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TEMI D’ESAME DI

COSTRUZIONE DI MACCHINE

Raccolta curata da

S. Filippi, G. Meneghetti e N. Petrone

Marzo 2021
INDICE

CAP. 1 APPLICAZIONI DEL TEOREMA DI MOHR

CAP. 2 ANALISI DI COMPONENTI SOGGETTI A


TORSIONE E VERIFICHE STATICHE

CAP. 3 SERBATOI IN PARETE SOTTILE

CAP. 4 GUSCI SPESSI

CAP. 5 GIUNTI SALDATI, BULLONATI, CHIODATI


SOLLECITATI STATICAMENTE

CAP. 6 DIMENSIONAMENTO A FATICA

CAP. 7 FATICA IN CONTROLLO DI DEFORMAZIONE E


MECCANICA DELLA FRATTURA

CAP. 8 ANALISI DI STRUTTURE ELEMENTARI CON IL


METODO DEI COEFFICIENTI DI RIGIDEZZA

CAP. 9 FREQUENZE PROPRIE E VELOCITÀ CRITICHE


FLESSIONALI
INDICE

CAP. 1 APPLICAZIONI DEL TEOREMA DI MOHR

CAP. 2 ANALISI DI COMPONENTI SOGGETTI A


TORSIONE E VERIFICHE STATICHE

CAP. 3 SERBATOI IN PARETE SOTTILE

CAP. 4 GUSCI SPESSI

CAP. 5 GIUNTI SALDATI, BULLONATI, CHIODATI


SOLLECITATI STATICAMENTE

CAP. 6 DIMENSIONAMENTO A FATICA

CAP. 7 FATICA IN CONTROLLO DI DEFORMAZIONE E


MECCANICA DELLA FRATTURA

CAP. 8 ANALISI DI STRUTTURE ELEMENTARI CON IL


METODO DEI COEFFICIENTI DI RIGIDEZZA

CAP. 9 FREQUENZE PROPRIE E VELOCITÀ CRITICHE


FLESSIONALI
CAP. 1 APPLICAZIONI DEL TEOREMA DI MOHR

ESERCIZIO 1.1

Utilizzando il teorema di Mohr ed i suoi corollari si calcolino le frecce e le rotazioni in


corrispondenza dei punti A, B e C della trave a sezione variabile rappresentata e caricata come in
figura.
DATI:
4F
E=210000 MPa
M M
A B C = 500 mm

J 2J 2J J J = 5·106 mm4
F= 104 N

    M = 2⋅F⋅

SOLUZIONE:
Innanzitutto si determinano le
4F reazioni vincolari RA e RC
M M
A B C
1) condizione di equilibrio alla
2J
traslazione:
RA RC
RA + RC = 4⋅F

2) condizione di equilibrio alla rotazione attorno al punto C: RA ⋅4⋅l − M − 4⋅F⋅l − M = 0

si ricava: RA=3F, RC=F, il diagramma di momento flettente è quindi il seguente:

Pagina 1.1
Il sistema ausiliario viene
A B C costruito a partire dalla
F •
F analogia formale:


∂ 2M ∂ 2η M
= −q, =−
2 2 E⋅J
∂x ∂x
3F • •
3F • •

 
4F • •
di conseguenza, le condizioni

di vincolo presenti sulla trave
ausiliaria sono le seguenti:

ηA = 0 ⇒ M*A = 0, ϕA ≠ 0 ⇒ TA
*
≠0
ηC = 0 ⇒ M*C = 0, ϕC ≠ 0 ⇒ TC* ≠ 0
Il sistema ausiliario è quindi
quello rappresentato a lato:
F •
F
B

A 2EJ
• •
EJ •
C

3F • •

4F 2EJ • •

3F
• •

2EJ
• •

EJ
• •

Sostituendo le distribuzioni
10 /3 •
di carico con le rispettive
5 /2 •
risultanti:
7 /3 •

5 /3 •

3 /2 •

2 /3•
F 2 •

A 2EJ • • C

RC*
RA * F 2 •

F 2 2EJ
3 F 2
• •

4 EJ

• •

2EJ
• •
3 F 2
• •

3 F 2
• •

4EJ
• •

2EJ
• •
• •

Pagina 1.2
Per il calcolo delle deformazioni, si determinano innanzitutto le reazioni fittizie RA* e RC*.
1) condizione di equilibrio alla traslazione:

F ⋅ l2  3 1 3 1 3 1  F ⋅ l2
R *A + R *C = ⋅ + + + + +  = 5⋅
E⋅J  2 2 4 4 2 2 E⋅J

2) condizione di equilibrio alla rotazione rispetto al punto A:

* F ⋅ l3  3 2 1 3 3 5 1 7 3 5 1 10  F ⋅ l2
RC ⋅ 4⋅l = ⋅ ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅ + ⋅  = 9⋅
E⋅J  2 3 2 2 4 3 4 3 2 2 2 3 E⋅J

Le rotazioni e le deformazioni sono allora le seguenti:

F ⋅ l2 11 F ⋅ l 2 9 F ⋅ l2
ϕA = R *A = 5 ⋅ − R *C = ⋅ ϕC = −R *C = − ⋅
E⋅J 4 E⋅J 4 E⋅J

F ⋅ l2 4 3 ⋅ F ⋅ l2 1 F ⋅ l2 1 F ⋅ l3
ηB = R *A ⋅ 2 ⋅ l − ⋅ ⋅l − ⋅ ⋅l − ⋅ ⋅ l = 3⋅
2⋅E⋅J 3 2⋅E⋅J 2 4⋅E⋅J 3 E⋅J

F ⋅ l2 3 ⋅ F ⋅ l2 F ⋅ l2
ϕB = R *A − − − =0
2⋅E⋅J 2⋅E⋅J 4⋅E⋅J

Inserendo i valori numerici, si ricava:


ηB = 3.571 mm ϕA = 6.547 10-3 rad
ϕB = 0 rad ϕC = -5.357 10-3 rad

Pagina 1.3
ESERCIZIO 1.2

Utilizzando il teorema di Mohr ed i suoi corollari si calcolino le frecce e le rotazioni in


corrispondenza dei punti B e C della trave a sezione variabile rappresentata e caricata come in
figura.
DATI:
F F
E=210000 MPa
= 2000 mm
J 2J
A B C 8
J = 10 mm4
M F= 3000 N
  M = F⋅
SOLUZIONE:
ηB = 1,905 mm ηC = 5,809 mm

ϕB = 1,714·10-3 rad ϕC=2,143·10-3 rad

ESERCIZIO 1.3

Utilizzando il teorema di Mohr ed i suoi corollari si calcolino le frecce in corrispondenza dei


punti B e C e le rotazioni in corrispondenza dei punti A e C della trave a sezione variabile
rappresentata e caricata come in figura.
DATI:
F F
E=210000 MPa
A 2J J D = 2000 mm
B C 8 4
J = 10 mm
   F= 30000 N

SOLUZIONE:
ηB = 8,254 mm ηC = 8,888 mm

ϕA = 4,603⋅10-3rad ϕC = -2,5397⋅10-3rad

Pagina 1.4
ESERCIZIO 1.4

Utilizzando il teorema di Mohr ed i suoi corollari si calcolino le frecce e le rotazioni in


corrispondenza dei punti A, B e C della trave a sezione variabile rappresentata e caricata come in
figura. Trascurare i carichi assiali eventualmente presenti.

DATI:
F
E=206000 MPa
= 2000 mm
2F
 8 4
J = 10 mm
2J J
F= 30000 N
A B C
 

SOLUZIONE:
ηA = 0 mm ηB = 0.9712 mm ηC = 4.856 mm
ϕA = 0 rad ϕB = 0 rad ϕC = 5.824 10-3 rad

Pagina 1.5
CAP. 2 ANALISI DI COMPONENTI SOGGETTI A TORSIONE
E VERIFICHE STATICHE

ESERCIZIO 2.1

La trave a cassone di figura è incastrata ad una estremità e sollecitata in quella opposta da un


momento torcente Mt. Determinare il valore del momento tale da determinare un angolo di
torsione unitario α=1°/m e il valore del coefficiente di sicurezza statico relativo nei due casi:

I- la sezione sia quella chiusa di figura


II- la sezione sia aperta, senza modifiche geometriche
(apertura realizzata nella sezione A-A)
(il materiale con cui è realizzata la trave è acciaio con una tensione ammissibile σamm = 250
MPa)

100 SOLUZIONE:
I- In questo caso, il momento torcente si può
calcolare utilizzando l’espressione:
12 Mt l
θ= ⋅∑ i
100 G ⋅4⋅A si 2

dove, per l’acciaio,


A A 200
E 210 ⋅103
G= = = 80770 MPa
100 (1 + ν ) ⋅ 2 (1 + 0.3) ⋅ 2
10 10

E’ quindi possibile calcolare il valore del


momento torcente dalla formula:
12
θ ⋅ G ⋅ 4 ⋅ A2
Mt =
l
∑ si
i

Essendo:
l 188 90
A = 188 ⋅ 90 = 16920mm2 , ∑ si = (2 ⋅ + 2⋅ ) ,
i 10 12

θ = 1.745 ⋅ 10−5 rad / mm , Mt = 30690,4 N m


Il valore della massima tensione di taglio può essere calcolato utilizzando la formula di Bredt:

Pagina 2.1
Mt
τ max = = 90.69 MPa ,
2 ⋅ A ⋅ s min
nota la tensione ammissibile del materiale, è possibile calcolare il coefficiente di sicurezza:
τ σ
νs = amm = 1.59 τamm = amm = 144.3 MPa
τ max 3

II- Nel caso di sezione aperta, cambiano le equazioni da utilizzare nel calcolo del momento
torcente e della massima tensione di taglio.
Mt Mt
θ= τ max = ⋅ s max
G ⋅ Jt Jt
dove:
1
3
1
( )
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ 188 ⋅103 + 2 ⋅ 90 ⋅123 + 2 ⋅ 94 ⋅103 = 229013 mm 4
3

quindi:
Mt τ
Mt = θ ⋅ G ⋅ J t = 322.8 Nm τ max = ⋅ s max = 16.9 MPa ν s = amm = 8.55
Jt τ max

Pagina 2.2
ESERCIZIO 2.2

Una trave in acciaio (σsnerv=235 MPa, G=80000 MPa), lunga 2 m è incastrata ad una estremità e
sollecitata in quella opposta da un momento torcente Mt. La sezione della trave è rappresentata
in figura.
Si determini il valore del momento torcente, tale da determinare un angolo di torsione α=4° tra la
sezione incastrata e quella di applicazione del momento; si verifichi inoltre la resistenza della
trave.
Infine, ipotizzando la trave a spessore costante, si determini lo spessore necessario per la
resistenza al momento calcolato precedentemente. (si assumano: la lunghezza media totale pari a
215 mm ed un coefficiente di sicurezza ν=2)

50
SOLUZIONE:

14 I- Trattandosi di sezione aperta, si utilizza


120 12 l’espressione:
α Mt
10 θ= =
l G ⋅ Jt

60
Note le caratteristiche geometriche della sezione:
1
3
1
( )
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ 44 ⋅143 + 108 ⋅123 + 54 ⋅103 = 120453 mm 4
3

È possibile calcolare il momento torcente applicato:

α ⋅ G ⋅ J t 6.9813 ⋅10 −2 ⋅ 80000 ⋅120453


Mt = = = 336.4 Nm
l 2000
Mt 336400
τ max = ⋅ s max = ⋅14 = 39.1 MPa
Jt 120453

Data la tensione di snervamento del materiale, si determina il coefficiente di sicurezza:


σ τsn
τsn = sn = 135 MPa ν sn = = 3.47
3 τ max

Pagina 2.3
II- Supponendo la trave a sezione costante, il valore del parametro Jt diventa:
1 1
J t = ⋅ ∑ li ⋅ si 3 = ⋅ l media ⋅ s3
3 3

Noto il coefficiente di sicurezza richiesto, è possibile determinare la massima tensione di taglio


ammissibile:
σ σ
τamm = amm = 67.8 MPa σamm = sn = 117.5 MPa
3 2

e in definitiva calcolare lo spessore minimo:


3 ⋅ Mt
s med3 = ⇒ s med = 8.32 mm
τamm ⋅ l media

Pagina 2.4
ESERCIZIO 2.3

La trave a sbalzo di lunghezza L rappresentata in figura sia sollecitata dal sistema di forze di
flessione nei due piani XZ e YZ e di torsione attorno all’asse Z , come indicato. Si voglia
utilizzare per la trave un profilato di acciaio avente una sezione rettangolare a spessori diversi nei
due lati, come riportato in figura.
Con riferimento alla tensione di Von Mises, di determini l’orientamento più favorevole del
profilato in grado di sopportare i carichi assegnati con un valore maggiore del coefficiente di
sicurezza, adottando l’ipotesi di sezione in parete sottile e trascurando l’effetto del taglio.
Adottato successivamente tale orientamento, si riporti il coefficiente di sicurezza della struttura.
Infine, si determini l’angolo φ formato dalla tensione principale σ1 con l’asse Z in
corrispondenza del punto indicato come A in figura.
2

th
h
l
1 1 A
Fy

tb
Fx Mt

b
2

DATI:
b = 50 mm h = 80 mm tb = 4 mm th = 2 mm
FX = 120 N FY = 180 N Mt = 900 N m
σs = 300 MPa L = 1500 mm

SOLUZIONE:
νs =2.68 φ = 40.84°

Pagina 2.5
ESERCIZIO 2.4

Il braccio telescopico rappresentato in figura è sottoposto ad un carico verticale P agente


all’estremità con uno sbraccio pari ad a. Sapendo che il braccio forma con l’orizzontale un
angolo α , si calcoli il valore del coefficiente di sicurezza statico nel punto più sollecitato della
sezione 1-1, considerata come incastro perfetto.
Si indichi infine il punto più sollecitato nella sezione riportata in figura, trascurando l’effetto di
concentrazione delle tensioni agli angoli dello scatolato.
DATI:
P
a ty y P = 1500 N
y
α = 60°
L x tx = 4 mm
tx
L = 4000 mm

Sez. 1-1
H x Β = 80 mm
ty = 5 mm
a = 1000 mm
α
H = 150 mm
σs = 240 MPa
B

SOLUZIONE:

ν min = 3.788

nel punto indicato in figura →

(supponendo nullo il contributo

della torsione nel punto)


P

Pagina 2.6
ESERCIZIO 2.5

La via di corsa di un paranco è realizzata con una trave in


acciaio (σsnerv=235 MPa, G=80000 MPa), lunga 500 mm e P
incastrata ad una estremità. All’estremità opposta è applicato
un carico P come indicato in figura. La sezione della trave è 500
rappresentata in figura.
P
Si determini il valore minimo del coefficiente di sicurezza 25
della trave trascurando l’effetto del taglio, il punto più 50
sollecitato e la rotazione torsionale in gradi della sezione di
estremità della trave.
10
DATI: P = 15 kN 140 CT
12
10
SOLUZIONE: νmin= 1.82
ϕ = 1.80 gradi
(angolo di rotazione torsionale) 50 10

Pagina 2.7
ESERCIZIO 2.6

La trave a cassone di figura è incastrata ad una estremità e sollecitata in quella opposta da un


momento torcente Mt. Determinare il valore del momento in grado di determinare un angolo di
torsione unitario α=0,7 °/m e il valore del coefficiente di sicurezza statico νs rispetto allo
snervamento, nei due casi:
I- la sezione sia quella chiusa di figura
II- la sezione sia aperta, senza modifiche geometriche (apertura realizzata nella sezione A-A)
(il materiale con cui è realizzata la trave è acciaio Fe360, con σS = 240 MPa)
DATI:
300
A E = 206000 MPa ν = 0,3

A 15 12
100 12 SOLUZIONE:
I- Mt = ............... Nm
15
νs = .................
II- Mt= ............... Nm
150 150 νs = .................

Pagina 2.8
ESERCIZIO 2.7

La trave a cassone di lunghezza L=2 m, è incastrata ad una estremità e sollecitata in quella


opposta da un carico P = 10000 N agente lateralmente con sbraccio di 1 m, come indicato in
figura. Con riferimento alla sezione resistente riportata, calcolare il coefficiente di sicurezza
statico ai punti A e B rispetto alla tensione di snervamento della trave σs=240 MPa adottando
l’ipotesi di Von Mises.

SOLUZIONE:
νs(A) = 3,05 νs(B) = 4,24

Pagina 2.9
ESERCIZIO 2.8

Una trave avente lunghezza L è incastrata ad una estremità e sollecitata in quella opposta da un
momento torcente. Si considerino per la trave le due possibili sezioni A e B di figura.
Determinare il valore del coefficiente di sicurezza statico, dell’angolo di torsione unitario e
dell’angolo di torsione totale nel caso in cui alla trave avente la sezione A sia applicato un
momento torcente Mt. Si determini quindi il valore del momento torcente da applicare alla
sezione B per avere lo stesso coefficiente di sicurezza statico calcolato per la sezione A. Si
calcolino infine anche in questo caso l’angolo di torsione unitario e l’angolo di torsione totale.
Il materiale con cui è realizzata la trave è acciaio con tensione di snervamento σsn e modulo
elastico E
DATI:
L=3m
Mt = 60000 Nm
σsn = 355 MPa
E = 206000 MPa

SOLUZIONE:

A) νs = 1.73 ϑu = 1.19 °/m ϑ = 3.57°


B) Mt = 3261 N⋅m ϑu = 5.35 °/m ϑ = 16.05°

Pagina 2.10
ESERCIZIO 2.9
La trave a cassone rappresentata in figura è realizzata in acciaio Fe 430 (tensione ammissibile
pari a 190 MPa) ed è suddivisa in tre tratti di lunghezza uguale. Il tratto centrale presenta una
finestratura, come indicato in figura, di larghezza pari all’ala superiore. La trave è caricata con
una forza verticale F avente eccentricità “e” rispetto alla mezzeria della trave. Trascurando
l’effetto dell’ingobbamento contrastato, si determini il valore della forza F da applicare affinché
l’angolo totale di torsione sia pari a θ. Successivamente, trascurando le concentrazioni locali di
tensione e assumendo il valore della forza F calcolato in precedenza, si verifichi staticamente sia
la sezione all’incastro, sia la sezione 1-1 in corrispondenza dei punti A, B e C.

DATI:
h=140 mm b=80 mm tf=5 mm tw=3,2 mm G=80000 MPa
L=900 mm e=300 mm θ = 2° σadm=190 MPa
b
A
B
SEZ. INCASTRO
y y L/3
h C
x x
SEZ. 1-1

F
tf
tw
SEZ. INCASTRO

b L e
A

y
h SOLUZIONE
x B
F= 191.8 N
C tf
tw Sezione di incastro Sezione 1-1
SEZ. 1-1 punto A σidA = 2.75 MPa punto A σidA = 51.6 MPa
punto B σidB = 2.94 MPa punto B σidB = 51.9 MPa
punto C σidC = 1.94 MPa punto C σidC = 80.4 MPa

Pagina 2.11
ESERCIZIO 2.10

La struttura tubolare rappresentata in figura, realizzata in acciaio con tensione di snervamento


σs, è composta da un profilato principale a sezione cava rettangolare a cui sono collegati
lateralmente due profilati di lunghezza c.
Il profilato principale è incastrato in corrispondenza della sez. 1-1 ad una parete verticale ed è
sottoposto ad un sistema di carichi applicati ai punti P e Q come indicato in figura.
Si calcoli il valore del coefficiente di sicurezza statico con il criterio di Von Mises nei punti M ed
N della sezione 1-1 riportata in figura considerando tutte le componenti di tensione e trascurando
il peso proprio delle travi. Si traccino inoltre i cerchi di Mohr in corrispondenza del punto M. Si
calcoli infine l’angolo di torsione totale θtot del profilato principale.

y
y
tf
Sez. 1-1
M
PY x tw
O
O x
b
H
Q
a
c N
P
PX B
Sez. 1-1

z PZ
c

DATI:
PX = 11 kN a = 700 mm H = 200 mm σs = 355 MPa
PY = 27,5 kN b = 400 mm B = 80 mm
PZ = 44 kN c = 200 mm tw = 6 mm tf = 8 mm

SOLUZIONI
νs (M) = 4.30
νs (N) = 2.54
θtot = 0.193 gradi

Pagina 2.12
CAP. 3 SERBATOI IN PARETE SOTTILE

ESERCIZIO 3.1

Un serbatoio cilindrico realizzato in AISI 304 (σp0,2 =180 MPa) con fondo conico è riempito
d'acqua (γ = 10000 N/m3) e vincolato come indicato in figura. Si calcolino gli spessori del
fasciame nei punti A, B e C, utilizzando il criterio di Von Mises e prevedendo un coefficiente di
sicurezza νs=3 rispetto allo snervamento. Si consideri per semplicità il punto B come
appartenente alla superficie cilindrica.

SOLUZIONE :
In A,B e C, il raggio di curvatura
Rm = ∞, inoltre in A,B, Rt = r,
in C, Rt = rC/cos(α), dove:
rC = h c ⋅ tan(α) = 2598 mm .

h c ⋅ tan(α)
R Ct = = 3000 mm
cos(α)
Il valore della tensione ammissibile è
dato dalla condizione di sicurezza:
σ P 0.2 180
σ amm = = = 60 MPa .
νs 3

Utilizzando le espressioni dei recipienti in parete sottile è possibile calcolare gli spessori ai vari
livelli.

Punto A
In A la tensione σm=0, inoltre, essendo RmA = ∞, si ricava:
p A ⋅ R tA p A ⋅ R tA γ ⋅ h A ⋅ R tA 1 ⋅ 10 −5 ⋅ 2500 ⋅ 4000
σ id A = = σ amm , e quindi t A = = = = 1.66 mm
tA σ amm σ amm 60

Pagina 3.1
Punto B
In B la tensione σm è data dal peso del fluido, inoltre, essendo RmB = ∞, le due tensioni non nulle
si possono quindi calcolare come segue:
p B ⋅ R tB γ ⋅ h B ⋅ R tB W
σt B = = , σm B = ,
tB tB 2⋅π⋅r ⋅ tB

dove il peso W del fluido è legato al volume totale.


r
L’altezza della zona conica vale: h cono = = 6928 mm , quindi il peso totale del fluido è
tan(α)
dato dalla seguente:
 1   1 
W = γ ⋅  π ⋅ r 2 ⋅ h B + ⋅ π ⋅ r 2 ⋅ h cono  = γ ⋅ π ⋅ r 2 ⋅  h B + ⋅ h cono  e perciò
 3   3 
 1   1 
γ ⋅ π ⋅ r 2 ⋅  h B + ⋅ h cono  γ ⋅ r ⋅  h B + ⋅ h cono 
 3 =  3 
σm B =
2⋅π⋅r ⋅ tB 2⋅ tB

Introducendo le relazioni delle tensioni nell’espressione della tensione equivalente di Von Mises
si ricava:
2
2 2 γ ⋅ r 1  1  2 1  1  2
σ id B = σ m B + σ t B − σ m B ⋅ σ t B = ⋅  ⋅  h B + ⋅ h cono  + h B − ⋅  h B + ⋅ h cono  ⋅ h B = σ amm
tB 2  3  2  3 

e quindi
2
γ⋅r 1  1  2 1  1 
tB = ⋅  ⋅  h B + ⋅ h cono  + h B − ⋅  h B + ⋅ h cono  ⋅ h B = 2.97 mm
σ amm 2  3  2  3 

Punto C
In C lo stato tensionale è analogo al puntoB con due tensioni principali non nulle:
p C ⋅ R tC γ ⋅ (h B + h cono − h C ) ⋅ R tC
σt C = = ,
tC tC

WC
σm C = ,
2 ⋅ π ⋅ rC ⋅ cos(α) ⋅ t C

Pagina 3.2
In questo caso, Wc rappresenta il peso del fluido compreso
all’interno del raggio r=rC.
2 1 2
WC = γ ⋅ π ⋅ rC ⋅ (h B + h cono − h C ) + γ ⋅ ⋅ π ⋅ rC ⋅ h C =
3
2  1 
= γ ⋅ π ⋅ rC ⋅  h B + h cono − h C + ⋅ h C  =
 3 
2  2 
= γ ⋅ π ⋅ rC ⋅  h B + h cono − ⋅ h C 
 3 

La tensione equivalente vale:

2 2
σ id C = σ m C + σ t C − σ m C ⋅ σ tC =
2
γ  rC  2  2 r  2 
= ⋅  ⋅  h B + h cono − h C  + (h B + h cono + h C ) 2 ⋅ R tC − C ⋅  h B + h cono − h C  ⋅ (h B + h cono + h C ) ⋅ R tC = σ amm
tC  2  3  2  3 

ricavando tc:
2
γ r  2  2 r  2 
tC = ⋅ C ⋅  h B + h cono − h C  + (h B + h cono + h C ) 2 ⋅ R tC − C ⋅  h B + h cono − h C  ⋅ (h B + h cono + h C ) ⋅ R tC =
σ amm 2  3  2  3 
= 3.24 mm

Pagina 3.3
ESERCIZIO 3.2

3
Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m ) e sorregge, nel punto A un
carico F. Sapendo che il serbatoio è realizzato con acciaio avente σp0.2 = 200 MPa, si determini,
con il criterio di von Mises, lo spessore t in corrispondenza nel punto B sufficiente a garantire un
coefficiente di sicurezza statico ν.

