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n.

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SFC Strategia n.14


2019

Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Sommario Rubrica: pratica


Strategy Deployment: professionale
l’allineamento della strategia
aziendale dal lungo al breve La costruzione del Piano
periodo Economico Finanziario in una
di Niccolo Cavallero Piccola Impresa
di Alessio Petracca
Sostenibilita: l'evoluzione
naturale dell'azienda
di Francesco Pazzaglia
L'esecuzione e la strategia.
Come i leader ottengono
i massimi risultati in un
tempo minimo.
di Nunzio Luca Calia
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

SFC Strategia Finanza e Controllo


P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Sommario Rubrica: pratica


4 Strategy Deployment: professionale
7 l’allineamento della strategia
aziendale dal lungo al breve 21 La costruzione del Piano
periodo 37 Economico Finanziario in una
Piccola Impresa
di Niccolo Cavallero
di Alessio Petracca
8 Sostenibilita: l'evoluzione
12 naturale dell'azienda
di Francesco Pazzaglia

13 L'esecuzione e la strategia.
18 Come i leader ottengono
i massimi risultati in un
tempo minimo.
di Nunzio Luca Calia

Direzione Editoriale Autori


Dott. Antonio Sofia, Dott. Enzo Tucci Dott. Nunzio Luca Calia, Dott. Niccolo
Cavallero, Dott. Francesco Pazzaglia,
Cordinamento Redazionale Dott. Alessio Petracca.
Segreteria ASFIM
segreteria@asfim.org
N. 14 - ANNO 2019
Progetto Grafico
Dott.ssa Antonietta Trotta
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innovative d'impresa accelerandone la realizzazione. Con le proprie esperienze e con il proprio


network contribuisce alla crescita professionale del team, alla costruzione del modello di
4 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Strategy Deployment:
l’allineamento della
Niccolo Cavallero strategia aziendale dal
lungo al breve periodo
1. La Strategia cambia per adattarsi al tuo passo.
La vita dell’azienda è strettamente le- Questo si ripete infinite volte come
gata all’ambiente in cui si trova a ope- una danza sinistra con il Dio della Mor-
rare e ai suoi cambiamenti nel tempo. te prima dell’alba, perché quel vento
In un recente discorso Sergio Mar- non è qualcosa che è arrivato da lon-
chionne, CEO di Fiat Chrysler Automo- tano, indipendente da te, è qualcosa
biles, per spiegare il concetto di leader- che hai dentro, quel vento sei tu. Per-
ship e sottolineare l’importanza del ciò l’unica cosa che puoi fare è entrar-
dialogo strategico ha utilizzato la me- ci in quel vento camminando diritto”.
tafora dello scrittore giapponese Ha- La chiave di lettura offerta è la meta-
ruki Murakami che in uno dei suoi più fora della capacità di adattarsi a un
grandi successi, “Kafka sulla spiag- mondo che cambia: accettare il cam-
gia”, ha scritto: “Qualche volta il desti- biamento come chiave di lettura della
no assomiglia a una tempesta di sab- nostra epoca. Non si può evitare il ven-
bia che muta incessantemente la di- to, le tempeste o i cambiamenti, sono
rezione del percorso. Per evitarlo cam- parte della vita così come sono parte
bi l’andatura e il vento cambia andatu- dei cicli di mercato per una azienda; il
ra per seguirti meglio, tu allora cambi metodo migliore per affrontarli non è
di nuovo e subito di nuovo il vento cambiare il passo ma cambiare men-
talità.
Molti sono i casi di aziende che hanno
dovuto soccombere per l’incapacità di
anticipare, o quantomeno asseconda-
re, i cambiamenti del proprio mercato.
Si ricordano i casi più eclatanti di Ko-
dak o Blockbuster che possono essere
presi ad esempio di un fenomeno mol-
to più ampio.
Tutte le organizzazioni che sono state
create negli ultimi 200 anni sono state
il prodotto di due premesse di vasta
portata: la prima è che senza regole,
politiche e procedure estremamente
estese le persone reagiscono in ma-
niera irresponsabile. La seconda è che
il miglior modo di organizzare un’azien-
da è di creare lavori semplici che siano
collegati tra loro tramite processi
complessi. La prima distrugge la fidu-
cia, la seconda priva le persone coin-
volte da qualsiasi percezione di valore
personale con risultati disastrosi nel
lungo periodo.
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In questo contesto economico e so- ad anticiparli plasmando l’azienda del


ciale, caratterizzato da una sempre futuro.
più rapida evoluzione e da un perenne Il medio termine
stato di cambiamento; l’azienda che Una volta definito e chiarito quale sia
voglia garantirsi la sopravvivenza do- l’obiettivo di lungo periodo dell’azienda
vrà essere capace di accettare il cam- è possibile focalizzare l’attenzione su
biamento come condizione imprescin- orizzonti temporali di medio termine
dibile dell’esercizio delle proprie attivi- (3-5 anni). L’obiettivo della pianificazio-
tà d’impresa; prevenire, assecondare o ne strategica di medio termine è quello
in ogni caso gestire i cambiamenti at- di determinare quali siano i passi che
traverso l’organizzazione di un proces- devono essere compiuti per realizzare
so di identificazione e considerazione quanto definito dalla pianificazione di
di potenziali rischi, cambiamenti e op- lungo termine.
portunità: questo processo è detto A questo livello di pianificazione pos-
“Pianificazione strategica”. sono essere definiti Business Plan che
Sulla falsa riga di quanto proposto in individuino iniziative strategiche pluri-
una recente pubblicazione del Boston ennali orientati in realtà alla trasfor-
Consulting Group (“Four Best Practices mazione della visione strategica di
for Strategic Planning”, Aprile 2016) è lungo periodo.
possibile individuare in modo empirico
quattro elementi comuni alle imprese Il breve termine
che hanno saputo trarre i maggiori Al livello di maggiore dettaglio della
benefici dalle loro attività di pianifica- pianificazione strategica si trova l’oriz-
zione strategica: zonte temporale di breve termine, ge-
1) Esplorare la strategia aziendale su neralmente pari a un anno. L’azienda
diversi orizzonti temporali. deve monitorare l’avanzamento delle
2) Reinventare e stimolare un conti- azioni in corso e il loro allineamento
nuo dialogo strategico. con le strategie di più alto livello, verifi-
3) Coinvolgere l’intera organizzazione. care le modificazioni dell’ambiente,
4) Investire tempo e risorse nell’attività spronare il dialogo con sguardo auto-
di implementazione e controllo. critico, discutere delle discontinuità e
validare nuove iniziative.

2. Esplorare la strategia su
diversi orizzonti temporali 3. La "Pianificazione
Gli orizzonti temporali da considerare Strategica"
sono generalmente tre: lungo termine, Il processo di definizione della strate-
medio termine e breve termine. Ogni gia, e della sua implementazione, non
orizzonte temporale ha diversi obietti- è concluso con la pianificazione di
vi e necessita di approcci differenti, breve periodo. Ogni strategia, per cia-
una diversa frequenza di revisione e il scun orizzonte temporale, ha bisogno
coinvolgimento di risorse diverse. di continue revisioni con frequenze
coerenti con l’intervallo temporale
Il lungo termine considerato: tanto più lungo è l’oriz-
L’indagine dell’orizzonte temporale di zonte temporale, tanto più piccola sa-
lungo periodo porta il management ad rà la frequenza di revisione.
interrogarsi su cosa l’azienda voglia La strategia deve reinventarsi attra-
essere tra 5-10 anni. verso la stimolazione di un dialogo in-
L’obiettivo del pensiero strategico di terno all’azienda coinvolgendo diversi
lungo periodo è di definire, validare o livelli gerarchici. L’obiettivo è innescare
modificare la visione, la Mission e la un “dialogo strategico” che possa es-
direzione dell’azienda, il cosiddetto sere ricco e vario, che dia la possibilità
True North attorno al quale l’intera or- al management di aprirsi all’azienda
ganizzazione si dovrebbe allineare in ampliando la visione e evitando il ri-
accordo a un Action Plan pluriennale. schio di cadere in un asfittico esercizio
La strategia di lungo periodo è definita autoreferenziale.
dai più alti livelli aziendali impegnan- Il successo di questo tipo di approccio
doli ad analizzare trend di mercato e dipende in modo sostanziale dalla
6 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Figura 1: Modello W tro dell’azienda al management divi-


sionale e funzionale che è chiamato a
produrre delle risposte innescando un
dialogo strategico che produrrà una
pianificazione mirata al raggiungimen-
to di obiettivi precisi.

3.1 Coinvolgere l’intera


organizzazione
Al fine di ottenere il Massimo beneficio
dal processo di definizione strategica
è conveniente il coinvolgimento della
più ampia parte dell’organizzazione e
non lasciare che sia un ristretto grup-
po di persone a gestire un così impor-
tante aspetto della vita aziendale.
Il ruolo centrale dello Strategy Team è
quello di agire come direttore d’or-
chestra, di avere uno sguardo critico
verso la strategia stessa, gestire il pro-
cesso definendone I tempi e assicu-
qualità delle domande che il l’azienda randone la corretta implementazione.
si pone. Come osservato da Peter Du-
cker: “L’errore più comune nelle deci- 3.2 Monitoraggio e controllo
sioni manageriali trova la sua causa Una volta che la strategia è definita e
nell’enfasi data alla ricerca della rispo- discussa con il coinvolgimento dell’in-
sta giusta piuttosto che alla domanda tera organizzazione è necessario mo-
giusta.” nitorare l’attività di traduzione della
Il modello più utilizzato per definire il strategia in risultati attraverso un pro-
processo sopra descritto è il Modello cesso che controlli lo stato di avanza-
W (Fig.1), che inizia con la trasmissio- mento dell’implementazione di quanto
ne delle domande strategiche dal cen- definito in fase di pianificazione: il
cambiamento dell’azienda.
Lo strumento che è possibile utilizzare
per attuare questa attività di controllo
Figura 2: Strategy Deployment Matrix è la Strategy Dashboard nella quale si
vanno ad evidenziare le azioni, il rag-
giungimento degli obiettivi (prefissati
ex ante e misurati ex post) e i respon-
sabili del loro raggiungimento.

3.3 La Matrice di Hoshin


Tra le diverse dashboard atte a moni-
torare l’implementazione della strate-
gia aziendale si suggerisce la Matrice
di Hoshin (Fig.2), utilizzata da Toyota
e diffusa nel resto del mondo insieme
alla metodologia Lean.
La matrice è uno strumento per lo
Strategy Team e per il management
che consente di monitorare il progres-
so delle attività in corso, verificare l’al-
lineamento tra I diversi orizzonti tem-
porali e misurare l’effettivo raggiungi-
mento degli obiettivi prefissati nel cor-
so del dialogo strategico.
Riepiloghiamo nel seguito passo dopo
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Figura 3 Figura 4

Figura 5 Figura 6

Figura 7

passo, sezione per sezione, il proces-


so di compilazione di questa semplice
matrice. La sezione superiore della
matrice (Fig.3) contiene la strategia di
lungo termine ed è la prima parte che
deve essere compilata.
La strategia di medio termine (Fig.4) è
il secondo passo del processo di pia-
nificazione strategica e deve contene-
re un passaggio intermedio per il rag-
giungimento degli obiettivi di lungo
periodo. All’intersezione dell’angolo tra
la strategia di lungo e di medio termine
si trova la rappresentazione delle in-
terazioni tra i diversi obiettivi.
La parte bassa della matrice (Fig.5)
rappresenta le azioni, con orizzonte
temporale tipicamente annuale, che considerazione per determinare ex an- In questa sezione sono individuate le
devono essere portate a termine per il te lo stato di fatto e per misurare ex diverse figure che a vario titolo posso-
raggiungimento degli obiettivi di breve post il raggiungimento di ciascun o- no determinare o influenzare il rag-
termine. biettivo. giungimento di ciascuno degli obiettivi
La Metrica (Fig.6) individua quali siano L’ultima parte della matrice (Fig.7) è elencati.
I parametri che devono essere presi in costituita dalle aree di responsabilità.
8 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Sostenibilità:
l’evoluzione naturale
Francesco Pazzaglia dell’ azienda
1. Cosa è la Sostenibilità? Equità -  si fa riferimento al concetto di
Il concetto di “sviluppo sostenibile” vie- equità intergenerazionale, ovvero che
ne introdotto per la prima volta nel le generazioni attuali e future possano
rapporto Brundtland, un documento godere, almeno, delle medesime pos-
pubblicato nel 1987 dalla Commissio- sibilità di utilizzo delle risorse dispo-
ne mondiale sull'ambiente e lo svilup- nibili sul pianeta.
po (WCED), con l’obiettivo di preserva- Economia - come capacità di creare
re nel tempo la qualità e la quantità una crescita duratura degli indicatori
delle riserve naturali. La definizione economici, generare reddito, lavoro e
ufficiale di sviluppo sostenibile dice: “è sostegno sociale nel tempo, ovvero
uno sviluppo che soddisfa i bisogni del valorizzarne le specificità territoriali e
presente senza compromettere la allocarne efficacemente le risorse.
possibilità delle generazioni future di Infatti, nel caso in cui si venissero a
soddisfare i propri bisogni”, definizione soddisfare solamente due dei tre pre-
poi ripresa dalla Conferenza mondiale supposti dello sviluppo sostenibile si
sull’ambien-te e lo sviluppo dell’Onu. creerebbero concetti intermedi come
quello di “equità strettamente sociale”,
In sintesi lo sviluppo sostenibile deve quando non si tiene conto delle riper-
rispettare la cosiddetta "regola delle cussioni ambientali; “vivibilità”, quan-
tre E": do vengono ignorate le conseguenze
Ecologia - intesa come capacità del- economiche e “realizzabilità”, quando
l’ambiente di mantenere le sue funzio- manca il fine sociale.
ni nel tempo, fornire risorse (dirette e Qui a lato, una rappresentazione grafi-
indirette) riuscendo a smaltire i rifiuti. ca di questi concetti.

