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n.

13 - 2018 1

SFC Strategia n.13


2018

Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Sommario Rubrica: pratica


Valori “nascosti” nei bilanci: professionale
gli intangibili.
di Giuseppe Ossoli e Furio Bartoli Riconciliazione tra Contabilita
Industriale e Contabilita
Criptovaluta: la nascita di un Gestionale
nuovo modello di moneta o di di Alessadro Musso
una nuova commodity?
di Francesco Pazzaglia
La teoria dei vincoli
di Fabrizio Nanni
Valutazione d’azienda: le
valutazioni delle imprese
familiari
di Andrea Cecchetto
e Alessandra Iemmi
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

SFC Strategia Finanza e Controllo


P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Sommario Rubrica: pratica


4 Valori “nascosti” nei bilanci: gli professionale
8 intangibili.
di Giuseppe Ossoli e Furio Bartoli 23 Riconciliazione tra Contabilita
26 Industriale e Contabilita
Gestionale
9 Criptovaluta: la nascita di un
di Alessandro Musso
12 nuovo modello di moneta o di
una nuova commodity?
di Francesco Pazzaglia

13 La teoria dei vincoli


15 di Fabrizio Nanni

16 Valutazione d’azienda:
20 le valutazioni delle imprese
familiari
di Andrea Cecchetto e
Alessandra Iemmi

Direzione Editoriale Autori


Dott. Antonio Sofia, Dott. Enzo Tucci Dott. Furio Bartoli, Dott. Andrea
Cecchetto, Dott.ssa Alessandra Iemmi,
Cordinamento Redazionale Dott. Alessandro Musso, Dott. Fabrizio
Segreteria ASFIM Nanni, Dott. Giuseppe Ossoli, Dott.
segreteria@asfim.org Francesco Pazzaglia.
Progetto Grafico
Dott.ssa Antonietta Trotta N. 13 - ANNO 2018
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innovative d'impresa accelerandone la realizzazione. Con le proprie esperienze e con il proprio


network contribuisce alla crescita professionale del team, alla costruzione del modello di
4 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Valori “nascosti”
nei bilanci: gli
Furio Bartoli intangibili.
Il patrimonio invisibile Le risorse intangibili presentano que-
Negli ultimi anni è maturata la consa- ste caratteristiche e aggiungono valo-
pevolezza che il successo delle im- re agli asset materiali dell’impresa, ga-
prese è determinato in massima parte rantendo a talune imprese periodi di
dalla dotazione di risorse intangibili, ri- profitti e di crescita straordinari, supe-
Giuseppe Ossoli sorse rappresentative del capitale riori alla norma, frutto di posizioni di
umano, intellettuale, relazionale, socia- vantaggio competitivo transitorie e di
le, organizzativo e simbolico di un’im- monopoli temporanei. Gli attuali sce-
presa (fig.1). Gli asset tangibili (in prat- nari competitivi si sono come biforcati
ica quelli fisici e finanziari) sono in in due mondi, per quanto interrelati tra
grado di generare un modesto ritorno loro, rispondenti a regole di creazione
sugli investimenti, dal momento che del valore differenti: il primo basato
rappresentano forme di capitale co- sulla trasformazione delle risorse tan-
muni e facilmente imitabili. Soltanto gibili, il secondo sulla gestione e lo svi-
risorse rare, di valore, difficilmente imi- luppo di forme di capitale intellettuale
tabili, consolidate nel tempo grazie a e immateriale. Ed è proprio l’importan-
meccanismi di apprendimento evolu- za crescente degli intangibili che sta
tivo, consentono un differenziale posi- portando, in questi ultimi anni, a una
tivo rispetto ai concorrenti. profonda rivisitazione delle tradizionali
metodologie valutative, mediante le
quali si cerca di stimare il valore d’im-
presa.
Il valore del capitale intangibile, infatti,
Figura 1: Classificazione di alcuni asset intangibili (www.b-finance.it)
è fondamentalmente invisibile in bilan-
cio e sfugge alle lenti delle analisi valu-
tative tradizionali: questo perché ri-
sponde a regole profondamente diffe-
renti rispetto a quelle che presiedono
la dinamica degli asset materiali. Non
a caso nel maggio 2001 la Sec (Securi-
ties Exchange Commission degli Stati
Uniti) ha invitato le aziende a fornire
maggiori informazioni sugli asset in-
tangibili, dal momento che “le infor-
mazioni che occorrono non vengono
fornite dai tradizionali metodi di ac-
counting”. Da queste considerazioni
preliminari scaturisce un interessante
paradosso: gli intangibili sono alla ba-
se del processo di creazione del valore
e sono, allo stesso tempo, per loro
sfuggevolezza e difficoltà di misura-
zione, forse una delle principali cause
di imperfezione e distorsione dei pro-
cessi valutativi.
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Per quanto possa ancora apparire beni immateriali in corso di produzio-


strano, gli intangibili rappresentano un ne o di acquisto (compresi i relativi ac-
ingrediente del business che la mag- conti).
gior parte delle aziende non gestisce,
non misura e non pubblicizza. Per con- I beni immateriali veri e propri hanno
tro gli analisti finanziari e gli investitori una propria identificabilità e individua-
più accorti dedicano loro grande atten- lità: in particolare risultano suscettibili
zione, per valutare la solidità e le pro- di valutazione e qualificazione autono-
spettive di sviluppo di un’azienda. me e indipendenti dal complesso dei
beni dell’impresa. L’iscrivibilità di un
Le immobilizzazioni costo pluriennale o di un bene immate-
immateriali secondo OIC 24 riale è subordinata all’accertamento
Il principio contabile n.24 (OIC 24) de- dell’utilità futura, compito in taluni casi
finisce i principi relativi alla rilevazione, demandato, oltreché agli amministra-
valutazione e rappresentazione nel bi- tori, anche agli organi di controllo
lancio di esercizio delle immobilizza- (quando previsti). Accertata l’utilità
zioni immateriali (tali principi sono for- pluriennale di determinati costi, si
mulati nel contesto di un sistema con- pone il problema se vi sia l’obbligo o la
tabile tradizionale “a valori storici”). facoltà di iscrivere tali costi tra le at-
Le immobilizzazioni immateriali sono tività di bilancio. Per i beni immateriali
caratterizzate dalla mancanza di tan- soggetti a tutela giuridica e per l’avvia-
gibilità; sono costituite da costi effetti- mento l’iscrizione nelle rispettive voci
vamente sostenuti che non esaurisco- dell’attivo patrimoniale costituisce un
no la loro utilità in un solo periodo, ma obbligo. Diversa è la situazione relativa
manifestano i benefici economici lun- ai costi pluriennali, per i quali l’iscrizione
go un arco temporale esteso su più nell’attivo di bilancio costituisce una
esercizi. Le immobilizzazioni immate- facoltà e non un obbligo.
riali per entrare a far parte del patrimo-
nio dell’impresa possono essere: Il valore di iscrizione corrisponde al
• acquisite direttamente dall’esterno; costo storico, che si compone:
• realizzate internamente all’impresa • nel caso di acquisto, del costo di ac-
stessa. quisto e degli eventuali oneri acces-
sori;
Nella più ampia accezione di immobi- • nel caso di produzione, dei costi di di-
lizzazioni immateriali rientrano anche retta imputazione e dei costi indiretti
alcune tipologie di costi che, pur non ragionevolmente attribuibili (pro quo-
essendo collegati all’acquisizione o ta) all’immobilizzazione (a tal fine risul-
alla produzione interna di un bene o di ta essenziale il supporto di un sistema
un diritto, non esauriscono la loro utili- di contabilità analitica).
tà nell’esercizio in cui sono sostenuti.
Nella prassi contabile tale tipologia di Il valore d’iscrizione (al costo) delle im-
costi è stata definita con la dizione mobilizzazioni immateriali non può ec-
oneri (costi) pluriennali. cedere il valore recuperabile, definito
In tal modo le immobilizzazioni imma- come il maggiore tra il presumibile va-
teriali comprendono: lore realizzabile tramite alienazione e il
• i costi pluriennali (costi di impianto e suo valore in uso, dove:
ampliamento, costi di start-up di una - il valore realizzabile dall’alienazione è
nuova attività, costi di avviamento di definito come l’ammontare che può
impianti di produzione, costi di forma- essere ricavato dalla cessione dell’im-
zione e qualificazione del personale, mobilizzazione in una vendita contrat-
costi di ricerca e sviluppo, costi di pub- tata a prezzi normali di mercato tra
blicità, ecc.); parti bene informate e interessate, al
• l’avviamento; netto degli oneri da sostenere per la
• i beni immateriali (diritti di brevetti in- cessione stessa;
dustriali, diritti di utilizzazione di opere - il valore in uso è definito come il va-
dell’ingegno, concessioni, licenze, lore attuale dei flussi di cassa (positivi
ecc.); e negativi) attesi nel futuro, derivanti o
• costi interni ed esterni sostenuti per attribuibili al continuo utilizzo dell’im-
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mobilizzazione, compresi quelli deri- singoli intangibili specifici (a esempio


