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----------------------------------------------ARNOBIO---------------------------------------------
Arnobio nacque in Africa e si convertì al Cristianesimo piuttosto tardi, negli
ultimi anni del secolo.
Scrisse Adversus nationes, in 7 libri. Fu scritto tra le persecuzioni di
Diocleziano e l’editto di Milano.
LIBRI 1-2: dottrina cristiana e respinta delle accuse di chi imputava ad esse le
recenti disgrazie dell’Impero
LIBRI 3-5: dottrine teologiche del politeismo
LIBRI 6-7: confutazione dottrine teologiche del politeismo
Va immediatamente detto che Arnobio è un NEOFITA, convertitosi solo in età
adulta, e per questo avverte più forte l’ESIGENZA DI POLEMIZZARE contro le
cose in cui aveva CREDUTO DA GIOVANE. La conversione recente si mostra
però in alcune posizioni teologicamente assai discutibili, in una
disinformazione che spesso sconfina in vera e propria ignoranza.
Il suo obiettivo principale è quello di dimostrare l’errore delle dottrine
neoplatoniche, ma Arnobio era passato lui stesso attraverso queste
esperienze, ed infatti CONOSCEVA MEGLIO I CLASSICI PAGANI CHE LA BIBBIA.
Per lui l’anima non era creata da Dio ma da una sorta di demiurgo, ad esso
inferiore e capace quindi solo di creazioni imperfette; l’immortalità è riservata
soltanto ai buoni; Cristo è inferiore al Padre e dunque ricopre un mero ruolo di
insegnante. Differenti gli scritti riguardanti il paganesimo, che conosce
benissimo e può dunque attaccarne i punti deboli con termini satirici e comici.
Con il suo tormentato percorso dal paganesimo al cristianesimo, Arnobio ci
rappresenta l’itinerario di molti uomini di Cultura fra III e IV secolo, tra dubbio
e persecuzioni, adesioni emotive ed ansie di ritorsione.
--------------------------------------------LATTANZIO---------------------------------------------
Lattanzio nacque intorno alla metà del III secolo in Africa, fu allievo di Arnobio
ed anche lui maestro di retorica: la insegnò a Nicomedia, che fu però costretto
a lasciare in quanto si era convertito al Cristianesimo. Morì nel 324 d.C.
Sono completamente perduti gli scritti del periodo pagano, cioè un
Symposium, un Hodoepòricum ed un trattato grammaticale. Perdute anche le
Lettere (8 libri) ci restano soltanto sei opere tra cui: