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COSTRUZIONE DI MACCHINE
Raccolta curata da
Marzo 2021
INDICE
ESERCIZIO 1.1
J 2J 2J J J = 5·106 mm4
F= 104 N
M = 2⋅F⋅
SOLUZIONE:
Innanzitutto si determinano le
4F reazioni vincolari RA e RC
M M
A B C
1) condizione di equilibrio alla
2J
traslazione:
RA RC
RA + RC = 4⋅F
Pagina 1.1
Il sistema ausiliario viene
A B C costruito a partire dalla
F •
F analogia formale:
•
∂ 2M ∂ 2η M
= −q, =−
2 2 E⋅J
∂x ∂x
3F • •
3F • •
4F • •
di conseguenza, le condizioni
di vincolo presenti sulla trave
ausiliaria sono le seguenti:
ηA = 0 ⇒ M*A = 0, ϕA ≠ 0 ⇒ TA
*
≠0
ηC = 0 ⇒ M*C = 0, ϕC ≠ 0 ⇒ TC* ≠ 0
Il sistema ausiliario è quindi
quello rappresentato a lato:
F •
F
B
•
A 2EJ
• •
EJ •
C
3F • •
4F 2EJ • •
3F
• •
2EJ
• •
EJ
• •
•
Sostituendo le distribuzioni
10 /3 •
di carico con le rispettive
5 /2 •
risultanti:
7 /3 •
5 /3 •
3 /2 •
2 /3•
F 2 •
A 2EJ • • C
RC*
RA * F 2 •
F 2 2EJ
3 F 2
• •
4 EJ
•
• •
2EJ
• •
3 F 2
• •
3 F 2
• •
4EJ
• •
2EJ
• •
• •
Pagina 1.2
Per il calcolo delle deformazioni, si determinano innanzitutto le reazioni fittizie RA* e RC*.
1) condizione di equilibrio alla traslazione:
F ⋅ l2 3 1 3 1 3 1 F ⋅ l2
R *A + R *C = ⋅ + + + + + = 5⋅
E⋅J 2 2 4 4 2 2 E⋅J
* F ⋅ l3 3 2 1 3 3 5 1 7 3 5 1 10 F ⋅ l2
RC ⋅ 4⋅l = ⋅ ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ = 9⋅
E⋅J 2 3 2 2 4 3 4 3 2 2 2 3 E⋅J
F ⋅ l2 11 F ⋅ l 2 9 F ⋅ l2
ϕA = R *A = 5 ⋅ − R *C = ⋅ ϕC = −R *C = − ⋅
E⋅J 4 E⋅J 4 E⋅J
F ⋅ l2 4 3 ⋅ F ⋅ l2 1 F ⋅ l2 1 F ⋅ l3
ηB = R *A ⋅ 2 ⋅ l − ⋅ ⋅l − ⋅ ⋅l − ⋅ ⋅ l = 3⋅
2⋅E⋅J 3 2⋅E⋅J 2 4⋅E⋅J 3 E⋅J
F ⋅ l2 3 ⋅ F ⋅ l2 F ⋅ l2
ϕB = R *A − − − =0
2⋅E⋅J 2⋅E⋅J 4⋅E⋅J
Pagina 1.3
ESERCIZIO 1.2
ESERCIZIO 1.3
SOLUZIONE:
ηB = 8,254 mm ηC = 8,888 mm
ϕA = 4,603⋅10-3rad ϕC = -2,5397⋅10-3rad
Pagina 1.4
ESERCIZIO 1.4
DATI:
F
E=206000 MPa
= 2000 mm
2F
8 4
J = 10 mm
2J J
F= 30000 N
A B C
SOLUZIONE:
ηA = 0 mm ηB = 0.9712 mm ηC = 4.856 mm
ϕA = 0 rad ϕB = 0 rad ϕC = 5.824 10-3 rad
Pagina 1.5
CAP. 2 ANALISI DI COMPONENTI SOGGETTI A TORSIONE
E VERIFICHE STATICHE
ESERCIZIO 2.1
100 SOLUZIONE:
I- In questo caso, il momento torcente si può
calcolare utilizzando l’espressione:
12 Mt l
θ= ⋅∑ i
100 G ⋅4⋅A si 2
Essendo:
l 188 90
A = 188 ⋅ 90 = 16920mm2 , ∑ si = (2 ⋅ + 2⋅ ) ,
i 10 12
Pagina 2.1
Mt
τ max = = 90.69 MPa ,
2 ⋅ A ⋅ s min
nota la tensione ammissibile del materiale, è possibile calcolare il coefficiente di sicurezza:
τ σ
νs = amm = 1.59 τamm = amm = 144.3 MPa
τ max 3
II- Nel caso di sezione aperta, cambiano le equazioni da utilizzare nel calcolo del momento
torcente e della massima tensione di taglio.
Mt Mt
θ= τ max = ⋅ s max
G ⋅ Jt Jt
dove:
1
3
1
( )
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ 188 ⋅103 + 2 ⋅ 90 ⋅123 + 2 ⋅ 94 ⋅103 = 229013 mm 4
3
quindi:
Mt τ
Mt = θ ⋅ G ⋅ J t = 322.8 Nm τ max = ⋅ s max = 16.9 MPa ν s = amm = 8.55
Jt τ max
Pagina 2.2
ESERCIZIO 2.2
Una trave in acciaio (σsnerv=235 MPa, G=80000 MPa), lunga 2 m è incastrata ad una estremità e
sollecitata in quella opposta da un momento torcente Mt. La sezione della trave è rappresentata
in figura.
Si determini il valore del momento torcente, tale da determinare un angolo di torsione α=4° tra la
sezione incastrata e quella di applicazione del momento; si verifichi inoltre la resistenza della
trave.
Infine, ipotizzando la trave a spessore costante, si determini lo spessore necessario per la
resistenza al momento calcolato precedentemente. (si assumano: la lunghezza media totale pari a
215 mm ed un coefficiente di sicurezza ν=2)
50
SOLUZIONE:
60
Note le caratteristiche geometriche della sezione:
1
3
1
( )
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ 44 ⋅143 + 108 ⋅123 + 54 ⋅103 = 120453 mm 4
3
Pagina 2.3
II- Supponendo la trave a sezione costante, il valore del parametro Jt diventa:
1 1
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ l media ⋅ s3
3 3
Pagina 2.4
ESERCIZIO 2.3
La trave a sbalzo di lunghezza L rappresentata in figura sia sollecitata dal sistema di forze di
flessione nei due piani XZ e YZ e di torsione attorno all’asse Z , come indicato. Si voglia
utilizzare per la trave un profilato di acciaio avente una sezione rettangolare a spessori diversi nei
due lati, come riportato in figura.
Con riferimento alla tensione di Von Mises, di determini l’orientamento più favorevole del
profilato in grado di sopportare i carichi assegnati con un valore maggiore del coefficiente di
sicurezza, adottando l’ipotesi di sezione in parete sottile e trascurando l’effetto del taglio.
Adottato successivamente tale orientamento, si riporti il coefficiente di sicurezza della struttura.
Infine, si determini l’angolo φ formato dalla tensione principale σ1 con l’asse Z in
corrispondenza del punto indicato come A in figura.
2
th
h
l
1 1 A
Fy
tb
Fx Mt
b
2
DATI:
b = 50 mm h = 80 mm tb = 4 mm th = 2 mm
FX = 120 N FY = 180 N Mt = 900 N m
σs = 300 MPa L = 1500 mm
SOLUZIONE:
νs =2.68 φ = 40.84°
Pagina 2.5
ESERCIZIO 2.4
Sez. 1-1
H x Β = 80 mm
ty = 5 mm
a = 1000 mm
α
H = 150 mm
σs = 240 MPa
B
SOLUZIONE:
ν min = 3.788
Pagina 2.6
ESERCIZIO 2.5
Pagina 2.7
ESERCIZIO 2.6
A 15 12
100 12 SOLUZIONE:
I- Mt = ............... Nm
15
νs = .................
II- Mt= ............... Nm
150 150 νs = .................
Pagina 2.8
ESERCIZIO 2.7
SOLUZIONE:
νs(A) = 3,05 νs(B) = 4,24
Pagina 2.9
ESERCIZIO 2.8
Una trave avente lunghezza L è incastrata ad una estremità e sollecitata in quella opposta da un
momento torcente. Si considerino per la trave le due possibili sezioni A e B di figura.
Determinare il valore del coefficiente di sicurezza statico, dell’angolo di torsione unitario e
dell’angolo di torsione totale nel caso in cui alla trave avente la sezione A sia applicato un
momento torcente Mt. Si determini quindi il valore del momento torcente da applicare alla
sezione B per avere lo stesso coefficiente di sicurezza statico calcolato per la sezione A. Si
calcolino infine anche in questo caso l’angolo di torsione unitario e l’angolo di torsione totale.
Il materiale con cui è realizzata la trave è acciaio con tensione di snervamento σsn e modulo
elastico E
DATI:
L=3m
Mt = 60000 Nm
σsn = 355 MPa
E = 206000 MPa
SOLUZIONE:
Pagina 2.10
ESERCIZIO 2.9
La trave a cassone rappresentata in figura è realizzata in acciaio Fe 430 (tensione ammissibile
pari a 190 MPa) ed è suddivisa in tre tratti di lunghezza uguale. Il tratto centrale presenta una
finestratura, come indicato in figura, di larghezza pari all’ala superiore. La trave è caricata con
una forza verticale F avente eccentricità “e” rispetto alla mezzeria della trave. Trascurando
l’effetto dell’ingobbamento contrastato, si determini il valore della forza F da applicare affinché
l’angolo totale di torsione sia pari a θ. Successivamente, trascurando le concentrazioni locali di
tensione e assumendo il valore della forza F calcolato in precedenza, si verifichi staticamente sia
la sezione all’incastro, sia la sezione 1-1 in corrispondenza dei punti A, B e C.
DATI:
h=140 mm b=80 mm tf=5 mm tw=3,2 mm G=80000 MPa
L=900 mm e=300 mm θ = 2° σadm=190 MPa
b
A
B
SEZ. INCASTRO
y y L/3
h C
x x
SEZ. 1-1
F
tf
tw
SEZ. INCASTRO
b L e
A
y
h SOLUZIONE
x B
F= 191.8 N
C tf
tw Sezione di incastro Sezione 1-1
SEZ. 1-1 punto A σidA = 2.75 MPa punto A σidA = 51.6 MPa
punto B σidB = 2.94 MPa punto B σidB = 51.9 MPa
punto C σidC = 1.94 MPa punto C σidC = 80.4 MPa
Pagina 2.11
ESERCIZIO 2.10
y
y
tf
Sez. 1-1
M
PY x tw
O
O x
b
H
Q
a
c N
P
PX B
Sez. 1-1
z PZ
c
DATI:
PX = 11 kN a = 700 mm H = 200 mm σs = 355 MPa
PY = 27,5 kN b = 400 mm B = 80 mm
PZ = 44 kN c = 200 mm tw = 6 mm tf = 8 mm
SOLUZIONI
νs (M) = 4.30
νs (N) = 2.54
θtot = 0.193 gradi
Pagina 2.12
CAP. 3 SERBATOI IN PARETE SOTTILE
ESERCIZIO 3.1
Un serbatoio cilindrico realizzato in AISI 304 (σp0,2 =180 MPa) con fondo conico è riempito
d'acqua (γ = 10000 N/m3) e vincolato come indicato in figura. Si calcolino gli spessori del
fasciame nei punti A, B e C, utilizzando il criterio di Von Mises e prevedendo un coefficiente di
sicurezza νs=3 rispetto allo snervamento. Si consideri per semplicità il punto B come
appartenente alla superficie cilindrica.
SOLUZIONE :
In A,B e C, il raggio di curvatura
Rm = ∞, inoltre in A,B, Rt = r,
in C, Rt = rC/cos(α), dove:
rC = h c ⋅ tan(α) = 2598 mm .
h c ⋅ tan(α)
R Ct = = 3000 mm
cos(α)
Il valore della tensione ammissibile è
dato dalla condizione di sicurezza:
σ P 0.2 180
σ amm = = = 60 MPa .
νs 3
Utilizzando le espressioni dei recipienti in parete sottile è possibile calcolare gli spessori ai vari
livelli.
Punto A
In A la tensione σm=0, inoltre, essendo RmA = ∞, si ricava:
p A ⋅ R tA p A ⋅ R tA γ ⋅ h A ⋅ R tA 1 ⋅ 10 −5 ⋅ 2500 ⋅ 4000
σ id A = = σ amm , e quindi t A = = = = 1.66 mm
tA σ amm σ amm 60
Pagina 3.1
Punto B
In B la tensione σm è data dal peso del fluido, inoltre, essendo RmB = ∞, le due tensioni non nulle
si possono quindi calcolare come segue:
p B ⋅ R tB γ ⋅ h B ⋅ R tB W
σt B = = , σm B = ,
tB tB 2⋅π⋅r ⋅ tB
Introducendo le relazioni delle tensioni nell’espressione della tensione equivalente di Von Mises
si ricava:
2
2 2 γ ⋅ r 1 1 2 1 1 2
σ id B = σ m B + σ t B − σ m B ⋅ σ t B = ⋅ ⋅ h B + ⋅ h cono + h B − ⋅ h B + ⋅ h cono ⋅ h B = σ amm
tB 2 3 2 3
e quindi
2
γ⋅r 1 1 2 1 1
tB = ⋅ ⋅ h B + ⋅ h cono + h B − ⋅ h B + ⋅ h cono ⋅ h B = 2.97 mm
σ amm 2 3 2 3
Punto C
In C lo stato tensionale è analogo al puntoB con due tensioni principali non nulle:
p C ⋅ R tC γ ⋅ (h B + h cono − h C ) ⋅ R tC
σt C = = ,
tC tC
WC
σm C = ,
2 ⋅ π ⋅ rC ⋅ cos(α) ⋅ t C
Pagina 3.2
In questo caso, Wc rappresenta il peso del fluido compreso
all’interno del raggio r=rC.
2 1 2
WC = γ ⋅ π ⋅ rC ⋅ (h B + h cono − h C ) + γ ⋅ ⋅ π ⋅ rC ⋅ h C =
3
2 1
= γ ⋅ π ⋅ rC ⋅ h B + h cono − h C + ⋅ h C =
3
2 2
= γ ⋅ π ⋅ rC ⋅ h B + h cono − ⋅ h C
3
2 2
σ id C = σ m C + σ t C − σ m C ⋅ σ tC =
2
γ rC 2 2 r 2
= ⋅ ⋅ h B + h cono − h C + (h B + h cono + h C ) 2 ⋅ R tC − C ⋅ h B + h cono − h C ⋅ (h B + h cono + h C ) ⋅ R tC = σ amm
tC 2 3 2 3
ricavando tc:
2
γ r 2 2 r 2
tC = ⋅ C ⋅ h B + h cono − h C + (h B + h cono + h C ) 2 ⋅ R tC − C ⋅ h B + h cono − h C ⋅ (h B + h cono + h C ) ⋅ R tC =
σ amm 2 3 2 3
= 3.24 mm
Pagina 3.3
ESERCIZIO 3.2
3
Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m ) e sorregge, nel punto A un
carico F. Sapendo che il serbatoio è realizzato con acciaio avente σp0.2 = 200 MPa, si determini,
con il criterio di von Mises, lo spessore t in corrispondenza nel punto B sufficiente a garantire un
coefficiente di sicurezza statico ν.