La sostenibilità è, quindi l’integrazione


di politiche sociali, ambientali ed eco-
nomiche che si modificano nel tempo,
realizzando nuovi obiettivi senza pre-
giudicare quelli delle altre politiche in-
tegrate. Questa definizione mi porta a
dire che la sostenibilità è un’evoluzione
del concetto di efficienza allocativa di
Pareto, dove si afferma che non è pos-
sibile alcuna riorganizzazione della
produzione  che migliori le condizioni
di almeno una persona senza diminui-
re quelle degli altri. In tale situazione,
l'utilità di una persona può essere au-
mentata soltanto da una diminuzione
dell'utilità di qualcun altro, ovvero che
nessuna persona può migliorare la
propria condizione senza che qualcun
altro peggiori la sua.
L’evoluzione del concetto sta nel focus
della sostenibilità stessa, ovvero l’at-
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tenzione a obiettivi sociali e ambienta- che interagiscono con essa non han-
li che Pareto trascura. Infatti, in passa- no questo approccio verranno meno, o
to gli esperti di scienze economiche si comunque saranno perseguiti solo in
erano soffermati sul fatto che l’efficien- parte, gli obiettivi aziendali.
za allocativa di Pareto non tenesse Tra le strategie che un’azienda può
conto della certezza di una distribuzio- sviluppare per modificare la propria
ne equa del reddito generato dall’equili- cultura interna possiamo ricordare:
brio stesso. - Eventi interni: per sensibilizzare i di-
Negli ultimi anni la sensibilità verso pendenti alla sostenibilità per infonde-
queste politiche è nata, anche, dalla re in ognuno la consapevolezza che
crescente attenzione del consuma- tutti devono e possono fare la propria
tore verso prodotti sostenibili e di con- parte, partendo anche dai piccoli gesti
seguenza verso aziende e marchi con e che oramai la sostenibilità va oltre
queste caratteristiche. Di conseguen- l’aspetto etico-sociale.
za, diventa fondamentale per qualsiasi - Rivalutazione del ciclo di vita del
organizzazione prendere la strada del- prodotto/servizio: l’innovazione so-
la sostenibilità al fine di non uscire dal stenibile richiede la capacità di guar-
mercato stesso. Basti pensare ai casi dare non solo alla vendita di un prodot-
di multinazionali che hanno perso im- to/servizio, ma anche al suo impiego,
portanti quote di mercato perché alle funzioni, ai costi monetari e am-
sfruttavano il lavoro minorile o la loro bientali generati lungo il suo intero ci-
produzione era altamente nociva per clo di vita.
l’ambiente. Per venire incontro alle esi-
- Selezione dei fornitori: istituire degli
genze del mercato le aziende si sono e
standard di selezione dei fornitori, sce-
si stanno evolvendo in questa direzio-
gliendo o privilegiando solo quelli che
ne costruendo indicatori e modelli di
sono conformi ad essi.
business che tengano conto delle va-
riabili sociali e ambientali, ovvero di - Politiche di Marketing: la comunica-
indicatori non economici, come il livel- zione verso l’esterno dovrà sensibiliz-
lo di istruzione, il BIL (Benessere Inter- zare e far conoscere agli stakeholders
no Lordo), la percentuale di sfrutta- esterni le politiche adottate.
mento delle energie rinnovabili etc. - Integrazione della filiera e collabora-
Inoltre, per chiudere il cerchio anche le zione tra gli stakeholders: creando nel
istituzioni vanno in questa direzione. tempo collaborazioni proattive condi-
Infatti in Italia lo sviluppo sostenibile è videndo medesimi obiettivi. Per esem-
disciplinato  dal Dlgs n.152 del 03/04/ pio con l’istituzione di strumenti di
2006 con le modifiche apportate dal condivisione di contenuti tra i vari sta-
Dlgs n.4 del 16/01/2008 (T.U. Ambien- keholders.
tale), che afferma: “Ogni attività uma- - Controllo Interno: individuazione di
na giuridicamente rilevante deve con- indicatori economici e non, per indivi-
formarsi al principio dello sviluppo so- duare le aree di miglioramento nell’ot-
stenibile, al fine di garantire che il sod- tica della sostenibilità, stabilendo, lad-
disfacimento dei bisogni delle genera- dove fosse necessario, un piano san-
zioni attuali non possa compromet- zionatorio per i trasgressori.
tere la qualità della vita e le possibilità
delle generazioni future”. Come dimostrano molte ricerche, co-
me quelle del MIT Sloan e Boston Con-
2. L’implementazione della sosteni- sulting Group, affermano che le impre-
bilità all’interno delle aziende se che investono in termini di inno-
Come già anticipato diventa essenzia- vazione e sostenibilità e dove gli inter-
le, quindi strategico, per le aziende vistati sono i protagonisti della Busi-
adottare internamente politiche per ness Community globale, emerge che
rendere i loro processi sostenibili. Per le aziende che riescono ad ottenere i
ottenere questo è necessario sia rior- migliori risultati economici dai loro
ganizzare i processi in senso stretto, progetti di sostenibilità sono quelle
sia intraprendere delle iniziative per che innovano il proprio modello di
modificare la cultura aziendale, perché business. Infatti, le aziende di questi
se i dipendenti e gli altri stakeholders studi sono andate oltre l’approccio
10 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

“tradizionale”, dove il prodotto è un ag- In ragione delle maggiori variabili da


giornamento o un’evoluzione del pre- controllare per le aziende sostenibili
cedente non tenendo conto degli a- diventa ancor più strategico avere un
spetti di sostenibilità dello stesso, ri- sistema di controllo interno che misuri
vedendo completamente la valutazio- le performance, anche non economi-
ne del ciclo di vita del prodotto (LCA- che, per essere proattivi nel tempo ed
Life Cycle Assessment) dal punto di vi- essere costantemente competitivi nel
sta temporale, ovvero le ripercussioni proprio mercato di riferimento.
ambientali dello stesso durante tutto il Il sistema di controllo, e quindi ogni
ciclo di vita, privilegiando strategie membro dell’organizzazione, dovrà
eco-sostenibili e di utilità sociale (ap- pensare che ogni piccolo gesto com-
proccio win to win) e spaziale, ovvero piuto può fare la differenza in positivo
rivalutando la filiera di produzione e o in negativo, proprio perché non è più
commercializzazione del bene o del sufficiente essere i migliori tecnica-
servizio. Quindi l’approccio sostenibile mente, ma anche dal punto di vista
per le aziende offre opportunità di ri- sociale e ambientale. Per quanto ri-
duzione dei costi, perché riduce gli guarda questo ultimo punto saranno
sprechi, ottimizza i consumi di materie fondamentali le campagne di market-
prime e servizi, riducendo l’impatto di ing per comunicare ai propri clienti
tutta l’organizzazione su tutta la col- consolidati e potenziali, quanto la pro-
lettività. In base a questo, si può affer- pria azienda sta facendo dal punto di
mare che la sostenibilità è più com- vista etico-sociale, anche con eventi
petitiva e vincente, perché determina specifici che vanno oltre le semplici
una maggiore propensione all’innova- campagne pubblicitarie.
zione nei modelli di  business che è In questa nuova dimensione diventa
proprio quel tipo di innovazione che fondamentale, anche, il contatto uma-
determina i maggiori effetti positivi no con i membri stessi dell’organizza-
sulla competitività. zione, perché crea meccanismi di fidu-
Inoltre, possiamo dire che la relazione cia e fidelizzazione della clientela, so-
causa-effetto tra innovazione e soste- prattutto laddove la comunicazione
nibilità si è completamente rovesciata, sia verso la trasparenza del prodotto/
ovvero è l’innovazione stessa senza la servizio offerto e i vantaggi ambientali
sostenibilità che viene meno, perché è e sociali che ne derivano dal suo uti-
grazie a quest’ultima che oggi le azien- lizzo in maniera diretta o indiretta, sen-
de possono ottenere i maggiori svilup- za puntare su grandi obiettivi etici, per-
pi economici e sociali. In ragione di ché possono allontanare importanti
questi, sono numerosi i casi di multi- quote di mercato venendo percepiti
nazionali che hanno deciso sponta- poco raggiungibili.
neamente, come nel caso di Honda,
Nissan, Hyundai e Subaru, in ordine di 2.1 Il contributo del settore pubblico
tempo, di entrare nel gruppo Suppliers a favore della sostenibilità
Partnership for the Environment, una or- Le amministrazioni pubbliche, a tutti i
ganizzazione nata dalla collaborazio- livelli, possono essere fondamentali
ne di General Motors, Ford e Chrysler per creare il collante con il settore priv-
con EPA (l’agenzia USA per la protezio- ato, perché da un lato creano la strut-
ne ambientale) e i loro fornitori per in- tura legislativa laddove la sensibilità
trodurre innovazioni in grado di ridurre dei singoli non sia ancora matura nel-
l’impatto ambientale della filiera auto- l’ottica della sostenibilità e dall’altro
mobilistica senza rinunciare alla crea- intraprendere delle iniziative che au-
zione di valore; o come Apple, che per mentino i comportamenti verso que-
non perdere quote di mercato, ha in- sta prospettiva tra cui:
trodotto internamente la certificazio- - Nuovi standard per le gare d’appalto:
ne EPEAT (Ecolabel per il settore infor- i parametri d’ingresso devono tener
matico, diffusa soprattutto negli Stati conto del prodotto/servizio offerto
Uniti), inizialmente scartata solo per- nell’ottica della sostenibilità.
ché generava costi crescenti e non era - Incentivare la raccolta differenziata:
estendibile ad alcuni nuovi prodotti. sensibilizzare la propria comunità ver-
so l’importanza del riciclo attraverso
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eventi pubblici e/o metodi alternativi mobilità, di competitività, di gestione


di raccolta, come il porta a porta che delle risorse e di integrazione delle
può ridurre i costi e crea comodità per persone nei centri urbani di ogni di-
il cittadino. mensione. Quando parliamo di Smart
- Incentivare l’utilizzo dei mezzi pub- cities facciamo riferimento ad esempi
blici o in modalità sharing: aumentare internazionali, anche se per l’Italia può
le percentuali di utilizzo di tali mezzi essere strategico intraprendere ques-
consentirebbe di velocizzare i tempi di ta strada, perché siamo una nazione
spostamento delle persone e ridurre le dove l’innovazione, la qualità (che è
emissioni di CO2, anche in conseguen- sempre sostenibile) del sistema mani-
za alla possibilità di scegliere mezzi a fatturiero, per i valori delle aziende fa-
basso impatto ambientali come quelli miliari abituate a ragionare sul lungo
elettrici soprattutto nelle aree urbane. periodo, per i distretti industriali dove
- Diffusione delle reti intelligenti: in- la cooperazione e l’integrazione sono
centivare l’utilizzo di sistemi intelli- di casa, per la cultura artigiana, che ri-
genti (Machine to Machine-M2M), che trova oggi la sua evoluzione nelle reti
generano dati, li trasmettono, li analiz- intelligenti in “open source”.
zano e determinano un feedback ope-
rativo in modo automatico, sostanzial- 3 L’economia circolare come parte
mente senza l’intervento dell’uomo. integrante dello sviluppo sostenibile
Ma ciò che più conta è che l’impiego di L'espressione si riferisce a una diversa
queste tecnologie  viene considerata concezione dell’utilizzo delle risorse
fra quelle a maggior potenziale nella produttive in alternativa ai sistemi tra-
riduzione delle emissioni di gas serra, dizionali investendo sull’abbattimento
almeno paragonabile all’affermazione degli sprechi, sull’utilizzo di fonti rinno-
delle energie rinnovabili. Le applicazio- vabili e sul riciclo dei rifiuti per ottenere
ni M2M ci permetteranno di produrre una diversa utilità degli stessi.
di più con meno, riducendo i consumi Ulteriori principi dell’economia circola-
di energia, di risorse naturali e rispar- re riguardano la gestione delle diversi-
miando tempo. Questi effetti deter- tà, (intesa come opportunità di ottene-
mineranno anche vantaggi economici re da essa dei punti di forza) e il ruolo
che si andranno a sommare a quelli del denaro e della finanza, ovvero ai fi-
determinati dallo sviluppo di un nuovo ni della misurazione delle performance
settore di business. Ulteriore passo in economiche devono essere integrati
questa direzione è la possibilità da con indicatori non economici (1982,
parte di operatori esperti di interagire nel libro Jobs for Tomorrow: The Poten-
con la rete stessa, come avviene nei tial for Substituting Manpower for Ener-
software  ”open source”, perché i loro gy di Walter Stahel e Genevieve Re-
interventi ottimizzerebbero ancora di day).
più l’utilizzo delle risorse aggiornando Recenti studi, in particolare quelli svol-
nel tempo la rete di dati. I settori mag- ti dalla Ellen MacArthur Foundation, ci
giormente sensibili a questa applica- dicono che economia circolare è un
zione, come dimostrano molti studi termine generico per definire un’econo-
sono: l’energia, i trasporti,l’agricoltura mia pensata per potersi rigenerare da
e il settore immobiliare. sola. Infatti, nell’economia circolare i
In conclusione di questo punto possia- flussi di materiali sono di due tipi: quel-
mo dire che in un’ottica di rete ritor- li biologici, in grado di essere reinte-
nerebbe ad essere conveniente la pro- grati nella biosfera, e quelli tecnici, de-
duzione su piccola e media scala nei stinati a essere rivalorizzati senza en-
paesi che in questi decenni hanno trare nella biosfera. Quindi, molto sem-
perso occupazione nel settore mani- plicemente, possiamo affermare che è
fatturiero, come in Italia. un sistema economico pianificato per
I punti gettano le basi delle cosiddette riutilizzare i materiali in successivi cicli
Smart Cities, che rispondono in manie- produttivi, riducendo al massimo gli
ra contingente alle esigenze economi- sprechi.
che, sociali e ambientali di questo pe- Questo tipo di modello va oltre quello
riodo storico. In particolare soddisfano lineare, “take-make-dispose”, in cui ci
le necessità di sviluppo tecnologico, di si basava sull’accessibilità di grandi
12 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

quantità di risorse ed energia, che vi- dello energetico fondato sulle fonti
ste le necessità sempre più urgenti di fossili.
ottimizzazione delle risorse in questo - Approccio Eco sistemico: pensare in
periodo storico, trova sempre meno maniera olistica, avendo attenzione
applicazione e giustificazione. all’intero sistema e considerando le re-
Per ottenere, quindi, la completa tran- lazioni causa-effetto tra le diverse
sizione con il modello tradizionale è componenti.
necessaria una completa rivalutazi- - Recupero dei materiali: favorire la
one dei processi produttivi in termini di sostituzione delle materie prime ver-
efficienza, ovvero individuando le aree gini con materie prime provenienti da
di miglioramento in termini di sprechi filiere di recupero che ne conservino le
e perdite, anche attraverso strategie qualità.
preventive con un’attenta selezione
degli input utilizzati nei processi stes- L’economia circolare non è solo una
si. In ragione di questo le aziende po- teoria di un sistema economico, ma
tranno ottenere una riduzione sensi- ormai trova applicazione in molte real-
bile delle ripercussioni ambientali e tà. Negli ultimi anni un ottimo con-
sociali che generano le loro attività. tributo in questa direzione lo ha dato,
Possiamo affermare, che non esiste sia dal punto di vista comunicativo
un modello standard da applicare a che dal punto di vista dei risultati
ogni azienda, ma dovrà essere ripro- l’Expo di Milano del 2015, perché in
gettato sulla stessa in funzione delle questo contesto l’economia circolare
caratteristiche intrinseche dell’organiz- è stata uno degli elementi fondamen-
zazione, anche se, esistono principi di tali dell’evento. Infatti, nei mesi a se-
base da seguire, quali: guire ha ottenuto numerose certifica-
- Eco progettazione: progettare i pro- zioni in questo ambito. Per esempio,
dotti pensando fin da subito al loro im- sono stati riciclati mediamente il 67%
piego a fine vita, quindi con caratteri- dei rifiuti, il 5% in più rispetto alle Olim-
stiche che ne permetteranno lo piadi di Londra del 2012. Ovviamente,
smontaggio o la ristrutturazione. l’esempio di Expo e di altri devono rite-
- Modularità e versatilità: dare priorità nersi un inizio da cui prendere nuove
alla modularità, versatilità e adattabi- idee e sensibilizzazione per le realtà
lità del prodotto affinché il suo uso si già esistenti, perché hanno messo sot-
possa adattare al cambiamento delle to i riflettori il problema per far cogliere
condizioni esterne. a tutti le opportunità di questa nuova
- Energie Rinnovabili: utilizzare ener- prospettiva.
gie prodotte da fonti rinnovabili fa- Come in ogni cambiamento di model-
vorendo il rapido abbandono del mo- lo le organizzazioni dovranno cambia-
re, spesso anche radicalmente, per as-
sorbire al loro interno questi principi,
ma ancora di più dovranno cambiare
le proprie convinzioni le persone che
dovranno riscoprire la vicinanza e le
forti correlazioni che le unisce alla na-
tura stessa, perché solo così sa-pran-
no cogliere questa opportunità di svi-
luppo aziendale e personale.
Guardando il lato positivo è innegabile,
che la sensibilità stia crescendo anche
se ormai la strada dello sviluppo sos-
tenibile non trova solo motivazioni eti-
co-sociali, ma anche economiche e
quindi ne va della sopravvivenza delle
aziende stesse per mantenere il loro
vantaggio competitivo nel tempo.
n.14 - 2019 13

