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n.

10 - Anno 2017
n.10 - ANNO 2017 1

SFC
www.asfim.org

Strategia
Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Rubrica: pratica
professionale
Il modello finanziario: flussi di
cassa e liquidita
di Furio Bartoli e Giuseppe Ossoli

Nozioni di base di SELF-BI.


Getting started con Powerpivot
di Matteo Zanetti
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

SFC Strategia Finanza e Controllo


P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A E E N Z O T U C C I

Rubrica: pratica
professionale
3
19 Il modello finanziario: flussi di
23 cassa e liquidita
4 di Furio Bartoli e Giuseppe Ossoli
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24 Nozioni di base di SELF-BI.
31 Getting started con Powerpivot
di Matteo Zanetti

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Direzione Editoriale Autori


Dott. Antonio Sofia, Dott. Enzo Tucci Dott. Furio Bartoli, Dott. Luciano
Martinoli, Dott. Alessandro Musso,
Cordinamento Redazionale Dott. Giuseppe Ossoli, Dott. Antonio
Segreteria ASFIM Sofia, Dott. Alessandro Tentoni, Dott.
segreteria@asfim.org Matteo Zanetti.
Progetto Grafico
Dott.ssa Antonietta Trotta
www.posizioneinversa.it N. 10 - ANNO 2017
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Editoriale
La digitalizzazione dei processi e delle interfacce è
diventata fonte di preoccupazione per tutti coloro che
hanno la responsabilità della vita dell’impresa .
L’innovazione portata dalle tecnologie informatiche
può costituire un attacco capace di stravolgere i
modelli di business esistenti in modo improvviso e
incisivo. La sensazione di non sapere quando, o da
quale direzione, possa pervenire un attacco al proprio
modello di business, crea un livello completamente
diverso di preoccupazione.
Esempi di questi avvenimenti sono tanti e attuali così
come vengono riportati dalla stampa specializzata e
dai quotidiani.
Non c’è da stupirsi se molti imprenditori vivono in uno
stato di allerta. Grazie alle tecnologie esistenti e a un
fiume costante di denaro disponibile per start-up, le
minacce possono tradursi in attacchi e mordere prima Dott. Antonio Sofia
che le vittime possano allestire le difese. Presidente ASFIM
Allo stesso tempo, le opportunità offerte dalle tecno-
logie digitali eccita e affascina. Aziende orientate al
futuro si stanno immergono profondamente nel mon-
do degli innovatori, cercando di sfruttare le nuove stra l’evoluzione del lavoro fino al 2020 sulla base
tecnologie e ripensando i propri modelli di business delle indicazioni raccolte tra i responsabili delle Risorse
per catturare e cavalcare l’onda dirompente della rivo- Umane di 350 tra le maggiori aziende mondiali (tra cui
luzione digitale. 150 sono incluse tra le 500 di Fortune).
La fonte delle maggiori preoccupazioni per gli impren- Complessivamente queste imprese rappresentano circa
ditori non è tanto costituita dalle minacce esplicite di 13 milioni di dipendenti. L’analisi si riferisce a 15 tra i
cui si possono vedere già gli artigli quanto di quelle maggiori Paesi nel mondo (tra cui Cina, India, Francia,
latenti di cui non si può prevedere il risvolto ma che Germania, Italia, Giappone, Uk e Usa). Vengono forni-
possono togliere il sonno. te informazioni dettagliate su nove settori: Industria
e costruzioni, Commercio, Energia, Servizi finanziari,
Siamo alla quarta rivoluzione industriale. Sanità, ICT, Media & Intrattenimento, Logistica, Servizi
Le rivoluzioni industriali del mondo occidentale sono professionali.
state tre: Nei prossimi 5 anni fattori tecnologici e demografici
- 1784: la nascita della macchina a vapore e, di influenzeranno profondamente l’evoluzione del lavo-
conseguenza, lo sfruttamento della potenza di acqua e ro. Alcuni (come la tecnologia del cloud e la flessibi-
vapore per meccanizzare la produzione; lizzazione del lavoro) stanno influenzando le dinami-
- 1870: la produzione di massa attraverso l’uso sempre che già adesso e lo faranno ancora di più nei prossimi
più diffuso dell’elettricità, l’avvento del motore a 2-3 anni. L’effetto sarà la creazione di 2 nuovi milioni
scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come di posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spari-
nuova fonte energetica; ranno 7, con un saldo netto negativo - quindi - di oltre
- 1970: la nascita dell’informatica, dalla quale è 5 milioni di posti di lavoro.
scaturita l’era digitale destinata a incrementare i livelli A livello di gruppi professionali le perdite si concen-
di automazione, avvalendosi di sistemi elettronici e treranno nelle aree amministrative e della produzione:
dell’IT (Information Technology). rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti.
- 2016: è la data provvisoria d’inizio della quarta Un ulteriore colpo alla classe media e a quella ope-
rivoluzione industriale. Essa viene individuata con la raia dopo quello inflitto dalla globalizzazione con
presentazione dei risultati di una organica e originale conseguenze disastrose sul livello dei consumi e sulla
ricerca presentata al World Economic Forum del crescita del PIL.
gennaio 2016. Probabilmente solo a posteriori sarà
possibile individuare l’atto fondante. Di sicuro questa Pensare che le responsabilità dell’ attuale situazione
rivoluzione è destinata a cambiare per sempre la vadano cercate nell’adozione della moneta unica è
società e l’economia mondiale con novità che avranno forviante e strumentale a disegni politici inconsistenti
ripercussioni positive, ma anche negative, sulla vita se non pericolosi. Bisogna prenderne atto e cercare
dei cittadini del mondo. nuove strade per la crescita dell’occupazione che, nel
La ricerca presentata al World Economic forum illu- nostro paese, esistono in concreto.
4 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

L’età della pietra non finì


per mancanza di pietre
Luciano Martinoli 1 (ovvero il destino
incarnato nelle aziende)
Nuove risorse cognitive per riprogettare
strategicamente le imprese

Fu questa la lapidaria (è il caso di Il primo stadio è la Genesi Imprendito-


dirlo!) affermazione di Ahmed Zaki Ya- riale, che comunemente viene asso-
mani, ministro del petrolio saudita dal ciata alla “innovazione”. Si tratta di una
1962 al 1986, rilasciata durante un’ in- creazione di significato fatta da un im-
tervista nel 2000 all’agenzia di stampa prenditore, o un insieme di essi, che
Reuters. Si riferiva al fatto che l’età del utilizza una tecnologia per realizzarla,
petrolio non necessariamente finirà mette insieme un’organizzazione per
per mancanza di petrolio ma perché si costruirla e venderla, e fa emergere,
troverà una risorsa più efficiente o dalla massa indistinta di consumatori,
semplicemente non se ne sentirà più un “mercato”.
la necessità. Detta in altro modo: l’età Alcune considerazioni su questi tre
della pietra, così come accadrà per punti.
quella del petrolio, finirà non per man- La tecnologia NON è un’innovazione,
canza della materia prima ma per ma realizza un’innovazione, è lo stru-
l’esaurirsi del suo significato. mento per renderla visibile. Il legame è
Generalizzando si potrebbe allora af- molto stretto, in quanto la tecnologia è
fermare, ad esempio, che tutta l’era dei abilitante, ma proprio per questo deve
maniscalchi, stallieri, sellai, allevatori, essere abilitante di qualcosa che ini-
ecc. non è terminata per mancanza di zialmente non contiene. Lasciatemi
cavalli, che il settore di chi costruiva fare un paio di esempi. Quando i primi
cabine telefoniche e telefoni pubblici esploratori entravano in contatto con
non si è spento per mancanza di per- popolazioni indigene che non erano
sone che avessero la necessità di tele- mai venute in contatto con l’uomo oc-
fonare dalle strade, e così via. cidentale, portavano doni. Tra questi vi
era uno strumento “innovativo” (per
Quanti, nelle aziende di tutti i settori, l’epoca) per eccellenza: l’orologio. I na-
pensano ancora che la loro “età della tivi, non avendo il senso e la necessità
pietra” è ben lungi dal terminare per della misura del tempo, lo trovarono
l’abbondanza di pietre che osservano? utile come… complemento di abbiglia-
Non è per caso che la crisi è stata mento e, dunque, lo appendevano al
creata proprio dall’incapacità di rico- collo.
noscere che stava terminando l’età Tornando ai nostri tempi, il mouse,
della pietra indipendentemente dalla l’accessorio per interagire con il com-
loro abbondanza? L’arrivo di una nuo- puter, fu inventato nei laboratori della
va era la si può riconoscere o bisogna Xerox, costava quasi 10.000 dollari e
costruirla? E, soprattutto, vi è un lega- dopo poche ore di funzionamento si
me tra gli andamenti economici e rompeva. Fu Steve Jobs il quale, aven-
“l’era” in cui ci si trova? do un’idea di “significato d’uso” ben
Iniziamo allora a vedere quale è tale precisa, che i ricercatori della Xerox di
percorso che, se non si interviene, por- fatto non avevano, lo utilizzò, miglio-
ta allo spegnimento, con le ovvie con- randolo, come modalità innovativa di
seguenze economiche. interazione uomo-macchina. É eviden-

01. Partner CSE Crescendo


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te da questi due esempi che né l’orolo- visibile, se diventa visibile appaiono i di efficienza, ovvero la competizione
gio né il mouse avevano “intrinseca- concorrenti e inizia la competizione. per offrire il prodotto a prezzi più bas-
mente” caratteristiche innovative ben- La comparsa dei concorrenti non è del si. Emergono allora le “best practices”,
sì esse gli sono state fornite da un im- tutto negativa. Essi, inizialmente, sa- come fare al meglio ciò che poi faran-
prenditore e, avendo il prodotto avuto ranno certamente posizionati dietro il no tutti, e il dialogo si sposta sull’orga-
successo di mercato (cioè essendo ri- leader del mercato (in termini di prez- nizzazione interna per renderla più ef-
conosciuto socialmente), si sono in- zo del prodotto, redditività, ecc.) e ficiente.
carnate, fuse, sono diventate un avranno il merito di aiutarlo a costruire Effettuata anche questa fase, con gli
tutt’uno con esso. più velocemente il mercato stesso. Si sconfitti fuori e quelli che rimangono
L’imprenditore non può fare tutto da porrà però il tema della differenziazio- alla pari, con i prodotti praticamente
solo e per realizzare la sua “impresa” ne: in che cosa il prodotto A differisce uguali nelle funzionalità e nel prezzo si
(enterprise in inglese, entreprise in fran- dal prodotto B? La prima caratteristica inizia la competizione di “rappresen-
cese, Unternehmen in tedesco, empre- sulla quale si cimentano i concorrenti tazione”, ovvero si cerca di raccontare
sa in spagnolo, sono tutte parole che è la qualità. al mercato (differenziare) meglio degli
nella loro lingua hanno il doppio signi- altri ciò che identico. Si è arrivati alla
ficato di “azienda” e “attività eccezio- Tutti gli attori del mercato, anche chi lo commoditizzazione estrema, uno sta-
nale”, come andare sulla luna. Strano, ha inventato dal nulla, faranno a gara to caratterizzato dalla prevalenza di
vero? Oppure… no?) raduna un suo (competeranno appunto) su chi lo fa una protesi di identità che, in molti
popolo, l’organizzazione aziendale, meglio. Il leader avrà qualche residuo casi, prevale sul prodotto stesso
che è motivata dalle stesse ambizioni vantaggio sugli altri, di tipo essenzial- (quante volte vi sarà capitato di ricor-
e volontà di riuscita dell’imprenditore. mente evocativo, ma dovrà necessa- dare uno spot pubblicitario ma non il
Le persone, in questa fase, partecipa- riamente ingaggiarsi nella sfida della prodotto che voleva pubblicizzare?).
no alla “impresa”. qualità. Le principali caratteristiche di Ultima fase, con il prodotto che ormai
Ultima nota riguardo il mercato. Esso questa, come delle successive, fase ha perso tutto il suo significato, è lo
non è pre-esistente alla volontà dell’im- competitiva è quella di non avere vinci- sforzo per farsi mantenere dalla rete
prenditore di realizzare qualcosa di tori. In ogni fase ci saranno certa- degli stakeholder esterni (ma a volte
nuovo, dunque il suo compito non è di mente degli sconfitti ma tra quelli che anche quelli interni: i dipendenti).
intercettarlo fortunosamente. La so- rimangono vi è una parità assoluta e, Con il ricatto di maggiori disastri in
cietà, soprattutto quella del III millen- per superarla, ingaggiano una nuova caso di chiusura e millantando la spe-
nio, è un ribollire di miliardi di potenzia- battaglia competitiva. Le fasi competi- ranza di possibili futuri miglioramenti,
lità che non aspettano altro di andare tive inoltre si distinguono rispetto alla impossibili in mancanza di rivoluzioni
da qualche parte. É l’imprenditore che Genesi Imprenditoriale perché il dialo- strategiche dell’azienda, si compete
le fa precipitare rendendole concrete go dell’azienda si sposta dal cliente ad con altri nello stesso stato per acce-
e, così facendo, “crea” il mercato. Se altro; nel caso della fase di qualità ai dere a strumenti di sostegno, sussidi,
fosse stata fatta un’indagine di mer- concorrenti. dilazioni, facilitazioni concessi dalle
cato prima dell’invenzione dei telefo- Una volta che tutti coloro che offrono il istituzioni.
nini (o del televisore, o dell’automobile, prodotto con la stessa qualità sono
ecc.) nessuno avrebbe trovato d’inte- sopravvissuti, e gli altri sono stati In sintesi l’intero ciclo può essere rap-
resse un tale prodotto. Sempre tor- sbattuti fuori, si ingaggia una battaglia presentato dalla Fig.1 e le caratteri-
nando al solito Steve Jobs (la cui prin-
cipale fortuna rispetto a tanti altri
imprenditori, anche nostrani, è stata Figura 1: Il ciclo di vita del valore/significato
quella di una sovraesposizione media-
tica che ci ha permesso di conoscere
quasi ogni cosa del suo processo im- GENESI si forma il
prenditoriale) quando fu lanciato l’ipad IMPRENDITORIALE significato
e un giornalista gli chiese quali tec-
si formano le
niche di mercato avesse utilizzato per COMPETITIVITÁ funzionalità
scoprire che i clienti avrebbero gradito DI QUALITÁ
il prodotto, rispose: “Non è mestiere si formano le
best practies
dei clienti sapere cosa vogliono”. COMPETITIVITÁ
Una prima lettura può ispirare una cer- DI EFFICIENZA si formano le
protesi di identità
ta arroganza, mentre invece si tratta di
un’affermazione di ruolo umile e ri- COMPETITIVITÁ
schiosa: il mestiere dell’imprenditore è DI RAPPESENTAZIONE si istituzionalizza
immaginare nuovi mondi e realizzarli… l’impresa
a suo rischio e pericolo (godendone COMPETITIVITÁ e si formano le
AMBIENTALE reti di protezione
anche gli onori, se ci riesce).
Se l’azienda riesce nella sua impresa
ha successo, se ha successo diventa
6 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Tabella 1 É interessante notare che ad ogni fase


