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Testo n4

La Fig.1 mostra, in modo semplificato, uno dei due innesti a frizione del compressore meccanico
a due velocita del motore aeronautico a pistoni Rolls Royce Merlin in grado di adeguare il
funzionamento del compressore alla quota del volo. Lalbero del motore 1, comanda, tramite
un ingranaggio moltiplicatore, lalbero 2 che reca un innesto a frizione. Linnesto 4 e una
frizione a dischi ad azionamento centrifugo. E costituito da una campana solidale allalbero,
da dei dischi conduttori solidali torsionalmente alla campana, dai dei dischi condotti, flottanti
assialmente e torsionalmente solidali alla ruota 6, ed infine dallo spingidisco che e azionato dalle
masse centrifughe dei bilancieri 5. La ruota dentata 6, che e folle rispetto allalbero 2, riceve
lazione torsionale dai dischi condotti e trasmette il moto al compressore 7 attraverso un ulteriore
ingranaggio moltiplicatore. Lalbero dellinnesto 2 e sostenuto radialmente da due cuscinetti a
rulli 8, 9 e 10, mentre il cuscinetto a sfere a quattro contatti ha unazione puramente assiale.
Il raggiungimento di una certa velocita di rotazione dellalbero di ingresso produce linnesto
dellingranaggio low gear e il contestuale disinnesto dellingranaggio high gear. Questa
duplice azione avviene per effetto delle masse centrifughe 5 che spingono una navetta rispetto
alla quale e solidale assialmente un collare libero di ruotare, che a sua volta aziona linnesto
dellingranaggio high gear mediante un leveraggio.
Lo studio richiesto riguarda esclusivamente il funzionamento con ingranaggio low gear inserito.
Si richiedono:

1. Gli schemi di equilibrio al fine di quantificare i carichi del sottoassieme ingranaggio low
gear, e dei suoi principali componenti, riferendosi al funzionamento con innesto inserito.

2. Il dimensionamento di massima di ognuno dei bilancieri di comando dellinnesto, affinche


la forza centrifuga agente su di essi sia sufficiente a trasmettere la coppia richiesta, con un
margine di sicurezza pari a 3, durante il funzionamento a regime.

3. I grafici delle caratteristiche della sollecitazione e la verifica della sezione piu sollecitata
dellalbero 2, a fronte del requisito di durata a fatica indefinita, con potenza trasmessa pari al
valore specificato ed affidabilita dovuta alla dispersione dei dati sul materiale pari a 99.9%.
Si supponga che lalbero abbia ovunque la sezione indicata nel disegno.

4. La verifica a fatica superficiale per pitting della dentatura del pignone 3, tenendo conto dello
frazione di tempo di funzionamento per il quale e in azione lingranaggio low gear.

Dati:

Potenza trasmessa a regime al compressore in low gear: P = 100 kW.

Velocita di rotazione dellalbero 1: n1 = 2 500 rpm.

Rapporto di trasmissione tra lalbero 1 e lalbero 2: 12 = 1 : 3.

Rapporto di trasmissione tra lalbero 2 lalbero del compressore 11: 211 = 1 : 3.5

Modulo della dentatura del pignone: m3 = 3 mm.

Numero di denti del pignone 3: N3 = 24.

Angolo di pressione dei denti del pignone 3: 3 = 20 .

1
Larghezza del dente del pignone 3: B = 65 mm.

Altre quote (vedi il disegno): D2i = 25 mm, D2e = 45 mm, D4i = 110 mm, D4e = 180 mm,
D6 = 260 mm, L1 = 300 mm, L2 = 225 mm, L3 = 50 mm, L4 = 40 mm.

Durezze: HB2 = 330 Bhn, HB3 = 660 Bhn

Assunzioni:

Coefficienti dattrito statico fs e dinamico f delle superfici dei dischi a contatto dellinnesto:
fs = 0.07, f = 0.05 (funzionamento in bagno dolio).

