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SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO - DIRETTORE RESPONSABILE PIERANGELA FIORANI

VENERD 11 DICEMBRE 2015

LANALISI

la classifica

lintervista

LA SFIDA

Balzo dei margini


Pam e Gruppo Coin Zoppas: Siamo eroi Bonifiche, in 11 anni
ma risultati erosi
raggiunti sul podio non ci arrendiamo opere avviate
dagli oneri finanziari da San Benedetto
a fisco e burocrazia nel 10% delle aree
MANCIN A PAGINA 3

MARCON ALLE PAGINE 4 E 5

VITUCCI A PAGINA 19

FAVARATO A PAGINA 43

indici e performance delle prime 500 aziende VENEZIANE

TOP
500
ILVENTODELLARIPRESA
Ricaviaggregati
oltre19miliardi
utilidi262milioni
redditooperativo
increscitadel20%
Eccole imprese
chehanno
battutolacrisi
TUTTE LE VOCI DEI BILANCI 2014
DA PAGINA 4 A PAGINA 15

NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

LANALISI I BILANCI 2014


di MORENO MANCIN

analisi delle prime 500


imprese per volume di
ricavi della provincia
di Venezia ha lobiettivo di fornire una rappresentazione sullo stato di salute delle principali realt produttive del territorio realizzata attraverso la lettura dei dati economico-finanziari di bilancio riferiti allesercizio 2014. Se osserviamo i dati
aggregati relativi al 2014 (come si trattasse di ununica gigantesca holding che opera in
tutti comparti economici del
territorio) otteniamo limmagine di un gruppo con oltre 19
miliardi di euro di ricavi in
aumento del 2,9% rispetto al
2013 e 21 miliardi di totale
delle attivit (ossia linsieme
degli investimenti a breve e a
lungo termine realizzati dalle
aziende del campione) in sostanziale contrazione (-4,7%)
rispetto al corrispondente valore del 2013. La differenza tra
i due importi ammonta a circa
1 miliardo di euro e appare un
dato piuttosto sorprendente e
in controtendenza rispetto a
tutti gli altri indicatori monitorati che come vedremo testimoniano una sostanziale ripresa delleconomia del territorio veneziano.
La contrazione in esame trova spiegazione nellandamento della Impresa di Costruzioni Mantovani, che pur mantenendosi nella top 10 delle
aziende della provincia registra un rilevante ridimensionamento degli impieghi, per un
valore di circa 1 miliardo di eu-

LA RICERCA

LE FIRME

PI RICAVI E MARGINI
LA RIPRESA SI RAFFORZA

Ugo Sostero,
ordinario di
Economia
aziendale

Moreno
Mancin,
ricercatore di
Economia

Chiara Saccon,
associato di
Internal
Accounting

Carlo Marcon,
ricercatore di
Economia
Aziendale

Marco Fasan,
ricercatore di
Economia
aziendale

Federica
Lucchetta
consulente
dimpresa

Paolo Vezzaro
assistant
auditor
in PwC

Michela
Cordazzo,
associato di
Economia Az.

Aziende Top 500 del Veneziano: fatturato aggregato in aumento del 2,9%
balzo del risultato operativo, utili erosi dagli oneri finanziari, investimenti stabili
ro. Ne deriva che, se escludiamo la nota impresa edile della
provincia, gli impieghi di capitale effettuati dalle rimanenti
499 imprese monitorate sono
nel complesso stabili rispetto
al 2013. Se i dati sulle vendite,
dunque, continuano a dare timidi segnali di ripresa, non
sembrano ancora vedersi i corrispondenti effetti sul fronte
degli investimenti, registrando un atteggiamento ancora
prudente da parte delle imprese del territorio.
Il risultato economico (utile) generato sempre a livello
aggregato positivo per circa
255 milioni di euro, in decremento rispetto ai 284 milioni
registrati nel 2013, ma comunque superiore ai 191 ottenuti
del 2012. Le aziende che riescono a chiudere i conti in terreno positivo nel 2014 sono
l80,2% del campione in leggero miglioramento rispetto al
77,8% dellanno precedente.
La sensibile riduzione dellutile non sembra destare molte
preoccupazioni se si conside-

LE PAROLE CHIAVE

ra che limitando lanalisi allattivit caratteristica dellimpresa, sia lEbitda che il risultato
operativo appaiono in decisa
crescita sul 2013, rispettivamente del 7,7% il primo (+ 109
milioni) e di ben il 20,6% il secondo (+136 milioni). I risultati sembrano quindi confermare che la crescita dei volumi
associata finalmente anche a
un miglioramento della redditivit operativa. A pesare sulla
modesta contrazione dellutile senzaltro lincremento degli oneri finanziari che passano a livello aggregato da 291
milioni del 2013 ai 320 milioni
del 2014 (+9,9%). Questo risultato tuttavia da interpretarsi
positivamente. Se si considera
la sostanziale stabilit del costo del credito registrata nel
periodo, lincremento degli
oneri finanziari pagati dalle
imprese trova probabilmente
spiegazione in un aumento
del ricorso allindebitamento
bancario, almeno a livello aggregato. Si tratta di un elemento da non sottovalutare dopo

anni di enorme difficolt nel


rapporto con il sistema creditizio, con cui molte imprese si
sono dovute (duramente) confrontare. La diminuzione
dellutile aggregato, tuttavia,
risente anche dei risultati delle
imprese che hanno chiuso
lesercizio in perdita. Se limitiamo lanalisi in questione alle sole imprese in utile costituite da 401 sulle 500 in oggetto i risultati appaiono piuttosto confortanti. Per queste realt lutile aggregato ammonta, infatti, a 507 milioni rispetto ai 427 registrati nel periodo
precedente, con un incremento del reddito netto di ben 80
milioni (+18,7%). Il Roe delle
imprese in utile che misura il
ritorno dellinvestimento realizzato dalla propriet sale
all11,5% contro il 10,4% del
2013, posizionandosi su valori
molto soddisfacenti.
Un ultimo dato particolarmente interessante emerge
dallanalisi delle imprese performanti, ossia quelle che hanno mostrato fatturati in cresci-

ta nel 2014. Anche su questo


fronte i dati confermano un
trend positivo, se si considera
che ben il 64,2% delle imprese
veneziane presenta ricavi in
crescita sul 2013 e il 58,6%
riuscita ad incrementare il risultato economico di periodo.
Se osserviamo le prestazioni di
queste ultime imprese (quelle
con reddito in crescita) scopriamo che nel loro caso i ricavi sono cresciuti del 13,8%
(contro il 2,9% dellintero campione) per una crescita di circa
1,3 miliardi.
In conclusione, la lettura dei
bilanci delle prime 500 imprese della provincia di Venezia
sembra confermare un consolidamento della crescita, gi rilevata sebbene in misura pi
contenuta nella precedente
edizione della ricerca. La crescita dei ricavi accompagnata anche dallincremento della
redditivit operativa delle
aziende che non riesce per a
tradursi in un aumento
dellutile netto di periodo.
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IL METODO

ANALISI E CIFRE
DI CA FOSCARI
E PWC

I DATI DI AIDA
SUL VOLUME
DELLE VENDITE

Lanalisi dei bilanci 2014 delle


500 imprese di maggiori dimensioni della provincia di Venezia
stata condotta da un gruppo di
docenti del Dipartimento di Management dellUniversit Ca
Foscari Venezia, coordinato da
Moreno Mancin e composto da
Ugo Sostero, Michela Cordazzo,
Chiara Saccon, Carlo Marcon e
Marco Fasan. Il team di ricerca
si dedicato allanalisi dei dati e
allelaborazione dei commenti
generali e di quelli relativi ai singoli settori esposti nelle pagine
seguenti. Lestrazione dei dati
stata realizzata con estrema cura e attenzione dal dott. Paolo
Vezzaro di PwC (PricewaterhouseCoopers) e dalla dott.ssa Federica Lucchetta (Studio Associato
di Consulenza d'Impresa CONSIMP) - che ha contribuito anche al commento dei risultati di
alcuni settori. Ai colleghi che
hanno partecipato alla realizzazione della ricerca e a PwC che
lha finanziata vanno i nostri pi
sentiti ringraziamenti.

La ricerca presentata in questo


fascicolo stata condotta sulle
prime 500 aziende della provincia di Venezia per volume di ricavi generato nel 2014. I dati e gli
indicatori sono stati estrapolati
dal database AIDA di Bureau
Van Dijk e integrati, con
riferimento ai dati mancanti,
dai bilanci originali depositati in
Camera di Commercio. Per le
aziende che presentano una
chiusura dei conti in data diversa dal 31 dicembre si fatto riferimento al bilancio pi recente
presente nel database AIDA con
almeno sei mesi di attivit svolta
nel 2014. Nei limiti delle informazioni disponibili si cercato
di evitare duplicazioni di valori,
riportando per le aziende che
rientrano nel perimetro di un
gruppo societario solo i dati relativi al bilancio consolidato (colonna Cons), se presente. Nei casi in cui il bilancio consolidato di
un gruppo non sia risultato disponibile, si provveduto ad inserire i dati relativi ai bilanci individuali delle aziende del gruppo con sede legale nella provincia di Venezia. La costruzione
dei settori stata realizzata sulla
base dei codici Ateco. Tuttavia
doveroso sottolineare che non
sempre la classificazione Ateco
rispecchia fedelmente la tipologia di attivit svolta. In presenza
di holding finanziarie si provveduto a riclassificare il gruppo
nel settore in cui operativamente stata realizzata la maggior
parte dei ricavi nel 2014, sempre
nei limiti delle informazioni disponibili. Nel ristretto numero
di gruppi che svolgono attivit
molto diversificata in pi settori,
si provveduto a classificare lo
stesso all'interno della categoria
residuale Altri settori.