sono legati in maniera estremamente
FASI CARATTERISTICHE DIALOGO CON
precisa gli andamenti delle tre princi-
pali variabili economico-finanziarie.
Genesi Mercato Il grafico in Fig.2, ne illustra le carat-
Funzionalità Concorrenti teristiche. Per flussi di cassa si intende
la cassa commerciale, ovvero la cassa
Best Practices Management Interno
risultante dalla attività caratteristica
Rappresentazione Protesi Identità Media (ricavi meno costi di produzione).
Ambiente Rete Protezione Istituzioni Analogamente il margine operativo è
depurato da qualsiasi componente fi-
nanziaria.
Anche qui è meritorio fare alcune con-
siderazioni. É ulteriormente rafforzata
stiche di ogni fase dalla tabella 1. l’importanza (dimenticata!) della cas-
É necessario aggiungere due notazio- sa, unico motivo per il quale, in sua
ni su questa rappresentazione. La pri- mancanza, le aziende sono costrette a
ma è che quello che abbiamo descritto chiudere. La sua diminuzione è il pri-
genericamente come “azienda” è di mo segnale dell’inizio della degenera-
fatto la sua Business Unit. zione strategica della Business Unit,
ben prima della diminuzione dei mar-
Un’impresa non è un monolita, per gini e del fatturato. Come già detto il
quanto piccola certamente si cimenta passaggio da una fase ad un’altra, e
nel fare cose diverse, in mercati diffe- dunque il cambiamento dell’andamen-
renti e competendo con soggetti diver- to delle variabili, può avvenire in anni.
sificati. Dunque la stessa azienda può L’azienda può allora decidere di gestire
avere Business Unit che sono in una questa “degenerazione”, invece di cer-
fase di qualità e altre in fase di rappre- care di invertirla, per raccogliere gli ul-
sentazione. La seconda considera- teriori, residui frutti del suo sforzo ini-
zione è che le fasi possono avere tem- ziale. Non dovrà però meravigliarsi
pi molto diversi, sia per industry che dell’ineludibile degrado di prestazioni
per geografia. Le automobili hanno al quale certamente arriverà quella
impiegato cento anni per arrivare al Business Unit nel tempo.
fine ciclo attuale, laddove il settore IT Da notare l’andamento del fatturato,
terminava un ciclo nel giro di qualche vero e proprio trabocchetto sia per le
decina di mesi. Inoltre laddove, ad es- aziende che per i loro finanziatori.
empio, i telefonini stanno scomparen- L’aumento finale, a discapito della
do dai mercati evoluti, sostituiti dai più marginalità e della cassa, induce nella
moderni smartphone, essi sono an- tentazione di richiedere risorse per
cora in fase di pieno boom nei paesi sostenerne l’andamento (tecnicamen-
africani. te finanziare il circolante). Purtroppo
così facendo non si fa altro che allar-
gare il “buco” finale in quanto arrivati al
Figura 2: L’andamento degli Economics nelle diverse fasi di evoluzione di un settore industriale
picco, anche il fatturato inizierà a pre-
cipitare, portando con se le sorti
dell’azienda, colpevole di non aver agi-
to per tempo a riprogettare strategica-
mente la sua offerta, e dei finanziatori
(o stakeholder in generale), colpevoli
anche loro di non aver saputo ricono-
scere questo stato dell’impresa e non
aver preso gli opportuni provvedimenti
(necessarie segnalazioni, stimoli alla
riprogettazione strategica, ritiro per
tempo dei supporti finanziari, ecc.).

Quali strumenti sono disponibili per


descrivere lo stato nel ciclo di vita di
una Business Unit? Come modificarne
il “destino”?
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LA DIMENSIONE
STRATEGICA
Alessandro Tentoni 1
DELL’INCENTIVE
& PERFORMANCE
MANAGEMENT
1. La creazione del valore nell’area valore di scambio di aziende trasferite
del personale direttivo e proprio patrimonio netto contabile.
Alcuni fenomeni della moderna ma- Come noto, infatti, i benefici apportati
croeconomia quali la globalizzazione, dal capitale intellettuale non vengono
la ricerca insistita di nuovi sbocchi di intercettati dal sistema informativo le-
mercato, l’intensa competizione tra le gale delle imprese, e confluiscono nel
imprese per il raggiungimento dell’e- goodwill solo a seguito dell’acquisizione
quilibrio reddituale, il progresso scien- onerosa di complessi plusvalenti.
tifico e la specializzazione del lavoro, Anche nelle unità aziendali che vivono
conducono a un crescente apprezza- le parabole discendenti del ciclo di
mento delle risorse umane operanti vita, quali maturità e decadenza, le fi-
nelle aziende. gure manageriali possono esercitare
Il Knowledege Management, ovvero la un particolare impatto rivitalizzante,
conoscenza manageriale, si rivela sia ripristinando gli equilibri gestionali
quindi fattore produttivo intangibile deteriorati dell’attività operativa svolta
determinante per il successo dell’im- (processo di turnaround), sia innovan-
presa, tanto a livello direttivo quanto do nei segmenti di mercato serviti, nel
nelle singole aree funzionali. settore merceologico di produzione, o
L’intervento dei manager all’interno del in altri aspetti di natura strategica così
mutevole organismo aziendale si da spostarsi tempestivamente dalla
estende infatti dalla fase progettuale curva dell’attività in declino a una con
della fissazione di obiettivi generali e margini economici in crescita (break-
particolari accompagnata dalle con- through) 2.
seguenti scelte strategiche, a quella
attuativa di organizzazione e svolgi- In ogni caso la complessità e la funzio-
mento del ciclo produttivo aziendale. ne sociale indiscutibile delle moderne
Se le conoscenze tecniche si sono unità produttive, che si manifesta ad
rivelate sempre più indispensabili per esempio nello stimolo e appagamento
la realizzazione fisica e il commercio di nuovi bisogni avvertiti dalla colletti-
di prodotti o servizi, lo spostamento vità, nella cura di aspetti privati e fa-
della lotta competitiva su ulteriori miliari dei lavoratori utilizzati, nel con-
aspetti di differenziazione quali l’attrat- tributo reddituale fornito a propri
tività del brand o immagine dell’impre- stakeholders, propone la distinzione tra
sa, l’affidabilità del marchio, la grade- conoscenza esplicita e tacita.
volezza del design, l’assistenza post La prima, tipicamente di natura tecni-
vendita, ha reso scarse e contese le ca, viene formalizzata con modalità
relative risorse manageriali richieste. pubbliche previste dalla legge, o pri-
L’accresciuta rilevanza del fattore co- vate in data base, formule o raccolte di
gnitivo spiega, insieme ad altre risorse know-how: un caso emblematico è
immateriali talvolta interdipendenti rappresentato dai brevetti o altri beni
dall’azione del management, il cospi- immateriali similari, dal contenuto pro-
cuo divario che talora si registra tra tetto e custodito negli uffici preposti.

01. Articolo scritto in collaborazione con il Rag. Andrea Pancaldi, Studio Palmeri Commercialisti Associati.
02. cfr., anche per un’esposizione grafica sugli assi cartesiani, F. D’Egidio, “La vitalità d’impresa”, Sperling & Kupfer Editori, 1999, pag. 46.
8 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

La seconda si collega invece alle nuo- smi d’incentivo dovranno quindi risul-
ve expertises richieste alla classe diri- tare quei dirigenti in grado di assicu-
gente, soprattutto a livello di schemi rare tanto il conseguimento dei risul-
mentali improntati al system thinking tati quantitativi formalizzati nel bud-
che predispongono all’azione a favore geting quanto l’implementazione di
dell’intera organizzazione finanche se quegli atteggiamenti identificabili nel-
in contrasto agli obiettivi delle man- la competenza emotiva, come definita
sioni individuali, di spirito propositivo, poc’anzi. Per certi versi viene così rich-
partecipativo e attento alle altrui esi- iesta una strumentazione di stimolo in
genze, di equità e serenità nella valuta- grado di perseguire la crescita del va-
zione delle prestazioni, di lealtà e cor- lore economico aziendale nel breve e
rettezza verso chiunque all’interno e nel lungo periodo, giustificando la
all’esterno dei confini aziendali. maggiore onerosità diretta per l’im-
Queste doti risiedono naturalmente presa (Total compensation 3) nella fisio-
nelle personalità degli individui e si logica contrapposizione di interessi
manifestano attraverso la forma orale con il lavoratore.
o i comportamenti. Si consideri infatti che, dalle argomen-
Per certi versi, la conoscenza tacita si tazioni svolte, si denota una significa-
rivela una condizione che favorisce la tività del capitale intellettuale persino
sedimentazione di quella esplicita, e superiore a quello tangibile, in origine
quindi di rilievo strategico per la mas- costituito dagli apporti monetari di
simizzazione del valore economico nel mezzi propri, per l’affermazione della
lungo periodo. impresa e la conseguente massimiz-
La sfida delle moderne imprese è dun- zazione del profitto.
que quella di ingaggiare knowledge
workers provvisti di simili attitudini e, Lo scenario delineato conferma la ten-
nel contempo, agevolare la diffusione denza alla preminente valutazione as-
delle relative abilità nell’ambito dell’in- segnata oramai in molti casi alle ri-
tera organizzazione. sorse immateriali in genere (soft)
In conclusione, l’interpretazione della rispetto a quelle materiali (hard) nella
conoscenza tacita quale forma di in- struttura patrimoniale effettiva di
telligenza emotiva la colloca alla base un’azienda.
del processo di creazione del valore É inoltre interessante osservare, ai fini
economico dell’impresa, in quanto ab- della costruzione degli opportuni si-
binata alla necessaria consapevolez- stemi d’incentivo, come gli intangible
za del singolo detentore trasforma in discorso rappresentano forse l’uni-
profili personali privati nella compe- co asset produttivo che non subisce
tenza emotiva richiesta dalle esigenze deprezzamenti con il trascorrere del
aziendali. tempo, salvo il raggiungimento dell’età
pensionabile che potrebbe risultare
2. Funzione e caratteristiche dei peraltro piuttosto avanzata come di-
sistemi incentivanti mostrano le carriere di affermati man-
Le argomentazioni tratteggiate intro- ager o, naturalmente, il verificarsi di
ducono il tema del knowledge retention, accadimenti imponderabili nella sfera
rivolto in particolare a quelle profes- della persona. Anzi, si può sostenere
sionalità depositarie di conoscenza in che l’utilizzo proficuo in azienda ac-
grado di esaltare le leve di valore cresce il valore di questi fattori a fe-
dell’attuale fase economica. condità ripetuta, in controtendenza
Infatti, alla luce delle suesposte con- con gli altri elementi impiegati dall’im-
siderazioni la finalità ultima dei siste- prenditore.
mi incentivanti in parola che illustrere- Le caratteristiche dello strumento in-
mo di seguito può considerarsi in centivante adottato dovrebbero quindi
transizione dalla tradizionale intensifi- risultare coerenti con il ruolo descritto
cazione degli sforzi lavorativi per con- assunto dalle professionalità di spic-
seguire rendimenti superiori alla stabi- co. A questo proposito si rivelano
lizzazione delle eccellenze manage- quindi poco idonei i tradizionali siste-
riali in un clima di reciproco apprendi- mi retributivi a cottimo di stampo tay-
mento e interscambio dei diversi livelli loristico, nelle due versioni “a moneta”
del sapere richiamati. con remunerazione ragguagliata alle
Oggetto precipuo di siffatti meccani- unità realizzate e “a tempo” con un

03. Infatti la “Total compensation” rappresenta la remunerazione complessiva di natura quantitativa, e si articola in retribuzione fissa, variabile e benefit. Comprendendo
anche l’appeal dell’ambiente di lavoro interpretato quale forma di corrispettivo di tipo qualitativo, talvolta leva adottata da aziende con minori disponibilità finanziarie,
si ottiene l’aggregato della “Total reward”, indicatore complessivo delle utilità ricevute dal lavoratore.
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compenso che matura non superando ampie leve d’azione suscettibili di in-
l’intervallo a disposizione per ottenere fluenzare anche i margini generali
un certo prodotto o servizio. conseguiti.
In questi casi, infatti, si potrebbe con- L’apparato di incentivi predisposto do-
seguire un incremento delle prestazio- vrebbe in ogni caso risultare funzio-
ni lavorative nel breve periodo, ma non nale alle direttive formulate nella piani-
sembrerebbe altrettanto curata l’ar- ficazione strategica dell’impresa, con
monizzazione della professionalità in obiettivi personalizzati attribuiti a cia-
discorso nell’organizzazione dell’im- scuna professionalità interessata (ad
presa, la condivisione dei valori, lo svi- esempio aumento del margine di con-
luppo del senso di appartenenza tribuzione di un prodotto) in linea con
all’entità aziendale e l’auspicata circo- quelli fissati nei programmi pluriennali
larizzazione delle conoscenze tacite aziendali con l’approccio del manage-
ed esplicite. ment by objectives, oltre che integrati
nel sistema di monitoraggio dei risul-
Senza sottacere l’ambiguità del mec- tati a consuntivo.
canismo che, se da un lato ottimizza Si suggerisce in genere di assegnare
l’utilizzo della capacità produttiva, in- ai manager specifici step validati dai
tensifica i rendimenti e accentua la vertici dell’impresa, opportunamente
specializzazione del lavoratore, dall’al- coinvolti, e condivisi al culmine di una
tro tende a depauperare le energie fisi- apposita negoziazione che renda par-
che alienando spesso l’individuo dalla tecipi e persuasi delle politiche pres-
integrazione nell’azienda, gli assegna celte dall’azienda tutti gli interlocutori
gran parte del valore aggiunto incre- protagonisti (cosiddetto “marketing
mentale, riduce di norma il livello qua- interno”), evitando nel contempo
litativo dei prodotti o servizi venduti e l’insorgenza di timori sulle sorti future
richiede un mirato e costoso sistema del contratto di lavoro in caso di insuc-
di rilevazione e controllo. cessi, in particolare nei contesti di
A conferma di quanto argomentato, unità coinvolte in processi di ristrut-
tra le modalità di retribuzione con- turazione e downsizing.
osciute, alternative o complementari a Inoltre è opportuno non appesantire
quella in esame, si aggiungono la for- ciascun dirigente con un numero ec-
ma a tempo e la tipologia a premio o cessivo di obiettivi da raggiungere, da
incentivo, come tratteremo compiuta- calibrare di regola in misura non supe-
mente tra breve. riore a 5, onde evitare possibili contrad-
Vi sono due caratteri generali di ogni dizioni reciproche (si pensi da un lato
sistema incentivante in parziale trade- all’incremento di fatturato di un bene e
off e che occorre tentare di contempe- dall’altro alla riduzione degli investi-
rare, anche con accorgimenti operativi menti nei reparti produttivi interessati)
come verrà illustrato nel paragrafo 4. e dispersione della forza incentivante.
Ci si riferisce alla capacità stimolante, Altro aspetto basilare da ponderare
quale presupposto fondamentale dei concerne l’effettiva possibilità appan-
suddetti meccanismi, e della copertu- naggio del lavoratore di influenzare i
ra finanziaria autonoma (cosiddetto risultati auspicati correlati all’incentivo
“autofinanziamento” dello strumento), (ad esempio risulta fuori dalla portata
finalizzata al rispetto degli equilibri di un direttore amministrativo un certo
gestionali. livello di reddito operativo).
Infine, si raccomanda in genere di de-
L’onere retributivo variabile di un re- stinare alla remunerazione variabile
sponsabile di una lavorazione dipen- una quota intorno al 20% della re-
dente dal numero di pezzi realizzati in tribuzione fissa annua, o del 10% per le
un certo arco temporale risulta non figure di minor responsabilità eviden-
correlato con i risultati economici e fi- temente prive di alcune leve decisio-
nanziari differenziali ottenuti dall’azien- nali d’intervento per concorrere
da, che possono contrarsi pur in pre- all’obiettivo stabilito.
senza di un incremento produttivo.
Come meglio si approfondirà nel para- 3. Tipologie e strumenti d’incentivo:
grafo seguente, la contraddizione tra i un’analisi comparata
due postulati tende a diminuire per le Le principali forme di meccanismi in-
qualifiche apicali, in possesso di più centivanti possono comprendersi nei
10 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