vanti dallo smobilizzo della stessa al la rete di vendita, un canale distributivo
termine della sua vita utile. o il patrimonio di relazioni), facendo
comunque attenzione a evitare la so-
Quest’ultimo requisito rimanda alla vrapposizione e la duplicazione di enti-
nozione di impairment test dei principi tà e valori.
contabili internazionali. Tale requisito
impone di valutare, in ogni esercizio Il criterio del costo
successivo a quello di prima iscrizione, I criteri basati sui costi si basano
se il valore esposto è ancora giustifi- sull’assunto che il valore di un bene im-
cato a livello economico, ovvero se materiale (corrispondente, come sap-
siano venuti meno i presupposti che piamo, al valore attuale dei flussi di ri-
ne avevano determinato la stima (si sultato attesi) è pari al costo che si
tratta di una prima apertura, seppur deve sostenere per ottenere quel bene
parziale, delle norme civilistiche al cri- o un bene equivalente sotto il profilo
terio del fair value suggerito dagli IAS). dell’utilità.
Gli approcci riferiti al costo sono ba-
La classificazione degli sati sul principio di sostituzio-ne: qua-
intangibili lunque sia la configurazione di costo
Tra i diversi criteri proposti dalla dot- adottata, infatti, i metodi procedono
trina per una ragionevole classificazio- alla stima del valore dell’intangi-bile at-
ne degli intangibili, nella pratica si è traverso l’accertamento del co-sto di
imposto il cosiddetto criterio della do- un sostituto del bene in questione.
minanza, secondo il quale risulta con- Il criterio del costo è riconducibile a tre
veniente segmentare gli intangibili in distinte metodologie, descritte nei
un numero limitato di classi, per evita- paragrafi successivi:
re il rischio di sovrapposizioni e di du- - il metodo del costo storico;
plicazioni. - il metodo del costo storico aggior-
In questa prospettiva, ai fini del nostro nato;
processo valutativo, una prima seg- - il metodo del costo di riproduzione.
mentazione degli intangibili viene ge-
neralmente limitato alle seguenti ma- Il metodo del costo storico
croclassi: Il metodo del costo storico viene gene-
• intangibili di marketing; ralmente applicato agli intangibili spe-
• intangibili tecnologici; cifici in fase di sviluppo o in via di for-
• intangibili di conoscenza. mazione, per i quali non è ancora pos-
sibile valutare un effettivo ritorno degli
Il ricorso ad un numero limitato di clas- investimenti. È il caso, ad esempio, dei
si trova un’altra, e forse più evidente progetti di ricerca e sviluppo, in una fa-
giustificazione, nella verifica dello sce- se ancora lontana dai possibili ritorni
nario reddituale, cui gli intangibili devo- di mercato.
no essere sottoposti.
Secondo tale impostazione, infatti, il Il metodo del costo storico
valore attribuito agli intangibili deve aggiornato
essere validato, avendo cura di verifi- Il metodo del costo storico aggiornato
care se l’intangibile stesso abbia l’effe- si concretizza nell’accertamento dei
ttiva capacità di generare adeguati costi sostenuti in passato per l’acqui-
flussi di risultato (in sostanza, se un sizione o la realizzazione dell’intangibile
intangibile non è in grado di generare da valutare e nell’aggiornamento degli
reddito, non ha un valore). Va osserva- stessi alla data di valutazione. Operati-
to che, nella pratica, la verifica dello vamente il metodo consiste:
scenario reddituale avviene general- - nell’identificazione dei costi storica-
mente complessivamente, risultando mente sostenuti per la realizzazione
difficile garantire una corrispondenza dell’intangibile, a prescindere dal rela-
univoca tra un determinato intangibile tivo trattamento contabile;
e il corrispondente flusso di risultato. - nel trattamento deflazionistico e
Quando possibile il livello di dettaglio nell’allineamento monetario dei costi
viene esploso, arrivando a valorizzare stessi (quando ritenuto opportuno);
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- nella rettifica dei costi per tener conto tralascia la valutazione delle sue po-
della loro utilità residua (ammorta- tenzialità di crescita e ne limita così il
mento). concetto stesso di investimento.

Per quanto riguarda la rettifica da ap- Il metodo del costo di riproduzione


portare per tener conto dell’eventuale Il metodo del costo di riproduzione
degrado intervenuto tra il momento prevede la stima dei costi da sopporta-
del sostenimento dei costi e la data di re, alla data di riferimento della valuta-
riferimento della valutazione, va ricor- zione, per realizzare ex-novo un bene
dato che gli intangibili sono soggetti a immateriale equivalente a quello og-
fenomeni di deperimento in modo getto di valutazione sotto il profilo
molto diverso rispetto ai beni materia- dell’utilità. In questo caso si tratta di
li. individuare in modo analitico le voci di
In alcuni casi, infatti, l’utilizzo intensivo costo rilevanti ai fini della riproduzione
di un intangibile può portare a un ac- dell’intangibile, sottoponendo a rettifi-
crescimento del suo valore e delle sue ca il valore così calcolato, per tener
utilità prospettiche, anziché a un de- conto dello stato d’uso del bene.
grado. La definizione del correttivo da
apportare ai costi storici aggiornati
può avvenire in modo esplicito o impli-
cito. La rettifica esplicita si concretizza
nell’applicazione di un coefficiente al
valore a nuovo del bene immateriale dove:
(in genere il coefficiente è dato dal rap-
porto tra la vita utile residua alla data
di riferimento della stima e la vita utile
complessiva del bene). La rettifica im-
plicita, per contro, avviene attraverso
l’apprezzamento di fenomeni di degra-
do già in fase di assunzione dei valori
In alcuni casi la rettifica rappresentati-
di costi ordinati alla definizione del
va del degrado o della vita residua non
costo storico aggiornato; questo attra-
viene applicata; è il caso degli intangi-
verso la selezione dei soli elementi dei
bili per i quali la vita residua viene
costi che qualificano significativamen-
idealmente a coincidere con la vita to-
te il bene dal punto di vista delle utilità
tale. Anche in questo caso i costi da
prospettiche. In genere la prassi si o-
considerare devono avere una natura
rienta verso la soluzione della rettifica
di investimento e devono essere tra-
esplicita, mentre quella implicita è pre-
scurati i costi di mantenimento, cioè i
ferita quando la vita utile del bene è dif-
costi che non determinano alcuna
ficilmente apprezzabile o si estende
variazione significativa dell’utilità del
lungo un orizzonte temporale superio-
bene considerato. Va osservato che,
re ai vent’anni.
pur con i limiti concettuali e le difficoltà
I costi da considerare per l’applicazione
applicative, i metodi basati sui costi
del metodo devono avere natura di in-
rappresentano la strada più agevole ai
vestimento, nel senso che devono tro-
fini della valutazione dei beni immate-
vare origine in operazioni cui si asso-
riali; questo perché gli altri metodi,
cia un sacrificio iniziale di risorse fi-
analizzati successivamente, pur es-
nanziarie nella prospettiva della crea-
sendo più rigorosi, spesso si accom-
zione futura di nuove e accresciute ri-
pagnano a problemi applicativi.
sorse finanziarie. Per contro sono da
escludere i cosiddetti costi di manteni-
mento, quelli, cioè, a fronte dei quali Il criterio dei risultati
non vi è alcun incremento del livello di differenziali
utilità del bene da valutare. L’idea alla base del metodo è che un
Va comunque osservato che questo complesso di intangibili (una certa
criterio, basandosi sugli investimenti marca, un certo brevetto, un certo ca-
sostenuti, non considera il bene nel nale di distribuzione, ecc.) sia all’origine
suo pieno valore, dal momento che di specifici e determinabili vantaggi, da
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stimare in modo differenziale rispetto Come si vede la (x) implica una accu-
a condizioni medio-normali di compe- rata scelta del tasso di royalty. Questo
titor che non ne fruiscono (concorrenti presuppone l’esistenza di un adeguato
senza quella marca o quel brevetto). numero di transazioni dalle quali sia
Operativamente si tratta di stimare il possibile dedurre un range di royalties
reddito differenziale. Dai maggiori rica- applicate dal mercato per la tipologia
vi (imputabili, ad esempio, a un pre- di intangibili considerati (tali informa-
mium price riconosciuto dal mercato a zioni sono generalmente raccolte da
quella marca) vanno sottratti i mag- società specializzate). Nell’ambito di
giori costi sostenuti per ottenere la tale range di valori viene quindi indivi-
qualità riconosciuta a quella marca, duato il tasso di royalty specifico da
per le campagne pubblicitarie, per la applicare all’intangibile oggetto di sti-
distribuzione commerciale, ecc. Il van- ma. Questo tasso viene determinato
taggio differenziale così calcolato va dalla cosiddetta forza del marchio, che
attualizzato con riferimento alla sua consente l’individuazione del tasso più
prevedibile durata (n anni) ad un tasso ragionevole all’interno del range.
appropriato. La forza del marchio viene stimata at-
traverso un procedimento di scoring
I metodi comparativi che considera diversi attributi di forza,
Il metodo dei tassi di royalty tra cui:
Il più noto dei metodi comparativi si - il campo di applicazione;
basa su informazioni di mercato rela- - la leadership;
tive alla royalties annuali applicate - i margini di profitto incrementale;
nella cessione in uso di marchi o di - il vantaggio competitivo;
brevetti comparabili. In questo senso il - le barriere all’entrata;
termine comparabili deve essere inte- - l’internazionalizzazione;
so con riferimento a un particolare set- - la posizione lungo il ciclo di vita.
tore (abbigliamento, moda, alimentare,
ecc.) e alla “forza” del marchio o del Il metodo dei differenziali di multiplo
brevetto stesso. sulle vendite
Secondo tale criterio il valore di un Uno dei metodi più apprezzati nella
marchio (o di un brevetto) corrisponde prassi professionale per la stima di al-
alle royalties derivanti dalla cessione cuni intangibili specifici (in particolare
in uso a terzi del marchio o del brevet- per la stima dei marchi) è il metodo dei
to stesso. Le royalties vengono gene- differenziali di multiplo sulle vendite.
ralmente stimate in percentuale del Secondo tale criterio il valore di una
fatturato, applicando un tasso di ro- marca viene espresso dalla relazione:
yalty (y) dedotto per comparazione
con casi omogenei.
In formule avremo:

(2)

dove:
(1)

dove:

Per il calcolo della (2) è possibile fare


riferimento a moltiplicatori di mercato
EV/S (cioè a transazioni comparabili o
a società comparabili) oppure proce-
dere alla stima analitica del numera-
tore (EV), utilizzando uno dei modelli
valutativi assoluti di cui è ricca la teoria
economica.
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Criptovaluta: la
nascita di un nuovo
Francesco Pazzaglia modello di moneta
o di una nuova
commodity?
1. COSA SONO E COME NASCONO LE chiave pubblica dei dati, che ne consen-
CRIPTOVALUTE te il controllo delle transazioni attraver-
Ho deciso di sviluppare questo articolo, so i concetti di blockchain e peer to
perché ultimamente sentiamo parlare peer, che spiegherò a breve.
sempre più di criptovalute e vengono Questi due pilastri del Bitcoin fanno si
definite, con molta facilità, come delle che lo sviluppo stesso di questa tecno-
nuove monete che andranno a sostitui- logia abbia bisogno di una rete condivi-
re nell’arco di pochi anni quelle tradizio- sa di dispositivi (peer to peer), come av-
nali. Inoltre, l’obiettivo è fare una valuta- veniva già in passato, in ambito multi-
zione economica e finanziaria del feno- mediale, su piattaforme come Emule,
meno, quindi alcuni aspetti tecnici e Torrent e ancora prima su Napster.
puramente informatici avranno il giusto L’evoluzione, rispetto al passato, sta nel
taglio rispetto al contesto. fatto che la transazione con il Bitcoin è
Per capire e riflettere, insieme, se que- univoca e registrata su un libro mastro
sta associazione sia corretta è giusto virtuale (blockchain), quindi i soggetti
partire dalle origini, ovvero da come potranno scambiarsi la criptovaluta in
nascono e perché sono nate. Ad oggi piena trasparenza. Questo avviene, per-
esistono varie tipologie di criptovaluta ché gli utenti potranno verificare nella
più o meno strutturate e per questo blockchain le transazioni degli altri e
prenderò come esempio quella più fa- avere la certezza che quel quantitativo
mosa, per definire i tratti comuni a tutte di bitcoin non sia già stato scambiato in
le altre: il bitcoin. Prima di entrare nel passato, anche perché è la stessa te-
dettaglio devo chiarire che ogni volta cnologia che lo impedirebbe.
che scriverò “bitcoin” mi riferirò alla Facciamo un esempio pratico: abbia-
valuta, invece quando mi riferirò alla mo un soggetto A che vuole inviare 1
tecnologia, che sta alla base, lo ripor- bitcoin a B. A fornirà la stringa del pro-
terò con la maiuscola “Bitcoin”. prio conto corrente virtuale a B che fa
riferimento a quello specifico bitcoin,
Il Bitcoin nasce nel 2009 tramite l’intuito ovvero un numero definito di caratteri
di Satoshi Nakamoto, che dietro questo alfanumerici come un codice IBAN,
pseudonimo ad oggi non ha svelato la solitamente 33, (Es: ko9fB58L472N7u-
sua vera identità. Essenzialmente, que- p1i4ljwhyds3XTT3AKcq). B riceverà la
sta tecnologia nasce con l’intento di stringa e la inserirà nel proprio conto
creare un nuovo strumento di scambio corrente virtuale, che farà aumentare il
che sia condizionato solo dalla legge suo conto corrente virtuale di 1 bitcoin
della domanda e dell’offerta. Infatti, il e certificherà che quel bitcoin in modo
Bitcoin non ha organi di controllo nazio- univoco è stato trasferito a lui senza
nali o sovranazionali, come potrebbero che ha potrà ripetere la stessa opera-
fare le banche centrali nazionali o la zione con il medesimo bitcoin in futuro.
stessa BCE, ma è la sua stessa struttu- Infatti, è proprio nel momento della
ra interna basata sulla crittografia a transazione che entra in gioco la critto-
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grafia rendendola sicura, univoca e rispetto al proprio conto corrente vir-


completamente anonima. Infatti, que- tuale nonostante la provenienza dei
st’ultimo punto è uno dei motivi per cui suoi bitcoin dal medesimo conto cor-
le banche, anche quelle centrali, stanno rente virtuale. Questo avviene quando
puntando per disincentivare l’uso di l’utente utilizza codici di crittografia di-
questa tecnologia, perché secondo il versi a ogni transazione, quindi limitan-
loro punto di vista è un incentivo per il do ancora di più la possibilità di risalire
riciclaggio di denaro e per tutti i mercati all’utente iniziale. Nelle valute tradizio-
illegali. nali, invece, ogni conto corrente fa rife-
L’ultimo aspetto tecnico che rimane da rimento a una persona fisica o giuridica
definire prima di passare agli aspetti e di riflesso le transazioni che ne con-
economici e finanziari è capire come seguono. C’è da specificare, però che
nascono in concreto i bitcoin. Il bitcoin alcune banche, come avviene nei para-
viene creato dal Bitcoin stesso in base disi fiscali, possono limitare o vietare il
alla potenza di calcolo dell’utente che controllo esterno da parte di terzi tute-
entra a far parte della rete e sarà il siste- lando i propri clienti. Da questo confron-
ma stesso che in modo casuale affi- to possiamo dedurre, che la trasparen-
derà all’utente un certo ammontare di za del sistema tradizionale è comunque
bitcoin periodicamente circa sei volte parziale, anche se superiore al Bitcoin,
ogni ora (il cd. “mining”). Infatti, spesso andando contro quelle che sono le
gli utenti si uniscono tra di loro creando obiezioni che le banche portano avanti
dei veri e propri centri di calcolo per au- sulle criptovalute. Ovvero anche il siste-
mentare la probabilità di vedersi asse- ma tradizionale, ad oggi, può incentiva-
gnare bitcoin. La generazione di bitcoin re l’utilizzo dello stesso da parte di sog-
non sarà infinita, ma è stata ben defini- getti che operano in mercati illegali o
ta fin dall’origine fino a un massimo di che compiono azioni irregolari (basti
21 milioni. Questo aspetto le differenzia pensare agli scandali di grosse multi-
già dalle monete tradizionali, che a dis- nazionali condannate per bancarotta
capito del loro valore, innescando pro- fraudolenta o riciclaggio per trasferi-
cessi di svalutazione possono essere mento in società fittizie nei paradisi fi-
stampate senza particolari limiti. Infatti scali).
la programmazione della distribuzione B. Sicurezza e costi di transazione
dei bitcoin è stata pianificata nell’arco di È condiviso da tutti che le operazioni
130 anni, anche se nei primi 10 anni ne bancarie sono soggette a costi di com-
sono stati già creati più dell’80%. Ques- missione che possono variare da isti-
to vuol dire che nei prossimi anni ne sa- tuto a istituto, quindi possiamo affer-
ranno distribuiti sempre meno e nello mare che esistono. Nel Bitcoin teorica-
specifico la quantità verrà dimezzata mente non ci sarebbero, perché avvie-
ogni 4 anni seguendo una progressione ne tutto con modalità informatica, an-
geometrica, per rallentarne la creazio- che se nella pratica esistono.
ne, anche se l’obiettivo dei 21 milioni Questo, perché le transazioni all’interno
sarà raggiunto molto prima, ovvero in del Bitcoin devono essere validate dai
circa 32 anni. nodi della rete, i quali saranno più incen-
tivati a confermare la transazione più
2. CONFRONTO TRA BITCOIN E velocemente possibile proporzional-
VALUTE TRADIZIONALI mente ai bitcoin lasciati come commis-
A questo punto andiamo ad analizzare sione al momento dello scambio nei
le differenze fondamentali tra Bitcoin e confronti del nodo stesso. Si tratta di
valute tradizionali confrontando gli a- commissioni che sono nell’ordine di
spetti fondamentali che le caratterizza- qualche 1/10.000 di bitcoin, quindi fino
no. a poco tempo mesi fa si parlava di qual-
A. Anonimato che 1/1.000 di euro; ad oggi si parla di
Nella tecnologia Bitcoin i conti correnti commissioni più significative, solo per-
virtuali e di conseguenza anche le tran- ché apprezzabili economicamente.
sazioni sono anonime, perché gli utenti A livello di sicurezza pur cambiando i
scambiano tra di sé dati informatici non metodi, gli obiettivi finali sono raggiunti,
personali. Addirittura, l’utente Bitcoin perché nel sistema tradizionale qualsia-
può creare delle transazioni autonome si operazioni è tracciata negli estratti
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conto o qualsiasi altro strumento che del bitcoin su siti come SILK ROAD e al-
permetta la visione dell’operazione. tri dove si commercializzavano beni il-
Dall’altro lato nel Bitcoin con l’introdu- legali, come armi e droga in primis,
zione della blockchain, spiegata in pre- scatenando le prime contestazioni si-
cedenza, abbiamo lo stesso risultato. gnificative dello strumento per i motivi
C. Volatilità già sviluppati in precedenza.
Il fattore volatilità è sicuramente l’a-
spetto principale che differenzia il bit- Il secondo picco si raggiunge alla fine
coin dalle monete tradizionali, perché del 2017 dopo una lunga ascesa durata
alle spalle di quest’ultime troviamo le per circa 4 anni fino a superare i 19.000
banche centrali che controllano l’anda- $/bitcoin. In questi giorni, in cui sto scri-
mento delle stesse sui mercati, ope- vendo questo articolo occorrono circa
rando sugli stessi con operazioni finan- 11.500 $. In questi anni, ci sono da se-
ziarie che vanno a limitare gli scosta- gnalare 3 fatti che derivano dall’anda-
menti della valuta nel tempo, impeden- mento del bitcoin:
do così bolle speculative e perdite di 1. Coloro che hanno creduto nello stru-
valore nel breve periodo che causereb- mento con lungimiranza e venduto al
bero problematiche, anche, a livello so- momento opportuno hanno guadagna-
ciale. Il bitcoin, invece, come detto ini- to moltissimo e sono diventati milion-
zialmente deve il suo valore semplice- ari.
mente alle dinamiche di domanda e of- 2. I mercati finanziari nel 2017 hanno
ferta che lo caratterizzano. Infatti dal introdotto strumenti per contrastare
momento della sua creazione è stato l’eccessivo apprezzamento del bitcoin,
soggetto al rischio di forti oscillazioni, come i futures scambiati per la prima a
anche se c’è da rilevare che la tendenza volta a Dicembre, che in effetti stanno
nel lungo periodo è di forte crescita, co- portando lentamente a una stabilità, al-
me si vede nel grafico riportato qui di meno nel breve periodo del bitcoin.
seguito (Fig.1). 3. Sulla scia del bitcoin, ritenuto ormai il
punto di riferimento delle criptovalute
Da segnalare che ci sono voluti circa 8 (come il dollaro statunitense per le valu-
anni per passare da un prezzo modesto te tradizionali), sono nate e nasceranno
di 45/1.000 di $ del momento della sua nuove criptovalute.
nascita fino ai 1.000 $ ottenuti a Feb-
braio 2017. Questo rialzo è stato in-
fluenzato, a partire dal 2011, dall’utilizzo