Supplemento al numero
odierno de
LA NUOVA VENEZIA
Direttore responsabile:
PIERANGELA FIORANI
Vice direttore:
ANTONELLO FRANCICA
A cura di:
MAURIZIO CAIAFFA
Concessionaria pubblicit:
A. Manzoni & C. S.p.A.
Via Poerio 34
Mestre
Tel. 041/396981

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VENERD 11 DICEMBRE 2015

LA CLASSIFICA LE PRINCIPALI IMPRESE

SAN BENEDETTO SUL PODIO


Lazienda di Scorz sale al terzo posto dopo Pam e Coin, Zignago dalla sesta alla quinta piazza
di CARLO MARCON

sservando la classifica
generale delle prime
500 imprese per fatturato della provincia di Venezia
si nota come essa sia dominata da due aziende della distribuzione, ossia il gruppo Pam e
il gruppo Coin, che distanziano nettamente tutte le altre,
realizzando assieme quasi 4
miliardi di ricavi che rappresentano ben il 20% del fatturato totale dell'intero campione.
Al terzo posto in classifica
sale Acqua Minerale San Benedetto che scavalca San Marco
Petroli scesa al quarto posto e
l'Impresa di Costruzioni Mantovani che a seguito di una
contrazione dei ricavi del 38%
scivolata in sesta posizione.
Zignago passa dalla sesta alla
quinta piazza, mentre Umana
e Veritas nonostante l'incremento dei ricavi rimangono
stabili rispettivamente al settimo e ottavo posto.
I maggiori balzi
Fuori dalla top ten tra quelle che hanno realizzato i maggiori balzi in classifica segnaliamo: RBhold che continua la
sua scalata gi intrapresa negli anni precedenti passando
dalla 26. alla 15. posizione; Superjet International che raddoppiando il fatturato sale dal
35. al 20. posto (anche se la
redditivit operativa rimane
fortemente negativa); Artech
che coniuga una crescita di

DA 1 A 50

Linea di imbottigliamento della San Benedetto di Scorz

fatturato (dal 46. al 33. posto)


con un miglioramento dei gi
ottimi indici di redditivit;
Clea che balza dalla 108. alla
52. posizione; Surteco che cresce di ben 76 posizioni (dalla
165. alla 89. piazza) e Palomar
che guadagna 85 posti (dal
180. al 95.).
Per quanto riguarda la red-

ditivit aziendale, tra le top


ten quelle che hanno migliorato i principali indicatori (Roa,
Ros e Roe) sono state Acqua
Minerale San Benedetto,
Umana e Azienda Veneziana
della Mobilit.
Oltre le prime dieci posizioni, ma limitandosi alle realt
pi grandi, meritano una men-

Franco Grisan, presidente della Zignago

zione per i progressi ottenuti


anche RBhold, Ip Cleaning,
Casa Vinicola Botter e Lafert.
Il trend dei settori
Spostando lattenzione alla
tabella con i dati aggregati per
settore, possibile notare come i settori legati alla distribuzione (commercio al dettaglio
e all'ingrosso) rappresentano

il 31% del fatturato totale, soprattutto per la presenza delle


due aziende pi grandi in classifica (Pam e Coin).
In generale, il territorio veneziano si caratterizza per un
tessuto produttivo non esclusivamente manifatturiero, dove i settori legati al commercio
e ai servizi hanno un peso

Ancora al vertice
i colossi della
distribuzione
Fra i settori in
retromarcia solo
costruzioni
e chimica
soprattutto
a causa dei cali
di ricavi di alcune
realt leader
maggiore che in altre province
del Veneto. Inoltre, tra i settori
pi importanti che sono stati
individuati si rilevano alcuni
di quelli che maggiormente
identificano il territorio veneziano, ossia il settore dei prodotti chimici, petroliferi e materie plastiche, quello dei trasporti e delle attivit di supporto alla logistica, il settore in
cui rientra la lavorazione del
vetro e quello delle aziende
che si occupano di alloggio e
ristorazione.
Il fatturato aggregato
Segnali incoraggianti emergono dall'andamento delle
vendite dal momento che il
fatturato aggregato dell'intero
campione top 500 aumentato del 2,9% e ben undici settori
sui tredici individuati hanno
registrato un incremento dei
ricavi nel periodo 2014-13, anche se nessuno in doppia cifra.
Inoltre, va anche considerato che gli unici due settori in
diminuzione come ricavi totali, ossia Edilizia e Costruzioni
(-3,6%) e Prodotti chimici, petroliferi e materie plastiche

NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

la sintesi dei settori

(-3,4%), sono stati trascinati al


ribasso dalle forti contrazioni
del fatturato delle aziende leader del settore, rispettivamente Mantovani e San Marco Petroli.
Se guardiamo la percentuale di imprese con ricavi in crescita ci accorgiamo che la
maggioranza delle imprese di
questi due settori stata in
grado di incrementare le vendite (72% per il settore edile e
56,5% per il settore chimico e
petrolifero).
La marginalit operativa
Anche sul fronte della marginalit operativa emergono
dei segnali abbastanza confortanti, tenuto conto che l'Ebitda% a livello di intero campione salito dal 7,6% all'8%,
il 62% dei settori ha migliorato
o quantomeno mantenuto
l'incidenza dellebitda sui ricavi e 7 settori su 13 (54%) presentano un ebitda% sopra il
10%.

In particolare, il settore dei


Prodotti alimentari e bevande
e quello delle Utilities e gestione dei rifiuti hanno realizzato
i progressi maggiori in termini
di marginalit operativa, mentre i due settori con il valore
pi elevato si confermano
quelli della Lavorazione di vetro, legno e carta (20,3%) e dei
Trasporti e attivit di supporto alla logistica (18,3%).
A livello complessivo quattro imprese su cinque (80,2%)
chiudono il conto economico
in utile, in miglioramento rispetto al 77,8% del 2013. I settori che hanno registrato i
maggiori progressi sono il
Commercio e riparazione di
autoveicoli (dal 65% al 85%) e
l'Edilizia e costruzioni (dal
72% al 84%).
I settori con la percentuale
pi alta di imprese in utile sono quello delle Fabbricazioni
in metallo (91,3%) e dellAlloggio e ristorazione (89,5%). Di

contro, i settori con il pi basso numero di imprese in utile


sono quello dei Prodotti chimici, petroliferi e materie plastiche (69,6%) e soprattutto il
Commercio
al
dettaglio
(59,3%), dove 2/5 delle imprese ha chiuso in perdita il conto
economico del 2014.In aggiunta, giova sottolineare che
in ben 11 settori su 13 la maggioranza delle aziende stata
capace di migliorare il reddito
netto.
Consolidamento in corso
Dall'analisi di questi dati si
pu concludere che le aziende della provincia di Venezia
non sono state solamente in
grado di aumentare seppur
lievemente le vendite, ma anche di tradurre i maggiori ricavi in un aumento della marginalit operativa e della redditivit globale, a conferma di un
consolidamento della ripresa
economica.
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Il quartier generale di Pam a Spinea

NORDEST ECONOMIA TOP 500

IL QUADRO CLASSIFICA
DA 51 A 100

DA 101 A 150

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NORDEST ECONOMIA TOP 500

NORDEST ECONOMIA TOP 500

IL QUADRO CLASSIFICA
da 151 a 200

da 201 a 250

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IL QUADRO CLASSIFICA
DA 251 A 300

DA 301 A 350

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IL QUADRO CLASSIFICA
DA 351 A 400

DA 401 A 450

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IL QUADRO CLASSIFICA
da 451 a 500

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FOCUS I BILANCI CONSOLIDATI

CINQUE PUNTE DI DIAMANTE


RBHold, Artech, Ligabue, Umana e Lafert i gruppi pi performanti per crescita di ricavi e profitti
di CHIARA SACCON

osservazione dei dati


economico-finanziari
presentati nei bilanci
consolidati 2014 dei maggiori
gruppi della provincia di Venezia, identificati sulla base della
dimensione del fatturato, rileva che essi contribuiscono
alleconomia provinciale con
un giro daffari di pi di 7,6 miliardi di euro, in crescita
dell1,6% rispetto allanno precedente. Sono significative
linversione di tendenza manifestatasi e la ripresa dei ricavi
generati dai gruppi che erano
in flessione, sia pur di soli due
punti, nel 2013. Il valore complessivo tende ad avvicinarsi
ai valori del 2012 e il fatturato
unitario medio registra un aumento da 377 milioni a 383 milioni di euro.
La generale tendenza alla
crescita dei ricavi riguarda la
maggior parte dei gruppi. Di
venti, infatti, solo otto conoscono una contrazione del fatturato rispetto al 2013 con variazioni contenute se confrontate con quelle in aumento
che caratterizzano gli altri dodici gruppi. Gli aumenti dei ricavi per cinque dei gruppi veneziani risultano a due cifre,
ed questo il caso di RBHold,
che sostanzialmente raddoppia le vendite, di Artech
(+32,6%), di Ligabue (13,7%),

di Umana (12,5%) e di Veritas


(11,1%).
Alla crescita della dimensione economica del fatturato si
accompagna per unimportante contrazione della redditivit complessiva delle realt in
esame, misurata dal reddito
netto, rispetto allanno precedente. Il calo reddituale quasi del 40%, anche se il valore
complessivo rimane positivo e
si attesta sui 57 milioni di euro.
Lutile netto totale dei primi 20
gruppi della provincia , comunque, il risultato di situazioni tra loro molto diverse
con imprese che presentano
anche forti riduzioni di reddito, se non addirittura ingenti
incrementi di perdite, ed altri
forti incrementi di questo importante dato di bilancio.
Una generalizzazione appare, cos, difficile poich risulta
determinante la difformit dei
casi specifici. In questo senso
significativo rilevare che la
crescita del risultato aggregato
dei gruppi di 57 milioni derivi
da una netta contrapposizione tra un insieme di imprese
(circa la met) che registra un
aumento dei propri utili rispetto al 2013 e laltra met che misura una riduzione del risultato economico di periodo. Tra
le imprese che sono risultate
particolarmente performanti
sotto il profilo reddituale troviamo ancora il gruppo

I PRIMI VENTI BILANCI CONSOLIDATI

RBHold il cui utile cresce del


664,5% e, a seguire i gruppi Cadin, Lafert, Ligabue, Artech,
Umana, e Pentafin che presentano incrementi percentuali a
doppia cifra.
Se il reddito netto pu presentare situazioni diverse, la
redditivit caratteristica presenta invece un andamento
positivo per i gruppi, e questo
costituisce sicuramente un segnale importante sulle prospettive reddituali future dei
gruppi stessi. Landamento
reddituale aggregato risente,
infatti, della positiva influenza
dellaumento del margine operativo lordo (Ebitda) e del reddito operativo (Ebit). Rispetto
al 2013 lEbitda aggregato cresce dell8,4% mentre lEbit del
36,3%, valori ben al di sopra
delle variazioni verificatesi in
precedenza.
La comparazione delle variabili economiche dei maggiori gruppi con quelle del campione delle Top 500 rileva il
medesimo andamento in crescita per il fatturato e in diminuzione per la redditivit netta. Dal confronto emerge il significativo apporto fornito dai
gruppi al totale fatturato delle
societ del campione: ad esso,
infatti, i ricavi dei Top 20 concorrono con una quota pari al
40%. Minore, ma comunque rilevante, risulta il contributo
del 22% da parte dei gruppi al-

