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n.

1 - Anno 2014 APRILE/GIUGNO


n.1 aprile/giugno 2014 1

maggio

maggio
marzo
Edizione a cura di: ASFIM, CREA VALORE ALL’IMPRESA

SFC
Associazione degli Specialisti in Finanza d’Azienda e Controllo di Gestione - Milano

Strategia
Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A

Sommario Rubrica: pratica


Editoriale
di Enzo Tucci
professionale
La lettura del grafico di Porter: uno spunto
Marketing Strategico per le PMI in momenti di crisi.
Visione sistemica di approccio al mercato di Andrea Spensieri
di Daniele Maggiolo
Lavori in corso su ordinazione
Lo sviluppo della scorecard nelle Le specificita del controllo di gestione
aziende manifatturiere e commerciali di Luca Minici
Una visione integrata
di Mauro Carrannante

Business Plan 2.0. Quale futuro?


di Ettore Castellani

Le dimensioni del Controllo di gestione:


proposta per un modello di riferimento
di Alessandro Musso

Principi di Analisi Finanziaria nell’ottica


di un corretto rapporto tra Banca e Impresa
di Valerio Malvezzi
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 3

Editoriale
SFC Strategia Finanza e Controllo
T R I M E S T R A L E D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A
Highlights
Cari lettori, Vi segnaliamo le prossime tappe del
road show di approfondimento sui NETWORK
INTRA-ORGANIZZATIVI e sulle evoluzioni
legate alla SHARING ECONOMY  che seguono
Sommario Rubrica: pratica la tappa di Vienna dello scorso 21marzo 2004.
Segnaliamo nel workshop di Milano la pre-
professionale senza del  Segretario Nazionale di ASFIM, dott.
3 Editoriale Enzo Tucci.
 
di Enzo Tucci
36 La lettura del grafico di Porter: Prossime tappe:
39 uno spunto per le PMI in momenti
4 Marketing Strategico di crisi. // 14 MAGGIO 2014 ore 9,30 – 12,30
7 Visione sistemica di approccio di Andrea Spensieri Marriott Hotel, MILANO
al mercato
di Daniele Maggiolo Lavori in corso su ordinazione
40 // 28 MAGGIO 2014 ore 16,00 -19,30
43 Le specificita del controllo di Casa Vinicola Zonin, VERONA
8 Lo sviluppo della scorecard gestione   L’ASFIM, sin dalla sua nascita, si è costante-
15 nelle aziende manifatturiere di Luca Minici Per ulteriori informazioni: mente occupata di incentivare il dibattito e
e commerciali l’approfondimento delle tematiche inerenti
Una visione integrata la Strategia, la Finanza e il Controllo nelle
Imprese, stimolandone l’evoluzione e la dif-
di Mauro Carrannante fusione.
Con il lancio di SFC vogliamo offrire ai nostri
16 Business Plan 2.0. Quale futuro? associati, alle imprese a noi vicine e agli altri
soggetti con i quali dialoghiamo un luogo
21 di Ettore Castellani nuovo nel quale consentire la condivisione
di informazioni, competenze ed esperienze
22 Le dimensioni del Controllo di utili ad arricchire e stimolare il confronto e
29 gestione: proposta per un modello la crescita professionale.
di riferimento http://bit.ly/Qeva5G La condivisone ed il confronto continuo
di Alessandro Musso possono aiutare gli operatori a costruire ed
Il workshop è inteso in modalità “ovale”, ovvero evolvere costantemente gli algoritmi stra-
con possibilità di partecipazione ed intervento tegico-organizzativi utili a massimizzare
30 Principi di Analisi Finanziaria da parte di tutti i presenti. le opportunità ed evitare le minacce che
34 nell’ottica di un corretto rapporto La disponibilità dei posti è limitata ed è per- costantemente, oggi più di prima, evolvono
tra Banca e Impresa tanto necessario prenotare per dare conferma
nel mercato. Questa nuova rivista, ne siamo
convinti, potrà agevolare e sostenere tali at-
di Valerio Malvezzi della propria presenza (clicca qui). tività.
Il bagaglio di conoscenze e di esperienze
che la nostra associazione ed i suoi iscritti
possiedono è vasto, importante ed evolve
ogni giorno. Tramite SFC, tale patrimonio
Direzione Editoriale Autori SFC di conoscenze e competenze sarà divulgato
Prof. Antonio Sofia Dott. Mauro Carrannante, Dott. Ettore contribuendo all’evoluzione di imprese e
professionisti.
Dott. Enzo Tucci Castellani, Dott. Daniele Maggiolo, Per la realizzazione di SFC è stato determi-
Dott. Valerio Malvezzi, Dott. Luca nante e lo sarà ancor più nel futuro il con-
Cordinamento Redazionale Minici, Dott. Alessandro Musso, Dott. tributo del Presidente di Asfim. A nome mio
Segreteria ASFIM Andrea Spensieri, Dott. Enzo Tucci. e di tutti i gli associati ad ASFIM ringrazio
il Proff. Antonio Sofia per l’entusiasmo e la
Progetto Grafico competenza profusi in questo progetto.
Dott.ssa Antonietta Trotta,
www.posizioneinversa.it N.1 - ANNO 2014, Aprile-Giugno A voi lettori porgo il ben venuto.

Dott. Enzo Tucci


Segretario Nazionale ASFIM
4 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 5

tura aziendale e non solo chi si occupa


VALORE IMPRESA = VALORE CLIENTELA;
delle vendite.
VALORE CLIENTELA = FEDELTÀ CLIENTELA;
Per comprendere la necessità di un
FEDELTÀ CLIENTELA = SODDISFAZIONE CLIENTELA;
approccio sistemico interfunzionale al
mercato, possiamo analizzare il co- SODDISFAZIONE CLIENTELA = PROPOSIZIONE DI VALORE OFFERTA DALL’IMPRESA;
sidetto “paradigma del valore” (a lato). PROPOSIZIONE DI VALORE = RISORSE, CAPACITÀ, PROCESSI;
RISORSE, CAPACITÀ, PROCESSI = VALORE IMPRESA.

Marketing Strategico
e Marketing Operativo
Marketing strategico: basato innanzi-
tutto sull’analisi dei bisogni delle per-
grazione da paesi extra-europei, ecc…),
che hanno portato alla creazione di un
DEFINIZIONI
sone che compongono il mercato dei nuovo tipo di consumatore, più esper- E DIFFERENZE
COMPLEMENTARI
Marketing
clienti acquisiti e di quelli potenziali. to e professionale nei suoi comporta-
Partendo dal presupposto che un menti d’acquisto. Questo nuovo con-
cliente non acquista un prodotto o un sumatore ha delle attese differenti
servizio fine a se stesso, ma che è dis- rispetto al passato per quanto riguar-

Strategico
posto a pagare un prezzo ritenuto ade- da il suo rapporto con l’impresa: egli si
guato in base ad un personale criterio aspetta di essere ascoltato, sentito,
di valutazione, solo per ottenere i bene- capito e considerato cercando una ris-
fici che il prodotto è in grado di fornire posta di qualità al giusto prezzo.
nel risolvere uno specifico problema, il Altro aspetto che evidenzia la neces-
marketing strategico svolge un ruolo sità di dare alla propria azienda un
fondamentale nel determinare le aree maggiore orientamento al marketing è
VISIONE SISTEMICA DI APPROCCIO di business dell’impresa. Orientato al l’aumento della concorrenza all’interno
AL MERCATO medio-lungo termine, il ruolo del mar-
keting strategico è quello di proiettare
del sistema economico, dalla stabiliz-
zazione dell’economia di molti paesi
di Daniele Maggiolo l’azienda verso una serie di opportu- extra UE diventati poli di attrazione
nità esistenti e/o di individuarne di privilegiati per una delocalizzazione
nuove maggiormente convenienti, selvaggia e incontrollata che impove-
cioè adatte alle proprie capacità e risce la domanda sul mercato interno,
“Lo scopo di un Non si dovrebbe iniziare un articolo
con una citazione oltretutto di parte,
Commettere questo errore è molto
grave e può costare caro a quella im- struttura di risorse e che offrano inte- e dal perdurare della crisi economica e
impresa è creare ma credo che in questo pensiero di presa che avvia azioni di marketing ressanti scenari di crescita e di reddi- finanziaria all’interno del sistema
clienti, per tanto il Drucker siano contenuti gli elementi solo in caso di stagnazione o contra- tività. dell’Unione Europea.
Questo scenario gioca un ruolo fonda-
business ha solo due per comprendere appieno cosa si in-
tende per “marketing strategico”.
zione della domanda oppure in con-
testi di forte concorrenza perché il La necessità di operare sul mercato a mentale per l’impresa, poiché essa
funzioni: il marketing Vengo spesso chiamato, in qualità di problema non sta tanto nel tentativo di seguito di una visione strategica dello non deve faticare per lo sfruttamento
e l’innovazione. relatore, a corsi di formazione ed a dare slancio alle vendite quando, forse, stesso è data dall’evidente maturità di un mercato già esistente, ma deve
dei mercati e la progressiva satura- individuare nicchie o segmenti in gra-
Il Marketing e convegni per discutere di marketing
con imprenditori o manager e molte
è troppo tardi, bensì nella pretesa di
vedere consolidarsi e crescere il pro- zione dei bisogni, unitamente alla do di produrre crescita, diversificare la
l’innovazione volte mi sono soffermato con essi su prio business senza una adeguata crescente internazionalizzazione di produzione e definire un vantaggio
producono risultati: questa citazione per comprendere preparazione strategica. molte aziende ma anche dalle avviate competitivo difendibile per ogni unità
politiche di privatizzazione per adot- strategica. In sostanza, la vendita
tutto il resto sono come meglio adattare tale intuizione
alle attuali dinamiche di mercato. L’approccio sistemico al mercato pre- tate dal nostro Stato per snellire la rimane un obiettivo fondamentale, ma
costi.” Uno degli errori che vedo commettere vede che si mettano in campo le pro- “macchina burocratica” e “fare cassa”. il marketing strategico fa sì che il
Peter Drucker molto spesso ancora oggi è conside- prie risorse e le proprie forze nel risp- Non si possono poi trascurare i muta- prodotto sia spontaneamente adatta-
rare il marketing come l’elemento di etto delle due componenti del menti dell’ambiente socio-culturale to ai bisogni del cliente, vendendosi, di
supporto e sostegno alle vendite, da marketing quella strategica e quella (aumento del numero di single, delle fatto, da solo.
impiegarsi solo quando esse calano o operativa, creando il giusto mix di at- lavoratrici donne e quindi delle fami- La funzione principale è quella di dare
rallentano. tività che trovi coinvolta l’intera strut- glie con doppio reddito, della immi- continuità alle vendite.
6 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 7

Marketing Strategico
4. Il “valore per il consumatore” è calcolabile at- Schema 2

traverso il numero di potenziali acquirenti che MARKETING STRATEGICO E MARKETING OPERATIVO:


conoscono/conosceranno il prodotto e lo pre- MARKET-DRIVEN MANAGEMENT

e Marketing Operativo
feriranno a quello della concorrenza;
ELEMENTI
5. L’azienda crea il “valore per il cliente” attraver- RILEVANTI CONSEGUENZE
so le sue competenze distintive e la sua redditi-
vità dipende dal suo successo nello sviluppare
un vantaggio competitivo sostenibile e duratu- - Le scelte di marketing si ripercuotono
MARKET DRIVEN Marketing operativo: orientato al
breve-medio periodo, consiste nel
La funzione è dunque quella di vende-
re. Ma la domanda che che un impren-
ro;
6. Il modo migliore per individuare vantaggi Risvolti
sulle altre aree aziendali;
- I principali flussi finanziari che
MANAGEMENT definire gli obiettivi da conseguire in ditore deve porsi è come creare il giu- competitivi, consiste nello studiare la catena del interfunzionali alimentano il bilancio di un’impresa si
intrecciano e sono condizionati
termini di quote di mercato, posizio- sto equilbrio tra questi due elementi valore sia dell’azienda, sia dei suoi concorrenti, delle decisioni
dall’azione del marketing
namento ricercato, tattica da adottare elaborando un piano di azione che: clienti, fornitori. La catena del valore evidenzia di Marketing
(determinazione degli obiettivi e del
ed elaborazione di un budget idoneo al - individui obiettivi chiari, raggiungibili, tutte le attività che devono essere svolte per budget di risorse).
raggiungimento di tali obiettivi. credibili; produrre, servire e collocare un prodotto nel
È il presidio degli elementi del market- - presenti in modo chiaro la componente mercato. L’azienda deve trovare il modo di:
ing mix, maggiormente contestualiz- strategica; a- Governare i costi
zati e adattati alle nuove esigenze del - coinvolga l’intera struttura aziendale b- Migliorare le performance di ogni funzione - L’obiettivo di vendita daì conseguire
(aggregato e disaggregato) è il
business: prezzo, prodotto, promo- attorno a tali obiettivi; aziendale risultato del confronto tra le quote di
zione, posizionamento, distribuzione, - presenti in modo adeguato la tattica c- Ottimizzare i collegamenti (strutturali, opera- mercato da conseguire e le previsioni
preparazione del personale, internet, per raggioungere tali obiettivi. tivi e comunicazionali) interfunzionali alle di- Complementarità della domanda.
post vendita, catena del valore, cono- verse attività. di ruoli del - Il profitto lordo atteso è dato dal
7. Il vantaggio competitivo dell’azienda inizia a fatturato meno i costi diretti di
scenza del cliente (C.R.M.), migliora- Lo Schema 1 (qui a lato) presenta in marketing
produzione, la quota dei costi fissi e la
mento dei processi, integrazione inter- modo chiaro il modo di “pensare” ad comporsi presentando ai clienti prodotti carat- strategico
spesa di marketing rivolta alla
terizzati sia da costi più contenuti, sia da miglio- e operativo
funzionale. una strategia che dia dei risultati nel vendita, alla pubblicità, alla
breve così come nel lungo termine: ri prestazioni. Allora il management deve sce- promozione. Tale profitto lordo
Schema 1 assicura la copertura delle spese
secondo il mio modo di interpretare il gliere e concentrarsi su quei miglioramenti di generali di esercizio e garantisce una
marketing, l’obiettivo principale di un attrattività che aggiungono premium price. adeguata quota di profitto netto.
imprenditore non deve essere il sem-
plicistico vendere, bensì la progetta-
zione e attuazione di una strategia che
permetta di continuare a vendere per-
ché in una qualsiasi azienda i costi
sono certi mentre i ricavi sono una
speranza. 3) Approccia il mercato attra- 8) Adotta una ampia visione del
Nello Schema 2 (pag. seguente) sono Decalogo delle verso una precisa segmentazione, processo di costruzione della fe-
evidenti le differenze ma anche gli as- caratteristiche ricercando il proprio corretto po- deltà del cliente, coinvolgendo
petti di complementarietà tra il mar-
keting strategico e quello operativo nel
ottimali di sizionamento definendo obiettivi l’intera struttura aziendale;
contesto di rapporti interfunzionali un’azienda chiari e congruenti alle risorse a 9) Adotta un sistema completo di
all’interno di una azienda. orientata al disposizione; marketing per:
mercato 4) Tutte le funzioni aziendali a) sensibilizzare il cliente;
Di seguito lo sviluppo logico del mo- sono orientate al cliente (il mar- b) assicurare sempre un servizio di
derno marketing strategico, finalizzato keting funziona all’esterno solo se qualità superiore;
ad evidenziare che nel contesto di at- all’interno della azienda ogni uno c) organizza l’intera azienda at-
tuale turbolenza di mercato, sia neces- A conclusione dell’articolo ecco il
fa marketing); torno alla massima soddisfazione
sario un approccio sistemico interfun- decalogo delle caratteristiche ottimali
zionale: 5) È dotata di un efficiente siste- del cliente.
di una azienda varamente orientata
1. L’obiettivo del management è la al mercato. ma di pianificazione di marketing 10) Ha capito che non è facile
massimizzazione del valore dell’azienda; e di distribuzione delle informa- introdurre nei processi aziendali
2. Il valore dell’impresa è dato non solo zioni (sistema C.R.M.); il giusto orientamento al market-
dal profitto contabile attuale (R.O.I.) e
1) È focalizzata sul mercato e sul
cliente (il marketing inizia e con- 6) Concepisce la concorrenza con ing, ma sa che è difficile battere
neppure dal suo valore di borsa; una azienda che adotti strategie
3. Il valore dell’azienda è dato dal va- clude il suo processo avendo il fo- una visione ampia e prospettica in
cus sul cliente); una proiezione strategica, senza di marketing condivise dall’inera
lore del futuro flusso di reddito. Il futu-
ro flusso di reddito dell’azienda è de- temerla o sottovalutarla; struttura aziendale.
2) Adotta con fiducia ricerche ed
terminato dalla sua capacità di creare
un valore per il consumatore dal punto
indagini di mercato strutturate, in 7) Ispira la propria police interna
modo continuo; ai concetti di valore aggiunto e
di vista competitivo;
quindi alla CATENA DEL VALORE;
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Le decisioni, in secondo luogo, devono vita aziendale, siano essi interni che l’imprenditore, o per il top manage-
essere prese in modo efficace, ovvero esterni alla struttura organizzativa. ment aziendale, gli indicatori in essa
devono permettere all’azienda di rag- Per ottemperare contemporanea- contenuti dovranno essere alla porta-
giungere i propri obiettivi a breve, me- mente a questi quattro requisiti fonda- ta di tutti da un punto di vista contenu-
dio e lungo termine. mentali (efficacia, efficienza, rapidità e tistico e di rappresentazione (anche
La scorecard deve, quindi, permettere affidabilità) la scorecard deve a nostro grafica), e dovranno far capire al “cli-
al management di decidere oggi cosa avviso essere costruita secondo quat- ente” di riferimento il messaggio (o i
l’azienda dovrà essere domani, e farlo tro principi fondanti: messaggi) chiave che devono essere
rispetto a ipotesi multi-scenario a 1. Dovrà contenere indicatori in nume- percepiti riguardo la conduzione
carattere flessibile. ro necessario e sufficiente a rappre- dell’azienda;
Il management deve, in terzo luogo, sentare le aree di attività “core” 3. Dovrà avere un alto grado di perva-
decidere in maniera efficiente, ovvero dell’azienda, riuscendo così ad esprim- sività sui processi, con evidenza delle
col minor dispendio di energie, tempo ere il senso compiuto dei processi performance di tutti i principali attori
e soldi possibile. aziendali con il massimo livello di sin- della catena del valore;
Le decisioni prese devono infine avere tesi e di comprensibilità possibile; 4. Dovrà essere orientata soprattutto
un fortissimo carattere di affidabilità 2. Dovrà essere di semplice perce- alla previsione, piuttosto che all’analisi
sia presso gli stessi manager che zione, anche per i non addetti ai lavori; storica.
sono chiamati a prenderle, sia verso se vogliamo che la scorecard diventi
tutti gli stakeholders coinvolti nella un vero strumento di lavoro per

Chi sono i “clienti” 1. Comunicazione di cosa l’azienda ha sempre ad operare o ad avere a che