Figura 1: Fonte Ansa-Tgcom


12 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

3. UTILIZZO ATTUALE E FUTURO di un ente sovrano, come una banca definito che le criptovalute non sono
DELLA TECNOLOGIA BITCOIN. centrale, gli danno le caratteristiche di altro che commodities virtuali. Ho ana-
Probabilmente, qualcuno si potrà chie- una commodity. Quindi possiamo af- lizzato, anche, l’andamento del prezzo
dere come utilizzare in concreto i bit- fermare che il Bitcoin ha gettato le basi dell’oro, ovvero il bene rifugio per ec-
coin e la risposta è molto semplice. Lo della prima commodity virtuale, dove cellenza e ho notato che l’andamento
posso utilizzare dove è accettato, ov- gli utenti possono investire i propri ri- del Bitcoin e dell’oro negli ultimi 10 an-
vero siti internet e luoghi fisici dove la sparmi come se si trattasse di petrolio ni ha un grafico molto simile.
moneta è accettata attraverso oppor- o oro. Infatti, il mondo bancario che Viene da fare una riflessione, che il Bit-
tune App. Per esempio, l’università di sta criticando le criptovalute, a sua vol- coin possa diventare la prima com-
Nicosia a Cipro accetta bitcoin per il ta, sta valutando di introdurre delle modity virtuale “rifugio” per gli opera-
pagamento delle tasse universitarie; proprie criptovalute, perché essenzial- tori finanziari?
così come in alcuni cantoni svizzeri mente da molti anni il settore bancario
sono utilizzati per pagare i servizi pub- sta incentivando la smaterializzazione
blici. Dal 2013, esistono anche degli della moneta tradizionale. Quindi, l’in-
sportelli Bancomat (ATM) dove è pos- troduzione di una propria criptovaluta
sibile scambiare bitcoin in valuta reale permetterebbe di entrare in questo
e viceversa. Ne esistono anche 2 in mercato da protagonisti, visto che sa-
Italia, uno a Udine introdotto nel 2014 rebbe l’unico modo per controllare in
e l’altro più recentemente a Rovereto, parte il fenomeno, visto che non pos-
dove addirittura alcuni esercenti accet- sono impedirne lo sviluppo per la man-
tano bitcoin come mezzo di pagamen- canza di una giurisdizione a cui fanno
to. Nel caso di utilizzo di un Bancomat riferimento.
compatibile allo scambio di bitcoin c’è Infatti, una qualsiasi legge che preve-
da precisare che l’utente usufruisce di da il divieto di circolazione del bitcoin
codice IBAN, che in maniera univoca non troverebbe applicazione. In sec-
fa riferimento al suo conto corrente in ondo luogo, può gettare le basi che nel
bitcoin (Bitcoin Central). medio-termine portino alla completa
sostituzione con una moneta digitale,
A questo punto c’è da chiedersi se la a patto che l’attuale tecnologia venga
tecnologia Bitcoin sia una mera specu- implementata delle caratteristiche che
lazione che vedrà concludersi nel giro le mancano per essere definita mone-
di pochi anni o se in effetti ha gettato ta a tutti gli effetti. Ovvero possibilità di
le basi per un strumento finanziario ri- crearla in base alle proprie necessità
voluzionario. finanziarie e poter controllare il suo va-
Se lo osserviamo attentamente pos- lore con operazioni e strumenti sul
siamo dire che è sbagliato chiamarlo mercato regolamentato.
“moneta”, come molti fanno, perché
l’eccessiva volatilità, la disponibilità Voglio concludere questo elaborato
limitata e il mancato controllo da parte con una riflessione. Ho chiaramente
n.13 - 2018 13

La Teoria dei Vincoli


Un approccio rivoluzionario alla gestione
delle imprese che dimostra come non sia
Fabrizio Nanni
così certo che la somma degli ottimi locali
si traduca sempre in un’ottimizzazione
complessiva del sistema.

Nella realtà operativa l’innovazione non organizzazioni del calibro di Boing,


è sempre e solo tecnologia, ma anche Ford, Caterpillar, Seagate l’abbiano im-
organizzazione e gestione. Con questo plementata, la TOC risulta essere an-
articolo mi soffermerò proprio su que- cora poco conosciuta in Italia.
sto ultimo concetto.
Per affrontare e vincere le prove poste La TOC-Theory of Constraints, in italia-
da un mercato sempre più aggressivo e no teoria dei vincoli, è una teoria siste-
turbolento, infatti, le aziende hanno bi- mica ideata nel 1984 dal fisico israelia-
sogno di rivedere costantemente il pro- no Eliyahu Moshe Goldratt e sviluppata
prio business implementando modelli nel corso degli anni insieme ai suoi col-
originali in grado di migliorare la ge- laboratori.
stione sia in termini strategici che tattici La caratteristica rivoluzionaria di ques-
Eliyahu Moshe Goldratt e operativi. Nella maggior parte dei casi ta teoria risiede nel trascurare l’ottimiz-
il cambiamento deriva dall’implementa- zazione del bilanciamento del sistema
zione di modelli che risultano innovativi organizzativo per concentrarsi sui dis-
per l’azienda che li ha sposati, ma già equilibri presenti. Questa interessante
conosciuti dalla maggior parte delle im- teoria suggerisce un approccio olistico
prese, in altri casi, invece, il cambia- in quanto per Goldratt le proprietà del
mento è il frutto dell’adozione di model- sistema aziendale non si spiegano e-
li che presentano degli spunti di origi- sclusivamente tramite le sue singole
nalità oppure sono poco conosciuti per funzioni poiché la sommatoria funzio-
la maggior parte delle organizzazioni nale delle parti è sempre diversa dalla
presenti nel parterre del teatro dome- somma delle prestazioni delle parti
stico. prese singolarmente.
La Teoria dei Vincoli appartiene a que- L'impresa, infatti, è un sistema in cui è
st’ultimo caso; infatti, nonostante molte sempre presente un vincolo (Fig.1) che
ne limita l'efficacia e provare a elimina-
re il vincolo significherebbe solo subirlo.
Ciò che risulta invece utile per la TOC è
Figura 1
individuare il vincolo e decidere in ma-
niera strategica dove debba essere
spostato per rendere le attività più effi-
TEMPO caci e efficienti all’interno di un’organiz-
zazione.

Usando una metafora si potrebbe para-


gonare l’organizzazione a una catena
per rafforzare la quale è inutile e anti-
economico agire su tutti gli anelli, biso-
gna invece concentrare gli sforzi esclu-
sivamente sull’anello più debole.
VINCOL O Nei sistemi complessi le prestazioni di-
pendono da pochi punti chiave, i co-
14 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