Inti Ligabue (Gruppo Ligabue)

la redditivit netta complessiva del sistema economico locale. Anche in termini di redditivit operativa i gruppi, a livello
aggregato performano in misura leggermente superiore in
raffronto con le rimanenti societ del campione, se si considera che lindicatore Ebitda/ricavi ammonta per i gruppi
all8,4% rispetto all8% misurato a livello aggregato.
Lanalisi del profilo patrimoniale evidenzia la lieve crescita
degli investimenti dei principali gruppi societari della provincia, misurato dal valore delle attivit nette in aumento
dello 0,5% rispetto allanno
precedente, e soprattutto in
controtendenza rispetto al corrispondente dato aggregato di

tutte le imprese Top 500, che


registrano una riduzione del
4,7%.
La struttura delle fonti di finanziamento dei gruppi, che
segnala il grado di rischio finanziario connesso allo svolgimento dellattivit aziendale,
appare stabile anche se in modesto miglioramento poich
lindice di indebitamento, che
ne espressione, registra appena una leggera diminuzione, passando dal 70,7% in media nel 2013 al 69,8% del 2014.
Alcuni gruppi, uno tra tutti Artech, hanno notevolmente ridotto la loro esposizione finanziaria nellarco del 2014, anche
se il dato appare piuttosto eterogeneo dato che molte altre
realt aziendali hanno visto accrescere il relativo livello di indebitamento. Per quanto attiene, invece al costo dellindebitamento nel corso dellultimo
anno si osservato un aumento degli oneri finanziari del
21%. Tale dato tuttavia stato
controbilanciato dal corrispondente aumento della marginalit operativa presentata
in precedenza che mantiene
sostanzialmente stabile lincidenza degli oneri finanziari
misurata sullEbitba. Se raffrontiamo questi risultati osservati per i gruppi rispetto ai
corrispondenti dati a livello
complessivo di Top 500 non si
riscontrano differenze signifi-

17

cative. In altri termini, la variabile dimensionale e la costituzione in forma di gruppo non


incidono mediamente in
termini di struttura delle fonti
di finanziamento e di onerosit media dei debiti e soprattutto in termini di relativo andamento nel biennio in esame.
In sintesi, la situazione che
emerge dallanalisi e dalla
comparazione dei bilanci consolidati si pu ritenere soddisfacente quanto a crescita del
fatturato e risultato operativo,
denotando un tendenziale miglioramento del profilo economico accompagnato da una
continua propensione alla crescita attraverso gli investimenti e da una stabilit della struttura finanziaria. Tuttavia i valori aggregati, e le modificazioni nel corso dei due periodi
esaminati, consentono una visione di insieme ma non svelano la richiamata ed elevata difformit delle situazioni che caratterizzano i singoli gruppi.
Le importanti difformit allinterno dellinsieme dei gruppi
societari analizzati, non solo
come andamenti contrastanti
ma anche come entit delle variazioni, sono lespressione di
una situazione non generalizzabile ma da interpretare caso
per caso perch legata a specifiche scelte di gestione che
hanno comportato risposte diversificate alle situazioni dei
mercati. In questo scenario, i
dati economico-finanziari che
emergono dal confronto degli
esercizi 2013 e 2014 fanno risaltare in particolare cinque
gruppi. Sono i gruppi RBHold,
Artech, Ligabue, Umana e Lafert a distinguersi per una variazione di rilievo nella performance economica, con riferimento allandamento dei parametri del fatturato e dellutile.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

INTERVISTA LO SCENARIO

RIPRESA? C MA A RISCHIO
Il leader di Confindustria Zoppas: imprenditori-eroi, non si arrendono nonostante fisco e burocrazia
di ALBERTO VITUCCI

a ripresa si fermata, e
per i prossimi mesi si intravedono nuovi rischi.
solo in parte positiva lanalisi
della situazione economica veneziana tracciata dal presidente di Confindustria Venezia
Matteo Zoppas. La mano sinistra fasciata per un incidente
in moto (LEnduro la mia
passione, mi diverte e mi scarica, dice), lo staff alle prese
con i consuntivi di fine anno.
Come sar leconomia veneziana nel 2016? Nei primi mesi di questanno, attacca il
presidente degli industriali,
ci sono stati evidenti segnali
di ripresa. Effetti della maggiore liquidit messa a disposizione dalla Banca europea, prezzo del petrolio e cambio del
dollaro favorevoli. E la legge
sul Jobs Act.
Effetti gi svaniti?
Ci sono ancora molte incertezze, quelle spinte positive si
vanno esaurendo. La nostra
economia fa parte di un sistema complesso: la domanda in
Italia non c pi, dobbiamo
puntare sul mercato europeo
che ha ancora spazi, ma non ci
sono le condizioni favorevoli.
Non sono bastati gli aiuti
della Banca europea?
stata uniniziativa importante. Adesso vedremo nei
prossimi mesi se la miccia ha
permesso di riavviare il sistema o se si gi spenta.
Le imprese non investono.
Diciamo che non tutti hanno la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto.
E in tempi di crisi, dato che i
costi vanno avanti lo stesso, la
prima cosa che si taglia soprattutto nelle piccole e medie imprese sono gli investimenti.
Dunque la crisi ancora
dietro langolo.
La crisi non se n mai andata dal 2008. Ricordiamoci
che da allora il Pil diminuito
del 6 per cento. Questanno c
stato un aumento dello 0,8,
ma siamo ancora lontani dal
recupero.
Loccupazione?
C stata una timida ripresa
che per si va esaurendo. Il
Jobs Act ha avuto una grande
importanza dal punto di vista
politico. Ha avuto qualche effetto nellimmediato, ma nel
lungo termine le assunzioni
sono vincolate. Ci vuole pru-

Il caveau di una banca

Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia

Lebanche
dovrebbero
esserepi vicine
alleesigenze di
risparmiatorie
imprese

Procedure
rapideper le
bonificheesulle
navidacrociera
oradi dare un
segnaledeciso

denza.
Cosa manca per incoraggiare questa ripresa?
Siamo sempre allo stesso
punto. Perch le tasse reali del
nostro sistema ci fanno finire
fuori mercato. La maggioranza delle imprese hanno margini ristretti. E fra le tasse e i vincoli della burocrazia, che vuol
dire tempi e costi, non sono
competitive. Lo possono essere soltanto quelle di altissimo
livello come la moda, dove i
margini sono pi alti.
Le tasse non sono state ridotte da questo governo?
In realt complessivamente le tasse sono pi o meno le
stesse. Le nostre imprese han-

le grandi opere.
Forse s. Ma ricordiamoci
che in Carinzia, una regione
che confina con noi, le tasse
complessive non superano il
20 per cento. Da noi sono sopra il 50. Come facciamo a reggere i mercati cos?
Il rilancio di Marghera, di
cui si parla da anni, potrebbe
aiutare la ripresa?
Adesso almeno pare tutti siano intenzionati a farlo. Noi
queste cose le diciamo da anni. Adesso abbiamo un sindaco imprenditore che forse capisce i nostri problemi. Ben
venga anche lagenzia che il
sindaco ha annunciato di voler avviare. Ma adesso bisogna

passare ai fatti: le imprese che


vogliono investire a Marghera
hanno bisogno di tempi certi.
Invece ancora tutto fermo.
C laccordo tra ministero,
Regione e Comune, un tavolo
regionale.
S, ma tutto fermo, adesso. Siamo intervenuti al ministero per sbloccare la vicenda
Alcoa, da anni insistiamo perch si trovino procedure pi
rapide per le bonifiche. Ferme
le bonifiche, fermo anche il
Pif con il disinquinamento.
Lei stato anche nel Cda di
Veneto Banca. Crede che le inchieste giudiziarie e la crisi di
quelle banche storiche possano influire sulle imprese ve-

no bisogno di riforme che riducano i costi. Paghiamo le tasse


anche se non abbiamo utili.
Paghiamo le tasse sui dipendenti. E con la burocrazia e i
tempi le paghiamo due volte.
Paghiamo anche i ritardi.
Cosa chiedete?
Oltre alle tasse e ai tempi
da ridurre bisogna affrontare
la riduzione dei costi. Non sentiamo pi parlare di spending
review. Da l bisogna ripartire.
La crisi non dipende anche
da un mercato dopato?
Mancanza di concorrenza e
imprenditoria assistita hanno penalizzato la libera impresa. Pensiamo al Mose e al-

19

neziane?
Ci sono indagini in corso,
bisogna chiarire in fretta i fatti
e le metodologie utilizzate. Ma
la cosa peggiore che si potrebbe fare quella di mettere in
cattiva luce la banca. Giusto
perseguire chi ha commesso
reati, ma la struttura va salvaguardata. Altrimenti creeremmo un danno ai risparmiatori
e agli azionisti.
Adesso le popolari diventeranno societ per azioni.
Un passaggio difficile, che
si sta facendo. Chiaro che ci sono anche molte resistenze.
Non c stato un eccesso di
operazioni finanziarie rispetto al servizio e al credito?
Quello un problema che
hanno tutte le banche. Io credo che dovrebbero essere pi
vicine al territorio e alle esigenze dei risparmiatori e delle imprese.
Grandi navi. Un anno fa anche la vostra associazione
spingeva per scavare il canale
Contorta. Ipotesi che oggi
stata abbandonata.
Noi non spingevamo il
Contorta. Chiedevamo come
chiediamo oggi che la politica
decida. Non si possono tenere
gli operatori nellincertezza, bisogna dare una prospettiva
certa. Altrimenti le crociere se
ne vanno. Msc ha gi annunciato un disimpegno su Trieste. Noi dobbiamo difendere
leconomia e i posti di lavoro,
soprattutto in questo periodo
di crisi.
Si potrebbero difendere lo
stesso con altre soluzioni, il
Lido o Marghera.
Noi abbiamo chiesto che si
decida. Il numero dei passeggeri delle navi da crociera aumenta in tutta Italia, cala a Venezia.
A Venezia ci sono dei limiti
fisici.
Certo. Ma bisogna dare un
segnale deciso. Mettere il limite di 96 mila tonnellate mentre
non si era ancora deciso stato un grande errore. Si propagata incertezza. E le imprese
non vogliono lavorare nellincertezza.
Torniamo alla situazione
economica veneziana. Lei crede che il quadro possa migliorare?
Io voglio rivolgere un plauso ai nostri imprenditori. Sono
degli eroi. Davvero, perch resistono e non si arrendono, nonostante lincertezza, il carico
fiscale, i vincoli e la burocrazia. Ci sono dei segnali di rischio ma anche dei segnali positivi. Dobbiamo sfruttarli,
dando concretamente un segnale alle nostre imprese. Riprendendo la spending review
e riducendo per davvero i tempi di risposta del pubblico e la
tassazione. Cos, forse, ce la
potremo fare.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

