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Relazione
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Uno dei successi della vittoriosa guerra ideologica dei capitalisti è,
paradossalmente, il discredito in cui è caduto presso il suo
avversario, la sinistra, il concetto di ideologia. Al contrario, i
protagonisti di questa lotta di classe dall’alto verso il basso
conoscono bene l’importanza dell’ideologia e dell’egemonizzarla.
L’ideologia:
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• dà una interpretazione e spiegazione della condizione in cui un
individuo si trova;
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Lo strumento principe di questa lotta di classe dall’alto verso il
basso sono state (e sono) le fondazioni. All’inizio il campo di azione
delle fondazioni era per lo più quello della bene cienza, poi dagli
anni Settanta del secolo scorso in poi, il concetto si è dilatato
arrivando a coprire l’operato di qualunque ente che eserciti attività
non illegali, anche nanziarie, che non distribuiscono dividendi o
pro tti ai suoi titolari o manager.
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Le idee neoliberiste di fondo imposte dalle fondazioni sono quelle
dello stato minimo (lo stato “guardiano notturno”). Lo strumento
per ottenerlo è la riduzione delle tasse (soprattutto ai ricchi) e il
conseguente taglio ai servizi. Se i tagli ai servizi non intervengono,
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la conseguenza è l’indebitamento dello stato, indebitamento che
imporrà a sua volta il taglio ai servizi. (Naturalmente questo
meccanismo funziona se si pongono come ferme altri due cavalli di
battaglia del pensiero economico neoliberista: le tasse nanziano i
servizi e il debito pubblico va pareggiato).
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Il capitalismo ha imposto una rappresentazione della realtà senza
alternative: l’unica cosa che in un sistema capitalistico non si può
fare è cambiare le regole di funzionamento di tale sistema (realismo
capitalista). In tale realtà si è “liberi” di trovare il metodo e i mezzi
più e caci per eseguire gli “ordini”.
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I nostri tempi sono caratterizzati da una asimmetria di fondo: i
padroni della conoscenza sanno tutto di noi, mentre gli utenti-
cittadini di internet sono completamente ignoranti su cosa stanno
dando via gratis e sull’uso che i padroni fanno di tutta questa mole
di informazioni grezze e riorganizzate.
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Il debito (privato e pubblico) è ormai lo strumento di controllo (di
cittadini e stati) più potente e pervasivo.
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Il debito e l’indebitamento deforma e perverte l’idea del diritto ai
servizi essenziali. L’accesso a tali servizi avviene attraverso
l’indebitamento e l’indebitato si trasforma in un manager che deve
trovare le soluzioni più adatte per ripagare il suo debito, diventando
così il manager di un se stesso concepito come fosse un’impresa.
Tale condizione produce l’homo oeconomicus, addestra l’individuo
<<ai comportamenti, alle regole di contabilità, ai principi di
organizzazione di solito messi in atto in seno alle imprese>>.
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Negli ultimi 40-50 anni si è passati dalla FORMA DISCIPLINARE del
potere alla FORMA DI CONTROLLO del potere. La prima forma
aveva nella FABBRICA e in tutte le altre istituzioni pubbliche
(scuola, u ci, ecc.) il suo luogo principe di esercizio. La seconda
forma lo ha nella FINANZA (—> indebitamento), in INTERNET
(social) e, aggiungo io, nella POLITICA SANITARIA.
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<<Se agisci come ti chiedo, domani starai meglio>>
alla minaccia:
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Il problema per l’ambiente è il modo di produzione capitalistico.
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