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1 CAUSE E INIZIO GUERRA
CAUSE_GUERRA POLITICHE POLITICHE MILITARI CULTURALI OCCASIONALE_SCINTILLA
SISTEMA_ALLEANZE TERRE_IRREDENTI
PRIME_FASI_DEL_CONFLITTO FRONTE_OCCIDENTALE_E_ORIENTALE
GUERRA_DI_POSIZIONE DIFF_GUERRA MOVIMENTO/POSIZIONE
RESPONSABILITA_DEGLI_STATI
3 LA GRANDE GUERRA
GRANDE_GUERRA_DEFINIZIONE AVVENIMENTI SUL FRONTE_ITALIANO
BATTAGLIE_FRONTE_ITALIANO DOMANDA PROF
1915/16 VICENDE_ALTRI_FRONTI BLOCCO_NAVALE AVVENIMENTI_IN_ORIENTE
9 I TRATTATI DI PACE
TRATTATI_DI_PACE QUATTORDICI_PUNTI_WILSON SOCIETA_DELLE_NAZIONI
OBIETTIVO_CONFERENZA_PER_LA_PACE LINEA_PUNITIVA
NUOVA_CARTA_EUROPEA CONSEGUENZE_FINE_GUERRA FINE_CENTRALITA_EUROPEA
SOC_DELLE_NAZIONI_FALLIMENTO PERCHE’
MITO_VITTORIA_MUTILATA QUESTIONE_DI_FIUME DI D’ANNUNZIO
volevano che l’Italia si schierasse a fianco dei paesi democratici dell'Intesa (Gran Bretagna-Francia e Russia)
IL quotidiano «Il Popolo d'Italia», diretto da BENITO MUSSOLINI, un importante dirigente del Partito
Socialista. Egli divenne direttore dell' «AVANTI! » nel 1912 e da questo giornale attuò una forte campagna a favore
del neutralismo, ma dopo pochi mesi si schierò a favore dell'interventismo, così venne espulso dal partito
socialista e successivamente fondò «Il Popolo d'Italia».
Gli INTERVENTISTI ERANO UNA MINORANZA, MA MOLTO ATTIVA E «RUMOROSA, ma potevano
contare sull'appoggio del re e molti giornali (il Corriere della Sera, espressione della borghesia industriale milanese).
DOMANDE
IL PATTO DI LONDRA
In Italia, il dibattito PRO o CONTRO contro la guerra, il governo italiano agiva per vie diplomatiche per cercare
di ottenere l’annessione delle terre irredenti ancora sotto il dominio austriaco, dato che l’Austria non sarebbe mai
scesa a patti prima della fine della guerra con nessun paese.
Così, il 26 aprile 1915 il ministro degli Esteri Sonnino sottoscrisse, a nome del governo, il PATTO DI LONDRA, un
patto segreto tra Italia e Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia) ignorando la volontà neutralista della
maggioranza del Parlamento. Con il Patto di Londra, A) l’Italia si impegnava a entrare in guerra entro UN MESE
a fianco dell’Intesa B) in cambio, in caso di vittoria dell’Intesa, Trento e Trieste, il Sud Tirolo (l'Alto Adige),
l'Istria (esclusa la città di Fiume), la Dalmazia; e la possibilità di partecipare all'eventuale spartizione delle
colonie tedesche. Per l’Italia era un accordo vantaggioso perchè il paese avrebbe voluto solo Trento e Trieste.
L'ITALIA IN GUERRA
. Il 24/5/1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria, e le truppe italiane varcarono il Piave (scorre
principalmente in Veneto) e avanzarono fino alle Alpi e al fiume Isonzo.(Friuli) ma l’esercito italiano non era pronto
DOMANDE
3. LA GRANDE GUERRA
1915-16: GLI AVVENIMENTI SUL FRONTE ITALIANO
Il 24 maggio 1915 l'esercito italiano non era ancora pronto per un conflitto impegnativo.per :
A) l'inefficienza organizzativa, B)le carenze nell'armamento (soprattutto dell'artiglieria e dell'aviazione),
C)la scarsa preparazione tecnica D) l'incapacità di molti ufficiali. E)per diversi mesi, molti soldati non avevano in
dotazione l'elmetto per proteggersi
Inoltre, la LINEA DEL FRONTE ITALO-AUSTRIACO, che andava dal passo dello Stelvio alle foci del fiume
Isonzo, era più svantaggiosa per le nostre truppe, dato che era più ripido, rispetto a quello austriaco più pianeggiante ;
Comandante dell'esercito italiano era generale LUIGI CADORNA, che attuò una durissima disciplina verso I
soldati. Non si fidava dell'esercito di massa, formato da militari di leva, applicò gravi punizioni per ogni mancanza:
1) chi cercava di disertare, veniva punito con la fucilazione 2)per i reati collettivi (gruppi di soldati) gli ufficiali
erano obbligati si estrraeva a sorte tra gli indiziati alcuni militari evenivano puniti con la pena di morte.
Il generale Cadorna decise di sferrare un attacco frontale alle posizioni tenute dagli Austriaci lungo l'Isonzo e sul
Carso (montagne del Friuli) , che sfociò Tra giungo e dicembre 1915 nelle BATTAGLIE DELL'ISONZO, che
provocarono migliaia di vittime, ma non modificarono le posizioni del fronte, infatti per tutto il 1915 gli schieramenti
rimasero immobili. (GUERRA DI TRINCEA/POSIZIONE)
Nel 1916 il fronte italo-austriaco nel giugno del 1916 gli Austriaci scatenarono la LA SPEDIZIONE PUNITIVA
contro l’Italia, ex alleato ritenuto colpevole di tradimento (aveva tradito la Triplice Alleanza) . Gli austriaci
penetrarono nel nostro territorio, ma l'offensiva si arrestò, per A) la resistenza italiana e perché B) l'esercito austriaco
dovette affrontare l'attacco russo sull'altro fronte..