Vita utile del gruppo costituita da 10 000 ore di funzionamento in low gear e 5 000 ore di
funzionamento in high gear.

L1
Low gear
L2 Y
4
D6 5 (n.6 equidistanti) Z X
D4i
L6 L7 9 D3 3
D4e D2e
D4

8 s1 s2 D2i
7 L4 10
2
L5
6 B 1

L3 L8

11

High gear

Figura 1: Disegno del gruppo innesto frizione low gear del compressore centrifugo a due
velocita del motore RollsRoyce Merlin.

2
1 Analisi dei carichi
1.1 Funzionamento della frizione
Lo schema di Fig.2, non costituisce uno schema di equilibrio di un particolare o di un sottoassieme,
ma fornisce indicazione di alcune azioni (quelle piu significative) che si scambiano le varie parti,
permettendo quindi di spiegare come la coppia da trasmettere venga ripartita fra i vari dischi,
rendendo solidali torsionalmente la campana 6 con lalbero 2, a frizione inserita.

A Y
Y 4b
Z X Z X

f (r ) = f p (r ) p(r ) 4a
4c

Fa Fa M 2
t4c
2

Sez. A-A A

Figura 2: Azioni di pressioni e tangenziali di attrito fra i dischi frizione (innesto parziale).

Lelemento 2 trasmette la torsione allelemento 4b, che essendo premuto contro i dischi 4a e 4c,
trasmette per attrito la coppia a questultimi che a loro volta la trasmettono al profilo scanalato
interno e solidale alla campana 6.
Lo stato di trasmissione della frizione puo essere: disinnesto, parzialmente innesto, e in-
nesto. Nel caso di disinnesto i dischi non sono a contatto, oppure sono a contatto con forze
(quasi) nulle, quindi i due alberi possono avere velocita di rotazione diverse e non subiscono
nessuna coppia dalla frizione. Nel caso di parziale innesto, si ha che la pressione di contatto
fra i dischi non e sufficiente a garantire il vincolo torsionale fra i due alberi. Contrariamente a
quanto si possa pensare, la coppia fra i due alberi e la stessa, per il semplice principio di azione e
reazione fra le superfici di frizione dei dischi. Questultime sono a contato con una pressione p e
si scambiano lazione di attrito f . Le velocita angolari sono diverse e quindi si ha slittamento fra i
dischi a contatto. Lazione di attrito, per qualunque posizione radiale, e quindi pari alla pressione
moltiplicata per il coefficiente di attrito dinamico, essendo in un regime di attrito con slittamento.
I due alberi possono subire unaccelerazione angolare che (tipicamente) tende a rendere le velocita
angolari uguali fra loro.
Essendo la velocita di slittamento diversa fra i vari punti lungo la coordinata radiale, si ha che
il rateo di usura delle superfici a contatto dei dischi non sarebbe uniforme assumendo pressione
di contatto uniforme. Inizialmente, la distribuzione di pressione uniforme e unipotesi realistica,
ma successivamente, essendo il rateo di usura pari al prodotto pressione per velocita relativa di
slittamento, ed essendo la velocita di slittamento maggiore in corrispondenza del raggio esterno,
si ha unusura decrescente con il raggio, ossia in corrispondenza del raggio interno si ha minore

3
usura, viceversa, in corrispondenza del raggio esterno si ha maggiore usura. La distribuzione della
pressione di contatto (e quindi anche la distribuzione delle tensioni di attrito) e di tipo iperbolica,
come schematizzato in Fig.2.
Nel caso di innesto, invece, la distribuzione delle tensioni tangenziali di attrito non e piu diretta-
mente proporzionale alle pressioni di contatto, perche il regime di attrito e di aderenza e quindi la
tensione tangenziale e al massimo pari alla pressione di contatto per il coefficiente di attrito statico.
La distribuzione delle pressioni di contatto rimane di tipo iperbolico, mentre le azioni tangenziali
di attrito seguno una legge lineare con il raggio, che deriva da una semplice approssimazione a
rigidezza distribuita fra gli elementi di attrito, Fig.3.

