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Andrea Guidolin - Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.

AMMINISTRAZIONE
& FINANZA
2016

4
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Il recepimento della Direttiva 34: impatti non solo contabili


Nuovi ISA Italia, la Relazione di revisione per i bilanci 2015
Anno XXXI - Aprile 2016 – n. 4 - Direzione e redazione Strada 1, Palazzo F6 20090 MILANOFIORI/ASSAGO.

Prospettiva del sistema bancario italiano nella risoluzione


delle crisi d’impresa
Determinare le tariffe orarie utilizzando Excel
Bilancio consolidato: partecipazioni valutate
a patrimonio netto
Le PMI italiane e la valutazione dei progetti di investimento
Public utilities: quali indici necessitano di maggior attenzione
Le operazioni straordinarie nelle società in liquidazione
Creazione di valore: un approccio DCF
La fraud due diligence come base per il forensic accounting
Crisi di impresa: problematiche di governance di proprietà
00202036

ON-LINE
5

www.edicolaprofessionale.com
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n. 4
aprile 2016

Bilancio&Reddito
Revisione
I nuovi ISA Italia, la Relazione di revisione per i bilanci
2015
Il presente contributo vuole fare una sintesi delle principali novità
introdotte dagli ISA Italia rispetto ai principi di revisione e la prassi
professionale precedente ed evidenziare le principali modifiche alla
Relazione di revisione che accompagnerà i bilanci chiusi al 31 dicem-
bre 2015.
di Francesco Ballarin 7 REDAZIONE
Per informazioni in merito a
Bilancio consolidato contributi, articoli ed
argomenti trattati scrivere o
Bilancio consolidato: partecipazioni valutate a telefonare a:
patrimonio netto Ipsoa Redazione
Amministrazione&Finanza

Sommario
In questi ultimi anni, le aziende hanno spesso visto nelle opportunità Casella Postale 12055 –
offerte dal mercato internazionale, un utile strumento per superare le 20120 Milano
difficoltà della regressione economica incessante. Spesso la crescita telefono 02.82476.085 –
verso l’estero è avvenuta attraverso la costituzione di società di diritto telefax 02.82476.227
locale, talvolta controllate, talaltra solo collegate in relazione a com- e-mail
Redazione.amministrazione
partecipazioni realizzate con altri soci con l’intento di creare sinergie efinanza.ipsoa@wki.it
economiche, tecniche, commerciali.
Da qui l’occasione di analizzare il metodo di valutazione a patrimonio
netto che il legislatore ha previsto come strumento di inclusione nel AMMINISTRAZIONE
Per informazioni su gestione
bilancio consolidato delle società collegate. abbonamenti, numeri arretrati,
di Cristina Aprile 17 cambi d’indirizzo, ecc. scrivere
o telefonare a:
IPSOA Servizio Clienti
Analisi di bilancio Casella Postale 12055 –
“Public utilities”: quali indici necessitano di maggior 20120 Milano
telefono 02.824761 –
attenzione telefax 02.82476.799
L’articolo ha lo scopo di analizzare quali sono gli indici di bilancio, che
nelle aziende del settore dell’energia - sia quotate che non - necessitano
EDITRICE
di una maggiore attenzione, a causa di cambiamenti normativi (modi- Wolters Kluwer Italia s.r.l.
fiche di leggi tributarie) e della difficile situazione economica e finan- Strada 1, Palazzo F6
ziaria che le aziende clienti stanno vivendo in questi ultimi anni. Tutto 20090 Milanofiori Assago (MI)
ciò ha un impatto sui bilanci delle public utilities, nello specifico sia
per lo schema di stato patrimoniale, che per il conto economico. DIRETTORE RESPONSABILE
di Francesco Telch 27 Giulietta Lemmi

Governo d’impresa REDAZIONE


Paola Boniardi, Elena Rossi,
Operazioni straordinarie Agnese Trentalance

Le operazioni straordinarie nelle società in liquidazione


Anche nel corso della procedura di liquidazione, le società di capitali REALIZZAZIONE GRAFICA
possono beneficiare del perfezionamento di operazioni di natura Ipsoa
straordinaria, che si concilino con la fase dissolutiva dell’ente, al
fine di addivenire ad una migliore realizzazione della stessa ovvero FOTOCOMPOSIZIONE
con l’obiettivo di riportare la società nello stato pre-liquidatorio. Integra Software Services
Risulta quindi di particolare interesse una breve disamina circa il Pvt. Ltd.
novero di operazioni realizzabili e il limite temporale entro cui porle in
essere. STAMPA
di Augusto Santoro 32 GECA Srl - Via Monferrato, 54
20098 San Giuliano Milanese
(MI) - Tel. 02/99952

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aprile 2016

Due diligence
PUBBLICITÀ: La fraud due diligence come base per il forensic accounting
La fraud due diligence è finalizzata ad individuare comportamenti
illeciti perpetrati da una società o da singoli dipendenti attraverso
db Consulting srl Events falsificazione dei dati, appropriazioni indebite o operazioni apparen-
& Advertising temente regolari. Nel presente contributo sono prese in esame le
via Leopoldo Gasparotto 168 - indicazioni dell’ACFE, unitamente alle technicality contenute nel
21100 Varese principio di revisione ISA 140.
38
Tel. 0332 282160
Fax 0332 282483 di Marco Fazzini
e-mail: info@db-consult.it
www.db-consult.it Crisi d’impresa
Autorizzazione Problematiche di governance e di proprietà nelle crisi di
Autorizzazione del Tribunale impresa
di Milano L’analisi delle cause della crisi di un’impresa è lavoro articolato e
n. 618 del 16 dicembre 1985
Tariffa R.O.C.:
complesso e richiede di svolgere un’indagine completa dell’impresa
stessa, in tutte le sue componenti. Lo stesso Consiglio Nazionale dei
Sommario

Poste Italiane Spa -


Spedizione in abbonamento Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha sentito l’esigenza di
Postale - D.L. 353/2003 fissare delle linee guida per l’interpretazione e l’analisi della crisi.
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Senza questa profonda verifica delle dinamiche aziendali diventa
art. 1, comma 1, DCB Milano
Iscritta nel Registro Nazionale difficile predisporre un corretto piano di risanamento, in grado di
della Stampa con il n. 3353 ripristinare le capacità economiche e finanziarie dell’impresa. Nel
vol. 34 Foglio 417 processo di analisi non deve essere trascurato l’organo amministra-
in data 31 luglio 1991 tivo, il quale può presentare connotati e funzioni, tali da aver favorito il
Iscrizione al R.O.C. n. 1702
processo di decadimento dell’impresa. Parimenti, devono essere ana-
lizzate le caratteristiche della proprietà, che potrebbero essere causa
ABBONAMENTI
Gli abbonamenti hanno durata
di alcune disfunzioni tali da aggravare il processo di decadimento
annuale, solare: operativo e competitivo dell’impresa. Il presente lavoro si pone l’obiet-
gennaio-dicembre; tivo di proporre un sistema di controlli per la verifica dell’effettiva
rolling: 12 mesi dalla data efficienza operativa dell’organo dirigente e della proprietà.
46
di sottoscrizione, e si
intendono rinnovati, in assenza di Stefano Guidantoni
di disdetta da comunicarsi
entro 60 gg. prima della data
di scadenza a mezzo Pianificazione e controllo
raccomandata A.R. da inviare
a Wolters Kluwer Italia S.r.l. Organizzazione
Strada 1 Pal. F6 Milanofiori
20090 Assago (MI). Il recepimento della Direttiva 34: impatti non solo
Servizio Clienti: contabili
tel. 02/824761; - e-mail:
servizioclienti.ipsoa@wolters- Una tempestiva e puntuale comprensione degli impatti della Riforma
kluwer.com - e un approccio strutturato alle novità sono elementi fondamentali per
www.ipsoa.it/servizioclienti una gestione efficace ed efficiente del processo di cambiamento. Il
Compresa nel prezzo “Decreto Bilanci” introduce nuove modalità di rappresentazione delle
dell’abbonamento l’estensione
on line della Rivista,
operazioni (derivati al fair value, titoli immobilizzati, crediti e debiti al
consultabile all’indirizzo costo ammortizzato, coperture dei rischi finanziari contabilizzati in
www.edicolaprofessionale.com/ bilancio, ammortamenti degli avviamenti), un diverso modo di clas-
amministrazionefinanza sificare alcune voci di bilancio (azioni proprie, costi di ricerca e di
Italia annuale: € 289,00 pubblicità, operazioni intrattenute con società appartenenti allo
Estero annuale: € 578,00
Prezzo copia: € 30,00 stesso Gruppo) e maggiori informazioni di dettaglio. Le novità conta-
Richiesta di abbonamento: bili non avranno conseguenze solo sui dati contabili ma coinvolge-
scrivere o telefonare a: ranno anche i sistemi informativi e l’organizzazione nel suo
IPSOA, Ufficio vendite complesso, comprese le previsioni sulle future perfomance, sui ratio
Casella postale 12055
20120 Milano
e sui budget.
Telefono 02.82 47 6.794
Telefax 02.82 47 6.403
di Antonella Portalupi 53
DISTRIBUZIONE
Vendita esclusiva per
abbonamento Il corrispettivo
per l’abbonamento a questo

4 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Finanza aziendale
periodico è comprensivo
dell’IVA assolta dall’editore ai
Analisi degli investimenti sensi e per gli effetti del
Determinare le tariffe orarie utilizzando Excel per combinato disposto dell’art. 74
del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 e
l’analisi degli investimenti del D.M. 29/12/1989 e
L’articolo propone una tecnica di formazione del prezzo orario col- successive modificazioni e
legata al rendimento atteso dell’investimento, la tematica è tipica nelle integrazioni.
imprese industriali di subfornitura e nelle imprese di servizi, quando a
fronte della realizzazione di un centro di lavoro, occorre definire o
valutare la tariffa oraria.
di Giovanni Fiore 61
Creazione di valore
Creazione di valore: un approccio DCF
Lo scopo di quest’articolo è presentare ed applicare al caso Bluefields

Sommario
SpA un approccio basato sulla metodologia DCF ed in particolare sul
modello free cash flow - weighted average cost of capital, per misurare
il valore economico che potrebbe essere creato in un’impresa.
di J. Nicolàs Ubago Vivas e Marco Ubago Leardini 67
Valutazione degli investimenti
Le PMI italiane e la valutazione economica dei progetti
di investimento
Il lavoro esplora le modalità con cui le PMI italiane valutano i progetti
di investimento dal punto di vista economico-finanziario. L’analisi
evidenzia che molte imprese non adottano metodi capaci di tener
esplicitamente conto del rischio associato ai progetti. La tipologia di
impresa, l’età del Direttore Finanziario, il suo corso di studi e la sua
anzianità aziendale influiscono sui metodi impiegati.
di Giuseppe Marzo, Elena Scarpino e Gioia Cappello 75
Banca&Impresa
Egregio abbonato,
Crisi d’impresa ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giu-
gno 2003 n. 196, La informiamo che i
Risoluzione della crisi d’impresa: la prospettiva del Suoi dati personali sono registrati su da-
tabase elettronici di proprietà di Wolters
sistema bancario italiano Kluwer Italia S.r.l., con sede legale in As-
sago Milanofiori Strada 1-Palazzo F6,
La realtà della crisi d’impresa vista dalla prospettiva del mondo ban- 20090 Assago (MI), titolare del trattamen-
cario è descritta e analizzata tramite un questionario rivolto ai respon- to e sono trattati da quest’ultima tramite
propri incaricati. Wolters Kluwer Italia
sabili del restructuring dei principali gruppi bancari italiani. Il cuore S.r.l. utilizzerà i dati che La riguardano
dell’indagine è costituito dall’analisi delle risposte fornite dai creditori per finalità amministrative e contabili. I
Suoi recapiti postali e il Suo indirizzo di
finanziari in funzione anche delle prospettive di riforma del diritto posta elettronica saranno utilizzabili, ai
fallimentare, come emergono dai lavori della Commissione ministe- sensi dell’art. 130, comma 4, del D.Lgs.
n. 196/2003, anche a fini di vendita diretta
riale Rordorf. di prodotti o servizi analoghi a quelli og-
di Francesca Ametrano, Simone Pazzaglia e Lucia Tacchino 82 getto della presente vendita. Lei potrà in
ogni momento esercitare i diritti di cui
all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, fra cui il
diritto di accedere ai Suoi dati e ottenerne
l’aggiornamento o la cancellazione per
violazione di legge, di opporsi al
trattamento dei Suoi dati ai fini di invio
di materiale pubblicitario, vendita diretta
e comunicazioni commerciali e di richie-
dere l’elenco aggiornato dei responsabili
del trattamento, mediante comunicazione
scritta da inviarsi a: Wolters Kluwer Italia
S.r.l. - PRIVACY - Centro Direzionale Mi-
lanofiori Strada 1-Palazzo F6, 20090 As-
sago (MI), o inviando un Fax al numero:
02.82476.403.

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Revisione

I nuovi ISA Italia, la Relazione


di revisione per i bilanci 2015
di Francesco Ballarin (*)

Il presente contributo vuole fare una sintesi delle principali novità introdotte dagli ISA Italia rispetto ai
principi di revisione e la prassi professionale precedente ed evidenziare le principali modifiche alla

Bilancio&Reddito
Relazione di revisione che accompagnerà i bilanci chiusi al 31 dicembre 2015.

Premessa - entrata in vigore precedenza il controllo della qualità era rego-


lato unicamente dal Principio di Revisione
I principi di revisione ISA Italia sono entrati in 220 (versione 2002) sia a livello di revisore/
vigore per le revisioni contabili dei bilanci rela- società di revisione che di singolo incarico.
tivi ai periodi amministrativi che iniziano dal Adesso il controllo della qualità a livello di
1° gennaio 2015 o successivamente, ad ecce- revisore/società di revisione è disciplinato
zione del Principio di Revisione (SA Italia) dall’ISQC1, mentre il controllo relativo al sin-
250B “Le verifiche della regolare tenuta della golo incarico è contenuto nell’ISA Italia 220.
contabilità sociale” e del principio internazio- Vengono inoltre introdotti nuovi concetti
nale sul controllo della qualità (ISQC Italia) n. 1 quali:
“Controllo della qualità per i soggetti abilitati • il riesame della qualità dell’incarico, con pro-
che svolgono revisioni contabili complete e cedure specifiche per le società quotate;
limitate del bilancio, nonché altri incarichi • stabilisce i requisiti di idoneità per il respon-
finalizzati a fornire un livello di attendibilità sabile del riesame;
ad un’informazione e servizi connessi”, • stabilisce procedure per:
entrambi in vigore già dal 1° gennaio 2015. i. risolvere divergenze di opinione tra i membri
Nei paragrafi che seguono si riporterà una sin- del team e tra lo stesso e i soggetti consultati; e
tesi delle principali novità introdotte negli ISA ii. la gestione dei reclami e delle segnalazioni;
Italia, oltre alle principali variazioni rispetto ai • richiede di documentare e conservare il
principi di revisione e la prassi precedente. sistema di controllo qualità.
La Tavola 1 riepiloga gli ISA Italia pubblicati Il principio si applica in maniera proporzionale
dal MEF disponibili sul sito della Ragioneria in base alle dimensioni del soggetto che svolge
Generale dello Stato (1). incarichi di revisione presso enti diversi da
quelli di interesse pubblico.
Il controllo della qualità del soggetto
incaricato della revisione secondo il Il controllo della qualità del soggetto
nuovo ISQC1 Italia incaricato della revisione secondo il
Il principio tratta delle responsabilità in merito nuovo ISQC1 Italia
al sistema di controllo della qualità degli inca- Il principio tratta delle responsabilità in merito
richi di revisione contabile e dei sevizi di assu- al sistema di controllo della qualità degli inca-
rance, del “soggetto abilitato alla revisione” sia richi di revisione contabile e dei sevizi di assu-
esso un revisore legale, una società di revisione rance, del “soggetto abilitato alla revisione” sia
o un’altra entità costituita da professionisti esso un revisore legale, una società di revisione
abilitati alla revisione. Il sistema di controllo o un’altra entità costituita da professionisti
della qualità descritto nel principio, deve essere
applicato a tutti gli incarichi di revisione ai
sensi del D.Lgs. n. 39/2010. Note:
L’ISQC Italia n. 1 rappresenta una par- (*) Senior manager - BDO Italia S.p.A.
ziale novità nell’ordinamento italiano. In (1) All’indirizzo http://www.revisionelegale.mef.gov.it.

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Revisione

Tavola 1 - ISA Italia 2015


ISCQ1 - Controllo della qualità (*) 500

200 500 - Elementi probativi

200 - Obiettivi generali del revisore indipendente e svolgimento 501 - Elementi probativi - Considerazioni specifiche su determi-
della revisione contabile in conformità ai principi di revisione nate voci
internazionali

210 - Accordi relativi ai termini degli incarichi di revisione 505 - Conferme esterne
Bilancio&Reddito

220 - Controllo della qualità dell’incarico di revisione contabile del 510 - Primi incarichi di revisione contabile - Saldi di apertura
bilancio

230 - La documentazione della revisione contabile 520 - Procedure di analisi comparativa

240 - Le responsabilità del revisore relativamente alle frodi nella 530 - Campionamento di revisione
revisione contabile del bilancio

250 - La considerazione di leggi e regolamenti nella revisione 540 - Revisione delle stime contabili, incluse le stime contabili del
contabile del bilancio fair value, e della relativa informativa

SA Italia 250B - Le verifiche della regolare tenuta della contabilità 550 - Parti correlate
sociale (*)

260 - Comunicazione con i responsabili delle attività di governance 560 - Eventi successivi

265 - Comunicazione delle carenze nel controllo interno ai 570 - Continuità aziendale
responsabili delle attività di governance ed alla direzione

300 580 - Attestazioni scritte

300 - Pianificazione della revisione contabile del bilancio 600

315 - L’identificazione e la valutazione dei rischi di errori signifi- 600 - La revisione del bilancio del gruppo - Considerazioni speci-
cativi mediante la comprensione dell’impresa e del contesto in cui fiche (incluso il lavoro dei revisori delle componenti)
opera

320 - Significatività nella pianificazione e nello svolgimento della 610 - Utilizzo del lavoro dei revisori interni
revisione contabile

620 - Utilizzo del lavoro dell’esperto del revisore

330 - Le risposte del revisore ai rischi identificati e valutati 700

400 700 - Formazione del giudizio e relazione sul bilancio

402 - Considerazioni sulla revisione contabile di un’impresa che 705 - Modifiche al giudizio nella relazione del revisore
esternalizza attività avvalendosi di fornitori di servizi indipendente

450 - Valutazione degli errori identificati nel corso della revisione 706 - Richiami d’informativa e paragrafi relativi ad altri aspetti
contabile nella relazione del revisore indipendente

710 - Informazioni comparative - Dati corrispondenti e bilancio

Comparativo

720 - Le responsabilità del revisore relativamente alle altre


informazioni presenti in documenti che contengono il bilancio
oggetto di revisione contabile

SA Italia 720 B - Le responsabilità del soggetto incaricato della


revisione legale relativamente all’espressione del giudizio sulla
coerenza

(*) In vigore a partire dal 1˚ gennaio 2015.

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Revisione

abilitati alla revisione. Il sistema di controllo novità maggiormente rilevante rispetto alla
della qualità descritto nel principio, deve essere predetta comunicazione è costituita dalla
applicato a tutti gli incarichi di revisione ai parte del nuovo principio relativa all’esame
sensi del D.Lgs. n. 39/2010. delle condizioni indispensabili (2) per una
L’ISQC Italia 1 rappresenta una parziale novità revisione contabile e per l’accettazione
nell’ordinamento italiano. In precedenza il dell’incarico.
controllo della qualità era regolato unicamente Per quanto riguarda l’ISA Italia 220 - Controllo
dal Principio di Revisione 220 (versione 2002) della qualità dell’incarico di revisione contabile
sia a livello di revisore/società di revisione che del bilancio - come già descritto nel paragrafo
di singolo incarico. Adesso il controllo della relativo all’ISQC1, il contenuto del vecchio
qualità a livello di revisore/società di revisione Principio di Revisione 220 è ora ripatito tra

Bilancio&Reddito
è disciplinato dall’ISQC1, mentre il controllo l’ISA Italia 220 e l’ISQC Italia 1.
relativo al singolo incarico è contenuto nell’ISA Per quanto riguarda ISA Italia 230 -
Italia 220. Documentazione della revisione contabile - e
Vengono inoltre introdotti nuovi concetti; in ISA Italia 240 - La responsabilità del revisore
particolare il principio: relativamente alle frodi nella revisione conta-
• disciplina il riesame della qualità dell’inca- bile del bilancio - non si ravvisano sostanziali
rico, con procedure specifiche per le società differenze rispetto ai principi di revisione e alla
quotate; prassi professionale precedente.
• stabilisce i requisiti di idoneità per il respon- Per quanto riguarda L’ISA Italia 250 - La con-
sabile del riesame; siderazione di leggi e regolamenti nella revi-
• stabilisce procedure per: sione contabile del bilancio - il nuovo principio
i. risolvere divergenze di opinione tra i membri specifica la diversa responsabilità del revisore
del team e tra lo stesso e i soggetti consultati; in relazione alle leggi e regolamenti che hanno
ii. la gestione dei reclami e delle segnalazioni; un effetto diretto sul bilancio, rispetto a quelle
• richiede di documentare e conservare il che non hanno un effetto diretto sul bilancio,
sistema di controllo qualità. ma possono avere effetti significativi sullo
Il principio si applica in maniera proporzionale stesso. In particolare al revisore viene richiesto
in base alle dimensioni del soggetto che svolge di acquisire elementi probativi sufficienti ed
incarichi di revisione presso enti diversi da appropriati in merito alla conformità alle
quelli di interesse pubblico. disposizioni di leggi e regolamenti di cui è
generalmente riconosciuto l’effetto diretto
sulla determinazione degli importi e dell’infor-
Procedure di revisione previste dagli mativa di bilancio.
ISA Italia con numerazione 200 Il principio SA Italia 250B tratta delle
L’ISA Italia 200 tratta delle responsabilità responsabilità del soggetto incaricato della
generali del revisore nello svolgimento della revisione legale relativamente alle verifiche
revisione contabile del bilancio in conformità nel corso dell’esercizio della regolare tenuta
ai principi di revisione definendone gli obiettivi della contabilità sociale. In particolare, il prin-
generali e spiegando la natura e la portata della cipio stabilisce le regole e linee guida per la
revisione contabile. Il principio non introduce pianificazione delle verifiche periodiche, la
concetti innovativi rispetto al precedente decorrenza ed il contenuto delle stesse,
Principio di Revisione 200, ma puntualizza e nonché la valutazione dei risultati e la docu-
sviluppa alcuni concetti. La sola parte nuova è mentazione attestante il loro svolgimento.
quella contenuta ai paragrafi 18-24 e A53-A76, L’ISA Italia 260 tratta della responsabilità del
relativa alle regole che devono essere seguite revisore in relazione alla comunicazione con i
dal revisore per svolgere la revisione contabile responsabili delle attività di governance nella
in conformità agli ISA Italia. revisione contabile del bilancio. Esso fornisce
L’ISA Italia 210 è un nuovo principio. un quadro di riferimento generale per la
Precedentemente alla sua introduzione la
Comunicazione Consob DAC/RM/96003556
Nota:
del 18 aprile 1996 disciplinava i termini per la (2) Tra le condizioni indispensabili viene richiesto al revisore di
predisposizione delle proposte di servizi pro- stabilire se il quadro normativo sull’informativa finanziaria da
fessionali per gli incarichi di revisione. La applicare nella redazione del bilancio sia accettabile.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 9


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Revisione

comunicazione del revisore con i suddetti sog- stabilire sin dall’inizio un importo diverso. La
getti e identifica alcuni aspetti specifici da determinazione degli importi ed il loro cam-
comunicare loro. Rispetto ai principi di revi- biamento nel corso della revisione andranno
sione e alla prassi professionale precedenti documentati nelle carte di lavoro.
l’ISA Italia 260 ha introdotto alcuni aspetti di
novità; trattasi, in alcuni casi, di obblighi Gli elementi probativi e trattamento
aggiuntivi e, in altri, di maggiori indicazioni e degli errori individuati in base agli ISA
dettagli utili a chiarire taluni aspetti definitori e Italia 402 e 450
procedurali che non erano disciplinati.
Bilancio&Reddito

L’ISA Italia 402 tratta della responsabilità del


L’ISA Italia 265 tratta della responsabilità del
revisore nell’acquisizione di elementi probativi
revisore di comunicare in modo appropriato ai
sufficienti ed appropriati nei casi in cui l’im-
responsabili delle attività di governance e alla
presa soggetta a revisione esternalizzi attività
direzione le carenze nel controllo interno che
ad un fornitore di servizi ritenuti rilevanti ai
ha identificato nel corso della revisione conta-
fini della revisione contabile del bilancio. Non
bile del bilancio e che, secondo il suo giudizio
si ravvisano particolari differenze rispetto al
professionale, sono meritevoli di essere portate
Principio di Revisione e alla prassi precedente,
alla loro attenzione. Il principio in oggetto non
se non per le maggiori prescrizioni e puntua-
era contemplato dai principi di revisione e
lizzazioni in merito alla struttura ed al conte-
dalla prassi professionale precedenti (3).
nuto del report del revisore del fornitore di
L’ISA Italia 265 richiede che la comunicazione
servizi.
delle carenze significative nel controllo interno
L’ISA Italia 450 è un nuovo principio derivante
identificate nel corso della revisione ai respon-
dalla rivisitazione del precedente Principio di
sabili delle attività di governance, sia, oltre che
Revisione 320. Rispetto a quest’ultimo rafforza
tempestiva, in forma scritta.
il concetto di errore, definendo gli errori e gli
errori non corretti, e introduce nuove regole in
Le soglie di materialità in base all’ISA merito a:
Italia 320 • l’accumulazione degli errori identificati nel
corso del lavoro di revisione (diversi da quelli
Nei principi ISA Italia della serie 300, non si chiaramente trascurabili) prevedendo l’ob-
ravvisano particolari aspetti di novità ad ecce- bligo di comunicare alla direzione tutti gli
zione dell’ISA Italia 320 che tratta della errori complessivamente identificati nel
responsabilità del revisore nell’applicare il con- corso dell’attività di revisione e di richiedere
cetto di significatività. alla direzione di correggere gli errori;
In particolare il principio ISA Italia 320 intro- • la verifica dell’appropriatezza della soglia di
duce le seguenti novità: significatività in base ai risultati patrimoniali,
• il concetto di performance materiality ovvero finanziari ed economici effettivi/finali dell’im-
della materialità operativa di importo inferiore presa, prima di valutare l’effetto degli errori
alla significatività per il bilancio nel suo com- non corretti;
plesso, per valutare il rischio di errori signifi- • la determinazione della significatività degli
cativi e determinare la natura, la tempistica e errori non corretti presi singolarmente o nel
l’estensione delle successive procedure di loro complesso, considerando l’entità o la
revisione; natura degli errori nonché le circostanze in
• la determinazione di un livello di signifi- cui si sono verificati;
catività inferiore da applicare a determinate • la richiesta di un’attestazione scritta se la
classi di operazioni, saldi contabili o informa- direzione ritenga che gli effetti degli errori
tiva per le quali ci si possa attendere che errori non corretti considerati singolarmente o nel
di importo inferiore alla materialità comples-
siva (c.d. overall materiality) possano influen-
zare le decisioni economiche degli utilizzatori Nota:
del bilancio; (3) Il tema della comunicazione ai responsabili delle attività di
• prescrive che il livello di materialità nel suo governance era, infatti, oggetto del PR 260 che si limitava
tuttavia ad indicare, tra i fatti e le circostanze normalmente
complesso venga aggiornata nel caso in cui, nel compresi tra quelli d’interesse per lo svolgimento delle attività
corso della revisione contabile, si venga a cono- di governance - e che in quanto tali il revisore doveva comu-
scenza di informazioni che avrebbero indotto a nicare ai soggetti responsabili di tali attività.

10 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Revisione

loro complesso, non siano significativi per il Per quanto riguarda l’ISA Italia 505 che tratta
bilancio nel suo complesso; delle procedure di richiesta di conferma
• le carte di lavoro che dovranno documentare esterna (la c.d. circolarizzazione), le principali
la determinazione dell’importo al di sotto del novità introdotte dal principio fanno riferi-
quale gli errori sono chiaramente trascurabili, mento a:
tutti gli errori identificati nel corso della • un esplicito richiamo all’ISA Italia 240 nel
revisione sia corretti che non corretti e gli caso in cui la circolarizzazione sia stata adot-
elementi a supporto della valutazione della tata in risposta al rischio frode;
significatività degli errori non corretti. • l’introduzione della possibilità di effettuare
la richiesta di conferma tramite supporti
elettronici e all’attribuzione di pari dignità

Bilancio&Reddito
Procedure di revisione previste dagli probativa alla documentazione su formato
ISA Italia con numerazione 500 elettronico rispetto a quella in forma cartacea;
Gli ISA Italia appartenenti a questa serie che • l’esclusione di ogni valenza probatoria delle
introducono maggiori elementi di signi- informazioni rese verbalmente;
ficatività sono il principio ISA Italia 501, 505, • l’assenza di una previsione in merito all’ob-
540, 550 e 560. bligo di circolarizzare tutte le banche con le
Il principio ISA Italia 501 tratta delle conside- quali la società intrattiene rapporti nonché a
razioni specifiche che il revisore deve svolgere tutte quelle con le quali la società ha chiuso i
nell’ambito della revisione contabile del bilan- rapporti nel corso dell’esercizio come previsto
cio con riferimento: dal precedente Principio di Revisione 505;
• all’esistenza delle rimanenze; • l’assenza di previsioni esplicite in merito
• alla completezza dei contenziosi e delle con- all’obbligo di richiesta di conferma per transa-
testazioni che coinvolgono l’impresa; e zioni insolite o complesse, crediti o debiti signi-
• alla presentazione e l’informativa di bilancio ficativi, che presentano livelli elevati di rischio
in merito ai settori di attività dell’impresa in intrinseco e di controllo;
conformità al quadro normativo sull’informa- • la definizione puntuale di eccezione che fa
tiva finanziaria applicabile. riferimento ad una risposta contenente infor-
Rispetto al precedente Principio di Revisione mazioni in disaccordo con quelle riportate
501, l’ISA Italia 501 non prevede più le sezioni dalla società;
relative alla valutazione e all’informativa sugli • la possibilità, menzionata esplicitamente al
investimenti in immobilizzazioni finanziarie, paragrafo A6 del nuovo principio, di effettuare
la verifica dell’esistenza delle partecipazioni e un’analisi a campione della correttezza degli
la verifica dell’esistenza degli strumenti finan- indirizzi dei destinatari;
ziari anche derivati (4). Per quanto attiene alle • la mancanza di una disciplina della proce-
rimanenze, il nuovo principio non prevede di dura di sollecito delle richieste di conferma non
default l’esecuzione della procedura di richie- pervenute, mentre nel precedente principio vi
sta di conferma delle giacenze detenute da sog- era la previsione di un secondo invio e qualora
getti terzi, ma solo quando queste siano fosse necessario di un ulteriore terzo invio;
significative. Relativamente ai contenziosi e • l’obbligo per il revisore, in caso di richiesta da
alle contestazioni, il nuovo principio prevede parte della direzione di non inviare la conferma
che la circolarizzazione dei consulenti legali esterna a determinati soggetti, di informare in
non venga effettuata di default, ma solo qualora prima istanza i responsabili della governance e
il revisore identifichi e valuti un rischio di successivamente valutarne l’impatto sul pro-
errore significativo relativo ai contenziosi, cesso revisionale e sul proprio giudizio (rinvio
ovvero qualora le altre procedure svolte indi- agli ISA Italia 260 e 705).
chino la possibile esistenza di altri contenziosi L’ISA Italia 540 - Revisione delle stime conta-
o altre contestazioni significative. Infine si evi- bili, incluse le stime contabili del fair value e
denzia che il principio ISA Italia prevede che il
revisore debba richiedere alla direzione e ai
responsabili della governance, attestazioni Nota:
scritte che tutti i contenziosi e le contestazioni (4) Tali sezioni prevedevano procedure obbligatorie che
dovranno essere ora valutate dal revisore nell’ambito più
in corso siano state portate a conoscenza del generale di acquisire elementi probativi sufficienti ed appro-
revisore. priati in merito alle asserzioni delle voci significative di bilancio.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 11


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Revisione

della relativa informativa - introduce nuove Il principio ISA Italia 560, relativo ai fatti di cui
regole per la revisione delle stime contabili e il revisore viene a conoscenza dopo l’approva-
in particolare: zione del bilancio, non fissa un dies ad quem ai
• introduce nuove regole che richiedono mag- fatti conosciuti dopo la data della Relazione di
gior scetticismo professionale allineando l’ap- revisione, estendendo di fatto la responsabilità
proccio alla revisione delle stime contabili con i del revisore. Per quanto riguarda gli eventi
principi di revisione in materia di frode; intervenuti dalla data di riferimento del bilan-
• vengono forniti principi e linee guida per cio e la data della Relazione di revisione, il
determinare la significatività degli errori e paragrafo 9 del nuovo principio prevede che
Bilancio&Reddito

per documentare questi aspetti nelle carte di il revisore debba richiedere attestazioni scritte
lavoro; che tali eventi hanno comportato rettifiche di
• si precisano le regole e le linee guida sulla bilancio e sono stati oggetto di informativa. Per
revisione delle poste di stima, sulle incertezze e quanto attiene agli eventi tra la data della
i rischi connessi alle stime stesse; Relazione di revisione e la data di approvazione
• le regole per la revisione del fair value ven- del bilancio, il paragrafo 11 dell’ISA Italia 560
gono allineate al modello del rischio di revi- prevede che la lettera dell’incarico di revisione
sione e aggiornate con le tematiche affrontate includa la conferma che la direzione informi il
nel riesame dell’ISA 540 (come ad esempio gli revisore di tali eventi.
indicatori di possibili ingerenze da parte della
direzione e l’utilizzo di intervalli di stima, ecc.); La revisione dei Gruppi (ISA Italia
• vengono introdotte nuove regole per: la com- 600), il lavoro del revisore interno
prensione degli eventi e delle condizioni che (610) e dell’esperto (620)
possano richiedere l’uso di stime contabili,
L’ISA Italia 600 - La revisione del bilancio del
l’obbligo di riesaminare il risultato delle
Gruppo - considerazioni specifiche (incluso il
stime contabili incluse nel bilancio del periodo
lavoro dei revisori delle componenti) introduce
precedente ovvero la loro nuova quantifica-
molte novità. In particolare i principali aspetti
zione del periodo in esame, l’obbligo di valutare
sono i seguenti:
il grado di incertezza associato alla stima
contabile; • l’accettazione e continuazione dell’incarico
di revisione del bilancio di gruppo è basata
• viene introdotto l’obbligo di eseguire specifi- sulla capacità di ottenere elementi probativi
che procedure di validità in risposta ai rischi
sufficienti per l’espressione del giudizio sul
significativi individuati tra cui: i) la valutazione
bilancio consolidato (5);
del modo in cui la direzione ha considerato
assunzioni o risultati alternativi o in quale • responsabilità: il revisore del gruppo, nel
nuovo principio, è responsabile dello svolgi-
altro modo ha fronteggiato l’incertezza della
mento dell’incarico di revisione contabile e si
stima contabile; ii) l’acquisizione di elementi
assume l’intera responsabilità dell’espressione
probativi sufficienti ed appropriati per stabi-
del giudizio professionale sul bilancio consoli-
lire se la decisione della direzione nella rileva-
dato del gruppo stesso, così come previsto da
zione delle stime contabili e l’informativa di
T.U.F. e D.Lgs. n. 39/2010;
bilancio siano conformi al quadro sull’infor-
mativa finanziaria applicabile. • significatività: il nuovo principio prevede
che il revisore del gruppo determini la
Per quanto attiene al principio ISA Italia 550 -
significatività del bilancio del gruppo nel suo
Parti correlate - vengono previste regole e
complesso, la significatività da considerare per
linee guida in merito alla valutazione del
particolari classi di operazioni, la signifi-
rischio da parte del revisore delle operazioni
catività per il bilancio di gruppo per le compo-
con parti correlate integrando le attività pre-
nenti ove i revisori svolgono una revisione
viste con il principio ISA Italia 240 sulle frodi.
completa o limitata e la soglia oltre la quale
Il principio inoltre approfondisce le modalità
gli errori sono chiaramente trascurabili;
di identificazione e valutazione dei rischi di
errori significativi nel bilancio inclusi quelli
che richiedono una speciale considerazione e
le procedure di revisione da svolgere in rispo- Nota:
sta ai predetti rischi, nonché le comunica- (5) Non rileva, secondo tale principio, se gli elementi probativi
sono acquisiti direttamente dal revisore del gruppo, da entità
zioni ai responsabili della governance. dello stesso network oppure da altri revisori.

