e che in- del bambino urlante».
con la manualità che si coglie nei punti sieme generano il tutto contingente, Conclude la mostra una se-
di congiunzione delle piccole foglie secondo una concezione filosofica zione dedicata all’eredità torinese
d’oro quadrate che ricoprono la calotta. che abbraccia una gamma di autori del Liberty, che indaga solo i ter-
La sfera è parte del linguaggio ri- che vanno da Confucio a Platone. ritori dell’architettura. Questa fi-
corrente di Byars, del resto, in ogni sua Mistico, romantico, teatrante, liazione è evidente, in arte, nelle
manifestazione, compresa una palla di Byars ci si ripresenta come la figura di rivisitazioni macabre di Enrico
rose rosse che accusano il tempo e di- un grande isolato, di un artista indi- Colombotto Rosso, in certi aspetti
ventano poco a poco marroni: è la na- pendente da ogni moda ma reso at- della pittura di Italo Cremona e
tura che chiede il suo pegno. Poco lon- tuale dalla sua curiosità per le culture anche in qualche lampo delle
tano sta del resto un omaggio a un’al- del mondo: ciò che ci vuole, ciò che ci opere di Carol Rama. Notevole
tra meraviglia della natura: la zanna può servire in tempi non solamente di nella mostra l’indagine sulle
del narvalo, il cetaceo dell’Artico dal cui decolonizzazione, ma di rapporto au- scuole e il cambiamento delle
muso esce una formazione cornea at- spicato tra i mille porti e le mille men- strutture igieniche e delle strut-
torcigliata e lunghissima. Troviamo talità del globo. E all’interno di questa ture didattiche, con molti mate-
questa sua spada a spirale sopra un mostra-giara piena di cose diverse riali prestati dal museo Musli
drappo bianco di seta, il materiale che appare un unico unguento, il richia- (Museo della Scuola e del Libro
l’artista sosteneva di amare di più per mo all’essere inattingibile questo sì dell’Infanzia) di Torino.
la sensazione tattile che regala. perfetto, con la meraviglia caleido- © RIPRODUZIONE RISERVATA

In una serie di teche vediamo poi scopica in cui ci avvolge.


sfere di marmo e altre figure geometri- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Liberty Torino Capitale
che come stelle, semilune e falci realiz-
zate in marmo bianco. In omaggio al Torino, Palazzo Madama
James Lee Byars
iz

differente battere della luce, alcune so- Fino al 10 giugno


Milano, Pirelli HangarBicocca Catalogo Silvana,
.b

no di marmo levigato e altre dello stesso


materiale lasciato a quel livello di finitu- Fino al 18 febbraio pagg. 192, € 29
st
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 XI

Arte torino
Taco Dibbits, Rijksmuseum,
ospite del museo egizio

Nuovo appuntamento con il ciclo di traduzione simultanea in sala, può accompagnare l’Egizio in un
talks «What is a #museum?» essere seguito anche in streaming percorso di trasformazione fisica e
presso il Museo Egizio di Torino. sulla pagina Facebook o sul canale innovazione, in vista del
Mercoledì 17 gennaio, alle ore 18, YouTube del Museo Egizio. bicentenario, che verrà celebrato
in dialogo con Christian Greco ci L’incontro con Dibbits fa parte di nell’autunno del 2024. Prossimo
sarà il direttore del Rijksmuseum di un ciclo di dieci dialoghi, ideato da incontro il 7 marzo con Anna-
Amsterdam, Taco Dibbits. Christian Greco per riflettere sul Vasiliki Karapanagiotou, direttrice
L’incontro, in inglese con futuro dei musei e per del Museo archeologico di Atene.

la pittura di casorati COLLEZIONE


SILVESTRI,
carnicelli,
il lavoro
si legge sotto vetro secoli per
tornare
e il senso
profondo
Aosta. La rassegna mostra come l’artista non restituisse la realtà ma il principio «Numerus, riunita del noi
mensura, pondus»: le figure sono fra colonne squadrate, le teste ovoidali e gli occhi vuoti Rovigo Fotografia

di Marina Mojana di Laura Leonelli

di Ada Masoero

© Felice Casorati, by SIAE 2023


«I l Conte e il Cardina-
le» non è il titolo di
un romanzo di Pie-
ro Chiara, ma di
E ra, quella cravatta,
l’ingresso nell’età
adulta, un primo pas-
so nella costellazione
una mostra che – avvincente co- di eventi che un giovanissimo uo-
me le storie narrate dallo scritto- mo avrebbe incontrato nel corso
re di Luino – svela intrighi e pas- della sua vita, militante e a sini-
sioni (tra arte, fede e politica) stra. Una cravatta e un garofano di
della nobile famiglia dei Silvestri carta all’occhiello. Un ragazzo,
di Rovigo. Per sette secoli, dal mani in tasca e spalla obliqua, ri-
Ducato Estense al Regno d’Italia, cordo di cinema americano, e in-
i de’ Silvestri hanno fatto la storia sieme a lui la folla del Primo Mag-
del Polesine: letterati, archeolo- gio del 1967 a Pistoia. A riunire in
gi, collezionisti, mecenati e car- un’immagine miracolosa i punti
bonari, costruirono un impres- di quella geometria esistenziale e
sionante patrimonio di relazioni cromatica era Mario Carnicelli, al-
e di potere, oltre che di beni arti- lora fotografo free lance e inviato
stici confluiti, alla fine dell’Otto- speciale del «Corriere della Sera»,
cento, nelle principali istituzioni «L’Espresso», «Il Giorno» e «Il
culturali del territorio. Tirreno», e oggi, a 86 anni, esplo-
Appartenevano ai de’ Sil- ratore del suo vasto e sorprenden-
vestri la Casa di Francesco Pe- te archivio da cui è uscito l’ultimo
trarca di Arquà, poi destinata al bel volume Mario Carnicelli. Noi,
Comune di Padova; la biblioteca con testi di Bärbel Reinhard, Mar-
di famiglia, detta la Silvestriana co Signorini, Roberta Valtorta e
– 40mila volumi tra cui capola- Viviane Esders.
vori unici come la Bibbia istoria- L’occasione propizia alla na-
ta padovana del XIV secolo e il Li- scita del libro è l’assegnazione a
bro dei principi (Sèfer ha – ‘iqqa- Mario della prima edizione del
rim) scritto dal rabbino Giusep- Prix Viviane Esders. «Récompen-
pe Albo nel XV secolo – ser la carrière d’un photographe»,
conservata all’Accademia dei si legge nella motivazione e dav-
Concordi di Rovigo. vero dobbiamo parlare di ricom-
Altri tesori, come la quadre- pensa, ma soprattutto di ricono-
ria e la raccolta di reperti archeolo- scenza, perché Mario Carnicelli,
gici, furono destinati dagli ultimi toscano, di casa a Pistoia con stu-
eredi – il conte Gerolamo e suo fra- dio fotografico a Firenze tra il
tello, il cardinale Pietro – nel 1877 Duomo e il Battistero, ha dedicato
per metà al Seminario Vescovile e la sua carriera a documentare
per l’altra metà all’Accademia dei un’epoca in cui il singolare io tro-
Corpi statuari. Felice Casorati, «Silvana Cenni» (particolare), 1922, Torino, collezione privata Concordi di Rovigo, ma per volon- vava agilmente eco nel plurale noi.
tà testamentaria non fu stabilito E quel noi era qualcosa di più di
che cosa dovesse pervenire a chi. una somma di singole esistenze,

N
on stupisce, osser- sé stesse. È in quello studio torinese, che rende più fermi il segno e le for- dall’interno» e che riflette su sé stessa Il patrimonio da dividere di “ii” come ricorda nel suo testo
vando l’universo infatti, che dalla fine degli anni 10 si me. Nei suoi dipinti non voleva infat- e sui propri statuti attraverso costru- era ingente – oltre 200 opere – e Roberta Valtorta citando il neolo-
esatto, silenzioso e avvia il percorso del Casorati “vero”, ti restituire la realtà ma il principio zioni calibrate e perfette. il lascito scatenò una contesa alla gismo della filosofa Eleonora Fio-
sorvegliato in cui vi- quello che, dopo la sala personale del «Numerus, mensura, pondus» In mostra La barca è affiancata rovescia, con una sorta di scarica rani. A segnare l’ingresso in una
ve l’immaginario di (presentata da Venturi) alla Biennale (titolo, anche, di una cartella di grafi- dal suo studio, una delle primizie di barile tra i due co-beneficiari per dimensione superiore, politica e
Felice Casorati (1883- di Venezia del 1924, esporrà con che del 1946) che governava il suo questa esposizione che di primizie è nulla interessati ad accollarsi una magica insieme, era la certezza
1963), che il momento meno felice del- grandi riconoscimenti in importanti mondo. Ne è prova, in mostra, la ricca: come Natura morta con libro e collezione definita dal perito del- che le idee avrebbero potuto tra-
la sua vita, tra il 1907 e il 1911, sia coin- musei europei e americani i suoi di- grande tempera Maria Anna De Lisi, spighe, 1933, già nella collezione della l’epoca «da bottega di rigattiere». sformare la realtà. Era la piazza,
ciso con il soggiorno a Napoli, dove si pinti enigmatici, imperscrutabili, co- 1918-1919: in una prospettiva innatu- Olivetti, o Ragazza nuda di schiena, Non potendo rifiutare la dona- che Carnicelli ha ritratto nell’ab-
trovava al seguito del padre, ufficiale me separati da un vetro dalla vita rea- rale, franante, la figura è posta fra co- 1930, o il bassorilievo di gesso La dor- zione, dopo lunghe diatribe furo- braccio delle grandi lotte dei lavo-
di carriera. Come scriveva nel 1908 a le e resi anche più mentali dalla net- lonne nere squadrate, tele bianche e miente, 1924, appena acquisito dal no i numeri a decidere: le opere ratori, erano le strade di Roma e il
un’amica, «io ho cambiato vita com- tezza di una materia secca (spesso la pareti a calce. Il suo solo occhio visi- Mart, che conduce al tema, centrale inventariate con una cifra pari silenzio della folla nel giorno dei
pletamente: sono diventato davvero tempera) o dal supporto della tavola, bile è opaco, da veggente, così come per Casorati, del teatro, cui è dedicata andarono al Seminario e quelle funerali di Palmiro Togliatti, era-
un orso – non esco quasi mai di casa, vuote sono le orbite della testina di la sala maggiore. Qui, intorno agli dispari all’Accademia. Questa e no le città americane, esplorate a
non vedo nessuno. Suono il piano terracotta Ada (1914, presente nel di- oggetti dello studio (l’astrolabio, l’el- molte altre vicende della famiglia colori tra il 1966 e il 1967, e in nome
moltissimo, come non ho mai fatto pinto ed esposta accanto), la ieratica mo, la testa di gesso, da lui spesso di- Silvestri sono ora rievocate nella della stessa street photography
per l’addietro». Troppa luce, troppo monza sculturina di Casorati – una delle sue pinti), sfilano i bozzetti delle sceno- mostra nata da un’idea di Sergio erano Bangkok, Kyoto, Hong
rumore, troppa “vita”, a Napoli, per poche – con cui la donna condivide la grafie scaligere e si evoca l’avventura Campagnolo, curata da Alessia Kong. A ogni latitudine, la foto-
chi come lui (che aveva allora 25 anni, forma ovoidale della testa e quella del prezioso teatrino di Casa Gualino, Vedova e ospitata fino al 10 marzo grafia, nella perfezione del qua-
si era da poco laureato in Legge per as- Banksy all’Orangerie colonnare del collo. Accanto, in un al- perduto in guerra, da lui concepito in Palazzo Roncale di Rovigo. drato, apparteneva anch’essa a
secondare la famiglia ma aveva scelto, della Villa Reale tro capolavoro, Le due sorelle (in real- dal 1925 circa con Alberto Sartoris, di In mostra alcuni brani di un’uguale utopia, quella di tra-
e già con successo, di essere pittore), tà la stessa modella, in un caso vesti- cui è esposta la scultura La Comme- pura pittura veneta del Sei e Set- sformare ogni singola esistenza in
ancora immerso in un clima simboli- ta, con un libro chiuso accanto; nuda dia. La presenza delle sue sculture, tecento come Loth e le figlie del- una memoria plurale.
sta, era però già in cerca di un mondo nell’altro e con un libro aperto) esibi- come dei molti disegni – pratica fon- l’estroso Sebastiano Mazzoni, la © RIPRODUZIONE RISERVATA