D DAΤΙ:
ν=3
D=5m
h1 = 1 m
h3
h2 = 5 m
h3 = 3 m
B h1
F = 1500 kN
h2
A
F
SOLUZIONE:
Si determinano innanzitutto le caratteristiche geometriche del serbatoio:
D
α = arc tan = 0.303 rad h B = h 3 + h 1 = 3000 mm
2 ⋅ ( h 3 + h )
2
D h 2 − h1 rB
rB = ⋅ = 1250 mm R tB = = 1309.6 mm
2 h2 + h3 cos(α)
La tensione tangenziale può essere determinata utilizzando le relazioni dei serbatoi in parete
sottile:
p B ⋅ R tB γ ⋅ h B ⋅ R tB
σt B = = , essendo Rm = ∞.
tB tB
Pagina 3.4
pB L’ulteriore tensione può essere calcolata sulla base di condizioni di
σm equilibrio globale, considerando le forze agenti sul tratto di serbatoio
B delimitato dalla posizione del punto B.
In particolare deve essere garantito l’equilibrio alla traslazione
verticale:
F 2 1 2
σ m B ⋅ 2 ⋅ π ⋅ r ⋅ t B ⋅ cos(α) = F + γ ⋅ π ⋅ rB ⋅ ⋅ h B + p B⋅ π ⋅ rB
3
2 1
F + γ ⋅ π ⋅ rB ⋅ ⋅ h B + γ ⋅ (h 3 + h 1 )π ⋅ rB
2
σm B = 3
2 ⋅ π ⋅ r ⋅ t B ⋅ cos(α)
Pagina 3.5
ESERCIZIO 3.3
Un serbatoio cilindrico realizzato in acciaio con fondo conico è riempito d'acqua e vincolato
come in figura. Si calcolino gli spessori del fasciame nei punti A, B e C utilizzando il criterio di
Von Mises assumendo un coefficiente di sicurezza statico νs = 3.
DATI:
D
D=6m
σp0.2 = 200 MPa
A h1
x ν s= 3
y
B h2 h1 = 3 m
h2 = 3 m
h3 = 5 m
z
x=1m
C
h3 y=2m
z = 3m
γ=10000 N/m3
SOLUZIONE:
tA= 0.90 mm tB= 2.04 mm tC= 1.64 mm
Pagina 3.6
ESERCIZIO 3.4
Un serbatoio cilindrico con fondo tronco conico è riempito d'acqua (γ = 10000 N/m3) e vincolato
come indicato in figura. Lo spessore delle pareti e del fondo vale t = 3 mm. Si calcolino i valori
delle tensioni σm e σt nei punti A e B. Negli stessi punti si calcoli inoltre il valore della tensione
ideale utilizzando il criterio di Von Mises.
SOLUZIONE :
punto A:
σ m = 0 MPa
8 σ t = 93,3 MPa
quote in σ id. = 93,3 MPa
metri
12 punto B:
σ m = 51.3 MPa
A
σ t = 96,03 MPa
σ id. = 83,23MPa
5 30° 4
B
2
1
Pagina 3.7
ESERCIZIO 3.5
3
Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m ). Sapendo che il serbatoio è
realizzato con acciaio avente σp0.2 = 180 MPa, si determini, con il criterio di Von Mises, lo
spessore in corrispondenza dei punti A e B ( tA e tB ) sufficiente a garantire un coefficiente di
sicurezza statico dato ν.
Infine, si verifichi il coefficiente di sicurezza νc nel punto C ipotizzando che lo spessore
calcolato nel punto B rimanga costante per tutta la parte inferiore del serbatoio (il punto C è
situato appena al disotto dei vincoli).
D DATI:
ν=3
D = 8m
A
X h1 h1 = 3 m
C h2 = 5 m
x =1 m
B Y y = 2,5 m
h2
SOLUZIONE:
Pagina 3.8
ESERCIZIO 3.6
Un serbatoio di gas di forma cilindrica e raggio esterno r0, dotato di fondi piani, è disposto
orizzontalmente come in figura e supportato isostaticamente in corrispondenza dei fondi A e B.
1) Considerando dapprima la sola pressione interna p1 e l’ipotesi di recipiente in parete sottile,
si calcoli lo spessore t della parete cilindrica del serbatoio adottando l’ipotesi di Guest,
ipotizzando un materiale con tensione di snervamento σs ed un coefficiente di sicurezza νs.
2) Successivamente, si consideri l’azione di un carico accidentale F2 agente su una tubazione a
sbalzo posta in mezzeria come in figura, e si traccino i cerchi di Mohr in corrispondenza dei
punti C e D della sezione indicata in figura, trascurando il taglio e tutti i possibili effetti locali.
3) Infine si valutino i coefficienti di sicurezza nei punti C e D con l’ipotesi di Von Mises.
DATI:
L = 4000 mm
A C L r0 = 300 mm
p1 = 10 bar
D p1 σs = 300 MPa
B
νs = 2
F2 = 15000 N
F2 z
b b = 2000 mm
x y
SOLUZIONI:
1) t = 2 mm
22) Punto C Punto D
13,3 13,3
σ1= 151,7
48,2 150 75 150 σ1= 152,3
σ2= 46,4 σ2= 72,6
-13,3 -13,3
Pagina 3.9
Un serbatoio cilindrico con fondo conico è riempito con
D
acqua (γ=10000 N/m3). Si determini il coefficiente di
sicurezza statico, utilizzando il criterio di Von Mises in
corrispondenza dei punti A e B, noto lo spessore t.
h4
DAΤΙ:
σp 0.2 = 200 MPa
t=3
A h3 D=5m
h1
h1 = 1 m
B h1
h2 = 5 m
h2
h3 = 3 m
h4 = 7 m
Pagina 3.10
ESERCIZIO 3.8
Un serbatoio di gas di forma cilindrica e raggio esterno re, dotato di fondi, è disposto
orizzontalmente come in figura e supportato isostaticamente in corrispondenza dei due fondi A e
B.
1) Considerando dapprima la sola pressione interna pi e l’ipotesi di recipiente in parete sottile, si
calcoli lo spessore t della parete cilindrica del serbatoio adottando l’ipotesi di Guest,
ipotizzando un materiale con tensione di snervamento σs ed un coefficiente di sicurezza νs.
2) Successivamente, si considerino sovrapposte alla precedente pressione interna sia una
distribuzione lineare di carico per unità di lunghezza q, sia un momento torcente Mt presente
sul serbatoio tra A e B, come in figura: si traccino i cerchi di Mohr in corrispondenza dei
punti C, D ed E della sezione di mezzeria indicata in figura, trascurando le sollecitazioni
dovute al Taglio.
3) Infine si valutino i coefficienti di sicurezza nei punti C, D ed E con l’ipotesi di Von Mises.
DATI:
q
L = 6000 mm re = 500 mm
Mt C pi = 7 bar σs = 350 MPa
pi D Mt νs = 2 q = 50000 N/m
A E B Mt = 50000 N m
L/2
L SOLUZIONI:
1) t = 2 mm (NB: σ3 = 0 , σ idGuest = σ t)
2) Cerchi di Mohr
Punto C Punto D Punto E
16 16 σ1
16,1 175 σ1= 176,1 87,5 175 σ1= 177,8 175 235,7
σ3
-57,6 -16,1 σ2= 84,6 σ2= 170,8 232
-16 -16
Pagina 3.11
ESERCIZIO 3.9
Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m3). Sapendo che il serbatoio è
realizzato con acciaio avente σp0.2 = 200 MPa, si determini, con il criterio di Von Mises, il
coefficiente di sicurezza statico ν in corrispondenza dei punti A e B.
D DATI:
t = 1 mm
D=5m
A d=1m
h1
X h1 = 3 m
h2 = 2 m
B X=1m
Y
Y = 1,5 m
h2
Pagina 3.12
ESERCIZIO 3.10
Il serbatoio rappresentato in figura è realizzato con uno spessore costante t di acciaio avente
tensione di snervamento σsn. Il serbatoio risulta completamente riempito d’acqua (γ=104 N/m3) e
appoggiato in corrispondenza del fondo.
Si esegua il calcolo del coefficiente di sicurezza statico secondo il criterio di Von Mises nei punti
A, B e C indicati in figura.
DATI:
σsn = 235 MPa
t = 1.5 mm
hA = 0.8 m
hB = 2.8 m
hC = 3.8 m
SOLUZIONE:
Pagina 3.13
ESERCIZIO 3.11
DATI
L=1m
hA = 0,6 L
hB = 2,6 L
hC = 3,6 L
t = 1 mm
σp02=240 MPa
SOLUZIONE:
Pagina 3.14
CAP. 4 GUSCI SPESSI
ESERCIZIO 4.1
A. pe
. DATI:
re r B ri = 180 mm re = 220 mm
i
pi pi = 100 MPa pe = 40 MPa
SOLUZIONE:
Si considerano le espressioni delle tensioni radiale e longitudinale fornite dalla teoria dei gusci
spessi:
2 2
B ν B ν p i ⋅ ri − p e ⋅ re
σr = A − +σl ⋅ , σt = A + +σl ⋅ , σl =
ρ2 1 −ν ρ2 1 −ν 2
re − ri
2
Pagina 4.1
Si ricavano i valori dei coefficienti A e B:
2 2 2 2
p ⋅ r − p e ⋅ re p ⋅ r − p e ⋅ re ν pi − pe 2
A= i i2 2
− i i2 2
⋅ ’ B= ⋅ ri
re − ri re − ri 1 −ν 2
re − ri
2
r=re
σ t = 203 MPa σ r = −40 MPa σ l = 81.5 MPa
σ id = σ t + σ r + σ l − (σ t ⋅ σ r + σ l ⋅ σ r + σ t ⋅ σ l ) = 210.4 MPa
2 2 2
r=ri
σ t = 263 MPa σ r = −100 MPa σ l = 81.5 MPa
σ id = σ t + σ r + σ l − (σ t ⋅ σ r + σ l ⋅ σ r + σ t ⋅ σ l ) = 314.4 MPa
2 2 2
Pagina 4.2
ESERCIZIO 4.2
SOLUZIONE:
E’ possibile calcolare subito la pressione di calettamento esistente all’interfaccia tra i due
recipienti:
pc =
E ⋅ iφ
⋅
(re
2 2
)( 2
− ro ⋅ ro − ri
2
) = 31.7 MPa
3 2 2 dove si è posto E=206000 MPa
4 ⋅ ro re − ri
Lo stato tensionale dei due recipienti può essere calcolato utilizzando le relazioni dei gusci
spessi sovrapponendo le tensioni prodotte da una pressione interna pi in un recipiente di
dimensioni ri, re, alle tensioni prodotte da una pressione esterna pc per il recipiente interno e una
pressione interna pc per il recipiente esterno.
p i ⋅ ri re 2
2
p i ⋅ ri r2
2
p i ⋅ ri r2
2
p i ⋅ ri re 2
2
σr = ⋅ 1 − e = −9.49 MPa σt = ⋅ 1 + = 43.24 MPa
re − ri ro re − ri ro
2 2 2 2 2 2
r=re
Pagina 4.3
re 2
p i ⋅ ri
2
p c ⋅ ro
2
re 2 p c ⋅ ro
2
re 2
σr = 2 2
⋅ 1 − 2 = −31.7 MPa
σt = 2 2
⋅ 1 + 2 = 144.41 MPa
re − ro ro re − ro ro
r=re
p c ⋅ ro
2
re 2
σ r = 0 MPa σt = 2 2
⋅ 1 + 2 = 112.71 MPa
re − ro re
− p c ⋅ ro
2
ri
2
σ r = −p c = −31.7 MPa σt =
⋅ 1 + 2 = −113.21 MPa
2
ro − ri
2
ro
E’ ora possibile sommare i due contributi ottenendo in ogni punto lo stato tensionale completo
(nel calcolo della tensione equivalente di Guest, si considera nulla la tensione longitudinale).
σ id = 0 − (−70) = 70 MPa
Pagina 4.4
σ r = −9.5 − 31.7 = −41.2 MPa σ t = 43.2 + 144.4 = 187.6 MPa
σ id = 146.45 MPa
63.8 MPa
33.8 MPa
Diagramma delle tensioni⇒ ri ro re
-113.2 MPa
-144.9 MPa
Pagina 4.5
ESERCIZIO 4.3
b2
- raggio interno (ri)
- raggio esterno (re)
- variazione di sezione (rm)
2 re
DATI:
1
ri = 20 mm rm = 100 mm rm
ri
re = 200 mm b1 = 60 mm
b1
b2 = 30 mm n = 8000 giri/min
SOLUZIONE:
Posto:
r γ 2 2 3+ν 1 + 3 ⋅ν
ρ= , σ o = ⋅ ϖ ⋅ re C= σo D= σo
re g 8 8
essendo nulla la tensione longitudinale, le espressioni per le tensioni risultano essere le seguenti:
Disco 1:
B1 B1
σ r1 = A 1 − 2
− C ⋅ ρ2 σ t1 = A 1 + 2
− D ⋅ ρ2
ρ ρ
Disco 2:
B2 B2
σr2 = A 2 − 2
− C ⋅ ρ2 σt2 = A 2 + 2
− D ⋅ ρ2
ρ ρ
Pagina 4.6
I valori dei parametri incogniti possono essere ricavati a partire dalle condizioni al contorno:
1) σ r1 (r = ri ) = 0
2) σ r 2 (r = re ) = 0
3) σ r1 (r = rm ) ⋅ b1 = σ r 2 (r = rm ) ⋅ b 2
4) σ t1 (r = rm ) − ν ⋅ σ r1 (r = rm ) = σ t 2 (r = rm ) − ν ⋅ σ r 2 (r = rm )
dove le prime tre relazioni riguardano le condizioni di equilibrio radiale in corrispondenza dei
raggi ri, rm, re e la quarta espressione rappresenta la condizione di congruenza sul raggio rm.
Associando i valori numerici, si ottiene:
1) A 1 − 100 ⋅ B1 − 0.01 ⋅ C = 0
2) A 2 − B 2 − C = 0
3) (A1 − 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ C) ⋅ 60 = (A 2 − 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ C) ⋅ 30
4) (A 1 + 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ D) − 0.3 ⋅ (A1 − 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ C) = (A 2 + 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ D) − 0.3 ⋅ (A 2 − 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ C)
B1 = 6.783 ⋅ 10 −3 ⋅ C B 2 = 2.986 ⋅ 10 −2 ⋅ C
A 1 = 0.6973 ⋅ C A 2 = 0.97014 ⋅ C
n ⋅2⋅π
essendo ϖ = = 837.76 rad / s ,si ricava:
60
Pagina 4.7
σ r1 (rm ) = 37.92 MPa σ t1 (rm ) = 52.46 MPa
Disco 2:
σ r 2 (rm ) = 75.84 MPa σ t 2 (rm ) = 6.84 MPa
ESERCIZIO 4.4
I dischi 1 e 2 di figura ruotano a velocità costante pari a n giri al minuto ed in corrispondenza del
raggio interno r0 il disco 1 è soggetto ad una pressione p. Si richiede di determinare il valore del
coefficiente di sicurezza statico νs in corrispondenza dei raggi r0, r1 ed r2 utilizzando il criterio di
Guest. Si disegnino poi gli andamenti delle tensioni radiale, tangenziale e di Guest dal raggio r0
al raggio r2. DATI:
b2 r2 = 120 mm r1 = 48 mm
r0 = 24 mm b1 = 60 mm
b2 = 12 mm E = 206000 MPa
1
r1 SOLUZIONE:
ro p
νs(r0) = 2.04 νs(r1) = 8.09/6.75
b1
νs(r2) = 31.9
Pagina 4.8
ESERCIZIO 4.5
SOLUZIONE:
r =ri r =rm (disco1 / 2) r =re
σ r =0 MPa σ r =59,25 / 118,49 MPa σ r =0 MPa
σ t =194,6 MPa σ t =81,98 / 99,75 MPa σ t =51,44 MPa
Pagina 4.9
ESERCIZIO 4.6
I dischi 1 e 2 in acciaio di figura ruotano ad una velocità costante pari a n giri al minuto. In
corrispondenza del raggio interno ri il disco 1 è soggetto ad una pressione p. Si richiede di
determinare il valore del coefficiente di sicurezza statico νs in corrispondenza dei raggi r0, ri ed re
utilizzando il criterio di Guest. Si tracci inoltre l’andamento della tensione radiale lungo il raggio
dei dischi.