12 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Revisione

• il principio prevede che i livelli di materialità dal revisore interno. Inoltre al paragrafo A5
di cui al punto precedente vengano comunicati l’ISA Italia 610 descrive l’utilità di concordare
ai revisori delle componenti nell’ambito delle in anticipo con il revisore interno il livello di
relative istruzioni; significatività complessiva e operativa laddove
• scoping: l’ISA Italia 600 definisce la tipologia si preveda di utilizzare il lavoro dell’internal
di lavoro di revisione che deve essere svolto audit.
sulle diverse componenti del gruppo distin- Per quanto attiene all’utilizzo del lavoro dell’e-
guendo tre categorie: i) le componenti signifi- sperto del revisore, l’ISA Italia 620 risulta più
cative sotto il profilo economico-patrimoniale dettagliato rispetto al precedente Principio di
e finanziario; ii) quelle significative per rischi e Revisione 620 che comprendeva anche
l’esperto incaricato dalla società soggetta a

Bilancio&Reddito
iii) le componenti non significative. Per le com-
ponenti significative sotto il profilo econo- revisione, che è ora trattato nell’ISA Italia
mico, patrimoniale e finanziario il nuovo 500. Il nuovo principio al paragrafo A14
principio prevede che debba essere svolta una declina il concetto di obiettività e ai paragrafi
revisione contabile completa con la A18-A20 fornisce esempi di circostanze che
significatività stabilita per quella componente. possono costituire minacce per l’obiettività e
Per le componenti significative sotto il profilo di attività che possono essere svolte dal revisore
del rischio deve essere svolta una revisione per valutare l’obiettività dell’esperto come ad
completa con la significatività per la compo- esempio l’ottenimento di una apposita attesta-
nente, la revisione di uno più saldi contabili, zione scritta.
classi di operazioni o informativa afferenti ai
probabili rischi di errori significativi nel bilan-
cio di gruppo oppure specifiche procedure di La nuova Relazione di revisione in
revisione a fronte dei rischi identificati. Sulle base agli ISA Italia
componenti non significative deve essere
svolta una analisi comparativa a livello di Per quanto riguarda la formazione del giudizio
gruppo (la c.d. desk review). e la relazione sul bilancio, gli elementi della
Inoltre nell’ISA Italia 600 sono stati disciplinati Relazione di revisione riportati nell’ISA Italia
altri aspetti della revisione del bilancio di 700 sono in linea con il contenuto dell’art. 14,
gruppo come il coinvolgimento del revisore comma 2, del D.Lgs. n. 39/2010, mentre lo
del gruppo nel lavoro svolto dai revisori delle schema e la struttura delle relazioni di revi-
componenti, le verifiche sul processo di conso- sione presenteranno alcune novità.
lidamento, le procedure sugli eventi successivi La struttura della relazione risulta ora artico-
e le comunicazioni fra il revisore del gruppo e i lata in paragrafi che prevedono i seguenti
revisori delle componenti (istruzioni ai revisori elementi:
delle componenti e informazioni ricevute da • titolo;
questi ultimi). • destinatario;
Per quanto riguarda l’utilizzo del lavoro dei • responsabilità della direzione per il bilancio;
revisori interni l’ISA Italia 610 stabilisce che • responsabilità del revisore;
se l’impresa si avvale di una funzione di revi- • (elementi alla base del giudizio con rilievi/del
sione interna, il revisore esterno deve acquisire giudizio negativo/dell’impossibilità ad espri-
una comprensione della natura delle mere un giudizio);
responsabilità della funzione di internal • giudizio del revisore;
audit, del suo inserimento all’interno della • (richiami di informativa);
struttura organizzativa e delle attività svolte o • relazione su altre disposizioni di legge e
che dovranno essere svolte dalla funzione di regolamenti;
revisione interna. Inoltre il principio prevede • giudizio sulla coerenza della relazione sulla
regole dettagliate nel determinare l’impatto, in gestione;
termini di pianificazione dell’attività di revi- • firma (nome cognome, firma, data).
sione, tenendo in considerazione la natura e In particolare il richiamo di informativa
la portata del lavoro svolto o che sarà svolto dal emesso dal revisore sui dati dell’esercizio pre-
revisore interno, dei rischi identificati e valu- cedente presentati ai fini comparativi verrà ora
tati di errori significativi oltre al grado di inserito solo in alcune circostanze (non assog-
soggettività negli elementi probativi raccolti gettamento a revisione dei dati presentati ai

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 13


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Revisione

fini compartivi, espressione del giudizio da nello stesso che rivestono, a giudizio del revi-
parte di un altro revisore, giudizio diverso da sore, un’importanza tale da risultare fonda-
un giudizio senza rilievi (c.d. clean opinion) sui mentali per la comprensione del bilancio
dati compartivi, etc.). Nella Tavola 2 ripor- (cioè i richiami di informativa) o su degli
tiamo un esempio di informativa da inserire aspetti diversi dai precedenti che sono rilevanti
in caso di assoggettamento a revisione del ai fini della comprensione della revisione con-
bilancio dell’esercizio precedente da parte di tabile e delle responsabilità del revisore (ovvero
un altro revisore. gli altri aspetti).
L’ISA Italia 705 - Modifiche al giudizio nella A titolo di esempio è riportato nella Tavola 4 un
Bilancio&Reddito

relazione del revisore indipendente - è stretta- richiamo di informativa.


mente collegato all’ISA Italia 700 e tratta dei L’ISA Italia 710 - Informazioni comparative,
casi in cui il revisore ritenga necessaria una dati corrispondenti e bilancio comparativo - è
modifica al suo giudizio sul bilancio in quanto: un principio innovativo rispetto alla prassi pre-
a) conclude, sulla base degli elementi probativi cedente. La novità principale risiede nel fatto
ottenuti, che il bilancio nel suo complesso con- che normalmente nella Relazione di revisione
tiene errori significativi; non sarà presente il rinvio alla relazione sul
b) non è in grado di acquisire elementi proba- bilancio dell’esercizio precedente, mentre la
tivi sufficienti e appropriati per concludere che Comunicazione Consob 99088450 prevedeva
il bilancio nel suo complesso non contiene l’esplicito rinvio alla Relazione di revisione
errori significativi. del precedente esercizio. Nel nuovo principio
Il nuovo principio si sofferma sulla pervasività il rinvio alla Relazione di revisione sui dati
dell’effetto degli errori riscontrati nonché di comparativi è previsto unicamente nei
quelli che non siano stati individuati a causa seguenti casi:
dell’impossibilità di acquisire elementi proba- • il bilancio dell’esercizio precedente non è
tivi sufficienti ed appropriati. Effetti pervasivi stato assoggettato a revisione legale oppure è
sono, a giudizio del revisore, quelli che non si stato revisionato da un altro revisore;
limitano a specifici elementi, conti o voci di • è stata emessa una relazione sul bilancio
bilancio ovvero, pur limitandosi a specifiche dell’esercizio precedente con giudizio diverso
voci o elementi, rappresentano una parte da uno senza modifica (clean opinion) e
sostanziale del bilancio, infine con riferimento l’aspetto che ha dato origine al rilievo non è
all’informativa, assumono un’importanza fon- stato risolto e gli effetti (o possibili effetti) sul
damentale per la comprensione del bilancio. bilancio in esame sono ancora significativi
La Tavola 3 riporta alcuni esempi di tipologie di oppure non sono più significativi, ma richie-
giudizio da parte del revisore. dono un giudizio diverso da una clean opinion
L’impossibilità di esprimere un giudizio o per gli effetti in termini di comparabilità dei
l’espressione di un giudizio avverso o con dati di bilancio con i dati corrispondenti;
rilievi, si estenderà anche al giudizio di coe- • nel caso in cui vi sia un errore significativo
renza della relazione sulla gestione con il bilan- nel bilancio dell’esercizio precedente che non è
cio di esercizio. stato rilevato nella relativa Relazione di revi-
Per quanto attiene ai richiami di informativa e sione e di una mancata rideterminazione dei
paragrafi relativi ad altri aspetti nella relazione dati corrispondenti o di una mancata informa-
del revisore indipendente l’ISA Italia 700 con- tiva a riguardo.
tiene alcune novità. In particolare il nuovo Inoltre viene introdotta la possibilità di emet-
principio tratta delle ulteriori comunicazioni tere un giudizio diverso da uno senza modifi-
che il revisore può inserire nella propria rela- che a causa degli effetti o dei possibili effetti
zione per richiamare l’attenzione dell’utilizza- sulla comparabilità dei dati anche se l’aspetto
tore del bilancio su degli aspetti presentati

Tavola 2 - Informativa nel caso in cui il bilancio del periodo amministrativo precedente sia stato sottoposto
a revisione contabile da parte di un altro revisore
Altri aspetti
“Il bilancio d’esercizio della ABC S.P.A. per l’esercizio chiuso il [31 dicembre 200n-1] è stato sottoposto a revisione contabile da parte di
un altro revisore, che il [data della Relazione di revisione di altro revisore], ha espresso un giudizio senza modifica su tale bilancio.”.

14 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Revisione

Tavola 3 - Esempi di giudizio


Giudizio positivo “A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale e finanziaria della società ABC SpA al [data],del risultato economico e
dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità alle norme italiane che ne
disciplinano i criteri di redazione [oppure: agli International Financial Reporting Standards
adottati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del
D.Lgs. n. 38/2005].”

Giudizio con rilievi “A nostro giudizio, ad eccezione di quanto riportato nel paragrafo “Elementi alla base del giudizio
con rilievi”, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della
situazione patrimoniale e finanziaria della società ABC SpA al [data], del risultato economico e

Bilancio&Reddito
dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità alle norme italiane che ne
disciplinano i criteri di redazione [oppure: agli International Financial Reporting Standards
adottati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del
D.Lgs. n. 38/2005].”

Giudizio negativo “A nostro giudizio, a causa della rilevanza di quanto indicato nel paragrafo ‘elementi alla base del
giudizio negativo’, il bilancio d’esercizio non fornisce una rappresentazione veritiera e corretta
della situazione patrimoniale e finanziaria della società ABC SpA al [data], del risultato eco-
nomico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità alle norme italiane
che ne disciplinano i criteri di redazione [oppure: agli International Financial Reporting
Standards adottati dall’Unione Europea].”

Dichiarazione di impossibilità di “A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel paragrafo ‘Elementi alla base della
esprimere un giudizio dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio’, non siamo in grado di esprimere un
giudizio sul bilancio d’esercizio.”

Tavola 4 - Esempio di richiamo d’informativa


Richiamo d’informativa
“Senza modificare il nostro giudizio, richiamiamo l’attenzione sulla nota X contenuta nella nota integrativa che indica che per effetto
dello stato di liquidazione è venuto meno il postulato della continuità aziendale su cui si basano alcuni principi di redazione del bilancio
ed esistono obiettive incertezze in relazione alla realizzazione dell’attivo, all’insorgenza di eventuali altri oneri di liquidazione ed al
verificarsi di eventuali sopravvenienze.”.

che aveva dato origine alla modifica non è più mobiliari quotati), si deve fare riferimento al
pertinente all’esercizio in esame. principio SA Italia 720B.
L’ISA Italia 720 - La responsabilità del revisore L’ISA Italia 720 non tratta inoltre le modalità di
relativamente alle altre informazioni presenti comportamento del revisore in presenza di
in documenti che contengono il bilancio informazioni supplementari presentate nell’in-
oggetto di revisione contabile - non era previsto formativa di bilancio come ad es. le informa-
dai principi di revisione e dalla prassi zioni previste dal Codice civile relativamente ai
precedente. Il nuovo principio tratta della dati essenziali dell’ultimo bilancio approvato
responsabilità del revisore relativamente alle dalla società o ente che esercita attività di dire-
altre informazioni presenti nei documenti che zione e coordinamento. Per questi casi si dovrà
compongono il bilancio, che vanno lette criti- fare riferimento all’ISA Italia 700.
camente dal revisore, in quanto la credibilità Il principio SA Italia 720B - Le responsabilità
del bilancio può essere inficiata da incoerenze del revisore relativamente alle altre informa-
significative tra le predette altre informazioni zioni presenti in documenti che contengono il
ed il bilancio stesso. bilancio oggetto di revisione contabile - da
Si evidenzia inoltre che per le verifiche sulla applicarsi unitamente all’ISA Italia 720, tratta
coerenza della relazione sulla gestione con il delle responsabilità del revisore legale relativa-
bilancio (o di alcune informazioni contenute mente all’espressione del giudizio di coerenza
nella relazione sul governo societario e gli delle informazioni contenute nella relazione
assetti proprietari nel caso di emittenti valori sulla gestione con il bilancio. Il nuovo principio

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 15


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Revisione

che non ha un corrispondente Principio di revisione legale e per gli stakeholder che
Revisione internazionale, non presenta signi- faranno affidamento sulle opinion dei revi-
ficative novità rispetto al Principio di Revisione sori per la lettura dei dati finanziari riportati
001, tuttavia contiene specifici riferimenti e nei bilanci a partire dal 31 dicembre 2015.
procedure da svolgere per l’espressione del giu- Non si tratta sicuramente di un punto di
dizio sulla coerenza delle informazioni conte- arrivo, giacché è prevedibile e quanto mai
nute nella relazione sul governo societario e gli auspicabile che i soggetti deputati conti-
assetti proprietari con il bilancio degli emit- nuino a lavorare per mantenere il corpus
tenti valori mobiliari quotati in mercati degli ISA Italia aggiornati rispetto ai principi
Bilancio&Reddito

regolamentati. di revisione internazionali - ISA che nel frat-


tempo hanno subito e subiranno varie modi-
fiche, supportando i professionisti nello
Conclusioni svolgimento di revisioni contabili di qualità
L’introduzione degli ISA Italia ha portato e nel rispetto della normativa e della best
degli elementi di novità per l’attività di practice internazionale.

16 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Bilancio consolidato

Bilancio consolidato:
partecipazioni valutate
a patrimonio netto
di Cristina Aprile (*)

Bilancio&Reddito
In questi ultimi anni, le aziende hanno spesso visto nelle opportunità offerte dal mercato interna-
zionale, un utile strumento per superare le difficoltà della regressione economica incessante. Spesso
la crescita verso l’estero è avvenuta attraverso la costituzione di società di diritto locale, talvolta
controllate, talaltra solo collegate in relazione a compartecipazioni realizzate con altri soci con
l’intento di creare sinergie economiche, tecniche, commerciali.
Da qui l’occasione di analizzare il metodo di valutazione a patrimonio netto che il legislatore ha
previsto come strumento di inclusione nel bilancio consolidato delle società collegate.

Premessa dall’individuazione del giusto “metodo di con-


solidamento” da adottare per ognuna delle
Il bilancio consolidato sta via via diventando lo società appartenenti al Gruppo.
strumento di ausilio per meglio interpretare le
risultanze economiche, patrimoniali e finan- I metodi di consolidamento
ziarie delle singole aziende che con il Gruppo
presentano importanti interrelazioni. Il metodo naturale di consolidamento è quello
Questa tecnica, ormai di prassi nel mondo della definito “integrale”, in base al quale le società
finanza, si sta progressivamente diffondendo consolidate, controllate, compartecipano al
anche nell’analisi degli andamenti aziendali di bilancio consolidato per la totalità dei propri
clienti e fornitori ai fini dell’attribuzione di un elementi attivi, passivi ed economici.
idoneo rating finanziario, così come nel mondo Con il metodo denominato “proporzionale”, le
bancario ai fini della valutazione della concreta società vengono invece consolidate in rela-
capacità dell’azienda di far fronte agli impegni zione alla proporzione della partecipazione
con essa assunti o in via di assunzione. posseduta dalla Capogruppo. Questo metodo,
La stessa Proprietà, laddove il gruppo di lavoro previsto dall’art. 37 del D.Lgs. n. 127/1991 (1), è
cominci a crescere attraverso una pro- destinato al consolidamento delle società sulle
liferazione del numero di aziende satellite quali un’impresa inclusa nel consolidamento
riconducibili ad un’unica Capogruppo, neces- abbia il controllo congiuntamente con altri
sita sempre più di identificare con chiarezza soci ed in base ad accordi con essi, purché la
le risultanze economiche e finanziarie glo- partecipazione posseduta non sia inferiore alle
balmente ed effettivamente conseguite, al percentuali indicate nell’art. 2359, comma 3,
netto delle scelte condotte sulle singole realtà del Codice civile (2).
aziendali.
Per questo il bilancio consolidato non costitui- Note:
sce solo uno strumento che risponde agli (*) Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Ravenna
obblighi imposti dalla normativa. Sta infatti (1) D.Lgs. n. 127/1991, cosı̀ come modificato dal D.Lgs. n. 139/
diventando il bilancio da leggere forse ancora 2015.
prima dei bilanci delle singole realtà che esso (2) Art. 2359, comma 3, Codice civile: “Sono considerate colle-
gate le società sulle quali un’altra società esercita un’influenza
raggruppa. notevole. L’influenza si presume quando nell’assemblea ordina-
Questi aspetti rendono ancor più rileva- ria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un
nte la sua corretta costruzione, che parte decimo se la società ha azioni quotate in mercati regolamenti”.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 17


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Bilancio consolidato

Tavola 1 - Metodi di rilevazione delle partecipazioni, nel bilancio consolidato


Articolo D.Lgs. n. 127/1991 Tipologia di società Obbligo o Possibilità Metodo di rilevazione nel
di consolidamento/inclusione bilancio consolidato

Art. 31 Controllate, Obbligo Consolidamento integrale


Principi di consolidamento cosı̀ come definite di consolidamento
dall’art. 26 del D.Lgs. n. 127/
1991

Art. 37 Controllate congiuntamente, Possibilità Consolidamento proporzionale


Consolidamento proporzionale cosı̀ come definite di inclusione
Bilancio&Reddito

alla partecipazione dall’art. 37 del D.Lgs. n. 127/


1991

Art. 36 Collegate Obbligo Valutazione a PN


Partecipazioni non consolidate di valutazione a PN
salvo l’entità della
partecipazione sia irrilevante

Individuato il metodo di consolidamento per le riflettere il costo dell’investimento sostenuto


società controllate e per le società soggette a dalla società titolare della partecipazione.
controllo congiunto, resta da identificare come La Tavola 1 riassume quanto descritto.
esporre nel bilancio consolidato le società col-
legate. Viene qui in ausilio l’art. 36 del D.Lgs.
n. 127/1991 che prevede che: “Le partecipa-
Valutazione a patrimonio netto
zioni costituenti immobilizzazioni in imprese Da quanto visto sopra, le partecipazioni immo-
collegate sono valutate con il criterio indicato bilizzate in imprese collegate, in sede di conso-
nel comma 1, n. 4, dell’art. 2426 del Codice lidamento, sono da valutare adottando il
civile”, ossia con il criterio del patrimonio criterio del patrimonio netto, fermo restando
netto. Così come previsto dall’OIC 17 (3), con che l’obbligo di valutazione a patrimonio netto
tale metodo, il costo originario sostenuto per non sussiste qualora la partecipazione risulti
l’acquisizione di una partecipazione in un’altra irrilevante ai fini di un’esposizione chiara, veri-
società, viene periodicamente rettificato (in tiera e corretta della situazione patrimoniale,
senso positivo o negativo) al fine di riflettere, finanziaria e del risultato economico del com-
nel bilancio della società partecipante, sia la plesso delle imprese del Gruppo.
quota ad essa spettante degli utili o delle per- Ciò premesso, si veda ora in dettaglio le
dite, sia le altre variazioni del patrimonio netto particolarità di questo criterio di valutazione
della partecipata, intervenute nei periodi suc- che in sé nasconde possibili elementi di errore,
cessivi alla data di acquisto. sin dall’origine della sua applicazione.
Attraverso la valutazione di una partecipazione L’obiettivo cui tendere è quello di giungere all’e-
con il metodo del patrimonio netto, si devono sposizione della collegata per un importo pari
ottenere, sul patrimonio netto e sul risultato alla corrispondente frazione del patrimonio
dell’esercizio consolidati, gli stessi effetti che si netto risultante dall’ultimo bilancio dell’im-
produrrebbero attraverso il consolidamento presa stessa. Questa prima parte dell’afferma-
integrale della partecipazione analizzata. La zione codicistica non deve indurre nell’errore di
differenza sta nel fatto che in quest’ultimo aggiornare il valore della partecipata solo osser-
caso gli effetti risulterebbero analiticamente vando la corrispondente quota di patrimonio
rilevati nelle singole voci del bilancio (dell’at- netto. Il Codice civile, all’art. 2426, comma 1,
tivo, del passivo, del conto economico) mentre n. 4, specifica infatti che l’analisi del valore del
con il metodo del patrimonio netto, nel valore patrimonio netto della collegata costituisce solo
della “partecipazione” viene riflesso il valore uno dei passi da condurre, ai quali seguiranno i
del patrimonio netto della partecipata, e nel successivi, in relazione ad eventuali dividendi
conto economico i risultati d’esercizio di que-
sta (entrambi in proporzione alla quota posse- Nota:
duta della partecipazione), rettificati per (3) OIC 17 rivisto ad agosto 2014.

18 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Bilancio consolidato

da essa erogati e a tutti gli aspetti che sarebbero del patrimonio netto riferito alla data di
stati da considerare qualora fosse stata inglo- acquisizione o risultante dall’ultimo bilancio
bata con il metodo integrale. dell’impresa [...] collegata può essere iscritto
Analizzando dapprima i profili da considerare in nell’attivo, purché ne siano indicate le ragioni
sede di “prima valutazione” a patrimonio netto e nella nota integrativa. La differenza, per la
a seguire gli aspetti da contemplare nella valu- parte attribuibile a beni ammortizzabili o
tazione a patrimonio netto da effettuarsi negli all’avviamento, deve essere ammortizzata”.
“anni successivi”, si entra ora nel dettaglio. Attraverso un esempio si evidenzia l’obiettivo
cui tende il legislatore. Si ipotizzi l’impresa Alfa
Primo anno in cui la partecipata viene SpA che il 1° gennaio 2016 2016 acquista il 40%
valutata a patrimonio netto di Gamma Srl, pagando 400 mila euro, e che a

Bilancio&Reddito
Per effettuare la prima volta la valutazione a tale data Gamma Srl presentasse il bilancio
patrimonio netto di una partecipata, valgono le esposto nella Tavola 2.
regole definite dall’art. 2426, comma 1, n. 4 del In corrispondenza all’avvenuto acquisto, la
Codice civile, in base al quale “quando la par- società Alfa SpA provvede all’iscrizione della
tecipazione è iscritta per la prima volta in base partecipazione nel proprio attivo, così come
al metodo del patrimonio netto, il costo di evincibile nello Stato Patrimoniale di cui alla
acquisto superiore al valore corrispondente Tavola 3.

Tavola 2 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 1˚ gennaio 2016

Stato Patrimoniale Gamma Srl al 01.01.2016 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 800 Patrimonio netto 500


Capitale Sociale 400
Immobilizzazioni immateriali - Riserve 100
Utile (perdita) 'esercizio -
Partecipazioni -

Crediti 300 Debiti 600

TOTALE ATTIVO 1.100 TOTALE PASSIVO 1.100

Tavola 3 - Stato Patrimoniale di Alfa SpA al 1˚ gennaio 2016, post acquisizione del 40% di Gamma Srl

Stato Patrimoniale Alfa SpA al 01.01.2016 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 1.200 Patrimonio netto 1.300


Capitale Sociale 800
Immobilizzazioni immateriali Riserve 500
Utile (perdita) d’esercizio -
Partecipazioni 400
Partecipazione in Gamma Srl 400

Crediti 400 Debiti 700

TOTALE ATTIVO 2.000 TOTALE PASSIVO 2.000

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 19


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Bilancio consolidato

Se si tenesse conto solo della prima parte del causa di questa eventuale differenza, si può
dettato normativo, che in ipotesi di valutazione prendere a riferimento:
secondo il metodo del patrimonio netto, pre- • il patrimonio netto della partecipata risul-
vede che la collegata sia esposta “per un tante dal suo ultimo bilancio;
importo pari alla corrispondente frazione del • oppure il patrimonio netto della partecipata
patrimonio netto risultante dall’ultimo bilan- all’atto della sua acquisizione, scelta questa
cio” della collegata stessa, senza considerare le preferita dall’OIC 17 (4).
ulteriori precisazioni proposte dallo stesso Tornando all’esempio prima proposto, si ipo-
articolo, nell’ipotesi sopra proposta, la parteci- tizzi che l’eccedenza pagata rispetto al 40% del
pazione dovrebbe risultare nel bilancio conso- patrimonio netto della collegata acquisita, sia
Bilancio&Reddito

lidato per 200 mila euro, corrispondenti al 40% dovuto in parte ad un maggior valore latente
del patrimonio netto di Gamma Srl (500 mila delle immobilizzazioni materiali e in parte ad
euro * 40% = 200 mila euro). un avviamento non espresso nel bilancio di
Ma il Codice civile specifica che “quando la Gamma Srl, così come rilevabile dal suo
partecipazione è iscritta per la prima volta in Stato Patrimoniale redatto in sede di due dili-
base al metodo del patrimonio netto, il costo di gence (Tavola 4).
acquisto superiore al valore corrispondente del Dai numeri sopra esposti emerge un maggior
patrimonio netto riferito alla data di acquisi- valore latente del patrimonio aziendale di
zione [...] dell’impresa [...] collegata può essere
iscritto nell’attivo” e che laddove la relativa dif-
Nota:
ferenza sia attribuibile a beni ammortizzabili o (4) Attraverso il D.Lgs. n. 139/2015 è stato condotto un passo in
all’avviamento, essa dovrà essere ammortizzata. avanti in questo senso anche a livello normativo: se infatti
Va quindi innanzitutto indagata la motiva- prima il legislatore indicava di porre a confronto il “costo di
zione sottostante l’eventuale differenza esi- acquisto” rispetto al patrimonio netto della collegata, cosı̀
stente tra l’importo pagato per l’acquisto della come “risultante dall’ultimo bilancio” della partecipata, ora
è detto che il “costo di acquisto” deve essere posto a con-
partecipazione (nell’esempio 400 mila euro) e fronto con il patrimonio netto della collegata “riferito alla data
la relativa quota parte di patrimonio netto (nel- di acquisizione” o in subordine quello “risultante dall’ultimo suo
l’esempio 200 mila euro). Per identificare la bilancio”.

Tavola 4 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 1˚ gennaio 2016: valutazione da due diligence

Stato Patrimoniale Gamma Srl (al 01.01.2016): valutazione da due diligence


(Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 1.100 Patrimonio netto 1.000


Valore da bilancio 800 Capitale Sociale 400
Plusvalore latente 300 Riserve 100
Maggior (minor) valore
latente 500
Immobilizzazioni immateriali 200 Utile (perdita) d'esercizio -
Valore da bilancio -
Avviamento latente 200

Partecipazioni -
Valore da bilancio -
Plus(Minus)valore latente -

Crediti 300 Debiti 600


Valore da bilancio 300 Valore da bilancio 600
Plus(Minus)valore latente 0 Plus(Minus)valore latente 0

TOTALE ATTIVO 1.600 TOTALE PASSIVO 1.600

20 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Gamma Srl pari a 500 mila euro. Alfa SpA, in economico, a titolo di ammortamento, di ulte-
sede di acquisizione del 40% ha quindi provve- riori 50 mila euro;
duto a riconoscere un importo pari al 40% del • che conseguentemente durante i 4 anni suc-
patrimonio netto così come emerso in sede di cessivi all’acquisto, i maggior valori delle
due diligence, corrispondente quindi a 400 mila immobilizzazioni si riducano a zero per effetto
euro (1.000 * 40%). del relativo ammortamento, e che ogni anno si
Così come in sede di bilancio civilistico si prov- generi una perdita dovuta a tali ammortamenti
vede a rilevare l’ammortamento delle immobi- pari a 125 mila euro (75 mila + 50 mila).
lizzazioni, materiali e immateriali, lo stesso Si ipotizzi anche, con il solo obiettivo di poter
deve essere fatto in sede di apprezzamento di ben identificare il risultato cui il legislatore
una partecipata a patrimonio netto. Il maggior intende far pervenire il redattore del bilancio

Bilancio&Reddito
valore delle immobilizzazioni materiali, qui applicando il metodo del patrimonio netto, che
stimato in 300 mila euro, così come il valore nell’anno di acquisto della partecipazione
dell’avviamento latente, qui ipotizzato in 200 (2016) e nei 3 anni successivi, la società
mila euro, dovranno quindi essere oggetto di Gamma Srl non produca né utile, né perdite,
ammortamento lungo la rispettiva vita utile. né subisca altre modifiche patrimoniali. Questo
Per meglio comprendere il senso della disposi- per potersi concentrare sul solo effetto generato
zione, si ipotizzi che: dal percorso di ammortamento del maggior
• le immobilizzazioni presenti nel bilancio di valore del macchinario e dell’avviamento, rile-
Gamma Srl, pari a 800 mila euro, siano terreni vati in sede di due diligence e riconosciuti in sede
e che il maggior valore di 300 mila euro sia di valorizzazione della partecipazione. Lo Stato
riferito ad un macchinario già integralmente Patrimoniale al 31 dicembre 2016 risulterebbe
ammortizzato; come da Tavola 5.
• che tale macchinario abbia una vita utile Al termine dell’esercizio 2016, anno di acquisi-
residua di 4 anni e che quindi i 300 mila euro zione di Gamma Srl, il patrimonio netto della
comportino un ammortamento di 75 mila collegata risulterebbe essere pari a 875 mila
annui; euro. La riduzione da 1 milione di euro a 875
• che l’avviamento abbia anch’esso una vita mila euro è nell’esempio dovuta soltanto agli
utile residua di 4 anni, con effetto sul conto effetti dell’ammortamento dei 300 mila euro

Tavola 5 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 31 dicembre 2016

Stato Patrimoniale Gamma Srl: anno di acquisto: 31 dicembre 2016 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 1.025 Patrimonio netto 875


Valore da bilancio 800 Capitale Sociale 400
Plusvalore latente 225 Riserve 100
Maggior (minor) valore latente 500
Immobilizzazioni immateriali 150 Utile (perdita) d’esercizio (125)
Valore da bilancio -
Avviamento latente 150

Partecipazioni -
Valore da bilancio -
Plus(Minus)valore latente -

Crediti 300 Debiti 600


Valore da bilancio 300 Valore da bilancio 600
Plus(Minus)valore latente 0 Plus(Minus)valore latente 0

TOTALE ATTIVO 1.475 TOTALE PASSIVO 1.475

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 21


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(derivanti dal valore latente del macchinario) e Al termine dell’esercizio 2019, il patrimonio netto
dei 200 mila euro derivanti dall’avviamento della collegata risulta essere pari a 500 mila euro:
(entrambi identificati in sede di due diligence). 625 dell’anno prima meno l’ultima quota dei due
Al 31 dicembre 2016 il valore della partecipa- ammortamenti. Se ora ci fermiamo a valutare il
zione in Gamma Srl dovrà essere quindi espo- 40% del relativo patrimonio netto, ci accorgiamo
sto per 350 mila euro, corrispondenti al 40% di che esso è pari 200 mila euro, valore che dovrà
875 mila euro. corrispondere esattamente all’importo a cui la
Si passa all’anno successivo: il 2017 (Tavola 6). partecipata Gamma Srl risulterà iscritta nel
Al termine dell’esercizio 2017, il patrimonio bilancio consolidato. Da questo momento in
netto della collegata risulta essere pari a 750 poi, le variazioni del patrimonio netto di
Bilancio&Reddito

mila euro. La riduzione da 875 a 750 mila euro è Gamma Srl dovute al suo risultato di esercizio
dovuta anche in questa ipotesi solo agli effetti si evidenzieranno, pro quota, in maniera esatta-
dei due ammortamenti. Il bilancio consolidato mente speculare nel valore della partecipazione
che accolga il valore di Gamma Srl a patrimo- iscritta nel consolidato di Alfa SpA.
nio netto, vedrà in corrispondenza della voce Dall’esempio proposto si veda come il risultato
“partecipazione in Gamma Srl” un importo cui si perviene applicando il criterio del patri-
pari a 300 mila euro, corrispondenti al 40% di monio netto coincide esattamente con quello cui
750 mila euro. si sarebbe giunti utilizzando il metodo integrale
Si veda ora lo Stato Patrimoniale di Gamma Srl con l’unica differenza nel metodo espositivo: qui
al terzo anno: il 2018 (Tavola 7). succinto ad un rigo solo, lì dettagliato rigo per
Al termine dell’esercizio 2018, il patrimonio rigo di stato patrimoniale e conto economico.
netto della collegata si riduce a 625 mila euro,
sempre solo per effetto dei due ammortamenti. Valutazione a patrimonio netto negli anni
In questo esercizio, il valore della partecipa- successivi al primo
zione in Gamma Srl dovrà essere quindi espo- Effettuata la prima valutazione a patrimonio
sto per 250 mila euro, corrispondenti al 40% di netto, seguendo le regole sopra viste che
625 mila euro. conducono all’identificazione puntuale della
Infine si analizzi la situazione al quarto anno: il causa sottostante l’eventuale differenza esi-
2019 (Tavola 8). stente tra il costo sostenuto per l’acquisto della

Tavola 6 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 31 dicembre 2017

Stato Patrimoniale Gamma Srl al 31.12.2017 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 950 Patrimonio netto 750


Valore da bilancio 800 Capitale Sociale 400
Plusvalore latente 150 Riserve 100
Maggior (minor) valore latente 500
Immobilizzazioni immateriali 100 Utile (perdita) da esercizi precedenti (125)
Valore da bilancio - Utile (perdita) d’esercizio (125)
Avviamento latente 100

Partecipazioni -
Valore da bilancio -
Plus(Minus)valore latente -

Crediti 300 Debiti 600


Valore da bilancio 300 Valore da bilancio 600
Plus(Minus)valore latente 0 Plus(Minus)valore latente 0

TOTALE ATTIVO 1.350 TOTALE PASSIVO 1.350

22 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Tavola 7 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 31 dicembre 2018

Stato Patrimoniale Gamma Srl al 31.12.2018 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 875 Patrimonio netto 625


Valore da bilancio 800 Capitale Sociale 400
Plusvalore latente 75 Riserve 100
Maggior (minor) valore latente 500
Immobilizzazioni immateriali 50 Utile (perdita) da esercizi precedenti (250)
Valore da bilancio - Utile (perdita) d’esercizio (125)

Bilancio&Reddito
Avviamento latente 50

Partecipazioni -
Valore da bilancio -
Plus(Minus)valore latente -

Crediti 300 Debiti 600


Valore da bilancio 300 Valore da bilancio 600
Plus(Minus)valore latente 0 Plus(Minus)valore latente 0

TOTALE ATTIVO 1.225 TOTALE PASSIVO 1.225

Tavola 8- Stato Patrimoniale Gamma Srl al 31 dicembre 2019

Stato Patrimoniale Gamma Srl al 31.12.2019 (Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 800 Patrimonio netto 500


Valore da bilancio 800 Capitale Sociale 400
Plusvalore latente - Riserve 100
Maggior (minor) valore latente 500
Immobilizzazioni immateriali - Utile (perdita) da esercizi precedenti (375)
Valore da bilancio - Utile (perdita) d'esercizio (125)
Avviamento latente -

Partecipazioni -
Valore da bilancio -
Plus(Minus)valore latente -

Crediti 300 Debiti 600


Valore da bilancio 300 Valore da bilancio 600
Plus(Minus)valore latente 0 Plus(Minus)valore latente 0

TOTALE ATTIVO 1.100 TOTALE PASSIVO 1.100

partecipazione e la corrispondente frazione di per la quota di sua pertinenza, secondo il princi-


patrimonio netto della partecipata, l’utile o la pio di competenza economica. Questa proce-
perdita d’esercizio di quest’ultima dovrà essere dura consente di far sì che nel bilancio
imputato a conto economico della partecipante, consolidato emergano i risultati generati dalla

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 23


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partecipata valutata a patrimonio netto nello L’OIC 17 tratta anche l’ipotesi in cui il patrimo-
stesso esercizio al quale il risultato si riferisce, nio netto della partecipata aumenti per effetto
esattamente come avviene per le controllate con- di una rivalutazione monetaria disposta in
solidate con il metodo integrale. forza di leggi speciali, chiarendo che in questa
In ipotesi di utile, si rileverà la relativa quota ipotesi si dovrà provvedere ad aumentare cor-
parte di pertinenza della consolidante, attra- rispondentemente il valore della partecipa-
verso un incremento della voce attiva corri- zione. Questa operazione andrà condotta con
spondente alla partecipata (nell’ipotesi sopra molta cautela, ricostruendo l’eventuale causa
vista sarebbe, per esempio: “Partecipazione in di un maggior valore riconosciuto all’atto del-
Gamma Srl”). La connessa valorizzazione a l’acquisto della partecipata. Ritornando all’e-
Bilancio&Reddito

conto economico troverebbe collocazione sempio sopra visto, Alfa SpA, in sede di
nella voce “D18a - Rivalutazioni di partecipa- valutazione della partecipata, ha riconosciuto
zioni” (“D19a - Svalutazioni di partecipazioni”, l’esistenza di un maggior valore latente di un
in ipotesi di perdita). macchinario per 300 mila euro, che ha gene-
Come specificato dall’OIC 17, qualora il valore rato un corrispondente incremento del costo
della partecipazione diventi negativo per effetto della partecipazione. Qualora a seguito di una
delle perdite generate dalla collegata, la parte- disposizione normativa venisse concessa la
cipazione si azzera. Non solo: “se la partecipante possibilità di effettuarne la rivalutazione nel
è legalmente o altrimenti impegnata al sosteni- bilancio civilistico di Gamma Srl, prima di
mento della partecipata, le perdite ulteriori procedere ad un incremento automatico della
rispetto a quelle che hanno comportato l’azze- partecipazione, pro quota, si dovrà considerare
ramento della partecipazione sono contabiliz- se tale maggiore effetto fosse o meno già stato
zate in un fondo per rischi ed oneri”. considerato in sede di acquisizione.
Qualora la consolidante possieda più parteci- Tornando all’esempio sopra visto, qualora
pazioni valutate a patrimonio netto, va sempre nello stesso esercizio di acquisizione di
tenuto presente che ogni società comporta Gamma Srl, fosse stata introdotta una disposi-
obbligatoriamente una disamina a sé stante. zione che consentisse alle imprese di rivalutare
Le eventuali svalutazioni/rivalutazioni vanno i propri beni e Gamma Srl avesse deciso di
quindi effettuate separatamente: la svaluta- aderire, incrementando il valore del proprio
zione da apportare ad una partecipazione macchinario per i 300 mila euro rilevati in
valutata a patrimonio netto non può essere sede di due diligence, il suo patrimonio netto
compensata dal mancato riconoscimento del sarebbe passato dagli originari 500 mila euro a
maggior valore, attribuibile ad altre, valutate 800 mila euro, come rilevabile dallo Stato
con lo stesso metodo. Patrimoniale riportato nella Tavola 9.

Tavola 9 - Stato Patrimoniale di Gamma Srl al 1˚ gennaio 2016, comprensivo dell’effetto della rivalutazione

Stato Patrimoniale Gamma Srl (01.01.2016), comprensivo dell’effetto della rivalutazione


(Valori espressi /000)

Immobilizzazioni materiali 1.100 Patrimonio netto 800


Valore originario 800 Capitale Sociale 400
Rivalutazione 300 Riserve 100
Riserva di rivalutazione 300
Immobilizzazioni immateriali - Utile (perdita) d'esercizio -

Partecipazioni -

Crediti 300 Debiti 600

TOTALE ATTIVO 1.400 TOTALE PASSIVO 1.400

24 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Bilancio consolidato

Ora, se non si contemplasse che in sede di due richiedendo di dover ben identificare le moti-
diligence si era già considerato il maggior vazioni sottostanti alla valorizzazione della
valore dei macchinari e si adottasse tout court partecipata in sede di acquisto e l’eventuale
quanto indicato dal principio contabile con differenza rispetto alla relativa quota parte
riferimento alle rivalutazioni, si giungerebbe del suo patrimonio netto.
ad incrementare il valore della partecipazione Gli esempi qui proposti hanno dato evidenza
di 120 mila euro, corrispondenti al 40% della di come non possa essere mollata la presa
rivalutazione effettuata in bilancio, così gene- neanche a seguire, dovendo analizzare sia gli
rando una sovrastima della partecipata. effetti derivanti nel tempo dalle differenze di
Laddove quindi la partecipata opti per aderire valore per le quali è stato concordato un
ad una normativa di rivalutazione occorrerà prezzo di acquisto diverso rispetto alla

Bilancio&Reddito
innanzitutto verificare se il connesso maggior quota parte di patrimonio netto, sia le
valore sia stato o meno già considerato in sede cause di mutamento del patrimonio netto
di apprezzamento del valore della partecipata. della collegata, che non siano il frutto del
Se così fosse accaduto, occorrerà identificare suo stesso risultato di esercizio; differenze
quale parte di rivalutazione dovrà essere con- infatti che potrebbero essere l’effetto dei
templata per l’ulteriore apprezzamento della maggiori o minori valori già contemplati in
partecipazione: sarà solo la porzione di rivalu- sede di acquisizione della società e quindi già
tazione eventualmente non contemplata in inclusi nel delta del suo valore all’atto del-
sede di acquisto. Conclusa questa prima ana- l’acquisto societario.
lisi, dovrà a seguire essere identificata quanta Ciò premesso, resta l’importante benefit deri-
parte dell’ammortamento del valore rivalutato vante dalla valutazione a patrimonio netto di
dovrà essere considerato e quanta no, in una collegata: esso ha infatti il pregio di
quanto parte dell’ammortamento già contem- consentire l’evidenza dei risultati della parte-
plato per effetto dell’analisi sopra vista. cipata per competenza, quindi contestual-
mente alla loro formazione, consentendo al
lettore del bilancio consolidato di avere
Conclusioni immediata e sintetica evidenza dell’apporto
Il metodo di valutazione a patrimonio netto effettivamente dato al Gruppo, dalla società
richiede particolare attenzione sin dall’origine, collegata.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 25


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Analisi di bilancio

“Public utilities”: quali indici


necessitano di maggior
attenzione
di Francesco Telch (*)

Bilancio&Reddito
L’articolo ha lo scopo di analizzare quali sono gli indici di bilancio, che nelle aziende del settore
dell’energia - sia quotate che non - necessitano di una maggiore attenzione, a causa di cambiamenti
normativi (modifiche di leggi tributarie) e della difficile situazione economica e finanziaria che le
aziende clienti stanno vivendo in questi ultimi anni. Tutto ciò ha un impatto sui bilanci delle public
utilities, nello specifico sia per lo schema di stato patrimoniale, che per il conto economico.