altro. E tanto meno stupisce che, giun- All’Orangerie della Villa Reale di scono anch’esse teste ovoidali e occhi damentale per una pittura come Maddalena di Giulia Lama, prima
to nel 1919 a Torino da Verona con la Monza fino all’11 febbraio è in corso vuoti, in un contrasto eloquente con quella di Casorati, che nulla lascia al donna a studiare il nudo maschi-
Mario Carnicelli
madre e le sorelle, dopo la tragedia del la mostra «Banksy. Painting Walls» Le sorelle (Le ereditiere) dipinte a Na- caso – è uno dei pregi della mostra, le dal vivo; i vasi di fiori della ro-
suicidio del padre, non si sia mai più che porta in Italia per la prima volta poli nel 1910, con cui pure condivido- che presenta anche due inedite so- digina Elisabetta Marchionni e Noi
distaccato da quella città severa, orto- tre muri dipinti dall’artista britannico no la disposizione obliqua: qui, un vrapporte ancora di segno secessio- poi capolavori di Piazzetta, Pit- Silvana Editoriale,
gonale, allora silenziosa e riservata, tra il 2009 e il 2018. Sono tre opere trionfo di neri e di rossi opulenti, di nista dipinte per la casa torinese e poi toni, Nogari e Luca Giordano, che pagg. 96, € 39
così congeniale alla sua indole. di street art, pensate per una sete, di trine, di occhi lucenti e vivaci, da lui occultate, per chiudersi con il l’esperto dell’Ottocento conside-
A Torino Casorati entrò a far destinazione pubblica; poi sono là corpi cinerei e gessosi, da statua. Casorati-maestro nella sua scuola di rò – a torto – delle vecchie croste.
parte dei migliori circoli culturali, state prevelate, decontestualizzate Se in questo caso Casorati ripe- Torino, e con i dipinti degli allievi Da poco, inoltre, la smem-
amico di Piero Gobetti (cui si deve la e trasformate in oggetti d’arte. In te, variandone i contenuti, la stessa (Silvio Avondo, Nella Marchesini, Pa- brata collezione è tornata all’uni-
sua prima monografia, nel 1923), di Season’s Greeting Banksy denuncia composizione, in altri preleva e ri- ola Levi Montalcini, Lalla Romano, la tà originaria, come auspicavano
Lionello Venturi, dei Gualino, viven- l’inquinamento della città di Port monta le stesse figure in composizio- futura moglie Daphne Maugham...) il conte e il cardinale: i beni del
do sempre nella stessa casa-studio di Talbot, in Galles; in Heart Boy un ni diverse: la gracile schiena della mo- che, da maestro vero, seppe guidare Seminario sono confluiti nella
via Mazzini dove – come scrive Al- cuore rosa è simbolo della richiesta della di Lo studio, il suo quadro-mani- verso la loro autonomia espressiva. Pinacoteca dei Concordi e la col-
berto Fiz nel testo che accompagna la di pace e amore; in Robot/Computer festo del 1922-1923, perduto nel 1931 © RIPRODUZIONE RISERVATA lezione Silvestri (rimasta a lungo
mostra da lui curata per l’Assessorato Boy Banksy riflette sul tema del nell’incendio del Glaspalast di Mona- nei depositi) sarà studiata e resa
Beni e Attività culturali della Valle rapporto uomo-macchina e della co e poi replicato, è la stessa di un suo disponibile online.
Felice Casorati. Pittura
d’Aosta – trovò l’equivalente della disumanizzazione ritraendo un bellissimo dipinto esposto qui, La © RIPRODUZIONE RISERVATA
che nasce dall’interno
«propria architettura mentale»: una bambino travestito da robot che ha barca, 1933. E la donna che allatta, ac-
fuga di tanze silenziose dove dispo- disegnato un robot stilizzato. I tre canto a lei, ripete con poche varianti Aosta, Museo
Archeologico Regionale Il Conte e il Cardinale.
neva tele e cavalletti per creare delle muri sono accompagnati in mostra La madre (1923-1924), mentre la gio-
Fino al 7 aprile La collezione Silvestri
quinte non aggirabili dallo sguardo, da altre opere originali dell’artista vane con la mano al petto è un altro
fra le quali poneva le sue figure fem- e da una raccolta di serigrafie, tra cui suo soggetto ricorrente. Quella di Ca- Catalogo Gli Ori, Rovigo, Palazzo Roncale In piazza. Mario Carnicelli,
minili immobili e assorte, sigillate in la celebre Girl with Balloon. sorati è, infatti, una pittura «che nasce pagg. 232, € 36 Fino al 10 marzo «Primo Maggio», Pistoia, 1967
XII Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Alla ribalta roma


roberto andò propone
la sua clitennestra

Dal 10 al 21 gennaio al Teatro nelle note di regia – è giunta a noi rancore e solitudine, di sangue e
Argentina va in scena soprattutto grazie all’Orestea, la vendetta, di passione e dolore è
«Clitennestra», tratto da «La trilogia (Agamennone, Coefore narrata da tre punti di vista, ma
casa dei nomi» di Colm Tóibín per ed Eumenidi) in cui Eschilo, nel soltanto le due donne,
l’adattamento e la regia di 458 a.C., celebrò la fine del Clitennestra e Elettra,
Roberto Andò, con, tra gli altri, mondo della vendetta e la raccontano in prima persona e la
Isabella Ragonese, Ivan Alovisio. nascita del diritto. Nel romanzo loro voce è decisamente la più
«La sua vicenda – scrive Andò di Tóibín, la tragica storia di drammatica».

pop music Napoli. Murales di Jorit, dedicato a Fabrizio de André a Scampia


san cassianO, forse
e storia,
incroci
venezia riavrà
e destini il suo primo teatro
paralleli Ritrovamenti/2
Tempo al tempo

di Francesco Prisco di Carla Moreni

S e Hegel avesse potuto


farsi un giro nel Nove-
cento con un giradischi
sotto il braccio, proba-
I cinque scalini bassi di
marmo che scivolano nel-
l’acqua del canale sono ri-
masti. È rimasto anche
suolo nel 1812, al suo posto c’è ora
il giardino di Palazzo Albrizzi.
Tuttavia a quella strage, do-
ve nessuno è sopravvissuto au-
bilmente si sarebbe divertito pa- l’arco, a segnalare l’importanza tentico, né a Venezia né nel resto
recchio: la popular music, nel co- dell’accesso. Alcuni anelli infissi d’Italia, corrisponde oggi per mo-
siddetto secolo breve, è in perfetta nella pietra testimoniano il posi- to contrario una passione dila-
posizione dialettica con la storia. A zionamento di torce accese. Per gante: tutti vogliono l’opera ba-
volte l’ha anticipata, come quando facilitare l’orientamento nel gine- rocca. Morti gli edifici, le creature
i Beatles nel 1964 si rifiutarono di praio delle calli, ecco ben scolpiti lì nate sono più vive che mai. Og-
suonare a Jacksonville, Florida, i nomi sui muri: sali il ponte e sei getto di devozione presso i can-
davanti a un pubblico diviso tra nella “Parrocchia S. Cassan”, vai a tanti, gli strumentisti, i registi, il
bianchi e neri; altre l’ha seguita a sinistra e trovi “Calle de la Come- pubblico. Ed ecco la ragione della
ruota, come quando nel 1990 Ro- dia”, pochi passi in fondo e arrivi grande sfida: ricostruire il primo
ger Waters inscenò a Berlino una alla “Corte del teatro”. Arrivati. teatro pubblico, rifare il San Cas-
versione colossal di The Wall, per Siamo al mitico Teatro di San Cas- siano. Se a Londra sono riusciti a
celebrare quell’altro muro che era siano a Venezia. Qui nel 1637 av- ricostruire il Globe di Shakespea-
venuto giù un anno prima. venne un fatto clamoroso, desti- re, perché la più efflorescente ma-
Di episodi come questi ne nato a cambiare il corso della sto- dre dell’opera non potrebbe ri-
puoi trovare a centinaia: rintrac- ria: la nascita del primo teatro conquistare un luogo altrettanto
ciarli è un gioco intellettuale molto d’opera a pagamento. Il primo te- simbolico? Paul Atkin, imprendi-
divertente, se ami la musica e ti atro in musica per tutti. L’antena- tore inglese, musicologo per studi
piace la storia. Ruota un po’ intor- to della Scala e del Met, o dei nuovi e anima, da cinque anni ci sta la-
no a questo principio Batti il tempo. che oggi crescono come funghi tra vorando. I media più importanti
ANSA
La musica nella storia, la storia nella Pechino e Abu Dhabi. Quattro se- ne hanno parlato come di un so-
musica, nuovo libro di Stefano coli e sembra ieri: si entrava ma- gno. Ma il progetto è solido, ha
Mannucci, critico musicale e voce
degli anni d’oro di Rai-Stereonot-
te. Tecnicamente è un saggio, ma
ha molto a che fare con la narrati-
sulle tracce inglesi scherati (la “bauta” era obbligato-
ria per i nobili) e con pochi soldi al
“marangon”, il falegname deputa-
to alle macchine spettacolari, pos-
una visione profonda, una sede
legale, un consiglio di ammini-
strazione, partner le istituzioni
veneziane legate a quel mondo,
va, perché l’autore mette in fila
quindici racconti che incrociano
piccoli aneddoti su grandissimi
nomi della popular music ameri-
di mr de andré sedevi per qualche ora l’ebbrezza
di un palco: ti affacciavi al balcone
e con tutti i sensi assaporavi la
magica pazzia dell’opera barocca.
dalla Marciana alla Cini.
E ora la notizia freschissima:
il San Cassiano ha idealmente una
casa. Sarà Palazzo Donà Balbi, a
cana e inglese del Novecento con la Ritrovamenti/1. Il grande cantautore, nel 1969, aveva provato a portare in un’altra Splendido. Ma il racconto fi- pochi passi dalla stazione, a 500
Storia con la esse maiuscola, che si lingua «Tutti morimmo a stento». Il titolo era «We All Died The Hard Way», ma nisce qui. Perché è inutile cercare metri, “as the crow flies”, dalla ori-
tratti dei nuovi equilibri che anda- intorno. Il teatro non c’è più. Né ginaria sede. Niente “ponte delle
vano definendosi dopo la fine della quelle registrazioni (che esistono) non hanno mai visto la via della pubblicazione lui, il San Cassiano, né i suoi fra- Tette”, niente casa delle “caram-
Seconda guerra mondiale o della telli, una ventina, che facevano pane”, che rifornivano la vivacità
stagione del fondamentalismo che della Venezia del Seicento la capi- libertina di allora: al loro posto c’è
partorirà i mostri di Al Qaeda. Si tale dell’opera. Disseminati al- un edificio a quattro livelli, di im-
parte così dalla Parigi esistenziali- l’interno dei palazzi nobiliari, dei pianto aristocratico, ricco di testi-
sta di fine anni 40, teatro dell’in- vari Tron, Michiel, Grimani, pro- monianze artistiche di pregio, dal
contro tra l’irresistibile Juliette di Enzo Gentile prietari che di buon grado ne affi- gotico al liberty. L’affaccio è sul
Greco, che di quella stagione è la davano la gestione a impresari. Canal Grande e cinque teste di le-
musa ispiratrice, e un Miles Davis Nessuna sala si è salvata. Qualcu- one (piacerebbero a Brodskij) sor-

F
che ha fretta di lasciarsi alle spalle abrizio De André che can- più venduto del 1969. merà presto, praticamente subito. na bruciata, tra le candele dell’il- reggono il balcone del piano nobi-
l’apprendistato be-bop per inau- ta in lingua diversa dal- Chi se ne fa vettore tramite l’eti- Casetta viaggia negli Stati Uniti luminazione e gli effetti speciali le. L’interno respira su un impor-
gurare la via del cool jazz. Un in- l’italiano o, accidental- chetta Belldisc è Antonio Casetta, im- con quei nastri per offrirli all’attenzione degli incendi in scena (che diven- tante giardino. Qui potrebbe rina-
contro travolgente quanto impos- mente, in genovese e in prenditore dinamico e coraggioso che dell’industria più potente del mondo, tavano realtà), molte sventrate e scere il teatro, calato nei due
sibile, perché dall’altra parte del- sardo, omaggio alla terra dopo aver ospitato i primi passi di quel- ma l’interesse riscontrato è nullo: distrutte, ricondotte all’uso abi- fabbricati posticci, rispetto al pa-
l’Atlantico – il posto cui Miles ap- che gli aveva dato i natali l’acerbo folksinger ora sogna per De An- un’unica copia-test, con copertina di- tativo. Del San Moisè, inaugurato lazzo, che tutti insieme hanno
partiene – c’è una famiglia che lo (19 febbraio 1940) o lo aveva accolto e dré un destino glorioso, anche fuori dai versa da quella approntata in Italia, e nel 1639 con la Arianna di Monte- ospitato gli uffici del Provvedito-
attende e, soprattutto, certe cose – ospitatoanchedopoilsequestro(agosto confininostrani.Fabrizio,chefinoaquel tanto di traduzioni, note pensate per verdi (perduta anche lei) e dove rato agli Studi di Venezia. Vuoto
se tu sei nero e lei è bianca - sono 1979), può sembrare una deviazione o punto si è nutrito di chansonnier france- l’occasione, resterà sepolta per quasi Rossini debuttò diciottenne nel da anni, di proprietà della provin-
ancora vietate dalla legge. La Fran- una forzatura della storia. Eppure, l’arti- si, e con loro si è formato, viene così con- quarant’anni, fino a quando ritorna in 1810, rimane una targa. Dell’altro, cia, è in vendita in asta dal 2016, gli
cia dei maglioni a collo alto è la stachehavergatopagineindelebilidella vinto a registrare le tracce di Tutti mo- Italia come gemma preziosa, quanto intitolato ai Santi Giovanni e Pao- slittamenti fino ad oggi. È valutato
stessa che seduce un giovane Paul nostraproduzioned’autore,haprestato rimmo a stento in inglese, lavorando al- inutilizzabile. (È il figlio di Casetta, Si- lo, che vide le prime di ben undici 12,5 milioni di euro. Il San Cassia-
McCartney alle prese con l’arpeg- la sua voce anche a un pugno di canzoni cunigiorni,estate’69,neglistudiRegson mone, che conserva tuttora il master: in titoli del grande Cavalli, stimato no Group ha un piano concreto
gio che un giorno diventerà Mi- in inglese. Che nessuno ha mai sentito, di Milano, laddove l’edizione di base era rete sono reperibili alcuni secondi che nel 1663 come «il più bello della per acquisirlo: i conti depositati, il
chelle. L’album (Rubber Soul) è lo chenonsonomaistatediffuseemaiver- nata negli Orthophonjc di Roma. evidenziano una dizione scolastica ma città», nel 1748 crollò il tetto e “founder funding” attivo e insie-
stesso che include Norwegian Wo- ranno commercializzate, oggi patrimo- Le basi musicali restano quelle volonterosa, limite che assomiglia a un amen, fu l’inizio della fine. Il “No- me la forma giuridica della fonda-
od, pezzo di John Lennon forse na- niodiuncollezionistapugliese,cheneha dell’album distribuito in Italia – poca la peccatomortaleperchi,comeDeAndré, vissimo”, costruito nel 1640 su di- zione. L’architetto Jon Greenfield
to dallo scippo di un inedito di Bob rivelato ufficialmente l’esistenza solo risonanza mediatica, troppo scuro, in- sapeva rendere preziosa ogni sillaba). segno del Torelli, già nel Sette- è lo stesso del “new Globe”. Il tea-
Dylan pre-ascoltato dai Fab Four molto tempo dopo la loro realizzazione. trospettivoilmessaggio,loaiuteràilpas- Per le norme a tutela del diritto cento era diventato un saponifi- tro ha un progetto meraviglioso,
mentre girava uno spinello. Ma il Ecco la ricostruzione di una storia saparola – ma Fabrizio si cimenta con d’autore, l’unica persona che potrebbe cio. Il Sant’Angelo, del 1676, l’uni- gioiello per la città e insieme nuo-
Menestrello di Duluth saprà resti- rimasta sepolta negli archivi e che gli unalinguaestraneaallasuacultura.Non permettere a quelle canzoni di essere un co con affaccio sul Canal Grande, vo centro di diramazione del-
tuire il favore riprendendosi quel- appassionati, gli studiosi potranno sol- èancorailmomentoincuiqualcunoqui albumveroeproprio,èDoriGhezzi,mo- gestito fino al 1739 da Vivaldi, dal l’opera barocca. Lo seguiremo
lo stesso riff in 4th Time Around. tanto continuare ad immaginare. loindicheràcome“ilDylanitaliano”(os- glie di Fabrizio a capo della Fondazione 1803 divenne un magazzino, in passo passo. Ve lo racconteremo.
Sullo sfondo ci sono russi e ameri- Nel novembre 1968, De André, fi- servazionechel’amicaFernandaPivano DeAndré,chenecuralamemoriaenegli breve demolito. Stessa sorte per Incrociamo le dita.
cani che si mostrano i denti con la guraancorapocorivelataalgrandepub- ribalterà,«èpiuttostoBobDylanaessere anni ha più volte scacciato l’ipotesi: il nostro, il San Cassiano: raso al © RIPRODUZIONE RISERVATA

corsa agli armamenti, la Corea, il blico,rimastoalungodiscostopercarat- il De André americano!»), e l’operazione «Quei materiali che Fabrizio non aveva
Vietnam e una contestazione infi- tereeperl’oggettivaportata,ancheelita- rischia di risolversi in un salto nel vuoto. voluto divulgare in vita rimarranno per
nita. E intanto Janis Joplin ci prova ria, della sua attività, pubblica Tutti mo- In effetti l’ascolto di We all died the sempre estranei alla sua opera ufficiale.
con un giovanissimo e ancora sco- rimmoastento,unalbumfondamentale hard way – questo il titolo pensato per il Seliavevabocciatilui,nonc’èmotivoche
nosciuto Bruce Springsteen. Certe nella poetica e nella filosofia di Faber: in mercato anglofono – ha un effetto stra- vengano recuperati oggi».
cose hanno più fortuna di quanto 35’ildesideriodidarevisibilitàauncam- niante,conlavoceancoragiovaneanavi- Eppure a cinquantacinque anni
meritino, altre decisamente meno, pionarioumanodiemarginatiederelitti, gare tra le acque agitate di versi che nel- da quell’ardito esperimento, curiosità e
come l’album di Dylan Love and dei «diseredati, dei perseguitati, coloro l’originale molti hanno mandato a me- motivi per saperne di più non manche-
theft che aveva tutti gli attributi per che la società calpesta condannandoli a moria.CanticodeidrogatidiventaLament rebbero: innanzitutto per l’attualità dei
passare alla storia, tranne uno. La una sorte di morte morale, privandoli ofthejunkie,LegendofChristmas(Leggen- temi e dei testi, ancorché tradotti con
data d’uscita: 11 settembre 2001. anche della loro primitiva innocenza». dadiNatale),Balladofthehanged(Ballata qualche rigidità (da David Miller, collega
© RIPRODUZIONE RISERVATA A quel 33 giri, che possiamo con- degli impiccati), Winter (Inverno), Ring americano di Casetta), e poi per la sensi-
siderare il primo concept album della aroundtheH-Bomb(Girotondo,sferzante bilità sviluppatasi nel frattempo intorno
musica italiana, collaborano autori e parabolacontrolaguerra),sonogliesem- alla figura di De André, anche all’estero.
Stefano Mannucci
musicisti spesso al fianco di Fabrizio pidiunosforzo,ancheideativorilevante, Da tempo si vocifera di un progetto sulle
Batti il tempo. (Gian Piero Reverberi, Riccardo Man- ambizioso quanto spericolato. sue canzoni affidate ad alcuni artisti in-
La musica nella storia, nerini, Giuseppe Bentivoglio), la cui vo- La disposizione e l’impegno di ternazionalisottol’egidadifandichiara-
iz

la storia della musica ce impagina, riassume, veicola e certifi- Fabrizio mostrano un artista che ab- ti, da David Byrne a Wim Wenders, ma
Il Castello,
.b

ca contenuti in totale difformità da ogni braccia la missione senza reticenze, ep- per ora tutto tace.
pagg. 336, € 19 altro disco dell’epoca, risultando poi il pure la corsa del disco-fantasma si fer- Rendering. Modellino in legno del teatro
st

© RIPRODUZIONE RISERVATA
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 XIII

Alla ribalta trieste


50 anni della clu basaglia
in un documentario

Nel centenario della nascita di Cirri - che nel film è cicerone tutta Italia. La prima impresa
Franco Basaglia, che ricorrerà a d’eccezione per l’avventura di CLU sociale fu infatti tenuata a
marzo, CLU Cooperativa Lavoratori - il documentario ci proietta fra gli battesimo nella Trieste di Basaglia
Uniti Franco Basaglia racconta per anni ruggenti della fondazione chiamato a dirigere l’Ospedale
la prima volta la sua storia in un della Cooperativa Lavoratori Unti e psichiatrico cittadino. La CLU,
documentario diretto dalla regista un presente che ha pienamente costituita da 28 soci, tra cui 16
Erika Rossi, 50 anni di CLU. Scritto raccolto l’eredità e le aspettative pazienti dell’ospedale psichiatrico,
con il giornalista e autore Massimo della nascita di CLU, a Trieste e in fu la prima al mondo.

lavia American Beauty. Ruth Orkin, «Boy with flag», 1949, Padova, Centro culturale Altinate San Gaetano, fino al 21 gennaio

trova riflessi NEl grande schermo


la misura l’airone di miyazaki
per servire vola tra i vivi e i morti
goldoni
di Roberto Escobar
Roma

di Antonio Audino
» Alla porta del tempo, sul limite talvolta gli chiede aiuto? Le loro
tra quanto è stato e quanto sarà: ambivalenze emotive – quella del

L a prima piacevole sor-


presa di questo allesti-
mento di Un curioso
accidente di Goldoni è
qui Hayao Miyazaki ha disegnato
Il ragazzo e l’airone (Giappone,
2023, 124’). Nel 2016, iniziando a
scrivere la sceneggiatura, l’allora
ragazzo nei confronti della
madre, amata e però colpevole
d’essere morta, e quella
dell’uccello, che ha un volto e un
proprio nella commedia stessa, settantacinquenne regista corpo doppi, anche in senso fisico
non molto conosciuta. Sin dalle giapponese sapeva – e temeva – –, le loro contraddizioni interiori,
prime battute ci appare come una che gli ci sarebbero voluti tre anni dunque, ne svelano il rapporto, lo
opera in cui quel genio del dram- di lavoro. Sarò vivo, nel 2019?, si stesso che corre tra la parte scura
maturgo veneziano manifesta domandava. E come sarà il e la parte chiara di un essere
tutta la sua abilità, giocando mondo, ammesso che l’umanità umano, anche di un dodicenne.
sempre sugli schemi tradizionali, non vada incontro «a un’epoca di L’airone porta Mahito dove
tanto cari al suo pubblico, ma guerra o a un disastro, o a Mahito ha paura e allo stesso
manipolandoli abilmente per entrambe le cose?». Ora il film è tempo ha desiderio di andare:
trarne un andamento scenico ef- in sala, non dopo tre anni, ma oltre la porta della torre, oltre il
ficace e originale non soltanto dal dopo sette, con un titolo che, in confine che separa quanto è stato
punto di vista dell’intreccio, ma originale, ripete quello di un libro da quanto sarà, e che allo stesso
soprattutto per le tante sottili te- che settant’anni fa Hayao aveva tempo li unisce, come sempre fa
matiche suggerite in controluce. ricevuto dalla madre (E voi come un confine.
La seconda felice scoperta è vivrete?, di Genzaburo Yoshino, Con l’incongruità apparente
che Gabriele Lavia, da regista e da edito in Italia da Kappalab). di un sogno, il ragazzo e l’airone
interprete, rinunzia finalmente ai Siamo nel 1942, a Tokyo. attraversano il sottosuolo della
suoi abituali eccessi rappresen- Una notte, il dodicenne Mahito è torre incontrando animali
© RUTH ORKIN, by SIAE 2023
tativi, e raggiunge una misura ca- svegliato dal padre Shoichi: fantastici, che di quelli reali
pace di far emergere tutti i livelli Hisako, la madre, sta morendo capovolgono caratteristiche e
narrativi e di riflessione del testo.
L’autore scrive di aver sentito
raccontare in un caffè veneziano
un fatto “verissimo”, realmente
pupi avati tra la via sotto un bombardamento. Due
anni dopo, Shoichi si trasferisce
in un’altra città, dove dirige
un’industria aeronautica. Lì, in
umori, ed esseri dalla parvenza
umana, ora perfidi e ora materni,
ora tirannici e ora paterni.
Miyazaki racconta un viaggio
accaduto in Olanda e di aver deci-
so di ricostruirlo in scena come
una commedia degli equivoci,
nella quale un padre attempato
emilia e il midwest una casa tranquilla – a parte
l’esuberanza delle serve, sette
vecchiette grinzose che hanno
l’aria di demoni gentili –, Mahito
spaesante tra l’essere vivi e il non
esserlo ancora, tra il tempo prima
della nascita e quello che la segue.
E proprio qui, sul limitare del
accoglie in casa uno spiantato Scritture d’autore. Il nuovo romanzo del regista («L’orto americano») tra paesini conosce la matrigna Natsuko, venire al mondo, Kimitachi wa dō
soldato francese segretamente ferraresi e l’Iowa e un saggio a più firme sulla sua attività complessiva aiutano sorella di Hisako e a lei identica. ikiru ka – per tornare al titolo
innamorato della figlia, che non La guerra scompare dalla vita del originale e alla sua domanda –
le darebbe mai in moglie. Sarà la a capire meglio la sua personalità, magica e melancolica, trascurata dalla critica ragazzo e dalla sceneggiatura – raggiunge il massimo di intensità
stessa fanciulla, però, a convince- ne resta però il segno, con un poetica: e voi come vivrete?
re il genitore di quanto la cotta del cenno non casuale alle carlinghe Come vivrà Mahito, che –
militare sia per un’altra donna, del Mitsubishi A6M, il caccia Zero vivo, ma ancora non nato,
realmente invaghita di lui. Così il dei kamikaze. Quello che emerge bloccato dietro una porta che non
vecchio uomo diverrà il consi- è invece un rancore silenzioso di può aprire – attende di essere
gliere delle astuzie e delle strate- di Andrea Martini Mahito nei confronti della messo nel tempo? Nella parte “di
gie del suo ospite, spingendolo matrigna, accompagnato dalla sopra” del mondo c’è la morte che
infine a rapire la sua amata per curiosità per un rudere, una torre l’umanità intera evoca e rischia