DATI:
b2
r2 = 140 mm r1 = 42 mm
r0= 21 mm b1 = 60 mm
b2 = 20 mm E = 206000 MPa
2 r2 n= 3000 giri/min ν= 0.3
p= 500 bar σs= 250 MPa
1
r1
ro p SOLUZIONE:
b1 νs(ri) = 2.01
νs(ro) = 7.99 (interno); 6.93 (esterno)
νs(re) = 42.62
Pagina 4.10
ESERCIZIO 4.7
DATI:
re = 500 mm ro= 400 mm ri = 300 mm
E = 206000 MPa σp02= 275 MPa pi = 150 bar
iφ = 0,6 mm
SOLUZIONE:
νs (minimo) =2.08 in corrispondenza di r = ro
Pagina 4.11
ESERCIZIO 4.8
Si debba realizzare un giunto di sicurezza in grado di trasmettere per attrito un momento torcente
massimo Mmax. Il giunto sia realizzato mediante due dischi calettati al raggio ro, come
rappresentato in figura. Dati i valori dei raggi ri, ro ed re, si determini dapprima il valore della
interferenza diametrale iφ al raggio ro necessaria per la trasmissione di tale momento, assumendo
µ=0,2.
Successivamente, supponendo che il giunto sia a sua volta calettato su un albero in
corrispondenza di ri con una pressione di calettamento nota pci, si valuti il coefficiente di
sicurezza statico νs rispetto allo snervamento nei diversi punti dei due dischi, adottando il criterio
di resistenza di GUEST e trascurando l’effetto delle tensioni tangenziali.
DATI:
Mmax = 3000 Nm re
2 MMax
ri = 70 mm 2
ro = 100 mm 1
b 1 ro
re = 130 mm
b = 30 mm
ri
µ =0,2. albero albero
MMax
pci = 15 MPa
σsn =360 MPa
E = 206 GPa
SOLUZIONE:
iφ =0.0527 mm
νs(ri)=24
νs(ro)= 29.54 / 6.03
νs(re)= 10.19
Pagina 4.12
ESERCIZIO 4.9
DATI:
re = 600 mm ro= 500 mm ri = 400 mm
E = 206000 MPa σp02= 275 MPa pi = 210 bar
iφ = 0,8 mm
SOLUZIONE:
σr disco1(ri)= -21 MPa σr disco1(ro)= -23.71 MPa
σr disco2(ro)= -23.71 MPa σr disco2(re)= 0 MPa
σt disco1(ri)= -36.04 MPa σt disco1(ro)= -33.33 MPa
σt disco2(ro)= 131.47 MPa σt disco2(re)= 107.76 MPa
Pagina 4.13
ESERCIZIO 4.10
1 Di Mt = 5000 Nm
L/2 L/2
De p = 300 bar
72,7 54
77 242 σ1= 269,5 107 191 σ1= 218,1
σ2= 49,5 σ3= -30 σ2= 80,3
-72,7 -54
Pagina 4.14
ESERCIZIO 4.11
DATI:
pi = 500 bar pe = 200 bar di = 100 mm F = 75 ton
materiale: acciaio avente σs = 300 MPa, ν = 3
SOLUZIONE:
de = 158,1 mm νA = 2,64
Pagina 4.15
ESERCIZIO 4.12
I dischi 1 e 2 di figura sono collegati tramite collegamento forzato. Supposto che il disco 1 sia
tenuto fermo, applicato un momento torcente Mt al disco 2, determinare il valore
dell'interferenza diametrale φ che garantisce un coefficiente di sicurezza α allo slittamento.
Successivamente i due dischi, accoppiati con l'interferenza φ, vengono fatti ruotare ad una
frequenza di rotazione costante n=3000 giri/minuto. Si chiede di calcolare il valore della tensione
radiale totale in corrispondenza del raggio ro e di determinare il valore della velocità angolare ω
per la quale il coefficiente di sicurezza allo slittamento scende ad α/2.
b DΑΤΙ:
α= 3 re = 100 mm
ro/re = 0.4 ri/re = 0.1
2 re 2
b = 20 mm
Pagina 4.16
ESERCIZIO 4.13
b2
- Si valuti inoltre il valore limite della velocità
angolare ωlim per cui si avrebbe al raggio interno ri
un coefficiente di sicurezza νs=2.
2 re
DATI:
ρ=7800 kg/m3 ω=200 rad/s 1
ri = 120 mm rm = 300 mm
rm
ri
re = 600 mm b1 = 180 mm
b1
b2 = 60 mm
Pagina 4.17
ESERCIZIO 4.14
Un freno a disco motociclistico ruota ad una velocità massima di rotazione n. Il disco è calettato
su un mozzo e può trasmettere per attrito la coppia massima di frenatura Mfr sviluppata nel
primo istante dell’azione di frenatura. Si determini:
1- il valore minimo della pressione di calettamento pc del disco in grado di trasmettere la coppia
massima Mfr al diametro interno Di, nel primo istante dell’azione di frenatura;
2- in assenza di azioni frenanti, il coefficiente di sicurezza statico νs del disco secondo il criterio
di Von Mises in corrispondenza del diametro interno Di e del diametro esterno De;
3- in presenza del momento frenante Mfr, il coefficiente di sicurezza statico νs del disco rotante
secondo il criterio di Von Mises in corrispondenza del diametro interno Di.
DATI:
t
n=2200 giri/min
Mfr = 900 Nm
Di = 100 mm
Mfr
De = 200 mm
n t = 5 mm
Coefficiente di attrito al
Di mozzo:
De
pc µ = 0.45
σp02 = 275 MPa
SOLUZIONI:
1- pc = 25.5 MPa
2- νs (Di) = 4.38 νs (De) =14.82
2- νs (Di) = 4.18
(NB: il momento frenante genera al diametro Di delle τ di attrito uniformi nello spessore t)
Pagina 4.18
ESERCIZIO 4.15
Due dischi sono calettati in corrispondenza del diametro intermedio Do con una interferenza iφ..
Il sistema dei due dischi è inoltre sollecitato da una pressione radiale agente internamente al
raggio Di. Si calcolino nell’ordine:
1) i cerchi di Mohr in corrispondenza dei diametri interno, intermedio ed esterno del sistema.
2) i coefficienti di sicurezza in corrispondenza dei tre diametri con il criterio di Guest.
3) il momento torcente massimo Mt trasmissibile per attrito al diametro Do intermedio dal
sistema così sollecitato.
DATI
De = 400 mm Do= 300 mm Di = 200 mm E = 206000 MPa
pi = 350 bar iφ = 0,25 mm σs = 240 MPa µ = 0.45 t = 10 mm
t
SOLUZIONE:
νs ( Di) = 5.74
Di
νs ( Do) = 6.01 (interno)
pi Do De νs ( Do) = 1.42 (esterno)
νs ( De) = 2.53
Mt = 23470 Nm
Cerchi di Mohr:
Pagina 4.19
CAP. 5 GIUNTI SALDATI, BULLONATI, CHIODATI
SOLLECITATI STATICAMENTE.
ESERCIZIO 5.1
180 30 DATI:
N° 6 M16 8.8
120 P = 40’000 N
30
D = 70 mm
s = 10 mm altezza cordone
40 A d’angolo
L = 80 mm lunghezza tubo
B D
80 t = 15 mm spessore piastra
240
80
40 L s
P
SOLUZIONE:
Per acciaio Fe 360, la norma riporta il seguente valore di tensione ammissibile:
σ
σadm = 160 MPa ⇒ τadm = adm = 92.38 MPa ,
3
Pagina 5.1
Altezza del cordone del cordone corretta:
s
a= = 7.07 mm
2
A res =
π
4
[ ]
2
⋅ ( D + 2 ⋅ a ) − D = 1712.1 mm
2
Noti i carichi e le caratteristiche geometriche del cordone, è possibile determinare i valori delle
tensioni nei punti A e B. Nel punto A, la tensione di taglio parallela è nulla mentre le restanti
tensioni sono date dalle seguenti:
P P⋅L
τ = = 23.36 MPa σ = = 105.21 MPa
- I- A res - I- Wf res
Pagina 5.2
Pertanto il cordone di saldatura supera le verifiche richieste dalla norma CNR-UNI 1011 nei punti
A e B. Per la verifica ad attrito della giunzione, occorre considerare la tensione normale indotta
nei bulloni dalla presenza del momento flettente. Supponendo la rotazione rigida della piastra
attorno allo spigolo inferiore, la distribuzione di carico risulta lineare con la distanza dallo spigolo
stesso. Posto inoltre che la tensione sia circa uniforme sul bullone, è possibile concentrare le
caratteristiche di elasticità sull’asse del bullone stesso.
In questo caso è possibile scrivere la nota formula:
Mf Mf ⋅ y
σ= =
Wf J
nella forma:
Mf ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi
σi = =
J ∑ A ⋅ yi 2
Mf ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi
N i = σi ⋅ A = ⋅A = ⋅A =
2
J ∑ A ⋅ yi ∑ yi 2
Pagina 5.3
ESERCIZIO 5. 2
La giunzione bullonata a doppio
t=8
t=10 coprigiunto di figura, è sollecitata
F
da una forza F statica. Le lamiere
sono realizzate in acciaio Fe 510 e
F t=8
le superfici non sono state
15
particolarmente trattate. Si
richiede di effettuare:
b=85
a) - la verifica dei bulloni nel caso
di funzionamento a taglio per viti
36 50 36
M14 classe 5.6;
DΑΤΙ:
σadm = 240 MPa F = 120 kN
SOLUZIONE:
a) Per la classe 5.6, la norma CNR-1011 fornisce i seguenti valori:
σb, adm = 200 MPa τb, adm = 141 MPa
supponendo che il valore della tensione di taglio raggiunga il valore consentito dalla norma, l’area
resistente corrispondente è la seguente:
F
A min = = 106.4 mm2 < A res = 115 mm2
4 ⋅ 2 ⋅ τb, adm
ovvero
F
τ= = 130.4 MPa < τ b, adm = 141 MPa
4 ⋅ 2 ⋅ A res
Pagina 5.4
b) La prima verifica che viene svolta è quella al rifollamento sul piatto:
F
σ rif ≤ α ⋅ σ adm ⇒ = 214.29 MPa ≤ α ⋅ σ adm = 600 MPa
4 ⋅ d ⋅ t piatto
dove la condizione viene calcolata sul piatto intermedio che presenta la situazione più gravosa.
I fori per i bulloni presentano un diametro dforo=15 mm, la condizione di resistenza del piatto è
perciò:
F
σ res ≤ σ adm = = 218.18 MPa ≤ σ adm = 240 MPa
(b − 2 ⋅ d foro ) ⋅ t piatto
Le verifiche di rifollamento e resistenza sul coprigiunto non sono necessarie osservando che lo
spessore totale risulta superiore allo spessore del piatto, comunque in questo caso:
F
σ rif ≤ α ⋅ σ adm ⇒ = 133.93 MPa ≤ α ⋅ σ adm = 600 MPa
4 ⋅ d ⋅ t coprigiunto
F
σ res ≤ σ adm = = 136.36 MPa ≤ σ adm = 240 MPa
(b − 2 ⋅ d foro ) ⋅ t piatto
Nel caso in esame quindi, il giunto non soddisfa completamente i criteri per l’applicabilità delle
equazioni presentate dalla norma CNR 10011.
c) Per viti classe 8.8 con diametro 14mm, considerando le superficie non trattate, la forza
trasmissibile è data dalla:
Ns
Vf o = µ ⋅ = 1.2 ⋅ 10 4 N
γf
Di conseguenza la forza trasmissibile per attrito dal giunto vale:
Pagina 5.5
ESERCIZIO 5.3
Una trave HEB 200 B è saldata a
Tz
sbalzo su una parete verticale con
200 cordoni d’angolo come indicato in
180 figura. Assumendo che le dimensioni
10 A
10
dei cordoni riportate siano quelle
15
efficaci per la resistenza, si esegua la
65
B
Z verifica statica secondo UNI 10011
C
130 My sulla saldatura sollecitata dai carichi
Y
X
di taglio e flessione nel piano XZ in
4
corrispondenza dei punti indicati
4
come A, B e C
DATI:
Materiale: Fe 360
Tz = 60 kN My = 35 kNm
SOLUZIONE:
Verifica punto A
Verifica punto B
Verifica punto C
Pagina 5.6
ESERCIZIO 5.4
DATI:
A s P = 30’000 N
B
Verifica punto B
Verifica punto C
Pagina 5.7
ESERCIZIO 5.5
F α DATI: SOLUZIONE:
Pagina 5.8
ESERCIZIO 5.6
Si consideri il giunto saldato con cordoni d’angolo riportato in figura, costituito da un piatto saldato
ad una piastra fissa con un cordone d’angolo a sezione triangolare 6x6 mm. Sul baricentro del
collegamento siano applicati i carichi F, T ed M.
Si esegua la verifica statica del collegamento nei punti indicati in figura secondo la norma CNR-
UNI 10011, assumendo per la struttura il materiale Fe 360 (σadm= 160 MPa),.
5 DATI:
L2 L1 = 90 mm
T
L2 = 100 mm
M
5 F = 45 kN
G T = 40 kN
L1 A
G F M = 2,5 kNm
SOLUZIONE:
Verifica Punto A:
Verifica Punto B:
Pagina 5.9
ESERCIZIO 5.7
Un profilato unificato C 100 in materiale Fe 510 è saldato con cordoni d’angolo ad una piastra
verticale come indicato in figura.
La trave funziona come una mensola lunga 100 mm ed è caricata all’estremità libera da un carico
P disassato, mentre i cordoni sono tutti cordoni d’angolo piani 10x10 mm, disposti come in figura.
Applicando il procedimento di calcolo più dettagliato, si esegua la verifica con il metodo delle
tensioni ammissibili della norma CNR 10011 sui cordoni, facendo riferimento all’intera lunghezza
dei tratti dei cordoni riportata.
10
30
10
10
100 10
80
P
10
100 P 50
P
50
DATI:
P = 30 kN
SOLUZIONE:
Verifica cordoni orizzontali:
Pagina 5.10
ESERCIZIO 5.8
Un tirante in acciaio è collegato ad una trave IPE orizzontale tramite una flangia forata saldata con
due cordoni d'angolo longitudinali, come in figura.
Il tirante è caricato da una forza P inclinata di 30° sull'orizzontale. Si esegua la verifica statica del
cordone di saldatura secondo il metodo proposto dalla norma CNR 10011 e si tracci sul disegno il
punto più sollecitato, sapendo che il materiale utilizzato è Fe 360.
P DATI:
α P = 20000 N
H L = 80 mm
S
s = 10 mm
C α = 30°
L
B = 20 mm
C = 30 mm
B H = 70 mm
SOLUZIONE:
Punto più sollecitato: ....................(posteriore, dalla parte opposta della direzione di carico)
Relazione di verifica:
Pagina 5.11
ESERCIZIO 5.9
Una tubazione a gomito in acciaio è collegata ad una flangia verticale mediante saldatura d’angolo
piana, come rappresentato in figura. La tubazione è caricata ad una estremità da due forze PX e
PY dirette come in figura. Si valuti se il cordone risulta verificato staticamente secondo il metodo
della norma CNR 10011 e si riportino le relazioni di verifica ai punti a, b e c indicati.
PY
Y
PX
Z
a Y
b
X
B L
30°
c
DATI:
Acciaio Fe 360 D = 50 mm (diametro esterno tubazione) s= 8 mm ( altezza cordone)
L= 300 mm B = 130 mm PX = 5500 N PY = 6500 N
SOLUZIONE:
Pto a:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 98.3 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 73.5 MPa ≤ σ adm = 160 MPa
Pto b:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 101.3 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 62.2 MPa ≤ σ adm = 160 MPa
Pto c:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 87.1 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 17.1 MPa ≤ σ adm = 160 MPa
Pagina 5.12
ESERCIZIO 5.10
N° 6 M16 8.8
30
1500
180 120
30
40 80 80 40
240
Il pannello ha una massa di 2000 kg e può essere caricato dal vento laterale fino ad una forza
orizzontale risultante di 16000 N applicata ad una altezza di 1500 mm dalla superficie di attrito.