Premessa fornisce un’indicazione del risultato econo-


mico conseguito nell’esercizio e la forma previ-
Prima di procedere con l’analisi di alcuni indici sta dal legislatore è quella scalare che permette
(ratios analysis), è necessario ricordare quali di evidenziare i risultati intermedi significativi
sono i criteri di riclassifica degli schemi di stato e suddividere le aree gestionali omogenee. Può
patrimoniale e di conto economico, propedeu- essere riesposto ai fini di una lettura secondo
tici per una corretta analisi ed interpretazione differenti modalità:
dei dati di bilancio. • conto economico a valore aggiunto: sugge-
Attraverso tale tecnica si intende valutare “le rito anche dalla Consob, è quello più utiliz-
condizioni di salute” dell’imprese. zato nella prassi contabile; classifica i
Per quanto concerne lo stato patrimoniale, lo componenti di reddito per natura e perviene
schema civilistico espone le voci con criterio ai risultati economici intermedi di fondamen-
per natura; viceversa gli schemi di riclassifica- tale rilievo informativo, tra i quali: il valore
zione si basano alternativamente, su: della produzione, il valore aggiunto, il mar-
• criterio finanziario: le voci dell’attivo sono gine operativo lordo (MOL), ed il reddito
classificate secondo con riferimento alla loro operativo;
attitudine a divenire liquide, mentre quelle del • conto economico a costi e ricavi della pro-
passivo secondo la loro esigibilità (con una duzione venduta: seguendo questa modalità i
soglia target di 12 mesi, che permette di distin- componenti di reddito sono esposti per desti-
guere i debiti a breve termine, da quelli a nazione cioè secondo l’appartenenza alla
medio-lunga scadenza); diverse aree funzionali in cui può essere sud-
• criterio funzionale: le voci dell’attivo e del divisa l’attività d’impresa (ad esempio
passivo sono esposte tenendo conto del gestione caratteristica, accessoria, finanzia-
loro inserimento nelle diverse aree gestio- ria, straordinaria anche se quest’ultima non
nali, facendo particolare attenzione a distin- è espressamente prevista dall’OIC 12). Tale
guere la gestione operativa da quella schema è di difficile applicazione per un’ana-
finanziaria. lista esterno, in quanto la ripartizione funzio-
Ipotizzando di “operare” sul bilancio della nale dei costi poggia sulle informazioni che
società Energia Spa, interamente controllata
da un gruppo energetico europeo, ed operante
sul territorio nazionale, lo schema utilizzato è
quello finanziario (Tavola 1). Nota:
Invece il prospetto profitti e perdite “a schema (*) Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti in
rigido” previsto dal Codice civile (art. 2425), Milano

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Analisi di bilancio

Tavola 1 - Stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario

Liquidità immediate Passività correnti


(di breve termine)
Liquidità differite Passività consolidate
Attività di breve termine (di medio-lungo termine)
Disponibilità (rimanenze)

Attività Immob. materiali


consolidate Immob. immateriali Patrimonio netto
Immob. finanziarie
Bilancio&Reddito

Tavola 2 - Conto economico riclassificato a valore aggiunto

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO Esercizio Esercizio


(in migliaia di euro) 2013 2014
A. RICAVI DELLE VENDITE 56.000 62.000
Altri ricavi e proventi 1.800 2.000
Ricavi netti 57.800 64.000
Incremento di immobilizzazioni per lavori interni 0.00 0.00
B. VALORE DELLA PRODUZIONE 57.800 64.000
Consumi di materie e servizi (-) (49.000) (54.000)
Oneri diversi (-) (300) (200)
Stanziamenti ai fondi rischi ed oneri (-) (10) (9)
C. VALORE AGGIUNTO 8.490 9.791
Costo del lavoro (-) (2.200) (2.200)
D. MARGINE OPERATIVO LORDO 6.290 7.591
Ammortamenti e svalutazioni (-) (2.800) (3.400)
E. UTILE OPERATIVO LORDO 3.490 4.191
Proventi (oneri) finanziari netti (250) (3)
Utile (perdite) su cambi 0.00 0.00
F. RISULTATO ANTE COMPONENTI STRAORDINARI ED IMPOSTE 3.240 4.188
Proventi (oneri) straordinari 680 127
G. RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 3.920 4.315
Imposte sul reddito dell’esercizio (2.483) (2.600)
H. RISULTATO DELL’ESERCIZIO 1.437 1.715

solo un’adeguata contabilità analitica è in Come recepire mezzi finanziari


grado di fornire.
Il conto economico di Energia Spa è riclassifi- Una caratteristica che consente di distinguere
cato a valore aggiunto e confrontato con quello le “public utilities” dalle altre società commer-
dell’esercizio precedente; qui sotto un estratto ciali, è la capacità di reperire mezzi finanziari
dalla relazione sulla gestione (Tavola 2). sul mercato; esse, infatti, possono:
Di seguito, si introducono alcune forme utiliz- a) effettuare una quotazione in borsa. Così
zate dall’imprese dell’energia per recepire facendo, le ex-municipalizzate di dimensioni
risorse finanziarie prima di analizzare alcuni ridotte possono trovare un canale per giungere
indicatori che presentano delle particolarità se ad una privatizzazione, irrobustendo la strut-
sono applicati ai bilanci delle società operanti tura finanziaria ed ottenendo una fonte di
in questo settore. finanziamento per lo sviluppo industriale (si
Ad esempio l’indice di incidenza fiscale, l’in- vedano i casi di Acegas, Hera e Heta Modena,
dice di rotazione del magazzino, indice di società che hanno scelto la via della
durata dei crediti commerciali e l’utile per quotazione);
azioni ed il dividendo per azione; questi ultimi b) emissione di prestiti obbligazionari. Questa
due sono di particolare interesse per le aziende opzione è utilizzata in particolar modo dalle
quotate che redistribuiscono parte degli utili ai società quotate, poiché per le caratteristiche
soci. del business godono di un elevato giudizio di

28 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Analisi di bilancio

rating. I flussi di cassa che le public utilities della sentenza nella Gazzetta Ufficiali della
generano, consentono di ottenere tassi e valori Repubblica (l’applicazione retroattiva della
di emissione (condizioni di collocamento) di declaratoria di illegittimità costituzionale
particolare vantaggio. determinerebbe anzitutto una grave violazione
dell’equilibrio di bilancio ai sensi dell’art. 81
La Robin tax e l’indice di incidenza Cost.).
fiscale L’impatto che avrà nei bilanci degli esercizi
successivi sarà notevole, ed influirà soprattutto
Gli analisti dei bilanci spesso non considerano,
sull’indice di incidenza fiscale, che misura la
ai fini di una valutazione dell’azienda (poiché è
“pressione” fiscale sul fatturato; tanto più alto è
reputata non strategica) la Sezione delle impo-
l’importo al numeratore, maggiore sarà l’inci-

Bilancio&Reddito
ste. Al contrario, una sua attenta lettura per-
denza sul reddito dell’impresa.
mette di ottenere informazioni relative alla
Confrontando un reddito imponibile soggetto
gestione aziendale precedente e di compren-
ad aliquota IRES “ordinaria” del 27,5%, con
dere al meglio quali possono essere gli impatti
l’aliquota “maggiorata” IRES + Robin tax, si
economici in futuro.
avrà la seguente situazione riportata in
Le imprese del settore energetico e petrolifero
Tavola 3.
sono soggette ad un’imposta particolare: la
Una variazione di 6,5 punti percentuali deter-
Robin tax, introdotta dall’art. 81 del D.L.
mina una differenza di 1.950.000 euro; risorse
n. 112/2008; precisamente si tratta di un’addi-
che potrebbero essere reinvestite in altri ambiti
zionale IRES sugli “extra-profitti” pari al 5,5%
e non destinate all’Erario.
per coloro che avessero conseguito, nel periodo
di imposta un volume di ricavi superiore ai 25
milioni di euro. Dopo essere salita nel triennio
2011-2013 al 10,5%, nel 2014 era scesa al 6,5%.
Le rimanenze di magazzino e l’indice
Impatta in primis la voce di bilancio imposte
di rotazione delle giacenze
sul reddito (voce 22 del conto economico), e di Nelle public utilities si possono distinguere due
conseguenza anche l’indice di incidenza macro categorie di rimanenze: quelle legate
fiscale, dato dal rapporto tra le imposte ed il all’attività di trading e quelle “industriali”.
reddito ante-imposte. Le prime sono valutate al fair value con iscri-
In formula: zione delle variazioni del medesimo a conto
Imposte/Risultato prima delle imposte economico, trattandosi di attività di
La situazione è mutata nel corso del 2015, negoziazione.
quando la Corte costituzionale, con la sentenza Le attività industriali sono, invece, valutate al
n. 10 dell’11 febbraio 2015, ha dichiarato minore tra il costo di acquisto o di produzione,
l’illegittimità costituzionale dell’addizionale ivi compresi gli oneri accessori determinato
in questione. applicando il criterio del FIFO, e il valore pre-
Essa era volta a colpire il conseguimento di sunto di realizzo che si desume dall’andamento
maggiori ricavi da parte delle società operanti del mercato.
nel settore dell’energia e del petrolio, determi- Nel caso di Energia Spa le rimanenze sono
nati dalla crescita speculativa delle quotazioni costituite da kit in vendita ai clienti del mercato
delle materie prime; la ratio della sua introdu- elettrico per il monitoraggio dei consumi, rela-
zione era di perseguire finalità solidaristiche. tivamente al servizio Energy Control; per questo
Tale cambiamento non è retroattivo, per cui si motivo l’importo in bilancio è relativamente
applica soltanto dalla data di pubblicazione basso.

Tavola 3 - confronto IRES ed IRES + Robin tax

Reddito Aliquota IRES Aliquota IRES + Risultato


ante-imposte ROBIN TAX
30.000.000,00 27,5% - 8.250.000
30.000.000,00 - 27,5% + 6,5% 10.200.000
DELTA 1.950.000

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 29


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Analisi di bilancio

L’indice che viene utilizzato per analizzare le i soli indici di redditività, solidità patrimoniali
rimanenze è l’indice di rotazione del magaz- diffusi nella pratica professionale.
zino, che indica il turnover, ovvero la velocità di Accanto ad essi (in questo articolo non vengono
trasformazione in denaro, del capitale inve- esaminati) vi sono degli indicatori che gli ana-
stito in scorte; ad esempio un valore dell’indi- listi finanziari “guardano” con particolare
catore pari a sette segnala che per effetto delle attenzione: ad esempio l’Earning Per Share
vendite, avvenute nel corso dell’esercizio, il (EPS), ed il Dividend Per Share (DPS).
magazzino si è rinnovato sette volte.
In formula: Earning Per Share
Ricavi di vendita/Disponibilità di magazzino L’EPS rubricato anche come utile per azione e
Esso fa parte “della famiglia” degli indici di
Bilancio&Reddito

disciplinato dallo IAS 33, è un importante indi-


rotazione, i quali segnalano quante volte il capi- catore della performance economica della
tale investito e gli elementi che lo compongono società, poiché consente di verificare l’ammon-
si rinnovano, cioè tornano in forma liquida tare del risultato economico attribuibile all’a-
mediante la realizzazione di ricavi di vendita, zione in circolazione, consentendo così un
nell’ambito del periodo amministrativo. immediato confronto tra imprese, quotate in
mercati differenti, ma adottanti i medesimi
I crediti commerciali e l’indice di principi contabili.
durata media dei crediti Costituisce pertanto un obiettivo del manage-
Un altro indicatore da monitorare è l’indice di ment aziendale, ed al tempo stesso un target da
durata media dei crediti; è un rapporto che raggiungere.
prevede al numeratore l’importo dei crediti Lo IAS 33 precisa che si deve tener conto del-
commerciali (al netto dell’IVA), ed al denomi- l’esistenza di opzioni, warrant e di obbligazioni
natore l’ammontare delle fatture di vendita; il convertibili; strumenti finanziari che possono
risultato ottenuto viene moltiplicato per 365 portare al potenziale aumento del numero di
giorni. azioni.
In formula: Quindi per calcolare l’utile per azione, è neces-
(Crediti commerciali/Fatture di vendita) * 365 sario rettificare la perdita/utile attribuibile ai
Esprime la durata media delle dilazioni con- possessori e la media ponderata delle azioni in
cesse alla clientela, ossia il tempo medio di circolazione.
incasso dei crediti, che è il riflesso di determi- In formula:
nate politiche di vendita. Risultato attribuibile per ogni azione/media
La società Energia Spa espone in bilancio cre- ponderata delle azioni
diti verso clienti terzi (retail e PMI) e verso le Il risultato che si ottiene è in valore assoluto ed
società del gruppo a cui appartiene; sono affe- il numeratore è esposto al netto dell’effetto
renti alla vendita di energia elettrica, gas natu- fiscale.
rale ed al riaddebito di costi di trasporto. L’EPS consente all’investitore di comprendere
I primi essendo di difficile realizzo (come per quale potrebbe essere la performance economica.
gran parte dell’imprese) sono stati ceduti pro-
soluto ad una società di factoring. Si tratta per Dividend Per Share
lo più di crediti commerciali verso alcuni Altro indicatore da considerare è il Dividend Per
clienti della Pubblica amministrazione. Share (DPS); dato dal rapporto tra l’ammontare
Tale decisione comporta un incasso imme- del dividendo distribuito ai soci ed il numero
diato di un importo inferiore a quello esposto medio di azioni ordinarie in circolazione.
in bilancio, ma permette di ridurre notevol- In formula:
mente la durata media. Dividendo/media ponderata delle azioni
I secondi invece, essendo una posta inter-com- Esprime quale è l’effettiva porzione di utile da
pany non sono contemplati nel calcolo del corrispondere a ciascun azionista; analoga-
numeratore. mente, al precedente indice, è espresso
anch’esso in valore assoluto e se confrontati
possono dar luogo a due differenti situazioni:
Indici per le società quotate Se EPS > DPS: l’impresa non ha distribuito
Alcune aziende del settore sono quotate in interamente l’utile realizzato, bensì ne ha desti-
borsa; motivo per il quale non sono sufficienti nato una parte a riserva.

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Analisi di bilancio

Se EPS < DPS: l’impresa può aver “prodotto” Per questo motivo ci si avvale della ratios-ana-
una perdita d’esercizio e distribuito, in ogni lysis che permette di comprendere quali sono le
caso, i dividendi con l’ausilio delle riserve pre- dinamiche dell’azienda e quali fattori hanno
gresse; oppure vengono attinte le riserve per inciso sul risultato d’esercizio (utile/perdita),
aumentare l’utile dell’anno e distribuire un perché oltre alla valutazione del grado di esat-
valore superiore. tezza e di credibilità dei valori accolti, c’è il
Il DPS è molto importante per le utilities quo- problema di disporre di dati aziendali diffe-
tate, perché l’eventuale distribuzione di utili renti da quelli forniti dal sistema di bilancio e
influenza il valore di mercato dell’azione in da quelli rintracciabili dalla nota integrativa e
oggetto. dalle relazioni adesso allegate.
Ad esempio si considerino aziende che distribui- I bilanci delle imprese del settore energetico,

Bilancio&Reddito
scono dividendi di importo inferiore a quelli del secondo lo scrivente, necessitano di un’analisi
settore di appartenenza; questo potrebbe spin- più approfondita e dettagliata; vi sono alcuni
gere i soci a vendere le azioni di loro proprietà, indicatori come l’indice di incidenza fiscale che
per acquisirne delle nuove che garantiscono (a se confrontato in periodo differenti fornisce
parità di rischio) un profitto maggiore. dati molto divergenti tra loro, a causa della
recente soppressione dell’addizionale IRES -
Conclusioni la.c.d. Robin tax - che ha inciso sulle voci impo-
ste dei bilanci dal 2008 sino ai giorni nostri.
Le informazioni contenute all’interno del Oltre ad esso si devono monitorare i crediti
bilancio d’esercizio hanno sempre rappresen- commerciali ed il relativo tempo di incasso,
tato lo strumento principe a disposizione degli fattori che variano a seconda della politica
stakeholder per effettuare le loro considera- aziendale, ed infine come le imprese riescono
zioni (di affidabilità, di capacità reddituale), a recepire risorse finanziarie; le public utilities
anche se essi hanno dovuto interpretare i dati godono di una maggiore fiducia negli investi-
esposti. tori per le caratteristiche del business.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 31


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Operazioni straordinarie

Le operazioni straordinarie
nelle società in liquidazione
di Augusto Santoro (*)
Governo d’impresa

Anche nel corso della procedura di liquidazione, le società di capitali possono beneficiare del
perfezionamento di operazioni di natura straordinaria, che si concilino con la fase dissolutiva
dell’ente, al fine di addivenire ad una migliore realizzazione della stessa ovvero con l’obiettivo di
riportare la società nello stato pre-liquidatorio. Risulta quindi di particolare interesse una breve
disamina circa il novero di operazioni realizzabili e il limite temporale entro cui porle in essere.

Introduzione ad esempio lo stallo assembleare), possono


discendere dalla volontà dei soci (nel caso, ad
Il tema delle operazioni di natura straordinaria
esempio, di liquidazione volontaria a seguito di
nelle società in stato di liquidazione rappre-
relativa delibera assembleare) ovvero possono
senta un argomento di sicuro interesse pratico
derivare dal mero decorso del termine di
a ragione del fatto che le stesse possono essere
durata della società quale statutariamente
in grado, da un lato, di aumentare i benefici
previsto.
della procedura liquidatoria (agevolandone il
Da quanto sopra discende che - nella quasi
perfezionamento) e, dall’altro, di favorire ope-
totalità dei casi (e fatta eccezione, forse, solo
razioni di più ampio respiro anche funzionali
per l’insanabile impossibilità di funziona-
all’uscita da detto status evitando, di fatto, lo
mento dell’assemblea ovvero per l’ordine giu-
scioglimento della società e “recuperando” il
diziale di dissoluzione o la nullità della società)
valore insito nell’entità oggetto di liquidazione.
- è sempre possibile “sanare” la causa di
Il presente scritto si propone - limitandosi
scioglimento dell’ente e decidere in merito
esclusivamente ad una analisi legata alle sole
alla sua continuità, attraverso gli opportuni
società di capitali - di evidenziare quali opera-
provvedimenti.
zioni straordinarie possano essere ancora per-
D’altro canto, la legge prevede espressamente
fezionate dopo che la società venga posta in
altresì la possibilità, anche una volta comin-
stato di liquidazione e quali siano invece non
ciata la procedura di scioglimento, di revocare
più eseguibili a ragione della ormai incardinata
lo stato di liquidazione a mezzo di delibera-
procedura di scioglimento, con gli obiettivi
zione presa con le maggioranze previste per
sopra evidenziati e, pertanto, al fine di verifi-
le modifiche statutarie ed ove non costi
care se le stesse possano effettivamente agevo-
lare la riuscita dell’estinzione societaria ovvero
addirittura evitarla.

Brevi cenni alla liquidazione delle Note:


(*) Avvocato in Milano
società di capitali (1) L’art. 2484 c.c. cosı̀ recita: “Le società per azioni, in acco-
Come è noto, il Codice civile italiano prevede mandita per azioni e a responsabilità limitata si sciolgono:
1) per il decorso del termine; 2) per il conseguimento dell’og-
specifici casi di scioglimento delle società di getto sociale o per la sopravvenuta impossibilità di conse-
capitali legate ad eventi temporali, eventi endo- guirlo, salvo che l’assemblea, all’uopo convocata senza
geni od esogeni alla compagine societaria così indugio, non deliberi le opportune modifiche statutarie;
come a casi espressamente previsti dalle parti 3) per l’impossibilità di funzionamento o per la continuata
dell’accordo sociale nell’ambito dell’autono- inattività dell’assemblea; 4) per la riduzione del capitale al
disotto del minimo legale, salvo quanto è disposto dagli artt.
mia statutaria (1). 2447 e 2482-ter; 5) nelle ipotesi previste dagli artt. 2437-quater
Detti eventi - a seconda del caso - debbono e 2473; 6) per deliberazione dell’assemblea; 7) per le altre
essere accertati dagli amministratori (quali cause previste dall’atto costitutivo o dallo statuto”.

32 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Operazioni straordinarie

l’opposizione dei creditori, a condizione che Fusione e scissione


venga debitamente rimossa la causa di sciogli-
mento (2). Un primo spazio di indagine in merito alle
Dal punto di vista procedurale poi, una volta possibili operazioni straordinarie in società
accertata la causa di liquidazione e debita- in liquidazione può riguardare la fusione e la
mente iscritta in camera di commercio, gli scissione.
amministratori cederanno i loro poteri gestori Molteplici possono essere, infatti, le motiva-
ai liquidatori debitamente nominati ed ai quali zioni che - anche in una società in fase di scio-
i soci avranno altresì indicato le modalità di glimento -possono astrattamente rendere

Governo d’impresa
liquidazione del patrimonio sociale (3). perseguibili operazioni, volte ad esempio al
In aggiunta, il legislatore si premura altresì di potenziamento dell’impresa.
disporre che - in pendenza della liquidazione - Attraverso una fusione, infatti, ben si potrebbe
le previsioni sulle decisioni dei soci, sulle “sfruttare” il patrimonio dell’entità oggetto del-
assemblee e sugli organi amministrativi e di l’operazione al fine di sanare una delle cause di
controllo continuano ad applicarsi (per quanto scioglimento quale quella della totale perdita
compatibili) (4). del capitale della società fusa, nel contempo
In altre parole, pendente la procedura di disso- beneficiando dei valori intrinseci di detta
luzione, la società dovrà tra l’altro approvare il entità e del patrimonio di asset presenti.
bilancio, convocare le relative assemblee, man- E ancora, attraverso una scissione - se de caso
tenere il collegio sindacale e la revisione legale seguita da ulteriori operazioni sul capitale (ove
dei conti (se già prevista) finché il patrimonio la causa scatenante la liquidazione sia dovuta
non sia del tutto attribuito ai soggetti legitti- alla totale perdita dello stesso) - ben si potrebbe
mati (ciò proprio a garanzia dei beneficiari dei “sterilizzare” gli asset ritenuti strategici e pro-
proventi derivanti dalla cessione degli degli duttivi di flussi di cassa creando una cosidetta
asset societari). good company volta - con le tutele proprie di
In considerazione però della circostanza per una operazione di tal genere - a ripagare i debiti
cui la procedura di scioglimento dovrà pre- della bad company in liquidazione, nel con-
vedere le dovute “indicazioni” ai liquidatori tempo salvaguardando la prosecuzione
in merito alla modalità ed ai criteri della dell’attività imprenditoriale.
stessa (indicazioni in grado di creare un Orbene, volendo investigare la possibilità di
affidamento in merito alla bontà del pro- porre in essere tal genere di operazioni, pen-
cesso dissolutivo), ci si è chiesti più volte dente il processo liquidatorio, ed il limite tem-
se l’ente possa legittimamente spingersi a porale entro il quale porle in essere, la norma
porre in essere determinate operazioni dettata dal Codice civile viene in soccorso sta-
straordinarie che in qualche misura abbiano bilendo che la fusione e la scissione non sono
un effetto seppur mediato sui complessivi consentite alle società “che abbiano [già] ini-
interessi degli stakeholder, eventualmente ziato la distribuzione dell’attivo” (6).
beneficiari (anche a titolo privilegiato) dei Da ciò discende quindi che la fusione e la scis-
proventi della liquidazione. sione sono genericamente consentite anche
In particolare, ci si è chiesti, ad esempio, quale alle società in fase liquidatoria purché non
fosse il limite temporale entro cui poter revo- siano già entrate nella parte finale del processo
care lo stato di liquidazione e se tale scelta ed abbiano provveduto a distribuire parte del-
dovesse essere compiuta dall’unanimità dei l’attivo, nel qual caso prevale l’interesse all’e-
soci (5), addivenendo a ritenere che il dies a stinzione rispetto alla possibilità di porre in
quem sia rappresentato dall’approvazione del
bilancio finale di liquidazione e che la delibera
possa essere presa a maggioranza seppur qua- Note:
lificata (quale quella delle modifiche statuta- (2) Si veda l’art. 2487-ter c.c.
(3) Si vedano gli artt. 2486, 2487 e 2487-bis c.c.
rie) e previa concessione del diritto di recesso (4) Si veda l’art. 2488 c.c.
dei soci dissenzienti; ciò a favore della conser- (5) Per una completa disamina cfr. G. Niccolini, “La ‘revoca
vazione del valore dell’impresa e della salva- dello stato di liquidazione’ delle società di capitali”, in Liber
guardia del patrimonio sociale in quanto amicorum G.F. Campobasso, diretto da Abbadessa-Portale,
destinato ad attività imprenditoriale produt- Torino, 2007.
(6) Si vedano rispettivamente gli artt. 2501, comma 2, e 2506,
tiva di ricchezza. comma 4, c.c.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 33


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Operazioni straordinarie

essere operazioni che per loro Molteplici possono essere migliorativa dello status quo del-
natura possono essere in grado, le ragioni che rendono l’ente in termini di minori costi -
da un lato, di assicurare una perseguibili operazioni di non si vede motivo per vietarla
maggiore produttività - opera- fusione o scissione - anche in anche in fase liquidatoria.
una società in fase di
zione compatibile con lo stato scioglimento - volte ad
Su questa linea la trasformazione
liquidatorio - ovvero, dall’altro, esempio al potenziamento di una società in liquidazione
di superare le cause stesse di dell’impresa. risponderebbe quindi ad una esi-
scioglimento. genza di continuità essendo
Ultima annotazione di dettaglio ispirata ad un principio di conser-
Governo d’impresa

riguarda poi la circostanza in cui a dette ope- vazione del valore dell’impresa sociale ben
razioni partecipino esclusivamente “società potendo, da un lato, contribuire a rimuovere
con capitale non rappresentato da azioni” una delle cause di scioglimento non prima eli-
(come è il caso delle S.r.l.): orbene in tal caso, minate (si pensi ad esempio alla perdita del
a ragione forse dell’elemento personalistico di capitale minimo di una società per azioni in
tali società, è previsto che le stesse possano presenza di capitale sociale sufficiente invece
essere realizzate indipendentemente dal fatto ad una società a responsabilità limitata per
che sia già iniziata la liquidazione dell’at- poter proseguire la propria attività) e quindi
tivo (7). ad un risanamento mediante ristrutturazione
degli assetti proprietari, così come, dall’altro,
far sì che la società meglio risponda alle mere
Trasformazione esigenze liquidatorie del patrimonio ovvero ad
Altra operazione di natura straordinaria ipo- un risparmio dettato dal nuovo tipo prescelto
tizzabile anche in fase liquidatoria è la trasfor- con vantaggi diretti per i soggetti beneficiari
mazione (per lo più “omogenea”, ovvero tra della distribuzione dello stesso.
società dello stesso genere, tralasciando per In tale linea di demarcazione si è mossa altresì
un attimo la più complessa trasformazione la giurisprudenza (10) - che sarà richiamata
“eterogenea”, ovvero che coinvolga enti con anche successivamente per il tema della ridu-
un diverso scopo - ad esempio società di capi- zione del capitale - la quale ha difatti espressa-
tali in consorzi e viceversa). mente stabilito la possibilità di trasformare
Al fine di dare risposta ai quesiti di cui sopra (pendente la procedura liquidatoria) una
(ovvero circa la possibilità di realizzare l’ope- società per azioni, che abbia perso integral-
razione pendente la procedura di scioglimento mente il proprio capitale sociale, in società a
ed il dies a quem entro cui porla in essere) si può responsabilità limitata con l’obiettivo dichia-
ragionare su due ordini di fattori. rato (ed esclusivo) di rendere possibile l’elimi-
In primo luogo, nessuna delle norme previste nazione del collegio sindacale (11), realizzando
dal Codice civile per la trasformazione (8) l’ente maggiori risparmi e quindi potendo i
prevede espressamente limiti alla stessa soggetti beneficiari ricevere più introiti dalla
nella fase liquidatoria. In secondo luogo, è distribuzione del patrimonio sociale.
previsto espressamente che tale operazione
possa essere perfezionata anche nel corso di
una procedura concorsuale “purché non vi
Note:
siano incompatibilità con le finalità o lo (7) Si veda per le fusioni l’art. 2505-quater c.c., quale richia-
stato della stessa” (9). Per relationem sarebbe, mato dall’art. 2506-ter, comma 5, c.c., per le scissioni.
quindi, logico ritenere che non ci siano limiti (8) Si veda gli artt. 2498 ss. c.c.
alla stessa anche in fase liquidatoria. (9) Si veda l’art. 2499 c.c.
D’altra parte è la stessa relazione ministeriale (10) Trib. Milano, Decreto 17 ottobre 2007, giudice Dal Moro.
(11) Ai sensi dell’art. 2477, comma e, c.c. in una S.r.l.: “La
di introduzione di detta disposizione a stabilire nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria
come la trasformazione nell’ambito di una pro- se la società: a) è tenuta alla redazione del bilancio consoli-
cedura concorsuale possa “... realizzare un van- dato; b) controlla una società obbligata alla revisione legale
taggio per l’impresa sociale: si pensi alla dei conti; c) per due esercizi consecutivi ha superato due dei
trasformazione di s.p.a. in s.r.l. al fine di limiti indicati dal comma 1 dell’art. 2435 -bis”.
Si noti che all’epoca della decisione del Tribunale di Milano,
ridurre gli oneri della procedura”. era altresı̀ obbligatoria la nomina dell’organo di controllo nel
In tali termini - trattandosi quindi di una ope- caso in cui al società avesse un capitale sociale ameno pari a
razione sostanzialmente neutra ed al limite quello delle S.p.A.; previsione ora invece abrogata.

34 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Operazioni straordinarie

A dispetto di posizioni antec- Altra operazione di natura stato di liquidazione - di ritornare


edenti, che nella sostanza ritene- straordinaria ipotizzabile nella situazione pre-scioglimento.
vano incompatibile la trasfor- anche in fase liquidatoria è la Molteplici sono gli esempi in cui
mazione sociale durante la fase trasformazione. tali operazioni possano essere
liquidatoria se non preceduta da funzionali a quanto appena
una revoca dello stato di liquida- accennato.
zione, tale giurisprudenza e la successiva Si pensi - per ritornare alla giurisprudenza
dottrina (che - ad avviso di chi scrive - sembra sopra evidenziata - alla riduzione del capitale
essere quella più aderente al dettato della alla cifra prevista per le S.r.l. con conseguente

Governo d’impresa
norma anche al fine di un miglioramento trasformazione in tale tipo societario con
delle condizioni della liquidazione a favore l’obiettivo esclusivo di generare risparmi
dei vari soggetti beneficiari), si pongono nel procedurali.
solco di una trasformazione liquidativa ossia E ancora, al caso della società posta in liquida-
volta esclusivamente all’ottenimento di zione per aver perso tutto il proprio capitale in
risparmi e di utilità intrinseche nella procedura un momento di mercato che non consentiva il
liquidatoria e non a creare, invece, le condi- rispristino dell’attività in un orizzonte tempo-
zioni per invertire il processo dissolutivo nel rale predefinito, che - cambiate le condizioni -
quale la società versa (12). intenda riportare il capitale sociale alla cifra
In altre parole, tal genere di operazioni deve minima per poter procedere al ripristino dello
collocarsi tra le deliberazioni che “governano” status quo ante.
la liquidazione e che, per espresso richiamo Ovvero, infine, si pensi al caso in cui una
normativo (13) e ferma restando la persistenza società (completamente in bonis) venga
della procedura liquidatoria, sono tendenzial- posta in liquidazione poiché (a causa di inter-
mente volte a meglio regolare la distribuzione venti legislativi inerenti la propria attività)
dell’attivo e la realizzazione dei proventi per i non sia più in grado di perseguire il proprio
creditori sociali con l’obiettivo di agevolarne il oggetto sociale ed intenda nel frattempo pro-
perfezionamento e - in quanto tali - sicura- cedere - essendoci le condizioni - ad anticipi
mente compatibili con i dettami dell’ordina- ai soci dell’attivo di liquidazione. In tal caso,
mento giuridico. ove ad esempio i soci intendano cedere il
Difatti, la trasformazione dell’ente secondo veicolo a terzi soggetti (con l’obiettivo da
la fattispecie presa ad esempio, sarebbe in parte di questi di revocare lo stato di liqui-
grado di ridurre i costi procedurali al con- dazione beneficiando di valori intrinseci alla
tempo non pregiudicando la posizione dei società: quali perdite pregresse fiscalmente
creditori e mantenendo perfettamente in deducibili piuttosto che l’avviamento dato
essere le garanzie procedimentali normati- dalla circostanza di essere una società quo-
vamente fissate. tata), sarebbe particolarmente utile una ridu-
zione del capitale sociale proporzionata ai
proventi da liquidazione già distribuiti in
Aumento e riduzione del capitale maniera da consegnare ai soggetti cessionari
sociale una società già “pulita” dal punto di vista
Ultimo gruppo di operazioni straordinarie di patrimoniale (14).
cui vale la pena occuparsi, sempre nell’ottica di
investigare la loro compatibilità con lo status
della società in liquidazione, riguarda la Note:
possibilità di procedere ad aumenti o riduzioni (12) Per una analisi più completa si veda G. Ferri jr. e A. Paolini,
“Consiglio Nazionale del Notariato”, in Studio di Impresa,
del capitale.
n. 221/2010/I.
Si tratta di operazioni in grado sia di creare le (13) Si veda l’art. 2488 c.c.
condizioni (sopra viste) per generare risparmi (14) Si pensi al caso in cui la società Alfa sia stata posta in
procedurali, sia finalizzate al rispristino della liquidazione e si sia già provveduto a cedere a terzi tutti gli
continuità gestionale ad esempio attraverso asset incassando i relativi proventi e non essendoci altri debiti.
Ove il capitale sociale sia pari ad euro 1.000.000 ma nelle
l’abbattimento di perdite e la ricostituzione
casse sociali - al netto degli acconti di liquidazione - siano
del capitale ovvero la distribuzione di acconti rimasti solo euro 200.000, potrà essere particolarmente utile -
di liquidazione nel contempo riducendo il capi- nelle more altresı̀ della negoziazione e delle attività
tale con l’obiettivo poi - una volta revocato lo (segue)

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 35


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Operazioni straordinarie

Orbene anche in caso di aumento di capitale - In tale linea di demarcazione si pone inoltre
seppur forse meno probabile rispetto alla ridu- anche il sopra menzionato orientamento del
zione se non legato ad una delibera di revoca Tribunale di Milano nella misura in cui ritiene
dello status liquidatorio - non si rinvengono legittima la riduzione “reale” del capitale
norme che vietino espressamente detta opera- sociale ove collegata alla possibilità di abbatti-
zione pendente lo scioglimento. mento dei costi in funzione della fissazione di
Se ne dovrebbe infatti concludere che nulla osti un capitale tale da poter procedere ad una
a detta deliberazione visto che tale esigenza trasformazione in S.r.l. ed eliminare di conse-
potrebbe derivare da valutazioni di per sé del guenza il collegio sindacale.
Governo d’impresa

tutto meritevoli di tutela quali, ad esempio, la In aggiunta, l’orientamento è sposato altresì


volontà dei soci di finanziare l’attività di dai Notai milanesi i quali affermano la
impresa anche durante la liquidazione al fine possibilità di riduzione “reale” del capitale,
di ottenere maggiori proventi dalla cessione anche pendente la liquidazione, richiamando
degli assets o dell’azienda sociale (e quindi le tutele espressamente previste dal legislatore
recuperare il valore conferito all’ente con l’au- per la riduzione “volontaria” del capitale
mento di capitale), ovvero, dotare la società di sociale (18).
risorse finanziarie funzionali al pagamento di Da ultimo resta solo forse brevemente da ana-
creditori e ad evitare la chiusura non in bonis lizzare - sempre in tema di riduzione del
della procedura culminando ad esempio nel
fallimento con relative ripercussioni di carat-
tere personale sugli amministratori o sempli-
cemente reputazionale (15). Note:
Storicamente più dibattuto il tema della ridu- (continua nota 14)
zione del capitale in quanto pur sempre legato - propedeutiche all’acquisto del veicolo - procedere ad una
soprattutto prima della riforma del diritto riduzione del capitale ad euro 200.000 in modo da far si che i
societario del 2003 - ad una idonea valutazione nuovi soci acquistino una società che possegga (come se
fosse appena costituita) pari cassa e pari capitale sociale. In
di “esuberanza” da parte dei liquidatori. aggiunta, la distribuzione di acconti sull’attivo di liquidazione -
Orbene pre-riforma il capitale poteva essere potrebbe essere altresı̀ proficua sia per i soci cedenti che per i
infatti ridotto solo ove esso fosse stato esube- cessionari: i primi potendo eventualmente beneficiare (a
rante e, anche superata detta disciplina (16), seconda delle loro caratteristiche) di una migliore tassazione
secondo alcuni sempre di esuberanza rispetto alla cessione della partecipazione al valore totale di
dovrebbe trattarsi nel valutare le condizioni euro 1 milione (inclusivo di cassa), ed i secondi, essendo tenuti
a pagare solo euro 200.000 per la società e non 1 milione di
normativamente imposte per procedere alla
euro per un 1 milione di cassa disponibile (riducendo cosı̀ gli
ripartizione di acconti sul risultato della liqui- oneri della transazione).
dazione (17). (15) Non è infrequente infatti che i soci procedano a delle
Invero sembra - ad avviso di chi scrive - proprio immissioni di risorse finanziare (invero però perlopiù sotto forma
questa la motivazione che deve ritenere con- di versamenti al netto patrimoniale in conto capitale o a
sentita (ed anzi necessaria) la riduzione del copertura perdite - non essendo strettamente necessaria
una delibera di aumento del capitale) con l’obiettivo di
capitale in fase di liquidazione: ove infatti lasciare una “dote” al soggetto acquirente il veicolo o
non fossero presenti in bilancio riserve dispo- l’azienda sociale funzionale ad evitare il fallimento.
nibili, i liquidatori dovrebbero procedere ad (16) Si veda l’art. 2445 c.c., post riforma il quale non prevede
acconti di liquidazione - una volta stabilita più per la riduzione il requisito dell’“esuberanza” ma - al
l’inesistenza di rischi per i creditori - riducendo comma 3 - una idonea procedura di opposizione dei creditori:
“La deliberazione può essere eseguita soltanto dopo novanta
nella sostanza il valore nominale del capitale. giorni dal giorno dell’iscrizione nel registro delle imprese, pur-
Allora perché non consentire anche detta ope- ché entro questo termine nessun creditore sociale anteriore
razione di riduzione “reale” che - a parità di all’iscrizione abbia fatto opposizione”.
garanzie (dettate anche dalla responsabilità (17) L’art. 2491 c.c., impone infatti che: “I liquidatori non pos-
diretta dei liquidatori) - rappresenta solo il sono ripartire tra i soci acconti sul risultato della liquidazione,
salvo che dai bilanci risulti che la ripartizione non incide sulla
risultato del processo valutativo sopra previ- disponibilità di somme idonee alla integrale e tempestiva
sto? La stessa, infatti, oltre ad essere propedeu- soddisfazione dei creditori sociali; i liquidatori possono condi-
tica alle operazioni di cui agli esempi zionare la ripartizione alla prestazione da parte del socio di
precedenti, sarà in grado altresì di ristabilire idonee garanzie”.
la “verità” patrimoniale dei fatti realmente (18) Si veda la massima del Consiglio Notarile di Milano n. 93 in
tema di “Riduzione ‘effettiva’ del capitale durante la fase di
occorsi alla società. liquidazione”.