Cadorna decise allora di sferrare una controffensiva, ancor sull'Isonzo che portò alla liberazione di Gorizia (9 agosto).
Poi si ritornò alla guerra di posizione, di trincea
DOMANDE
LE PRINCIPALI BATTTAGLIE AVVENUTE SUL FRONTE ITALIANO:
1) Tra il giugno e dicembre 1915 si svolsero le BATTAGLIE DELL’ISONZO: generale Cadorna decise un attacco
frontale alle posizioni tenute dagli Austriaci lungo l'Isonzo e sul Carso. Queste che provocarono migliaia di
vittime, ma non si ebbe nessun successo rilevante, infatti per tutto il 1915 gli schieramenti rimasero immobili.
2) nel giugno del 1916 gli Austriaci scatenarono la LA SPEDIZIONE PUNITIVA contro l’Italia, l’ex alleato ritenuto
colpevole di tradimento. Gli austriaci penetrarono nel nostro territorio, ma presto l'offensiva si arrestò, per la
resistenza italiana e perché l'esercito austriaco dovette affrontare l'attacco russo sull'altro fronte.. Cadorna decise
allora di sferrare una controffensiva, ancora sull'Isonzo, che portò alla liberazione di Gorizia (9 agosto). Poi si
ritornò alla guerra di posizione, di trincea
3) 24 ottobre 1917 gli austriaci appoggiati dai tedeschi sfondarono le linee italiane a CAPORETTO in Slovenia – e
ritirata delle truppe italiane divenne in breve tempo una vera e propria disfatta e l'esercito nemico penetrò in Italia
per 150 chilometri, causando la perdita di circa 400.000 uomin. Dopo questa umiliante sconfitta, venne formato un
nuogo governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando (ottobre 1917-giugno 1919); il generale Cadorna dovette
lasciò il commando dell’esercito e fu sostituito dal generale ARMANDO DIAZ, che decise di sistemare una nuova
linea di difesa sul fiume PIAVE dove, il 12 novembre, fu bloccata l'offensiva austriaca
4) il 29 ottobre 1918 l'esercito austriaco fu sconfitto nella battaglia di Vittorio Veneto e costretto alla ritirata. Il 3
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novembre, a Villa Giusti, nei pressi di Padova, venne firmato l'armistizio che siglava la vittoria dell'Italia.
DOMANDE
LA GRANDE GUERRA. L'immane conflitto combattuto dal 1914 al 1918 fu chiamato «prima guerra mondiale» o
«Grande guerra». La portata mondiale dello scontro, combattuto quasi esclusivamente sul suolo europeo, fu
determinata dall'intervento del Giappone e degli USA,e anche dal coinvolgimento delle colonie dinglesi e tedesche.
DOMANDE
1915-16: LE VICENDE SUGLI ALTRI FRONTI
Le vicende belliche del 1915 furono complessivamente favorevoli agli Imperi centrali (Austria e Germania) perchè.
I Tedeschi, occuparono importanti zone industriali della Francia e controllare le attività produttive ed estrattive
del Belgio.
Sul fronte orientale LA RUSSIA subì una sconfitta nella seconda battaglia dei LAGHI MASURI (febbraio 1915),
mentre l'entrata in guerra della Bulgaria favorì il crollo completo della Serbia, occupata dalle truppe austro-
bulgare nel novembre del 1915.
All'inizio del 1916, i Tedeschi attaccarono l’esercito francese nella BATTAGLIA DI VERDUN (pron VERDAN)che
provocò più di 500.000 vittime, ma gli alleati anglo-francesi risposero con la BATTAGLIA DELLA SOMME,
(SOMM) che consentì la tenuta del fronte francese, provocando però la morte di circa un milione di uomini.
Entrambe le battaglie combattute in Francia furono delle carneficine)
Sin dall'inizio del conflitto la Gran Bretagna aveva attuato un BLOCCO NAVALE con lo scopo di impedire
rifornimenti di materie prime, armi , cibo nei porti tedeschi e dopo quasi 2 anni di blocco danneggiò l’economia
degli Imperi centrali.
Per cercare di interrompere il BLOCCO NAVALE,la flotta tedesca attaccò quella inglese nel Mare del Nord, nella
BATTAGLIA NAVALE DELLO JUTLAND (3 maggio 1916), infliggendo agli inglesi notevoli perdite ma non
riuscirono a sottrarre all’Inghilterra l dominio dei mari e ad eliminare il blocco navale.
DOMANDE
IN ORIENTE
Gli Inglesi e I francesi attaccarono l’Impero turco ottomano allo STRETTO DEI DARDANELLI,(Turchia) ma i
soldati inglesi, francesi, neozelandesi e australiani, sbarcati sulle sponde dello Stretto (BATTAGLIA DI GALLIPOLI)
furono respinti dai Turchi ed ebbero gravissime perdite (circa 300.000 uomini tra morti e feriti).
Gli Inglesi allora, per indebolire l’Impero Turco, favorirono la rivolta delle tribù arabe del Medio-Oriente
(Arabia, Palestina, Giordania, Libano, Mesopotamia-Iraq);dove ebbe un ruolo importante il colonnello LAWRANCE
un agente dei servizi segreti britannici, inviato nelle corti arabe per provocare ed organizzare la rivolta .
