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VIZI DELLA VOLONTÁ

DOLUS MALUS
Consisteva nel comportamento inescusabilmente malizioso, fatto di raggiri e artifizi, di un soggetto
(c.d. decèptor) nei riguardi di un altro soggetto (c.d. decèptus) con cui fosse in trattative o in
rapporti giuridici, allo scopo e con gli effetti di indurlo ad un’azione pregiudizievole dei propri
interessi. 
Diverso dal (—) malus era il (—) bonus, che consisteva in una tollerabile abilità (fatta
eventualmente innocui espedienti) nel curare i propri interessi e non costituiva vizio della volontà. 
L’elaborazione del dolus malus distinse tra: 
— dolo determinante (càusam dans)  comportava la nullità del negozio in quanto determinava
nel contraente una falsa rappresentazione della realtà che, fuorviandolo, lo induceva alla
conclusione di un contratto, altrimenti non voluto; 
— dolo incidente (ìncidens)  comportava annullabilità poiché induceva la controparte alla
stipulazione di un contratto a condizioni diverse da quelle volute, la parte caduta in errore aveva
diritto ad un indennizzo oppure ad ottenere la giusta prestazione. 
Tra i rimedi apprestati in favore del cd. decèptus (la vittima del dolo) ricordiamo: 

 ACTIO DE DOLO: era esperibile dalla vittima del raggiro che avesse adempiuto ai propri
obblighi negoziali per ottenere la restituzione di ciò che aveva dato o la riparazione del
torto; se invece il decèptus era chiamato in giudizio dalla controparte che richiedeva
l’adempimento, egli poteva opporre un’exceptio doli.  
Il decèptor veniva condannato al pagamento di una somma pari al pregiudizio subito
dal decèptus; quest’ultimo, però, poteva evitare la condanna, ristabilendo volontariamente
la situazione economica esistente tra le parti prima del contratto. 
L’(—) era un’azione sussidiaria: poteva essere, cioè esercitata dal deceptus solo: 
— se contro il deceptor non erano esercitabili altre azioni; 
— se il deceptus non poteva essere risarcito economicamente in altro modo.  
 EXCEPTIO DOLI: era formulata in modo da consentire al magistrato giudicante di valutare
anche il comportamento che il deceptor avesse tenuto dopo la conclusione del negozio
giuridico: poteva accadere che il deceptor risultasse soccombente per un comportamento
malizioso tenuto solo dopo la conclusione del negozio, oppure vittorioso per avere, dopo la
conclusione del negozio, neutralizzato gli effetti del comportamento doloso tenuto in
precedenza. 
  IN INTEGRUM RESTITUTIO OB DOLUM: rimedio apprestato in favore della vittima di un
certo comportamento doloso volto ad eliminare gli effetti del negozio giuridico.
Occorreva che il negozio giuridico viziato fosse già stato eseguito (altrimenti c’era exceptio
doli) e che la situazione preesistente tra le parti fosse in concreto ripristinabile. 
ERROR FACTI
Si configura come l’ignoranza o falsa conoscenza di una circostanza qualsiasi, che avesse avuto
rilievo nel processo di formazione della volontà.

ERRORE OSTATIVO  si verifica quando la manifestazione non corrispondeva alla volontà


realmente formatasi (es: voler ordinare le riviste di topolino ma imbucare la richiesta nella
cassetta della rivista giuridica romana). 
La tendenza espressa in proposito dal diritto romano era nel senso di non dar rilievo all’errore
ostativo e considerare pertanto valido ed efficace il negozio in apparenza concluso. 

METUS
Stato di oppressione psichica originato dalla minaccia di un male ingiusto e notevole.
Si distingue in dottrina tra: 
— vis, che è la violenza morale in se stessa, la coartazione della altrui volontà attraverso minacce; 
— metus che è il timore, il senso passivo di spavento prodotto dalla vis. 

È opportuno precisare che la violenza morale (nella quale il soggetto seppure minacciato,


manifesta una volontà negoziale) era diversa dalla violenza fisica (nella quale la vittima non
manifestava alcuna volontà negoziale: la manifestazione di volontà è frutto della forza bruta
dell’aggressore che, ad es. guidi la mano della vittima per apporre una firma con l’anulus). 
Tra i rimedi apprestati in favore della vittima della violenza, ricordiamo: 
— l’in ìntegrum restitùtio ob metum; 
— l’àctio quod metus causa; 
— l’excèptio metus. 

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