Si esegua la verifica ad attrito della giunzione bullonata secondo CNR 10011, assumendo superfici
non particolarmente trattate per la flangia e la parete.
DATI:
Massa pannello = 2000 kg
Risultante Forza Orizzontale = 16000 N
Distanza di Azione della risultante = 1500 mm
SOLUZIONE:
(riportare la relazione di verifica)
Al bullone più sollecitato:
Vx = 2667 N < Vf,Nminimo = 7299 N Verificato
Pagina 5.13
ESERCIZIO 5.11
Un piatto di acciaio Fe 510 è saldato a sbalzo su una parete verticale con cordoni d’angolo come
indicato in figura. Assumendo che le dimensioni dei cordoni riportate siano quelle efficaci per la
resistenza, si esegua la verifica statica secondo CNR-UNI 10011 sulla saldatura sollecitata dal
carico P in corrispondenza dei punti indicati come A e B .
DATI:
10 140
200 P Materiale:
A Fe 510
B
P = 65 kN
130 150
Y
X
Z
10
10
SOLUZIONE:
2 2
Verifica Punto A τ ⊥ + τ|| : = 115.5 MPa < 0.70⋅σadm = 168 MPa
2 2
Verifica Punto B τ ⊥ + τ|| : = 61.24 MPa < 0.70⋅σadm = 168 MPa
Pagina 5.14
ESERCIZIO 5.12
Un piatto di acciaio Fe 360 è saldato a sbalzo su una parete verticale con cordoni d’angolo come
indicato in figura. Assumendo che le dimensioni dei cordoni riportate siano quelle efficaci per la
resistenza, si esegua la verifica statica secondo CNR-UNI 10011 sulla saldatura sollecitata dal
carico P in corrispondenza dei punti indicati come A e B .
Y
DATI:
X
Z Materiale: Fe 360
160
P = 50 kN
140
A
10
10
10
150
B
80
P
30°
SOLUZIONE:
Verifica Punto A
2 2
τ ⊥ + τ|| : = 18.8 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa
Verifica Punto B
2 2
τ ⊥ + τ|| : = 40.58 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa
Pagina 5.15
ESERCIZIO 5.13
La trave di sostegno di un cartello stradale è conformata come indicato in figura. Sulla struttura
agisce una forza massima orizzontale dovuta al vento pari a FX, agente ad una altezza H e con un
braccio R rispetto al baricentro della sezione resistente della saldatura di base indicata in figura.
Noti i pesi propri della struttura, si esegua la verifica statica del cordone di base avente la sezione
resistente rappresentata in figura con il metodo delle tensioni ammissibili secondo la norma CNR
10011. Si riportino le relazioni di verifica nel punto A, B e nel punto più sollecitato e si indichi il
punto più sollecitato del cordone di base.
DATI:
Acciaio Fe 360.
L= 150 mm
(lato esterno colonna)
s = 12 mm
(altezza cordone d’angolo)
H= 4500 mm
R = 2500 mm
FX = 2000 N
Massa cartello: 80 kg
Massa braccio R:
120 kg
Massa colonna H:
200 kg
SOLUZIONE:
Verifica Punto A
Verifica Punto B
2
�𝜎𝜎_|_ = 46.7 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa
Pagina 5.16
ESERCIZIO 5.14
Una giunzione a T in acciaio è collegata ad una flangia verticale mediante saldatura d’angolo
piana, come rappresentato in figura. La tubazione è caricata all’estremità superiore S dalle due
forze PXS e PY , e all’estremità inferiore I dalla forza PXI diretta come in figura. Si valuti se il
cordone risulta verificato staticamente secondo il metodo della norma CNR 10011 e si riportino le
relazioni di verifica ai punti a, b e c indicati.
DATI:
PY
Y
PXS
Acciaio Fe 360
X
S D = 50 mm
(diametro esterno tubazione)
Z s= 6 mm
6
B (altezza cordone d’angolo)
a Y L= 100 mm
c B = 200 mm
30° PXS = 2000 N
X L I
b PXI
PXI = 5000 N
PY = 4041 N
SOLUZIONI:
Pto a:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 45.0 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 49.8 MPa ≤ σadm = 160 MPa
Pto b:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 80.2 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 86.2 MPa ≤ σadm = 160 MPa
Pto c:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 90.5 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 99.5 MPa ≤ σadm = 160 MPa
Pagina 5.17
CAP. 6 DIMENSIONAMENTO A FATICA.
ESERCIZIO 6.1
Si determini per il caso di carico I il valore del diametro D tale da garantire un coefficiente di
r F DATI:
σr = 800 MPa
σp,0.2 = 665 MPa
d D
σA,R=-1 = 440 MPa
Mt
τA,R=-1 = 250 MPa
Mt = 600 Nm F = 5000 N
= 150 mm D/d = 1,3
SOLUZIONE:
I- In questo caso il perno è soggetto a momento torcente e flettente alternati con rapporto di
ciclo R=-1, noti i rapporti r/d e D/d, è possibile determinare i coefficienti di intaglio Ktflex e Kttors,
per semplicità si pone Kt=Kf, supponendo che il raggio di curvatura r sia sufficientemente
elevato.
Dalla letteratura si ricava: Ktflex=1.62, Kttors =1.34.
Note le tensioni ammissibili per il materiale, si ricavano i valori limite per il componente:
Pagina 6.1
2
σ A ( R −1) τ A ( R −1) σ*
*
σ =
A = 224.5 MPa *
τ =
A = 154.2 MPa H = *A
2
= 2.12
Kd ⋅ Kl ⋅ Kf flex Kd ⋅ Kl ⋅ Kf tors τA
inoltre è possibile determinare la tensione ammissibile a vita finita, in particolare la pendenza del
diagramma di Wholer del componente vale:
k=
( 6
log 2 ⋅ 10 / 1 ⋅ 10
3
) = 5.981
(
log σ R / σ A
*
)
σa
e la tensione limita a 7·105 cicli:
800
1/ k
2 ⋅ 10 6
σ *A ( 7⋅105 ) = σ *A ⋅ 5
= 267.76 MPa
7 ⋅ 10
2 2 2 32 ⋅ Mf
2
2 16 ⋅ Mt
2
σ *A ( 7⋅105 )
σ id = σ a + H ⋅ τ a = 3
+ H ⋅ 3
=
π⋅d π⋅d νf
2 2
3 32 ⋅ F ⋅ l 2 16 ⋅ Mt ν
d = + H ⋅ ⋅ * f ⇒ d = 36.73 mm
π π σ A ( 7⋅105 )
va osservato che con questo valore per il diametro d, r=7.34 mm, risulta quindi lecito aver posto
Kf=Kt.
II- in questo caso il momento flettente presenta andamento pulsante mentre il momento torcente
è costante, risulta necessario determinare il valore delle tensioni ammissibili nel caso di tensione
media non nulla.
σ A ( R −1) ⋅ σ R
σ *A ( R =0 ) = = 175.3 MPa
σ A ( R −1) + σ R
1 1.5 ⋅ F ⋅ l
σa = ⋅ = 115.6 MPa
2 π / 32 ⋅ d 3
Pagina 6.2
σ *A ( R =0 )
Nel caso si considerino gli effetti della sola flessione: ν f = = 1.51 , volendo considerare
σa
pure l’effetto di una torsione costante, si ha:
2 2
σ *A ( R =0 ) 3 ⋅σ *A ( R =0 )
H =
2 = = 0.208
τ sn σ p 0.2
2 2
1 1.5 ⋅ F ⋅ l Mt
σa id = ⋅ 3
+ H2 ⋅ 3
= 119 MPa
2 π / 32 ⋅ d π / 16 ⋅ d
*
σ A ( R = 0)
νf = = 1,47
σ a id
Pagina 6.3
ESERCIZIO 6.2
Il manubrio per bici mountain bike rappresentato in figura è realizzato con un tubo in acciaio
35 Cr Mo 4. Nella prova a fatica esso è sollecitato dalle forze F1 rappresentate in figura variabili
con un ciclo alterno simmetrico.
I- Si determini in primo luogo il valore del diametro esterno De del tubo alla sezione 1-1 in
maniera tale da garantire un coefficiente di sicurezza a fatica γσ = 1.5 per vita del componente
DATI:
σR = 750 MPa
σp,0.2 = 665 MPa
σA,R=-1 = 440 MPa
F1 = 500 N
L = 450 mm
a = 210 mm
Di/De=0,9
Kl =1,2
Kd =1,1
Kf =1,5
II- A partire dal diametro così calcolato si calcolino poi i valori del coefficienti di sicurezza
statici νs rispetto allo snervamento, per un sovraccarico F2 applicato su una estensione di braccio
b. Si adotti il criterio di Von Mises.
F2=1000 N
b = 100 mm
Pagina 6.4
SOLUZIONE:
k=
(
log 2 ⋅ 10 / 1 ⋅ 10
6 3
) = 6.24
(
log σ R /
*
σA ) 222.2
1/ k
2 ⋅ 106
σ *
= σ ⋅ *
5
= 359.1 MPa
A (1⋅10 5 ) A
1 ⋅ 10 103 2⋅106 N
II- In questo caso, la sezione da verificare è sottoposta sia flessione che a torsione, in particolare
si ha:
Mf = F2 ⋅ a , Mt = F2 ⋅ b ,
posto De=24 mm, si ottiene Di=21.6 mm, quindi in corrispondenza del punto A si ottiene:
2 2 2 2
Mf Mt 32 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ a 16 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ b
σ id A = + 3⋅ = + 3 ⋅ = 486.64 MPa
Wf Wt
4
π ⋅ De − D1
4
( ) ( 4
π ⋅ De − D1
4
)
Pagina 6.5
nel punto B, la tensione di flessione è nulla,
Mt 16 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ b
σ id B = 3 ⋅ = 3⋅ = 186.5 MPa
Wt (
π ⋅ De 4 − D14 )
Pagina 6.6
ESERCIZIO 6.3
maniera tale da garantire un coefficiente di sicurezza a fatica νf = 1.5 per vita infinita (2⋅106
cicli) e per una vita del componente pari a 5⋅105 cicli; si calcolino poi i valori dei rispettivi
coefficienti di sicurezza statici νs rispetto allo snervamento, secondo Von Mises. Il rapporto tra
diametro interno ed esterno del tubo vale Di/De=0,9. Per il calcolo assumere le sezioni A e B
come incastri e trascurare l'effetto di concentrazione delle tensioni dovuto al morsetto
dell'attacco.
L DATI:
a a
σR= 800 MPa
Pagina 6.7
ESERCIZIO 6.4
DATI:
ri = 50 mm=2h
re = 75 mm
h h = 25 mm
ri
b = 20 mm
F = 8 kN
B B
re b σR = 640 MPa
σA(R-1) = 320 MPa
SOLUZIONE:
A partire dalla teoria delle travi curve, è possibile determinare la posizione del raggio neutro:
A b⋅h h
rn = = = = 2.466 ⋅ h = 61.65 mm
dA 3⋅h dr 3
∫ r b ⋅ ∫ 2⋅h r ln 2
è possibile determinare il valore della tensione in corrispondenza del raggio interno e del raggio
esterno:
Pagina 6.8
F M ⋅ yi F F ⋅ rg ⋅ (0.5 ⋅ h − δ) F F ⋅ 2.5 ⋅ h ⋅ (0.5 ⋅ h − 0.034 ⋅ h ) F
σi = + = + = + = 18.13 ⋅
A A ⋅ δ ⋅ ri b ⋅ h b ⋅ h ⋅ δ ⋅ ri b⋅h b ⋅ h ⋅ 0.034 ⋅ h ⋅ 2 ⋅ h b⋅h
Introducendo i valori numerici nelle equazioni si ricava: σ i = 290.08 MPa , σ e = −193.41 MPa
Appare evidente che, la fine della vita a fatica del componente, il punto più pericoloso risulta
essere in corrispondenza del raggio interno.
Verifica a fatica:
Nel caso in esame, il componente non presenta intagli ed è soggetto ad un ciclo alterno
simmetrico (σm=0). Le uniche correzioni da introdurre sono relative all’effetto dimensionale e
allo stato superficiale del pezzo.
Nel caso in esame, Kf=1, mentre Kd=1.1 e Kl=1.1, quindi l’ampiezza di tensione ammissibile
corretta è la seguente:
σ A ( R −1) σa
σ *A ( R −1) = = 264.4 MPa
Kf ⋅ Kl ⋅ Kd 640
103 2⋅106 N
Il valore dell’ampiezza di tensione
a 105 cicli vale:
k
* 2 ⋅ 10 6
σ A (105 ) = σ A ( R −1) ⋅ 5 = 374.3 MPa
1 ⋅ 10
σ A (105 ) 374.3
e quindi il valore del coefficiente di sicurezza: νf = = = 1.29
σi 290.8
Pagina 6.9
ESERCIZIO 6.5
DATI:
b=30 mm
h=60 mm
rg=70 mm
P= 44 kN
rg h
σR=580 MPa
b
A A σs=480 MPa
σA-1=290 MPa
Kd=1.26
Kl=1.5
P
γN=4
SOLUZIONE:
νs (A-A) =1.81 Numero sollevamenti Ns = 2,27.105
Pagina 6.10
ESERCIZIO 6.6
DATI:
h rg = 60 mm
h = 30 mm
b b = 30 mm
B
B
d = 30 mm
Kl = 1.5
rg Kd = 1.17
P = 13 kN
d
A A σR = 580 MPa
σS = 450 MPa
SOLUZIONE:
P N giorni = 2091
νB = 31,1
Pagina 6.11
ESERCIZIO 6.7
Una piastra saldata è soggetta alla storia di carico riportata in figura. Si determini la larghezza
della piastra w per garantire secondo la norma UNI 10011/88 una vita di 3.5⋅106cicli, con una
probabilità di sopravvivenza Ps=99.9% (valore medio meno tre deviazioni standard). Il
particolare è di categoria 80 e presenta uno spessore t = 35 mm.
∆F
1,0
∆F ∆F
0,8
0,7 t
0,5
Frequenza di
applicazione w
20% 30% 20% 30%
SOLUZIONE:
Dato che lo spessore del giunto è superiore a 25 mm occorre modificare la classe, inoltre viene
richiesta una probabilità di sopravvivenza del 99.9%, il valore della ampiezza di tensione va
quindi ulteriormente ridotto:
1 4 25
∆σ*A = ⋅ 80 = 61.29 MPa ,
1.2 35
Il valore di ampiezza di tensione ammessa a 3.5 e a 5 milioni di cicli (ginocchio della curva di
Wholer):
1 1
2 ⋅ 10 6 3 2 ⋅ 10 6 3
∆σ * D (5⋅106 ) = ∆σ * A ⋅ 6 = 45.2 MPa ∆σ (3.5⋅106 ) = ∆σ * A ⋅ 6
= 50.86 MPa
5 ⋅ 10 3.5 ⋅ 10
Pagina 6.12
dove con pi si indicano le percentuali di applicazione dell’i-esimo ciclo.
Come primo tentativo, si suppone che tutti i cicli presentino un valore di tensione superiore al
ginocchio della curva, in queste ipotesi, si ottiene:
3 3
∆σ *A ∆σ *A
N 1 = ⋅ 2 ⋅ 10 6 N 2 = ⋅ 2 ⋅ 10 6
∆σ1 0.8 ⋅ ∆σ1
3 3
∆σ *A ∆σ *A
N 3 = ⋅ 2 ⋅ 10 6 N 4 = ⋅ 2 ⋅ 10 6
0.7 ⋅ ∆σ1 0.5 ⋅ ∆σ1
Pagina 6.13
ESERCIZIO 6.8
Una piastra saldata è soggetta alla ripetizione ciclica della storia di carico riportata in figura.