L' esecuzione è la
strategia. Come i
Nunzio Luca Calia leader ottengono i
massimi risultati
in un tempo minimo.
Nel 2013 ebbe grande rilievo nella co- aspettative in un mondo che cambia
munità scientifica e economica dedita sempre più velocemente. E ancora il
all’analisi e alla ricerca sui temi della dibattito è in corso (come è giusto che
gestione delle risorse e della manage- sia) e coinvolge i leader, i dirigenti, ma
rialità, un lavoro di Laura Stack dal ti- anche i collaboratori delle “prime li-
tolo: “L'esecuzione è la strategia. Come nee”. È infatti questa, per chi scrive, la
i leader ottengono massimi risultati in vera novità: si consiglia ai leader come
un tempo minimo1”. attuare una strategia efficace ma si
In sintesi, una metodologia logica per rende effettivamente partecipi i colla-
fare affari nel mondo moderno, dove il boratori, che giocano e possono gio-
cambiamento è parte del gioco e “chi care , se vogliono, un cosciente e effi-
non si adatta rischia l’estinzione, come cace ruolo nel cambiamento, in qualità
i dinosauri”. di attori e non solo di convenuti.
Qualche anno è passato e mi viene La premessa al proprio lavoro da par-
chiesto di commentare quel lavoro, te di Laura Stack:
che si focalizzava sulle azioni per indi- “Prima della Grande Recessione e del-
viduare punti di forza e debolezza per la crisi bancaria, molte aziende hanno
una nuova leadership e per una strate- pianificato un'esecuzione strategica
gia efficace: per me, lontano dal mon- fino a tre-cinque anni. Questo approc-
do accademico, ma parte di una co- cio non avrebbe mai potuto volare nel
munità di manager operativi, impe- mondo degli affari di oggi, riconfigura-
gnati con i loro team e in contesti in- to. La flessibilità e l'agilità sono la re-
ternazionali e di change management gola ora: la leadership deve imparare
(operativo e culturale) , nonché di ser- ad adattarsi, fidarsi dei propri dipen-
rato confronto col mercato, questa sfi- denti in prima linea e consentire loro di
da risulta estremamente interessante scegliere una strategia vincente che
e stimolante.2 funzioni qui e ora: non ciò che ha fun-
zionato cinque anni fa, cinque mesi fa,
È un confronto con una metodologia anche cinque minuti fa”
che, cinque anni dopo la sua esplica-
zione, risulta essere per me straordi- Obiettivo di questo mio scritto sarà,
nariamente profetica e attuale, soprat- con la modestia di un lettore che prova
tutto se posta in relazione con l’evolu- a trasmettere una propria opinione,
zione del ruolo e dei compiti del diri- quello di metter in evidenza quegli
gente. Si è passati, infatti, da una at- spunti che, a parere di chi scrive, po-
tività rivolta all’indirizzo e al controllo trebbero risultare di interesse per un
su specifiche aree tecniche di qualche cambio di rotta (e di mentalità) o alme-
anno fa, a quella, più vasta e per molti no per una valutazione della strategia
versi più interessante, di orientamento da un diverso punto di vista. Ho cer-
e gestione di risorse, umane e tecni- cato di tradurre (e chiedo venia per la
che, tesa a valorizzarne potenzialità e qualità della traduzione stessa dall’in-

01. Speaker internazionale e autrice di bestseller (sei libri), Laura Stack è un'esperta in Produttività e Performance. Personalità accattivante, 25 anni di esperienza
nell'aiutare le organizzazioni a raggiungere risultati, è una delle più ambite relatrici ed esperte nel suo campo. Ha collaborato con molti giornali, fra cui il New York
Times, USA Today, Wall Street Journal, Entrepreneur e Forbes, è stata portavoce di varie Società, fra cui Microsoft. La sua lista di clienti include le migliori aziende
Fortune 500 e varie Agenzie governative americane. I suoi libri sono stati pubblicati e tradotti in oltre 20 paesi.
14 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

glese) i passaggi da me ritenuti signifi- azione. Il libro ci consiglia così come desidera raggiungere entro un periodo
cativi, conscio del mio limite di tradut- evitare un massacro, come armare le di tempo specifico. La strategia è il
tore. . truppe in modo più efficace, aiutan- piano a lungo termine o metodi alter-
Da dirigente con esperienza nel pro- dole esse stesse a eseguire la strate- nativi per raggiungere questo obietti-
prio settore da più di trent’anni, negli gia. vo. Le tattiche sono le azioni a breve
ultimi sei o sette anni ho cambiato in termine necessarie per soddisfare una
maniera significativa la rotta lavorati- Le quattro premesse della strategia strategia selezionata. L'esecuzione è il
va, il mio ruolo e quello dei miei col- partono dalla considerazione che l'e- processo di passaggio dalla dichiara-
laboratori. Ho aggiornato l’oggetto del secuzione strategica è cambiata ri- zione di un obiettivo al completamen-
mio business (Finance), sperimentan- spetto al passato. Nell’orizzonte tem- to di una tattica. Essa può essere effi-
do sul campo attività e passaggi pro- porale (facciamo ancora Business plan ciente o effettiva e si trasforma in ef-
posti dal libro in oggetto, approfittan- a cinque anni?), nei contenuti e nel ficienza e efficacia (l’autrice si defini-
do anche degli strumenti che la più modo di applicarla (Top down , con de- sce esperta di efficienza in un mondo
recente evoluzione normativa e ge- cine di grafici e tabelle rivolti a un pub- di tattiche che possono variare quo-
stionale ha consentito di utilizzare (ad blico desideroso di applicare quanto tidianamente). Il punto cruciale è quel-
esempio, accanto alla tecnologia in- fatto da altri in maniera perfetta?). lo di cercare di pianificare una strate-
formativa e delle comunicazioni, quel- Se a livello ideale un piano strategico è gia efficace, rimodellando le tattiche,
la dello smartworking o la possibilità di il modo per dirigere i leader all’interno considerando tutti fattori di interdipen-
condividere obiettivi e strategia con di una azienda verso la direzione degli denza, in funzione del cambiamento
l’HQ in maniera più condivisa e propo- obiettivi generali, si afferma, questo ambientale (in senso ampio).
sitiva). Per caso o per una felice coin- spesso non accade perché il fattore Un’organizzazione che cerca opportu-
cidenza col lavoro in oggetto, ritrovo tempo gioca un ruolo essenziale. nità deve riflettere prima di applicare le
oggi molte delle mie esperienze tra- O, piuttosto, lo gioca il ritardo fra ide- stesse strategie del passato: spesso
scorse riflesse in alcuni passaggi di azione e azione: di quanto tempo ab- erano curate dal Management senior (a
questo testo. Mi chiedo se qualcuno biamo avuto bisogno per concepire, monte) e consideravano le operazioni
avesse già letto e applicato questa formalizzare, presentare, spiegare un come una funzione separata (a valle).
strategia nella mia Società o se poi, piano strategico? Di quanto poi per I leader avrebbero deciso cosa fare an-
molte delle esperienze si valutano, col agire: realizzazione, la misurazione dando avanti e le truppe avrebbero e-
senno di poi, come coincidenti con la delle performance, azioni correttive? saudito i loro desideri.
propria. Per molti di noi questo “sacro proces- Oggi bisogna ridurre la distanza fra la
so“ dura mesi, diventando vecchio pri- concezione, scrittura e applicazione di
Le quattro premesse della ma di partire. Fortunatamente, negli un piano strategico. Quindi obiettivi,
strategia, quattro chiavi per ultimi anni, molti leader coinvolgono i strategia, tattica e esecuzione dovreb-
una efficace esecuzione membri del loro team per essere aiu- bero essere parte dello stesso proces-
strategica tati a prendere decisioni su come ese- so dinamico, implementando priorità
Quanti di noi, si chiede l’autrice, come guire al meglio gli obiettivi che portano a lungo termine attraverso operazioni
Responsabili di funzione, o di Società, avanti la strategia definitiva. Da qui il quotidiane a breve termine. Questa è,
svolgono sessioni strategiche in co- titolo del libro: Execution is the strategy secondo l’autrice, l’interdipendenza.
modi alberghi (fortunati quelli che poi (l’esecuzione è la strategia).
fanno una partita a golf o sessioni di Fluidità
go kart), riposandosi e, magari parten- Questa strategia si basa su quattro Sta al leader progettare una cultura in
do poi in vacanza? premesse fondamentali, che influen- cui la tua gente sia disposta a intensi-
Riposati, soddisfatti. Ma ci siamo ri- zano l’esecuzione strategica: ficare gli sforzi e prendere l'iniziativa.
cordati di informare i collaboratori, i 1. Interdipendenza - Strategia e tatti- Questa cultura è ancora molto lontana
nostri Direttori o Dirigenti della nuova che fanno parte dello stesso processo, nella maggior parte dei luoghi di lavo-
strategia? Dopo quanto tempo lo fac- con una relazione intrinseca. ro, e richiede tempo, investimenti e
ciamo? Se non la comunichiamo, cosa 2. Fluidità - La strategia deve essere leadership. Chi oggi lascia libera la
abbiamo fatto? Nulla! Siamo soli con più flessibile nelle sue tattiche, ora, ri- propria squadra di determinare come
una strategia che nessuno conosce spetto al passato. raggiungere il successo, dotandola de-
ancora. Ma qualcuno attende: come il 3. Velocità - La strategia deve essere gli strumenti necessari, della formazio-
generale Custer (citato dall’autrice), eseguita più rapidamente che mai per ne, senza farle mancare la guida per
con gli indiani che ti girano intorno of- essere efficace. raggiungere criteri di successo ben
fuscandoti gli occhi, non dai ordini e le 4. Validità - La strategia deve essere definiti, è un leader vincente.
tue truppe non sanno cosa fare. ancora appropriata e forte, o nessuna Egli viene così chiamato ad articolare
La polvere riempie i loro occhi e il tuo. delle prime tre premesse è importante. la strategia dell'organizzazione in mo-
O come nel Deserto dei tartari (D.Buz- do chiaro, specificando ciò che costi-
zati), attendiamo e l’abitudine si tra- Interdipendenza tuisce "successo". Accompagna poi a
sforma, essa stessa, in un rito, senza Cosa è un obiettivo? È qualcosa che si una strategia chiara, tattiche estrema-

02. Laureato in Economia e commercio, dal 1987 lavora nel settore assicurativo, maturando esperienza in Compagnie italiane e straniere, nel settore Finance. Dirigente,
attualmente Head of Finance in una Compagnia di assicurazioni multinazionale, con sede a Milano. Sovrintende alle attività di Contabilità, Controllo di gestione, Teso-
reria, Fiscalità e rapporti con gli Organi di controllo, con esperienza pluriennale nell’Operational risk, Compliance, gestione di progetti IT ed attività di investimento.
n.14 - 2019 15

mente fluide, dove i collaboratori in pri- er nella creazione di culture ad alte


ma linea sono incoraggiati a determi- prestazioni e di accelerazione della
nare il modo migliore per raggiungerle. crescita, identificando Quattro fattori
Promuovere il cambiamento, così, si- chiave per eseguire una strategia in
gnifica promuovere l'assunzione di ri- modo efficiente, senza i quali anche
schi e la creatività dei collaboratori “l’esecuzione”, a suo dire, può fallire.
(ascoltandoli nel loro percorso) e di- Sono Leverage, Environment, Align-
rigersi verso le direzioni che il cambia- ment e Drive, cioè la Formula L-E-A-D.
mento stesso assume, comunicando
le priorità strategiche dell'organizzazio- L = Leva: hai le persone e i conducenti
ne direttamente a tutti i membri del giusti per raggiungere le tue priorità
team. Il leader dà le priorità, i collabo- strategiche, quelle che ti consentono
rator dovrebbero dire come arrivarci. di eseguire la tua strategia? In caso
contrario, hai un problema di talenti/
Velocità risorse.
Velocità nel cambiamento, oggi molto E = Ambiente: hai l'atmosfera, le prati-
più di ieri. Per questo Vi rimando alla che e la cultura organizzativa che per-
letteratura esistente, molto più com- metteranno ai tuoi dipendenti di sup-
pleta di qualunque mia considerazio- portare facilmente le tue priorità stra-
ne. Ma vorrei citare un esempio ripor- tegiche? In caso contrario, hai un pro-
tato dall’autrice, che può farci meditare blema culturale/di coinvolgimento.
a lungo: A = Allineamento: le attività quotidiane
“Ecco cosa i leader devono dire ai dei membri del tuo team li spostano
membri del proprio team: quando pen- verso il raggiungimento degli obiettivi
si a una grande idea o vieni di fronte a finali dell'organizzazione? In caso con-
una nuova opportunità, non aspettare trario, si ha un problema di comunica-
tre settimane per parlarmene nel no- zione/produttività.
stro prossimo incontro. Entra subito al D = Guida (Drive): i leader, i team e i di-
telefono con me. Se fai un buon lavoro pendenti della tua organizzazione so-
comunicando la visione, i pensieri e le no abbastanza agili da muoversi rapi-
azioni dei membri del tuo team inizia- damente una volta che i primi tre pezzi
no ad allinearsi con gli obiettivi strate- di questo elenco sono stati posizio-
gici della tua organizzazione. Autoriz- nati? In caso contrario, si ha un prob-
za la tua squadra ad agire rapidamente! lema di velocità/agilità.
Non essere mai troppo occupato per La formula L-E-A-D rappresenta l’imple-
sentire un'idea o un miglioramento”. mentazione nel mondo reale delle quat-
tro premesse delineate all'inizio, per re-
Validità alizzare l'esecuzione strategica in mo-
I migliori leader hanno una visione per do appropriato e flessibile, permetten-
il futuro e per implementare rapida- do di effettuare una valutazione della
mente grandi idee, bisogna: propria organizzazione sulle diverse
1. Identificare le priorità strategiche aree e agendo sui punti deboli.
che guideranno l'attività. L’autrice definisce così i quattro ruoli di
2. Agire rapidamente su di loro facen- un leader e opportunità di sviluppo del-
do leva sulle persone e le risorse. la leadership .
È ancora necessario disporre di una Ciascuna delle quattro chiavi ha un cor-
strategia praticabile, che raggiunga rispondente ruolo di leadership e un'op-
obiettivi quantificabili nei limiti di tem- portunità di sviluppo della leadership
po e costi, monitorandola e perfezio- stessa:
nandola continuamente in base alle 1. "Leverage", esplora come utilizzare il
esigenze. concetto di leva finanziaria per appli-
Molti hanno una strategia e idee, i care una forza più forte come leader,
leader hanno la strategia vincente per- rafforzare le "leve" (dipendenti) e miglio-
ché eseguono meglio le buone idee. rare il "fulcro" del leader stesso.
2. "Ambiente", esplora l'importanza di
La formula LEAD plasmare una cultura organizzativa
L’autrice entra nel merito di della sua agile e reattiva, incoraggiando il cam-
esperienza ventennale di aiuto ai lead- biamento di resistenza nei membri del
16 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

