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LEZIONE 3 NOVEMBRE

IMPUTAZIONE dell’impresa:
- Casi di esercizio diretto dell’attività d’impresa, nei quali il titolare dell’iniziativa economica esercita in
prima persona l’attività imprenditoriale
- Casi di esercizio indiretto ma palese, casi nei quali il titolare dell’interesse economico imprenditoriale si
avvale di terzi nel porre in essere gli atti dell’impresa ma palesa ai terzi la sua posizione di titolare
dell’impresa. Come? Conferendo ai terzi che si interpongono nell’attività imprenditoriale non solo il
potere di agire nel suo interesse e per suo conto ma anche nel suo nome.
Si tratta di ipotesi in cui la titolarità formale dell’impresa coincide con la titolarità sostanziale, cioè, il soggetto
che appare all’esterno come titolare dell’impresa è anche colui che sostanzialmente ha assunto l’iniziativa
imprenditoriale. Non c’è dubbi quindi su chi sia il titolare dell’impresa.

Il problema invece sorge nei casi di esercizio indiretto dell’attività d’impresa ma occulto, ipotesi nelle quali il
soggetto che si interpone tra il titolare sostanziale (titolare dell’interesse economico) e il mercato è un
soggetto che pur agendo in nome del titolare sostanziale dell’impresa non spende il nome e quindi all’esterno
appare come unico titolare dell’impresa. Questi casi sono problematici perché c’è una dissociazione tra
titolarità dell’interesse imprenditoriale e titolarità del nome speso nell’attività di scambio sul mercato. Nelle
fattispecie di esercizio indiretto e occulto dell’impresa dovrà essere considerato titolare dell’impresa e quindi
destinatario delle regole delle quali si compone lo statuto dell’impresa commerciale il CD. IMPRENDITORE
PALESE, il soggetto il cui nome viene speso nel traffico commerciale. Deve essere considerato destinatario dello
statuto dell’impresa commerciale il PRESTANOME o la società di etichetta. Quello che non è certo e se in
aggiunta al cd. imprenditore palese debba essere considerato titolare dell’impresa e quindi sottoposto alle
regole dello statuto imprenditoriale anche il TITOLARE DELL’INTERESSE IMPRENDITORIALE, quindi:
- Il mandante del prestanome,
- Il socio di controllo o socio unico della società di comodo o etichetta.
La riposta a questo problema dipende dal criterio adottato per risolvere il problema dell’imputazione
dell’impresa:
1. Criterio formalista della spendita del nome (unico criterio sancito dalla legge con valenza generale) -> se
si dovesse applicare esclusivamente questo criterio la risposta sarebbe NEGATIVA.
2. Profilo dell’interesse sostanziale si riterrebbe, invece, che l’imprenditore in senso giuridico sia anche il
soggetto che governa l’attività e sostiene l’iniziativa imprenditoriale.
Da ciò derivano due interpretazioni:
- SOSTENITORI DELLA TEORIA FORMALISTICA -> significa che l’unico soggetto a cui formalmente è
imputabile l’impresa, quindi, unico soggetto che è esposto al fallimento è quel soggetto il cui nome
viene formalmente speso nell’attività negoziale posta in essere nell’esercizio dell’impresa.
- SOSTENITORI DELLE TEORIE SOSTANZIALISTE.

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