seguenti gruppi: premi discrezionali, Grafico 1

premi di risultato, profit sharing, gain


sharing, incentivi di gruppo, incentivi
individuali, tutti esempi di retribuzione
variabile che include peraltro una ca-
sistica più ampia (si pensi agli emolu-
menti straordinari).

I premi discrezionali vengono erogati a


posteriori sulla base di una valutazio-
ne insindacabile degli organismi azien-
dali preposti, mentre quelli di risultato
conseguono al raggiungimento di una
minima performance economica o fi-
nanziaria aggregata (ad esempio mar-
gine operativo lordo o cash-flow della
gestione reddituale). In entrambi i casi
la remunerazione può assumere an-
che forma di benefit, di partecipazione
agli utili, ai capital gain maturati in un vante risultano presentate nell’analisi
certo periodo di riferimento, di asseg- in tabella 1, con evidenza delle carat-
nazione di titoli del capitale sociale o teristiche di base, dei principali van-
di stock option (diritto a sottoscrivere taggi e svantaggi, dei tipici contesti
quote o azioni ad un prezzo inferiore al applicativi 4.
valore effettivo in un certo momento).
Un tipo di compenso in natura è 4. Progettazione dello schema
senz’altro rappresentato dall’avanza- incentivante
mento in carriera, secondo il criterio “a Passiamo ora a illustrare, sotto un pro-
scelta” alternativo a quello “per anzi- filo procedurale, le fasi della costruzio-
anità”, da attribuire con saggezza am- ne di un sistema d’incentivi.
ministrativa per evitare il possibile Innanzitutto bisogna individuare una
malcontento degli esclusi più longevi. famiglia professionale omogenea qua-
Il profit sharing e il gain sharing risulta- le oggetto del trattamento.
no invece commisurati al divario ri- I criteri per la formazione di simili
spettivamente tra un indicatore eco- gruppi risultano i seguenti:
nomico (ad esempio il reddito caratte- - per tipo di ruolo gerarchico (a esem-
ristico) o un fattore produttivo misura- pio tutti i direttori, tutti i responsabili,
bile, ovvero non misurabile, di natura ecc.), assecondando la rilevanza di
strategica (si pensi al costo per ac- ciascuna posizione organizzativa;
quisto di materie prime) e livelli stabili- - per area funzionale, favorendo la pro-
ti ritenuti soddisfacenti, con beneficio gettazione a livello di settore azien-
distribuito tra le professionalità che dale;
hanno contribuito e la stessa impresa. - combinando i criteri a) e b).
Gli incentivi di gruppo e individuali at- Il secondo passaggio consiste nello
tengono di regola a obiettivi particolari stanziamento di un monte incentivi,
nell’ambito delle mansioni precipue di tematica subordinata alla decisione
un singolo o di un team, e possono ve- del compensantion mix tra retribuzione
nire corrisposti anche attraverso for- fissa e variabile.
me di gratificazione non monetaria Per ragioni di equità, in quanto la po-
quali riconoscimenti pubblici, classi- litica retributiva in generale presenta
fiche di rendimento, avanzamenti di profili economici, sociali e etici, è op-
carriera. portuno determinare tali risorse in per-
centuali analoghe per figure professio-
É interessante ordinare gli strumenti nali in pari livello di organigramma,
d’incentivazione esaminati sulla base anche sulla base di eventuali infor-
dei ricordati caratteri della forza sti- mazioni trapelate in merito alle deci-
molante e dell’autofinanziamento, co- sioni assunte da aziende comparabili.
me esemplificato nel grafico 1. Inoltre, come si vedrà meglio tra breve,
Le modalità tecniche più diffuse di or- è possibile calibrare a posteriori l’am-
ganizzazione di un sistema incenti- montare destinato al sistema incenti-

04. La disamina, come diversi altri spunti sviluppati nel presente contributo, segue l’impostazione dello studio “Sistemi premianti. Guida alla progettazione” di Unindustria
Bologna, 2011, realizzato da “OD&M – Organization Design & Management consulting” di Milano, con la partecipazione di “Manager Ricerche Direzionali” di Bologna.
n.10 - ANNO 2017 11

Tabella 1: Analisi del sistema incentivante

vante sulla base della misura di perfor- comportamentale, all’eventuale identi-


mance registrata (livelli di target), con ficazione dei parametri con modalità
scatti lineari o progressivi da una additiva, ovvero con peso percentuale
classe all’altra, prevedendo nel caso (complementare all’unità) sul totale
anche un extra bonus denominato delle risorse preventivate.
overtarget. Una riflessione da svolgere in questa
fase concerne il carattere di realismo
A questo punto occorre stabilire gli di ciascun obiettivo, anche nel caso
obiettivi da assegnare, sotto forma di additivo.
specifici indicatori (Key Performance Infatti si consideri che un effetto anzi-
Indicator). tempo demotivante sul dirigente as-
In questo caso le scelte attengono al segnatario si verifica sia nel caso di
numero, piuttosto limitato sulla base richieste aziendali verosimilmente ir-
di quanto osservato nel precedente raggiungibili che in quello opposto di
paragrafo 2, alla tipologia in rapporto estrema facilità di centrare il risultato.
al grado dell’organizzazione coinvolto, In entrambe le situazioni, infatti, è
che può spaziare dalla sfera indivi- probabile che il manager coinvolto ral-
duale, di team o persino dell’intera lenti l’intensità della propria attività
azienda, alla misurabilità dei risultati una volta presa coscienza dell’esito
delle prestazioni richieste, alla natura incontrovertibile (favorevole o meno).
economico-finanziaria generale, di pro- Per assicurare l’autofinanziamento
cesso, di singolo progetto e di tipo dello schema, le imprese hanno a dis-

05. Per un approfondimento sulle tecniche di valutazione dei comportamenti aziendali dei lavoratori cfr. C. Merlani – L. Liberatore, “Aspetti operativi della impresa indus-
triale”, Cooperativa Informazione Stampa Universitaria a r.l., 1980, pagg. 264 e seguenti.
12 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

posizione la possibilità di introdurre Tabella 2

filtri o moltiplicatori, sotto forma di co-


efficienti ponderanti l’ammontare del- Ing. xxxxxxxxxxxxxxx – Direttore di produzione
l’incentivo spettante, ancorati a perfor-
mance aziendali strategiche e foriere
di incremento del cash-flow comples-
sivo.

Ad esempio, se tre obiettivi additivi


vengono fissati nella misura pari ri-
spettivamente al 50%, 30% e 20% del
monte incentivi, e il fattore filtrante è
rappresentato da un range ritenuto ac-
cettabile di reddito operativo, il conse-
guimento di un esito reddituale infe-
riore al minimo comporta l’annulla-
mento dell’incentivo in quanto agisce
un parametro pari a 0, il raggiungi-
mento del massimo postula la confer- Tabella 3: Determinazione dei Target

ma dell’ammontare pieno dell’incenti-


vo, in presenza di un risultato tipico
compreso tra i due estremi dell’inter-
vallo di accettazione (ad esempio pari
a 2.000 nel campo tra 1.000 e 5.000,
quindi per il 25% della sfera di variabi-
lità) si contemperano le percentuali
fissate del monte incentivi che nel
caso ipotizzato si riducono rispettiva-
mente a 12,50%, 7,50% e 5%, per un
totale del 25%.
Si veda l’esempio in tabella 2, in alto,
con articolazione dell’effettivo am-
montare del beneficio sulla base di un
filtro e di studiati livelli di target.
sassoni, che risultano peraltro più
Nella determinazione dei target per adatti ai livelli manageriali inferiori poi-
ciascun obiettivo, come esemplificato ché apprezzano soprattutto la riduzio-
nella tabella 3, occorre innanzitutto in- ne dei tempi di lavorazione dei compiti
dividuare classi di giudizio rispetto al assegnati.
parametro ritenuto soddisfacente, as-
sociare a ogni posizione un range di Secondo una prima formula, elaborata
variabilità e il relativo ammontare del dall’Halsey, il premio è 1/3 del rispar-
premio, oscillante da un minimo di 0 mio nel tempo di esecuzione della
per il primo risultato stabilito a un livel- mansione, ragguagliato alla remune-
lo pieno per quello migliore previsto. razione fissa:
La griglia dell’esempio è costruita in
relazione all’obiettivo dell’EBITDA nel P = r (T – t)/3
caso precedente, con progressione li- dove P è il premio, r la retribuzione pe-
neare del premio. riodica base fissa, T il tempo standard
Infine è possibile associare al risultato desiderato, t il tempo effettivo impie-
più brillante un overtarget, come in pre- gato.
cedenza segnalato. In tal caso il mas- Da notare che, nella versione divulgata
simale, pari a euro 12.000 nell’esempio in Inghilterra a opera del Weir, il divi-
riportato, è conseguito al raggiungi- sore è posto pari a 2, a tutto vantaggio
mento del penultimo livello di perfor- evidentemente dei dipendenti.
mance. Interessante è poi lo schema del Row-
Sistemi più immediati di determinazio- an, che si presenta come segue:
ne degli incentivi secondo l’approccio
del Gain sharing sono invece i seguenti, P = r (T – t) t/T
adottati soprattutto nei Paesi anglo- in cui evidentemente il divario tra tem-
n.10 - ANNO 2017 13

po obiettivo e occorso si mitiga da sè per questa figura professionale di re-


con soluzione sicuramente equa, sen- gola gli incentivi risultano almeno pari
za l’utilizzo dei parametri fissi 2 o 3. al 20% della retribuzione base fissa
Infine per il Bedaux si traducono in annua.
punteggio, con l’ausilio di una com- Obiettivi additivi per ciascun esercizio:
missione di esperti di regola esterna, • numero brevetti di prodotto o di pro-
le unità di tempo necessarie per deter- cesso realizzati, registrati o in corso di
minate mansioni lavorative, attribuen- registrazione, nei limiti di spesa del
do il 75% dell’eccedenza positiva al di- budget della funzione R&D, obiettivo
pendente e il restante 25% all’azienda filtro specifico il rispetto del budget
a titolo di copertura dei costi per più della funzione R&D;
intenso sfruttamento della capacità • contenimento scarti di produzione: %
produttiva e oneri per la necessaria su- di costo diretto prodotti finiti scartati/
pervisione. fatturato totale;
Resta da ricordare il diffuso strumento • limitazione ore di straordinario della
della balanced scorecard 6, che costi- area produttiva: % di numero ore di la-
tuisce un premio in parte di risultato e voro straordinario dell’area di produ-
in parte di natura discrezionale. zione/totale ore della manodopera
Il beneficio è rivolto in quattro direzio- dell’area produttiva;
ni: indicatori economico-finanziari di • livello del costo del personale della
sintesi (ROE, ROI, fatturato, ecc.), sod- funzione di produzione: % di costo ef-
disfazione del cliente (quota di merca- fettivo lavoratori dipendenti dell’area
to, retention della clientela, ecc.), pro- produttiva/costo del personale della
spettiva interna (ad esempio time to produzione previsto dal budget;
market e quota di ricavi dei nuovi • ottimizzazione rimanenze finali ma-
prodotti, numero scarti), dinamica gazzino semilavorati e prodotti finiti:
dell’apprendimento (ore di formazione numero mensilità di conseguimento
pro-capite, copertura ruoli con elevate dell’obiettivo rappresentato per cias-
tecnicalità, ecc.). cun mese da % massima desiderata
del valore rimanenze finali magazzino
5. Un caso concreto semilavorati/fatturato mensile, e da %
Un’impresa operante nel settore chi- massima desiderata del valore rima-
mico ha perfezionato di recente un ar- nenze finali magazzino prodotti finiti/
ticolato piano di riorganizzazione mi- fatturato mensile;
rante, tra l’altro, a scorporare il ramo Parametro filtro di ciascun obiettivo: %
industriale operativo da quello immo- di EBITDA conseguito/EBITDA previ-
biliare e dei beni intangibili strategici, sto dal budget.
compresa la funzione di R & D.
Sul piano della gestione ordinaria, in-
vero con respiro pluriennale, si decide
di implementare un sistema incenti-
vante di medio periodo per fidelizzare
quattro risorse del gruppo reputate di
spessore rilevante per l’equilibrio eco-
nomico dell’azienda, quali uno storico
responsabile di produzione e coordi-
natore della ricerca e sviluppo, anche
in vista di nuovi investimenti che ri-
chiedono la conservazione dello spe-
cifico knowledege management, due
professionalità dell’area commerciale,
un direttore amministrativo.
Di seguito si presenta una traccia dello
schema di progettazione del modello
per il primo manager, con riguardo in
particolare al monte incentivi e alla
configurazione degli obiettivi additivi.
RESPONSABILE PRODUZIONE, COORDI-
NATORE DELLA R&D
Determinazione del monte incentivi:

06. cfr., per una illustrazione completa dello strumento corredata da un caso di studio, G. Bonollo, “Balanced scorecard: case history”, Strategia, Finanza e Controllo
n.6/2015 pagg. 15 e seguenti.
14 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Strategie di Market-
ing e Organizzazione
Alessandro Musso 1
Strategica: un punto
di vista critico
Una volta un CEO, in una conferenza aziendale, ha detto filosofia aziendale:
alla platea di dipendenti e collaboratori che “anche la non • Rapporto Qualità/Prezzo
miglior decisione, se fermamente perseguita, può portare Al fine di riconquistare la clientele, prima di tutto ai dipen-
a buoni risultati”. denti dovrebbero piacere i capi di vestiario proposti, nella
L’affermazione è in teoria condivisibile, solo che pro- consapevolezza del buon rapporto tra qualità e prezzo, con
venendo dal ‘Big Boss’ di un’azienda commerciale, forte- quest’ultimo che non significa per forza ‘basso’ quanto
mente basata sui principi e i valori del marketing, ha com- piuttosto conveniente.
portato alcune riflessioni, sostanzialmente di buon senso, Il modello di marketing e imagine aziendale cui ci si ispira è
circa le strategie aziendali e l’organizzazione che dovreb- quello della “Barilla”, la famosa azienda Italiana di cibo che
be poi tradurre in azioni concrete. è diventata simbolo della “pasta”.
• Family Store
Premessa Dove possibile i punti vendita dovrebbero essere posti in
Iniziamo con inquadrare la realtà in questione come una centri commerciali piuttosto che in singoli negozi, quindi è
azienda retail nel settore vestiario, guidata da cinque top stato completamente rivisto il posizionamento dei negozi
manager e organizzata in quattro funzioni: in vista delle prossime aperture e si è cominciato ad affron-
• Buying and Merchandising tare il tema della chiusura dei negozi non profittevoli.
che può essere ulteriormente scomposta in ulteriori repar- Naturalmente i negozi devono anche essere ristrutturati
ti: Acquisti, Trasporti (da fornitori), Qualità, Sviluppo del per diventare un ambiente caldo e confortevole, con un
Marchio carattere inconfondibile in stile ‘gentiluomo di campagna’
• Operations ma soprattutto devono diventare un ‘negozio a 360°’ dove
scomponibile in: Logistica (stoccaggio e movimentazione), è possibile trovare ogni tipo di abito e accessorio per sod-
Pianificazione, Distribuzione (spedizioni ai punti vendita) disfare bambini eleganti e nonne sportive, passando anche
• Finanza dall’abbigliamento intimo.
scomponibile in: Contabilità, Controllo, Tesoreria, IT, Servizi
• Marchio Italiano
Generali
Le diverse “swot analysis” e approfondite ricerche di mer-
• Risorse Umane
cato condotte hanno portato a concludere che un impor-
scomponibile in: Selezione e Formazione, Paghe, Relazioni
tante patrimonio immateriale (intangible asset) dell’azienda,
Industriali e Vertenze
non iscritto in bilancio, risulta essere la storicità del mar-
• CEO: Coordinamento Generale, Marketing and Visual Mer-
chio e la sua ancora attiva percezione nei consumatori ita-
chandising
liani che lo associano a un marchio di qualità soprattutto in
Una grande sfida attende quei cinque executives, tutti loro riferimento ai manufatti in pelle.
infatti provengono da altre aziende e da poco sono stati
chiamati dalla nuova proprietà. Gli ultimi anni hanno visto Quanto sopra dimostra che è necessario lavorare molto
un forte rallentamento nelle vendite, i magazzini sono piut- duramente sul prodotto, soprattutto sulla sua qualità (an-
tosto riforniti di vecchi vestiti invenduti e una generale sen- che percepita), sull’assortimento e sulla puntualità di pre-
sazione di sfiducia e scoraggiamento è facilmente percepi- senza e disponibilità per la vendita, naturalmente a prezzi
bile negli ambienti di lavoro. interessanti ma con la benedizione di un marchio ancora
ricordato e apprezzato sul mercato.
Marketing e concetti guida Peraltro quelle menzionate sopra sono le famose ‘quattro P
Quale marketing company, sono stati definiti alcuni concetti della dottrina classica del marketing:
al fine di rappresentare la linea di pensiero attorno alla - Packaging (and Product)
quale costruire un generale e condiviso senso di apparte- - Place
nenza, stile e orgoglio aziendale. - Price
Sono stati individuate tre cardini attorno ai quali ruota la - Promotion (Advertisement)

01. Senior Controller presso HBTS s.r.l.


n.10 - ANNO 2017 15

La discussione può infine essere ricondotta a una pura sfi- Logo aziendale
da di marketing, strettamente connessa a questioni di co- Altra opportunità potrebbe essere investire sul logo azien-
municazione e popolarità e, soprattutto, alla percezione del dale, mostrando e usandolo sul felpe accattivanti, creando
consumatore. t-shirt personalizzate e polo, magari in sinergia con attra-
Dal momento che non ci sono attività produttive ma solo zioni turistiche e manifestazioni locali piuttosto che per
attività di distribuzione e vendita, non ci sono sarte che cu- commemorare eventi nazionali.
ciono perchè semplicemente si compra in paesi a basso Questo naturalmente non significa per nulla la sponsoriz-
costo per commercializzare in Italia, inoltre non ci sono zazione della malinconica corsa camprestre autunnale fra
nemmeno cucitrici e rammendatrici per riparare i capi di le colline… come sfortunatamente è stato fatto.
abbigliamento difettosi o adattare i vestiti in base alle esi-
genze dei clienti perché questi servizi sono stati esternaliz- Flotta aziendale italiana
zati, per ridurre i costi fissi a causa delle cifre negative del In un’azienda così concentrata sull’importanza della de-
conto economico. Analoga sorte per i servizi di lavanderia, nominazione italiana, sarebbe raccomandabile avere una
stireria e stendi-abiti, con il conseguente impatto negativo flotta di mezzi aziendali italiani, questo per una questione
sull’occupazione anche in termini di accordi di mobilità e di logica e coerenza nel contesto della comunicazione. Dal
licenziamenti collettivi. momento che, di fatto, si pensa di differenziarsi ponendo
Quantomeno il ‘core business’ è molto chiaro, comprare e l’accendo sul marchio italiano e si vende con negozi sparsi
rivendere, il focus è scegliere capi di abbigliamento che in tutta Italia, sarebbe certamente benvenuto qualcosa rea-
possano essere venduti rapidamente durante la stagione e lizzato in Italia o quantomeno potrebbe essere perseguita
ciò porta ineluttabilmente all’identificazione del marchio, l’opportunità rappresentata dalle sinergie con altri ‘brand’
su un mercato molto competitivo quale l’abbigliamento re- italiani di altri settori.
tail e al senso di appartenenza, per i clienti e per i dipen- Peraltro, forse niente risulta più demotivante per quei
denti, come determinanti del successo: patrimonio imma- lavoratori sopravvissuti alla profonda crisi aziendale che ha
teriale e vero valore aziendale anzi ‘fair value’. visto il licenziamento di centinaia di colleghi, che vedere gli
alti dirigenti e il management guidare auto di grossa cilin-
Alcune proposte drata e neppure italiane, tanto più se si predica la centralità
Quindi cosa potrebbe andare storto dal momento che la dell’ ’Italian style’ nella moda e in generale nell’abbigliamento.
sfida è ardua ma chiara, i finanziamenti per il ‘turnaround’ Questo deprimente fenomeno è stato realizzato in pieno.
sono pianificati, la strategia di marketing per riconquistare
fette di mercato c’è e il modello di business definito? Cosa Accordi distributivi con Motor Village
davvero stà andando storto o, quantomeno, non proprio Strettamente connesso con il punto precedente potrebbe
nella direzione che ci si aspetta? essere l’opportunità di concludere accordi per ottenere dei
Qualcosa è stato fatto, anche se forse non era la priorità ‘corner’ dedicati negli store del Motor Village, magari barat-
assoluta, qualcosa non è stato fatto per niente. Qualcosa tando l’utilizzo di alcuni punti vendita per commercializzare
non sembra essere logico cioè conforme alla strategia il merchandising del settore automotive. Il ritorno su mar-
dichiarata, in particolare in riferimento ai principi di rap- chio e imagine aziendale dovrebbe solo beneficiare dal raf-
porto qualità/prezzo, family store e marchio italiano. forzamento di visibilità che si acquisirebbe con la vicinanza
di un grande gruppo italiano presente in tutto il mondo.
Capi di abbigliamento, semplici quanto più possibile ma I guru del marketing non hanno considerato quanto sopra
realizzati in Italia come un’opzione.
Un piccolo reparto di produzione in Italia, negli ampi spazi
talora vuoti del quartier generale, anche solo per realizzare Shop environment
capi di abbigliamento molto semplici, anche solo per pro- Naturalmente l’ambiente del punto vendita deve essere ris-
positi di rafforzamento dell’immagine aziendale, risultereb- trutturato o, per meglio dire, concepito nuovamente perchè
be meglio di qualsiasi investimento pubblicitario veicolato è chiaro che un’atmosfera più ‘calda’ non è abbastanza in
su qualsiasi mezzo. Chiaro che il costo di tale decisione quanto gli interni dovrebbero rispecchiare l’immagine
potrebbe risultare significativo ma tale reparto ha un aziendale ed essere coerenti con la strategia di comunica-
enorme significato in termini di messaggio e comunicazio- zione.
ne aziendale. Probabilmente dal momento che questo è comunque un
Marchio italiano e qualità italiana, caposaldi della strategia progetto a forte intensità di capitale e dovrebbe essere an-
di marketing, possono essere credibili senza una rocca- che un simbolo di coerenza totale nell’operazione di ‘turn-
forte, un simbolo? Quale posto migliore che gli spazi im- around’, dovrebbe avvenire per ultimo. É certamente il mar-
mobiliari del quartier generale che è inoltre dotato di punto chio di fabbrica del nuovo corso ma senza coerenza con i
vendita, come miglior vetrina aziendale? punti precedenti che dovrebbero essere stati posti in es-
Sfortunatamente, nessuna analisi circa l’opportunità di tale sere nel frattempo e dovrebbero aver iniziato a dare il loro
investimento sotto il punto di vista pubblicitario con le sue contributo all’aumento delle vendite e al recupero di quote
importanti ricadute in termini di immagine aziendale è sta- di mercato, questo sigillo (che appartiene alla nuova pro-
ta effettuata, quindi nessuna differenziazione rispetto ai prietà e al nuovo management) rischia solo di diventare una
competitor neanche con riferimento a mezzi e canali pub- perdita di denaro che si tradurrà in nuovi sacrifici invece di
blicitari. rassicurare che è stato intrapreso un percorso corretto e
16 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

che l’impegno finanziario non verrà meno lasciando l’azien- specifico focus sulla produzione della reportistica periodi-
da a ‘metà del guado’. ca economica e finanziaria necessaria alla nuova proprietà,
La ristrutturazione dei punti vendita è iniziata ma senza non è stato rinnovato per ovvie ragioni di taglio di budget, è
considerare il concetto guida di “italian style” per conno- sostanzialmente venuto meno l’elemento neutrale, l’arbitro
tarli adeguatamente così è stato ottenuto un ambiente più della competizione circa l’assegnazione di responsabilità e
caldo ma sostanzialmente privo di personalità. risorse.
É dunque venuta alla luce l’inadeguatezza del referente in-
Qualcosa va storto terno del progetto che gestiva sia quell fornitore strategico
Se, alle contraddizioni precedentemente descritte, si ag- di servizi di consulenza che i consulenti del sistema infor-
giungono alcuni ‘corto circuiti’ organizzativi, si puo’ com- mativo (non informatico) aziendale. Senza conoscere ap-
prendere meglio il clima ‘esplosivo’ che si stà delineando in profonditamente le logiche e le potenzialità di un sistema
azienda. gestionale integrato, relative agli aspetti funzionali e di pro-
Lotte intestine nel middle management cedure operative che possono essere ispirate dall’utilizzo
I nuovi Executive arrivando da altre aziende, portano con degli ERP, quel that Financial PM non fu in grado di gestire
loro alcuni manager di fiducia anche perchè funzioni e team gli aspetti critici di un famoso, largamente utilizzato quanto
che si stanno delineando non esistevano precedente- complesso ERP (molto rigido ma efficace se propriamente
mente. parametrizzato sulla base della comprensione, prioritaria-
Sfortunatamente non si è badato troppo all’integrazione mente, della sua logica), insistendo invece nella forzatura
fra risorse nuove e nuove funzioni, cio’ ha portato inevitabil- delle procedure attraverso personalizzazioni, dimostrando
mente a fraintendimenti e tensioni, scarsità di coordina- totale inesperienza nell’implementazione di un ERP.
mento e collaborazione, perfino graduale presenza di gelo- Il paradosso in questo caso fu aver pagato per un gestio-
sie e dispetti. Ciò ha naturalmente avuto un riflesso sui nale di prima classe e poi usare diversi fogli di calcolo per
livelli inferiori in particolare impiegatizi; ironia della sorte è esportare e importare, previo ricalcolo extra-sistema, cen-
stato ottenuto il peggio di uno stile manageriale cinico in tinaia di dati per banali adempimenti quali, ad esempio, i
cui gli individui non contano perché ciascuno è un anonimo calcoli di ratei e risconti per la reportistica mensile.
ingranaggio del sistema e il peggio dell’atteggiamento pa-
dronale miope in cui le simpatie personali contano più della Conclusioni
reale professionalità. Dunque anche la “not best decision if firmly pursued could
certainly lead to some good result” e ciò sarebbe anche ac-
Dimissioni del Direttore Buying and Merchandising cettabile e teoricamente condivisibile se il significato è di
Il Direttore B&M non condivideva le decisioni del Visual Mer- effettuare tutte le discussioni prima di iniziare a implemen-
chandising Manager che peraltro, riportando direttamente tare una strategia perchè quando i lavori sono in corso non
al CEO, poteva permettersi un atteggiamento essenzial- è più tempo di discutere ma occorre preoccuparsi di realiz-
mente non collaborativo, bypassando regolarmente la fun- zare ciò che è stato pianificato, se vogliamo è tempo di
zione B&M e creandogli non pochi problemi nella pianifica- mantenere la rotta.
zione degli acquisti diretti. Cionondimeno tale frase non può significare che strategie
Anche il Brand Development Manager aspirava a riportare e decisioni non debbano essere periodicamente riviste per
direttamente al CEO invece che al Direttore B&M. verificarne l’aderenza ai mutati scenari esterni e all’ambiente
Forse la soluzione più logica sarebbe stata riorganizzare di lavoro che stanno creando, al fine di mettere in pratica le
funzionalmente i due reparti portando il Brand Development opportune correzioni.
direttamente a riporto del CEO e il Visual Merchandising Nella costruzione di una vera squadra non c’è una ricetta
all’interno della funzione B&M, senza badare alle relazioni da seguire, alcuni ingredienti come la coerenza e la logica
personali e rispettando la razionalità dei processi operativi possono però aiutare. Chiaramente la determinazione non
e gestionali. deve diventare ottusa testardaggine e l’umiltà non significa
debolezza. Accettare anche con un po’ di autocritica i com-
Dimissioni del Responsabile Amministrativo piti assegnati, con la consapevolezza delle proprie attitudi-
I Responsabili dei reparti Amministrazione, Controllo, Teso- ni e capacità, può contribuire alla formazione di un ambien-
reria, non sono stati capaci di mettersi d’accordo circa te più rilassato e addirittura fare risparmiare tempo e
l’opportuna riorganizzazione delle risorse umane disponibi- denaro: alla fine un po’ di sano buon senso.
li per ottemperare alle diverse attività civilistiche necessa-
rie e gestionali richieste peraltro fino al momento non
chiaramente suddivise e assegnate ai reparti in questione.
Il CFO molto semplicemente non si è preoccupato dell’orga-
nizzazione preparatoria alla produzione della reportistica
liquidando la faccenda con “I guessed to have hired mana-
gers to do this!”.