straint appunto, di conseguenza o l’or- ticamente un vincolo porta l’intera or-


ganizzazione è in grado di gestirli op- ganizzazione a subirne le conseguenze
pure dipenderà da essi. negative, mentre una decisione strate-
Goldratt, definito un guru del manage- gica di collocare il vincolo in una posi-
ment dalla rivista Fortune e dal Busi- zione corretta porta a un miglioramen-
ness Week, era un consulente specializ- to sistemico. In pratica, implementare
zato in fisica teorica che applicò i la TOC significa sbilanciare il sistema in
principi della ricerca scientifica alle a- misura tale che, monitorando soltanto il
ziende. La sua passione per il “mondo vincolo, sarà possibile controllare l’or-
aziendale” nacque per caso quando, ganizzazione nella sua interezza.
agli inizi degli anni ottanta, un suo ami- Ma i vincoli secondo Golgratt non sono
co, titolare di una ditta che produceva solo quelli reali, fisici e tangibili, sono
gabbie per polli, lo chiamò per migliora- anche quelli di tipo mentale che osta-
re l’organizzazione della sua azienda. colano il cammino dell’organizzazione
In questa occasione Golgratt comprese verso la direzione del miglioramento
i punti di debolezza presenti in alcune continuo. I vincoli mentali sono quelli
teorie ma nageriali che spesso rendeva- che tutti noi, più o meno, abbiamo toc-
no vani gli sforzi del management e de- cato con mano in azienda: politiche
gli imprenditori per raggiungere soluzio- aziendali nebulose, regole ferree di con-
ni ottimali. trollo delle attività, sistemi di misura
L’approccio metodologico mutuato dal- delle prestazioni obsoleti e tutti quei
la Fisica teoretica gli permise di formu- modelli che creano solo maggiori for-
lare una teoria alternativa a quelle già malismi e rigidità funzionali.
presenti sulla quale riuscì a sviluppare Un banalissimo esempio può far com-
dei metodi applicativi efficaci. prendere meglio cosa si intende per
L’idea rivoluzionaria alla base della TOC vincoli mentali. Se un responsabile di
è che qualsiasi sistema ha almeno un reparto viene misurato esclusivamente
vincolo che ne limita le capacità pre- secondo il parametro dell’efficienza, il
stazionali pertanto il management do- suo obiettivo sarà solo quello di far fun-
vrebbe lavorare su questo vincolo per zionare macchine e personale al cento
ottimizzare l’intero sistema. per cento, tuttavia, se il reparto di pro-
duzione non è un vincolo, far lavorare
L’esempio in Fig.2 mostra una linea pro- macchine e uomini al cento per cento
duttiva di un reparto in cui le macchine porta solo a un accumulo di materiale
sono rappresentate dagli anelli al cui in corso di lavorazione (eccesso di WIP)
interno viene espressa la relativa ca- che molto probabilmente il reparto a
pacità produttiva in pezzi/ora. Il vincolo valle non riuscirà a smaltire.
in questo esempio si trova nella fase Come diceva Itzhak Perlman, direttore
030. di orchestra israeliano: “non credo che
L’originalità della TOC rispetto ad altre sia il direttore ad avere il reale potere. É
teorie manageriali si basa sull’assunto l'orchestra ad averlo, e ogni membro di
che ogni tentativo di eliminare sistema- essa capisce immediatamente se si sta
solo battendo il tempo”.

Figura 2 La TOC si basa su alcuni principi di cui i


primi due si ispirano alle parole di Isaac
Newton: "Natura valde simplex est et si-
bi consona", la natura è assolutamente
semplice e coerente in se stessa.
Gli strumenti di pensiero invece pren-
dono spunto dalla maieutica, il metodo
dialogico socratico che si basa su do-
mande e risposte e procede per confu-
tazione, ossia per eliminazione succes-
siva delle ipotesi contraddittorie o in-
fondate.
Il primo principio è il principio di sem-
plicità intrinseca (convergenza) secon-
n.13 - 2018 15

do il quale il sistema più complesso è il Perché? Questa forse è la domanda straint è l’elemento che determina il
più semplice da gestire. Nella Fig.3 più importante perché spesso gli inter- ritmo al quale l’azienda genera denaro
sono rappresentati due sistemi dove il venti di reengineering basano il proget- attraverso la vendita di ciò che essa
sistema A presenta uno schema sem- to sulle prime due domande senza produce. Il valore generato dall’azienda
plice con una gestione complessa in porsi la terza. prende il nome di Throughput (Tput).
quanto i sottosistemi indipendenti L’azienda infatti dovrebbe chiedersi il
hanno anche quattro gradi di libertà, perché delle correlazioni attraverso un Il Tput è la quantità di denaro che
mentre il sistema B, pur avendo uno metodo chiamato ECE Effetto-Causa- l’azienda genera vendendo le cose che
schema complesso, ha una gestione Effetto. produce, detratti i soldi pagati ai forni-
semplice perché è sufficiente agire sul tori. Un’ora di lavoro del vincolo è un’o-
vincolo (rettangolo tratteggiato) per La maggior parte delle organizzazioni, ra di Tput, pertanto, il mancato utilizzo
migliorare l’intero sistema. intese come sistemi, presenta una del vincolo è Tput perso.
Il secondo principio è il principio di co- semplicità intrinseca e lo sforzo mag- Il sistema di misura che la TOC pro-
erenza secondo cui non ci sono con- giore per innescare il processo di mi- pone è basato su tre grandezze, non
flitti in Natura. Se ad esempio due fun- glioramento risiede nella capacità di indipendenti tra di loro, che sono:
zioni aziendali entrano in conflitto, i definire le interrelazioni presenti al loro - Tput: il ritmo con cui l’azienda genera
presupposti che portano al conflitto interno. denaro attraverso le vendite;
con tengono necessariamente una La TOC indica tre elementi fondamen- - Costi Totalmente Variabili (TVC): il de-
supposizione errata. tali per comprendere una qualsiasi or- naro speso per acquistare cose che in-
Il terzo principio è il principio del rispet- ganizzazione: tende vendere (materiali e lavorazioni
to secondo il quale ogni comporta- 1) Obiettivo esterne);
mento ha alla base una ragione. Le 2) Modello fisico - Operating expense (OE, spese opera-
persone non sono stupide e quando le 3) Modello logico tive): il denaro speso per trasformare
persone adottano comportamenti stu- Secondo Goldratt qualsiasi organizza- TVC in Tput; in pratica tutti i costi a bi-
pidi c’è una ragione alla base del loro zione ha come unico obiettivo il profit- lancio a cui corrisponde un esborso
comportamento. Bisognerà quindi to ora e in futuro. Molti interventi di monetario (un esempio di costo a cui
sempre agire sulla causa alla base dei consulenza indirizzano gli sforzi verso non corrisponde un esborso monetar-
comportamenti e non sui loro effetti. obiettivi (clima aziendale, supply chain, io sono gli ammortamenti).
qualità, innovazione, etc.) non misura-
Per avviare un progetto di migliora- bili e ciò modera di molto l’efficacia de- Tput, TVC, OE si legano facilmente alle
mento, tuttavia, è necessario rispon- gli interventi. Per Goldratt, all'opposto, tradizionali misure di prestazione di si-
dere a tre quesiti fondamentali. l’unico obiettivo misurabile è il profitto stema, Cash Profit (CP) e Return on In-
Cosa? Se parliamo di un’organizzazio- perché questo è un obiettivo chiaro, vestment (ROI), nel seguente modo:
ne complessa, ad esempio, sarà ne- semplice e misurabile (la TOC è un CP = Tput - OE
cessario suddividerla, scomporla in metodo che trova applicazione anche ROI = Tput / OE
sottoinsiemi ovvero sarà necessario nei contesti no profit, purché ci sia un
classificare l’oggetto. obiettivo misurabile da raggiungere). La contabilità della TOC si fonda su
Come? Per comprendere il comporta- Siccome le aziende hanno come obiet- queste misure e prende il nome di
mento dell’organizzazione sarà neces- tivo quello di fare profitto e la misura di Throughput Accounting (TA). Per mi-
sario analizzarla e capire eventuali cor- questo è il denaro che si ricava attra- gliorare il CP, la strada è cercare in
relazioni fra le attività. verso la vendita dei prodotti, il con- ogni modo di incrementare Tput, in
caso di necessità cercare di contenere
i TVC e, solo quando si è senza alterna-
Figura 3 tive, ridurre le OE.
La TOC ovviamente non può essere
vista come una panacea per tutti i
mali. Essa non risolve i problemi di
un’azienda in crisi né aiuta ad aumen-
tare le vendite di un prodotto il cui ciclo
di vita è in una fase decrescente, tut-
tavia, consente di guidare le organiz-
zazioni verso risultati tangibili sempli-
ficando i processi e migliorando indir-
ettamente il clima aziendale.
Deming William Edwards diceva: “Qua-
le metodo usare? Quello che corrispon-
de di più alle vostre necessità".
16 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Valutazione d’azienda:
le valutazioni delle
Andrea Cecchetto 1 imprese familiari
1. Introduzione todologie valutative si possono confa-
Come precisato in un precedente con- re alla tipologia di impresa analizzata.
tributo in questa stessa rivista 2, i Prin- Di seguito analizziamo alcuni metodi e
cipi Italiani di Valutazione (PIV) sono le possibili difficoltà applicative riscon-
stati creati con la finalità di dare diretti- trabili nella valutazione delle imprese
ve unificate per la valutazione d’azien- familiari e delle PMI in genere.
Alessandra Iemmi da. Tuttavia, tali principi risultano spes-
so di difficile adattamento alle pic- Metodo Reddituale
cole-medie imprese (PMI) e alle im- Le valutazioni reddituali sono basate,
prese familiari che, per loro natura, so- in relazione al fatto che si segua un ap-
no caratterizzate da “unicità”. proccio equity side o asset side, sulla
Considerato che la realtà italiana si capitalizzazione del reddito netto di-
compone in misura prevalente di PMI stribuibile di lungo periodo (o del risul-
e imprese familiari, risulta di assoluta tato operativo disponibile al netto delle
importanza comprendere quali siano i imposte che pagherebbe la società se
metodi valutativi più efficaci. non fosse indebitata) dell’azienda o
Definiamo dunque l’impresa familiare. del ramo di azienda oggetto di stima, a
Essa è quell’impresa, spesso di dimen- un tasso espressivo del costo-oppor-
sioni minori, “in cui l’intensità delle re- tunità dei mezzi propri (o del costo me-
lazioni con una o poche famiglie di ri- dio ponderato del capitale o del costo
ferimento risulta dominante sia per dei mezzi propri un levered con sepa-
quanto riguarda il finanziamento del rata valutazione dei benefici fiscali
capitale di rischio che per l’attività di dell’indebitamento). L’obiettivo del me-
governo dell’impresa” 3. todo reddituale è quello di ottenere
Considerate le ridotte dimensioni e la una proiezione dei flussi.
“quasi imprescindibilità” della figura Nelle PMI, tra le principali difficoltà o-
imprenditoriale rispetto all’impresa perative si riscontreranno: l’estrapo-
stessa, nella valutazione dell’impresa lazione statistica di redditi storici nor-
familiare bisognerà tener conto della malizzati, la raccolta di Budget utili per
rilevanza della figura dell’imprenditore, comprendere il possibile andamento
della frequente presenza di una base futuro e il prospetto di innovazione.
informativa poco consolidata e della Sovente, infatti, le imprese familiari e
possibile sussistenza di problemi valu- le PMI risultano sprovviste di un siste-
tativi legati alla forte correlazione tra la ma di controllo di gestione interno che
stima dei flussi futuri e la figura dell’im- possa analizzare la crescita e lo svilup-
prenditore. Da qui la forte aleatorietà po tecnologico, rendendo assai com-
dei flussi, dovuta al legame dell’impresa plessa per il professionista la raccolta
con la figura imprenditoriale di riferi- di dati per la stima.
mento. In ogni caso, tale metodologia è appli-
cabile nelle piccole e medie imprese
qualora si abbia un’impresa sottopo-
2. Alcuni metodi valutativi sta a valutazione caratterizzata da una
per la stima delle imprese evoluzione perlopiù stazionaria.
familiari
Dalle caratteristiche sopra individuate, Metodo Patrimoniale
si può desumere che non tutte le me- Nonostante sia uno dei metodi valuta-