Per questo il governo inglese si impegnò con lo Sceriffo della Mecca a favorire la costituzione di un grande
Stato arabo indipendente al termine della Guerra.
Questo impegno fu tradito, perché inglesi e francesi si accordarono con un ACCORDO SEGRETO per spartirsi il
Medio-Oriente.
Poi gli Inglesi nel con la dichiarazione Balfour, si impegnarono con gli Ebrei a far nascere uno STATO EBRAICO in
Palestina. Gi inglesi parlarono di FOCOLARE EBRAICO, questo termine era ambiguo, ma di fatto era un impegno
che gli inglesi sostenevano per creare uno stato ebraico.
gli Inglesi fecero questa dichiarazione per ottenere l’appoggio degli ebrei e per spingere coloro che vivevano
neghli Stati Uniti a far pressioni sul presidente Wilson perché intervenisse in guerra.
DOMANDE
8. DALLA SVOLTA DEL 1917 ALLA CONCLUSIONE DEL CONFLITTO
LA SVOLTA DEL 1917 (ENTRANO IN GUERRA GLI STATI UNITI CON L’INTESA- RUSSA ESCE PER LA
RIVOLUZIONE )
A) ENTRATA IN GUERRA DEGLI STATI UNITI
1) Dato che su tutti I fronti vi era una situazione di STALLO, nessun esercito prevaleva su un altro, si prospettava
una guerra di lunga durata che avrebbe sicuramente peggiorato la crisi economica gli Imperi centrali così
2) DAL FEBBRAIO 1917, I TEDESCHI,in grande difficoltà economica per I grandi costi del conflitto, decisero
DI RIPRENDERE LA GUERRA SOTTOMARINA, colpendo anche navi di paesi neutrali (come gli Stati
Uniti) per A)bloccare tutti i rifornimenti ai paesi dell’Intesa e B)isolare economicamente la Gran Bretagna.
3) Proprio la GUERRA SOTTOMARINA, spinse gli Stati Uniti ad entrare nel conflitto in Europa a fianco dell’Intesa
nell’APRILE DEL 1917. L'ingresso in guerra fu preceduto da un acceso dibattito,perché intervenire in Europa
significava abbandonare la POLITICA D'ISOLAMENTO. (fino ad allora aveva dichiarata che non sarebbero
interventuti in questioni che non gli riguardavano) . Alla fine però prevalsero gli interessi economici, perché gli
Stati Uniti temevano di perdere in caso di sconfitta A) crediti nei confronti dell’Intesa (avevano prestato soldi o
mandato aiuti per la guerra) , B) i contratti d'esportazione verso l'Europa (gli scambi commerciali)
4) Il 1917 fu un anno decisivo per le sorti del conflitto, non solo per l'intervento degli USA.
B) In RUSSA
1) NEL MARZO IL REGIME ZARISTA RUSSO FU ROVESCIATO E SOSTITUITO DA UNA REPUBBLICA,
il cui governo provvisorio, guidato da KERENSKIJ, decise di proseguire la guerra, anche se l’esercito russo si
stava dissolvendo a causa delle diserzioni in massa. (smettere di combattere)
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2) La situazione interna divenne sempre più confusa sino alla RIVOLUZIONE DELL'OTTOBRE 1917, quando il
potere fu assunto dai comunisti guidati da Lenin e il nuovo governo decise di uscire dalla guerra
3) e avviò con gli Imperi centrali le trattative di pace, che si conclusero con L'ACCORDO DI BREST-LITOVSK
(MARZO 1918). Con il quale la RUSSIA USCIVA DALLA GUERRA E fu obbligata a pesanti concessioni:
A) la Germania ottenne la Polonia e B) i paesi baltici (Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia).
DOMANDE
CAPORETTO: LA DISFATTA DELL'ESERCITO ITALIANO
L’USCITA DALLA GUERRA DELLA RUSSIA ebbe effetti negativi per tutti gli alleati ma soprattutto per l’ITALIA
perchè , l'Austria e la Germania spostarono le truppe sul fronte occidentale e su quello italiana così
24 ottobre 1917 gli austriaci appoggiati dai tedeschi sfondarono le linee italiane a CAPORETTO in Slovenia
LA ritirata delle truppe italiane divenne in breve tempo una VERA E PROPRIA DISFATTA e l'esercito nemico
penetrò in Italia per 150 CHILOMETRI, causando la perdita di circa 400.000 uomini tra morit, feriti e prigionieri.
Dopo questa umiliante sconfitta, venne formato un nuovo governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando
(ottobre 1917-giugno 1919); il generale Cadorna dovette lasciò il commando dell’esercito e fu sostituito dal generale
ARMANDO DIAZ, che decise di sistemare una nuova linea di difesa sul fiume PIAVE (IN Veneto vicino a Treviso)
dove, il 12 novembre, fu bloccata l'offensiva austriaca, Nonostante questa sconfitta pesante
Diaz attuò una disciplina meno rigida verso i soldati perché ormai stachi e demoralizzati, infatti
A) curò meglio l'addestramento.B)evitò tutte le azioni e le offensive che potevano causare un inutile sacrificio dei
suoi uomini C) promise riforme a favore dei ceti popolari e distribuzione di terre ai contadini a fine guerra.