Lo sviluppo della
fatto, come integrazione e completa- fare, direttamente o indirettamente.
della scorecard mento della usuale diclosure tipica dei
bilanci civilistici e/o infrannuali di
Analizzati brevemente i requisiti e i

scorecard nelle aziende


gruppo;
princìpi fondanti della scorecard, cer- 2. Comunicazione di cosa l’azienda Come si costruisce la
chiamo di rispondere alla domanda:
“per chi la facciamo”?
vuole fare, e qui una buona scorecard, “giusta” scorecard
che “parli la lingua giusta”, può far sì

manifatturiere e
I principali “clienti” di una scorecard che la situazione aziendale, congiun- Questa sezione vuole proporre un ap-
sono classificabili nella canonica dis- tamente alle sue strategie e alla sua proccio risolutivo al problema di
tinzione tra “clienti interni” e clienti es- visione del futuro, risulti chiara e ben “come” costruire una scorecard, in

commerciali
terni” all’organizzazione. definita per banche e istituzioni finan- base ad esperienze empiriche e “lavori
Per “clienti interni” si intendono, anzi- ziarie, con tutte le implicazioni e con- sul campo”, che ci hanno nel tempo
tutto, l’imprenditore, o l’amministratore seguenze per un miglior accesso al convinto di come questa soluzione sia
delegato/direttore generale. credito e, in generale, per un netto mi- da un lato di veloce messa in atto, e
Una visione integrata In secondo luogo, i responsabili dei co-
siddetti “primi livelli”, ovvero i diretti ri-
glioramento della reputazione della
azienda stessa.
dall’altro porti a risultati condivisibili
con tutta l’organizzazione.
di Mauro Carrannante porti dell’imprenditore o L’approccio proposto può essere sin-
dell’amministratore delegato/direttore In secondo luogo, il cruscotto informa- tetizzato in quattro fasi: determina-
generale. tivo renderà l’azienda trasparente di zione, mappatura, valutazione, quantifi-
Infine, tra i “clienti interni” non dobbia-
Premessa
Definizione di scorecard mo, a nostro avviso, dimenticare di
fronte a tutte quelle istituzioni, dalle
associazioni di categoria e sindacali,
cazione.
Queste quattro fasi sintetizzano il pro-
L’argomento che esporremo in questo articolo è
e suoi elementi fondanti considerare i veri e propri stakeholders agli enti pubblici di riferimento, con i cesso realizzativo della scorecard,
interni, segnatamente i dipendenti, i quali l’azienda inevitabilmente si trova come evidenziato dal seguente grafico:
focalizzato sull’identificazione di un set di indicatori Per scorecard, o cruscotto informativo, vogliamo intendere quali dovrebbero vedere la scorecard
di performance che consentano, laddove analizzati quel set di indicatori di performance, finanziaria ed operati- come uno degli strumenti “istituzio-
in un’ottica integrata, di guidare le decisioni va, che aiutino il management aziendale a prendere le deci- nali” di comunicazione aziendale, al-
aziendali verso scelte di ottimizzazione. Questo sioni di gestione nel modo più rapido, più efficace, più effi- meno in una sua sintesi esaustiva.
DETERMINAZIONE MAPPATURA VALUTAZIONE QUALIFICAZIONE
breve contributo punta innanzitutto ad indicare un ciente, più affidabile possibile. I “clienti esterni” della scorecard sono
approccio determinativo della scorecard (o cruscotto Nel mondo del business di oggi le decisioni del manage- ugualmente importanti. In primo luo-
ment devono innanzitutto essere rapide. I tempi di reazione go, la scorecard dovrebbe essere uti-
informativo), con riferimento segnatamente ad
non sono da intendersi “dell’azienda rispetto al mercato”; or- lizzata come fondamentale strumento
aziende a prevalente carattere manifatturiero e/o mai si deve pensare all’anticipazione, da parte dell’azienda di relazione con banche e istituzioni
commerciale. In un secondo tempo, analizzeremo stessa, delle evoluzioni future sia dei mercati sia, soprattut- finanziarie. Se costruita infatti secon-
quali sono i principali indicatori di performance da to, dei macro-scenari di riferimento, il tutto non più in un con- do i criteri sopra enunciati, la score-
controllare e gestire ai fini della determinazione di un testo esclusivamente o prevalentemente nazionale, “locale”, card può sicuramente raggiungere al-
cruscotto di efficace ed efficiente risultato. bensì in un contesto sempre più internazionale e “globale”. meno due obiettivi fondamentali:
10 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 11

La prima attività consiste nel definire dicata per lo scopo in esame. Il concetto di fondo è che tutti gli indicatori devono essere,
l’ambito e le finalità strategiche di in- Una volta misurati ex ante questi indicatori, sia in visione da un lato, considerati in una logica di loop obiettivi-risulta-
Ambito Ambito Ambito Ambito
tervento. Geografico Societario Organizzativo Produttivo storica che in visione prospettica, sarà fondamentale rimi- ti-obiettivi, dall’altro devono essere considerati intercorrela-
Con questo si intende definire due surarli continuamente, e verificare tramite il loro andamento ti lungo tutta la catena del valore aziendale. Lo schema
principali elementi: il modello di con- la coerenza degli obiettivi. Questi verranno quindi rimodel- precedente sintetizza questo concetto.
Centro costo
trollo e gli obiettivi strategico/tattici. Paese A Società A
A
Prodotto A lati o anche completamente rivisti a seconda dell’andamento Illustrato lo schema generale di riferimento, vediamo nel
Il modello di controllo rappresenta la dei diversi indicatori di performance. dettaglio quali sono i principali KPI da utilizzare per ogni
schematizzazione degli elementi fon- Infine, vogliamo sottolineare come la scorecard dovrebbe area di riferimento (mercato, dimensionamento, processo,
damentali nei quali si estrinseca essere impostata, da un punto di vista della sua struttura, sostenibilità). Nella teoria generale vi sono sicuramente in-
Centro costo
l’attività aziendale. Generalmente, il Paese B Società B
B
Prodotto B grafica e documentale, fondamentalmente a tre livelli: numerevoli indicatori di performance che possono essere
modello di controllo si fonda su quat- 1. Livello di esposizione degli indicatori; potenzialmente utilizzati in un’ottica di scorecard. Quelli
tro pilastri: 2. Breve e sintetica spiegazione delle variazioni intervenute che proponiamo qui derivano piuttosto da casi pratici di uti-
1. Ambito societario, che evidenzia la e delle macro - componenti degli indicatori stessi; lizzo, in base alla nostra esperienza sul campo.
Canale Linea
composizione societaria e/o di gruppo Branch A
distributivo A prodotto A 3. Azioni e soluzioni suggerite.
che caratterizza l’ambito di riferimen-
to, ovvero tutte le entità legali, le sta- Indicatori di mercato - Delivery to Market
bili organizzazioni, le unità operative
tramite le quali l’attività aziendale si
Principali KPI manifatturieri Gli indicatori di mercato rispondono all’esigenza di misura-
estrinseca; e commerciali in una visione re sinteticamente, ma il più completamente possibile,
2. Ambito geografico, che evidenzia le integrata l’andamento delle performance aziendali sui mercati di
aree geografiche di riferimento nelle categorie di prodotti/servizi che suoi prodotti/servizi. sbocco di riferimento, quello che qui abbiamo chiamato il
quali opera l’azienda; l’azienda offre ai suoi mercati di riferi- La corretta mappatura e definizione Quello che consideriamo fondamentale per costruire una Delivery to Market.
3. Ambito organizzativo, che evidenzia mento (tipi-prodotto, linee di prodotto, del modello di controllo permette di vi- scorecard che sia insieme sintetica e pervasiva è identifi- Le variabili principali da considerare sono, a nostro avviso,
le aree organizzative e di responsabi- prodotti). Tutti questi elementi costitu- sualizzare con chiarezza tutte le varia- care alcune macro-aree di indicatori in funzione dello sche- le seguenti:
lità tramite le quali si mettono in atto le tivi del modello di controllo, come si bili di business da considerare, ed è ma di catena del valore, e mostrarne le interrelazioni. 1. Entrata ordini;
operatività aziendali (centri di costo, capisce dalla figura seguente, sono forse l’unico strumento che consente A nostro avviso, le macro-aree di riferimento da considera- 2. Vendite;
centri di lavoro, centri di profitto, cana- interrelati tra loro e rappresentano la di costruire una scorecard che consi- re sono sintetizzabili in quattro fondamentali: 3. Canali di distribuzione;
li distributivi); schematizzazione del “come” e del deri davvero tutti gli elementi di man- 1. Misurazione della capacità di risposta al mercato (“Deli- 4. Venditori diretti, in termini di full time equivalent (FTE);
4. Ambito produttivo, che evidenzia le “dove” l’azienda produce/distribuisce i agement in gioco. very To Market”); 5. Aree geografiche di riferimento;
2. Misurazione del dimensionamento strutturale conse- 6. Linee di prodotto/servizio offerte.
guente (“Dimension The Delivery”);
3. Misurazione delle performance di processo (“Perfor- Misurare questi fattori consente all’azienda di controllare e
mance Of Dimension”); soprattutto indirizzare le sue strategie di vendita in modo
La seconda attività consiste nel for- l’identificazione di due o tre scenari al- L’esperienza sul campo, sempre cala- 4. Misurazione dei risultati generali a sostegno e dimostra- completo ed efficace.
malizzare gli obiettivi strategico/tat- ternativi a cui rifarsi per la pianificazio- ta sulla realtà di riferimento, porterà zione delle scelte strategico-operative (“Sustain The Perfor- Gli indicatori di performance che vogliamo qui proporre
tici dell’organizzazione. ne delle risorse e degli interventi da l’analista a definire il giusto dettaglio di mance”). sono i seguenti:
Senza addentrarci troppo nella temati- porre in essere da parte del manage- analisi dei processi in relazione alla 1. Performance per full time equivalent di vendita (FTE);
ca, ricordiamo come gli obiettivi strate- ment per il raggiungimento degli obiet- catena del valore aziendale specifica. nel dettaglio, questo indicatore viene declinato come fattu-
gici e tattici debbano declinarsi e quan- tivi strategici e il loro mantenimento Una volta mappati i processi, la rato per numero di venditori, e come entrata ordini per nu-
tificarsi secondo tre elementi principali: nel tempo. Una volta disegnato il mo- definizione dei KPI (Key Performance mero di venditori;
prodotto, area geografica, risorse. Che dello di controllo, e definiti i macro- Indicators) ad essi riferiti sarà la fase 2. Performance per canale distributivo; nel dettaglio, que-
tassi di crescita si ricerca sulle vendite obiettivi strategici e tattici, è necessa- principale di tutto l’impianto analitico. sto indicatore viene declinato come vendite per ogni canale
dei prodotti? Quali tassi di sviluppo rio iniziare a definire quali sono gli A questo argomento è dedicata una Obiettivi
strategici
distributivo e come entrata ordini per ogni canale distributivo;
sull’entrata ordini? Quali mercati/aree indicatori di performance che possono specifica sezione di questo contributo. 3. Performance per area geografica; nel dettaglio, questo
geografiche devono essere svilup- guidare nell’implementazione degli L’ultima fase, la quantificazione, indicatore viene declinato come vendite per ogni area geo-
pate? Su quali risorse si deve puntare scenari di riferimento. dovrà intendersi sia in ottica storica Delivery to Indicatori
Indicatori di
performance grafica e come entrata ordini per ogni area geografica;
Market
per raggiungere questi obiettivi? Per poter fare questo, risulta fonda- che prospettica.
di mercato
4. Performance per linea di prodotto; nel dettaglio, questo
di mercato

Questo esercizio, nel contesto com- mentale mappare i diversi processi L’uso dei dati di bilancio degli ultimi indicatore viene declinato come vendite per ogni linea
petitivo di oggi, deve avere la caratte- aziendali, seguendo la catena del va- due/tre esercizi finanziari, e la proiezio- Dimension
Indicatori di
Indicatori di prodotto e come entrata ordini per ogni linea di prodotto.
The
ristica di analisi multi-scenario, con lore dell’organizzazione: ne nei periodi futuri in un numero vari-
dimenzionamento
Delivery dimensionamento aziendale

abile a seconda della complessità del Nel dettaglio, vediamo qual è l’apporto informativo di cia-
piano e della tipologia di investimenti Indicatori di scuno di questi indicatori.
connessi alla sua implementazione, La performance per FTE, evidentemente, misura diretta-
Performance performance
Indicatori di produttiva
Of processo e progettuale

R&D
Approvvigio- Distribuzione caratterizzano la fase di misurazione Dimension
mente il volume di fatturato e di entrata ordini che ogni ven-
namento e Vendita dei diversi indicatori della scorecard. ditore porta come contributo ai risultati dell’azienda.
A nostro avviso, generalmente una Sustain Indicatori di All’aumentare della performance per FTE aumentano,
The
logica “2/3”, ovvero un confronto con Performance
sostenibilità
ceteris paribus, le performance aziendali e la forza sul mer-
Progettazione Produzione
gli ultimi sue periodi amministrativi e cato dell’organizzazione.
la proiezione sui prossimi 3 periodi I canali distributivi vengono quindi monitorati tramite
amministrativi, risulta essere la più in- l’indicatore di performance dei canali di-stributivi, anch’esso
12 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 13

riferito ai volumi di vendita e di entrata ordini di ogni dis- Il margine di contribuzione unitario è il rapporto tra mar- lavorate da un dipendente aziendale. Teoricamente, la ri- prodotto/servizio. Questo indicatore è evidentemente cru-
tributore. gine di contribuzione e numero prodotti/servizi erogati. Per sorsa potrà erogare su base mensile 8 ore * 5 giorni lavora- ciale nella comprensione dell’andamento dei costi per unità
Dal momento che i distributori vengono remunerati solita- margine di contribuzione si intende la differenza tra ricavi e tivi * 4 settimane, ovvero 160 ore / mese. Ovviamente, la di output, nonché per la definizione di target operativi al
mente tramite due canali, uno sconto sul prezzo di acqui- costi variabili, che per l’appunto rimane “a contribuzione” risorsa non potrà mai erogare questo teorico numero di management aziendale.
sto che il distributore può vantare nei confronti dell’azienda, dei costi fissi aziendali. ore, dal momento che bisogna tenere conto delle normali La sua componente relativa al lavoro diretto indica l’impatto
o tramite delle vere e proprie commissioni dirette (percen- Il margine di contribuzione unitario è un indicatore di vitale casistiche di malattia, assenteismo, ferie, pause, ecc. La che questo ha sulla composizione del costo totale dell’unità
tuali sul fatturato/entrata ordini) per il distributore, risulta importanza per ogni azienda, dal momento che rappresen- capacità teorica, nettata di queste diminuzioni di output, di prodotto. Nel caso di aziende operanti su business alta-
evidente come la performance per canale distributivo pos- ta la contribuzione di ogni unità di prodotto alla remunera- porta al computo della capacità normale. mente labor-intensive, questo indicatore rappresenta una
sa essere facilmente rapportata al costo aziendale (sotto zione dei costi fissi aziendali. In caso di aziende multi- La capacità pianificata, o di mercato, rappresenta invece la guida nell’identificazione di inefficienza o di gestioni non
forma di sconto o sotto forma di commissione) per verifi- prodotto, la scorecard dovrebbe innanzitutto mostrare il traduzione in volumi produttivi della domanda. Anche in coerenti dei costi della manodopera diretta (nel caso di un
care l’efficacia e l’efficienza della rete di distribuzione. Così margine di contribuzione unitario medio per linea di prodot- questo caso, difficilmente la capacità normale potrà essere suo incremento nel tempo). Analiticamente, il costo del
facendo, da un lato si potrà misurare la mera consistenza to, ponderato in funzione dei volumi di ogni linea; successi- identica a quella pianificata; dovrà però tendervi il più pos- lavoro diretto per unità di output deriva da tre fattori princi-
dell’operato del distributore, dall’altro si potrà anche dare vamente, dovrebbe fornire dettagli sui margini di contribu- sibile, al fine di raggiungere un livello di ottimizzazione delle pali all’interno dell’arco temporale di riferimento:
un giudizio sulla ragionevolezza delle percentuali di com- zione unitari dei primi tre prodotti del portfolio, classificati risorse aziendali. 1. Variazione del costo del lavoro per FTE, o sinteticamente
missione o di sconto applicate, e si potrà quindi rivedere la secondo tecnica ABC (i tre prodotti a percentuale di fattu- Il rapporto di capacità risulta quindi centrale perché rap- “effetto costo”;
politica al rialzo o al ribasso a seconda delle reali perfor- rato maggiore sul totale, possibilmente tali da includere al- porta il livello di capacità normale con quello che sono i 2. Variazione nel numero di FTE dedicati, o sinteticamente
mance della rete distributiva. meno il 60-70% del fatturato totale). volumi richiesti dal mercato. Indicatori minori di 1 eviden- “effetto teste”;
Questo indicatore può essere declinato, nelle aziende a for- ziano la necessità dell’organizzazione di coprire un requisi- 3. Numero di unità di output per FTE, o sinteticamente “ef-
tissimo carattere commerciale, come performance per pun- Il break-even point è il rapporto tra costi fissi aziendali e to di mercato, mentre indicatori maggiori di 1 evidenziano fetto produttività”.
to vendita, performance per magazzino (hub) distributivo, margine di contribuzione unitario, e rappresenta il volume al contrario l’eccesso di capacità produttiva. Conseguente-
performance per campagna pubblicitaria. di produzione raggiunto il quale i ricavi pareggiano i costi mente, le decisioni aziendali di “make or buy”, di scale-up di Il diverso impatto di queste tre componenti andrà rappre-
fissi e i costi variabili. Ogni unità di output prodotta e ven- capacità produttiva, di riposizionamento sul mercato, risul- sentato numericamente e spiegato sinteticamente nella
Analogo discorso per l’indicatore di performance per area duta al di sopra del BEP porterà margine netto tano tutte in qualche modo legate all’indicatore in parola. scorecard.
geografica. Questo offre sostanzialmente una misurazione all’organizzazione. Ricordiamo come nel caso di aziende operanti tramite pro-
delle potenzialità delle diverse regioni/territori nei quali cessi altamente capital-intensive, al contrario, questo indi-
l’azienda opera, focalizzandosi quindi sul “dove” la strategia La varianza di assorbimento dei costi fissi è data dalla se- Indicatori di processo - Performance Of Dimension catore dovrebbe essere costruito rapportando il costo di
aziendale dovrà estrinsecarsi. Risultano quindi fondamen- guente formula: utilizzo degli impianti produttivi alle unità prodotte. Questo
tali non tanto per la loro capacità di misurazione storica, Gli indicatori di processo, che qui chiamiamo “Performance costo fisso sarà composto dai costi fissi e variabili, diretti e
quanto per quella prospettica. Inoltre, questo indicatore ha
VACF = FCA * [ 1 - (Va / Vp)] Of Dimension”, sono appunto mirati a descrivere le perfor- indiretti, dell’impianto.
una sua peculiarità “reddituale”, in quanto rappresenta la dove FCa indica la “stima a finire”, per il periodo temporale mance dei processi rispetto al dimensionamento degli L’incidenza del costo dei materiali diretti per unità di output
base fondamentale di ogni analisi di marginalità per territo- di riferimento, dei costi fissi dei reparti produttivi, Va indica stessi. Essi rappresentano le performance aziendali sui è legata sostanzialmente alla distinta-base del prodotto/
rio, e conseguentemente per ogni decisione di razionaliz- la “stima a finire” dei volumi produttivi, mentre Vp indica il processi core, ovvero i processi produttivi/erogativi che servizio. L’andamento di questa componente evidenzia la
zazione della offerta aziendale (concentrazione delle ri- volume pianificato per il periodo. portano alla realizzazione dell’output rappresentante capacità dell’azienda di utilizzare efficacemente ed effi-
sorse su alcuni territori piuttosto che su altri, penetrazione Laddove Va risultasse minore di Vp, AV indicherebbe un va- l’offerta ai mercati. cientemente i materiali di produzione.
in nuovi mercati ad alto potenziale, ecc.). lore di costi fissi sotto-assorbiti per il periodo di riferimento, Alcuni di questi indicatori consigliamo qui di impostarli se- L’incidenza dei costi indiretti per unità di output è di fonda-
mentre l’opposto, ovvero un sovra-assorbimento dei costi guendo il concetto di elasticità, ovvero di rapporto tra varia- mentale importanza per cogliere il grado di efficienza dei
Discorso analogo vale, mutatis mutandis, per l’indicatore di fissi, si avrebbe nel caso Va risultasse maggiore di Vp. Nel zione di una dimensione rispetto alla variazione di un’altra costi appunto non direttamente imputabili al prodotto, non-
performance per linea di prodotto, ovvero riguardo l’aspetto caso di analisi storiche, segnatamente di fine periodo am- dimensione. Questo concetto, infatti, permette di guardare ché il loro grado di assorbimento. Questo indicatore dovrà,
del “cosa” viene proposto dall’azienda in termini di deliver- ministrativo, FCa rappresenta i costi fissi effettivamente alle diverse variabili in gioco come a delle componenti dina- nel tempo, inevitabilmente scendere per poter rappresen-
able al mercato. misurati, mentre Va rappresenta i volumi effettivamente miche piuttosto che statiche, contribuendo così alla mag- tare un miglioramento delle performance aziendali.
erogati. gior tendenza della scorecard ad analizzare fenomeni in
L’indicatore è importante perché permette di capire, ex divenire, piuttosto che rimanere ancorata all’analisi storica La on-time delivery indica il rapporto tra unità prodotte nei
Indicatori di dimensionamento - Dimension The Delivery post, quanti costi fissi l’azienda è riuscita a riassorbire nella degli eventi. tempi previsti e il totale delle unità prodotte nel periodo.
produzione di output, mentre ex ante questo indicatore per- Gli indicatori che qui vogliamo proporre sono i seguenti: Questo rapporto evidenzia la capacità dei processi azien-
Gli indicatori di dimensionamento rispondono all’esigenza mette di simulare il livello di costi fissi riassorbiti da un pia- dali di rispettare i tempi di consegna richiesti dalla clientela,
di comprendere, misurare e determinare di quale assetto nificato volume di output. Questo, soprattutto nelle analisi 1. Costo totale per unità di output; nel dettaglio, questo e quindi di realizzare nel concreto il time-to-market.
produttivo, di quale dimensione strutturale l’azienda dovrà multi-scenario variabili in funzione di dimensioni spesso indicatore viene declinato come costo della manodopera Il costo delle non conformità indica il rapporto tra costo
dotarsi per poter rispondere a quanto indicato dai KPI di fuori dal controllo aziendale, risulta evidentemente di fon- diretta per unità di output, come costo dei materiali diretti totale dei materiali non qualitativamente conformi ai requi-
“Delivery”. Questi indicatori sono cruciali per capire se la damentale importanza. per unità di output, e come costi indiretti per unità di output; siti di prodotto/processo e le unità di output. Convenzional-
struttura aziendale riesca a“stare in piedi” in relazione alle 2. Numero di output consegnati nei tempi previsti, o anche mente, questo indicatore è rappresentato come costo per
sue linee strategiche di riferimento. L’indice di capacità rappresenta una misurazione del gra- on-time delivery; unità di output. Esso rappresenta, all’interno della catena
Gli indicatori di performance che proponiamo in questo do di prontezza dell’organizzazione di ottimizzare la sua 3. Costo delle non conformità qualitative per unità di out- del valore, la capacità aziendale a produrre “in qualità”.
contributo riguardo al dimensionamento aziendale sono i capacità produttiva rispetto alla capacità pianificata, put; Il risparmio sugli acquisti rappresenta il risparmio ottenuto
seguenti: ovvero richiesta dal mercato. 4. Risparmio sul budget acquisti rispetto al totale costo di sul budget degli acquisti dalla funzione Procurement e la
1. Margine di contribuzione per unità di prodotto/servizio; Per capacità normale si intende la capacità produttiva che acquisto; variazione dei costi totali di acquisto intervenuta nel perio-
2. Punto di pareggio, o Break-even Point; l’azienda può ottenere in una situazione, appunto, normale 5. Costo orario di progettazione e design; do di riferimento. Questo indice fa comprendere come
3. Varianza di assorbimento dei costi fissi; di funzionamento. Questa capacità normale si differenzia 6. Sostenibilità del costo di Ricerca e Sviluppo. l’operato della funzione Approvvigionamento ha contribui-
4. Indice di capacità, ovvero il rapporto tra capacità nor- dalla capacità cosiddetta teorica, la quale è rappresentati- to, in termini di percentuale di risparmio sulla variazione
male e capacità pianificata, o di mercato. va del volume teoricamente ottenibile da un insieme di ri- Il costo totale per unità di output indica sinteticamente il totale del costo di acquisto, alla marginalità aziendale.
sorse produttive. L’esempio classico è rispetto alle ore costo totale del prodotto/servizio erogato per unità di Il costo orario di progettazione e design relaziona il costo
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dei reparti di progettazione al numero di ore erogate dai Il valore aggiunto per addetto è calcolato come il valore 2. Variazione passività correnti/variazi- dei fabbisogni (attività) dovesse ba-
reparti stessi nel periodo di riferimento. Come ogni costo aggiunto per addetto aziendale, intendendo il valore ag- one totale passività. sarsi su un orizzonte finanziario di
orario, questo indicatore offre un’immediata percezione giunto come differenza tra ricavi e costi “esterni”, ovvero i Nel secondo caso (medio-lungo), i due breve-medio (prevalenza della prima
dell’andamento dei costi e dell’efficienza dei reparti di pro- costi relativi ai fattori produttivi acquistati dalla società da indicatori verranno calcolati rispettiva- elasticità sulla seconda), anche le rela-
gettazione e design aziendali. Anche in questo caso, sarà fonti esterne alla sua organizzazione. Essendo che il costo mente come: tive fonti di finanziamento dovranno
agevole estrapolare un “effetto costo” separatamente da un della manodopera, diretta e indiretta, rappresenta solita- 1. variazione attivo a lungo termine/va- seguire lo stesso orientamento per po-
“effetto ore”, e identificare quindi le diverse cause mente il principale costo “interno” di ogni organizzazione, riazione attivo totale; ter mantenere l’equilibrio finanziario
dell’andamento dell’indicatore. questo KPI indica sostanzialmente la capacità delle risorse 2. Variazione passività consolidate nel tempo.
umane aziendali nella creazione di valore per il mercato. (escluso il patrimonio netto)/variazione Anche questo KPI, quindi, non solo
Infine, la sostenibilità delle spese di ricerca e sviluppo in- Il valore aggiunto per unità di prodotto, d’altro canto, rap- passività totali. aiuta a diagnosticare eventuali pro-
dica l’incidenza del costo del reparto R&S sulla variazione presenta il valore aggiunto creato per ogni unità di output. Questo indicatore aiuta a comprende- blematiche, ma soprattutto focalizza
attesa dei margini aziendali sui 2-3 periodi amministrativi a Questo indicatore è fondamentale per comprendere quali re dinamicamente la struttura finan- l’attenzione aziendale sulla pianifica-
venire. Nelle aziende ad elevata incidenza del costo R&S sono i prodotti, o le linee di prodotto, più “forti” e quali quelle ziaria a supporto della strategia di zione finanziaria necessaria a soste-
questo indicatore aiuta a comprendere non solo la dinami- più “deboli”, e capire quindi, a parità di altre condizioni, qua- mercato. Infatti, nel caso l’incremento nere le strategie organizzative.
ca dei costi stessi, ma soprattutto la loro efficacia, ovvero il li aree meritano ulteriori investimenti, quali andranno elimi-
miglioramento in termini di margini aziendali che si ritiene nate o ridotte, ecc.
lecito attendersi nel futuro dall’aver investito in R&S.
L’indicatore giorni equivalenti di capitale circolante si
compone, a sua volta, di tre indicatori di dettaglio:
Indicatori di sostenibilità - Sustain The Performance 1. DSO (Days of Sales Outstanding), o giorni equivalenti di
vendita, calcolato come (crediti commerciali medi /vendite
Gli indicatori di sostenibilità, infine, indicano la capacità / 360); Conclusioni
dell’azienda di rendere le sue strategie, tramite il dimen- 2. DPO (Days of Purchases Outstanding), o giorni equival- OBIETTIVI STRATEGICI
sionamento coerente dei suoi processi e la efficacia ed ef- enti di acquisto, calcolato come (debiti commerciali medi / A conclusione di questo nostro con-
ficienza di questi, sostenibili nel tempo sia da un punto di costo acquisto diretto / 360); tributo, vogliamo sottolineare come la
vista economico che finanziario. Sono gli indicatori, di fatto, 3. DIO (Days of Inventory outstanding), o giorni equivalenti scorecard dovrebbe far percepire la
che per primi danno non solo l’idea delle performance red- di magazzino, calcolato come (magazzino medio / vendite / natura integrata di questi indicatori.
dituali aziendali, ma soprattutto del loro andamento nel 360). Di nuovo, questo approccio vede i KPI
Indicatori d i Indicatori d i
tempo e della loro stabilità e solidità. come parte di un loop logico ed ana- mercat o sostenibilit à