team e coinvolgendo i dipendenti. 4. GUIDA - Rimuovere gli ostacoli dal


3. La terza parte, "Allineamento", mo- percorso
stra come convincere i membri del
team a preoccuparsi dei propri obiettivi, Massimizzare la Leadership
definire quale sarà l'obiettivo e determi- Oggi il più semplice scambio di infor-
nare come arrivarci. mazioni, comunicazioni migliori e mag-
4. "Drive (guida)", si concentra sul per- giore mobilità hanno cambiato il signifi-
corso della squadra verso la produtti- cato di "leader". Quali i suggerimenti per
vità. Include come rimuovere gli osta- ognuno?
coli dai loro percorsi, velocizzare le co- I leader più efficaci agiscono in qualità
se e rimuovere i perditempo. di partner con i lavoratori front-line re-
sponsabili dell'esecuzione. È la fine del
L’autrice conclude con una raccoman- dirigismo “spinto”, di chi, nel passato,
dazione, di ricordare sempre che i lead- ha gestito e accentrato su di sé la mag-
er dovrebbero lavorare con le loro per- gior parte dei poteri. Di qui, al passo
sone per costruire strategie di business successivo, la strada è breve: special-
efficaci in tempo reale. Si potrebbe non mente chi non è in prima linea, non può
avere tempo per la pianificazione stra- seguire tutto. Meglio delegare la pro-
tegica in quanto tale, ma si dovrebbe pria autorità nel modo più efficace e
sempre trovare il tempo per costruire ampio possibile, incoraggiando la crea-
una cultura organizzativa adatta all'e- tività e l'assunzione di rischi da parte
secuzione strategica. dei singoli membri del team, consen-
tendo loro di trasformare l'organizza-
Valutazione del quoziente di zione dall'interno.
esecuzione (EQ) Emerge che oggi è necessario essere il
Ritengo che l’aspetto più interessante, facilitatore, il visionario, la persona che
per chi, stimolato da dibattito e dai con- incoraggia a fare ciò che deve essere
sigli, si voglia cimentare nella valutazio- fatto per andare avanti rapidamente.
ne del quoziente di esecuzione, sia Punto di riferimento che tutti cercano,
quello di compilare il test suggerito un catalizzatore che attiva idee e azio-
dall’autrice, inserito nella pubblicazio- ni, consentendo alle persone di avere
ne, e misurarsi con un punteggio. successo senza ostacolarle.
Il test, per i più curiosi, è composto dal- Il leader forma la visione generale della
le quattro parti già commentate della squadra, comunica e concorda tattiche
L-E-A-D formula, composte a loro volta e lascia che il team applichi la propria
da tre sezioni di tre domande ciascuna esperienza passata alla situazione,
(36 in tutto). Si parte da zero e si arriva combinandola con approcci innovativi.
a ottenere le congratulazioni quando si “Affidati al tuo team per dirti cosa devo-
da’ riscontro di aver maturato una com- no fare per raggiungere la tua visione e
prensione profonda e efficace dell'ese- poi toglierti dalla loro strada. È qui che
cuzione strategica e di come raggiun- si trova la vera leadership, non nelle
gerla. persone con regole inflessibili e strate-
Delle varie parti che compongono l’a- gie nascoste. Un approccio più flessi-
nalisi, ho scelto qualche passaggio che, bile ti prepara al prossimo passo per
secondo il mio parere personale, merita massimizzare la produttività.”
attenzione. L’esperienza maturata sul
campo, al di là dell’esperienza speciali- Incoraggiare il cambiamento
stica e della cultura aziendalistica che Un'efficace esecuzione dipende dalla
ognuno di noi usa per “filtrare” e affron- creazione di un ambiente di lavoro
tare le nuove esperienze, si allarga così produttivo e un ambiente di lavoro di
con una nuova opportunità per riflette- successo dipende dalla cultura del po-
re sulla gestione delle risorse umane, sto di lavoro. La cultura di un'azienda
esse stesse parte fondamentale della guida il comportamento discrezionale,
strategia. riprendendo da dove le procedure ti la-
1. LEVA - Massimizzare la leadership sciano solo. È definito da ciò che ac-
2. AMBIENTE - Incoraggiare il cambia- cade quando il CEO lascia la stanza.
mento L’obiettivo è di incoraggiare un ambien-
3. ALLINEAMENTO - Fare di meno te organizzativo in cui i dipendenti pren-
n.14 - 2019 17

dono l'iniziativa per allinearsi con obiet- ottiene un risultato maggiore. In questo
tivi strategici di primaria importanza, libro, questo concetto viene elevato a
manifestando entusiasmo, collaboran- livello di leadership. Tutte le persone
do per innovare senza paura di rappre- che hanno successo, innovazione e
saglia. creatività vogliono fare sempre di più.
L'unica costante nel mondo degli affari Ma lungo questa strada giacciono ten-
è il cambiamento: le trasformazioni sione, stanchezza, burnout, problemi
fluiscono costantemente dall’esterno familiari e persino la morte (come
all’interno della maggior parte delle or- espresso nel concetto giapponese di
ganizzazioni. Essere schiacciati o ac- karoshi).
cettarlo, anticiparlo o cavalcarlo, es- Gli obiettivi su cui lavorare devono es-
serne succubi o coglierne le opportuni- sere limitati, per evitare la legge dei ren-
tà? Non bisogna apportare modifiche dimenti decrescenti. Quando ci sono
per il cambiamento in sé: l'effetto "sco- già le normali attività quotidiane da ge-
pa nuova scopa pulita", tipica di un nuo- stire, aggiungere troppo può generare
vo leader che cambia tutto solo perché un senso di sconfitta e di conseguente
lui o lei può. Succede, come succede, resa: meglio focalizzarsi su tre obiettivi
che questo possa generare caos e crol- in ​​modo solido rispetto a venti a metà
lo di produttività. strada.
Allo stesso tempo è necessario accet-
tare il cambiamento come inevitabile, Guidare
spesso auspicabile, un'opportunità per Per un sistema o una macchina, l'effi-
crescere e imparare. Il conservatori- cienza è definita come "raggiungere la
smo ha senso, ma ha senso rompersi massima produttività con uno sforzo o
quando ci si può piegare (un uomo, una spesa minima sprecata". Per quan-
come il giunco del Viet vo dao, si piega to riguarda le persone sul posto di la-
per potersi rialzare, senza spezzarsi, e voro, “ottenere i massimi risultati in un
vive). Le entità flessibili sopravvivono tempo minimo". Il tempo è la compo-
alle tempeste, mentre quelle troppo nente più costosa del capitale umano.
vecchie o lente per rispondere a ciò che In qualità di leader, si può agire come
sta arrivando oltre l'orizzonte possono un bulldozer, facendo cadere tutto ciò
frantumarsi. che interferisce con la realizzazione de-
gli obiettivi della squadra.
Fare di meno Sfidare le persone a lavorare con pro-
Come un Direttore di una sinfonia, il cessi più efficaci è un punto di parten-
leader di oggi è in prima fila a guardare za. Ciò può coinvolgere tutto, dal trova-
cosa sta succedendo, tenendo tutti sul- re il tempo per pensare in modo più
la giusta rotta, guidando i membri del strategico, passando da un approccio
team verso le priorità strategiche del- reattivo a uno proattivo. Meglio se si
l'organizzazione e ascoltando le loro aggiunge il concetto di velocità nella
migliori idee su come arrivarci. squadra e quello di miglioramento con-
Allineamento significa che le priorità tinuo. In questo senso sono ormai con-
strategiche e le operazioni giornaliere solidati concetti come Lean, Sigma Six
della propria squadra sono sincroniz- o Kaizen: essi stabiliscono un mezzo
zate. Le loro tattiche stanno portando per eliminare gli sprechi e aumentare la
avanti le strategie. produttività attraverso un miglioramen-
L’autrice a questo punto sottolinea un to costante.
concetto fondamentale. La vecchia
struttura "comando e controllo" non Conclusioni
funziona più. La costante pressione nel "Nessun piano di battaglia sopravvive
mondo degli affari per fare di più e di- al contatto con il nemico." - Helmuth
ventare più produttivi, crea una corsa a von Moltke (il Vecchio), Generale prus-
riempire ancora più lavoro nel tempo siano del diciannovesimo secolo.
limitato che abbiamo . Oggi, l'unica strategia logica sembra
Ironia della sorte, l'unico modo per otte- essere quella che facilita l'implemen-
nere di più è fare meno. Cioè, per ridurre tazione di attività, prodotti, servizi o of-
le attività meno produttive e meno red- ferte nel modo più fluido, veloce e eco-
ditizie in favore di ciò che conta di più e nomico possibile.
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

"L'esecuzione è quindi la strategia che ti sibili per adattarsi alla realtà attuale molti di loro abbiamo compreso che
consentirà di rimanere rilevante, inno- sono parti della strategia. quello che si stava facendo era impor-
vativo e competitivo nel mercato glo- Il cambiamento del modello mentale tante, singolarmente e a livello di team,
bale del business moderno. Come lead- deve far sì che la strategia non sia più dipartimento, Società. A differenza del
er, il tuo obiettivo dovrebbe essere scolpita nella pietra, ma che sia flessi- passato, ho imparato a mostrare loro
quello di produrre risultati nella forma bile e mutevole come la vita stessa. perché quello che facevano era impor-
che più soddisfa i tuoi stakeholder e gli Infine, c’è una grande necessità che i tante, enfatizzando gli aspetti positivi
utenti finali, in collaborazione con i pro- leader definiscano e perseguano attiva- del loro lavoro. Non era e non è scon-
pri collaboratori e dipendenti. Cambiare mente, con l’esempio, i valori fonda- tato.
il proprio comportamento, sia come in- mentali che definiscono organizzazio- Penso infine che ognuno di noi, nel pro-
dividuo che come organizzazione, fa ni: rappresentano un fattore di fiducia prio lavoro, può essere un leader: ma-
parte del gioco di chi si confronta col in chi segue l’azienda, internamente e gari non per sempre, magari non in
cambiamento." sul mercato. maniera continuativa, ma nelle occa-
La pianificazione strategica oggi come Nel mondo economico odierno, l'esecu- sioni che ci capitano, o che ci prendia-
nel passato, è necessaria, ma , a diffe- zione stessa è l'unica strategia che mo, possiamo avere la possibilità di
renza del passato deve essere conce- conta. Una strategia decente, brillante- passare all’esecuzione e applicare mol-
pita e realizzata velocemente. Essa ap- mente eseguita, vincerà una brillante ti dei suggerimenti e dei principi deli-
partiene anche alla prima linea: i diri- strategia, mal eseguita. neati nel libro di L.Stack: "L'esecuzione
genti svolgono ancora un ruolo cruciale è la strategia. Come i leader ottengono
nella strategia, ma il mondo degli affari Ho condiviso, come anticipato, molti massimi risultati in un tempo minimo",
di oggi è troppo imprevedibile per sal- aspetti della strategia spiegata dell’au- qui commentato.
dare i tuoi front-line con le strategie trice nelle diverse esperienze degli ulti-
passate. Esse devono essere comuni- mi anni. Non essendo il leader di un’a-
cate anche a loro. Si possono generare zienda, mi sono ritrovato dalla parte del
risultati migliori se si coinvolgono i pro- collaboratore e del dipendente, e quello
pri dipendenti e si crea una cultura che rende interessante la strategia
aziendale agile, piena di pensatori stra- dell’esecuzione è proprio che essa è
tegici. stata trasferita ai miei collaboratori, al
L’esempio classico riguarda i militari. meglio spero, con lo stesso impegno,
Gli ufficiali non fanno il lavoro fisico; il la stessa velocità e livello di flessibilità
loro compito è di dire ai sottufficiali di che mi era stato trasmesso dal leader
farlo. I sottufficiali passano il lavoro dell’azienda in cui lavoravo.
lungo la linea; chiunque si arresti deve È stata questa la novità degli ultimi
capire come assolvere al meglio il com- anni, del cambiamento continuo a cui
pito e, spesso, improvvisare per trovare molti di noi sono stati coinvolti: pur non
una soluzione. Nel mondo degli affari i essendo coinvolto sul mercato, come
lavoratori devono avere il potere di as- responsabile Finance ho dovuto guar-
sumere la proprietà del loro lavoro, im- dare ai miei clienti. Spesso le altre fun-
pegnarsi senza timore di censura e zioni interne, cercando strade e fornen-
agire su ciò che sanno meglio senza do contributi operativi (tattiche) e stra-
aspettare il permesso dalla catena di tegici fondati sul dialogo e sulla condi-
comando. visione degli obiettivi. La strada era
segnata, andava comunicata veloce-
Un nuovo ruolo di leader viene così a mente, adattata, aggiornata per rag-
prendere forma: non si limita a impar- giungere l’obiettivo finale.
tire ordini, ma incoraggia i collaboratori In questo senso, parte della leadership
a fare ciò che sanno già di dover fare, che mi è stata di guida, l’ho interioriz-
con un concetto più rivolto alla partner- zata e trasmessa, a mia volta, ai miei
ship, mantenendo la conversazione co- collaboratori. Quelli che sono rimasti a
me un circuito di feedback positivo, fa- lavorare con questo spirito, sono oggi
cendo sì che il team accetti il cambia- un punto di riferimento per i loro col-
mento, in modo costante e coerente laboratori stessi, in un contesto sem-
Un obiettivo si può definire impostato pre vivo e dinamico, in cui la riflessione
solo quando il team di esecuzione lo sulla leadership assume un ruolo rile-
adotta e si rende anch’esso responsa- vante.
bile del proprio risultato. Misurare le Fra le tante azioni condotte, vorrei ri-
prestazioni accuratamente, offrire i giu- cordare il contributo che ognuno di noi
sti premi e adottare piani operativi fles- ha dato all’ambiente di lavoro. Con
n.14 - 2019 19
20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Rubrica: pratica
professionale
n.14 - 2019 21