Inadeguatezza del Financial Project Manager


Quando il contratto con una prestigiosa società di con-
sulenza incaricata della riorganizzazione funzionale, con
n.10 - ANNO 2017 17
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Rubrica: pratica
professionale
n.10 - ANNO 2017 19

IL MODELLO
Furio Bartoli FINANZIARIO:
FLUSSI DI CASSA
E LIQUIDITÀ
Giuseppe Ossoli

Importante nell’ambito dello sviluppo L’AREA DELLA GESTIONE ha assorbito risorse monetarie (gene-
d’impresa la rivisitazione delle politi- CARATTERISTICA CORRENTE rando un fabbisogno finanziario che
che finanziarie aziendali riprendendo L’area delle gestione caratteristica cor- dovrà essere coperto dai flussi delle
concetti di gestione che ci riportano rente comprende tutte le attività opera- altre aree).
al presidio costante su aree di gestio- tive attraverso le quali l’impresa svilup- Per determinare il flusso di liquidità del-
ne caratteristica corrente, autofinan- pa, giorno dopo giorno, continuativa- la gestione caratteristica corrente (spes-
ziamento e flussi di liquidità, temi che mente e sistematicamente, la propria so denominato flusso di cassa operati-
in alcuni periodi, soprattutto quelli di funzione economica. Più in particolare, vo) è tuttavia necessario risolvere due
crisi, in parte avevamo dati per scon- in quest’area rilevano tutte le operazio- ordini di problemi, in parte già antici-
tati, ma che poi, nella realtà dei fatti, ni che, ripetendosi sistematicamente pati:
così non è stato. nel tempo, sono riconducibili ai proces- 1. rilevanza monetaria dei componenti
Una sana ripresa e revisione di tali si di approvvigionamento, produzione di reddito;
principi è allora opportuna. e commercializzazione, nonché ai rela- 2. disallineamento temporale tra mani-
tivi processi di supporto (processi te- festazione economica e manifesta-
cnici, logistici, amministrativi, informa- zione monetaria.
tivi, direzionali, ecc.).
Il termine caratteristica rimanda alle at- Rilevanza monetaria dei
tività proprie della gestione operativa; il componenti di reddito
termine corrente restringe il campo di Il primo problema deriva dal fatto che
osservazione alle sole attività che pre- non tutti i componenti di reddito han-
sentano il carattere di ripetitività nel no, come conseguenza, una manife-
tempo. L’area della gestione caratteris- stazione monetaria.
tica corrente viene tradizionalmente in- Al riguardo si pensi agli ammortamenti
dagata sotto il profilo economico attra- (imputati a conto economico al fine di
verso la rilevazione dei componenti conciliare la dinamica reddituale con
positivi e negativi di reddito che, sec- quella patrimoniale), a fronte dei quali
ondo il principio di competenza eco- l’impresa non sostiene alcun esborso
nomica, concorrono a formare il risul- monetario. In pratica, mentre i costi e
tato operativo (EBIT). ricavi monetari hanno o avranno come
In questo paragrafo ci proponiamo di conseguenza la corresponsione o la
intercettare le risorse monetarie gene- acquisizione di risorse monetarie, i
rate o assorbite dalla gestione carat- costi e ricavi non monetari non danno
teristica corrente. origine ad alcun flusso di liquidità (si
Diremo che la gestione corrente gene- pensi agli ammortamenti, agli accan-
ra risorse monetarie quando la diffe- tonamenti, alle svalutazioni/rivaluta-
renza tra entrate e uscite monetarie è zioni, ecc.).
positiva (ciò significa che le attività È importante osservare sin d’ora che il
caratteristiche hanno creato un flusso termine monetario va riferito al partico-
di autofinanziamento reale, che rappre- lare orizzonte di osservazione dell’ana-
senta una fonte di finanziamento per lista. L’accantonamento al trattamento
l’impresa); in caso contrario diremo di fine rapporto, ad esempio, a tutti gli
che la gestione caratteristica corrente effetti si qualifica come un costo mone-

Rubrica: pratica professionale


20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

tario, anche se la sua manifestazione do competenza economica) potrà es- • tutti i ricavi monetari di competenza
monetaria può aver luogo diversi anni sere trasformato in un effettivo flusso dell’esercizio risultano incassati
dopo l’iscrizione del relativo compo- monetario solo dopo aver indagato il nell’anno;
nente di reddito. disallineamento temporale tra il mo- • nel corso dell’anno non si registrano
mento della manifestazione economi- variazioni nella struttura del circolante
Disallineamento temporale tra ca dei componenti di reddito e quello commerciale (CCNC).
logica economica e logica della relativa manifestazione moneta-
monetaria ria (competenza per cassa). In pratica, Per calcolare il flusso di liquidità della
Il secondo ostacolo deriva dallo sfasa- ragionando in termini prospettici, non gestione caratteristica è allora neces-
mento tra cicli economici e cicli mone- tutti i componenti di reddito registrati sario considerare le risorse monetarie
tari, nel senso che il momento della all’interno del budget economico origi- generate/assorbite dalla variazione
manifestazione numeraria dei compo- nano flussi finanziari da esporre nel del CCNC, rimuovendo, in tal modo,
nenti di reddito e il momento della cor- budget finanziario. Il budget finanzia- l’ostacolo relativo al disallineamento
rispondente manifestazione moneta- rio, infatti, ospiterà i soli flussi relativi a temporale tra manifestazione econo-
ria generalmente non coincidono; un quei costi/ricavi: mica e monetaria.
tale differimento temporale può far 1. che daranno origine a una uscita/
slittare il momento dei corrispondenti entrata di cassa; IL FLUSSO DI LIQUIDITÀ DEL
incassi e/o pagamenti al di fuori dal 2. per i quali la corrispondente entra- CIRCOLANTE COMMERCIALE
periodo di osservazione. Al proposito è ta/uscita di cassa avrà la sua mani- Generalmente, parlando di investi-
sufficiente richiamare la dinamica del festazione nel corso dell’esercizio am- menti, si è soliti pensare alle immobi-
fatturato annuale che, per effetto delle ministrativo preso a riferimento. lizzazioni. In realtà gran parte dei capi-
dilazioni di pagamento concesse con- tali investiti è spesso impiegata nel
trattualmente ai clienti, può dare origi- Possiamo così calcolare l’autofinanzia- circolante commerciale (magazzino e
ne, nel corso dell’esercizio, a un risulta- mento a partire dal risultato netto del- crediti operativi).
to monetario completamente diverso la gestione caratteristica corrente, op- Lo svolgimento dell’attività caratteris-
da quello reddituale, a motivo: portunamente rettificato al fine di tica corrente, infatti, richiede all’impre-
• degli incassi rimandati a esercizi suc- considerare i soli ricavi e costi mone- sa il mantenimento di un certo volume
cessivi (il fatturato, per competenza tari. Il margine netto della gestione fisiologico di scorte e di crediti com-
economica, ricade nell’esercizio con- caratteristica viene indicato con l’acro- merciali; parte di tali investimenti è fi-
siderato, mentre i corrispondenti flussi nimo NOPAT (Net Operating Profit After nanziato attraverso il credito di forni-
di liquidità possono manifestarsi nel Taxes), sottraendo dal risultato opera- tura, il differimento di altri pagamenti
corso dello stesso esercizio e/o di tivo le imposte imputabili all’area op- (imposte, oneri previdenziali, ecc.) e la
esercizi successivi); erativa (la variabile T rappresenta l’ali- maturazione di diritti di credito da par-
• degli eventuali incassi relativi a crediti quota d’imposta): te dei dipendenti impegnati nelle di-
pregressi (crediti ricevuti in eredità da verse attività del ciclo economico-tec-
esercizi precedenti). NOPAT = EBIT x (1 - T) nico.
Analoghe considerazioni valgono, ov- In sostanza il CCNC esprime il fabbi-
viamente, per i costi e i corrispondenti In tal modo l’autofinanziamento può sogno finanziario relativo ai processi
pagamenti. Per calcolare il flusso di li- calcolarsi secondo la relazione: di acquisto, produzione e vendita, non
quidità della gestione caratteristica coperto dai fornitori e dagli altri credi-
corrente sono quindi necessari due Autofinanziamento = tori operativi. In prima approssimazio-
passaggi, approfonditi nei paragrafi NOPAT + Costi NM - Ricavi NM ne possiamo rappresentare il CCNC
seguenti: come differenza tra circolante com-
• calcolo dell’autofinanziamento; dove: merciale (magazzino + crediti operati-
• calcolo delle risorse monetarie assor- Costi = costi non monetari della gestione vi) e passività operative. Per analizzare
bite o generate dalla variazione del caratteristica l’impatto del CCNC sulla dinamica mo-
capitale circolante netto commerciale Ricavi = ricavi non monetari della gestio- netaria, consideriamo l’esempio ripor-
(CCNC). ne caratteristica tato in fig. 1, dove, per semplicità, ven-
gono riportate le poste patrimoniali di
L’AUTOFINANZIAMENTO Per passare dalla dimensione finan- maggior peso che formano il circolan-
L’autofinanziamento può considerarsi il ziaria a quella monetaria dobbiamo te netto commerciale (magazzino, cre-
risultato economico-finanziario della correlare i costi e ricavi monetari ai diti verso clienti, debiti verso fornitori).
gestione reddituale. corrispondenti pagamenti e incassi.
Tecnicamente rappresenta una misu- L’autofinanziamento, infatti, viene a Facciamo l’ipotesi che, nel corso
ra delle risorse monetarie potenzial- coincidere con il risultato monetario dell’esercizio (T), l’impresa non abbia
mente generate (o assorbite) dalla ge- della gestione caratteristica solo nel sviluppato alcuna attività commercia-
stione caratteristica corrente. Il termi- caso limite (in verità assai raro) in cui: le (non ha acquistato, non ha venduto,
ne potenziale, come già anticipato, sta • tutti i costi monetari di competenza non ha movimentato il magazzino).
a significare che il valore economico dell’esercizio risultano pagati nell’an- Ciò nonostante nel corso dell’esercizio
creato/assorbito nell’esercizio (secon- no; si registra una variazione nella strut-

