Sei sulla pagina 1di 3

L’impero di Costantino segna per il Cristianesimo una fase di cambiamenti

profondi. Con l’editto di Milano del 313 il progressivo estendersi della


religione, l’attenzione dell’imperatore per le dispute teologiche, il rapido
passaggio dei cristiani da un atteggiamento difensivo ad una posizione di
potere e monopolio ideologico, comportarono cambiamenti profondi.

----------------------------------------------ARNOBIO---------------------------------------------
Arnobio nacque in Africa e si convertì al Cristianesimo piuttosto tardi, negli
ultimi anni del secolo.
Scrisse Adversus nationes, in 7 libri. Fu scritto tra le persecuzioni di
Diocleziano e l’editto di Milano.
LIBRI 1-2: dottrina cristiana e respinta delle accuse di chi imputava ad esse le
recenti disgrazie dell’Impero
LIBRI 3-5: dottrine teologiche del politeismo
LIBRI 6-7: confutazione dottrine teologiche del politeismo
Va immediatamente detto che Arnobio è un NEOFITA, convertitosi solo in età
adulta, e per questo avverte più forte l’ESIGENZA DI POLEMIZZARE contro le
cose in cui aveva CREDUTO DA GIOVANE. La conversione recente si mostra
però in alcune posizioni teologicamente assai discutibili, in una
disinformazione che spesso sconfina in vera e propria ignoranza.
Il suo obiettivo principale è quello di dimostrare l’errore delle dottrine
neoplatoniche, ma Arnobio era passato lui stesso attraverso queste
esperienze, ed infatti CONOSCEVA MEGLIO I CLASSICI PAGANI CHE LA BIBBIA.
Per lui l’anima non era creata da Dio ma da una sorta di demiurgo, ad esso
inferiore e capace quindi solo di creazioni imperfette; l’immortalità è riservata
soltanto ai buoni; Cristo è inferiore al Padre e dunque ricopre un mero ruolo di
insegnante. Differenti gli scritti riguardanti il paganesimo, che conosce
benissimo e può dunque attaccarne i punti deboli con termini satirici e comici.
Con il suo tormentato percorso dal paganesimo al cristianesimo, Arnobio ci
rappresenta l’itinerario di molti uomini di Cultura fra III e IV secolo, tra dubbio
e persecuzioni, adesioni emotive ed ansie di ritorsione.
--------------------------------------------LATTANZIO---------------------------------------------
Lattanzio nacque intorno alla metà del III secolo in Africa, fu allievo di Arnobio
ed anche lui maestro di retorica: la insegnò a Nicomedia, che fu però costretto
a lasciare in quanto si era convertito al Cristianesimo. Morì nel 324 d.C.
Sono completamente perduti gli scritti del periodo pagano, cioè un
Symposium, un Hodoepòricum ed un trattato grammaticale. Perdute anche le
Lettere (8 libri) ci restano soltanto sei opere tra cui:

DE DIVINAE INSTITUTIONES: sulla teologica cristiana (contro pagani e filosofi)


DE OPIFICIO DEI: perfetta armonia tra natura e immortalità dell’anima
DE MORTIBUS PERSECUTORUM: imperatori pro e contro Cristianesimo
DE IRA DEI: sulla necessità che Dio si adiri contro i malvagi per dimostrare
amore ai buoni
DE AVE PHOENICE: elegia sulla fenice, simbolo di Cristo
Paragonato a Cicerone, Lattanzio procede con periodi ampi e ben articolati,
non ama le battute ad effetto, si affida ad un ragionamento coinvolgente e
pacato. Si sforza di passare l’apologetica dal piano della disputa passionale a
quello dell’analisi razionale.
Il Cristianesimo diventa così quasi il frutto naturale della sapientia classica: non
deve incutere paura, e può senza troppi problemi divenire la nuova religione di
Roma.
I due libri D.I.D. e D.M.P. confermano il primo l’equilibrio del mondo attraverso
la punizione divina per i malfattori; il secondo, quello apparentemente più
lontano dalle posizioni di Lattanzio, tanto che si è spesso dubitato della sua
autenticità, parla degli imperatori divisi in 2 categorie:
CHI HA TOLLERATO E AIUTATO LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO (imperatori
buoni tra cui spicca Costantino)
CHI HA PERSEGUITATO IL CRISTIANESIMO (imperatori malvagi che hanno
subito la punizione divina).
-----------------------------------------FIRMICO MATERNO-------------------------------------
Siciliano – nato forse a Siracusa – retore ed avvocato, Giulio Firmico Materno
fu attivo una ventina di anni dopo Lattanzio.
Prima della conversione scrisse i Matheseos libri VIII, il più completo trattato
latino di astrologia pervenutoci. Dopo la conversione scrisse il De errore
profanarum religionum: la confutazione del paganesimo è condotta con la
violenza che aveva caratterizzato gli antichi apologisti, ed è accompagnata da
esortazioni agli imperatori perché confischino tutti i beni dei templi pagani,
impongano con la forza l’abiura a quanti credono ancora nella vecchia
religione, facciano uccidere quelli non disposti a convertirsi. E’ la testimonianza
più evidente di come le cose siano ormai volte a favore del Cristianesimo: si è
già diffuso infatti un clima di intolleranza.

Potrebbero piacerti anche