LA COSTRUZIONE DEL
PIANO ECONOMICO
Alessio Petracca FINANZIARIO IN UNA
PICCOLA IMPRESA
2.1 CENNI INTRODUTTIVI 2.2 SITUAZIONE DI PARTENZA E
Il presente lavoro si prefigge lo scopo STRATEGIE FUTURE
di servire come ausilio alla Proprietà L’azienda Alfa1 è una micro-impresa a
per un corretto approccio valutativo al responsabilità limitata (con socio e
controllo di gestione, cioè per giudica- amministratore unico) di giovane co-
re la reale portata economico-finanzia- stituzione che produce (in parte) e
ria del prossimo quinquennio, e si po- commercializza timoni in legno pre-
ne anche l’obiettivo di creare uno sce- giato per Yacht di lusso.
nario più completo e puntuale che Il settore di appartenenza è caratteriz-
possa permettere agli Istituti Finanzia- zato dalla presenza di un mercato de-
ri che sostengono l’Azienda di effet- gli approvvigionamenti sottoposto a
tuare una attenta analisi nell’approccio ridotte oscillazioni nel prezzo della
valutativo alla misurazione della ri- materia prima (legno grezzo), e a mer-
schiosità dell’affiancamento. cati di sbocco con una domanda poco
La base dati su cui abbiamo imposta- elastica e fortemente interessata alla
to il lavoro è costituita dal Bilancio di qualità del prodotto. Nel corso degli
Chiusura nell’anno T0. anni (5 esercizi dalla costituzione, av-
Per quanto riguarda la fonte dati per la venuta nell’anno T-4) l’azienda ha sa-
realizzazione del Piano Industriale, la puto ritagliarsi una strategica nicchia
stessa si è basata su informazioni for- di mercato all’interno del solo confine
nite in parte dalla Proprietà e in parte nazionale, grazie a mirati investimenti
dal Servizio Amministrativo Aziendale. tecnici, oculata scelta dei propri forni-
Pertanto, sulla base di tali valori abbia- tori, e soprattutto preziose partnership
mo operato l’assegnazione dei conti con attori esterni che contribuiscono
utilizzati negli esercizi esaminati (dopo al processo di lavorazione della mate-
opportuna revisione dell’attuale Piano ria prima in prodotto finito. Il processo
dei Conti) alle rispettive destinazioni, produttivo dell’azienda risulta essere
costruendo un ribaltamento da conta- abbastanza snello: una volta acquisita
bilità generale a contabilità riclassifi- la materia prima (legno grezzo di due
cata e raggruppando le voci secondo diverse tipologie), viene inviata a un
criteri di omogeneità: ciò ci ha consen- partner di fiducia esterno che realizza i
tito di sintetizzare gli elementi essen- primi processi di levigatura e di mo-
ziali che compongono il Bilancio di dellazione; il semilavorato, viene poi
Esercizio e di giungere a un insieme di rispedito in azienda per essere defini-
utili informazioni (altrimenti di difficile tivamente trasformato in prodotto fini-
interpretazione) condensate nel Bilan- to attraverso le fasi di verniciatura e
cio Previsionale, riclassificato a Mar- lucidatura.
gine lordo di contribuzione (MLC) per L’organigramma societario risulta for-
quanto riguarda il Conto Economico, e temente flessibile e snello: le vendite
in Forma Scalare per lo Stato Patrimo- sono demandate a una rete di agenti
niale. esterni; internamente, invece, si se-
gnalano tre unità full-time, di cui due
adibite alla produzione, e una all’area

01. Per rispetto della privacy aziendale saranno utilizzati nomi e riferimenti di fantasia.
Rubrica: pratica professionale
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

amministrativa, oltre al proprietario/ no d’azione strategico, il Riposiziona-


amministratore che funge da vero e mento nel proprio mercato di riferi-
proprio “deus ex machina”, caratteristi- mento: nello specifico è stata pianifi-
ca tipica del microimprenditore italia- cata una rimodulazione delle zone ser-
no. vite, orientata a una maggiore penetra-
Muovendo da queste prime considera- zione all’estero attraverso il lancio di
zioni, lo studio dello sviluppo azienda- un nuovo prodotto (Prodotto B) nel
le in esame sarà di seguito strutturato mercato Tedesco, e un consolidamen-
secondo un approccio sistemico, che to di fatturato nel mercato Interno ser-
analizzerà l’iter metodologico e le di- vito esclusivamente con il proprio pro-
verse leve su cui l’azienda ha agito, dotto storico (Prodotto A).
evidenziandone le due fasi logico-se- Nello specifico, segnaliamo che la scel-
quenziali di Check-up e Strategia di in- ta della Germania come Nuovo Mer-
tervento. cato da aggredire, è stato il frutto di at-
tente e approfondite ricerche di merca-
Check up to sulle caratteristiche della domanda
In un’ottica di riposizionamento all’in- Teutonica, caratterizzata da un elevato
terno di un mercato sempre più incer- reddito pro capite, dalla maniacale at-
to e mutevole, l’Azienda ha prima di tenzione alle tempistiche di consegna,
tutto analizzato con attenzione la pro- ma soprattutto garante di tempi di
pria strategia commerciale pregressa, pgamento notevolmente ridotti rispet-
la capacità produttiva e le relative criti- to al contesto Nazionale (soluzione
cità; ma soprattutto ha individuato criticità finanziaria).
quale sinergia di Prodotto/Mercato Sul lato dell’offerta, invece, sottolineia-
potesse consentire un incremento mo che il nuovo Prodotto B, commer-
quali-quantitativo del volume d’affari, e cializzato esclusivamente extra-con-
una migliore riscossione dei propri fine, sarà caratterizzato da una forbice
crediti, attraverso l’acquisizione di nuo- di redditività superiore rispetto al Pro-
ve zone e nuovi clienti. dotto A, poiché venduto a un prezzo
L’attenta analisi tecnica e commercia- identico (ampiamente assorbito dal
le ha suggerito, sin da subito, come Mercato tedesco) a fronte di un minor
maggiore problematica, il trend di in- consumo di materie prime e lavorazio-
voluzione registrato sul mercato Italia ni esterne (soluzione criticità eco-
a livello di fatturato (CRITICITÀ ECO- nomica).
NOMICA), e un tasso di insoluti e tem- Tali premesse, dunque, hanno inne-
pi medi di incasso a dir poco penaliz- scato un rinnovamento gestionale di
zanti per una sana e sostenibile ge- natura tangibile (costruzione di bud-
stione della liquidità (CRITICITÀ FI- get, strumenti pratici di rilevazione,
NANZIARIA), campanelli di allarme di monitoraggio e reportistica con dota-
un contesto macroeconomico aggre- zione di software e consulenze ester-
gato che ha reso molto più complesso ne) e intangibile (cambiamento della
e problematico il confronto con i forni- cultura aziendale) che, partendo da
tori, sempre più avversi alla conces- un’analisi “macro” legata al mercato di
sione di dilazioni, e allo stesso tempo riferimento e una valutazione a stretto
ha evidenziato crescenti difficoltà da raggio legata ai punti di forza e di debo-
parte dei clienti nel rispettare le sca- lezza aziendali, ha stabilito gli obiettivi
denze di pagamento. strategici da raggiungere (Par. 2.3) e le
Le suddette criticità, hanno spinto l’im- azioni operative per riuscire nell’intento
prenditore a una più che mai necessa- (Par. 2.4).
ria reingegnerizzazione aziendale.
2.3 OBIETTIVI STRATEGICI
Strategia di intervento DI PIANO
In tale scenario, in cui il volume d’affari Gli obiettivi che ci siamo imposti di
Italia registra un trend involutivo e le raggiungere con l’impostazione della
riscossioni soggiacciono a forti rischi Pianificazione Strategica hanno tenu-
di insoluti e eccesive dilazioni, la Pro- to in considerazione la situazione a-
prietà ha individuato come direttrice ziendale di partenza (influenzata da
fondamentale per ritarare il proprio pia- fattori esogeni e endogeni) e la preve-

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 23

Tabella 3: Trend Fatturato Storico: da T-4 a T0 reali esigenze di medio e breve ter-
mine afferenti alla valutazione dei flus-
si di cassa previsti, e di migliorare l’im-
patto della gestione extra caratteristica
su quella pura;
5 - Efficientazione sistemi di controllo
gestionale, allo scopo di migliorare il
flusso informativo a consuntivo e pre-
visionale sulle analisi di redditività nel-
l’area prodotto permettendo la valuta-
zione degli scostamenti tra risultati
effettivi e attesi, oltre a una massimiz-
zazione del tasso di conversione ordi-
ni/fatturato.

2.4 AZIONI OPERATIVE DI PIANO


Dopo le premesse puramente strate-
giche, passiamo ora a una disamina
prettamente operativa su quelle che
sono le azioni individuate per la realiz-
zazione degli obiettivi prefissati, an-
dando a isolare per ogni anno di Piano
le iniziative più rilevanti:
dibile evoluzione, nonché i punti di for- ANNO T1 (Fatturato pari a € 200.000)
za dell’azienda sui quali siamo andati - Preparazione al lancio del prodotto B
a spingere per cercare di eliminare o con grossi investimenti in spese com-
quantomeno contenere i punti cosid- merciali (pubblicità, fiere, restyling sito
detti di debolezza che nel passato internet, consulenze);
hanno penalizzato la gestione. - Consolidamento della propria situa-
zione finanziaria di Breve Termine (nel-
Riepiloghiamo gli essenziali: l’anno TO esposizione in cc per oltre €
1 - Riposizionamento sul mercato de- 108.000), in finanza di medio lungo
clinabile in una crescente penetra- termine attraverso l’accensione di un
zione nell’area Estero e un sostanziale nuovo mutuo di € 180.000 strumen-
consolidamento del mercato Italia; tale anche alla crescita programmata;
2 - Aumento del fatturato sia dal pun- ANNO T2 (Fatturato pari a € 272.000)
to di vista quantitativo (maggiori volu- - Lancio del nuovo prodotto in Germa-
mi) che qualitativo (maggiori margini); nia con volumi di esigua portata;
dopo una forte crescita iniziale, infatti, - Predisposizione di un punto Vendita
l’azienda si trova ad attraversare un in terra Tedesca deputato all’assi-
periodo di decrescita (Tab.3); stenza commerciale e al post vendita;
3 - Riqualificazione del credito, perse- - Investimenti in Forza lavoro con im-
guibile attraverso un rinnovato porta- pieghi di due risorse part-time, di cui
foglio clienti, in modo da minimizzare una adibita al reparto produzione e
il rischio di insolvenza e ridurre i giorni una alla gestione del Front-Office di
di dilazione concessi. Le condizioni di cui al punto precedente;
pagamento legate al mercato nazio- ANNO T3 (Fatturato pari a € 624.020):
nale, hanno penalizzato la gestione fi- - Potenziamento della rete distributiva
nanziaria dell’azienda, costretta, negli tedesca attraverso accordi con agenti
ultimi anni a indebitarsi eccessiva- di vendita specializzati;
mente sulla finanza di breve termine, a - Impennata dei volumi attraverso le
discapito dell’onerosità che tali linee di partnership di cui al punto precedente
credito comportano sulla economicità e una maggiore visibilità del prodotto;
della gestione. - Trasformazione dei contratti di lavoro
4 - Riorganizzazione finanziaria, che sottoscritti nell’anno T2 da part-time a
ci permetta di riequilibrare l’orizzonte full-time;
temporale delle fonti con gli impieghi ANNO T4 (Fatturato pari a € 836.060)
effettuati, di identificare e coprire le ANNO T5 (Fatturato pari a € 1.027.121)

Rubrica: pratica professionale


24 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

- Potenziamento del Marchio rispettivi agganci Economici e Patri- quattro esercizi pari a quasi 2 milioni
- Nuovi Mercati da Penetrare moniali di ognuno all’interno del Ma- con un valore in termini assoluti in T5
- Costante crescita del Fatturato sia ster Budget di Piano, vero e proprio pari a € 819.000 pari all’80% sul fattu-
da un punto di vista quantitativo che Bilancio previsionale nonché output rato totale di € 1.027.000,00.
qualitativo. finale dell’intera trattazione. Grazie al prodotto B, l’azienda, oltre a
aumentare il volume totale delle vendi-
Per tradurre le suddette azioni opera- 2.5 IL PIANO DELLE VENDITE te, aumenterà significativamente an-
tive in termini numerici, o più propria- Supposto uno scenario macroecono- che la propria redditività: ricordiamo
mente in parametri/obiettivo su cui mico con inflazione pari a zero, (prezzi che rispetto al Prodotto A, nonostante
responsabilizzare gli attori preposti e nominali uguali ai prezzi reali), nell’an- venga commercializzato allo stesso
in particolare l’imprenditore, figura no T1 l’azienda ALFA stima di vendere prezzo di vendita, richiede un minor
cruciale della realtà in esame, è stato 400 unità del prodotto A, con un so- impegno nei costi di produzione, come
realizzato un Piano Industriale con un stanziale consolidamento del mercato palesato nel prossimo Budget di Pro-
orizzonte temporale di cinque esercizi Italia nell’arco del quinquennio (+1% duzione; pertanto, dirottando il fattura-
(da T1 a T5). annuo): si passa da un fatturato pari a to aziendale sulle vendite di questo se-
L’iter metodologico ha richiesto la defi- € 200.000 in T1 a € 208.000 circa in condo prodotto ne conseguono enor-
nizione di un sistema integrato di Bud- T5. mi benefici a livello di Margine di Con-
get Operativi costruiti in Excel, le cui Il prodotto B, dopo una fase prelimi- tribuzione.
risultanze sono condensate in un Ma- nare in termini di ricerche di mercato,
ster Budget Economico-Patrimoniale rapporti di partnership, riorganizzazio- 2.6 IL BUDGET DI PRODUZIONE
(MB d’ora in poi) riclassificato a Mar- ne del layout tecnico e organizzativo Partendo dai volumi di vendita ipotiz-
gine Lordo di Contribuzione (Conto svolto in T1, registra le prime vendite zati sui due prodotti (Tab.5) è possi-
Economico) e in forma scalare (Stato sul mercato Tedesco a partire dall’an- bile strutturare un Piano di Produzione
Patrimoniale). no T2. Il prezzo medio di vendita ap- caratterizzato dalle previsioni in ter-
Nel proseguo della trattazione ci sof- plicato sarà pari a € 500 con spese di mini di volumi per il mercato più la
fermeremo sulla realizzazione pratica trasporto incluse (identico a quello del scorta necessaria per il magazzino.
dei vari Budget realizzati, espressione prodotto A sebbene di qualità inferio- A tal proposito la scorta minima tiene
operativa degli obiettivi strategici indi- re) per i motivi sopra esposti. Le quan- conto della durata del ciclo produttivo
viduati, fornendo dettagli esaustivi sul- tità vendute nel primo anno saranno e delle vendite giornaliere: nella situa-
la diversa natura che li caratterizza e pari a 140, per poi subire una vera e zione specifica il Magazzino Prodotti
la circolarità logica che li lega. propria impennata in T3 con 840 unità Finiti è stato posto a 30 gg di vendita
A tal proposito, e al fine di agevolare la per effetto della maggior visibilità del per il prodotto A; mentre per il prodotto
comprensione del lavoro svolto, di se- marchio, un ulteriore incremento del B le Rimanenze Iniziali sono nulle in T1
guito viene fornita una Mappa prelimi- 50% previsto in T4 e una crescita più e in T2, per le finali invece una scorta a
nare di tutte le Tabelle realizzate (I co- contenuta nell’ultimo anno T5 pari al 30 gg per il primo anno (T2) e a 40 gg
lonna) strumentali alla definizione dei 30%. In termini di fatturato il nuovo per gli anni successivi considerando
vari budget operativi (II colonna), e i Prodotto genera un giro di affari in un volume di vendite progressivamen-