D DAΤΙ:
ν=3
D=5m
h1 = 1 m
h3
h2 = 5 m
h3 = 3 m
B h1
F = 1500 kN
h2
A

F
SOLUZIONE:
Si determinano innanzitutto le caratteristiche geometriche del serbatoio:
 D 
α = arc tan   = 0.303 rad h B = h 3 + h 1 = 3000 mm
 2 ⋅ ( h 3 + h )
2 

D h 2 − h1 rB
rB = ⋅ = 1250 mm R tB = = 1309.6 mm
2 h2 + h3 cos(α)
La tensione tangenziale può essere determinata utilizzando le relazioni dei serbatoi in parete
sottile:
p B ⋅ R tB γ ⋅ h B ⋅ R tB
σt B = = , essendo Rm = ∞.
tB tB

Pagina 3.4
pB L’ulteriore tensione può essere calcolata sulla base di condizioni di
σm equilibrio globale, considerando le forze agenti sul tratto di serbatoio
B delimitato dalla posizione del punto B.
In particolare deve essere garantito l’equilibrio alla traslazione
verticale:

F 2 1 2
σ m B ⋅ 2 ⋅ π ⋅ r ⋅ t B ⋅ cos(α) = F + γ ⋅ π ⋅ rB ⋅ ⋅ h B + p B⋅ π ⋅ rB
3

2 1
F + γ ⋅ π ⋅ rB ⋅ ⋅ h B + γ ⋅ (h 3 + h 1 )π ⋅ rB
2

σm B = 3
2 ⋅ π ⋅ r ⋅ t B ⋅ cos(α)

Il valore ammissibile della tensione equivalente vale:


σ P 0.2 200
σ amm = = = 66.7 MPa
νs 3

La tensione equivalente di Von Mises può essere calcolata con la seguente:


2 2
σ id B = σ m B + σ t B − σ m B ⋅ σ t B = σ amm

introducendo le espressioni delle tensioni appena presentate si ottiene:


1
tB = 235.12 + 52.4 2 − 235.1 ⋅ 52.4 = 3.205 mm
σ amm

Pagina 3.5
ESERCIZIO 3.3

Un serbatoio cilindrico realizzato in acciaio con fondo conico è riempito d'acqua e vincolato
come in figura. Si calcolino gli spessori del fasciame nei punti A, B e C utilizzando il criterio di
Von Mises assumendo un coefficiente di sicurezza statico νs = 3.
DATI:
D
D=6m
σp0.2 = 200 MPa
A h1
x ν s= 3
y
B h2 h1 = 3 m
h2 = 3 m
h3 = 5 m
z
x=1m
C
h3 y=2m
z = 3m
γ=10000 N/m3

SOLUZIONE:
tA= 0.90 mm tB= 2.04 mm tC= 1.64 mm

Pagina 3.6
ESERCIZIO 3.4

Un serbatoio cilindrico con fondo tronco conico è riempito d'acqua (γ = 10000 N/m3) e vincolato
come indicato in figura. Lo spessore delle pareti e del fondo vale t = 3 mm. Si calcolino i valori
delle tensioni σm e σt nei punti A e B. Negli stessi punti si calcoli inoltre il valore della tensione
ideale utilizzando il criterio di Von Mises.
SOLUZIONE :
punto A:
σ m = 0 MPa
8 σ t = 93,3 MPa
quote in σ id. = 93,3 MPa
metri
12 punto B:
σ m = 51.3 MPa
A
σ t = 96,03 MPa
σ id. = 83,23MPa

5 30° 4
B
2
1

Pagina 3.7
ESERCIZIO 3.5

3
Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m ). Sapendo che il serbatoio è
realizzato con acciaio avente σp0.2 = 180 MPa, si determini, con il criterio di Von Mises, lo
spessore in corrispondenza dei punti A e B ( tA e tB ) sufficiente a garantire un coefficiente di
sicurezza statico dato ν.
Infine, si verifichi il coefficiente di sicurezza νc nel punto C ipotizzando che lo spessore
calcolato nel punto B rimanga costante per tutta la parte inferiore del serbatoio (il punto C è
situato appena al disotto dei vincoli).

D DATI:
ν=3
D = 8m
A
X h1 h1 = 3 m
C h2 = 5 m
x =1 m
B Y y = 2,5 m
h2

SOLUZIONE:

tA = 1,235 mm tB = 1,114 mm νC = 2,629

Pagina 3.8
ESERCIZIO 3.6
Un serbatoio di gas di forma cilindrica e raggio esterno r0, dotato di fondi piani, è disposto
orizzontalmente come in figura e supportato isostaticamente in corrispondenza dei fondi A e B.
1) Considerando dapprima la sola pressione interna p1 e l’ipotesi di recipiente in parete sottile,
si calcoli lo spessore t della parete cilindrica del serbatoio adottando l’ipotesi di Guest,
ipotizzando un materiale con tensione di snervamento σs ed un coefficiente di sicurezza νs.
2) Successivamente, si consideri l’azione di un carico accidentale F2 agente su una tubazione a
sbalzo posta in mezzeria come in figura, e si traccino i cerchi di Mohr in corrispondenza dei
punti C e D della sezione indicata in figura, trascurando il taglio e tutti i possibili effetti locali.
3) Infine si valutino i coefficienti di sicurezza nei punti C e D con l’ipotesi di Von Mises.

DATI:
L = 4000 mm

A C L r0 = 300 mm
p1 = 10 bar
D p1 σs = 300 MPa
B
νs = 2
F2 = 15000 N
F2 z
b b = 2000 mm

x y
SOLUZIONI:
1) t = 2 mm
22) Punto C Punto D

13,3 13,3
σ1= 151,7
48,2 150 75 150 σ1= 152,3
σ2= 46,4 σ2= 72,6
-13,3 -13,3

3) νs (punto C) = 2,228 νs(PuntoD)=2,273


(NB: il momento torcente creato da F2 si scarica in parti uguali su A e B.)
ESERCIZIO 3.7

Pagina 3.9
Un serbatoio cilindrico con fondo conico è riempito con
D
acqua (γ=10000 N/m3). Si determini il coefficiente di
sicurezza statico, utilizzando il criterio di Von Mises in
corrispondenza dei punti A e B, noto lo spessore t.
h4
DAΤΙ:
σp 0.2 = 200 MPa
t=3
A h3 D=5m
h1
h1 = 1 m
B h1
h2 = 5 m
h2
h3 = 3 m
h4 = 7 m

SOLUZIONE: νA= 2,8 νB = 4,8

Pagina 3.10
ESERCIZIO 3.8
Un serbatoio di gas di forma cilindrica e raggio esterno re, dotato di fondi, è disposto
orizzontalmente come in figura e supportato isostaticamente in corrispondenza dei due fondi A e
B.
1) Considerando dapprima la sola pressione interna pi e l’ipotesi di recipiente in parete sottile, si
calcoli lo spessore t della parete cilindrica del serbatoio adottando l’ipotesi di Guest,
ipotizzando un materiale con tensione di snervamento σs ed un coefficiente di sicurezza νs.
2) Successivamente, si considerino sovrapposte alla precedente pressione interna sia una
distribuzione lineare di carico per unità di lunghezza q, sia un momento torcente Mt presente
sul serbatoio tra A e B, come in figura: si traccino i cerchi di Mohr in corrispondenza dei
punti C, D ed E della sezione di mezzeria indicata in figura, trascurando le sollecitazioni
dovute al Taglio.
3) Infine si valutino i coefficienti di sicurezza nei punti C, D ed E con l’ipotesi di Von Mises.
DATI:
q
L = 6000 mm re = 500 mm
Mt C pi = 7 bar σs = 350 MPa
pi D Mt νs = 2 q = 50000 N/m
A E B Mt = 50000 N m
L/2

L SOLUZIONI:
1) t = 2 mm (NB: σ3 = 0 , σ idGuest = σ t)
2) Cerchi di Mohr
Punto C Punto D Punto E

16 16 σ1
16,1 175 σ1= 176,1 87,5 175 σ1= 177,8 175 235,7
σ3
-57,6 -16,1 σ2= 84,6 σ2= 170,8 232
-16 -16

3) νs (punto C) = 1.66 νs (Punto D) = 2.27 νs (Punto E) = 1.66

Pagina 3.11
ESERCIZIO 3.9

Il serbatoio conico di figura è riempito d'acqua (γ=10000 N/m3). Sapendo che il serbatoio è
realizzato con acciaio avente σp0.2 = 200 MPa, si determini, con il criterio di Von Mises, il
coefficiente di sicurezza statico ν in corrispondenza dei punti A e B.
D DATI:
t = 1 mm
D=5m
A d=1m
h1
X h1 = 3 m
h2 = 2 m

B X=1m
Y
Y = 1,5 m
h2

SOLUZIONE: νA = 4.71 νB = 6.80


(NB: in A esiste σm di compressione, diversa da zero perché serbatoio non cilindrico)

Pagina 3.12
ESERCIZIO 3.10
Il serbatoio rappresentato in figura è realizzato con uno spessore costante t di acciaio avente
tensione di snervamento σsn. Il serbatoio risulta completamente riempito d’acqua (γ=104 N/m3) e
appoggiato in corrispondenza del fondo.
Si esegua il calcolo del coefficiente di sicurezza statico secondo il criterio di Von Mises nei punti
A, B e C indicati in figura.

DATI:
σsn = 235 MPa
t = 1.5 mm
hA = 0.8 m
hB = 2.8 m
hC = 3.8 m

SOLUZIONE:

νs ( punto A) = 18.8 νs ( punto B) = 6.52 νs ( punto C) = 3.83

Pagina 3.13
ESERCIZIO 3.11

Il serbatoio rappresentato in figura è riempito con acqua (γ=10000 N/m3) ed è sostenuto da un


sistema di vincoli a metà della sua altezza. Si determini il coefficiente di sicurezza statico,
calcolato mediante il criterio di Guest in corrispondenza dei punti A, B e C noto lo spessore t
uniforme per tutto il serbatoio.

DATI

L=1m
hA = 0,6 L
hB = 2,6 L
hC = 3,6 L
t = 1 mm
σp02=240 MPa

SOLUZIONE:

νA = 17.7 νB = 4.6 νC = 3.4

Pagina 3.14
CAP. 4 GUSCI SPESSI

ESERCIZIO 4.1

Si consideri un recipiente in pressione dotato di fondi di estremità piani soggetto ad una


pressione interna pi e ad una esterna pe . Si calcoli il valore delle tensioni longitudinali in
funzione delle tensioni radiali e tangenziali e si dimostri che vale la relazione σl =(σr +σt )/2.
Si calcoli infine la tensione equivalente secondo Von Mises nei punti A e B (parete esterna ed
interna) indicati in figura.

A. pe
. DATI:
re r B ri = 180 mm re = 220 mm
i
pi pi = 100 MPa pe = 40 MPa

SOLUZIONE:
Si considerano le espressioni delle tensioni radiale e longitudinale fornite dalla teoria dei gusci
spessi:
2 2
B ν B ν p i ⋅ ri − p e ⋅ re
σr = A − +σl ⋅ , σt = A + +σl ⋅ , σl =
ρ2 1 −ν ρ2 1 −ν 2
re − ri
2

per r=ri si ha:


2 2
ri B p i ⋅ ri − p e ⋅ re ν
ρ = , σr = A − 2 + 2 2
⋅ = −pi
re ri re − ri 1 −ν
2
re

per r=re si ha:


2 2
p ⋅r −p ⋅r ν
ρ = 1, σ r = A − B + i i 2 e2 e ⋅ = −pe ,
re − ri 1 −ν

Pagina 4.1
Si ricavano i valori dei coefficienti A e B:
2 2 2 2
p ⋅ r − p e ⋅ re p ⋅ r − p e ⋅ re ν pi − pe 2
A= i i2 2
− i i2 2
⋅ ’ B= ⋅ ri
re − ri re − ri 1 −ν 2
re − ri
2

e quindi le espressioni delle tensioni:


2 2 2
p i ⋅ ri − p e ⋅ re pi − pe 2 re
σr = 2 2
− 2 2
⋅ ri ⋅ ,
re − ri re − ri r2
2 2 2
p i ⋅ ri − p e ⋅ re pi − pe r 2
σt = 2 2
+ 2 2
⋅ ri ⋅ e2
re − ri re − ri r
2 2
p i ⋅ ri − p e ⋅ re
σl = 2 2
re − ri

Si verifica immediatamente che:


2 2 2 2 2 2
p i ⋅ ri − p e ⋅ re pi − pe 2 re p ⋅ r − p e ⋅ re p − p e 2 re
2 2
− 2 2
⋅ ri ⋅ 2
+ i i2 2
+ 2i 2
⋅ ri ⋅ 2
σr + σt re − ri re − ri r re − ri re − ri r
= =
2 2
2 2
p i ⋅ ri − p e ⋅ re
2 2
= σl
re − ri

I valori puntuali delle tensioni sono i seguenti:

r=re
σ t = 203 MPa σ r = −40 MPa σ l = 81.5 MPa

σ id = σ t + σ r + σ l − (σ t ⋅ σ r + σ l ⋅ σ r + σ t ⋅ σ l ) = 210.4 MPa
2 2 2

r=ri
σ t = 263 MPa σ r = −100 MPa σ l = 81.5 MPa

σ id = σ t + σ r + σ l − (σ t ⋅ σ r + σ l ⋅ σ r + σ t ⋅ σ l ) = 314.4 MPa
2 2 2

Pagina 4.2
ESERCIZIO 4.2

Si determini lo stato tensionale creato in un recipiente a


interferenza
doppia parete dalla presenza di una pressione interna pi e dal
forzamento delle due pareti con una interferenza diametrale
iφ.
Nell'ipotesi che il recipiente sia realizzato in acciaio, si p
i
determini con il criterio di Guest il punto in cui è massima
500
la σid.
400
300
DATI:
re = 500 mm ro= 400 mm
ri = 300 mm E = 206000 MPa
pi = 30 MPa iφ = 1 mm

SOLUZIONE:
E’ possibile calcolare subito la pressione di calettamento esistente all’interfaccia tra i due
recipienti:

pc =
E ⋅ iφ

(re
2 2
)( 2
− ro ⋅ ro − ri
2
) = 31.7 MPa
3 2 2 dove si è posto E=206000 MPa
4 ⋅ ro re − ri
Lo stato tensionale dei due recipienti può essere calcolato utilizzando le relazioni dei gusci
spessi sovrapponendo le tensioni prodotte da una pressione interna pi in un recipiente di
dimensioni ri, re, alle tensioni prodotte da una pressione esterna pc per il recipiente interno e una
pressione interna pc per il recipiente esterno.

Tensioni per recipiente completo soggetto a pressione interna pi


r=ri

p i ⋅ ri re 2
2
 p i ⋅ ri  r2
2

σr = ⋅ 1 −  = −30 MPa σt = ⋅ 1 + e  = 63.75 MPa


re − ri   re − ri  ri 
2 2 2 2 2 2
ri 
r=ro

p i ⋅ ri r2
2
 p i ⋅ ri  re 2
2

σr = ⋅ 1 − e  = −9.49 MPa σt = ⋅ 1 +  = 43.24 MPa
re − ri  ro  re − ri  ro 
2 2 2 2 2 2
 
r=re

Pagina 4.3
 re 2 
p i ⋅ ri
2

σ r = 0 MPa σt = 2 ⋅ 1 + 2  = 33.75 MPa


re − ri  re 
2

Tensioni per recipiente esterno soggetto a pressione interna pc


r=ro

p c ⋅ ro
2
 re 2  p c ⋅ ro
2
 re 2 
σr = 2 2
⋅ 1 − 2  = −31.7 MPa
 σt = 2 2
⋅ 1 + 2  = 144.41 MPa

re − ro  ro  re − ro  ro 
r=re

p c ⋅ ro
2
 re 2 
σ r = 0 MPa σt = 2 2
⋅ 1 + 2  = 112.71 MPa
re − ro  re 

Tensioni per recipiente interno soggetto a pressione esterna pc


r=ri
2
− p c ⋅ ro  ri 2 
σ r = 0 MPa σt = ⋅ 1 + 2  = −144.91 MPa
2
ro − ri
2 
 ri 
r=ro

− p c ⋅ ro
2
 ri
2

σ r = −p c = −31.7 MPa σt = 
⋅ 1 + 2  = −113.21 MPa
2
ro − ri
2 
 ro 

E’ ora possibile sommare i due contributi ottenendo in ogni punto lo stato tensionale completo
(nel calcolo della tensione equivalente di Guest, si considera nulla la tensione longitudinale).

r=ri recipiente interno


σ r = −30 + 0 = −30 MPa σ t = −144.9 + 63.75 = −81.5 MPa

σ id = 0 − (−81.5) = 81.5 MPa (la tensione longitudinale è supposta nulla)

r=ro recipiente interno


σ r = −9.5 − 31.7 = −41.2 MPa σ t = −113.2 + 43.2 = −70 MPa

σ id = 0 − (−70) = 70 MPa

r=ro recipiente esterno

Pagina 4.4
σ r = −9.5 − 31.7 = −41.2 MPa σ t = 43.2 + 144.4 = 187.6 MPa

σ id = 187.6 − (−41.2) = 228.8 MPa

r=re recipiente esterno


σ r = 0 MPa σ t = 33.75 + 112.7 = 146.45 MPa

σ id = 146.45 MPa

La tensione massima si ottiene in 144.4 MPa

corrispondenza del raggio r=ro sul recipiente


esterno e vale σid = 228,8 MPa 112.7 MPa

63.8 MPa

33.8 MPa
Diagramma delle tensioni⇒ ri ro re

-30 MPa -31.7 MPa

-113.2 MPa

-144.9 MPa

Pagina 4.5
ESERCIZIO 4.3

Il disco a sezione variabile rappresentato in figura ruota a n giri/min.


Il disco, in acciaio, assolve funzioni di massa volanica e non è sollecitato ne' in corrispondenza
del raggio interno ne' in corrispondenza del raggio esterno.
Si determinino i valori delle tensioni radiali e tangenziali in corrispondenza di:

b2
- raggio interno (ri)
- raggio esterno (re)
- variazione di sezione (rm)
2 re
DATI:

1
ri = 20 mm rm = 100 mm rm
ri
re = 200 mm b1 = 60 mm
b1
b2 = 30 mm n = 8000 giri/min

SOLUZIONE:

Posto:
r γ 2 2 3+ν 1 + 3 ⋅ν
ρ= , σ o = ⋅ ϖ ⋅ re C= σo D= σo
re g 8 8
essendo nulla la tensione longitudinale, le espressioni per le tensioni risultano essere le seguenti:

Disco 1:
B1 B1
σ r1 = A 1 − 2
− C ⋅ ρ2 σ t1 = A 1 + 2
− D ⋅ ρ2
ρ ρ

Disco 2:
B2 B2
σr2 = A 2 − 2
− C ⋅ ρ2 σt2 = A 2 + 2
− D ⋅ ρ2
ρ ρ

Pagina 4.6
I valori dei parametri incogniti possono essere ricavati a partire dalle condizioni al contorno:

1) σ r1 (r = ri ) = 0
2) σ r 2 (r = re ) = 0

3) σ r1 (r = rm ) ⋅ b1 = σ r 2 (r = rm ) ⋅ b 2
4) σ t1 (r = rm ) − ν ⋅ σ r1 (r = rm ) = σ t 2 (r = rm ) − ν ⋅ σ r 2 (r = rm )

dove le prime tre relazioni riguardano le condizioni di equilibrio radiale in corrispondenza dei
raggi ri, rm, re e la quarta espressione rappresenta la condizione di congruenza sul raggio rm.
Associando i valori numerici, si ottiene:

1) A 1 − 100 ⋅ B1 − 0.01 ⋅ C = 0
2) A 2 − B 2 − C = 0
3) (A1 − 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ C) ⋅ 60 = (A 2 − 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ C) ⋅ 30
4) (A 1 + 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ D) − 0.3 ⋅ (A1 − 4 ⋅ B1 − 0.25 ⋅ C) = (A 2 + 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ D) − 0.3 ⋅ (A 2 − 4 ⋅ B 2 − 0.25 ⋅ C)

risolvendo il sistema si ricavano i valori dei parametri incogniti:

B1 = 6.783 ⋅ 10 −3 ⋅ C B 2 = 2.986 ⋅ 10 −2 ⋅ C
A 1 = 0.6973 ⋅ C A 2 = 0.97014 ⋅ C

n ⋅2⋅π
essendo ϖ = = 837.76 rad / s ,si ricava:
60

A 1 = 62.983 MPa B1 = 0.6208 MPa C = 90.327 MPa


A 2 = 87.630 MPa B 2 = −2.697 MPa D = 52 MPa

e quindi i valori delle tensioni


Disco 1:
σ r1 (ri ) = 0 MPa σ t1 (ri ) = 124.54 MPa

Pagina 4.7
σ r1 (rm ) = 37.92 MPa σ t1 (rm ) = 52.46 MPa

Disco 2:
σ r 2 (rm ) = 75.84 MPa σ t 2 (rm ) = 6.84 MPa

σ r 2 (re ) = 0 MPa σ t 2 (re ) = 32.93 MPa

ESERCIZIO 4.4

I dischi 1 e 2 di figura ruotano a velocità costante pari a n giri al minuto ed in corrispondenza del
raggio interno r0 il disco 1 è soggetto ad una pressione p. Si richiede di determinare il valore del
coefficiente di sicurezza statico νs in corrispondenza dei raggi r0, r1 ed r2 utilizzando il criterio di
Guest. Si disegnino poi gli andamenti delle tensioni radiale, tangenziale e di Guest dal raggio r0
al raggio r2. DATI:
b2 r2 = 120 mm r1 = 48 mm
r0 = 24 mm b1 = 60 mm
b2 = 12 mm E = 206000 MPa

r2 p= 400 bar σs= 208 MPa


2
n= 2750 giri/min ν = 0.3

1
r1 SOLUZIONE:
ro p
νs(r0) = 2.04 νs(r1) = 8.09/6.75
b1
νs(r2) = 31.9

Pagina 4.8
ESERCIZIO 4.5

Il disco a sezione variabile rappresentato in figura ruota a n giri/min.