P
rendere, in questo modo, inevita- rolifico come sa esserlo emiliano-padana, recesso di pulsioni un reticolo di paesini delle valli ferra- nascosta fra gli arbusti del con le guerre e con i disastri, o
bili le nozze. Soltanto quando il chi ama appassionata- inespresse, distillano ogni genere di resi e Davenport, cittadina dell’Iowa giardino. L’ha fatta costruire un con le due cose insieme. Ma c’è
ragazzo seguirà il suggerimento, mente il proprio me- paura e si prestano a ogni enigma. Al- concepita dal cineasta come spicchio nostro antenato, una sorta di anche la vita. C’è la vita che sette
il vecchio capirà di aver, in fondo, stiere, Pupi Avati è un la critica – ma non al pubblico – piac- della Bassa Padania trapiantato nel mago, saggio e folle, gli spiega tenerissimi demoni non
gabbato sé stesso. È un vero spas- regista originale, in que e continua a piacere meno l’Avati Midwest: già vi si svolgeva Il nascondi- Natsuko. smettono di proteggere. E c’è il
so l’intreccio delle ambiguità e il grado di apporre alle della tenerezza melanconica delle glio e ancor prima Bix. Il giovane pro- Per il resto, Mahito si chiude coraggio dei vivi – anche di un
continuo rimagliare il sottile or- opere – una cinquantina di pellicole in commedie sentimentali spesso farci- tagonista, abbastanza balzano da in sé, immergendosi nella lettura dodicenne – che non si stancano
dito degli inganni, e tutto brilla mezzo secolo – un accento personale; te di spicciola empatia umana. Sebbe- parlare con le foto dei suoi cari morti del libro di Yoshino. Ma qualcosa di cercare e ritrovare la speranza
grazie all’acuta consapevolezza assai convincente quando s’addentra ne talvolta i repentini cambi di tono – nascoste nella valigia del viaggio accade. Preannunciato da un volo che il tempo si rinnovi, e che il
degli interpreti, da Simone Toni, spavaldamente nel cuore del fantasti- favoriti dalla duttilità degli interpreti americano, ha come vicina una vec- improvviso e incombente suo sprofondare al di sotto della
soldato emotivamente sganghe- co, un po’ meno quando s’inoltra nel- – gli permettano di passare dalla deli- chia emigrata che richiama la sua at- all’arrivo del ragazzo nella nuova torre non prevalga per sempre.
rato, alla tenace figlia di Federica l’umano sentire delle commedie e dei catezza a un’asprezza capace di fran- tenzione: una delle figlie arruolata sul casa, dopo qualche giorno un Nel 2016 Miyazaki pensava
Di Martino, con l’altra spasiman- racconti di formazione. In ogni caso il tumare il quieto vivere. fronte italiano è dispersa e la sorella, airone cenerino invade la sua di non avere più tempo per sé,
te di Beatrice Ceccherini e il padre suo progetto cinematografico è coe- con cui divideva il fidanzato, spedita stanza e – alla lettera – il suo impaurito da quanto nel 2019
di lei Andrea Nicolini (spesso al rente: ciascun film è un esercizio di a cercarla, è tornata senza notizie; tempo, portandolo in un forse sarebbe stato. Ora, nel 2023,
pianoforte accanto a Leonardo stile svolto nella piena consapevolez- longevità creativa mentre da un piccolo orto strappato al sottosuolo fantastico che ha il suo film ci racconta proprio il
Nicolini), con la coppia parallela za della propria atipicità. Per questo il e appartenenza cemento si fanno sempre più insi- l’aspetto della parte “altra” della tempo, il suo infinito andare e
dei servi di Giorgia Salari e di Lo- suo cinema è parimenti estraneo al a un canone stenti strani lamenti. La risposta a in- torre, come la morte è la parte tornare attraverso la porta
renzo Terenzi e il giovane di Lo- genere, usato spesso ma mai assunto culturale periferico credibili combinazioni astrali e a orri- “altra” della vita. fantastica costruita da un mago
renzo Volpe. Così ai momenti co- a modello, e all’espressione autoriale, ma vigente ne fanno di segreti, se c’è, è nascosta ad Argenta Chi o che cosa è questo folle e sapiente. Un mago che
mici si intrecciano brividi proto- incompatibile con l’esplicita assenza un caso da studiare tra le carte di un processo fasullo e airone ora minaccioso e ora somiglia a lui, il grande regista
romantici, nella macchineria del- di rigore. Sceneggiatore e produttore quelle di un prete grecista che sa tutto benigno? Perché Mahito talvolta nato a Tokyo il 5 gennaio di
le simulazioni si interpongono (con il fratello Antonio) di sé stesso, di Pindaro e Bacchilide. L’orto ameri- se ne difende, colpendolo con una ottantatré anni fa.
profonde tensioni sentimentali, capace all’occasione di ricoprire più Se come sceneggiatore-regista cano sta per avere una versione cine- freccia al cui fondo ha messo una SSSSS
mentre traspare una severa con- mansioni, fedele a gruppi di interpre- si è tenuto alla larga dall’ispirazione matografica e si può facilmente pre- sua penna remigante? E perché © RIPRODUZIONE RISERVATA

danna degli schemi sociali ed ti, ha guidato la sua factory con frut- letteraria, Avati dall’inizio del secolo vedere che lo spettatore si ritroverà a
economici che si oppongono alla tuoso spirito artigianale: una mancia- ha ceduto al demone della scrittura: tu per tu con il fantastico insidioso di
verità di una passione amorosa. ta di decenni prima sarebbe stato un una ventina di romanzi quasi tutti an- marca avatiana dove l’inspiegabile,
Ed è Lavia a mostrarci quel grandioso capocomico. ticipazioni dei suoi film ma con ambi- arcano o religioso che sia, rimane
padre, con una lunga palandrana, Il senso del magico che affonda zione d’autonomia. Lontani dall’esse- condizione di vita.
spesso accasciato in poltrona, ma nella cultura contadina e l’attrazione re camuffate sceneggiature, i suoi La longevità creativa e la parte-
comunque energico e lucidissi- per il sovrannaturale alchemico-eso- racconti s’avvantaggiano di uno stile cipazione a un canone culturale peri-
mo, astuto e cinico, mettendo in terico sono nutrimenti essenziali del essenziale che punta all’immediato ferico ma vigente fanno di Pupi Avati
mostra tutta la sua vera grandez- suo primo cinema attraversato da ge- piacere dell’intreccio. È anche il caso un fenomeno a cui la critica non ha ri-
za di interprete, in un finissimo nuine suggestioni gotiche. L’orrido e di L’orto americano, appena uscito, volto l’interesse che merita. A propor-
lavoro di scavo compiuto tra il demoniaco ricchi di umori grotte- dove il resoconto di efferati femmini- re una rilettura approfondita dei suoi
quelle parole, dalle quali emergo- schi delle prime prove (Balsamus, cidi offre al lettore, grazie a improvvi- film, intanto, hanno pensato Claudia
no cupe ombre di amarezza. Thomas e gli indemoniati, andrebbero se illuminazioni, un punto obliquo Bersani e Giancarlo Zappoli, ideatori
© RIPRODUZIONE RISERVATA oggi riconsiderati) si stemperano e d’osservazione su un’Italia appena e curatori del volume collettaneo La
trovano mirabile sintesi nel suo film squassata dalla guerra. storia e le storie. Il cinema (e non solo) di
più riuscito del primo decennio d’atti- Una bellissima ausiliaria ameri- Pupi Avati edito da BookTime. Nono-
Carlo Goldoni
vità: La casa dalle finestre che ridono. cana affacciandosi sulla porta di una stante la pluralità delle voci il libro of-
Un curioso accidente Da lì prende l’avvio la costruzione di barberia in una Bologna appena libe- fre la completa ricostruzione dell’iti-
Regia di G. Lavia un universo (che entusiasmò un gio- rata folgora un ventenne aspirante nerario fecondo di un animo sì (de-
Visto al Teatro Argentina di vane Emmanuel Carrère) in cui le case romanziere, divenendone oggetto di mo)cristiano ma attraversato da ba-
Roma. Il 12 e 13 a Lugano, in rovina, le dimore isolate e fatiscenti passione e simulacro di ogni deside- gliori plutonici.
poi in tournée avvolte dalle nebbie della campagna rio femminile. La vicenda si dipana tra © RIPRODUZIONE RISERVATA Metafora. Una scena del film
XIV Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Personaggi torino
in ricordo
di giovanni anselmo

In occasione del Public Program di sarà il momento per approfondire il


Luci d’Artista 26 la GAM di Torino lavoro dell’artista e analizzare la
ospita giovedì 11 (alle 18) la sua ultima opera creata per l’ultima
conferenza dedicata alla memoria edizione di Luci d’Artista, un
del Maestro Giovanni Anselmo, intervento pubblico nella città in
appena scomparso e all’opera cui ha vissuto e lavorato che
Orizzonti, la Luce installata in rimarrà per sempre un segno
Piazza Carlo Alberto.L’incontro indelebile della sua poetica.