Rubrica: pratica professionale


n.10 - ANNO 2017 21

Figura 1: Variazioni del CCNC

tura patrimoniale. In particolare, os- Per schematizzare il comportamento Tuttavia, la variazione del circolante
servando la struttura del CCNC, nel del circolante commerciale si è soliti ( CCNC) dev’essere considerata una
corso dell’esercizio (T) si registra una parlare di “effetto spugna”. variabile di sintesi, dal momento che,
diminuzione dei crediti commerciali In pratica il comportamento del CCNC presa singolarmente, non è in grado di
(passati da 300 a 150). Questa varia- viene assimilato al comportamento di giustificare in modo puntuale i driver
zione non ha alcun riflesso economico una spugna immersa nell’acqua (l’ac- di tale variazione. Attraverso l’analisi
ma impatta direttamente sulla liqui- qua rappresenta la liquidità). Se com- delle variazioni possiamo scomporre
dità; la diminuzione dei crediti com- primiamo la spugna e la immergiamo la variazione del circolante nelle sue
merciali, infatti, comporta, un aumen- nell’acqua, questa si dilaterà, assor- componenti elementari. Così facendo
to di 150 della liquidità, dal momento bendo acqua (il CCNC aumenta e as- siamo in grado di valutare in quale mi-
che nel corso dell’esercizio (T) parte sorbe risorse monetarie). Per contro sura ciascuna posta patrimoniale che
dei crediti si sono evidentemente mo- strizzando la spugna (comprimendo il rientra nella struttura del circolante
netizzati (in sostanza, i clienti hanno CCNC) assisteremo a una fuoriuscita commerciale concorre al processo di
pagato parte dei propri debiti commer- di acqua (il CCNC diminuisce e libera generazione o assorbimento di liquidi-
ciali). risorse monetarie, che possono es- tà (tab.1).
Si osservi che, a fronte di una variazio- sere convenientemente utilizzate).
ne del circolante pari a -150 ( CCNC= É superfluo ricordare che il termine IL FLUSSO DI CASSA OPERATIVO
-150), si registra un aumento della li- “genera liquidità” non indica la creazio- Le considerazioni sviluppate nei para-
quidità pari a 150 ( Liquidità = 150). ne ex-novo di risorse monetarie, bensì grafi precedenti ci consentono di cal-
indica la maggior disponibilità di ri- colare correttamente il flusso di liqui-
Analoghe considerazioni si hanno nel sorse monetarie all’interno della fine- dità della gestione caratteristica cor-
caso in cui la variazione nella struttura stra temporale oggetto di osservazio- rente. Ricordiamo che questo flusso è
finanziaria del CCNC sia imputabile a ne. Sempre con riferimento all’esempio composto dai soli flussi elementari re-
una diminuzione del debito verso i for- di fig. 1, la diminuzione dei crediti com- lativi a quei costi/ricavi della gestione
nitori (fig.1). merciali da 300 a 150 genera risorse caratteristica:
In questo secondo caso la diminuzio- monetarie nel senso che, nel corso • che hanno un riflesso monetario
ne dei debiti commerciali comporta dell’esercizio (T), si registra un mag- (danno origine a una uscita/entrata di
una diminuzione della liquidità (sono gior flusso di liquidità pari a 150; i cre- cassa);
uscite dalla cassa 100 euro di risorse diti restanti daranno origine ad altri • per i quali la corrispondente entrata/
monetarie, grazie alle quali è diminuita flussi di liquidità, che, non potendosi uscita di cassa ha la sua manifestazio-
l’esposizione nei confronti dei fornito- anticipare nell’esercizio (T), si mone- ne nel corso dell’esercizio analizzato.
ri). A fronte di una variazione del circo- tizzeranno nei prossimi esercizi.
lante pari a 100 ( CCNC = 100), si re- Analogamente il termine “assorbimen- Il primo requisito (relativo all’individua-
gistra una diminuzione della liquidità to di liquidità” viene utilizzato per indi- zione dei costi/ricavi monetari) viene
( Liquidità = -100). care una maggiore fuoriuscita di ri- soddisfatto dal calcolo dell’autofinan-
Più in generale, è facile comprendere sorse monetarie nel corso del periodo ziamento. Il secondo requisito (relati-
che il flusso di liquidità che accompa- di osservazione. Abbiamo visto che la vo al disallineamento temporale tra
gna la variazione del CCNC nel corso relazione (5) consente di calcolare le dinamica economica e dinamica mo-
di un esercizio è dato dalla relazione: risorse monetarie generate o assor- netaria) viene risolto considerando le
bite dalla variazione del circolante variazioni del circolante commercia le
Flusso di liquidità CCNC = - CCNC (5) commerciale. nel corso dell’esercizio stesso.

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22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

In tal modo il flusso di cassa operativo Tabella 1: Analisi delle variazioni del circolante

è dato dalla relazione:

Flusso di cassa operativo


= Autofinanziamento - CCNC (6)

Si osservi che la contropartita conta-


bile dei componenti di reddito mone-
tari della gestione caratteristica (credi-
ti e debiti) impatta sulla struttura pa-
trimoniale del capitale circolante.
In pratica i costi e i ricavi monetari
della gestione caratteristica originano
flussi finanziari che provocano l’espan-
sione o la contrazione del capitale cir-
colante.
Una buona capacità di autofinanzia-
mento può essere penalizzata da un
aumento del circolate commerciale:
ciò significa che parte delle risorse
monetarie prodotte (autofinanziamen-
to) vengono investite nella stessa ge-
stione caratteristica corrente (aumen-
to del circolante commerciale), senza
poter essere investite in altre aree (ad e controllare qualsiasi decisione di in- tivi, arricchendo le proposte di valore,
esempio l’area degli investimenti o vestimento con un crescente livello di spingendosi verso un crescente livello
l’area delle remunerazioni finanziarie). analisi. Un’accurata pianificazione de- di personalizzazione dell’offerta (si
Una simile situazione si registra nei gli investimenti riguarda non solo le pensi agli sviluppi del marketing in sen-
casi di sviluppo aziendale molto rapi- attività immobilizzate (macchine, im- so relazionale).
do, spesso caratterizzati da un flusso pianti, ecc.) ma anche le attività carat- Come conseguenza il capitale circo-
di cassa operativo negativo, pur in pre- teristiche correnti (in particolare le gia- lante è lievitato, raggiungendo un con-
senza di una elevata redditività. cenze di magazzino e i crediti di fun- siderevole peso percentuale rispetto al
In questi casi l’autofinanziamento può zionamento). totale del capitale investito. In questo
venire interamente assorbito dalla scenario il controllo del circolante as-
espansione degli investimenti in circo- L’esigenza di monitorare il capitale as- sume un ruolo sempre più rilevante,
lante, rendendo necessaria la copertu- sorbito dalle poste del circolante com- sia nella prospettiva economica (con-
ra finanziaria da parte delle altre aree merciale, tuttavia, è un’esigenza più trollo degli oneri finanziari), sia nella
gestionali (operazioni di finanziamen- recente rispetto alla tradizionale atten- prospettiva finanziaria (controllo dei
to, disinvestimenti, ecc.). zione agli investimenti in capitale fis- flussi di cassa operativi).
Analogamente una situazione di squi- so. Ciò è dovuto al fatto che l’investi- In tal modo risulta importante indivi-
librio economico-finanziario, sintetiz- mento in CCN è poco appariscente ed duare i driver (i KPI’s - key performance
zata da un autofinanziamento negati- è soggetto a continue variazioni, quale indicator) capaci di ottimizzare la dina-
vo, può essere parzialmente mitigata conseguenza di decisioni assunte in mica del CCN. Da questo punto di vi-
(sotto il profilo monetario) da una modo non sempre sinergico e integra- sta è importante osservare che i flussi
favorevole gestione del circolante to dalle diverse aree funzionali (ac- di liquidità creati o assorbiti dalla va-
( CCNC<0); è questa una situazione quisti, logistica, produzione, vendite). riazione del circolante commerciale
tipica dello stadio di maturità raggiun- Per contro gli investimenti in capitale sono strettamente correlati alla dina-
to da un’impresa, dove una contrazio- fisso sono maggiormente visibili e le mica del ciclo monetario.
ne delle vendite si accompagna a una responsabilità ben individuate, al pun- Si è visto, infatti, che un flusso positivo
contrazione del capitale circolante, to che il loro sostenimento rappresen- di liquidità si ottiene comprimendo il
con la conseguente generazione di ri- ta un momento di chiara discontinuità circolante commerciale (effetto spu-
levanti flussi di liquidità. all’interno della vita aziendale. Solo ne- gna). Questo effetto è possibile combi-
gli ultimi anni il management ha ac- nando i seguenti driver di liquidità:
IL CICLO MONETARIO quisito maggior consapevolezza circa • diminuzione delle attività operative
La difficoltà incontrata dalle imprese il ruolo “strategico” del circolante. correnti (diminuzione delle giacenze
sul mercato dei capitali per procurarsi La globalizzazione dei mercati e la di magazzino e/o dei crediti commer-
le fonti di finanziamento necessarie crescente pressione competitiva ha ciali);
alla copertura dei fabbisogni finanzia- spinto le imprese a ricercare flessibili- • aumento del passivo operativo cor-
ri, abbinata all’onerosità per la loro re- tà e forme durevoli di vantaggio com- rente (aumento del debito commer-
munerazione, ha portato a pianificare petitivo, ridisegnando i processi opera- ciale).

Rubrica: pratica professionale


n.10 - ANNO 2017 23

Una delle possibile strategie da adot- Analogamente una strategia da adot- bilità a breve di risorse monetarie.
tare per ridurre i crediti commerciali (a tare per ottimizzare i flussi di liquidità Uno degli obiettivi d’impresa sarà
parità di fatturato) è riconducibile alla è riconducibile alla dinamica dei pro- quello di comprimere il CCNC sino ad
politica di gestione del credito com- cessi logistici, con particolare riferi- arrivare (in alcuni casi particolari) a
merciale, sintetizzata dalla variabile mento alla rotazione del magazzino. renderlo negativo (CCNC<0).
TMI = tempo medio di incasso (o du- É importante osservare che, sotto il É il caso delle aziende cosiddette cash
rata media dei crediti commerciali). profilo finanziario, un elevato tempo generator, in grado di operare stabil-
Il TMI indica l’intervallo di tempo che, medio di giacenza delle scorte com- mente con un circolante negativo, dis-
mediamente, intercorre dal momento porta un maggiore investimento in ca- ponendo sistematicamente di risorse
della vendita (aspetto economico) al pitale circolante: ciò implica un mag- finanziarie a costo nullo (si pensi al
momento dell’incasso (aspetto mone- giore fabbisogno finanziario e, di con- circolante della GDO e dei centri com-
tario) e risente delle dilazioni di paga- seguenza, maggiori oneri finanziari. merciali). Un indicatore sintetico parti-
mento concesse contrattualmente ai In questa prospettiva diventa essen- colarmente significativo circa la dina-
clienti. Il tempo medio di incasso può ziale ridurre i tempi di permanenza mica del circolante è dato dal ciclo
essere stimato a partire dai dati di bi- delle scorte, sintetizzati dalla variabile monetario (o ciclo commerciale):
lancio attraverso la relazione (7). TMS (tempo medio di giacenza delle
È importante osservare che le varia- scorte). Ciclo monetario (giorni) = TMS+TMI-TMP
bili al numeratore e al denominatore TMS indica l’intervallo di tempo che
non sono omogenee per quanto ri- (mediamente) intercorre dall’imma- Il ciclo monetario rappresenta una sti-
guarda il calcolo dell’IVA. gazzinamento delle materie prime ma dello scoperto monetario, ovvero-
Infatti, mentre i crediti commerciali all’evasione del prodotto finito e può sia del tempo medio che intercorre dal
sono registrati al lordo dell’IVA, il fat- essere stimato a partire dai dati di bi- momento del pagamento al fornitore e
turato è espresso al netto dell’IVA. In lancio attraverso la relazione: il momento dell’incasso dal cliente.
tal modo è necessario omogeneizzare Obiettivo d’impresa sarà quello di ri-
le due poste, scorporando l’IVA dai durre il ciclo monetario, agendo, come
crediti commerciali o aggiungendola TMS (giorni) = Giacenze di magazzino già illustrato, sui seguenti driver: mini-
al fatturato: Acquisti medi giornalieri mizzazione del TMI, minimizzazione
(9) del TMS e massimizzazione del TMP.

TIMI (giorni) = Crediti clienti (7) Da ultimo, una delle possibili strategie
Fatturato giornaliero da adottare per aumentare i debiti
commerciali è riconducibile ai requisiti
contrattuali del processo di approvvi-
Questa relazione è spesso utilizzata gionamento, con particolare riferimen-
nell’ambito del processo di pianifica- to ai tempi di pagamento ai fornitori
zione e programmazione finanziaria. (aspetto sintetizzato dalla variabile
Gran parte delle metodologie di pianifi- TMP = tempi medi di pagamento).
cazione finanziaria, infatti, rientrano Il tempo medio di pagamento (o dura-
nell’ambito delle cosiddette metodolo- ta media dei debiti commerciali) indica
gie sales driven (in pratica il driver ini- l’intervallo di tempo che mediamente
ziale del progetto economico-finanzia- intercorre dal momento dell’acquisto
rio viene ricondotto al volume di ven- al momento del pagamento.
dite programmato per l’esercizio suc- La variabile TMP può essere stimata a
cessivo). Risolvendo la (7) rispetto alla partire dai dati di bilancio attraverso la
variabile crediti clienti si ottiene: relazione:

TMP (giorni) = Debiti fornitori


Crediti Clienti Fine prossimo esercizio = Acquisti medi giornalieri
(10)
TMI x Fatturato Prossimo esercizio / 360

La (10) ci aiuta a comprendere l’im-


La (8) consente di stimare il valore pa- portanza delle politiche di approvvi-
trimoniale prospettico dei crediti com- gionamento nel processo di gestione
merciali, in funzione di due variabili dei flussi di liquidità. In particolare,
decisionali (direttamente controllabili modulando i tempi medi di pagamen-
dal management): to, è possibile intervenire sul processo
• fatturato atteso di generazione o assorbimento di liqui-
(Fatturato Prossimo esercizio); dità; un aumento della dilazione media
• dilazione di pagamento concessa ai di pagamento concessa dai fornitori si
clienti (TMI). accompagna a una maggior disponi-

Rubrica: pratica professionale


24 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

NOZIONI BASE DI
SELF-BI. GETTING
Matteo Zanetti
STARTED CON
POWERPIVOT
PERCHÉ SELF-BI strumento sia la naturale evoluzione
Nelle recenti trattazioni viene sempre delle tabelle Pivot, utilizzate dagli uten-
più spesso richiamato il termine Self BI ti esperti di Excel per eseguire analisi
o Self Service BI a indicare quella parte basilari sui dati.
di Business Intelligence che ha l’obietti- In realtà PowerPivot integra al proprio
vo di ampliare il panorama degli utiliz- interno un vero e proprio motore di da-
zatori verso soggetti privi delle tra- tabase in-memory che organizza dati,
dizionali conoscenze e competenze crea relazioni e fornisce un modo
informatiche cui la BI tradizionale ge- semplice e rapido per analizzare le in-
neralmente si rivolge. formazioni, attraverso l’utilizzo di una
La Self-Bi viene definita da Gartner co- tradizionale tabella Pivot. Le principali
me “Self-service business intelligence is caratteristiche di PowerPivot sono:
defined here as end users designing and • organizzare diverse tabelle attraver-
deploying their own reports and analy- so relazioni senza necessità di utiliz-
ses within an approved and supported zare complesse funzioni di ricerca tra
architecture and tools portfolio.”1 una tabella e un’altra;
La definizione proposta trova nella ca- • presenza di un database in-memory
pacità dell’utente di creare report e ef- che può gestire una elevata quantità di
fettuare analisi in modo autonomo dati senza le normali limitazioni di ri-
l’elemento differenziale rispetto alle ghe e colonne presenti in Excel;
tradizionali tecniche di Business Intelli- • un linguaggio di programmazione
gence. A seguire ci si concentrerà in definito Data Analysis Expressions (DAX)
maniera diretta su uno dei principali e che permette di elaborare funzioni e
più diffusi software di Self-Bi, Powerpi- espressioni, anche complesse, sui dati
vot di Microsoft. importati nel database;
• capacità di acquisire dati da fonti di-
POWERPIVOT verse, quali data base relazionali o
PowerPivot è stato il primo compo- semplici fogli elettronici e di testo;
nente di Self BI distribuito da Microsoft • efficiente compressione dei dati cari-
e, nella sua prima versione, costituiva cati;
un add-in di Microsoft Excel. Oggi, • velocità di elaborazione dei dati in-
dopo il rilascio del pacchetto Office memory particolarmente performante.
2013, PowerPivot è presente in modo
nativo nelle versioni di Excel destinate Dopo aver illustrato un breve case stu-
all’utenza business. La finalità di tale dy circa un progetto di implementazio-
componente, sin dall’origine, è quella ne di un sistema di Self-Bi, ci si con-
di permettere agli utilizzatori di Excel centrerà su quello che è il cuore di
di eseguire complesse analisi di dati PowerPivot, il linguaggio DAX.
senza l’intervento di personale specia-
lizzato o consulenti esperti in BI, inse- 1.1. Il progetto di Self BI di una PMI
rendo così il prodotto in una posizione Veneta
intermedia tra Excel e una soluzione di L’azienda oggetto di studio è situata in
BI tradizionale. Veneto e l’attività prevalente è costitui-
Il nome PowerPivot fa intuire come lo ta dalla commercializzazione di pro-

