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14 - 2019 1
Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I
13 L'esecuzione e la strategia.
18 Come i leader ottengono
i massimi risultati in un
tempo minimo.
di Nunzio Luca Calia
Strategy Deployment:
l’allineamento della
Niccolo Cavallero strategia aziendale dal
lungo al breve periodo
1. La Strategia cambia per adattarsi al tuo passo.
La vita dell’azienda è strettamente le- Questo si ripete infinite volte come
gata all’ambiente in cui si trova a ope- una danza sinistra con il Dio della Mor-
rare e ai suoi cambiamenti nel tempo. te prima dell’alba, perché quel vento
In un recente discorso Sergio Mar- non è qualcosa che è arrivato da lon-
chionne, CEO di Fiat Chrysler Automo- tano, indipendente da te, è qualcosa
biles, per spiegare il concetto di leader- che hai dentro, quel vento sei tu. Per-
ship e sottolineare l’importanza del ciò l’unica cosa che puoi fare è entrar-
dialogo strategico ha utilizzato la me- ci in quel vento camminando diritto”.
tafora dello scrittore giapponese Ha- La chiave di lettura offerta è la meta-
ruki Murakami che in uno dei suoi più fora della capacità di adattarsi a un
grandi successi, “Kafka sulla spiag- mondo che cambia: accettare il cam-
gia”, ha scritto: “Qualche volta il desti- biamento come chiave di lettura della
no assomiglia a una tempesta di sab- nostra epoca. Non si può evitare il ven-
bia che muta incessantemente la di- to, le tempeste o i cambiamenti, sono
rezione del percorso. Per evitarlo cam- parte della vita così come sono parte
bi l’andatura e il vento cambia andatu- dei cicli di mercato per una azienda; il
ra per seguirti meglio, tu allora cambi metodo migliore per affrontarli non è
di nuovo e subito di nuovo il vento cambiare il passo ma cambiare men-
talità.
Molti sono i casi di aziende che hanno
dovuto soccombere per l’incapacità di
anticipare, o quantomeno asseconda-
re, i cambiamenti del proprio mercato.
Si ricordano i casi più eclatanti di Ko-
dak o Blockbuster che possono essere
presi ad esempio di un fenomeno mol-
to più ampio.
Tutte le organizzazioni che sono state
create negli ultimi 200 anni sono state
il prodotto di due premesse di vasta
portata: la prima è che senza regole,
politiche e procedure estremamente
estese le persone reagiscono in ma-
niera irresponsabile. La seconda è che
il miglior modo di organizzare un’azien-
da è di creare lavori semplici che siano
collegati tra loro tramite processi
complessi. La prima distrugge la fidu-
cia, la seconda priva le persone coin-
volte da qualsiasi percezione di valore
personale con risultati disastrosi nel
lungo periodo.
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2. Esplorare la strategia su
diversi orizzonti temporali 3. La "Pianificazione
Gli orizzonti temporali da considerare Strategica"
sono generalmente tre: lungo termine, Il processo di definizione della strate-
medio termine e breve termine. Ogni gia, e della sua implementazione, non
orizzonte temporale ha diversi obietti- è concluso con la pianificazione di
vi e necessita di approcci differenti, breve periodo. Ogni strategia, per cia-
una diversa frequenza di revisione e il scun orizzonte temporale, ha bisogno
coinvolgimento di risorse diverse. di continue revisioni con frequenze
coerenti con l’intervallo temporale
Il lungo termine considerato: tanto più lungo è l’oriz-
L’indagine dell’orizzonte temporale di zonte temporale, tanto più piccola sa-
lungo periodo porta il management ad rà la frequenza di revisione.
interrogarsi su cosa l’azienda voglia La strategia deve reinventarsi attra-
essere tra 5-10 anni. verso la stimolazione di un dialogo in-
L’obiettivo del pensiero strategico di terno all’azienda coinvolgendo diversi
lungo periodo è di definire, validare o livelli gerarchici. L’obiettivo è innescare
modificare la visione, la Mission e la un “dialogo strategico” che possa es-
direzione dell’azienda, il cosiddetto sere ricco e vario, che dia la possibilità
True North attorno al quale l’intera or- al management di aprirsi all’azienda
ganizzazione si dovrebbe allineare in ampliando la visione e evitando il ri-
accordo a un Action Plan pluriennale. schio di cadere in un asfittico esercizio
La strategia di lungo periodo è definita autoreferenziale.
dai più alti livelli aziendali impegnan- Il successo di questo tipo di approccio
doli ad analizzare trend di mercato e dipende in modo sostanziale dalla
6 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Figura 3 Figura 4
Figura 5 Figura 6
Figura 7
Sostenibilità:
l’evoluzione naturale
Francesco Pazzaglia dell’ azienda
1. Cosa è la Sostenibilità? Equità - si fa riferimento al concetto di
Il concetto di “sviluppo sostenibile” vie- equità intergenerazionale, ovvero che
ne introdotto per la prima volta nel le generazioni attuali e future possano
rapporto Brundtland, un documento godere, almeno, delle medesime pos-
pubblicato nel 1987 dalla Commissio- sibilità di utilizzo delle risorse dispo-
ne mondiale sull'ambiente e lo svilup- nibili sul pianeta.
po (WCED), con l’obiettivo di preserva- Economia - come capacità di creare
re nel tempo la qualità e la quantità una crescita duratura degli indicatori
delle riserve naturali. La definizione economici, generare reddito, lavoro e
ufficiale di sviluppo sostenibile dice: “è sostegno sociale nel tempo, ovvero
uno sviluppo che soddisfa i bisogni del valorizzarne le specificità territoriali e
presente senza compromettere la allocarne efficacemente le risorse.
possibilità delle generazioni future di Infatti, nel caso in cui si venissero a
soddisfare i propri bisogni”, definizione soddisfare solamente due dei tre pre-
poi ripresa dalla Conferenza mondiale supposti dello sviluppo sostenibile si
sull’ambien-te e lo sviluppo dell’Onu. creerebbero concetti intermedi come
quello di “equità strettamente sociale”,
In sintesi lo sviluppo sostenibile deve quando non si tiene conto delle riper-
rispettare la cosiddetta "regola delle cussioni ambientali; “vivibilità”, quan-
tre E": do vengono ignorate le conseguenze
Ecologia - intesa come capacità del- economiche e “realizzabilità”, quando
l’ambiente di mantenere le sue funzio- manca il fine sociale.
ni nel tempo, fornire risorse (dirette e Qui a lato, una rappresentazione grafi-
indirette) riuscendo a smaltire i rifiuti. ca di questi concetti.
tenzione a obiettivi sociali e ambienta- che interagiscono con essa non han-
li che Pareto trascura. Infatti, in passa- no questo approccio verranno meno, o
to gli esperti di scienze economiche si comunque saranno perseguiti solo in
erano soffermati sul fatto che l’efficien- parte, gli obiettivi aziendali.
za allocativa di Pareto non tenesse Tra le strategie che un’azienda può
conto della certezza di una distribuzio- sviluppare per modificare la propria
ne equa del reddito generato dall’equili- cultura interna possiamo ricordare:
brio stesso. - Eventi interni: per sensibilizzare i di-
Negli ultimi anni la sensibilità verso pendenti alla sostenibilità per infonde-
queste politiche è nata, anche, dalla re in ognuno la consapevolezza che
crescente attenzione del consuma- tutti devono e possono fare la propria
tore verso prodotti sostenibili e di con- parte, partendo anche dai piccoli gesti
seguenza verso aziende e marchi con e che oramai la sostenibilità va oltre
queste caratteristiche. Di conseguen- l’aspetto etico-sociale.
za, diventa fondamentale per qualsiasi - Rivalutazione del ciclo di vita del
organizzazione prendere la strada del- prodotto/servizio: l’innovazione so-
la sostenibilità al fine di non uscire dal stenibile richiede la capacità di guar-
mercato stesso. Basti pensare ai casi dare non solo alla vendita di un prodot-
di multinazionali che hanno perso im- to/servizio, ma anche al suo impiego,
portanti quote di mercato perché alle funzioni, ai costi monetari e am-
sfruttavano il lavoro minorile o la loro bientali generati lungo il suo intero ci-
produzione era altamente nociva per clo di vita.
l’ambiente. Per venire incontro alle esi-
- Selezione dei fornitori: istituire degli
genze del mercato le aziende si sono e
standard di selezione dei fornitori, sce-
si stanno evolvendo in questa direzio-
gliendo o privilegiando solo quelli che
ne costruendo indicatori e modelli di
sono conformi ad essi.
business che tengano conto delle va-
riabili sociali e ambientali, ovvero di - Politiche di Marketing: la comunica-
indicatori non economici, come il livel- zione verso l’esterno dovrà sensibiliz-
lo di istruzione, il BIL (Benessere Inter- zare e far conoscere agli stakeholders
no Lordo), la percentuale di sfrutta- esterni le politiche adottate.
mento delle energie rinnovabili etc. - Integrazione della filiera e collabora-
Inoltre, per chiudere il cerchio anche le zione tra gli stakeholders: creando nel
istituzioni vanno in questa direzione. tempo collaborazioni proattive condi-
Infatti in Italia lo sviluppo sostenibile è videndo medesimi obiettivi. Per esem-
disciplinato dal Dlgs n.152 del 03/04/ pio con l’istituzione di strumenti di
2006 con le modifiche apportate dal condivisione di contenuti tra i vari sta-
Dlgs n.4 del 16/01/2008 (T.U. Ambien- keholders.
tale), che afferma: “Ogni attività uma- - Controllo Interno: individuazione di
na giuridicamente rilevante deve con- indicatori economici e non, per indivi-
formarsi al principio dello sviluppo so- duare le aree di miglioramento nell’ot-
stenibile, al fine di garantire che il sod- tica della sostenibilità, stabilendo, lad-
disfacimento dei bisogni delle genera- dove fosse necessario, un piano san-
zioni attuali non possa compromet- zionatorio per i trasgressori.
tere la qualità della vita e le possibilità
delle generazioni future”. Come dimostrano molte ricerche, co-
me quelle del MIT Sloan e Boston Con-
2. L’implementazione della sosteni- sulting Group, affermano che le impre-
bilità all’interno delle aziende se che investono in termini di inno-
Come già anticipato diventa essenzia- vazione e sostenibilità e dove gli inter-
le, quindi strategico, per le aziende vistati sono i protagonisti della Busi-
adottare internamente politiche per ness Community globale, emerge che
rendere i loro processi sostenibili. Per le aziende che riescono ad ottenere i
ottenere questo è necessario sia rior- migliori risultati economici dai loro
ganizzare i processi in senso stretto, progetti di sostenibilità sono quelle
sia intraprendere delle iniziative per che innovano il proprio modello di
modificare la cultura aziendale, perché business. Infatti, le aziende di questi
se i dipendenti e gli altri stakeholders studi sono andate oltre l’approccio
10 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
quantità di risorse ed energia, che vi- dello energetico fondato sulle fonti
ste le necessità sempre più urgenti di fossili.
ottimizzazione delle risorse in questo - Approccio Eco sistemico: pensare in
periodo storico, trova sempre meno maniera olistica, avendo attenzione
applicazione e giustificazione. all’intero sistema e considerando le re-
Per ottenere, quindi, la completa tran- lazioni causa-effetto tra le diverse
sizione con il modello tradizionale è componenti.
necessaria una completa rivalutazi- - Recupero dei materiali: favorire la
one dei processi produttivi in termini di sostituzione delle materie prime ver-
efficienza, ovvero individuando le aree gini con materie prime provenienti da
di miglioramento in termini di sprechi filiere di recupero che ne conservino le
e perdite, anche attraverso strategie qualità.
preventive con un’attenta selezione
degli input utilizzati nei processi stes- L’economia circolare non è solo una
si. In ragione di questo le aziende po- teoria di un sistema economico, ma
tranno ottenere una riduzione sensi- ormai trova applicazione in molte real-
bile delle ripercussioni ambientali e tà. Negli ultimi anni un ottimo con-
sociali che generano le loro attività. tributo in questa direzione lo ha dato,
Possiamo affermare, che non esiste sia dal punto di vista comunicativo
un modello standard da applicare a che dal punto di vista dei risultati
ogni azienda, ma dovrà essere ripro- l’Expo di Milano del 2015, perché in
gettato sulla stessa in funzione delle questo contesto l’economia circolare
caratteristiche intrinseche dell’organiz- è stata uno degli elementi fondamen-
zazione, anche se, esistono principi di tali dell’evento. Infatti, nei mesi a se-
base da seguire, quali: guire ha ottenuto numerose certifica-
- Eco progettazione: progettare i pro- zioni in questo ambito. Per esempio,
dotti pensando fin da subito al loro im- sono stati riciclati mediamente il 67%
piego a fine vita, quindi con caratteri- dei rifiuti, il 5% in più rispetto alle Olim-
stiche che ne permetteranno lo piadi di Londra del 2012. Ovviamente,
smontaggio o la ristrutturazione. l’esempio di Expo e di altri devono rite-
- Modularità e versatilità: dare priorità nersi un inizio da cui prendere nuove
alla modularità, versatilità e adattabi- idee e sensibilizzazione per le realtà
lità del prodotto affinché il suo uso si già esistenti, perché hanno messo sot-
possa adattare al cambiamento delle to i riflettori il problema per far cogliere
condizioni esterne. a tutti le opportunità di questa nuova
- Energie Rinnovabili: utilizzare ener- prospettiva.
gie prodotte da fonti rinnovabili fa- Come in ogni cambiamento di model-
vorendo il rapido abbandono del mo- lo le organizzazioni dovranno cambia-
re, spesso anche radicalmente, per as-
sorbire al loro interno questi principi,
ma ancora di più dovranno cambiare
le proprie convinzioni le persone che
dovranno riscoprire la vicinanza e le
forti correlazioni che le unisce alla na-
tura stessa, perché solo così sa-pran-
no cogliere questa opportunità di svi-
luppo aziendale e personale.
Guardando il lato positivo è innegabile,
che la sensibilità stia crescendo anche
se ormai la strada dello sviluppo sos-
tenibile non trova solo motivazioni eti-
co-sociali, ma anche economiche e
quindi ne va della sopravvivenza delle
aziende stesse per mantenere il loro
vantaggio competitivo nel tempo.
n.14 - 2019 13
L' esecuzione è la
strategia. Come i
Nunzio Luca Calia leader ottengono i
massimi risultati
in un tempo minimo.
Nel 2013 ebbe grande rilievo nella co- aspettative in un mondo che cambia
munità scientifica e economica dedita sempre più velocemente. E ancora il
all’analisi e alla ricerca sui temi della dibattito è in corso (come è giusto che
gestione delle risorse e della manage- sia) e coinvolge i leader, i dirigenti, ma
rialità, un lavoro di Laura Stack dal ti- anche i collaboratori delle “prime li-
tolo: “L'esecuzione è la strategia. Come nee”. È infatti questa, per chi scrive, la
i leader ottengono massimi risultati in vera novità: si consiglia ai leader come
un tempo minimo1”. attuare una strategia efficace ma si
In sintesi, una metodologia logica per rende effettivamente partecipi i colla-
fare affari nel mondo moderno, dove il boratori, che giocano e possono gio-
cambiamento è parte del gioco e “chi care , se vogliono, un cosciente e effi-
non si adatta rischia l’estinzione, come cace ruolo nel cambiamento, in qualità
i dinosauri”. di attori e non solo di convenuti.
Qualche anno è passato e mi viene La premessa al proprio lavoro da par-
chiesto di commentare quel lavoro, te di Laura Stack:
che si focalizzava sulle azioni per indi- “Prima della Grande Recessione e del-
viduare punti di forza e debolezza per la crisi bancaria, molte aziende hanno
una nuova leadership e per una strate- pianificato un'esecuzione strategica
gia efficace: per me, lontano dal mon- fino a tre-cinque anni. Questo approc-
do accademico, ma parte di una co- cio non avrebbe mai potuto volare nel
munità di manager operativi, impe- mondo degli affari di oggi, riconfigura-
gnati con i loro team e in contesti in- to. La flessibilità e l'agilità sono la re-
ternazionali e di change management gola ora: la leadership deve imparare
(operativo e culturale) , nonché di ser- ad adattarsi, fidarsi dei propri dipen-
rato confronto col mercato, questa sfi- denti in prima linea e consentire loro di
da risulta estremamente interessante scegliere una strategia vincente che
e stimolante.2 funzioni qui e ora: non ciò che ha fun-
zionato cinque anni fa, cinque mesi fa,
È un confronto con una metodologia anche cinque minuti fa”
che, cinque anni dopo la sua esplica-
zione, risulta essere per me straordi- Obiettivo di questo mio scritto sarà,
nariamente profetica e attuale, soprat- con la modestia di un lettore che prova
tutto se posta in relazione con l’evolu- a trasmettere una propria opinione,
zione del ruolo e dei compiti del diri- quello di metter in evidenza quegli
gente. Si è passati, infatti, da una at- spunti che, a parere di chi scrive, po-
tività rivolta all’indirizzo e al controllo trebbero risultare di interesse per un
su specifiche aree tecniche di qualche cambio di rotta (e di mentalità) o alme-
anno fa, a quella, più vasta e per molti no per una valutazione della strategia
versi più interessante, di orientamento da un diverso punto di vista. Ho cer-
e gestione di risorse, umane e tecni- cato di tradurre (e chiedo venia per la
che, tesa a valorizzarne potenzialità e qualità della traduzione stessa dall’in-
01. Speaker internazionale e autrice di bestseller (sei libri), Laura Stack è un'esperta in Produttività e Performance. Personalità accattivante, 25 anni di esperienza
nell'aiutare le organizzazioni a raggiungere risultati, è una delle più ambite relatrici ed esperte nel suo campo. Ha collaborato con molti giornali, fra cui il New York
Times, USA Today, Wall Street Journal, Entrepreneur e Forbes, è stata portavoce di varie Società, fra cui Microsoft. La sua lista di clienti include le migliori aziende
Fortune 500 e varie Agenzie governative americane. I suoi libri sono stati pubblicati e tradotti in oltre 20 paesi.
14 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
glese) i passaggi da me ritenuti signifi- azione. Il libro ci consiglia così come desidera raggiungere entro un periodo
cativi, conscio del mio limite di tradut- evitare un massacro, come armare le di tempo specifico. La strategia è il
tore. . truppe in modo più efficace, aiutan- piano a lungo termine o metodi alter-
Da dirigente con esperienza nel pro- dole esse stesse a eseguire la strate- nativi per raggiungere questo obietti-
prio settore da più di trent’anni, negli gia. vo. Le tattiche sono le azioni a breve
ultimi sei o sette anni ho cambiato in termine necessarie per soddisfare una
maniera significativa la rotta lavorati- Le quattro premesse della strategia strategia selezionata. L'esecuzione è il
va, il mio ruolo e quello dei miei col- partono dalla considerazione che l'e- processo di passaggio dalla dichiara-
laboratori. Ho aggiornato l’oggetto del secuzione strategica è cambiata ri- zione di un obiettivo al completamen-
mio business (Finance), sperimentan- spetto al passato. Nell’orizzonte tem- to di una tattica. Essa può essere effi-
do sul campo attività e passaggi pro- porale (facciamo ancora Business plan ciente o effettiva e si trasforma in ef-
posti dal libro in oggetto, approfittan- a cinque anni?), nei contenuti e nel ficienza e efficacia (l’autrice si defini-
do anche degli strumenti che la più modo di applicarla (Top down , con de- sce esperta di efficienza in un mondo
recente evoluzione normativa e ge- cine di grafici e tabelle rivolti a un pub- di tattiche che possono variare quo-
stionale ha consentito di utilizzare (ad blico desideroso di applicare quanto tidianamente). Il punto cruciale è quel-
esempio, accanto alla tecnologia in- fatto da altri in maniera perfetta?). lo di cercare di pianificare una strate-
formativa e delle comunicazioni, quel- Se a livello ideale un piano strategico è gia efficace, rimodellando le tattiche,
la dello smartworking o la possibilità di il modo per dirigere i leader all’interno considerando tutti fattori di interdipen-
condividere obiettivi e strategia con di una azienda verso la direzione degli denza, in funzione del cambiamento
l’HQ in maniera più condivisa e propo- obiettivi generali, si afferma, questo ambientale (in senso ampio).
sitiva). Per caso o per una felice coin- spesso non accade perché il fattore Un’organizzazione che cerca opportu-
cidenza col lavoro in oggetto, ritrovo tempo gioca un ruolo essenziale. nità deve riflettere prima di applicare le
oggi molte delle mie esperienze tra- O, piuttosto, lo gioca il ritardo fra ide- stesse strategie del passato: spesso
scorse riflesse in alcuni passaggi di azione e azione: di quanto tempo ab- erano curate dal Management senior (a
questo testo. Mi chiedo se qualcuno biamo avuto bisogno per concepire, monte) e consideravano le operazioni
avesse già letto e applicato questa formalizzare, presentare, spiegare un come una funzione separata (a valle).
strategia nella mia Società o se poi, piano strategico? Di quanto poi per I leader avrebbero deciso cosa fare an-
molte delle esperienze si valutano, col agire: realizzazione, la misurazione dando avanti e le truppe avrebbero e-
senno di poi, come coincidenti con la delle performance, azioni correttive? saudito i loro desideri.
propria. Per molti di noi questo “sacro proces- Oggi bisogna ridurre la distanza fra la
so“ dura mesi, diventando vecchio pri- concezione, scrittura e applicazione di
Le quattro premesse della ma di partire. Fortunatamente, negli un piano strategico. Quindi obiettivi,
strategia, quattro chiavi per ultimi anni, molti leader coinvolgono i strategia, tattica e esecuzione dovreb-
una efficace esecuzione membri del loro team per essere aiu- bero essere parte dello stesso proces-
strategica tati a prendere decisioni su come ese- so dinamico, implementando priorità
Quanti di noi, si chiede l’autrice, come guire al meglio gli obiettivi che portano a lungo termine attraverso operazioni
Responsabili di funzione, o di Società, avanti la strategia definitiva. Da qui il quotidiane a breve termine. Questa è,
svolgono sessioni strategiche in co- titolo del libro: Execution is the strategy secondo l’autrice, l’interdipendenza.
modi alberghi (fortunati quelli che poi (l’esecuzione è la strategia).
fanno una partita a golf o sessioni di Fluidità
go kart), riposandosi e, magari parten- Questa strategia si basa su quattro Sta al leader progettare una cultura in
do poi in vacanza? premesse fondamentali, che influen- cui la tua gente sia disposta a intensi-
Riposati, soddisfatti. Ma ci siamo ri- zano l’esecuzione strategica: ficare gli sforzi e prendere l'iniziativa.
cordati di informare i collaboratori, i 1. Interdipendenza - Strategia e tatti- Questa cultura è ancora molto lontana
nostri Direttori o Dirigenti della nuova che fanno parte dello stesso processo, nella maggior parte dei luoghi di lavo-
strategia? Dopo quanto tempo lo fac- con una relazione intrinseca. ro, e richiede tempo, investimenti e
ciamo? Se non la comunichiamo, cosa 2. Fluidità - La strategia deve essere leadership. Chi oggi lascia libera la
abbiamo fatto? Nulla! Siamo soli con più flessibile nelle sue tattiche, ora, ri- propria squadra di determinare come
una strategia che nessuno conosce spetto al passato. raggiungere il successo, dotandola de-
ancora. Ma qualcuno attende: come il 3. Velocità - La strategia deve essere gli strumenti necessari, della formazio-
generale Custer (citato dall’autrice), eseguita più rapidamente che mai per ne, senza farle mancare la guida per
con gli indiani che ti girano intorno of- essere efficace. raggiungere criteri di successo ben
fuscandoti gli occhi, non dai ordini e le 4. Validità - La strategia deve essere definiti, è un leader vincente.
tue truppe non sanno cosa fare. ancora appropriata e forte, o nessuna Egli viene così chiamato ad articolare
La polvere riempie i loro occhi e il tuo. delle prime tre premesse è importante. la strategia dell'organizzazione in mo-
O come nel Deserto dei tartari (D.Buz- do chiaro, specificando ciò che costi-
zati), attendiamo e l’abitudine si tra- Interdipendenza tuisce "successo". Accompagna poi a
sforma, essa stessa, in un rito, senza Cosa è un obiettivo? È qualcosa che si una strategia chiara, tattiche estrema-
02. Laureato in Economia e commercio, dal 1987 lavora nel settore assicurativo, maturando esperienza in Compagnie italiane e straniere, nel settore Finance. Dirigente,
attualmente Head of Finance in una Compagnia di assicurazioni multinazionale, con sede a Milano. Sovrintende alle attività di Contabilità, Controllo di gestione, Teso-
reria, Fiscalità e rapporti con gli Organi di controllo, con esperienza pluriennale nell’Operational risk, Compliance, gestione di progetti IT ed attività di investimento.
n.14 - 2019 15
dono l'iniziativa per allinearsi con obiet- ottiene un risultato maggiore. In questo
tivi strategici di primaria importanza, libro, questo concetto viene elevato a
manifestando entusiasmo, collaboran- livello di leadership. Tutte le persone
do per innovare senza paura di rappre- che hanno successo, innovazione e
saglia. creatività vogliono fare sempre di più.
L'unica costante nel mondo degli affari Ma lungo questa strada giacciono ten-
è il cambiamento: le trasformazioni sione, stanchezza, burnout, problemi
fluiscono costantemente dall’esterno familiari e persino la morte (come
all’interno della maggior parte delle or- espresso nel concetto giapponese di
ganizzazioni. Essere schiacciati o ac- karoshi).
cettarlo, anticiparlo o cavalcarlo, es- Gli obiettivi su cui lavorare devono es-
serne succubi o coglierne le opportuni- sere limitati, per evitare la legge dei ren-
tà? Non bisogna apportare modifiche dimenti decrescenti. Quando ci sono
per il cambiamento in sé: l'effetto "sco- già le normali attività quotidiane da ge-
pa nuova scopa pulita", tipica di un nuo- stire, aggiungere troppo può generare
vo leader che cambia tutto solo perché un senso di sconfitta e di conseguente
lui o lei può. Succede, come succede, resa: meglio focalizzarsi su tre obiettivi
che questo possa generare caos e crol- in modo solido rispetto a venti a metà
lo di produttività. strada.
Allo stesso tempo è necessario accet-
tare il cambiamento come inevitabile, Guidare
spesso auspicabile, un'opportunità per Per un sistema o una macchina, l'effi-
crescere e imparare. Il conservatori- cienza è definita come "raggiungere la
smo ha senso, ma ha senso rompersi massima produttività con uno sforzo o
quando ci si può piegare (un uomo, una spesa minima sprecata". Per quan-
come il giunco del Viet vo dao, si piega to riguarda le persone sul posto di la-
per potersi rialzare, senza spezzarsi, e voro, “ottenere i massimi risultati in un
vive). Le entità flessibili sopravvivono tempo minimo". Il tempo è la compo-
alle tempeste, mentre quelle troppo nente più costosa del capitale umano.
vecchie o lente per rispondere a ciò che In qualità di leader, si può agire come
sta arrivando oltre l'orizzonte possono un bulldozer, facendo cadere tutto ciò
frantumarsi. che interferisce con la realizzazione de-
gli obiettivi della squadra.
Fare di meno Sfidare le persone a lavorare con pro-
Come un Direttore di una sinfonia, il cessi più efficaci è un punto di parten-
leader di oggi è in prima fila a guardare za. Ciò può coinvolgere tutto, dal trova-
cosa sta succedendo, tenendo tutti sul- re il tempo per pensare in modo più
la giusta rotta, guidando i membri del strategico, passando da un approccio
team verso le priorità strategiche del- reattivo a uno proattivo. Meglio se si
l'organizzazione e ascoltando le loro aggiunge il concetto di velocità nella
migliori idee su come arrivarci. squadra e quello di miglioramento con-
Allineamento significa che le priorità tinuo. In questo senso sono ormai con-
strategiche e le operazioni giornaliere solidati concetti come Lean, Sigma Six
della propria squadra sono sincroniz- o Kaizen: essi stabiliscono un mezzo
zate. Le loro tattiche stanno portando per eliminare gli sprechi e aumentare la
avanti le strategie. produttività attraverso un miglioramen-
L’autrice a questo punto sottolinea un to costante.
concetto fondamentale. La vecchia
struttura "comando e controllo" non Conclusioni
funziona più. La costante pressione nel "Nessun piano di battaglia sopravvive
mondo degli affari per fare di più e di- al contatto con il nemico." - Helmuth
ventare più produttivi, crea una corsa a von Moltke (il Vecchio), Generale prus-
riempire ancora più lavoro nel tempo siano del diciannovesimo secolo.
limitato che abbiamo . Oggi, l'unica strategia logica sembra
Ironia della sorte, l'unico modo per otte- essere quella che facilita l'implemen-
nere di più è fare meno. Cioè, per ridurre tazione di attività, prodotti, servizi o of-
le attività meno produttive e meno red- ferte nel modo più fluido, veloce e eco-
ditizie in favore di ciò che conta di più e nomico possibile.
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
"L'esecuzione è quindi la strategia che ti sibili per adattarsi alla realtà attuale molti di loro abbiamo compreso che
consentirà di rimanere rilevante, inno- sono parti della strategia. quello che si stava facendo era impor-
vativo e competitivo nel mercato glo- Il cambiamento del modello mentale tante, singolarmente e a livello di team,
bale del business moderno. Come lead- deve far sì che la strategia non sia più dipartimento, Società. A differenza del
er, il tuo obiettivo dovrebbe essere scolpita nella pietra, ma che sia flessi- passato, ho imparato a mostrare loro
quello di produrre risultati nella forma bile e mutevole come la vita stessa. perché quello che facevano era impor-
che più soddisfa i tuoi stakeholder e gli Infine, c’è una grande necessità che i tante, enfatizzando gli aspetti positivi
utenti finali, in collaborazione con i pro- leader definiscano e perseguano attiva- del loro lavoro. Non era e non è scon-
pri collaboratori e dipendenti. Cambiare mente, con l’esempio, i valori fonda- tato.
il proprio comportamento, sia come in- mentali che definiscono organizzazio- Penso infine che ognuno di noi, nel pro-
dividuo che come organizzazione, fa ni: rappresentano un fattore di fiducia prio lavoro, può essere un leader: ma-
parte del gioco di chi si confronta col in chi segue l’azienda, internamente e gari non per sempre, magari non in
cambiamento." sul mercato. maniera continuativa, ma nelle occa-
La pianificazione strategica oggi come Nel mondo economico odierno, l'esecu- sioni che ci capitano, o che ci prendia-
nel passato, è necessaria, ma , a diffe- zione stessa è l'unica strategia che mo, possiamo avere la possibilità di
renza del passato deve essere conce- conta. Una strategia decente, brillante- passare all’esecuzione e applicare mol-
pita e realizzata velocemente. Essa ap- mente eseguita, vincerà una brillante ti dei suggerimenti e dei principi deli-
partiene anche alla prima linea: i diri- strategia, mal eseguita. neati nel libro di L.Stack: "L'esecuzione
genti svolgono ancora un ruolo cruciale è la strategia. Come i leader ottengono
nella strategia, ma il mondo degli affari Ho condiviso, come anticipato, molti massimi risultati in un tempo minimo",
di oggi è troppo imprevedibile per sal- aspetti della strategia spiegata dell’au- qui commentato.
dare i tuoi front-line con le strategie trice nelle diverse esperienze degli ulti-
passate. Esse devono essere comuni- mi anni. Non essendo il leader di un’a-
cate anche a loro. Si possono generare zienda, mi sono ritrovato dalla parte del
risultati migliori se si coinvolgono i pro- collaboratore e del dipendente, e quello
pri dipendenti e si crea una cultura che rende interessante la strategia
aziendale agile, piena di pensatori stra- dell’esecuzione è proprio che essa è
tegici. stata trasferita ai miei collaboratori, al
L’esempio classico riguarda i militari. meglio spero, con lo stesso impegno,
Gli ufficiali non fanno il lavoro fisico; il la stessa velocità e livello di flessibilità
loro compito è di dire ai sottufficiali di che mi era stato trasmesso dal leader
farlo. I sottufficiali passano il lavoro dell’azienda in cui lavoravo.
lungo la linea; chiunque si arresti deve È stata questa la novità degli ultimi
capire come assolvere al meglio il com- anni, del cambiamento continuo a cui
pito e, spesso, improvvisare per trovare molti di noi sono stati coinvolti: pur non
una soluzione. Nel mondo degli affari i essendo coinvolto sul mercato, come
lavoratori devono avere il potere di as- responsabile Finance ho dovuto guar-
sumere la proprietà del loro lavoro, im- dare ai miei clienti. Spesso le altre fun-
pegnarsi senza timore di censura e zioni interne, cercando strade e fornen-
agire su ciò che sanno meglio senza do contributi operativi (tattiche) e stra-
aspettare il permesso dalla catena di tegici fondati sul dialogo e sulla condi-
comando. visione degli obiettivi. La strada era
segnata, andava comunicata veloce-
Un nuovo ruolo di leader viene così a mente, adattata, aggiornata per rag-
prendere forma: non si limita a impar- giungere l’obiettivo finale.
tire ordini, ma incoraggia i collaboratori In questo senso, parte della leadership
a fare ciò che sanno già di dover fare, che mi è stata di guida, l’ho interioriz-
con un concetto più rivolto alla partner- zata e trasmessa, a mia volta, ai miei
ship, mantenendo la conversazione co- collaboratori. Quelli che sono rimasti a
me un circuito di feedback positivo, fa- lavorare con questo spirito, sono oggi
cendo sì che il team accetti il cambia- un punto di riferimento per i loro col-
mento, in modo costante e coerente laboratori stessi, in un contesto sem-
Un obiettivo si può definire impostato pre vivo e dinamico, in cui la riflessione
solo quando il team di esecuzione lo sulla leadership assume un ruolo rile-
adotta e si rende anch’esso responsa- vante.
bile del proprio risultato. Misurare le Fra le tante azioni condotte, vorrei ri-
prestazioni accuratamente, offrire i giu- cordare il contributo che ognuno di noi
sti premi e adottare piani operativi fles- ha dato all’ambiente di lavoro. Con
n.14 - 2019 19
20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Rubrica: pratica
professionale
n.14 - 2019 21
LA COSTRUZIONE DEL
PIANO ECONOMICO
Alessio Petracca FINANZIARIO IN UNA
PICCOLA IMPRESA
2.1 CENNI INTRODUTTIVI 2.2 SITUAZIONE DI PARTENZA E
Il presente lavoro si prefigge lo scopo STRATEGIE FUTURE
di servire come ausilio alla Proprietà L’azienda Alfa1 è una micro-impresa a
per un corretto approccio valutativo al responsabilità limitata (con socio e
controllo di gestione, cioè per giudica- amministratore unico) di giovane co-
re la reale portata economico-finanzia- stituzione che produce (in parte) e
ria del prossimo quinquennio, e si po- commercializza timoni in legno pre-
ne anche l’obiettivo di creare uno sce- giato per Yacht di lusso.
nario più completo e puntuale che Il settore di appartenenza è caratteriz-
possa permettere agli Istituti Finanzia- zato dalla presenza di un mercato de-
ri che sostengono l’Azienda di effet- gli approvvigionamenti sottoposto a
tuare una attenta analisi nell’approccio ridotte oscillazioni nel prezzo della
valutativo alla misurazione della ri- materia prima (legno grezzo), e a mer-
schiosità dell’affiancamento. cati di sbocco con una domanda poco
La base dati su cui abbiamo imposta- elastica e fortemente interessata alla
to il lavoro è costituita dal Bilancio di qualità del prodotto. Nel corso degli
Chiusura nell’anno T0. anni (5 esercizi dalla costituzione, av-
Per quanto riguarda la fonte dati per la venuta nell’anno T-4) l’azienda ha sa-
realizzazione del Piano Industriale, la puto ritagliarsi una strategica nicchia
stessa si è basata su informazioni for- di mercato all’interno del solo confine
nite in parte dalla Proprietà e in parte nazionale, grazie a mirati investimenti
dal Servizio Amministrativo Aziendale. tecnici, oculata scelta dei propri forni-
Pertanto, sulla base di tali valori abbia- tori, e soprattutto preziose partnership
mo operato l’assegnazione dei conti con attori esterni che contribuiscono
utilizzati negli esercizi esaminati (dopo al processo di lavorazione della mate-
opportuna revisione dell’attuale Piano ria prima in prodotto finito. Il processo
dei Conti) alle rispettive destinazioni, produttivo dell’azienda risulta essere
costruendo un ribaltamento da conta- abbastanza snello: una volta acquisita
bilità generale a contabilità riclassifi- la materia prima (legno grezzo di due
cata e raggruppando le voci secondo diverse tipologie), viene inviata a un
criteri di omogeneità: ciò ci ha consen- partner di fiducia esterno che realizza i
tito di sintetizzare gli elementi essen- primi processi di levigatura e di mo-
ziali che compongono il Bilancio di dellazione; il semilavorato, viene poi
Esercizio e di giungere a un insieme di rispedito in azienda per essere defini-
utili informazioni (altrimenti di difficile tivamente trasformato in prodotto fini-
interpretazione) condensate nel Bilan- to attraverso le fasi di verniciatura e
cio Previsionale, riclassificato a Mar- lucidatura.
gine lordo di contribuzione (MLC) per L’organigramma societario risulta for-
quanto riguarda il Conto Economico, e temente flessibile e snello: le vendite
in Forma Scalare per lo Stato Patrimo- sono demandate a una rete di agenti
niale. esterni; internamente, invece, si se-
gnalano tre unità full-time, di cui due
adibite alla produzione, e una all’area
01. Per rispetto della privacy aziendale saranno utilizzati nomi e riferimenti di fantasia.
Rubrica: pratica professionale
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Tabella 3: Trend Fatturato Storico: da T-4 a T0 reali esigenze di medio e breve ter-
mine afferenti alla valutazione dei flus-
si di cassa previsti, e di migliorare l’im-
patto della gestione extra caratteristica
su quella pura;
5 - Efficientazione sistemi di controllo
gestionale, allo scopo di migliorare il
flusso informativo a consuntivo e pre-
visionale sulle analisi di redditività nel-
l’area prodotto permettendo la valuta-
zione degli scostamenti tra risultati
effettivi e attesi, oltre a una massimiz-
zazione del tasso di conversione ordi-
ni/fatturato.
- Potenziamento del Marchio rispettivi agganci Economici e Patri- quattro esercizi pari a quasi 2 milioni
- Nuovi Mercati da Penetrare moniali di ognuno all’interno del Ma- con un valore in termini assoluti in T5
- Costante crescita del Fatturato sia ster Budget di Piano, vero e proprio pari a € 819.000 pari all’80% sul fattu-
da un punto di vista quantitativo che Bilancio previsionale nonché output rato totale di € 1.027.000,00.
qualitativo. finale dell’intera trattazione. Grazie al prodotto B, l’azienda, oltre a
aumentare il volume totale delle vendi-
Per tradurre le suddette azioni opera- 2.5 IL PIANO DELLE VENDITE te, aumenterà significativamente an-
tive in termini numerici, o più propria- Supposto uno scenario macroecono- che la propria redditività: ricordiamo
mente in parametri/obiettivo su cui mico con inflazione pari a zero, (prezzi che rispetto al Prodotto A, nonostante
responsabilizzare gli attori preposti e nominali uguali ai prezzi reali), nell’an- venga commercializzato allo stesso
in particolare l’imprenditore, figura no T1 l’azienda ALFA stima di vendere prezzo di vendita, richiede un minor
cruciale della realtà in esame, è stato 400 unità del prodotto A, con un so- impegno nei costi di produzione, come
realizzato un Piano Industriale con un stanziale consolidamento del mercato palesato nel prossimo Budget di Pro-
orizzonte temporale di cinque esercizi Italia nell’arco del quinquennio (+1% duzione; pertanto, dirottando il fattura-
(da T1 a T5). annuo): si passa da un fatturato pari a to aziendale sulle vendite di questo se-
L’iter metodologico ha richiesto la defi- € 200.000 in T1 a € 208.000 circa in condo prodotto ne conseguono enor-
nizione di un sistema integrato di Bud- T5. mi benefici a livello di Margine di Con-
get Operativi costruiti in Excel, le cui Il prodotto B, dopo una fase prelimi- tribuzione.