Il disco, in acciaio, assolve funzioni di massa volanica e non è sollecitato ne' in corrispondenza
del raggio interno ne' in corrispondenza del raggio esterno.
Si determinino i valori delle tensioni radiali e tangenziali in corrispondenza di:
b2
- raggio interno (ri)
- raggio esterno (re)
- variazione di sezione (rm)
2 re
DATI:
1 ri=20 mm rm=100 mm
rm
ri re= 200 mm b1= 40 mm
b1 b2= 20 mm n = 10000 giri/min.

SOLUZIONE:
r =ri r =rm (disco1 / 2) r =re
σ r =0 MPa σ r =59,25 / 118,49 MPa σ r =0 MPa
σ t =194,6 MPa σ t =81,98 / 99,75 MPa σ t =51,44 MPa

Pagina 4.9
ESERCIZIO 4.6

I dischi 1 e 2 in acciaio di figura ruotano ad una velocità costante pari a n giri al minuto. In
corrispondenza del raggio interno ri il disco 1 è soggetto ad una pressione p. Si richiede di
determinare il valore del coefficiente di sicurezza statico νs in corrispondenza dei raggi r0, ri ed re
utilizzando il criterio di Guest. Si tracci inoltre l’andamento della tensione radiale lungo il raggio
dei dischi.
DATI:
b2
r2 = 140 mm r1 = 42 mm
r0= 21 mm b1 = 60 mm
b2 = 20 mm E = 206000 MPa
2 r2 n= 3000 giri/min ν= 0.3
p= 500 bar σs= 250 MPa
1
r1
ro p SOLUZIONE:

b1 νs(ri) = 2.01
νs(ro) = 7.99 (interno); 6.93 (esterno)
νs(re) = 42.62

Pagina 4.10
ESERCIZIO 4.7

Si determini lo stato tensionale creato in un recipiente a


interferenza
doppia parete senza fondi dalla presenza di una pressione
interna pi e dal forzamento delle due pareti con una
interferenza diametrale iφ.
Nell'ipotesi che il recipiente sia realizzato in acciaio con
p
i
σp02 = 275 MPa , si determini con il criterio di Guest il punto
500
in cui è minimo il coefficiente di sicurezza .
400
Si tracci infine l’andamento della tensione ideale di Guest 300
lungo lo spessore del recipiente.

DATI:
re = 500 mm ro= 400 mm ri = 300 mm
E = 206000 MPa σp02= 275 MPa pi = 150 bar
iφ = 0,6 mm

SOLUZIONE:
νs (minimo) =2.08 in corrispondenza di r = ro

Pagina 4.11
ESERCIZIO 4.8

Si debba realizzare un giunto di sicurezza in grado di trasmettere per attrito un momento torcente
massimo Mmax. Il giunto sia realizzato mediante due dischi calettati al raggio ro, come
rappresentato in figura. Dati i valori dei raggi ri, ro ed re, si determini dapprima il valore della
interferenza diametrale iφ al raggio ro necessaria per la trasmissione di tale momento, assumendo
µ=0,2.
Successivamente, supponendo che il giunto sia a sua volta calettato su un albero in
corrispondenza di ri con una pressione di calettamento nota pci, si valuti il coefficiente di
sicurezza statico νs rispetto allo snervamento nei diversi punti dei due dischi, adottando il criterio
di resistenza di GUEST e trascurando l’effetto delle tensioni tangenziali.

DATI:
Mmax = 3000 Nm re
2 MMax
ri = 70 mm 2
ro = 100 mm 1
b 1 ro
re = 130 mm
b = 30 mm
ri
µ =0,2. albero albero
MMax
pci = 15 MPa
σsn =360 MPa
E = 206 GPa

SOLUZIONE:
iφ =0.0527 mm
νs(ri)=24
νs(ro)= 29.54 / 6.03
νs(re)= 10.19

Pagina 4.12
ESERCIZIO 4.9

Si determini lo stato tensionale creato in un recipiente a interferenza

doppia parete senza fondi dalla presenza di una pressione


interna pi e dal forzamento delle due pareti con una
interferenza diametrale iφ.
p
Nell'ipotesi che il recipiente sia realizzato in acciaio con i

σp02= 275 MPa , si determini con il criterio di Guest il 600


500
punto in cui è minimo il coefficiente di sicurezza .
400

DATI:
re = 600 mm ro= 500 mm ri = 400 mm
E = 206000 MPa σp02= 275 MPa pi = 210 bar
iφ = 0,8 mm

SOLUZIONE:
σr disco1(ri)= -21 MPa σr disco1(ro)= -23.71 MPa
σr disco2(ro)= -23.71 MPa σr disco2(re)= 0 MPa
σt disco1(ri)= -36.04 MPa σt disco1(ro)= -33.33 MPa
σt disco2(ro)= 131.47 MPa σt disco2(re)= 107.76 MPa

νs (minimo) =1.772 in corrispondenza di r = ro per il disco esterno.

Pagina 4.13
ESERCIZIO 4.10

Il serbatoio di figura è realizzato in acciaio avente carico di snervamento σs = 350 MPa ed è


sollecitato da una pressione interna pi e da due momenti di estremità Mf e Mt ( Mf: flettente, Mt
torcente).
Si esegua la verifica statica nella sezione 1-1 segnata in figura e si determini il coefficiente di
sicurezza statico ν in corrispondenza dei punti A e B con l'ipotesi di Von Mises.
Inoltre si disegnino i cerchi di Mohr nel punto B. DATI:
1 De = 80 mm
A
B Mt
Di = 60 mm
Mf
L = 500 mm
pi
Mf = 7000 Nm

1 Di Mt = 5000 Nm
L/2 L/2
De p = 300 bar

SOLUZIONE: νA = 1,407 νB = 1,625


NB: tracciare i Cerchi di Mohr in A e B per il calcolo delle tensioni principali.
NB: in B stato di tensione triassiale.
Cerchio in A Cerchio in B

72,7 54
77 242 σ1= 269,5 107 191 σ1= 218,1
σ2= 49,5 σ3= -30 σ2= 80,3
-72,7 -54

Pagina 4.14
ESERCIZIO 4.11

Dato il raggio interno di un recipiente in pressione a


pe
parete spessa dotato di fondi di estremità, determinare
lo spessore minimo della parete in grado di garantire un
p
coefficiente di sicurezza statico pari a ν usando il
i

criterio di Guest. In un secondo momento al recipiente


di
viene applicata una coppia di forze pari ad F in
de
prossimità dei fondi di estremità. Assunto come
A pe diametro esterno quello calcolato precedentemente,
F F effettuare la verifica statica nella sez. A-A con
pi
riferimento alla nuova configurazione di carico usando
il criterio di Guest.
A

DATI:
pi = 500 bar pe = 200 bar di = 100 mm F = 75 ton
materiale: acciaio avente σs = 300 MPa, ν = 3

SOLUZIONE:
de = 158,1 mm νA = 2,64

Pagina 4.15
ESERCIZIO 4.12

I dischi 1 e 2 di figura sono collegati tramite collegamento forzato. Supposto che il disco 1 sia
tenuto fermo, applicato un momento torcente Mt al disco 2, determinare il valore
dell'interferenza diametrale φ che garantisce un coefficiente di sicurezza α allo slittamento.
Successivamente i due dischi, accoppiati con l'interferenza φ, vengono fatti ruotare ad una
frequenza di rotazione costante n=3000 giri/minuto. Si chiede di calcolare il valore della tensione
radiale totale in corrispondenza del raggio ro e di determinare il valore della velocità angolare ω
per la quale il coefficiente di sicurezza allo slittamento scende ad α/2.
b DΑΤΙ:
α= 3 re = 100 mm
ro/re = 0.4 ri/re = 0.1
2 re 2
b = 20 mm

1 1 E = 206000 MPa ν= 0.3


ro
ri Mt = 250 N·m
µ= 0.25
ρ= 7800 kg/m3

Pagina 4.16
ESERCIZIO 4.13

Il disco a sezione variabile rappresentato in figura ruota con velocità angolare ω.


Il disco è realizzato in acciaio con σs=240 Mpa, coefficiente di Poisson ν=0.3 e funziona come
massa volanica senza essere sollecitato ne' in corrispondenza del raggio interno ne' in
corrispondenza del raggio esterno.
- Si determinino i valori dei coefficienti di sicurezza rispetto allo snervamento in corrispondenza
del raggio interno (ri), del raggio esterno (re) e della variazione di sezione (rm), adottando il
criterio di Guest.

b2
- Si valuti inoltre il valore limite della velocità
angolare ωlim per cui si avrebbe al raggio interno ri
un coefficiente di sicurezza νs=2.
2 re
DATI:
ρ=7800 kg/m3 ω=200 rad/s 1
ri = 120 mm rm = 300 mm
rm
ri
re = 600 mm b1 = 180 mm
b1
b2 = 60 mm

Pagina 4.17
ESERCIZIO 4.14

Un freno a disco motociclistico ruota ad una velocità massima di rotazione n. Il disco è calettato
su un mozzo e può trasmettere per attrito la coppia massima di frenatura Mfr sviluppata nel
primo istante dell’azione di frenatura. Si determini:
1- il valore minimo della pressione di calettamento pc del disco in grado di trasmettere la coppia
massima Mfr al diametro interno Di, nel primo istante dell’azione di frenatura;
2- in assenza di azioni frenanti, il coefficiente di sicurezza statico νs del disco secondo il criterio
di Von Mises in corrispondenza del diametro interno Di e del diametro esterno De;
3- in presenza del momento frenante Mfr, il coefficiente di sicurezza statico νs del disco rotante
secondo il criterio di Von Mises in corrispondenza del diametro interno Di.

DATI:
t
n=2200 giri/min
Mfr = 900 Nm
Di = 100 mm
Mfr
De = 200 mm
n t = 5 mm
Coefficiente di attrito al
Di mozzo:
De
pc µ = 0.45
σp02 = 275 MPa

SOLUZIONI:
1- pc = 25.5 MPa
2- νs (Di) = 4.38 νs (De) =14.82
2- νs (Di) = 4.18

(NB: il momento frenante genera al diametro Di delle τ di attrito uniformi nello spessore t)

Pagina 4.18
ESERCIZIO 4.15
Due dischi sono calettati in corrispondenza del diametro intermedio Do con una interferenza iφ..
Il sistema dei due dischi è inoltre sollecitato da una pressione radiale agente internamente al
raggio Di. Si calcolino nell’ordine:
1) i cerchi di Mohr in corrispondenza dei diametri interno, intermedio ed esterno del sistema.
2) i coefficienti di sicurezza in corrispondenza dei tre diametri con il criterio di Guest.
3) il momento torcente massimo Mt trasmissibile per attrito al diametro Do intermedio dal
sistema così sollecitato.

DATI
De = 400 mm Do= 300 mm Di = 200 mm E = 206000 MPa
pi = 350 bar iφ = 0,25 mm σs = 240 MPa µ = 0.45 t = 10 mm

t
SOLUZIONE:

νs ( Di) = 5.74
Di
νs ( Do) = 6.01 (interno)
pi Do De νs ( Do) = 1.42 (esterno)

νs ( De) = 2.53

Mt = 23470 Nm

Cerchi di Mohr:

Disco Interno, diametro Di:


Stato di tensione biassiale, σ3 = -41.8 MPa, σ2 = -35 MPa, σ1 = 0 MPa

Disco Interno, diametro Do:


Stato di tensione biassiale, σ3 = -39.9 MPa, σ2 = -36.89 MPa, σ1 = 0 MPa

Disco Esterno, diametro Do:


Stato di tensione biassiale, σ3 = -36.89 MPa, σ2 = 0 MPa, σ1 = 131.75 MPa

Disco Esterno, diametro De:


Stato di tensione monoassiale, σ3 = 0 MPa, σ2 = 0 MPa, σ1 = 94.86 MPa

Pagina 4.19
CAP. 5 GIUNTI SALDATI, BULLONATI, CHIODATI
SOLLECITATI STATICAMENTE.

ESERCIZIO 5.1

Un supporto a sbalzo in Fe 360 è realizzato mediante un tubo di diametro esterno D e lunghezza


L saldato con cordone d’angolo piano di altezza s=10 mm ad una flangia verticale spessa 15 mm.
Il supporto è caricato all’estremità da un carico P verticale come indicato in figura, ed è fissato
alla parete di supporto tramite due file di bulloni M16 classe 8.8 che realizzano una giunzione ad
attrito.
Si esegua la verifica di resistenza secondo la norma CNR 10011 del cordone d’angolo nei due
punti indicati A e B. Si verifichi inoltre la giunzione bullonata per un funzionamento ad attrito,
assumendo superfici non particolarmente trattate per la flangia e la parete.

180 30 DATI:
N° 6 M16 8.8
120 P = 40’000 N
30
D = 70 mm
s = 10 mm altezza cordone
40 A d’angolo
L = 80 mm lunghezza tubo
B D
80 t = 15 mm spessore piastra

240
80

40 L s
P

SOLUZIONE:
Per acciaio Fe 360, la norma riporta il seguente valore di tensione ammissibile:
σ
σadm = 160 MPa ⇒ τadm = adm = 92.38 MPa ,
3

Pagina 5.1
Altezza del cordone del cordone corretta:
s
a= = 7.07 mm
2

Sezione resistente del cordone:

A res =
π
4
[ ]
2
⋅ ( D + 2 ⋅ a ) − D = 1712.1 mm
2

Modulo di resistenza a flessione del cordone:


4
π ( D + 2 ⋅ a) − D
4
4 3
Wf res = ⋅ = 3.047 ⋅ 10 mm
32 D + 2⋅a

Noti i carichi e le caratteristiche geometriche del cordone, è possibile determinare i valori delle
tensioni nei punti A e B. Nel punto A, la tensione di taglio parallela è nulla mentre le restanti
tensioni sono date dalle seguenti:
P P⋅L
τ = = 23.36 MPa σ = = 105.21 MPa
- I- A res - I- Wf res

Eseguendo le verifiche richieste dalla norma, si ricava:

τ +σ = 128.4 MPa < σ adm = 160 MPa


- I- - I-

σ = 105.2 MPa < 0.85σ adm = 136 MPa


- I-

τ = 23.4 MPa < 0.85σ adm = 136 MPa


- I-

Nel punto B, invece le tensioni ortogonali sono nulle:


P
τII = = 23.36 MPa
A res

Svolgendo anche in questo caso le verifiche di sicurezza:

τ - I- 2 + σ - I- 2 + τII2 = 23.4 MPa < 0.85σ adm = 136 MPa

Pagina 5.2
Pertanto il cordone di saldatura supera le verifiche richieste dalla norma CNR-UNI 1011 nei punti
A e B. Per la verifica ad attrito della giunzione, occorre considerare la tensione normale indotta
nei bulloni dalla presenza del momento flettente. Supponendo la rotazione rigida della piastra
attorno allo spigolo inferiore, la distribuzione di carico risulta lineare con la distanza dallo spigolo
stesso. Posto inoltre che la tensione sia circa uniforme sul bullone, è possibile concentrare le
caratteristiche di elasticità sull’asse del bullone stesso.
In questo caso è possibile scrivere la nota formula:
Mf Mf ⋅ y
σ= =
Wf J

nella forma:
Mf ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi
σi = =
J ∑ A ⋅ yi 2
Mf ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi P ⋅ (L + t ) ⋅ yi
N i = σi ⋅ A = ⋅A = ⋅A =
2
J ∑ A ⋅ yi ∑ yi 2

Introducendo i valori numerici, si ricava:

fila superiore: N1 = 6786 N

fila intermedia: N 2 = 4071 N

fila inferiore: N3 = 1357 N

Evidentemente, la condizione più pericolosa si verifica sulla fila superiore:


N1 = 6786 N < 0.8 ⋅ Ns = 56000 N

Assumendo µ=0.3 e γf =1.25 si ottiene:


Ns  N 
Vf N1 = µ ⋅ ⋅ 1 − 1  = 1.52 ⋅ 10 4 N
γf  Ns 

La forza da trasmettere per ogni bullone vale:


P
F= = 6.67 ⋅ 10 3 N
n ° bulloni

essendo Vf N min = Vf N1 > F la verifica ad attrito risulta soddisfatta.

Pagina 5.3
ESERCIZIO 5. 2
La giunzione bullonata a doppio
t=8
t=10 coprigiunto di figura, è sollecitata
F
da una forza F statica. Le lamiere
sono realizzate in acciaio Fe 510 e
F t=8
le superfici non sono state
15
particolarmente trattate. Si
richiede di effettuare:
b=85
a) - la verifica dei bulloni nel caso
di funzionamento a taglio per viti
36 50 36
M14 classe 5.6;

b) - la verifica del coprigiunto e del piatto principale;


c) - la verifica dei bulloni nel caso di funzionamento ad attrito per viti M14 classe 8.8;

DΑΤΙ:
σadm = 240 MPa F = 120 kN

SOLUZIONE:
a) Per la classe 5.6, la norma CNR-1011 fornisce i seguenti valori:
σb, adm = 200 MPa τb, adm = 141 MPa

supponendo che il valore della tensione di taglio raggiunga il valore consentito dalla norma, l’area
resistente corrispondente è la seguente:
F
A min = = 106.4 mm2 < A res = 115 mm2
4 ⋅ 2 ⋅ τb, adm

ovvero
F
τ= = 130.4 MPa < τ b, adm = 141 MPa
4 ⋅ 2 ⋅ A res

pertanto la giunzione soddisfa la verifica al taglio sui gambi delle viti.

Pagina 5.4
b) La prima verifica che viene svolta è quella al rifollamento sul piatto:
F
σ rif ≤ α ⋅ σ adm ⇒ = 214.29 MPa ≤ α ⋅ σ adm = 600 MPa
4 ⋅ d ⋅ t piatto

dove la condizione viene calcolata sul piatto intermedio che presenta la situazione più gravosa.
I fori per i bulloni presentano un diametro dforo=15 mm, la condizione di resistenza del piatto è
perciò:
F
σ res ≤ σ adm = = 218.18 MPa ≤ σ adm = 240 MPa
(b − 2 ⋅ d foro ) ⋅ t piatto

Le verifiche di rifollamento e resistenza sul coprigiunto non sono necessarie osservando che lo
spessore totale risulta superiore allo spessore del piatto, comunque in questo caso:
F
σ rif ≤ α ⋅ σ adm ⇒ = 133.93 MPa ≤ α ⋅ σ adm = 600 MPa
4 ⋅ d ⋅ t coprigiunto

F
σ res ≤ σ adm = = 136.36 MPa ≤ σ adm = 240 MPa
(b − 2 ⋅ d foro ) ⋅ t piatto

Infine è possibile verificare le condizioni geometriche:


a = 36 mm ≥ 2 ⋅ d = 28 mm verificata
p = 50 mm ≥ 3 ⋅ d = 42 mm verificata
b−p
a1 = = 17.5 mm ≥ 1.5 ⋅ d = 21 mm non verificata
2

Nel caso in esame quindi, il giunto non soddisfa completamente i criteri per l’applicabilità delle
equazioni presentate dalla norma CNR 10011.

c) Per viti classe 8.8 con diametro 14mm, considerando le superficie non trattate, la forza
trasmissibile è data dalla:
Ns
Vf o = µ ⋅ = 1.2 ⋅ 10 4 N
γf
Di conseguenza la forza trasmissibile per attrito dal giunto vale:

Ftr = Vf o ⋅ 4 ⋅ 2 = 9.6 ⋅ 10 4 N < F = 1.2 ⋅ 10 5 N

Pagina 5.5
ESERCIZIO 5.3
Una trave HEB 200 B è saldata a
Tz
sbalzo su una parete verticale con
200 cordoni d’angolo come indicato in
180 figura. Assumendo che le dimensioni
10 A
10
dei cordoni riportate siano quelle
15
efficaci per la resistenza, si esegua la
65
B
Z verifica statica secondo UNI 10011
C
130 My sulla saldatura sollecitata dai carichi
Y
X
di taglio e flessione nel piano XZ in
4
corrispondenza dei punti indicati
4
come A, B e C

DATI:
Materiale: Fe 360
Tz = 60 kN My = 35 kNm

SOLUZIONE:
Verifica punto A

σ - I- = 92.43 < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Verifica punto B

σ - I- = 67.3 < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Verifica punto C

σ - I- 2 + τII2 = 99.02 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Pagina 5.6
ESERCIZIO 5.4

Una tubazione di diametro esterno D è flangiata ad una piastra verticale in corrispondenza di un


gomito di lunghezza L e altezza H.
Il tubo, realizzato in Fe 510 , è saldato con cordone d'angolo piano di altezza s e caricato
all'estremità inferiore da un carico P orizzontale orientato come in figura.
Si esegua la verifica di resistenza secondo la norma CNR 10011 del cordone d'angolo nei punti
indicati A , B e C .

DATI:

A s P = 30’000 N
B

45° L = 80 mm Lunghezza tratto orizzontale del gomito


C
D
H = 60 mm Lunghezza tratto verticale del gomito
L H

P D = 70 mm Diametro esterno tubo alla saldatura

s = 10 mm Altezza cordone d’angolo


SOLUZIONE:
Verifica punto A

τII = 12.01 MPa < 0.7 σadm = 168 MPa

Verifica punto B

τ2I + σ - I- 2 + τII2 = 85.9 MPa < 0.7 σ adm = 168 MPa,


- -

τ +σ = 96.3 < 0.85σ adm = 204 MPa


- I- - I-

Verifica punto C

τ2I + σ - I- 2 + τII2 = 70.81 MPa < 0.7σ adm = 168 MPa,


- -

τ +σ = 68.1 < 0.85σ adm = 204 MPa


- I- - I-

Pagina 5.7
ESERCIZIO 5.5

La struttura di figura è realizzato in Fe510 ed è soggetta ad una forza F inclinata rispetto


all'orizzontale di un angolo α.
Si richiede di:
- verificare staticamente la sezione A-A;
- calcolare il diametro minimo delle viti in modo tale che non si verifichi lo slittamento e che sia
garantita la condizione di resistenza statica delle viti stesse secondo quanto stabilito dalla
normativa CNR 10011 (si assuma un coefficiente di attrito pari a 0.3 e una piastra di base
infinitamente rigida).

F α DATI: SOLUZIONE:

F = 40 kN Verifica sezione A-A:


h h = 200 mm σmax ≈ 620 MPa
A A
b = 100 mm (non sono quindi verificate
t
le c = 30 mm condizioni di sicurezza)
c 3c 3c c t = 30 mm
s = 20 mm Vite: M 14 classe: 8.8
α = 60° oppure
Vite: M 12 classe: 10.9
b

Pagina 5.8
ESERCIZIO 5.6

Si consideri il giunto saldato con cordoni d’angolo riportato in figura, costituito da un piatto saldato
ad una piastra fissa con un cordone d’angolo a sezione triangolare 6x6 mm. Sul baricentro del
collegamento siano applicati i carichi F, T ed M.
Si esegua la verifica statica del collegamento nei punti indicati in figura secondo la norma CNR-
UNI 10011, assumendo per la struttura il materiale Fe 360 (σadm= 160 MPa),.