LA STRATEGIA EXPORT E INNOVAZIONE

MERCATI, ROTTA SU USA E CINA


Sono le aree che insieme alla Germania rappresentano le maggiori opportunit per il Nordest
di NICOLA ANZIVINO*
e FILIPPO ZAGAGNIN*

el 2014 il Pil del Nordest


si attestato a 191 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2013,
ma ancora sostanzialmente inferiore rispetto al 2007 (meno 8
per cento). Tra le variabili economiche che hanno sofferto di
pi negli ultimi anni si evidenziano gli investimenti fissi lordi
delle societ nellarea, nel 2014
il valore risultava del 22 per cento inferiore ai risultati del 2007.
In pratica le aziende hanno tagliato in valore un investimento
su quattro rispetto al passato,
una contrazione molto significativa.
Il numero di occupati
nellarea superiore ai 3 milioni
con una disoccupazione significativamente inferiore rispetto
alla media nazionale ma con valori di crescita nelloccupazione
quasi nulli nellultimo periodo.
Il valore dellexport del Nordest
stato di 73 miliardi di euro nel
2014 con una crescita del 3 per
cento rispetto allanno precedente e con una percentuale di
export extra-Unione europea
(28 paesi) che ha raggiunto il 42
per
cento.
La
crescita
dellexport extra-Unione europea costituisce una variabile significativa nel contesto dello sviluppodelleattivit del Nordest.
Il ruolodei mercati esteri
La propensione allesportazione delle aziende dellarea ha
raggiunto il 37 per cento, valore
significativo ma in linea con lo
sviluppo di altre aree industrializzate del Paese. Significativo
che lexport del settore della
meccanica, che ha sofferto diversi momenti di difficolt
nellultimo periodo, cresciuto
del 26 per cento rispetto al 2009
dimostrando una significativa
dinamicit in un contesto complesso.
Le scuole del Nordest formano ottime risorse umane, lindice Ocse/Pisa in Matematica in
area di 523, nettamente superiore alla media nazionale ed in linea con le migliori perfomance
alivelloeuropeo.
Il Nordest rimane complessivamente unarea complessivamente sana, ma ha forse perso
quella prospettiva di crescita a
valore aggiunto che aveva condizionatogli annipre-crisi econ
una polarizzazione di performance significativa sia tra settori che per aziende nello stesso
settore.
I primi sei mesi del 2015 evidenziano una dinamica positiva delle esportazioni nel Nordest con +6 per cento rispetto ai
sei mesi dellanno precedente,
leggermente superiore alla media nazionale (5 per cento).
Laspettativa quella di unaccelerazione complessiva per leconomia dellarea nel 2015 superiore a quella della media nazionale e con la crescita significativa soprattutto dei ricavi e marginalit delle aziende medie del
Nordest caratterizzate da investimenti in tecnologia ed esposizione commerciale internazionale.
Lepriorit
I tre macrotemi su cui abbiamo visto concentrarsi gli amministratori delegati del Nordest
negli ultimi tre anni sono stati
crescita internazionale, innovazione, fusioni-acquisizioni e
jointventure.

Nicola Anzivino

Il terminal di Vecon spa a Porto Marghera

Gli Usa risultano nell'ultima


ricerca il Paese con le maggiori
prospettive di crescita per le
aziende del Nordest davanti a
Cina e Germania, soprattutto in
relazione alla crescita del mercato domestico statunitense, alla
possibilit di sfruttare la flessibilit del mercato del lavoro ed

agli incentivi che gli Stati americani danno alle nuove iniziative
di business. L'Asia, nonostante
il rallentamento delleconomia
cinese, rimane un'area ad alta
attrattivit per le nostre aziende
visto il peso economico raggiuntodallarea.
Molti amministratori delega-

Filippo Zagagnin

ti evidenziano limportanza di
non concentrare i ricavi esteri
su un'area specifica ma di avere
almeno cinque "scommesse"
internazionali,
purtroppo
l'esperienza della Russia ha insegnato molto ad alcuni manager italiani. In questo scenario
un bilanciamento tra scommes-

se europee ed extra europee


consigliato per perseguire un efficace mix di strategia a "valore"
edi"crescita"di medioperiodo.
In tale ambito, emerge una crescente competizione internazionale spesso dominata da grandi
operatori capaci di peso commerciale e investimenti non so-

21

stenibili dalle medie imprese italiane.


Innovazione
L'innovazione di prodotto e
servizio giudicata dagli amministratori delegati del Nordest
come la principale opportunit
di crescita. La trasformazione digitale lambito principale di innovazione sia in fabbrica, sia
per la costruzione di un rapportoavaloreaggiuntocon clienti e
fornitori,siaperdotarsidi nuovi
strumenti manageriali basati
sull'infrastruttura IT aziendale.
L'innovazione "technology-driven" ha permesso ad oltre il 40
per cento delle aziende intervistate di espandere il proprio
mercato di riferimento a nuovi
settori, puntando soprattutto
su nicchie ad alto contenuto tecnologico e d'innovazione, con
alta marginalit ma limitate economie di scala quindi perfetti
per le "piccole e veloci" aziende
locali.
La crescita per linee esterne
attraverso acquisizioni, fusioni,
joint-ventures o alleanze in Italia o all'estero uno dei temi
chiave nell'agenda degli amministratori delegati del Nordest
per i prossimi anni. Molto spesso la ricerca di partner non viene vista solo come strumento di
crescita ma anche come mossa
difensiva in situazioni di difficolt finanziaria per l'impossibilit
di effettuare nuovi investimenti
perla crescita.
Operazionistraordinarie
Le operazioni di natura straordinaria interessano non solo
per processi di concentrazione
orizzontale ma anche di espansione verticale nella catena del
valore e di diversificazione in altri settori industriali. Crescente
l'interesse per il finanziamento
di start-up da parte di grandi e
medi gruppi industriali interessati a sviluppare "crescita veloce ed intelligente" al di fuori dei
classici percorsi di sviluppo dellastruttura aziendale.
*PartnerPwC

LINDAGINE SU 1.300 capi azienda

GLI INVESTIMENTI
PRONTI A RIPARTIRE
O
gni anno PwC raccoglie
le aspettative di oltre
1.300 top manager a livello mondiale e di 50 amministratori delegati italiani sulle
prospettive di crescita a 12 e 36
mesi delle loro societ con
l'obiettivo di definire un quadro
completo ed esaustivo della visione di business degli intervistati.Dallanalisi delleultime tre
edizioni, abbiamo un quadro
abbastanzaesaustivodi come le
aziende italiane hanno reagito
alla crisi e su quali passi restano
ancorada compiere.
Il nostro giudizio complessivo positivo sul lavoro manageriale svolto dalle aziende italiane intervistate; le societ sono
pi internazionali sia come base clienti che come base produttiva, sono pi orientate all'innovazione di prodotto e processo
con nuovi investimenti in R&S,
hanno rivisto il loro business
model utilizzando la tecnologia
per essere pi "vicini" sia ai loro
clienti che ai fornitori, hanno
strutture organizzative pi snelle ed orientate alle prospettive
di crescita internazionale, hanno rafforzato i loro sistemi e procedure focalizzandosi sulla pianificazione finanziaria ed andando oltre il budget annuale
per la strutturazione della loro
businessvision.
Dal punto di vista economico-finanziario hanno rafforzato

Nel corso nei primi


tre mesi del 2015
laumento di beni
strumentali stato del
15% grazie soprattutto
agli incentivi della legge
Sabatini e al bonus
macchinari

Avere talenti
manageriali capaci
di fissare le priorit e
gestire il cambiamento
sar la chiave per la fase
di espansione prevista
per le aziende italiane nei
prossimi tre anni

la loro struttura patrimoniale e


ridotto il livello di indebitamento finanziario in rapporto all'ebitda.
D'altra parte abbiamo assistito ad una crescente e preoccupante polarizzazione delle performance aziendali, le societ
"sane" finanziariamente hanno
potuto darsi priorit d'internazionalizzazione,reclutarenuovi
manager non solo italiani e focalizzarsi attraverso mirati investimenti in nicchie ad alto valore
aggiunto grazie a significativi
processi d'innovazione ed uso
strategico delle tecnologie. Le
societ pi deboli da un punto
di vista di merito creditizio, fortemente basate su ricavi domestici e di piccole dimensioni,
hanno sofferto una crisi aziendale pesante e stanno cercando
processi di aggregazione "difensivi" con i campioni internazionali del loro settore per evitare
un forte ridimensionamento o

lachiusura.
Il dato macro a livello internazionale ed italiano che vogliamo sottolineare quello del calo degli investimenti fissi lordi
negli ultimi anni, basti pensare
che in un'area storicamente dinamicacome ilNord Estd'Italia
gli investimenti sono calati dal
2007 al 2014 del 22% in valore.
Sempre di pi la crescente competizione globale, l'incertezza
macro economica collegata a rischi politici ed il crescente
short-termismo che ormai influenza anche i piani delle aziende familiari di medie dimensionihannoridotto lapropensione
ad investire anche in relazione
alla necessit di assumere
rischi di business sempre pi
significativi per raggiungere rendimenti sul capitale investito validi e con pay back period ridotti. Segnali di cambiamento si
stanno registrando in Italia, nel
corsonei primi tremesi del 2015

PwC ha raccolto le aspettative dei top manager sulle prospettive di crescita

la crescita di beni strumentali


stata del 15% grazie soprattutto
agli incentivi della legge Sabatini ed il bonus macchinari, un segnale importante ma va considerato che la crisi aveva quasi
azzeratotali investimenti.
Peraltro, nostre recenti analisi sul Roi di aziende italiane di
medie dimensioni in alcuni settori industriali negli ultimi 3 anni hanno evidenziato una drastica riduzione del numero di societ con valori medi superiori
al 10% rispetto a periodi precedenti ed aspettative dei manager di valori a cifra singola nel
medioperiodo.
Il percorso di cambiamento
richiesto alle aziende italiane
non terminato, la sfida tecnologica che attende ancora le societ sar tanto importante
quanto il processo d'internazionalizzazione dei loro ricavi e della base industriale su cui hanno
lavorato nell'ultimo periodo. La
sfida necessita di nuovi investimenti ma soprattutto di un
cambiamento di mentalit commerciale, operativo ed organizzativo.
Avere a bordo talenti manageriali capaci di fissare le priorit,
gestire il cambiamento ed allineare costantemente le aspetta-

tive dei diversi stakeholder


aziendali ai nuovi scenari di business sar chiave per la fase di
crescitacheciattendiamo perle
aziende italiane nei prossimi 3
anni. La nostra esperienza ci
suggerisce una dicotomia tra
manager forti nellesecuzione
operativa del loro business e
quelliorientati apensareamodi
innovativi di crescere, spesso le
societ vincenti riescono ad avere ceo capaci di giocare entrambe le partite con successo. Molte interviste ci hanno evidenziato il nuovo focus manageriale
su cambiamenti e prospettive a
3/5 anni piuttosto che sul budget economico a 12 mesi; in tale
ambito diventa chiave strutturare un'ambition credibile e valutare se le competenze distintive
per poter vincere la competizione globale nei prossimi anni sono presenti in azienda o come
colmareil gapriscontrato.
Questa nuova articolazione
strategica diventer centrale soprattutto per le Pmi a direzione
familiare con scarsa capacit di
nuova finanza che stanno valutando il loro percorso di business prospettico di medio periodo.
Nicola Anzivino
Filippo Zagagnin

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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI PRODOTTI CHIMICI, PETROLIFERI E PLASTICI

CRESCITA CON IL REBUS DEBITI


In miglioramento le vendite e i margini, qualche nube sulla sostenibilit degli oneri finanziari
di CARLO MARCON

l settore dei prodotti chimici, petroliferi e materie plastiche si conferma come


l'anno scorso al terzo posto
nella classifica per ricavi ed
composto da 23 aziende di cui
3 si collocano nelle prime venti posizioni assolute nel campione delle 500 aziende con il
maggior fatturato della provincia di Venezia, ossia San Marco Petroli in quarta posizione,
Miotto Generale Petroli al nono posto e Vega Carburanti al
quattordicesimo posto.
I ricavi totali del settore sono diminuiti del 3,4%, ma tale
riduzione dovuta principalmente al sensibile calo di fatturato di San Marco Petroli con
-17%. Nel complesso, pi della
met delle imprese (56,5%)
stata in grado di aumentare i ricavi e il 65,2% ha incrementato il reddito netto.
Tra i miglioramenti delle
vendite pi significativi si segnalano quelli registrati da Vega Carburanti (+24%), Polplastic (+40%), Hafro (+24,3%) e
Publigas (+20,3%), mentre per
quanto riguarda il reddito netto i progressi pi importanti
sono stati messi a segno da
San Marco Petroli e TPV Compound che hanno drasticamente ridotto le perdite di
esercizio e da Chimen che
passata da una perdita di oltre
un milione di euro nel 2013 a
275.000 euro di utile nel 2014.
Anche la marginalit operativa lorda risulta in lieve miglioramento passando dal
2,1% del 2013 al 2.4% del 2014;
inoltre le aziende con un margine operativo lordo negativo
sono diminuite dalle tre del
2013 a solo una nel 2014. Tuttavia, la percentuale di imprese in utile (69,6%) la seconda

La quota
di margine
operativo lordo
assorbita
dal costo
dellesposizione
aumentata dal
7% al 10% e otto
aziende superano
la soglia critica
del 20%
Le imprese
pi grandi
evidenziano
indicatori
peggiori
di quelle di minori
dimensioni

Distributore di carburante

pi bassa tra tutti i settori individuati e i tradizionali indici di


redditivit (Roa, Ros e Roe) sono inferiori rispetto alla media
delle Top 500, segnalando un
equilibrio economico non pienamente soddisfacente.
Sul fronte dell'indebitamento la situazione leggermente
peggiorata dal momento che il
rapporto di indebitamento
salito dal 72,4% al 74,9%. Tale
valore risulta comunque in linea con la totalit del campione top 500 e soltanto 2 aziende
del settore superano la soglia
critica del 90%.

Ci che desta un po' pi di


preoccupazione la sostenibilit del costo dell'indebitamento, tenuto conto che la quota
di margine operativo lordo assorbita dagli oneri finanziari
aumentata dal 7% al 10% e 8
aziende superano la soglia critica del 20%. Inoltre, a causa di
una redditivit operativa contenuta, il differenziale di leva
risulta negativo per 7 aziende
su 23, ossia significa che tali realt non sono state capaci di
far fruttare gli investimenti pi
di quanto sia costato loro finanziarli.

Per quanto riguarda il fattore dimensionale, le aziende


pi grandi (top25%), che sono
costituite principalmente dalle aziende che commercializzano i prodotti petroliferi, presentano degli indicatori peggiori rispetto a quelle pi piccole (bottom 25%). In particolare si fa riferimento alla variazione percentuale dei ricavi
(-0,5% contro 2,2%), all'incidenza dell'ebitda sui ricavi
(1,3% contro 3,7%) e al numero delle imprese in utile (50%
contro 67%), a dimostrazione
che le big sebbene movimenti-

no grandi volumi risultano poco redditizie.


Tra le aziende del settore in
grado di migliorare i principali
indicatori di bilancio, oltre a
quelle in precedenza segnalate, opportuno menzionare
anche: Galloplastik che attraverso un differenziale di leva
salito a quasi il 10% ha ottenuto un Roe del 15,7%, Noaloil in
grado di raggiungere un Roe
del 12% grazie all'incremento
della redditivit operativa e un
basso costo del debito e Biosigma capace di trasformare gli
indici di redditivit (Roa, Ros e

Roe) da negativi a positivi.


Infine, utile ricordare quelle aziende che, pur presentando degli indicatori rimasti sostanzialmente stabili rispetto
al 2013, costituiscono le realt
pi performanti del settore. Si
tratta di Colorificio San Marco, G. Angeloni e Silikomart
che sono le uniche imprese
con redditivit dell'attivo, redditivit del patrimonio netto e
differenziale di leva in doppia
cifra, oltre ad avere un livello
di indebitamento contenuto e
poco oneroso.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

SAN MARCO AVANZA IN EUROPA


Il colorificio di Marcon pronto per nuove acquisizioni. Vendite allestero driver della strategia

na storia iniziata con


Piero Tamburini, giovane garzone in una
bottega di terre per colori negli anni Venti a Venezia. Qui
intuisce le potenzialit della
pittura per decorazioni. Ma
solo nel 1962 con la figlia
Alessandrina, fresca di laurea
in Economia e Commercio e
ancora attiva in azienda a 95
anni, che d unimpostazione industriale al Colorificio
San Marco. Oggi siamo alla
quarta generazione e il gruppo veneziano, tra i leader in
Italia nella produzione e
commercializzazione di pitture e vernici per ledilizia
professionale, esporta in 80
Paesi al mondo (recentemente una commessa arrivata fino in Alaska) e impiega 230
dipendenti in continua crescita.
San Marco Group ha la sede principale a Marcon e ha
chiuso il 2014 con un fatturato consolidato che supera,
per la prima volta nella sua
storia, i 70 milioni di euro (56
milioni grazie alla capogruppo Colorificio San Marco
Spa). Molte le indicazioni positive: la redditivit in termini
di rapporto Ebitda/fatturato
ha raggiunto il 20% ed aumentata la quota di fatturato
sviluppato allestero nel 2014
(pari a 38%). Attualmente occupa unarea complessiva di
52.500 metri quadri, ma sono
in corso lavori di ampliamento che porteranno la superficie a 78.000 metri quadri. Qui
vengono realizzati idropitture, traspiranti, smalti e vernici allacqua, rivestimenti a
spessore, stucchi in pasta,

Sei siti
produttivi, tre
societ
commerciali e
sette marchi
La famiglia
Geremia ha da
poco deliberato
un aumento di
capitale della
capogruppo
Solide basi
patrimoniali
per assecondare
lespansione
Investimenti
nella formazione
Il direttore Marketing Pietro Geremia e a destra lo stabilimento di Marcon

prodotti alla calce, paste tintometriche, prodotti decorativi e specialit. Siamo cresciuti conquistando nuove
quote di mercato in Italia e
Europa spiega Pietro Geremia, direttore Marketing di
Colorificio San Marco Spa
Abbiamo ricercato nicchie interessanti quali le ristrutturazioni e aumentando le esportazioni su prodotti decorativi, puntando sulla qualit
Made in Venice.