risultanze sono condensate in un Ma- nare in termini di ricerche di mercato,
ster Budget Economico-Patrimoniale rapporti di partnership, riorganizzazio- 2.6 IL BUDGET DI PRODUZIONE
(MB d’ora in poi) riclassificato a Mar- ne del layout tecnico e organizzativo Partendo dai volumi di vendita ipotiz-
gine Lordo di Contribuzione (Conto svolto in T1, registra le prime vendite zati sui due prodotti (Tab.5) è possi-
Economico) e in forma scalare (Stato sul mercato Tedesco a partire dall’an- bile strutturare un Piano di Produzione
Patrimoniale). no T2. Il prezzo medio di vendita ap- caratterizzato dalle previsioni in ter-
Nel proseguo della trattazione ci sof- plicato sarà pari a € 500 con spese di mini di volumi per il mercato più la
fermeremo sulla realizzazione pratica trasporto incluse (identico a quello del scorta necessaria per il magazzino.
dei vari Budget realizzati, espressione prodotto A sebbene di qualità inferio- A tal proposito la scorta minima tiene
operativa degli obiettivi strategici indi- re) per i motivi sopra esposti. Le quan- conto della durata del ciclo produttivo
viduati, fornendo dettagli esaustivi sul- tità vendute nel primo anno saranno e delle vendite giornaliere: nella situa-
la diversa natura che li caratterizza e pari a 140, per poi subire una vera e zione specifica il Magazzino Prodotti
la circolarità logica che li lega. propria impennata in T3 con 840 unità Finiti è stato posto a 30 gg di vendita
A tal proposito, e al fine di agevolare la per effetto della maggior visibilità del per il prodotto A; mentre per il prodotto
comprensione del lavoro svolto, di se- marchio, un ulteriore incremento del B le Rimanenze Iniziali sono nulle in T1
guito viene fornita una Mappa prelimi- 50% previsto in T4 e una crescita più e in T2, per le finali invece una scorta a
nare di tutte le Tabelle realizzate (I co- contenuta nell’ultimo anno T5 pari al 30 gg per il primo anno (T2) e a 40 gg
lonna) strumentali alla definizione dei 30%. In termini di fatturato il nuovo per gli anni successivi considerando
vari budget operativi (II colonna), e i Prodotto genera un giro di affari in un volume di vendite progressivamen-
Tabella 6: Piano di Produzione Tabella 7: Distinta Base Materie Prime e Lavorazioni Esterne
Tabella 8: Consumi di Materia Prima Tabella 9: Magazzino Materie Prime - Aggancio MB: Eco 6 - Pat. 32
Tabella 10: Acquisti di Materia Prima - Aggancio MB: Eco 5, 7 Tabella 11: Budget delle Lavorazioni Esterne - Aggancio MB: Eco 9
Tabella 12: Grandezza Fisica di Ripartizione Costi Indiretti Industriali Tabella 13: Costo Unitario di Produzione Prodotto B
Tabella 14: Valorizzazione Rimanenze Finali Prodotto B Tabella 15: Valorizzazione Rimanenze Finali Prodotto A
Terminata la dissertazione sugli ac- A tal proposito occorre determinare il pio i volumi di vendita. Procederemo
quisti e le scorte di Materia Prima, con costo di produzione unitario dei pro- con la valorizzazione delle rimanenze
le informazioni fino ad ora disponibili è dotti A e B sia di natura diretta (Mate- di magazzino in valore per il solo Pro-
possibile desumere il Budget dei costi rie Prime e Lavorazioni Esterne) sia dotto B, supposto che per il Prodotto A
delle Lavorazioni Esterne andando a indiretta (Personale di Produzione, Co- il procedimento è il medesimo. Come
incrociare i Volumi ipotizzati per le due sti Industriali, Ammortamenti Tecnici). primo step occorre calcolare il costo
tipologie di prodotto (Tab.6) e i costi Nel primo caso le informazioni desun- unitario di produzione, pertanto impu-
unitari di Lavorazione Esterna (Tab.7). te dalla Tab.8 e Tab.11 ci vengono tiamo al prodotto i costi diretti, ovvero
Giunti a questo punto l’ultima incom- prontamente in soccorso per l’associa- le Materie Prime e Lavorazioni Ester-
benza da espletare attiene alla valoriz- zione immediata del costo, ma per le ne, e la porzione di costi indiretti indu-
zazione del Magazzino Prodotti Finiti voci di natura indiretta (calcolati speci- striali totali in funzione della base di
che ricordiamo aver quantificato solo ficatamente nei prossimi paragrafi, ripartizione individuata in Tab.12.
in termini di volumi (Tab.6) ma non di ma anticipate in questa sede per ausi- Dopo aver sommato tutti i costi si di-
prezzo. lio all’analisi) occorre utilizzare una ba- vide per le quantità stimate di vendita
se fisica di ripartizione, quale ad esem- e si ottiene il costo unitario (Tab.13).
Tabella 16: Magazzino Prodotti Finiti € - Aggancio MB: Eco 2,3, - Pat. 32 A questo Punto possiamo procedere
con la valorizzazione del magazzino
moltiplicando il costo unitario di pro-
duzione con la variazioni dei volumi di
magazzino desunta dal Piano di Pro-
duzione in Tab.6, e sommandola con
le rimanenze iniziali di inizio esercizio.
Andando a sommare i valori di rima-
nenze iniziali e finali del prodotto A e
del Prodotto B otteniamo dunque le
scorte di magazzino prodotti finiti in
Tabella 17: Budget Personale: Operai - Aggancio MB: Eco 11,18 - Pat. 29
valore (Tab.16).
Tabella 20: Distinta Commerciale Tabella 21: Costi Commerciali Variabili - Aggancio MB: Eco 10
Tabella 22: Costi Commerciali Costanti - Aggancio MB: Eco 15 Tabella 23: Costi Industriali Costanti - Aggancio MB: Eco 14
Tabella 24: Costi Amministrativi & Generali - Aggancio MB: Eco 1 Tabella 25: Ammortamenti & Accantonamenti - Aggancio MB: Eco 18
commerciale (Tab.20) che discerne ,in rà invariata e sarà costantemente co- 3. Budget Costi Industriali Costanti
base alle aliquote applicate, i costi col- ordinata e supervisionata dall’impren- Le spese industriali costanti sono pre-
legati al fatturato Italia e Estero, sono ditore, vero responsabile commerciale viste in leggero e progressivo aumen-
stati ricavati i fabbisogni commerciali nell’organigramma aziendale. to, in particolar modo a partire da T3, a
di natura variabile (Tab.21). causa della messa in produzione del
Facciamo notare che i trasporti per il 2. Budget Costi Commerciali Costanti nuovo prodotto.
mercato estero avranno una maggiore Nell’anno T1 l’azienda Alfa, al fine di
incidenza rispetto a quello italiano per preparare al meglio il lancio del prodot- 4. Budget Costi Amministrativi &
ovvi motivi di kilometraggio, ma so- to B, investirà ingenti somme in pub- Generali
prattutto per la qualità dei vettori coin- blicità (fiere, campagne pubblicitarie, In parte sono stati parametrati in mar-
volti in loco, in modo da soddisfare al restyling sito internet) e consulenze gine su fatturato, in parte sono stati
meglio la ricerca di efficienza e tem- commerciali (per totali € 45.000), con indicati come dato dalla Proprietà.
pestività delle consegne richiesta dai una spesa che diminuirà progressiva- Nello specifico segnaliamo un gradua-
clienti tedeschi. mente nell’arco del quinquennio. le incremento dal terzo anno di piano,
Sulla stessa falsariga anche la ricerca Facciamo notare che nell’alveo di tali distribuito su tutte le voci di spesa, e
degli Agenti in Germania è stata realiz- costi sono stati riclassificati (dall’anno l’importo per compenso amministra-
zata seguendo canoni orientati a obi- T2) anche i canoni di locazione per tore di gran lunga superiore a tutti gli
ettivi di massima efficienza sia in ter- l’affitto di un fondo in Germania, depu- altri costi.
mini di quantità minima di clienti tato allo svolgimento di una duplice
potenziali che in termini di solvibilità. funzione: front office commerciale e 5. Budget Ammortamenti &
Per la commercializzazione del pro- assistenza post vendita. Accantonamenti
dotto A, invece, la rete di agenti rimar- Come suggerito in Tab.25 gli ammor-
Tabella 26: Budget Finanziario M/L - Aggancio MB: Eco 21 - Pat. 28 tamenti derivano dagli impieghi pre-
gressi proiettati nel quinquennio; l’a-
zienda Alfa non ha previsto nuovi in-
vestimenti o comunque miglioramenti
alle immobilizzazioni già presenti in bi-
lancio, in quanto idonee a soddisfare il
previsto aumento di produzione.