I giorni di capitale circolante si calcolano come DSO + DIO litico, che dalla determinazione delle
I KPI di questa tipologia che qui proponiamo sono i se- - DPO. Infatti, il capitale circolante aumenta all’aumentare variabili di mercato e degli obiettivi
guenti: dei DSO, ovvero della durata media dei crediti commerciali, relativi, si estrinseca nelle variabili
1. EBITDA / Vendite, ovvero il margine operativo rapportato così come all’aumentare dei DIO, ovvero della permanenza produttive e gestionali le quali, chiu-
alle vendite di periodo; media del magazzino in giacenza, mentre diminuisce dendo il percorso, riportano il focus
2. EBITDA / capitale operativo netto; all’aumentare della durata media dei debiti commerciali. sui mercati/clienti.
3. Utile netto / finanziamento bancario; Ottimizzare questo indicatore significa aumentare la ca- A lato, forniamo una rappresentazione
4. Valore aggiunto per addetto; pacità aziendale di far fronte a fabbisogni finanziari a breve grafica di sintesi del modello.
5. Valore aggiunto per unità di output; (crediti e magazzino) di natura puramente commerciale
6. Giorni equivalenti di capitale circolante; con fonti finanziarie a breve (debiti verso fornitori) anch’esse Sostanzialmente, la visione integrata
Indicatori d i Indicatori d i
7. Elasticità dei costi fissi alle vendite; di natura commerciale. degli indicatori di performance riesce dimensionament o processo

8. Elasticità delle attività e passività patrimoniali. L’elasticità dei costi fissi è calcolata come variazione dei ad evidenziare la caratteristica di forte
costi fissi aziendali rispetto alla variazione delle vendite. interazione dei processi aziendali, ri- * Margine di contribuzione unitario * Costo per unità di output
Il rapporto EBITDA/vendite è calcolato come il risultato pri- Questo indicatore evidenzia le dinamiche di struttura dei unendoli tutti sotto un unico punto di * Break-even point * On-time delivery

ma degli interessi, le imposte, gli ammortamenti (appunto costi aziendali rispetto alle capacità di delivery vista, quello dei risultati economici e * Varianza di assorbimento * Costo di non conformità
* indice di capacità * Saving di approvvigionamento
EBITDA, Earning Before Interest Taxes Depreciation and dell’organizzazione. Ottenere un indicatore minore di 1 si- finanziari, nonché del raggiungimento
* Costo orario di progettazione e design
Amortization), rapportato alle vendite nette di periodo. Soli- gnifica dimostrare la capacità di creare volumi di fatturato degli obiettivi strategici. * Indice di sostenibilità, ricerca e sviluppo
tamente, questo indicatore è noto come RoS (Return on con incrementi dei costi fissi meno che proporzionali.
Sales). Le elasticità delle attività e passività patrimoniali, da leg-
Analogamente, il rapporto EBITDA/capitale operativo netto gersi congiuntamente come elasticità di Stato Patrimonia-
rapporta il reddito operativo al saldo netto di attività e pas- le, rappresentano sinteticamente la struttura finanziaria di
sività immediatamente riferentisi all’attività caratteristica cui si è dotata, o in visione prospettica si dovrà dotare,
dell’azienda. Solitamente, si parla di crediti e debiti com- l’organizzazione per supportare la strategia. I due indicatori
merciali, magazzino, debiti diretti al finanziamento delle at- che proponiamo possono essere declinati su due orizzonti
tività produttive, impianti e macchinari al loro valore netto temporali di riferimento:
contabile. Solitamente, questo indicatore è noto come 1. Il termine finanziario breve-medio;
ROCE (Return On Capital Employed). 2. Il termine finanziario medio-lungo.
Il rapporto utile netto/finanziamenti bancari rapporta in-
vece l’utile netto (post tasse) al valore dei prestiti bancari. Nel primo caso (breve-medio), i due indicatori verranno cal-
Questo indice fa percepire la capacità dell’azienda di creare colati rispettivamente come:
utili che possano remunerare il capitale di prestito. 1. variazione attivo circolante/variazione attivo totale;
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Limiti e qualità
del Business Plan
I LIMITI
In una prospettiva tradizionale, al Busi- Units, Subsidiaries). sumere il Business Plan nell’analisi
ness Plan viene attribuita la funzione Per quanto valido possa essere lo finanziaria? Vi sono ulteriori elementi
di: strumento di pianificazione, altrettanti a favore del Business Plan, non ap-
1) conseguire specifici obiettivi finan- sono i difetti attribuibili alla staticità prezzati nella prospettiva tradizio-
ziari in termini di raccolta fondi e cor- delle previsioni ed all’incapacità di rap- nale? Quali miglioramenti possono
relati costi; presentare l’oggettiva complessità ed essere realizzati?
2) supportare la pianificazione, il go- articolazione della realtà economica e
verno e l’organizzazione dell’impresa; finanziaria dell’azienda e del contesto Prima di procedere con l’analisi delle
3) supportare i processi di valutazione, in cui opera. A mero titolo esemplifica- qualità e dei miglioramenti che pos-
di società e business units. tivo, fino a che punto il BP, può rappre- sono essere attivati, pare opportuno
Tutte funzioni degne di significativi sentare la complessità delle decisioni sottolineare un’ulteriore chiave inter-
meriti, ma con anche importanti limiti, aziendali o l’intrinseca volatilità (dis- pretativa, che potrà successivamente
che meritano uno specifico richiamo. ordine?) di variabili economiche, quali i divenire punto nodale nell’interpretare
Analizziamoli con ordine. costi delle materie prime o i gusti dei lo strumento in una nuova prospettiva.
consumatori ? Con il senno di poi ed in linea generale,
gli errori di previsione incorporati nei
01 Business Plan passati sono attribuibili
In una prospettiva strettamente “utili- 03 non soltanto a cattive assunzioni a

Business Plan 2.0.


taristica”, il BP, diviene lo strumento La terza ed ultima funzione che può suo tempo fatte, quanto semmai alla
per: essere attribuita al BP, evidenzia come mancata capacità di valutare
> supportare la raccolta di capitali, lo stesso sia lo strumento per stimare l’incertezza e la “curva delle probabi-

Quale futuro?
sotto forma di finanziamenti -quale
Limiti, qualità che sia la forma- ovvero di capitali di
il valore di un’azienda o di un investi-
mento. I limiti sono i medesimi di quel-
lità” sui risultati attesi.

e sviluppi del rischio (Equity o quasi Equity);


> minimizzare i costi, diretti ed indiret-
li sopra evidenziati, ma se non altro
valide alternative dalla migliore effica-
Si pensi, ad esempio, ai picchi di vola-
tilità che hanno riguardato:
Business Plan ti, del funding;
> rappresentare i diversi rischi finan-
cia e validità al momento non ne sono
state trovate.
> il prezzo delle materie prime (eg. gas
naturale e prodotti petroliferi) e dei
di Ettore Castellani ziari ed industriali, in un contesto ordi- In linea generale, possiamo quindi cambi in continuo cambiamento;
nario o di eventi di discontinuità. dichiarare come nella visione tradizio- > il credit crunch prima ed il quantitave
Se gli obiettivi perseguiti sono degni e nale i meriti del Business Plan siano easing poi, che si sono succeduti con
Il Business Plan, inteso come strumen- dare rappresentazione ai limiti di che lo rendono uno strumento co- meritevoli, non è raro riscontrare nella comunque di rilievo, ma che le accuse subitanea rapidità;
to qualitativo e soprattutto quantitati- questo strumento, ma anche ai molti munque imprescindibile in contesti fi- pratica una crescente ritrosia soprat- contro di esso siano diventate partico- > il rischio di refinancing tra banche e il
vo finalizzato a dare rappresentazione pregi, non ultimo la capacità di sin- nalizzati a fornire valutazioni di natura tutto delle piccole e medie imprese a larmente profonde, sostenute dalle re- rischio sovrano, a livelli prima in-
a decisioni ed attese su iniziative in- tetizzare - oggi e nel presente - in- finanziaria che riguardano il futuro. rilasciare il documento, in particolare centi esperienze in cui, non di rado, le sostenibili e poi ritornati in un percor-
dustriali e finanziarie proiettate in un formazioni e conoscenze su un pas- Il secondo paragrafo è finalizzato alla sulla base di un limite che i detrattori attese non si sono realizzate, per cui il so di normalità;
futuro più o meno remoto, è oggi sot- sato divenuto certo, per consentire ad rappresentazione delle novità che pos- possono invocare: per quanto detta- documento non viene nemmeno pre- > le garanzie immobiliari, prima fon-
toposto ad un velato scetticismo e una molteplicità di soggetti la valuta- sono essere implementate a seguito gliati ed accurati, i piani di oggi saran- disposto, se non proprio quando non damento ed oggi fardello, di piani di
talora ad aperte critiche. zione su risorse ed obiettivi, su rischi e delle legittime critiche e delle cono- no sottoposti al giudizio della storia ed sia strettamente necessario. dismissione non realizzati.
rendimenti, con riguardo a decisioni scenze maturate con le recenti espe- il futuro, quando si realizzerà, di- In questa prospettiva si può co- A metà 2008 il petrolio è arrivato a c.a
D’altronde le posizioni di critica pos- industriali e finanziarie, che si proiet- rienze storiche. mostrerà quante di quelle previsioni si munque sottolineare che il business 140$ barile con previsioni che arriva-
sono anche essere giustificabili e tano e si basano su di un futuro co- Il terzo ed ultimo paragrafo sintetizza saranno effettivamente realizzate. plan può elevarsi a modalità qualifica- vano a proiettarne il prezzo perfino a
comprensibili se si pensa alla frequen- munque incerto. alcuni spunti di riflessione sulla base ta per comunicare le iniziative da fi- 200$ barile, con un crollo a 40$ che si
za ed all’intensità con cui piani redatti dell’esperienza concreta in tema di fi- nanziare, attraverso la rappresenta- è realizzato a fine dello stesso anno.
02 zione degli indirizzi e delle strategie in- A metà di quell’anno l’investitore, la
in un recente passato sono stati disat- Al fine di dare rappresentazione sullo nanza d’impresa in Italia.
tesi per le ragioni più diverse, a partire stato dell’arte e sui possibili sviluppi a Nella prospettiva della governance traprese, nella consapevolezza che il banca, l’azienda che dovevano espri-
dalla crisi dei mercati finanziari inter- beneficio del BP, il lavoro viene suddi- aziendale, il BP, viene inteso come percorso futuro non sarà necessaria- mere valutazioni e, soprattutto, assu-
nazionali del 2008-2009 e dei debiti viso in tre parti. l’estensione del budget in un arco tem- mente il riflesso delle attese. mere decisioni avrebbero dovuto for-
sovrani, che, se non altro, hanno giu- Nella prima vengono riepilogate le porale più ampio, predisposto con lo mulare previsioni sulla base delle
stamente spazzato via infondate caratteristiche dell’approccio tradizio- scopo di pianificare, controllare ed in- Ma oltre a questo, alla luce di signifi- curve dei futures sul Brent? ovvero sul-
aspettative di “pasti gratis” e di investi- nale, con evidenza dei limiti e dei difet- dirizzare le attività dell’impresa e delle cativi limiti e difetti emersi nel recen- la base della consensus medio degli
menti risk-free. Nell’articolo si intende ti del BP, ma anche di quelle qualità sue singole componenti (Business te passato, quale nuovo ruolo può as- analisti ?
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 19

Quali novitá sono implementabili


La nostra tesi, di seguito sviluppata, è partenza per migliorare la metodolo- implementare nel BP e consentire, ove
che molti Business Plan non hanno gia di predisposizione del BP nasce possibile, la migliore rappresentazione
avuto la capacità di dare rappresen- dalla consapevolezza che fare busi- dell’attività industriale e della crea-
tazione alla volatilità delle variabili e, in
ultima analisi, alla realtà multidimen-
ness, nella sua essenza più profonda,
comporta un’assunzione di rischio.
zione di valore, ma anche dei rischi ad
essi connessi. nel Business Plan?
Esiste un B.P. di nuova generazione?
sionale dei rischi sottostanti. E questo può divenire il trampolino per
In questa prospettiva, il punto di comprendere gli ulteriori elementi da