Le aree di maggiore export


dellazienda veneziana sono
lEuropa, Medioriente e il
mondo russo, che sta subendo una contrazione degli investimenti, ma il segmento
premium, sul quale punta la
San Marco, non sembra sentire la crisi.
La conduzione familiare:
la presidenza di Federico
Geremia, le figlie Mariluce e
Marta sono a capo rispettivamente delle divisioni risorse

umane e sviluppo, Pietro al


marketing e commercio estero. Oggi il gruppo conta sei siti produttivi e tre societ
commerciali dislocate in Italia e in Europa, e gestisce sette diversi brand: Colorificio
San Marco, Eurobeton, Abc,
Tjaralin, Novacolor, Disegno, Farby. Per scelta aziendale ogni brand che entra a
far parte del gruppo mantiene la propria autonomia e sviluppo (con un proprio labora-

torio di R&S), si evitano solamente le sovrapposizioni di


mercato. E, quanto a espansione dellazienda non solo a
livello nazionale, a Marcon
non hanno voglia di fermarsi:
nel quartier generale di Marcon si preannuncia un 2016
ricco di acquisizioni in Europa.
Nella sede principale presente il laboratorio di Ricerca
& Sviluppo, dove lavorano oltre 30 persone, che hanno il

compito di ideare nuovi prodotti e migliorare le prestazioni di quelli esistenti. Particolare attenzione riservata
alla sostenibilit: di tutti i
nuovi prodotti viene calcolata la CO2 creata per la sua
produzione e vendita, cercando di minimizzarla al
massimo. Ogni anno lazienda investe il 5% del proprio
fatturato in ricerca.
Anche per il 2015 registriamo il rafforzamento dei risultati del 2014 prosegue Pietro la redditivit aumenta,
come lexport. E come accade fin dallinizio della nostra
storia investiamo gli utili nella nostra azienda. Ad aprile
scorso stato deliberato lincremento del capitale sociale
di Colorificio San Marco Spa,
capogruppo di San Marco
Group, portandolo da 6 a 12
milioni di euro. Intendiamo
rafforzare
ulteriormente
unazienda che ha sempre
poggiato le proprie fondamenta su solide basi patrimoniali e
mezzi propri
e che si conferma in costante espansione,
ha
concluso il
responsabile
commerciale.
Colorificio
San Marco
crede molto
nella formazione. Nei propri
Training Centre Labfor Pro
ogni anno forma, con docenti specializzati, architetti, ingegneri, geometri, distributori e applicatori. Lofferta di
corsi e meeting prevede applicazioni, dimostrazioni pratiche e seminari sulle diverse
problematiche
affrontate
quotidianamente dai professionisti.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI EDILIZIA E COSTRUZIONI

IL PEGGIO ORMAI ALLE SPALLE


Mantovani a parte, l84% delle imprese chiude i conti in utile e il 78% cresce rispetto allanno prima
di FEDERICA LUCCHETTA
e MORENO MANCIN

iversamente dalla scorsa edizione della Top


500 dove si era registrata una crescita significativa del
volume di affari del settore Edilizia e Costruzioni, la situazione che emerge nel 2014 sembra apparentemente in peggioramento e con maggiori margini di incertezza: il settore ha infatti assistito ad un complessivo calo dei ricavi di vendita del
3,6% sul 2013 e una sostanziale tenuta della marginalit operativa misurata dallEbitda/ricavi che si attesta ad un 7,2%
di media contro il 7,3% registrato nella scorsa edizione.
Per effetto della contrazione
del giro daffari complessivo, il
comparto si posiziona in basso nella classifica provinciale,
come settore con il decremento pi rilevante dei ricavi di
vendita, ma mantiene malgrado ci il secondo posto nella
classifica provinciale dei settori se si osserva il dato del fatturato a livello assoluto che arriva a sfiorare 1,6 miliardi di euro. Osservando i dati con maggiore attenzione, tuttavia, le
performance del comparto sono in gran parte influenzate
dai risultati di bilancio della
Impresa di Costruzioni Mantovani che nonostante un fatturato quasi dimezzato rispetto
allanno precedente continua a mantenere la testa della
classifica.
A fare da contraltare a questi
risultati, lanalisi dei bilanci
del settore rileva una importante percentuale di imprese
in grado di chiudere i conti in
utile (84%) e in crescita dal
2013 (78%). Insieme a questo
dato positivo, si aggiunge il fatto che della frazione di impre-

Buona tenuta
sia delle aziende
di maggiori
dimensioni
sia di quelle
pi piccole
Lesposizione
debitoria delle
societ resta
a livelli elevati
e si attesta al
76%, in lieve
diminuzione
rispetto al
precedente 80%

Un cantiere edile

se in utile, pi della met ha visto incrementare il proprio risultato economico rispetto


allanno precedente. Primeggiano sotto questo aspetto,
San Martino Soc. Coop. e Cervet con un aumento considerevole del risultato economico.
Se limitiamo lanalisi alla Top
20 possiamo osservare come
solo sei imprese (Mantovani
compresa) hanno registrato
un calo del fatturato, in presenza di volumi di vendita costanti e ben tredici presentano
ricavi in aumento sullanno
precedente.
Se spostiamo lattenzione ai
risultati per classe dimensionale delle imprese, i dati delle
top e bottom 25% del settore
evidenziano una buona tenuta sia delle imprese di maggiori dimensioni sia di quelle di

pi piccole: le prime infatti crescono in termini di ricavi di


vendita del 4% in media e le seconde del 7%. Ci testimonia
che ad incidere in misura determinante sul dato registrato
a livello di settore (calo del
3,6%) sia stata principalmente
la contrazione del fatturato
che ha interessato in misura
pi consistente le imprese collocate al centro della classifica.
Analizzando il posizionamento delle singole aziende
nella top 20 del settore, dopo
lImpresa di Costruzioni Mantovani troviamo la Kostruttiva-societ cooperativa per
azioni, che continua a registrare rilevanti tassi di crescita del
fatturato anche nel 2014, e il
raggiungimento di un sostanziale pareggio di bilancio dopo
limportante perdita rilevata il

precedente esercizio. Si conferma anche questanno in


quarta posizione Bilfinger
Sielv Facility Management,
mentre scende in quinta posizione Veneta Sanitaria Finanza di Progetto, mantenendo
come lo scorso anno un ottimo risultato in termini di marginalit operativa, superiore al
20%, e rappresentando una
delle migliori realt sotto questo profilo. Perde terreno invece Gruppo Green Power che
scivola dalla 5. alla 14. posizione nella classifica settoriale a
causa di un quasi dimezzato
volume daffari rispetto allanno precedente. Nellambito
delle migliori 20 del settore, si
aggiudica il primato per incremento del fatturato la Clea
S.C. (+135%) che scala la classifica di ben nove posizioni col-

locandosi al 3. posto con oltre


63 milioni di ricavi seguita a distanza di poche migliaia di euro da Cervet (+787%) che riesce ad aumentare in maniera
sorprendente anche il risultato economico rispetto al dato
del 2013. Fuori dalla top 20 del
settore invece si distingue
lazienda Industrie Internazionali, il cui aumento sorprendente dei ricavi di vendita ha
permesso alla societ di entrare questanno nella classifica
complessiva Top 500.
Infine, uno sguardo alla
composizione della struttura
finanziaria delle aziende appartenenti a questo settore: come riscontrato anche nella
scorsa edizione, lesposizione
debitoria delle singole realt
particolarmente elevata (76%)
anche se in lieve diminuzione

rispetto allanno precedente


(80%). Da unanalisi pi approfondita, si coglie tuttavia che
ad aver ridotto il proprio indebitamento sono le imprese di
maggiori dimensioni (top
25%), mentre le imprese con
un giro daffari pi contenuto
continuano a finanziarsi mediante il ricorso al capitale di
terzi con percentuali allineate
a quelle degli scorsi anni
(90%). Nel primo gruppo fa eccezione una realt Costruzioni Mose Arsenale che ricorre
quasi totalmente (99,9%) al capitale di terzi, mentre nel secondo gruppo si distingue, come realt finanziata quasi totalmente con capitale proprio,
Idea Srl che presenta un livello
di esposizione debitoria molto
contenuto (18%).
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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le aziende top

KOSTRUTTIVA, MENO GARE


Graduale addio agli appalti con il sistema del massimo ribasso e pi spazio per il mercato privato

hiuso
positivamente
lExpo di Milano, ora la
nuova
Kostruttiva
guarda al 2016. Lo scorso aprile
infatti le 82 cooperative associate allex consorzio CoVeCo
(Consorzio Veneto Cooperativo), coinvolto nelle vicende giudiziarie del Mose, hanno voltato pagina dando vita alla nuova
impresa sociale. La veneziana
Kostruttiva ha chiuso il 2014
con un fatturato di 232 milioni,
grazie anche alle commesse per
la realizzazione della maxi piastra di Expo e del Padiglione Italia (in collaborazione con altre
societ). Il margine operativo
lordo dellanno scorso supera
la soglia di 1,5 milioni e al 31 dicembre 2014 il portafoglio lavori da eseguire era pari a circa
165 milioni di euro. E buoni sono i segnali anche per il primo
trimestre: al 30 marzo 2015
lammontare dei lavori acquisiti dal consorzio era superiore ai
30 milioni. La forza lavoro delle
cooperative associate a Kostruttiva varia da 2.000 a 2.500 addetti.
Intanto il 2015 si dovrebbe
chiudere con una flessione del
fatturato rispetto al 2014, ma
questo non preoccupa il presidente Devis Rizzo. Il 2014 stato un anno positivo sotto diversi aspetti, in primis i lavori
dellEsposizione internazionale di Milano spiega il numero
uno di Kostruttiva Ma ci che
pi conta che le nuove acquisizioni di lavori si mantengono
stabili sui 100 milioni. Landamento in linea con gli obiettivi
di inizio anno, non registriamo
scostamenti.
Sede a Marghera, Kostruttiva
opera nei settori costruzioni, ingegneria, tutela del territorio, efficienza energetica, sostenibili-

Il presidente Devis Rizzo

Il presidente
Devis Rizzo
Nuove
acquisizioni di
lavori stabili
a 100 milioni
in linea con gli
obiettivi di inizio
anno

Palazzo Italia allExpo di Milano: alla sua costruzione ha lavorato Kostruttiva

t ambientale ed edilizia sociosanitaria. Si occupa di realizzare edifici civili, infrastrutture,


opere marittime e lavori di dragaggio, reti idriche e fognarie,
oltre ad essere attiva negli ambiti della riqualifica ambientale,
del restauro e recupero di manufatti storici. Nel futuro ci sar
anche spazio per il mercato privato, manutenzioni e riqualificazioni edilizie, mentre ci sar
un abbandono graduale alla
partecipazione a gare dappalto
gestite con il sistema del massimo ribasso. Spazio invece alla

ricerca di commesse di global


service energetici, con particolare attenzione allefficientamento energetico e alla gestione di
impianti termici, elettrici e di
pubblica illuminazione. Su
questo ultimo versante e su
quello della messa in sicurezza
del territorio aggiunge Rizzo
crediamo di avere notevole professionalit e competenza da
poter mettere a disposizione.
La nuova impresa sociale raccoglie infatti il patrimonio di esperienza, avanzato know how
scientifico e tecnologico, pre-

senza solida sui mercati anche


esteri dellex Coveco e lo valorizza, rilanciando verso il futuro
con ladozione di un piano di
sviluppo industriale che guarda
a nuovi mercati e allo sviluppo
di nuovi settori di attivit.
Kostruttiva, oltre la sede di
Marghera, ha una sede di rappresentanza commerciale a Sesto San Giovanni. Oggi associa
82 cooperative, cos suddivise:
48% al Nord, 37% al Centro e
15% al Sud. Si tratta di cooperative diverse per settore di attivit, tipologia di lavori da esegui-

re e dimensioni dimpresa.
Mentre proseguono i lavori per
il completamento del Mose a
Venezia, Kostruttiva sta realizzando la stazione mestrina della Gazzera della metropolitana
superficie ed ha appena concluso la realizzazione di un padiglione ospedaliero a Monza.
Nelle ultime settimane c stata
invece laggiudicazione provvisoria dellappalto per il carcere
di San Vito al Tagliamento e per
la metropolitana di Brescia.
Mentre in questi giorni sono iniziativi i lavori per Anas per la re-