5 DATI:
L2 L1 = 90 mm
T
L2 = 100 mm
M
5 F = 45 kN
G T = 40 kN
L1 A
G F M = 2,5 kNm

SOLUZIONE:
Verifica Punto A:

τ 2- I- + τII2 = 95.1 MPa < 0.85 σ adm = 136 MPa,

Verifica Punto B:

τ 2- I- + τII2 = 84.2 MPa < 0.85 σ adm = 136 MPa

Pagina 5.9
ESERCIZIO 5.7

Un profilato unificato C 100 in materiale Fe 510 è saldato con cordoni d’angolo ad una piastra
verticale come indicato in figura.
La trave funziona come una mensola lunga 100 mm ed è caricata all’estremità libera da un carico
P disassato, mentre i cordoni sono tutti cordoni d’angolo piani 10x10 mm, disposti come in figura.
Applicando il procedimento di calcolo più dettagliato, si esegua la verifica con il metodo delle
tensioni ammissibili della norma CNR 10011 sui cordoni, facendo riferimento all’intera lunghezza
dei tratti dei cordoni riportata.

10
30
10
10
100 10
80
P
10
100 P 50
P
50

DATI:
P = 30 kN
SOLUZIONE:
Verifica cordoni orizzontali:

τ2I + σ - I- 2 + τII2 = 121.7 MPa < 0.7 σ adm = 168 MPa,


- -

τ +σ = 134.8 < 0.85σ adm = 204 MPa


- I- - I-

Verifica cordone verticale:

τ2I + σ - I- 2 + τII2 = 93.8 MPa < 0.7 σ adm = 168 MPa,


- -

τ +σ = 107.3 < 0.85σ adm = 204 MPa


- I- - I-

Pagina 5.10
ESERCIZIO 5.8

Un tirante in acciaio è collegato ad una trave IPE orizzontale tramite una flangia forata saldata con
due cordoni d'angolo longitudinali, come in figura.
Il tirante è caricato da una forza P inclinata di 30° sull'orizzontale. Si esegua la verifica statica del
cordone di saldatura secondo il metodo proposto dalla norma CNR 10011 e si tracci sul disegno il
punto più sollecitato, sapendo che il materiale utilizzato è Fe 360.

P DATI:

α P = 20000 N

H L = 80 mm
S
s = 10 mm
C α = 30°
L
B = 20 mm
C = 30 mm

B H = 70 mm

SOLUZIONE:

Punto più sollecitato: ....................(posteriore, dalla parte opposta della direzione di carico)

Relazione di verifica:

σ - I- 2 + τII2 = 84.0 MPa < 0.85 σ adm = 136 MPa

Pagina 5.11
ESERCIZIO 5.9

Una tubazione a gomito in acciaio è collegata ad una flangia verticale mediante saldatura d’angolo
piana, come rappresentato in figura. La tubazione è caricata ad una estremità da due forze PX e
PY dirette come in figura. Si valuti se il cordone risulta verificato staticamente secondo il metodo
della norma CNR 10011 e si riportino le relazioni di verifica ai punti a, b e c indicati.

PY
Y

PX
Z

a Y

b
X
B L
30°

c
DATI:
Acciaio Fe 360 D = 50 mm (diametro esterno tubazione) s= 8 mm ( altezza cordone)
L= 300 mm B = 130 mm PX = 5500 N PY = 6500 N

SOLUZIONE:

Pto a:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 98.3 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 73.5 MPa ≤ σ adm = 160 MPa

Pto b:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 101.3 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 62.2 MPa ≤ σ adm = 160 MPa

Pto c:
σ 2_ I _ + τ 2II + τ 2_ I _ = 87.1 MPa ≤ 0.85 ⋅ σ adm = 136 MPa
τ _ I _ + σ _ I _ = 17.1 MPa ≤ σ adm = 160 MPa

Pagina 5.12
ESERCIZIO 5.10

Il basamento di un grande pannello è realizzato mediante giunzione bullonata disposta come in


figura con due file di bulloni M16 classe 8.8 che realizzano una giunzione ad attrito.

N° 6 M16 8.8

30

1500
180 120

30

40 80 80 40

240

Il pannello ha una massa di 2000 kg e può essere caricato dal vento laterale fino ad una forza
orizzontale risultante di 16000 N applicata ad una altezza di 1500 mm dalla superficie di attrito.
Si esegua la verifica ad attrito della giunzione bullonata secondo CNR 10011, assumendo superfici
non particolarmente trattate per la flangia e la parete.

DATI:
Massa pannello = 2000 kg
Risultante Forza Orizzontale = 16000 N
Distanza di Azione della risultante = 1500 mm

SOLUZIONE:
(riportare la relazione di verifica)
Al bullone più sollecitato:
Vx = 2667 N < Vf,Nminimo = 7299 N Verificato

Pagina 5.13
ESERCIZIO 5.11

Un piatto di acciaio Fe 510 è saldato a sbalzo su una parete verticale con cordoni d’angolo come
indicato in figura. Assumendo che le dimensioni dei cordoni riportate siano quelle efficaci per la
resistenza, si esegua la verifica statica secondo CNR-UNI 10011 sulla saldatura sollecitata dal
carico P in corrispondenza dei punti indicati come A e B .
DATI:

10 140
200 P Materiale:
A Fe 510
B

P = 65 kN
130 150
Y
X
Z

10
10

SOLUZIONE:
2 2
Verifica Punto A τ ⊥ + τ|| : = 115.5 MPa < 0.70⋅σadm = 168 MPa

2 2
Verifica Punto B τ ⊥ + τ|| : = 61.24 MPa < 0.70⋅σadm = 168 MPa

Pagina 5.14
ESERCIZIO 5.12

Un piatto di acciaio Fe 360 è saldato a sbalzo su una parete verticale con cordoni d’angolo come
indicato in figura. Assumendo che le dimensioni dei cordoni riportate siano quelle efficaci per la
resistenza, si esegua la verifica statica secondo CNR-UNI 10011 sulla saldatura sollecitata dal
carico P in corrispondenza dei punti indicati come A e B .

Y
DATI:
X
Z Materiale: Fe 360
160
P = 50 kN
140

A
10

10
10
150

B
80

P
30°

SOLUZIONE:
Verifica Punto A
2 2
τ ⊥ + τ|| : = 18.8 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Verifica Punto B
2 2
τ ⊥ + τ|| : = 40.58 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Pagina 5.15
ESERCIZIO 5.13
La trave di sostegno di un cartello stradale è conformata come indicato in figura. Sulla struttura
agisce una forza massima orizzontale dovuta al vento pari a FX, agente ad una altezza H e con un
braccio R rispetto al baricentro della sezione resistente della saldatura di base indicata in figura.
Noti i pesi propri della struttura, si esegua la verifica statica del cordone di base avente la sezione
resistente rappresentata in figura con il metodo delle tensioni ammissibili secondo la norma CNR
10011. Si riportino le relazioni di verifica nel punto A, B e nel punto più sollecitato e si indichi il
punto più sollecitato del cordone di base.
DATI:
Acciaio Fe 360.
L= 150 mm
(lato esterno colonna)
s = 12 mm
(altezza cordone d’angolo)
H= 4500 mm
R = 2500 mm
FX = 2000 N
Massa cartello: 80 kg
Massa braccio R:

120 kg
Massa colonna H:

200 kg

SOLUZIONE:
Verifica Punto A

σ ⊥2 + τ ||2 : = 18.3 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Verifica Punto B

σ ⊥2 + τ ||2 : = 36.0 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Verifica Punto più sollecitato (punto C)

2
�𝜎𝜎_|_ = 46.7 MPa < 0.85⋅σadm = 136 MPa

Pagina 5.16
ESERCIZIO 5.14

Una giunzione a T in acciaio è collegata ad una flangia verticale mediante saldatura d’angolo
piana, come rappresentato in figura. La tubazione è caricata all’estremità superiore S dalle due
forze PXS e PY , e all’estremità inferiore I dalla forza PXI diretta come in figura. Si valuti se il
cordone risulta verificato staticamente secondo il metodo della norma CNR 10011 e si riportino le
relazioni di verifica ai punti a, b e c indicati.
DATI:
PY
Y
PXS
Acciaio Fe 360
X
S D = 50 mm
(diametro esterno tubazione)
Z s= 6 mm
6
B (altezza cordone d’angolo)

a Y L= 100 mm
c B = 200 mm
30° PXS = 2000 N
X L I
b PXI
PXI = 5000 N
PY = 4041 N

SOLUZIONI:
Pto a:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 45.0 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 49.8 MPa ≤ σadm = 160 MPa

Pto b:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 80.2 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 86.2 MPa ≤ σadm = 160 MPa

Pto c:
2 2 2
σ _I_ + τ II + τ _I_ = 90.5 MPa ≤ 0.85⋅ σadm = 136 MPa
τ _I_ + σ _I_ = 99.5 MPa ≤ σadm = 160 MPa

Pagina 5.17
CAP. 6 DIMENSIONAMENTO A FATICA.

ESERCIZIO 6.1

L'albero in figura è realizzato in acciaio 35CrMo4 e presenta un intaglio ad U circonferenziale.


Si considerino le due condizioni di carico:

I-albero rotante, F =costante, Mt variabile con rapporto di ciclo R=-1

II-albero fermo, F variabile tra +1,5·F e 0 e Mt = costante.

Si determini per il caso di carico I il valore del diametro D tale da garantire un coefficiente di

sicurezza a fatica νf = 1,5 per una vita di 7·105 cicli.


Per il caso di carico II si calcoli invece il valore del coefficiente di sicurezza a fatica νf per vita

infinita (2·106 cicli), utilizzando il valore del diametro calcolato in precedenza.

r F DATI:
σr = 800 MPa
σp,0.2 = 665 MPa
d D
σA,R=-1 = 440 MPa
Mt
τA,R=-1 = 250 MPa

 Mt = 600 Nm F = 5000 N
 = 150 mm D/d = 1,3

r/d = 0,2 Kl = Kd = 1,1

SOLUZIONE:

I- In questo caso il perno è soggetto a momento torcente e flettente alternati con rapporto di
ciclo R=-1, noti i rapporti r/d e D/d, è possibile determinare i coefficienti di intaglio Ktflex e Kttors,
per semplicità si pone Kt=Kf, supponendo che il raggio di curvatura r sia sufficientemente
elevato.
Dalla letteratura si ricava: Ktflex=1.62, Kttors =1.34.
Note le tensioni ammissibili per il materiale, si ricavano i valori limite per il componente:

Pagina 6.1
2
σ A ( R −1) τ A ( R −1)  σ* 
*
σ =
A = 224.5 MPa *
τ =
A = 154.2 MPa H =  *A
2
 = 2.12
Kd ⋅ Kl ⋅ Kf flex Kd ⋅ Kl ⋅ Kf tors  τA 

inoltre è possibile determinare la tensione ammissibile a vita finita, in particolare la pendenza del
diagramma di Wholer del componente vale:

k=
( 6
log 2 ⋅ 10 / 1 ⋅ 10
3
) = 5.981
(
log σ R / σ A
*
)
σa
e la tensione limita a 7·105 cicli:
800
1/ k
 2 ⋅ 10 6

σ *A ( 7⋅105 ) = σ *A ⋅  5
 = 267.76 MPa
 7 ⋅ 10 

Il valore del diametro d può essere


ottenuto utilizzando la relazione di 224.5
Gough-Pollard:
103 2⋅106 N

2 2 2  32 ⋅ Mf 
2
2  16 ⋅ Mt 
2
σ *A ( 7⋅105 )
σ id = σ a + H ⋅ τ a =  3 
+ H ⋅ 3 
=
 π⋅d   π⋅d  νf

2 2
3  32 ⋅ F ⋅ l  2  16 ⋅ Mt  ν
d =   + H ⋅  ⋅ * f ⇒ d = 36.73 mm
 π   π  σ A ( 7⋅105 )

va osservato che con questo valore per il diametro d, r=7.34 mm, risulta quindi lecito aver posto
Kf=Kt.

II- in questo caso il momento flettente presenta andamento pulsante mentre il momento torcente
è costante, risulta necessario determinare il valore delle tensioni ammissibili nel caso di tensione
media non nulla.
σ A ( R −1) ⋅ σ R
σ *A ( R =0 ) = = 175.3 MPa
σ A ( R −1) + σ R

1 1.5 ⋅ F ⋅ l
σa = ⋅ = 115.6 MPa
2 π / 32 ⋅ d 3

Pagina 6.2
σ *A ( R =0 )
Nel caso si considerino gli effetti della sola flessione: ν f = = 1.51 , volendo considerare
σa
pure l’effetto di una torsione costante, si ha:
2 2
 σ *A ( R =0 )   3 ⋅σ *A ( R =0 ) 
H =
2  =  = 0.208
 τ sn   σ p 0.2 
   
2 2
 1 1.5 ⋅ F ⋅ l   Mt 
σa id =  ⋅ 3 
+ H2 ⋅  3 
= 119 MPa
 2 π / 32 ⋅ d   π / 16 ⋅ d 
*
σ A ( R = 0)
νf = = 1,47
σ a id

Come facilmente ipotizzabili, l’apporto della torsione risulta trascurabile.

Pagina 6.3
ESERCIZIO 6.2

Il manubrio per bici mountain bike rappresentato in figura è realizzato con un tubo in acciaio
35 Cr Mo 4. Nella prova a fatica esso è sollecitato dalle forze F1 rappresentate in figura variabili
con un ciclo alterno simmetrico.
I- Si determini in primo luogo il valore del diametro esterno De del tubo alla sezione 1-1 in
maniera tale da garantire un coefficiente di sicurezza a fatica γσ = 1.5 per vita del componente

pari a 105 cicli.

DATI:
σR = 750 MPa
σp,0.2 = 665 MPa
σA,R=-1 = 440 MPa
F1 = 500 N
L = 450 mm
a = 210 mm
Di/De=0,9
Kl =1,2
Kd =1,1
Kf =1,5

II- A partire dal diametro così calcolato si calcolino poi i valori del coefficienti di sicurezza
statici νs rispetto allo snervamento, per un sovraccarico F2 applicato su una estensione di braccio
b. Si adotti il criterio di Von Mises.
F2=1000 N
b = 100 mm

Pagina 6.4
SOLUZIONE:

I- Con i dati a disposizione, è possibile determinare la tensione ammissibile del componente:


σ A ( R −1)
σ *A = = 222.2 MPa σa
Kd ⋅ Kl ⋅ Kf
750

Si costruisce la curva di Wholer:

k=
(
log 2 ⋅ 10 / 1 ⋅ 10
6 3
) = 6.24
(
log σ R /
*
σA ) 222.2
1/ k
 2 ⋅ 106 
σ *
= σ ⋅ *

5 
= 359.1 MPa
A (1⋅10 5 ) A
 1 ⋅ 10  103 2⋅106 N

La tensione massima ammissibile risulta quindi:


σ*A (1⋅10 5 )
σa max = = 239.4 MPa
γσ

Il valore del diametro De viene ricavato a partire dalla relazione:


Mf F1 ⋅ a 32 ⋅ F1 ⋅ a
σa = = = ≤ σa max
Wf 4
De − Di 4
 Di 4 
π⋅ π ⋅ De 3 ⋅ 1 − 
32 ⋅ De  De
4

32 ⋅ F1 ⋅ a
⇒ De3 ≥ ⇒ De ≥ 23.5 mm
  Di  4 
π ⋅ σa max⋅ 1 −   
  De  

II- In questo caso, la sezione da verificare è sottoposta sia flessione che a torsione, in particolare
si ha:
Mf = F2 ⋅ a , Mt = F2 ⋅ b ,

posto De=24 mm, si ottiene Di=21.6 mm, quindi in corrispondenza del punto A si ottiene:
2 2 2 2
 Mf   Mt   32 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ a   16 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ b 
σ id A =   + 3⋅  =   + 3 ⋅   = 486.64 MPa
 Wf   Wt 
4
 π ⋅ De − D1
4
( )  ( 4
 π ⋅ De − D1
4
) 

Pagina 6.5
nel punto B, la tensione di flessione è nulla,
Mt 16 ⋅ De ⋅ F2 ⋅ b
σ id B = 3 ⋅ = 3⋅ = 186.5 MPa
Wt (
π ⋅ De 4 − D14 )

I due coefficienti di sicurezza statica valgono quindi:


σ p 02 σ p 02
νs A = = 1.366 , ν s B = = 3.564
σ id A σ id b

Pagina 6.6
ESERCIZIO 6.3

Il manubrio da corsa di figura è realizzato per piegatura da un tubo in acciaio 35CrMo4 ed è


sollecitato dalle forze rappresentate in figura variabili tra F e -F.
Si determinino i valori del diametro esterno De del tubo, relativamente alle sezioni A e B, in

maniera tale da garantire un coefficiente di sicurezza a fatica νf = 1.5 per vita infinita (2⋅106

cicli) e per una vita del componente pari a 5⋅105 cicli; si calcolino poi i valori dei rispettivi
coefficienti di sicurezza statici νs rispetto allo snervamento, secondo Von Mises. Il rapporto tra
diametro interno ed esterno del tubo vale Di/De=0,9. Per il calcolo assumere le sezioni A e B
come incastri e trascurare l'effetto di concentrazione delle tensioni dovuto al morsetto
dell'attacco.

L DATI:
a a
σR= 800 MPa

A B σp,0.2 = 665 MPa


σA,R=-1 = 440 MPa
b
F F F τA,R=-1 = 270 MPa
F = 500 N
L = 450 mm
a = 210 mm
b = 100 mm
Di/De=0,9
Kl =1,2
Kd =1,1
SOLUZIONE:

De = ................ mm νs = ........................... (2⋅106 cicli)

De = ................ mm νs = ........................... (5⋅105 cicli)

Pagina 6.7
ESERCIZIO 6.4

Il componente rappresentato in figura è realizzato in acciaio ed è sottoposto ad una forza


variabile tra +F e –F. Si determini il valore del coefficiente di sicurezza a fatica per il punto più
sollecitato della sezione B-B, per una vita a termine di 105 cicli.

DATI:
ri = 50 mm=2h
re = 75 mm

h h = 25 mm
ri
b = 20 mm
F = 8 kN
B B
re b σR = 640 MPa
σA(R-1) = 320 MPa

SOLUZIONE:

A partire dalla teoria delle travi curve, è possibile determinare la posizione del raggio neutro:
A b⋅h h
rn = = = = 2.466 ⋅ h = 61.65 mm
dA 3⋅h dr 3
∫ r b ⋅ ∫ 2⋅h r ln 2

l’eccentricità vale quindi:


δ = rg − rn = 2.5 ⋅ h − 2.466 ⋅ h = 0.034 ⋅ h = 0.85 mm

nota l’espressione per il calcolo delle tensioni:


M⋅y
σ= ,
A⋅δ⋅r

è possibile determinare il valore della tensione in corrispondenza del raggio interno e del raggio
esterno:

Pagina 6.8
F M ⋅ yi F F ⋅ rg ⋅ (0.5 ⋅ h − δ) F F ⋅ 2.5 ⋅ h ⋅ (0.5 ⋅ h − 0.034 ⋅ h ) F
σi = + = + = + = 18.13 ⋅
A A ⋅ δ ⋅ ri b ⋅ h b ⋅ h ⋅ δ ⋅ ri b⋅h b ⋅ h ⋅ 0.034 ⋅ h ⋅ 2 ⋅ h b⋅h

F M ⋅ yi F F ⋅ rg ⋅ (0.5 ⋅ h + δ) F F ⋅ 2.5 ⋅ h ⋅ (0.5 ⋅ h + 0.034 ⋅ h ) F


σe = − = − = − = −12.09 ⋅
A A ⋅ δ ⋅ ri b ⋅ h b ⋅ h ⋅ δ ⋅ re b⋅h b ⋅ h ⋅ 0.034 ⋅ h ⋅ 3 ⋅ h b⋅h

Introducendo i valori numerici nelle equazioni si ricava: σ i = 290.08 MPa , σ e = −193.41 MPa
Appare evidente che, la fine della vita a fatica del componente, il punto più pericoloso risulta
essere in corrispondenza del raggio interno.

Verifica a fatica:

Nel caso in esame, il componente non presenta intagli ed è soggetto ad un ciclo alterno
simmetrico (σm=0). Le uniche correzioni da introdurre sono relative all’effetto dimensionale e
allo stato superficiale del pezzo.
Nel caso in esame, Kf=1, mentre Kd=1.1 e Kl=1.1, quindi l’ampiezza di tensione ammissibile
corretta è la seguente:
σ A ( R −1) σa
σ *A ( R −1) = = 264.4 MPa
Kf ⋅ Kl ⋅ Kd 640

La pendenza del diagramma di Wholer


del componente vale:
Log(2 ⋅ 10 6 / 1 ⋅ 10 3 ) 264.4
k= = 8.58
Log(640 / 264.4)

103 2⋅106 N
Il valore dell’ampiezza di tensione
a 105 cicli vale:
k
*  2 ⋅ 10 6 
σ A (105 ) = σ A ( R −1) ⋅  5  = 374.3 MPa
 1 ⋅ 10 
σ A (105 ) 374.3
e quindi il valore del coefficiente di sicurezza: νf = = = 1.29
σi 290.8

Pagina 6.9
ESERCIZIO 6.5

Il gancio in acciaio rappresentato in figura presenta una sezione rettangolare e solleva


ripetutamente da terra un carico pari a P. Si esegua la verifica statica alla sezione A-A e si
determini il numero di sollevamenti Ns che il gancio può effettuare con un coefficiente di
sicurezza in vita pari a 4.

DATI:
b=30 mm
h=60 mm
rg=70 mm
P= 44 kN
rg h
σR=580 MPa
b
A A σs=480 MPa
σA-1=290 MPa
Kd=1.26
Kl=1.5
P
γN=4

SOLUZIONE:
νs (A-A) =1.81 Numero sollevamenti Ns = 2,27.105

Pagina 6.10
ESERCIZIO 6.6

Il gancio schematizzato in figura è realizzato in acciaio con forgiatura di precisione. Utilizzando


i valori forniti dai diagrammi della UNI 7670, e sapendo che il gancio alza per 25 volte al giorno
un carico pari a P, si determini la durata in giorni del gancio. Si esegua inoltre la verifica statica
della sezione B-B.

DATI:

h rg = 60 mm
h = 30 mm
b b = 30 mm
B
B
d = 30 mm
Kl = 1.5
rg Kd = 1.17
P = 13 kN
d
A A σR = 580 MPa
σS = 450 MPa

SOLUZIONE:

P N giorni = 2091
νB = 31,1

Pagina 6.11
ESERCIZIO 6.7

Una piastra saldata è soggetta alla storia di carico riportata in figura. Si determini la larghezza
della piastra w per garantire secondo la norma UNI 10011/88 una vita di 3.5⋅106cicli, con una
probabilità di sopravvivenza Ps=99.9% (valore medio meno tre deviazioni standard). Il
particolare è di categoria 80 e presenta uno spessore t = 35 mm.

Il massimo del range ∆F applicato risulta pari a 700 kN.