Limiti e qualità Il Business Plan


come strumento
Fino ad ora i pregi del BP sono sostan-
zialmente fondati sulla capacità di:
a) fornire una “fotografia” di un possi-
a) simulare un numero sufficiente-
mente ampio di percorsi che le va-
riabili industriali e finanziarie più im-
3. Analisi del traffico atteso su infra-
struttura di trasporto, attraverso la
stima della molteplicità delle ipotesi di

del Business Plan elettivo di


comunicazione
e condivisione.
bile insieme di strategie e risultati at-
tesi di natura economica e finanziaria;
b) rendere possibile la valutazione
portanti possono assumere;
b) stimare con quale frequenza uno o
più scenari potranno realizzarsi.
traffico.
4. Analisi di investimenti industriali at-
tivabili in moduli separati e valutazio-
LE QUALITÀ dello scenario, con crescenti livelli di
sofisticazione ed approfondimenti in In altre parole, l’obiettivo non diventa
ne di altre opzioni reali (es. amplia-
mento di impianti industriali attraverso
Soffermiamoci velocemente sulle molteplicità di soggetti che, per suo cui le teorie si sono nel tempo affinate più soltanto la valutazione di un certo, moduli separati, ingresso o uscita in
qualità, forse trascurate, del Business tramite, possono comprendere le della creazione del valore, né del tasso e per certi versi possono ormai essere specifico scenario ma, più in generale, un determinato mercato).
Plan. A nostro giudizio, le più impor- istanze l’un dell’altro, alla ricerca di un interno di rendimento dell’iniziativa, considerate mature. riconoscere come il futuro sia di per 5. Analisi della volatilità dei margini
tanti sono tre. accordo negoziato soddisfacente, utili, ma soltanto per una parte dei Ma se le forme di analisi dei risultati se stesso incerto, per cui l’obiettivo economici, per stimare i possibili futuri
Il BP è, innanzitutto, lo strumento per ciascuno nel rappresentare i propri in- soggetti coinvolti. possono essere considerate stabiliz- non è soltanto pianificare le azioni e scenari economici e finanziari.
comprendere oggi quali strategie, de- teressi, con articolazioni e priorità, di Sono invece i flussi di cassa che pos- zate e mature, è anche vero che una misurare i rendimenti dell’iniziativa,
cisioni, risorse ed obiettivi vengano volta in volta differenti: la Società (con- sono rappresentare il plain flat field, pesante critica non è stata disinnes- ma anche accettare e riconoscere la Questo approccio comporta una fo-
implementati e perseguiti dall’iniziativa cetto astratto che necessiterebbe di neutrale ed oggettivo, con cui i diversi cata: il BP resta uno strumento statico, volatilità dei risultati per stimare la calizzazione dagli scenari stazionari e
imprenditoriale. Strumento di consa- essere materializzato…), i suoi azionisti soggetti decisionali di volta in volta in- incapace di simulare la realtà ed il ven- probabilità e la frequenza con cui de- deterministici agli innumerevoli sce-
pevolezza circa le strategie adottate, il (di maggioranza o di minoranza, in- gaggiati possono esprimere ciascuno taglio degli scenari che effettivamente terminati scenari potrebbero realiz- nari probabilistici, per cui l’analisi fi-
BP consente di comprendere le pas- dustriali o finanziari, acquirenti o ven- le proprie aspettative, assunzioni di potranno realizzarsi. E questo è tanto zarsi. Non che questo calcolo non sia nanziaria non deve solo esprimere una
sate dinamiche, la loro coerenza o dis- ditori), il CFO, il ceto bancario, i finanzia- responsabilità ed obiettivi. Tramite i più vero tanto più ampio è l’insieme fatto da chi assume decisioni finan- valutazione coerente e puntuale circa
continuità con il futuro, l’intensità degli tori, i diversi ruoli direzionali, gli advisors flussi di cassa possono infatti trovare degli eventi con impatto sull’impresa, ziarie (azionisti, banche, cfo, etc). Ma una specifica iniziativa come rappre-
impegni assunti dagli sponsor, la po- e, talora, a seconda delle situazioni, rappresentazione oggettiva gli investi- in funzione della strutturale comples- si tratta spesso però di un processo sentata da un insieme statico di dati
litica degli investimenti e l’interazione anche i clienti, i fornitori, gli enti conce- menti previsti, l’andamento dei ricavi e sità della realtà, della volatilità delle mentale di natura intuitiva, qualitativa economico-finanziari, ma deve mirare
con i risultati economici, il rendiconto denti, la pubblica amministrazione. dei costi operativi, le caratteristiche variabili micro e macro-economiche, e basata sull’esperienza, ma che per anche a stimare la frequenza con cui
atteso dai diversi attori, e molto an- industriali, l’evoluzione del capitale cir- delle specificità del settore industriale questo non porta sempre a decisioni determinate situazioni potrebbero rea-
cora. In parole povere un buon piano In particolare quali possono essere i colante, la politica dei dividendi e delle e dell’impresa. razionali ed alla valutazione di tutte le lizzarsi. In quest’ottica, il BP potrà dive-
deve rispondere ad importanti doman- parametri di confronto e negoziazione fonti finanziarie, divenendo il territorio effettive alternative e strategie effetti- nire lo strumento per: a) stimare le
de quali: Quale è la rotta intrapresa tra questi ruoli? Per quanto siano im- elettivo di analisi e, soprattutto, di ne- É questo a ns. avviso il punto di parten- vamente attivabili. probabilità; b) misurare e c) gestire il
dall’impresa? Quali sono gli obiettivi per- portanti ed ampiamente utilizzati non goziazione tra i diversi attori di volta in za, nel riconoscere la necessità che, in Le applicazioni concrete possono es- rischio (es. diversificazione, allocazio-
seguiti ? Come sono formulati e quanti- si tratta né degli indici di bilancio, né volta coinvolti. molte circostanze, l’approccio sere molto più numerose di quanto ne su uno o più soggetti); d) ponderare
ficati? Le risorse sono coerenti? Quale è metodologico può passare da non si creda. Ne citiamo alcune tratte concretamente i benefici ed i costi; e)
il corretto orizzonte temporale? Quali un’analisi di scenari e di sensitività, dall’esperienza concreta: assumere decisioni strategiche comp-
sono i risultati e le remunerazioni possi- fondata su determinate assunzioni e 1. Valutazione del prezzo di prodotti lesse.
bili per i diversi soggetti? premesse, ad un’analisi di simulazio- petroliferi / gas naturale, con evidenza Se “fare affari è, nella sua essenza,
ne, in cui le assunzioni non sono sta- della distribuzione dei diversi possibili un’assunzione di rischio” il BP, adegua-
Seconda qualità, il BP è lo strumento tiche, ma devono approssimare la vo- scenari. Nel caso specifico si trattava tamente implementato, potrà divenire
più adatto per valutare i diversi possi- latilità che le caratterizza, per cui non tanto di valutare il prezzo a ter- uno strumento ancor più profondo per
bili scenari futuri. In quest’ottica, le l’obiettivo diviene, al limite, la rappre- mine della materia prima, quanto ri- pronunciare opinioni e supportare i
analisi “WHAT-IF” e di sensitività sentazione del maggior numero pos- conoscere il percorso casuale che il ruoli decisionali nelle concrete strate-
rimangono uno strumento semplifica- sibile degli scenari, che devono poi es- prezzo avrebbe potuto assumere, per gie da assumere.
to ma estremamente valido per ipotiz- sere classificati ed interpretati. stimare gli impatti economici, patri-
zare scenari diversi e le conseguenti Ma cosa si intende per “analisi di simu- moniali e finanziari. Quali altri sono gli elementi di novità
differenti azioni che potranno essere lazione”? In prima approssimazione è 2. Analisi del piano degli investimenti che possono essere implementati nei
adottate. l’implementazione nel modello eco- con contestuale necessità di gestire il BP di nuova generazione, alla luce
nomico-finanziario di algoritmi che rifinanziamento delle linee finanziarie. delle recenti esperienze acquisite?
Ultima qualità, nota ma forse non ab- simulino la molteplicità di percorsi che Con l’accensione di nuove linee ban- Almeno due ulteriori.
bastanza riconosciuta, vede il BP, le variabili possono assumere. Di con- carie, quali priorità attribuire nella de- Innanzitutto la necessità di ampliare il
come strumento elettivo di comuni- seguenza la missione del BP non si stinazione delle stesse, ad esempio perimetro di analisi dell’impresa in
cazione e condivisione, rivolto ad una fermerà più all’analisi dei risultati di tra nuovi investimenti piuttosto che al mercati di sbocco e di approvvigiona-
uno o più specifici scenari, ma potrà: rifinanziamento dei debiti esistenti? mento sempre più ampi, sia a livello
20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 21

geografico (v. clienti, competitors, for- possibile incapacità di approvvigio- portanza per consentire il funding di progetti, l’attivazione rapporto Debito/Patrimonio Netto, che attribuisse alla leva fi-
nitori, etc.) che a livello di settore in- namento sui mercati dei capitali a di covenants finanziari in coerenza con il BP implicita- nanziaria il significato di misura obiettivo con cui minimizzare
dustriale. Inoltre, l’esperienza recente costi sostenibili, mente richiama la bontà complessiva delle assunzioni il costo complessivo del capitale proprio e di terzi.
ha portato a comprendere che rischi • il rischio stato / sovreign risk (v. tempi industriali sottostanti e rende possibile la successiva Tipicamente l’indebitamento finanziario beneficia dello scudo
considerati teorici fino ad un paio di incasso da controparti espressione raccolta fondi. Al contrario, richiedere l’apposizione di fiscale e della deducibilità degli interessi fino ad un punto oltre
anni fa sono ora diventati concreti. dello Stato, spread rispetto a tassi risk soglie manifestamente superiori alle attese ovvero forni- il quale i costi dello stress finanziario superano i benefici fi-
Nuovi fattori di incertezza sono infatti free), re rappresentazioni finanziarie incomplete, ancorchè sia scali. Oggi come oggi, dopo la crisi finanziaria sono emerse
emersi e nuove contromisure possono • rischio collateral, ovvero la possibilità comportamento anche legittimo nella dialettica nego- tensioni inattese (fortunatamente rientrate alla data in cui si
e devono essere implementate o co- che le garanzie rilasciate (su immobili, ziale, può minare in tutto o in parte la credibilità del pro- scrive) per cui il tasso cd. “risk free” ha toccato punti di mas-
munque valutate. Tra questi citiamo: materie prime, etc.) non siano adegua- getto industriale e/o dei suoi sponsors. simo, con un onere tale da compromettere la redditività di
• il rischio di refinancing, inteso come tamente liquidabili. molte iniziative. In questo contesto in linea di principio è lecito
attendersi un deleverage con un riposizionamento della strut-
Alcune considerazioni tura finanziaria a favore dell’equity ed a detrimento
dell’indebitamento finanziario, nonostante il beneficio dello
sulla struttura finanziaria
Alcune riflessioni ottimale
scudo fiscale.

Su questa base ulteriori studi accademici potranno valutare

ulteriori In Italia si è iniziato a parlare manifestamente di ottimiz-


zazione della struttura finanziaria ad inizio degli anni
20001, dove le formulazioni concrete prevedevano una
se siano state concretamente adottate strategie finalizzate
alla ricapitalizzazione delle imprese, magari distinguendo tra
i comportamenti tenuti dalle PMI piuttosto che dalle imprese
Di seguito alcuni spunti di riflessione per un eventuale creazione di valore passa anche dalla trasparenza finanziaria, medio grandi o di profilo multinazionale.
minimizzazione del Costo Medio Ponderato dei Capitali
dibattito e confronto tra i diversi operatori interessati ovviamente destinata a soggetti qualificati, che sappiano, e
attraverso il perseguimento da parte dell’azienda di un
all’utilizzo del BP (imprenditori, CFO, banche, consulenti possano, ascoltare;
fiscali e contabili, advisors, etc.). • la disponibilità ad attivare una governance aziendale che
prenda anche in considerazione l’ipotesi di separare la figura
dell’azionista da quella del management.
Cenni sul rapporto tra PMI Si dirà che sono tutte opzioni e scelte note e che, per di più,
(in Italia) e BP costano, per cui, oggi più che mai, sarebbe bene risparmiare…

Le PMI stanno attraversando un contesto storico, dove


nuove sfide si attivano ogni giorno in un mercato senza
Di certo non crediamo che nessuno di questi elementi possa
essere considerato valido in assoluto e siamo comunque
consapevoli che nessuno sottovaluta questi temi, ma d’altro
Conclusioni
canto pare opportuno rimarcare come:
barriere all’ingresso e in cui il futuro è costellato da ele- Le recenti esperienze e dinamiche finanziarie hanno quantificato con entrate ed uscite di cassa, nonché una pos-
1) il rischio stesso ha un costo e che per questo, come mini-
menti di continuo mutamento e può essere affrontato apparentemente rafforzato le critiche contro il BP, fon- sibile convergenza di obiettivi, attraverso l’allocazione dei
mo, merita una specifica analisi oggettiva, anche in un’ottica
innanzitutto con la capacità di innovazione, ma anche date sull’incapacità, verificabile, di stimare corretta- ricavi, dei costi, dei capitali impiegati e dei rischi collegati.
di valutare quali contromisure possano essere assunte;
con investimenti ed un’adeguata pianificazione. mente il futuro e di rappresentare la complessità della
2) le opzioni reali (es. ampliamento di un impianto industriale,
Nell’ambito del BP possono forse essere suggeriti alcuni realtà economico finanziaria e delle strategie attivabili. Il riconoscere che il ventaglio degli scenari che potranno rea-
uscita da un mercato non redditizio, call e put su pacchetti
punti di riflessione. lizzarsi in futuro sia ben più ampio rispetto alle analisi di sen-
azionari), ancorchè abbiano valori incerti, e magari nulli alla
La funzione finanza viene ancor oggi spesso interpreta- Il BP, nonostante le critiche sollevate circa l’incapacità di sitività può essere in molte circostanze il punto di partenza
scadenza, possono generare ricchezza monetarie o flessibili-
ta, specie nelle PMI, come la funzione destinata a mini- prevedere il futuro, continua a mantenere due qualità: per una migliore predisposizione del BP.
tà strategiche.
mizzare il costo dei capitali, soprattutto di terzi. Non che a) La capacità di sintetizzare, nel contesto in cui è pre- In questa prospettiva la strutturazione di un modello eco-
non sia legittimo, anzi. Ma, nell’interesse dell’azienda, disposto, le decisioni economico-finanziarie assunte, nomico finanziario che preveda la strutturale volatilità delle
devono essere anche valutati anche altri elementi non segnalando le strategie intraprese, le risorse dedicate a variabili considerate critiche potrà consentire di a) stimare le
immediatamente monetari, ma di importanza strategica Alcune considerazioni sui livello industriale e finanziario ed i rendimenti ed i costi a probabilità di realizzazione di determinati scenari, b) misurare
carico dei diversi attori portatori di interesse, coinvolti e gestire il rischio, c) assumere decisioni strategiche com-
quali:
• la capacità di gestire i rischi finanziari in termini tattici
covenants finanziari e la nell’iniziativa imprenditoriale. plesse.
(rischio tasso di interesse o cambi) e strategici (il rischio trasparenza d’informazione b) In questo ambito il BP diviene strumento elettivo di
comunicazione e confronto tra i diversi soggetti, attra-
L’implementazione di queste caratteristiche non deve neces-
sariamente essere sistematica e dovrà essere valutata caso
liquidità ed il rischio di rifinanziamento qualora siano
previsti importanti esborsi finanziari per capex o repay- Un buon incentivo alla costruzione di un BP complessiva- verso cui realizzare, nelle diversità di ciascuna prospet- per caso, ma consentirà, in molte circostanze, di migliorare
ments, superiori alla cassa generata); mente equilibrato nasce dal fatto che le assunzioni troppo ot- tiva, una reciproca comprensione oggettiva, perché l’utilizzo e la profondità della conoscenza generata dal BP.
• la capacità o meno di avere delle flessibilità finanziarie timistiche portano al successivo sforamento dei covenants,
“di riserva” per gestire momenti avversi ovvero cogliere mentre BP troppo prudenziali portano all’incapacità di racco-
le opportunità fornite dal mercato; gliere capitali di terzi o di rischio. Questa affermazione porta
• la capacità di attivare un percorso di “trasparenza” con a ricordare come il principale pregio di un BP ben strutturato
la costruzione di relazioni continuative tra banca ed im- sia dato dalla capacità di segnalare le strategie perseguite e
pesa per consentire la comprensione degli indirizzi stra- le azioni implementate, nonché di consentire di valutare ade-
tegici assunti, verificare il raggiungimento degli obiettivi guatamente il contesto complessivo dell’operazione.
ed il track record del management, creare una “reputa- Se oggi il tema delle garanzie e degli impegni assunti dagli
zione”; in questo senso i più bravi CFO sanno che la sponsor nell’iniziativa hanno nuovamente assunto una im-

01. Si veda, tra gli altri, “La struttura finanziaria per settori di attività in Italia negli anni 1999 e 2000” n.52, 2003 di E. Castellani pubblicato sulla rivista Analisi finanziaria.
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 23

Le dimensioni del Controllo


devono avere e poi si plasma la strut- zione dei margini ma potrebbe ovvia-
tura e l’organizzazione per creare quei mente differire in alcune voci al fine di
presidi che monitorizzano le in- soddisfare diverse esigenze informa-

di gestione: proposta per


formazioni e le necessarie azioni (indi- tive di natura produttiva/ industriale.
viduali) che precedono o seguono loro. In linea generale è possibile affermare
L’organizzazione è ciò che scaturisce che il primo è quello utilizzato a livello

un modello di riferimento
dall’analisi dei processi e dalla di stabilimento, il secondo quello utiliz-
definizione di procedure, formalizzan- zato a livello aziendale per consolidare
do la necessità di adempimenti, cam- i report provenienti dagli stabilimenti.
bio abitudini e consuetudini aziendali, Il CdC è un oggetto “dinamico” che non
di Alessandro Musso (*) 1 introducendo nuovi strumenti e/o ri- ha una durata prefissata e può essere
sorse, guidando il cambio di funzioni e ulteriormente elaborato, infatti esisto-
pertanto l’organigramma, cioè gesten- no CdC Cedenti e Riceventi tra i clas-
Attraverso il Controllo do il cambiamento (change manage- sici CdC Statistici, Intermedi, Finali (o
di Gestione l’azienda ment). Funzionali, Ausiliari, Produttivi).
può analizzare la sua La Commessa è invece un oggetto
organizzazione, le funzioni e “statico”, ha una durata prestabilita e
le attività che vengono svolte non prevede ulteriori elaborazioni, al
al suo interno, passando La Dimensione massimo riceve costi dai CdC.
attraverso i carichi di lavoro e le Informativa Dal momento che la reportistica perio-
risorse umane e tecnologiche. dica proviene direttamente dalle pro-
Il Controllo di Gestione, di Alla prima dimensione (fase) dovreb- cedure del sistema informativo, que-
cui la Contabilità Industriale bero appartenere le attività di cui sot- sto porta a definire un calendario di
è probabilmente la parte più to. attività da espletare e ad implemen-
Schemi di Riclassifica: strutture tare due sezioni: una civilistica/fiscale
complessa che può influenzare
civilistiche e gestionali ed una gestionale, in modo che tutte le
il destino di prodotti, reparti e La maggior parte dei sistemi informa- scritture riguardanti la chiusura perio-
dell’azienda stessa, dovrebbe tivi comunemente usati permette di dica siano raccolte sotto la seconda
essere considerato sotto due definire diversi schemi di aggancio dei area e non ci siano contaminazioni tra
diversi punti di vista: una conti contabili, cioè di riclassificare in gli adempimenti civilistici (e i relativi
Dimensione Informativa, modi diversi lo stesso piano dei conti, libri contabili) ed i principi gestionali
non solamente informatica, sia per il bilancio civilistico che per (che possono essere più o meno simi-
che riguarda la reportistica quello gestionale. li, ad esempio, ad altri principi contabi-
prodotta ed una Dimensione La Figura 1 vuole schematizzare la li). I classici strumenti di “office auto-
Organizzativa che coinvolge logica di collegamento fra Piano dei mation” sono dunque usati per analisi,
processi aziendali e relative Conti, Bilancio Civilistico, Bilancio Ge- previsioni e presentazioni.
procedure. Senza la definizione stionale e, successivamente, Piano dei
Centri di Costo/Commessa, Piano di Budget e Forecast: modelli
di regole operative per gestire
Contabilità Industriale. Il Piano dei economici, finanziari e patrimoniali
consapevolmente, attraverso CdC/Commessa mostra quali conti La mera informazione dello scosta-
il sistema gestionale integrato, contabili sono rilevanti per attivare le mento tra Consuntivo e Budget
le informazioni necessarie rilevazioni su CdC/Commesse. Il Pia- dovrebbe poter venire direttamente
per effettuare le chiusure Il presente documento origina, con al- • introduzione della contabilità indu- prodotta ed una Dimensione Organiz- no delle Voci di Contabilità Industriale dal sistema, ciò significa caricare
periodiche, è ovvio che le cune modifiche e necessarie semplifi- striale per la filiale (produttiva) italiana. zativa che coinvolge i processi azien- dovrebbe sostanzialmente replicare il precedentemente le cifre di budget
ambizioni di ottenere cifre cazioni, da un progetto effettivamente dali e le relative procedure. In un’ottica Piano delle Voci Interno/Gestionale, negli schemi e nelle strutture di rendi-
realizzato da un’azienda e dalla docu- progettuale potrebbero essere definite
gestionali affidabili nei primi per coerenza, almeno nella evidenzia- contazione volute.
mentazione redatta al fine di condivi- due fasi attraverso cui implementare il
giorni del mese successivo al dere approccio e terminologia ed in- Controllo di Gestione e controllo di gestione.
periodo considerato, devono quadrare alcuni aspetti che coinvolgono Contabilità Industriale Una volta che i report desiderati sono
Figura 1 - Collegamento tra Piano dei Conti e Rendiconti

fare i conti con la realtà differenti funzioni aziendali, e che per- definiti e progettati, cioè è stato sta-
organizzativa in essere. tanto incontrano differenti sensibilità Il Controllo di Gestione, di cui la Con- bilito il livello di dettaglio, la periodicità, Piano dei Piano delle V oci
L’organizzazione è ciò che e, in un contesto multinazionale, di- tabilità Industriale è probabilmente la la versione o l’aggiornamento, è neces-
Piano dei Cont i per Cento di
Costo/Commessa
di Contabilità
Industriale
scaturisce dall’analisi dei verse culture. parte più complessa che può influen- sario iniziare a cercare tutte le in-
processi per definire le zare il destino di prodotti/servizi e, di formazioni per alimentare il processo c/ economici 1
c/ economici 2 c/ rilevanti
Commessa
CdC Produttivo, Ausiliario,
COMMESSA
opportune procedure, Questa relazione è dunque preparato- conseguenza, di suoi reparti o di reportistica. Le aziende e le sue di- c/ economici 3 CONTO ECONOMICO PROFIT & LOSS per Funzionale
CdC Finale, Intermedio,
PRODOTTO/SERVIZIO

ria al lancio formale di due progetti dell’azienda, dovrebbe essere analiz- namiche interne molto spesso
... ... ...
formalizzando la necessità di c/ economici n
Statistico

adempimenti, cambio abitudini, nell’ambito dell’area Finanza: zato sotto due diversi punti di vista, mostrano questo tipo di approccio in c/ economici 1
c/ economici 2
introduzione di nuovi strumenti • standardizzazione delle procedure di due differenti dimensioni: una Dimen- cui, prima di analizzare i processi e le c/ economici 3 STATO PATRIMONIALE BALANCE SHEET

reportistica per le filiali (anche in ot- sione Informativa (non solamente in- procedure in essere, viene deciso il
... ... ...
e, guidando il cambiamento. c/ patrimoniali n
temperanza alle norme ISO/TS); formatica) che riguarda la reportistica “layout” formale che i dati aggregati