6. Budget Finanziario
Oneri Finanziari di Medio Lungo Termine
Al momento della stesura del piano,
Tabella 27: Budget delle Imposte - Aggancio MB: Eco 24,25 - Pat. 36
l’azienda Alfa risulta essere intestata-
ria di un solo mutuo presso la banca X
per un importo originario di € 200.000
con residuo (a cinque anni dalla data
di scadenza) pari a € 104.992 .
In T1, per far fronte ad una struttura
finanziaria pregressa in forte disequili-
brio, con un costante ricorso alla fi-
nanza di breve (perlopiù affidamenti in
cc) a copertura degli impieghi di me-
dio lungo termine, è stata impostata
una manovra di chirurgia finanziaria
attraverso un consolidamento dell’e-
sposizione di breve termine in linee di
credito a medio lungo termine.
La manovra di cui sopra, realizzabile
attraverso l’accensione di un'operazio-
Tabella 28: Budget Dei Clienti - Aggancio MB: Pat. 33 ne chirografaria a cinque anni di im-
porto pari a € 180.000 con spread pari
al 2%, garantirà i seguenti vantaggi:
1. Ridurre la maggiore onerosità del
debito di breve;
2. Eliminare il rischio che le linee di
credito vengano revocate.
Per una maggiore chiarezza espositi-
va, nella Tab.26 riportiamo la sintesi in
chiave numerica degli impegni finan-
ziari (quota interessi e quota capitale)
divisi per operazione in essere e oper-
azione prevista.
Oneri Finanziari di Breve Terminee
Tabella 29: Trend Rotazione Crediti: da T-4 a T5 Se gli oneri finanziari di medio termine
sono stati calcolati sulla base delle
operazioni in essere, quelli inerenti gli
affidamenti di breve sono stati gene-
rati come chiusura del Piano una volta
determinati i flussi finanziari e i fabbi-
sogni generati sulla posizione finan-
ziaria netta, attraverso un apposito
modello finanziario per la cui costru-
zione rimandiamo all’appendice del
presente lavoro.
7. Budget Imposte
L’ultimo step operativo per chiudere il
Conto Economico di Piano è il Budget
delle Imposte; nella Tab.27 riportiamo
i metodi di costruzione delle basi im- Tabella 30: Budget Dei Fornitori - Aggancio MB: Pat. 35
3. Debiti a breve
Debiti Vs Erario ed Enti Previdenziali
Ipotizzando di essere in regola con le
liquidazioni, il valore di contributi e rite-
nute a carico azienda e dipendenti (si
vedano Tab.17 e Tab.18 per maggiori
dettagli) da iscrivere a bilancio è pari a Tabella 33: Rotazione delle Scorte di Magazzino
(1/14mensilità)*2.
Debiti per Iva
Ipotizzando di essere in regola con le
liquidazioni IVA del mese, il valore da
iscrivere a bilancio è pari a 1/12 dell'iva
annuale.
4. Magazzino
Le scorte di magazzino (Materie Prime
+ Prodotti finiti) avranno una rotazione
crescente nel quinquennio passando
da 10,5 in T1 a 14,3 in T5, ciò è dovuto
Tabella 34: Attivo Fisso e Fondi acc.to - Aggancio MB: Pat. 30 nuovo mutuo pari a € 180.000; da T2
in poi si registra il graduale abbatti-
mento di tali passività per effetto dei
rimborsi delle quote capitali dei mutui
in essere, fino al totale rimborso in T5
del mutuo preesistente.
7. Fondi Accantonamento
I fondi accantonamento, come meglio
specificato nello Stato Patrimoniale
Scalare (Par.2.12), si alimentano nel
corso del quinquennio con le quote Tfr
del personale di produzione e ammini-
strativo accantonate in ogni esercizio
Tabella 35: Conto Economico a MLC – Per Mastri (si veda Tab.19).
2.11 IL CONTO ECONOMICO A MAR- Tabella 36: Conto Economico a MLC – Per Conti
Tabella 37: Stato Patrimoniale Scalare – Per Mastri Il Risultato Operativo (RO) previsto,
passa dal valore negativo (€ -31.000
circa) in T1, a un sostanziale pareggio
(€ 20.000 circa) in T2 per poi esplode-
re da T3 in poi (si passa da € 272.000
a € 434.000, fino a € 583.000 in T5).
Ciò è dovuto a un livello dei Costi Ope-
rativi Costanti, che, particolarmente in
T1 (€ 136.000 circa), è superiore ri-
spetto al margine di contribuzione a
disposizione per la rispettiva copertu-
ra (€ 104.000): nello specifico a pesare
sulla gestione di questo primo eserci-
zio, sono i Costi Commerciali Costanti
sostenuti per il lancio del nuovo pro-
Tabella 38: Stato Patrimoniale Scalare – Per Conti dotto (pubblicità, promozione, consu-
lenze, sito web), che impatteranno in
misura sempre più contenuta nel cor-
so del Piano sia in termini assoluti che
relativi (da € 45.000 in T1 a € 11.000 in
T5).
Viceversa, tutte le altre voci di natura
costante, e in particolar modo i Costi
Industriali (sottoforma di canoni di lo-
cazione e utenze) e Costi del Persona-
le Non Industriale (nuova impiegata
full-time adibita al front office Tede-
sco), subiranno nel corso del Piano un
progressivo incremento, che, tuttavia,
impatteranno sulla gestione in manie-
ra meno che proporzionale rispetto al-
l’aumento del rispettivo MLC: il valore
assoluto dei costi costanti risulterà in
leggero aumento (da € 136.000 circa
in T1 a € 157.000 circa in T5), mentre
l’impatto relativo in sostanziale decre-
scita (dal 67,8% a 15,3%). Riguardo al
Risultato Netto (RN) si passa da una
leggera perdita in T1 pari a € -38.000 a
un Utile di oltre € 400.000 in T5.
Tale risultanza è determinata dal du-
plice effetto fornito dal saldo della Ge-
stione Finanziaria e della Gestione Tri-
butaria.
Nello specifico, a livello di gestione fi-
nanziaria la riorganizzazione imposta-
ta a partire a fine T1 (consolidamento
del debito) impatterà positivamente
sul cash flow aziendale per la corre-
al trasporto e della rete vendita in loco, sponsione di interessi di breve sempre
comportano un incremento di circa € più bassi (fino ad annullarsi in T3), e
+45.000 in valore assoluto (in T1 la interessi di medio lungo termine pro-
spesa era pari ad un irrisorio valore di gressivamente decrescenti; la disponi-
€ 5.000 in quanto la rete vendita era bilità finanziaria che ne deriva deter-
gestita prevalentemente dall’impren- minerà un limitato utilizzo delle fonti di
ditore), e un incremento di due punti finanziamento a breve (autoliquidante
percentuali in termini relativi (da 2,5% e non) con conseguenti risparmi in ter-
a 4,5%). mini di onerosità del debito: il saldo
della gestione finanziaria in previsione mine, in quanto i debiti verso fornitori e e per la restante parte, al flusso finan-
passa da € 4.000 (pari al 2%) in T1 a € gli altri debiti a breve non riescono a ziario generato dalla rotazione com-
1.200 di T5. compensare la finanza “immobilizza- merciale: segnaliamo un leggerissimo
Il saldo previsto della gestione tribu- ta” generata dal magazzino, dai crediti decremento dei crediti verso clienti,
taria, sottoforma di imposta IRAP e verso i clienti e dai crediti a breve ter- logica conseguenza del rallentamento
IRES, con l’aumentare della base im- mine. Alla luce di quanto detto, la Posi- di fatturato ipotizzato da TO a T1, (€
ponibile aumenta progressivamente il zione Finanziaria Netta (positiva per € 1.800 da € -82.000 a € -80.200) in pre-
proprio impatto, che tuttavia, non pre- 107.000) indica la misura dell’indebita- senza di un debito verso fornitori in
giudica gli ampi margini di tolleranza e mento bancario di breve termine di cui leggero incremento (€ 5.000 da €
sostenibilità del Piano. la nostra micro-impresa ha bisogno 23.000 a € 28.000). A mitigare gli ef-
per coprire il drenaggio di risorse ma- fetti richiamati nella sottrazione di li-
2.12 LO STATO PATRIMONIALE turato dalla struttura delle fonti e degli quidità, contribuisce un maggior valo-
SCALARE impieghi, correnti e non. re del magazzino che assorbe risorse
La riclassificazione dello Stato Patri- Procedendo con un’analisi “orizzonta- finanziarie per € 2.000 circa.