∆F
1,0
∆F ∆F
0,8
0,7 t
0,5

Frequenza di
applicazione w
20% 30% 20% 30%
SOLUZIONE:
Dato che lo spessore del giunto è superiore a 25 mm occorre modificare la classe, inoltre viene
richiesta una probabilità di sopravvivenza del 99.9%, il valore della ampiezza di tensione va
quindi ulteriormente ridotto:

1 4 25
∆σ*A = ⋅ 80 = 61.29 MPa ,
1.2 35

Il valore di ampiezza di tensione ammessa a 3.5 e a 5 milioni di cicli (ginocchio della curva di
Wholer):
1 1
 2 ⋅ 10 6 3  2 ⋅ 10 6 3
∆σ * D (5⋅106 ) = ∆σ * A ⋅  6  = 45.2 MPa ∆σ (3.5⋅106 ) = ∆σ * A ⋅  6
 = 50.86 MPa
 5 ⋅ 10   3.5 ⋅ 10 

Utilizzando la regola di Miner, è possibile scrivere:


ni pi
n tot = 3.5 ⋅ 10 6 cicli ∑N = 1 ⇒ n tot ⋅ ∑
Ni
= 1,
i

Pagina 6.12
dove con pi si indicano le percentuali di applicazione dell’i-esimo ciclo.
Come primo tentativo, si suppone che tutti i cicli presentino un valore di tensione superiore al
ginocchio della curva, in queste ipotesi, si ottiene:
3 3
 ∆σ *A   ∆σ *A 
N 1 =   ⋅ 2 ⋅ 10 6 N 2 =   ⋅ 2 ⋅ 10 6
 ∆σ1   0.8 ⋅ ∆σ1 
3 3
 ∆σ *A   ∆σ *A 
N 3 =   ⋅ 2 ⋅ 10 6 N 4 =   ⋅ 2 ⋅ 10 6
 0.7 ⋅ ∆σ1   0.5 ⋅ ∆σ1 

L’equazione di Miner può essere quindi riscritta nella forma seguente:


 0.2 0.3 0.2 0.3 
3  3.5 ⋅ 10
6
 ⋅ (0.8 ⋅ ∆σ1 ) + ⋅ (0.7 ⋅ ∆σ1 ) + ⋅ (0.5 ⋅ ∆σ1 ) ⋅
3 3 3
⋅ ∆σ1 + =1
 ∆σ * 3 ∆σ *A
3
∆σ *A
3
∆σ *A
3  2 ⋅ 10 6
 A 

Ottenendo ∆σ1 = 65.9 MPa ; va però notato che in questo caso


0.5 ⋅ ∆σ1 = 32.95 MPa < ∆σ d (5⋅106 ) ,

quindi il valore dell’ampiezza di tensione deve essere ricalcolato ponendo:


5
 ∆σ *D 
N 4 =   ⋅ 5 ⋅ 10 6 e perciò la relazione di Miner va espressa come segue:
 0.5 ⋅ ∆σ1 

 0.2 0.3 0.2 


3  3.5 ⋅ 10
6
0.3 5 3.5 ⋅ 10
6

 ∆σ * 3
⋅ ∆σ 1
3
+
* 3
⋅ (0 . 8 ⋅ ∆σ 1 )3
+
* 3
⋅ (0. 7 ⋅ ∆σ 1 ) ⋅
 2 ⋅ 10 6
+
* 5
⋅ (0. 5 ⋅ ∆σ 1 ) 6
=1
 A ∆σ A ∆σ A  ∆σ D
5 ⋅ 10

Procedendo per tentativi, si ottiene


∆σ1 = 67.2 MPa ∆σ
∆σ1
∆σ 2 = 0.8 ⋅ ∆σ1 = 53.76 MPa
∆σ2
∆σ3 = 0.7 ⋅ ∆σ1 = 47.04 MPa > ∆σ ( * ∆σ3
D 5⋅10 6 ) 45.2 ∆σ4
*
∆σ4 = 0.5 ⋅ ∆σ1 = 33.60 MPa < ∆σ ( D 5⋅10 6 )
perciò la soluzione ottenuta è ammissibile.
5⋅106 N
La larghezza del giunto vale quindi:
F
w= = 297.6 mm
∆σ a ⋅ t

Pagina 6.13
ESERCIZIO 6.8

Una piastra saldata è soggetta alla ripetizione ciclica della storia di carico riportata in figura.
Dato il valore Fmax, si determini il numero di ripetizioni Nb della storia di carico che il
particolare può sopportare secondo la norma UNI 10011/88 con una probabilità di sopravvivenza
pari al valor medio meno 2 deviazioni standard. Il particolare è di categoria 90, e presenta uno
spessore t e una larghezza "w".
F/Fmax ∆F
1,0
∆F
t
0,8
0,6

0
Tempo
-0,2

DATI: Fmax = 170,6 kN t = 30 mm w = 100 mm

SOLUZIONE: N = 3.106 ripetizioni

Pagina 6.14
ESERCIZIO 6.9

Il giunto di figura è irrigidito trasversalmente con una lamiera di spessore t e larghezza L, ed è


sollecitato da una forza F variabile nel tempo. Sapendo che il giunto ha uno spessore pari ad s,
determinare il valore della forza Fo che può essere applicata in modo tale che il blocco di carico
di figura venga ripetuto per Nb volte con una probabilità di sopravvivenza relativa al valore
medio diminuito di 3.5 deviazioni standard.
t
F
Fo
1.2
F
1.1 Fo

0.5 Fo s

tempo L
-0.3 Fo F

DATI: SOLUZIONE:
t = 15 mm Fo = 194.7 kN
Nb = 225000 blocchi
s = 28 mm
L = 100 mm
CLASSE = 71 MPa

Pagina 6.15
ESERCIZIO 6.10

Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla ripetizione periodica del
blocco di carico riportato in figura. Dato il valore massimo della forza Fmax e noto il numero di
ripetizioni del blocco di carico Nb che il particolare deve poter sopportare con una probabilità di
sopravvivenza del 99,99% (pari a 3,5 deviazioni standard), si determini la larghezza W del
particolare secondo la norma UNI 10011/88 sapendo che il particolare è di categoria 71 e
presenta uno spessore t.

F/ Fmax
1,0

0,8
0,6

0
Tempo
-0,2

DATI: Fmax = 600 kN t = 30 mm


Nb = 50'000 ripetizioni del blocco di carico

SOLUZIONE: W = 159.6 mm

Pagina 6.16
ESERCIZIO 6.11

Una piastra saldata è soggetta alla storia di carico riportata in figura. Si determini il valore
massimo del range ∆F che il particolare può sopportare garantendo secondo la norma 10011/88

una vita di 2,5⋅106 cicli con una probabilità di sopravvivenza Ps=97,7% (valore medio meno due
deviazioni std.). Il particolare è di categoria 90, presenta uno spessore t = 30 mm ed una
larghezza w = 200 mm.

∆F
1,0
0,9 F F
0,8
0,7 30

Frequenza di 200
applicazione
20% 20% 30% 30%

SOLUZIONE: ∆F= 567200 N

Pagina 6.17
ESERCIZIO 6.12

Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla ripetizione periodica del
blocco di carico riportato in figura. Dato il valore massimo della forza Fmax e note le dimensioni
della piastra, si determini il numero di ripetizioni del blocco di carico Nb che il particolare può
sopportare con una probabilità di sopravvivenza del 99,9% (pari a 3 deviazioni standard),
secondo la norma UNI 10011/88 sapendo che il particolare è di categoria 56.
F/ Fmax
1,0
F
0,5 t

0,25 F
0
Tempo w
-0,25

DATI:

Fmax = 400 kN t = 30 mm w= 220 mm

SOLUZIONE:
Nb = 219690 ripetizioni

Pagina 6.18
ESERCIZIO 6.13

Una piastra saldata con irrigidimento longitudinale è soggetta alla storia di carico riportata in
figura. Noto il valore massimo della forza Fmax, si dimensioni la larghezza W della piastra per
garantire, secondo la norma UNI 10011/88 una vita obbiettivo di 3 106 cicli con una probabilità
di sopravvivenza del 99,9% (pari a 3,5 deviazioni standard). Il particolare è di categoria 71 e
presenta uno spessore t=30mm.

F/ Fmax
1,0
0,9

0,7

0,2
0,1

0
Tempo
DATI: Fmax = 400 kN

Pagina 6.19
ESERCIZIO 6.14

Un giunto saldato, di classe 71, ha un irrigidimento longitudinale come rappresentato in Figura


A. La piastra principale ha larghezza w e spessore s. Il giunto è sollecitato a fatica da Nb.c.
blocchi di carico del tipo riportato in Figura B. Si determini, seguendo le indicazioni della CNR-
UNI 10011, il valore della forza Fmax sapendo
sl
che dopo l’applicazione di Nb.c. blocchi di l
F
carico il giunto arriva a rottura. Per il calcolo si
faccia riferimento alla curva di sicurezza relativa
a 2 deviazioni standard. w
Figura A
s
F
DATI:

s=30 mm w=200 mm

Nb.c. = 5613 blocchi di carico F/Fmax


1
SOLUZIONE:
0.7

Fmax = 2,565 106 N


0.3

Figura B t
T

Pagina 6.20
ESERCIZIO 6.15

Sull’albero di figura sono calettate due ruote dentate di diametro primitivo D1 e D2 sulle quali
agiscono le forze F1 e F2 rispettivamente (forze da considerare applicate all’albero). Si richiede di
determinare il valore del diametro d1 idoneo a garantire un coefficiente di sicurezza a fatica pari
a νf nel punto E.
DATI:
F1 = 1553 N

r
F2 = 1200 N

y D1 = 85 mm
H
D2 = 110 mm
d1 / d2 = 0.8
D2
D1 r / t = 0.5
d2 d1 x L = 300 mm
A C E D H = 320 mm
B
α = 20°
νf= 2
L L L
Kl = 1.1

F2 y
α

z α F
1

SOLUZIONE
d1 = 34 mm,
(Assumendo: Kt = 2, Kd = 1.19, σr = 650 MPa, σs = 450 MPa, σA, R=-1 = 0.5 σr )

Pagina 6.21
ESERCIZIO 6.16

Un elemento cilindrico in SAE 1045 è sollecitato a flessione da una forza F pulsata sempre verso
il basso ed ampiezza variabile a blocchi. Ogni blocco di carico è del tipo rappresentato in figura.
Applicando per il conteggio il metodo del serbatoio e utilizzando l’ipotesi di Miner, si calcoli il
numero dei blocchi di carico per arrivare a rottura con un coefficiente di sicurezza a fatica γσ.

F F/Fmax
1
L
0.8
D d
0.5

DATI:
d= 40 mm D= 60 mm L = 120 mm
Fmax= 20 kN σA∞, R=-1 = 300 MPa σR = 621 MPa
γσ = 1,2 Kt= 2.15 (r ≥2mm) Kl = 1,2 Kd = 1,18

SOLUZIONE:
Numero blocchi = 3810 blocchi

Pagina 6.22
ESERCIZIO 6.17

Un elemento cilindrico in SAE 1045 è sollecitato da una forza F assiale con R=-1 ed ampiezza
variabile a blocchi. Ogni blocco di carico è del tipo rappresentato in figura. Applicando per il
conteggio il metodo del serbatoio e sapendo che la superficie dell’elemento ha una rugosità Ra
determinare, utilizzando l’ipotesi di Miner, il numero dei blocchi di carico per arrivare a rottura.

r F/Fmax
1
0.8

D d 0.3

F t

DATI
d= 40 mm D= 60 mm r = 2 mm σA∞, R=-1 = 196 MPa
σR = 621 MPa Ra= 32 µm Kt= 2.15 Fmax=3·105 N

3
Fusione in sabbia
Kl 75µm < Ra o forgiato

2.5 40 < Ra ≤ 75µm Laminato o forgiato


di precisione

2
16 < Ra ≤ 40 µm Sgrossato

1.5
4 < Ra ≤ 16 µm Sgrossato fine
1.6 < Ra ≤ 4 µm Piallato
0.6 < Ra ≤1.6 µm Rettificato
1
300 600 900 1200 0.25 < Ra ≤ 0.6µm Rettificato fine
σR (MPa) Ra ≤ 0.25µm Lucidato

SOLUZIONE

Numero blocchi = 4680 blocchi (Kd=1.2, Kl=1.3)

Pagina 6.23
ESERCIZIO 6.18

La piastra intagliata di figura, di spessore pari a 8 mm, è soggetta ad un momento flettente


variabile tra +Mf e - Mf.
Si determini la larghezza D della piastra in modo da garantire:
- resistenza a vita infinita con un coefficiente di sicurezza νσ pari a 2

- resistenza a 4⋅105 cicli con un coefficiente di sicurezza νσ pari a 2


Si determinino inoltre i valori dei coefficienti di sicurezza statici nei due casi.

Mf D Mf

DATI:
Acciaio bonificato
σr = 700 MPa
r/D = 0,2
superfici dell’intaglio rettificate
pendenza della curva di Wohler k=6;
Mf = 50 kgm

Pagina 6.24
ESERCIZIO 6.19

Si consideri il banco di prova per freni a disco schematizzato in figura. Esso sia costituito da un
albero a sbalzo su cuscinetti a sfere che presenta ad una estremità il disco in prova ed al centro
degli appoggi un grosso rotore di inerzia. Il sistema sia dapprima posto in rotazione da un motore
(non rappresentato) fino alla velocità di 1000 giri/min e successivamente si supponga di azionare
le pinze freno con pressione costante fino all’arresto del sistema.
Quesito 1:
Noto il momento costante di frenatura MF prodotto nella frenata e date le dimensioni
geometriche del sistema e dell’albero in corrispondenza dei cuscinetti A e D, si valuti il
coefficiente di sicurezza a fatica dell’albero per vita infinita, trascurando i carichi dovuti ai pesi
propri del rotore e del disco.
Quesito 2:
Assumendo un momento di frenatura doppio di quello del quesito precedente, si calcoli il
numero di azionamenti completi che la macchina può sopportare con coefficiente di sicurezza a
fatica 1,5, sapendo che durante ogni frenatura l’albero compie nf = 70 giri prima di arrestarsi e
trascurando la sollecitazione di torsione.
DATI:
MF = 255 Nm L = 800 mm
Rf = 85 mm (raggio di
azione della forza frenante).
σR = 700 MPa

τR = 404 Mpa

σsn = 490 MPa


τsn = 283 MPa
σA∞ = 350 MPa
τA∞ = 202 MPa

Kd = 1,23 Kl = 1,1

da = 45 mm dc = 50 mm

r = 2.5 mm B= 20 mm
nf=70 giri
SOLUZIONE: νf =2.14 N° frenate = 5680

Pagina 6.25
ESERCIZIO 6.20

Sia dato l’assale ferroviario rappresentato in figura, con i due sopporti a cuscinetti di estremità
collegati al carrello. Sulle due ruote agiscano le forze verticali simmetriche PV rappresentate in
figura ed una forza laterale PL applicata alla sola ruota destra come in figura.
Si tracci il diagramma del momento flettente presente sull’assale tra le sezioni A e D con
indicazione dei valori ai punti notevoli B e C.
Noto il diametro dell’albero e la geometria del tratto di collegamento delle ruote, trascurando le
tensioni dovute ai carichi assiali e l’effetto di un eventuale calettamento, si valuti il coefficiente
di resistenza a fatica per vita infinita nei due casi:
1) assale caricato come in figura;
2) assale caricato come in figura con sovrapposto un momento torcente di frenatura Mt
uniforme nel tratto BC.

DATI:
Li = 2000 mm Le = 250 mm DR = 800 mm PV = 100 kN
PL = 40 kN Mt = 8000 Nm σsn = 390 MPa τsn = 225 MPa
σA∞ = 315 MPa τA∞ = 180 MPa Kd = 1,4 Kl = 1,15
d = 180 mm D/d = 1.2 r = 18 mm

B C
Li
r r

A ω DR D
d D

Le Le

PL

PV PV

SOLUZIONE:
1) νf = 1.723 2) νf = 1.721

Pagina 6.26
ESERCIZIO 6.21

Una mola con utensile abrasivo avente coefficiente di attrito µ , è realizzata come indicato in
figura. L’utensile ruota ad una velocità di rotazione n ed è ripetutamente soggetto ad una
lavorazione che genera dei carichi come indicato in figura. Tale lavorazione dura 6 secondi e
genera una forza FN diretta come in figura, costante per tale intervallo di tempo.
Considerando la resistenza a fatica della sezione di spallamento del cuscinetto, si calcoli quante
lavorazioni può sopportare il sistema con un coefficiente di sicurezza a fatica γσ.
DATI:
Pezzo n=1500 giri

FT FN = 230 N
FN
FT σR = 640 MPa,
30° τR = 370 MPa
r FN

D d σsn = 420 MPa,


n τsn = 242 MPa,
200 n
σA∞ = 320 MPa,
Z

Y τA∞ = 184 MPa,


Z
100 20
X
Kl = 1,15
Y

X
D = 19 mm

d = 15 mm
r = 0.6 mm
µ = 0.8
γσ = 1,5

SOLUZIONE:
N° lavorazioni = 5710 (considerando il solo effetto della flessione)
N° lavorazioni = 5420 (considerando anche la presenza del momento torcente)

I risultati sono calcolati per Kt = 2.18

Pagina 6.27
ESERCIZIO 6.22

Una ruota dentata elicoidale ruota a 1000 giri/min e riceve potenza da un’altra ruota posta
superiormente. Noto il valore della forza tangenziale FT, e calcolate le due componenti FR e FA
ad essa correlate, si calcoli la durata a fatica in ore dello spallamento del cuscinetto indicato in
figura, con un coefficiente di sicurezza γσ = 1,5.
DATI:
Kd = 1,06
Kl = 1,15
D r d
FT FA FA FT D = 19 mm
Θ d = 15 mm
FR FR
r = 0.6 mm
FT = 300 N
n FA = 0,25 . FT
Θ = 20°
200
Dp = 200 mm
Y 100
Diametro primitivo
ruota.
Z
X

n = 1000 giri/min γσ = 1,5


σR = 640 MPa τR = 370 MPa
σsn = 420 MPa τsn = 242 MPa
σA∞ = 320 MPa τA∞ =184 MPa

SOLUZIONE :
Durata a fatica: 14.6 ore (trascurando la tensione di trazione dovuta al carico FA).

Pagina 6.28
ESERCIZIO 6.23

L'albero in figura è realizzato in acciaio 35CrMo4, presenta un intaglio ad U circonferenziale ed


è sottoposto alla forza F variabile con rapporto di sollecitazione -1.

Si determini:

1) il valore della forza F per cui è ipotizzabile una durata di 2·105 cicli (utilizzando la fatica in
controllo di tensione).

2) il valore della forza F per cui è ipotizzabile una durata di 500 cicli (utilizzando la fatica in
controllo di deformazione).
DATI:

r F L = 145 mm d = 18 mm
Kt = 2 Kl = Kd = 1,1

σR= 980 MPa σp,0.2 = 780 MPa


d D
σA,R=-1 = 460 MPa (a flessione alterna)
K' = 1008 MPa n' = 0.077
L σf' = 1082 MPa εf' = 2.109
b = -0.061 c = -0.770
E = 208 GPa
SOLUZIONE:
1) F = 1233.6 N 2) F = 2818.1 N

Pagina 6.29
ESERCIZIO 6.24

Il gancio schematizzato in figura è realizzato in acciaio con forgiatura di precisione. Nell’arco


della sua vita prevista, esso solleva il carico P di valore non costante, avente un istogramma
cumulativo come quello rappresentato in figura.
Si determini il numero totale di sollevamenti eseguibili dal gancio con un coefficiente di
sicurezza pari a γσ. Si esegua inoltre la verifica statica in corrispondenza della sezione A-A.

P
Pmax
0,9 Pmax
0,75

rg
10% 20% 70%
d
A A
DATI:
rg = 90 mm
d = 40 mm
Kl = 1.6 Kd = 1.2
P
Pmax = 15 kN
σR = 645 MPa
σs = 410 MPa
σA-1 = 322 MPa
γσ = 1,5

SOLUZIONE:
N° sollevamenti= 2.31⋅105 νst,A-A= 1.52

Pagina 6.30
ESERCIZIO 6.25

L’albero pignone di una coppia conica a denti dritti trasmette la coppia Mt alla velocità di
rotazione n. L’angolo di semiapertura del pignone conico è pari a 30°.
Si assuma un angolo di pressione tra la componente FT e la componente FN pari 20° e si
considerino le forze applicate al diametro primitivo Dp come rappresentato in figura.
Si calcoli la durata a fatica in ore dello spallamento del cuscinetto indicato in figura con un
coefficiente di sicurezza a fatica γσ = 1,5.
DATI: σR = 640 MPa, τR = 370 MPa
D = 30 mm Mt= 100 Nm
d = 25 mm n= 1400 giri/min σsn = 420 MPa, τsn = 242 MPa,
r = 1 mm Kd = 1,15 σA∞ = 320 MPa, τA∞ =184 MPa
L = 65 mm Kl = 1,05
Dp = 90 mm γσ = 1,5

FT
r
Z
D d
FN
Y
FT
X
30°
FN
n Dp

FT
Z
L
Θ=20°
Y FN
X

SOLUZIONE :
Durata a fatica: 16.47 ore

Pagina 6.31
ESERCIZIO 6.26

L’anello aperto di una catena di trazione è realizzato in acciaio forgiato, come schematizzato in
figura. Date le dimensioni geometriche, si valuti in primo luogo il valore del carico Pamm che
corrisponde ad un coefficiente di sicurezza statico pari a νs rispetto allo snervamento.
Successivamente, si supponga che la catena sia costantemente pretensionata da un carico pari a
0,5 Pamm e lavori ciclicamente attorno a tale carico medio con una ampiezza di carico pari a 0,4
Pamm. Si determini il numero totale di cicli sostenibili dalla catena con un coefficiente di
sicurezza a fatica in σ pari a γσ.

DATI:
d rg = 40 mm
d = 20 mm
A Kl = 1.5
Kd = 1.17
A
rg σR = 510 MPa
P P
σs = 450 MPa
σA-1 = 255 MPa
νs = 2
γσ = 1.5

SOLUZIONE

Pamm = 3421 N

N° cicli =690400

Pagina 6.32
ESERCIZIO 6.27

Il gancio in acciaio rappresentato in figura è realizzato in acciaio con forgiatura di precisione e


presenta una sezione rettangolare. Nell’arco della sua vita, esso è sottoposto a ripetuti blocchi di
lavoro elementari composti dai cicli rappresentati in figura. Si esegua dapprima la verifica statica
nella sezione A-A per il carico massimo Pmax e si determini successivamente il numero totale di
cicli N che il gancio può effettuare con un coefficiente di sicurezza γΝ pari a 40.

P/Pmax
1
0.80
0.50

rg h tempo
DATI
b b=35 mm, h=65 mm, rg=80 mm
A A
Pmax = 54 kN

σR=580 MPa, σs=480 MPa, σA,-1=290 MPa

Kd=1.28

P γΝ=40

SOLUZIONI
νs (A-A) = 1.81

numero totale di cicli N = 67500

Pagina 6.33
ESERCIZIO 6.28

Il perno rappresentato in figura è sollecitato con due forze F1 e F2, di cui la prima costante e la
seconda variabile nel tempo tra i valori estremi +F2 e -F2 secondo il blocco elementare
rappresentato in figura. Il perno ha una rugosità pari a Ra. Si esegua la verifica statica e
successivamente si determini il numero di cicli che il perno può sopportare nei punti A e B con
un coefficiente di sicurezza a fatica νσ.

DATI: D = 60 mm, d = 50 mm, r = 1.5 mm, L = 100 mm, F1 = 8 kN, F2max = 210 kN
σR = 640 MPa, σS = 420MPa, σA∞,-1 = 320MPa, Ra = 10 µm, νσ = 1.7

F2/F2max
r F1 1
B 0.7
B
D
± F2 0.4
d
A A
-0.4 tempo
L -0.7
-1
SOLUZIONE:

ν statico = 2.44

N° cicli A = 325000 cicli N° cicli B = 213000 cicli

Pagina 6.34
CAP. 7 FATICA IN CONTROLLO DI DEFORMAZIONE
E MECCANICA DELLA FRATTURA

ESERCIZIO 7.1

Un organo in lega leggera 7075-T6 presenta un intaglio caratterizzato da un fattore di


concentrazione delle tensioni Kt = 2.9. La tensione nominale alterna agente in seguito a

sollecitazioni di fatica è pari σ a , NOM = ± 250 MPa . Il materiale presenta inoltre una resistenza
'
ciclica allo snervamento Sy = 530 MPa. Si determini, con la regola di Neuber, il valore della
deformazione alterna in corrispondenza dell'intaglio; sulla base della curva di Manson-Coffin
εa-2Nf, si calcoli inoltre la vita a fatica dell'organo in esame.

DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata Costanti della curva di Manson-Coffin
K'= 913 MPa σ'f = 886 MPa
n'= 0,088 ε'f = 0,446
E = 71120 MPa b = -0,076
c = -0,759
SOLUZIONE:
Si calcola innanzitutto il range di variazione della deformazione nominale.
σ a NOM
ε a NOM = = 3.515 ⋅ 10 −3
E
I valori locali di tensione e deformazione possono essere determinati utilizzando la regola di
Neuber e la legge della curva ciclica stabilizzata:
ε a ⋅ σ a = Kt 2 ⋅ ε a NOM
⋅ σa NOM

1
σ  σ  n'
ε a = a +  a' 
E K 

procedendo per tentativi, si ottiene: ε a = 0.01293 e quindi ∆ε = 0.02586


La durata del componente viene calcolata tramite la relazione di Manson-Coffin:
σ 'f
⋅ (2 ⋅ N f ) + ε 'f ⋅ (2 ⋅ N f ) ⇒ 2 ⋅ N f = 372
b c
εa =
E

Pagina 7.1
ESERCIZIO 7.2

Un elemento strutturale in acciaio 30CrMo4 presenta un intaglio caratterizzato da un fattore di


concentrazione delle tensioni Kt ed è soggetto a sollecitazioni di fatica di tipo assiale con
rapporto di ciclo R=-1. Vengono dati i coefficienti della curva ciclica stabilizzata del materiale e
della legge di Manson-Coffin che lega le deformazioni alle alternanze a rottura. Assegnato il
numero di alternanze 2Nf , si determinino:
- il valore della ∆ε locale
- il valore della ∆σ locale
- la variazione di tensione nominale ∆S applicando la regola di Neuber

DATI:
2Nf = 8000 Kt =3.7
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 1741 MPa n'= 0.197 E = 210000 MPa
Costanti della curva di Manson - Coffin
σ 'f = 1674 MPa ε 'f = 0, 569 b = −0.118 c = −0.543

SOLUZIONE:
Utilizzando la relazione di Manson-Coffin, è possibile stimare la deformazione locale:
σ 'f
⋅ (2 ⋅ N f ) + ε 'f ⋅ (2 ⋅ N f ) ⇒ ∆ε = 2 ⋅ ε a = 1.41658 ⋅ 10 − 2
b c
εa =
E

Il valore della tensione locale viene invece ricavata utilizzando la curva ciclica stabilizzata:
1
∆σ  ∆σ a  n '
∆ε = + 2⋅  ⇒ ∆σ = 1187.74 MPa
E '
 2⋅K 

Infine, la tensione nominale applicata può essere ottenuta attraverso la regola di Neuber:

∆S 2
∆ε ⋅ ∆σ = Kt 2 ⋅ ⇒ ∆S = 508.03 MPa
E

Pagina 7.2
ESERCIZIO 7.3

Un elemento strutturale presenta un intaglio caratterizzato da un fattore di concentrazione delle


tensioni Kt = 2.9 ed è soggetto a sollecitazioni di fatica di tipo assiale con rapporto di ciclo R=-1.
Vengono dati i coefficienti della curva ciclica stabilizzata del materiale e della legge di
Manson - Coffin che lega le deformazioni alle alternanze a rottura.
Assegnato il numero di alternanze 2Nf = 5000, si determinino:
- il valore della ∆ε locale
- il valore della ∆s locale
- la variazione di tensione nominale ∆S applicando la regola di Neuber.

DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 700 MPa n'= 0.07
E=70000 (Modulo elastico dinamico)
Costanti della curva di Manson - Coffin
' '
σ f = 1100 MPa ε f = 0,22

b = -0,124 c = -0,59

SOLUZIONE:
∆ε = 0.01382 ∆s = 865,0 MPa ∆S = 315.4 MPa

Pagina 7.3
ESERCIZIO 7.4

Un elemento strutturale in lega leggera Al 6082 T6 è conformato come in figura e sollecitato da


un carico assiale F con rapporto di ciclo R=-1. Sono dati i coefficienti della curva ciclica
stabilizzata del materiale e della legge di Manson - Coffin che lega le deformazioni alle
alternanze a rottura 2Nf.
Dato il numero di alternanze che l’elemento deve sostenere con tale carico, si determini il valore
del fattore di concentrazione delle tensioni Kt nei due
diversi casi corrispondenti il primo alla applicazione della
6
rk t = 0.03 0.04 0.05
regola di Neuber (ipotesi 1) , ed il secondo all’ipotesi Kt
0.06
dell’invarianza di Kε per le deformazioni (ipotesi2),
5 0.07
assumendo costanti i valori nominali delle sollecitazioni. 0.08
0.09

Tramite il diagramma rappresentato, si dimensionino infine 0.1


4 0.15
i raggi di raccordo necessari nei due diversi casi,
0.2
considerando costanti i valori di d e D. 0.25
3
0.3 0.4

0.5
DATI: 1.0
2 1.5
d = 14 mm d/D=0,7 2 2.5
5
F = 26170 N 2Nf =2000 10
1
Costanti della curva ciclica stabilizzata 0.4 0.6 d/D 0.8 1
E = 64000 MPa 0,3 0,2 t/D 0,1 0
K'= 397 MPa n'= 0.051
Costanti della curva di Manson - Coffin t

σ'f = 611 MPa ε'f = 1, 084 F D F


d
b = -0,098 c = -0,857
rk

SOLUZIONE:
Ipotesi 1 (Neuber) Ipotesi 2 (invarianza di Kε)
Kt’ = 1.97 Kt’’ = 2.3
rk ≅0.5 t = 1.5 mm rk ≅0.3 t = 0.9 mm

Pagina 7.4
ESERCIZIO 7.5

Un elemento strutturale presenta un intaglio caratterizzato da un fattore di concentrazione delle


tensioni Kt = 3.2 ed è soggetto a sollecitazioni di fatica di tipo assiale con rapporto di ciclo R=-1.
vengono dati i coefficienti della curva ciclica stabilizzata del materiale e della legge di
Manson-Coffin che lega le deformazioni alle alternanze a rottura.
Assegnato il numero di alternanze 2Nf = 5000, si determinino:
- il valore della ∆ε locale
- il valore della ∆σ locale
- la variazione di tensione nominale ∆S applicando la regola di Neuber

DATI:
Costanti della curva ciclica stabilizzata
K'= 655 MPa n'= 0.065
E=70000 (Modulo elastico dinamico)

Costanti della curva di Manson - Coffin


σ 'f = 1100MPa ε 'f = 0,22 b = −0.124 c = −0.59

SOLUZIONE:
∆ε = 0.013822 ∆σ =833,7 MPa ∆S = 280,7 MPa

Pagina 7.5
ESERCIZIO 7.6

In una lamiera sottile (s = 2 mm) di larghezza 800 mm è presente una cricca centrale di
lunghezza 2a. La lamiera è sottoposta ad una tensione nominale lorda, normale alla cricca,
variabile tra 0 e σnom .Determinare:
- il valore massimo di σnom per cui la cricca non si propaga.
- la lunghezza della cricca dopo l'applicazione di 40.000 cicli, con σnom = 200 MPa.

12
DATI: a = 4 mm ∆Kth = 8 MPa m½ C = 8⋅10 - m/ciclo m=3

SOLUZIONE: σnom = 71.36 MPa a = 13.24 mm

Pagina 7.6
ESERCIZIO 7.7

Un elemento strutturale in lega leggera è conformato come in figura e sollecitato da un carico


assiale F con rapporto di ciclo R= -1. Sono dati i coefficienti della curva ciclica stabilizzata del
materiale e della legge di Manson-Coffin che lega le deformazioni alle alternanze a rottura 2Nf.
Dato il numero di alternanze che l’elemento deve sostenere con tale carico, si determini il
valore del raggio di raccordo rk applicando la regola di Neuber .

DATI:
d = 40 mm d/D=0,8 6
rk t = 0.03 0.04 0.05
F = 238761 N 2Nf = 8000 Kt 0.06
Costanti della curva ciclica stabilizzata 5 0.07
E = 70000 MPa 0.09
0.08
0.1
K' = 700 MPa n' = 0.07
4 0.15
Costanti della curva di Manson - Coffin
0.2
σ’f = 1100 MPa ε’f = 0.22 0.25
3 0.3 0.4
b = -0,124 c = -0,59
0.5
1.0
2 1.5
2 2.5
SOLUZIONE: 5
10
rk ≅ 2.5 mm 1
0.4 0.6 d/D 0.8 1
0,3 0,2 t/D 0,1 0

t
F D F
d

rk

Pagina 7.7
ESERCIZIO 7.8
La piastra di figura, forata centralmente, viene sollecitata a fatica mediante l’applicazione di una
forza variabile tra +Fmax e -Fmax. Utilizzando la regola di Neuber, la curva ciclica stabilizzata e la
relazione di Manson-Coffin determinare il valore dello spessore t della piastra affinché il
cedimento per fatica avvenga dopo Nf cicli a rottura.

Dati
Nf=8340 cicli
Fmax=72000 N t
w=30 mm
r=7.5 mm
r
K’=1312 MPa
w
n’=0.138
F F
E=200000 MPa
σ’f=1198 MPa
ε’f=0.72
b=-0.074 3.1

3.0
c=-0.67
2.9

2.8

SOLUZIONE: 2.7

2.6
Kt,n 2.5

t = 16 mm 2.4

2.3
(utilizzando Kt =2.16) 2.2

2.1

2.0
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

2r/w

Pagina 7.8
ESERCIZIO 7.9

L’elemento strutturale cilindrico rappresentato in figura è realizzato in lega di alluminio 6082 ed


è soggetto a sollecitazioni di fatica di tipo flessione alterna con rapporto di ciclo R=-1,
corrispondenti ad una ampiezza di tensione nominale σa, nom =200 MPa .
Noti i coefficienti della curva ciclica stabilizzata del materiale e della legge di Manson - Coffin
che lega le deformazioni alle alternanze a rottura, si calcoli il valore della ∆ε locale presente
all’intaglio ed il numero di alternanze a rottura oligo - ciclica del componente.
Successivamente, supponendo costanti i due diametri D e d del componente ed il valore della
sollecitazione nominale imposta, si valuti il valore del raggio r necessario ad assicurare una vita
a rottura pari a 10 volte il numero di alternanze calcolate in precedenza.

r DATI:
D Geometria:
d
D/d = 1,5 r/d = 0,03
d = 50 mm
Materiale:
E = 64000 MPa σ p02 = 290 MPa
K'= 397 MPa n'= 0,051
Costanti della curva di Manson - Coffin
σ' f = 611 MPa ε 'f = 1,084
b = -0,098 c = -0,857

SOLUZIONE:
∆ε = 2,534 10-2 2Nf = 342 alternanze r = 6,8 mm

Pagina 7.9
ESERCIZIO 7.10

L'elemento strutturale cilindrico in acciaio rappresentato in figura è soggetto ad un momento


flettente Mf, variabile con rapporto di ciclo R=-1. Sono dati i coefficienti della curva ciclica
stabilizzata e della legge di Manson Coffin che lega la deformazione al numero di alternanze a
rottura 2Nf. Determinare, applicando la regola di Neuber, il valore della ∆ε locale presente
all'intaglio e il numero di alternanze a rottura del componente.
Successivamente, supponendo che la sollecitazione esterna sia di trazione-compressione con
rapporto di ciclo R=-1 e valore massimo Fmax, si determini il valore della forza massima che
può essere applicata per assicurare una vita a rottura uguale a quella calcolata in precedenza.

DATI:
D = 15 mm r
d = 10 mm
r = 1 mm ± Mf
Mf = 60 N⋅m D d

Curva ciclica stabilizzata:


E = 210000 MPa
K’ = 1741 MPa
n’ = 0.197

Curva Manson-Coffin
σ’f = 1674 MPa
ε’f = 0.569
b = -0.118
c = -0.543

SOLUZIONE
∆ε = 1.69⋅10-2 2Nf = 5100 (alternanze) Fmax= 4.46⋅104 N

Pagina 7.10
ESERCIZIO 7.11

Una piastra di larghezza w e spessore t risulta sollecitata da una forza variabile tra +F e –F e
presenta una cricca centrale di lunghezza 2a. Si valuti:
1) il valore massimo della forza F per cui la cricca non si propaga;
2) il numero di cicli necessario per far propagare la cricca fino ad una lunghezza finale pari a
2af=260 mm con una forza massima pari a Fmax=250 kN.

DATI:
W=400 mm
±F t=5 mm
W 2a a=5 mm
KIC=110 MPa⋅m1/2
∆Kth=8 MPa⋅m1/2
da
= 6.9 ⋅10 −12 ⋅ ∆K 3
dN
(∆K in MPa⋅m1/2; da/dN in m/ciclo)

SOLUZIONE:
1) F (vita infinita) = ±128 kN 2) N. cicli = 281000 (formula di Fedderson)

Pagina 7.11
ESERCIZIO 7.12

Si consideri la lamiera sottile mostrata in figura, di spessore s, larghezza W e indebolita da una


cricca centrale di semi-ampiezza ai.
1) Si determini la forza FR che porta a rottura staticamente la piastra criccata.
2) Nell'ipotesi che la piastra sia sollecitata con una forza variabile tra +F1 e -0.1F1, si valuti
la vita residua della lamiera.

DATI
s=5 mm W=450 mm ai=4 mm
F F F1=220 kN
2ai W KIc=70 MPa √m
∆Kth=6 MPa √m
da
dN
= 8 ⋅10 −12 ⋅ (∆K ) m/ciclo
3
(
con ∆K in MPa m )
SOLUZIONE: 1) FR= 1.405 kN 2) N. totale cicli = 6.05·105 cicli

Pagina 7.12
ESERCIZIO 7.13

Si consideri un componente criccato soggetto a flessione a tre punti, come quello rappresentato
in figura. Nell'ipotesi che la forza F applicata vari con un rapporto di ciclo R=0, si determini la
vita residua del componente, suddividendo l’intervallo di integrazione in un numero adeguato di
sottointervalli. Per il calcolo del KI si utilizzi l’espressione riportata.

F DATI:
F=800˙000 N B=100 mm
ai KIc=100 MPa m0.5 W=400 mm
W
∆Kth=10 MPa m0.5
ai=10 mm
L B L=1500 mm
da
= 8 ⋅10 −12 ∆K I 3 m / ciclo (con ∆K I in MPa m)
dN
 2 3 4
6M a a a a 
K I = α σ f max πa = π a ⋅ 1.12 − 1.39  + 7.32  − 13.1  + 14  
B ⋅ W2  w w w  w  

SOLUZIONE: N. totale cicli = 2 · 105 cicli

SVOLGIMENTO:
Fatica – stima vita residua
2 3 4
 a   a   a   a 
α(a ) = 1.12 − 1.39 ⋅   + 7.32 ⋅   − 13.1 ⋅   + 14 ⋅  
W W W W
Verifica propagazione:
 F⋅L   800000 N ⋅1500mm 
   
Mf  4   4  = 112.5MPa
∆σ g = σ f ,max = = =
Wf 1 1
⋅ B⋅ W2 ⋅100mm ⋅ (400mm) 2
6 6
2 3 4
a  a  a  a 
α(a i ) = 1.12 − 1.39 ⋅  i  + 7.32 ⋅  i  − 13.1 ⋅  i  + 14 ⋅  i  = 1.09
W W W W

∆K I,i = α(a i ) ⋅ ∆σ g ⋅ π ⋅ a i = 1.09 ⋅112.5MPa ⋅ π ⋅ 0.010m = 21.727 MPa m > ∆K th = 10MPa m

→ la cricca propaga

Pagina 7.13
Stima della lunghezza di cricca finale af procedendo in maniera iterativa fino alla verifica della
condizione:

K I,max = α(a f ) ⋅ σ f ,max ⋅ π ⋅ a f = K Ic = 10MPa m → rottura statica

af αf K I,max = α(a f ) ⋅ σ f ,max ⋅ π ⋅ a f Δ% = (KImax – KIc)/ KIc


(mm)
(MPa m0.5)
40 1.043 41.575 -58%
80 1.052 59.354 -41%
120 1.122 77.467 -23%
140 1.179 87.936 -12%
160 1.255 100.11 0.11%

Quindi si ricava:
af = 160 mm = 0.160 m
αf = 1.255
Lo stesso risultato si sarebbe ottenuto risolvendo numericamente l’equazione:
K I,max = α(a f ) ⋅ σ f ,max ⋅ π ⋅ a f = K Ic = 10MPa m →

  af   af 
2
 af 
3
 af  
4

1.12 − 1.39 ⋅   + 7.32 ⋅   − 13.1 ⋅   + 14 ⋅    ⋅112.5MPa


  0.400m   0.400m   0.400m   0.400m  
⋅ π ⋅ a f = 100MPa m → a f = 0.1598m = 159.8mm

Stima vita residua a fatica suddividendo in tre intervalli il range di variazione della lunghezza di
cricca a → [10 mm, 60 mm]; [60 mm, 100 mm]; [100 mm, 160 mm]

1. ai = 0.010 m < a < a’ = 0.060 m → α1 = α(a’) = 1.039

m m 3 3

N1 =
(a i )1− 2 − (a ')1− 2 =
(0.010m )1− 2 − (0.060m )1− 2
m − 0.5 3
m  3  −12 m
 − 1 ⋅ C ⋅ (α1 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.039 ⋅112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
 − 1  ⋅ 8 ⋅ 10 3
2  2  MPa
5
= 1.663 ⋅10 cicli

Pagina 7.14
2. a’ = 0.060 m < a < a’’ = 0.100 m → α2 = α(a’’) = 1.080

m m 3 3

N2 =
(a ')1− 2 − (a ' ')1− 2 =
(0.060m )1− 2 − (0.100m )1− 2
m −0.5 3
m  3  −12 m
 − 1 ⋅ C ⋅ (α 2 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.080 ⋅ 112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
 − 1 ⋅ 8 ⋅ 10 3
2  2  MPa
= 2.303 ⋅ 10 4 cicli

3. a’’ = 0.100 m < a < af = 0.160 m → α3 = α(af) = 1.255

m m 3 3

N3 =
(a ' ')1− 2 − (a f )1− 2 =
(0.100m )1− 2 − (0.160m )1− 2
m −0.5 3
m  3  −12 m
 − 1 ⋅ C ⋅ (α 3 ⋅ ∆σ g ) ⋅ π 2 ⋅ (1.255 ⋅ 112.5MPa ) ⋅ π 2
m 3
 − 1 ⋅ 8 ⋅ 10 3
2  2  MPa
4
= 1.056 ⋅ 10 cicli

Quindi:
N tot = N1 + N 2 + N 3 = 1.663 ⋅ 105 + 2.303 ⋅ 10 4 + 1.056 ⋅ 10 4 = 2.0 ⋅ 105 cicli

Pagina 7.15
ESERCIZIO 7.14

Si consideri il componente criccato soggetto a momento flettente, rappresentato in figura.


1) Si determini il momento MR che porta a rottura staticamente il componente.
2) Nell'ipotesi che il momento M applicato vari con un rapporto di ciclo R=0, si determini la
vita residua del componente, suddividendo l’intervallo di integrazione in un numero
adeguato di sottointervalli. Per il calcolo del KI si utilizzi l’espressione riportata.

M M DATI:
M=108 N·mm B=50 mm
ai W KIc=70 MPa m0.5 W=450 mm
∆Kth=6 MPa m0.5 L=1500 mm
ai=20 mm
B da
L = 8 ⋅10 −12 ∆K I 3 m / ciclo (con ∆K I in MPa m)
dN

 2 3 4
6M a a a a 
K I = α σ f max πa = π a ⋅ 1.12 − 1.39  + 7.32  − 13.1  + 14  
B ⋅ W2  w w w  w  

SOLUZIONE: 1) MR= 4.398 ·108 N·mm 2) N. totale cicli = 8.354 ·105 cicli

Pagina 7.16
CAP. 8 ANALISI DI STRUTTURE ELEMENTARI CON IL
METODO DEI COEFFICIENTI DI RIGIDEZZA

ESERCIZIO 8.1 8
7
2
Si determinino le frecce f3 ed f4 della 1
struttura reticolare rappresentata in
2
figura. Si calcolino poi le reazioni l
1 6
l
vincolari F5, F6 e F7 . La sezione delle 4

aste è costante e pari ad A. 45° 3 3 5

DATI: 45°
l
A = 400 mm2 F
l = 1000 mm

F = 40000 N
E = 206000 MPa

SOLUZIONE:
Innanzitutto vengono determinate le matrici di elemento.
Coseni direttori per la prima asta:

2 2 x Y
lx = − mx =
2 2 mx

1 − 1
[K ] 1 = E ⋅ A ⋅   lx
l − 1 1 
l mx 0 0 
[T] =  x y X
0 0 lx m x 

 1 −1 −1 1  < 3 >
 
E ⋅ A − 1 1 1 − 1 < 4 >
[ ]
K 1 = [T ] T ⋅ [K ] 1⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 1 1 − 1 < 1 >
 
 1 −1 −1 1  < 2 >

Pagina 8.1
Le matrici di rigidezza per l’asta 2 e 3 possono essere determinate in maniera immediata:

0 0 0 0 <3> 1 0 −1 0 < 3 >


 0 − 1 < 4 >  0 < 4 >
E ⋅ A 0 1 E⋅A  0 0 0
[K ] 2 = ⋅
l 0 0 0 0 <7 >
[K ] 3 = ⋅
l − 1 0 1 0 < 5 >
   
0 − 1 0 1 <8> 0 0 0 0 < 6 >

La matrice ridotta della struttura viene ricavata assemblando le matrici di elemento considerando
che le uniche frecce non nulle sono rappresentate dagli spostamenti 3 e 4.

[K R ] = E2⋅⋅Al ⋅ −31 − 1 < 3 >


3  < 4 >
[ ] −1= 4 ⋅ El ⋅ A ⋅ −31
⇒ KR
− 1 < 3 >
3  < 4 >
 

gli spostamenti sono quindi:

 f3  l  3 − 1 2  F 2 ⋅l 1
  = ⋅  ⋅−   = − ⋅ F ⋅  
 f 4  4 ⋅ E ⋅ A − 1 3  2  F 2⋅E⋅A 1

f3 = -0,343 mm; f4 = -0,343 mm;

Le reazioni vengono calcolate utilizzando le matrici di elemento:

 F5   f  E ⋅ A 1 0  2 ⋅l  1 2  1
  = [K ] *3⋅  3  = ⋅  ⋅− ⋅ F ⋅   = − ⋅ F 
 F6   f4  l  0 0 2 ⋅ E ⋅ A  1 2  0

F5 = 28284 N; F6= 0 N;

f  E ⋅ A 2 ⋅l  1
F7 = [K ] *2⋅  3  = ⋅ [0 0] ⋅ − ⋅ F ⋅   = 0
 f4  l 2⋅E⋅A  1

F7 = 0 N

Pagina 8.2
ESERCIZIO 8.2

Si consideri la struttura reticolare di figura le cui aste sono realizzate in acciaio. Le aste verticali

ed orizzontali hanno sezione pari ad A mentre quelle inclinate hanno sezione 2 ⋅ A . Si


determinino gli spostamenti dei nodi B(f5 ,f6 ) e D (f3 ,f4 )e le reazioni vincolari nel nodo C (F1,
F2 ).

F B 5 F

2 4 l

C 1 3
D

l l l l

DATI:

A = 200 mm2 l = 2100 mm F = 18 kN E = 210000 MPa

SOLUZIONE:
La struttura è simmetrica, tale condizione viene utilizzata in modo da semplificare l’analisi:
6
5 5 Il tipo di carico è antimetrico, di
conseguenza, l’asta 5 risulta scarica e
perciò il sistema si riduce alle sole aste1, 2
4 3
1 2 4
,3, 4.
8
7 1 3
2 Le matrici degli elementi 1 e 2 possono
essere scritte direttamente in coordinate
globali.

Pagina 8.3
0 0 0 0  <1> 1 0 −1 0 < 1 >
 0 − 1 < 2 >  0 < 2 >
E ⋅ A 0 1 E⋅A  0 0 0
[ ]
K 1= ⋅
l 0 0 0 0 <5>
[K ] 2 = ⋅
l − 1 0 1 0 < 3 >
   
0 − 1 0 1 <6> 0 0 0 0 < 4 >

Matrice di rigidezza asta 3:


x Y
2 2 mx
lx = − mx =
2 2
1 − 1
[K ] 3 = E ⋅ A ⋅ 
lx

2 ⋅ l − 1 1 
y X
l mx 0 0 
[T] =  x
0 0 lx m x 

 1 −1 −1 1  < 3 >
 
E ⋅ A − 1 1 1 − 1 < 4 >
[K ] 3 = [T] T ⋅ [K ] 3 ⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 1 1 − 1 < 5 >
 
 1 −1 −1 1  < 6 >

Matrice di rigidezza asta 4:


Y
2 2 x
lx = mx =
2 2 mx

1 − 1
[K ] 4 = E ⋅ A ⋅  
2 ⋅ l − 1 1  lx

l mx 0 0  X
[T] =  x
0 0 lx m x 

 1 1 − 1 − 1 < 5 >
 
E ⋅ A  1 1 − 1 − 1 < 6 >
[K ] 4 = [T] T ⋅ [K ] 4 ⋅ [T ] = ⋅
2 ⋅ l − 1 − 1 1 1  < 7 >
 
− 1 − 1 1 1  < 8 >

La matrice di struttura, ottenuta assemblando le matrici di elemento ridotte è la seguente:

Pagina 8.4
 3 − 1 1 < 3 >
E⋅A 
[K R ] = [K R ]1 + [K R ] 2 + [K R ] 3 + [K R ] 4 = ⋅ − 1 2 0 < 5 >
2⋅l 
 1 0 4 < 6 >

8 4 − 2 < 3 >  f 3  8 4 − 2  0  −4


2⋅l 1    l   l⋅F  
[K ]
R
−1
=
E ⋅ A 18

⋅ ⋅  4 11 − 1 < 5 > ⇒  f 5  =
9⋅E⋅A
 
⋅  4 11 − 1 ⋅  − F  = ⋅  − 11
9⋅E⋅A 
− 2 − 1 5  < 6 >  f 6  − 2 − 1 5   0   1 

Introducendo i valori numerici, si determinano gli spostamenti in B e D:

f3 = -0.4 mm f4 = 0 mm f5 = -1.1 mm f6 = 0.1 mm

Le reazioni vincolari in C possono essere calcolate utilizzando la matrice dell’elemento 1 e 2:

E⋅A E⋅A E⋅A E⋅A


[ ]
F1 = K *2 ⋅ f 3 =
l
⋅ [− 1]⋅ f 3 = −
l
⋅f3 [ ]
F2 = K 1*⋅ f 6 =
l
⋅ [− 1]⋅ f 6 = −
l
⋅f6

F1 = 8000 N F2 = -2000 N

Pagina 8.5
ESERCIZIO 8.3

Si determinino le frecce generalizzate della struttura rappresentata in figura.

1
DATI:
2
E = 206000 MPa
F 3
l= 3000 mm

2. A = 103 mm2
l
J = 107 mm4
F = 20000 N
45° 45°

5
SOLUZIONE:
4
Nello svolgimento che segue, si utilizza la
6
numerazione riportata a lato per quanto 1
2
riguarda gli elementi e gli spostamenti nodali
⇒ 1 8

2 7
3 9

1) coseni direttori per la prima trave:

Y 2 2
x lx = mx =
my 2 2
mx
2 2
ly = − my =
ly 2 2
y lx

Pagina 8.6
2) coseni direttori per la seconda trave:
x Y 2 2
lx = − mx =
mx 2 2

2 2
lx ly = − my = −
2 2
ly
my
y X

La struttura è simmetrica caricata in maniera antimetrica, di


conseguenza lo spostamento f5 è nullo, inoltre lo studio potrebbe essere semplificato analizzando
solo metà del telaio.

La matrice generale dell’elemento e quella dei coseni direttori sono le seguenti:

 N 0 0 −N 0 0  l x mx 0 0 0 0
 0 M T 0 − M T  l my 0 0 0 0
 y
 0 T 2⋅S 0 −T S  0 0 1 0 0 0
[K ] =   [T] =  
− N 0 0 N 0 0  0 0 0 lx mx 0
 0 −M −T 0 M − T 0 0 0 ly my 0
   
 0 T S 0 − T 2 ⋅ S  0 0 0 0 0 1

[ ]
La matrice di elemento in coordinate globali risulta quindi: K = [T ] ⋅ [K ]⋅ [T ]
T

La matrice di struttura ridotta può essere costruita assemblando le matrici degli elementi 1 e 2
dove sono state eliminate le righe e le colonne relative agli spostamenti e rotazioni nulli.

N ⋅ lx 2 + M ⋅ ly2 2
− T ⋅ ly  < 4 > N ⋅ lx + M ⋅ ly
2
− T ⋅ ly  < 4 >
[K ] = [K ] + [K ]
R R 1 R 2 =  +  =
 − T ⋅ ly 2 ⋅ S  < 6 >  − T ⋅ ly 2 ⋅ S  < 6 >
N + M 2 ⋅ T < 4 >
 
 2 ⋅T 4⋅S  < 6 >

Invertendo la matrice ridotta si ottiene:

1  4⋅S − 2 ⋅ T
[K ]
R
−1
= 2  
( N + M ) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T − 2 ⋅ T N + M 

Pagina 8.7
quindi, la soluzione del problema è la seguente:

f4  −1  F  1  4 ⋅S − 2 ⋅ T  F  1  4 ⋅S⋅ F 
  = [K R ] ⋅   =   ⋅   = ⋅  
 f6   0  ( N + M) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T − 2 ⋅ T N + M   0  ( N + M ) ⋅ 4 ⋅ S − 2 ⋅ T  − 2 ⋅ T ⋅ F
2 2

Introducendo i valori numerici:


E⋅A 12 ⋅ E ⋅ J 6⋅E⋅J
N= = 34333 N / mm M= = 114.44 N / mm T= = 343333 N
l l3 l2
2⋅E⋅J
S= = 6.867 ⋅ 108 N ⋅ mm
l

⇒ utilizzando la notazione del testo, f2 = 0,5820 mm f 3= -1,029⋅10-4 rad

Pagina 8.8
ESERCIZIO 8.4

Si determinino le frecce generalizzate nel nodo libero della struttura rappresentata in figura. Si
verifichi inoltre l'equilibrio dell'elemento 3. Le travi hanno sezione e momento di inerzia
costante pari rispettivamente ad A e J.

2 5 8 DATI:

1 4 7 A= 103 mm2
F l= 500 mm
3 6 9
J= 107 mm4
1 M 2 E= 210000 MPa
3 F= 105 N
11 M = 5⋅104 Nm
l 10
12
l l

SOLUZIONE:

In questo caso, i sistemi di riferimento locali di ogni singola trave, sono paralleli al sistema
globale, di conseguenza, la matrice dei coseni direttori risulta particolarmente semplice e le
matrici di elemento possono essere scritte direttamente nel sistema di riferimento della struttura.

 N 0 0 −N 0 0  <1>
 0
 M T 0 − M T  < 2 >
 0 T 2 ⋅S 0 −T S <3>
[K ] 1 =  
− N 0 0 N 0 0 < 4>
 0 −M −T 0 M − T < 5 >
 
 0 T S 0 − T 2 ⋅ S < 6 >

Pagina 8.9
 N 0 0 −N 0 0 < 4>
 0 M T 0 − M T  < 5 >

 0 T 2 ⋅S 0 −T S <6>
[K ] 2 = 
− N 0 0 N 0 0 <7 >
 0 −M −T 0 M − T < 8 >
 
 0 T S 0 − T 2 ⋅ S < 9 >

 M 0 −T −M 0 − T  < 10 >
 0 N 0 0 −N 0  < 11 >
 
−T 0 2⋅S T 0 S  < 12 >
[K ] 3=  
− M 0 T M 0 T  <4>
 0 −N 0 0 N 0  <5>
 
−T 0 S T 0 2 ⋅ S < 6 >

Essendo f4, f5, f6, gli unici spostamenti non nulli, la matrice ridotta della struttura è la seguente:

N 0 0  N 0 0  M 0 T 
[K R ] = [K R ]1 + [K R ] 2 + [K R ] 3  
=  0 M − T  +  0 M T  +  0
 N 0  ⇒
 0 − T 2 ⋅ S  0 T 2 ⋅ S  T 0 2 ⋅ S

2 ⋅ N + M 0 T 
[K ] = 
R 0 2 ⋅ M + N 0  ⇒1
 T 0 6 ⋅ S

6 ⋅ S ⋅ (2 ⋅ M + N ) 0 − T ⋅ (2 ⋅ M + N ) 
 0 12 ⋅ S ⋅ N + 6 ⋅ S ⋅ M − T 2
0 
 
 − T ⋅ (2 ⋅ M + N ) 0 (2 ⋅ M + N ) ⋅ (2 ⋅ N + M )
[K R ] −1 =
( )
30 ⋅ S ⋅ M ⋅ N + 12 ⋅ S ⋅ N 2 + M 2 − 2 ⋅ T 2 ⋅ (N + M )

I valori degli spostamenti possono essere calcolati dal prodotto:

 f4   F4 
 
 f5  = K R[ ] −1 ⋅  F5  ,
f  F 
 6  6

Pagina 8.10
Introducendo i valori numerici:

E⋅A 12 ⋅ E ⋅ J 6⋅E⋅J
N= = 4.2 ⋅ 10 5 N / mm M = = 2.016 ⋅ 10 5 N / mm T= 2
= 5.04 ⋅ 10 7 N
l l 3
l
2⋅E⋅J
S= = 8.4 ⋅ 10 9 N ⋅ mm
l

si ricava:
f4 = -0.05 mm f5 = -0.122 mm f6 = 1.042 10-3 rad

Per calcolare le forze agenti sull’elemento 3 è sufficiente utilizzare la matrice di elemento


limitata alle ultime tre colonne essendo nulli gli spostamenti f10, f11, f12
− M 0 − T
 F10   0 N 0 
 
 F11 
F  f4 

 T 0 S   
f4 
F 5
[ ]  
 12  = K 3 *⋅  f 5  =   ⋅  f5 
 F4  f  M 0 T   
f6 4
F   6  0 N 0   
 
M
 5
F 
 6  T 0 2 ⋅ S
6
3
Introducendo i valori numerici ed eseguendo i calcoli
11
F*4 = 4.244 104 N F*5 = -5.124 104N
10
F*6 = 1.499 107 N mm F*10 = -4.244 104 N 12
F*11 = 5.124 104N F*12 = 6.233 106 N mm

Pagina 8.11
ESERCIZIO 8.5

Si determinino con il metodo degli elementi finiti, le frecce nodali della struttura reticolare
simmetrica di figura. Si richiede, inoltre, di valutare lo sforzo assiale nell'asta 3 (dicendo se è di
trazione o di compressione) ed il relativo coefficiente di sicurezza rispetto al carico critico
Euleriano.
DATI:
2F 2F
2
2 A = 5 cm2
1
A1 = A/2
L/2
3 A2 = (√3/2) A
1 F
A3 = 4 A
4
L
6 A4 = (√3/2) A
5
L=2m
E = 206000 MPa

SOLUZIONE: J = 5⋅105 mm4


f1 = -0.841 mm; f2 = +2.427 mm; F = 50 kN
f5 = 0 mm; f6 = +4.369 mm;
N3 = -50 kN; ν3 = 5.08
(compressa)

Pagina 8.12
ESERCIZIO 8.6

Si determinino con il metodo degli elementi finiti le frecce nodali nei punti A, B e C della
struttura reticolare riportata in figura. Si valuti inoltre il valore del coefficiente di amplificazione
α che è necessario applicare ai carichi F affinchè l’asta 3 raggiunga il proprio carico critico
euleriano.
DATI:
4
Sezioni aste 1-6:

3 A3 = 500 mm2

4 A1 e A6 = A 3 ⋅ 2
1 6 6
L 2
A2 e A5 = A 3 ⋅
2 5 3
B 5
45°
2 8  1 
30° A4 = A 3 ⋅ 1 − 
 3
A 1 3 C 7 E = 206000 MPa

L = 2000 mm
F L F
F = 25000 N
4
J3 = 270000 mm
SOLUZIONE:

Punto A Punto B Punto C


f1 = 0.538 mm ; f5 = 0 mm; f7 = -0.538 mm
f2 = -1.365 mm; f6 = -0.144 mm; f8 = -1.365 mm
α = 1.23

Pagina 8.13
ESERCIZIO 8.7

Utilizzando il metodo matriciale, si determinino le frecce generalizzate della struttura reticolare


rappresentata in figura, tenendo conto che le aste hanno sezioni e lunghezze diverse. Si calcoli
inoltre, sempre con il metodo matriciale, il valore dello sforzo assiale sull’asta 3. Si valuti infine
il valore della forza F per cui l’asta 3 raggiunge il suo carico critico euleriano.

8 DATI:
7 E=206000 MPa

2
1 5 F = 30000 N
6 l= 2000 mm
1 30° 3
5

60° F Elementi 2, 4

2 4 A = 500 mm2
Elementi 1, 5
A
2F A' =
3
l Elemento 3
4
A
A' ' =
3 2⋅
J= 300000 mm4

SOLUZIONE:
f1 = 0.8408 mm f5 = -0.8408 mm
f4= -1.2621 mm f8 = 2.6213 mm
N3= 43301 N
Fcr = 105645 N

Pagina 8.14
ESERCIZIO 8.8

Calcolare con il metodo degli elementi finiti gli spostamenti dei punti A e B della struttura
reticolare simmetrica di figura (materiale acciaio).
Determinare inoltre il valore del coefficiente di sicurezza statico nell’asta 3 sapendo che il carico
di snervamento del materiale è di 240 MPa.

6
F A 5 C F
4

1 3
L
5 6
B
2
2
4
1
3
L L

DATI:

F = 100 kN, L = 3 m, A= 10 cm2, E= 206000 MPa

SOLUZIONE:
f3 = 1.456 mm; f4 = 0 mm;
f5 = 2.787 mm; f6 = -0.728 mm;
ν = 3.39

Pagina 8.15
ESERCIZIO 8.9

Si determinino le frecce f4 ed f7 della struttura reticolare piana rappresentata in figura. Si


calcolino poi le reazioni vincolari F2 ed F6 . Le aste sono in acciaio e la loro sezione è costante
e pari ad A, mentre la molla ha una costante elastica pari a K.

DATI:

A = 2000 mm2
l = 4200 mm

F = 2·105 N

K = 2·105 N/mm

E = 210.000 N/mm2

SOLUZIONE:

f4= -2 mm f7 = +2 mm F2 = 0 N F6 = 4·105 N

Pagina 8.16
ESERCIZIO 8.10

Una trave continua in acciaio è sostenuta da supporti elastici come rappresentato in figura.
Inoltre il sistema di vincoli impedisce le rotazioni nodali nei punti A, B, e C.
Si determinino:
- gli spostamenti nodali nei punti A, B, e C;
- le reazioni vincolari RD, RE e RF;
- il momento flettente presente nella trave nel nodo A.
DATI:
3F E=210000 MPa
F 2F 12 ⋅ E ⋅ J f
k=
l3
A B C
Jf = 5⋅108mm4
2k k k
F= 30000 N
D E F
2 l= 4000 mm
l l

SOLUZIONE:
ηA = -2,159 mm ηB = -1,905 mm ηC = -2,921 mm
RD = 85000 N RE = 37500 N RF = 57500 N
MfA= 10000 Nm

Pagina 8.17
ESERCIZIO 8.11

Si consideri il telaio simmetrico di figura le cui travi sono realizzate in acciaio. Le travi verticali
ed orizzontali hanno momento di inerzia pari a J mentre quelle inclinate hanno momento di

inerzia 2 ⋅ J . Per tutte le travi si adotti una rigidezza assiale infinita. Considerando il solo
regime flessionale si determini l’abbassamento del nodo C (indicato con il simbolo fC) e le
rotazioni dei nodi A (indicata con φA) e B (indicata con φB) secondo i segni riportati in figura.

DATI:

F l= 4000 mm

A 1 fc F= 10 kN
E E = 210000 MPa
φA C 4
Travi 1,2,4: J = 5 107 mm
2 3
l 2 ⋅J
Trave 3: J3 =
φB D
F SOLUZIONE:
B 4
fC = -3.436 mm

l l φA = -4.482 10-4 rad


φB = 1.12 10-4 rad

Pagina 8.18
ESERCIZIO 8.12

Si determinino le rotazioni in corrispondenza degli appoggi per tutte le travi della struttura
rappresentata in figura. Si disegni inoltre il diagramma del momento flettente e si indichino i
valori nei punti principali

DATI:
E=210000 MPa
l= 3000 mm
J2
7 4
l J1 = 10 mm
7 4
J2 = 2⋅10 mm
M1 M2 M1 = 20000 Nm
J1
M2 = 30000 Nm
A B
l l

SOLUZIONE:

φA= 4,08·10-3 rad φB= -2,04·10-3 rad (trave orizzontale)

φB= 5,35·10-3 rad (trave verticale)

Pagina 8.19
ESERCIZIO 8.13

Si consideri il telaio saldato rappresentato in figura. Applicando il metodo matriciale e


trascurando il regime assiale del telaio, si calcolino le rotazioni ai tre nodi A, B e C della
struttura.
Si tracci infine il diagramma dei momenti flettenti risultante.

DATI:

J1 = 104 mm4 J2 = J1 / 3 J3 = 2 J1 / 3
E = 206000 MPa L = 700 mm F = 1000 N

φA J1 B
A
30°
φB
J2
J3
L J1 C

φC

F
SOLUZIONE:

Nodo A Nodo B Nodo C


φA = 3.304 10-2 rad φB = -6.607 10-3 rad φC = -6.607 10-3 rad

Pagina 8.20
ESERCIZIO 8.14

Si determinino le frecce generalizzate della struttura rappresentata in figura. Si verifichi inoltre


l'equilibrio dell'elemento verticale, giustificando la risposta.

DATI:
E=210000 MPa

J2 l= 2000 mm

l J1 = 2⋅107 mm4

M1 M2 J2 = 107 mm4
J1
M1 = 40000 Nm
A B M2 = 50000 Nm

l l

Pagina 8.21
ESERCIZIO 8.15

La struttura rappresentata in figura è costituita da due elementi tubolari saldati tra loro al punto B
e sostenuti da due aste inclinate collegate anch’esse al punto B. L’elemento BC è perfettamente
incastrato alla parete nel punto C. Trascurando la deformabilità assiale degli elementi AB e BC,
si determinino con il metodo matriciale gli spostamenti del punto B di figura sotto un carico
verticale P.
Si calcoli inoltre il valore del coefficiente di sicurezza statico a flessione dell’elemento AB
sapendo che la tensione di snervamento del materiale risulta pari a σs = 240 MPa.

D E

L 1 3 5 L
45°

2 1 4 B 2 6
A C
P

L L

DATI:

E= 206000 MPa σs = 240 MPa L = 500 mm P = 10000 N

Tratto AB: Di1 = 30 mm De1 = 2 ⋅Di1

Tratto BC: Di2 = De1 De2 = 2 ⋅Di2


J
A 12. 2.
Sezione aste 2
L

Pagina 8.22
ESERCIZIO 8.16

Si determinino le frecce generalizzate nei nodi della struttura rappresentata in figura. Si tracci
inoltre il diagramma del momento flettente indicando i valori in corrispondenza dei nodi.

F DATI:
M1 E = 210000 MPa
M2 l = 500 mm

2 l l l A = 103 mm2

A B C5 D J = 106 mm4
1 3 7
F = 5000 N
2 4 6 8 M1 = 100 Nm
M2 = 50 Nm

Pagina 8.23
ESERCIZIO 8.17

Della struttura rappresentata in figura si calcolino le frecce generalizzate al nodo B applicando il


metodo matriciale. Si tracci inoltre il diagramma del momento flettente sulla trave AB riportando
i valori agli estremi.

A DATI:
E = 210000 MPa
A = 4000 mm2

1000 J = 107 mm4

B F = 50000 N

1000 F 400

400

SOLUZIONE:
Frecce al nodo B: Verticale: 8,3 10-2 mm (in basso) , Orizzontale: 2,51 10-2 mm (a sinistra ),
Rotazione: 1,7 10-3 (oraria)
Momenti trave AB : MA = 4,57 103 Nm (orario) MB= 9,63 103 Nm (orario)

Pagina 8.24
ESERCIZIO 8.18

La struttura riportata in figura è costituita da una trave IPE 200 a doppio incastro, sostenuta da
due aste inclinate a 30°, e caricata in mezzeria. Si calcolino spostamenti e rotazioni nei due punti
indicati A e B trascurando il regime assiale della IPE 200. Si valuti inoltre il coefficiente di
sicurezza a snervamento dell’asta AC, assumendo un acciaio Fe360.

F
C
30°
A B

DATI: F = 20 kN, L = 2000 mm, J= 1,943 107 mm4 (trave)

96 J
A=
3 L2 (asta) E= 206000 MPa σs = 240 MPa

SOLUZIONE:
fA = -1,90 mm; rotA = -2,14 10-3 rad;
fB = -5,71 mm; rotB = 0 rad
ν asta= 2,82

Pagina 8.25
ESERCIZIO 8.19

Si determinino le frecce generalizzate nei nodi della sola trave A-D rappresentata in figura. Si
tracci inoltre il diagramma del momento flettente indicando i valori in corrispondenza dei nodi
indicati.

DATI:
-F F E= 210000 MPa
l= 500 mm
l
J= 106 mm4
F= 200 N
2
l l l
A B C D

SOLUZIONE:

fB= 1,1 10-3 (mm) ϕB= 5,29 10-5 (rad) ϕC = -4,45 10-5 (rad)

Pagina 8.26
ESERCIZIO 8.20

La struttura rappresentata in figura è costituita dall’elemento trave 1 e dalle aste 2 e 3.


Trascurando il regime assiale della trave, si determinino gli spostamenti di tutti i nodi della
struttura.
Si calcoli infine il valore del fattore di amplificazione del carico α per cui l’asta 2 raggiunge il
proprio carico critico euleriano.
DATI:
F F = 5000 N
L = 3000 mm

D E = 206000 MPa
J1 = 2⋅106 mm4
J1
A 2 = 20 ⋅ 3 ⋅
L2
3 2 3 4
A 3= ⋅ A2
3
J2 = 104 mm4
z 60° B 60°
A C
x 1
φ L L
SOLUZIONE:
1) Spostamenti

Nodo A: xA = 0 zA = 0 φA = -1.95 10-3 rad


Nodo B: xB = 0 zB = -3.9 mm φB = 0

Nodo C: xC = 0 zC = 0 φC = 1.95 10-3 rad


Nodo D: xB = 0 zB = -5.1 mm φB = 0
2) Fattore α = 2.11

Pagina 8.27
ESERCIZIO 8.21

Dato il sistema reticolare rappresentato in figura, si determinino con il metodo matriciale gli
spostamenti del nodo P per azione del carico F. Si calcoli inoltre il coefficiente α di
amplificazione del carico F per cui l’asta 1 raggiunge il suo carico critico Euleriano .