Dato il valore Fmax, si determini il numero di ripetizioni Nb della storia di carico che il
particolare può sopportare secondo la norma UNI 10011/88 con una probabilità di sopravvivenza
pari al valor medio meno 2 deviazioni standard. Il particolare è di categoria 90, e presenta uno
spessore t e una larghezza "w".
F/Fmax ∆F
1,0
∆F
t
0,8
0,6
0
Tempo
-0,2
Pagina 6.14
ESERCIZIO 6.9
0.5 Fo s
tempo L
-0.3 Fo F
DATI: SOLUZIONE:
t = 15 mm Fo = 194.7 kN
Nb = 225000 blocchi
s = 28 mm
L = 100 mm
CLASSE = 71 MPa
Pagina 6.15
ESERCIZIO 6.10
Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla ripetizione periodica del
blocco di carico riportato in figura. Dato il valore massimo della forza Fmax e noto il numero di
ripetizioni del blocco di carico Nb che il particolare deve poter sopportare con una probabilità di
sopravvivenza del 99,99% (pari a 3,5 deviazioni standard), si determini la larghezza W del
particolare secondo la norma UNI 10011/88 sapendo che il particolare è di categoria 71 e
presenta uno spessore t.
F/ Fmax
1,0
0,8
0,6
0
Tempo
-0,2
SOLUZIONE: W = 159.6 mm
Pagina 6.16
ESERCIZIO 6.11
Una piastra saldata è soggetta alla storia di carico riportata in figura. Si determini il valore
massimo del range ∆F che il particolare può sopportare garantendo secondo la norma 10011/88
una vita di 2,5⋅106 cicli con una probabilità di sopravvivenza Ps=97,7% (valore medio meno due
deviazioni std.). Il particolare è di categoria 90, presenta uno spessore t = 30 mm ed una
larghezza w = 200 mm.
∆F
1,0
0,9 F F
0,8
0,7 30
Frequenza di 200
applicazione
20% 20% 30% 30%
Pagina 6.17
ESERCIZIO 6.12
Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla ripetizione periodica del
blocco di carico riportato in figura. Dato il valore massimo della forza Fmax e note le dimensioni
della piastra, si determini il numero di ripetizioni del blocco di carico Nb che il particolare può
sopportare con una probabilità di sopravvivenza del 99,9% (pari a 3 deviazioni standard),
secondo la norma UNI 10011/88 sapendo che il particolare è di categoria 56.
F/ Fmax
1,0
F
0,5 t
0,25 F
0
Tempo w
-0,25
DATI:
SOLUZIONE:
Nb = 219690 ripetizioni
Pagina 6.18
ESERCIZIO 6.13
Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla storia di carico riportata in
figura. Noto il valore massimo della forza Fmax, si dimensioni la larghezza W della piastra per
garantire, secondo la norma UNI 10011/88 una vita obbiettivo di 3 106 cicli con una probabilità
di sopravvivenza del 99,9% (pari a 3,5 deviazioni standard). Il particolare è di categoria 71 e
presenta uno spessore t=30mm.
F/ Fmax
1,0
0,9
0,7
0,2
0,1
0
Tempo
DATI: Fmax = 400 kN
Pagina 6.19
ESERCIZIO 6.14
s=30 mm w=200 mm
Figura B t
T
Pagina 6.20
ESERCIZIO 6.15
Sull’albero di figura sono calettate due ruote dentate di diametro primitivo D1 e D2 sulle quali
agiscono le forze F1 e F2 rispettivamente (forze da considerare applicate all’albero). Si richiede di
determinare il valore del diametro d1 idoneo a garantire un coefficiente di sicurezza a fatica pari
a νf nel punto E.
DATI:
F1 = 1553 N
r
F2 = 1200 N
y D1 = 85 mm
H
D2 = 110 mm
d1 / d2 = 0.8
D2
D1 r / t = 0.5
d2 d1 x L = 300 mm
A C E D H = 320 mm
B
α = 20°
νf= 2
L L L
Kl = 1.1
F2 y
α
z α F
1
SOLUZIONE
d1 = 34 mm,
(Assumendo: Kt = 2, Kd = 1.19, σr = 650 MPa, σs = 450 MPa, σA, R=-1 = 0.5 σr )
Pagina 6.21
ESERCIZIO 6.16
Un elemento cilindrico in SAE 1045 è sollecitato a flessione da una forza F pulsata sempre verso
il basso ed ampiezza variabile a blocchi. Ogni blocco di carico è del tipo rappresentato in figura.
Applicando per il conteggio il metodo del serbatoio e utilizzando l’ipotesi di Miner, si calcoli il
numero dei blocchi di carico per arrivare a rottura con un coefficiente di sicurezza a fatica γσ.
F F/Fmax
1
L
0.8
D d
0.5
DATI:
d= 40 mm D= 60 mm L = 120 mm
Fmax= 20 kN σA∞, R=-1 = 300 MPa σR = 621 MPa
γσ = 1,2 Kt= 2.15 (r ≥2mm) Kl = 1,2 Kd = 1,18
SOLUZIONE:
Numero blocchi = 3810 blocchi
Pagina 6.22
ESERCIZIO 6.17
Un elemento cilindrico in SAE 1045 è sollecitato da una forza F assiale con R=-1 ed ampiezza
variabile a blocchi. Ogni blocco di carico è del tipo rappresentato in figura. Applicando per il
conteggio il metodo del serbatoio e sapendo che la superficie dell’elemento ha una rugosità Ra
determinare, utilizzando l’ipotesi di Miner, il numero dei blocchi di carico per arrivare a rottura.
r F/Fmax
1
0.8
D d 0.3
F t
DATI
d= 40 mm D= 60 mm r = 2 mm σA∞, R=-1 = 196 MPa
σR = 621 MPa Ra= 32 µm Kt= 2.15 Fmax=3·105 N
3
Fusione in sabbia
Kl 75µm < Ra o forgiato
2
16 < Ra ≤ 40 µm Sgrossato
1.5
4 < Ra ≤ 16 µm Sgrossato fine
1.6 < Ra ≤ 4 µm Piallato
0.6 < Ra ≤1.6 µm Rettificato
1
300 600 900 1200 0.25 < Ra ≤ 0.6µm Rettificato fine
σR (MPa) Ra ≤ 0.25µm Lucidato
SOLUZIONE
Pagina 6.23
ESERCIZIO 6.18
Mf D Mf
DATI:
Acciaio bonificato
σr = 700 MPa
r/D = 0,2
superfici dell’intaglio rettificate
pendenza della curva di Wohler k=6;
Mf = 50 kgm
Pagina 6.24
ESERCIZIO 6.19
Si consideri il banco di prova per freni a disco schematizzato in figura. Esso sia costituito da un
albero a sbalzo su cuscinetti a sfere che presenta ad una estremità il disco in prova ed al centro
degli appoggi un grosso rotore di inerzia. Il sistema sia dapprima posto in rotazione da un motore
(non rappresentato) fino alla velocità di 1000 giri/min e successivamente si supponga di azionare
le pinze freno con pressione costante fino all’arresto del sistema.
Quesito 1:
Noto il momento costante di frenatura MF prodotto nella frenata e date le dimensioni
geometriche del sistema e dell’albero in corrispondenza dei cuscinetti A e D, si valuti il
coefficiente di sicurezza a fatica dell’albero per vita infinita, trascurando i carichi dovuti ai pesi
propri del rotore e del disco.
Quesito 2:
Assumendo un momento di frenatura doppio di quello del quesito precedente, si calcoli il
numero di azionamenti completi che la macchina può sopportare con coefficiente di sicurezza a
fatica 1,5, sapendo che durante ogni frenatura l’albero compie nf = 70 giri prima di arrestarsi e
trascurando la sollecitazione di torsione.
DATI:
MF = 255 Nm L = 800 mm
Rf = 85 mm (raggio di
azione della forza frenante).
σR = 700 MPa
τR = 404 Mpa
Kd = 1,23 Kl = 1,1
da = 45 mm dc = 50 mm
r = 2.5 mm B= 20 mm
nf=70 giri
SOLUZIONE: νf =2.14 N° frenate = 5680
Pagina 6.25
ESERCIZIO 6.20
Sia dato l’assale ferroviario rappresentato in figura, con i due sopporti a cuscinetti di estremità
collegati al carrello. Sulle due ruote agiscano le forze verticali simmetriche PV rappresentate in
figura ed una forza laterale PL applicata alla sola ruota destra come in figura.
Si tracci il diagramma del momento flettente presente sull’assale tra le sezioni A e D con
indicazione dei valori ai punti notevoli B e C.
Noto il diametro dell’albero e la geometria del tratto di collegamento delle ruote, trascurando le
tensioni dovute ai carichi assiali e l’effetto di un eventuale calettamento, si valuti il coefficiente
di resistenza a fatica per vita infinita nei due casi:
1) assale caricato come in figura;
2) assale caricato come in figura con sovrapposto un momento torcente di frenatura Mt
uniforme nel tratto BC.
DATI:
Li = 2000 mm Le = 250 mm DR = 800 mm PV = 100 kN
PL = 40 kN Mt = 8000 Nm σsn = 390 MPa τsn = 225 MPa
σA∞ = 315 MPa τA∞ = 180 MPa Kd = 1,4 Kl = 1,15
d = 180 mm D/d = 1.2 r = 18 mm
B C
Li
r r
A ω DR D
d D
Le Le
PL
PV PV
SOLUZIONE:
1) νf = 1.723 2) νf = 1.721
Pagina 6.26
ESERCIZIO 6.21
Una mola con utensile abrasivo avente coefficiente di attrito µ , è realizzata come indicato in
figura. L’utensile ruota ad una velocità di rotazione n ed è ripetutamente soggetto ad una
lavorazione che genera dei carichi come indicato in figura. Tale lavorazione dura 6 secondi e
genera una forza FN diretta come in figura, costante per tale intervallo di tempo.
Considerando la resistenza a fatica della sezione di spallamento del cuscinetto, si calcoli quante
lavorazioni può sopportare il sistema con un coefficiente di sicurezza a fatica γσ.
DATI:
Pezzo n=1500 giri
FT FN = 230 N
FN
FT σR = 640 MPa,
30° τR = 370 MPa
r FN
X
D = 19 mm
d = 15 mm
r = 0.6 mm
µ = 0.8
γσ = 1,5
SOLUZIONE:
N° lavorazioni = 5710 (considerando il solo effetto della flessione)
N° lavorazioni = 5420 (considerando anche la presenza del momento torcente)
Pagina 6.27
ESERCIZIO 6.22
Una ruota dentata elicoidale ruota a 1000 giri/min e riceve potenza da un’altra ruota posta
superiormente. Noto il valore della forza tangenziale FT, e calcolate le due componenti FR e FA
ad essa correlate, si calcoli la durata a fatica in ore dello spallamento del cuscinetto indicato in
figura, con un coefficiente di sicurezza γσ = 1,5.
DATI:
Kd = 1,06
Kl = 1,15
D r d
FT FA FA FT D = 19 mm
Θ d = 15 mm
FR FR
r = 0.6 mm
FT = 300 N
n FA = 0,25 . FT
Θ = 20°
200
Dp = 200 mm
Y 100
Diametro primitivo
ruota.
Z
X
SOLUZIONE :
Durata a fatica: 14.6 ore (trascurando la tensione di trazione dovuta al carico FA).
Pagina 6.28
ESERCIZIO 6.23
Si determini:
1) il valore della forza F per cui è ipotizzabile una durata di 2·105 cicli (utilizzando la fatica in
controllo di tensione).
2) il valore della forza F per cui è ipotizzabile una durata di 500 cicli (utilizzando la fatica in
controllo di deformazione).
DATI:
r F L = 145 mm d = 18 mm
Kt = 2 Kl = Kd = 1,1
Pagina 6.29
ESERCIZIO 6.24
P
Pmax
0,9 Pmax
0,75
rg
10% 20% 70%
d
A A
DATI:
rg = 90 mm
d = 40 mm
Kl = 1.6 Kd = 1.2
P
Pmax = 15 kN
σR = 645 MPa
σs = 410 MPa
σA-1 = 322 MPa
γσ = 1,5
SOLUZIONE:
N° sollevamenti= 2.31⋅105 νst,A-A= 1.52
Pagina 6.30
ESERCIZIO 6.25
L’albero pignone di una coppia conica a denti dritti trasmette la coppia Mt alla velocità di
rotazione n. L’angolo di semiapertura del pignone conico è pari a 30°.
Si assuma un angolo di pressione tra la componente FT e la componente FN pari 20° e si
considerino le forze applicate al diametro primitivo Dp come rappresentato in figura.
Si calcoli la durata a fatica in ore dello spallamento del cuscinetto indicato in figura con un
coefficiente di sicurezza a fatica γσ = 1,5.
DATI: σR = 640 MPa, τR = 370 MPa
D = 30 mm Mt= 100 Nm
d = 25 mm n= 1400 giri/min σsn = 420 MPa, τsn = 242 MPa,
r = 1 mm Kd = 1,15 σA∞ = 320 MPa, τA∞ =184 MPa
L = 65 mm Kl = 1,05
Dp = 90 mm γσ = 1,5
FT
r
Z
D d
FN
Y
FT
X
30°
FN
n Dp
FT
Z
L
Θ=20°
Y FN
X
SOLUZIONE :
Durata a fatica: 16.47 ore
Pagina 6.31
ESERCIZIO 6.26
L’anello aperto di una catena di trazione è realizzato in acciaio forgiato, come schematizzato in
figura. Date le dimensioni geometriche, si valuti in primo luogo il valore del carico Pamm che
corrisponde ad un coefficiente di sicurezza statico pari a νs rispetto allo snervamento.
Successivamente, si supponga che la catena sia costantemente pretensionata da un carico pari a
0,5 Pamm e lavori ciclicamente attorno a tale carico medio con una ampiezza di carico pari a 0,4
Pamm. Si determini il numero totale di cicli sostenibili dalla catena con un coefficiente di
sicurezza a fatica in σ pari a γσ.
DATI:
d rg = 40 mm
d = 20 mm
A Kl = 1.5
Kd = 1.17
A
rg σR = 510 MPa
P P
σs = 450 MPa
σA-1 = 255 MPa
νs = 2
γσ = 1.5
SOLUZIONE
Pamm = 3421 N
N° cicli =690400
Pagina 6.32
ESERCIZIO 6.27
P/Pmax
1
0.80
0.50
rg h tempo
DATI
b b=35 mm, h=65 mm, rg=80 mm
A A
Pmax = 54 kN
Kd=1.28
P γΝ=40
SOLUZIONI
νs (A-A) = 1.81
Pagina 6.33
ESERCIZIO 6.28
Il perno rappresentato in figura è sollecitato con due forze F1 e F2, di cui la prima costante e la
seconda variabile nel tempo tra i valori estremi +F2 e -F2 secondo il blocco elementare
rappresentato in figura. Il perno ha una rugosità pari a Ra. Si esegua la verifica statica e
successivamente si determini il numero di cicli che il perno può sopportare nei punti A e B con
un coefficiente di sicurezza a fatica νσ.
DATI: D = 60 mm, d = 50 mm, r = 1.5 mm, L = 100 mm, F1 = 8 kN, F2max = 210 kN
σR = 640 MPa, σS = 420MPa, σA∞,-1 = 320MPa, Ra = 10 µm, νσ = 1.7
F2/F2max
r F1 1
B 0.7
B
D
± F2 0.4
d
A A
-0.4 tempo
L -0.7
-1
SOLUZIONE:
ν statico = 2.44
Pagina 6.34
CAP. 7 FATICA IN CONTROLLO DI DEFORMAZIONE
E MECCANICA DELLA FRATTURA
ESERCIZIO 7.1
sollecitazioni di fatica è pari σ a , NOM = ± 250 MPa . Il materiale presenta inoltre una resistenza
'
ciclica allo snervamento Sy = 530 MPa. Si determini, con la regola di Neuber, il valore della
deformazione alterna in corrispondenza dell'intaglio; sulla base della curva di Manson-Coffin
εa-2Nf, si calcoli inoltre la vita a fatica dell'organo in esame.
DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata Costanti della curva di Manson-Coffin
K'= 913 MPa σ'f = 886 MPa
n'= 0,088 ε'f = 0,446
E = 71120 MPa b = -0,076
c = -0,759
SOLUZIONE:
Si calcola innanzitutto il range di variazione della deformazione nominale.
σ a NOM
ε a NOM = = 3.515 ⋅ 10 −3
E
I valori locali di tensione e deformazione possono essere determinati utilizzando la regola di
Neuber e la legge della curva ciclica stabilizzata:
ε a ⋅ σ a = Kt 2 ⋅ ε a NOM
⋅ σa NOM
1
σ σ n'
ε a = a + a'
E K
Pagina 7.1
ESERCIZIO 7.2
DATI:
2Nf = 8000 Kt =3.7
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 1741 MPa n'= 0.197 E = 210000 MPa
Costanti della curva di Manson - Coffin
σ 'f = 1674 MPa ε 'f = 0, 569 b = −0.118 c = −0.543
SOLUZIONE:
Utilizzando la relazione di Manson-Coffin, è possibile stimare la deformazione locale:
σ 'f
⋅ (2 ⋅ N f ) + ε 'f ⋅ (2 ⋅ N f ) ⇒ ∆ε = 2 ⋅ ε a = 1.41658 ⋅ 10 − 2
b c
εa =
E
Il valore della tensione locale viene invece ricavata utilizzando la curva ciclica stabilizzata:
1
∆σ ∆σ a n '
∆ε = + 2⋅ ⇒ ∆σ = 1187.74 MPa
E '
2⋅K
Infine, la tensione nominale applicata può essere ottenuta attraverso la regola di Neuber:
∆S 2
∆ε ⋅ ∆σ = Kt 2 ⋅ ⇒ ∆S = 508.03 MPa
E
Pagina 7.2
ESERCIZIO 7.3
DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 700 MPa n'= 0.07
E=70000 (Modulo elastico dinamico)
Costanti della curva di Manson - Coffin
' '
σ f = 1100 MPa ε f = 0,22
b = -0,124 c = -0,59
SOLUZIONE:
∆ε = 0.01382 ∆s = 865,0 MPa ∆S = 315.4 MPa
Pagina 7.3
ESERCIZIO 7.4
0.5
DATI: 1.0
2 1.5
d = 14 mm d/D=0,7 2 2.5
5
F = 26170 N 2Nf =2000 10
1
Costanti della curva ciclica stabilizzata 0.4 0.6 d/D 0.8 1
E = 64000 MPa 0,3 0,2 t/D 0,1 0
K'= 397 MPa n'= 0.051
Costanti della curva di Manson - Coffin t
SOLUZIONE:
Ipotesi 1 (Neuber) Ipotesi 2 (invarianza di Kε)
Kt’ = 1.97 Kt’’ = 2.3
rk ≅0.5 t = 1.5 mm rk ≅0.3 t = 0.9 mm
Pagina 7.4
ESERCIZIO 7.5
DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 655 MPa n'= 0.065
E=70000 (Modulo elastico dinamico)
SOLUZIONE:
∆ε = 0.013822 ∆σ =833,7 MPa ∆S = 280,7 MPa
Pagina 7.5
ESERCIZIO 7.6
In una lamiera sottile (s = 2 mm) di larghezza 800 mm è presente una cricca centrale di
lunghezza 2a. La lamiera è sottoposta ad una tensione nominale lorda, normale alla cricca,
variabile tra 0 e σnom .Determinare:
- il valore massimo di σnom per cui la cricca non si propaga.
- la lunghezza della cricca dopo l'applicazione di 40.000 cicli, con σnom = 200 MPa.
12
DATI: a = 4 mm ∆Kth = 8 MPa m½ C = 8⋅10 - m/ciclo m=3
Pagina 7.6
ESERCIZIO 7.7
DATI:
d = 40 mm d/D=0,8 6
rk t = 0.03 0.04 0.05
F = 238761 N 2Nf = 8000 Kt 0.06
Costanti della curva ciclica stabilizzata 5 0.07
E = 70000 MPa 0.09
0.08
0.1
K' = 700 MPa n' = 0.07
4 0.15
Costanti della curva di Manson - Coffin
0.2
σ’f = 1100 MPa ε’f = 0.22 0.25
3 0.3 0.4
b = -0,124 c = -0,59
0.5
1.0
2 1.5
2 2.5
SOLUZIONE: 5
10
rk ≅ 2.5 mm 1
0.4 0.6 d/D 0.8 1
0,3 0,2 t/D 0,1 0
t
F D F
d
rk
Pagina 7.7
ESERCIZIO 7.8
La piastra di figura, forata centralmente, viene sollecitata a fatica mediante l’applicazione di una
forza variabile tra +Fmax e -Fmax. Utilizzando la regola di Neuber, la curva ciclica stabilizzata e la
relazione di Manson-Coffin determinare il valore dello spessore t della piastra affinché il
cedimento per fatica avvenga dopo Nf cicli a rottura.
Dati
Nf=8340 cicli
Fmax=72000 N t
w=30 mm
r=7.5 mm
r
K’=1312 MPa
w
n’=0.138
F F
E=200000 MPa
σ’f=1198 MPa
ε’f=0.72
b=-0.074 3.1
3.0
c=-0.67
2.9
2.8
SOLUZIONE: 2.7
2.6
Kt,n 2.5
t = 16 mm 2.4
2.3
(utilizzando Kt =2.16) 2.2
2.1
2.0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
2r/w
Pagina 7.8
ESERCIZIO 7.9
r DATI:
D Geometria:
d
D/d = 1,5 r/d = 0,03
d = 50 mm
Materiale:
E = 64000 MPa σ p02 = 290 MPa
K'= 397 MPa n'= 0,051
Costanti della curva di Manson - Coffin
σ' f = 611 MPa ε 'f = 1,084
b = -0,098 c = -0,857
SOLUZIONE:
∆ε = 2,534 10-2 2Nf = 342 alternanze r = 6,8 mm
Pagina 7.9
ESERCIZIO 7.10
DATI:
D = 15 mm r
d = 10 mm
r = 1 mm ± Mf
Mf = 60 N⋅m D d
Curva Manson-Coffin
σ’f = 1674 MPa
ε’f = 0.569
b = -0.118
c = -0.543
SOLUZIONE
∆ε = 1.69⋅10-2 2Nf = 5100 (alternanze) Fmax= 4.46⋅104 N
Pagina 7.10
ESERCIZIO 7.11
Una piastra di larghezza w e spessore t risulta sollecitata da una forza variabile tra +F e –F e
presenta una cricca centrale di lunghezza 2a. Si valuti:
1) il valore massimo della forza F per cui la cricca non si propaga;
2) il numero di cicli necessario per far propagare la cricca fino ad una lunghezza finale pari a
2af=260 mm con una forza massima pari a Fmax=250 kN.
DATI:
W=400 mm
±F t=5 mm
W 2a a=5 mm
KIC=110 MPa⋅m1/2
∆Kth=8 MPa⋅m1/2
da
= 6.9 ⋅10 −12 ⋅ ∆K 3
dN
(∆K in MPa⋅m1/2; da/dN in m/ciclo)
SOLUZIONE:
1) F (vita infinita) = ±128 kN 2) N. cicli = 281000 (formula di Fedderson)
Pagina 7.11
ESERCIZIO 7.12
DATI
s=5 mm W=450 mm ai=4 mm
F F F1=220 kN
2ai W KIc=70 MPa √m
∆Kth=6 MPa √m
da
dN
= 8 ⋅10 −12 ⋅ (∆K ) m/ciclo
3
(
con ∆K in MPa m )
SOLUZIONE: 1) FR= 1.405 kN 2) N. totale cicli = 6.05·105 cicli
Pagina 7.12
ESERCIZIO 7.13
Si consideri un componente criccato soggetto a flessione a tre punti, come quello rappresentato
in figura. Nell'ipotesi che la forza F applicata vari con un rapporto di ciclo R=0, si determini la
vita residua del componente, suddividendo l’intervallo di integrazione in un numero adeguato di
sottointervalli. Per il calcolo del KI si utilizzi l’espressione riportata.
F DATI:
F=800˙000 N B=100 mm
ai KIc=100 MPa m0.5 W=400 mm
W
∆Kth=10 MPa m0.5
ai=10 mm
L B L=1500 mm
da
= 8 ⋅10 −12 ∆K I 3 m / ciclo (con ∆K I in MPa m)
dN
2 3 4
6M a a a a
K I = α σ f max πa = π a ⋅ 1.12 − 1.39 + 7.32 − 13.1 + 14
B ⋅ W2 w w w w
SVOLGIMENTO:
Fatica – stima vita residua
2 3 4
a a a a
α(a ) = 1.12 − 1.39 ⋅ + 7.32 ⋅ − 13.1 ⋅ + 14 ⋅
W W W W
Verifica propagazione:
F⋅L 800000 N ⋅1500mm
Mf 4 4 = 112.5MPa
∆σ g = σ f ,max = = =
Wf 1 1
⋅ B⋅ W2 ⋅100mm ⋅ (400mm) 2
6 6
2 3 4
a a a a
α(a i ) = 1.12 − 1.39 ⋅ i + 7.32 ⋅ i − 13.1 ⋅ i + 14 ⋅ i = 1.09
W W W W
→ la cricca propaga
Pagina 7.13
Stima della lunghezza di cricca finale af procedendo in maniera iterativa fino alla verifica della
condizione:
Quindi si ricava:
af = 160 mm = 0.160 m
αf = 1.255
Lo stesso risultato si sarebbe ottenuto risolvendo numericamente l’equazione:
K I,max = α(a f ) ⋅ σ f ,max ⋅ π ⋅ a f = K Ic = 10MPa m →
af af
2
af
3
af
4
Stima vita residua a fatica suddividendo in tre intervalli il range di variazione della lunghezza di
cricca a → [10 mm, 60 mm]; [60 mm, 100 mm]; [100 mm, 160 mm]
m m 3 3
N1 =
(a i )1− 2 − (a ')1− 2 =
(0.010m )1− 2 − (0.060m )1− 2
m − 0.5 3
m 3 −12 m
− 1 ⋅ C ⋅ (α1 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.039 ⋅112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
− 1 ⋅ 8 ⋅ 10 3
2 2 MPa
5
= 1.663 ⋅10 cicli
Pagina 7.14
2. a’ = 0.060 m < a < a’’ = 0.100 m → α2 = α(a’’) = 1.080
m m 3 3
N2 =
(a ')1− 2 − (a ' ')1− 2 =
(0.060m )1− 2 − (0.100m )1− 2
m −0.5 3
m 3 −12 m
− 1 ⋅ C ⋅ (α 2 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.080 ⋅ 112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
− 1 ⋅ 8 ⋅ 10 3
2 2 MPa
= 2.303 ⋅ 10 4 cicli
m m 3 3
N3 =
(a ' ')1− 2 − (a f )1− 2 =
(0.100m )1− 2 − (0.160m )1− 2
m −0.5 3
m 3 −12 m
− 1 ⋅ C ⋅ (α 3 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.255 ⋅ 112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
− 1 ⋅ 8 ⋅ 10 3
2 2 MPa
4
= 1.056 ⋅ 10 cicli
Quindi:
N tot = N1 + N 2 + N 3 = 1.663 ⋅ 105 + 2.303 ⋅ 10 4 + 1.056 ⋅ 10 4 = 2.0 ⋅ 105 cicli
Pagina 7.15
ESERCIZIO 7.14
M M DATI:
M=108 N·mm B=50 mm
ai W KIc=70 MPa m0.5 W=450 mm
∆Kth=6 MPa m0.5 L=1500 mm
ai=20 mm
B da
L = 8 ⋅10 −12 ∆K I 3 m / ciclo (con ∆K I in MPa m)
dN
2 3 4
6M a a a a
K I = α σ f max πa = π a ⋅ 1.12 − 1.39 + 7.32 − 13.1 + 14
B ⋅ W2 w w w w
SOLUZIONE: 1) MR= 4.398 ·108 N·mm 2) N. totale cicli = 8.354 ·105 cicli
Pagina 7.16
CAP. 8 ANALISI DI STRUTTURE ELEMENTARI CON IL
METODO DEI COEFFICIENTI DI RIGIDEZZA
ESERCIZIO 8.1 8
7
2
Si determinino le frecce f3 ed f4 della 1
struttura reticolare rappresentata in
2
figura. Si calcolino poi le reazioni l
1 6
l
vincolari F5, F6 e F7 . La sezione delle 4
DATI: 45°
l
A = 400 mm2 F
l = 1000 mm
F = 40000 N
E = 206000 MPa
SOLUZIONE:
Innanzitutto vengono determinate le matrici di elemento.
Coseni direttori per la prima asta:
2 2 x Y
lx = − mx =
2 2 mx
1 − 1
[K ] 1 = E ⋅ A ⋅ lx
l − 1 1
l mx 0 0
[T] = x y X
0 0 lx m x
1 −1 −1 1 < 3 >
E ⋅ A − 1 1 1 − 1 < 4 >
[ ]
K 1 = [T ] T ⋅ [K ] 1⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 1 1 − 1 < 1 >
1 −1 −1 1 < 2 >
Pagina 8.1
Le matrici di rigidezza per l’asta 2 e 3 possono essere determinate in maniera immediata:
La matrice ridotta della struttura viene ricavata assemblando le matrici di elemento considerando
che le uniche frecce non nulle sono rappresentate dagli spostamenti 3 e 4.
f3 l 3 − 1 2 F 2 ⋅l 1
= ⋅ ⋅− = − ⋅ F ⋅
f 4 4 ⋅ E ⋅ A − 1 3 2 F 2⋅E⋅A 1
F5 f E ⋅ A 1 0 2 ⋅l 1 2 1
= [K ] *3⋅ 3 = ⋅ ⋅− ⋅ F ⋅ = − ⋅ F
F6 f4 l 0 0 2 ⋅ E ⋅ A 1 2 0
F5 = 28284 N; F6= 0 N;
f E ⋅ A 2 ⋅l 1
F7 = [K ] *2⋅ 3 = ⋅ [0 0] ⋅ − ⋅ F ⋅ = 0
f4 l 2⋅E⋅A 1
F7 = 0 N
Pagina 8.2
ESERCIZIO 8.2
Si consideri la struttura reticolare di figura le cui aste sono realizzate in acciaio. Le aste verticali
F B 5 F
2 4 l
C 1 3
D
l l l l
DATI:
SOLUZIONE:
La struttura è simmetrica, tale condizione viene utilizzata in modo da semplificare l’analisi:
6
5 5 Il tipo di carico è antimetrico, di
conseguenza, l’asta 5 risulta scarica e
perciò il sistema si riduce alle sole aste1, 2
4 3
1 2 4
,3, 4.
8
7 1 3
2 Le matrici degli elementi 1 e 2 possono
essere scritte direttamente in coordinate
globali.