Tabella 4: Indice Logico del Piano Industriale

Tabella 5: Piano Fatturato - Aggancio MB: Eco 1

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 25

Tabella 6: Piano di Produzione Tabella 7: Distinta Base Materie Prime e Lavorazioni Esterne

te maggiori e la necessità di evadere dranno anche le lavorazioni di leviga-


nel minor tempo possibile i nuovi ordi- tura e modellazione demandate all’e-
ni della esigente clientela Tedesca. sterno (Tab.7).
In termini pratici sono stati divisi i vo-
lumi di vendita in ogni esercizio per i Estrapolando le informazioni sul costo
giorni lavorativi pari a 220 ottenendo della materia prima per tipologia di
così le vendite giornaliere, moltiplican- prodotto e incrociandola con i rispetti-
do poi tale valore per i giorni di scorta vi volumi previsti di vendita otteniamo
auspicati in ogni esercizio e per ogni così i consumi di Materia Prima in ot-
prodotto sono stati calcolati i volumi temperanza ai volumi di produzione
finali di magazzino. ipotizzati (Tab.8). Anche in questo ca-
La produzione del prodotto B prenderà so, tuttavia, occorre dotarsi di una
il via nell’anno T2 con 159 unità per sa- scorta minima di magazzino materie
lire fino a 1.707 unità nell’anno T5; la prime: la determinazione delle rima-
produzione del Prodotto A crescerà in- nenze finali MP (espressa in valore) è
vece a un ritmo decisamente più lento, stata effettuata considerando il con-
in linea con il trend di fatturato previ- sumo medio giornaliero di materie
sto. prime (consumi mp totali/giorni lavo-
A questo punto occorre prezzare i vo- rativi) e il tempo medio di approvvi-
lumi di produzione per come indivi- gionamento; il risultato di tale indagi-
duati, in termini di costo di materia ne evidenzia la necessità di avere
prima e lavorazioni esterne necessa- scorte per 30gg (Tab.9).
rie. In tal senso specifichiamo che il Aggregando il valore del Fabbisogno
prodotto B richiederà un contributo di di Materia Prima per la produzione sti-
materie prime (essenzialmente due di- mata e la variazione di magazzino
verse tipologie di legno grezzo) di qua- congetturata nei vari esercizi, ottenia-
lità leggermente più scadente del pro- mo il costo totale per Acquisti di mate-
dotto A, e nella stessa direzione an- ria prima (Tab.10).

Tabella 8: Consumi di Materia Prima Tabella 9: Magazzino Materie Prime - Aggancio MB: Eco 6 - Pat. 32

Rubrica: pratica professionale


26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Tabella 10: Acquisti di Materia Prima - Aggancio MB: Eco 5, 7 Tabella 11: Budget delle Lavorazioni Esterne - Aggancio MB: Eco 9

Tabella 12: Grandezza Fisica di Ripartizione Costi Indiretti Industriali Tabella 13: Costo Unitario di Produzione Prodotto B

Tabella 14: Valorizzazione Rimanenze Finali Prodotto B Tabella 15: Valorizzazione Rimanenze Finali Prodotto A

Terminata la dissertazione sugli ac- A tal proposito occorre determinare il pio i volumi di vendita. Procederemo
quisti e le scorte di Materia Prima, con costo di produzione unitario dei pro- con la valorizzazione delle rimanenze
le informazioni fino ad ora disponibili è dotti A e B sia di natura diretta (Mate- di magazzino in valore per il solo Pro-
possibile desumere il Budget dei costi rie Prime e Lavorazioni Esterne) sia dotto B, supposto che per il Prodotto A
delle Lavorazioni Esterne andando a indiretta (Personale di Produzione, Co- il procedimento è il medesimo. Come
incrociare i Volumi ipotizzati per le due sti Industriali, Ammortamenti Tecnici). primo step occorre calcolare il costo
tipologie di prodotto (Tab.6) e i costi Nel primo caso le informazioni desun- unitario di produzione, pertanto impu-
unitari di Lavorazione Esterna (Tab.7). te dalla Tab.8 e Tab.11 ci vengono tiamo al prodotto i costi diretti, ovvero
Giunti a questo punto l’ultima incom- prontamente in soccorso per l’associa- le Materie Prime e Lavorazioni Ester-
benza da espletare attiene alla valoriz- zione immediata del costo, ma per le ne, e la porzione di costi indiretti indu-
zazione del Magazzino Prodotti Finiti voci di natura indiretta (calcolati speci- striali totali in funzione della base di
che ricordiamo aver quantificato solo ficatamente nei prossimi paragrafi, ripartizione individuata in Tab.12.
in termini di volumi (Tab.6) ma non di ma anticipate in questa sede per ausi- Dopo aver sommato tutti i costi si di-
prezzo. lio all’analisi) occorre utilizzare una ba- vide per le quantità stimate di vendita
se fisica di ripartizione, quale ad esem- e si ottiene il costo unitario (Tab.13).

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 27

Tabella 16: Magazzino Prodotti Finiti € - Aggancio MB: Eco 2,3, - Pat. 32 A questo Punto possiamo procedere
con la valorizzazione del magazzino
moltiplicando il costo unitario di pro-
duzione con la variazioni dei volumi di
magazzino desunta dal Piano di Pro-
duzione in Tab.6, e sommandola con
le rimanenze iniziali di inizio esercizio.
Andando a sommare i valori di rima-
nenze iniziali e finali del prodotto A e
del Prodotto B otteniamo dunque le
scorte di magazzino prodotti finiti in
Tabella 17: Budget Personale: Operai - Aggancio MB: Eco 11,18 - Pat. 29
valore (Tab.16).

2.7 IL BUDGET DEL PERSONALE


L’azienda Alfa in T1 impiega 3 unità, di
cui 2 full-time nel reparto produzione e
1 full-time nell’area amministrativa,
più il proprietario, che si occupa per lo
più dell’area commerciale.
A seguito del lancio del prodotto B
(T2), l’azienda Alfa assumerà 1 unità
part-time per il reparto produzione e
un’altra unità part-time adibita al front-
office allestito in Germania; in T3, con
l’impennata delle vendite e del giro
d’affari si prevede di trasformare en-
trambi i neo-assunti a tempo pieno.
Nelle Tabelle a seguire decliniamo ri-
Tabella 18: Budget Personale: Impiegati - Aggancio MB: Eco 17,18 - Pat. 29 spettivamente le modalità di calcolo
della RAL degli Operai (Tab.17), degli
Impiegati (Tab.18), e infine un pro-
spetto di riepilogo che suggerisce il
costo totale del personale nell’arco del
quinquennio (Tab.19).
Nello specifico, il monte salari e sti-
pendi si attesterà da un valore di par-
tenza in T1 pari a € 73.000 circa, in T5
a € 124.000 circa, con un’incidenza sul
fatturato che si abbatterà notevolmen-
te dal 36,4% al 12,1%.

2.8 LE ALTRE OPERAZIONI


ECONOMICHE DI PIANO
I budget finora analizzati hanno richie-
Tabella 19: Riepilogo Costo del Personale sto un lavoro di analisi più approfondi-
to, ragione per cui li ritroviamo in para-
grafi dedicati. Di seguito verranno
esposti tutti gli altri budget, che pos-
sono essere definiti come conseguen-
ziali a quelli fino a ora esaminati.

1. Budget Costi Commerciali Variabili


Nell’alveo di tali costi abbiamo isolato
perlopiù la voce Trasporti e Provvigio-
ni che per loro natura variano in modo
più o meno proporzionale rispetto al
volume d’affari.
A tal riguardo partendo da una distinta

Rubrica: pratica professionale


28 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Tabella 20: Distinta Commerciale Tabella 21: Costi Commerciali Variabili - Aggancio MB: Eco 10

Tabella 22: Costi Commerciali Costanti - Aggancio MB: Eco 15 Tabella 23: Costi Industriali Costanti - Aggancio MB: Eco 14

Tabella 24: Costi Amministrativi & Generali - Aggancio MB: Eco 1 Tabella 25: Ammortamenti & Accantonamenti - Aggancio MB: Eco 18

commerciale (Tab.20) che discerne ,in rà invariata e sarà costantemente co- 3. Budget Costi Industriali Costanti
base alle aliquote applicate, i costi col- ordinata e supervisionata dall’impren- Le spese industriali costanti sono pre-
legati al fatturato Italia e Estero, sono ditore, vero responsabile commerciale viste in leggero e progressivo aumen-
stati ricavati i fabbisogni commerciali nell’organigramma aziendale. to, in particolar modo a partire da T3, a
di natura variabile (Tab.21). causa della messa in produzione del
Facciamo notare che i trasporti per il 2. Budget Costi Commerciali Costanti nuovo prodotto.
mercato estero avranno una maggiore Nell’anno T1 l’azienda Alfa, al fine di
incidenza rispetto a quello italiano per preparare al meglio il lancio del prodot- 4. Budget Costi Amministrativi &
ovvi motivi di kilometraggio, ma so- to B, investirà ingenti somme in pub- Generali
prattutto per la qualità dei vettori coin- blicità (fiere, campagne pubblicitarie, In parte sono stati parametrati in mar-
volti in loco, in modo da soddisfare al restyling sito internet) e consulenze gine su fatturato, in parte sono stati
meglio la ricerca di efficienza e tem- commerciali (per totali € 45.000), con indicati come dato dalla Proprietà.
pestività delle consegne richiesta dai una spesa che diminuirà progressiva- Nello specifico segnaliamo un gradua-
clienti tedeschi. mente nell’arco del quinquennio. le incremento dal terzo anno di piano,
Sulla stessa falsariga anche la ricerca Facciamo notare che nell’alveo di tali distribuito su tutte le voci di spesa, e
degli Agenti in Germania è stata realiz- costi sono stati riclassificati (dall’anno l’importo per compenso amministra-
zata seguendo canoni orientati a obi- T2) anche i canoni di locazione per tore di gran lunga superiore a tutti gli
ettivi di massima efficienza sia in ter- l’affitto di un fondo in Germania, depu- altri costi.
mini di quantità minima di clienti tato allo svolgimento di una duplice
potenziali che in termini di solvibilità. funzione: front office commerciale e 5. Budget Ammortamenti &
Per la commercializzazione del pro- assistenza post vendita. Accantonamenti
dotto A, invece, la rete di agenti rimar- Come suggerito in Tab.25 gli ammor-

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 29

Tabella 26: Budget Finanziario M/L - Aggancio MB: Eco 21 - Pat. 28 tamenti derivano dagli impieghi pre-
gressi proiettati nel quinquennio; l’a-
zienda Alfa non ha previsto nuovi in-
vestimenti o comunque miglioramenti
alle immobilizzazioni già presenti in bi-
lancio, in quanto idonee a soddisfare il
previsto aumento di produzione.

6. Budget Finanziario
Oneri Finanziari di Medio Lungo Termine
Al momento della stesura del piano,
Tabella 27: Budget delle Imposte - Aggancio MB: Eco 24,25 - Pat. 36
l’azienda Alfa risulta essere intestata-
ria di un solo mutuo presso la banca X
per un importo originario di € 200.000
con residuo (a cinque anni dalla data
di scadenza) pari a € 104.992 .
In T1, per far fronte ad una struttura
finanziaria pregressa in forte disequili-
brio, con un costante ricorso alla fi-
nanza di breve (perlopiù affidamenti in
cc) a copertura degli impieghi di me-
dio lungo termine, è stata impostata
una manovra di chirurgia finanziaria
attraverso un consolidamento dell’e-
sposizione di breve termine in linee di
credito a medio lungo termine.
La manovra di cui sopra, realizzabile
attraverso l’accensione di un'operazio-
Tabella 28: Budget Dei Clienti - Aggancio MB: Pat. 33 ne chirografaria a cinque anni di im-
porto pari a € 180.000 con spread pari
al 2%, garantirà i seguenti vantaggi:
1. Ridurre la maggiore onerosità del
debito di breve;
2. Eliminare il rischio che le linee di
credito vengano revocate.
Per una maggiore chiarezza espositi-
va, nella Tab.26 riportiamo la sintesi in
chiave numerica degli impegni finan-
ziari (quota interessi e quota capitale)
divisi per operazione in essere e oper-
azione prevista.
Oneri Finanziari di Breve Terminee
Tabella 29: Trend Rotazione Crediti: da T-4 a T5 Se gli oneri finanziari di medio termine
sono stati calcolati sulla base delle
operazioni in essere, quelli inerenti gli
affidamenti di breve sono stati gene-
rati come chiusura del Piano una volta
determinati i flussi finanziari e i fabbi-
sogni generati sulla posizione finan-
ziaria netta, attraverso un apposito
modello finanziario per la cui costru-
zione rimandiamo all’appendice del
presente lavoro.

7. Budget Imposte
L’ultimo step operativo per chiudere il
Conto Economico di Piano è il Budget
delle Imposte; nella Tab.27 riportiamo

Rubrica: pratica professionale


30 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

i metodi di costruzione delle basi im- Tabella 30: Budget Dei Fornitori - Aggancio MB: Pat. 35

ponibili e delle rispettive aliquote cor-


renti, relative all’imposta IRAP e IRES.

2.9 LE ALTRE OPERAZIONI


PATRIMONIALI DI PIANO
1. Crediti Verso i Clienti
Il calcolo è determinato dividendo le
vendite annuali su 365 gg (vendite
giornaliere) e moltiplicando tale valore
per la dilazione media (crediti verso cli-
enti NO IVA), applicando l'aliquota a
questo ultimo valore avremo il nostro
credito verso clienti (Tab.28).
La situazione creditizia dell’azienda
trarrà grande beneficio dall’espansione
in Germania: si ipotizza che i tempi
medi di riscossione passino dai 120gg
in T0 ai 90 gg previsti n T5, riallinean-
Tabella 31: Debiti a Breve - Aggancio MB: Pat. 36
do, pertanto, la rotazione dei crediti al
trend dei primi anni di apertura. Di se-
guito suggeriamo in chiave numerica,
il trend storico aziendale con un evi-
dente campanello di allarme da T-1, e
l’inversione di rotta stimata nel quin-
quennio di Piano (Tab. 29).

