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COSTANTINO
- Primo imperatore cristiano
- concede libertà ai cristiani
- grande sovrano che permette la costruzione di basiliche, chiese
- convoca il concilio di Nicea (nel quale viene redatto il nostro Credo).
- Con lui si uniscono la storia di Roma e quella del cristinesimo, prima separate.
- Per secoli viene considerato il più grande personaggio storico mai vissuto.
- Costantino sceglie l’Oriente, durante la guerra con Licinio, decidendo che la sede dell’impero
Romano sarà lì.
PRIMA
Gli storici di davano di Costantino (inizio Novecento e ne Ottocento, quando la concezione
religiosa in ambito accademico era pressochè nulla), considerandolo calcolatore.
ADESSO
Dopo l’ultimo dopoguerra la storiogra a lo tratta con più rispetto di prima. Lo si considera un
grande personaggio, protagonista di una svolta storica grandiosa, sicuro che avrebbe sempre
vinto.
QUARTO SECOLO
Situazione iniziale:
- impero romano usciva da una crisi spaventosa
- era quasi collassato (le spinte dei barbari erano molto forti, si costruiscono le Mura Aureliane,
ma il problema più grande è quello della successione: si sprofonda nel caos, per colpi di stato,
uccisioni ecc.)
- si contano 33 imperatori romani in 70 anni (ne vengono ammazzati trenta su trentatrè)
LA TETRARCHIA
Da questa situazione esce Diocleziano, che introduce un sistema che dovrebbe sistemare la
successione: la tetrarchia.
- divide l’impero in due parti perchè era troppo grande: poi scegli i Cesari come successori.
- convinto del sistema, decide di “andare in pensione” e per simmetria impone a Massimiano di
seguirlo, promuovendo i Cesari come Augusti.
Massenzio, però, non viene riconosciuto come tale, mentre Costantino sì: indicativamente
Costantino era più capace.
Perciò Costantino (acclamato nel 306 a York, in Britannia), che controllava l’estremo Occidente
(Britannia, Gallia, Spagna) comincia la sua marcia a tappe verso l’Oriente.
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PRIME TAPPE
- nel 312, Costantino, amico di Massenzio, notando che gli altri gli sono contro, si schiera dalla
loro parte contro Massenzio.
- Massimiano da in moglie a Costantino la glia Fausta, comprandosi una parte dell’esercito e
tenta di risalire sulla scena politica, come amico di Costantino
- Massimiano tenta poi di uccidere Costantino ma quest’ultimo è più veloce e lo uccide
- Costantino invade l’Italia e vince trionfatore a Roma (Massenzio muore in battaglia)
- In oriente Massimino d’Aia (al pari di Massenzio) non governa bene e, non voluto dal popolo,
viene scon tto da Licinio, anch’esso amico dei cristiani.
COSTANTINO E LICINIO
- si incontrano a Milano e si dividono l’impero in due: Licinio l’Oriente e Costantino l’Occidente
- per celebrare il loro incontro Licinio sposa la sorella di Costantino.
- si mettono d’accordo sui cristiani (già Galerio, perseguitatore dei Cristiani, si accorge che è
inutile e questa mossa politica fabbrica atei, quindi decide di non perseguitarli
- essi danno una “circolare” (prima Licinio lo manda in Oriente poi Costantino fa lo stesso)
- la circolare implica che il governo entri nella religione, garantento la libertà di pregare come
vorranno i sudditi
- sperano che, inquesto modo, la divinità (qualunque essa sia) sarà misericordiosa e garantirà
prosperità e vittoria ai romani.
FONTI SU COSTANTINO
-autori di discorsi che erano scritti per lodare l’imperatore in pubblico, pagati dall’imperatore
stesso (non imparziali ma di parte)
-storici cristiani dell’epoca (Costantino mette ne alle persecuzioni cristiane quindi è considerato
un santo anche da loro) come Eusebio (“Costantino, unico, è amico di Dio, Dio lo ha scelto come
suo campione e lo ha reso invincibile” ecc.)
- suo cugino Giuliano, che i fratelli risparmiano dopo la morte di Costantino, detto l’Apostata
perchè rinnega il cristianesimo: egli, quando tutti i gli di Costantino muoiono, viene acclamato
dalle truppe imperatore (morirà due anni dopo). Giuliano l’Apostata si togli il gusto di dire quello
che pensa senza paura (cosa che poteva fare solo da imperatore) e dice: “Lo zio Costantino, in
fondo, non era cattivo, ma debole e gli piaceva il potere; in altre vite sarebbe stato un ottimo
pasticcere o altro: egli era lì che so riva per il suo potere, per le sue mani grondanti sangue, e
sentì parlare di questo Cristo che eliminava tutti i suoi peccati, ondandosi subito.
- 50 anni dopo la sua morte ci si ricorda di lui come uno scialaquatore, un ladro, che regalava da
tutte le parti, un guerrafondaio (prima) e rimbambito (poi).
EUSEBIO DI CESAREA
Vescovo che scriveva in greco, grande cristiano e amico di Costantino, è un grande storico che
comincia a usare fonti scritte e a riferirsi a lettere ecc, il problema è che una delle lettere che cita
nella storia della Chiesa è di Gesù Cristo al re di Siria (abbastanza improbabile).
Egli scrive due opere: la prima è la storia della Chiesa, subito dopo Ponte Milvio, la seconda è
nella “Vita di Costantino” molti anni dopo.
Nella prima racconta la storia di Ponte Milivio e non risultano sogni nè altro (segni, monogrammi
ecc.). Ne “La Vita di Costantino”, pubblicata dopo la morte dell’imperatore, si racconta di come,
prima della guerra con Massenzio, Costantino ebbe un’apparizione da sveglio mentre pregava, un
trofeo a forma di Croce, fatto di luce: accanto una scritta che diceva “con questo segno vinci
(imperativo)”. L’apparizione era avvenuta in pieno giorno e davanti all’esercito. Il testo viene
confermato dalle trascrizioni dei discorsi di Eusebio a Costantino di vent’anni prima.
L’ARCO DI COSTANTINO
Ma nell’arco di Costantino (di trionfo), anche se è di spoglio, non c’è traccia di questi soldati con il
segno di Cristo, anzi c’è traccia di dèi pagani: Giove, a cui l’imperatore fa dei sacri ci. Inoltre
essendo stato visto da tutto l’esercito il segno divino, qualche soldato avrebbe dovuto parlarne,
invece non c’è traccia di niente.
LE MONETE
Nelle stesse monete sembra che Costantino preferisca all’ascesa Marte, poi il dio Sole,
“compagno dell’imperatore”, invincibile ecc.
- prima del 312 più di un terzo delle monete di Costantino ra guravano il dio sole.
- poi, tra il 312 e il 316 il dio sole compare in due terzi delle monete di Costantino.
- nel 318, di colpo, dalle monete di bronzo scompare il dio sole, mentre in quelle d’oro rimane.
- nel 324 scompare del tutto il dio sole e non compare più nessun dio.
- negli ultimi anni di vita Costantino mette dei soldati, non Dio. E nella faccia dell’imperatore
cambia la postura: egli guarda in alto.
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