01. Cecchetto Andrea è Dottore Commercialista e Revisore Legale in Montecchio Maggiore (VI). Iemmi Alessandra è tirocinante per la professione di Dottore Commer-
cialista in Bergamo. L’articolo è frutto di un lavoro congiunto dei due autori. Nondimeno, i primi tre paragrafi sono stati scritti dalla dott.ssa Iemmi, mentre il quarto e
il quinto dal dott. Cecchetto.
02. Cecchetto A., Valutazione d’azienda: come I principi di valutazione italiani cambieranno le stime aziendali dal 2016, Strategia, Finanza e Controllo, n. 8/2016, pagg. 4-7.
n.13 - 2018 17

tivi più datati, risulta ancor’oggi uno non considerati all’interno del metodo
strumento estremamente rilevante nel reddituale, che la redditività prospetti-
processo di creazione e di stima del ca, non considerata nel modello patri-
valore. Il metodo patrimoniale, anche moniale, generando un risultato di sti-
nel caso delle imprese familiari, è ma più completo.
un’ottima metodologia su cui porre le Considerata la rilevanza dei metodi pa-
fondamenta di valutazione. Grazie a trimoniale e reddituale nella valutazio-
questo metodo il professionista sarà ne di piccole realtà, questo “metodo
in grado di accertare la consistenza ef- composto” risulta adeguato e spesso
fettiva del patrimonio netto aziendale utilizzato nella stima delle PMI. Le in-
utile ai fini di un corretto apprezza- formazioni di carattere reddituale e pa-
mento della capacità dell’azienda, o trimoniali sono quelle maggiormente
del ramo di azienda, di generare flussi fruibili da parte dello stimatore e con-
di risultato. sentono, quindi, un’attività valutativa
Il valore patrimoniale, infatti, rappre- consona. Inoltre, si può affermare che
senta il “biglietto da visita” con il quale nel caso di imprese con crescita stabi-
l’azienda si presenta al futuro mostran- le il metodo misto sia uno dei più ade-
do punti di forza e debolezza4. guati.
Nonostante l’imprescindibilità d’utiliz- Considerata la presenza di asimmetrie
zo del metodo patrimoniale, nella valu- informative, il metodo misto aiuta a
tazione con metodo complesso lo sti- associare le determinanti del valore
matore si interfaccerà con due pro- con gli strati del valore (una cosa è sa-
blematicità: pere quali sono le determinanti e una
1. La presenza nel patrimonio socie- cosa è sapere quanta parte del valore
tario di beni di pertinenza della fami- è a esse associato). Con il metodo dei
glia. Lo stimatore dovrà essere in gra- flussi, oritentati al futuro, si ottiene in-
do di scindere il sostanziale valore pa- vece un valore unico e indivisibile6.
trimoniale dell’azienda dalla configura-
zione formale inclusiva dei beni inte- Metodo Finanziario
stati alla società per motivi di carattere Per quanto concerne l’utilizzo del me-
fiscale5, ma che vengono utilizzati in todo finanziario nella valutazione di
modo esclusivo o parziale da parte dei PMI, numerose saranno le difficoltà
familiari. per il professionista stimatore, tra cui
2. La seconda problematica afferisce la raccolta di informazioni di carattere
agli intangibles. Più l’impresa risulterà accessorio quali i business plan.
piccola e più verrà meno la distinzione Ulteriore laboriosità deriverà dall’indi-
del nome societario rispetto al ruolo viduazione del Terminal Value (TV); per
dell’imprenditore svolto all’interno del- determinare il TV si ricorre ai moltipli-
la società. Quanto più si riduce la di- catori di mercato che vengono indivi-
mensione e tanto più la figura dell’im- duati attraverso società comparabili.
prenditore si fonderà con il nome del- Nel caso di imprese familiari, questo
l’impresa rendendo al professionista elemento non facilita l’attività di stima
ardua la stima di un valore oggettivo poiché si è spesso in presenza di mo-
ed esternalizzabile. dalità di gestione e di caratteristiche
così singolari che risulta inverosimile
Metodo Misto individuare una linea valutativa comu-
Il modello misto è stato per lungo tem- ne. Questo implica grande incertezza
po indicato come un metodo di stima valutativa, poiché il TV incide in modo
europeo volto a individuare il valore del significativo sul valore complessivo
capitale economico; il suddetto meto- dell’impresa.
do era reputato un valido modello per
poter soddisfare le esigenze di obiet-
tività, razionalità e oggettività dei risul- 3. L’adozione di un approccio
tati di stima. settoriale per valutare le PMI
La commistione del metodo patrimo- con il metodo finanziario
niale e reddituale, rende possibile sia Al fine di mitigare le problematiche ap-
la considerazione del valore degli as- plicative del metodo finanziario, alcuni
sets tangibili e intangibili, tipicamente autori7 hanno introdotto per la valuta-

03. Tiscini R., Il valore economico delle aziende di famiglia, Giuffrè Editore, 2001.
04. Marchini I., La situazione patrimoniale nella valutazione dell’azienda, in saggi di Ragioneria e di Economia Aziendale, Cedam, 1987.
05. Levin R.I. e Travis V.R., Small company finance: what the books don’t say, Harvard Business Rewiev, Rivista di Novembre, 1987.
06. Liberatore G., La valutazione delle PMI, Edizioni Franco Angeli, 2005.
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

zione delle piccole e medie imprese un sibile applicare abilmente alle PMI il
approccio settoriale. La valutazione di metodo Discounted Cash Flow.
un’impresa risulta strettamente con- Per poter applicare il BMS verranno se-
nessa al contesto a cui appartiene: “il lezionate le aziende rappresentative del
settore di appartenenza è il naturale settore per un numero minimo di venti
sottoinsieme economico attraverso il imprese.
quale l’impresa si confronta quotidiana- La composizione del BMS avverrà at-
mente col mercato”. traverso la normalizzazione delle voci
componenti i conti economici delle im-
L’inclusione in un settore considerato in prese per il loro fatturato, mentre le voci
espansione o in un settore statico influi- degli stati patrimoniali verranno nor-
ranno sulla stima. Tale collocamento malizzate moltiplicandole per il totale
risulta ancora più importante nel caso dell’attivo. Si calcoleranno poi i valori
di valutazione di PMI, nonostante spes- medi delle voci e, così facendo, si rico-
so gli approcci innovativi e le particola- struiranno un conto economico e uno
rità attraverso cui si svolge l’attività im- stato patrimoniale normalizzato. Infine,
prenditoriale, creino delle nicchie di per ottenere il risultato del BMS si molti-
settore; nonostante ciò risulta impossi- plicherà ogni voce di conto economico
bile scindere le loro tipicità dalle altre per il fatturato e ogni voce di stato patri-
imprese appartenenti al settore poiché moniale per il valore medio del totale
lo sviluppo di fattori competitivi, tecnici dell’attivo. A fine pagina un breve esem-
e di rischio portano alla convergenza di pio.
queste. La stima di valore si baserà,
dunque, sia sulle peculiarità della PMI
che sull’ambiente a cui appartiene. 4. Metodi empirici nella stima
Per la valutazione si procederà all’indi- delle imprese familiari
viduazione di una società rappresenta- Oltre alle metodologie valutative «tradi-
tiva del settore, detta Impresa Media zionali», con una impostazione teorica
Standard (IMS) per poi procedere alla «robusta», nella prassi valutativa veni-
valutazione dell’impresa sottoposta al- vano e vengono utilizzati metodi più
la stima. L’obiettivo è quello di fornire un semplici, legati all’osservazione dell’an-
bilancio storico medio che possa porre damento dei settori di riferimento e a
in evidenza le tipicità del settore; si par- «regole empiriche»; spesso tali regole
la di Bilancio Medio Standardizzato empiriche venivano e vengono utilizza.
(BMS). te come metodologia di «controllo» per
Una volta portate alla luce queste infor- fornire una ulteriore verifica ai valori cal-
mazioni, per il professionista sarà pos- colati con le metodologie tradizionali.