01. (*) Responsabile Finanziario e membro CdA Lasergi S.r.l., LMA Tek S.r.l., CBT S.r.l.
24 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 25

Anche se i modelli di budget e forecast Figura 2 - Criteri di distribuzione temporale l’azienda, questo soprattutto per scelta strategica, se la contabilità ana- siderati nello standard, appunto) e
potrebbero essere generati dal siste- rispondere rapidamente a quotazioni litica possa o debba, o meno, riconcili- quanto spesso viene aggiornato.
ma gestionale, nella maggior parte dei e formulare offerte di vendita. are con la contabilità civilistica. Ma Il tasso orario considerato nei cicli di
casi, per la necessità di essere rapidi e Le procedure di determinazione del questo non è affatto ovvio, perché è produzione, inoltre, dovrebbe essere
flessibili nella fase di modellazione costo e del relativo prezzo possono chiaro che le fonti di informazione definito (cioè scomposto nelle sue de-
economica/finanziaria, questi moduli essere considerate parte del processo sono decisamente differenti, così terminanti) e periodicamente aggior-
non sono oggetto di implementazione. di reportistica, nel suo significato più come le tempistiche di aggiornamen- nato, così come il tempo macchina
Le simulazioni su (diversi scenari di) ampio, inteso come una sequenza di to. standard che naturalmente potrebbe
budget e business plan sono general- attività interfunzionali, che partono Il costo standard, come considerato differire nelle diverse rilevazioni (ad es-
mente effettuate extra-sistema su fo- dalle distinte basi scendendo per cicli nella distinta base potrebbe essere empio per le differenti abilità delle ri-
gli di lavoro. Nonostante ciò le cifre e fasi di produzione, passando quindi piuttosto differente dal costo effettivo, sorse).
del budget definitivo dovrebbero es- per la loro valorizzazione, muovendosi inoltre dovrebbe essere definito cosa
sere inserite a sistema, nella sezione periodica provengono direttamente conto finanziario e stato patrimoniale verso le spese generali di produzione intende l’azienda per costo standard
gestionale, in modo da poter rapidam- dal sistema informativo dove sono ed un calendario di produzione in cui ed i costi di struttura. Ciò porta ad una (che tipo di costi operativi sono con-
ente e semplicemente produrre rendi- implementate le due sezioni. Una vol- siano definiti i giorni lavorativi (cioè i
conti sugli scostamenti. ta chiuso il periodo contabile, i dati giorni di calendario meno sabati e do-
raccolti dalla area contabile sono im- meniche e festività infrasettimanali), i
È stato adottato un modello di budget portati nell’area gestionale per le retti- giorni lavorabili (cioè giorni lavorativi La Dimensione
dove, partendo dalle vendite stagional- fiche necessarie che possono ri- meno ferie e permessi come stabiliti Organizzativa
izzate, i costi sono divisi in variabili e guardare l’utilizzo di differenti principi dal ccnl), i giorni lavorati (cioè i giorni
fissi e quindi distribuiti lungo l’anno contabili, accantonamenti per costi o lavorabili meno altre assenze più gli Alla seconda dimensione appartengo-
secondo diversi criteri, i più comuni ricavi, valutazioni sul magazzino e sul- straordinari). no le seguenti attività:
sono quelli del prospetto di Figura 2. lo stato dei semilavorati, ammorta- La Figura 4 significa che le cifre previ-
In Figura 3 è rappresentato il flusso di menti, ratei/risconti, svalutazioni. sionali, riguardanti lo scenario dei Funzioni e/o Processi:
informazioni tra le differenti sezioni. Un normale package finanziario annu- mesi di budget, possono provenire an- l’organigramma
Le cifre consuntive della reportistica ale include conto economico, rendi- che da ipotesi ed analisi extra-sistema L’azienda è stata organizzata in ser-
inerenti, ad esempio, tipicamente, vizi/funzioni e ciascuno di essi scom-
Figura 3 - Area Civilistica e Area Gestionale
giorni clienti, giorni fornitori, giorni posto in uffici/reparti che possono ul-
magazzino, costo del lavoro, anda- teriormente essere scomposti in centri
mento vendite; quelle cifre possono di costo. La Figura 5 mostra la bozza
essere inserite a sistema o tenute sep- finale di un modello organizzativo
arate su fogli di lavoro, a seconda di volutamente semplificato ma rappre-
quanti scenari sono stati richiesti e sentativo. Non vengono considerate in
quanti analisi differenziali vengono ef- questa sede alcune notazioni riguar-
fettuate. danti:
• i driver di costo, per allocare i costi Figura 5 - La coerenza dell’organigramma
Rendiconto di Prodotto o Servizio: dai centri di costo alle attività;
determinazione del costo • i driver di attività, per allocare i costi
A questo livello di dettaglio, normal- dalle attività ai prodotti/servizi finali; Considerando una funzione (come quelli riguardanti i costi operativi) di-
mente si comincia a parlare di cont- • apposite check list per individuare mostrata sopra) come un centro di re- ventino fatture senza una relativa des-
abilità industriale o analitica propria- quali sono le fonti (origine) delle in- sponsabilità, dovrebbe essere definita tinazione.
mente si comincia a parlare di formazioni e quali sono gli sbocchi; una procedura di autorizzazione delle
contabilità industriale o analitica pro- • (termine) di quelle informazioni, quali spese: iniziando dalla richiesta di ac- Centri di Costo: identificazione,
priamente definita, con le sue varie sono le risorse disponibili/necessarie, quisto sul centro di costo, una volta relativi conti contabili e voci di
Figura 4 - Consuntivo Gestionale, Programmazione e Pianificazione
logiche e procedure. quali sono i vincoli; controllato sul gestionale se tale spe- contabilità industriale
Questo significa che deve essere com- • apposite check list per individuare sa è prevista a budget o meno, può es- I centri di costo possono essere rag-
preso quale è l’obbiettivo finale cioè chi fa cosa, quando, perché e dove sere validata e procedere verso il ser- grupparti in reparti e questi ultimi in
l’oggetto dell’analisi del costo, al fine di (5w: who, what, why, when, where). vizio approvvigionamenti per diventare aree funzionali o servizi aziendali, non
poterne determinare su basi oggettive Ciò significa che, partendo da una or- un ordine di acquisto. importa la “matriosca” organizzativa
il prezzo. L’oggetto può dunque essere ganizzazione per funzioni, l’azienda ne Dovrebbe essere chiaro che il maggior perché essa dipende ovviamente dalle
un prodotto finito, un servizio ma an- sta considerando una parallela per proposito della contabilità industriale dimensioni dell’azienda ma ancora di
che una linea di produzione, un repar- processi; anche se i manager ancora e della introduzione dei centri di costo più dal suo stile.
to, uno stabilimento, una divisione e presidiano le funzioni tipiche, la mag- dovrebbe essere quello di prevedere o I centri di costo possono essere divisi
così via ma anche differenti aree geo- gior parte ha un doppio riporto, funzio- almeno stimare certe spese, non solo in produttivi (o meglio finali) e indiretti
grafiche o mercati cioè differenti ag- nale ai direttori della casa-madre e allocare i costi una volta che arrivano (o meglio intermedi), in base al mod-
gregati di vendita. Lo scopo dell’analisi gerarchico al direttore locale. le fatture da registrare contabilmente, ello di contabilità industriale adottato
dei costi dovrebbe essere la determin- pertanto dovrebbe essere definito il dall’azienda (cioè, metodo del costo
azione di un margine adeguato, con- Centri di Responsabilità: centro di costo in fase di emissione or- diretto, del costo industriale o del cos-
gruo così che il mercato lo possa ac- identificazione e relative procedure dine al fine di evitare o ridurre al mini- to pieno), i centri di costi indiretti sono
cettare ed ovviamente profittevole per di autorizzazione delle spese mo che alcuni acquisti (soprattutto ulteriormente suddivisi in centri di
26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 27

costo indiretti di produzione (in senso lato) e indiretti di struttura. ercizio contabile.
Come mostra la Figura 6, partendo dai costi “propri” di realizzazione, espan- Una cosa molto importante da definire è se questi articoli
INDUSTRIAL dendo l’analisi dei costi come onde ed allargandosi verso l’esterno, possono devono essere gestiti a magazzino, sia sotto il profilo della
OPERATIONS
essere definiti i costi di produzione, i costi operativi e i costi industriali (in movimentazione logistica che sotto l’aspetto della valoriz-
senso lato). I costi di produzione possono essere definiti come comprendenti, zazione. Questo porta ad importanti decisioni da prendere
PRODUCTION oltre quelli propri della manodopera e dei materiali utilizzati, altri costi diretti ai fini della valorizzazione di magazzino e del relative meto-
MANUFACTURING ma non inclusi nella distinta base (tipicamente lubrificanti o imballi, per cui do, delle procedure da seguire ai fini della dichiarazione di
non vale la pena determinare la quantità necessaria); i costi operativi includo- produzione e dei versamenti di semilavorati e prodotti, dei
no quelli indiretti dei servizi ausiliari di produzione (manutenzioni, program- buoni di prelievo e degli ordini di produzione. Dalla
mazione, logistica, acquisti, etc.); i costi industriali possono includere altri in- definizione di queste procedure dipende l’adeguata valoriz-
diretti che possono essere allocati totalmente o parzialmente sul prodotto zazione del magazzino di materie prime e componenti,
finito (ad esempio Ricerca & Sviluppo, Qualità, Sicurezza e Ambiente). prodotti in corso e semilavorati e dalla loro corretta valoriz-
Come mostra la Figura 7, l’azienda ha optato per un modello di contabilità zazione dipende un adeguata procedura di approvvigion-
Figura 6 - Il drill-down dei costi amento materiali ed emissione ordini di acquisto, normal-
mente suggerita dalle procedure m.r.p. del sistema
informativo che devono però essere spesso interpretate
analitica del costo pieno industriale, quindi solo una parte per essere sintonizzate opportunamente.
dei costi indiretti sarà allocata, coinvolgendo tutti i costi in- L’importanza dell’Anagrafica Articolo coinvolge in maniera Figura 8 - L’anagrafica articolo
diretti industriali in modo da includere sia i costi dei servizi sostanziale le ambizioni del Contabilità Industriale, come
industriali che dei servizi ausiliari alla produzione. mostra la Figura 8.
È necessario definire la politica di allocazione ed il relativo In linea generale, a livello di Articolo dovrebbe essere defini- stesso articolo per diversi fornitori, può essere il costo ulti-
driver affinché le informazioni necessarie possano essere bile il Centro di Costo e a livello di Ordine il CdC o la Com- mo o primo di un certo periodo, allora è chiaro che deve
periodicamente e tempestivamente raccolte, per esempio: messa. Dalle informazioni tecniche circa Famiglia, Catego- essere definito quanto è lungo il periodo e come la proce-
• ripartizione piatta (o con % forfait); ria, Gruppo Merceologico, dovrebbe essere possibile dura automatica del sistema deve effettuare
• numero di teste; attribuire automaticamente, in fase di anagrafica, il Conto l’aggiornamento periodico di tale costo (per esempio una
• aree (metri quadri); Contabile. Anche a livello di Fornitore è possibile normal- volta l’anno, considerando per ogni articolo la media pon-
• ore di lavoro diretto/indiretto (produzione); mente attribuire il Conto Contabile, ciò normalmente torna derata degli acquisti degli ultimi tre mesi a costi effettivi…
• numero di pezzi prodotti, collaudati, difettosi; utile per definire i conti intercompany ed orientarsi nelle ri- includendo o meno le differenze prezzo rilevate).
• numero di ordini di acquisto; conciliazioni, pertanto quando definito a questo livello è
• numero di ordini di vendita, ordini di produzione, dichiara- gerarchicamente superiore. Può essere utile, anche a livello Identificazione e gestione delle differenze di quantità e
zioni di produzione; di Conto Contabile, poter attribuire il Centro di Costo, nor- valore
• numero di attrezzaggi/reimpostazioni macchine; malmente ciò accade per gli acquisti “non di produzione” o Viene adottato un semplice prospetto, sotto esemplificato,
• numero di colli movimentati; per articoli fittizi (utilizzati solo per emettere ordini di ac- per monitorare e tenere sotto controllo le differenze fra gli
• numero di ore macchina funzionante/accesa; quisto) o in caso di acquisti senza relativo ordine. ordini emessi, le bolle materiali ingressate e le fatture, le cui
• tutte informazioni che devono essere raccolte per centro Risulta fondamentale dunque sfruttare opportunamente le più comuni cause di differenza sono riportare sotto.
di costo. possibilità offerte in fase di anagrafica per omogeneizzare Differenza di quantità tra fattura e ricevimento merci, iden-
Dopodiché è necessario definire: ed esplicitare i criteri che alimentano poi gli oggetti del con- tificata perché gli articoli della fattura non si abbinano agli
• la percentuale di allocazione dei centri di costo intermedi Figura 7 - Il modello di contabilità industriale trollo gestionale. Dopo è necessario verificare che tipo di articoli delle bolle ad esempio perché la quantità fatturata
sui centri di costo finali, perché ad esempio il Centro di Cos- movimenti sono effettuati dall’e.r.p., sia contabilmente che è maggiore della quantità ingressata a magazzino. La fat-
to Qualità potrebbe non essere allocato al 100% ma sola- extracontabilmente, per alimentare il modulo di contabilità tura deve essere registrata e fini fiscali ma il pagamento
mente al 50% considerando che una porzione delle attività Codifica Articoli e Ordini di Acquisto industriale, al fine di evitare una doppia imputazione o una viene bloccato da apposite funzioni di sistema, viene utiliz-
e dei relativi costi assorbiti non siano per fini industriali ma A prescindere dal significato della codifica, cioè da ciò che sovrapposizione di movimenti ed un non realistico raddop- zato un banale escamotage per forzare il sistema in fase di
commerciali o di struttura (principio non applicabile nel la nomenclatura vuole rappresentare o quale che sia la pio di costi. Deve essere realizzata una “check list” con le registrazione fattura, che consiste nel registrare le quantità
caso della contabilità industriale a costo pieno); logica seguita dalla sintassi della codifica, è possibile divi- causali interessate, i conti contabili che vengono conside- della fattura per l’articolo in questione. La questione si ri-
• l’allocazione secondo quali parametri, cioè scegliere quei dere gli articoli in due macrofamiglie, per tipologia: rati anche per la contabilità industriale, la coerenza della solve con una nota credito o una ulteriore bolla di ricevi-
driver (come sopra esemplificati) che meglio possano ai- • articoli presenti in “distinta base”; riclassifica gestionale con il piano delle voci di contabilità mento materiale. Nel secondo caso dovrebbe anche es-
utare a spiegare per quali ragioni i centri di costo finali • articoli “fuori dalla distinta base” e articoli “non di produzi- analitica. sere emesso un ordine ad integrazione, evaso quindi dalla
ricevono costi dai centri di costo intermedi. one”. bolla di ricevimento a sua volta già evasa dalla fattura che
Gli articoli in “distinta base” seguono le regole di codifica, Costo Standard, Costo d’Acquisto e Costo Effettivo a questo punto può essere sbloccata per il pagamento.
Le considerazioni di cui sopra si riferiscono ad una organiz- che possono informazioni sulla categoria di prodotto o Esistono tre differenti tipologie di costo, nel mondo ideale Questa soluzione perché il magazzino è valorizzato a costi
zazione piuttosto semplice, utile per partire rapidamente, sotto-prodotto, tipo di materiale, se appositamente tutte e tre dovrebbero coincidere ma non effettivi i cui importi sono presi dalle fatture di acquisto.
iniziare a diffondere una certa “cultura” analitica. costruito o commerciale, il numero di revisione e altro an- necessariamente. I Costi Effettivi sono quelli inseriti a Differenza di prezzo tra fattura e ricevimento merci (valo-
Se l’obbiettivo ultimo è rispondere, per esempio, alla cora. sistema attraverso la registrazione delle fatture di acquis- rizzate al costo dell’ordine), identificata perché non c’è ab-
domanda quanto costa il soffiaggio di un serbatoio, Gli articoli “fuori dalla distinta base”, come gli “articoli non to, devono essere comparati rispetto agli ordini emessi e ai binamento tra il valore degli articoli, ciò potrebbe accadere,
l’ammontare ottenuto nel centro di costo “Soffiaggio” di produzione”, possono seguire regole di codifica più sem- relativi costi di acquisto. ad esempio, per la validità periodica del listino. Anche in
dovrebbe essere diviso per il numero di serbatoi realizzati plice, ad esempio possono essere usati articoli “fittizi” solo Il Costo Standard deve essere definito dall’azienda, costan- questo caso la fattura deve essere registrata ed il paga-
nell’intervallo di tempo considerato. per permettere l’emissione dell’ordine che può essere temente aggiornato o rivisto nella sua composizione, mento bloccato, viene adottato lo stesso tipo di es-
Questo è vero se il Reparto Soffiaggio produce solo serba- definito come il primo tassello delle procedure di controllo chiaramente l’ordine di acquisto può differire in base alle camotage visto sopra, registrando la fattura con i prezzi in
toi e comunque non si potrebbe distinguere tra diverse di gestione, perché senza un adeguato controllo su quan- dimensione del lotto, allo sconto ottenuto, al tasso di cam- fattura differenti da quelli dell’ordine. Anche in questo caso,
tipologie di serbatoio, qualora fosse richiesto. tità e costo è ovvio che tutto il resto sia un sostanziale es- bio. Il Costo Standard può essere una media di costo dello la questione si risolve con una nota credito o una ulteriore
28 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 29