L il gran borghese
a milanese Maria Corti Monte dei monti. Per Alexis de Tocqueville l’Etna è «uno spettacolo com’è dato vederne una volta sola nella vita»
(1915-2002), storica
della lingua italiana, fi-
lologa (sopranominata
Miss Marple da Umber- ritrovò sé stesso
to Eco per il suo meto-
do di indagine tra ricerca d’archivio
e ricognizioni ambientali), medievi-
al polo nord
sta, semiologa, saggista, romanziera,
fondatrice e direttrice di testate come Gontran de Poncins
«Strumenti critici» e «Alfabeta», cri-
tica letteraria, accademica della Cru-
sca e dei Lincei, amava la montagna.
Al volgere del secolo scorso, ottan-
tenne, sente il bisogno di comporre il
racconto della sua ascensione sul- di Giuseppe Scaraffia
l’Etna, avvenuta trent’anni prima, e
la affida, tra la costellazione di editori
di cui dispone, a Einaudi con il titolo
Catasto magico, ora riproposto, con
nuovi apparati, dal catanese Nous. Il
sottotitolo Etna. Una geografia fanta-
I l 25 maggio 1941, il giorna-
lista del «New York Ti-
mes» aveva osservato per-
plesso quel visconte fran-
soldi concessigli dal Musée de
l’Homme, tanto nel luogo dove an-
dava non avevano valore. Una sarta
del posto gli aveva cucito un guar-
stica ci predispone a una visita guida- cese fare una complicata manovra daroba pesante usando un filo in-
ta da un cicerone letterariamente per accendere le sigarette di tre dei credibilmente resistente: i nervi di
ispirato, rigoroso, ironico e di piro- presenti con due soli fiammiferi. una platessa morta. Non aveva
tecnica erudizione. «Lei è superstizioso?». «Natura- avuto bisogno di prendergli le mi-
Il primo impatto è «sul filo esat- mente, sì. Chi può essere così sicuro sure, le era bastato uno sguardo. In
to del cratere», dopo «la lunga salita di capire la vita da pensare di poter- quel deserto di neve e ghiaccio, lui
per le balze dell’Etna avvolte nella si permettere di accendere tre era solo l’uomo bianco, Kabloona
qualità notturna di un buio stellato fiammiferi?». Lui invece fumava la appunto, che non sapeva costruire
con frammenti di luce». Per un po’ le pipa e, affondato in una comoda un igloo, né vincere la pigrizia dei
stelle brillano ancora quasi a segnare giacca di tweed, parlava con distac- cani da slitta o catturare una foca
il «misterioso legame cosmico» con co dell’inaspettato successo del suo gigante. Era riuscito miracolosa-
il fuoco ipogeo del vulcano, ma appe- affascinante libro, Kabloona, che mente a sfuggire al dono della mo-
na da Oriente irrompe la luce dell’alba aveva venduto due milioni di copie glie, tipico degli esquimesi, ma ave-
«è un assistere alla biblica creazione negli Stati Uniti. va imparato a gustare il pesce mar-
del mondo». Appare distinto il confi- Nel lussuoso salotto dell’Ho- cio e a mangiare la carne congelata
ne tra il Mare Mediterraneo e la terra tel Ritz, dove si era trasferito grazie delle prede. Una volta si era anche
di Trinacria, un uccello spicca il volo ai suoi guadagni, ripensava al pas- perso e «il freddo era diventato
verso il cono più alto e «lo zampettio sato, diventato di colpo così lonta- un’ossessione, quasi un’allucina-
di qualche martora pone fine al silen- no. «Ero un giovanotto di buona fa- zione, e ben presto ero sprofondato
zio delle vette». La flora delle alte di- miglia, che non aveva combinato in un delirio di freddo».
stese, variegata, coloritissima, bene niente di buono fino a 35 anni. Era Era tornato nel mondo civi-
radicata per resistere ai venti, viene arrivato il momento di vedere di co- lizzato con un viaggio sulla neve
colpita dai primi raggi di sole: «l’esito sa ero capace. Ho cercato a lungo la durato due mesi, seguendo le biz-
visivo è una pietra lavica coperta di un cosa più lontana dalla mia educa- zarre diversioni dei gruppi di cac-
morbido tappeto persiano». zione e dal mio carattere… ho finito ciatori esquimesi cui di volta in vol-
Il racconto di Maria si intride di per optare per gli esquimesi. Io, un ta si aggregava. Al termine, aveva
mille testimonianze, a partire da Pin- francese colto, abituato da genera- posticipato il ritorno nella Francia,
daro («l’Etna nevoso colonna del cie- zioni al confort e al lusso più raffi- travolta dalla Seconda guerra mon-
lo») e Bufalino, che del Monte dei nato, come potevo evitare di soffri- diale, per scrivere il suo libro nella
monti celebrava «la familiare inno- re… costretto a nutrirmi di cose stanza di una locanda del Connecti-
cenza, monte sì da slanci collerici e di- ignobili, avendo sempre freddo, cut. Il materiale era immenso e, ol-
struttivi, ma che non ha mai ucciso senza riuscire a scaldarmi?». tre agli appunti, c’erano anche i
nessuno se non per accidente fortuito Quel discendente da Michel suoi disegni, oggi nel volume Adel-
o imprudenza suicida (preoccupan- de Montaigne aveva iniziato la car- phi; lo aveva aiutato Lewis Galan-
dosi in quest’ultimo caso di restituire riera militare, ma la Prima guerra tière, il traduttore di Saint-
alla luce almeno un sandalo della vit- mondiale era finita prima che lui Exupéry. Scrivere era stata un’av-
tima)». Il ritrovamento di un sandalo potesse combattere. Arruolato co- ventura eccitante: «Le parole sgor-
di bronzo, notoriamente calzato dal me interprete nelle forze americane gano, sorprendendomi… Mi chiedo
presocratico Empedocle, tolse miste- di occupazione in Germania, aveva quanti scrittori abbiano fatto que-
ro alla sua scomparsa, come forse preferito, finita la ferma, studiare sta esperienza, questa sensazione
adobestock
avrebbe voluto, indignato com’era alla scuola di Belle Arti, ma, dopo sei di non avere nessuna responsabili-
con l’ingrata Agrigento che l’aveva anni di vani tentativi, aveva abban- tà per ciò che è sulla carta, di essere
bandito. Dalla vicenda di Empedocle donato la pittura. La direzione di solo il primo testimone».
trasse, in età romantica, una fortuna-
ta pièce teatrale Friedrich Hölderlin
mentre, quasi contemporaneamente,
l’inglese Matthew Arnold gli dedicò
salita sull’etna, un’azienda italiana di esportazione
della seta l’aveva presto annoiato.
L’esperienza di giornalista freelan-
ce nei luoghi più pericolosi ed esoti-
Quando aveva saputo della
straordinaria accoglienza che il
suo libro aveva avuto in America,
aveva telefonato ai suoi amici.
un Dramatic Poem. Alexis de Tocque-
ville, nel suo Viaggio in Sicilia, all’ora
del tramonto rimane incantato dai
giochi d’ombra che la massa dell’Etna
paradisi e inferni ci del mondo non aveva esaurito la
sua inquietudine.
Gontran de Poncins era uno
dei tanti avventurieri che hanno
«Volevo che uscissero e si ralle-
grassero con me. Ho detto loro
semplicemente: “Bevete qualcosa
con me, aiutatemi a goderne”.
disegna sulla pianura, in forme sem- Il viaggio di Maria Corti. La filologa, ottantenne, compose il racconto solcato le acque agitate del XX se- Nessuno è voluto venire».
pre mutevoli, per venti miglia fino ad della sua ascensione al vulcano, avvenuta trent’anni prima: è una colo alla ricerca di un senso della vi- © RIPRODUZIONE RISERVATA

arrivare a Trapani: «uno spettacolo ta. Per mettersi alla prova e trovare
com’è dato vederne una volta sola geografia fantastica di mille testimonianze, da Pindaro a Bufalino sé stesso, aveva scelto gli Inuit, i più
Gontran de Poncins
nella vita». Ma se la bellezza della sua primitivi abitanti del Polo Nord,
natura e la fertilità dei suoi campi del- dove la temperatura può scendere Kabloona. L’uomo bianco
le prime pendici rimangono patrimo- fino a 48° sotto zero. Per vivere fino Disegni e fotografie dell’autore
nio dei visitatori e dei suoi abitanti, è in fondo quell’esperienza, era par- Traduzione di Marco Rossari
con le sue viscere, con le sue storiche tito senza attrezzatura, con i pochi Adelphi, pagg. 332, € 24
esplosioni che l’Etna – ci ricorda la di Mario Andreose
Corti – ha conquistato l’attenzione di
poeti, scrittori, artisti, geografi, stori-
ci: dai miti greci e romani alle specu- Cluny «saputo che presso il vulcano prese di Artù, ritornavano protagonisti Aetna, prima opera in latino edita da
lazioni teologiche quando, con l’arri- di Sicilia si sentivano sovente voci e nel grande, ospitale Etna. Aldo Manuzio a Venezia nel 1496. Il
vo dei cristiani, dice la Corti (spalleg- ululati dei demoni i quali si lamenta- A un certo punto l’autrice si in- dialogo con il padre Bernardo è il re-
giata da Le Goff), «l’Etna diviene a sua vano che le anime dei defunti erano terroga sul lettore di questo libro, soconto della sua ascensione sul vul-
insaputa una delle possibili organiz- loro strappate di mano attraverso magari un «siciliano d’oggi finito cano nel 1493, in buon latino classico,
zazioni dello spazio dell’aldilà». preghiere ed elemosine, stabilì nei dentro queste storie di fate, cerve e all’insegna della sorpresa e dell’entu-
Fin dal VI secolo, ai tempi di pa- suoi monasteri che dopo la festa di castelli fatati», storie, occorre ag- siasmo: «quicquam in vita fuisse iu-
pa Gregorio Magno, la Sicilia, con i Ognissanti si celebrasse la comme- giungere, che hanno dato ali alla sua cundius»; un dialogo nutrito di ri-
suoi due vulcani Etna e Stromboli, era morazione di tutti i defunti». stessa prosa come in un transfert di mandi, «con quella suggestiva galas-
ritenuta la meta dell’ultimo viaggio. Il gusto tutto medievale per le incantato testimone diretto. E al- sia di notizie classiche che è la sua
Una nave nera, senza vele e senza leggende evoca per Maria Corti un’al- l’eventualmente perplesso lettore mente», riferisce la Corti.
equipaggio, la tolda gremita delle tra nave, al posto di quella nera: la na- suggerisce che «troverà sollievo forse Un approccio che, mutatis mu-
anime dei trapassati, attraversava di ve della fata Morgana, «altrettanto si- parafrasando di poco una frase di Pa- tandis, li accomuna a cinque secoli di
notte lo stretto di Messina in direzio- lenziosa sullo stesso mare di Sicilia, scal: la fantasia ha le sue ragioni che distanza.
ne del cratere da cui usciva il fuoco dalle vele grigio-argento pallido, che la ragione non conosce». © RIPRODUZIONE RISERVATA

che avrebbe accolte quelle anime per portava nell’isola Re Artù» (Artù ri- Il soprannaturale trasloca è il ti-
purificarle o punirle eternamente. sulta l’eroe preferito della Corti con tolo che annuncia l’avvento del Rina-
Maria Corti
Per una meno radicale classificazio- venti occorrenze nell’indice dei nomi scimento e il teatro del trasloco è
ne, una specie di seconda opportuni- contro quattordici di Empedocle). sempre l’Etna, con il ritorno del «bru- Catasto magico
tà, bisogna giungere al XII secolo con Certo, la presenza dei Normanni con- sio mitologico della Trinacria greca e Prefazione di Anna Longoni;
l’istituzione del Purgatorio, sempre quistatori era determinante per il latina». Per affrontare questa nuova appendice di Boris Behncke;
iz

nel fuoco, ma un fuoco purificatore, nuovo clima culturale, per cui eroi stagione, l’Autrice dispone di un testo con un contributo
di Leonardo Caffo
.b

a termine. Dalla Legenda aurea (cap. bretoni e fate dei laghi irlandesi, usciti in forma di dialogo del veneziano po-
CLXIII) si apprende che l’abate di dai romanzi che raccontavano le im- co più che ventenne Pietro Bembo, De Nous Editore, pagg. 120, € 15 Estremo Nord. Gontran de Poncins (1900-1962) arrivò fra gli Inuit nel 1938
st
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Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 XV

Cultura e ambiente villa medici


conferenze sulle
storie di pietra

«Pietre ornamentali e storie di sostegno di Van Cleef & Arpels. minerali, autore dei testi Pierres,
pietra a Villa Medici» è il titolo del Il ciclo, a cura di Sam Stourdzé e La lecture des pierres e Agates
ciclo di conferenze (in italiano e Jean de Loisy, è una serie di paradoxales. Le conferenze
in francese) che si terranno il conferenze dedicate alle gemme saranno condotte da Jean de
9, 10, 11 gennaio (alle 19), ornamentali e all’opera di Roger Loisy, Marie-Laure Cassius-
nell’ambito della mostra «Storie Caillois (1913-1978), Duranton, gemmologa e
di pietra», in collaborazione con: accademico francese, saggista e Paul Paradis, docente all’École
L’École des Arts Joailliers e il appassionato collezionista di des Arts.

Nasan Tur Animali fantastici. Mario Consiglio, «Osservatorio ideale (mucca)», 2013, Bologna, Palazzo Albergat, fino al 5 maggio
la mente dell’ape,
ci chiede:
chi È
un’esplosione
il cacciato di profumi e colori
e chi caccia? Etologia/2
Berlino