L'ESPRESSIONE «È STATA UNA CAPORETTO» indica un fallimento totale, una sconfitta disastrosa,
anche al di fuori del linguaggio militare. Deriva dalla località dove le truppe italiane nell'ottobre 1917 furono
travolte dall'offensiva austriaca. Questa espressione è diventata un simbolo anche nel linguaggio quotidiano
DOMANDE
CAUSE MILITARI DELLA DISFATTA DI CAPORETTO sono diversi gli errori militari:
1) L’OFFENSIVA DEGLI AUSTRIACI FU BEN CONDOTTA
2) LA CONFORMAZIONE DEL TERRENO ERA FAVOREVOLE AGLI ATTACCANTI, perché il versante
austriaco era più facile e più pianeggiante rispetto a quello italiana molto più ripito e difficile
3) l’esercito italiano aveva impostato in modo sbagliato la battaglia difensiva e la ritirata
4) I SOLDATI ERANO ORMAI LOGORATI, dall'interminabile guerra di trincea, dalle angherie dei comandanti ,
5) Aumentavano sempre di più Le DISERZIONI , FUGHE, simulavano MALATTIE e attuavano la pratica
dell’AUTOLESIONISMO cioè volutamente si mutilavano per giustificare l’esenzione del servizio al fronte.
6) Vi furono anche fenomeni d'insubordinazione collettiva, veri e propri ammutinamenti,
DOMANDE
1918: LA CONCLUSIONE DEL CONFLITTO
Fondamentale per concludere la guerra fu l’intervento degli STATI UNITI a fianco delle truppe anglo-francesi.
Tra luglio e Agosto del 1918 ci furono sul FRONTE OCCIDENTALE le BATTAGLIE DELLA MARNA E DI
AMIENS (AMIE’) dove le truppe dell’INTESA ebbero la meglio
Successivamente tutti i fronti degli Imperi centrali crollarono:
A) La BULGARIA si arrese Il 29 settembre a un esercito franco-serbo;
B) L’ UNGHERIA, LA CECOSLOVACCHIA E LA IUGOSLAVIA SI dichiararono indipendenti dall'Austria, e
i soldati di queste nazioni abbandonarono l’esercito austriaco, che dovette subire la controffensiva italiana, infatti
C) il 29 ottobre 1918 l'esercito austriaco fu sconfitto dall’esercito italiana nella BATTAGLIA DI VITTORIO
VENETO e costretto alla ritirata. Il 3 novembre, a VILLA GIUSTI, vicino a Padova, venne firmato
L'ARMISTIZIO che siglava la vittoria dell'Italia; l’11 novembre l'imperatore Carlo I abdicò (lascia il trono)e in
Austria venne proclamata la Repubblica
D) IL 30 OTTOBRE SI ARRESE LA TURCHIA,
E) mentre la GERMANIA si preparava, a sua volta, alla resa definitiva. In Germania scoppiarono proteste popolari,
ci furono ammutinamenti nella flotta e nell’esercito e il 9 novembre l'imperatore Guglielmo II lasciò il trono e anche
a Berlino fu proclamata la repubblica. IIl nuovo governo tedesco iniziò subito le trattative che portarono alla
firma DELL'ARMISTIZIO l’ 11 NOVEMBRE).
TERMINAVA COSÌ, DOPO PIÙ DI QUATTRO ANNI, LA PRIMA GUERRA MONDIALE.
DOMANDE
I CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
I numeri delle vittime della prima Guerra mondiale sono impressionanti: CIRCA 8 MILIONI E MEZZO DI MORTI,
di cui 615.000 italiani, a questi occore aggiungere 21 milioni di feriti più o meno gravi , molti rimasti invalidi.
ben 500.000 soldati morirono subito dopo la guerra in seguito a malattie contratte in trincea (colera, malaria)
la prima guerra mondiale ebbe profondi effetti sulla demografia della popolazione europea perché causò molti
A) molte vedove B) e di conseguenze bambini orfani C) in Francia molte vedove rimasero nubili (nsenza marito)
non per loro scelta ma perché era notevolmente calato il numero di uomini adulti.
DOMANDE
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9. I TRATTATI DI PACE
TRATTATI
IL 18 GENNAIO 1919 A PARIGI si riunirono i ministri dei paesi vincitori nella CONFERENZA PER LA PACE;
I protagonisti delle trattative furono i rappresentanti delle quattro potenze vincitrici:
1)CLEMENCEAU (clemensò) per la Francia, 2) LLOYD GEORGE per la Gran Bretagna,
3) il Presidente WILSON per gli Stati Uniti e 4) il Ministro ORLANDO per l'Italia.
A. Relativamente ai princìpi che dovevano ispirare gli accordi di pace, fin dal gennaio 1918 il presidente
americano Wilson aveva presentato QUATTORDICI PUNTI cioè I progetti , le idee americane per le future
relazioni internazionali. In questi 14 punti richiamava:
al RISPETTO DELL'AUTODETERMINAZIONE DELLE NAZIONI cioè ogni popolo ha A) la capacità di
disporre per se stesso B) ogni ha il diritto di scegliere la propria forma di governo..
della libertà dei mari
libertà dei commerci e
PROPONEVA LA COSTITUZIONE, dopo la guerra, di UNA SOCIETÀ DELLE NAZIONI, cioè di un
organismo internazionale che avrebbe dovuto garantire il rispetto del diritto internazionale,risolvere i
contrasti tra gli Stati per via diplomatica per impedire lo scoppio di nuove guerre. (antenata dell’ONU)
B. In realtà ogni stato voleva tutelare I propri interessi per esempio:
La FRANCIA puntava a indebolire la Germania per assumere una posizione dominante in Europa.
La Gran Bretagna voleva invece evitare la rovina della Germania per evitare che la Francia diventasse troppo
potente. .
L'ITALIA pretendeva I territori promessi da Francia e Gran Bretagna col Patto di Londra
Wilson con l'introduzione del libero commercio e la soluzione dei contrasti attraverso pacifiche trattative erano
la via per affermare la superiorità economica e politica degli Stati Uniti.
DOMANDE
IL PREVALERE DELLA LINEA PUNITIVA
L'OBIETTIVO DELLA CONFERENZA per la PACE era
1) DI TROVARE UN EQUILIBRIO TRA LA NECESSITÀ DI PENALIZZARE GLI SCONFITTI E
2) QUELLA DI RISARCIRE I VINCITORI.
3) Contemporaneamente occorreva rispettare i princìpi di nazionalità e autodeterminazione proposti dal
presidente americano Wilson.
Nel corso delle trattative si scontrarono due strategie politiche:
A) quella di Clemenceau (Francia) che intendeva piegare la Germania per consentire alla Francia di
sostituirla nel ruolo di grande potenza europea;
B) quella del presidente americano Wilson che proponeva un modello democratico di convivenza
pacifica, fondato sull'equilibrio delle nazioni e sul rispetto dei popoli.
C) Alla fine prevalse la linea punitiva proposta dalla Francia. La pace «democratica», cercata da Wilson,
incontrò invece la diffidenza degli altri paesi vincitori che non vollero rinunciare alle loro ambizioni nazionali.
DOMANDE
LA NUOVA CARTA D'EUROPA
I trattati di pace furono firmati tra il 1919 e il 1920 nelle cittadine francesi di Versailles, Saint-Germain,
Le decisioni più significative furono le seguenti.
1) Vennero riconosciuti indipendenti alcuni nuovi Stati europei: l’Ungheria, la Cecoslovacchia (che erano incluse
prima nell’Impero Austro-ungarico) , la Iugoslavia, la Polonia e le repubbliche baltiche, cioè, la Lettonia, la
Lituania e l'Estonia più la Finlandia ( prima della guerra facevano parte dell’Impero russo)
2) L'AUSTRIA perse circa i 7/8 dei territori dell'antico impero e rimase senza sbocchi sul mare.
3) LA GERMANIA, con il trattato firmato a Versailles il 28 giugno 1919, venne riconosciuta come principale
responsabile del conflitto. Pertanto:
A) fu costretta a pagare i danni di guerra molto alti (132 miliardi di marchi-oro) che causò una grave crisi
economica , soprattutto alla Francia e al Belgio, stati maggiormente danneggiati,
B) fu costretta a ridurre la flotta e l’esercito : venne quindi SMILITARIZZATA
C) fu privata di tutte le colonie e divise tra I paesi vincitori
D) l’Alzazia e la Lorena ritornarono alla Francia, che venne anche autorizzata a occupare e sfruttare per 15
anni la regione tedesca della Saar una zona mineraria
E) ; la regione tedesca della Renania fu smilitarizzata.
F) altri territori tedeschi passarono alla Danimarca e alla Polonia alla quale venne garantito uno sbocco
al mar e(il CORRIDOIO POLACCO) mediante una sstriscia di territorio che separava la Prussia
orientale dal resto della Germania e la città di DANZICA venne dichiarata città libera sotto il controllo
internazionale;
G) Vennero creati dei CORDONI SANITARI cioè dei nuovi stati per isolare la RUSSIA
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4) L'ITALIA ricevette dall'Austria il Trentino, l'Alto Adige, Il Friuli Venezia Giulia e Trieste.
Il primo ministro Orlando però chiese anche i territori promessi dal Patto di Londra cioè la città di Fiume in
Dalmazia (zona costiera della Croazia) e in aggiunta chiese la città di Fiume perché abitata soprattutto da italiani
ma le altre potenze si opposero a questa richiesta. Per protesta, la delegazione italiana abbandonò la Conferenza
e questo fu un grave ererore perché le ex colonie tedeschi vennero spartite tra Francia e Inghilterra.
5) LA TURCHIA perse tutti i territori europei, tranne la città di Istanbul; dallo smembramento dell'Impero
ottomano fu creata la Grande Armenia
6) La Giordania, la Palestina e l'Iraq furono affidati agli Inglesi, la Siria e il Libano alla Franciat
DOMANDE
A) FORMA DI BOMBOLE che venivano aperte in direzione del vento e poi di B) ORDIGNI che venivano
lanciati verso le trincee avversarie
B) L'EFFETTO DEI GAS ERA LA MORTE PER SOFFOCAMENTO O AVVELENAMENTO e nel
caso del «GAS MOSTARDA» o iprite si aggiungevano piaghe e ustioni.
I TEDESCHI utilizzarono per primi I gas nel 1915 poi anche gli altri esercito: Causarono grande impressione per la
loro azione subdola e i loro tremendi effetti: 1) chi inalava il gas moriva fra atroci sofferenze o 2) poteva rimanere
invalido per sempre –
Presto gli eserciti presero le opportune difese, come LA DOTAZIONE DI MASCHERE ANTIGAS PER TUTTI I
SOLDATI. L'efficacia dei mezzi di difesa e la non piena affidabilità dei gas - che il vento poteva disperdere o
rimandare indietro - ne limitarono sempre più l'uso.