Timido risveglio
delledilizia anche
se di intensit non
uniforme. Bene
il Piano Scuola,
investimenti su
portualit ed
efficientamento
energetico
alizzazione di una galleria in Cadore.
Intanto il settore delledilizia,
da anni colpito dal perdurare di
una grave crisi, sta vivendo una
timida ripresa. Purtroppo questo non avviene in maniera uniforme spiega il presidente Rizzo su alcuni comparti riscontriamo una ripresa degli investimenti. Bene il Piano Scuola, investimenti importanti li riscontriamo sulla portualit e sullefficientamento energetico. Ma
altri comparti invece hanno subito forti riduzioni di investimenti, come strade e infrastrutture viarie. Tra le regioni pi attive in fatto di lavori c Milano
e la Lombardia, anche al netto
di Expo. Passano gli anni, ma i
problemi del settore sono sempre gli stessi. Riscontriamo ancora forti ritardi nei pagamenti
conclude Rizzo alcuni enti
locali pagano i lavori con un anno di ritardo. Se poi aggiungiamo che anche le banche hanno
disinvestito su questo settore,
che ricordiamolo, ha bisogno di
grossi investimenti finanziari
per funzionare, la situazione
molto complessa. E si arriva al
paradosso che alcune societ
sono costrette a chiudere con
ingenti crediti da riscuotere e
commesse in pancia: una cosa
incredibile morire in questo
modo.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI TRASPORTI E ATTIVIT DI SUPPORTO

TANTI PROFITTI, TROPPI DEBITI


Aumentata dal 74 all81% la quota di imprese in utile. E solo il 7% delle aziende ha margini negativi
di CARLO MARCON

l settore dei trasporti e delle attivit di supporto rimane come l'anno scorso
al sesto posto nella classifica
dei settori per ricavi ed composto da 42 aziende, alcune
delle quali si occupano di spedizioni principalmente internazionali di merci via mare,
aerea e terra, altre di trasporto
di passeggeri (come Azienda
Veneziana della Mobilit,
Atvo e Alilaguna spa) e altre
ancora di fornire infrastrutture e supporto all'attivit logistica (come nel caso di Save,
Concessioni Autostradali Venete e Venezia Terminal Passeggeri). Tre di queste aziende hanno realizzato un fatturato superiore ai 100 milioni
di euro, ossia Azienda Veneziana della Mobilit che controlla Actv, Save e Concessioni Autostradali Venete. Le prime nove posizioni del settore
rimangono immutate rispetto al 2013.
Osservando i dati aggregati
di settore si notano dei segnali incoraggianti. Infatti, i ricavi
totali sono aumentati del
4,1%, il 66,7% delle imprese
ha incrementato il fatturato e
il 61,9% delle imprese ha registrato una crescita del reddito
netto, che rappresentano dei
dati superiori alla media dell'
intero campione top 500. Inoltre, la percentuale di imprese
che hanno chiuso il conto economico in utile salita dal
73,8% del 2013 al 81% del
2014 e l'incidenza dell'Ebitda
sui ricavi passa dal 17,2% al
18,3%, confermandosi il secondo settore per importanza
in termini di marginalit operativa lorda. Inoltre, utile ricordare che solo il 7% delle
aziende del settore presenta
un margine operativo lordo
negativo e ben il 30% ha un'in-

Livelli di
esposizione
elevati:il 30%
delle societ ha
un rapporto di
indebitamento
superiore al 90%
e solo il 9% ha
mezzi propri
maggiori
dei mezzi di terzi
Per Cav
(Passante di
Mestre)
Ebitda al livello
record del 59%

Battello di Alilaguna

cidenza dell'Ebitda sui ricavi


in doppia cifra; i principali indici di redditivit (Roa, Ros e
Roe) sono in miglioramento,
soprattutto la redditivit del
patrimonio netto passata dal
6,5% del 2013 al 8,7% del 2014
con ben il 44% delle imprese
con un Roe in doppia cifra.
Se i dati sulla redditivit appaiono confortanti, il livello
di indebitamento invece abbastanza elevato tenuto conto che il 30% delle aziende ha
un rapporto di indebitamento superiore al 90% e solo il
9% ha pi mezzi propri di
mezzi di terzi. La struttura
dell'attivo patrimoniale particolarmente rigida (con molte
immobilizzazioni materiali)
della maggior parte delle im-

prese del settore richiederebbe un livello di patrimonializzazione superiore. Comunque nel biennio esaminato
l'indebitamento diminuito
dal 84,3% al 80,8% e di conseguenza anche l'incidenza degli oneri finanziari sul margine operativo lordo lievemente diminuita attestandosi al
14,1%. Il minor costo del debito associato all'incremento
della redditivit operativa ha
prodotto come effetto un miglioramento del differenziale
di leva, basti pensare che le
imprese in grado di far fruttare gli investimenti in misura
superiore a quanto costi finanziarli passata dal 65%
del 2013 al 77% del 2014.
Dal punto di vista dimen-

sionale, sia le aziende pi


grandi (top25%) che quelle
pi piccole (bottom25%) hanno realizzato dei progressi, anche se le prime sono cresciute
maggiormente sia come ricavi (3,1% contro 1,7% la variazione del fatturato aggregato)
sia come reddito netto (63,6%
contro 45,5% la percentuale
delle imprese capaci di migliorare lultima riga del conto
economico).
Anche la marginalit operativa lorda delle aziende di
maggiori dimensioni pi elevata di quella delle aziende
pi piccole di circa tre punti
percentuali. Solo il rapporto
di indebitamento presenta
una tendenza inversa, con le
imprese minori che appaiono

pi patrimonializzate rispetto
al 2013 passando dal 93% al
84%, mentre le imprese pi
grandi passano dal 84,8% al
86%.
Tra le aziende in grado di registrare i miglioramenti pi
marcati si segnalano: l'Azienda Veneziana della Mobilit
(Avm) che ha notevolmente
contratto la perdita di esercizio passata da 8,7 milioni a
meno di un milione di euro,
quasi raddoppiato la marginalit operativa lorda (dal 8,4%
al 15,5%) e trasformato il differenziale di leva da negativo a
positivo; Zanardo Servizi Logistici capace di incrementare i
ricavi del 18,2% e il reddito
netto, malgrado un peggioramento della redditivit opera-

Il tram, gestito da Actv

tiva; Cst Logistica Trasporti


che passata da 3 a 21 milioni
di fatturato a seguito di una
fusione per incorporazione e
ha innalzato sensibilmente
l'utile grazie a rilevanti proventi straordinari tali da compensare un risultato operativo negativo; Ormesani che ha
aumentano il fatturato del
32,6% e migliorato i principali
indici di redditivit. Fuori dalle top 20 spiccano per le buone performance anche Bassani con un differenziale di leva
in doppia cifra e un livello di
indebitamento molto basso
pari al 35%, Sagem (+62,8% di
ricavi e un Roe salito dal 6% al
20%), Sernavimar che ha aumentato i ricavi del 58,5% e
triplicato gli indici di redditivit operativa e Masiero Spedizioni che ha raddoppiato il
Roe e il differenziale di leva.
Tra le aziende che, pur non
migliorando gli indicatori,
presentano dei valori decisamente positivi si menzionano: il gruppo Save con un Roe
del 10%, differenziale di leva
del 5,4% e margine operativo
lordo del 40% sui ricavi; Concessioni Autostradali Venete
che, nonostante l'alto rapporto di indebitamento (93,5%) e
i connessi oneri finanziari che
erodono quasi un terzo del
margine operativo lordo, consegue l'Ebitda % pi elevato
dell'intero settore pari addirittura al 59%; Venezia Terminal
Passeggeri che, pur con un
utile in contrazione, mantiene gli indici di redditivit in
doppia cifra analogamente ad
Alilaguna spa.
Nel complesso possibile
affermare che il settore sta beneficiando della ripresa delle
attivit che porta ad una maggiore movimentazione di beni e persone.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

SAVE PUNTA SUI VOLI EUROPEI


Dopo laumento delle tratte intercontinentali nel 2015, la scommessa ora su quelle a medio raggio

egli ultimi 15 anni il sistema aeroportuale Venezia-Treviso ne ha fatta di strada: nel 2000 gli aeroporti milanesi muovevano sei
volte il numero di passeggeri
dei due aeroporti veneti, ora il
gap si ridotto a tre. Veniamo
da un quindicennio di forte
crescita, ma non ci fermiamo
certamente qua commenta il
numero uno di Save, Enrico
Marchi - Abbiamo molta strada da fare, vedo grandi opportunit di crescita ulteriore per i
nostri aeroporti.
Il 2014 del gruppo Save, che
oggi gestisce gli scali di Venezia, Treviso, Brescia e Verona,
si chiuso con un fatturato in
crescita a 141 milioni di euro e
con oltre 10,7 milioni di viaggiatori. Mentre il valore dei ricavi dei primi nove mesi
dellesercizio si attestato a
125,2 milioni, con un incremento del 8,8% rispetto al pari
periodo dellesercizio precedente. Ad incidere positivamente nei primi nove mesi del
2015 sono stati:i ricavi aeronautici pari a circa 8,4 milioni
(+10,9%), lincremento del traffico passeggeri a sistema pari a
+3,1%.
Se il 2015 ha segnato una forte crescita dei voli intercontinentali diretti, lanno prossimo si assister a un forte sviluppo dei voli a medio raggio.
Grazie allinaugurazione della nuova base di easyJet con
quattro aerei a Venezia commenta il presidente di Save
Marchi lanno prossimo aumenteranno i collegamenti europei. In cantiere negli anni futuri abbiamo inoltre nuovi voli
intercontinentali su cui pun-