01. http://www.gartner.com/it-glossary/self-service-business-intelligence
Rubrica: pratica professionale
n.10 - ANNO 2017 25

dotti ortofrutticoli, acquisiti per la 1.1.1. Obiettivi e organizzazione del nivano prodotte in funzione della data
maggior parte da produttori locali. progetto di registrazione e, come noto, per ad-
Vengono inoltre svolte, in misura re- Il progetto di Self BI nasce dunque divenire a un valore di competenza, è
siduale, delle lavorazioni sui prodotti dall’esigenza dell’alta direzione di ave- necessario perlomeno:
acquistati, le quali consistono nel re report sintetici sull’andamento eco- • sospendere i costi e i ricavi di compe-
cambio delle confezioni in funzione nomico dell’azienda, nonché di intro- tenza di periodi successivi;
delle richieste della clientela (rilavora- durre un processo di budget che si • elidere i costi e i ricavi rilevati nel pe-
zioni). Trattandosi di beni deperibili la sviluppa su un orizzonte temporale di riodo ma di competenza di periodi pre-
rotazione del magazzino è particolar- un anno. Contestualmente si voleva cedenti;
mente elevata e gli acquisti di merci poter analizzare l’andamento econo- • inserire costi e ricavi che non hanno
vengono suddivisi in lotti per garan- mico secondo un’ottica di suddivisio- ancora avuto manifestazione numera-
tirne la tracciabilità. ne per centro di costo. ria;
La richiesta della direzione era di mi- • imputare i costi relativi a beni stru-
Nel corso del 2011, complice l’aumen- gliorare l’attuale processo di reporting mentali secondo un piano di ammor-
to dei volumi di vendita e delle dimen- senza, o comunque in misura limitata, tamento legato allo sfruttamento tec-
sioni aziendali, è stato introdotto un il coinvolgimento di consulenze ester- nico economico dei beni.
sistema informativo integrato in sosti- ne specializzate. Il progetto è stato
tuzione del precedente gestionale, il dunque organizzato tenendo in consi- Al vero la complessità e la numerosità
quale presentava forti limitazioni di derazione le dimensioni aziendali, gli di alcune delle operazioni mal si con-
personalizzazione e gestione dei lotti. strumenti a disposizione e le compe- ciliavano con le tempistiche necessa-
La scelta è stata di affidarsi alla solu- tenze presenti in azienda secondo un rie per soddisfare la richiesta della di-
zione ERP di Microsoft destinata alle piano condiviso che prevedeva le se- rezione di avere un report con cadenza
PMI: Microsoft Dynamics NAV. guenti fasi: mensile. Si sono pertanto adottate
Con l’implementazione del sistema • mappatura dei principali processi delle semplificazioni per le quali al-
ERP, l’azienda è riuscita a gestire i pro- aziendali e definizione dei centri di cune rettifiche non venivano eseguite
cessi aziendali in modo integrato, a costo; ovvero erano stimate in modo forfet-
partire dall’ordine di acquisto sino • definizione di un processo di budget; tario e non puntuale. La scelta di in-
all’incasso della fattura di vendita, • condivisione con la direzione di una serire tali valori solamente nel foglio
avendo costantemente monitorato il riclassificazione di conto economico Excel (data entry) è dettata dal fatto
flusso fisico della merce attraverso la con evidenza della marginalità di ven- che l’eventuale rilevazione in contabi-
gestione non solo dei lotti, ma del sin- dita secondo più configurazioni di cos- lità generale, oltre a necessitare di più
golo collo, grazie a un efficiente gover- to; tempo, costringeva l’ufficio a eseguire
no del magazzino, basato su codici a • scelta dello strumento tecnologico; delle scritture di storno con l’inizio del
barre. Gli evidenti miglioramenti nella • predisposizione della reportistica. periodo successivo.
gestione e organizzazione dell’azienda Per risolvere questa problematica è in-
hanno però interessato solo in modo Il progetto si è sviluppato in una arco tervenuto il rivenditore che ha intro-
marginale il processo di informazione temporale di circa sei mesi e ha inter- dotto due nuove implementazioni
verso l’alta direzione. essato prevalentemente il reparto am- nell’ERP:
Con cadenza mensile, l’ufficio ammin- ministrativo con periodico coinvolgi- • aggiunta della data di competenza
istrativo predisponeva dei riepiloghi mento della direzione aziendale, so- alle registrazioni di contabilità gene-
degli andamenti economici del mese prattutto nelle fasi di valutazione dei rale e nelle rilevazione delle fatture di
su un foglio di lavoro creato con Mi- prototipi di reporting e di definizione vendita e di acquisto;
crosoft Excel. Per l’aggiornamento dei della struttura di conto economico • sviluppo di una funzione automatica
valori veniva eseguita una stampa del- riclassificato e dei centri di costo. di rilevazione di scritture contabili si-
la situazione contabile dei movimenti mulate per gli ordini di acquisto e di
rilevati nel mese riportata poi su un fo- 1.1.2. Soluzione al problema della vendita.s
glio di calcolo. I valori venivano quindi data di competenza Con l’introduzione della data di com-
raggruppati e rielaborati per ottenere La prima attività è stata quella di indi- petenza nelle rilevazioni di contabilità
una sintesi delle principali voci di cos- viduare le origini dati e di verificarne la generale è quindi possibile prescinde-
to e di ricavo, nonché, attraverso op- completezza rispetto agli obiettivi. re dalla data di registrazione e del do-
portune rettifiche, una situazione che Durante l’analisi e verifica delle tabelle cumento, andando a imputare corret-
rispecchiasse i valori di competenza del sistema ERP è emersa la mancan- tamente il costo o il ricavo nel periodo
del mese. L’elaborato processo di re- za di un dato essenziale per la succes- cui riferisce.
porting, basato su strumenti non ido- siva attività di analisi: la data di com- La seconda implementazione invece è
nei alle dimensioni aziendali e la com- petenza. Nei riepiloghi mensili predis- finalizzata a rilevare automaticamente
pleta mancanza di qualsiasi automa- posti in Excel i valori di contabilità nel periodo di competenza gli ordini di
zione, generava forti ritardi nella con- generale venivano rettificati per otte- acquisto e di vendita evasi per i quali
segna dei report e, nella maggior parte nere il risultato economico di compe- non erano ancora pervenute le fatture
delle volte, una scarsa attendibilità dei tenza del mese. Tale rettifica si rende- di acquisto o non erano ancora state
valori presentati. va necessaria in quanto le stampe ve- emesse le fatture di vendita.

Rubrica: pratica professionale


26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Si verificava spesso, soprattutto per software che ha introdotto, per le fat-


fornitori nazionali, che le fatture per- ture di acquisto di merci e di servizi di
venissero con molto ritardo, pertanto trasporto, nonché per le fatture di ven-
risultava particolarmente difficile sti- dita, degli automatismi che hanno per-
mare correttamente i costi di compe- messo l’inserimento automatico dei
tenza. La modifica al sistema fa sì che, centri nelle rilevazioni di contabilità ge-
nel momento di evasione di un ordine nerale.
di vendita o all’arrivo della merce rela- La riclassifica del conto economico
tiva a un ordine di acquisto, venga rile- (Tab.1), condivisa con l’alta direzione,
vata una scrittura simulata per l’am- è stata sviluppata su due livelli di det-
montare del costo o del ricavo, con taglio con quattro risultati intermedi:
data di competenza uguale alla data di • Margine lordo commerciale: margi-
spedizione o di arrivo della merce. Al ne di vendita considerando esclusiva-
momento di emissione della fattura di mente il costo di acquisto delle merci.
vendita o di registrazione della fattura • Margine netto commerciale: margi-
acquisto il sistema procede autono- ne di vendita considerando anche i co-
mamente a stornare la scrittura simu- sti accessori e diretti.
lata che invece è sostituita dalla scrit- • Margine operativo lordo: risultato
tura di contabilità generale con uguale dell’attività operativa al netto degli am-
data di competenza. Tutte queste mortamenti e dei noleggi finanziari
operazioni vengono archiviate su una (leasing).
tabella separata rispetto a quella di • Reddito operativo: evidenzia il risul-
contabilità generale, senza quindi in- tato operativo escludendo la gestione
terferire con le rilevazioni prescritte finanziaria, straordinaria e le imposte.
dalla normativa civilistica e fiscale. Nella tabella a seguire si riporta la ri-
La tabella delle scritture simulate è classifica di conto economico che è
stata quindi utilizzata anche per le al- stata quindi impostata nel sistema
tre transazioni non automatiche, quali: ERP.
• quote di ammortamento dei beni ma-
teriali e immateriali; 1.1.4. Implementazione della
• storno parziale di costi con compe- contabilità analitica
tenza di più periodi (ad esempio per le A seguire è stato introdotto il processo
assicurazioni); di contabilità analitica con l’introduzio-
• rilevazione della quota di costi di ne dei centri di costo. L’obiettivo della
competenza di periodi precedenti; direzione era quello di avere non solo
• rilevazione delle rimanenze iniziali e una situazione contabile con suddivi-
finali di merci. sione dei costi per natura, tipica della
struttura di conto economico civilisti-
1.1.3. Definizione della struttura di co, ma anche una evidenza dei costi di
conto economico riclassificato ogni reparto aziendale. I centri di costo
In aderenza agli obiettivi del progetto sono stati quindi definiti con una logi-
sono state popolate le tabelle del bud- ca molto snella in funzione del reparto
get, dei centri di costo e della riclassi- al quale ciascun costo riferisce. In ag-
fica del conto economico. giunta sono stati introdotti dei centri
Il sistema ERP prevede la possibilità di relativi ai costi generali e un centro di
generare più budget economici, ognu- costo residuale dove gli operatori po-
no dei quali può essere gestito inse- tevano allocare un costo in attesa di
rendo i valori sia per le voci del piano valutarne la corretta allocazione (c.d.
dei conti di contabilità generale sia per centro bidone per ribaltamento).
centro di costo. Non essendo ancora Nella tabella 2 a pagina seguente, so-
utilizzati i centri di costo l’inserimento no riepilogati i centri di costo inseriti a
è stato limitato alle diverse voci di pia- sistema.
no dei conti.
Per l’inserimento del piano dei centri di
costo e della riclassifica di conto eco- 1.1.5. Scelta dello strumento
nomico è stata invece utilizzata una tecnologico
specifica tabella del sistema ERP de- La scelta di utilizzare la piattaforma di
nominata “dimensioni”. Self BI di Microsoft è dipesa da diversi
Anche in quest’ambito c’è stato un fattori. Innanzitutto i componenti della
successivo intervento del fornitore del suite sono degli add-in di Microsoft Ex-

Rubrica: pratica professionale.


n.10 - ANNO 2017 27

cel liberamente scaricabili (per i pos- Tabella 1: Riclassifica di conto economico

sessori delle versioni professional),


pertanto non sono richiesti ulteriori in-
vestimenti in termini di applicativi soft-
ware. Inoltre la possibilità di continua-
re a utilizzare il foglio di calcolo Excel,
ampliato con le nuove funzionalità, ga-
rantisce minori tempi di formazione
del personale, essendo l’interfaccia
già familiare e le principali funzioni già
conosciute. Infine gioca un ruolo fon-
damentale la facilità di costruzione e
modifica dei report e, di conseguenza,
il tempo di implementazione partico-
larmente ridotto.
La velocità di sviluppo è legata alla
forte integrazione tra il sistema infor-
mativo e i componenti della suite di
Self BI. Il sistema ERP presente in
azienda, Microsoft Dynamics NAV, si
basa su un database SQL Server 2008,
pertanto la connessione alla base dati
tramite PowerPivot non ha richiesto
driver aggiuntivi ed è stata immediata
non appena acquisite le credenziali di
accesso al server.

1.1.6. Costruzione del modello dati


in PowerPivot.
Dopo l’analisi preliminare, modifica e
alimentazione del sistema di ERP si è
passati alla fase di connessione al da-
tabase del sistema e di creazione del
modello dati in PowerPivot.
Per la connessione a SQL Server 2008
dove sono ospitati i dati di Microsoft
Dynamics Nav, si è preferito di utiliz-
zare direttamente PowerPivot, senza
sfruttare il componente PowerQuery.
Le motivazioni di tale scelta erano pre-
valentemente due: in primo luogo al
momento dell’inizio del progetto il Tabella 2: Centri di costo
componente era ancora in versione
preview (con il nome Data Explorer) e
non garantiva sufficiente stabilità per
l’utilizzo in un ambiente di produzione,
in secondo luogo la connessione
all’origine dati, essendo sempre in am-
biente Microsoft, era facilmente con-
figurabile già con PowerPivot.
I primi dati acquisiti sono quelli della
contabilità generale. Per evitare di ap-
pesantire il modello, si è deciso di non
importare tutte le scritture presenti
nella tabella ma di filtrare solamente le
operazioni rilevanti per le finalità del
progetto. Per l’applicazione dei filtri si
è preferito utilizzare la funzionalità di
PowerPivot di creazione visuale di una
istruzione SQL. In questa fase sono

Rubrica: pratica professionale


28 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Tabella 3: Filtri di esclusione record di contabilità generale state utilizzate le tabelle di contabilità
generale [G_L ENTRY] e del piano dei
conti [G_L ACCOUNT], messe in rela-
zione attraverso un’istruzione SQL di
Inner Join sulla chiave esterna del co-
dice del conto contabile.
L’analisi dei dati ha permesso di indivi-
duare le regole di esclusione riportate
nella tabella 3.
Terminata l’importazione della tabella
di contabilità generale è stato applica-
to il medesimo modello per l’acquisi-
zione delle scritture simulate, ovvero
quelle rilevazioni che non confluisco-
Figura 4: Relazioni nel modello dati di PowerPivot no nel giornale di contabilità, così co-
me richiesto dalle normative civili e fi-
scali, ma che sono periodicamente in-
serite dall’amministrazione per rettifi-
care i movimenti contabili secondo
una logica di competenza.
Anche in questo caso è stata definita
una query SQL che permette di acqui-
sire solamente i movimenti di conto
economico.
L’ultima tabella, cosiddetta dei “fatti” è
quella relativa ai dati di Budget per
l’esercizio successivo. A differenza
delle due importazioni precedenti, in
questo caso non erano necessari par-
ticolari filtri né tantomeno eseguire re-
lazioni. Si è preferito dunque utilizzare
la procedura guidata di selezione e ap-
plicazione di filtri nelle tabelle di origi-
ne. Attraverso questa modalità, la ta-
bella di origine si presenta come qual-
siasi tabella di un foglio di calcolo e
l’applicazione dei filtri avviene con le
Figura 5: Report di conto economico riclassificato stesse modalità di una comune tabel-
la Excel. Terminata l’operazione è suf-
ficiente confermare affinché il motore
di PowerPivot esegua l’operazione di
selezione senza alcuna necessità di
istruzioni SQL.
Infine si passa all’importazione delle
tabelle delle dimensioni. La prima di-
mensione è il piano dei conti. Questa
tabella sarà relazionata con tutte e tre
le tabelle dei fatti e contiene gli attribu-
ti di ogni conto contabile. Anche in
questo caso sono stati importati sola-
mente i conti riferibili a elementi econ-
omici, escludendo quelli patrimoniali e
i conti d’ordine. Il filtro è stato applica-
to sulla colonna [INCOME_BALANCE]
per il valore “0”, il quale rappresenta i
conti di tipo economico. Inoltre la col-
onna [DIRECT POSTING], che indica se
il conto è movimentabile (valore “0”)
ovvero di riepilogo (valore “1”), è stata
filtrata per il valore 1.