07. Scarano A. e Brughera G., Valutazione di una PMI con approccio settoriale, Rivista AIAF n.65, Dicembre 2007 – Gennaio 2008.
08. Vigano E’, La sensibilità al valore nell’impresa familiare, Cedam, 2006, pag. XIII. L’autore suggerisce tale approccio al fine di favorire la sensibilità al valore in realtà con
una scarsa cultura manageriale/del valore anche come misurazione delle performance.
09. Si veda quanto esposto in questa stessa rivista - Cecchetto A., Valutazione d’azienda: come I principi di valutazione italiani cambieranno le stime aziendali dal 2016,
n.13 - 2018 19

Già sapevamo dai manuali in materia di sono le uniche accettabili in quanto dot-
valutazione (tanto negli approcci "finan- ate delle caratteristiche di raziona-lità,
ziari" che "aziendalisti") che tali metodo- verificabilità, coerenza, affidabilità (Piv
logie venivano e vengono viste come I.1.4). Ma, in presenza di particolari re-
inutilizzabili ai fini peritali, anche se altà aziendali o settoriali (pensiamo a
qualche testo li presenta e ne spiega microimprese in cui è forte la dipenden-
l’utilità se non altro per avere un ulte- za dalla figura dell’imprenditore o a set-
riore punto di riferimento nella stesura tori dotati di caratteristiche peculiari,
del processo di stima. come le farmacie), tali metodi tornano
Per esempio, per le imprese familiari, applicabili perché non vi è un’altra scel-
Viganò, nella presentazione di un pro- ta.
prio libro8 - specie nell’ottica di un ricam- Per la valutazione dei microasili abbia-
bio generazionale - evidenzia la neces- mo due formule valutative:
sità di utilizzare, ai fini di una loro valu-
tazione, «un criterio di valutazione sem- 41% x fatturato annuale
plice, immediato e poco oneroso». E, al e
riguardo, richiama il metodo dei multi- numero bambini abbonati x 500
pli o del pollice. /1.000 usd 10
Con i Piv qualcosa è cambiato e - come
noto- i professionisti valutatori non pos- Nel caso esaminato, esposto di segui-
sono disinteressarsi del dettato dei Piv, to, si ipotizza un fatturato di euro 60.000
se non altro perché, rappresentando la e un numero di bambini pari a 34 (nu-
migliore dottrina in ambito valutativo, meri modificati rispetto al caso affron-
sono e saranno un sicuro riferimento tato per motivi di privacy).
per accertare eventuali responsabilità
dei redattori di perizie. Esemplificazione - Valutazione di un
In particolare, il Commento al Piv microasilo con il metodo empirico
III.1.11, con riferimento ai procedimenti Metodo del fatturato:
empirici non validati scientificamente, 41% di 60.000 = euro 24.600
afferma che dovrebbero essere «nor- Metodo del numero bambini
malmente» evitati. Con ciò aprendo un (500 usd per 34 bambini) = euro 20.460
dibattito sul significato di tale interpre- Valore finale adottato
tazione autorevole data dai Piv, specie (media) = euro 22.530
per le micro realtà per le quali si faceva
largo uso di tali metodologie9:
- i Piv non ammettono l’uso di metodi 5. Conclusioni
empirici; Valutare una impresa familiare appare
- i Piv ne ammettono l’utilizzo solo in complicato. Forse più complicato ri-
situazioni non normali; spetto a una impresa di dimensioni
- i Piv rendono possibile la loro applica- maggiori.
zione purché motivata. Anche perché il Bavagnoli, Riva e Gelmini, nel corso di
riferimento è contenuto in un commen- un recente convegno in Spagna si so-
to e non in un principio (e dunque sa- no chiesti come ci si debba comportare
rebbe non vincolante per il valutatore). in una valutazione di impresa familiare.
Nel corso di tale analisi, fra i vari aspetti
Recentemente, in una valutazione di un trattati, è emerso, sinteticamente che:
micro asilo nido e ci siamo interrogati
- non è possibile individuare in maniera
sulla metodologia da adottare: Metodo
assoluta la presenza di uno sconto o di
finanziario? Metodo reddituale? Meto-
un premio per le imprese familiari;
do dei multipli?
Alla fine, si è deciso di adottare il Meto- - è necessario indagare sui rapporti im-
do empirico del pollice e non ci sentia- presa-famiglia al fine di individuare op-
mo di avere fatto una scelta così scan- portuni correttivi nei dati contabili e
dalosa. E spieghiamo il perché. A nostro nella formula valutativa;
avviso, quel «normalmente» nei Piv sta - appare possibile, nella formula del co-
a significare che le metodologie asso- sto del capitale proprio, inserire un fat-
lute e relative comunemente utilizzate tore aggiuntivo, per il fattore-famiglia (1
e presenti nei manuali di valutazione – FE):

Strategia, Finanza e Controllo, n. 8/2016, pagg. 4-7.


10. L’applicazione pratica di tale formula si complica nel caso ci fossero bambini con abbonamenti annuali e bambini accettati, invece, ad ore. Il numero da moltiplicare
per il numero di bambini oscilla da usd 500 a usd 1.000.
11. Bavagnoli F., Gelmini F., Riva P., What should we do different when we value a privately held family business,Convegno Company Valuation & Family Business, Uni-
20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Ke = rf + beta x ERP
dove FE va da 0 (famiglia litigiosa) a 1
(famiglia in armonia).

- si individua un costo del capitale per le


imprese familiari più contenuto rispetto
alle altre imprese, anche se vi sono fat-
tori che accrescono o diminuiscono il
rischio aziendale (con riflesso sul costo
del capitale).

Sulle metodologie adottabili, appaiono


opportuni alcuni «adattamenti» o ac-
corgimenti nel caso di adozione dei
metodi tradizionali. Tali metodi vengo-
no suggeriti dalla migliore dottrina in
materia - Liberatore12 individua come
metodi principali i metodi patrimoniali/
misti e reddituali, cui affiancare l’ado-
zione di multipli, DCF e Eva come meto-
di di controllo. L’autore infatti consiglia
prima di tutto la seguente applicazione
del metodo misto che consiste nel
sommare al capitale netto il valore at-
tuale dei flussi di extra reddito:

Oppure si propende per l’uso di metodi


empirici o particolari (come il metodo
settoriale sopra esposto per poter ap-
plicare il metodo finanziario). Qui con
una posizione maggiormente attacca-
bile se guardiamo al dettato dei Piv.

Ciò che appare comunque certo è che,


specie per le imprese familiari, il per-
corso valutativo andrà effettuato con
molta cautela «pesando» maggior-
mente le caratteristiche dell’azienda og-
getto di valutazione (come dipendenza
dalla figura dell’imprenditore, limitazio-
ne nei dati a disposizione, problema-
tiche relative alle figure dei familiari
successori, inquinamento contabile a
causa dell’operato familiare, etc ..).

versidad de Almerìa, 24-25 aprile 2014. La relazione è poi stata sintetizzata in Bavagnoli F., Comoli M., Gelmini L., Riva P., What should we do different when we value
a privately held family business?, Revista Espanola de Capital Riesgo, n. 3/2014, CR, Madrid, pag. 35 e s.s.
12. Liberatore G., La valutazione delle PMI, Franco Angeli, Milano, 2010. Liberatore insiste anche sulla esigenza di una analisi di sensibilità effettuata rispetto a tasso di
crescita o di attualizzazione.
n.13 - 2018 21
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Rubrica: pratica
professionale
n.13 - 2018 23

RICONCILIAZIONE
TRA CONTABILITÀ
Alessandro Musso INDUSTRIALE
E CONTABILITÀ
GESTIONALE
INTRODUZIONE Gestionale e Contabilità Industriale
Il tema delle differenze tra Contabilità perché il processo di budgeting ne e-
Generale, Contabilità Industriale e Con- salta caratteristiche e logiche: la prima
tabilità Gestionale, genera un quesito utilizza procedure e schemi diversi da
diffuso, per chi si occupa di controllo di quelli adottati dalla normativa civilisti-
gestione, circa la necessità che la re- ca, per identificare a livello di business
portistica gestionale debba essere ri- (inteso sia nella sua accezione di area
conciliata con quella proveniente dalle di affari) le grandezze (margini) che in-
chiusure contabili. Che ci siano delle teressano ai manager operativi; la se-
differenze è evidente, basta pensare ai conda è finalizzata a calcolare il costo
differenti principi contabili che vengo- di prodotto/servizio, quindi è indispen-
no adottati, ma vale la pena di riflettere sabile per la formulazione dei prezzi,
su quanto tali differenze siano accet- almeno relativamente alle famiglie di
tabili e perché. prodotti/servizi realizzati dall’azienda.
Il quesito origina dal fatto che il risulta- Convenzionalmente si considera la
to dei processi di budgeting (quindi di Contabilità Analitica (quella per Centri
breve periodo con orizzonte temporale di Costo) come parte della Contabilità
inferiore all’anno) e di plannig (medio Gestionale. La stima del costo di costo
periodo con orizzonte temporale 3 di prodotto infatti, a seconda di comp-
anni) è comunque oggetto di confronto lessità e grado di implementazione
con i bilanci di esercizio. Piuttosto nor- dell’ERP utilizzato, può essere effettua-
male che i piani e le previsioni di fattu- ta valorizzando le distinte base, utiliz-
rato, investimento e margini, organiz- zando funzioni specifiche di consolida-
zate nei piani industriali in base alle mento costi e algoritmi basati su dati
strategie formulate, debbano poi tro- reperiti da centri di costo, commesse,
vare riscontro nei bilanci di esercizio e ordini di produzione oltre che dalle fasi
spiegazione nelle relazioni sulla ge- dei cicli produttivi.
stione (documentazione prevista dalla
normativa civilistica). Il Magazzino e la sua valorizzazione
Le chiusure periodiche gestionali, cioè rappresentano efficacemente la cul-
interne all’azienda, relative a periodi più tura aziendale e il punto cruciale della
brevi rispetto a quelli imposti dalla leg- sua gestione perché è la posta conta-
ge e l’analisi degli scostamenti rispetto bile che maggiormente trascende dalla
al budget, sono quindi il ‘prodotto contabilità e che più pesantemente im-
finito’ del controllo di gestione. patta sulle simulazioni economico/fi-
nanziarie e sul risultato d’esercizio, a
Oggetto del presente contributo non seconda della tipologia di produzione,
sono pertanto le differenze tra Contabi- basta pensare alle aziende che lavora-
lità Generale (civilistico/fiscale) e Con- no sul commessa, magari di durata
tabilità Gestionale, bensì tra Contabilità pluriennale. Considerando che il ma-

Rubrica: pratica professionale


24 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

gazzino è composto da Materie Prime, Il Cost Accounting o Contabilità Indu-


sussidiarie, di consumo e merci, Semi striale è una contabilità preventiva
Lavorati, Prodotti in Corso e Prodotti (che non può quadrare con la Contabi-
Finiti, si può comprendere quanto va- lità Gestionale) che ragiona per redditi-
sto sia il tema della sua valorizzazione vità di prodotto/servizio utilizzando
in quanto gli aspetti legati alla conta Costi Standard, Distinte Base e Cicli,
fisica sono poca cosa rispetto alle pro- quindi tempistiche e fonti diverse dalla
cedure di determinazione dei costi as- Contabilità Gestionale ma la differenza
sorbiti dagli articoli presenti. deve essere accettabile.