36 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Operazioni straordinarie

capitale - se sia invece non già In fase liquidatoria sono meno la necessità di manifestare
possibile ma “obbligatorio” pro- ipotizzabili anche aumenti o chiaramente a terzi quantomeno
cedere ad una riduzione del riduzioni di capitale, tra i due la perdita del capitale oltre un
capitale per perdite. Se cioè il il tema della riduzione di terzo (così come avverrebbe nor-
capitale è sicuramente il più
richiamo generico alla disciplina dibattuto.
malmente nelle società in bonis).
delle società in integro statu anche Ad avviso di chi scrive - ed in una
alle società in liquidazione linea di coerenza con quanto
imponga a quest’ultime, verificatesi le condi- sopra - anche a tale questione deve darsi rispo-
zioni, di procedere ad una riduzione del capi- sta negativa: le norme relative alla necessaria

Governo d’impresa
tale a seguito della perdita in tutto o in parte riduzione del capitale per perdite al di sotto del
dello stesso. limite legale ovvero per più di un terzo devono
Se è vero quanto detto sopra con riferimento ritenersi volte non genericamente alla tutela
alla riduzione del capitale “reale” in assenza di dell’informativa di terzi ma esclusivamente
perdite, a maggior ragione dovrebbe ritenersi dei soci che debbono essere posti nelle condi-
possibile (ed in alcuni casi utile) la riduzione in zioni di poter debitamente programmare even-
via volontaria ove la società in liquidazione le tuali interventi (anche di trasformazione
abbia invece realizzate. dell’ente) volti a “sanare” situazioni derivanti
Premesso quanto precede, è anche da dire dalla gestione da parte degli amministratori.
però che in fase di liquidazione sembrereb- Ma se la società è già - per qualsiasi causa
bero venire meno le tutele tipiche che la soggetta ad una procedura liquidatoria - ai
rappresentazione del capitale sociale offre soci poco importerà se il capitale sia del tutto
in una società non in stato di scioglimento; perso o solo ridotto, in quanto essi avranno già
ciò a maggior ragione ove la causa liquida- deciso in altra sede di non porre rimedio alla
toria derivi proprio dalla perdita del capi- situazione verificatasi e quindi procedere allo
tale. In tale circostanza sembra del tutto non scioglimento ed alla liquidazione di tutto l’at-
necessario procedere ad ulteriori riduzioni tivo, rendendo - di fatto - una eventuale ridu-
reali del capitale in costanza di perdite zione del capitale priva di qualsivoglia utilità.
anche in fase liquidatoria. I gestori dell’ente Come detto sopra nulla vieta però che i soci
continueranno ad esporre quindi le perdite possano procedere “in via volontaria” alla ridu-
nei vari bilanci senza dover procedere a zione del capitale per perdite e sua ricostitu-
ridurre il capitale “reale”, cosa che costitui- zione alla cifra ritenuta opportuna in base al
rebbe una operazione di mera indicazione modello sociale prescelto senza che ciò debba
contabile visto che la società si scioglie pro- divenire un obbligo per gli stessi durante tutta
prio per aver perso tutto il proprio capitale. la procedura liquidatoria.
D’altra parte, invece, si potrebbe ritenere che le Anzi, qualora ritengano di porre rimedio alla
predette esigenze informative continuano ad causa dissolutiva dell’ente saranno sì tenuti a
avere senso anche in una società in stato di ricostituirlo almeno alla cifra minima prevista,
liquidazione per causa diversa dalla perdita con l’intento quindi di procedere alla rimessa
del capitale. In tal caso infatti non verrebbe “in pristino” dell’ente.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 37


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Due diligence

La fraud due diligence


come base per il forensic
accounting
Governo d’impresa

di Marco Fazzini (*)

La fraud due diligence è finalizzata ad individuare comportamenti illeciti perpetrati da una società o
da singoli dipendenti attraverso falsificazione dei dati, appropriazioni indebite o operazioni appa-
rentemente regolari. Nel presente contributo sono prese in esame le indicazioni dell’ACFE, unita-
mente alle technicality contenute nel principio di revisione ISA 140.

Premessa • due diligence contabile, che ha l’intento di


approfondire le informazioni di natura patri-
La due diligence consiste in un’indagine moniale, finanziaria ed economica, al fine di
conoscitiva attraverso la quale sono raccolte verificare le condizioni operative di una
informazioni su un’impresa, nell’ottica di società, di valutare la qualità dei dati contabili
accertarne lo “stato di salute” e, in particolare, e di identificare i rischi effettivi e potenziali;
per valutare in modo più consapevole le • due diligence legale, finalizzata ad analizzare
opportunità e le criticità in relazione a diffe- le situazioni giuridiche soggettive attive e pas-
renti ambiti della gestione. sive (diritti, obblighi, oneri, soggezioni, inte-
Le aree interessate da una due diligence pos- ressi legittimi, aspettative di diritto e così via) di
sono variare in funzione delle caratteristiche cui sia titolare la società, evidenziando le
del business, delle esigenze della committenza, criticità esistenti, nell’ambito dei relativi
dei tempi richiesti per il perfezionamento del rapporti;
deal e da tante altre situazioni contingenti, che • due diligence fiscale, che si pone l’obiettivo di
in astratto è complesso sintetizzare. In linea di individuare operazioni o rapporti societari non
massima, si distingue tra: compliant con la normativa nazionale e sovra-
• full due diligence, quando è commissionata nazionale e che potrebbero dare luogo a
un’analisi esaustiva, volta ad approfondire tutti responsabilità, a contenziosi e a violazioni
gli aspetti della gestione; sanzionabili;
• limited due diligence, quando è invece neces- • due diligence giuslavoristica, utile a verifi-
sario un focus soltanto su alcune materie, con care il rispetto o meno della normativa in mate-
l’intento di investigare problematiche specifi- ria di lavoro e previdenziale, nonché il rischio
che. Essa è generalmente richiesta quando il di contenziosi;
committente possiede una buona conoscenza • due diligence ambientale, nell’ottica di espri-
del business e di una società e desidera acqui- mere un parere di conformità alla normativa
sire un maggior grado di dettaglio su specifiche ambientale vigente e di individuare i potenziali
tematiche. rischi e costi connessi alle attività attuali e
Gli ambiti in cui una due diligence può essere pregresse, che possono costituire o aver costi-
sviluppata sono molteplici. Con la cautela di tuito un potenziale impatto sull’ambiente;
non tracciare perimetri troppo netti, in quanto
un’impresa non è composta da compartimenti
stagni ed è frequente che una criticità possa
riverberare i propri effetti su più livelli gestio- Nota:
nali, in termini generali si è soliti distin- (*) Professore di Economia Aziendale, Università Europea di
guere tra: Roma

38 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Due diligence

• business due diligence, che consiste in un Rapportando questo dato al PIL globale del
approfondimento delle caratteristiche della 2013, questo si traduce in una perdita poten-
società e del gruppo, del mercato di riferi- ziale di quasi 3,7 miliardi di dollari;
mento, del posizionamento competitivo, della • la perdita mediana causata dalle frodi esa-
strategia e del business model. minate dall’ACFE è stata di 145.000 dollari
La fraud due diligence non costituisce un ambito nelle imprese di piccola dimensione (meno di
ulteriore a quelli appena tracciati, ma rappre- 100 dipendenti) e di 120.000 dollari in quelle di
senta un approfondimento che si pone in una media-grande dimensione (oltre 100 dipen-
logica ad essi trasversale, in quanto ha lo scopo di denti); le prime tendono a soffrire in modo

Governo d’impresa
individuare comportamenti illeciti che possono più che proporzionale rispetto alle seconde,
configurarsi ai vari livelli della gestione di un’im- anche a causa di minori strumenti di controllo
presa. Il termine fraud, frode, di per sé, è alquanto preventivo; si segnala inoltre che il 22% dei casi
generico ed è caratterizzato da una certa inde- ha interessato perdite di almeno 1 milione di
terminatezza, in quanto le modalità con cui esso dollari;
può essere declinato sono molteplici. Possono • il tempo medio che intercorre tra l’inizio di
esservi fattispecie, quali quelle legate ai reati un’attività illecita e la sua rilevazione è di circa
ambientali, che possono produrre conseguenze 18 mesi;
sulla vita delle persone, arrivando in taluni casi - • in Europa, nel 40% dei casi la rilevazione
come ci insegnano purtroppo fatti anche recenti - di un illecito è avvenuta attraverso una
a configurare il reato di omicidio; altre, invece, segnalazione da parte di altri dipendenti; le
possono avere ad oggetto l’appropriazione o la organizzazioni con un canale informativo
distrazione di capitali, andando così a qualificare dedicato (cassetta per segnalazioni anonime,
la “frode” come un reato di natura patrimoniale; etc.) hanno infatti tratto benefici maggiori
altre ancora possono essere finalizzate a creare benefici, peraltro con investimenti alquanto
provviste non dichiarate che, al superamento di più limitati. Altre modalità di rilevazione
determinate soglie, danno luogo a reti fiscali. sono rappresentate dal controllo del manage-
Le fattispecie e le modalità di realizzazione ment (18,5%), dall’internal audit (13,1%),
delle frodi sono sostanzialmente infinite. Nel dalla casualità (8,2%), da errori nella ricon-
presente contributo è fatto riferimento ai ciliazione contabile (5,3%), da un controllo
“white collar crimes”, ovvero a quei comporta- documentale (5,9%), da una verifica esterna
menti illeciti perpetrati attraverso l’utilizzo di (4%). Si segnala che solo nell’1,1% dei casi
operazioni societarie apparentemente lecite l’illecito è stato scoperto con un controllo
che hanno come principale oggetto i reati patri- automatizzato per mezzo dell’IT;
moniali e fiscali (1). • i settori che soffrono maggiormente di com-
portamenti illeciti sono i servizi finanziari, la
Pubblica amministrazione e le imprese
La portata delle attività illecite manifatturiere;
Periodicamente la ACFE (Association of • nel caso in cui siano coinvolti più soggetti, il
Certified Fraud Examiners) pubblica un docu- danno derivante dall’illecito tende ad essere
mento intitolato “Report to the Nations on più rilevante. Dai dati raccolti, la perdita
Occupational Fraud and Abuse”; il più recente media nel caso sia coinvolto un solo soggetto
ha ad oggetto l’anno 2014 ed è basato su quanto è di circa 80.000 dollari; quando sono due o
emerso nel corso di 1.483 casi di illeciti che più, essa può giungere fino a una media di
rientrano tra i white collar crime. I risultati 300.000 dollari;
cui perviene la ricerca in questione possono • per quanto attiene al profilo di chi compie
essere così sintetizzati: illeciti, è stato rilevato che nel 42% dei casi si
• le frodi possono essere classificate in tre cate- tratta di dipendenti (con un danno medio di
gorie principali: appropriazione indebita di circa 75.000 dollari), nel 36% dei casi di mana-
attività, corruzione e falsificazione dei dati con- ger (con un danno stimato di circa 130.000
tabili. Di questi, l’appropriazione indebita è la dollari) e nel 19% dei casi della proprietà o
più comune e si verifica nel 85% dei casi, com-
portando una perdita media di 130.000 dollari; Nota:
• nei casi rilevati, la perdita derivante dalla (1) Si veda in merito il testo di M. Fazzini, Due Diligence, IPSOA,
frode è stimata in circa il 5% del fatturato. 2015.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 39


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degli amministratori (con un danno approssi- • conflitto di interessi: un soggetto, grazie al


mativo di 500.000 dollari). La perdita media proprio ruolo all’interno di una organizza-
causata da rappresentanti del sesso maschile è zione, può influire sui processi di acquisto e
di 185.000 dollari, contro gli 83.000 dollari di vendita, ad esempio effettuando ordini supe-
determinata da quelli di sesso femminile; il riori a quelli necessari, privilegiando fornitori
52% dei soggetti che compiono illeciti rientra in luogo di altri, concedendo elevati sconti,
nella fascia di età 31-45 anni; il 53% di coloro omettendo controlli sulla qualità e informa-
che hanno perpetrato una frode era in carico zioni sulla solvibilità dei clienti, negoziando
alla società da più di 5 anni e solo il 7% ha bassi prezzi di vendita, etc. In tutti questi casi
Governo d’impresa

commesso attività improprie nel corso del l’obiettivo è quello di una “retrocessione” a
primo anno di lavoro; proprio favore di una parte degli importi di
• gli illeciti sono compiuti più frequente- cui controparti esterne hanno beneficiato per
mente nei seguenti Uffici/dipartimenti: il suo tramite;
17,4% contabilità; 15,3% produzione; 12,5% • tangenti: esse consistono nella dazione di
vendite. denaro o di altre utilità che possono manife-
starsi in un’ampia varietà di fattispecie. La
La classificazione delle attività illecite ACFE individua in particolare le fatture di
La ACFE ha sviluppato un sistema di classi- acquisto per prestazioni inesistenti, che costi-
ficazione delle frodi, chiamato fraud tree, tuiscono un modo immediato e apparente-
che sintetizza le principali attività illecite mente legittimo per trasferire denaro a
che possono essere perpetrate da parte dei soggetti esterni in combutta con il dipendente
soggetti che operano all’interno di un’im- “infedele”. La turbativa d’asta costituisce
presa. Esso è basato sulle tre fattispecie invece un illecito finalizzato a favorire ad un
poco sopra richiamate: appropriazione inde- determinato soggetto per l’assegnazione di un
bita, corruzione e falsificazione dei dati con- bene o di un servizio; si tratta di una fattispecie
tabili (Tavola 1). riscontrabile sia nell’ambito privato che in
La corruzione è una pratica illecita attraverso quello pubblico, per quanto una maggiore tra-
la quale un soggetto fa leva sulla propria sparenza imposta da norme nazionali e inter-
influenza in una transazione, con l’obiettivo nazionali abbia parzialmente ridotto la portata
di procurare un beneficio a sé stesso o ad del fenomeno. Le maggiori criticità sono
altri, violando il mandato conferitogli dalla riscontrabili nelle subsidiaries che operano in
società per cui opera e i diritti di terzi. Le Paesi in cui le tangenti costituiscono una
modalità attraverso cui essa si esplica sono “regola sociale”. È purtroppo da segnalare
principalmente le seguenti: che, secondo il Corruption Perception Index

Tavola 1 - Classificazione delle attività illecite

Appropriazione Falsificazione
Corruzione indebita dati contabili

Conflitto di Sovrastima di Sottostima di


Tangenti Estorsione Di denaro Di altri beni
interessi attività e ricavi attività e ricavi

Fatture per
Modalità di Utilizzo
prestazioni Furto di denaro
acquisto improrpio
inesistenti

Modalità di
Turbativa d’asta Furto di incassi Furto
vendita

Erogazioni
fraudolente

Fonte: adattata da ACFE

40 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Due diligence

2014 di Transparency International, su 175 Solitamente l’appropriazione di denaro e di


Paesi esaminati, l’Italia si colloca al sessanta- altri beni avviene per importi marginali, dal
novesimo posto, ultima (nel senso di peggiore) momento che per gli acquisti/esborsi al di
in Europa quanto a intensità del fenomeno; sopra di un certo limite possono essere previste
• estorsione: si tratta di un reato commesso da procedure e sistemi di controllo incrociato che
chi, con violenza e minaccia, costringe altri sog- rendono la sottrazione più complessa. Va da sé
getti a fare o a non fare qualche atto con l’obiet- che l’intensità del danno aumenta in funzione
tivo di trarre un ingiusto profitto. Per quanto si del livello gerarchico coinvolto; infatti, all’au-
tratti di una fattispecie più tipica della mentare delle responsabilità, più elevato è

Governo d’impresa
criminalità organizzata che non degli white col- livello di delega riconosciuto e, di conseguenza,
lar, possono rientrare nel novero la minaccia di la possibilità di amplificare la portata del
ritorsioni sul piano personale (ad esempio nei danno.
confronti di dipendenti) o patrimoniale (ad La falsificazione dei dati contabili può dare
esempio ai concorrenti che si rifiutano di non luogo ad un’ampia varietà di fattispecie; essa
allinearsi a determinate pratiche commerciali). può essere associata all’appropriazione o al
L’appropriazione indebita appartiene alla cate- furto, qualora la finalità sia quella di fare pro-
goria dei “delitti contro il patrimonio” e consi- pria in modo fraudolento parte della ricchezza
ste nella sottrazione di beni di cui si sia in aziendale, oppure ad ulteriori ipotesi crimi-
possesso per effetto del ruolo ricoperto all’in- nose quali il riciclaggio, il trasferimento di
terno della società. L’ACFE distingue tra l’ap- denaro in Paesi a fiscalità privilegiata, truffe,
propriazione di denaro e di altri beni: finanziamento di attività terroristiche, etc. A
• appropriazione di denaro: si tratta di una seconda dei casi, la frode si concretizza in una
delle frodi più diffuse, le cui modalità possono sovrastima o in una sottostima delle grandezze
spaziare dal vero e proprio furto di contabili. In termini generali tale fattispecie si
disponibilità liquide dell’impresa, siano esse fonda su: falsificazioni e alterazioni documen-
in deposito (cash larceny) o frutto di incassi tali; non veritiera o omessa rappresentazione
non ancora contabilizzati (skimming), alle ero- di fatti aziendali, sia a livello numerico che
gazioni fraudolente, ovvero pagamenti fittizi narrativo; erronea applicazione degli standard
(fraudulent disbursement of cash) realizzati a contabili e utilizzo di deroghe con l’intento di
favore di terzi con l’intento di distrarre parte perseguire illecite “politiche” di bilancio.
della ricchezza. In questo caso le modalità pos- La ACFE identifica in particolare i seguenti
sono essere le più varie, quali il pagamento per casi:
l’acquisto di beni o servizi inesistenti (billing • registrazioni effettuate in tempi non corretti
scheme), retribuzioni corrisposte a dipendenti (time difference): si tratta di rilevazioni conta-
inesistenti (payroll scheme), rimborsi spese fit- bili effettuate in tempi antecedenti o successivi
tizi o maggiorati (expenses reimbursement rispetto a quelli effettivi. Solitamente i disalli-
scheme), alterazione di scritture contabili di neamenti emergono da un riscontro con altre
cassa per occultare un prelievo (register evidenze documentali (lettere, bollette doga-
disbursement); nali, fatture, etc.) e sono funzionali a fornire
• appropriazione di altri beni: essa si arti- una differente consecutio temporum degli
cola in utilizzo improprio e in furto. La accadimenti gestionali rispetto a quella che si
prima fattispecie si concretizza nell’impiego è effettivamente verificata;
dei beni aziendali per finalità diverse da • iscrizione di ricavi inesistenti (fictitious reve-
quelle cui sono destinati; in termini gene- nue): è una delle pratiche più comuni nelle
rali, si tratta di un uso distorto del patrimo- attività di riciclaggio, in quanto consente di
nio sociale (quali auto, carte di credito, etc.) far figurare entrate di denaro non verificatesi,
per esigenze personali. Il furto, invece, con- con lo scopo di “ripulire” gli utili una volta che
siste un’appropriazione vera e propria, che sono state corrisposte le imposte di esercizio;
può essere realizzata in vari modi, dalla • omissione di ricavi (understated revenue):
mera e semplice sottrazione fino a soluzioni può essere funzionale a ridurre la base impo-
più evolute che richiedono anche la falsifi- nibile e configurare dunque un illecito tributa-
cazione di documenti di vendita e di tra- rio, che si può attuare con varie modalità, dal
sporto, oltre che delle relative scritture semplice incasso in contanti alla creazione di
contabili. schemi complessi finalizzati a trasferire i ricavi

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 41


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Due diligence

in altre società che operano in Paesi a fiscalità ricordano il SAS 99 (Statement on Auditing
privilegiata; Standard) Consideration of Fraud in a
• sopra o sottovalutazione di attività e Financial Statement Audit emanato
passività (concealed or overstated assets and dall’AICPA (American Institute of Certified
liability) ed erronee valutazioni di bilancio Public Accountants) e l’ISA 240 (International
(improper asset valuation): in tutti i casi la Standard on Auditing) “Le responsabilità del
finalità è quella di fornire una rappresenta- revisore relativamente alle frodi nella revisione
zione della situazione aziendale differente da contabile del bilancio”.
quella reale. Ciò può avvenire “stressando” le Il CO.S.O. è essenzialmente finalizzato ad
Governo d’impresa

disposizioni normative e i principi contabili, assicurare un triplice scopo: efficacia nel con-
oppure alterando in modo significativo i valori seguimento degli obiettivi aziendali ed effi-
di iscrizione, con l’intento di evidenziare un cienza operativa (operation); attendibilità dei
diverso livello di investimenti, crediti, rima- dati (reporting); conformità alle normative
nenze, debiti, etc.; (compliance). Il sistema di controllo è artico-
• false informazioni (improper disclosure): in lato in cinque componenti: l’ambiente di con-
generale, le notizie false e erronee possono trollo (control environment), il sistema
riguardare non soltanto i dati contabili, ma informativo (information and communica-
anche ulteriori aspetti della dimensione azien- tion); le procedure di controllo (control activi-
dale, dalla parte narrativa del bilancio a ogni ties); la valutazione del rischio (risk
altra comunicazione che riguarda latu sensu assessment); il monitoraggio (monitoring acti-
l’impresa. Quando le informazioni assumono vity). Il controllo, secondo la rappresenta-
un particolare rilievo in quanto influiscono sul zione del CO.S.O. deve costituire un
corso di un titolo (price sensitive), il tema si fa orientamento pervasivo che spazia dall’im-
ancora più delicato in quanto le conseguenze presa nel suo complesso al più basso livello
investono una più ampia platea di soggetti. funzionale, secondo una logica integrata sin-
tetizzata in Tavola 2.
I presidi del controllo
Tavola 2 - Approccio integrato del CO.S.O.
Un vecchio adagio recita che “è meglio preve-
nire che curare” e, soprattutto nelle realtà di
maggiore dimensione, dove è più sviluppata la
e
ns

ng

nc
tio

rti

ia

cultura del controllo, è opportuno che siano


ra

po

pl
pe

m
Re

predisposti adeguati presidi atti a scoraggiare


Co
O

e, nel caso, a intercettare attività illecite. Su Control Environment


Operatinguints

questi temi si è focalizzata l’attenzione del legi-


Functions

slatore, sia a livello nazionale che internazio- Information & Communication


nale; basti pensare alla convergenza verso la
Entity level
Division

trasparenza finanziaria cui hanno aderito vari Control Activities


Paesi tradizionalmente non allineati (quali la
Svizzera e il principato di Monaco), all’evolu- Risk Assessment
zione del D.Lgs. n. 231/2001 con l’introduzione
di nuovi reati presupposto, ai nuovi riflessi Monitoring Activities
penali del falso in bilancio introdotti in Italia
con la Legge n. 69/2015.
Si tratta di un percorso che parte da lontano
e, più esattamente, nel 1985, quando venne I due standard di riferimento, il SAS 99 e
istituita la National Commission on Fraudolent l’ISA240 rispondono sostanzialmente all’impo-
Financial Reporting denominata poi Commitee stazione del CO.S.O. e forniscono un utile fra-
of Sponsoring Organizations of the Treadway mework nell’ambito della fraud due diligence.
Commission (CO.S.O.) finalizzata a compren-
dere le cause dei numerosi scandali contabili. Il
framework del CO.S.O., la cui ultima edizione La fraud due diligence
risale al 2013, ha fatto da sfondo anche ad La fraud due diligence, pur essendo oggetto di
alcuni standard di riferimento, tra cui si autonomo approfondimento, non può

42 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Due diligence

prescindere dalla due diligence contabile, dichiarazioni intenzionalmente fuorvianti


perché è in essa che ne sono rinvenibili gli rilasciate al revisore. Simili atti volti ad occul-
effetti (e talvolta le premesse) sotto un profilo tare l’esistenza di frodi possono essere ancora
quantitativo. In un’attività investigativa com- più difficili da individuare se accompagnati da
portamenti illeciti ed evidenze contabili costi- collusione”.
tuiscono due facce di una stessa medaglia, che Sulla base di queste premesse e partendo dal
presentano una stretta connessione biunivoca. contenuto dallo standard, è possibile delineare
Come si è detto, la due diligence contabile è il seguente framework:
finalizzata ad approfondire le informazioni di a) caratteristica delle frodi;

Governo d’impresa
natura patrimoniale, finanziaria ed economica, b) analisi del contesto;
con l’intento di verificare le condizioni operative c) fattori di rischio connessi alla falsa
di una società e al fine specifico di valutare informativa;
la qualità dei dati contabili e di identificare i d) fattori di rischio connessi all’appropria-
rischi effettivi e potenziali. La variabilità del- zione illecita;
l’ambito di applicazione (imprese di servizi, e) procedure di due diligence per la rilevazione
commerciali, industriali, banche, assicura- delle frodi;
zioni, etc.) rende difficile tracciare linee guida f) circostanze che indicano la possibile esi-
esaustive, in grado di esaurire le tante e com- stenza di frodi.
plesse variabili che nella realtà possono manife-
starsi. Per questa ragione si rendono necessari
una serie di riscontri formali e sostanziali, che Caratteristica delle frodi
devono essere necessariamente integrati dalla Le frodi cui fa riferimento l’ISA 240 sono essen-
“sensibilità” del professionista chiamato ad zialmente di due tipi: falsa informativa e appro-
effettuare la due diligence, il quale sarà tenuto priazione illecita di beni e attività dell’impresa.
a correlare i dati contabili con altre informa- La falsa informativa finanziaria include errori
zioni che possono risultare utili per una intenzionali al fine di trarre in inganno gli
migliore comprensione delle dinamiche socie- utilizzatori del bilancio per influenzare la
tarie. Tra le tematiche da approfondire in tal loro percezione circa la performance e la
senso, rientrano: gli assetti societari e di redditività della società. Essa può essere
governo; l’operatività geografica; i soggetti con attuata per mezzo di: manipolazioni e falsifi-
cui l’impresa interagisce; la propensione ad cazioni delle registrazioni contabili e della
attuare soluzioni compliant alle norme; il documentazione correlata; rappresentazioni
sistema di IT e di controllo interno; etc. fuorvianti o omissioni intenzionali in bilancio
È per questo motivo che una fraud due diligence di fatti, operazioni o altre informazioni signi-
non si esaurisce in una mera verifica dei dati ficative; applicazioni intenzionalmente errate
partendo dal bilancio o dai sezionali analitici, dei principi contabili relativi agli importi, alle
ma consiste in un processo di analisi che classificazioni delle voci, alle modalità di pre-
richiede una prospettiva di approfondimento sentazione e all’informativa; realizzazione di
sistemica, in aderenza alla quale i numeri siano operazioni complesse strutturate allo scopo
messi in relazione ai fatti che li hanno generati, di fornire una rappresentazione distorta della
al contesto di riferimento, alle specificità del situazione patrimoniale e finanziaria o del
business e alla possibile evoluzione della risultato economico dell’impresa; condizioni
gestione. contrattuali relative ad operazioni significative
Prendendo spunto dall’ISA 240, in vigore dal 1° ed inusuali.
gennaio 2015, occorre premettere che il rischio L’appropriazione illecita di beni ed attività,
“di non individuare un errore significativo come si è detto in precedenza, può essere rea-
dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio lizzata con diverse modalità, tra cui: la distra-
di non individuare un errore significativo deri- zione di incassi; il furto di beni materiali o di
vante da comportamenti od eventi non inten- proprietà intellettuali; pagamenti per beni e
zionali. Ciò in quanto la frode può prevedere servizi non ricevuti; l’utilizzo dei beni e delle
piani sofisticati ed organizzati attentamente, attività dell’impresa per finalità personali. Essa
progettati al fine di occultarla, come ad esem- è di norma accompagnata da registrazioni con-
pio falsificazioni, omissioni intenzionali nella tabili o da altra documentazione falsa o fuor-
registrazione contabile di operazioni ovvero viante, al fine di dissimulare il fatto che tali beni

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 43


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Due diligence

e attività sono stati sottratti o impegnati come appealing in vista di operazioni rilevanti,
garanzie senza la necessaria autorizzazione. quali aggregazioni o aggiudicazioni di
contratti;
Analisi del contesto • conflitti di interesse, derivanti ad esempio da
In sede di due fraud due diligence occorre inter- stock option, clausole di earn-out o garanzie
facciarsi con i vari attori aziendali per verifi- personali a fronte dei debiti dell’impresa.
care la tenuta del sistema di controllo e la Le occasioni possono derivare dalla natura del
presenza di eventuali comportamenti elusivi settore e/o dall’operatività dell’impresa, soprat-
che potrebbero essere indicativi di operazioni tutto in presenza di significativi deal con parti
Governo d’impresa

o fattispecie sospette. correlate e attività svolte in Paesi con ordina-


Le dimensioni, la complessità e le caratteristi- menti giuridici differenti o a fiscalità privile-
che della società hanno un’influenza significa- giata; da un inefficace monitoraggio; da una
tiva sulla considerazione dei relativi fattori di struttura organizzativa complessa o instabile,
rischio di frode. Ad esempio, in un’impresa di caratterizzata da strutture societarie ridon-
medie-grandi dimensioni, i comportamenti danti, linee gerarchiche inusuali e un’elevata
illeciti possono essere arginati da un’efficace rotazione dei vertici.
supervisione da parte dei responsabili delle
attività di governance, da una funzione di Fattori di rischio connessi
revisione interna efficace, dall’esistenza e dal- all’appropriazione illecita
l’applicazione di procedure codificate e ten- Un’appropriazione illecita da parte di soggetti
denzialmente rigide. In un’impresa di più che hanno accesso alla gestione delle
piccole dimensioni l’incisività del controllo è disponibilità finanziarie e ad altre attività
invece facilitata dalla minore distanza tra suscettibili di furto può derivare dallo stato di
il vertice e la base e dall’accentramento necessità personale, oppure da una situazione
decisionale. conflittuale tra impresa e dipendenti a causa di
In entrambi i casi si tratta comunque di sem- piani di riduzione del personale, modifiche al
plificazioni che potrebbero non trovare riscon- sistema retributivo, promozioni, remunera-
tro in sede di verifica. Occorre dunque attivare zioni o altri riconoscimenti considerati non
adeguate procedure di valutazione del rischio in linea con le aspettative.
all’esito di un approfondito esame del contesto, Le occasioni di appropriazione illecita
che porta ad individuare incentivi/pressioni e tendono ad aumentare in presenza di rilevanti
occasioni, come di seguito meglio delineato in disponibilità liquide oppure di beni di
relazione alle due tipologie di frode identificate dimensioni ridotte e rilevante valore unitario,
dallo standard. facilmente rivendibili e per i quali non sia pos-
sibile accertare la proprietà. A ciò possono
aggiungersi ulteriori fattori concomitanti, soli-
Fattori di rischio connessi alla falsa
tamente riconducibili ad un controllo inade-
informativa
guato e carente in relazione: alla supervisione
Una falsa informativa finanziaria può essere delle spese (come viaggi ed rimborsi a piè di
frutto di incentivi e pressioni riconducibili a: lista); alla selezione dei dipendenti che hanno
• cambiamenti di contesto che producono accesso a beni ed attività; alla tenuta delle regi-
un’instabilità economico-finanziaria, quali una strazioni contabili; al sistema di autorizza-
forte concorrenza o saturazione del mercato zione ed approvazione delle operazioni; alla
accompagnate dalla riduzione dei margini, la tutela fisica di cassa, titoli, magazzino ed
vulnerabilità ai cambiamenti tecnologici, la con- immobilizzazioni materiali; alla tempestiva
trazione della domanda, l’introduzione di nuove riconciliazione dei beni con le risultanze con-
norme o regolamenti; tabili; alla documentazione a supporto delle
• la necessità di soddisfare le richieste o le operazioni.
aspettative di terzi, come le attese sulla
redditività o sugli andamenti da parte di anali-
sti finanziari e investitori istituzionali, la Procedure di due diligence per la rilevazione
necessità di accedere a nuovi finanziamenti, delle frodi
la difficoltà a rispettare le scadenze dei debiti, L’ISA 240 fornisce esempi di possibili proce-
il timore di non essere sufficientemente dure di due diligence da adottare per

44 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Due diligence

fronteggiare i rischi di errori significativi Circostanze che indicano la possibile


dovuti a frode, sia nel caso di falsa informativa esistenza di frodi
finanziaria, sia nel caso di appropriazioni ille- L’ISA 240 riporta alcune circostanze che pos-
cite di beni ed attività dell’impresa. sono segnalare la possibilità che il bilancio con-
In generale, è opportuno: tenga un errore significativo dovuto a frode:
• eseguire un riesame dettagliato delle scrit- • discrepanze nelle registrazioni contabili,
ture di rettifica trimestrali o di fine esercizio incluse: operazioni che non sono registrate in
dell’impresa, prestando attenzione a quelle che maniera completa e tempestiva per quanto
appaiono inusuali per la loro natura o per il loro riguarda il loro ammontare, il periodo conta-

Governo d’impresa
ammontare; bile, la classificazione; operazioni non docu-
• esaminare le operazioni significative ed inu- mentate o non autorizzate; evidenze di accesso
suali, soprattutto se poste in essere con parti al sistema informativo non conforme alle fun-
correlate, avendo riguardo della provenienza zioni autorizzate e incoerente rispetto alle
delle risorse finanziarie; Direttive di archiviazione e conservazione
• svolgere analisi comparative sulla base di delle registrazioni;
dati disaggregati. Ad esempio, confrontare le • evidenze contraddittorie, quali documenta-
vendite, la marginalità e altre grandezze rite- zione mancante o manipolata (specie se non in
nute significative con i risultati conseguiti dal- originale, ma solo in copia), riconciliazioni non
l’impresa nel passato (anno su anno, mese su giustificate, risposte incoerenti, vaghe o non
mese, etc.) e con le performance realizzate da plausibili;
società comparabili selezionate sulla base di un • discrepanze tra le registrazioni contabili e le
campione dei pari; conferme ricevute dai terzi;
• svolgere colloqui con il personale che si • numerose registrazioni di rettifiche effet-
occupa delle aree nelle quali sia stato identi- tuate nei crediti, associate a differenze non
ficato un rischio di errore significativo giustificate tra gli estratti conto dei clienti e i
dovuto a frode, al fine di acquisire la loro partitari dei crediti;
percezione; • insussistenze significative di magazzino o di
• se il lavoro di un esperto assume particolare altri beni materiali;
rilievo in relazione a una voce di bilancio per la • ritardi inusuali nel fornire le informazioni
quale il rischio di frode è elevato, svolgere ulte- richieste e riluttanza a facilitare l’accesso agli
riori procedure su alcune o tutte le assunzioni, archivi elettronici;
metodi e risultati; • frequenti cambiamenti nelle stime contabili
• esaminare le procedure di riconciliazione che non sembrano essere originati da muta-
contabile, in particolar modo della cassa; menti nelle circostanze.
• nel caso di pagamenti incoerenti, richiedere
ai clienti una conferma diretta circa i movi-
menti del conto, comprese le informazioni
Conclusioni
sulle note di accredito, sui resi su vendite e L’individuazione di comportamenti illeciti
sulle date nelle quali sono stati effettuati i costituisce un esercizio alquanto complesso,
pagamenti; soprattutto perché le modalità con cui le
• verificare l’effettivo processo di recupero di frodi si realizzano cambiano continuamente,
crediti stralciati; in funzione dei mutamenti delle normative, dei
• nel caso delle rimanenze, effettuare l’analisi mercati, degli accordi internazionali, etc. Oltre
delle differenze inventariali per sede e per tipo ad una buona conoscenza dei più ricorrenti
di prodotto, prestando attenzione alla docu- schemi di frode, occorre che il soggetto prepo-
mentazione di supporto, agli sconti sulle ven- sto alla fraud due diligence disponga di una
dite e ai resi per identificare andamenti o certa sensibilità per percepire gli elementi
tendenze inusuali; distonici nell’ambito di operazioni apparente-
• riscontrare eventuali condizioni particolari mente lecite, raccogliendo indizi provenienti
nei contratti conclusi con terzi. dai vari ambiti della gestione.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 45


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Crisi d’impresa

Problematiche di governance
e di proprietà nelle crisi
di impresa
Governo d’impresa

di Stefano Guidantoni (*)

L’analisi delle cause della crisi di un’impresa è lavoro articolato e complesso e richiede di svolgere
un’indagine completa dell’impresa stessa, in tutte le sue componenti. Lo stesso Consiglio Nazionale
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha sentito l’esigenza di fissare delle linee guida per
l’interpretazione e l’analisi della crisi. Senza questa profonda verifica delle dinamiche aziendali
diventa difficile predisporre un corretto piano di risanamento, in grado di ripristinare le capacità
economiche e finanziarie dell’impresa. Nel processo di analisi non deve essere trascurato l’organo
amministrativo, il quale può presentare connotati e funzioni, tali da aver favorito il processo di
decadimento dell’impresa. Parimenti, devono essere analizzate le caratteristiche della proprietà, che
potrebbero essere causa di alcune disfunzioni tali da aggravare il processo di decadimento operativo
e competitivo dell’impresa. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di proporre un sistema di controlli
per la verifica dell’effettiva efficienza operativa dell’organo dirigente e della proprietà.