A Y
Y 4b
f (r ) p (r ) f s
Z X Z X

p(r ) 4a
4c

Fa Fa M
t4c 2

Sez. A-A A

Figura 3: Azioni di pressioni e tangenziali di attrito fra i dischi frizione (innesto completo).

Tuttavia, per valori di coppia piu elevati si ha assenza di slittamento completo fra i dischi, ma
slittamento parziale in corrispondenza del raggio esterno e valori di raggio prossimi a quello
esterno, Fig.4.
Il caso limite di innesto (completo) si ha quando il parziale slittamento si estende fino al raggio
interno. In tal caso si ha di nuovo proporzionalita fra tensione tangenziale di attrito e pressione
di contatto su tutto lintervallo raggio interno raggio esterno. Quindi la coppia trasmessa nella
condizione limite del funzionamento a regime di innesto coincide con la coppia trasmessa, nella
condizione di innesto parziale (a parita di pressione di contatto applicata ai dischi) anche nellipo-
tesi in cui i coefficienti di attrito statico e dinamico non coincidano (come nel presente caso). La
relazione fra massima coppia che puo essere trasmesa dalla frizione e la massima pressione di
contatto si ottiene integrando la distribuzione di tensioni tangenziali con andamento iperbolico
rispetto al raggio:

M2,max = pmax ri f (re2 ri2 )NS (1)

in cui M2 e la coppia trasmessa e con M2,max si intende la massima coppia che puo trasmettere la
frizione, pmax e la massima pressione della distribuzione iperbolica, in corrispondenza del raggio
interno, ri = D2i /2, re = D2e /2 sono raggio interno e raggio esterno rispettivamente, ed infine
NS e il numero di coppie di superfici a contatto. Inoltre, integrando la distribuzione di pressione
si ottiene la relazione fra pressione massima pmax e forza complessiva di compressione fra le

4
A Y
Y 4b
f (r ) = p (r ) f
Z X Z X

f (r ) p (r ) f s p(r ) 4a
4c

Fa Fa M 2
t4c
2

Sez. A-A
A

Figura 4: Azioni di pressioni e tangenziali di attrito fra i dischi frizione (innesto completo, con
parziale slittamento).

superfici di contatto dei dischi:


Fa = 2 pmax ri (re ri ) (2)
quindi combinando le queste due equazioni si ottiene il legame fra la forza di compressione Fa e
la massima coppia che si riesce a trasmettere:
 
re + ri
M2,max = Fa f NS (3)
2
A questo punto e possibile determinare la forza assiale di compressione fra i dischi Fa imponendo
un coefficiente di sicurezza pari a 3 sulla coppia trasmessa (come richiesto al punto successivo).
n2 = n1 /12 = 7 500 rpm

n2
= 2 = 785 rad/s (4)
60
P
M2 = = 127 N m

Si impone la massima coppia trasmissibile pari a 3 volte la coppia trasmessa M2 :
M2,max = 3 M2 = 382 N m (5)
e quindi si determina la forza assiale che si deve imporre:
M2,max
Fa = 2 = 26.3 kN (6)
f (re + ri )NS
in cui NS = 4 e il numero di coppie di superfici a contatto.
A questa forza assiale corrisponde una pressione massima pari a:
Fa
pmax = = 2180 kPa (7)
2ri (re ri )