Si svilupparono così alcuni settori industriali e scientifici
1) l'industria automobilistica fornì alle forze armate mezzi per il trasporto più rapido di truppe o rifornimenti,
o dei feriti grazie alle autoambulanze.
2) LA RADIOFONIA permise lo sviluppo di mezzi di telecomunicazione, essenziali per coordinare le azioni e
accelerare le catene di comando o l'invio di informazioni.
DOMANDE
NUOVI STRUMENTI PER LA GUERRA
1) L’AVIAZIONE ebbe un impatto più limitato nel corso della guerra furono costruiti circa 20.000 velivoli militari,
utilizzati per 1) OSSERVARE dall'alto i luoghi di battaglia o 2)per bombardamenti su settori circoscritti,
senza mai essere utilizzati con continuità nelle battaglie
2) IL CARRO ARMATO, fu scarsamente utilizzato anche perché furono sottovalutate le sue potenzialità.(molto
usato invece nella Seconda Guerra Mondiale)
A) Prima comparvero LE AUTOBLINDO cioè autocarri riparati da piastre d'acciaio e dotati di mitragliatrici
La loro utilittà era limitata perché adatti solo alla circolazione su strada.
B) Vennero sostituite LE RUOTE CON CINGOLI , che permettevano ai mezzi blindati di muoversi su
qualunque terreno. Impiegati dagli Inglesi a partire dal 1916, i carri armati furono utilizzati csoprattutto alla
del 1917:.
3) Nella guerra NAVALE fece la sua comparsa il SOTTOMARINO: furono i Tedeschi a utilizzarlo maggiormente,
sia A) per attaccare le navi nemiche B) sia per colpire di sorpresa le navi mercantili, anche di nazioni neutrali,
che portavano rifornimenti ai paesi dell'Intesa (Austriaci attaccarono la flotta americana e causaronola loro
entrata in guerra ) La qualità dei sottomarini e l’abilità dei marinai fecero dei sommergibili tedeschi, per
quanto esigui di numero, delle armi micidiali.
4) Tuttavia la guerra sottomarina causò le proteste degli Stati Uniti che ritenevano minacciati il principio della
libertà di commercio e il loro interesse economico: l'affondamento ad opera DEI TEDESCHI NEL MAGGIO
1915 DEL TRANSATLANTICO INGLESE LUSITANIA con 140 passeggeri americani a bordo - ma anche
armi destinate all'Inghilterra - provocò tali proteste da parte degli Stati Uniti da indurre i Tedeschi a
sospendere momentaneamente la guerra sottomarina illimitata
DOMANDE
6. IL FRONTE INTERNO E LA GUERRA “TOTALE”.
IL COINVOLGIMENTO DEI CIVILI
ANCHE LE POPOLAZIONI CIVILI, OLTRE AI SOLDATI, FURONO COINVOLTE NEL CONFLITTO.
1) GLI ABITANTI DELLE ZONE DOVE SI SVOLGEVANO I COMBATTIMENTI, furono I primi a subire danni e
perdite perché per molti chilometri attorno al fronte cadevano bombe, quindi dovevano lasciare le case e le terre.
2) Ogni spostamento del fronte comportava fughe di profughi e occupazioni da parte delle truppe nemiche.
3) Le minoranze etniche che in passatovolevano l’indipendenza furono sottoposte a rigidi controlli perché sospettate di
possibile tradimento.
4) le popolazioni che vivevano lontano dal fronte subironoa nch’esse le conseguenze del conflitto: A) limitazioni
della libertà personale, B)razionamento del cibo, C) rialzo dei prezzi, D)diffusione di epidemie, E) aumento dei
carichi di lavoro. Infatti il settore settore industriale doveva garantire ai militari tutte le risorse di cui avevano
bisogno. Le industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche e anche tessili ebbero uno sviluppo imponente.
5) I TURNI DI LAVORO DIVENNERO PIÙ DURI, grazie anche al clima di mobilitazione che caratterizzò le
fabbriche e la società del tempo di guerra. In pratica tutta la POPOLAZIONE FU MILITARIZZATA: non
solo, ovviamente, i soldati che combattevano e che costituivano il fronte esterno, ma anche le persone che senza
imbracciare le armi lavoravano nelle fabbriche a sostegno dello sforzo bellico e che formavano IL
FRONTE INTERNO. Il peggioramento delle condizioni di vita causò proteste in particolare in Francia,
Germania e Italia, soprattutto nel 1917: nell'agosto di quell'anno a Torino vi furono dimostrazioni e scioperi,
causati dalla scarsità di generi alimentari e seguiti da violenti scontri che provocarono decine di vittime.
DOMANDE
IL PREDOMINIO DELLO STATO E DEL POTERE ESECUTIVO
La riorganizzazione dell'assetto produttivo avvenne grazie a un massiccio intervento dello Stato, con un
serie di misure che il liberismo di stampo ottocentesco non avrebbe mai previsto: 1) settori industriali sottoposti a
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controllo governativo,2) requisizione e 3) controllo dei prezzi per i prodotti agricoli, 4)razionamento dei beni di
consumo.
La Germania operò una tale pianificazione economica da far parlare di «SOCIALISMO DI GUERRA».
1) I grandi imprenditori privati non erano però esclusi dai profitti: partecipavano insieme ai militari ai
progetti di gestione economica e alla fine del conflitto godettero di grandi entrate e di un maggior peso politico.
2) Anche il settore pubblico dovette adeguarsi alla guerra: gli apparati statali con compiti sempre più numerosi,
aumentarono le file della burocrazia. I governi presero il sopravvento sui parlamenti, poco adatti alla
segretezza e alla rapidità di decisione necessari in tempo di guerra.