Pagina 8.3
0 0 0 0 <1> 1 0 −1 0 < 1 >
0 − 1 < 2 > 0 < 2 >
E ⋅ A 0 1 E⋅A 0 0 0
[ ]
K 1= ⋅
l 0 0 0 0 <5>
[K ] 2 = ⋅
l − 1 0 1 0 < 3 >
0 − 1 0 1 <6> 0 0 0 0 < 4 >
1 −1 −1 1 < 3 >
E ⋅ A − 1 1 1 − 1 < 4 >
[K ] 3 = [T] T ⋅ [K ] 3 ⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 1 1 − 1 < 5 >
1 −1 −1 1 < 6 >
1 − 1
[K ] 4 = E ⋅ A ⋅
2 ⋅ l − 1 1 lx
l mx 0 0 X
[T] = x
0 0 lx m x
1 1 − 1 − 1 < 5 >
E ⋅ A 1 1 − 1 − 1 < 6 >
[K ] 4 = [T] T ⋅ [K ] 4 ⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 − 1 1 1 < 7 >
− 1 − 1 1 1 < 8 >
Pagina 8.4
3 − 1 1 < 3 >
E⋅A
[K R ] = [K R ]1 + [K R ] 2 + [K R ] 3 + [K R ] 4 = ⋅ − 1 2 0 < 5 >
2⋅l
1 0 4 < 6 >
F1 = 8000 N F2 = -2000 N
Pagina 8.5
ESERCIZIO 8.3
1
DATI:
2
E = 206000 MPa
F 3
l= 3000 mm
2. A = 103 mm2
l
J = 107 mm4
F = 20000 N
45° 45°
5
SOLUZIONE:
4
Nello svolgimento che segue, si utilizza la
6
numerazione riportata a lato per quanto 1
2
riguarda gli elementi e gli spostamenti nodali
⇒ 1 8
2 7
3 9
Y 2 2
x lx = mx =
my 2 2
mx
2 2
ly = − my =
ly 2 2
y lx
Pagina 8.6
2) coseni direttori per la seconda trave:
x Y 2 2
lx = − mx =
mx 2 2
2 2
lx ly = − my = −
2 2
ly
my
y X
N 0 0 −N 0 0 l x mx 0 0 0 0
0 M T 0 − M T l my 0 0 0 0
y
0 T 2⋅S 0 −T S 0 0 1 0 0 0
[K ] = [T] =
− N 0 0 N 0 0 0 0 0 lx mx 0
0 −M −T 0 M − T 0 0 0 ly my 0
0 T S 0 − T 2 ⋅ S 0 0 0 0 0 1
[ ]
La matrice di elemento in coordinate globali risulta quindi: K = [T ] ⋅ [K ]⋅ [T ]
T
La matrice di struttura ridotta può essere costruita assemblando le matrici degli elementi 1 e 2
dove sono state eliminate le righe e le colonne relative agli spostamenti e rotazioni nulli.
N ⋅ lx 2 + M ⋅ ly2 2
− T ⋅ ly < 4 > N ⋅ lx + M ⋅ ly
2
− T ⋅ ly < 4 >
[K ] = [K ] + [K ]
R R 1 R 2 = + =
− T ⋅ ly 2 ⋅ S < 6 > − T ⋅ ly 2 ⋅ S < 6 >
N + M 2 ⋅ T < 4 >
2 ⋅T 4⋅S < 6 >
1 4⋅S − 2 ⋅ T
[K ]
R
−1
= 2
( N + M ) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T − 2 ⋅ T N + M
Pagina 8.7
quindi, la soluzione del problema è la seguente:
f4 −1 F 1 4 ⋅S − 2 ⋅ T F 1 4 ⋅S⋅ F
= [K R ] ⋅ = ⋅ = ⋅
f6 0 ( N + M) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T − 2 ⋅ T N + M 0 ( N + M ) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T − 2 ⋅ T ⋅ F
2 2
Pagina 8.8
ESERCIZIO 8.4
Si determinino le frecce generalizzate nel nodo libero della struttura rappresentata in figura. Si
verifichi inoltre l'equilibrio dell'elemento 3. Le travi hanno sezione e momento di inerzia
costante pari rispettivamente ad A e J.
2 5 8 DATI:
1 4 7 A= 103 mm2
F l= 500 mm
3 6 9
J= 107 mm4
1 M 2 E= 210000 MPa
3 F= 105 N
11 M = 5⋅104 Nm
l 10
12
l l
SOLUZIONE:
In questo caso, i sistemi di riferimento locali di ogni singola trave, sono paralleli al sistema
globale, di conseguenza, la matrice dei coseni direttori risulta particolarmente semplice e le
matrici di elemento possono essere scritte direttamente nel sistema di riferimento della struttura.
N 0 0 −N 0 0 <1>
0
M T 0 − M T < 2 >
0 T 2 ⋅S 0 −T S <3>
[K ] 1 =
− N 0 0 N 0 0 < 4>
0 −M −T 0 M − T < 5 >
0 T S 0 − T 2 ⋅ S < 6 >
Pagina 8.9
N 0 0 −N 0 0 < 4>
0 M T 0 − M T < 5 >
0 T 2 ⋅S 0 −T S <6>
[K ] 2 =
− N 0 0 N 0 0 <7 >
0 −M −T 0 M − T < 8 >
0 T S 0 − T 2 ⋅ S < 9 >
M 0 −T −M 0 − T < 10 >
0 N 0 0 −N 0 < 11 >
−T 0 2⋅S T 0 S < 12 >
[K ] 3=
− M 0 T M 0 T <4>
0 −N 0 0 N 0 <5>
−T 0 S T 0 2 ⋅ S < 6 >
Essendo f4, f5, f6, gli unici spostamenti non nulli, la matrice ridotta della struttura è la seguente:
N 0 0 N 0 0 M 0 T
[K R ] = [K R ]1 + [K R ] 2 + [K R ] 3
= 0 M − T + 0 M T + 0
N 0 ⇒
0 − T 2 ⋅ S 0 T 2 ⋅ S T 0 2 ⋅ S
2 ⋅ N + M 0 T
[K ] =
R 0 2 ⋅ M + N 0 ⇒1
T 0 6 ⋅ S
6 ⋅ S ⋅ (2 ⋅ M + N ) 0 − T ⋅ (2 ⋅ M + N )
0 12 ⋅ S ⋅ N + 6 ⋅ S ⋅ M − T 2
0
− T ⋅ (2 ⋅ M + N ) 0 (2 ⋅ M + N ) ⋅ (2 ⋅ N + M )
[K R ] −1 =
( )
30 ⋅ S ⋅ M ⋅ N + 12 ⋅ S ⋅ N 2 + M 2 − 2 ⋅ T 2 ⋅ (N + M )
f4 F4
f5 = K R[ ] −1 ⋅ F5 ,
f F
6 6
Pagina 8.10
Introducendo i valori numerici:
E⋅A 12 ⋅ E ⋅ J 6⋅E⋅J
N= = 4.2 ⋅ 10 5 N / mm M = = 2.016 ⋅ 10 5 N / mm T= 2
= 5.04 ⋅ 10 7 N
l l 3
l
2⋅E⋅J
S= = 8.4 ⋅ 10 9 N ⋅ mm
l
si ricava:
f4 = -0.05 mm f5 = -0.122 mm f6 = 1.042 10-3 rad
Pagina 8.11
ESERCIZIO 8.5
Si determinino con il metodo degli elementi finiti, le frecce nodali della struttura reticolare
simmetrica di figura. Si richiede, inoltre, di valutare lo sforzo assiale nell'asta 3 (dicendo se è di
trazione o di compressione) ed il relativo coefficiente di sicurezza rispetto al carico critico
Euleriano.
DATI:
2F 2F
2
2 A = 5 cm2
1
A1 = A/2
L/2
3 A2 = (√3/2) A
1 F
A3 = 4 A
4
L
6 A4 = (√3/2) A
5
L=2m
E = 206000 MPa
Pagina 8.12
ESERCIZIO 8.6
Si determinino con il metodo degli elementi finiti le frecce nodali nei punti A, B e C della
struttura reticolare riportata in figura. Si valuti inoltre il valore del coefficiente di amplificazione
α che è necessario applicare ai carichi F affinchè l’asta 3 raggiunga il proprio carico critico
euleriano.
DATI:
4
Sezioni aste 1-6:
3 A3 = 500 mm2
4 A1 e A6 = A 3 ⋅ 2
1 6 6
L 2
A2 e A5 = A 3 ⋅
2 5 3
B 5
45°
2 8 1
30° A4 = A 3 ⋅ 1 −
3
A 1 3 C 7 E = 206000 MPa
L = 2000 mm
F L F
F = 25000 N
4
J3 = 270000 mm
SOLUZIONE:
Pagina 8.13
ESERCIZIO 8.7
8 DATI:
7 E=206000 MPa
2
1 5 F = 30000 N
6 l= 2000 mm
1 30° 3
5
60° F Elementi 2, 4
2 4 A = 500 mm2
Elementi 1, 5
A
2F A' =
3
l Elemento 3
4
A
A' ' =
3 2⋅
J= 300000 mm4
SOLUZIONE:
f1 = 0.8408 mm f5 = -0.8408 mm
f4= -1.2621 mm f8 = 2.6213 mm
N3= 43301 N
Fcr = 105645 N
Pagina 8.14
ESERCIZIO 8.8
Calcolare con il metodo degli elementi finiti gli spostamenti dei punti A e B della struttura
reticolare simmetrica di figura (materiale acciaio).
Determinare inoltre il valore del coefficiente di sicurezza statico nell’asta 3 sapendo che il carico
di snervamento del materiale è di 240 MPa.
6
F A 5 C F
4
1 3
L
5 6
B
2
2
4
1
3
L L
DATI:
SOLUZIONE:
f3 = 1.456 mm; f4 = 0 mm;
f5 = 2.787 mm; f6 = -0.728 mm;
ν = 3.39
Pagina 8.15
ESERCIZIO 8.9
DATI:
A = 2000 mm2
l = 4200 mm
F = 2·105 N
K = 2·105 N/mm
E = 210.000 N/mm2
SOLUZIONE:
f4= -2 mm f7 = +2 mm F2 = 0 N F6 = 4·105 N
Pagina 8.16
ESERCIZIO 8.10
Una trave continua in acciaio è sostenuta da supporti elastici come rappresentato in figura.
Inoltre il sistema di vincoli impedisce le rotazioni nodali nei punti A, B, e C.
Si determinino:
- gli spostamenti nodali nei punti A, B, e C;
- le reazioni vincolari RD, RE e RF;
- il momento flettente presente nella trave nel nodo A.
DATI:
3F E=210000 MPa
F 2F 12 ⋅ E ⋅ J f
k=
l3
A B C
Jf = 5⋅108mm4
2k k k
F= 30000 N
D E F
2 l= 4000 mm
l l
SOLUZIONE:
ηA = -2,159 mm ηB = -1,905 mm ηC = -2,921 mm
RD = 85000 N RE = 37500 N RF = 57500 N
MfA= 10000 Nm
Pagina 8.17
ESERCIZIO 8.11
Si consideri il telaio simmetrico di figura le cui travi sono realizzate in acciaio. Le travi verticali
ed orizzontali hanno momento di inerzia pari a J mentre quelle inclinate hanno momento di
inerzia 2 ⋅ J . Per tutte le travi si adotti una rigidezza assiale infinita. Considerando il solo
regime flessionale si determini l’abbassamento del nodo C (indicato con il simbolo fC) e le
rotazioni dei nodi A (indicata con φA) e B (indicata con φB) secondo i segni riportati in figura.
DATI:
F l= 4000 mm
A 1 fc F= 10 kN
E E = 210000 MPa
φA C 4
Travi 1,2,4: J = 5 107 mm
2 3
l 2 ⋅J
Trave 3: J3 =
φB D
F SOLUZIONE:
B 4
fC = -3.436 mm
Pagina 8.18
ESERCIZIO 8.12
Si determinino le rotazioni in corrispondenza degli appoggi per tutte le travi della struttura
rappresentata in figura. Si disegni inoltre il diagramma del momento flettente e si indichino i
valori nei punti principali
DATI:
E=210000 MPa
l= 3000 mm
J2
7 4
l J1 = 10 mm
7 4
J2 = 2⋅10 mm
M1 M2 M1 = 20000 Nm
J1
M2 = 30000 Nm
A B
l l
SOLUZIONE:
Pagina 8.19
ESERCIZIO 8.13
DATI:
J1 = 104 mm4 J2 = J1 / 3 J3 = 2 J1 / 3
E = 206000 MPa L = 700 mm F = 1000 N
φA J1 B
A
30°
φB
J2
J3
L J1 C
φC
F
SOLUZIONE:
Pagina 8.20
ESERCIZIO 8.14
DATI:
E=210000 MPa
J2 l= 2000 mm
l J1 = 2⋅107 mm4
M1 M2 J2 = 107 mm4
J1
M1 = 40000 Nm
A B M2 = 50000 Nm
l l
Pagina 8.21
ESERCIZIO 8.15
La struttura rappresentata in figura è costituita da due elementi tubolari saldati tra loro al punto B
e sostenuti da due aste inclinate collegate anch’esse al punto B. L’elemento BC è perfettamente
incastrato alla parete nel punto C. Trascurando la deformabilità assiale degli elementi AB e BC,
si determinino con il metodo matriciale gli spostamenti del punto B di figura sotto un carico
verticale P.
Si calcoli inoltre il valore del coefficiente di sicurezza statico a flessione dell’elemento AB
sapendo che la tensione di snervamento del materiale risulta pari a σs = 240 MPa.
D E
L 1 3 5 L
45°
2 1 4 B 2 6
A C
P
L L
DATI:
Pagina 8.22
ESERCIZIO 8.16
Si determinino le frecce generalizzate nei nodi della struttura rappresentata in figura. Si tracci
inoltre il diagramma del momento flettente indicando i valori in corrispondenza dei nodi.
F DATI:
M1 E = 210000 MPa
M2 l = 500 mm
2 l l l A = 103 mm2
A B C5 D J = 106 mm4
1 3 7
F = 5000 N
2 4 6 8 M1 = 100 Nm
M2 = 50 Nm
Pagina 8.23
ESERCIZIO 8.17
A DATI:
E = 210000 MPa
A = 4000 mm2
B F = 50000 N
1000 F 400
400
SOLUZIONE:
Frecce al nodo B: Verticale: 8,3 10-2 mm (in basso) , Orizzontale: 2,51 10-2 mm (a sinistra ),
Rotazione: 1,7 10-3 (oraria)
Momenti trave AB : MA = 4,57 103 Nm (orario) MB= 9,63 103 Nm (orario)
Pagina 8.24
ESERCIZIO 8.18
La struttura riportata in figura è costituita da una trave IPE 200 a doppio incastro, sostenuta da
due aste inclinate a 30°, e caricata in mezzeria. Si calcolino spostamenti e rotazioni nei due punti
indicati A e B trascurando il regime assiale della IPE 200. Si valuti inoltre il coefficiente di
sicurezza a snervamento dell’asta AC, assumendo un acciaio Fe360.
F
C
30°
A B
96 J
A=
3 L2 (asta) E= 206000 MPa σs = 240 MPa
SOLUZIONE:
fA = -1,90 mm; rotA = -2,14 10-3 rad;
fB = -5,71 mm; rotB = 0 rad
ν asta= 2,82
Pagina 8.25
ESERCIZIO 8.19
Si determinino le frecce generalizzate nei nodi della sola trave A-D rappresentata in figura. Si
tracci inoltre il diagramma del momento flettente indicando i valori in corrispondenza dei nodi
indicati.
DATI:
-F F E= 210000 MPa
l= 500 mm
l
J= 106 mm4
F= 200 N
2
l l l
A B C D
SOLUZIONE:
fB= 1,1 10-3 (mm) ϕB= 5,29 10-5 (rad) ϕC = -4,45 10-5 (rad)
Pagina 8.26
ESERCIZIO 8.20
D E = 206000 MPa
J1 = 2⋅106 mm4
J1
A 2 = 20 ⋅ 3 ⋅
L2
3 2 3 4
A 3= ⋅ A2
3
J2 = 104 mm4
z 60° B 60°
A C
x 1
φ L L
SOLUZIONE:
1) Spostamenti
Pagina 8.27
ESERCIZIO 8.21
Dato il sistema reticolare rappresentato in figura, si determinino con il metodo matriciale gli
spostamenti del nodo P per azione del carico F. Si calcoli inoltre il coefficiente α di
amplificazione del carico F per cui l’asta 1 raggiunge il suo carico critico Euleriano .