5
Nel punto successivo si dimensionera la massa eccentrica dei bilancieri 5 per ottenere il valore di
Fa richiesto.

1.2 Equilibrio dellassieme


Il gruppo frizione low gear interagisce con il pignone 3 e con la ruota dentata 6 che, ad innesto
avvenuto, trasmette il moto allalbero su cui e calettata la girante del compressore centrifugo.
Lequilibrio complessivo del gruppo e assicurato dalla reazione dei cuscinetti a rulli 8, 9 e 10.
Inoltre, agisce lazione della leva generata dalla molla di ritorno, secondo la direzione lungo lasse,
equilibrata dal cuscinetto a quattro contatti. Questa forza, e la relativa azione equilibrante sono
tuttavia molto piccole rispetto alle altre forze dovute alla trasmissione del moto, pertanto possono
essere trascurate.
Le azioni tangenziali delle ruote dentate possono essere valutate a partire dal dato della potenza
trasmessa e dal numero di giri dellalbero 2 che puo essere facilmente dedotto dal numero di giri
dellalbero 1. In modo analogo si possono trovare le forze di interazione della ruota dentata 6:
M2
Ft3 = = 3 537 N Fr3 = Ft3 sin = 1 287 N
D3 /2
(8)
M2
Ft6 = = 979 N Fr6 = Ft6 sin = 356 N
D6 /2

(9 2)

V9 Y
V10
V8 (10 2)
(8 2) H10 Z X
H8
H9
Ft3
Ft6 Fr3 (1 3)

Fr6 (11 6)

Figura 5: Equilibrio dellassieme frizione durante la trasmissione del moto.

A questo punto si puo procedere alla determinazione dei carichi sui cuscinetti. Lalbero 2 e
evidentemente vincolato in modo iperstatico, in quanto su di esso agiscono 3 cuscinetti radiali.
In linea di principio uno di questi cuscinetti potrebbe essere eliminato, riportando la struttura
ad una condizione di vincolo isostatica. La presenza dei 3 cuscinetti puo generare tensioni di
montaggio, qualora la sede di uno dei cuscinetti non sia concentrica con lasse individuato dagli
altri due. Tuttavia la compartecipazione dei tre cuscinetti garantisce una buona rigidezza strutturale
al sistema, evitando un significativo cedimento in particolare in corrispondenza della ruota 3.
Infatti, i cuscinetti 9 e 10 sono stati posizionati vicino alla ruota 3, che subisce forze significative
(Ft3 , Fr3 ). La determinazione delle forze verticale ed orizzontale su ciascuno dei tre cuscinetti,
richiede la risoluzione di due incogine iperstatiche (flessione nel piano X Y e nel piano X Z).
In prima approssimazione si puo tuttavia considerare la ruota 3 supportata soltanto dai cuscinetti 9

6
e 10 e la ruota 6 supportata soltanto dai cuscinetti 8 e 9, ed infine applicare la sovrapposizione
degli effetti. La soluzione cos ottenuta equivale ad assumere lalbero 2 flessionalmente cedevole
in corrispondenza del cuscinetto 9, in pratica come se ci fosse uno snodo (ad esempio un giunto di
Cardano) che mantenga le due parti rigide torsionalmente, ma libere flessionalmente. A seguito
di questa assunzione e possibile determinare, da sole considerazioni di equilibrio, il carico su
ciascuno dei tre cuscinetti:
L2 L3 L2 L3
H8 = Ft6 = 762 N V8 = Fr6 = 277 N
L2 L2

L1 L2 L1 L2 (9)
H10 = Ft3 = 2 040 N V10 = Fr3 = 743 N
B + L4 + L5 B + L4 + L5

H9 = (H8 Ft6 ) + (Ft3 H10 ) = 1 279 N V9 = (Fr6 V8 ) + (Fr3 V10 ) = 624 N

1.3 Equilibrio ruota 6


La ruota dentata 6 e montata folle sullalbero 2 per mezzo di due supporti striscianti s1 e s2 che
impongono la coassialita della ruota stessa rispetto allalbero. La coppia viene trasmessa da un
profilo scanalato su cui si impegnano 2 dischi frizione, e viene equilibrata dallazione tangenziale
della ruota dentata. Lo schema di equilibrio e rappresentato in Fig.6.