CONVENZIONI Come la Contabilità Civilistica, che


Vale la pena in questa sede fissare al- riclassifica il Piano dei Conti secondo
cune definizioni o, forse meglio, con- norme di legge e principi contabili, la
venzioni utilizzate. Contabilità Gestionale riclassifica il
Per Statutory Accounting o Contabilità Piano dei Conti secondo l’ottica azien-
Civilistica/Fiscale si intende quella pre- dale, finanziaria e/o industriale: basta
scritta da Principi Contabili e Leggi per pensare ai diversi schemi già indivi-
redigere il bilancio e pagare le imposte, duati dalla dottrina classica, dal Conto
include pertanto: Contabilità Generale Economico a Valore Aggiunto, a Costo
(che comprende le transazioni relative del Venduto, a Margine di Contribuzio-
a banche, paghe, ammortamenti e ac- ne, ecco perché viene spesso assimi-
certamenti, liquidazioni iva e intrastat), lata alla Contabilità Analitica nel gergo
Contabilità Clienti e Fornitori (che com- aziendale.
prende solleciti e controllo fatture). Utilizza schemi e criteri funzionali alle
Per Management Accounting o Conta- esigenze informative definite dal ma-
bilità Direzionale, Managerial Account- nagement: basta pensare agli Schemi
ing o Contabilità Gestionale, Cost Ac- Patrimoniali attenzionati dai Financial
counting o Contabilità Industriale si Controller, decisamente meno dagli In-
intendono quelle definite dal Manage- dustrial Controller che sono concen-
ment per redigere i Reporting Package trati sul P&L di stabilimento e al mas-
secondo tempistiche (due dates), stru- simo parlano di ROCE (Return On Ca-
menti (business intelligence), forme pital Emxployed -> Profit Before Tax /
(app su mobile) affatto differenti, per [Fixed asset + Working Capital]) doven-
settore industriale, tipologia di azienda, do principalmente fornire spiegazioni
stile manageriale. su crediti, debiti e stock.

Il Management Accounting o Contabi- Occorre a questo punto introdurre il


lità Direzionale è quella di più alto livello concetto e l’utilizzo del Costo Standard
che sfocia nella relazione (Book) che ovvero del costo definito dal manage-
viene data e discussa da Board e Top ment in condizioni di Normale utilizzo
Mgmt nei Board Meeting e nei Corpo- delle risorse, cioè di impianti/attrezza-
rate Steering Committee: sintetizza in- ture e personale. Normale: quindi sti-
formazioni consuntive e preventive mando una Inefficienza ritenuta accet-
con relative analisi. tabile dall’organizzazione (es.: pause
fisiologiche, fermi macchina program-
Il Managerial Accounting o Contabilità mati per manutenzione e attrezzaggio,
Gestionale, anche detta Contabilità ferie e permessi, altre assenze, etc.).
Analitica, è una contabilità consuntiva I costi standard devono quindi essere
(che quadra almeno fino all’EBIT con la aggiornati periodicamente, almeno an-
Contabilità Civilistica: Interessi e Ge- nualmente. Le procedure di aggiorna-
stione Straordinario sono collocate più mento prevedono il calcolo di costi
in basso nel Conto Economico e, alme- consuntivi (quindi medi di periodo) e
no in prima battuta, non è utile allocarli) ulteriori valutazioni specifiche (es.: fat-
che ragiona per destinazione, su tori di correzione per statistiche su
prodotti/reparti, utilizzando oggetti scarti e sfridi, phase-out, investimenti,
quali Centri di Costo e Commesse che pre-serie, etc.). I costi consuntivi sono
differiscono tra loro nel tempo, nello forniti da Ordini e Listini per quanto ri-
spazio e nelle forme. guarda i costi diretti, dalla Contabilità

Rubrica: pratica professionale


n.13 - 2018 25

Analitica per quanto riguarda costi indi- Dati della Contabilità Industriale
retti di produzione e costi orari (tariffe): e Margini per linea prodotto
quindi i Tempi Standard devono essere La tabella in alto aggrega per linea
aggiornati periodicamente, almeno an- prodotto i dati proveniente dall’erp uti-
nualmente, dal Servizio Industrializza- lizzato, relativi alle vendite effettuate
zione -> Ufficio Tempi e Metodi, nelle nel periodo considerato. Occorre pre-
Fasi dei Cicli delle Distinte Basi. cisare che non considera le vendite
relative a Tools (Attrezzature/Stampi)
IL CASO e After Market (Commercio) e che Ma-
Proposto di seguito un esempio, tratto teriali e Lav. Esterne sono valorizzate al
da un caso concreto, di analisi e ricon- costo medio mentre le Lav. Interne al
ciliazione dati provenienti dalla Conta- costo standard da tempo ciclo.
bilità Industriale e dalla Contabilità
Gestionale. Dati della Contabilità Gestionale
e Margine Aziendale
Il prospetto in basso a sinistra mostra il
P&L di stabilimento utilizzato per il re-
porting gestionale periodico. Il Conto
Economico potrebbe risultare ancora
in parte influenzato dalla conta delle
giacenze di magazzino che modifi-
cherebbero i consumi ma non verrebbe
considerato accettabile posticipare le
chiusure per l’inventario di fine anno e
attribuire le anomalie nei consumi, che
dovessero poi risultare, al ‘black hole’
dello stock.
Cerchiati in blu, verde, viola e rosso i
margini che devono essere analizzati e
spiegati per essere ricondotti a dif-
ferenze accettabili.
Cerchiato in rosso, il Margine di Con-
tribuzione del 25.23% proveniente dalla
Contabilità Gestionale e del 33.34%
dalla Contabilità Industriale.

Data la struttura di P&L utilizzata, il


Margine della Contabilità Industriale
non include nella configurazione di co-
sto (standard) le seguenti voci:
- Accantonamento Rischi Operativi:
85k
- Costi Extra Ciclo e Selezioni: 39k

Rubrica: pratica professionale


26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Con i volumi in essere, si è modificato il


lotto medio di produzione, ciò influisce
sul costo di attrezzaggio.

- Spese Vendita Il lotto di produzione standard è il risul-


(Provvigioni + Spedi-zioni): 231k tato dell’analisi dei dati già rilevati men-
- Bonus Commerciali tre per quelli nuovi si tratta di una stima
(inclusi nei Ricavi Caratteristici): 139k tenendo conto delle condizioni normali
di funzionamento.
Rettificando il Margine Gestionale con I valori medi dei tempi e dei lotti indi-
le voci sopra: 3.381k + 85k + 39k + cati sono calcolati dalle procedure del
231k +139k = 3.875k si ottiene un nuo- gestionale di rilevazione tempi di pro-
vo valore del 28,91%. duzione e ricalcolo/aggiornamento dei
Proseguendo l’analisi, rimangono le dati standard sui cicli di lavoro.
differenze di assorbimento di Materiali,
Lav. Esterne e Lav. Interne, tra Stan- A questo punto la differenza tra 33.34%
dard Industriale e Consuntivo Gestio- e 28.91%, del 4.43% potrebbe essere
nale, come mostra la tabella qui in alto. spiegata da 2.14 + 0.49 + 1.21 = 3.84%
La tabella mostra delle % di valore, per
cui lo scostamento in valore assoluto è
pur sempre di una grandezza espressa
in %.
Cerchiato in viola, il Costo del Perso-
nale del 11.21% proveniente dalla Con-
tabilità Gestionale e del 10.00% dalla
Contabilità Industriale.
Cerchiato in verde, il Costo dei Servizi
Esterni del 13.06% proveniente dalla
Contabilità Gestionale e del 12.57%
dalla Contabilità Industriale.
Cerchiato in blu, il Costo della Materia
del 46.22% proveniente dalla Contabi-
lità Gestionale e del 44.08% dalla Con-
tabilità Industriale.
Tra parentesi lo scostamento relativo:
una inefficienza del 4.85% sul valore
dei materiali (maggior consumo e/o
maggior costo) e del 3.88% sulle la-
vorazioni esterne, parrebbe tutto som-
mato verosimile.
Il 12.07% sulle lavorazioni interne ri-
chiede invece analisi maggiori su tem-
pi/ciclo, fasi e relative tariffe che proba-
bilmente, con gli attuali utilizzi di capa-
cità produttiva, sono da aggiornare.
I costi indiretti industriali assorbiti dai
processi interni sono verosimilmente
sottoassorbiti.

Rubrica: pratica professionale


n.13 - 2018 27
Edizione a cura di:

www.asfim.org

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SFC
D I R E T T O D A
Strategia
Finanza
e Controllo
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