Introduzione indicatori contabili, soprattutto se esaminati


singolarmente - senza, cioè, un adeguato
Il consiglio Nazionale dei Dottori confronto spaziale-temporale ed un’analisi
Commercialisti ed Esperti Contabili ha ema- congiunta con ratio e risultati di gestione che
nato, lo scorso 30 ottobre, le linee guida per abbraccino le molteplici dimensioni econo-
l’informativa e la valutazione nella crisi di mico-finanziarie-patrimoniali d’azienda - ed
impresa. Tale documento risulta estrema- asetticamente rispetto allo specifico contesto
mente utile nel proporre definizioni autorevoli socio-economico in cui opera l’impresa;
di crisi e insolvenza, offrendo primi strumenti • imponga, in ogni caso, una visione dinamica
volti a comprendere lo stato di difficoltà nel basata sulle prospettive e sulla programma-
quale verte l’impresa. zione aziendale;
Di sicura utilità per il professionista è il pac- • escluda la possibilità per i terzi di verificarne
chetto di strumenti per comprendere se l’im- la sussistenza senza avere accesso ai dati
presa si sta avviando verso una potenziale crisi, interni aziendali;
se la crisi è già in atto ma ancora non sfogata in • suggerisca approcci specifici per le due fatti-
problematiche economiche e finanziarie, o, specie. Ad esempio, mentre è ipotizzabile che vi
infine, se la crisi si è già incancrenita nelle possano essere indicatori univoci dello stato di
dinamiche quantitative. insolvenza (reiterata incapacità di adempi-
Al paragrafo 5 delle Linee guida citate, viene mento degli oneri previdenziali e dei debiti
infatti affermato che “Da quanto detto, al fine erariali, pluralità di decreti ingiuntivi di forni-
di individuare le aree di insistenza dei due tori, ecc.), altrettanto non può necessaria-
fenomeni (crisi e insolvenza), si suggerisce mente dirsi per lo stato di crisi antecedente
un’impostazione che:
• non escluda la possibilità di ricorrere a dati
contabili e/o storici, ma solo nella prospettiva Nota:
della loro capacità di segnalare futuri squilibri. (*) Professore a contratto di Contabilità Internazionale presso
Parimenti, sono poco significativi allo scopo l’Università di Firenze - Studio Gagliano & Associati, Firenze

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Crisi d’impresa

all’insolvenza. Il ricorso alla segnalazione della Le disfunzioni dell’organo


omissione di versamenti erariali e contributivi, amministrativo
oltre a rivelarsi un indicatore parziale, non
consente di intercettare con la necessaria L’organo amministrativo, per l’attività intellet-
tempestività situazioni di crisi, rappresentan- tuale svolta, deve essere necessariamente ana-
done al più effetto o manifestazione lizzato attraverso strumenti di ordine
successiva”. qualitativo, i quali, pur non offrendo indica-
Detti strumenti ogni professionista li deve affi- zioni univoche, permettono di evidenziare
nare, al fine di comprendere ed intercettare al alcuni elementi di sicuro interesse nel processo

Governo d’impresa
meglio e con il maggior anticipo possibile tali interpretativo della crisi. A sostegno di ciò, non
sintomi di difficoltà. Tra gli aspetti e le dinami- è inutile ricordare come siano le persone a
che da tenere sotto controllo e sulle quali vigi- governare l’impresa; è proprio dalle loro con-
lare vi rientrano sicuramente gli assetti di dotte, decisioni e non decisioni che si realiz-
governo e gli assetti di proprietà. zano certi scenari di ordine tecnico-produttivo,
Il presente lavoro vuole di conseguenza pro- economico e finanziario.
porre delle chiavi di lettura in prospettiva di È, quindi, indiscutibile come in ogni situazioni di
crisi di impresa della governance aziendale e crisi, come peraltro di successo, colpa e merito
delle strutture di proprietà. debbano essere imputati primariamente a chi
governa l’impresa. Anche nel caso in cui l’inda-
gine non rilevi responsabilità esplicite dell’or-
La crisi dal management gano amministrativo, gli errori di omissione
e dalla proprietà rientrano a pieno titolo fra le cause primarie
L’analisi delle cause della crisi di un’impresa è del declino, anche se poi non risultano facil-
lavoro articolato e complesso e richiede di svol- mente evidenziabili durante un esame ex-post.
gere un’indagine completa dell’impresa stessa, Tuttavia, il carattere intellettuale delle funzioni
in tutte le sue componenti. Senza questa pro- ricoperte dagli amministratori e l’assenza di
fonda verifica delle dinamiche aziendali diventa una immediata relazione causa-effetto fra le
difficile predisporre un corretto piano di risana- decisioni e i risultati dell’impresa, sottolineano
mento, in grado di ripristinare le capacità eco- come sia difficoltoso ricercare espliciti sintomi
nomiche e finanziarie dell’impresa. Nel processo di disfunzione in questa parte, in modo parti-
di analisi non deve essere trascurato l’organo colare quando non c’è una evidente cattiva
amministrativo, il quale può presentare conno- gestione.
tati e funzioni, tali da aver favorito il processo di Questo non può, comunque, esonerare chi
decadimento dell’impresa. Parimenti, devono compie l’analisi dal valutare le responsabilità
essere analizzate le caratteristiche della dei vertici aziendali. Per ovviare ai limiti sopra
proprietà, che potrebbero essere causa di alcune visti, più che indagare le specifiche condotte, è
disfunzioni tali da aggravare il processo di deca- opportuno analizzare alcuni connotati e carat-
dimento operativo e competitivo dell’impresa. teri dell’organo, capaci di evidenziare condi-
In sede di analisi delle cause della crisi zioni anomale di operatività. Di fatto, l’ipotesi
d’impresa, di norma è data particolare atten- qui fatta è che se si rintracciano detti caratteri
zione, da una parte alle disfunzioni produttive nell’organo amministrativo, questo può o potrà
e, dall’altra a squilibri di finanziari. La crisi e il avere delle difficoltà nella gestione dell’im-
conseguente piano di risanamento, vengono, presa, in modo particolare quando muta il qua-
quindi, interpretati in termini di risposta a dro operativo interno e ambientale esterno. Ciò
questioni di inefficienza ed inefficacia produt- non significa automaticamente che l’impresa,
tiva o di eccesso di indebitamento. dove l’organo amministrativo presenta detti
Dette patologie, sottoposte ad analisi, trascu- connotati, si troverà a breve in stato di crisi.
rano due fattori primari, cruciali per la compren- L’organo amministrativo si colloca, nella strut-
sione delle reali cause della crisi dell’impresa, e tura logica d’impresa, in una posizione cen-
cioè la struttura e le funzionalità dell’organo trale, fra proprietà e struttura operativa.
amministrativo e della proprietà; trattandosi, Questa posizione gli impone una doppia fun-
infatti, del gestore e dei proprietari dell’impresa, zione; la prima si concretizza nel recepimento
è difficile pensare che la crisi sia un fenomeno delle direttive della proprietà, e la seconda si
indipendente da tali organi. realizza in termini di attuazione delle direttive

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 47


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Crisi d’impresa

ricevute e di controllo della funzionalità delle Capacità e competenze distintive


diverse parti aziendali. Tale organo è, quindi, Secondo concetto di rilievo è il livello di compe-
punto di incontro fra le necessità sollevate dalla tenze tecniche presenti nell’organo amministra-
proprietà e le attività operative svolte; la sua tivo, al fine di comprendere se all’interno dello
funzione è, pertanto, determinante e la pre- stesso vi sia una sufficiente diversificazione in
senza di eventuali disfunzioni si riverbera sia termini di capacità professionali. Si riscontra,
sulla proprietà che sulla struttura operativa infatti, che gli amministratori sono spesso porta-
sottostante. tori di competenze prettamente tecniche, mentre
Al fine, quindi, di individuare le condizioni che una preparazione di tipo aziendale è meno fre-
Governo d’impresa

possono far presumere una “cattiva gestione” quente. Quando la realtà da amministrare tende
da parte dell’organo amministrativo, si pro- ad assumere dimensioni rilevanti, organi ammi-
pongono tre coordinate di analisi: nistrativi con competenze circoscritte possono
a) struttura interna; non essere in grado di vagliare tutte le possibili
b) capacità e competenze distintive; conseguenze delle diverse scelte di politica azien-
c) rapporti con la proprietà. dale. Naturalmente, maggiori attenzioni ven-
gono date a problemi di natura tecnico-
Struttura interna produttiva, mentre quelli di ordine economico-
Il primo aspetto riguarda la composizione del- finanziario vengono analizzati con maggiore
l’organo amministrativo, in modo da eviden- superficialità.
ziare alcuni specifici connotati che ne hanno Altra condizione da indagare è l’età anagrafica
limitato la capacità gestionale. degli amministratori. La struttura ottimale
A tale proposito, è rilevante il numero di sog- sarebbe quella composta tanto da soggetti
getti che compongono l’organo amministra- anziani che da soggetti giovani; la presenza,
tivo. Se una impresa di piccole o medie invece, di organi amministrativi formati pre-
dimensioni può essere gestita da un solo ammi- valentemente dall’uno o dall’altro gruppo
nistratore, non si può dire altrettanto nel caso rileva una struttura anagraficamente
in cui le dimensioni siano superiori. In dette squilibrata.
realtà produttive è necessario che l’organo Quando l’organo amministrativo è troppo gio-
amministrativo sia formato da una pluralità vane le scelte possono risultare azzardate, non
di soggetti in quanto: adeguatamente ponderate o eccessivamente
• è migliore il controllo delle diverse funzioni rivolte verso ritorni economici e finanziari di
dell’impresa; breve periodo. Di converso, organi ammini-
• si sviluppa una dialettica interna all’organo in strativi anziani possono essere scarsamente
grado di affrontare e rispondere a problemi propensi ad indagare nuove aree di business o
gestionali di natura molto diversa. ad intraprendere nuovi percorsi evolutivi del-
Queste due condizioni sono fondamentali per l’impresa, con la conseguenza di perdere
una buona gestione dell’impresa; al crescere importanti spazi di vantaggio competitivo.
della dimensione aziendale, si determina uno Una terza prospettiva di indagine riguarda la
scollamento tra amministratori e funzioni ope- modalità di svolgimento delle funzioni diret-
rative, con la conseguente difficoltà di monito- tive. La domanda alla quale si deve rispondere è
rare il funzionamento delle diverse parti; la come ha operato il management nell’esercizio
presenza di un numero contenuto di ammini- delle proprie funzioni; a tale proposito, è neces-
stratori, con competenze e responsabilità sario verificare se l’organo amministrativo
molto allagate, aggrava ulteriormente tale scol- abbia avuto riunioni regolari a fronte delle
lamento, in quanto detti soggetti sono chiamati quali constatare l’effettiva collegialità
a controllare ed organizzare troppe operatività dell’attività svolta.
interne ed esterne. L’infrequenza, o peggio ancora, l’assenza, di
È, inoltre, indispensabile un continuo con- incontri può evidenziare un management non
fronto dialettico sulle decisioni che il manage- coeso, privo di momenti di sintesi dell’attività,
ment deve adottare; scelte prese senza un caratterizzato da iniziative personali, non
adeguato scambio di idee sono limitate in ter- compatibili con la strategia comune. A tale
mini di alternative proposte, con ovvie conse- proposito può risultare utile verificare con
guenze sulla qualità della strategia aziendale quale frequenza il consiglio di amministra-
adottata. zione si sia riunito in un certo lasso di tempo.

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Crisi d’impresa

Inoltre, lo svolgimento dell’attività manage- Rapporti con la proprietà


riale può essere limitata a seguito di una I rapporti con la proprietà, infine, sono un
instabilità degli amministratori. Non sono ulteriore aspetto da indagare al fine di com-
rare le situazioni in cui il management cambia prendere come le due parti siano rapportate
con una certa frequenza. Tali situazioni di l’una con l’altra e, quindi, come le disfunzioni
sicuro non favoriscono lo sviluppo dell’im- della proprietà possono essersi ribaltate anche
presa, che viene ad essere gestita da figure sull’organo amministrativo.
continuamente diverse e per periodi di tempo Soprattutto nelle piccole-medie imprese, gli
non sufficienti per sviluppare un programma amministratori sono anche proprietari; questa

Governo d’impresa
d’impresa. fusione di ruoli crea ovviamente una situazione
Il cambiamento degli amministratori può rischiosa, in quanto le incapacità delle stesse
essere dovuto, in primo luogo, a variazioni persone determinano un doppio danno, a livello
della proprietà, la quale normalmente tende a di funzioni della proprietà e a livello di compiti
insediare persone che garantiscono fedeltà e gestionali, propri degli amministratori.
coerenza con la nuova filosofia operativa. Altro Situazione simile alla precedente si ha quando
caso di cambiamento del management si ha per vengono collocati in ruoli manageriali parenti
revoca da parte della proprietà; questo può dei soci, non per merito ma per “rapporto
accadere per due ordini di motivi: filiale”. Tale fenomeno, attuato per favorire la
• per incompatibilità tra proprietà e futura successione dei figli nella proprietà del-
management; l’impresa, è frequente, non solo in realtà di
• per accertata incapacità del management. piccole dimensioni. Tale politica interna, che
Nel primo caso, tra proprietà e amministratore determina la mancanza di qualsiasi valuta-
si crea una frattura non sanabile se non con zione meritocratica nella scelta dei manager,
l’uscita di quest’ultimo. Le possibili cause di può condurre l’impresa ad essere gestita da
tale scontro possono essere molteplici; una soggetti non propriamente competenti; per-
delle più frequenti è l’eccessiva invadenza tanto, la presenza di questo fenomeno richiede
della proprietà nelle competenze del manage- un approfondito esame delle effettive capacità
ment. Se tale situazione tende a riproporsi più dei manager “privilegiati”.
volte nella vita dell’impresa significa che la
disfunzione è da ritrovare nella proprietà più
che nell’organo amministrativo. Nel secondo
Le disfunzioni della proprietà
caso, la proprietà, accertata l’incapacità gestio- La proprietà ricopre un duplice ruolo: il primo
nale del management, decide di sostituirlo; tale di tipo operativo, svolgendo funzioni di macro
situazione non può che essere giudicata posi- indirizzo, controllo e giudizio dell’operato del
tivamente in quanto la proprietà è stata capace management; il secondo, di tipo finanziario,
di controllare, valutare e giudicare gli ammini- mettendo a disposizione dell’impresa le risorse
stratori e prendere le decisioni conseguenti. finanziarie a titolo di capitale di rischio, neces-
Tale condotta della proprietà non può essere sarie per lo svolgimento dell’attività.
causa della crisi dell’impresa in quanto posta in Le disfunzioni della proprietà consistono
essere proprio per rimuovere potenziali cause quindi nell’incapacità di adempiere a dette
di crisi. Tuttavia, l’incapacità dell’amministra- macro funzioni. La questione è come verificare
tore difficilmente è ravvisata in tempo; la la presenza di tali disfunzioni. Salvo avere un
revoca degli amministratori o il loro recesso “testimone oculare” che illustri responsabilità
avviene in epoche prossime alla manifesta- e colpe della parte esaminata, è estremamente
zione dell’insolvenza e i nuovi dirigenti non difficile trovare prove certe di tali disfunzioni,
hanno né il tempo né le risorse finanziarie in modo particolare in merito a questioni di
sufficienti per realizzare un adeguato piano ordine politico-strategico. Ci sono, tuttavia,
di risanamento. Prova altamente indiziaria degli anomali stati d’essere della proprietà
dell’incapacità gestionale del management è che possono segnalare possibili disfunzioni;
la presenza di successive azioni di per comodità espositiva possono essere rag-
responsabilità; di fronte a tali situazioni è gruppati in tre categorie:
molto probabile l’esistenza di disfunzioni nel a) condizioni dei soci;
management, gravi al punto da aver condotto b) rapporti fra soci;
l’impresa all’attuale situazione di crisi. c) variazione della compagine sociale.

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Crisi d’impresa

Condizioni dei soci In primo luogo, il capofamiglia può non essere


Il primo aspetto da indagare è la condizione dei disposto ad abbandonare l’azienda, volendo a
singoli soci. Se un socio presenta, infatti, pro- tutti i costi rimanerne alla guida rendendo,
blemi personali di varia natura tende a disinte- quindi, tale passaggio traumatico e doloroso.
ressarsi della società per dedicarsi alla Anche quando da parte del capofamiglia non
risoluzione delle questioni personali. c’è resistenza ad un trapasso generazionale, la
Ovviamente, le difficoltà dei singoli non pos- proprietà può comunque registrare delle
sono essere poste tutte sullo stesso piano per difficoltà a causa dei successori; in primo
giustificare lo stato di crisi della proprietà e, luogo, è possibile che i successori non siano
Governo d’impresa

quindi, dell’impresa; tali situazioni sono tanto all’altezza del ruolo che devono ricoprire, non
più gravi quanto maggiore è la partecipazione essendo dotati dei talenti imprenditoriali
del soggetto esaminato. Soci con partecipa- necessari (competenza, propensione al rischio,
zioni modeste possono influenzare le sorti carisma, ecc.). Proprio nelle fasi di passaggio
della società in modo marginale, mentre la generazionale, normalmente vissute con
stessa cosa non può essere affermata per soci apprensione da parte di tutta la struttura azien-
con quote più elevate. dale, è necessario che la nuova proprietà
Un primo esempio di causa di distrazione del esprima tutta la sua forza carismatica e profes-
socio delle sorti dell’azienda è l’assoggetta- sionale. Se invece, al momento dell’abbandono
mento ad una procedura concorsuale. del capofamiglia, l’azienda cade nelle mani di
Evidentemente, l’apertura di una procedura successori privi di detti talenti, non si potrà che
in capo ad un socio ufficializza un problema assistere ad uno scollamento fra le varie anime
già presente. Il socio, anche prima del suo fal- dell’impresa, e ad una sua successiva crisi.
limento, verteva in una condizione profonda- In secondo luogo, i successori possono non
mente critica, con conseguenze dirette in essere fra loro “compatibili”; di fatto, questi
termini di adempimento delle sue funzioni di convivevano pacificamente sotto l’attento con-
indirizzo strategico e di sostenimento finanzia- trollo del capofamiglia, il quale gestiva sia i
rio dell’impresa in esame. rapporti d’impresa che di parentela. Ma
Altro caso è la sottoposizione del socio ad inda- quando questa figura di collante viene meno,
gini di varia natura. Un primo effetto conse- le ambizioni e le pretese dei singoli vengano
guente a tale evento è la disattenzione verso la fuori, rendendo impossibile una gestione
gestione quotidiana dell’impresa. comune. Si viene, quindi, a creare una situa-
Nelle imprese a conduzione familiare, realtà zione di mancanza di governo o di “governo
peraltro dominante nel panorama economico incoerente”.
italiano, elemento determinante nel processo di
decadimento dell’impresa è lo stato di salute dei Rapporti fra soci
soci; non potendo disporre di dette informa- Il secondo elemento da analizzare riguarda i
zioni “sensibili” (lo stato di salute dei soci) è rapporti fra i soci; ovviamente, qui non si fa
possibile ripiegare, ad esempio, sull’età anagra- riferimento ad altri rapporti che non siano quelli
fica, nell’ipotesi che salute ed età si muovano in di forza in assemblea, quindi, la forza di voto. Il
modo inverso (all’aumento dell’età la salute voto in assemblea ha un’unica funzione: assu-
tende a deteriorarsi). Di fronte a tali situazioni, mere decisioni che incideranno sul futuro del-
si può ipotizzare l’incapacità dei soci anziani di l’impresa. Queste non sono tuttavia sempre
orientare l’azienda nella giusta direzione. prese in modo unanimemente concorde; nelle
La vecchia proprietà può aprire una ulteriore società, soprattutto di grandi dimensioni, gli
situazione di attrito all’interno della proprietà: interessi di cui sono portatori i singoli soci
la successione generazionale. Proprio nelle fasi non sempre collimano, determinando il sorgere
di trapasso generazionale possono sorgere di alleanze ed antagonismi. Dette dinamiche
attriti e conflittualità familiari; anche qui è rientrano nel normale evolversi del processo
possibile schematizzare le cause della decisionale interno alla proprietà e non produ-
disfunzione: cono alcun effetto negativo fintantoché non
• reticenza del capo famiglia ad abbandonare degenerano in scontri insanabili.
l’impresa; In tale evenienza, si può venire a realizzare una
• incapacità dei successori; sorta di immobilismo della proprietà che, per
• conflittualità fra i successori. litigiosità interna, non riesce più a prendere

50 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Crisi d’impresa

alcuna decisione. Tali situazioni sono difficil- qualora si vengano a creare schieramenti,
mente evidenziabili, se non attraverso alcuni non di maggioranza, relativamente stabili fra
indicatori sintomatici che, in quanto tali, i quali viene a mancare il dialogo. In tale situa-
devono essere letti ed interpretati attentamente zione la distribuzione del capitale si associa
per evitare errori di giudizio. Il numero di alla litigiosità dei soci, rendendo il governo
assemblee deserte rispetto alle assemblee dell’impresa pressoché impossibile.
indette può essere un primo strumento di inda- Situazione altrettanto rischiosa si realizza
gine; ovviamente, quando per troppe volte la quando a fronte di un elevato numero di soci
riunione dei soci non si è potuta tenere per vi è una distribuzione ugualitaria della

Governo d’impresa
assenza del quorum può significare che vi è proprietà (anarchia). Di fatto, sono presenti
una disgregazione interna alla compagine molti soci poco coinvolti a livello decisionale
sociale. e finanziario. Il governo è, pertanto, delegato a
Altro indicatore, che persegue gli stessi obiet- gruppi di soci fra loro alleati, all’interno dei
tivi del precedente, pone l’attenzione su uno dei quali ciascuno detiene una notevole forza con-
momenti più importanti dell’attività assem- trattuale. Tali alleanze rendono la gestione
bleare e cioè l’approvazione del bilancio. Tale politica dell’impresa un continuo compro-
votazione è un momento di verifica impor- messo, mai di reale beneficio per l’impresa.
tante, dove si rendiconta sull’attività svolta nel- Situazioni decisamente più solide si realizzano
l’esercizio e si tracciano le direttrici operative in presenza di un socio con una partecipazione
del futuro; anche ritardi o slittamenti possono al capitale decisamente superiore agli altri; in
sottintendere una sorta di allontanamento questo caso, è chiaro chi comanda, anche se il
dall’impresa. numero di azionisti che circonda il socio di
A tale proposito l’attenzione può essere posta maggioranza non è elemento irrilevante per
sulla data di approvazione del bilancio, verifi- la valutazione della qualità dello stato della
cando se detto documento è stato approvato proprietà.
nei termini di legge. Nel caso indicato nel secondo quadrante
La proprietà, inoltre, può non essere in grado di (democrazia) è presente un solo soggetto che
svolgere correttamente le sue funzioni a fronte di comanda ma circondato da una sorta di oppo-
certi abbinamenti di numero di soci - distribu- sizione, che può aiutare, consigliare e parteci-
zione del capitale. Dalla combinazione di dette pare attivamente alle decisioni. Nell’altra
due variabili è possibile individuare quattro sce- situazione (dittatura), accanto al soggetto eco-
nari di composizione societaria: oligarchia, nomico, non esiste una opposizione che svolga
anarchia, democrazia, dittatura (Tavola 1). le funzioni sopra descritte. Sono presenti pochi
soci con quote molto esigue, al punto da disin-
Tavola 1 - Rapporti fra soci teressarsi di qualsiasi aspetto decisionale.

Disuguale Variazione della compagine sociale


Dittatura Democrazia La proprietà può infine rilevare significative
difficoltà ad adempiere alle proprie funzioni
Diffusione quando è soggetta a continue e frequenti varia-
del capitale zioni interne (nuovi soci, spostamenti di mag-
gioranza, ecc.). La cessione di consistenti
pacchetti azionari è la forma più eclatante di
Oligarchia Anarchia
Uguale
cambiamento del vertice aziendale; risultati
analoghi vengono, tuttavia, conseguiti anche
attraverso operazioni straordinarie. Fusioni,
Basso Alto scissioni, conferimenti sono operazioni che
Numero soci spesso sottintendono cambi di proprietà.
Affinché un’impresa possa crescere e svilupparsi
In presenza di un numero di soci limitato (oli- è necessaria una certa stabilità della proprietà, in
garchia) e percentuali di partecipazione al modo da poter definire un piano industriale
capitale della società prossime alla perfetta credibile e percorribile. Frequenti cambiamenti
uguaglianza, l’esercizio delle funzioni della di vertice impediscono una piena attuazione di
proprietà possono essere compromesse detti piani industriali, in quanto ogni nuova

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 51


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Crisi d’impresa

proprietà impone all’azienda il suo indirizzo ad immettere nuove risorse finanziarie nell’im-
strategico, quasi sempre diverso da quello presa, in quanto non hanno alcuna certezza di
impresso dalla precedente. Senza entrare nei permanere nella società per lungo tempo. Tale
motivi “politici e psicologici” di tali atteggia- atteggiamento si ravvisa anche tra i soci con
menti, è indubbio che un frenetico e continuo piccole partecipazioni; il loro interesse può
cambio di rotta crei confusione, instabilità ed essere speculativo o comunque non così
inefficienza all’interno dell’impresa. intenso da giustificare l’ulteriore rilascio di
risorse personali. Parallelamente, anche il
socio dominante, in quanto solo, può non
Governo d’impresa

La funzione finanziaria della avere le risorse personali necessarie per soste-


proprietà nere l’impresa nelle fasi di sviluppo di crisi.
Fino ad ora si è analizzata la funzione di dire- Infine, proprietà che mutano continuamente
zione strategica ed operativa svolta dalla difficilmente investono risorse, visto che
proprietà e come questa possa essere meno- l’obiettivo, di tipo speculativo, spinge la
mata al verificarsi di certe situazioni interne. proprietà del momento a ricercare il massimo
La proprietà però ha anche un ruolo finanzia- guadagno, riducendo al minimo l’impiego di
rio che, come quello di indirizzo, può non proprie risorse.
essere adeguatamente ricoperto al verificarsi Il frenetico alternarsi di proprietari incentiva
delle situazioni sopra descritte. lo sfruttamento dell’impresa. A fronte di un
Per quanto concerne le condizioni della investimento meramente speculativo, la
proprietà, risulta evidente come le situazioni proprietà ha tutto l’interesse a massimizzare
personali dei singoli soci influenzino marcata- gli utili dell’impresa, riducendo il più possibile
mente la loro disponibilità a destinare all’im- ogni forma di investimento con ritorni econo-
presa nuove risorse finanziarie. Basti pensare a mici di medio-lungo periodo (periodo nel
soci già in difficoltà economica; sicuramente quale l’attuale proprietà sarà già uscita dalla
questi non possono adempiere a tale funzione. compagine sociale, realizzando l’investi-
Ma lo stesso ragionamento può essere fatto per mento). Da una parte, l’attuale proprietà mas-
i soci o in età avanzata, ai quali può interessare simizza il valore della sua speculazione, ma
di più il loro futuro pensionistico che il futuro dall’altra l’impresa distrugge prospettica-
della società. mente valore, non avendo effettuato quegli
Relativamente ai rapporti interni, compagini investimenti necessari per continuare ad
societarie litigiose non vedono alcun interesse essere competitiva nel tempo.

52 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Organizzazione

Il recepimento della Direttiva


34: impatti non solo contabili

Pianificazione e controllo
di Antonella Portalupi (*)

Una tempestiva e puntuale comprensione degli impatti della Riforma e un approccio strutturato alle
novità sono elementi fondamentali per una gestione efficace ed efficiente del processo di cam-
biamento. Il “Decreto Bilanci” introduce nuove modalità di rappresentazione delle operazioni
(derivati al fair value, titoli immobilizzati, crediti e debiti al costo ammortizzato, coperture dei rischi
finanziari contabilizzati in bilancio, ammortamenti degli avviamenti), un diverso modo di classificare
alcune voci di bilancio (azioni proprie, costi di ricerca e di pubblicità, operazioni intrattenute con
società appartenenti allo stesso Gruppo) e maggiori informazioni di dettaglio. Le novità contabili non
avranno conseguenze solo sui dati contabili ma coinvolgeranno anche i sistemi informativi e
l’organizzazione nel suo complesso, comprese le previsioni sulle future perfomance, sui ratio e sui
budget.

Introduzione società di capitali. Sono escluse le imprese


senza fini di lucro e le imprese regolamentate
Il D.Lgs. n. 139/2015, che recepisce la Direttiva
da altre normative specifiche al settore di loro
2013/34, introduce numerose novità nel pano-
appartenenza.
rama legislativo che disciplina la redazione del
Gli impatti contabili avranno ripercussione
bilancio di esercizio. Le nuove disposizioni
per i soggetti che adottano i principi contabili
modificano gli schemi del bilancio di esercizio
italiani nella redazione del bilancio d’esercizio
ed introducono il prospetto del rendiconto
e del bilancio consolidato, anche se sarà
finanziario tra i prospetti obbligatori del bilan-
l’Organismo Italiano di Contabilità che dovrà
cio. Le novità riguardano anche i principi gene-
aggiornare i suddetti principi, ispirandosi alla
rali di redazione del bilancio, la rilevazione
migliore prassi operativa per la redazione dei
iniziale di alcune poste, i metodi di valutazione
bilanci secondo le nuove disposizioni del
e le informazioni da descrivere nella nota inte-
Codice civile e del D.Lgs. n. 127/1991.
grativa e nella relazione sulla gestione.
Per le imprese però i cambiamenti introdotti
La Direttiva 2013/34 abroga le precedenti
dal Decreto non avranno solo ripercussioni sui
quarta e settima Direttiva e le nuove disposi-
dati contabili ma gli effetti coinvolgeranno
zioni comunitarie sono state recepite in Italia
anche i sistemi informativi e i processi orga-
attraverso la modifica ad alcuni articoli del
nizzativi e saranno richieste delle nuove com-
Codice civile relativi alla redazione dei bilanci
petenze agli operatori.
di esercizio (art. dal 2423 al 2428, art. 2435-bis e
Dunque non si dovranno fare i conti solo con gli
art. 2435-ter, art. 2478-bis e art. 2357-ter). La
impatti sul bilancio ma si deve prendere atto fin
Tavola 1 fornisce un’indicazione dei contenuti
d’ora che i cambiamenti nelle norme avranno
nelle novità normative. Per quanto riguarda la
anche altre implicazioni sia sull’organizza-
decorrenza, l’art. 12. del Decreto stabilisce che
zione, sia sulla previsione delle performance
le disposizioni entrano in vigore dal 1° gennaio
future.
2016 per i bilanci relativi agli esercizi finanziari
Pertanto ci si aspettano delle ripercussioni sui
aventi inizio a partire da quella data.
sistemi informativi e sul sistema di controllo
Le nuove disposizioni si applicano alle società
interno.
per azioni, alle società in accomandita per
azioni, alle società a responsabilità limitata,
alle società in nome collettivo e alle società in Nota:
accomandita semplice qualora i soci siano (*) Dottore commercialista e revisore contabile

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 53


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Organizzazione

Tavola 1 - Le novità legislative nella redazione del bilancio


Disposizioni generali: Relazione sulla gestione:
Principi generali di redazione del bilancio Contenuto della relazione sulla gestione
Metodi di valutazione e di iscrizione delle poste Relazione sul governo societario
Pianificazione e controllo

Schemi di bilancio: Bilancio consolidato:


Rendiconto finanziario L’obbligo di redazione
Nuovi schemi da utilizzare Modalità di redazione
Disposizioni relative a specifiche voci dello stato patrimoniale Nota integrativa consolidate relazione sulla gestione

Contenuto della nota integrativa Semplificazioni per micro imprese e piccole imprese

Senza dimenticare gli impatti sui budget e sulle • la riclassifica delle azioni proprie accredi-
previsioni dei risultati operativi futuri causata tando una riserva del patrimonio netto;
dall’introdotta volatilità del conto economico e • la cancellazione dei costi di ricerca applicata;
dall’eliminazione degli oneri e proventi straor- • l’eventuale ri-misurazione in base al costo
dinari dallo schema del conto economico. ammortizzato dei titoli immobilizzati, dei cre-
diti e dei debiti qualora la società decidesse di
Impatti contabili non applicare la deroga consentita al modello
Gli effetti derivanti dai cambiamenti normativi dell’amortized cost;
sono da attribuire alle differenze tra i valori • l’eventuale eliminazione dei costi di
determinati secondo le nuove disposizioni e pubblicità capitalizzati qualora non assimila-
quelli determinati secondo le norme e i principi bili a costi di impianto e ampliamento;
contabili precedenti. Gli impatti contabili com- • gli effetti derivanti dall’eliminazione del cri-
plessivi potrebbero essere analizzati con terio di valutazione costante delle attrezzature
diverse prospettive e riconducibili a due industriali e commerciali e dei pezzi di
fattispecie: ricambio;
1) gli “impatti di apertura”, cioè gli aggiusta- • la ri-misurazione dell’avviamento, qualora la
menti da apportare agli elementi del patrimo- società decida di allineare il piano di ammor-
nio esistenti al 1° gennaio 2016, determinati in tamento alle nuove norme;
accordo alle precedenti disposizioni legisla- • gli effetti derivanti dall’eliminazione della
tive, affinché lo stesso sia espresso secondo le classe E) del conto economico riferita ai com-
nuove norme. Nella sostanza si tratta della ponenti straordinari che saranno classificati
differenza tra il book value di fine esercizio per natura;
delle attività e delle passività e il “valore di • la separazione dal contratto originario e
iscrizione” delle medesime attività e passività valutazione al fair value dei derivati incorporati
misurate secondo le nuove norme. L’effetto (embedded o impliciti).
complessivo di questa ri-misurazione rappre- Di queste novità si deve tenere conto per tempo
senta “l’effetto di transizione”; effettuando una prima valutazione delle con-
2) gli impatti che si produrranno nel corso del seguenze sul patrimonio netto di apertura e sui
2016 sui conti economici, sugli aggregati eco- dati contabili prospettici, tenuto conto delle
nomico/finanziari, sui budget, sulle previsioni e novità. Le imprese devono anche prendere
sugli indicatori di perfomance. atto sin da subito dei cambiamenti nelle
Le nuove norme introducono cambiamenti nei norme contabili e delle implicazioni sull’orga-
criteri di valutazione e di rappresentazione nizzazione, sui sistemi e sui processi aziendali
delle poste di bilancio che potranno produrre (es.: cambiamenti correlati alla definizione di
numerosi effetti quali ad esempio: ruoli e responsabilità, policy e procedure,
• l’iscrizione iniziale nell’attivo (immobilizza- contrattualistica) e sulla previsione delle per-
zioni finanziarie, attività finanziarie che non formance future. Nell’attesa di esaminare i con-
costituiscono immobilizzazioni) o nel passivo tenuti dei nuovi principi contabili in fase di
(fondi per rischi ed oneri) degli aggiustamenti elaborazione e l’approccio che OIC intenderà
necessari per esprimere i derivati al loro fair delineare per la contabilizzazione dell’effetto
value; della transizione, si sottolinea che gli impatti

54 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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che le nuove norme hanno sul È importante attrezzarsi fin gli effetti della riforma contabile
patrimonio aziendale, in talune d’ora alla predisposizione impatteranno in misura rilevante
circostanze, sono ad oggi già suf- dello schema di rendiconto anche questi aspetti.
ficientemente chiari: si pensi alla finanziario e al reperimento Nella Tavola 3 sono riportati gli
delle informazioni circa la
disciplina delle azioni proprie e impatti prospettici sui conti

Pianificazione e controllo
quantificazione dei flussi di
all’iscrizione dei derivati al loro cassa generati e assorbiti economici.
fair value. In questi casi si ritiene dall’attività operativa,
che gli amministratori dovreb- dall’attività di finanziamento Rendiconto finanziario
bero sin da ora considerare le con- e dall’attività di investimento. Il nuovo Decreto impone la reda-
seguenze che potrebbero derivare zione del rendiconto finanziario
dall’adozione delle nuove norme dal bilancio 2016 ma, di fatto, il
in modo da valutare le opportune azioni da nuovo art. 2425-ter c.c. prevede che i flussi
intraprendere. finanziari contenuti nel prospetto si riferiscano
all’esercizio in corso e a quello precedente.
Non solo impatti contabili La redazione del rendiconto finanziario non
Conseguenza diretta delle nuove disposizioni impatta soltanto la contabilità generale e le
del D.Lgs. n. 139/2015 sono gli impatti sui imprese dovranno stabilire con quali
sistemi e sui processi aziendali per essere con- modalità fornire le informazioni richieste
formi ai nuovi obblighi imposti dalla legge. circa il reperimento e l’utilizzo delle risorse
Inoltre, in considerazione del fatto che alcuni monetarie. Per fare questo potrebbero trovarsi
nuovi criteri di misurazione potranno compor- di fronte ad alcune criticità informative e dun-
tare volatilità nel conto economico - la valuta- que è importante attrezzarsi fin d’ora alla pre-
zione al fair value dei derivati - e che l’iscrizione/ disposizione dello schema di rendiconto
cancellazione di voci di bilancio potrebbe finanziario e al reperimento delle informazioni
modificare il patrimonio netto di apertura al circa la quantificazione dei flussi di cassa gene-
1° gennaio 2016 - fair value, eliminazione delle rati e assorbiti dall’attività operativa,
azioni proprie, dei costi di pubblicità e di dall’attività di finanziamento e dall’attività di
ricerca applicata, abolizione del valore costante investimento. Di conseguenza è opportuna una
delle attrezzature - risulta necessario valutare valutazione dell’adeguatezza dei propri sistemi
fin da ora gli impatti derivanti dal primo rece- informativi nel fornire le informazioni circa i
pimento della novellata normativa. Senza flussi finanziari in entrata e in uscita e decidere
dimenticare che le nuove norme sono state come classificare i flussi finanziari all’interno
implementate nell’ottica di favorire la traspa- dei 3 gruppi previsti dall’OIC 10 (attività ope-
renza dell’informazione finanziaria, di miglio- rativa, di finanziamento, di investimento). Gli
rare la comparabilità dell’informativa resa con i impatti di processo correlati al nuovo pro-
bilanci e di tutelare l’interesse degli utilizzatori spetto sono strettamente legati alle modalità
dei bilanci a una corretta rappresentazione individuate per la produzione del nuovo
delle informazioni contabili più rilevanti. Di documento:
conseguenza saranno richieste maggiori infor- • manualmente (anche attraverso l’uso di fogli
mazioni di dettaglio nelle note esplicative e di calcolo);
sono stati modificati i prospetti di bilancio. • attraverso calcolo automatico del sistema o
Si tratta di impatti rilevanti, con effetti impli- attraverso software integrati con il sistema di
citi anche sugli aggregati finanziari che l’im- contabilità.
presa mette a disposizione del mercato. I Da tale scelta - definita anche in considerazione
cambiamenti nei criteri di classificazione e dell’articolazione e della complessità dell’a-
misurazione delle voci di bilancio avranno con- zienda e/o del gruppo di aziende - discende-
seguenze sulla posizione finanziaria, patrimo- ranno differenti tipologie di controlli da
niale ed economica e soprattutto sulla implementare per assicurare la correttezza
composizione delle grandezze rilevanti come e la completezza dei dati riportati.
la posizione finanziaria netta, l’EBIDTA, il Analogamente a quanto sopra richiamato,
totale dei debiti finanziari, l’ammontare del anche le nuove responsabilità e le correlate
patrimonio netto, l’attivo immobilizzato, ecc. modalità operative definite (scelte operative,
Queste grandezze sono elementi di base per attività, controlli di correttezza ed accuratezza
l’analisi di bilancio e per il calcolo dei ratio e dei dati e relative tempistiche) connesse alla

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 55


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produzione di tale nuovo docu- È opportuno valutare l’ade- assicurare l’esistenza e l’effettivo
mento dovrebbero trovare guatezza dei propri sistemi funzionamento di regole codificate
debita disciplina nelle regole informativi nel fornire le per la manutenzione del Piano dei
aziendali di riferimento. informazioni circa i flussi Conti, che prevedano almeno la
finanziari in entrata e in
disciplina dei seguenti aspetti:
Pianificazione e controllo

uscita e decidere come


Modifiche agli schemi di classificare i flussi finanziari • gestione delle modifiche (aper-
bilancio all’interno dei tre gruppi tura di nuovi conti, modifica alla
Le novità più rilevanti sono rie- previsti dall’OIC 10. descrizione di conti esistenti, modi-
pilogate nella Tavola 2. fiche al trattamento contabile,
Per quanto riguarda gli impatti blocco di conti utilizzati), con par-
conseguenti alle modifiche agli schemi di ticolare riferimento agli aspetti autorizzativi,
bilancio consistenti nell’eliminazione di alla documentazione di supporto da assicurare
alcune voci ed nell’introduzione di altre, si e conservare ed alla responsabilità di svolgi-
ritiene opportuna una rivisitazione del piano mento delle attività operative;
dei conti in aderenza alle novità contabili intro- • comunicazione e diffusione al personale
dotte dal Decreto. Al di là della realizzazione interessato delle modifiche apportate;
operativa delle modifiche necessarie, l’esi- • svolgimento di attività di monitoraggio
genza di intervento richiama l’opportunità di periodico.

Tavola 2 - Modifiche agli schemi di bilancio

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Tavola 3 - Impatti prospettici sui conti economici


Modifiche delle disposizioni normative Impatti sullo schema di conto economico
2016

Aggi e disaggi di emissione Valutate a costo ammortizzato Ammortamento finanziario

Pianificazione e controllo
Attrezzature industriali e piccoli attrezzi Abolito criterio di valutazione costante Plusvalenza/minusvalenza

Avviamento Ammortamento in base alla vita utile.


Se a vita indefinita: max in 10 anni

Azioni proprie Divieto di capitalizzazione Nessun impatto

Componenti straordinari Aboliti Abolita classe E

Conti d’ordine Aboliti Nessun impatto

Copertura dal rischio di fair value Strumento di copertura e operazione Nessun impatto
coperta sono valutati simmetricamente

Copertura del rischio di variazione dei Le variazioni di FV del derivato nella riserva Quando rigira la riserva si corregge il costo
flussi finanziari di patrimonio netto o il ricavo dell’operazione coperta

Crediti (*) Costo ammortizzato (*) Ammortamento finanziario

Costi di pubblicità Non più capitalizzabili Costi eccezionali dell’esercizio

Costi di ricerca applicata Non più capitalizzabili Costi eccezionali dell’esercizio

Debiti (*) Costo ammortizzato (*) Ammortamento finanziario

Derivati Fair value Variazioni di fair value nella Sezione D

Derivati incorporati Separati dal contratto ospitante e valutati a Variazioni di fair value nella Sezione D
Fair value

Operazioni con imprese sottoposte al con- In evidenza in voci distinte di SP e CE Evidenza proventi dell’anno e adattamento
trollo delle controllanti per dati comparativi

Titoli (*) Costo ammortizzato (*) Interessi attivi in base al tasso effettivo e
non al tasso nominale

Aggi/disaggi di emissione l’ammortamento degli aggi (e dei disaggi)


L’introduzione del criterio del costo ammortiz- rispetto agli ammortamenti a quote costanti
zato per la misurazione dei debiti e dei prestiti utilizzati negli anni precedenti.
obbligazionari comporta l’eliminazione delle
specifiche voci nello stato patrimoniale dedi- Attrezzature industriali e pezzi di ricambio
cate agli aggi e ai disaggi di emissione che non In forza del principio generale di rilevanza
saranno più rappresentati attraverso i ratei e introdotto nella legislazione è stato abrogato
risconti. il n. 12 dell’art. 2426 c.c. che prevedeva l’iscri-
Questa novità comporta un adeguamento dei zione al valore costante nell’attivo patrimo-
sistemi informativi per consentire il nuovo niale delle rimanenze di materie prime,
modello del costo ammortizzato e l’individua- sussidiarie e di consumo e delle attrezzature
zione del Tasso Interno di Rendimento (TIR). industriali e commerciali “di scarsa impor-
Oltre alle conseguenze sui sistemi tanza” rispetto ai totali di bilancio.
informativi le imprese dovranno È necessario assicurare La facoltà era consentita quando
anche considerare i futuri l’esistenza e l’effettivo fun- non sussistevano variazioni sensi-
impatti prospettici sul conto eco- zionamento di regole codifi- bili nell’entità nel valore e nella
nomico e sui ratio conseguenti cate per la manutenzione del composizione di tali attività.
all’utilizzo di un criterio fin- Piano dei Conti.
Questo criterio era utilizzato
anziario a tasso costante per nella prassi per i piccoli pezzi di

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 57


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ricambio, le attrezzature indu- Le modifiche relative alle contabilizzazione degli utili o per-
striali, gli espositori, la cancelle- attrezzature industriali e dite derivanti dalla cessione di
ria, i materiali di consumo e le pezzi di ricambio comporta azioni proprie tuttavia, in conside-
l’esigenza di aggiornare i
minuterie di magazzino ed era sistemi informativi e la
razione del fatto che le azioni
associato al concetto di “scorta contabilità di magazzino, con proprie in portafoglio non rappre-
Pianificazione e controllo

permanente”. La deroga consen- adattamento del processo sentano più un elemento del patri-
tita ai criteri generali di valuta- degli inventari annuali. monio aziendale, sembrerebbe
zione aveva principalmente un ipotizzabile l’imputazione degli
obiettivo di semplificazione utili e perdite direttamente a patri-
nella tenuta della contabilità. Da un punto di monio. Questa impostazione, peraltro coe-
vista operativo la deroga era utilizzata princi- rente con i principi contabili internazionali,
palmente per importi modesti in relazione a potrà trovare conferma solamente quando
dimensione dell’attività aziendale e general- l’OIC emetterà i nuovi principi contabili.
mente le imprese sceglievano di spesare diret- Gli impatti non contabili sono riconducibili
tamente conto economico gli acquisti di tali all adeguamento del piano dei conti per
beni, senza contabilizzarli a magazzino. introdurre la riserva negativa di patrimonio
Da un punto di vista operativo se il bilancio netto. Potenziale modifica al sistema opera-
2015 evidenza le attrezzature industriali e com- tivo per consentire ai conti intestati alle
merciali o pezzi di ricambio valutati a valore riserve di rilevare ammontari con segno
costante sarà necessario scegliere un nuovo negativo.
metodo di valutazione, perché dal 2016 il cri-
terio è abolito.
In taluni casi tali non potranno essere consi- Conti d’ordine
derati rimanenze e sarà necessaria la loro L’eliminazione dei conti d’ordine dallo stato
diretta imputazione a conto economico. Se, patrimoniale risponde ad un’esigenza di alli-
invece, costituiranno rimanenze si dovranno neamento ai principi contabili internazionali.
tenere in considerazione alcune implicazioni: L’iscrizione di impegni e garanzie “sotto la
• scegliere quale modello di configurazione di riga” è stata sostituita dalla richiesta di infor-
costo utilizzare (LIFO; FIFO; CMP); mazioni analitiche nella nota integrativa. A
• l’impatto del cambiamento di metodo graverà seguito del recepimento della Direttiva 2013/
sul conto economico 2016 (misurazione della 34 il testo del comma 9 dell’art. 2427 c.c. è stato
differenza tra valore iniziale, al 1° gennaio 2016, modificato. Il nuovo testo richiede che in nota
e valore finale); integrativa siano fornite informazioni circa:
• comprendere la categoria tra quelle soggette “l’importo complessivo degli impegni, delle
ad inventario; garanzie e delle passività potenziali non risul-
• aggiornare i sistemi informativi e la tanti dallo stato patrimoniale, con indicazione
contabilità di magazzino, con adattamento della natura delle garanzie reali prestate; gli
del processo degli inventari annuali. impegni esistenti in materia di trattamento di
quiescenza e simili, nonché gli impegni assunti
Azioni proprie nei confronti di imprese controllate, collegate,
È stato introdotto il comma 7 all’art. 2424-bis nonché controllanti e imprese sottoposte al
che dispone che le azioni proprie sono rilevate controllo di queste ultime sono distintamente
in bilancio a diretta riduzione del patrimonio indicati”.
netto. Pertanto a partire dai bilanci degli eser- A seguito della modifica normativa le imprese
cizi iniziati dal 1° gennaio 2016 dovranno garantirsi l’efficace
sparisce la voce relativa alle reperimento di tutte le informa-
Particolare rilevanza deriva zioni da fornire nelle note al
azioni proprie dall’attivo di stato dalle modifiche inerenti il
patrimoniale. Tale voce sarà por- bilancio. Inoltre, con l’introdu-
trattamento dei derivati e le
tata a diminuzione del patrimo- operazioni di copertura: sarà zione del principio di rilevanza
nio netto in apposita riserva necessaria una maggiore dell’informazione si ritiene
negativa (voce A.X del passivo - integrazione tra l’area opportuno istituire un processo
vedi art. 2424 c.c.). finanza e tesoreria e l’area che assicuri di evitare di fornire
La norma non fornisce speci- amministrativa. informazioni irrilevanti o già
fica guidance sulla modalità di esposte nei prospetti di bilancio.

58 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Coperture dei rischi finanziari Le imprese dovranno • un “inventario” di tutti i derivati


Tra le principali novità intro- valutare l’istituzione di un in essere al 31 dicembre 2015, con
dotte dalla Riforma del bilan- processo per la predisposi-
zione di report periodici per la
una classificazione per tipologia
cio, particolare rilevanza per le valutazione di ogni opera- (speculativi/di copertura);
potenziali implicazioni sui pro- zione coperta, e non solo per • la valutazione iniziale al 1° gen-

Pianificazione e controllo
cessi operativi di riferimento la copertura di posizioni naio del 2016 di tutti i derivati in
deriva dalle modifiche inerenti nette. base al loro fair value;
il trattamento dei derivati e le • l’eliminazione delle eventuali
operazioni di copertura (si fac- perdite accantonate e la rileva-
cia riferimento, in particolare, alla necessità zione degli utili differiti al 31 dicembre 2015
di iscrizione a fair value, alla dimostrazione secondo i principi contabili nazionali;
documentata della correlazione tra derivato • l’identificazione dei contratti di copertura;
e operazione coperta per le operazioni di • la valutazione degli impatti prospettici dei
copertura, ecc.). Sarà necessaria una mag- cambiamenti nei principi contabili e la simu-
giore integrazione tra l’area “finanza e teso- lazione degli scenari attesi al fine di valutare le
reria”, che presidia le strategie economico/ conseguenze sul patrimonio e sul risultato
finanziarie dell’impresa e l’area “ammini- atteso;
strativa”, che, nella redazione del bilancio • la predisposizione della “stretta e documen-
fornisce una rappresentazione veritiera tata correlazione tra le caratteristiche dello
delle operazioni messe in atto e degli impe- strumento o dell’operazione coperte quello
gni ai quali è esposta la società. Pertanto si dello strumento di copertura” previste dal
ritiene opportuno un processo integrato tra Codice civile;
tesoreria e contabilità sia per la predisposi- • l’identificazione di derivati incorporati, tra-
zione della “documentazione” che dimostri mite analisi di tutti i contratti sottoscritti dalla
l’efficacia delle operazioni di copertura, sia entità.
per consentire quello scambio di informa- Gli impatti riguardano anche i processi azien-
zioni e di documenti che consentano di rap- dali: le imprese dovranno valutare la necessità
presentare contabilmente la gestione efficace di istituire un processo di misurazione e moni-
del profilo dei rischi finanziari. Le imprese toraggio del fair value, con le conseguenti allo-
dovranno anche valutare la necessità di isti- cazioni di ruoli/responsabilità alle specifiche
tuire un processo per la predisposizione di funzioni interne.
report periodici per la valutazione di ogni
operazione coperta, e non solo per la coper-
tura di posizioni nette. Titoli, crediti e debiti ad amortized cost
Una novità nei criteri di rappresentazione
Fair value introdotta dalla riforma è il costo ammortiz-
zato per la valorizzazione dei crediti, dei debiti
A partire dal 1° gennaio 2106 il fair value entra a
e dei titoli immobilizzati. Questo cambiamento
far parte dei criteri di valutazione ammessi dal
nei criteri misurativi delle attività e delle
legislatore e le conseguenze per coloro che
passività finanziarie avrà effetti prospettici e
posseggono strumenti derivati di copertura o
dunque non dovrebbe impattare sul patrimo-
di speculazione saranno rilevanti. Il recepi-
nio netto di apertura. Il D.Lgs. n. 139/2015
mento della Direttiva 2013/34 in Italia ha com-
consente di adottare il nuovo modello per la
portato un’innovazione nella prassi contabile: i
rilevazione dei crediti e debiti sorti dal 1° gen-
derivati non si descriveranno più solo nelle
naio 2016 e per i nuovi acquisti di titoli immo-
note al bilancio o nei conti d’ordine ma si iscri-
bilizzati: la norma infatti consente
veranno nello stato patrimoniale
di non applicare il metodo del
in base al fair value, in contropar- Fair value: il suo ingresso nei
criteri di valutazione costo ammortizzato per quelle
tita al conto economico (ad ecce-
ammessi implica che le operazioni presenti nel bilancio
zione delle operazioni di imprese dovranno valutare la
2015 e che continueranno a pro-
copertura dei flussi finanziari). necessità di istituire un pro- durre effetti negli anni successivi.
Il passaggio alla nuova normativa cesso di misurazione e Non saranno più vietate le
di fatto comporterà i seguenti monitoraggio dello stesso.
attualizzazioni delle attività e
step:
passività finanziarie e il valore al

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 59


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Organizzazione

quale saranno esposte in bilancio Le imprese dovranno ade- Operazioni intrattenute con
terrà in considerazione l’effetto guare i propri sistemi infor- imprese sottoposte al controllo
temporale, il rendimento effet- mativi per consentire delle controllanti
tivo delle attività e il costo l’individuazione di un ade- Sono state introdotte specifiche
effettivo delle passività. guato tasso di interesse per voci nell’attivo, nel passivo patri-
Pianificazione e controllo

l’applicazione del metodo del


Conseguentemente tutti i costi costo ammortizzato. moniale e nel conto economico
accessori relativi alla conces- riferite alle operazioni effettuate
sione di un credito, anche si con altre imprese che sono sotto-
natura commerciale (costi connessi all’acqui- poste al controllo delle controllanti. Le imprese
sizione del merito creditizio del debitore), sottoposte al controllo delle controllanti sono:
all’acquisto dei titoli (intermediazione, impo- • le società controllate dalla controllante
ste, ecc.) o all’assunzione di una passività diretta e diverse dalle proprie controllate;
(costi accessori ai finanziamenti, aggi/ • le società controllate dalle controllanti indi-
disaggi, imposte, costi di istruttoria, ecc.) rette e diverse dalle proprie controllate.
saranno portati in diminuzione del valore di Non sono imprese sottoposte al controllo delle
iscrizione iniziale della passività o in controllanti le proprie controllate, collegate e i
aumento dell’attività. propri investimenti minori, né le collegate e le
Inoltre il nuovo modello cambierà le modalità altre imprese del gruppo che non rientrano
con le quali i proventi e i costi finanziari afflui- nell’area di consolidamento.
ranno al conto economico (cioè in base al tasso Ai sensi della nuova normativa devono essere
interno di rendimento) e dunque è importante esposti separatamente i crediti, i debiti, le par-
considerare gli scenari attesi. Di conseguenza tecipazioni e i proventi finanziari. Si ritiene utile
le imprese dovranno adeguare i propri sistemi suggerire alle imprese la predisposizione di un
informativi per consentire l’individuazione di sistema di controllo che effettui la mappatura e
un adeguato tasso di interesse per l’applica- il monitoraggio continuo di questo insieme di
zione del metodo del costo ammortizzato. imprese e un conseguente adeguamento dei
Inoltre sarà necessaria una valutazione dei sistemi informativi per l’individuazione delle
potenziali impatti derivanti dall’adozione del operazioni che si intratterranno con le imprese
nuovo metodo (con riferimento sia a saldi di sottoposte al controllo delle controllanti.
bilancio sia ai processi organizzativi) e la pre-
disposizione di un processo di misurazione e
monitoraggio degli oneri/proventi accessori
Nota:
all’accensione di debiti, crediti e titoli immobi- (1) Al momento della messa in stampa del presente contri-
lizzati da diluire in futuro sulla base del tasso buto si segnala che OIC ha pubblicato in consultazione le
interno di rendimento e non più a quote bozze di OIC 15 - Crediti ed OIC 19 - Debiti. La consultazione
costanti (1). avrà termine il 30 aprile 2016.

60 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Analisi degli investimenti

Determinare le tariffe orarie


utilizzando Excel per l’analisi
degli investimenti
di Giovanni Fiore (*)

Finanza aziendale
L’articolo propone una tecnica di formazione del prezzo orario collegata al rendimento atteso
dell’investimento, la tematica è tipica nelle imprese industriali di subfornitura e nelle imprese di
servizi, quando a fronte della realizzazione di un centro di lavoro, occorre definire o valutare la tariffa
oraria.

L’analisi degli investimenti Il problema potrà essere risolto con il concetto


con Excel® di valore attuale visto in precedenza e applicato
alla somma da riferire al tempo zero. Occorre,
L’analisi degli investimenti presuppone una
infatti, riportare finanziariamente al momento
valutazione sull’efficacia o meno dell’azione da
della valutazione (anno 0) il valore di 100, che si
intraprendere ed è quantificata attraverso un
vuole disponibile alla fine del 1° anno, quindi
valore percentuale che misura il rendimento.
trattare analogamente il valore di 100 disponi-
Al contrario lo stesso indicatore esprime il
bile alla fine del 2° anno e così via fino alla fine
costo finanziario per chi assume un capitale da
del 5° anno (Tavola 3).
restituire nel tempo ad un determinato tasso; la
Dall’esempio risulta che il valore attuale di un
problematica di valutazione delle aziende ha
flusso di pagamenti costante (rata) di 100
natura correlata a quanto annotato in quanto
all’anno, per 5 anni ad un tasso convenuto del
si cerca di esprimere un valore non noto (capi-
10%, è di 379,1 ovverosia che se si presta oggi
tale) attraverso l’attualizzazione degli ipotetici
una somma di 379,1 ad un tasso del 10%, si
flussi finanziari che l’impresa oggetto di valuta-
potrà contare su di un flusso costante di 100
zione promette di conseguire in un definito arco
all’anno per 5 anni, recuperando il capitale
temporale futuro. Il problema ha quindi una
originariamente investito (379) più i relativi
natura finanziaria, natura di cui si richiamano
interessi (121) per un totale di 500 (visione di
qui i principi essenziali utilizzando Excel®.
una banca); oppure si ottiene un prestito di
Si vuol calcolare l’ammontare finale (montante)
379,1 ad un tasso del 10% e si devono restituire
di un capitale di 100 impiegato per un anno al
rate annuali per 5 anni di 100; oppure un flusso
tasso del 10% (Tavola 1). Ipotizzando di voler
di 100 per 5 anni ad un tasso di rischio del 10%
conoscere quale sia la somma che si dovrebbe
determina un valore ipotetico di un’azienda
impiegare oggi, ad un tasso convenuto del 10%,
pari a 379,1. Con Excel si può costruire il
per ottenere un capitale finale (comprensivo del
piano di ammortamento finanziario, come
capitale iniziale più interessi) di 100 dopo 1
mostrato in Tavola 4.
anno (Tavola 2) si perviene al processo di
Osservando la Tavola 4 si potrà notare come,
attualizzazione che è esattamente l’inverso del
quando la rata sia costante, è possibile abbre-
processo di capitalizzazione.
viare il procedimento di calcolo del valore
Si ipotizza poi un flusso finanziario costante di
attuale mettendo in evidenza la rata costante
100 per 5 periodi (anni) ad un tasso del 10%; il
stessa.
problema è la determinazione del valore del
capitale, quanto vale oggi un capitale che
impiegato ad un determinato tasso (10%)
determina nei prossimi anni (5) un flusso pre- Nota:
(*) Consulente di gestione e finanza aziendale, Studio
definito (100). Consulta Professionisti Associati

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 61


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Analisi degli investimenti

Tavola 1 - Fattore di capitalizzazione


Finanza aziendale

Tavola 2 - Fattore di attualizzazione

Tavola 3 - Calcolo valore attuale di un flusso finanziario

Tavola 4 - Piano di ammortamento finanziario

62 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Analisi degli investimenti

La formula (1) è: Tavola 7 - Funzione TIR in K24


valore attuale = rata * (1-(1+i)^-n)/i)
Il tutto è riportato in Tavola 5.
Tavola 5 - VAN con matematica finanziaria

Finanza aziendale
valutazione della tariffa oraria di un reparto
aziendale, costituito da un macchinario di ele-
vata tecnologia che debba eseguire delle lavo-
razioni complesse.
Oppure in Excel con la funzione VAN La formula di riferimento è la seguente:
(Tavola 6). (costi annui diretti + costi annui attribuiti +
Quindi i termini del problema sono costi- flusso annuo finanziario atteso)/ore di
tuiti da: produzione
• valore attuale (capitale); Per costi annui diretti si fa riferimento alle
• flussi finanziari (termine della rendita di cui risorse necessarie per il funzionamento del
il capitale costituisce il valore all’epoca 0); reparto (costi relativi al personale, canoni
• tasso; di manutenzione, energie, materiali di con-
• periodo. sumo, …), si tratta di costi che hanno natura
Definendo i termini dell’equazione si può deter- correlata all’investimento ed al funzionamento
minare l’incognita, ad esempio se tutti i valori dell’impianto (variabili in relazione all’investi-
sono noti, escluso il tasso, la ricerca del mede- mento); ad essi si sommano costi di natura fissa
simo costituisce quel valore che rende pari a 0 il di diretta attribuzione (quota di affitto o
valore attuale (netto) e quindi esprime il tasso di ammortamento fabbricato, quota di spese pro-
rendimento dell’investimento (Tavola 7). duzione, …) questi sono costi fissi in molti casi
Quindi si può affermare che un flusso finanzia- non eliminabili in caso di rinuncia
rio esprime un valore attuale netto pari a zero
impiegando il suo tasso di rendimento.
Nota:
(1) In matematica finanziaria il tema è trattato quale rendita
Caso di determinazione della tariffa oraria di posticipata: dapprima si determina il montante attraverso il
calcolo di una progressione aritmetica di primo termine e
un investimento utilizzando Excel® ragione 1. Lo sviluppo dell’equazione determina: Cn= (1+i)
Si applica ora la matematica finanziaria dell’a- ^n-1/i; si utilizza lo stesso procedimento per “tornare indietro”
nalisi degli investimenti in un caso di ed ottenere la formula del valore attuale sopra esposta.

Tavola 6 - Funzione VAN

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 63


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Analisi degli investimenti

Tavola 8 - Modello di determinazione del prezzo orario con l’analisi del TIR
Finanza aziendale

all’investimento, pertanto nella contabilità in un macchinario per l’importo di 150.000


direzionale (per le decisioni) è opportuno scin- euro (B1) con una durata prevista pari a 7
dere le due tipologie e considerare quali costi anni (B2) ad un tasso lordo (B3) del 13,7%
diretti solo i costi variabili e sommare la com- (3), questi valori determinano un flusso finan-
ponente fissa ai costi attribuiti. ziario atteso pari a 34.614 euro (B4) (4).
Per costi annui attribuiti, si fa riferimento a Nell’area A6: C10, si elencano le componenti
costi generali che vengono attribuiti al centro dei costi economici (B10) che sono strutturati
sulla base di politiche aziendali (spese gene- tra quota di ammortamento (B6), costi diretti
rali) hanno natura e comportamento similare (B7), costi attribuiti (B8), risultato operativo
ai costi fissi di diretta attribuzione e pertanto le (B9); il costo economico (B10) rapportato alle
due tipologie sono di fatto aggregate, lasciando ore produttive disponibili (B12) determina il
nella categoria dei costi diretti solo quelli prezzo orario di 56 euro (B14).
aventi natura variabile. Il riquadro si completa con la determinazione
Flusso annuo finanziario atteso è il valore cor- oraria dei costi e con l’indicazione dell’aliquota
rispondente ad una rata posticipata costante di tassazione del reddito (B22) e la percentuale
periodica ad un prefissato tasso (TIR) che di ammortamento contabile (B23) che può dif-
esprime un valore soddisfacente in termini di ferire rispetto al periodo di ammortamento
remunerazione dell’investimento, all’interno economico (B2).
del flusso di cassa ci sono due componenti: Nel secondo riquadro, E1: N20, nella prima
l’ammortamento dell’investimento ed il risul- parte (E1: N4) si eseguono i calcoli per
tato operativo dell’investimento.
Ore di produzione, sono le ore che s’ipotizza di
poter impiegare nella produzione destinata Note:
alla vendiqta. (2) Il modello (Mod_01-A&F_Tariffe_Orarie.xls) è scaricabile dal
seguente indirizzo web: www.consultabo.it selezionare la
In termini esemplificativi si predispone un
sezione “Rivista”. OPPURE: http://www.consultabo.it/Rivista/
modello (2) di determinazione del prezzo orario tabid/167/language/it-IT/Default.aspx.
con le caratteristiche riportate in Tavola 8. (3) La determinazione del tasso è libera, ma come vedremo è
Il modello proposto evidenzia celle con sfondo condizionata dal vincolo che sarà successivamente espresso,
grigio per i dati di input, mentre le altre celle di ottenere un Tasso Interno di Rendimento (TIR) pari al 12% al
netto della tassazione.
compilate (nelle parti numeriche) sono formule.
(4) Come annotato nel modello (C4) l’importo è calcolato
Nel primo riquadro (area A1: C24) ci sono gli utilizzando la funzione RATA tra le formule di matematica
elementi del caso che riguarda l’investimento finanziaria di Excel®.

64 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Analisi degli investimenti

determinare la detrazione fiscale, nella fatti- per determinare un flusso annuo finanziario per
specie si evidenzia anche il super ammorta- il periodo considerato che, al netto della tassa-
mento introdotto in Italia con la Legge di zione, determini il valore ricercato. La soluzione
stabilità 2016 (5). si può trovare per tentativi cambiando il valore
Nella seconda parte (E7: N10) la tabella mette della cella B3, oppure utilizzando dal pro-
in evidenza l’andamento dei flussi finanziari gramma di simulazione in Excel® “ricerca
nell’arco temporale considerato (7 anni) e più obiettivo” (7), come evidenziato dal riquadro
precisamente, in riga 7 l’investimento espresso specifico contenuto nella Tavola 8.
con il segno negativo, in riga 8 il flusso di cassa L’ultimo riquadro, E22: O30, riporta la sintesi
ipotizzato costante per i 7 anni e di valore dell’investimento, attualizza i flussi annuali al

Finanza aziendale
corrispondente ad una rata periodica costante tasso obiettivo del 12% (8) che si riscontra con
posticipata già calcolata in B4 per un importo la formula VAN di Excel ® (F29), il risultato
di 34.614 euro, nella riga 9 la tassazione del pari a zero sta a significare l’eguaglianza tra le
flusso al netto della detrazione fiscale, per l’ali- prestazioni e le controprestazioni, misurata al
quota predefinita in B22. tasso obiettivo del 12%.
Alla cella F12, s’imposta una formula di Excel®
per la quantificazione del Tasso Interno di Conclusione
Rendimento (TIR) vale a dire un indicatore di
Il modello proposto è una modalità tecnica per
sintesi che possa esprimere a quale tasso si
la determinazione di un prezzo orario (9) rela-
determina l’eguaglianza tra le prestazioni
tivo ad un centro di lavorazione; tiene conto dei
(uscite finanziarie per l’acquisizione) e le con-
costi di diretta attribuzione e dei costi che ven-
troprestazioni (flussi finanziari derivanti dal-
gono attribuiti dalla direzione dell’impresa, ad
l’investimento che potranno assumere segno
essi si somma il flusso atteso dall’investimento
positivo o negativo in funzione dei risultati
ad un determinato tasso soglia; il procedimento
che si andranno a conseguire).
può essere realizzato al contrario, vale a dire
Da un punto di vista matematico:
noto un prezzo orario, moltiplicato alle ore di
Investimento (I) = Valore attuale dei Flussi
produzione ipotizzate, determina un flusso
Finanziari attesi (Fc)
annuo atteso, per un numero di anni prospettici,
- I = Fc1*(1+i)^-1 + Fc2*(1+i)^-2 +..+ Fcn*(1
relativi ad un capitale iniziale che esprimerà un
+i)^-n
tasso lordo (incognita) tale da determinare un
- i = Tasso Interno di Rendimento = T.I.R.
TIR netto da imposte che sarà valutato in rela-
Il TIR, noti gli altri valori, si determina per
zione al prefissato obiettivo. Si propone la solu-
iterazione di calcolo, in Excel ®, si può utiliz-
zione con Excel® in Tavola 9.
zare la specifica funzione TIR.COST che pre-
senta le seguenti caratteristiche:
- TIR.COST (val; ipotesi)
- Val = è un riferimento a celle che contengono i Note:
flussi di cui si desidera calcolare il tasso di (5) Legge di stabilità 28 dicembre 2015, n. 208 in G.U. del 30
dicembre 2015.
rendimento interno. (6) L’equazione in esame per n >=3, è un polinomio di grado
- Ipotesi = è un numero che si suppone vicino al ennesimo che ammette tante soluzioni, quanti sono i cambi di
risultato di TIR.COST Se omesso verrà consi- segno, pertanto un’alternanza di flussi finanziari positivi e
derato pari al 10%. negativi, compatibili con le dinamiche dell’economia azien-
- Le epoche sono equidistanti e nell’ordine dale, potrebbe determinare un falso risultato, in tal caso
(cambi di segno) sarà preferibile utilizzare come strumento
indicato. alternativo il VAN (valore attuale netto) le cui proprietà
- “Val” deve contenere almeno un valore posi- saranno descritte successivamente.
tivo e uno negativo. (7) Dal Menù di Excel®: DATI+SIMULAZIONE+RICERCA
Viene utilizzata una tecnica iterativa per ese- OBIETTIVO.
guire il calcolo della funzione TIR.COST che (8) Anche a verifica del corretto valore percentuale, nei casi di
cui alla precedente nota 6, sulle proprietà del TIR.
potrebbe non trovare il risultato oppure più (9) L’economia dell’impresa dovrà verificare che il sistema di
risultati che soddisfano l’equazione (6). equazioni relative ai vari centri di lavoro (o attività) determini
Nel modello che si propone si vuol predetermi- una contribuzione specifica (e totale) da coprire i costi fissi e gli
nare il rendimento (in F12) ad un determinato obiettivi assegnati. I costi esterni (materiali, lavorazioni di terzi,
tasso (nella fattispecie = 12%), per ottenere ciò provvigioni, …) sono costi che si aggiungono nella distinta di
formazione del prezzo espressa da tariffa oraria moltiplicata
sarà sufficiente interagire con il tasso lordo (B3) per le ore previste di produzione.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 65


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Analisi degli investimenti

Tavola 9 - Modello di determinazione del tasso lordo (10) di un investimento

A B C
33 Prezzo orario 56
34 Ore produttive 1.600
35 Costi Diretti 30.000
36 Costi Attribuiti 25.000
37 Fatturato Netto 89.600 =B33*B34
38 Costi Diretti + attribuiti 55.000 =B35+B36
Finanza aziendale

39 Flusso di Cassa Atteso 34.600 =B37-B38


40 Investimento 150.000
41 Durata 7
42 Tasso Lordo 13,6% =TASSO(B41;B39;-B40)

Nota:
(10) Per la determinazione del tasso si utilizza la funzione TASSO tra le formule di matematica finanziaria di Excel descritta in sintesi
nella cella C42 della Tavola 9.

66 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Creazione di valore

Creazione di valore: un
approccio DCF
di J. Nicolàs Ubago Vivas (*) e Marco Ubago Leardini (**)

Lo scopo di quest’articolo è presentare ed applicare al caso Bluefields SpA un approccio basato sulla

Finanza aziendale
metodologia DCF ed in particolare sul modello free cash flow - weighted average cost of capital, per
misurare il valore economico che potrebbe essere creato in un’impresa.

Introduzione riduzione dell’incidenza delle imposte ed una


minor intensità di capitale l’impresa può
Il valore economico degli asset operativi di aumentare i Free Cash Flow generati dagli inve-
un’impresa è uguale al valore attualizzato dei stimenti esistenti. Qualora il tasso di rendi-
Free Cash Flow (FCF) futuri attesi generati sia mento sul capitale investito operativo (ROIC)
dagli investimenti esistenti che dagli investi- fosse inferiore al WACC o all’ROIC consegui-
menti nuovi, usando come tasso di sconto il bile qualora esso fosse gestito in modo otti-
costo medio ponderato del capitale (WACC). male, si può dire che l’impresa abbia delle
Il management ai fini di aumentare il valore opportunità per aumentare il proprio valore
degli asset operativi, cioè di creare valore eco- economico. Un’impresa può mantenere in fun-
nomico per i proprietari dell’impresa, stabili- zionamento, liquidare o cedere gli asset con
sce degli obiettivi volti ad incrementare i Free una performance non soddisfacente (ROIC <
Cash Flow e/o a ridurre il costo del capitale. WACC). La decisione da prendere dipende dal
Nell’articolo sarà esposto sinteticamente un valore delle alternative fattibili alla data dell’a-
approccio per misurare la creazione di valore nalisi. Nei casi in cui il valore in funzionamento
basato sulla metodologia dei flussi di cassa fosse superiore ai valori delle altre alternative,
attualizzati (DCF) ed in particolare sul modello liquidazione o cessione, l’impresa dovrebbe
Free Cash Flow - Weighted Average Cost of continuare a operare gli asset in questione
Capital (FCF - WACC). L’applicazione dell’ap- anche se questi avessero un tasso di ren-
proccio sarà illustrata attraverso lo sviluppo dimento inferiore al costo del capitale. Nei
del caso Bluefields SpA. casi in cui i valori di liquidazione e di cessione
fossero superiori al valore in funzionamento, la
Approccio DCF per aumentare il liquidazione o la cessione degli assets in que-
valore dell’impresa stione rappresenterebbero delle opportunità
Il valore economico degli asset operativi del- per creare valore economico. Qualora la liqui-
l’impresa può essere aumentato perseguendo dazione degli asset in questione rappresentasse
uno o più dei seguenti quattro obiettivi: la miglior decisione (i.e., l’alternativa con il
1) incrementare i Free Cash Flow generati dagli maggior valore economico), il valore econo-
investimenti esistenti; mico creato sarebbe uguale alla differenza
2) incrementare i Free Cash Flow generati dai tra il valore di liquidazione ed il valore in
nuovi investimenti (opportunità di crescita); funzionamento. Se invece la cessione degli
3) aumentare la durata del periodo con econo- asset in questione rappresentasse la decisione
mic spread; appropriata, il valore creato sarebbe uguale
4) ridurre il costo del capitale (WACC). alla differenza tra il valore di cessione ed il

Incrementare i Free Cash Flow generati dagli


investimenti esistenti Note:
(*) Consulente di Direzione-Finanza d’impresa e Controllo
Attraverso una riorganizzazione degli asset esi- Direzionale
stenti, una maggior efficienza operativa, una (**) Consulente di Direzione

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 67


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Creazione di valore

valore in funzionamento. L’efficienza nella alto è tanto più impegnativo è conseguire ulte-
gestione operativa determina il margine ope- riori miglioramenti). Le azioni necessarie per
rativo e quindi l’utile operativo del business raggiungere l’obiettivo in questione devono
(dell’impresa). Le imprese più efficienti essere specificate, valutate, selezionate, imple-
hanno margini operativi superiori, ceteris pari- mentate e controllate.
bus, rispetto a quelle meno efficienti, presenti,
nello stesso business. Quando ci sono delle Aumentare la durata del periodo con
opportunità per migliorare il margine opera- economic spread
tivo dei business esistenti, il valore dell’impresa In questo periodo l’impresa grazie ai propri
aumenterebbe. La differenza tra il margine
Finanza aziendale

vantaggi competitivi consegue degli economic


operativo corrente e quello conseguito dall’im- spread (ROIC > WACC) significativi. In altri
presa negli anni passati e/o la differenza tra il termini, i nuovi investimenti hanno un Net
margine operativo corrente dell’impresa e Present Value (NPV) positivo. Questo periodo
quello dei concorrenti rappresentano degli è anche chiamato value growth period o period
indicatori del miglioramento potenziale nel of high growth. Un’impresa può, in generale,
margine operativo. Una volta calcolate tali dif- sviluppare un vantaggio competitivo basato sui
ferenze si debbono identificare e valutare le costi (cost leadership) o differenziando (diffe-
fonti delle medesime e formulare-implemen- rentiation) i propri prodotti o servizi da quelli
tare un piano d’azione per mitigarle/elimi- dei concorrenti. Più specificatamente, i van-
narle. Il management, inoltre, deve cercare taggi competitivi dell’impresa possono deri-
delle alternative fattibili per ridurre l’incidenza vare, per esempio, da marchi “forti” (prezzi e
delle imposte su un certo livello di utile opera- margini superiori a quelli dei concorrenti o
tivo. Infine, i Free Cash Flow generati dal capi- prezzi uguali e volumi superiori a quelli dei
tale investito operativo possono essere concorrenti), da brevetti di processo/prodotto
aumentati riducendo l’intensità di capitale o da vantaggi nei costi (prezzi uguali e margini
(Capitale Investito Operativo/Ricavi). Così superiori a quelli dei concorrenti o prezzi infe-
facendo aumenteranno i ricavi ed i Free Cash riori e volumi superiori a quelli dei concor-
Flow generati per euro di asset operativi inve- renti). Il fatto che nel settore sia possibile
stiti. L’analisi dell’intensità di capitale corrente ottenere degli economic spread attrarrà dei
dell’impresa rispetto a quella passata e rispetto nuovi concorrenti, ciò potrebbe ridurre/elimi-
a quella dei concorrenti è utile per identificare nare gli economic spread conseguibili dall’im-
ulteriori opportunità di miglioramento. Le presa in questione sui propri investimenti.
azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo L’impresa dovrà continuamente cercare e
in questione devono essere specificate, valu- sfruttare delle nuove fonti di vantaggio compe-
tate, selezionate, implementate e controllate. titivo per essere in grado di creare valore eco-
nomico nel lungo termine. Le azioni necessarie
Incrementare i Free Cash Flow generati dai per raggiungere l’obiettivo in questione devono
nuovi investimenti (opportunità di crescita) essere specificate, valutate, selezionate, imple-
Attraverso l’identificazione di ulteriori mentate e controllate.
opportunità di crescita e/o il conseguimento
di un maggior tasso di rendimento sul capitale
investito nelle opportunità di crescita stesse, Ridurre il costo del capitale (WACC)
l’impresa può aumentare i Free Cash Flow deri- Una riduzione nel costo del capitale, a parità
vanti dai nuovi investimenti. Per creare valore di Free Cash Flow, comporta un incremento
il tasso di rendimento sui nuovi investimenti nel valore economico degli asset operativi del-
deve essere superiore al costo del capitale. Le l’impresa. Un’impresa può ridurre il costo del
opportunità di crescita dipendono dalla capitale riducendo sia il rischio operativo che
dimensione dell’impresa e dalla sua quota di il rischio finanziario. Il rischio operativo può
mercato attuale e dalla dimensione e dal tasso essere ridotto, per esempio, facendo diventare
di crescita del mercato. La possibilità di i propri prodotti per i clienti attuali e per
aumentare il tasso di rendimento sugli investi- quelli potenziali meno discrezionali. A tal
menti incrementali dipende, anche, dal tasso di fine, il ruolo degli investimenti in pubblicità
rendimento che l’impresa attualmente conse- è evidente. Un’altra possibilità per rendere i
gue sul capitale investito operativo (tanto più propri prodotti più “necessari” e meno

68 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Creazione di valore

discrezionali consiste nel creare delle nuove • che il tasso di reinvestimento (reinvestment
occasioni di uso (consumo) dei propri pro- rate, RIR) rimane, nel periodo delle proiezioni
dotti. Il rischio operativo può anche essere esplicite, uguale a quello dell’anno 0, 40,4%;
ridotto riducendo la leva operativa, cioè l’in- • tasso di rendimento sugli incrementi (inve-
cidenza dei costi fissi sui costi totali. I costi stimenti netti) nel capitale investito operativo
fissi possono essere ridotti esternalizzando nell’anno 0 e nel periodo delle proiezioni espli-
delle attività (non core) intensive di capitale cite pari al 11,4%;
o di lavoro. La rigidità della struttura dei costi • durata del periodo in cui la società consegue
dell’impresa, può, anche, essere ridotta un economic spread significativo sugli investi-
legando ove appropriato i costi ai margini menti incrementali (nuovi) pari a 5 anni;

Finanza aziendale
(agli utili). Il contenimento del rischio opera- • mix capitale di debito-capitale di rischio
tivo dell’impresa dovrebbe tradursi, ceteris uguale a quello attuale, 20%-80%;
paribus, in un minor costo sia del capitale di • costo del capitale, WACC = 9,4%;
debito che del capitale di rischio. Dato che il • tasso di crescita (g) dell’utile operativo dopo
rischio che si assumono gli investitori in imposte nel periodo successivo a quello delle
capitale di debito è inferiore al rischio che proiezioni esplicite, uguale a 0.
si assumono gli investitori in capitale di Nella Tavola 1 sono esposti l’utile operativo
rischio, il tasso di rendimento richiesto dopo imposte [EBIT (1 - Tc)], il Free Cash
(costo per l’impresa) dai primi è inferiore a Flow (FCF), il Capitale Investito Operativo
quello richiesto dai secondi. Inoltre, il costo (CIO) ed il tasso di rendimento sul capitale
del debito per l’impresa è ridotto dal fatto investito operativo (ROIC), degli anni 0 (con-
che gli interessi sono fiscalmente deducibili suntivo) e 1-5 (periodo delle proiezioni
mentre i dividendi non lo sono. Il man- esplicite).
agement, per ridurre il WACC, dovrebbe L’ROIC dell’anno 0 è uguale al 10,4% [ROIC0 =
esaminare la convenienza di aumentare la EBIT (1 - Tc)0/CIOIniziale0 = 10,4/100,0 =
proporzione di capitale di debito nella strut- 10,4%]. Dato che ROIC0 rimane costante nel
tura di capitale. Le azioni necessarie per rag- periodo delle proiezioni esplicite anche EBIT
giungere l’obiettivo in questione devono (1 - Tc)1-5- CIOIniziale0 rimane costante a euro
essere specificate, valutate, selezionate, 10,4 milioni.
implementate e controllate. Il tasso di reinvestimento (RIR) nell’anno 0 è
pari al 40,4% [RIR0 = Investimenti netti0/EBIT
Caso: Bluefields Spa (1 - Tc)0 = 4,2/10,4 = 40,4%].
Il reddito generato dagli investimenti netti,
Il Comitato di Direzione, ha esaminato la valu- EBIT (1 - Tc)-Investimenti netti, in ciascun
tazione finanziaria degli asset operativi della anno del periodo delle proiezioni esplicite è
società. L’Amministratore Delegato ha chiesto uguale agli investimenti netti degli anni prece-
al Direttore Finanza-Amministrazione- denti a quello in questione moltiplicati per
Controllo (DFAC) d’identificare e valutare, l’ROIC ipotizzato nel periodo delle proiezioni
insieme al Direttore Marketing (DM) e al esplicite. Nell’anno 1 il reddito generato
Direttore Operations (DO), delle iniziative stra- dagli investimenti netti è pari a euro 0,5
tegicamente, operativamente e finanziaria- milioni [EBIT (1 - Tc)1-Investimenti netti =
mente attuabili per aumentare il valore degli Investimenti netti0 * ROIC1 = 4,2 * 0,114 =
asset operativi. euro 0,5 milioni). Nell’anno 2 è pari a euro 1,0
Il valore economico degli asset operativi della milioni [EBIT (1 - Tc)2-Investimenti netti =
società è stato determinato secondo la meto- (investimenti netti0 + investimenti netti1) *
dologia dei flussi di cassa attualizzati (DCF) ed ROIC2 = (4,2 + 4,4) * 0,114 = euro 1,0 milioni].
in particolare è stato applicato il modello Free Il reddito generato dal capitale investito opera-
Cash Flow - Weighted Average Cost of Capital tivo totale, EBIT (1 - Tc)-CIOTotale, è uguale al
(FCF - WACC). La valutazione si è basata sui reddito generato dal capitale investito opera-
seguenti assunti chiave: tivo all’inizio dell’anno 0, EBIT (1 - Tc)-
• che il tasso di rendimento sul capitale inve- CIOIniziale0, più il reddito generato dagli inve-
stito operativo all’inizio dell’anno 0 (euro 100 stimenti netti, EBIT (1 - Tc)-Investimenti netti.
milioni) rimane, nel periodo delle proiezioni Il Free Cash Flow di ciascun anno è uguale a
esplicite, uguale a quello nell’anno 0, 10,4%; EBIT (1 - Tc)-CIOTotale meno investimenti netti.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 69


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Creazione di valore

Per esempio, l’FCF dell’anno 2 è uguale a euro previsto, la posizione competitiva di


6,8 milioni [FCF2 = EBIT (1 - Tc)2-CIOTotale - Bluefields e le possibili azioni/reazioni dei con-
Investimenti netti2 = 11,4 - 4,6 = euro 6,8 correnti. I tre “executives” hanno definito quat-
milioni]. tro obiettivi mirati ad aumentare il valore
L’ROIC medio di ciascun anno è uguale al red- economico della società. Per ogni obiettivo
dito operativo dopo imposte totale dell’anno in sono state identificate le azioni necessarie per
questione diviso per il capitale investito opera- raggiungerlo. Ciascuna azione è stata valutata
tivo totale all’inizio dell’anno in questione, cioè e s’è quantificato il valore economico che essa
quello alla fine dell’anno precedente. Per esem- potrebbe creare (l’elenco delle azioni e la loro
pio l’ROIC dell’anno 3 è uguale a 10,51% valutazione non sono, per motivi di spazio,
Finanza aziendale

[ROIC3 = EBIT (1 - Tc)3-CIOTotale/CIOFinale2 = esposte nell’articolo). Infine, per ciascun obiet-


11,9/113,2 = 10,51%]. tivo sono state effettuate la misurazione del
Il calcolo del valore economico degli assets valore economico degli asset operativi e del
operativi, applicando il modello FCF - WACC, valore economico che sarebbe creato rispetto
è contenuto nella Tavola 2. Dato che per la alla valutazione originaria. Segue una descri-
valutazione si è assunto un tasso di crescita zione degli obiettivi e delle loro valutazioni.
dell’utile operativo dopo imposte nel periodo • Obiettivo 1 (O1): incrementare il tasso di
successivo a quello delle proiezioni esplicite rendimento sul capitale investito operativo
uguale a 0. Ciò implica, EBIT (1 - Tc)6 = EBIT all’inizio dell’anno 0 di mezzo punto percen-
(1 - Tc)5 = euro 13,0 milioni e il valore conti- tuale, cioè dal 10,4% al 10,9%; si prevede di
nuativo (CV) alla fine dell’anno 5 è uguale a conseguire tale incremento attraverso mag-
euro 138,3 milioni [CV5 = EBIT (1 - Tc)6/WACC giori efficienze nei processi produttivi che si
= 13,0/0,094 = euro 138,3 milioni]. traducono in un maggior margine operativo ed
Dopo diversi incontri in cui sono stati esami- in una minor incidenza del capitale circolante
nate le condizioni attuali e prospettiche dell’e- operativo netto sui ricavi; i dati operativi-finan-
conomia in generale, la struttura attuale e ziari e la misurazione del valore economico
l’evoluzione prevista del settore industriale, il degli asset operativi sono esposti nella Tavola
mercato dei prodotti ed il tasso di crescita 3 e nella Tavola 4, rispettivamente; l’incre-

Tavola 1 - Free Cash Flow: redditività

(milioni di €) Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5


EBIT(1-Tc)-CIOIniziale01 10,4 10,4 10,4 10,4 10,4 10,4
EBIT(1-Tc)-Investimenti netti2 0,5 1,0 1,5 2,1 2,6
EBIT(1-Tc)-CIOTotale3 10,4 10,9 11,4 11,9 12,5 13,0
Investimenti netti4 - 4,2 -4,4 -4 , 6 - 4 ,8 -5 , 1 -5,3
RIR5 (%) 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4
FCF6 6,2 6,5 6,8 7,1 7,4 7,7
CIOIniziale7 100, 0 1 0 4 ,2 108 ,6 1 1 3, 2 1 18,0 123, 1
Investimenti netti 4 ,2 4 ,4 4 ,6 4 ,8 5, 1 5, 3
CIOFinale8 104,2 108,6 113,2 118,0 123,1 128,4
ROIC-CIOIniziale0 (%)9 10,4 10,4 10,4 10,4 10,4 10,4
ROIC-Investimenti netti (%)10 11,4 11,4 11,4 11,4 11,4
ROIC-CIOTotale (%)11 10,4 10,4 10,5 10,5 10,6 10,6
1
EBIT(1-Tc)-CIOIniziale0 = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo all’inizio
dell’anno 0;
2
EBIT(1-Tc)-Investimenti netti = Utile operativo dopo imposte generato dagli investimenti netti (nuovi)
3
EBIT(1-Tc)-CIOTotale = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo totale
4
In capitale circolante operativo netto ed in capitale fisso operative netto
5
RIR = Tasso di reinvestimento
6
FCF = Free cash flow
7
CIOIniziale = Capitale investito operativo all’inizio dell’anno
8
CIOFinale = Capitale investito operativo alla fine dell’anno
9
ROIC-CIOIniziale0 = Tasso di rendimento sul capitale investito operativo all’inizio dell’anno 0
10
ROIC-Investimenti netti = Tasso di rendimento sugli investimenti netti (nuovi)
11
ROIC-CIOTotale = Tasso di rendimento medio sul capitale investito operativo totale

70 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Creazione di valore

Tavola 2 - Valutazione FCF: WACC (9,4%)

Fattore di Valore
FCF attualizzazione attualizzato
Anno 1 6,5 0,9141 5,9
Anno 2 6,8 0,8355 5,7
Anno 3 7,1 0,7637 5,4
Anno 4 7,4 0,6981 5,2
Anno 5 7,7 0,6381 4,9
CV5 138,3 0,6381 88,2
Valore attualizzato dei free cash flows 115,3

Finanza aziendale
Mid - year adjustment factor1 1,0459
Valore degli Assets Operativi 120,6
1
(1 + WACC) 0,5

mento nel valore economico degli asset opera- rispetto alla valutazione originaria, sarebbe di
tivi, rispetto alla valutazione originaria, euro 2,5 milioni (Incremento di valore O2 =
sarebbe di euro 5,6 milioni (Incremento di Valutazione O2 - Valutazione originaria =
valore O1 = Valutazione O1 - Valutazione ori- 123,1 - 120,6 = euro 2,5 milioni).
ginaria = 126,2 - 120,6 = euro 5,6 milioni). • Obiettivo 3 (O3): incrementare la durata
• Obiettivo 2 (O2): incrementare il tasso di del periodo con economic spread positivi e
rendimento sugli investimenti netti (nuovi) di significativi; tale periodo passa da 5 a 7 anni;
un punto percentuale, cioè dall’11,4% al 12,4%; la maggior durata sarebbe conseguibile
il miglioramento deriverebbe principalmente mediante l’attuazione di un piano di investi-
da un maggior margine operativo conseguente menti in comunicazione mirato a mantenere/
ad una maggior incidenza dei prodotti pre- aumentare la differenziazione dei prodotti
mium nel portafoglio prodotti; l’incremento della società rispetto a quelli dei concor-
nel valore economico degli asset operativi, renti; l’incremento nel valore economico

Tavola 3 - Obiettivo 1: Free Cash Flow - redditività

Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5


EBIT(1-Tc)-CIOIniziale 01 10,4 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9
EBIT(1-Tc)-Investimenti netti2 0,5 1,0 1,6 2,1 2,7
EBIT(1-Tc)-CIOTotale3 10,4 11,4 11,9 12,5 13,0 13,6
Investimenti netti4 -4,2 -4,6 -4,8 -5,0 -5,3 -5,5
RIR5 (%) 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4
FCF6 6,2 6,8 7,1 7,5 7,7 8,1
CIOIniziale7 10 0,0 104 , 2 108,8 113 , 6 1 1 8 ,6 123, 9
Investimenti netti 4 ,2 4 ,6 4, 8 5, 0 5, 3 5, 5
CIOFinale8 104,2 108,8 113,6 118,6 123,9 129,4
ROIC-CIOIniziale 0 (%)9 10,4 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9
ROIC-Investimenti netti (%)10 11,4 11,4 11,4 11,4 11,4
ROIC-CIOTotale (%)11 10,4 10,9 10,9 11,0 11,0 11,0
1
EBIT(1-Tc)-CIOIniziale 0 = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo all’inizio
dell’anno 0;
2
EBIT(1-Tc)-Investimenti netti = Utile operativo dopo imposte generato dagli investimenti netti (nuovi)
3
EBIT(1-Tc)-CIOTotale = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo totale
4
In capitale circolante operativo netto ed in capitale fisso operative netto
5
RIR = Tasso di reinvestimento
6
FCF = Free cash flow
7
CIOIniziale = Capitale investito operativo all’inizio dell’anno
8
CIOFinale = Capitale investito operativo alla fine dell’anno
9
ROIC-CIOIniziale 0 = Tasso di rendimento sul capitale investito operativo all’inizio dell’anno 0
10
ROIC-Investimenti netti = Tasso di rendimento sugli investimenti netti (nuovi)
11
ROIC-CIOTotale = Tasso di rendimento medio sul capitale investito operativo totale

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 71


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Creazione di valore

degli asset operativi, rispetto alla valutazione (Incremento di valore O4 = Valutazione O4 -


originaria, sarebbe di euro 2,2 milioni Valutazione originaria = 136,7 - 120,6 = euro
(Incremento di valore O3 = Valutazione O3 - 16,1milioni).
Valutazione originaria = 122,8 - 120,6 = euro I dati operativi-finanziari e la misurazione del
2,2 milioni). valore economico degli asset operativi connessi
• Obiettivo 4 (O4): ridurre il costo medio pon- agli Obiettivi 2, 3 e 4 non sono, per motivi di
derato del capitale, WACC, di un punto percen- spazio, esposti nell’articolo.
tuale, cioè dal 9,4% all’8,4%; tale riduzione L’incremento aggregato nel valore economico
sarebbe ottenuta modificando tempestiva- degli asset operativi, rispetto alla valutazione
mente il mix capitale di debito-capitale di originaria, derivante dalla valutazione singo-
Finanza aziendale

rischio che passerebbe dall’attuale 20%-80% lare degli obiettivi, ammonterebbe a euro 26,4
al 40%-60%; l’incremento nel valore econo- milioni (Incremento aggregato = Incremento
mico degli asset operativi, rispetto alla valuta- O1, 5,6 + Incremento O2, 2,5 + Incremento O3,
zione originaria, sarebbe di euro 16,1 milioni 2,2 + Incremento O4, 16,1 = euro 26,4 milioni).

Tavola 4 - Obiettivo 1: valutazione FCF - WACC (9,4%)

Fattore di Valore
FCF attualizzazione attualizzato
Anno 1 6,8 0,9141 6,2
Anno 2 7,1 0,8355 5,9
Anno 3 7,5 0,7637 5,7
Anno 4 7,7 0,6981 5,4
Anno 5 8,1 0,6381 5,2
CV5 144,7 0,6381 92,3
Valore attualizzato dei free cash flows 1 20,7
Mid - year adjustment factor1 1,0459
Valore degli Assets Operativi 126,2
1
(1 + WACC) 0,5

Tavola 5 - Obiettivi 1 - 4: Free Cash Flow-redditività

Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7


EBIT(1-Tc)-CIOIniziale 01 10,4 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9
EBIT(1-Tc)-Invest. netti2 0,5 1,1 1,7 2,3 3,0 3,7 4,4
EBIT(1-Tc)-CIOTotale3 10,4 11,4 12,0 12,6 13,2 13,9 14,6 15,3
Investimenti netti4 -4,2 -4,6 -4,8 -5,1 -5,3 -5,6 -5,9 -6,2
RIR5 (%) 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4 40,4
FCF6 6 ,2 6 ,8 7,2 7 ,5 7,9 8 ,3 8 ,7 9 ,1
CIOIniziale7 100,0 104,2 108,8 113,6 118,7 124,0 129,6 135,5
Investimenti netti 4,2 4,6 4,8 5,1 5,3 5,6 5,9 6,2
CIOFinale8 104,2 108,8 113,6 118,7 124,0 129,6 135,5 141,7
ROIC-CIOIniziale 0 (%)9 10,4 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9 10,9
ROIC-Invest. netti (%)10 12,4 12,4 12,4 12,4 12,4 12,4 12,4
ROIC-CIOTotale (%)11 10,4 10,9 11,0 11,1 11,1 11,2 11,3 11,3
1
EBIT(1-Tc)-CIOIniziale 0 = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo all’inizio
dell’anno 0;
2
EBIT(1-Tc)-Investimenti netti = Utile operativo dopo imposte generato dagli investimenti netti (nuovi)
3
EBIT(1-Tc)-CIOTotale = Utile operativo dopo imposte generato dal capitale investito operativo totale
4
In capitale circolante operativo netto ed in capitale fisso operative netto
5
RIR = Tasso di reinvestimento
6
FCF = Free cash flow
7
CIOIniziale = Capitale investito operativo all’inizio dell’anno
8
CIOFinale = Capitale investito operativo alla fine dell’anno
9
ROIC-CIOIniziale 0 = Tasso di rendimento sul capitale investito operativo all’inizio dell’anno 0
10
ROIC-Investimenti netti = Tasso di rendimento sugli investimenti netti (nuovi)
11
ROIC-CIOTotale = Tasso di rendimento medio sul capitale investito operativo totale

72 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Creazione di valore

I tre Direttori dopo aver effettuato una valuta- attribuibile alle interazioni tra i diversi
zione singolare degli obiettivi hanno effettuato obiettivi.
una valutazione globale degli obiettivi. I dati Nella Tavola 7 sono evidenziati: il valore eco-
operativi-finanziari e la misurazione del valore nomico degli asset operativi secondo la valuta-
economico degli asset operativi relativi a que- zione originaria, euro 120,6 milioni, il valore
st’ultima valutazione sono contenuti nella economico potenziale totale che potrebbe
Tavola 5 e nella Tavola 6, rispettivamente. essere creato, euro 28,9 milioni, ed il valore
Dalla valutazione globale degli obiettivi emerge economico potenziale degli asset operativi,
un incremento nel valore economico degli asset euro 149,5 milioni.
operativi, rispetto alla valutazione originaria, di Gli obiettivi che contribuirebbero maggior-

Finanza aziendale
euro 28,9 milioni (Incremento di valore = mente alla creazione di valore sono: la ridu-
Valutazione obiettivi 1-4 - Valutazione origina- zione del costo del capitale, 56%, ed il
ria = 149,5 - 120,6 = euro 28,9 milioni). Tale miglioramento della redditività sul capitale
incremento rappresenta il 24% (Incremento di investito operativo all’inizio dell’anno 0, 19%.
valore% = Incremento di valore/Valutazione Insieme questi due obiettivi rappresentato il
originaria = 28,9/120,6 = 24,0%) della valuta- 75% dell’incremento potenziale totale nel
zione originaria degli asset operativi. valore economico degli asset operativi di
La differenza di euro 2,5 milioni, tra l’incre- Bluefields SpA.
mento nel valore economico degli asset ope- Il DFAC, il DM ed il DO ritengono che gli obiet-
rativi risultante dalla valutazione globale tivi e le azioni identificati e valutati, per aumen-
degli obiettivi, euro 28,9 milioni, e l’incre- tare il valore economico degli asset operativi,
mento aggregato risultante dalla valutazione siano strategicamente, operativamente e
singolare degli obiettivi, euro 26,4 milioni, è finanziariamente fattibili.

Tavola 6 - Obiettivi 1 - 4: valutazione FCF - WACC (8,4%)

Fattore di Valore
FCF attualizzazione attualizzato
Anno 1 6,8 0,9225 6,3
Anno 2 7,2 0,8510 6,1
Anno 3 7,5 0,7851 5,9
Anno 4 7,9 0,7242 5,7
Anno 5 8,3 0,6681 5,5
Anno 6 8,7 0,6163 5,4
Anno 7 9,1 0,5686 5,2
CV7 182,1 0,5686 103,5
Valore attualizzato dei free cash flows 143, 6
Mid – year adjustment factor1 1,0412
Valore degli Assets Operativi 149,5
1
(1 + WACC) 0,5

Tavola 7 - Valore potenziale degli asset operativi

Valore degli asset operativi: 120,6


Valutazione originaria
Creazione di valore: (%)
Obiettivo 4: Ridurre il WACC dal 9,4% al 8,4% 16,1 55,7
Obiettivo 1: Incrementare l’ROIC-CIOIniziale 0 dal 10,4% al 10,9% 5,6 19,4
Interazioni tra gli obiettivi 2,5 8,7
Obiettivo 2: Incrementare l’ROIC-Investimenti netti dal 11,4% al 12,4% 2,5 8,7
Obiettivo 3: Incrementare la durata del periodo con degli economic spread
positivi significativi da 5 a 7 anni 2,2 7,5
Creazione di valore potenziale totale 28,9 100,0
Valore Potenziale degli Asset Operativi 149,5

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 73


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Creazione di valore

Conclusioni si manifesteranno nel medio-lungo termine.


Per esempio, il lancio/consolidamento di una
La situazione attuale dell’impresa influenza gli nuova linea di prodotti.
obiettivi e l’insieme delle azioni da intrapren- Il successo degli obiettivi mirati ad aumen-
dere per risolvere dei problemi e/o a cogliere tare il valore degli asset operativi dipende in
delle opportunità per aumentare il valore primis dall’impegno dei manager nel fare sì
dell’impresa. che l’obiettivo primario per il governo del-
Più specificatamente, la scelta degli obiettivi l’impresa sia la massimizzazione del valore
quindi delle azioni da implementare dipende, economico dell’investimento dei proprietari
tra gli altri fattori, dalla fase del ciclo di vita in nell’impresa stessa.
Finanza aziendale

cui si trova il business (l’impresa). Le imprese Per quelle imprese quotate in Borsa potrebbe
mature di grande dimensione con contenute verificarsi che il mercato azionario non sconti
opportunità di crescita dovrebbero mirare ad nell’immediato o nel breve termine, attraverso
aumentare i flussi di cassa dagli investimenti un incremento nel prezzo di mercato delle
esistenti e a ridurre il costo del capitale. Mentre azioni, l’impatto complessivo conseguente
le imprese piccole che operano in un business all’attuazione delle iniziative strategiche, ope-
ad alto rischio e con significative opportunità rative e finanziarie mirate ad aumentare il
di crescita, dovrebbero mirare ad aumentare i valore dell’impresa. Man mano che il mercato
flussi di cassa dai nuovi investimenti e la durata disporrà dei risultati dell’impresa inizierà,
del periodo in cui l’impresa può conseguire molto probabilmente, a riflettere nel prezzo
degli economic spread. delle azioni il valore di tali iniziative.
Le imprese con ROIC relativamente alti
dovrebbero, per creare valore, concentrarsi Bibliografia
sull’identificazione ed implementazione di
opportunità di crescita. Mentre quelle con Damodaran, A., Investment Valuation: Tools
ROIC relativamente bassi dovrebbero in and Techniques for Determining the Value of
prima battuta attuare delle iniziative mirate a Any Asset, 3rd ed.,Wiley, 2012.
migliorare l’ROIC e soltanto successivamente Hawawini, G. & C. Viallet, Finance for
dovrebbero cercare delle opportunità di Executives: Managing for Value Creation, 5th
crescita. ed. Cengate Learning, 2015.
Dato che molte iniziative possono comportare Holthausen, R. W. & M. E. Zmijewski,
sia un impatto positivo che un impatto nega- Corporate Valuation: Theory, Evidence, &
tivo sul valore dell’impresa è opportuno misu- Practice, Cambridge Business Publishers,
rare l’impatto netto connesso a tali iniziative. 2014.
L’impatto di alcune azioni è influenzabile dal Koller, T., M. Goedhart & D. Wessels,
management e si manifesta nell’immediato. Per Valuation: Measuring and Managing the Value
esempio il disinvestimento di un asset con of Companies, 6th ed. Wiley, 2015.
valore di cessione maggiore del suo valore in Ubago Vivas, J. N., Analisi finanziaria: Guida
funzionamento. Mentre altre azioni sono meno pratica per aumentare il valore dell’impresa, II
influenzabili dal management ed i loro benefici Edizione, IPSOA, 2014.

74 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Valutazione degli investimenti

Le PMI italiane e la
valutazione economica
dei progetti di investimento
di Giuseppe Marzo (*), Elena Scarpino (**) e Gioia Cappello (***)

Finanza aziendale
Il lavoro esplora le modalità con cui le PMI italiane valutano i progetti di investimento dal punto di
vista economico-finanziario. L’analisi evidenzia che molte imprese non adottano metodi capaci di
tener esplicitamente conto del rischio associato ai progetti. La tipologia di impresa, l’età del Direttore
Finanziario, il suo corso di studi e la sua anzianità aziendale influiscono sui metodi impiegati.

Introduzione rientrano invece quei metodi che considerano


formalmente il rischio del progetto: il Valore
Le decisioni di investimento sono tra le più
Attuale Netto (VAN o Net Present Value, NPV),
importanti e complesse che un’impresa deve
Real Options Analysis (ROA) e il Tasso Interno
prendere. Esse sono sovente la traduzione con-
di Rendimento (TIR; o Internal Rate of Return,
creta della strategia dell’impresa e coinvolgono
IRR). In questo secondo gruppo può anche
risorse finanziarie e organizzative anche
trovare posto una variante del Tempo di
ingenti.
Recupero che si basa sull’attualizzazione dei
La teoria finanziaria e quella aziendale hanno
flussi di cassa attesi (Discounted Pay-Back
nel corso del tempo proposto vari metodi per
Period, DPBP).
condurre la valutazione economica dei pro-
Si possono poi presentare alcune varianti nel-
getti di investimento, ma varie ricerche (1)
l’applicazione, quando ad esempio si impie-
hanno evidenziato che non sempre i modelli e
ghino l’analisi di sensitività, l’analisi per
gli approcci proposti sono seguiti nella pratica.
scenari e la simulazione Montecarlo.
Il rischio è che le decisioni di investimento
vengano prese senza considerare alcuni impor-
tanti fattori, primo fra tutti il rischio associato
Le politiche di investimento
al progetto.
delle PMI italiane
Questo articolo si propone di verificare le
prassi adottate dalla PMI italiane nella valuta- Il questionario e il campione di analisi
zione dei progetti di investimento. Dopo una Il questionario proposto (3) è composto da
breve introduzione, si presentano le modalità e 10 quesiti a risposta multipla articolati intorno
i risultati dell’analisi. a tre aree d’indagine: le caratteristiche dell’im-
presa; il profilo del Direttore Finanziario; le
politiche di valutazione e selezione degli
Alcuni metodi di valutazione degli investimenti.
investimenti
I metodi di valutazione più utilizzati possono Nota:
ripartirsi in due gruppi a seconda di se e come (*) Professore di Strategia e Auditing Aziendale presso
l’Università di Ferrara e Socio Fondatore di Edeos
trattano il rischio relativo al progetto di inve- (**) Socio fondatore e amministratore di Edeos - Azioni inno-
stimento (2). Un primo gruppo raccoglie i vative di management e formazione
metodi che sono sostanzialmente insensibili (***) Università di Ferrara
rispetto al tema del rischio. Vi rientrano i (1) Sul tema si veda Graham e Harvey, (2001).
metodi più tradizionali basati su Indicatori (2) Sui metodi di valutazione degli investimenti si veda Brealey,
Myers, Allen e Sandri, (2011).
Contabili e il metodo del Tempo di Recupero (3) Il questionario è ispirato a quello predisposto da Graham e
(Pay-Back Period, PBP). Nell’altro gruppo Harvey, (2002).

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 75


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Valutazione degli investimenti

La prima parte (domande da 1 a 3) è volta alla fatturato compreso tra 10 e 20 milioni di euro e
comprensione delle caratteristiche che con- il restante 17% ha un fatturato inferiore a
traddistinguono le aziende, in termini di 10 milioni di euro.
proprietà (familiare o non-familiare), settore Il Direttore Finanziario (o posizione equiva-
di appartenenza e volume di fatturato annuo. lente) possiede nel 55,5% dei casi un titolo
Le domande da 4 a 6 sono volte a tracciare il non superiore alla laurea triennale, nel 36,3%
profilo di chi generalmente si occupa di impo- dei casi un Master e nel restante 8,2% dei casi
stare le linee guida per la valutazione econo- una laurea magistrale (o laurea vecchio ordi-
mico-finanziaria dei progetti di investimento. namento). I dati per fatturato evidenziano che
Si sono chieste informazioni in merito a: la titoli di istruzione più elevata si accompagnano
Finanza aziendale

permanenza in azienda, il livello d’istruzione generalmente a fatturati maggiori.


e l’età anagrafica. L’impresa con proprietà familiare è quella che
In merito alle politiche di valutazione e sele- presenta Direttori Finanziari con maggior
zione dei progetti di investimento (domande da seniority: quasi il 64% delle rispondenti di que-
7 a 10) sono state chieste informazioni in sto tipo ha infatti un Direttore con seniority tra i
merito a: i metodi di valutazione degli investi- 4 e i 9 anni e il 15,6% con seniority oltre i 9 anni.
menti impiegati con maggiore frequenza, la La maggior seniority si associa poi alle imprese
tipologia di tassi di attualizzazione eventual- con fascia di fatturato centrale: il 68,6% delle
mente utilizzati, e i fattori che incidono sulla imprese con fatturato tra i 10 e i 20 milioni
determinazione di quei tassi. presenta un Direttore finanziario con seniority
La somministrazione dei questionari è avve- compresa tra 4 e 9 anni e il 15,6% con seniority
nuta tramite posta elettronica a 3.000 PMI ita- oltre i 9 anni.
liane. Di queste, 182 (tasso di risposta pari al Infine l’età media: i Direttori finanziari più
6,1%) hanno inviato il questionario compilato anziani (oltre i 50 anni) lavorano presso imprese
in ogni sua parte. Di queste, il 67% è a proprietà non-familiari (46,7%). In genere si osserva che
familiare. La Tavola 1 espone la percentuale al crescere del fatturato si accompagna una
delle impese per settore ATECO. maggiore anzianità del Direttore Finanziario.
Quasi il 55% delle imprese ha un fatturato
superiore a 20 milioni di euro. In questa classe
ricadono il 61,5% delle imprese a proprietà I risultati dell’indagine
familiare e il 41,7% delle imprese a proprietà L’analisi dei risultati evidenzia che le imprese
non-familiare. Il 28% delle rispondenti ha un impiegano sovente più metodi di valutazione, e

Tavola 1 - La distribuzione delle imprese rispondenti per settore e tipo di proprietà


Settore Imprese familiari Imprese non-familiari Totale

Attività professionali, scientifiche e tecniche 14,3% 12,6% 26,9%

Attività manifatturiere 19,8% 6,6% 26,4%

Servizi di informazione e comunicazione 11,0% 3,8% 14,8%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio 7,1% 2,2% 9,3%

Trasporto e magazzinaggio 3,3% 1,6% 4,9%

Costruzioni 3,3% 1,1% 4,4%

Attività immobiliari 1,6% 0,5% 2,2%

Metallurgia 1,1% 0,0% 1,1%

Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili 1,1% 0,0% 1,1%

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 0,5% 0,5% 1,1%

Altri 3,8% 3,8% 7,7%

Totale 67,0% 33,0% 100,0%

76 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Tavola 2 - L’impiego dei metodi di valutazione (in%)

Finanza aziendale
perciò l’analisi riguarderà tanto i metodi ana- utilizzano due o più metodi contemporanea-
lizzati uno per uno, quanto la loro combina- mente. Il VAN, ad esempio, è sovente impiegato
zione (4). insieme al Tempo di Recupero (nella duplice
Come evidenzia la Tavola 2, i tre metodi più versione), ai Tassi Soglia e al Valore Attuale
utilizzati per la valutazione economico-finan- Modificato. Tassi soglia e Tempo di Recupero
ziaria dei progetti di investimento sono, nel- sono poi spesso accomunati nella pratica delle
l’ordine, l’analisi aosti-benefici (utilizzata dal imprese.
15,6% delle imprese rispondenti), gli indicatori C’è in ogni caso da segnalare la preoccupazione
contabili di redditività (14,5%) e il VAN che l’impiego degli indici contabili di redditività
(13,3%). Tuttavia è possibile considerare che per la valutazione dei progetti di investimento
il Profitability Index (PV/VAN), il Valore Attuale possa condurre a decisioni non accurate per la
Modificato e il VAN sono metodi sostanzial- mancata considerazione del valore finanziario
mente affini, poiché condividono la stessa del tempo e del rischio connaturato ai vari pro-
impostazione teorica. L’impiego complessivo getti. Non basta il fatto che talvolta tali Indicatori
di tali metodi è pari al 20,8%. I metodi basati sul siano impiegati insieme all’analisi costi-benefici
processo di attualizzazione (oltre ai tre già e all’analisi di sensitività per risolvere il pro-
citati anche il Tempo di Recupero blema. Sono soprattutto le imprese a proprietà
Attualizzato, la Real Options Analysis e il TIR) familiare (20,5%) a impiegare gli indicatori con-
sono nel complesso impiegati da quasi il 31,5% tabili (solo il 6,5% di queste imprese impiega il
delle imprese, e in particolare dal 42,2% delle VAN). La valutazione basata sugli indici conta-
non-familiari e dal 13,5% delle imprese a bili di redditività è, insieme a quella fondata
proprietà familiare. sull’analisi costi-benefici, la preferita da parte
Presi nel loro complesso i metodi affini al VAN dei Direttori più anziani (il 18,9% degli over 50
sono impiegati prevalentemente da Direttori impiega infatti l’analisi costi-benefici e il 15,6%
Finanziari con titolo di studio più elevato (il gli indicatori contabili di redditività; solo il 9,8%
23,1% di coloro che hanno il Master e il 25,8% di questi impiega il VAN).
di coloro che hanno la laurea magistrale) e pre- Sorprende invece che gradi di istruzione più
valentemente dai Direttori con minor seniority elevati non si accompagnino all’impiego di tec-
(il 31,5% dei Direttori con meno di 4) e più niche più avanzate. Gli indici contabili di
giovani (il 40,8% dei Direttori con meno di 40 redditività sono infatti tra i metodi preferiti
anni). Questa riflessione potrebbe spingere a anche tra coloro che hanno un Master (30%) e
chiedersi se le nuove leve prediligano metodi dai laureati magistrali (19,4%). Questi ultimi lo
meno tradizionali rispetto a quanto facciano
Direttori più anziani e con maggior seniority.
È utile osservare che le imprese rispondenti Nota:
non impiegano un solo metodo, ma in genere (4) Sul tema si veda Marzo e Scarpino, (2013).

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 77


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Tavola 3 - L’impiego combinato dei metodi di valutazione


Finanza aziendale

pongono a pari merito con il Tempo di costi-benefici è impiegata soprattutto da sola


Recupero (nella forma non attualizzata). e poi insieme a indicatori di bilancio e VAN.
Il metodo meno utilizzato tra tutti è il TIR Anche questa elaborazione dimostra il ruolo
(0,3%). Il fatto sorprende per la supposta che ricoprono gli indicatori di bilancio.
facilità di interpretazione di tale tasso; tuttavia Questi sono impiegati come metodo preferito
le problematiche associate alla sua costruzione (al secondo posto) da chi impiega l’analisi
sono rilevanti e il fatto che sia poco impiegato costi-benefici, l’analisi di sensibilità, il
contribuisce a eliminarle alla radice (5). Profitability Index e le analisi di scenario. Le
Tra i metodi meno utilizzati è la Real Options imprese che utilizzano gli indicatori di bilancio
Analysis (6) (1,7%). Si tratta ad evidenza di preferiscono utilizzarli soprattutto come
una metodologia complessa che presuppone metodo unico, e poi in abbinamento all’analisi
la conoscenza di modelli che si basano in costi-benefici e al VAN.
modo rilevante su modelli matematici e pro- Risulta anche evidente il ruolo del VAN, che
babilistici oltre che su approcci di valuta- viene sovente impiegato come metodo che si
zione basati sul principio dell’arbitraggio. accompagna agli altri (quasi si potrebbe dire di
Ad ogni modo la ROA è utilizzata dal 3,1% controllo).
delle imprese non-familiari, e da Direttori Sommando le preferenze (non limitate alle
Finanziari con Master, che hanno una senio- prime tre posizioni) di ogni metodo, quando
rity aziendale compresa tra 4 e 9 anni e con impiegato sia da solo sia in combinazione con
età superiore ai 40 anni. altri, VAN e Indicatori di Contabilità risultano i
Per quanto riguarda l’analisi del mix di metodi due più impiegati.
impiegati, la Tavola 3 evidenzia le combina- Detto dell’impiego dei vari metodi di valuta-
zioni più frequenti (ai primi tre posti di prefe- zione, è a questo punto interessante esplorare
renza) per ognuno dei metodi analizzati. La come le imprese modifichino i tassi di attua-
Tavola si legge individuando il metodo di inte- lizzazione in funzione delle diverse situazioni
resse nella prima colonna e leggendo nella riga decisionali.
corrispondente il metodo con cui è impiegato La Tavola 4 dimostra che tipicamente le
più frequentemente. I numeri presenti lungo le imprese utilizzano un tasso di attualizzazione
caselle della diagonale principale si riferiscono
all’impiego esclusivo di un metodo.
Note:
Ad esempio il VAN è utilizzato di più insieme al (5) Sulle problematiche del TIR si rimanda a Brealey, Myers,
Tempo di Recupero, al Tempo di Recupero Allen e Sandri, (2011).
Attualizzato e al Tasso Soglia. L’analisi (6) Sulla Real Options Analysis si rimanda a Marzo, (2005).

78 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Tavola 4 - L’impiego del tasso di attualizzazione (1 = mai; 5 = sempre)


Risposte 1 2 3 4 5

Tasso di sconto per l’intera impresa 6,3% 4,5% 22,6% 28,3% 51,7%

Tasso di sconto per il mercato estero 51,8% 4,5% 0,0% 0,9% 0,0%

Tasso di attualizzazione divisionale (qualora il 4,5% 4,5% 22,6% 34,9% 34,5%


progetto corrisponda ad una divisione interna)

Tasso di sconto aggiustato per il rischio del 22,3% 77,3% 38,7% 4,7% 3,4%

Finanza aziendale
progetto (considerando sia il Paese e il settore
industriale)

Tasso di sconto differente per ogni componente 15,2% 9,1% 16,1% 31,1% 10,3%
del flusso di cassa, in funzione delle sue differenti
caratteristiche di rischio (p. es. deprezzamento
vs flussi di cassa operativi)

unico. Tra l’altro il 52% delle imprese non pro- Un altro tema esplorato è la stima del costo del
cede alla modifica del tasso neanche se il pro- capitale (Tavola 5). Quasi un terzo delle rispon-
getto si realizza in Paesi esteri. Al più le imprese denti (32,4%) non stima il costo del capitale
sono solite modificare i tassi di attualizzazione aziendale. Il 42,9% delle imprese con Direttori
per tener conto delle diverse caratteristiche Finanziari con elevata seniority (oltre 9 anni) e
della business unit che realizza il progetto. Il il 57,4% delle imprese con Direttori più anziani
22,3% del totale è poco propenso ad aggiustare (oltre 50 anni) non effettua questa stima.
il tasso in funzione della rischiosità dello spe- Le imprese che invece svolgono tale determi-
cifico progetto (lo fa solo il 3,4% delle rispon- nazione si basano o sul CAPM (30,2%) o su
denti). È invece più diffuso l’impiego di tassi di medie di rendimenti aziendali (21,4% del cam-
attualizzazione differenti per le diverse com- pione). Il CAPM, la cui costruzione è senza
ponenti del flusso di cassa. dubbio più complessa delle medie dei

Tavola 5 - La stima del costo del capitale


Risposte Tipo di proprietà Classi di fatturato Totale

Imprese Imprese minore €10 €10-20 €20-43


familiari non- milioni milioni milioni
familiari

No, la nostra azienda non stima il costo del 29,5% 38,3% 32,3% 27,5% 35,0% 32,4%
capitale

Calcolando una media dei rendimenti sto- 21,3% 21,7% 29,0% 19,6% 20,0% 21,4%
rici aziendali (p.es. Return On Equity)

Decisioni regolamentari 4,9% 10,0% 0,0% 11,8% 6,0% 6,6%

Il rendimento che gli investitori ritengono 0,8% 0,0% 0,0% 0,0% 1,0% 0,5%
soddisfacente

Utilizzando il Capital Asset Pricing Model con 35,2% 20,0% 32,3% 29,4% 30,0% 30,2%
inclusione di “fattori di rischio” (CAPM:
modello di equilibrio che determina una
relazione tra il rendimento di un titolo e la
sua rischiosità)

Altro 8,2% 10,0% 6,5% 11,8% 8,0% 8,8%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 79


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Tavola 6 - La valutazione delle tipologie di rischio


Risposte Tipo di proprietà Classi di fatturato Totale

Imprese Imprese minore €10 €10-20 €20-43


familiari non- milioni milioni milioni
familiari

Andamento recente degli indici di redditività 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%
e/o di liquidità (p.es. Current Ratio = Attività
correnti/Passività correnti)
Finanza aziendale

PIL o rischio legato al ciclo economico 7,4% 5,0% 3,8% 3,9% 9,1% 6,9%

Rischio di cambio 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%

Rischio d’insolvenza 27,0% 5,0% 25,0% 26,0% 20,6% 22,7%

Rischio di inflazione inattesa 2,5% 0,0% 0,0% 0,0% 3,4% 2,0%

Rischio di variazione del tasso di interesse 11,5% 5,0% 7,7% 9,1% 11,4% 10,2%

Rischio di variazione di prezzo delle materie 9,0% 16,7% 9,6% 9,1% 11,4% 10,5%
prime

Rischio legato alle dimensioni del progetto 19,7% 10,0% 17,3% 7,8% 22,3% 17,8%

Rischio di struttura a termine (cambiamento 9,8% 5,0% 7,7% 13,0% 7,4% 8,9%
dei tassi a breve rispetto ai tassi a lungo)

Altro 13,1% 53,3% 28,8% 31,2% 14,3% 21,1%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

rendimenti di bilancio, è impiegato in modo problematiche valutative connesse ai progetti


prevalente all’aumentare del titolo di studio del di investimento. La diffusione degli indici con-
Direttore Finanziario. È infatti utilizzato dal tabili di redditività desta la preoccupazione che
42,3% dei Direttori con Master. È poi utilizzato fenomeni importanti quali il valore finanziario
di più dai CFO con minor seniority (60% dei del tempo e soprattutto l’impatto della
Direttori con meno di 4 anni di seniority) e dai rischiosità del progetto sul suo valore non
più giovani (58,3% dei CFO con meno di 40 siano tenuti in debita considerazione.
anni). Fortunatamente, metodi che stimolano a guar-
Ultimo aspetto investigato è il modo con cui dare nella giusta direzione sono a ridosso di
vengono valutate le diverse tipologie di rischio quelli. I metodi basati sull’attualizzazione dei
relative al progetto di investimento (Tavola 6). flussi di cassa, che perciò considerano sia il
Il rischio più sentito, come forse era facile diverso valore di flussi di cassa ottenuti in
immaginare dato il momento storico, è il tempi diversi sia la rischiosità connessa al pro-
rischio di insolvenza (22,7%), seguito dal getto di investimento, sono impiegati dal 27%
rischio legato alle dimensioni del progetto delle imprese. Il titolo di studio del Direttore
(16,5%) e dal rischio connesso alle variazioni Finanziario sembra giocare un ruolo impor-
di prezzo delle materie prime (10,5%). tante in merito all’applicazione dell’uno o del-
l’altro metodo di valutazione. All’aumento del
grado di istruzione, infatti, si assiste alla mag-
Conclusioni gior diffusione di metodi di valutazione più
L’analisi empirica condotta evidenzia alcuni complessi. Tipicamente Direttori Finanziari
tratti di particolare interesse. Innanzitutto la più giovani e con minor seniority sono i princi-
preoccupazione che metodi indubbiamente pali portatori di questa applicazione.
semplici nella loro comprensione e nell’appli- Un terzo delle imprese non si cura di stimare il
cazione possano avere la meglio condizio- costo medio ponderato del capitale acquisito. Il
nando però negativamente la capacità delle dato va inteso nel senso che probabilmente
imprese di apprezzare pienamente le queste imprese non si pongono il problema se

80 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Valutazione degli investimenti

il progetto sotto-valutazione possa essere in materie prime sono i tre fenomeni che spin-
grado di remunerare adeguatamente il capitale gono le imprese a riflettere in modo specifico
investito. La nostra esperienza testimonia che sulla rischiosità dei progetti che valutano.
generalmente ciò che manca non è la cono-
scenza del costo del debito, ma invece il costo Bibliografia
opportunità del capitale netto: il rendimento
minimo necessario a controbilanciare il Brealey R.A., Myers S.C., Allen F., Sandri S.,
rischio corso dall’imprenditore o dai soci (2011), Principi di finanza aziendale, Mc Graw-
dell’impresa. Hill, Milano.
Ancora una volta il costo medio ponderato del Graham J.R. e Harvey C.R., (2001), “The theory

Finanza aziendale
capitale è utilizzato dalle imprese con Direttori and practice of corporate finance: evidence from
Finanziari più giovani, per età e seniority, e con the field”, Journal of Financial Economics, Vol.
grado di istruzione elevato. È infatti impiegato 60, pagg. 187-243.
dal 42,3% dei Direttori che hanno conseguito Marzo G., (2005), Management, Valutazioni,
un Master. Incertezza. Un’analisi critica della teoria delle
Le imprese tengono poi conto di alcune parti- opzioni reali, CEDAM.
colari tipologie di rischio che impattano sui Marzo G. e Scarpino E., (2013), “Sei suggeri-
progetti di investimento. Rischio di insolvenza, menti per migliorare la valutazione dei progetti
rischio connesso alle dimensioni del progetto e di investimento”, ANDAF MAGAZINE, n. 1,
rischio legato alla variabilità dei prezzi delle pagg. 20-27.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 81


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Crisi d’impresa

Risoluzione della crisi


d’impresa: la prospettiva
del sistema bancario italiano
di Francesca Ametrano (*) Simone Pazzaglia (**) e Lucia Tacchino (***)
Banca&Impresa

La realtà della crisi d’impresa vista dalla prospettiva del mondo bancario è descritta e analizzata
tramite un questionario rivolto ai responsabili del restructuring dei principali gruppi bancari italiani.
Il cuore dell’indagine è costituito dall’analisi delle risposte fornite dai creditori finanziari in funzione
anche delle prospettive di riforma del diritto fallimentare, come emergono dai lavori della
Commissione ministeriale Rordorf.

Introduzione di quanto contenuto nello schema di disegno di


Legge delega recante la “Delega al Governo per
Il legislatore italiano, sin dal 2005, ha dato
la riforma organica delle discipline della
impulso ad una serie di riforme e di aggiusta-
crisi d’impresa”, elaborato dalla Commissione
menti della legge fallimentare volti a poten-
Interministeriale Rordorf, ove una delle novità
ziare ed a rendere operativi gli strumenti di
proposte è rappresentata dalla c.d. Procedura di
risoluzione della crisi di impresa alternativi al
allerta in merito all’esistenza di fondati indizi
fallimento, sulla base del modello statunitense
della crisi (3).
del “Chapter 11 (1)”.
Ad auspicare un efficace riforma del diritto
Di fatto, negli ultimi anni, a seguito dell’imper-
fallimentare, oltre al mondo delle imprese in
versare della crisi economica globale, il sistema
generale, è il sistema bancario nazionale, dura-
giuridico italiano è stato spinto ad importare
mente provato in questi anni dal meccanismo
strumenti deflazionistici propri del diritto
di default generalizzato dei complessi
anglosassone volti al mantenimento dell’orga-
aziendali.
nismo aziendale, piuttosto che alla sua liqui-
Non a caso infatti l’ABI, nell’audizione del 2
dazione atomistica (2).
dicembre 2015 presso la Commissione
Tuttavia, la storia del nostro impianto giuri-
dico concorsuale ha “mal digerito” il tentativo
di spostamento del baricentro protezionistico
della normativa dal principio della par condicio
creditorum alla tutela dell’organismo
aziendale. Note:
Le indicate circostanze hanno quindi com- (*) Università degli Studi di Genova
(**) Dottore Commercialista presso Studio Rosina e Associati -
portato continui aggiustamenti, come quelli Genova
recentemente introdotti dal D.L. n. 83/2015, (***) Dottore Commercialista presso Studio Rosina e Associati -
della legge fallimentare adottati anche sulla Genova
base dei problemi che sono stati evidenziati (1) Si veda, in tal senso, l’interessante contributo di
nella prassi, quali, tra gli altri, l’“abuso” P. Manganelli, “Chapter 11 e Raccomandazione della
Commissione del 12 marzo 2014: un confronto”, in Il
del sistema protettivo del pre-concordato ex Fallimento e le altre procedure concorsuali, n. 10/2015.
art. 161, comma 6, L.F. e del concordato (2) In merito alle recenti iniziative europee in tema di disciplina
liquidatorio con percentuali di soddisfazione della crisi d’impresa ed alle disposizioni vigenti nella normativa
offerte ai creditori chirografari prossime allo nazionale è rilevante il contributo di G. Lo Cascio, “Società in
“zero”. crisi: una disciplina normativa europea in fieri”, in Le Società,
n. 11/2015.
La riforma della normativa fallimentare è, ad (3) Si veda in merito di M. Talone, “Sistemi di alert e di media-
oggi, in continuo divenire, soprattutto alla luce zione: una proposta operativa”, in questa Rivista, n. 3/2016.

82 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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Crisi d’impresa

Rordorf, ha richiamato alcune La riforma della normativa particolare dei Gruppi Bancari. La
considerazioni contenute nella fallimentare è, ad oggi, in capogruppo svolge, innanzitutto,
Raccomandazione UE n.135 del continuo divenire. Ad auspi- una funzione di raccordo tra il
12 aprile 2014 in tema di falli- carne una efficace soluzione sovra-sistema istituzionale di vigi-
alle imprese in generale, è il
mento delle imprese e di sistema bancario nazionale,
lanza e controllo, vale a dire Banca
insolvenza. duramente provato in questi d’Italia (4), ed il sistema Gruppo
Segnatamente l’ABI ha richia- anni dal meccanismo di Bancario, che assume la forma e la
mato il Considerando n.1 della default generalizzato dei struttura di un gruppo “strate-
raccomandazione che recita: complessi aziendali. gico”. I Gruppi Bancari, attenen-
“Obiettivo della presente dosi alla disciplina e dalla
Raccomandazione è garantire definizione normativa (5), ritro-
alle imprese sane in difficoltà finanziaria, vano come elementi caratteristici e fondanti

Banca&Impresa
ovunque siano stabilite nell’Unione, l’accesso un disegno imprenditoriale comune, una
a un quadro nazionale in materia di insolvenza forte coesione ed una logica relazionale mirata
che permetta loro di ristrutturarsi in una fase all’attivazione costante di relazioni ed intera-
precoce in modo da evitare l’insolvenza, mas- zioni interne (tra le stesse società del gruppo e
simizzandone pertanto il valore totale per i la struttura operativa) ed esterne (dialettica
creditori [...]”. con il sovra-sistema di vigilanza). La realizza-
L’ABI sottolinea inoltre alla Commissione l’in- zione di un disegno imprenditoriale unitario,
teresse per: “[...] il concetto di ristrutturazione posto in essere dalle distinte unità operative
inteso come modifica della struttura delle che ne fanno parte, richiede strumenti infor-
attività/passività volta a consentire la prosecu- mativi, regolamentari e ispettivi per l’esercizio
zione dell’attività del debitore”. della vigilanza su base consolidata. Sulla
società capogruppo ricade, in particolare, le
responsabilità di assicurare, attraverso
L’indagine empirica condotta: l’attività di direzione e coordinamento, la coe-
descrizione e risultati renza complessiva dell’assetto di governo del
Il presente contributo si prefigge di compren- gruppo, stabilendo adeguate modalità di rac-
dere ed approfondire alcuni aspetti del pro- cordo tra gli organi, le strutture e le funzioni
cesso di risanamento delle imprese in crisi aziendali delle diverse componenti del gruppo
visto dalla prospettiva del mondo bancario. (in special modo quelle aventi compiti di con-
A tal fine è stata scelta, quale strumento di trollo). Inoltre, il potere/dovere di indirizzo e
indagine, la somministrazione agli operatori controllo impone alla capogruppo di ponde-
bancari specializzati di un questionario strut- rare ed attivare ogni decisione in ottica siste-
turato, costituito da domande a risposta mica, comunicando ed imponendo le strategie
aperta. alla struttura operativa. Nel caso di specie, è
La somministrazione del questionario è avve- dunque la società capogruppo a decidere come
nuta tramite modalità miste: sono state effet- l’intero gruppo debba interfacciarsi con le
tuate interviste dirette ed interviste telefoniche imprese in crisi.
(o conference call) a Funzionari responsabili In termini assoluti, nella presente indagine, le
del settore restructuring degli enti creditizi Banche contattate ammontano a 9 (per le
coinvolti, con supporti di tipo cartaceo e
Computer Assisted WEB Interviewing (CAWI).
Per garantire la tempestività nell’analisi delle
risultanze dell’indagine si è scelto di compri- Note:
mere il periodo di somministrazione ad un solo (4) In merito ai compiti della capogruppo, si rimanda all’art. 61
del T.U.B. (Testo Unico Bancario). In particolare, sulla vigilanza
semestre, nella fattispecie il II semestre del consolidata si riporta: “La società capogruppo, nell’esercizio
2015. dell’attività di direzione e coordinamento emana disposizioni
Le unità selezionate per la formazione del cam- alle componenti del gruppo per l’esecuzione delle istruzioni
pione appartengono alla categoria dei Gruppi impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del
Bancari residenti in Italia e sono, specifica- gruppo” (art. 61, T.U.B., comma 4).
(5) Per una descrizione normativa completa sui Gruppi
mente, le società a capo dei Gruppi stessi. Per Bancari, sul ruolo della capogruppo e sulla struttura ed il
motivare tale scelta, è fondamentale precisare funzionamento dell’intero sistema si rimanda agli art. 60 ss.
il ruolo che assume la capogruppo nell’ambito del T.U.B.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 83


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Crisi d’impresa

Tavola 1 - Quesiti proposti


1) Quando, all’interno della banca, il credito verso una società viene considerato “problematico” e quali sono le politiche di gestione
dello stesso rispetto alle Linee Guida previste dalla Banca d’Italia?

2) La banca possiede un proprio sistema matematico econometrico per prevedere lo stato di crisi delle società clienti basato sui dati
storici di bilancio e sui dati del settore di appartenenza? Utilizza invece altri sistemi e/o si avvale di società esterne?

3) Quali sono le azioni immediate poste in essere dalla banca nei confronti della debitrice in caso di credito problematico?

4) In caso di ipotesi di ristrutturazione ex art. 67 o 182-bis L. F. come si esplica e che tempistica ha il processo decisionale della banca?

5) La lunghezza del processo decisionale ex art. 67 o 182-bis L. F. influisce sull’esito concorsuale della crisi?
Banca&Impresa

ragioni sopra specificate, tutte capogruppo aspetti critici, da un Istituto (o Gruppo


rispetto ai Gruppi Bancari di appartenenza) Bancario) ad un altro. Per esempio, la dimen-
mentre i questionari effettivamente compilati sione del cliente e la composizione del portafo-
e rilevanti ai fini dell’analisi delle risultanze glio crediti sono risultati essere fattori
sono 6. In termini relativi, invece, diventa discriminanti, nella gestione di tali crediti
necessario specificare la percentuale dei non performing, solo nei Gruppi di maggiore
Gruppi Bancari concretamente rappresentata entità.
dalle unità campionarie scelte. Nel corso dell’indagine sono emersi numerosi
Nell’indagine condotta il campione al quale è tratti comuni, tra le diverse banche coinvolte,
stato somministrato il questionario rappre- nella gestione dei crediti “problematici”. In
senta, rispetto alla variabile Crediti verso primis è risultata fondamentale la considera-
Clienti, il 61% della popolazione totale degli zione dell’unico dato esterno affidabile in ter-
istituti bancari italiani, identificata rispetto al mini di qualità del credito, ossia le risultanze
dato pubblicato da Banca d’Italia con riferi- emergenti dalla consultazione della Centrale
mento ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 (6). Rischi della Banca d’Italia.
Le risposte ricevute coprono il 47% della popo- Gli enti creditizi intervistati hanno affermato,
lazione totale, con una percentuale di mancata infatti, di possedere ed utilizzare un sistema di
risposta pari al 14% rispetto al campione sele- monitoraggio e rating interno, “proprio”, ma
zionato. Si rileva come una percentuale di validato da Banca d’Italia o messo a disposi-
mancata risposta inferiore al 20% sia ritenuta, zione direttamente da quest’ultima (scelta non
in letteratura, soddisfacente rispetto alla legata, secondo le risultanze del presente
significatività dei dati riscontrati. lavoro, alla dimensione della banca) che consi-
In Tavola 1 vengono esposti alcuni dei quesiti dera, appunto, fra le altre variabili, il dato
(7) proposti attraverso la somministrazione del “certo” della Centrale Rischi.
questionario con una sintesi delle più signifi- Nello specifico, le variabili scelte ed inserite nel
cative risultanze. sistema di attribuzione e monitoraggio del
rating risultano essere le seguenti, sia pur con
Rilevazione e valutazione dei crediti pesi differenziati a seconda della banca, ma
“problematici” da parte delle banche sempre crescenti rispetto alla prima variabile:
Dall’indagine condotta è emerso che gli enti
creditizi seguono, come è ovvio, nella propria
classificazione dei crediti, le Linee Guida pre- Note:
viste dalla Banca d’Italia nella valutazione della (6) Fonte: Banca d’Italia, Relazione Annuale, Appendice.
Roma, 26 maggio 2015, Tavola a13.14. Banche e Gruppi
qualità del credito, anche attraverso l’impiego Bancari: qualità del credito.
di sistemi di attribuzione del rating interno La percentuale di “copertura” del campione è stata calco-
direttamente sviluppati da Banca d’Italia o, lata rispetto al dato “crediti verso clientela” iscritto nei bilanci
comunque, validati da quest’ultima. d’esercizio, individuali o consolidati, degli enti creditizi al 31
Tuttavia, pur seguendo un impianto stabile ed dicembre 2014.
(7) In relazione ai risultati emersi dall’indagine, si precisa che,
uniforme alla base, le politiche di gestione e nel presente lavoro sono esposte solo parzialmente le risul-
monitoraggio dei crediti “problematici” tanze emerse. Il lavoro nella sua interezza sarà oggetto di
variano, quantomeno in relazione ad alcuni successivi contributi.

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• bilancio; decisamente meno “fisiologici”. Infatti è stato


• Centrale Rischi; rilevato come l’impresa, molto spesso, una
• andamentali interni (con un’attenzione par- volta percepiti i primi alert di tensione, finan-
ticolare rivolta non solo ai possibili collegati, ziaria e non, tenti di mitigare, ove possibile, tali
ma anche ad eventuali azioni ritenute poten- segnali nel bilancio di esercizio, sfruttando
zialmente pregiudizievoli a livello di “scherma- politiche contabili “flessibili” (window dres-
tura” dei patrimoni, quali ad esempio trust, sing) e confidando presumibilmente in una
fondo patrimoniale, intestazioni fiduciarie soluzione rapida e poco visibile delle criticità
...). La valutazione degli andamentali interni emerse. In più, nei casi più gravi può accadere
e degli eventuali collegati sono variabili univer- che il bilancio non sia redatto “in modo veri-
salmente considerate, ma risultano entrambe tiero e corretto” e, di conseguenza, voluta-
essere un’importante leva di differenziazione mente tenti di occultare una situazione

Banca&Impresa
della dimensione del Gruppo Bancario in ter- decisamente seria, nell’errata convinzione
mini di “peso” alla stessa attribuito nel giudizio che la mancata disclosure verso i finanziatori
del credito. possa contribuire al risanamento (non impor-
In relazione alla variabile riferita ai dati conte- tando variazioni nel merito creditizio, con le
nuti nel bilancio d’esercizio, le banche intervi- ovvie conseguenze ...) o, quanto meno, possa
state hanno in particolare sottolineato le non aggravare lo status quo, magari tentando
criticità che emergono dalla considerazione di coinvolgere nuovi finanziatori.
dello stesso come variabile di sistema, il che In ogni caso, anche in assenza distorsioni
spiega il basso “peso” assunto da tale set di patologiche dell’informativa di bilancio quali
documenti nell’attribuire il rating all’impresa. quelle ora enunciate, gli istituti bancari coin-
In primo luogo, Il bilancio d’esercizio, quando volti nell’indagine hanno rilevato come, nel
giunge nella materiale disponibilità dell’ente fascicolo di bilancio manchi anche un’infor-
creditizio, è già datato: le informazioni ivi con- mativa di tipo strategico prospettica: nella
tenute risalgono, quantomeno, a 4-6 mesi sostanza manca la predisposizione, con aggior-
prima ed è di tutta evidenza come un simile namento annuale, di un piano aziendale
lasso di tempo infici chiaramente l’utilità del quanto meno di breve periodo (l’orizzonte tem-
dato al momento della lettura dello stesso. porale potrebbe essere individuato in tre
Inoltre, gli schemi di bilancio previsti dalla esercizi).
Normativa nazionale consentono, talvolta, Una volta identificati i crediti problematici uti-
l’utilizzo di schemi non vincolanti, con evi- lizzando gli strumenti ora delineati, diventa
dente difformità del prodotto finito rispetto fondamentale, come testimoniato dalle banche
ad uno standard teorico uniforme. intervistate, monitorare l’evoluzione degli
In secondo luogo, l’indagine condotta testi- stessi, predisponendo anche un sistema di
monia come tale set di documenti sia quan- alert interni di sistema ampio e profondo, in
tomeno carente dal punto di vista termini di numerosità e periodicità dei con-
finanziario: se è vero che i Principi contabili trolli. I flussi informativi possono, infatti, assu-
nazionali da tempo raccomandano l’inseri- mere diverse frequenze: giornaliera, mensile,
mento del rendiconto finanziario nel fasci- bimestrale, a richiesta e, ovviamente, annuale.
colo di bilancio, è altresì vero che questa La periodicità di flussi più elevata è risultata
raccomandazione viene spesso disattesa. Ma essere funzione crescente rispetto alla dimen-
non solo ... è importante sottolineare come il sione ed alla complessità strutturale della
rendiconto finanziario di per sé, trattandosi banca e rispetto all’abbassamento del rating
di una fotografia di flussi passati, non sia in della controparte.
ogni caso sufficiente a completare, con Inoltre le banche coinvolte hanno evidenziato
valenza predittiva, l’informativa necessaria come, l’identificazione di un credito non per-
per le banche: auspicabile, in questo senso, forming o potenzialmente tale, implichi neces-
sarebbe l’introduzione di un budget econo- sariamente la maggiore attenzione del gestore
mico e finanziario a 3 anni che evidenzi i nel colloquiare con il soggetto referente e la
flussi di cassa attesi dalla gestione aziendale. rilevanza del giudizio di quest’ultimo nel valu-
Oltre agli aspetti ora richiamati, è importante tare il credito e l’azienda cliente.
sottolineare come i soggetti intervistati Un dato di notevole interesse emerso nel corso
abbiano posto l’accento anche su aspetti dell’indagine risulta essere, in tal senso la

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 85


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difficile, ma necessaria conside- Le banche hanno concordato rientro (allungamento dei termini
razione degli aspetti “qualitativi” nell’identificare nel fattore di restituzione in contropartita di
legati alla posizione creditoria tempo uno degli elementi di condizioni necessariamente
potenzialmente problematica: maggiore criticità nel pro- meno favorevoli in termini di
cesso di risanamento del-
tali aspetti sfuggono necessaria- l’impresa in crisi: maggiori
costo del denaro). Variabile neces-
mente ai software (si veda il caso sono i tempi della procedura sariamente considerata e pesata al
eclatante della mancata visione più bassa è la probabilità di momento di tale valutazione è
dei covenant inseriti “manual- un esito non concorsuale l’ammontare complessivo dell’e-
mente” nei contratti). della crisi aziendale. sposizione problematica.
Fondamentale diventa allora Ove risulti conveniente e pratica-
affiancare al software l’interpreta- bile concretamente, soprattutto in
zione corretta e tempestiva dei dati che dallo termini di tempi, i Gruppi di dimensione più
Banca&Impresa

stesso sono prodotti, affidandosi anche, ma rilevante spingono per l’avvio di una trattativa a
non solo, alla sensibilità del soggetto cui è affi- livello interbancario al fine di aiutare l’impresa
dato questo ruolo. ad uscire dallo stato di crisi (10) che, come è
Tale aspetto assume ancora più rilevanza se si stato sottolineato, non è ancora sfociata
considera un’ulteriore chiave di lettura emersa nell’insolvenza.
dall’indagine: salvo un solo caso, gli enti credi- Obiettivo della trattativa per la “conciliazione”
tizi che hanno partecipato all’indagine empi- è, ovviamente, il far si che l’impresa possa
rica hanno affermato che tali sistemi di ricostituire le pre-condizioni per ritornare in
valutazione della qualità del credito non pos- bonis.
siedono alcun potere predittivo (8) ... In
sostanza consentono di chiudere la stalla Durata del processo decisionale in caso di
quando i buoi sono fuggiti ... procedura e durata della procedura stessa:
Un ulteriore aspetto interessante, che pone in impatti sull’esito e fattore tempo
risalto l’esigenza di intensificazione dei con- In relazione al processo decisionale avviato
trolli, riguarda la gestione della posizione non dagli enti creditizi coinvolti risulta evidente
performante identificata che viene condotta a come lo stesso nasca necessariamente dalla
monte, a livello di sede centrale, e non più a segnalazione della procedura oggetto di
valle a livello di filiale. trattativa.
In relazione alle azioni poste in essere per A seconda dell’importo oggetto di ristruttura-
ottimizzare la gestione dei crediti “proble- zione del credito, la procedura viene gestita a
matici”, una volta identificati gli stessi, (in livello periferico piuttosto che centrale per
particolare: revoca dei fidi, revoca delle faci- esposizioni di dimensione più rilevante. Una
litazioni, rientro ed altre operazioni ...) è volta “affidata” la gestione della procedura,
emerso che la revoca dei fidi è, in ogni caso, prende avvio la fase di negoziazione, necessa-
l’estrema ratio perseguita. Tale risultato può riamente anche a livello interbancario.
essere interpretato essenzialmente attraverso Gli istituti coinvolti nell’indagine hanno
una duplice chiave di lettura. Infatti, se è vero segnalato un punto di osservazione interes-
che le banche intervistate hanno dichiarato sante: la fase critica non è risultata essere
che è sempre loro interesse accompagnare quella dell’assunzione della delibera, ma quella
l’Impresa, ovviamente se sussistono i presup-
posti, fuori dallo stato di crisi, non è altresì
possibile negare l’impatto negativo sul
Bilancio dell’Istituto di un credito “passato Note:
all’Ufficio Legale”, che deve necessariamente (8) Un interessante contributo in merito alla possibilità di pre-
essere svalutato, e sulla ricaduta dello stesso in visione della probabilità di default è rappresentato da L. Di
termini di perdita di immagine nei confronti Simone, “La previsione dei fallimenti societari e l’efficienza del
mercato: le evidenze del mercato azionario italiano”, in
della clientela (9). Banca Impresa Società, n. 3/2014, pag. 455-488.
Ipotesi diversa e, talvolta perseguita, risulta (9) In tal senso si veda, per esempio il contributo di V. Pacelli e
essere invece la sospensione dei fidi medesimi, S. Sylos Labini, “Gli effetti della crisi sul rapporto banca cliente”,
normalmente accompagnata alla valutazione in Micro & Macro Marketing, n. 1/2013, pagg. 39-60.
della possibilità di rinegoziare le condizioni, (10) In merito al concetto di crisi d’impresa: A. Danovi,
A. Quagli (a cura di), Gestire la crisi d’impresa. Processi e
combinando esigenze di liquidità e tempi di strumenti di risanamento, IPSOA 2015.

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Crisi d’impresa

propedeutica alla stessa, al fine di giungere, continua necessità di aggiornare le informa-


appunto, alla fase di delibera stessa. zioni di supporto allo stesso.
Successivamente all’assunzione della delibera, A questo riguardo è stato osservato come
se gli importi sono contenuti, alcuni istituti opportuna sia l’inclusione già nella prima ver-
procedono alla gestione ed al monitoraggio sione del Piano di sensitivity analisys e di stress
dell’evoluzione della procedura a livello perife- test volti a fornire già un primo ventaglio di
rico, ma è importante segnalare come questa possibili configurazioni dell’evoluzione della
eventualità si verifichi solo in caso di enti cre- procedura, consentendo una attendibile valu-
ditizi di minore entità. tazione di best e worst case. Tale osservazione
In relazione al tempo necessario al completa- potrebbe rappresentare uno spunto interes-
mento del processo decisionale, è emerso come sante per valutare l’elevazione delle Linee
lo stesso si assesti, in media, in un intervallo Guida emanate dal CNDCEC da best practice

Banca&Impresa
compreso tra i 6 ed i 12 mesi in caso di mancata a Raccomandazioni.
rinegoziazione delle condizioni dello stesso
durante le trattative, mentre lo stesso, in caso Recenti novità relative alla
contrario può dilatarsi sino ad un intervallo classificazione dei crediti nei bilanci
compreso tra i 18 ed i 24 mesi, con evidente delle banche
aggravio in termini di costi ed esiti della
Al fine di leggere meglio i risultati emersi dal-
procedura.
l’indagine in merito alla dialettica tra Banche e
Essenziale è risultata essere la documenta-
Imprese in crisi nel percorso di risanamento,
zione di supporto predisposta: completezza,
appare opportuno soffermarsi, seppur breve-
accuratezza e, ovviamente affidabilità e coe-
mente, sulle recenti novità introdotte in ter-
renza della stessa rispetto alle caratteristiche
mini di classificazione dei crediti secondo le
della procedura avviata ed alla reale condi-
disposizioni recentemente modificate da
zione dell’impresa, risultano essere le carte
Banca d’Italia, in recepimento dei nuovi stan-
vincenti per ridurre i tempi ed i rischi intrinseci
dard tecnici pubblicati dalla European Banking
all’allungamento degli stessi.
Authority (EBA) (11).
Le banche oggetto di rilevazione hanno con-
In relazione alla normativa specifica di settore
cordato in misura unanime nell’identificare nel
emanata dalla Banca d’Italia è importante
fattore tempo uno degli elementi di maggiore
rammentare come quest’ultima abbia aggior-
criticità nel processo di risanamento dell’im-
nato le regole di redazione del bilancio banca-
presa in crisi.
rio con le circolari n. 272 (12) del 2008 - 7°
I tempi di gestione complessiva del processo di
Aggiornamento - “Matrice dei conti” e n. 217
risanamento sono decisamente condizionanti
1996 - 13° Aggiornamento - “Manuale per la
rispetto all’esito della procedura. Tutti i sog-
compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza
getti intervistati hanno affermato che, seppur
per gli Intermediari finanziari, per gli istituti
con diverse declinazioni, in particolare legate
di pagamento e per gli IMEL” e ridefinito la
all’esposizione della singola banca, maggiori
nozione di attività finanziarie deteriorate
sono i tempi della procedura più bassa è la
allo scopo di allinearla alle nozioni di “non
probabilità di un esito non concorsuale della
performing exposures” e “forborne exposure”
crisi aziendale.
introdotte dalle norme tecniche di attuazione
Uno dei fattori sul quale è stata richiamata in
relative alle segnalazioni statistiche di vigi-
particolare l’attenzione è stato individuato
lanza definite dall’Autorità Bancaria Europea
nella eccessiva onerosità in termini di tempi,
costi e qualità dell’informazione connessa alla
plurima e frequente revisione del Piano. Se è
vero, infatti, che ritocchi e correzioni non signi-
ficative del Piano stesso rientrano nella fisiolo- Note:
(11) In relazione al ruolo della BCE nella risposta alla crisi
gica dialettica del processo “contrattuale” che finanziaria si veda, M. Draghi, “La BCE e le azioni per la crescita:
concretizza la volontà delle parti di superare un nuovo patto per l’Europa”, in Bancaria, n. 11/2015.
una situazione di crisi, è anche vero che, se le (12) Il testo integrale della circolare n. 272, ultimo aggiorna-
condizioni soggiacenti variano di continuo, il mento gennaio 2015, è disponibile sul sito web della Banca
processo decisionale subisce necessariamente d’Italia nella pagina http://www.bancaditalia.it/ compiti/
vigilanza/normativa/archivionorme/circolari/c272/index.
un drastico rallentamento dovuto, anche alla html.

Amministrazione & Finanza n. 4/2016 87


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(European Banking Authority - EBA) ed appro- chiusura del “rubinetto bancario” con la
vate dalla Commissione Europea. sospensione dei fidi e le richieste di rientro.
La nuova classificazione dei crediti delineata Appare evidente infatti come la medicina per
dalla Banca d’Italia, è volta a garantire una una società in crisi finanziaria non possa che
valutazione più rigorosa della qualità degli essere l’iniezione di liquidità, che non può che
attivi bancari (13), attuando un monitoraggio essere effettuata nella stragrande maggioranza
(14)più rigido dei crediti ristrutturati ed dagli operatori finanziari in un quadro giuri-
oggetto di concessioni. La novità introdotta dico che dia loro certezza.
di maggior rilievo in merito, è certamente rap- A tale proposito appare interessante il tema dei
presentata dalla definizione armonizzata di “finanziamenti ponte” posto all’attenzione
esposizioni deteriorate (“non performing expo- della Commissione Rordorf dall’ABI nel corso
sures”) e di esposizioni oggetto di concessione dell’audizione del 2 dicembre 2015: “[...]si fa
Banca&Impresa

(“forborne exposures”) (15). presente come appaia opportuno altresì inter-


In merito al concetto di passaggio a sofferenza venire sulle disposizioni in tema di finanzia-
è interessante sottolineare come questo venga menti ponte, di cui all’art. 182-quater, comma
identificato da molte aziende di credito come il 2, L.F.; tali finanziamenti potrebbero, infatti,
momento di default, ossia l’emersione dello rappresentare uno strumento utile per conci-
stato di insolvenza, non esistendo, allo stato, liare il fabbisogno finanziario dell’impresa in
Leggi o principi che compiutamente defini- stato di pre-crisi con l’esigenza della banca
scano tale concetto (16). (interessata a sostenere l’impresa) di vedere
tutelato il proprio investimento”.
L’ABI conclude la sua riflessione sul tema
Analisi sulle informazioni assunte affrontando il delicato, ma fondamentale
dagli operatori specializzati tema della prededuzione dei finanziamenti
I risultati emersi dall’indagine condotta ren- ponte: “Il beneficio della prededuzione
dono manifesto come, allo stato attuale, andrebbe preservato anche nel caso di mancata
l’informativa contabile e finanziaria pre- ammissione del concordato o di mancata omo-
disposta dalle imprese sia insufficiente al logazione degli accordi di ristrutturazione, pur
fine di consentire, anche all’operatore più mantenendo le doverose garanzie ai fini della
qualificato, quale la banca, di individuare
il momento dell’insorgenza della crisi, non
Note:
consentendo così di porre in essere inter- (13) In relazione alla revisione in corso della regolamentazione
venti tempestivi. bancaria e finanziaria si veda, per esempio, G. Manzelli et alia,
La realtà empirica dimostra, infatti, che la “Interazione e coerenza tra diverse misure prudenziali”, in
buona riuscita di un percorso di ristruttura- Bancaria, n. 12/2015.
zione dipende innanzitutto dal momento in (14) Si veda, per esempio, R. Battista e F. Beltrame, “Il monito-
raggio dei crediti alla luce dei recenti aggiornamenti di Banca
cui lo stesso viene posto in essere. Appare evi- d’Italia: un sistema di indicatori”, in Banche e Banchieri, n. 42/
dente infatti che un Piano in continuità di 2015 pagg. 58-66.
impresa non potrà avere successo se l’impresa (15) In relazione alle nuove regole di classificazione dei crediti
che lo pone in essere risulta già in una fase di risultano essere venute meno le categorie dei c.d. crediti
insolvenza e quindi al di là di una semplice incagliati o incagli e dei crediti ristrutturati. Attualmente gli
enti creditizi distinguono tra:
situazione di crisi economico finanziaria. – attività finanziarie non deteriorate, altrimenti definite “espo-
Non solo ... il protrarsi eccessivamente a sizioni performing” ovvero in bonis, ossia le esposizioni che non
lungo della definizione del processo di risana- presentano anomalie significative, ovvero esposizioni non
mento implica frequentemente, come antici- deteriorate;
pato, il cattivo esito della procedura. In tal – attività finanziarie deteriorate altrimenti definite “esposizioni
non performing” che vengono ripartite, indipendentemente
senso uno spunto di riflessione potrebbe essere dall’acquisizione di eventuali garanzie (reali o personali) a
rappresentato dall’introduzione, a livello nor- supporto delle stesse, nelle seguenti categorie di segnala-
mativo, di intervalli temporali ben definiti e zione: Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate (past
vincolanti all’interno dei quali debba perfezio- due), Inadempienze probabili (anche definite “Unlikely to
narsi l’iter della procedura. pay”) e Sofferenze.
(16) Tale è infatti la definizione che emerge dalla normativa in
Sull’eccessiva lunghezza del processo che, in termini di vigilanza emanata dalla Banca d’Italia. In tal senso:
molti casi, porta all’insuccesso del risana- Banca d’Italia - FAQ - La Centrale dei Rischi - Cos’è una
mento influisce anche necessariamente la “sofferenza”.

88 Amministrazione & Finanza n. 4/2016


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certa individuazione di tali finanziamenti (tra- liquidazione giudiziale, contrapposta alla sola
mite l’attestazione del professionista e la loro alternativa della continuità aziendale e con-
specifica indicazione nella proposta, anche se templando la figura di un concordato liquida-
non ammessa/omologata). Ciò consentirebbe torio “solo in caso di apporto di risorse esterne
di tutelarli dal rischio dell’azione revocatoria che aumentino, in misura apprezzabile, la sod-
fallimentare”. disfazione dei creditori”.
Anche la mancanza di una definizione del con- La novità proposta dalla Commissione Rordorf
cetto di “crisi di impresa” che, ad oggi, rappre- è l’introduzione della Procedura di Allerta e
senta il presupposto soggettivo per accedere mediazione “finalizzate ad incentivare l’emer-
alle procedure di risoluzione della crisi alter- sione anticipata della crisi”. Lo schema di legge
native al fallimento, nella struttura giuridica propone di porre l’obbligo di segnalare l’allerta
concorsuale e la scarsa predisposizione degli in capo a determinati soggetti, tra cui gli organi

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imprenditori italiani all’adozione di meccani- di controllo societari, i Revisori, l’Agenzia delle
smi di controllo interni volti a dominare entrate, gli Agenti della Riscossione e gli Enti
l’aspetto finanziario del business, hanno con- Previdenziali.
tribuito e contribuiscono a determinare molto Per lo stesso comportamento dell’imprendi-
spesso lo scarso successo finale degli str- tore che ricorre tempestivamente agli organi-
umenti di composizione della crisi previsti smi previsti di composizione della crisi lo
dall’ordinamento. schema propone misure premiali, ed al contra-
Frequentemente la crisi è affrontata in un rio misure sanzionatorie in caso di ostacolo o di
momento in cui la stessa ha già raggiunto lo mancato ricorso. Lo schema previsto dello
stato patologico dell’insolvenza: la chiusura del stato di allerta, si pone potenzialmente come
finanziamento bancario, il protrarsi spossante rimedio all’abuso della disciplina del pre-con-
delle trattative, l’impossibilità di ricevere cordato e come strumento funzionale al buon
nuova finanza, minano definitivamente la esito degli istituti alternativi al fallimento pre-
capacità dell’impresa di stare sul mercato e visti dall’ordinamento.
portano alla conclusione di accordi/proposte Tuttavia affinché il meccanismo possa funzio-
che risultano già superate in negativo nel nare è fuor di dubbio, a parere di chi scrive, che
momento in cui vengono sottoscritte. Le stesse debba essere definito giuridicamente lo stato di
aspettative disegnate dal legislatore circa la crisi.
relazione di attestazione e le conseguenti Il recente documento del 30 ottobre 2015, edito
pesanti responsabilità attribuite ai professio- dal CNDCEC, denominato “Le Linee Guida
nisti attestatori, peraltro designati dallo stesso sull’informativa e valutazione della crisi di
debitore, non risolvono il problema: in quanto impresa”, sintetizza efficacemente il rischio
molto spesso i piani di ristrutturazione sono il legato ad una definizione della crisi scollegata
frutto di buoni propositi, che possono anche dalla dinamica aziendalista: “L’introduzione
essere considerati ragionevoli sulla base degli da parte del legislatore di definizioni non coor-
indicatori di mercato, ma che se innestati su un dinate con la realtà imprenditoriale porterebbe
tessuto imprenditoriale ormai decotto non ad una ancora più accentuata confusione e al
conducono, nella maggior parte dei casi agli rischio di valutazioni erronee da parte degli
effetti sperati. operatori, nonché potrebbe comportare diso-
I numeri indicano che un accordo di ristruttu- rientamento negli organi preposti al governo e
razione “normalmente” viene rinegoziato controllo delle imprese collettive, con il rischio
anche più di una volta, per poi magari sfociare di non fare emergere effettivamente la crisi di
in una procedura concorsuale di tipo anche impresa o di allargare le responsabilità senza
liquidatorio, anche a causa della rigidità e la benefici per la collettività”.
complessità eccessiva evidenziati nel processo Appare importate comprendere, infatti, che il
decisorio nel quale sono coinvolti gli istituti concetto di crisi di impresa è indissolubilmente
bancari. collegato con la dinamica finanziaria, concetto
Il nuovo schema di legge approntato dalla che il nostro sistema imprenditoriale ha troppo
“Commissione Rordorf”, oltre a raccomandare spesso trascurato.
la definizione normativa dello stato di crisi, si Si consideri a tale proposito la scarsa attenzione
pone l’obiettivo di razionalizzare le procedure attribuita al controllo di gestione ed al rendi-
concorsuali prevedendo sostanzialmente una conto finanziario, inteso anche come strumento

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Crisi d’impresa

informativo delle comunicazioni La costruzione di un sistema Orbene, prevedere la redazione da


sociali, come riscontrato anche a di prevenzione della crisi parte degli organi di controllo di
livello dell’indagine empirica fondata su un’ottica finan- una solvency opinion comporte-
condotta. ziaria prospettica, appare, rebbe un preciso obbligo di piani-
allo stato dei fatti, la solu-
Il CNDCEC nel suo documento zione più idonea.
ficazione degli organi gestori, e
inquadra la nozione di crisi non conferirebbe alla segnala-
come “incapacità corrente zione dello stato di allerta un
dell’azienda di generare flussi di grado di aleatorietà poco costrut-
cassa, presenti e prospettici, sufficienti a tiva per la collettività.
garantire l’adempimento delle obbligazioni
già assunte e di quelle pianificate”. Conclusioni
L’attenzione si deve quindi spostare sulla
Banca&Impresa

In conclusione, la costruzione di un sistema di


capacità di generare flussi di cassa del com- prevenzione della crisi fondata su un’ottica
plesso aziendale realizzando un efficace finanziaria prospettica, appare, allo stato dei
impairment test degli attivi sulla base di report fatti, la soluzione più idonea per garantire un
prospettici, utilizzando consapevolmente i dati maggior grado di solidità al sistema imprendi-
storici di bilancio. Le linee guida del CNDCEC toriale ed, in tal senso, il nuovo sistema di
concludono con l’utile indicazione che “la pla- vigilanza adottato da Banca d’Italia in recepi-
tea degli interlocutori professionali dell’im- mento dei criteri proposti dall’EBA, revisione
presa potrebbe utilizzare gli stessi [report dei principi contabili internazionali di reda-
prospettici] al fine della preparazione di sol- zione del bilancio applicati dal sistema banca-
vency opinion, intese come attestazioni sulla rio e le opportunità di riforma della normativa
capacità di adempimento delle obbligazioni fallimentare appaiono oggi come un’occasione
ancora in essere alla data di valutazione”. irrinunciabile.

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