Y Y
Z X Z X

(4c 6)
(4a 6)
t4c t4a
t4a
H s1 H s2
Vs1
(2 s2)
(2 s1) Vs2
Ls1 Ls2

Altre forze
non riportate
Ft6 Ft6
Fr6
Fr6 (11 6)

Figura 6: Equilibrio della ruota 6.

I supporti s1 e s2 generano due componenti (orizzontale e varticale) per ciascun supporto. La


determinazione di queste forze puo essere ottenuta imponendo lequilibrio secondo le direzioni Z
e Y e relativi momenti. Si introducono le distanze Ls1 , Ls2 lungo lasse dellalbero, fra la mezzeria
della ruota dentata 6 e le azioni dei supporti s1 e s2:
L6 = 30 mm L7 = 45 mm
(10)
Ls2 = L6 + L7 L3 = 25 mm Ls1 = L7 Ls2 = 20 mm

7
Le componenti orizzontale e verticale delle forze dei supporti sono:
Ft6
Hs1 = = 544 N Hs2 = Ft6 Hs1 = 435 N
1 + Ls1 /Ls2
(11)
Fr6
Vs1 = = 198 N Vs2 = Fr6 Vs1 = 158 N
1 + Ls1 /Ls2

Si determinano le azioni sui profili scanali, t4a ,t4c , intese come forze per unita di lunghezza. La
coppia trasmessa dalla frizione si ripartisce equamente fra i due profili scanalati, in quanto ciascun
profilo scanalato guida 2 delle 4 superfici di contatto dei dischi frizione, ed e lecito assumere la
stessa distribuzione di tensioni su ciascuna coppia di superfici a contatto (in quanto la zona di
contatto e vincolata a parti parti praticamente rigide: dischi, profili scanalati, campana).
Ripartendo la coppia trasmessa, si ottiene quindi:

(M2 /2)/(D4 /2)


t4a = t4c = = 8.27 N/mm (12)
D4

1.4 Equilibrio del sottoassieme albero e campana frizione


Si passa allanalisi di equilibrio del sottoassieme 2 costituito dallalbero che riceve il moto dal
pignone 3 e dalla campana della frizione. Tale schema di equilibrio e riportato in Fig.7.

Y Y
A (4 2)
t2b 2b Z X Sez. A-A X Z
(4 2) Fc5
f (5 2) t2b
p t2a F5 t2a
2a V9
(9 2) V
V8 H s1 H s2 10

(8 2) (10 2)
H9
H8
H10
Altre forze
Vs1 Vs2 Ft3 non riportate
t2a Ft3 Fr3
f F5 (1 3)
p Fr3
(s1 2) Fc5
(s2 2) t2b A

Figura 7: Equilibrio dellalbero 2 e della campana di frizione 2a in condizioni di funzionamento a


regime.

Oltre alle forze generate dai cuscinetti 8, 9 e 10, lalbero del sottoassieme riceve due azioni
(componente orizzontale e verticale per ciascuna forza) generate dai supporti s1 e s2 determinate
precedentemente dallequilibrio della ruota 6. Ovviamente queste forze vengono riportate cambiate
di segno per il principio di azione e reazione.
Inoltre, agisce la forza F5 che e semplicemente pari alla forza di compressione in direzione assiale,
che agisce sui dischi frizione, ripartita in base al numero di masse eccentriche:
Fa
F5 = = 4.39 kN (13)
6