moniale in forma scalare, è realizzata le” della situazione patrimoniale scala-
isolando le voci delle fonti (segno posi- re (la cui sintesi per mastri è riportata Le dinamiche dei flussi finanziari per il
tivo) e degli impieghi (segno negativo) in Tab.37 e l’analisi per conti in Tab.38), proseguo del Piano suggeriscono am-
a medio lungo termine, e sulla stessa è possibile registrare un sostanziale pi margini di miglioramento, con un
falsariga gli impieghi operativi di breve ribaltamento del fabbisogno richiesto Margine di Struttura in costante cre-
(segno negativo) con le fonti operative dalla Posizione Finanziaria Netta (PFN) scita fino a raggiungere un surplus pa-
di breve (segno positivo). nell’anno T0 (€ +107.000 circa), in un ri a € 713.000 circa in T5, e un capitale
Tale Struttura di riclassificazione può surplus crescente per tutta la durata circolante netto che registra un pro-
essere interpretata secondo due diver- del Piano (da € -61.000 circa in T1 a € gressivo incremento del proprio fabbi-
se chiavi di lettura: -660.000 circa in T5). sogno generato in particolar modo da
- L’Analisi verticale suggerisce una fo- Nello specifico nel primo anno di Pia- un valore crescente dei crediti verso
tografia intuitiva di come le fonti di fi- no, è stato ipotizzato un buon incre- clienti riconducibile all’impennata del
nanziamento di medio lungo termine mento di liquidità fornito dal Margine fatturato ipotizzata. Conseguenza na-
riescano a coprire gli impieghi della di Struttura (€ +148.000 circa, da un turale degli effetti richiamati, con una
stessa durata (Margine di Struttura); e fabbisogno di € -24.000 circa a un sur- forbice sempre più marcata tra sur-
sulla stessa falsariga come le fonti o- plus € +124.000 circa), a cui si aggiun- plus del MS e fabbisogno del CCNO, è
perative di breve termine siano suffi- ge un leggero decremento del fabbi- naturalmente una PFN con surplus
cienti alla copertura degli impieghi a sogno richiesto a livello di Capitale crescenti.
stretto giro (Capitale Circolante Netto Circolante Netto Operativo (€ +20.000 Tuttavia occorre segnalare due aspetti
Operativo). circa da € -83.000 circa a € -63.000 degni di interesse:
Il saldo tra i due indici, la Posizione Fi- circa). - Tra T2 e T1 registriamo un leggero
nanziaria Netta, suggerisce la misura arretramento del surplus fornito dalla
in cui l’azienda ha bisogno di ricorrere Nello specifico, il maggior afflusso di PFN poiché a livello di MS non si gode
alla finanza di Breve termine (saldo risorse fornito dal MS a fine esercizio di alcun vantaggio da consolidamen-
PFN>0), o viceversa il surplus finanzia- T1 è imputabile sostanzialmente all’in- to, goduto invece in T1; bensì si inizia-
rio maturato (saldo PFN<0); cremento delle Passività Finanziarie di no a corrispondere i rimborsi in quota
- L’Analisi orizzontale, attraverso i del- Medio Lungo Termine (€ +160.000 cir- capitale non solo del mutuo preesi-
ta delle varie voci di attivo e passivo ca) generato dall’operazione di conso- stente ma anche quelli della nuova
tra un esercizio e l’altro, suggerisce lidamento, e in misura più contenuta operazione;
una prima bozza di rendiconto finan- dalla diminuzione dell’Attivo Fisso - In T5 il surplus fornito dal MS e le ri-
ziario con l’esplicitazione dei flussi in Netto (€ +20.000 circa) e dall’incre- sorse drenate dal CCNO sarebbero
entrata e in uscita tra i vari esercizi. mento dei Fondi Accantonamento (€ + sensibilmente differenti rispetto ai va-
6.000 circa) per effetto delle quote ac- lore riportati, se non fosse stata ipotiz-
Procedendo con un’analisi di natura cantonate. zata la distribuzione di un dividendo
“verticale” per il solo anno a consunti- Tale performance sarà solo in parte pari a € 200.000 (- Mezzi Propri + Deb-
vo TO, possiamo notare che il Margine mitigata dalla diminuzione del Mezzi iti a Breve), come giusto riconosci-
di struttura (negativo per € -24.000) Propri (€ -38.000 circa) afferente alla mento del percorso di crescita azien-
suggerisce l’incapacità delle Fonti di perdita d’esercizio. dale programmato.
medio lungo termine (€ 175.000 circa) Per quanto riguarda il leggero decre-
alla totale copertura dell’Attivo Immo- mento nel fabbisogno richiesto dal ca- 2.13 BREAK EVEN ANALYSIS,
bilizzato (€ 199.000); alla stessa ma- pitale circolante netto, è sostanzial- AUTOFINANZIAMENTO E ANALISI
niera il Capitale Circolante Netto Ope- mente imputabile all’arretramento dei PER INDICI
rativo (negativo per € -83.000) indica crediti a breve (€ 13.000 circa) per il Come riportato nella Tab.39 la buona
un fabbisogno di liquidita nel breve ter- minor valore delle imposte anticipate; marginalità della gestione registra dei
CONCLUSIONI
Come dicevamo in premessa, l’imple-
mentazione di un sistema di controllo
veicolato alla realizzazione di un Piano
Economico-Finanziario, ha svolto nel-
la Micro-impresa in esame una funzio-
ne di riassetto economico-finanziario
fondamentale per la creazione dei pre-
supposti per una sana continuità a-
ziendale. L’analisi ha evidenziato la
concreta fattibilità del Piano Industria- impostata; e infine, un restyling dell’in- Bologna, Clueb, 1998.
le, che suggerisce ottimi margini di tol- tera cultura organizzativa attraverso BORTOLUSSI G., I freni per le piccole imprese,
leranza e sostenibilità sia dal punto di la sensibilizzazione dell’imprenditore e Padova, Padova University Press, 2013.
vista economico che finanziario, criti- di tutta la forza lavoro, a governare il BARRICELLI D., RUSSO G., Think Micro First. La
cità principali palesate dalla proprietà cambiamento piuttosto che subirlo. microimpresa di fronte alla sfida del terzo mil-
in sede di Programmazione. lennio. Conoscenze, saperi e politiche di svilup-
Nello specifico, il lavoro si è orientato Bibliografia po, Franco Angeli, 2059.
dal punto di vista commerciale essen- BARNABE F., RUGGIERO P., VASELLI F., PE- GUBITTA P., Il credito tra merito e fiducia, Pado-
zialmente sul riposizionamento del TRACCA A., Il ruolo del controllo di gestione va, Padova University Press, 2014.
mercato di riferimento; la ricerca di nelle microimprese: il caso del Tubettificio sen- POLLINI V., Imprese, territorio, innovazione, Pa-
una diversa composizione del target di ese, IPSOA Gruppo Wolters Kluwer, 2012 dova, Padova University Press, 2014.
clienti secondo principi di solvibilità e MARCHI L., I sistemi informativi aziendali, Mila- DE LUCA A., Innovazione e competitività delle
tempestività dei pagamenti; un riequi- no, Giuffrè, 1993. PMI in Italia, Milano, Franco Angeli, 2009.
librio della gestione finanziaria attra- MARCHI L., DE VECCHI C., SAITA M., Strumenti CASADIO C., Nuovi modelli emergenti e la micro-
verso la manovra di riorganizzazione informativo contabili per le decisioni aziendali, impresa, Milano, Franco Angeli, 2001.
www.asfim.org
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