DATI:
F = 5000 N
E = 206000 MPa
L = 3000 mm
A = 500 mm2
J1 = 5 104 mm4
SOLUZIONE:
f7 = -0.0302 mm
f8 = -0.1155 mm
α = 2.85
Pagina 8.28
ESERCIZIO 8.22
Data la struttura reticolare piana rappresentata in figura, determinare gli spostamenti dei nodi e la
reazione vincolare in corrispondenza del vincolo C.
DATI
L = 2000 mm
A = 10 cm2
F1 = 5⋅104 N
F2 = 2⋅F1
E = 206000 MPa
SOLUZIONE
f3 = 0.171 mm
f4 = 0.62 mm
f7 = 1.026 mm
F8 = -9.753⋅103 N
Pagina 8.29
ESERCIZIO 8.23
Dato il telaio piano rappresentato in figura determinare gli spostamenti dei nodi B e C,
considerando infinita la rigidezza assiale solamente delle travi 1, 2 e 3. Determinare inoltre il
fattore moltiplicativo α del carico F per cui la trave 4 raggiunge il proprio carico critico
euleriano.
DATI
F = 80000 N
E = 206000 MPa
L = 2000 mm
J1 = J2 = 5⋅107 mm4
J3 = 2⋅J1
J4 = 106 mm4
A4 = 12⋅J1/L2
SOLUZIONE
Pagina 8.30
ESERCIZIO 8.24
Calcolare con il metodo degli elementi finiti le frecce generalizzate della struttura rappresentata
in figura, assumendo una rigidezza assiale delle travi infinita. Tracciare inoltre il diagramma del
momento flettente riportandone i valori significativi.
DATI
L=2000 mm
E= 206000 MPa
F=18 kN
J1=2.5 107 mm4
J2=2⋅J1
SOLUZIONE:
Pagina 8.31
ESERCIZIO 8.25
La struttura reticolare rappresentata in figura è costituita da tre aste e da una molla avente
rigidezza Km. Determinare le frecce della struttura e le reazioni vincolari in corrispondenza del
vincolo C. Determinare inoltre il fattore moltiplicativo α del carico esterno applicato per il quale
l’asta 2 raggiunge il proprio carico critico euleriano. Il momento d’inerzia della sezione dell’asta
2 vale J.
f8 DATI:
F=50 kN
f7 E=206000 MPa
l1=l2=l3=2500 mm
A
A1= 2 2
A2=A3=200 mm2
3 Km=EA2/l2
Km
J = 106 mm4
f4
f3 F
f6
30°
f5
1 2
45°
C
f2
f1
B
SOLUZIONE
f3 = 3.75 mm
f4 = 0.195 mm
f6 = -1.58 mm
F5 = -22492 N
F6 = 0 N
α = 8.35
Pagina 8.32
ESERCIZIO 8.26
Calcolare con il metodo degli elementi finiti le frecce generalizzate della struttura rappresentata
in figura. Tracciare inoltre il diagramma del momento flettente riportandone i valori significativi.
DATI
F=160 kN
L=1000 mm
E= 206000 MPa
A2= 700 mm2
A1=4⋅A2
J3=3⋅107 mm4
SOLUZIONE
f3 = 0 mm f6 = 0 mm
f4 = -0.568 mm f7 = -1.08 mm
f5 = -4.47⋅10-4 rad f8 = 0 rad
Pagina 8.33
CAP. 9 FREQUENZE PROPRIE E VELOCITÀ CRITICHE
FLESSIONALI.
ESERCIZIO 9.1
Si determini con il metodo di Dunkerley la prima velocità critica flessionale dell'albero con
DATI:
s s
s
D1 D2 D1 φ = 60 mm
φa D1 = 700 mm
D2 = 500 mm
s = 50 mm
= 400 mm
SOLUZIONE:
Il sistema completo può essere semplificato data
2 F* 3⋅ E ⋅ J
Kη1 = = 2
η1 ( + 2 ⋅ )
Pagina 9.1
M* 2) momento fittizio applicato all’estremità
dell’albero:
1 M * (2 ⋅ + 3 ⋅ )
ϕ1 = ⋅
3 E⋅J
2 M* 3⋅ E ⋅ J
Kϕ1 = =
ϕ 2 (2 ⋅ + 3 ⋅ )
Evidentemente i casi 1) e 2) sono del tutto analoghi per quanto riguarda il volano posto all’altra
estremità dell’albero mentre non viene considerata la rotazione in mezzeria data la simmetria del
sistema.
Le inerzie e le rigidità del sistema sono le seguenti:
π 2 π 2
m1 = m 3 = ρ ⋅ ⋅ D1 ⋅ s = 150.09 kg m2 = ρ ⋅ ⋅ D 2 ⋅ s = 76.58 kg
4 4
2
1 D
I1 = I 3 = − ⋅ m1 ⋅ 1 = −4.5965 kgm 2 (non occorre calcolare I2)
4 2
π 4
J= ⋅ φ = 6.3617 ⋅ 10 −7 m 4
64
N N
Kη1 = 2.0768 ⋅ 10 6 Kϕ1 = 1.9658 ⋅ 105 N ⋅ m Kη 2 = 1.2286 ⋅ 10 7
m m
Pagina 9.2
ESERCIZIO 9.2
Si determini con il metodo delle potenze l'autovalore λmin del sistema masse - molle
rappresentato in figura, precisando l'autovettore associato.
1
k
2k 2k
2m 2k
2k 2k
3m
2 3
m
SOLUZIONE: 1 4
Al sistema di molle in figura, viene 3
0
associata la numerazione che segue ⇒ 1 4
2
5 6
Per ogni elemento viene determinata la
matrice di rigidezza: 2 3
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 0 >
[K ] 1=
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k < 1 >
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 1 >
[K ] 2 =
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k < 2 >
k − k < 1 > 2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 2 >
[K ] 3 = [K ] 4 =
− k k < 4 > − 2 ⋅ k 2 ⋅ k < 4 >
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 2 > 2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 3 >
[K ] 5 = [K ] 6 =
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k < 3 > − 2 ⋅ k 2 ⋅ k < 4 >
Pagina 9.3
La matrice di rigidezza del sistema risulta la seguente:
5 − 2 0 <1>
[K ] = k ⋅ − 2 6 − 2 < 2 >
0 − 2 4 < 3 >
Pagina 9.4
Arrestando le iterazioni a questo punto, si ricava:
1 m
= 0.927 ⋅ ⇒ ω min = λ min = 32.844 rad / s ,
λ min k
Va aggiunto che in questo caso, l’analisi esatta degli autovalori fornisce i seguenti risultati:
0.501
ω min esatto = 32.801 rad / s (v )min esatto = 0.714
0.488
Pagina 9.5
ESERCIZIO 9.3
SOLUZIONE:
3m k 2m k 3m Il sistema di riferimento scelto
è quello indicato nella figura a
1 2 3 lato.
Le matrici di rigidezza e di massa del sistema possono essere determinate in maniera immediata:
1 −1 0 < 1 > 3 0 0 < 1 >
[K ] = k ⋅ − 1 2 − 1 < 2 > [M ] = m ⋅ 0 2 0 < 2 >
0 − 1 1 < 3 > 0 0 3 < 3 >
3 0 0 1 −1 0
det[− λ ⋅ [M ] + [K ]] = 0 ⇒ − λ ⋅ m ⋅ 0 2 0 + k ⋅ − 1 2 − 1 = 0
0 0 3 0 − 1 1
In forma compatta:
k − 3 ⋅ m ⋅ λ −k 0
−k 2⋅k − 2⋅m⋅λ −k =0
0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ
Pagina 9.6
[(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ (2 ⋅ k − 2 ⋅ λ ⋅ m ) − k ]⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) + k ⋅ [− k ⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m )] = 0
2
(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ (2 ⋅ k − 2 ⋅ λ ⋅ m ) − k 2 − k 2 ] = 0
(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [2 ⋅ k 2 + 6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k − k 2 − k 2 ] = 0
(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k ] = 0
[ ]
λ ⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ 6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k = 0
1) λ 1=0
k − 3 ⋅ m ⋅ λ 1 −k 0 v1 k −k 0 v1 v 1 1
−k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ1 −k ⋅ v 2 = − k 2 ⋅ k − k ⋅ v 2 ⇒ v 2 = 1
0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 1 v 3 1 0 − k k v 3 1 v 1
3 1
k
2) λ 2 =
3⋅ m
k − 3 ⋅ m ⋅ λ 2 −k 0 v1 0 −k 0 v1 v 1
4 1
−k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ2 −k ⋅ v 2 = − k ⋅ k − k ⋅ v 2 ⇒ v 2 = 0
3
0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 2 v 3 2 0 −k
0 v 3 2
v
3 2 − 1
4⋅k
3) λ2 =
3⋅ m
k − 3 ⋅ m ⋅ λ3 −k 0 v1 − 3 ⋅ k −k 0 v1 v1 1
⋅ v 2
−k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ3 −k = − k − ⋅ k − k ⋅ v 2 ⇒ v 2 = − 3
2
3
0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 3 v 3 3 0 −k
− 3 ⋅ k v 3 3 v 3 3 1
Pagina 9.7
ESERCIZIO 9.4
s2
DATI:
s1
φa = 65 mm
φa D1 = 600 mm
D2 = 800 mm
s1 = 90 mm
D1 D2
s2 = 70 mm
a = 600 mm
b = 400 mm
b a a
ESERCIZIO 9.5
Si determini con il metodo
1 2 delle potenze l'autovettore
Pagina 9.8
ESERCIZIO 9.6
Con riferimento all’albero con dischi in acciaio dell’esercizio 6.7, tramite i dati geometrici
riportati nella figura sottostante, si calcoli la prima velocità critica flessionale del sistema con il
metodo approssimato di Dunkerley, assumendo per l’albero un diametro costante da.
L L/4
sd
DATI:
L/2
L = 800 mm
Dr Dr = 400 mm
da sr = 100 mm
Dd = 200 mm
ω Dd
sd = 20 mm
sr
da = 45 mm
E = 206000 MPa
ρ = 7800 kg/m3
SOLUZIONE: ncr = 1900 giri/min
ESERCIZIO 9.7
2m m 2m DATI:
K=1 m = 200 kg
Pagina 9.9
ESERCIZIO 9.8
DATI
m = 70 kg
K = 2.5⋅105 N/m
Traccia: il problema è a tre gradi di libertà con una massa nulla in corrispondenza del grado di
libertà 2. Le matrici di massa e rigidezza hanno dimensione 3x3.
SOLUZIONE
Pagina 9.10
ESERCIZIO 9.9
Sia dato l’albero rappresentato in figura, con tre dischi calettati. L’estremità di sinistra sia su
cuscinetto a sfere mentre a destra si verifichi una condizione di incastro.
Considerando le sole frequenze torsionali, si calcolino gli autovalori e si riportino le prime tre
frequenze proprie. Si valuti inoltre
l’autovettore normalizzato
D corrispondente alla minima frequenza
2
D1 φ D1 propria del sistema.
DATI
G = 80000 Mpa
ρ = 7800 Kg/m3
L/3 L L L/3
L = 600 mm
φ = 60 mm
D1 = 500 mm
D2 = 2 ⋅D1
Spessore dei dischi S = 40 mm
SOLUZIONE:
1
f1 = 24.86 Hz f2 = 47.38 Hz f3 = 78.2 Hz {v}min = 0.725
0.25
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ESERCIZIO 9.10
Sia dato l’albero rappresentato in figura, con i due dischi 1 e 2 calettati. In corrispondenza del
disco 2 sia presente un giunto elastico costituito da quattro lamine elastiche agenti ciascuna come
mensola a sbalzo che collegano il disco 2 ad un anello esterno 3 di Inerzia I3 pari a quella del
disco 1.
Assumendo che la rigidezza torsionale del giunto K23 sia uguale alla rigidezza torsionale del
tratto di albero K12 si determinino gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori del sistema.
Si determini infine il valore del momento di inerzia delle lamine JL affinché la rigidezza
torsionale del giunto elastico K23 sia uguale alla rigidezza torsionale del tratto di albero K12
ocome assunto in precedenza.
s θ3
θ1 D1 φ D2
θ2
L
Di
De
DATI:
λ1 = 0 (rad/s)2 {v}1 = {1 1 1}
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ESERCIZIO 9.11
Si determini con il metodo delle potenze la prima frequenza propria fmin ed il corrispondente
autovettore normalizzato del sistema masse molle rappresentato in figura.
ESERCIZIO 9.12
Si valutino le frequenze proprie torsionali dell'albero con dischi rappresentato in figura. Albero e
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ESERCIZIO 9.13
Si determinino, con il metodo matriciale, gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori
normalizzati del sistema masse molle rappresentato in figura.
k k
2k k
k k k
m
m
DATI: K = 106 N/m m = 500 kg
SOLUZIONE (NB:studiare un sistema a 3 gradi di libertà)
4 K K
λ1 = ⋅ λ2 = 2⋅
3 m m
1
2 1
{v}1 = {v}2 = 0
3 − 1
1
ESERCIZIO 9.14
Si valutino le frequenze proprie torsionali dell'albero con dischi rappresentato in figura. Albero e
dischi sono in acciaio (densità di massa ρ = 7800 kg/m3).
• Per ogni autovalore λ si riporti il corrispondente autovettore.
• Si verifichi infine l'ortogonalità degli autovettori.
DATI:
D
G = 80000 MPa 2
φ
D1 D1
φ = 40 mm
D2 = 400 mm
D1 = 1,19⋅D2 1200 mm
1200 mm
Spessore dei dischi:
S = 50 mm
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ESERCIZIO 9.15
Si determini con il metodo delle potenze l'autovalore minimo del sistema masse-molle
rappresentato in figura, precisando l'autovettore e la frequenza associati.
2m 3m
1 3
k
k k
k 2k
m 2
SOLUZIONE: 0,819
2
λmin = 16,11 rad/s ωmin = 4,01 rad/s {v} = 1
0,929
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ESERCIZIO 9.16
Si determini con il metodo di Dunkerley la prima velocità critica flessionale dell'albero con
dischi rappresentato in figura. Albero e dischi sono in acciaio (ρ=7800 kg/m3, E=210 GPa).
DATI:
s s
s
D1 D2 D1 φ = 70 mm
D1 = 800 mm
φa
D2 = 600 mm
s = 60 mm
/2
= 400 mm
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ESERCIZIO 9.17
Un sistema di propulsione è schematizzato con due dischi uguali di massa MD tra i supporti ed un
rotore a sbalzo, come in figura. Le due aste del rotore collegate alle masse m si considerino
infinitamente rigide e di massa trascurabile. Si calcolino con il metodo matriciale le frequenze
proprie e gli autovettori del sistema.
s s
m DATI
L = 140 mm
D = 300 mm
φ s = 20 mm
MD
D m=
8
D D φ = 50 mm
ρ = 7800 kg/m3
L/2 L L L m
G = 80000 MPa
m
SOLUZIONI
f1 = 0 Hz
f2 = 267.57 Hz
f3 = 423.06 Hz
m
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ESERCIZIO 9.18
m 2k
DATI:
k K = 8 104 N/m m = 20 kg
3m
SOLUZIONE:
2k fmax= 17.6 Hz (valore esatto 17.8 Hz)
m
0.408 0.5
vmax = − 0.546 (valore esatto − 0.567 )
1 1
(NB: dopo almeno 8 iterazioni.)
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ESERCIZIO 9.19
Si determini con il metodo delle potenze la frequenza propria massima, la frequenza propria
minima e i corrispondenti autovettori normalizzati del sistema masse-molle rappresentato in
figura.
DATI:
m=70 kg
K=2⋅102 N/mm
RISULTATI
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