8
Le forze Fc5 rappresentano le forze generate da ciascuna massa eccentrica sulla campana della
frizione. Le varie forze dovute alle masse eccentriche 5, costituiscono un sistema equilibrato e
verranno quantificate nel punto successivo, in cui si chiede un dimensionamento di tali masse
eccentriche.
La coppia trasmessa della frizione (M2 ) viene ripartita fra: il profilo scanalato 2a (M2a ), il profilo
scanalato 2b (M2b ) e la superficie a sinistra sulla quale esercita unazione di pressione e tangenziale
di attrito lultimo disco (Mf ). Considerando lequilibrio a momento dei singoli dischi, risulta
evidente che il profilo scanalato 2b trasmette una quota doppia rispetto agli altri due contributi:
M2
M2a = Mf = = 31.8 N m
4
(14)
M2
M2b = = 63.7 N m
2
Si determina quindi la distribuzione di forze (forza per unita di lunghezza) lungo i due profili
scanalati 2a e 2b:
M2a /(D4i /2)
t2a = = 1.67 N/mm
D4i
(15)
M2b /(D4e /2)
t2b = = 1.25 N/mm
D4e
La distribuzione delle tensioni tangenziali di attrito puo essere determinata facendo riferimento alla
relazione fra la tensione tangenziale a la torsione, per una sezione anulare, essendo la distribuzione
di tensioni lineare con il raggio.
La tensione tangenziale massima e pari a:

D44e D44i
Wt = = 9.85 105 mm4
16 D4e
(16)
Mf
f,max = = 32.3 kPa
Wt
La distribuzione di pressione p sulla superficie su cui agisce lultimo disco e la stessa pressione
pmax precedentemente trovata, mentre lintegrale della distribuzione di pressione p coincide con
la forza assiale Fa .
A posteriori, e possibile valutare la condizione di aderenza in corrispondenza del diametro esterno,
per il quale si ha la massima tensione tangenziale di attrito da trasmettere e la minima pressione di
contatto che possa garantire lattrito stesso. Ricordando che la distribuzione di pressione p segue
una legge ad iperbole con il raggio si ha:

p(r = D4i /2) = pmax p(r = D4e /2) = pmin

pmax D4i /2 = pmin D4e /2 (17)


D4i
pmin = pmax = 1330 kPa
D4e
Infine, la tensione tangenziale risulta garantita per attrito:

pmin fs = 93.2 kPa > f,max = 32.3 kPa (18)

9
La distribuzione di tensione tangenziale di attrito, pertanto, non sara come quella schematizzata in
Fig.3, ma sara invece del tipo di quella di Fig.4, in cui ce un certo margine rispetto alla condizione
di totale slittamento (fattore 3 precedentemente imposto), ma non tale da garantire lassenza di
parziale slittamento fino al diametro esterno.

2 Dimensionamento dei bilancieri dellinnesto


Come indicato nel punto precedente, relativo allanalisi dei carichi, e stata considerata applicata una
forza assiale che comprime i vari dischi frizione, pari a quella che garantisce la trasmissione delle
coppia, moltiplicata per un coefficiente di sicurezza 3. A questo punto e necessario dimensionare
la massa eccentrica 5, che genera tale forza. Lo schema di equilibrio del bilancere e riportato in
Fig.8.

(4 5) Fa5
F4 Le
G
F5
(2 5) Fc5 LG

R5

Figura 8: Equilibrio del bilanciere a regime, sistema di riferimento solidale al bilancere, non
inerziale.

Le forze F5 e F5c sono linterazione fra la campana della frizione e il bilancere 5. Queste due
forze agiscono in corrispondenza del perno. Inoltre, la forza F4 e lazione che comprime i dischi
frizione. Al fine di soddisfare lequilibrio in direzione assiale, segue che:
F4 = F5 = 4.39kN (19)
La forza Fa5 e la forza apparente di trascinamento (forza centrifuga), in quanto stiamo considerando
lequilibrio statico del corpo 5 rispetto ad un sistema di riferimento non inerziale:
Fa5 = m5 2 R5 (20)
Imponendo lequilibrio in direzione verticale, segue che:
Fc5 = Fa5 (21)
In definitiva le due forze F4 , F5 costituiscono una coppia, bilanciata dalla coppia costituita dalla
due forze Fa5 , Fc5 . Imponendo lequilibrio a momento segue che:
Le
Fa5 = F5 = 2 066 N (22)
LG

10
in cui: Le = 8 mm, LG = 17 mm (deducendo le quote dal disegno del complessivo, ed applicando
la proporzione rispetto ad una quota nota).
Invertendo lEq.20 si deduce la massa richiesta al bilancere 5, necessaria per garantire lopportuna
azione di contatto sui dischi della frizione:
Fa5
m5 = = 0.048 kg = 48 g (23)
2 R5
Quindi e sufficiente una massa di 50 g per garantire un fattore 3 di margine sulla trasmissione
della coppia richiesta.

