Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Intervista A Claudia Cardinale 090307
Intervista A Claudia Cardinale 090307
L’INTERVISTA | Straordinaria icona del cinema italiano, l’attrice da questa sera al teatro Bellini con “Lo zoo di vetro”
TEATRO | Pietro Pignatelli è il protagonista de “Il mio posto è in un campo di grano” Lavorare in palcoscenico con Claudia Cardinale lo considera un privilegio o
un punto di arrivo?
«È un orgoglio che sicuramente mi darà una spinta in più per continuare a
migliorarmi. Con una grande stella come lei ci si sente una particella in asce-
Van Gogh tra solitudine e disperazione sa. Claudia è venuta a vedermi a teatro quando recitavo in “Faust” nel ruolo
di Mestisofocle con lo stesso regista che oggi firma “Lo zoo di vetro”. Trovo
incredibile che un’attrice come lei sia così semplice e vera».
PIANO DI SORRENTO. Il ritratto di “un mondo a parte” in un’evocazione di dia- Ben riusciti i giochi di luce che, Quando ha cominciato il suo lavoro di attore?
loghi immaginari, memorie, disperazione, sogni e solitudine forzata. Questo sempre di taglio come pennellate vi- «Nel 1998. Una passione a cui non ho potuto rinunciare nonostante avessi
l’ultimo anno e mezzo di vita di Van Gogh trascorso in un ospedale psichia- ve, colpiscono il protagonista e i det- frequentato l’università. Mi manca solo la tesi per la laurea in Economia e
trico di Saint Remy in Francia. In uno spettacolo di e per la regia di Angelo tagli di scena. Oggetti sparsi ed am- Commercio, ma fare l’attore è l’espressione che meglio di tutto sa parlare di
Ruta uno splendido Pietro Pignatelli (nella foto) nei panni del grande mae- bientazioni accennate lasciano in- me. Lo considero quasi un orgasmo».
stro del colore in natura. Un’interpretazione sentita e toccante che nell’ar- travedere e quasi sentire sulla pelle
co di tutta la sua durata, un’ora circa, in un alternato gioco di quadri, segna l’odore penetrante di una stanza d’o- Non le pesa l’attenzione mediatica che sicuramente c’è intorno ad uno spet-
in scena tutto il dolore di una vita spezzata da un esilio involontario, e l’a- spedale prima, della sua casa poi, in tacolo che ha come protagonista femminile un’attrice come la Cardinale?
marezza della conseguente privazione delle sue tele, dei suoi paesaggi tin- un reiterarsi di ombre e luci sonore «Per me è un fatto nuovo, per Claudia no. All’Eliseo di Roma il parterre del-
teggiati, dei suoi gialli ocra, dei suoi infiniti azzurri cobalto, del verde, dei che paiono non lasciare nulla al ca- la “prima” era pieno di personaggi famosi. C’erano attori e politici . Era emo-
rossi porpora, e di tutti quei possibili viola indaco che solo la sua ingenua ed so. Ben riuscita la riduzione dram- zionante, ma non ci siamo affatto meravigliati».
infantile prospettiva di vita riusciva a cogliere e riprodurre. maturgica in un’operazione di ri-let-
Senza l’ausilio di alcuna tela in scena poiché le delicate note in musica del tura teatrale che l’attore Pignatelli di- Lei ha superato i trent’anni e cresce non solo in età. Cose le hanno dato le
grande Stefano Battaglia evocano tutte le sfumature interiori possibili, at- mostra di sentire sino in fondo. La sua scelte già fatte?
traverso quel sottile velo di “follia d’integrazione”, viene esaltata tutta la sua straordinaria capacità di immedesi- «La capacità di affrontare qualunque set. Lavoro da molti anni in “Un posto
lacerante solitudine. Dialoghi rimembrati o immaginari, e disperati mono- mazione nella folle ritualità dei gesti al sole” e continuo a farlo con lo stesso entusiasmo. Quel paladino della giu-
loghi, scandiscono il tempo della scorrere ineluttabile di una vita senza spe- convulsi in un “malato di mente” com- stizia un po’ sfortunato mi è molto caro. Nelle prossime puntate Giuseppe Ar-
ranza, né più attese. Incontri fugaci, amori perduti, e sedicenti amici occa- muovono senza tregua gli spettatori che, attoniti, partecipano. letti risolverà un nuovo caso».
sionali che come Gauguin, Cèzanne, Monet vagheggiavano con lui il sorgere Il teatro Delle Rose di Piano di Sorrento ha accolto il numeroso pubblico
di una comunità di artisti “L’Atelier du Midi” e una miriade di ricordi fran- di studenti in un soleggiato matinè per fare spazio al serale di lunedì scorso. In futuro che altro farà?
tumati dall’ordine sociale e dalla povertà, si stagliano, come in un “tableaux Applauditissimo Pietro Pignatelli accompagnato dalla intensa e bravissima «Un nuovo tour della commedia che ci porterà a Barcellona e poi in altri tea-
vivants” in uno scorrere d’immagini senza tempo su di una scena scarna e ri- Anna Ferruzzo, capace d’essere meravigliosamente, algida infermiera prima, tri della Penisola. Mi ritengo fortunato perché oggi in Italia gli attori che pos-
gorosamente concepita all’insegna della sola evocazione emotiva, e meno rap- amante occasionale poi, per divenire sul finale sua compagna di vita. Uno spet- sono scegliere sono pochi, specialmente al cinema dove sopravvivono sem-
presentativa. Immancabile e vivo in scena il ricorso a “La sedia di Van Gogh” tacolo integralmente ben concepito, emozionalmente riuscito e da insegui- pre le stesse facce. Ma calcolando che solo il 30% ha delle opportunità cre-
e simulate ricorrentemente le numerose finestre aperte sul mondo laddove re nelle sue numerose tappe future. do di potermi riconoscere in un attore che conosce bene il suo mestiere».
quella reclusione forzata gliene impediva la visione. ANNA STROMILLO ANNAMARIA PIACENTINI