di Chiara Somajni di Giulia Bignami

D ei cacciatori si pos-
sono solo ascoltare
le voci e vedere le
mani. Mani dalle un-
«L a vita delle api è
come un pozzo
magico: più si at-
tinge da esso, più
ruolo centrale nella mente delle
api, sorge spontaneo l’interroga-
tivo: sono venuti prima i colori dei
fiori o gli occhi degli insetti? In al-
ghie corte, che accompagnano le si riempie d’acqua» lo ha detto cir- tre parole, l’ottimizzazione della
parole con gesti fermi; mani de- ca settanta anni fa il Premio Nobel visione cromatica per individuare
corate, cariche di anelli e dalle Karl von Frisch, forse senza nean- e riconoscere i fiori è stata guidata
unghie dipinte, con un piccolo che immaginare quanta magia ci dai segnali floreali stessi o sono
emoji sorridente alla base di un avrebbe ancora riservato quel stati i colori dei fiori ad adattarsi
dito, verso il palmo. Sono le mani pozzo da cui continuiamo ad at- alla visione degli insetti? Per ri-
che compiono l’atto di uccidere, tingere secchiate di abilità, intelli- spondere a questo amletico, non-
e prima delle parole sono i gesti genza e comportamenti inaspet- ché estetico, dilemma i biologi
anonimi a raggiungere chi si sie- tati per il milione di neuroni, quelli evoluzionisti si sono dovuti ar-
da davanti al lungo video di in- delle api, che li genera e per gli ot- rampicare sull’albero filogenetico
terviste sul cacciare realizzato da tantasei miliardi di neuroni, quelli fino a risalire agli antenati cam-
Nasan Tur per la Berlinische Ga- degli scienziati umani, che li stu- briani di tutti gli insetti, che pos-
lerie a Berlino. diano. Uno di questi scienziati è sedevano già recettori UV, blu e
In Hunted uomini e qualche Lars Chittka che si prepone verdi ed erano quindi preadattati
donna riflettono sull’atto che l’obiettivo di farci entrare nella al riconoscimento dei colori flore-
hanno scelto di compiere come mente di un’ape seguendo un’in- ali centinaia di milioni di anni pri-
pratica corrente nella loro vita. dagine esplorativa piena di anten- ma della comparsa del primo fio-
Sul perché lo fanno, sul piacere ne, colori, danze, profumi, fiori e re. La risposta all’entomologico
Andrea Adriani
che quell’atto comporta: adrena- cervelli miniaturizzati. Obiettivo parallelismo con l’uovo e la galli-
lina, divertimento, il gusto di ambizioso e per nulla banale dato na è perciò di grande portata poe-
mangiare la carne che ci si è pro-
curati, soprattutto controllo
(sulla vita dell’animale, su sé
stessi) e potere. Qualcuno rac-
quale sensibilità che mettersi nei panni delle api
equivale a vestire i panni di alieni,
seppur provenienti «dallo spazio
interno», a partire proprio dal loro
tica: «Gli insetti impollinatori
hanno dipinto il mondo».
Ma i fiori, oltre ad essere co-
lorati, sono soprattutto profuma-
conta anche del limite incontra-
to: l’ebbrezza di un predare fine
a sé stesso, che obbliga a smette-
re. Un ruminare calmo, che parla
per gli animali universo sensoriale, completa-
mente diverso e probabilmente
più ricco di quello umano.
Il mondo viene filtrato dagli
ti, aprendo una nuova finestrella,
questa volta olfattiva, nella nostra
conoscenza della realtà sperimen-
tata dalle api. Con tutte le decine di
di orgoglio, coraggio, consape- Etologia/1. Torna, in una nuova edizione, un celebre libro di Peter organi di senso caratteristici di migliaia di cellule recettoriali ol-
volezza, responsabilità. Singer, che ci ha avvicinato a un nuovo modo di pensare alla vita ogni specie che ne definiscono ric- fattive distribuite lungo l’antenna
Siamo in una terra di confi- chezza e limitazioni, delineando di ogni operaia, le api sono molto
ne, dove il senso comune non of- e ai diritti degli animali. Con prefazione di Harari, qui in anteprima quella che è, a tutti gli effetti,
fre orientamento morale: uccide- un’interpretazione specie-speci-
re un animale è per molti inaccet- fica della realtà: «Il mondo fami- questi piccoli
tabile, per alcuni legittimo, occa- liare che ci circonda può essere un insetti possiedono
sionalmente necessario per luogo completamente diverso per un’intelligenza
ecosistemi che l’essere umano ri- gli altri animali. Per loro può esse- straordinaria,
tiene di dover governare. La re pieno di musica che noi non flessibile
schiettezza pacata con cui si di Yuval Noah Harari possiamo sentire, di colori che e sorprendente
esprimono i cacciatori è spiaz- non possiamo vedere, di sensa-
zante proprio in quanto riguarda zioni che non possiamo provare»,

Q
tratti della natura umana con cui uando la scienza sto contesto, «grandi» significa ruolo in questa tragedia. La comunità sono le parole di John Lubbock, rapide e flessibili nel riconoscere
preferiremmo non dover fare i moderna ha decrit- animali che pesano almeno qualche scientifica ha usato la sua crescente noto ai britannici per aver intro- e associare gli odori, anche quelli
conti. Evoca mostri: precipitati su tato i segreti di uc- chilogrammo). conoscenza degli animali principal- dotto le bank holidays e da me meno rilevanti per la loro vita
carta e carboncino, Nasan Tur li celli, virus e antibio- Il destino degli animali non è mente per manipolare le loro vite in molto invidiato per essere stato quotidiana, come accidentalmen-
fa esplodere su giganteschi dise- tici, ha dato all’uomo quindi un problema etico margina- maniera più efficiente, al servizio vicino di casa nonché apprendista te scoprì lo stesso autore che da
gni che riproducono le figure il potere di far vivere le. Riguarda la maggior parte delle dell’industria dell’uomo. Eppure, le di Charles Darwin, con cui intra- giovane studente si rese conto di
paurose create con la silhouette gli animali in condizioni estreme. grandi creature che popolano la Ter- stesse conoscenze hanno dimostra- prese importanti ricerche sulle ca- avere condizionato, durante il la-
delle sue mani. Andando a ritroso Con l’aiuto di vaccini, medicinali, ra: decine di miliardi di esseri sen- to al di là di ogni ragionevole dubbio pacità sensoriali degli invertebra- voro di laboratorio svolto a tarda
nel percorso della mostra, trovia- ormoni, pesticidi, sistemi di venti- zienti, ciascuno con il proprio com- che gli animali d’allevamento sono ti. Se Darwin si servì di un piano- notte, le api sperimentali all’odore
mo alcuni animali morti. Sono lazione centralizzati, mangiatoie plesso mondo di sensazioni ed emo- esseri senzienti, con relazioni sociali forte per valutare il senso dell’udi- di birra presente nel suo alito.
loro, accasciati a terra, ad acco- automatizzate e diversi altri gadget, zioni, che vivono come ingranaggi intricate e sofisticati pattern psico- to dei lombrichi (senza però avere Inoltre, scopriamo che le api sono
glierci all’ingresso. Un invito a è oggi possibile ammassare miglia- di una catena di produzione indu- logici. Possono non essere intelli- significativi riscontri dal suo pub- pure proustiane, nel senso che i
interrogarci sulla natura della ia di polli in gabbie microscopiche striale. Se Peter Singer ha ragione, le genti come noi, ma senza dubbio blico), Lubbock tentò ulteriori loro ricordi possono essere riatti-
nostra umanità, su quanto di an- e produrre carne e uova con un’effi- tecniche adottate negli allevamenti sanno cosa sono il dolore, la paura, esperimenti suonando il violino vati da particolari odori: a ciascu-
cestrale sia rimasto in noi, sul cienza senza precedenti. industriali sono responsabili di più la solitudine e l’amore. Anch’essi alle api, facendo telefonare (senza no la sua madeleine.
trasformarsi e il propagarsi dei Il destino degli animali in que- dolore e infelicità di tutte le guerre possono soffrire ed essere felici. successo) o ubriacare (con succes- Terminata la lettura, viene
nostri istinti oltre le creature sti stabilimenti industriali è diven- della storia messe insieme. È giunto il momento di pren- so) le formiche per testarne il da chiedersi come facciano questi
(espressione usata dagli stessi tato uno dei problemi etici più ur- Lo studio scientifico degli ani- dere a cuore queste scoperte scien- comportamento sociale. Tra tutti piccoli insetti a racchiudere una
cacciatori, accanto a “pezzi”) genti del nostro tempo, soprattutto mali ha finora giocato un pessimo tifiche, perché con la crescita del i contributi generati dalla creativi- forma di intelligenza così genera-
morte di fronte a noi. Una piccola per i numeri in gioco. Oggi, infatti, la potere dell’uomo cresce anche la tà sfrenata di Lubbock, è impor- le, flessibile e, in un certo senso,
mostra, che per via di una porta di maggior parte dei grandi animali del nostra capacità di infliggere dolore tante ricordare le prime ricerche sorprendente. E la risposta che do
servizio, mette in scena i demoni pianeta vive in allevamenti indu- il loro destino o apportare benefici agli altri ani- sperimentali sul senso cromatico a voi è la stessa che ho dato a Sonia
agitati con ben maggiore violen- striali. Noi immaginiamo una Terra non è un problema mali. Per quattro miliardi di anni la degli insetti, che risultarono sen- C. della quinta A, intenta a dise-
za tutt’intorno a noi: a esser cac- popolata da leoni, elefanti, balene e etico marginale. vita sulla Terra è stata dominata sibili a porzioni dello spettro elet- gnare una partita a calcio tra tarta-
ciati, qui, sono le nostre paure. delfini. Può essere così nel canale del è giunto il momento dalla selezione naturale. Oggi è tromagnetico non percepibili dal- rughe durante il laboratorio sui
© RIPRODUZIONE RISERVATA National Geographic, nei film della di capire cosa c’è in sempre più dominata dal disegno l’occhio umano, aprendo un mon- comportamenti animali al Festival
Disney e nelle favole per bambini, gioco e come cambiare intelligente dell’uomo. Le biotec- do di colori diversi. della Scienza di Genova, quando
ma non lo è più nel momento in cui nologie, le nanotecnologie e l’intel- Le api non solo possiedono mi ha chiesto perché dei raffinati
Nasan Tur: Hunted
usciamo dagli schermi televisivi per ligenza artificiale permetteranno uno spettro visivo, dall’ultravio- impollinatori quali sono i bombi
Berlino, Berlinische Galerie entrare nel mondo reale. Sulla Terra presto agli uomini di riplasmare gli letto fino al giallo-arancio, spo- avessero dimostrato in alcuni
Fino al 1º aprile ci sono quarantamila leoni e un mi- esseri viventi dando loro forme ra- stato verso lunghezze d’onda più esperimenti di essere così abili
Catalogo Verlag Kettler, liardo di maiali domestici, cinque- il libro dicalmente nuove, ridefinendo così corte di quelle umane, ma sono «calciatori», facendo rotolare in
pagg. 208, € 38 centomila elefanti e 1,5 miliardi di il significato stesso di vita. anche risultate l’animale più rapi- giro palline: se i neuroni che devo-
bovini domestici, 50 milioni di pin- Nel progettare questo nuovo do in un’analisi comparativa della no pensare sono poi anche gli
© VG Bild-Kunst
guini e 20 miliardi di polli. Esce in settimana Nuova mondo, dovremmo tener conto del velocità di apprendimento dei co- stessi che devono volare, si diven-
Nel 2009, c’erano 1,6 miliardi liberazione animale di Peter benessere di tutti gli esseri senzien- lori, seguite dai pesci e dagli uc- ta molto bravi a ottimizzare il pen-
di uccelli in Europa, contando tutte Singer (Il Saggiatore, pagg. 440, ti, non solo dell’Homo sapiens. celli, con i bambini umani classi- siero persino davanti alle sfide più
le specie selvatiche. Nello stesso € 25). È il ritorno, in edizione Nuova liberazione animale ficatisi tra i più lenti. Questo per- imprevedibili, forse più dei nostri
anno, l’industria aviaria europea ha aggiornata, di uno dei saggi più solleva questioni etiche che ogni ché le api operaie, a differenza dei conspecifici calciatori, senza offe-
allevato 1,9 miliardi di polli. Collet- influenti del secondo Novecento: uomo dovrebbe avere a cuore. Non nostri bambini, sono seleziona- sa (per le tartarughe).
tivamente, gli animali domestici del un’opera che ha cambiato per tutti possono essere d’accordo con trici naturali di fiori, coinvolte in © RIPRODUZIONE RISERVATA

mondo pesano circa 700 milioni di sempre il nostro modo di le tesi di Singer. Ma, alla luce del- un costante processo di valuta-
tonnellate, rispetto ai 300 milioni di guardare agli animali, ai loro l’immenso potere che l’umanità ha zione e memorizzazione dell’of-
Lars Chittka
tonnellate degli esseri umani e ai diritti e alle nostre scelte come sulle altre specie animali, è nostro ferta e dei segnali floreali nella lo-
meno di 100 milioni di tonnellate individui e società. Introduzione dovere discuterne con attenzione. ro traiettoria di volo. Nella mente di un’ape
Mostra. Nasan Tur, «Shadow», 2023 dei grandi animali selvatici (in que- di Yuval Noah Harari. © RIPRODUZIONE RISERVATA I fiori, appunto. Dato il loro Carocci, pagg. 312, € 29
XVI Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

Tempo liberato seraphinage


ultime foglie
di luigi serafini

L’inverno è ormai iniziato ed avviato. panorama come Luigi Serafini che ci che a primavera la querelle sia risolta.
Le ultime foglie sono cadute, il ha accompagnato, in queste pagine, Chi ha avuto modo di visitarla o anche
percorso di rinascita già iniziato, donandoci le sue foglie uniche e solo di vederla (è pubblicata in molte
verso la primavera. Non possiamo piene di fantasia e i suoi testi, brevi, riviste) non può che cogliere, anche lì,
che ringraziare, per questi mesi originali e spiazzanti. Serafini è al la grandezza di un personaggio che
trascorsi insieme, la fantasia e la centro di una battaglia, in questi mesi, dona, con le sue visioni, alternative
grande inventiva di un artista per tutelare la sua casa romana, che è alla nostra esistenza. Come solo gli
eclettico ed unico nel nostro un’altra sua opera d’arte: speriamo artisti, i grandi, sanno fare. (s.sa.)

per le
strade, mirabilia
seguendo san brandano e gli altri,
le foglie un naufragare di isole
del tè
di Stefano Salis
Tazze di storia

di Maria Luisa Colledani


» La prima lezione che seguii a venuta meno. La coltivo (essendo
Lettere (ma ero iscritto ad altra doppiamente isolano) con