bolla di ricevimento materiale. potrebbe essere un po’ troppo rozzo gestionale auto-stornante all’inizio del fettivamente lavorate e relativo accer-
Il prospetto adottato per monitorare (parzialmente attenuato da un utilizzo mese successivo (discorso analogo tamento gestionale.
queste differenze, analizzato periodi- proprio delle percentuali di riallocazi- per i ricavi da emettere); La sostanziale differenza tra “gestio-
Codice Rif. Ordin e ODA Rif. DDT DDT Rif. Mag . Rif. Fattura FATTUR A
camente a seconda dell’orizzonte one dei centri di costo); il punto di for- • determinazione ratei e risconti (in nale” e “civilistico” è dovuta, ad esem-
temporale definito, potrebbe essere za è la scomposizione della tariffa particolare risconti): sfruttando le fun- pio, alla differenza dei principi con-
Q.tà Cost o Q.tà Q.tà Cost o
Articolo Nr. Ordin e 10 100 ,00 Nr. DD T 10 Nr. BE M Nr. Fattur a 10 110 ,00
come quello rappresentato in Figura 9. oraria nelle sue componenti e zioni di calcolo automatico di cui i ges- tabili usati o al metodo di
È chiaro che in questo tipo di prospet- 1 .000,00 1 .100,00
l’opportunità è quella di introdurre i tionali normalmente dispongono, at- determinazione dell’importo. Ad es-
to, ordinato per articolo, la nota credito centri di costo al fine di migliorare traverso l’inserimento delle date di empio, la valorizzazione del magazzi-
o la bolla o l’integrazione dell’ordine, l’analisi dei costi e suggerire migliori competenza sui conti contabili abilitati no “civilistica” normalmente è quella
sono tracciati e monitorati in riferi- Figura 9 - Monitoraggio delle differenze
criteri di allocazione dei costi. e relativo accertamento gestionale “fifo” che si allinea a quella ammessa
mento ad ogni articolo codificato a auto-stornante all’inizio del mese suc- fiscalmente; gestionalmente può es-
sistema. cessivo; sere ritenuta più valida una valorizza-
industriale, viene introdotta passando • determinazioni altri costi: relativi a zione basata su una media ponderata
Sistemi informativi integrati dalla valorizzazione della Distinta Procedure Operative forniture per cui non vengono emessi degli acquisti degli ultimi tre mesi o sei
gestionali Base e dei suoi Cicli. Gestionali ordini di acquisto nè ingressate bolle mesi (rolling). Discorso analogo può
Gli sforzi per identificare parametri La valorizzazione delle varie distinte (es. utilities), relativo accertamento essere fatto per il costo del personale,
produttivi/industriali, ai fini della allo- base, recependo sia i costi diretti, per Definite le attività di cui alle fasi sopra gestionale auto-stornante all’inizio del gestionalmente calcolando un costo
cazione dei costi, focalizzati sulle di- materiali e tempi di lavoro, che i costi descritte, di seguito viene sintetica- mese successivo; orario che considera non solo i ratei di
verse attività svolte nei vari centri di indiretti industriali, per costi generali mente proposta una procedura per la • determinazione calcolo ammorta- ferie, festività e permessi, il tfr ed i rela-
costo, reparti, funzioni, dovrebbero operativi e manodopera indiretta, gio- determinazione delle chiusure period- menti: normalmente progressivo e re- tivi contributi ma anche le assenze per
portare a futuri miglioramenti del ca un ruolo fondamentale anche nelle iche e la redazione della relativa repor- lativo accertamento gestionale auto- scioperi e/o malattie e le normali
modello inizialmente adottato, piut- aziende operanti su commessa, per tistica gestionale. stornante all’inizio del mese pause fisiologiche (definite su base
tosto che riferirsi solamente all’ am- dimensionare la trattativa tecnica/ Ipotizzando una chiusura mensile successivo; statistica).
montare delle ore di lavoro diretto, as- commerciale nelle fase iniziale, prima gestionale nei primi giorni del mese • determinazione allocazione costi su Senza la definizione di precise proce-
sumendo che ogni ora diretta trascini di passare al vaglio del team di pro- successivo, i passaggi obbligati sono: centri di costo: lancio procedure ges- dure operative gestionali per gestire
con se anche tutti gli altri costi indi- getto per i dettagli tecnici, la definizione Figura 10 - La valorizzazione della Distinta Base • cut off contabile: in un giorno stabili- tionali per lo svuotamento dei centri di automaticamente, attraverso il siste-
retti. Da questo punto di vista, tutta la delle tempistiche, la contrattualistica to, per alimentare gli archivi gestionali costo intermedi e l’allocazione ai cen- ma informativo gestionale utilizzato, i
documentazione inerente gli adempi- e la valutazione generale di redditività. esportando dagli archivi contabili i dati tri di costo finali (propedeutico per calcoli relativi ad ammortamenti, ra-
menti Qualità/Iso dovrebbero suggeri- La Figura 11 mostra che la tariffa orar- diviso per il numero di ore dirette ed relativi alla contabilità generale, alle l’aggiornamento delle tariffe di costo tei/risconti e valorizzazione magazzi-
re ed ispirare l’utilizzo di parametri rel- ia è fatta dalla somma di diversi ad- indirette lavorate nello stesso orizzon- fatture clienti emesse ed alle fatture utilizzate dal sistema); ni, è ovvio che le ambizioni di effettua-
ativi a processi e attività piuttosto che dendi (componenti): te temporale di riferimento. fornitori ricevute; • determinazione valore dei magazzini: re chiusure periodiche, mensili,
i tradizionali driver provenienti dalla • il costo del lavoro diretto, come rac- • costi da ricevere: determinazione per m.p., s.l. e p.f. e relativo accerta- gestionali nei primi giorni del mese
organizzazione per funzioni. colto nei relativi centri di costo, più gli Può essere utile, se il gestionale lo delle bolle fornitori da evadere (mate- mento gestionale auto-stornante successivo al periodo considerato,
Maggiore è la sofisticazione del mod- accantonamenti per i contributi sociali consente, utilizzare diverse tariffe per riali) e degli ordini fornitori da evadere all’inizio del mese successivo; devono fare i conti con la dura e per
ello, maggiore è il dettaglio richiesto ed il trattamento di fine rapporto le diverse fasi dei cicli produttivi. (servizi) nel periodo di competenza • determinazione del costo del perso- certi aspetti arretrata realtà organizza-
(per la maggior analiticità) e maggiori • il costo del lavoro indiretto di produz- È stato definito un “tool software”, una considerato e relativo accertamento nale: normalmente in base alle ore ef- tiva in essere.
le informazioni che devono essere in- ione come raccolti nei relativi centri di funzione automatica di sostituzione
serite a sistema. Ad esempio, nei cam- costo ed aggiornamento delle tariffe orarie
pi disponibili nell’anagrafica articolo si • i costi indiretti industriali come rac- nelle fasi dei cicli di produzione asso-
riflette questo maggior livello di anal- colti nei relativi centri di costo per un ciate alle distinte base. Il punto debole
iticità, specialmente per i componenti dato periodo (ad esempio trimestrale) rimane l’utilizzo di un unico driver che Conclusioni
ma anche per l’acquisto di materie
prime (assumendo che si utilizzino Se le prime due attività della Dimensione Informativa pos- organizzazione, cioè le funzioni e le attività che vengono
Figura 11 - Relazioni Distinta Base e Cicli, coerenza con la Contabilità Industriale
materie prime diverse per soffiare un sono essere attivati nella maggior parte delle aziende, è chia- svolte al suo interno, passando attraverso i carichi di lavoro
certo tipo di serbatoio piuttosto che ro che quando si comincia a parlare di costo del prodotto/ e le risorse (sia umane che tecnologiche).
per un altro). Aumentare il numero di servizio, normalmente per determinare un ragionevole prez- La Contabilità Analitica è la parte più difficile da implemen-
centro di costo finali, per la necessità zo di vendita (profittevole per l’azienda ed accettato dal mer- tare per le diverse variabili che deve considerare, quindi al
di maggiori dettagli, porta alla neces- cato), non può essere ignorata l’analisi dei punti che riguar- fine di ottenere cifre affidabili (cioè costruite seguendo
sità di un crescente numero di in- dano la seconda sfera organizzativa. regole logiche) devono essere messi in piedi una sequenza
formazioni per instradare propria- di procedure che presidino adeguatamente i processi;
mente i costi diretti e, ancora più Il Controllo Finanziario inizia pertanto ad espandere il suo l’approccio dettato dall’Activity Based Costing può sicura-
importante, porta alla necessità di ul- ruolo in Controllo Industriale, diventando un servizio inter- mente aiutare a scomporre i processi aziendali al fine di
teriori parametri per allocare i costi in- funzionale, se ciò richieda un background tecnico o ammin- comprendere la complessità del business, dopodiché
diretti. istrativo, è una questione squisitamente politica che certa- l’azienda, seguendo un sano pragmatismo invece di ideolo-
Una soluzione ibrida, adottata per in- mente riguarda la complessità tecnologica del settore gie alla moda, deve saper prendere decisioni su quali stru-
trodurre rapidamente le metodologie industriale ma anche la visione (nel suo significato più ampio menti informativi possono essere i più efficienti ed efficaci
di contabilità analitica, è essere quella di cultura) del capitano d’azienda. rispetto alla propria natura (industriale, produttiva, com-
mostrata nella Figura 10 di cui sotto Attraverso il Controllo di Gestione l’azienda analizza la sua merciale) e dimensione.
che mostra come la contabilità analiti-
ca secondo la logica del costo pieno
30 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 31

bisogno esterno di 100.2 Il problema mento del rischio. Per quale ragione? Al rischio di mercato, a quello indu-
teorico che ora ci poniamo è: come Perché ovviamente un maggior debito, striale, si aggiunge, per l’azionista,
possiamo reperire tale valore di 100? a parità di capitale di rischio, significa l’obbligo di pagare la banca. In tale
In altri termini, quale è la struttura fi- un aumento della tensione finanziaria scenario, deve allora riconoscersi che
nanziaria, cioè il leverage ottimale, in aziendale, e quindi un maggior rischio5. la cassa da ottenere, nell’esercizio di
altri termini, come noto, il rapporto tra Non si deve, in ottica di sana e pruden- riferimento, è maggiore rispetto al
il debito e l’equity? Ed ancora, ciò te amministrazione aziendale, aggiun- caso di copertura effettuata con solo
equivale a chiedersi: quale è il mix gere inutilmente rischio finanziario a capitale di rischio. Più debito si ha, più
ideale delle nostre fonti di finanzia- rischio industriale: intendiamo affer- serve un elevato livello di unlevered
mento? La prima risposta è: dipende mare che laddove il rischio tecnologi- cash flow.
dalle variabili che influenzano tale mix co è alto, ciò significa un rischio indu- Questo è un primo aspetto, che riguar-
ideale di copertura. Sorge allora la striale elevato, e quindi l’impresa da le caratteristiche del business.
domanda chiave. necessita di un alto patrimonio, cioè di Un secondo fattore, inerente le carat-
elevato livello di capitale proprio. Ad teristiche aziendali è dato dalla cicli-
Quali sono le variabili e gli elementi che esempio, il settore della biotecnologia cità del business. Ciclicità delle ven-
influenzano la struttura ideale? ha, mediamente, un leverage basso. dite significa alta volatilità del
Occorre considerare prioritariamente Occorre brevemente interrogarsi sul fatturato, cioè alta volatilità del reddito
4 variabili3: perchè un elevato rapporto D/E signi- operativo che porta, a sua volta, ad
1) Le caratteristiche della attività fichi un rischio più alto, non conside- alta volatilità degli unlevered cash flow.

Principi di Analisi Finanziaria aziendale


2) Le esigenze legate al controllo
3) Il profilo fiscale differenziato che
rando tale postulato un assiona.
Per rispondere a tale domanda, oc-
corre interrogarsi sulla percezione del
Formalmente, come sappiamo, esiste
questa relazione causale:

nell’ottica di un corretto caratterizza il rapporto tra debito e


capitale
business che può avere il nostro inter-
locutore banca, nei casi aziendali
Fatturato Ebit UCF

rapporto tra Banca e Impresa


4) Lo stadio di sviluppo azienda tar- caratterizzati da unlevered cash flow Il rischio di volatilità dell’EBIT9 è legato
get fluttuanti. In tali casi, la differente quindi direttamente anche a questa
struttura del leverage può avere effetti seconda causa, alla volatilità del set-
molto diversi. In sintesi, esiste una tore: elevati livelli di stagionalità e
di Valerio Malvezzi (*) 1 1. CARATTERISTICHE profonda diversità tra il capitale di ciclicità delle vendite influenzano di-
rischio e quello di debito6. Tra le molte- rettamente i flussi di cassa prima dei
DELL’ATTIVITÀ
Variabili della Sovente, nella consulenza, appare evi-
dente un gap di comunicazione nel
delle fonti finanziarie e quando si ne-
gozia con la banca: AZIENDALE
plici differenze, vale la pena ricordare
che il capitale di rischio non deve es-
finanziamenti10.
Un terzo fattore di rischio è quello rap-
Struttura rapporto della negoziazione tra banca 1. quali sono le variabili della struttura fi- Per quanto concerne questo punto vi sere rimborsato; non c’è alcun obbligo presentato da un elevato LEG Tempo-
sono 3 aspetti da considerare. Il primo giuridico7. In altri termini, la durata del rale le tra i flussi positivi (in) ed i flussi
Finanziaria Ideale: e impresa. Non sempre risultano chia-
re, all’imprenditore, le ragioni per le
nanziaria ideale?
2. esiste un livello di indebitamento otti- è certamente la natura del business; il capitale di rischio è, teoricamente, in- negativi (out).11
mix tra debito e capitale proprio è in- finita. Detto in modo ancora più espli- Esistono esempi molto chiari di casi
1) Le caratteristiche quali l’istituto bancario appare avverso
alla concessione di ulteriore credito.
male di una impresa?
3. tale livello, posto che esista, è anche nanzitutto funzione del core business. cito, anche se non rigoroso, in situa- aziendali nei quali i flussi in entrata
dell’attività Tralasciando le ragioni macroeco- sostenibile? Quale è la tecnologia di produzione? zione di carenza di cassa, se tutto il sono molto dilatati nel tempo rispetto
Quale la caratteristica del processo capitale è in forma di capitale di ai flussi in uscita. Questo fenomeno,
aziendale nomiche della fase di credit crunch che
sta attraversando, indubitabilmente,
Dal punto di visto logico, scopo del
presente articolo è quello di indicare il produttivo? E’ evidente che tali variabili rischio, la remunerazione di tale capi- solitamente, è riconducibile a due
influenzano il rapporto di leverage. Ci tale può essere zero, cioè rinviata a grandi famiglie di casi aziendali: i primi
2) L’esigenza del anche il nostro Paese, in questa sede
intendiamo concentrarci sulle regole
primo aspetto, e cioè le determinanti
di una struttura finanziaria ideale, sono, ad esempio, business più capital futuri esercizi. sono tutti quei casi nei quali la dimen-
controllo di una corretta struttura delle fonti fi- rinviando a due successivi approfondi- intensive, rispetto alla media, e busi- sione o la tipologia dell’investimento
nanziarie, che non possono prescin- menti gli altri due aspetti. ness a più alta obsolescenza tecno- Vale lo stesso ragionamento nel caso di determina dei ritorni molto dilazionati
3) Il profilo fiscale dere dalla teoria della creazione del logica. capitale di debito? nel tempo, per problemi di solito con-
Ricordiamo che, formalmente4: Come sappiamo, se l’azienda ha capi- nessi alla messa a punto del prodotto
del rapporto tra valore, dalla teoria del livello ottimale
di leverage, dalla conoscenza dei mec- La struttura finanziaria ideale tale di debito, deve invece remunerare e del processo, ovvero per esigenze di
debito e capitale canismi della leva finanziaria e Supponiamo, come ipotesi forte, che D il capitale di debito, cioè pagare il co- entrata in funzione di grandi impianti.
dell’indicatore EVA, e infine della teoria l’imprenditore (o suo consulente) ab- Leverage = sto di tale capitale, in termini, essen- Si pensi, a titolo di esempio, ai casi
4) Lo stadio di dell’indebitamento sostenibile. bia calcolato correttamente, in termini E zialmente, degli interessi passivi8. delle aziende che realizzano meta-
Questo pagamento è assolutamente nodotti, oleodotti, ai produttori su
sviluppo azienda Obiettivo del presente testo è di por-
di cassa, e quindi con opportuno mod-
ello di rendiconto finanziario prospet- Occorre osservare che il rapporto di non correlato al risultato di reddito e di grandi commesse in genere. I secondi,
target tare il lettore a ragionare attorno a tre tico, il fabbisogno finanziario esterno leverage, nel momento in cui aumenta, cassa aziendale. Dobbiamo allora ri- sono tutti quei casi nei quali le aziende
grandi interrogativi, che devono sem- di una impresa. Supponiamo, ad cioè nel caso in cui la grandezza al nu- conoscere la validità di u postulato investono nella messa punto di nuovi
pre essere nella mente del consulente esempio, di aver precedentemente meratore sia grandemente superiore a fondamentale: prodotti o nuovi processi produttivi,
e dell’imprenditore, quando si ragiona calcolato per una data impresa un fab- quella al denominatore, crea un au- Il debito comporta stress ovvero nel sensibile miglioramento di

01. (*) Socio ordinario ASFIM, consulente aziendale, professore a contratto di Finanziamenti d’Azienda, Università degli Studi del Piemonte Orientale. 06. Esistono differenze strutturali ben note tra il capitale di rischio ed il capitale di debito. Ai nostri fini, evidenzieremo solo una delle cinque più note.
02. Ai nostri fini di ragionamento è al momento indifferente il valore reale monetario. 07. Affermazione non del tutto esatta, ma sostanzialmente accettabile come proxy della distinzione fondamentale tra le due forme di capitale; appare non valida solo in
03. Sui manuali di finanza si esamina solitamente soltanto il terzo aspetto. In un manuale di finanziamenti d’azienda occorre, data la differente ottica di analisi, più focaliz- casi limitati a forme di strumento finanziario ibrido, come ad esempio il caso delle azioni privilegiate a risparmio, e in generale nei casi in cui esistano tutele e diritti al
zata, esaminarle tutte. rimborso dell’azionista.
04. Indicando con il termine leverage la leva finanziaria, con la lettera D il debt (cioè l’insieme organico delle componenti di debito di natura esclusivamente finanziaria) 08. Per semplicità, trascurando il più preciso concetto di costo del capitale di debito, che richiede più approfondite valutazioni in termini di IRR e TAEG.
e con la lettera E l’equity (cioè l’insieme delle poste di natura patrimoniale, quali il capitale sociale, le riserve e gli utili). Appare appena il caso di rilevare che tale 09. Earning before interests and taxes, grandezza riconducibile come proxy al significato di reddito operativo.
quoziente, di solo apparentemente semplice determinazione, necessita una opportuna analisi di bilancio in chiave finanziaria, che ai fini del presente articolo diamo 10. Unlevered Cash Flows, nel Cash Flow Statement, ossia nel rendiconto finanziario, sono le grandezze che indicano i flussi di cassa prima degli interventi del finanzia-
per nota. tore, siano essi a titolo di capitale di rischio, siano essi a titolo di capitale di debito, in tutte le forme possibili, anche ibride.
05. Si dà per nota la relazione lineare diretta tra rendimento e rischio, alla base della finanza aziendale. 11. Più propriamente si dovrebbe dire tra i flussi out ed i flussi in, poiché di solito le uscite anticipano le entrate, soprattutto se si pensa agli investimenti.
32 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 33

prodotti e processi produttivi già esi- Questa consecutio, del resto, non è vista della logica finanziaria, solo così Ma sappiamo che il valore di una impresa è dato dal va- Cosa è invece, sempre secondo tale schema concettuale, il
stenti. É il caso ad esempio delle sempre chiara all’imprenditore, e de- l’azienda può crescere, teoricamente, lore del debito (W debt) + il valore dell’equity (W equity). valore del mutuo, di un bond, cioè di un debito (Wdebt)?
aziende farmaceutiche, ma anche di termina, spesso, una delle primarie senza limiti. Dall’altro lato, gli assets dell’azienda, cioè gli impieghi, ge- É l’attualizzazione delle future cedole, più valore di rimbor-
tutte le aziende industriali che effet- cause all’origine del diniego della con- Più propriamente, solo così l’azienda nerano unlevered cash flows, cioè flussi di cassa disponibi- so a scadenza del debito. È quindi, in altri termini, l’ attualiz-
tuano attività di ricerca applicata, cessione del credito. 14 Detto in modo può acquisire una capacità di raccolta li per i finanziatori, a qualunque titolo. zazione dei futuri pagamenti.
oppure di sviluppo precompetitivo.12 non metaforico, e più rettamente, oc- di fonti virtualmente illimitata, cioè in Possiamo allora sintetizzare la struttura delle fonti e degli Per converso, il valore dell’attivo, cioè degli assets, è il va-
corre ricordare che il rapporto di lever- grado di mantenere un rapporto di le- impieghi come in Figura 2. lore dell’impresa, che deve coincidere, per definizione, con
age è dato, come sappiamo, dalla ci- verage in grado di sostenere impieghi la somma dei valori delle fonti. Se dunque scriviamo la re-
2. ESIGENZE LEGATE tata relazione: Leverage = D/E. continuativamente crescenti.
Figura 2 - Assets e valori
lazione:
Non è quindi possibile lasciare cre-
AL CONTROLLO scere all’infinito il rapporto, perché,
Una seconda questione riguarda le dato un certo livello di capitale proprio, 3. IL PROFILO
Attività Passività
W imp. = W debt + W equity
caratteristiche del controllo societario, determinato (per convenzione) dalle
tematica rilevante soprattutto nel disponibilità della famiglia, che per FISCALE Wd

