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ECONOMIA DELLO SVILUPPO

Economia 2 visioni: keynesiana e neoclassica. La differenza fondamentale è come si determinano i


meccanismi di aggiustamento del mercato. L'economia studia le allocazioni delle risorse scarse ad opera
di un'operatore economico che si muove in modo razionale, persegue cioè il suo obiettivo minimizzando
i costi. Questo ha implicazioni perchè rappresenta una semplificazione della realtà utile a costruire un
modello, uno schema di riferimento, deve essere coerente il modo in cui i vari soggetti interagiscono, i
soggetti devono agire secondo il vincolo di razionalità. L'altra implicazione è che in una visione di
mercato, esso è un luogo in cui gli operatori hanno accesso alle informazioni senza oneri e le imprese
condividono un certo livello di progresso tecnoligoc, gli aggiustamenti alle cose avvengono in un certo
automatismo. Cosa consente di trovare l'equilibrio è che ci sia flessibilità, un meccanismo fluido che
aggiusta domanda e offerta. Il flusso circolare del reddito dice che famiglie e imprese si incontrano in 2
mercati, quello dei beni e del lavoro, le imprese pagano i lavoratori per il loro lavoro e le famiglie
acquistano i prodotti dalle imprese. In entrambi i mercati l'incontro avviene, cioè il prezzo si stabilisce,
quando la domanda eguaglia l'offerta. Se nel sistema il meccanismo funziona in automatico tutto trova
equlibrio. Questo è il mercato in sintesi estrema. Se però, come nella realtà vi sono elmenti di vischiosità
del sistema, allora questo equilibrio il sistema fatica a ritrovarlo. Ci sono elementi che turbano il sistema,
creano un disequilibrio. La differenza tra l'approccio keynesiano e quello neoclassico è sui meccanismi di
equilibrio. La visione neoclassica è basata sul principio che esiste un libero mercato e attraverso il
meccansimo di equilibrio di mercato il sistema torna in equilibrio. Se i salari sono liberi di fluttuare non ci
sarà problema di disoccupazione. L'approccio fondamentale è di creare un meccanismo, secondo 2
approcci: nella visone keynesiani è fondamentale la domanda, che spinge il mercato, se scende, cioè non
è sufficiente, bisogna intervenire per sostenere la domanda. Ci sono 4 soggetti fondamentali, lo stato, le
imprese, le famiglie e il resto del mondo, è lo stato che deve intervenire attraverso imissioni e prelievi, lo
stato stesso è operatore, eroga servizi, paga stipendi, attraverso la tassazione toglie risorse al sistema e la
reimmette in altro modo. Immissioni e prelievi hanno lo scopo di redistribuire e rendere il sistema più
efficiente e più equo. Lo Stato quindi fluidifica sostenendo la domanda interna, quindi la spesa pubblica.
Per i neoclassici se lo stato fa in modo di rendere il più possibile fluido, il sistema tonrerà da solo in
equilibrio, senza interventi massicci. L'intervento statale nel caso del liberismo è molto pervasivo nel
caso degli strumenti di incentivo e controllo, funzionali a rendere fluido il meccanismo. Mentre nel caso
keynesiano è centrale la domanda, in quella neoclassica è centrale l'offerta, che va sostenuta. In questo
dibattito si innesta anche quello riguardante l'economia dello sviluppo. Dietro l'approccio neoclassico c'è
la consapevolezza che il mercato possa regolare, alcuni aspetti, non tutti. In quella keynesiana, se la
domanda è debole deve esserci un intervento pubblico. Questo non determina una acccettazione
ideologica delle 2 visioni, dipende dalla fase storica. Nell'economia dello sviluppo l'attuazione di una
strategia di crescita, dopo l'uscita dalla guerra, bisognava ricostruire le madrepatrie e l'ex mondo
coloniale che deve uscire da questo sistema che deve avere un processo di sviluppo economico e di
democratizzazione, compito svolto dalla Banca Mondiale e il FMI, con il fine di fluidificare il sistema a
livello internazionale. Così come lo stato all'interno dello stato cerca di intervenire sia come operatore sia
con le leggi, anche le organizzazioni di Bretton woods hanno lo scopo sia di regolare il flusso sia di
intervenire direttamente legiferando in materia. A cominciare dal sistema dei pagamenti, un sistema di
tasso di cambio che dia garanzia a tutti attraverso un sistema che favorisca anche le transazioni a livello
internazionale, per far questo è fondamentale un sistema dei tassi di cambi efficienti.

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