3 Analisi delle caratteristiche di sollecitazione e verifica a fati-


ca dellalbero
Inizialmente, si determinano le lunghezze dei tratti consecutivi in cui si suddivide lintera
lunghezza dellalbero.

a = L6 = 30 mm, b = L7 = 45 mm, c = (L3 + L8 ) (L6 + L7 ) = 35 mm


(24)
d = L2 (L3 + L8 ) = 115 mm, e = L1 L2 = 75 mm, f = L5 + B/2 = 55 mm

I diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione sono riportati nelle Figg.9,10.

3.1 Torsione
Tratto CDE: Mz = M2 = 127 N m.

3.2 Taglio y
Tratto OA: Ty = V8 = 277 N.
Tratto AB: Ty = V8 +Vs1 = 79 N.
Tratto BCD: Ty = V8 +Vs1 +Vs1 = 79 N.
Tratto DE: Ty = V10 Fr3 = 545 N.
Tratto EF: Ty = V10 = 743 N.

3.3 Flessione x
Punto O: Mx = 0.0 N m.
Punto A: Mx = V8 a = 8.32 N m.
Punto B: Mx = V8 (a + b) +Vs1 b = 11.9 N m.
Punto C: Mx = V8 (a + b + c) +Vs1 (b + c) +Vs1 c = 9.11 N m.
Punto D: Mx = V8 (a + b + c + d) +Vs1 (b + c + d) +Vs1 (c + d) = 0.0 N m.
Punto E: Mx = V10 f = 40.8 N m.
Punto F: Mx = 0.0 N m.

N.B.: Lannullarsi del momento flettente in corrispondenza del punto D e dovuto allassunzione
iniziale di considerare i carichi dei cuscinetti indipendenti (vedi sopra) ed infatti questa ipo-
tesi e equivalente a considerare due porzioni di albero collegate da un giunto di Cardano in
corrispondenza del punto D dove agisce il cuscinetto 9.

11
Y
(Azioni orizzontali non riportate)
Z X V8 V9
B M2 M2 V10
A
O
D E F
Sistema di x z Vs1 Vs2
C
coordinate Fr3
trave y a b c d e f

+
Torsione Mz 0
O A B C D E F

+
O A
Taglio Ty 0
B C D E F


Flessione Mx 0
O A B C D E F
+

Figura 9: Diagrammi di sollecitazione dellalbero, piano X Y .

3.4 Taglio x
Tratto OA: Tx = H8 = 762 N.
Tratto AB: Tx = H8 Hs1 = 218 N.
Tratto BCD: Tx = H8 (Hs1 + Hs1 ) = 218 N.
Tratto DE: Tx = H10 Ft3 = 1 496 N.
Tratto EF: Tx = H10 = 2 040 N.

3.5 Flessione y
Punto O: My = 0.0 N m.
Punto A: My = H8 a = 22.9 N m.
Punto B: My = H8 (a + b) + Hs1 b = 32.6 N m.
Punto C: My = H8 (a + b + c) + Hs1 (b + c) + Hs1 c = 25.0 N m.
Punto D: My = H8 (a + b + c + d) + Hs1 (b + c + d) + Hs1 (c + d) = 0.0 N m.
Punto E: My = H10 f = 112 N m.
Punto F: My = 0.0 N m.

N.B.: Stessa considerazione di cui sopra, relativa al momento flettente nullo in corrispondenza del
punto D. Ottenere tale valore nullo, come atteso, puo anche essere interpretato come una verifica
del calcolo delle caratteristiche della sollecitazione.