2. Debiti verso i Fornitori


Per il metodo di calcolo dei debiti ver-
so fornitori valgono le stesse consi-
derazioni fatte sui clienti; in merito alle Tabella 32: Debiti a Breve - Aggancio MB: Pat. 34, 36
rotazione dei debiti non si segnalano
particolari variazioni in quanto gli otti-
mi rapporti instaurati con i partner dei
mercati di approvvigionamento ci per-
mettono di ipotizzare una dilazione di
pagamento costante in tutto il quin-
quennio pari a circa 60 gg (Tab.30).

3. Debiti a breve
Debiti Vs Erario ed Enti Previdenziali
Ipotizzando di essere in regola con le
liquidazioni, il valore di contributi e rite-
nute a carico azienda e dipendenti (si
vedano Tab.17 e Tab.18 per maggiori
dettagli) da iscrivere a bilancio è pari a Tabella 33: Rotazione delle Scorte di Magazzino
(1/14mensilità)*2.
Debiti per Iva
Ipotizzando di essere in regola con le
liquidazioni IVA del mese, il valore da
iscrivere a bilancio è pari a 1/12 dell'iva
annuale.

4. Magazzino
Le scorte di magazzino (Materie Prime
+ Prodotti finiti) avranno una rotazione
crescente nel quinquennio passando
da 10,5 in T1 a 14,3 in T5, ciò è dovuto

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 31

Tabella 34: Attivo Fisso e Fondi acc.to - Aggancio MB: Pat. 30 nuovo mutuo pari a € 180.000; da T2
in poi si registra il graduale abbatti-
mento di tali passività per effetto dei
rimborsi delle quote capitali dei mutui
in essere, fino al totale rimborso in T5
del mutuo preesistente.

7. Fondi Accantonamento
I fondi accantonamento, come meglio
specificato nello Stato Patrimoniale
Scalare (Par.2.12), si alimentano nel
corso del quinquennio con le quote Tfr
del personale di produzione e ammini-
strativo accantonate in ogni esercizio
Tabella 35: Conto Economico a MLC – Per Mastri (si veda Tab.19).

2.10 IL MASTER BUDGET


Come anticipato all’inizio della tratta-
zione, la costruzione dei vari budget
operativi, declinati nei precedenti para-
grafi, avrebbe avuto una sintesi logica
all’interno del Master Budget, ovvero un
Bilancio di natura previsionale caratte-
rizzato da un Conto Economico e uno
Stato Patrimoniale.
A questo proposito abbiamo agevola-
to la comprensione delle dinamiche
causa-effetto tra i singoli Budget e il
prospetto di sintesi, attraverso una
mappa logica (Tab.4) che suggerisse
come le risultanze numeriche di ma-
trice economica e patrimoniale affer-
ente ai diversi prospetti operativi, con-
fluissero all’interno del Master Budget.
a uno schema di business fortemente Ciò che preme sottolineare, tuttavia, è
dinamico con tempi medi di giacenza il filo conduttore che ha guidato tutto il
dei materiali e dei prodotti progressi- lavoro, ovvero la costante valutazione
vamente inferiore (Tab.33). delle componenti variabili e costanti di
costo, una discriminazione necessaria
5. Attivo Fisso per costruire un conto economico ri-
L’azienda non prevede nuovi investi- classificato a Margine Lordo di contri-
menti nel corso del quinquennio di Pi- buzione piuttosto che seguire i filoni
ano, reputando i propri impieghi tecni- classici di riclassificazione fondati sul
ci più che sufficienti all’assorbimento Costo del Venduto o sul Valore Ag-
del crescente volume d’affari. giunto.
I valori netti dell’attivo fisso iscritto a Tuttavia, a impreziosire l’analisi pro-
bilancio, per effetto di quote ammorta- spettica di Riepilogo concorre anche
mento annuali pari a € 19.800 (si veda una riclassificazione dello Stato Patri-
Tab.25), passano da € 199.000 in T0 a moniale che non segue l’usuale logica
€ 100.000 in T5. Si veda per maggiori a sezioni contrapposte, ma una strut-
dettagli la Tab.34. tura in forma scalare di rapida lettura
che pone l’accento sui flussi finanziari
6. Passività Finanziarie a Medio in uscita e in entrata nei vari esercizi di
Lungo Termine Piano. Entrambi i Prospetti saranno
Come già anticipato nella disamina commentati e riportati in forma tabel-
del Budget Finanziario, si prevede un lare nei prossimi paragrafi unitamente
incremento in T1 delle Passività di Me- a un’analisi degli indici e della Break
dio Lungo Termine per effetto di una Even Analysis.

Rubrica: pratica professionale


32 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

2.11 IL CONTO ECONOMICO A MAR- Tabella 36: Conto Economico a MLC – Per Conti

GINE LORDO DI CONTRIBUZIONE


La riclassificazione del Conto Econo-
mico a Margine lordo di contribuzione
(MLC), richiede come indagine prelimi-
nare la discriminazione tra le voci di
costo fisso e variabile.
Assolta tale incombenza, attraverso la
differenza tra il fatturato di vendita e i
costi variabili, ricaviamo il MLC, ovve-
ro, il margine/contributo offerto dal
giro d’affari aziendale a copertura del-
le componenti fisse di costo, non pri-
ma di aver provveduto alla totale cop-
ertura dei costi di natura variabile.
Per la valutazione dell’economicità
della gestione abbiamo considerato la
riclassificazione del conto economico
a MLC, la cui sintesi per mastri è ripor-
tata alla Tab.35, mentre l’analisi per
conti si evidenzia nella Tab.36.
Come rilevato dal Budget commercia-
le, il Trend di Fatturato (e in via di fatto
anche il Valore di Produzione) nel quin-
quennio vive un leggerissimo incre-
mento nel primo Biennio di Piano (da €
200.000 in T1 a € 272.000 in T2 ), stru-
mentale alla promozione e al lancio
del nuovo prodotto B; dal terzo anno in
poi si assiste al vero e proprio boom
delle vendite con un'impennata di fat-
turato che si attesta su un valore pari
a € 624.000, a € 836.000 circa in T4, e
oltre un Milione in T5.
Nello specifico l’impostazione com-
meciale sarà orientata a una ridefi-
nizione del target di posizionamento,
perseguendo un sostanziale consoli-
damento del giro d’affari legato alle
vendite Italia, tuttavia, più che com-
pensato dall’incremento ipotizzato
sull’Area Estero, che, grazie a interven-
ti mirati (rimandiamo per maggiori bili, poteva sfruttare 52 euro per la co- performance dell’MLC: in modo positi-
dettagli all’analisi strategica), contri- pertura dei costi fissi, in T5 può sfrut- vo i Costi del personale industriale al
buirà all’aumento del giro d’affari di ol- tare esattamente 20 euro in più! netto di un maggior impatto dei Costi
tre € 800.000 in cinque esercizi. L’effetto di cui sopra è in sostanza ri- commerciali variabili.
conducibile a una migliore redditività Nel primo caso occorre sottolineare
Il Margine Lordo di Contribuzione del fatturato, che, virando gradual- che sebbene via sia l’ingresso in azien-
(MLC) stimato nel quinquennio risulta mente sul prodotto B (con margine su- da di un nuovo operaio full-time in pro-
in progressiva crescita sia in valore as- periore rispetto al prodotto A), deter- duzione con un incremento del costo
soluto (da € 104.000 circa in T1 a € mina un minor impatto dei Consumi di a regime di circa € +20.000 in cinque
740.000 circa in T5) che in termini re- materie da impiegare in produzione anni (da € 40.000 in T1 a € 60.000 cir-
lativi, con un incidenza sul fatturato (da 6,1% in T1 a 4,5% in T5) e dei Costi ca in T5), l’incidenza sul fatturato si
che passa da 52% al 72%: ciò significa industriali variabili (da 20,2% in T1 a abbatte dal 20% al 5,8%; per i costi
che se nel primo anno di Piano a fron- 14% in T5) sottoforma di lavorazione commerciali invece (perlopiù trasporti
te di un incremento di fatturato di esterne. e provvigioni), il riposizionamento di
+100 euro la nostra micro-impresa, Naturalmente, anche le altre compo- fatturato all’estero, a cui si associano
dopo aver coperto i propri costi varia- nenti di costo variabile incidono sulla le maggiori aliquote dei vettori adibiti

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 33

Tabella 37: Stato Patrimoniale Scalare – Per Mastri Il Risultato Operativo (RO) previsto,
passa dal valore negativo (€ -31.000
circa) in T1, a un sostanziale pareggio
(€ 20.000 circa) in T2 per poi esplode-
re da T3 in poi (si passa da € 272.000
a € 434.000, fino a € 583.000 in T5).
Ciò è dovuto a un livello dei Costi Ope-
rativi Costanti, che, particolarmente in
T1 (€ 136.000 circa), è superiore ri-
spetto al margine di contribuzione a
disposizione per la rispettiva copertu-
ra (€ 104.000): nello specifico a pesare
sulla gestione di questo primo eserci-
zio, sono i Costi Commerciali Costanti
sostenuti per il lancio del nuovo pro-
Tabella 38: Stato Patrimoniale Scalare – Per Conti dotto (pubblicità, promozione, consu-
lenze, sito web), che impatteranno in
misura sempre più contenuta nel cor-
so del Piano sia in termini assoluti che
relativi (da € 45.000 in T1 a € 11.000 in
T5).
Viceversa, tutte le altre voci di natura
costante, e in particolar modo i Costi
Industriali (sottoforma di canoni di lo-
cazione e utenze) e Costi del Persona-
le Non Industriale (nuova impiegata
full-time adibita al front office Tede-
sco), subiranno nel corso del Piano un
progressivo incremento, che, tuttavia,
impatteranno sulla gestione in manie-
ra meno che proporzionale rispetto al-
l’aumento del rispettivo MLC: il valore
assoluto dei costi costanti risulterà in
leggero aumento (da € 136.000 circa
in T1 a € 157.000 circa in T5), mentre
l’impatto relativo in sostanziale decre-
scita (dal 67,8% a 15,3%). Riguardo al
Risultato Netto (RN) si passa da una
leggera perdita in T1 pari a € -38.000 a
un Utile di oltre € 400.000 in T5.
Tale risultanza è determinata dal du-
plice effetto fornito dal saldo della Ge-
stione Finanziaria e della Gestione Tri-
butaria.
Nello specifico, a livello di gestione fi-
nanziaria la riorganizzazione imposta-
ta a partire a fine T1 (consolidamento
del debito) impatterà positivamente
sul cash flow aziendale per la corre-
al trasporto e della rete vendita in loco, sponsione di interessi di breve sempre
comportano un incremento di circa € più bassi (fino ad annullarsi in T3), e
+45.000 in valore assoluto (in T1 la interessi di medio lungo termine pro-
spesa era pari ad un irrisorio valore di gressivamente decrescenti; la disponi-
€ 5.000 in quanto la rete vendita era bilità finanziaria che ne deriva deter-
gestita prevalentemente dall’impren- minerà un limitato utilizzo delle fonti di
ditore), e un incremento di due punti finanziamento a breve (autoliquidante
percentuali in termini relativi (da 2,5% e non) con conseguenti risparmi in ter-
a 4,5%). mini di onerosità del debito: il saldo

Rubrica: pratica professionale


34 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

della gestione finanziaria in previsione mine, in quanto i debiti verso fornitori e e per la restante parte, al flusso finan-
passa da € 4.000 (pari al 2%) in T1 a € gli altri debiti a breve non riescono a ziario generato dalla rotazione com-
1.200 di T5. compensare la finanza “immobilizza- merciale: segnaliamo un leggerissimo
Il saldo previsto della gestione tribu- ta” generata dal magazzino, dai crediti decremento dei crediti verso clienti,
taria, sottoforma di imposta IRAP e verso i clienti e dai crediti a breve ter- logica conseguenza del rallentamento
IRES, con l’aumentare della base im- mine. Alla luce di quanto detto, la Posi- di fatturato ipotizzato da TO a T1, (€
ponibile aumenta progressivamente il zione Finanziaria Netta (positiva per € 1.800 da € -82.000 a € -80.200) in pre-
proprio impatto, che tuttavia, non pre- 107.000) indica la misura dell’indebita- senza di un debito verso fornitori in
giudica gli ampi margini di tolleranza e mento bancario di breve termine di cui leggero incremento (€ 5.000 da €
sostenibilità del Piano. la nostra micro-impresa ha bisogno 23.000 a € 28.000). A mitigare gli ef-
per coprire il drenaggio di risorse ma- fetti richiamati nella sottrazione di li-
2.12 LO STATO PATRIMONIALE turato dalla struttura delle fonti e degli quidità, contribuisce un maggior valo-
SCALARE impieghi, correnti e non. re del magazzino che assorbe risorse
La riclassificazione dello Stato Patri- Procedendo con un’analisi “orizzonta- finanziarie per € 2.000 circa.
moniale in forma scalare, è realizzata le” della situazione patrimoniale scala-
isolando le voci delle fonti (segno posi- re (la cui sintesi per mastri è riportata Le dinamiche dei flussi finanziari per il
tivo) e degli impieghi (segno negativo) in Tab.37 e l’analisi per conti in Tab.38), proseguo del Piano suggeriscono am-
a medio lungo termine, e sulla stessa è possibile registrare un sostanziale pi margini di miglioramento, con un
falsariga gli impieghi operativi di breve ribaltamento del fabbisogno richiesto Margine di Struttura in costante cre-
(segno negativo) con le fonti operative dalla Posizione Finanziaria Netta (PFN) scita fino a raggiungere un surplus pa-
di breve (segno positivo). nell’anno T0 (€ +107.000 circa), in un ri a € 713.000 circa in T5, e un capitale
Tale Struttura di riclassificazione può surplus crescente per tutta la durata circolante netto che registra un pro-
essere interpretata secondo due diver- del Piano (da € -61.000 circa in T1 a € gressivo incremento del proprio fabbi-
se chiavi di lettura: -660.000 circa in T5). sogno generato in particolar modo da
- L’Analisi verticale suggerisce una fo- Nello specifico nel primo anno di Pia- un valore crescente dei crediti verso
tografia intuitiva di come le fonti di fi- no, è stato ipotizzato un buon incre- clienti riconducibile all’impennata del
nanziamento di medio lungo termine mento di liquidità fornito dal Margine fatturato ipotizzata. Conseguenza na-
riescano a coprire gli impieghi della di Struttura (€ +148.000 circa, da un turale degli effetti richiamati, con una
stessa durata (Margine di Struttura); e fabbisogno di € -24.000 circa a un sur- forbice sempre più marcata tra sur-
sulla stessa falsariga come le fonti o- plus € +124.000 circa), a cui si aggiun- plus del MS e fabbisogno del CCNO, è
perative di breve termine siano suffi- ge un leggero decremento del fabbi- naturalmente una PFN con surplus
cienti alla copertura degli impieghi a sogno richiesto a livello di Capitale crescenti.
stretto giro (Capitale Circolante Netto Circolante Netto Operativo (€ +20.000 Tuttavia occorre segnalare due aspetti
Operativo). circa da € -83.000 circa a € -63.000 degni di interesse:
Il saldo tra i due indici, la Posizione Fi- circa). - Tra T2 e T1 registriamo un leggero
nanziaria Netta, suggerisce la misura arretramento del surplus fornito dalla
in cui l’azienda ha bisogno di ricorrere Nello specifico, il maggior afflusso di PFN poiché a livello di MS non si gode
alla finanza di Breve termine (saldo risorse fornito dal MS a fine esercizio di alcun vantaggio da consolidamen-
PFN>0), o viceversa il surplus finanzia- T1 è imputabile sostanzialmente all’in- to, goduto invece in T1; bensì si inizia-
rio maturato (saldo PFN<0); cremento delle Passività Finanziarie di no a corrispondere i rimborsi in quota
- L’Analisi orizzontale, attraverso i del- Medio Lungo Termine (€ +160.000 cir- capitale non solo del mutuo preesi-
ta delle varie voci di attivo e passivo ca) generato dall’operazione di conso- stente ma anche quelli della nuova
tra un esercizio e l’altro, suggerisce lidamento, e in misura più contenuta operazione;
una prima bozza di rendiconto finan- dalla diminuzione dell’Attivo Fisso - In T5 il surplus fornito dal MS e le ri-
ziario con l’esplicitazione dei flussi in Netto (€ +20.000 circa) e dall’incre- sorse drenate dal CCNO sarebbero
entrata e in uscita tra i vari esercizi. mento dei Fondi Accantonamento (€ + sensibilmente differenti rispetto ai va-
6.000 circa) per effetto delle quote ac- lore riportati, se non fosse stata ipotiz-
Procedendo con un’analisi di natura cantonate. zata la distribuzione di un dividendo
“verticale” per il solo anno a consunti- Tale performance sarà solo in parte pari a € 200.000 (- Mezzi Propri + Deb-
vo TO, possiamo notare che il Margine mitigata dalla diminuzione del Mezzi iti a Breve), come giusto riconosci-
di struttura (negativo per € -24.000) Propri (€ -38.000 circa) afferente alla mento del percorso di crescita azien-
suggerisce l’incapacità delle Fonti di perdita d’esercizio. dale programmato.
medio lungo termine (€ 175.000 circa) Per quanto riguarda il leggero decre-
alla totale copertura dell’Attivo Immo- mento nel fabbisogno richiesto dal ca- 2.13 BREAK EVEN ANALYSIS,
bilizzato (€ 199.000); alla stessa ma- pitale circolante netto, è sostanzial- AUTOFINANZIAMENTO E ANALISI
niera il Capitale Circolante Netto Ope- mente imputabile all’arretramento dei PER INDICI
rativo (negativo per € -83.000) indica crediti a breve (€ 13.000 circa) per il Come riportato nella Tab.39 la buona
un fabbisogno di liquidita nel breve ter- minor valore delle imposte anticipate; marginalità della gestione registra dei