DATI:
F = 5000 N
E = 206000 MPa
L = 3000 mm
A = 500 mm2

J1 = 5 104 mm4

SOLUZIONE:
f7 = -0.0302 mm
f8 = -0.1155 mm
α = 2.85

Pagina 8.28
ESERCIZIO 8.22

Data la struttura reticolare piana rappresentata in figura, determinare gli spostamenti dei nodi e la
reazione vincolare in corrispondenza del vincolo C.

DATI

L = 2000 mm
A = 10 cm2
F1 = 5⋅104 N
F2 = 2⋅F1
E = 206000 MPa

SOLUZIONE

f3 = 0.171 mm
f4 = 0.62 mm
f7 = 1.026 mm

F8 = -9.753⋅103 N

Pagina 8.29
ESERCIZIO 8.23

Dato il telaio piano rappresentato in figura determinare gli spostamenti dei nodi B e C,
considerando infinita la rigidezza assiale solamente delle travi 1, 2 e 3. Determinare inoltre il
fattore moltiplicativo α del carico F per cui la trave 4 raggiunge il proprio carico critico
euleriano.

DATI
F = 80000 N
E = 206000 MPa
L = 2000 mm
J1 = J2 = 5⋅107 mm4
J3 = 2⋅J1
J4 = 106 mm4
A4 = 12⋅J1/L2

SOLUZIONE

φB = -5.753⋅10-4 rad ηC = -5.753 mm φC = -4.027⋅10-3 rad


α= 5.835

Pagina 8.30
ESERCIZIO 8.24

Calcolare con il metodo degli elementi finiti le frecce generalizzate della struttura rappresentata
in figura, assumendo una rigidezza assiale delle travi infinita. Tracciare inoltre il diagramma del
momento flettente riportandone i valori significativi.

DATI

L=2000 mm
E= 206000 MPa
F=18 kN
J1=2.5 107 mm4
J2=2⋅J1

SOLUZIONE:

f6= -4.37⋅10-4 (rad) f8= -5.53 (mm) f9= -3.93⋅10-3 rad)

Pagina 8.31
ESERCIZIO 8.25

La struttura reticolare rappresentata in figura è costituita da tre aste e da una molla avente
rigidezza Km. Determinare le frecce della struttura e le reazioni vincolari in corrispondenza del
vincolo C. Determinare inoltre il fattore moltiplicativo α del carico esterno applicato per il quale
l’asta 2 raggiunge il proprio carico critico euleriano. Il momento d’inerzia della sezione dell’asta
2 vale J.

f8 DATI:
F=50 kN
f7 E=206000 MPa
l1=l2=l3=2500 mm
A
A1= 2 2
A2=A3=200 mm2
3 Km=EA2/l2
Km
J = 106 mm4
f4
f3 F
f6
30°
f5
1 2
45°
C
f2
f1
B

SOLUZIONE

f3 = 3.75 mm
f4 = 0.195 mm
f6 = -1.58 mm
F5 = -22492 N
F6 = 0 N
α = 8.35

Pagina 8.32
ESERCIZIO 8.26

Calcolare con il metodo degli elementi finiti le frecce generalizzate della struttura rappresentata
in figura. Tracciare inoltre il diagramma del momento flettente riportandone i valori significativi.

DATI
F=160 kN
L=1000 mm
E= 206000 MPa
A2= 700 mm2
A1=4⋅A2
J3=3⋅107 mm4

SOLUZIONE
f3 = 0 mm f6 = 0 mm
f4 = -0.568 mm f7 = -1.08 mm
f5 = -4.47⋅10-4 rad f8 = 0 rad

Pagina 8.33
CAP. 9 FREQUENZE PROPRIE E VELOCITÀ CRITICHE
FLESSIONALI.

ESERCIZIO 9.1

Si determini con il metodo di Dunkerley la prima velocità critica flessionale dell'albero con

dischi rappresentato in figura. Albero e dischi sono in acciaio (ρ=7800 kg/m3).

DATI:
s s
s

D1 D2 D1 φ = 60 mm

φa D1 = 700 mm
D2 = 500 mm
s = 50 mm
     = 400 mm

SOLUZIONE:
Il sistema completo può essere semplificato data

F* la simmetria presente, limitando lo studio ai


sottocasi:
1) forza fittizia applicata all’estremità dell’albero
1 F*  2 ( + 2 ⋅  )
η1 = ⋅
3 E⋅J

 2 F* 3⋅ E ⋅ J
Kη1 = = 2
η1  ( + 2 ⋅  )

Pagina 9.1
M* 2) momento fittizio applicato all’estremità
dell’albero:
1 M * (2 ⋅  + 3 ⋅  )
ϕ1 = ⋅
3 E⋅J

 2 M* 3⋅ E ⋅ J
Kϕ1 = =
ϕ 2 (2 ⋅  + 3 ⋅  )

3) forza fittizia applicata in centro


F*
1 F*  3
η2 = ⋅
6 E⋅J
F* 6 ⋅ E ⋅ J
Kη 2 = =
η2 3

 

Evidentemente i casi 1) e 2) sono del tutto analoghi per quanto riguarda il volano posto all’altra
estremità dell’albero mentre non viene considerata la rotazione in mezzeria data la simmetria del
sistema.
Le inerzie e le rigidità del sistema sono le seguenti:
π 2 π 2
m1 = m 3 = ρ ⋅ ⋅ D1 ⋅ s = 150.09 kg m2 = ρ ⋅ ⋅ D 2 ⋅ s = 76.58 kg
4 4
2
1 D 
I1 = I 3 = − ⋅ m1 ⋅  1  = −4.5965 kgm 2 (non occorre calcolare I2)
4  2 
π 4
J= ⋅ φ = 6.3617 ⋅ 10 −7 m 4
64
N N
Kη1 = 2.0768 ⋅ 10 6 Kϕ1 = 1.9658 ⋅ 105 N ⋅ m Kη 2 = 1.2286 ⋅ 10 7
m m

Utilizzando il metodo approssimato di Dunkerley, la velocità critica è data dalla:


−1 −1
  1 1  1    m I  m 
= 9428.4 (rad / s )
2 2
ω cr = 2 ⋅  2 − 2  + 2  = 2 ⋅  1 + 1  + 2 
  ω1 ω 2  ω3    Kη1 Kϕ1  Kη 2 
ω cr = 97.1 rad / s

Pagina 9.2
ESERCIZIO 9.2

Si determini con il metodo delle potenze l'autovalore λmin del sistema masse - molle
rappresentato in figura, precisando l'autovettore associato.

DATI: K = 105 N/m m = 100 kg

1
k

2k 2k

2m 2k
2k 2k
3m
2 3
m
SOLUZIONE: 1 4
Al sistema di molle in figura, viene 3
0
associata la numerazione che segue ⇒ 1 4

2
5 6
Per ogni elemento viene determinata la
matrice di rigidezza: 2 3
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 0 >
[K ] 1=  
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k  < 1 >
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 1 >
[K ] 2 =  
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k  < 2 >
k − k < 1 > 2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 2 >
[K ] 3 =   [K ] 4 =  
− k k  < 4 > − 2 ⋅ k 2 ⋅ k  < 4 >
2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 2 > 2 ⋅ k − 2 ⋅ k < 3 >
[K ] 5 =   [K ] 6 =  
− 2 ⋅ k 2 ⋅ k  < 3 > − 2 ⋅ k 2 ⋅ k  < 4 >

Pagina 9.3
La matrice di rigidezza del sistema risulta la seguente:
 5 − 2 0  <1>
[K ] = k ⋅ − 2 6 − 2 < 2 >
 0 − 2 4  < 3 >

mentre la matrice di massa è banalmente:


 2 0 0 < 1 >
[M ] = m ⋅ 0 3 0 < 2 >
0 0 1 < 3 >

invertendo la matrice di rigidezza si ottiene:


20 8 4  < 1 >
1 
[K ] −1
= ⋅  8 20 10  < 2 >
84 ⋅ k
 4 10 26 < 3 >

e quindi la matrice prodotto:


40 24 4  < 1 >
m 
[U] = [M ]⋅ [K ] ⋅ 16 60 10  < 2 >
−1
=
84 ⋅ k
 8 30 26 < 3 >

Come primo tentativo si utilizza il vettore unitario:


40 24 4  1  0.81 
m     m   1 (v ) 1 m
(v ) 1 = [M ]⋅ [K ] ⋅ (v ) 0
−1
= ⋅ 16 60 10  ⋅ 1 = ⋅  1.024  = = 0.873 ⋅
84 ⋅ k k  λ1 (v ) 0 k
 8 30 26 1 
 0.762 

si procede quindi in maniera iterativa:


40 24 4   0.81   0.714 
m     m   1 (v ) 2 m
(v ) 2 = [M ] ⋅ [K ] −1
⋅ (v )1 = ⋅ 16 60 10 ⋅  1.024  = ⋅  0.976  = = 0.918 ⋅
84 ⋅ k   k  λ2 (v ) 1 k
 8 30 26  0.762  
 0.679 

40 24 4   0.714   0.651 


m     m   1 (v ) 3 m
(v ) 3 = [M ]⋅ [K ] ⋅ (v ) 2
−1
= ⋅ 16 60 10  ⋅  0.976  = ⋅  0.914  = = 0.927 ⋅
84 ⋅ k k  λ 3 (v ) 2 k
 8 30 26  0.679  
 0.627 

Pagina 9.4
Arrestando le iterazioni a questo punto, si ricava:
1 m
= 0.927 ⋅ ⇒ ω min = λ min = 32.844 rad / s ,
λ min k

normalizzando l’autovettore associato:


 0.507 
(v )min = (v ) 3  
=  0.711 
(v ) 3  0.488 
 

Va aggiunto che in questo caso, l’analisi esatta degli autovalori fornisce i seguenti risultati:
 0.501 
 
ω min esatto = 32.801 rad / s (v )min esatto =  0.714 
 0.488 
 

Pagina 9.5
ESERCIZIO 9.3

Si determinino, con il metodo matriciale, gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori del


sistema masse molle rappresentato in figura. Si verifichi l'ortogonalità degli autovettori.
DATI:
k k
K = 106 N/m
m = 500 kg
3m 2m 3m

SOLUZIONE:
3m k 2m k 3m Il sistema di riferimento scelto
è quello indicato nella figura a
1 2 3 lato.

Le matrici di rigidezza e di massa del sistema possono essere determinate in maniera immediata:
 1 −1 0  < 1 > 3 0 0  < 1 >
[K ] = k ⋅ − 1 2 − 1 < 2 > [M ] = m ⋅ 0 2 0 < 2 >
 0 − 1 1  < 3 > 0 0 3 < 3 >

ottenendo il problema agli autovalori: λ ⋅ [M ] ⋅ (v ) = [K ] ⋅ (v ) , affinché il sistema presenti


soluzione occorre imporre la seguente:

3 0 0  1 −1 0 
det[− λ ⋅ [M ] + [K ]] = 0 ⇒ − λ ⋅ m ⋅ 0 2 0 + k ⋅ − 1 2 − 1 = 0
0 0 3  0 − 1 1 

In forma compatta:

k − 3 ⋅ m ⋅ λ −k 0 
 −k 2⋅k − 2⋅m⋅λ −k  =0
 
 0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 

Sviluppando il determinante si ottiene la relazione:

Pagina 9.6
[(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ (2 ⋅ k − 2 ⋅ λ ⋅ m ) − k ]⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) + k ⋅ [− k ⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m )] = 0
2

(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ (2 ⋅ k − 2 ⋅ λ ⋅ m ) − k 2 − k 2 ] = 0

(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [2 ⋅ k 2 + 6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k − k 2 − k 2 ] = 0

(k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ [6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k ] = 0

[ ]
λ ⋅ (k − 3 ⋅ λ ⋅ m ) ⋅ 6 ⋅ λ2 ⋅ m 2 − 8 ⋅ λ ⋅ m ⋅ k = 0

Le radici dell’equazione sono evidentemente:


k 4⋅k
λ1 = 0 λ2 = λ3 =
3⋅ m 3⋅ m
inserendo i valori numerici:
λ 1= 0 (rad/s)2 λ 2 = 666.7 (rad/s) 2 λ 3 = 2666.7 (rad/s) 2
Gli autovettori associati vengono calcolati risolvendo il sistema lineare relativo

1) λ 1=0
k − 3 ⋅ m ⋅ λ 1 −k 0   v1   k −k 0   v1   v 1   1
           
 −k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ1 −k  ⋅  v 2  =  − k 2 ⋅ k − k  ⋅  v 2  ⇒  v 2  =  1
 0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 1   v 3 1  0 − k k   v 3 1  v   1
 3 1  

Il risultato era facilmente prevedibile in quanto l’autovalore nullo corrisponde ad un moto di


traslazione rigida

k
2) λ 2 =
3⋅ m

k − 3 ⋅ m ⋅ λ 2 −k 0   v1   0 −k 0   v1  v  1
     4     1  
 −k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ2 −k  ⋅  v 2  = − k ⋅ k − k ⋅  v 2  ⇒  v 2  =  0 
3
 0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 2   v 3  2  0 −k
 
0   v 3  2
v   
 3  2  − 1
4⋅k
3) λ2 =
3⋅ m

k − 3 ⋅ m ⋅ λ3 −k 0   v1  − 3 ⋅ k −k 0   v1   v1   1 
 
⋅ v   2       
−k 2 ⋅ k − 2 ⋅ m ⋅ λ3 −k   =  − k − ⋅ k − k  ⋅  v 2  ⇒  v 2  =  − 3
  2
3
 0 −k k − 3 ⋅ m ⋅ λ 3   v 3  3  0 −k
     
− 3 ⋅ k   v 3  3  v 3  3  1 

Pagina 9.7
ESERCIZIO 9.4

Si calcoli la prima velocità critica dell'albero con dischi rappresentato in figura .

Albero e dischi sono realizzati in acciaio ( ρ = 7800 Kg/m3) .

s2
DATI:
s1
φa = 65 mm
φa D1 = 600 mm
D2 = 800 mm
s1 = 90 mm
D1 D2
s2 = 70 mm
a = 600 mm
b = 400 mm
b a a

SOLUZIONE: ncr = 862 giri/min

ESERCIZIO 9.5
Si determini con il metodo
1 2 delle potenze l'autovettore

k λmax del sistema masse-


k k molle rappresentato in
k k figura, precisando
l'autovettore associato.
m
3m m
3 DATI: K = 105 N/m
m = 200 kg
SOLUZIONE:
 1 
 
λmax = 1229 (rad/s)2 {v} = − 0.457 
 
 1 

Pagina 9.8
ESERCIZIO 9.6

Con riferimento all’albero con dischi in acciaio dell’esercizio 6.7, tramite i dati geometrici
riportati nella figura sottostante, si calcoli la prima velocità critica flessionale del sistema con il
metodo approssimato di Dunkerley, assumendo per l’albero un diametro costante da.

L L/4
sd
DATI:
L/2
L = 800 mm

Dr Dr = 400 mm
da sr = 100 mm
Dd = 200 mm
ω Dd
sd = 20 mm
sr
da = 45 mm
E = 206000 MPa
ρ = 7800 kg/m3
SOLUZIONE: ncr = 1900 giri/min

ESERCIZIO 9.7

Si determinino autovalori e autovettori del


k k
sistema di masse e molle riportato in figura.

2m m 2m DATI:
K=1 m = 200 kg

SOLUZIONE: λ1= 0 (rad/s)2 λ 2 = k/2m (rad/s)2 λ 3 = 5k/2m (rad/s)2


1 1 1 
    
{v}1 = 1 {v}2=  0  {v}3 = − 4
1 −1  
   1 

Pagina 9.9
ESERCIZIO 9.8

Si determinino con il metodo matriciale le frequenze proprie e i corrispondenti autovettori


normalizzati del sistema masse-molle rappresentato in figura.

DATI

m = 70 kg
K = 2.5⋅105 N/m

Traccia: il problema è a tre gradi di libertà con una massa nulla in corrispondenza del grado di
libertà 2. Le matrici di massa e rigidezza hanno dimensione 3x3.

SOLUZIONE

f1= 5.71 Hz {v1} = {0.989, 0.796, 1}


f2= 21.56Hz {v2} = {1, 0.301, -0.247}

Pagina 9.10
ESERCIZIO 9.9

Sia dato l’albero rappresentato in figura, con tre dischi calettati. L’estremità di sinistra sia su
cuscinetto a sfere mentre a destra si verifichi una condizione di incastro.
Considerando le sole frequenze torsionali, si calcolino gli autovalori e si riportino le prime tre
frequenze proprie. Si valuti inoltre
l’autovettore normalizzato
D corrispondente alla minima frequenza
2
D1 φ D1 propria del sistema.

DATI
G = 80000 Mpa

ρ = 7800 Kg/m3
L/3 L L L/3
L = 600 mm

φ = 60 mm

D1 = 500 mm

D2 = 2 ⋅D1
Spessore dei dischi S = 40 mm

SOLUZIONE:
 1 
 
f1 = 24.86 Hz f2 = 47.38 Hz f3 = 78.2 Hz {v}min = 0.725
 0.25 
 

Pagina 9.11
ESERCIZIO 9.10
Sia dato l’albero rappresentato in figura, con i due dischi 1 e 2 calettati. In corrispondenza del
disco 2 sia presente un giunto elastico costituito da quattro lamine elastiche agenti ciascuna come
mensola a sbalzo che collegano il disco 2 ad un anello esterno 3 di Inerzia I3 pari a quella del
disco 1.
Assumendo che la rigidezza torsionale del giunto K23 sia uguale alla rigidezza torsionale del
tratto di albero K12 si determinino gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori del sistema.
Si determini infine il valore del momento di inerzia delle lamine JL affinché la rigidezza
torsionale del giunto elastico K23 sia uguale alla rigidezza torsionale del tratto di albero K12
ocome assunto in precedenza.

s θ3

θ1 D1 φ D2
θ2

L
Di
De

DATI:

Galbero = 80000 MPa Elamine = 210000 MPa ρ = 7800 Kg/m3

L = 1200 mm φ = 60 mm D2 = 300 mm D1 = 2 ⋅D2

Anello 3: Di = 2⋅D2 De = 2 ⋅ 2 ⋅D2

Spessore dei dischi 1 e 2: S = 40mm Inerzia anello 3: I3 = I1 Inerzia disco 1


SOLUZIONI:

λ1 = 0 (rad/s)2 {v}1 = {1 1 1}

λ2 = 0,25 K/I (rad/s)2 {v}2 = {1 0 -1}

λ3 = 2,25 K/I (rad/s)2 {v}3 = {-0,125 1 -0,125}


(con K = K12 e I = I2 )
JL = 1262 mm4 (lamine come mensole a sbalzo di lunghezza (Di-D2)/2)

Pagina 9.12
ESERCIZIO 9.11

Si determini con il metodo delle potenze la prima frequenza propria fmin ed il corrispondente
autovettore normalizzato del sistema masse molle rappresentato in figura.

DATI: K = 6 104 N/m m = 30 kg


SOLUZIONE:
2k
2k fmin = 5,18 Hz
k k
m
m 3m
0,501 
 
{v}min = 0,734 
1 
 

ESERCIZIO 9.12

Si valutino le frequenze proprie torsionali dell'albero con dischi rappresentato in figura. Albero e

dischi sono in acciaio (densità di massa ρ = 7800 kg/m3).


Si determinino gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori del sistema. Si verifichi
l'ortogonalità degli autovettori.
DATI:
D1 φ = 60 mm
φ
D D D2 = 600 mm
2 2
D1 = 2 ⋅D2
spessore costante dei
  dischi S = 40 mm

Pagina 9.13
ESERCIZIO 9.13
Si determinino, con il metodo matriciale, gli autovalori λ ed i corrispondenti autovettori
normalizzati del sistema masse molle rappresentato in figura.

k k
2k k

k k k
m
m
DATI: K = 106 N/m m = 500 kg
SOLUZIONE (NB:studiare un sistema a 3 gradi di libertà)
4 K K
λ1 = ⋅ λ2 = 2⋅
3 m m
1 
 2  1 
 
{v}1 =   {v}2 = 0 
 3 − 1
1   

ESERCIZIO 9.14
Si valutino le frequenze proprie torsionali dell'albero con dischi rappresentato in figura. Albero e
dischi sono in acciaio (densità di massa ρ = 7800 kg/m3).
• Per ogni autovalore λ si riporti il corrispondente autovettore.
• Si verifichi infine l'ortogonalità degli autovettori.

DATI:
D
G = 80000 MPa 2
φ
D1 D1
φ = 40 mm
D2 = 400 mm
D1 = 1,19⋅D2 1200 mm
1200 mm
Spessore dei dischi:
S = 50 mm

SOLUZIONE: λ1 = 0 (rad/s)2 {v}1 = {1 1 1}


λ2 = 8524 (rad/s)2 {v}2 = {1 0 − 1}
λ3 = 42710 (rad/s)2 {v}3 = {− 0,25 1 − 0,25}

Pagina 9.14
ESERCIZIO 9.15
Si determini con il metodo delle potenze l'autovalore minimo del sistema masse-molle
rappresentato in figura, precisando l'autovettore e la frequenza associati.

DATI: K = 1000 N/m m = 20 kg

2m 3m
1 3
k
k k
k 2k

m 2
SOLUZIONE: 0,819 
2  
λmin = 16,11 rad/s ωmin = 4,01 rad/s {v} = 1 
0,929
 

Pagina 9.15
ESERCIZIO 9.16

Si determini con il metodo di Dunkerley la prima velocità critica flessionale dell'albero con
dischi rappresentato in figura. Albero e dischi sono in acciaio (ρ=7800 kg/m3, E=210 GPa).

DATI:
s s
s

D1 D2 D1 φ = 70 mm
D1 = 800 mm
φa
D2 = 600 mm
s = 60 mm
   /2
 = 400 mm

Pagina 9.16
ESERCIZIO 9.17

Un sistema di propulsione è schematizzato con due dischi uguali di massa MD tra i supporti ed un
rotore a sbalzo, come in figura. Le due aste del rotore collegate alle masse m si considerino
infinitamente rigide e di massa trascurabile. Si calcolino con il metodo matriciale le frequenze
proprie e gli autovettori del sistema.

s s
m DATI
L = 140 mm
D = 300 mm
φ s = 20 mm
MD
D m=
8
D D φ = 50 mm
ρ = 7800 kg/m3
L/2 L L L m
G = 80000 MPa

m
SOLUZIONI
f1 = 0 Hz
f2 = 267.57 Hz
f3 = 423.06 Hz
m

1 0.5 − 0.666


    
v1 = 1 v2 =  0  v3 =  1 
1 − 1 − 0.666
    

Pagina 9.17
ESERCIZIO 9.18

Si determini con il metodo delle potenze la frequenza massima di


vibrazione fmax ed il corrispondente autovettore normalizzato del
k sistema masse molle rappresentato in figura.

m 2k
DATI:
k K = 8 104 N/m m = 20 kg

3m
SOLUZIONE:
2k fmax= 17.6 Hz (valore esatto 17.8 Hz)

m
 0.408   0.5 
   
vmax = − 0.546 (valore esatto − 0.567 )
 1   1 
   
(NB: dopo almeno 8 iterazioni.)

Pagina 9.18
ESERCIZIO 9.19

Si determini con il metodo delle potenze la frequenza propria massima, la frequenza propria
minima e i corrispondenti autovettori normalizzati del sistema masse-molle rappresentato in
figura.

DATI:
m=70 kg
K=2⋅102 N/mm

RISULTATI

fmax= 18.88 Hz fmin= 4.85 Hz

{v}max = {1; -0.306; -0.161} {v}min = {1; 0.884; 0.954}

Pagina 9.19

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