caso italiano. A differenza di quanto comunemente A


definizione sono finite, il capitale di de- Come cambia il valore della impresa al variare del leverage,
In Italia, come noto, la maggioranza bito acquisibile sul mercato è allora si pensi, non indebitare l’azienda, in We cioè al variare del rapporto Debt/Equity?
delle imprese ha la dimensione di pic- per conseguenza finito, e determinato condizioni di economicità, cioè nel Questa è senza dubbio una domanda di un certo interesse
cola e media impresa, e molte di da regole derivanti dall’analisi di fido e caso di una azienda sistematicamente per il portatore di interessi all’interno dell’azienda, e priori-
queste sono aziende familiari: questo dalle regole di correlazione tra debito e in grado di produrre reddito, vuol dire tariamente per l’azionista. Ragioniamo di due ipotesi di-
fenomeno viene solitamente definito rischio, assunte dal sistema finanzia- distruggere ricchezza.15 Dove: verse, quella in cui l’impresa sia finanziata con solo capitale
family business. Queste aziende han- rio. Perché? Per via del trattamento asim- A = assets di rischio, e quella in cui l’impresa sia gradualmente finan-
no, al di là delle affermazioni per lungo Non si può, pertanto, lasciare indebi- metrico del capitale di debito rispetto Wd = w debt, il valore del debito ziata con apporto di capitale di debito crescente, a parità di
tempo sostenute nel nostro Paese, tare troppo una impresa, perché mag- al capitale di rischio, che crea, come We = w equity, il valore del patrimonio netto fabbisogno finanziario esterno, postulando che tale gran-
secondo i sostenitori del messaggio giore indebitamento significa maggio- noto, un effetto detto tax shield.16 Vi è dezza, come in precedenza ricordato, sia stata corretta-
“piccolo è bello”, un problema strut- re rischio. Incrementare troppo il una quindi una asimmetria fiscale del mente valutata con il modello del cash flow statement
Come noto, secondo la teoria della discounted cash flow
turale: tale problema ha natura finan- rischio significa accettare una elevata debito, che lo rende, in ogni paese del prospettico.
analysys (DCF analysis) l’attualizzazione degli unlevered
ziaria ed è un vincolo allo sviluppo. probabilità di default. Esistono, per mondo, più conveniente dell’equity. cash flows (UCFs) futuri determina il valore delle imprese.
Sono limitate, infatti, nella possibilità conseguenza, livelli di rapporto oltre i Più propriamente, potremmo affer- Ipotizziamo quindi, in prima ipotesi, una azienda senza de-
Nel passivo, come si vede in figura, il valore del debito (Wd)
di ricercare e ricevere capitali. Sono af- quali nessuna banca vorrà accettare il mare che, a parità di rischio, e anche a bito, nella quale, per definizione, il valore dell’impresa è pari
ed il valore dell’equity (We) rappresentano infatti attualiz-
fette da problema di crescita, deri- rischio, cioè livelli ai quali il prezzo del parità di costo, il debito è sempre più al valore dell’equity.
zazione di flussi. Che cosa è, in tale schema, il valore del
vante dal fatto che la famiglia vuole costo del debito diventa infinito. conveniente, rispetto al capitale pro- Possiamo allora scrivere, in formula:
capitale? Il valore dell’equity (We) è dato dall’attualizzazione
detenere la maggioranza del capitale. Perché allora esiste il rischio che le prio, in ogni paese del mondo. Questo degli FCFs, cioè dei free cash flow futuri. Attualizzando
In realtà è, per certi aspetti, essenzial- nostre PMI siano condannate a restare dipende dal fatto che il trattamento FCFs deriva formalmente il valore dell’equity . W imp = We
mente un problema di tipo culturale, o piccole? fiscale del debito è sempre più favore-
comunque di natura psicologica o de- Perché ci sono non uno, ma due limiti: vole. Ci dobbiamo, a questo punto del
rivante da motivazioni di natura etica, 1) Limite Equity (pavimento) ragionamento, porre due domande: Figura 3 - Valore e rapporto di leverage
avulse dalla logica finanziaria. 2) Limite Debito (tetto) • Quale è il grado di leverage ottimale? Ma cosa succede al crescere del livel-
É perfettamente possibile ottenere • Quale è il grado di leverage sosteni- lo D/E, cioè al crescere del leverage?
flussi di cassa superiori in termini di Questo ragionamento, tendenzial- bile? W Tale domanda appare di grande ri-
dividendi corrisposti da una grande mente valido nel sistema finanziario Dobbiamo ragionare sul fatto che il va- Creazione Max
levanza, se consideriamo che attorno
impresa di cui si sia azionisti non di italiano, non appare rigoroso invece lore di una impresa non dipende Wma ad essa ruota, in modo più o meno
maggioranza, piuttosto che i flussi ot- nei sistemi capitalistici più avanzati, soltanto dall’entità delle fonti di coper- Distruzione valore consapevole, l’intera determinante
tenibili detenendo la maggioranza di nei quali la perdita di controllo è un tura, dato un certo fabbisogno, ma an- della negoziazione tra banca e impre-
una piccola impresa. É evidente, quin- fatto normale. che dalla sua composizione. In altri sa.17
di, che vi siano componenti non ra- Nei sistemi capitalistici sviluppati nuo- termini, esiste una relazione tra il va- É quello che rappresentiamo nella Fi-
zionali nella ricerca, fenomeno tipica- vo equity significa possibilità di otte- lore dell’impresa, ed il leverage (Fig. 1). gura 3. Se l’impresa è finanziata senza
mente italiano, del mantenimento del nere altro debito. Ma questo implica, debito, cioè con solo capitale di rischio,
Wimp=W
controllo.13 Ma la conseguenza di tale prima o poi, il problema del passaggio il rapporto è 100% equity e 0% debito;
Figura 1 - Valore e Leverage
approccio è che ciò significa porre un di proprietà, cioè la perdita del control- in tale fattispecie possiamo scrivere
vincolo, un tetto alla cessione di quote lo dell’azienda da parte della famiglia formalmente che il valore dell’impresa
o azioni: il 49% del capitale. Se la fami- di riferimento. Tuttavia, se questo è VALORE coincide con il valore del suo patrimo-
glia di riferimento non desidera posse- spesso considerato un vincolo, per
DI
MERCATO
IMPRESA nio, cioè Wimp=We.
dere una percentuale inferiore alla molte imprese italiane caratterizzate Ai nostri fini, e cioè trattando del rap-
0
maggioranza, a fronte alla assunzione da una compagine societaria sostan- y m z
porto tra banca e impresa, interessa
di un tetto si definisce, in realtà, un zialmente riconducibile ad una fami- Debt/Equit porci un’altra domanda: se varia il mix
limite sul pavimento. glia, va riconosciuto che, dal punto di LEVERAGE
delle fonti cosa succede? Il totale del

12. Mentre il nostro codice civile non distingue tra costi di ricerca e costi di sviluppo, che come noto possono essere portati a costo nell’anno oppure riportati per com- l’aleatorietà dei flussi, nemmeno quelli della potenziale contribuzione derivante da una diversa determinazione di flussi di finanza agevolata.
petenza su più esercizi, ma non oltre il quinto, secondo la definizione comunitaria le attività di ricerca e quelle di sviluppo sono chiaramente distinte. Quelle di ricerca 13. Mentre il nostro codice civile non distingue tra costi di ricerca e costi di sviluppo, che come noto possono essere portati a costo nell’anno oppure riportati per com-
sono volte alla acquisizione di fattori di conoscenza, anche attraverso studi, analisi e ricerche, volte alla creazione di nuovi prodotti o processi produttivi, ovvero al petenza su più esercizi, ma non oltre il quinto, secondo la definizione comunitaria le attività di ricerca e quelle di sviluppo sono chiaramente distinte. Quelle di ricerca
sensibile miglioramento di prodotti e processi già esistenti. Sempre secondo la UE, le attività di sviluppo precompetitivo sono invece volte alla concretizzazione, an- sono volte alla acquisizione di fattori di conoscenza, anche attraverso studi, analisi e ricerche, volte alla creazione di nuovi prodotti o processi produttivi, ovvero al
che mediante attività prototipali e dimostrative, dei risultati della ricerca, finalizzate alla messa a punto di nuovi prodotti o processi, ovvero al sensibile miglioramento sensibile miglioramento di prodotti e processi già esistenti. Sempre secondo la UE, le attività di sviluppo precompetitivo sono invece volte alla concretizzazione, an-
di prodotti e processi già esistenti. Due sole osservazioni: la prima è che la questione non è certamente filosofica, poiché incide direttamente sulle contribuzioni in che mediante attività prototipali e dimostrative, dei risultati della ricerca, finalizzate alla messa a punto di nuovi prodotti o processi, ovvero al sensibile miglioramento
termini di finanza agevolata alle due differenti tipologie di costo, che arrivano solitamente al 50% in equivalente sovvenzione lordo per i costi di ricerca e solo al 25% di prodotti e processi già esistenti. Due sole osservazioni: la prima è che la questione non è certamente filosofica, poiché incide direttamente sulle contribuzioni in
in equivalente sovvenzione lordo nel caso di sviluppo. La seconda è che, proprio per tale diversità agevolativi, buona parte della questione ruota attorno ai concetti termini di finanza agevolata alle due differenti tipologie di costo, che arrivano solitamente al 50% in equivalente sovvenzione lordo per i costi di ricerca e solo al 25%
di “acquisizione” o “concretizzazione”, da un lato, e di “sensibile miglioramento”, dall’altro. Le definizioni comunitarie, come si vede, non riducono certamente in equivalente sovvenzione lordo nel caso di sviluppo. La seconda è che, proprio per tale diversità agevolativi, buona parte della questione ruota attorno ai concetti
34 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 35

capitale investito è quello stabilito per finanziarie. Stiamo affermando, im- poiché queste sono le determinanti
ipotesi all’inizio della nostra trattazi- plicitamente, una cosa diversa, e cioè del rapporto negoziale, e la loro cor-
one (100 unità monetarie), ma sup- che: retta rappresentazione risulta allora
poniamo che nei nostri piani finanziari Il valore azienda dipende anche dal mix essenziale non solo per la finalità della
varino i rapporti di leverage: 1% D e delle fonti di finanziamento. negoziazione, ma anche per aumen-
99% E, 2% D su 98% E, e così via, se- tare la capacità cognitiva dell’impresa,
condo ipotesi alternative crescenti di Nella figura sono quindi rappresentati oltre che la sua capacità negoziale.
debito. due mondi, uno raffigurante un mo- Non è quindi soltanto opportuno de-
Cosa succede alla curva del valore? dello teorico19, l’altro il mondo reale: terminare il livello del financial flow
Se avessero avuto ragione Modigliani • La linea retta dipende da un modello necessario, in ogni istante temporale
e Miller, in un mondo perfetto, non ci scientifico della pianificazione, ma anche deter-
sarebbe stata una curva, ma una retta, • La curva invece riflette, statistica- minare il corretto ed opportuno mix
perchè il valore dell’impresa sarebbe mente, la realtà delle fonti di capitale.
invariato. I due economisti afferma- Concludendo, possiamo rilevare che
rono, implicitamente, che il mix delle Come si osserva, la curva statistica fa esistono due distinte questioni, e che
fonti non conta, perché il valore delle comprendere che, incrementando il tali temi siano alla base della corretta
imprese dipende, essenzialmente, da livello di leverage, dal livello di zero fino negoziazione tra banca e impresa.
come si impiegano i capitali. al livello y, e poi da questo livello fino al Ci dobbiamo porre, osservando la figu-
Secondo tale visione, quello che rea- valore di massimo M si crea valore. ra, due domande:
lizza l’impresa con i 100 euro che ot- Poi la curva statisticamente scende Quale è il punto di leverage ottimale?
tiene dalle fonti, determina il suo va- con una forte inclinazione, a rappre- Quale è il punto di leverage sosteni-
lore. In altri termini, il valore di una sentare che si distrugge valore dal bile?
impresa secondo la primigenia teoria punto di massimo M fino a Z, dove te-
Modigliani e Miller dipendeva priori- cnicamente l’impresa si avvia perico- Come appare evidente, trattasi di due
tariamente da come si impiegano i losamente al fallimento, e che punti non coincidenti. Se per la deter-
capitali raccolti, e non dalla loro com- l’inclinazione della seconda parte della minazione del primo costruiremo un
posizione. curva è superiore alla prima. modello teorico di riferimento, indis-
Quanto sommariamente descritto in pensabile ad una corretta pianificazio-
In ottica del genere, due aziende che figura è una rappresentazione statisti- ne, per l’individuazione del secondo
ottengono un cash flow finanziario di ca della teoria della creazione del va- dovremo ricorrere all’esperienza ed
10018 avranno valore diverso solo se lore, per effetto dell’incremento del alla prassi. Solo la conoscenza di en-
una delle due impiega il capitale in un rapporto di leverage. La teoria qui rap- trambi individuerà il valore negoziale
modo diverso (per variabili operative). presentata è di grande utilità per com- di riferimento per l’individuazione di un
Tutto ciò è interessante, ma non è prendere quale sia non solo la realtà, opportuno livello di leverage, e quindi
completamente vero, perché nella re- ma anche la percezione di essa nel del capitale di debito sostenibile in ter-
altà il capitale debito, fiscalmente, ha rapporto negoziale tra banca e impre- mini di negoziazione empirica.
un trattamento diverso da quello del sa. Data questa rappresentazione sta- Di entrambi gli aspetti tratteremo sepa-
capitale di rischio. Nella pratica una tistica, riscontrata nel mondo eco- ratamente, in due successivi articoli.
altra fonte di valore è dato dalla bra- nomico reale, appare allora sostanziale
vura dei manager finanziari, i quali de- comprendere quali siano le ragioni
terminano un diverso mix delle fonti economiche alla base del fenomeno,

Rubrica: pratica
professionale.

di “acquisizione” o “concretizzazione”, da un lato, e di “sensibile miglioramento”, dall’altro. Le definizioni comunitarie, come si vede, non riducono certamente
l’aleatorietà dei flussi, nemmeno quelli della potenziale contribuzione derivante da una diversa determinazione di flussi di finanza agevolata.
14. Basti pensare alla rilevanza del tema patrimoniale nei sistemi di rating interni bancari.
15. Talvolta l’imprenditore risponde al consulente che chiede: - come va la sua azienda? - bene, non ho debiti. Occorre rilevare che, in condizioni di sistematica economi-
cità, ovvero di sufficiente livello di produzione di reddito, tale scelta non sta creando valore aziendale come potrebbe verificarsi nel caso di un livello più elevato, e
compatibile, di leverage. Torneremo in altra sede sul concetto di “sufficiente livello”, trattando di leva finanziaria, dell’indicatore EVA e di equilibrio reddituale nel caso
dell’analisi di fido.
16. Ci si riferisce al noto effetto dello scudo fiscale del debito, cioè al fatto, in estrema sintesi, della riduzione del peso fiscale per via della deduzione del costo degli inte-
ressi dal reddito operativo, prima della determinazione del reddito imponibile, cioè del pre tax profit.
17. Tale ragionamento teorico è alla base di tutti i sistemi di rating, siano essi esterni, siano essi interni o sintetici.
18. In termini di cash flow statement, un FF (financial flow).
19. Il modello Modigliani Miller, dal nome dei due insigni economisti, vincitori di premio Nobel.
36 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 37

La lettura del grafico di Porter: L’ESPERIENZA SUL


CAMPO
sità di un budget del resto richiede
competenze previsionali non sempre
comprese nei profili contabili.
implementare i software giusti e so-
prattutto capire i “drivers” più corretti
per una analisi dei costi efficace, ci si

uno spunto per le PMI I BUSINESS CASE


Spesso intervenendo su PMI (o Grandi
Imprese) anche strutturate ci si ac-
Capita non di rado di sentirsi porre la
domanda: “…ne vendiamo tanti anche
trova di fronte ad analisi a “full o direct
costing” che rivelano in realtà margini
risicatissimi. Queste analisi rappresen-

in momenti di crisi. corge che manca ad esempio cultura all’estero, ma non sappiamo esatta- tano la partenza per obiettivi micro che
rispetto al controllo di gestione o alla mente quanto ci costino..”, oppure di portano a posizionamenti di ROI e ROE,
gestione del cash flow, mentre risulta- verificare con il dipartimento Controllo Cash Flow operativo ambiziosi e so-
no più diffuse le pratiche legate alla di gestione quanto siamo lontani dalla prattutto appetibili in termine di valore
di Andrea Spensieri (*) 1 “accountability”, anche perché agevo- determinazione dei valori corretti nella d’impresa.
late dalle imposizioni fiscali. Non sem- configurazione di costo di un prodotto e
pre tuttavia si hanno le competenze di conseguenza alla previsione di mar- Il caso concreto riguarda una azienda
In una intervista pubblicata di recente il professor Michael interne necessarie a sviluppare la ginalità, o ancor peggio non avere vi- del mondo fashion (20 dipendenti, cir-
Eugene Porter della Harvard University 2 ci spiega come il struttura con un approccio compati- sione prospettica dei flussi. ca 200 indiretti), per la quale l’analisi
suo modello pubblicato nel 1979 (grafico accanto) abbia bile al proprio business in termini di Dopo giorni, quando non mesi, di attiv- dei margini su un prodotto tipo ha ri-
consentito importantissimi passi in avanti negli studi e nelle pianificazione strategica. La comples- ità delle risorse interne ed esterne per portato i seguenti dati:
attività legate alle discipline aziendali di imprese di tutto il
mondo e di tutte le dimensioni.
Un aspetto di notevole interesse è capire come oggi in una
fase recessiva nel nostro Paese, che sta perdurando da 5
anni (2008-2013), si possa reagire in maniera incisiva rispet-
to alle attività ed ai comportamenti che le aziende pongono
in essere. Le cinque forze illustrate rappresentano infatti
leve competitive che hanno rappresentato negli anni, per chi
le ha sapute utilizzare nella maniera più efficace, veri e propri
strumenti di crescita sia in termini di profitti che in termini di
posizionamento sul mercato.
Al contrario un utilizzo distorto di queste leve può avere de-
terminato, in taluni casi estremi, anche la definitiva estinzio-
ne di organizzazioni anche complesse. Gli anni di crisi pos-
sono rappresentare nella storia un momento importante,
anche se in alcune circostanze drammatico, per apportare
alle organizzazioni cambiamenti radicali e strategici.

GLI ASPETTI menti seriali e non corretti gestional- • con quali effetti finanziari
mente, a vantaggio della propria • con quali effetti patrimoniali
ORGANIZZATIVI organizzazione. In sintesi ciò rappre- • a quale mercato conviene rivolgersi
Una diversa e più efficiente organizza- senta la declinazione della pianifica- • con quale approccio organizzativo Questo strumento diviene allora una forniture e delle competenze, semplifi- di internazionalizzazione, di maggiori
zione, un nuovo modo di operare con i zione e il controllo del turnaround.3 potentissima fonte di informazioni ri- cato dall’avere già fatto investimenti volumi a prezzi più competitivi, la
fornitori o con i clienti, o semplice- La revisione dell’assetto organizzativo Queste ed altre domande possono spetto alle analisi sui margini e sulla interni su strumenti per le lavorazioni. ripresa della marginalità si è accom-
mente un nuovo modo di approvvi- mediante una accurata analisi e con- consentire una diversa visione della competitività dell’impresa e può gui- pagnata allo sviluppo di un cash flow
gionarsi in termini di beni, servizi, ri- fronto delle attitudini e delle motiva- propria attività e delle diverse modalità dare ad una serie di azioni che è pos- Dopo diversi mesi di attività si è giunti operativo positivo, grazie anche al ci-
sorse umane e finanziarie, o un nuovo zioni dei propri collaboratori, l’analisi di operare in un mercato globale per sibile intraprendere per migliorare le ad una situazione del tipo illustrato clo finanziario generato dall’approccio
approccio al mercato con una revisio- critica dei propri indici finanziari e del trasformare strategicamente il pro- performance economiche e di cash nello schema a pag seguente. a mercati che hanno facilitato politi-
ne dei margini interni, una maggiore/ ciclo finanziario, la revisione dell’ap- prio business mediante un approccio flow, supportati da analisi su dati mi- La decisione di svolgere internamente che di finanza anticipata garantita.
minore segmentazione per prodotto, proccio al mercato, l’analisi del proprio critico, con la consapevolezza che un croeconomici. alcune attività prima svolte all’esterno Anche sul fronte nazionale l’impatto di
una diversa analisi dei comportamenti sistema produttivo o semplicemente investimento di questo tipo può per- L’analisi della marginalità si accompa- ha permesso di realizzare nella fatti- una maggiore competitività ha impor-
dei clienti o la scelta dei partner pos- l’analisi di altri sbocchi commerciali mettere di sviluppare una strategia gna spesso all’analisi dei costi interni specie alcune “economie di scala” date tato notevoli benefici di conto eco-
sono rappresentare una chiave di suc- sono azioni tese al miglioramento e competitiva in momenti di turbolenza e conseguentemente impone una ri- in parte da una maggiore produttività nomico che supportano a valori pro-
cesso. alla revisione critica partendo da alcu- e rendere preparati di fronte ai radicali flessione sull’organizzazione prima in- interna a seguito di una revisione delle spettici l’effetto positivo sul cash flow.
ni aspetti: mutamenti già avvenuti nel mercato terna e successivamente rivolta ai mansioni, in parte dal recupero di
In alcuni casi ciascuno di questi fattori • come si interagisce sul mercato per potere meglio cogliere la fase di partner esterni. sprechi e qualità, cost reduction ed ot-
critici di successo può essere rimodu- • come si produce internamente ripresa. timizzazioni di spesa sprigionando
lato interamente, in altri casi si posso- • con quali prodotti e/o servizi É ormai chiaro a tutti, imprese, con- Proprio da questa riflessione e da una l’effetto sul margine evidenziato pari al
no ad esempio riorganizzare le mo- • con quali clienti e fornitori si opera sulenti e clienti che consuntivare non attenta analisi delle competenze in- 25%.
dalità di condurre determinati rapporti • a quali condizioni economico-finanziarie basta più ma la competizione globale terne, il Board è stato supportato su de- Questa scelta strategica ha consenti-
o consuetudini non vantaggiose, radi- • con quale struttura impone la necessità di pianificare in cisioni che hanno riguardato l’organiz- to lo sviluppo su mercati esteri, nel
cate magari per anni da comporta- • con quali margini tutte le dimensioni di impresa. zazione e l’approccio al mercato delle frattempo raggiunti grazie ad un piano

Rubrica: pratica professionale. Rubrica: pratica professionale.


38 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 39

plan a 5 anni, da tale revisione sono state poste in essere


una serie di azioni organizzative, a partire dall’area commer-
ciale, logistica fino quella amministrativa e finanziaria riv-
olte allo sviluppo del business.
Questo tipo di analisi ha permesso di individuare i punti di
forza e di debolezza della struttura , ed il suo approccio al
mercato, con l’appoggio del management interno e dei finan-
ziatori esterni.
Da questa impostazione sono derivate considerazioni e
strategie che hanno supportato lo sviluppo del business
plan e del relativo cash flow presidiato dal management at-
traverso analytical review mensili, che consentono di intra-
prendere azioni tempestive o di passare ad una revisione
del budget.
Dallo schema di cash flow risulta evidente come si raggiun-
ga la positività di margini e flussi nel giro di due anni dallo
start-up, raggiungendo dal terzo anno in poi il break-even
positivo e flussi di cassa positivi.