Rubrica: pratica professionale.


n.10 - ANNO 2017 29

Le altre dimensioni importate riguar- ogni centro di costo i seguenti valori: Nell’evidenza dello scostamento è sta-
dano la decodifica dei centri di costo e • Il consuntivo rilevato in uno specifico to inserto un KPI che indica grafica-
le riclassificazioni di conto economi- periodo; mente se il valore è aumentato o dimi-
co. Queste due tabelle sono archiviate • il consuntivo nello stesso periodo nuito, attraverso una freccia verde
nell’origine dati in un’unica tabella de- dell’anno precedente; rivolta verso l’alto o una freccia rossa
nominata [DIMENSION VALUE] nella • il valore budget di periodo; rivolta verso il basso. É inoltre stato in-
quale la colonna [DIMENSION CODE] • il valore di budget totale dell’anno; serito il valore di budget per il medesi-
presenta valori differenti a seconda • l’importo ‘a finire’ per raggiungere il mo periodo temporale e, come per i
della dimensione. In particolare, la co- budget dell’anno. valori dell’anno precedente, lo scosta-
lonna assume valore “BUDGET” per la Per la costruzione dei report, destinati mento rispetto al consuntivo rilevato
riclassifica di conto economico e successivamente a essere stampati, nel periodo. Da ultimo è stato inserito
“CDC” per i centri di costo. si è scelto di utilizzare le tabelle Pivot il valore di budget dell’intero anno, pre-
I dati di clienti e fornitori, al contrario, del foglio elettronico. La necessità di scindendo dunque dal periodo tempo-
erano suddivisi in più tabelle. Nelle ri- inserire in un’unica tabella valori riferiti rale selezionato, e l’ammontare neces-
levazioni di contabilità generale e nelle a periodi temporali differenti, nonché sario per raggiungerlo rispetto ai dati
scritture simulate era presente il codi- di determinare lo scostamento tra due consuntivi (erosione budget).
ce del cliente, del fornitore o della ban- valori, è stato risolto mediante la crea- Quest’ultimo viene espresso anche in
ca nel campo [SOURCE NO_]. Il mo- zione di campi calcolati. forma percentuale e visualizzato attra-
dello dati di PowerPivot non permette I campi calcolati in PowerPivot vengo- verso un KPI grafico rappresentato da
tuttavia di creare relazioni multiple no realizzati eseguendo delle istruzio- una barra nella stessa cella dove è sta-
sullo stesso campo. Si è dunque scel- ni in linguaggio DAX. Come si è detto ta inserita la percentuale.
to di eseguire un’istruzione di SQL di in precedenza tale linguaggio è molto Il secondo report (Fig, 6), invece, spos-
unione di più tabelle. In fase di elabo- simile alle formule del normale foglio ta il focus sulla contabilità analitica.
razione, per ogni record, viene asse- Excel e permette di eseguire dalle più Il terzo e il quarto report che andranno
gnata la tipologia di anagrafica che semplici formule matematiche, come a formare il fascicolo per la direzione
può assumere i seguenti valori: Forni- la differenza tra due valori, sino alle più evidenziano solamente i valori con-
tore, Cliente o Banca. complesse istruzioni che modificano il suntivi, espressi sia in valore assoluto
Terminata la fase di importazione dei contesto di calcolo nella tabella Pivot, che in percentuale rispetto ai ricavi di
dati si è proceduto a individuare e come la variazione del periodo tempo- vendita, suddivisi in colonna per i mesi
creare le relazioni tra le diverse tabelle, rale dei valori considerati. dell’anno. I due report si differenziano
e in particolare tra le tabelle dei fatti per la diversa configurazione di conto
con le rispettive dimensioni, attraver- 1.1.7. I report di analisi economico: il primo sulla base della
so l’individuazione e l’utilizzo di chiavi La costruzione dei report di analisi è riclassifica per natura, il secondo sud-
univoche FK (Foreign Key). stata sviluppata seguendo un proces- diviso per centri di costo.
so suddiviso in due fasi.
Nella Fig.4 sono raffigurate le relazioni Dopo l’esame preliminare dei report in 1.2. Conclusioni sul progetto di
create nel modello dati. precedenza realizzati dall’ufficio am- Self-BI
Il modello dati permetteva dunque di ministrativo sono state definite le Dall’esame del caso di implementazio-
estrarre autonomamente dal sistema strutture di conto economico riclassi- ne del progetto si possono trarre di-
ERP i dati di contabilità generale e di ficato e dei centri di costo. verse considerazioni su benefici e limi-
budget alimentando le tabelle di Pow- Terminata la fase di realizzazione e di ti della Self BI, sia sotto l’aspetto tec-
erPivot, nonché di mettere in relazione condivisione dei prototipi si è passati nico operativo che organizzativo.
le tabelle dei fatti con le dimensioni. alla creazione dei report definitivi. Dal punto di vista tecnico operativo i
Prima della creazione dei report ali- Dal confronto con la direzione è stato vantaggi dell’adozione della sono:
mentati dal modello dati di PowerPivot deciso di realizzare quattro differenti • Costi ridotti: le piattaforme di Self BI
è stata definita con la direzione la prospetti che andavano a formare un si contraddistinguono rispetto ai clas-
struttura dei diversi report di analisi, fascicolo da presentare mensilmente sici sistemi di BI per il costo particolar-
costruendo dei prototipi su fogli di cal- all’amministratore delegato entro il de- mente ridotto se non nullo. Nel caso
colo. La struttura di partenza è quella cimo giorno di ogni mese. aziendale oggetto di studio è stata uti-
che veniva già utilizzata dall’ufficio Il primo report (Fig.5) riportava, sia in- lizzata la piattaforma di Self BI di Mi-
amministrativo, arricchita con le nuo- forma sintetica (solo i primi due livelli crosoft che si presenta come un add-in
ve modifiche secondo la riclassifica- di riclassificazione) che analitica (tutti gratuito del diffuso foglio elettronico
zione di conto economico e centri di i livelli di riclassificazione), il risultato della stessa casa.
costo definiti in precedenza, nonché economico del periodo selezionato • Facilità di utilizzo: la piattaforma di
con l’introduzione di nuovi valori rite- nonché del periodo precedente. I due Self BI è stata sviluppata con un ap-
nuti utili per comprendere l’andamento valori, espressi anche in percentuale proccio user-friendly, dove le attività di
economico aziendale. rispetto ai ricavi di vendita, vengono importazione e elaborazione dei dati si
In particolare, la direzione voleva in un raffrontati e viene esplicitato l’incre- possono eseguire con procedure gui-
unico prospetto per ogni voce di riclas- mento o la riduzione, in valore assolu- date e prevalentemente senza la ne-
sificazione di conto economico e per to, di ogni voce di riclassifica. cessità di conoscere complicati lin-

Rubrica: pratica professionale


30 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Figura 6: Report di analisi centri di costo creare nuove informazioni da dati già
disponibili nel modello in uso (fonte:
support.office).
Un’espressione DAX può ritornare sia
un valore scalare che una tabella. Il
DAX può essere utilizzato per definire
colonne calcolate e misure.
Una colonna calcolata è un insieme di
dati valutati per ogni riga della tabella
del database:
GROSS MARGIN : = Sales [sales_
amount] - Sales [product_cost]
Le misure, invece, sono espressioni
DAX valutate in un contesto costituito
da un set specifico di righe di dati.
TOTAL SALES : = SUM (Sales[sales_
amount])
Trattasi di un ‘campo calcolato’ che
nella fattispecie presentata definisce il
totale delle vendite.
Le principali funzioni DAX per iniziare a
creare i primi report con PowerPivot
sono SUM, CALCULATE, SAMEPERI-
ODLASTYEAR.

1.3.1 Funzione SUM


Somma tutti i valori di una colonna di
una specifica tabella.
Sintassi: SUM(<column>)
Esempio: SUM[sales_amount]
restituisce il totale del valore di
guaggi di programmazione. Anche • Limiti nella gestione delle relazioni vendita. Il campo inserito in una tabel-
qualora si manifestasse la necessità tra i dati. PowerPivot non permette la la pivot evidenzierà le vendite per cias-
di eseguire dei calcoli più elaborati, il creazione di relazioni diverse da uno- cuna dimensione di analisi. Lo stesso
linguaggio DAX ha sostanzialmente la ad-uno. Per quanto non siano così dif- comportamento si avrebbe trascinan-
stessa forma delle già ampiamente fuse, la mancanza della possibilità di do il campo [sales_amount] all’interno
conosciute formule di Excel. definire relazioni molti-a-molti o uno-a- di una tabella pivot, senza dover scriv-
• Condivisione dei report di analisi: i molti, può rappresentare un forte ele- ere una misura. Non si tratta di un
diversi strumenti della piattaforma, in mento invalidante dell’intero modello doppione, in quanto la formula SUM è
quanto add-in di Microsoft Excel, com- dati. utilizzata in contesti più complessi, ad
pletano e aumentano le potenzialità • Utilizzo di database in-memory: La esempio all’interno di CALCULATE.
del classico foglio di calcolo. Il model- scelta di utilizzare una base dati che
lo dati e i report di analisi sono quindi viene interamente caricata nella me-
salvati all’interno dello stesso file di moria volatile dell’elaboratore presen-
Excel. Per la condivisione dei report è ta il vantaggio di poter eseguire velo-
sufficiente trasferire il file. Con esso cemente le operazioni di elaborazione,
verrà trasferito l’intero modello dati, ma richiede l’utilizzo di client con una
con le istruzioni di importazione e ag- discreta quantità di memoria RAM. Gli
giornamento, nonché i report generati. strumenti di BI sono solitamente co-
Dall’analisi del caso aziendale sono struiti secondo una logica client-server,
emersi tuttavia alcuni limiti della piat- per la quale i calcoli vengono eseguiti 1.3.2 Funzione CALCULATE
taforma, e in particolare: dal server e i client si limitano a esporre Valuta un’espressione in un contesto
• Mancanza di una funzione di aggior- i risultati delle elaborazioni. modificato dai filtri specificati.
namento automatico dei dati. I tra- Sintassi: CALCULATE (<expression>,
dizionali sistemi di Business Intelligen- 1.3 Cenni di DAX <filter1>,<filter2>…)
ce prevedono la possibilità di pianifi- DAX è una raccolta di funzioni, opera- Esempio: VALORE BUDGET TOT:=
care attività di importazione dati in tori e costanti utilizzabili in una formu- CALCULATE (SUM([Valore BDG]);
modo autonomo a orari prestabiliti. Lo la, o espressione, per il calcolo o la res- ALL (Tabella_Data_Filtro[data]) →
strumento di Self BI di Microsoft ne è tituzione di uno o più valori. restituisce il valore totale del Bud-
invece sprovvisto. Più semplicemente, DAX consente di get, indipendentemente dal periodo se-

Rubrica: pratica professionale.


n.10 - ANNO 2017 31

selezionato. 1.3.4 Tabella Riepilogative Formule


Il sistema andrà a calcolare (CALCU- Utilizzate
LATE) la somma (SUM) a livello di co-
lonna del fatturato di budget (compo-
sto nel data base dalle righe delle sin-
gole vendite), andando a escludere
(ALL) tutti i filtri temporali, ma mante-
nendo i rimanenti. La colonna VALORE
BUDGET TOT pertanto restituirà l’am-
montare annuo previsto a budget, sen-
za risentire delle selezioni temporali.
Questa funzione è molto utile per cal-
colare le % di completamento a finire.

1.3.3 Funzione
SAMEPERIODLASTYEAR
Restituisce una tabella contenente un
set di dati riferiti a un anno indietro nel
tempo rispetto alle date specificate
nella colonna dates del contesto cor-
rente.
Sintassi: SAMEPERIODLASTYEAR
(<dates>)
Esempio: Sales LY:=CALCULATE
(SUM([Sales_Amount]); SAMEPERIO-
DLASTYEAR(Tabella_Data_
Filtro[data]))

Tuttavia, le formule di Time Intelligence,


per lavorare correttamente, necessita-
no di avere un set di date contigue
senza interruzioni. Ecco che risulta in-
dispensabile utilizzare una tabella da-
te strutturata senza interruzioni di va-
lori. Tale tabella verrà quindi aggan-
ciata alle altre e sarà poi utilizzata in
tutti i filtri temporali (Timeline) dei re-
port.

Rubrica: pratica professionale


32 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

innovative d'impresa accelerandone la realizzazione. Con le proprie esperienze e con il proprio


network contribuisce alla crescita professionale del team, alla costruzione del modello di
n.10 - ANNO 2017 33
Edizione a cura di:

www. a sf i m. org

P E R I O D I C O
SFC
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Strategia
Finanza
e Controllo
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