3) Il potere politico doveva però confrontarsi con le pretese dei militari: per tutto quello che riguardava la condotta
della guerra, gli stati maggiori cercavano di imporre le proprie decisioni ai governi, assumendo una sorta di
potere assoluto.
4) In Germania si formò di fatto una dittatura militare guidata dal capo di stato maggiore Paul von Hindenburg e
dal suo collaboratore Erich Ludendorff.
5) In altri paesi il potere politico mantenne la preminenza, ma anche qui in condizioni simili a una dittatura: LA
FRANCIA venne governata da un'unione nazionale comandata con pugno di ferro da Georges Clemenceau,
mentre IN GRAN BRETAGNA si era formato un «gabinetto di guerra» sotto David Lloyd George.
Anche in Italia dopo Caporetto si formò un governo di unità nazionale.
A giustificare queste misure politiche eccezionali non erano solo le difficoltà incontrate dagli eserciti sui fronti;
MA IL PROTRARSI DELLA GUERRA che durò ben quattro anni invece di essere di breve durata.si del
conflitto aveva accresciuto enormemente i problemi interni e occorreva mobilitare tutta la popolazione
nell'ultimo sforzo per la vittoria.
DOMANDE
IL NEMICO INTERNO E LA PROPAGANDA
Per ottenere l'obiettivo del successo finale i governi sottoposero le popolazioni a uno sforzo di mobilitazione totale:
tutte le forze del paese dovevano puntare alla vittoria.
1) Venne imposta una stretta censura su tutte le voci che A) rivelavano le difficili situazioni dei fronti o le
B) reali condizioni di vita dei soldati, come pure quelle C) che richiedevano la fine del conflitto, tutte accomunate
sotto la definizione di «DISFATTISMO».
I DISFATTISTI erano posti, dai sostenitori del conflitto, sullo stesso piano dei sabotatori:
I SABOTATORI erano nemici che minavano la stabilità della nazione agendo SLEALE all'interno
dello Stato.
2) LA PROPAGANDA venne usata per mobilitare la popolazione, rivolta alle truppe per sostenere il morale
ma anche ai civili
A) ) Vennero stampati grandi quantità manifesti e cartoline che esaltavano le doti e le vittorie del proprio
esercito oppure prospettavano disastri e violenze di ogni genere in caso di vittoria nemica.
B) Vennero organizzate manifestazioni di sostegno ai combattenti, istituiti comitati per la resistenza
contro il nemico interno.
C) Anche il cinema, arte che da poco comparsa, venne posto al servizio della causa nazionale.
D) I bambini divennero oggetto di indottrinamento, a partire dalla scuola per arrivare ai libri e ai
giocattoli, tutti di carattere bellico.
L'insistenza della propaganda governativa si fecero sempre più pressanti man mano che passavano i
mesi e la stanchezza cresceva al fronte e fra i civili.
In realtà era naturale che si rafforzasse l'opposizione alla guerra, perché ormai evidente a tutti che gli
annunci di strepitose vittorie e di una rapida conclusione delle ostilità erano solo invenzioni propagandistiche.
Propaganda. In suo significato odierno indica la diffusione deliberata e sistematica di messaggi e informazioni,
con lo scopo di costruire un'immagine - negativa o positiva a seconda degli interessi - di un evento, di una
persona, di un gruppo.
Con l'avvento della società di massa e con la prima guerra mondiale la propaganda fu una componente
essenziale della vita politica, grazie all'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione (stampa, radio, cinema,
televisione). Le potenzialità che tali mezzi offrivano sono state impiegate poi dai regimi totalitari - che ne
possiedono il monopolio - come strumento di persuasione. La parola ha assunto pertanto un significato
negativo, poiché richiama l'idea di manipolazione e di informazione distorta
DOMANDE
LE DIVISIONI DEL MOVIMENTO SOCIALISTA
Di fronte a un conflitto di così vaste proporzioni, aebbe una grande importanza l'atteggiamento dei socialisti.
Negli anni immediatamente precedenti la guerra, la Seconda Internazionale socialista prese posizione contro un
evento considerato estraneo agli interessi del proletariato e voluto dai capitalisti, per portare a termine i loro
progetti imperialisti. In questa prospettiva l'Internazionale lanciò numerosi appelli per la pace, fra cui lo slogan «guerra
alla guerra». A livello locale, però, le scelte furono diverse e in molti partiti socialisti, nell'estate del 1914,
prevalsero le ragioni degli interessi nazionali rispetto a quelle dell'internazionalismo operaio.
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II caso più clamoroso fu quello del Partito Socialdemocratico Tedesco, che il 4 agosto 1914 votò a favore dei crediti di
guerra, e lo stesso fecero i Socialisti francesi e i Laburisti inglesi. I Socialisti italiani invece, come abbiamo visto,
furono contrari alla guerra, con alcune eccezioni (p.e. Mussolini). Tuttavia, già nel settembre 1915, i socialisti
pacifisti (in genere in minoranza nei loro paesi) e quelli dei paesi neutrali (Olanda, Svizzera, Svezia) organizzarono
una conferenza internazionale a Zimmerwald (Svizzera), dove si ribadì con forza la condanna della guerra e si chiese
una pace «senza annessioni e senza indennità» (cioè una pace senza vincitori né vinti).
Nel documento conclusivo del congresso si prospettava anche l'idea di trasformare la guerra in rivoluzione proletaria.