L’IMPORTANZA pone spesso davanti all’evidenza della sempre in cerca di leva finanziaria, ma
CONCLUSIONI
necessità di rivedere rapporti finan- addirittura aggredendolo con una
DELLA MARGINALITÀ ziari con fornitori e clienti in un’ottica strategia orientata al “cash flow”. In alcune esperienze di riorganizzazione è possibile diversi-
E LA RELAZIONE CON di miglioramento delle performance Spesso analisi puntuali di cash flow ficare il business ad esempio affiancandolo a una modalità
IL CASH FLOW del “working capital management”. permettono di scoprire risorse utili es- “cash generator” in grado di supplire, in termini di supporto
La forte contrazione creditizia impone istenti contabilmente ma latenti se non alla gestione caratteristica, a momenti di carenza di li-
OPERATIVO poi domande non solo inerenti al con- ottimizzate dagli operatori. quidità.
Una corretta e precisa analisi dei costi trollo costi, ma soprattutto alla capa- In questi progetti può accadere di scoprire che da una fase
e di pricing consente di creare stru- cità di produrre cash flow. Risulta in- II BUSINESS CASE embrionale queste start-up con una pianificazione ben im-
menti necessari per le decisioni “make fatti sempre più importante tenere Di seguito si riporta un esempio di svi- postata e con azioni tempestive del management si trasfor-
or buy” e per la revisione critica e so- sotto controllo i “segnali deboli” 4 della luppo del cash flow di una startup del mino, nel tempo, nel core business dell’azienda.
prattutto funzionale in ottica “lean” ge-stione. In quest’ottica può divenire settore cosmetico. La revisione dei Nei casi di successo, con condizioni di mercato attivo,
della propria struttura organizzativa. determinante capire come si possa af- margini attraverso l’analisi dei costi ha l’adozione di un modello di controllo della gestione in ter-
La riproposizione di analisi di costo frontare il mercato non solo e non permesso di impostare il business mini di costi e di organizzazione e una pianificazione finan-
ziaria strategica ben impostate e presidiate sono alla base
di una buona partenza o di risanamenti di realtà consoli-
date.
Lo sforzo empirico necessario si concretizza nell’analisi
31.12.12 31.12.13 31.12.14 31.12.15 31.12.16 quali-quantitativa della fattispecie concreta e di tutte le va-
68 320 340 387 393 riabili che la circondano, senza che sia trascurato alcun
22 7 7 3 7 aspetto organizzativo.
0 0 0 0 0

1 1 1 1 1

11 32 30 2 (2)

(34) 360 378 393 399

0 (49) (53) (56) (60)

(58) (555) (592) (640) (691)

12 57 168 180 193

(16) 0 0 0 0

1 1 1 1 1

0 0 0 0 0

(3) 62 170 188 197

(63) (284) (306) (328) (360)

(97) 76 72 65 39

0 0 0 0 0

(0) 0 0 0 0
01. (*) CFO, Certified Management Consultant,Socio Ordinario ASFIM.
0 0 0 0 0
CMC® (Certified Management Consultant) is the qualification mark awarded by APCO, the Italian Institute of Management Consultants, on behalf of
0 0 0 0 0 ICMCI, the International Council of Management Consulting Institutes, and represents meeting the highest global standards and ethical canons of the
(44) 56 52 65 39 profession. Less than 1% of all consultants have achieved this level of excellence. See “Why hire a CMC?” <http://www.imcusa.org/?WHYHIREACMC>.
(44) (38) (32) 20 85 02. Michael Eugene Porter (Ann Arbor, 23 maggio 1947) è un accademico ed economista statunitense.Professore alla Harvard Business School dove
(44) 56 52 65 39 dirige l’Institute for Strategy and Competitiveness.Porter è uno dei maggiori contribuenti della teoria della strategia manageriale. I suoi obiettivi più
(88) (32) (20) 85 125
importanti erano quelli di poter determinare come una società (azienda), o una regione, possa costruirsi un vantaggio competitivo.
03. “Pianificazione e controllo dei risanamenti aziendali”, P.Bastia, Giappichelli 1996.
04. “Le risposte strategiche ai segnali deboli”, I.H.Ansoff.

Rubrica: pratica professionale. Rubrica: pratica professionale.


40 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 41

Lavori in corso i costi dell’esercizio inerenti alla commessa ammontasse-


ro a 100 mila euro, allora il valore della rimanenza
dell’esercizio e della relativa variazione sarebbe 200 mila
comunque nei prossimi articoli unitamente al trattamento
delle commesse aperte “in perdita”.
Con una sovrastima del budget costi e quindi una sottosti-

su ordinazione
euro con un utile di 100 mila euro. Per chiarezza espositiva ma del mark up, a parità di ipotesi formulate, ogni esercizio
si mostrano i movimenti contabili nella Fig.1: il ricavo di commessa sarebbe più basso di quanto dovreb-
be essere in realtà. Se spostiamo poi l’attenzione
sull’esercizio di chiusura del progetto, avremmo una com-
Le specificita del controllo CONTO STATO
messa gestionalmente da chiudere utilizzando la parte di
ricavi non ancora contabilizzati recuperando così in un
di gestione
ECONOMICO PATRIMONIALE
solo esercizio tutto il componente positivo non utilizzato.
100 K/€ 200 K/€ 200 K/€
Per esemplificare si faccia il caso di un contratto di costru-
di Luca Minici zione che porti alla società un corrispettivo pattuito di 200
milioni di € con correlati costi preventivati di 100 milioni di
100 K/€ Euro ed un mark up di commessa pari a 2; se in realtà la
Mi ricordo che una delle domande all’esame orale di valuta- viene identificato con un contratto, sono valorizzate come stima corretta di questi ultimi, estremizzando, fosse di 100
zione delle performance aziendali all’università fu: “a cosa la moltiplicazione tra i costi utilizzati per la porzione di pro- milioni di Euro a parità di budget ricavi, allora il mark up
serve il controllo di gestione?”. duzione dell’anno ed il rapporto tra il budget dei ricavi ed il sarebbe pari a 4; ipotizzando quindi che ogni anno la so-
Non ci può essere domanda tanto beffarda e traditrice dato budget dei costi stimati a vita intera per il completamento Le distorsioni contabili che quindi potrebbero realizzarsi cietà iscriva 10 milioni di Euro di costi, ogni esercizio la
che elencare esaurientemente tutte le innumerevoli ris- della produzione. Da quanto detto in precedenza si evince sono: componente positiva di reddito a conto economico sareb-
poste giuste richiederebbe una giornata intera e di contro che, la prima componente della formula è il risultato genu- 1. Errata imputazione dei costi su commesse diverse: be pari a 20 milioni di Euro contro gli effettivi 40 milioni.
rispondere in maniera specifica significherebbe automati- ino della gestione dato che trattasi di costi consuntivati, analizziamo due progetti di cui la prima possiede un mark Arrivati al quinto esercizio la società avrebbe effettiva-
camente tralasciare qualcosa di fondamentale. mentre la seconda è riferita a previsioni future in quanto le up di un valore pari a “2” e la seconda un mark up di valore mente terminato il progetto senza però aver gestional-
Scelsi quindi di rispondere in maniera generica e, percor- variabili in gioco derivano dallo sforzo di stimare un quan- pari a “4”, se i costi spesi per la prima commessa fossero mente chiuso la commessa; infatti negli anni l’azienda così
rendo la strada dell’artificio letterario della metafora, mi tum preciso di ricavi e di costi necessario e sufficiente per consuntivati sulla seconda, avremmo un effetto positivo comportandosi avrebbe portato a reddito tramite variazi-
soffermai sulla parola importante tra le due: “il controllo è terminare i lavori; ecco che si apre un nuovo modo di con- sul risultato d’esercizio pari al doppio del valore reale. Ov- one delle rimanenze e/o fatturato solamente 100 milioni di
quel sistema di variabili e relazioni atto a permettere: alle auto- cepire il budget, non solo più come strumento di monitor- viamente vale anche il discorso inverso. euro contro i 200 milioni del corrispettivo pattuito: la dif-
rità di proibire l’entrata di malintenzionati dentro gli aerei, ai ing e perseguimento degli obiettivi, ma come vera e propria 2. Errata previsione iniziale del budget ricavi e del budget ferenza di 100 milioni di euro dovrebbe quindi essere total-
meteorologi di prevedere il tempo della settimana, alle moto da determinante diretta dell’economicità aziendale con tutti costi: nell’ipotesi che i budget non vengano modificati ed a mente iscritta nell’ultimo esercizio.
corsa di trovare la giusta velocità in curva senza sbandare ed gli annessi problemi da gestire come spiegato nel prosieguo parità di costi consuntivati, una sottostima del budget cos- In realtà questa distorsione può rivelarsi e quindi essere
ai capitani di essere confidenti che la loro nave segua la rotta dell’articolo. ti e quindi una sovrastima del mark up di commessa mitigata nel caso in cui le rimanenze di magazzino relative
tracciata inizialmente. Tutte le declinazioni che tale parola as- Possiamo dire quindi che, al fine di evitare distorsioni causerebbe un effetto positivo ingiustificato sul risultato di al progetto in un dato esercizio siano minori del fatturato di
sume negli esempi citati, nello spazio e nel tempo, vanno ap- nell’impatto economico d’esercizio di ogni commessa, in ogni esercizio con conseguente perdita del sacro principio commessa, ma questa fattispecie tecnica e specifica sarà
plicati al governo dell’azienda”. questo regime produttivo devono essere implementati della correlazione dei costi con i ricavi e la creazione di analizzata nei prossimi articoli.
Non rivelerò il voto di quell’esame, ma posso certamente specifici sistemi di controllo atti a: rimanenze di magazzino non recuperabili da portare a per- Le distorsioni riguardanti sovrastima e sottostima del bud-
affermare che aver trovato una connessione tra la teoria - canalizzare e consuntivare i costi in maniera corretta ad dita. Per esemplificare si faccia il caso di un contratto di get ricavi saranno trattate al punto quattro riguardante la
aziendalista e le più sensorialmente percepibili “cose” del ogni diversa commessa secondo il principio di inerenza costruzione che porti alla società un corrispettivo pattuito revisione periodica dei budget dato il fatto che il budget
mondo mi è stato molto utile nel corso della mia vita pro- (“permettere alle autorità di proibire l’entrata dii malintenzi- di 200 milioni di € con correlati costi preventivati di 50 mil- ricavi iniziale difficilmente non coincide con quanto definito
fessionale e lo sarà anche nel corso di questo articolo. onati dentro gli aerei”); ioni di Euro ed un mark up di commessa pari a 4; se in re- contrattualmente.
- prevedere inizialmente la miglior approssimazione possi- altà la stima corretta di questi ultimi, estremizzando, fosse 3. Errato monitoring dello stato di avanzamento fisico
Agli addetti ai lavori non serve ricordare quanto sia fonda- bile nella definizione dei budget (“permettere ai meteorologi di 100 milioni di Euro a parità di budget ricavi, allora il mark delle commesse rispetto a quello contabile: il program
mentale utilizzare i giusti strumenti di controllo per il go- di prevedere il tempo della settimana“); up sarebbe pari a 2; ipotizzando quindi che ogni anno la manager del progetto dovrebbe utilizzare strumenti idonei
verno dell’azienda affinché questa sia in grado di produrre - monitorare l’inerenza tra l’avanzamento fisico e quello società iscriva 10 milioni di Euro di costi, ogni esercizio la per questo tipo di monitoraggio al fine di comprendere in
un “equilibrio economico dinamico ed evolutivo” il quale in- contabile della commessa (“permettere alle moto da corsa componente positiva di reddito a conto economico sareb- maniera tempestiva l’insorgenza di inefficienze che debba-
fatti discende indirettamente dalla preventiva costruzione di trovare la giusta velocità e inclinazione in curva senza be pari a 40 milioni di Euro contro gli effettivi 20 milioni. no portare alla rettifica in corso d’opera del budget costi por-
ed armonizzazione di procedure, processi, sistemi informa- sbandare“); Arrivati al quinto esercizio la società esaurirebbe gestional- tando alle distorsioni contabili descritte nel punto quattro.
tivi, cruscotti gestionali etc.; tuttavia esiste una modalità - rivedere analiticamente in maniera periodica le stime a mente il budget costi di commessa senza però aver effet- Maggiormente utilizzati a questo fine sia nel settore edile,
produttiva in cui la simulazione economico-finanziaria finire del progetto (“permettere ai capitani di essere confi- tivamente finito il progetto; infatti negli anni l’azienda così sia nei settori delle nuove tecnologie, sono i sistemi di work
trascende il significato classico del termine e va ad incidere denti che la loro nave segua la rotta tracciata inizialmente“). comportandosi avrebbe portato a reddito tramite varia-zi- breakdown structure (WBS) che permettono di segmen-
in maniera diretta e rilevante sulla contabilità generale e one delle rimanenze e/o fatturato tutti i 200 milioni del cor- tare le attività pianificate per portare a termine la commes-
quindi altrettanto direttamente sul risultato d’esercizio: la Per comprendere la natura delle distorsioni contabili pro- rispettivo pattuito: la società da quel momento in poi sareb- sa in aggregazioni intermedie (che in genere coincidono
produzione su commessa, fattispecie più tecnicamente vocate si devono comprendere le dinamiche che incidono be costretta ad imputare i costi relativi alla commessa da con delle milestone produttive ben definite) a cui vengono
chiamata “lavori in corso su ordinazione”. sulla formula di valorizzazione della commessa che può chiudere senza iscrivere alcun ricavo a conto economico attribuiti degli obiettivi di costo in relazione alle previsioni di
anche essere riscritta come: costi consuntivati * mark up realizzando così una perdita netta di 10 milioni di euro ogni spesa del sottoinsieme prodotto: il livello di segmentazi-
Alla luce degli statuiti principi contabili nazionali ed IFRS è (dove il mark up è definito come il rapporto tra budget rica- esercizio che andrebbe a riassorbire i maggiori ricavi realiz- one/aggregazione dipende dal livello di controllo che si
permessa la valorizzazione delle rimanenze di magazzino vi e budget costi di commessa, quindi un vero e proprio zati negli anni precedenti. Ancora più grave sarebbe la fat- vuole ottenere. Per rendere più concreto il concetto di mile-
relative a regimi produttivi che terminano il loro ciclo in moltiplicatore). Per esemplificare si faccia il caso di un con- tispecie in cui la società continuasse ad iscrivere i costi stone produttiva si pensi ad esempio alla produzione,
maniera pluriennale utilizzando il criterio della percentuale tratto di costruzione che porti alla società un corrispettivo senza variare il mark up da cui deriverebbe la creazione di nell’ambito della costruzione di un ponte, di ogni pilone o,
di completamento in deroga al criterio del costo. Con ques- pattuito di 1 milione di euro e che la stessa società preveda un magazzino lavori in corso su ordinazione completa- nell’ambito della costruzione di un impianto innovativo, alla
to metodo le rimanenze di fine anno riferite ad uno specifi- che per la realizzazione dell’opera stabilita servano 500 mente fittizio e pertanto destinato alla svalutazione; produzione di un documento di fattibilità tecnica richiesto
co oggetto di produzione (commessa), che generalmente mila euro, allora il mark up assumerebbe un valore di “2”; se quest’ultima fattispecie tecnica e specifica sarà analizzata dal cliente.

Rubrica: pratica professionale. Rubrica: pratica professionale.


42 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO n.1 aprile/giugno 2014 43

4. Errata e non tempestiva revisione periodica delle stime Una sovrastima del budget ricavi, come ad esempio dalla società siano i medesimi e pertanto la distorsione
riguardanti i budget ricavi e costi: se il program manager un’interpretazione contrattuale sbagliata o un addendum contabile apportata è in questo caso, e come già scritto, un
dovesse accorgersi ad una certa fase della vita della com- contrattuale inserito nel budget ricavi in maniera preceden- mero spostamento di utili tra due esercizi (si noti che la
messa che le stime effettuate inizialmente non fossero più te alla sua data di entrata in vigore, causerebbe un effetto simulazione è stata costruita con l’assunzione che non
atte a riflettere la realtà delle cose, dovrebbero essere ope- positivo ingiustificato sul risultato che, nel primo caso si venga effettuata alcuna fatturazione al cliente durante gli
rate opportune rettifiche ai budget al fine di essere rial- accumulerebbe in ogni esercizio e che permarrebbe solo esercizi; il modello sarà complicato poi nei prossimi arti-
lineati alle ultime previsioni. fino a completamento della fatturazione da parte del clien- coli).
Queste modifiche devono essere tempestive, in altre parole te in quanto successivamente si originerebbero rimanenze Una sottostima del budget ricavi, come ad esempio
essere effettive dal momento stesso in cui si dovesse ma- di magazzino non recuperabili da portare a perdita (in un’interpretazione contrattuale sbagliata o un addendum
nifestare un evento scatenante: per il budget ricavi il rial- maniera non dissimile da quanto visto al punto 2); nel se- contrattuale inserito nel budget ricavi in maniera postici-
lineamento è abbastanza oggettivo (al netto di qualche condo caso la fattispecie sarebbe un’anticipazione di mar- pata rispetto alla sua data di entrata in vigore, causerebbe
specificità che sarà analizzata nei prossimi articoli) perché gine positivo tra esercizi destinata a riassorbirsi. un effetto negativo ingiustificato sul risultato che, nel pri-
riguarda in genere le revisioni contrattuali, mentre per il Per esemplificare si faccia il caso di un contratto di costru- mo caso si accumulerebbe in ogni esercizio e che permar-
budget costi il riallineamento deriva dalle comunicazioni zione che porti alla società un corrispettivo pattuito di 200 rebbe solo fino all’esercizio di termine lavori in cui avremmo
che il program manager effettua alla controllership come milioni di € con correlati costi preventivati di 100 milioni di una commessa gestionalmente da chiudere utilizzando la
conseguenza della sua presa di coscienza, grazie agli stru- Euro ed un mark up di commessa pari a 2; se vi fosse un parte di ricavi non ancora contabilizzati recuperando così
menti di controllo adottati, del fatto che la stima a finire dei accordo aggiuntivo con il cliente raggiunto nel gennaio in un solo esercizio tutto il componente positivo non utiliz-
costi necessari per terminare i lavori in un dato momento 200n+2 in virtù del quale il corrispettivo pattuito fosse por- zato (in maniera non dissimile da quanto visto al punto 2);
superano il budget costi stesso. La tempestività e quindi il tato a 400 milioni di euro e, nonostante ciò, la società ag- nel secondo caso la fattispecie sarebbe una posticipazione
momento con cui vengono riallineati i budget gioca quindi giornasse il budget ricavi già nell’esercizio 200n+1 facendo di margine positivo tra esercizi destinata a riassorbirsi
un ruolo fondamentale sull’attribuzione del risultato tra un partecipare quindi i nuovi valori al calcolo delle rimanenze, (esempio diametralmente opposto a quanto riportato nelle
esercizio ed un altro. Le distorsioni contabili causate da avremmo come risultato che il componente positivo di red- Fig. 1 e 2).
una sovrastima o sottostima del budget costi sono le dito portato a conto economico nell’esercizio 200n+1 risul-
medesime descritte al punto due. Ovviamente le distorsio- terebbe maggiorato rispetto alla situazione corretta come Le quattro sopraccitate casistiche prese separatamente,
ni contabili inizierebbero dall’esercizio in cui non vi fosse si evince dalla simulazione riportata nelle Fig.2 e 3; si nella realtà, sono destinate a fondersi tra loro aggregando
stato il riallineamento del budget. evince come in chiusura di progetto i ricavi totali iscritti incongruenze tali da rendere poi difficile il ripristino della
situazione corretta. Ad esempio, una commessa potrebbe
nascere con i budget ricavi e costi non accurati ed essere
frutto di successivi allineamenti a loro volta sbagliati, accu-
mulando così i vari effetti distorsivi descritti.
ANNO n n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 n+8 n+9 Totali
Al fine di evitare ciò, nei prossimi articoli saranno descritte le
Bdg Ricavi 200 200 400 400 400 400 400 400 400 400 -
modalità di controllo ad oggi più utilizzate ed evolute.
Bdg Costi 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 -

MUP 2 2 4 4 4 4 4 4 4 4 -

Costi per anno 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 100

Ricavi per anno 20 20 80 40 40 40 40 40 40 40 400

Rimanenze cumulate 20 40 120 160 200 240 280 320 360 400 -

Margine per anno 10 10 70 30 30 30 30 30 30 30 300

Costi cumulati 10 10 30 40 50 60 70 80 90 100 -

Figura 2 - Situazione corretta

ANNO n n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 n+8 n+9 Totali

Bdg Ricavi 200 200 400 400 400 400 400 400 400 400 -

Bdg Costi 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 -

MUP 2 4 4 4 4 4 4 4 4 4 -

Costi per anno 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 100

Ricavi per anno 20 60 40 40 40 40 40 40 40 40 400

Rimanenze cumulate 20 80 120 160 200 240 280 320 360 400 -

Margine per anno 10 50 30 30 30 30 30 30 30 30 300

Costi cumulat
i 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 -

Figura 3 - Anticipazione di margine

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