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Nel dicembre 1862 il parlamento italiano istituì una commissione d’inchiesta sul
fenomeno del brigantaggio presieduta da Giuseppe Massari. La relazione conclusiva
che fu stilata dallo stesso Massari l’anno successivo , evidenziava le cause profonde di
un fenomeno che dal 1860 stava sconvolgendo l’Italia meridionale.
Nel Brano si sostiene che tre furono le cause principali:
1- la natura sociale ed economica del Meridione nel 1860;
2- La miseria in cui vivevano i contadini dell’Italia meridionale;
3- Il rapporto tra i proprietari terrieri e i contadini , che era ancora di tipo feudale
in numerose province meridionali.
Tuttavia nel brano non mancano citazioni riguardo gli aspetti politici dell’epoca , i quali
erano stati definiti come le cause immediate del brigantaggio , tra i quali si
sottolineava il sostegno alla rivolta dato dai Borboni in esilio e dalla Chiesa.
Il governo scelse la via repressiva e , nel 1863 , entrò in vigore la “legge Pica” che
sottoponeva alla giurisdizione militare tutte le regioni dichiarate in stato di
brigantaggio (praticamente tutto il Mezzogiorno d’Italia tranne le province di Napoli ,
Reggio Calabria e Teramo , compresa parte della Sicilia) : dunque i componenti delle
bande di briganti venivano processati da tribunali militari e , in caso di resistenza
armata , potevano essere ouniti con la fucilazione.
Il brigantaggio ha preso forma nel 1860 ed è molte volte stato paragonato come
sintomo di un male antico e profondo. In altre parole il suddetto fenomeno non è da
considerarsi effetto di immediati mutamenti politici , bensì di mutamenti economici e
sociali che sono mutati in un lungo periodo di tempo. Altra causa è da riscontrare nella
miseria in cui viveva il singolo contadino ; egli pur coltivando coltivando la sua terra
era considerato un nullatenente.