Questa tesi, sostenuta soprattutto dal socialista russo Lenin, ebbe ancora più consensi nella conferenza di
Kienthal (Svizzera) dell'aprile 1916. Anche il gruppo tedesco degli spartachisti - dal nome di Lega di Spartaco del loro
movimento, fondato da Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht - si pose su queste posizioni.
L'opposizione alla guerra crebbe, comunque, in tutti i paesi coinvolti nel grande conflitto e assunse talvolta il
carattere di sollevazione popolare.
Il culmine fu raggiunto in Russia con l'abbandono in massa del fronte e con la rivoluzione d'ottobre (1917),
grazie all'azione dei bolscevichi guidati da Lenin.
DOMANDE
7. IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI
LE VICENDE DEL POPOLO ARMENO
Il coinvolgimento delle popolazioni civili nella guerra raggiunse il culmine con il GENOCIDIO degli Armeni,
una vicenda le cui radici affondano nel NAZIONALISMO e NELL'INTOLLERANZA RELIGIOSA.
L'origine remota di questo evento è la progressiva crisi dell'Impero ottomano: abitato in gran parte da musulmani,
l'Impero dovette concedere l'indipendenza alle minoranze cristiane: Greci, Rumeni, Bulgari e Serbi.
Gli Armeni abitavano un territorio diviso fra Impero russo e Impero ottomano, dove erano in diverse città.
Gli Armeni ERANO CRISTIANI e rivendicarono a loro volta l'autonomia. Ma il governo turco rifiutò
Contro le rivendicazioni degli Armeni, il sultano turco sfruttò anche la tensione esistente fra loro e altri popoli
musulmani dell'Impero, come i Curdi. Negli anni 1894-95 vi furono vere e proprie sommosse popolari contro gli
Armeni che causarono più di 100.000 morti.
L'avvento al potere dei «Giovani Turchi», nazionalisti, non aveva migliorato la situazione: non essendo Turchi, gli
Armeni andavano perseguitati. Nel 1914, allo scoppio del conflitto mondiale, gli Armeni sudditi dell'Impero
ottomano si trovarono a dover combattere contro i loro fratelli cittadini della Russia.
Alcuni disertarono e il governo turco ebbe seri motivi per dubitare della lealtà degli altri.
DOMANDE
UN MILIONE DI MORTI, METÀ DEGLI ARMENI
Nel febbraio del 1915 fu decisa dal governo turco l'eliminazione sistematica della popolazione armena. Gli Armeni
furono vittime di un genocidio che coinvolse dapprima coloro che erano concentrati alla frontiera nord,
poi quelli che si trovavano nelle principali città dell’Impero.
a partire da maggio, fu ordinata la DEPORTAZIONE di tutti i superstiti verso alcune zone periferiche
dell'Impero, lontano da sguardi indiscreti.
Lo smistamento degli Armeni avvenne ad Aleppo, dove furono raggruppati e inseriti in vari convogli.
I poliziotti incaricati della sorveglianza bastonavano le persone senza pietà, impedivano alle donne incinte di
riposarsi e lasciavano che saccheggiatori senza scrupoli attaccassero la carovana.
Molti Armeni sparirono nel deserto della Mesopotamia o della Siria, vittime della fame, del tifo e del colera,
nonché delle violenze dei militari e dei briganti.
La morte certa attendeva chi, nonostante tutto, giungevano al termine del viaggio, per essere internati in appositi
campi di concentramento.
Molti diplomatici tedeschi, liberi di circolare per l'Impero narravano di donne seviziate e uccise, di uomini gettati vivi
dai dirupi, di mani di bambini tagliate. Per quanto il numero delle vittime sia oggetto di controversie, una stima seria
non può scendere, in ogni caso, complessivamente sotto il milione di morti, ossia la metà degli Armeni
presenti nel 1914 nell'Impero ottomano.
LA NEGAZIONE DEL GENOCIDIO
Il primo governo turco del dopoguerra sostenne che gli Armeni morti durante la guerra erano circa 300.000,
individuando le cause dei decessi nell'insicurezza e nelle privazioni, comuni a tutti i cittadini in tempo di guerra.
Questa tesi è sostenuta anche dal governo attuale della Turchia, che nega il genocidio e vieta la pubblicazione di
studi e ricostruzioni su di esso.
Perseguitati nella loro terra, gli Armeni emigrarono e si sparsero nel mondo. In Europa la maggioranza degli
Armeni fu accolta dalla Francia (300.000 persone circa). Un consistente numero di persone fuggì negli Stati
Uniti d'America, nel Canada, nell'America meridionale e in Australia.
DOMANDE
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4)GLI ALTI UFFICIALI DELL'ESERCITO 5) L'AMBIENTE DELLA CORTE del re Vittorio Emanuele III,
vedevano nella guerra un'occasione per ottenre maggiore prestigio e potenza. 5)LA PICCOLA BORGHESIA
6) i GRANDI INDUSTRIALI che pensavano la guerra fosse un’occasione per ottenere elevate profitti.
B) GLI INTERVENTISTI DI SINISTRA erano esponenti 1)democratici,2) repubblicani e 3) socialisti, I quali
volevano che l’Italia si schierasse a fianco dei paesi democratici dell'Intesa (Gran Bretagna-Francia e Russia)
Gli INTERVENTISTI ERANO UNA MINORANZA, MA MOLTO ATTIVA E «RUMOROSA, ma potevano
contare sull'appoggio del re e molti giornali (il Corriere della Sera, espressione della borghesia industriale milanese