I l tè è una lingua universa-


le e una pianta avventu-
rosa. Già nel suo nome,
senza neanche ritornare
facoltà), mi conquistò in pochi
minuti: subito e definitivamente.
Ci capitai in medias res, quasi per
caso (o per necessità; il destino
tenacia e gioia, e il naufragar m’è
dolce in questi libri. Perciò L’isola
che non c’è. Geografie immaginarie
fra Mediterraneo e Atlantico
lungo le vie carovaniere e sui va- non fa distinzioni) e in cattedra (Mulino, pagg. 312, € 29) di
scelli che lo hanno portato verso c’era il filologo Paolo Merci (1945- Antonio Musarra che si diffonde
Ovest. Il termine usato nel mondo 2004: scomparsa davvero troppo (e anzi conclude) su Brandano (o
deriva da due diverse lingue cine- prematura), bravissimo, che Brendano, usa lui) mi pare
si. In verità, l’ideogramma è lo
stesso ed è formato dagli ideo-
grammi di erba, uomo e albero.
Ciò che cambia è la pronuncia, a
senti il pianeta: voci, parlava di un oscuro testo
medievale anglonormanno. Ce lo
faceva leggere; e di ogni parola –
noi digiuni della cosa –
eccezionale: per qualità della
narrazione, per erudizione non
ostentata ma ben celata nel
dipanarsi dei miti, per profondità
seconda delle strade che la pianta
ha imboccato per viaggiare: per
via terrestre o marina. La maggior
parte dei Paesi occidentali, che vi-
cinguettii e rumori iniziavamo a capire origini,
significati, strutture. Era, non
solo per me, un mondo e un
modo nuovo: il manoscritto,
di analisi. Per il continuo portarci
alla memoria ciò che le isole,
trovate e no, rappresentano nel
mio, nei nostri immaginari; e
dero il tè arrivare attraverso il ma- Ascoltare la natura. Grilli, merli, orche, megattere ci avvolgono in una rete oggetto del corso monografico, nelle nostre realtà. Luoghi di
re, adottano la pronuncia del min- invisibile di richiami, allarmi, canti. Si producono linguaggi per un’infinita varietà era una rapinosa Navigazione di incanti e reclusioni, confini e
nan, lingua cinese meridionale San Brandano, il monaco che, aperture, geografia e mistica,
che chiama la pianta taay; i Paesi di ragioni: ecco la guida di D.G. Haskell, già autore di studi sui suoni delle foreste «lasciate tutte le vedute, fuorché motori di scoperta, generatori di
orientali, primi consumatori di tè, quelle delle nuvole» (ricordo storie, miti, tipi, archetipi. Di
utilizzano cha(y). Così, il viaggio ancora il verso originale), si commozioni, anche. E inesausta
che Lucie Azema compie con Le avventurava, coi compagni, da ricerca: seconda stella a destra...
strade del tè, è un andare linguisti- nuovo Ulisse, alla scoperta di © RIPRODUZIONE RISERVATA

co ed emozionale lungo le direttri- mari ignoti pericolosi e, via via, di


ci della storia e delle culture. di Nicola Gardini Isole Fortunate, o semoventi
Il Celeste Impero custodì per (anche enormi pesci, come
millenni il segreto delle foglie che, nell’illustrazione), paradisiache e

I
come era accaduto la prima volta suoni, cioè le voci dei vi- teri e gusti umani. Chi di noi, infatti, togliamo la possibilità di espressio- così descrivendo. Decisi lo stesso
all’imperatore Shennong due mil- venti, non sono nati con inclusi i più avvertiti specialisti, sa- ne a intere popolazioni, umane e no. giorno che avrei cambiato la terza
lenni prima di Cristo, cadendo l’universo. Ci sono voluti prà mai apprezzare completamente E lasciamo che il rumore abbia sem- facoltà in pochi mesi, dopo Fisica
nell’acqua calda, sprigionavano milioni di anni. Anche i i versi di una raganella in fregola? Se pre più spazio, concentrandosi nelle ed Economia, e che Merci sarebbe
profumo e sapore. Poi, nell’VIII se- suoni, infatti, sono frutto non cogliamo, però, il fine estetico aree dei meno abbienti. Rispettare stato il mio relatore, cosa che poi
colo, Lu Yu, viaggiatore orfano, dell’evoluzione darwinia- dei cosiddetti versi degli animali, l’universo dei suoni naturali, alla fi- non poté accadere. Dirottai sulla
comico balbuziente e senza radici, na. Alcuni li apprendono per capaci- non capiamo molto dei procedimenti ne, significa credere nell’uguaglian- letteratura italiana, ma la
aveva elevato il tè ad arte renden- tà innata, altri per imitazione. Es- della vita. Si vive per la bellezza, cioè za sociale. Natura e società non sono passione per gli Isolari non è mai
dolo famoso oltre la Cina. E il rac- senziale, però, anche il ruolo della a causa e in onore della bellezza. Os- in antitesi. Questa può imparare da
conto si fa avventura sulla via del cultura, che li modifica secondo am- serva Haskell: «l’estetica è al centro quella; mantenere antichi equilibri
tè e dei cavalli, della seta e della bienti e necessità. E così siamo arri- del modo in cui gli animali non uma- e al tempo stesso promuovere la de-
carta (quella prodotta a Samar- vati a oggi, a questa immensa realtà ni comprendono il mondo e prendo- mocrazia e la coesistenza pacifica
canda con la corteccia del gelso), sonora, diffusa per l’intero pianeta, no decisioni. Presumere il contrario delle più diverse comunità. indovina chi sviene a cena
dei turchesi e dei lapislazzuli. Tutti che diamo per scontata e che sconta- significa presupporre un muro em- La scrittura di Haskell combi-
usati come monete di scambio. Ci ta non è per niente, perché, mentre pirico che separa l’uomo dagli altri na con straordinaria abilità sapere la cucina della nonna,
sono viaggiatori stranieri a caccia s’impegna a seguire ancora le vie animali. Non esistono prove scientifico, esperienza personale e
dei segreti del tè, missionari, ban- dell’evoluzione, già dà tremendi se- neurologiche o evolutive di impegno civile, e non saprei dire per che «newstalgia»!
diti, carovane di uomini e migliaia gni di deperimento. I suoni nascono una simile frattura». quale di questi si dimostri più meri-
di yak, che trasportano quelle fo- e muoiono, e non risorgeranno. E, se (pag. 138) Lo stesso vale tevole. È certo che l’autore sembra
glie. Il tè è partito, tornato, ha viag- anche continuano a esistere in per noi. «La bellez- ugualmente a suo agio in ogni mo-
giato, e, nonostante gli inciampi, quantità gravemente diminuite, non mento di quel che racconta, inse- di Luca Cesari
si è rimesso on the road. E poi per li percepiamo più. Vinceranno la gnandoci che un bravo studioso è
mare con la Compagnia delle Indie sordità, l’ammutolimento e il rumo- sempre anche un ottimo cittadino.
o i vascelli olandesi e portoghesi. re, grazie alla distruzione dei terri- Che debba essere anche un ottimo
Anche le soste fanno parte tori, ai mutamenti climatici, ai com- scrittore non consegue di necessi-
del viaggio, nella più antica casa merci marittimi, al frastuono citta- tà. Ma Haskell è pure quello. In
da tè di Kerman, in Iran, dove rilu- dino, di cui tutti, in gradi diversi, sia- pratica, può parlare di tutto (e » Quando si parla di nuove sarà un sacchetto di surgelati o il
ce la saggezza di Khayyām, «Sii fe- mo colpevoli. i temi toccati sono moltissi- tendenze gastronomiche, menu di un grande ristorante.
lice un istante. Quell’istante è la vi- Di questa vicenda dà conto il mi) con pari esattezza ed pensiamo a piatti esotici o farine Ma perché abbiamo bisogno
ta», o nelle lussureggianti pianta- biologo inglese David George eleganza. Alcune pagine so- d’insetti ma esiste una corrente di di rifugiarci nella newstalgia di un
gioni di Darjeeling, in India, o nei Haskell, professore a Sewanee, uni- no letterariamente egregie. pensiero che va esattamente nella mondo che non abbiamo mai
caravanserragli, cioè, letteral- versità del Tennessee, in uno splendi- Il suo inglese dimostra una direzione opposta. Recentemente conosciuto – e in qualche caso
mente, i «palazzi delle carovane». do saggio, Suoni fragili e selvaggi. Me- duttilità lessicale da vero ma- è stato coniato il neologismo non è mai esistito – per sentirci
Lungo le tracce del tè anche il bo- raviglia acustiche, evoluzione creativa estro. Non solo riesce a dare a newstalgia che definisce un meglio? L’origine del fenomeno
tanico (e spia) Robert Fortune che e crisi sensoriale, pubblicato di recente ciascun suono un nome, ma ne bisogno diffuso di una cucina nasce dalla percezione diffusa di
capì la differenza fra tè nero e ver- da Einaudi (di Haskell sono già entra- analizza le parti con microscopica autentica e rassicurante, fatta di insicurezza per il futuro,
de (dipende da come le foglie sono ti nel catalogo Einaudi anche La fore- (perdonate il bisticcio etimologico) ricette tradizionali, cibi semplici e soprattutto nel nostro Paese,
trasformate) o donne che hanno sta nascosta e Il canto degli alberi, non za spinge a cercare precisione, e ci trasporta con sé nel- tecniche basilari, in poche parole: dove l’età media tra le più alte al
fatto la storia, quali Alexandra Da- meno belli). Leggendo le sue oltre 400 un contatto, a prendersi l’intrico di frequenze di una foresta la cucina della nonna. mondo si incrocia con
vid-Néel, prima straniera a entra- pagine, siamo costretti a ricordare cura degli altri, ad agire» (pag. 139). pluviale o nei concerti dei fondali Sebbene il richiamo a questi un’economia stagnante sul ciglio
re a Lhasa, in Tibet, nel 1924, tra- che viviamo in un mondo di grilli, di Neppure il linguaggio è prero- oceanici (che a torto per secoli si so- valori sia una presenza costante, della recessione. Questa
vestendosi da mendicante. catididi, di merli, di orche, di megat- gativa esclusivamente umana. Tipi- no creduti il regno del silenzio), in Italia ha un peso sempre situazione favorisce la ricerca di
Insomma, inseguire il tè per tere etc., che ci avvolgono in una rete co dell’uomo è, piuttosto, la capacità emozionandoci e rendendoci più maggiore rispetto ad altre spinte valori rassicuranti, semplici e
farsi inseguire dalla storia: invisibile di richiami, di allarmi, di di combinare il linguaggio con sensibili. Tanto di più sarà allora da più centrifughe. La tendenza condivisi in grado di evocare
«L’esercizio del tè è quello del canti, di voci variamente modulate e l’azione: cioè, di determinare le cir- elogiare il lavoro del traduttore, An- consiste nella rielaborazione circostanze positive. La
viaggio, dell’avventura, di una vi- variamente finalizzate. Si emettono costanze attraverso l’utilizzo della tonio Casto, per il quale non ci deve della cucina del passato che viene newstalgia tocca diversi aspetti
ta rivolta all’orizzonte. Ma anche suoni per attirare la femmina, per al- voce. «Ogni specie che produce suo- esser stata riga che non portasse sottoposta a una minuziosa della nostra vitama la cucina è un
quello di una continua presenza a lontanare un nemico, per determina- ni ha una sua logica e una sua gram- qualche difficoltà. A Haskell proba- selezione di ingredienti e ricette bersaglio privilegiato, complice
sé stessi, di un’accettazione piena re il gruppo di appartenenza. Si emet- matica» (pag. 166) Alla biologia dob- bilmente non dispiacerà se conclu- per dare vita a uno stile adatto ai anche il sentimento identitario
dell’esistenza tramite la consape- tono suoni e all’inizio quasi non si vo- biamo così la demolizione di un ve- do sostenendo che anche il lavoro tempi moderni. Questo che l’accompagna e ne amplifica
volezza che la solidità della nostra leva, perché i suoni potevano attirare tusto dogma, più volte formulato dei traduttori partecipa alla meravi- particolare manierismo – o la portata.
vita sta nella frammentazione: la i malintenzionati. Ma così stabilisce dai pensatori antichi e tramandato gliosa dimensione linguistica che il neoclassicismo – gastronomico Quando sentirete quelle
certezza intima che, se niente ci l’evoluzione, che i mezzi disponibili fino alla cosiddetta modernità, in suo libro ha inteso celebrare. fonda la propria identità sulle frasi un po’ trite come: «Vai al
appartiene, il fiore selvaggio al possono arrivare ad assumere fun- base al quale la parola sancisce l’as- © RIPRODUZIONE RISERVATA atmosfere tradizionali come ristorante stellato, ma poi devi
fondo di noi cresce sempre di zioni contrarie e promettere da un soluta, indiscutibile superiorità del- ingrediente fondamentale. Anche farti una pizza per toglierti la
nuovo». Profumato come una certo punto in avanti benefici dopo l’essere umano. il marketing sfrutta questa moda fame», «Mangiavano meglio i
David George Haskell
calda tazza di tè. aver a lungo minacciato rovina. Il discorso di Haskell è una di- utilizzando la nostalgia dei contadini di un secolo fa», oppure
© RIPRODUZIONE RISERVATA Le ragioni estetiche non sono fesa della diversità sonora e una de- Suoni fragili e selvaggi ricordi felici legati alla famiglia e «La ricetta della carbonara non si
del tutto estranee ai modi della co- nuncia di tutte le violenze che la of- Meraviglie acustiche, all’infanzia per coinvolgere tocca», fate attenzione: sono tutti
municazione sonora. Anche gli ani- fendono, compresa la sempre meno evoluzione creativa emotivamente i consumatori: segnali che la corrente
Lucie Azema
iz

mali, infatti, hanno un senso della viva disponibilità all’ascolto del no- e crisi sensoriale una precisa strategia di vendita newstalgica sta prendendo il
Le strade del tè Traduzione di Antonio Casto
.b

bellezza, per quanto difficile ci sia stro mondo globalizzato. Distrug- che guarda al passato. Non sopravvento.
Tlon, pagg. 204, € 16 comprenderlo attraverso i nostri cri- giamo habitat, decimiamo specie, Einaudi, pagg. 456, € 34 importa poi se il risultato finale
st

© RIPRODUZIONE RISERVATA
po
er
ov
Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6 XVII

Editoria coverstory
Infografica
numerica

Dalle pitture rupestri di Lascaux Storia che sbucano da oblò come nero per la tipografia su fondo
alla Crocifissione dei Salimbeni, pulsanti di una wellsiana neutro e occhielli colorati in
dall’approdo di Colombo sull’isola macchina del tempo. Emilio monocromia, che ritraggono
di Hispaniola nel 1492 alle Ignozza (theWorldofDOT) scene e personaggi in
barricate del 1848 in inserisce, sulla console concomitanza di date prelevate
Martzstrasse, fino alla bomba rettangolare, senza eccedere in da epoche diverse: i numeri della
atomica del 1945 su Hiroshima, barocchismi vettoriali di Storia come centimetri di un
sono alcuni degli eventi della infografiche alla moda, un Bodoni metro ripiegabile. (M. Ceccato)

L In salita — N Stabile — M In discesa — A New Entry — A Rientro — (N.E.) Nuova Edizione

il lungo tragitto top ten saggistica


parola
culturale di tolkien di libraio
per il book
Libri in mostra. Alla Gnam di Roma l’esposizione sull’autore del «Signore 1 N
Fabio Volo
N
Aldo Cazzullo crossing
degli Anelli» consente di constatare la sua fortuna editoriale in tutto il mondo ma Tutto è qui per te Quando eravamo

costringe anche a pensare alle sue peregrinazioni “politiche”, soprattutto in Italia


i padroni del mondo passate
MONDADORI - 19,00 € HARPERCOLLINS IT. - 19,00 €
a palermo
2 L
Aldo Cazzullo
L
Marco Travaglio
Quando eravamo Israele e i palestinesi di Enza Campino
i padroni del mondo in poche parole
di Eloisa Morra e Luca Scarlini HARPERCOLLINS IT. - 19,00 € PAPERFIRST - 12,00 €

U
Tolkien Archivist, Bodleian Library
na graziosa ragazza
poco più che adole-
cs, del 1937). Altro personaggio con cui
Tolkien strinse duratura amicizia fu 3 M
Donato Carrisi
L
Gerry Scotti » Nel 2005 Chiara Siro Brigiano
scente tira un ragaz- Alessandro Passerin D’Entrèves, figu- L’educazione Che cosa e Andrea Mussolin, entrambi
zo per le sale della ra decisiva della Resistenza, autore tra delle farfalle vi siete persi poco più che ventenni, decidono
Galleria d’Arte Mo- l’altro della raccolta einaudiana Dante LONGANESI - 23,00 € RIZZOLI - 17,50 € con grande entusiasmo di
derna di Roma. Lui politico e altri saggi (1955). rilevare come soci la storica
recalcitra: forse, a parte qualche de- Ricostruita magistralmente da Libreria Europa a Palermo e,
portazione alle elementari, si tratta
della prima visita in epoca adulta a un
Humphrey Carpenter nel suo Gli Inklin-
gs. C.S. Lewis, J.R.R. Tolkien e i loro amici 4 N
Francesca Giannone
M
Bruno Vespa
innamorati, di sposarsi. Da
allora trasformano la loro vita e
museo. Lei è entusiasta: guarda le il- (2011), l’affascinante rete di relazioni La portalettere Il rancore anche l’offerta dell’attività,
lustrazioni alle pareti e riconosce tutti strette da Tolkien con numerosi altri e la speranza specializzata in testi scolastici,
i personaggi, uno dopo l’altro: lui è esponenti del mondo cattolico soprat- NORD - 19,00 € MONDADORI - 21,00 € arricchendola con libri di varia.
Gollum, quello è Gandalf. La mostra tutto anglosassone è resa visibile nella Selezionano con cura bestseller,
Tolkien uomo, professore, autore (a cu- prima parte della mostra, che restitui- perle della media e piccola
ra di Oronzo Cilli e Alessandro Nico-
sia, fino al prossimo 11 febbraio 2024,
sce un versante minoritario e decisa-
mente meno noto della storia intellet- 5 L
Maurizio de Giovanni
N
Vito Mancuso
editoria, copie autografate,
rarità, testi vintage e usati.
catalogo Skira), attira un pubblico di- tuale inglese. Gli scambi tra il mondo Soledad Non ti manchi Abili nel prolungare
verso da quello delle esposizioni d’ar- italiano e d’oltremanica riemergono mai la gioia l’esistenza dei libri a beneficio di
te. Trionfa la sala con le centinaia di nelle ultime sezioni, volte a ricostruire EINAUDI - 18,50 € GARZANTI - 16,00 € sempre nuovi e potenziali lettori,
traduzioni del Signore degli anelli in Il Signore degli Anelli. J. R. R. Tolkien negli la storia editoriale e la ricezione inter- favoriscono un assennato
ogni possibile lingua. Come sempre anni 20 quando lasciò l’Università di Leeds mediale del capolavoro tolkeniano, da bookcrossing. È possibile portare
batte ogni altra seduzione del suono
l’esperanto, che titola La mastro de’l
subito identificato come esempio di
«una nuova mitologia, ispirata in par- 6 A
Marco Travaglio
N
Paolo Crepet
i propri che vengono acquistati a
cinquanta centesimi e riproposti
Ringoj. Non per caso la lingua inven- ra, in chiave radicalmente diversa. te al folklore celtico e nordico» (Archi- Israele e i palestinesi Prendetevi la luna simbolicamente a uno o a due
tata da Ludwik Zamenhof per risolve- La mostra permette di incon- vio Mondadori, parere di lettura del in poche parole euro: accumulatori seriali
re il problema della comunicazione trare con una documentazione foto- febbraio ‘55). La complessa vicenda PAPERFIRST - 12,00 € MONDADORI - 19,00 € astenersi! Grazie a un’intensa
del mondo aveva sedotto l’autore del grafica inedita, Tolkien devoto catto- dell’arrivo da Rusconi è stata ricostrui- attività social hanno successo le
tengwar, sistema di trascrizione dei lico che per la prima volta venne in ta da Velania La Mendola nel ricco vo- molteplici iniziative come i
principali linguaggi di Arda. Un docu-
mento video presenta infatti l’autore
Italia con la famiglia nel 1955, visitan-
do soltanto Venezia e Assisi, dove
lume recente Tolkien e il signore degli
anelli. Storia editoriale di un capolavoro 7 M
Ken Follett
N
Susan Nolen-Hoeksema
gruppi di lettura dedicati anche
alla poesia, a tematiche erotiche
mentre verga una pagina con la grafia pregò a Santa Chiara, a San Rufino e (Luni, pagg. 144, € 20), con interventi Le armi della luce Donne che pensano e transgender. Emozionante
arrotondata, in cui compaiono lampi a San Damiano, che trovò il «luogo di Quirino Principe e Piero Crida, in cui troppo quello legato a Michela Murgia
dell’occhio di Sauron e memorie di Sir più impregnato della spiritualità di si ricostruisce anche la fisionomia del- MONDADORI - 27,00 € LIB. PIENOGIORNO - 18,90 € alle cui opere riservano un
Gawain e del cavaliere verde, mirabile Chiara e Francesco». Di ritorno scris- la prima traduttrice in italiano Vittoria appuntamento il 10 (data della
epopea sassone tramandata in un se al figlio Christopher, che lo aveva Alliata di Villafranca, per Astrolabio sua scomparsa ad agosto 2023)
unico manoscritto trecentesco, di cui
Tolkien aveva curato una appassio-
accompagnato nei giorni veneziani:
«Sono innamorato dell’italiano, e mi
(1967) e poi Rusconi (1970).
Nella plethora di illustratori di 8 A
Alessandro Baricco
L
Andrea Scanzi
di ogni mese. Chiara e Andrea,
estremamente dinamici
nata edizione (pubblicata in italiano sento alquanto sperduto senza la diverso livello presentati in mostra Abel La sciagura collaborano e sostengono con le
da Adelphi, 1986). Molte sono state le possibilità di provare a parlarlo». (notevoli i materiali per il cartoon di loro competenze associazioni e
polemiche politiche sulla mostra, vo- Prima del diario di viaggio il le- Ralph Bakshi, 1978) colui che è in grado FELTRINELLI - 17,00 € PAPERFIRST - 16,00 € varie realtà con fini sociali.
luta dal ministro Sangiuliano che ha game con l’Italia era stato mediato da di catturarne al meglio il genio milli- Wellbeing. Il futuro umano e
stigmatizzato in una sua intervista «i testi letterari — su tutti la Commedia, metrico e bizzarro di Tolkien è senz’al- digitale del benessere di Alessio
maestrini con il ditino alzato» che
avevano espresso critiche sul proget-
amatissima — e dai rapporti d’amici-
zia stretti con intellettuali italiani di
tro Piero Crida, le cui mirabolanti,
astratte visioni ‘ad anello’ riprodotte a 9 A
Pera Toons
L
Raffaele Morelli
Carciofi (Il Sole 24 Ore, € 16,90),
Prostitute in rivolta. La lotta per i
to. Qui agisce la peculiarissima, ed orientamento cattolico, che sono rac- partire dall’edizione Rusconi risultano Fatti una risata Si piange diritti delle sex worker di Molly
esclusivamente italiana, vicenda del- contati in mostra. Talvolta i due aspet- assai più incisive delle didascaliche vi- una volta sola Smith & Juno Mac (Tamu, € 20),
la ricezione dell’autore, adottato a de- ti convergono: alla conferenza della sualizzazioni di illustratori inglesi TUNUÉ - 15,50 € MONDADORI - 18,50 € Ancestrale di Goliarda Sapienza
stra negli anni 70, quando si affermò Oxford Dante Society del 25 maggio contemporanei (complice anche qual- (La Vita Felice, € 12,50) ben
l’esperienza di Campo Hobbit, radu- 1948, complice Tolkien, venne invita- che défaillance nell’installazione di al- rappresentano il ventaglio delle
no dei giovani del Fronte della Gio-
ventù, che ebbe luogo dal 1977 e venne
to il Duca Tommaso Gallarati-Scotti,
autore di Vita di Fogazzaro e di Vita di
cuni disegni).
Tolkien uomo, professore, autore 10 M
Isabel A\llende
L
Dacia Maraini
loro proposte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

studiata da Furio Jesi in Cultura di de- Dante, tra i firmatari del Manifesto de- è utile a coglierne per scarti laterali la Il vento conosce Vita mia. Giappone,
stra (1979). Nel resto del mondo inve- gli intellettuali antifascisti redatto da prismatica figura e la sua multiforme il mio nome 1943
Libreria Europa
ce soprattutto la saga del Signore degli Croce (che, scopriamo, possedeva ricezione: probabile che, uscendo, il FELTRINELLI - 22,00 € RIZZOLI - 18,00 €
anelli è stata fatta propria dagli hip- nella sua biblioteca il saggio tolkenia- ragazzo abbia cambiato idea. Palermo, via Uditore, 22
pies, dai fautori del ritorno alla natu- no Beowulf: The Monster and the Criti- © RIPRODUZIONE RISERVATA Classifiche fornite da GFK Tutte le classifiche su libri.ilsole24ore.com Telefono 3755991043

Rivista di Aspen Institute Italia


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XVIII Il Sole 24 Ore Domenica 7 Gennaio 2024– N.6

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