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 35

Tabella 39: Break Even Analysis positive registrate a livello di break


even (da un valore di € 148.000 circa
pari al 74% sul fatturato registrato in
T1, a € 380.000 pari al 37% sul fattura-
to in T5). Di tale performance segnalia-
mo sostanzialmente due aspetti fon-
damentali:
1. In T1 il dato risulta “inquinato” dal-
l’iniezione di liquidità dovuta all’opera-
zione di consolidamento;
2. Il valore crescente dell’autofinanzia-
mento per tutta la durata del Piano è
sostanzialmente riconducibile agli in-
crementi del Risultato Netto, e in misu-
Tabella 40: Autofinanziamento ra più contenuta dei leggeri incrementi
di quote TFR accantonate; tutto ciò al
netto dei rimborsi in quota capitale
delle due operazioni di medio lungo
termine. Non avendo previsto nuovi In-
vestimenti in Attivo Fisso, e conside-
rando che nessuna immobilizzazione
tecnica esaurisce la propria vita utile
nei cinque anni di Piano, le quote am-
mortamento risultano costanti.
Come riportato nella Tab.41 gli indici
di bilancio nel quinquennio evidenzia-
no valori in netto miglioramento.
Il ROI subisce un progressivo incre-
mento passando da un valore negati-
vo pari a -9% in T1 al 46% in T5; tale
punti di pareggio progressivamente performance è determinata dall’incre-
decrescenti nell’arco del Piano a dimo- mento combinato del ROS (che da
strazione che le più ampie forbici di -16% di T1 sale a 57% in T5) frutto di
redditività scaturite dalle scelte strate- un fatturato a più alto margine, e della
giche previste generano maggiori ri- rotazione del capitale investito (da
sorse per la copertura dei costi fissi a- 0,59% passa allo 0,81% di fine Piano).
ziendali. L’Incidenza degli oneri finanziari sul
Solo in T1 il punto di pareggio pari a € fatturato registra una progressiva ri-
268.000 circa risulta inferiore al fattu- duzione nel quinquennio, fino a azze-
rato effettivo per € 200.000 generan- rarsi quasi completamente in T5, frut-
do così un margine di sicurezza nega- to della riorganizzazione finanziaria
tivo per l’esatta differenza; già da T2 in impostata e dell’aumento del volume
poi con un fatturato ipotizzato in au- d’affari previsto.
mento, in presenza di costi fissi so- I ratios indicanti la Solidità Patrimonia-
stanzialmente invariati, i Margini di si- le nel quinquennio evidenziano una ve-
curezza aziendali vivono un escalation ra e propria impennata nell’elasticità
notevole che porterà in T5 a raggiun- degli impieghi (da 47% a 92%), deter-
gere il BEP a € 220.000 circa, con un minata da un valore costante di Immo-
margine di sicurezza di gran lunga po- bilizzazioni tecniche contrapposto a
sitivo pari a € 807.000 (79% sul fattu- un saldo crescente del Capitale Circo-
rato); i costi costanti massimi compa- lante, a cui si aggiunge una notevole
tibili sono stabiliti in € 740.000 contro decrescita della rigidità nelle fonti che
i previsti per € 158.000 mentre il MLC passano dall’89% di T1 al 64% in T5,
% minimo compatibile è fissato a per una quota sempre più marcata del
15,4% contro un previsionale a 72%. Passivo Corrente sul Passivo Perman-
ente. In proposito segnaliamo che tra i
Come riportato nella Tab.40 l’Autofi- debiti di breve vi è in T5 l’appostamento
nanziamento replica le performance dei dividendi da corrispondere all’im-

Rubrica: pratica professionale


36 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

prenditore, una scelta legittimata an- Tabella 41: Indici di Bilancio

che da un rilevante peso dei Mezzi


Propri sul Totale Finanziato (Indice di
Capitalizzazione) che in T5 raggiunge
livelli pari al 55%.
Per quanto riguarda la situazione di li-
quidità il quoziente di liquidità generale
registra un leggero decremento nel
quinquennio (da 4,37 a 2,53 nell’ultimo
anno di Piano) dovuto a un Passivo
Corrente che aumenta più che pro-
porzionalmente rispetto all’Attivo Cor-
rente, ma che conserva ad ogni modo
ottimi margini di tolleranza; unitamen-
te a un margine di tesoreria che incre-
menta notevolmente la propria posi-
tività (da € 105.000 in T1 a € 641.000
in T5).
Per quanto riguarda gli indici di Rota-
zione della Gestione segnaliamo, per
l’importanza strategica individuata an-
che tra gli obiettivi di Piano, la progres-
siva crescita della rotazione dei crediti
verso clienti che passano da 3 in T1 a
4,1 in T5, con un periodo di dilazione
media concessa che si riduce da 120
gg a 90 gg: la decisione di veicolare il
fatturato aziendale su un target di
clienti solvibili e puntuali nei pagamen-
ti come il mercato tedesco, potrà ge-
nerare indubbi vantaggi in termini di
liquidità e respiro finanziario.

CONCLUSIONI
Come dicevamo in premessa, l’imple-
mentazione di un sistema di controllo
veicolato alla realizzazione di un Piano
Economico-Finanziario, ha svolto nel-
la Micro-impresa in esame una funzio-
ne di riassetto economico-finanziario
fondamentale per la creazione dei pre-
supposti per una sana continuità a-
ziendale. L’analisi ha evidenziato la
concreta fattibilità del Piano Industria- impostata; e infine, un restyling dell’in- Bologna, Clueb, 1998.
le, che suggerisce ottimi margini di tol- tera cultura organizzativa attraverso BORTOLUSSI G., I freni per le piccole imprese,
leranza e sostenibilità sia dal punto di la sensibilizzazione dell’imprenditore e Padova, Padova University Press, 2013.
vista economico che finanziario, criti- di tutta la forza lavoro, a governare il BARRICELLI D., RUSSO G., Think Micro First. La
cità principali palesate dalla proprietà cambiamento piuttosto che subirlo. microimpresa di fronte alla sfida del terzo mil-
in sede di Programmazione. lennio. Conoscenze, saperi e politiche di svilup-
Nello specifico, il lavoro si è orientato Bibliografia po, Franco Angeli, 2059.
dal punto di vista commerciale essen- BARNABE F., RUGGIERO P., VASELLI F., PE- GUBITTA P., Il credito tra merito e fiducia, Pado-
zialmente sul riposizionamento del TRACCA A., Il ruolo del controllo di gestione va, Padova University Press, 2014.
mercato di riferimento; la ricerca di nelle microimprese: il caso del Tubettificio sen- POLLINI V., Imprese, territorio, innovazione, Pa-
una diversa composizione del target di ese, IPSOA Gruppo Wolters Kluwer, 2012 dova, Padova University Press, 2014.
clienti secondo principi di solvibilità e MARCHI L., I sistemi informativi aziendali, Mila- DE LUCA A., Innovazione e competitività delle
tempestività dei pagamenti; un riequi- no, Giuffrè, 1993. PMI in Italia, Milano, Franco Angeli, 2009.
librio della gestione finanziaria attra- MARCHI L., DE VECCHI C., SAITA M., Strumenti CASADIO C., Nuovi modelli emergenti e la micro-
verso la manovra di riorganizzazione informativo contabili per le decisioni aziendali, impresa, Milano, Franco Angeli, 2001.

Rubrica: pratica professionale


n.14 - 2019 37

19]: 99% delle Imposte Correnti T0 [Rigo


28] da inserire a segno inverso
3) Calcolo Passivo Noto (A): Sommare in
T1 i seguenti righi → [1] + [4] + [6] + [19] + [22]
+ [23] + [25]
4) Calcolo Tot. Attivo (B): Sommare in T1 i
seguenti righi→ [33] + [30] + [14] + [15] + [17]
+ [20] + [13] da inserire a segno inverso
5) Calcolo Deficit Contabile (C): Tot. Attivo
(B) - Passivo Noto (A) - [33]
6) Calcolo Modello Finanziario (G): Deficit
Contabile (C)= - Saldo [D] + X - (T0 [Rigo 32]
+ X/2) * i
Es (T1):
- 57.356 = -33.421+ X- [(108.015+X)/2] * 5%
- 57.356 = -33.421 + X - (108.015 + X) * 2,5%
- 57.356 = -33.421 + X - 2.700 - X * 2,5%
- 57.356 + 33.421 + 2.700 = X - X * 2,5%
- 21.235 = X ( 1 – 2,5% )
- 21.235 = X ( 97,5% )
X = -21.235 / 97,5% → -21.779
7) Calcolo Oneri Finanziari B/Termine (Ri-
go 22 CE):
[(T0 [Rigo 32]+Saldo Modello Finanziario)
/2 ] * i
Es (T1): OF = [ ( 108.015 – 21.779 )/2] * 5%
OF = ( 86.236 / 2 ) * 5%
OF = 43.118 * 5% → € 2.156
8) Se OF > 0 inserire in Rigo 22 CE in modo
da ricavare il Risultato Ante Imposte [Rigo
23 di Conto Economico]; Se OF<0 procede-
re con il punto seguente
9) Calcolare imposta IRAP e IRES2 e inse-
rire rispettivamente in Rigo 24 e 25 di CE in
modo da ottenere il Risultato Netto d’eser-
cizio [Rigo 26 di Conto Economico]
10) Agganciare imposta IRAP e IRES in
Stato Patrimoniale [Rigo 28]
11) Agganciare Risultato Netto d’esercizio
in Stato Patrimoniale [Rigo 2]
12) Verificare in Riga "Controllo" se Il Saldo
è a segno Positivo (Surplus Finanziario) o
Negativo (Fabbisogno Finanziario)
a. SE vi è un Fabbisogno Finanziario, ovve-
ro, Tot. Passivo<Tot Attivo: Chiudere diffe-
Appendice descrittiva dei passaggi rispettati per determi- renza in [Rigo 32] inserendo Valore in € a
“Il Modello Finanziario” nare la voce in esame, e la chiu-sura del Patri- segno inverso
A pagina 32 del Presente lavoro si asseriva: “…gli moniale; per poi esplicitare in forma tabellare le b. SE vi è un Surplus Finanziario, ovvero,
oneri afferenti agli affidamenti di breve sono risultanze numeriche ri-cavate dalle grandezze Tot. Passivo>Tot Attivo: Chiudere differen-
stati generati come chiusura del Piano una volta patrimoniali utilizzate per il raggiungimento za in [Rigo 33] inserendo Valore in € a se-
determinati i flussi finanziari e i fabbisogni gene- dell’obiettivo. gno inverso
rati sulla posizione finanziaria netta, attraverso c. SE si registra un Surplus Finanziario e
un apposito modello finanziario…..”, di seguito FASI OPERATIVE CHIUSURA PATRIMONI- per politica aziendale i dividendi sono di-
andremo a dettagliare le grandezze patrimoniali ALE (T1): stribuiti: Replicare Valore o parte del Va-
utilizzate e gli step metodologici rispettati, per 1) Calcolare Riserve di Utili T1 [Rigo 1]: lore, inserito in [Rigo 33], nel [Rigo 3] con lo
determinare la voce 22 (Oneri Finanziari B/Ter- Utile di esercizio T0 [Rigo 1] + Riserva di stesso segno, e nel [Rigo 27] con segno
mine) del Conto Economico a MLC. Utili T0 [Rigo 1] inverso.
Procederemo riportando dapprima una traccia 2) Calcolare Imposte Anticipate T1 [Rigo

02. Rimandiamo a pag.32 Tab.27 per il metodo di calcolo.


Rubrica: pratica professionale
38 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO
Edizione a cura di:

www.asfim.org

P E R I O D I C O
SFC
D I R E T T O D A
Strategia
Finanza
e Controllo
A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

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