La sezione piu sollecita e senza dubbio quella in corrispondenza della mezzeria del pignone 3,
punto E, per il quale si ha massimo momento flettente (componente alternata) e massimo momento
torcente (componente media). Inoltre, anche il taglio e massimo e comporta una componente

12
Z
(Azioni verticali e torsione non riportate)
Y X H8 Ft3
A B H10
O
Sistema di
x z C D E F
coordinate H s1 H s2 H9
trave
y a c d e f
b

+
C D
Taglio Tx 0
O A B E F


E F
Flessione My 0
O A B C D
+

Figura 10: Diagrammi di sollecitazione dellalbero, piano X Z.

alternata, ma comunque puo essere trascurato, dato che genera una tensione di circa 1 MPa. In
corrispondenza della mezzeria del pignone 3 si ha anche la presenza della sede di una linguetta,
necessariamente, per trasmettere la coppia della ruota dentata allalbero, e quindi si una una
concentrazione delle tensioni. Si introduce Kfb = 2.0 per la tensione di flessione e Kft = 1.6 per la
tensione di torsione (vedi libro di testo).
Applicando le semplici formule della teoria delle travi si determinano le componenti media e
alternata:
p
Mx (E)2 + My (E)2 b
a = Kf = 30 MPa
D42e D42i
32 D2e
(25)
Mz (E)
m = Kft = 13 MPa
D42e D42i
16 D2e
Le tensioni equivalente alternata e media sono:

e,a = a = 30 MPa
(26)
e,m = m = 13 MPa

13
Il limite di fatica puo essere determinato seguendo la comune procedura riportata sul libro di testo:

SU = 3.4HB2 1100 MPa

Sn0 = 0.5SU = 550 MPa


(27)
CS = 0.7, CG = 0.9, CR (99.9%) = 0.753

Sn = Sn0 CSCGCR = 260 MPa

Applicando il criterio di Goodman si ottiene il coefficiente di sicurezza, a fatica, della sezione


critica dellalbero:
1
nf = e,m = 8.0 (28)
e,a
+
Sn SU
La verifica risulta abbondantemente soddisfatta.

4 Verifica a fatica superficiale del pignone 3


Durante il funzionamento nella condizione high gear non si ha carico sul pignone 3 dato che
il leveraggio del gruppo garantisce il disinnesto della frizione e quindi lalbero gira folle. Si
considerano quindi solo le 10 000 ore di funzionamento in condizione low gear, durante le quali
il pignone subisce un elevatissimo numero di giri, dato che anche la velocita angolare e molto
elevata:

N = 10 000 60 n2 = 4.5 109 giri (29)

Date le condizioni di funzionamento a regime, si stimano i coefficienti da introdurre nel modello


di calcolo per la stima delle pressioni superficiali sul fianco del dente. Nellipotesi di un funzio-
namento con urti moderati, contatto esteso su tutta la larghezza del dente e denti realizzati con
precisione e finitura da rettifica si ha (vedi libro di testo):

V3 = D3 /2 = 28.3 m/s Kv = 1.5

Ko = 1.25, Km = 1.6

D3 /12 1
R= = = 3.0
D3 12 (30)

sin() cos() R
I= = 0.121
2 R+1

CP = 191 MPa

Si puo calcolare la massima pressione di contatto sul fianco del dente:


r
Ft3 Kv Ko Km
H = CP = 762 MPa (31)
B I D3

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Sulla base dei requisiti di durata e affidabilita richieste, e possibile effettuare la verifica a fatica
superficiale ed ottenere il coefficiente di sicurezza a pitting:

CLi (N = 4.5 109 ) = 0.75, CR (99.9%) = 0.8

Sfe = (2.8HB3 69) = 1 779 MPa


(32)
SH = SfeCLiCR = 1 067 MPa
 2
SH
np = = 2.0
H

La verifica risulta soddisfatta.

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