Enrico Marchi

Enrico Marchi
Nuovo ciclo di
lavori che durer
otto anni
Con 650 milioni
saremo
fra i principali
investitori
a Venezia
Larea partenze dellaeroporto Marco Polo di Tessera

tiamo molto per crescere. Inoltre dopo laddio di Alitalia a


Venezia, con il conseguente
impoverimento dei voli domestici, contiamo a breve di sostituire i collegamenti con le low
cost: easyJet a Venezia e
Ryanair a Treviso.
Ma aeroporto non significa
solo collegamenti aerei, ci sono anche investimenti e posti
di lavoro. In base ad una recente ricerca dellAirports Council
International il sistema aeroportuale di Venezia d lavoro,

tra diretti, indiretti e indotti, a


24 mila persone per un contributo al Pil di 1,65 miliardi di
euro lanno: Numeri che danno lidea di quale sia il valore
dellindustria aeroporto di Venezia per il territorio, spiega
Marchi.
Intanto a Venezia proseguono i lavori per la realizzazione
del people mover, che si concluderanno a novembre 2016
per collegare la darsena allaeroporto, inoltre si prevede
lampliamento stazione lato

land-side (strutture ed aree accessibili al pubblico). Lanno


scorso abbiamo inaugurato
un nuovo ciclo di investimenti
che si concluder nel 2021
prosegue ancora Marchi In
questi otto anni verranno investiti 650 milioni, abbastanza
da renderci uno dei pi grossi
investitori su Venezia. Sul
fronte delle infrastrutture Save
confida di portare la fermata
della Tav Venezia-Trieste in aeroporto. Marchi ha incontrato
recentemente il ministro Gra-

ziano Delrio e i vertici delle


Ferrovie: stato previsto un
percorso a cappio che scende
in aeroporto con una stazione
passante sotterranea. Ora ci
sono due anni di tempo per fare la progettazione e la valutazione di impatto ambientale.
Se governo e Rfi daranno lok i
lavori potrebbero iniziare nel
2018.
Il gruppo Save prosegue intanto nel rilancio degli scali di
Verona e Brescia. Il sistema
Venezia-Treviso il modello

di riferimento per la nuova stagione del Sistema degli aeroporti del Garda, il cui elevato
potenziale pu ora esprimersi
pi serenamente dopo il rientro di tutti i contenziosi in essere con altri aeroporti ha concluso Marchi Piani a lungo
termine necessitano infatti di
certezze, e finalmente con Catullo possiamo lavorare per il
rilancio del traffico a Verona e
Brescia.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE

LA CAVALCATA DEI MARGINI


Giro daffari su livelli stazionari, ma ora la capacit di creare reddito superiore alla media
di MARCO FASAN

l settore Prodotti alimentari e bevande, con un fatturato di 1.319 milioni di


euro, rappresenta anche nel
2014 il quinto settore nella
classifica delle 500 maggiori
aziende della Provincia. Va
registrato per il balzo in
avanti compiuto dal settore
Trasporti ed attivit di supporto che, raggiungendo quota 1.310, si posiziona appena
sotto al comparto in esame
per poche migliaia di euro.
Leader del settore per volumi
di vendita si conferma anche
questanno San Benedetto
Spa, realt particolarmente
rilevante in termini dimensionali, tanto che con i suoi
574 milioni di fatturato occupa la terza posizione nella
classifica generale.
Mentre nel 2013 il settore
aveva conseguito un miglioramento in termini sia di fatturato sia di marginalit, nel
2014 si registra una sostanziale equivalenza di fatturato
ma allo stesso tempo un aumento consistente della marginalit (da 8,2% a 10,2%).
Questultimo miglioramento
permette al settore di elevare
la propria marginalit sopra
la soglia dell8%, che rappresenta il dato medio a livello di
Top 500.
Per quanto riguarda lattivit di finanziamento, il rapporto di indebitamento rimane complessivamente costante, mentre il rapporto fra oneri finanziari ed Ebitda scende
dal 27% al 15%, trainato anche dal miglioramento della
marginalit operativa sopra
evidenziata. Complessivamente, gli indici di redditivit
migliorano rispetto al 2013
(Roa dal 3,62% al 4,34%; Ros
dal 3,04% al 3,47%) ed il Roe

Le aziende di
maggiori
dimensioni
continuano a
evidenziare
risultati di bilancio
migliori
Ci avviene
in virt di
economie di scala
vantaggiose
in termini di ricavi
marginalit
e indebitamento
Il rapporto fra
oneri finanziari
ed Ebitda scende
dal 27% al 15%
trainato anche dal
miglioramento
della marginalit
operativa

Nastro trasportatore in unindustria alimentare

mediano addirittura passa


dal 5,66% al 10,63%. Complessivamente, le aziende in
utile nel 2014 sono 18 su 22
(erano 19 nel 2013) e circa la
met delle aziende del campione (12) registrano ricavi in
crescita rispetto allanno precedente.
Come spesso accade, il

trend generale non valido


per tutte le aziende. Per questo fondamentale contestualizzare la performance in
base alla variabile dimensionale. Le aziende Top 25%
hanno leggermente incrementato i ricavi (+0,8%),
mentre le Bottom 25% registrano una lieve diminuzione

(-1,59%). Le Top 25% hanno


migliorato anche la marginalit (rapporto Ebitda/Ricavi
passa dal 5,89% al 7,91%),
mentre le Bottom 25% hanno
visto una contrazione dei
margini (da 7,50% a 6,83%).
Questi dati quindi suggeriscono uninterpretazione ottimistica ma cauta dei dati a

livello aggregato: laumento


della marginalit stato principalmente determinato dalle aziende di maggiore dimensione, mentre le aziende
con fatturati pi contenuti
hanno subito un leggero calo
in termini di ricavi e marginalit. Due aziende su tre di
grandi dimensioni hanno un

fatturato in crescita rispetto


al periodo precedente, mentre tra le aziende minori solo
una su tre riesce ad aumentare i volumi di vendita nel
2014.
interessante notare come questa analisi rispecchi le
conclusioni cui si giunse per i
bilanci 2013: anche un anno
or sono, il miglioramento a livello aggregato era stato per
lo pi appannaggio delle
aziende di maggiori dimensioni. Questo sembra suggerire la strutturale esistenza di
economie di scala che vanno
a beneficio delle aziende pi
grandi, in termini di generazione di ricavi, marginalit e
indebitamento.
Fra le prime tre aziende del
settore in termini dimensionali, Fiorital Spa riuscita ad
aumentare del 4,1% il proprio fatturato, ma in ultima
analisi sono state San Benedetto Spa e Casa Vinicola Botter Spa a conseguire la performance migliore, soprattutto
grazie ad un aumento della
marginalit (che si attesta al
15% per San Benedetto e 14%
per Botter). Le quattro aziende che hanno ottenuto un aumento pi significativo del
fatturato sono state Laboratorio della Farmacia Srl (+48%),
Unionfrigo Srl (+20,5%), Arte
Bianca Srl (+22,6%) e Dorado
Srl (+26,9%).
In particolare, Dorado Srl e
Laboratorio della Farmacia
Srl hanno anche migliorato
notevolmente il proprio rapporto Ebitda/Ricavi, portandolo rispettivamente al 19% e
21% e quindi divenendo le realt con la migliore marginalit del settore.
Per quanto riguarda invece
la solidit patrimoniale, le
aziende che hanno un rapporto di indebitamento pi
contenuto sono: Ndf Azteca
Milling Europe Srl (29%), Dorado Srl (35%), Laboratorio
della Farmacia Srl (41%). Tale struttura patrimoniale permette in generale di sostenere minori costi per oneri finanziari e di sostenere quindi la redditivit complessiva
dellimpresa che si conferma
uno dei punti di forza del settore.
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VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

BOTTER VIRA SUL BIOLOGICO


Cos la casa vinicola di Fossalta di Piave avanza in Nord Europa e Usa: Nicchia di mercato in crescita

a passione per il vino


della famiglia Botter inizia nel 1928, quando il
capostipite Carlo fonda
lomonima casa vinicola. Nel
dopoguerra inizia la commercializzazione di vini, ma nel
1965 che Arnaldo ed Enzo
Botter hanno lintuizione che
guida lazienda ancora oggi:
lespansione ai mercati europei allora, e mondiale oggi.
La Casa Vinicola Botter Carlo
& C. Spa ha sede a Fossalta di
Piave e dal 1996 ha accolto la
terza generazione della famiglia, che ha apportato nuovi
stili, nuova immagine e nuovi approcci al mercato. Dopo una lunga espansione che
ha avuto inizio negli anni 50,
la societ, trasformata in societ per azioni negli anni 70,
ha cominciato a focalizzare
la sua attivit verso lestero
diventando una delle aziende italiane di riferimento nei
mercati mondiali, spiega Annalisa Botter, responsabile
marketing & sistema qualit
dellazienda vitivinicola veneziana.
Oggi lazienda di Fossalta
di Piave lavora in un rapporto di stretta collaborazione
con qualificati produttori del
Veneto, della Puglia, del Molise, dellAbruzzo e della Sicilia. Questa sinergia inizia dalla gestione del vigneto e prosegue per tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla vinificazione fino allimbottigliamento.
Nel 2014 il fatturato stato
di 136,2 milioni di euro, in

Lo stabilimento Botter

Il 97% della
produzione
va oltreconfine
in 60 Paesi:
in Cina il prosecco
protagonista
Ricavi 2015
stimati a quota
153 milioni

Da sinistra Sandro, Annalisa e Luca Botter

crescita sul 2013, come anche la produzione di bottiglie: nel 2014 sono state 66,3
milioni. Molto alta la propensione allexport: il 97% della
produzione va infatti fuori
confine. I dipendenti sono
105. La conduzione della so-

ciet familiare: presidente


della societ Arnaldo Botter, il direttore generale Enzo, il responsabile vendite Luca, il responsabile acquisti
Alessandro, mentre il direttore finanziario Michele Fornasier. Anche il 2015 risulta

in crescita: secondo una stima il fatturato dovrebbe chiudersi a 153 milioni, con 71 milioni di bottiglie vendute.
La Casa Vinicola Botter
esporta in circa 60 Paesi, da
qualche tempo anche in Cina. Qui il prosecco protago-

nista. Mentre nel Nord Europa cresce la voglia di vini passiti e della Sicilia.
Nel 2011 stato introdotta
letichetta Divici: Vigneto
biologico. Liniziativa nata
con lobiettivo di incrementare e migliorare la qualit dei

vini. Ora sono 180 gli ettari di


vigneto biologico. La produzione iniziata nel 2011 e la
nuova cantina dotata di cisterne della capacit totale di
25.000 ettolitri e attrezzature
in grado di vinificare fino a
3.000 tonnellate di uva. Questo tipo di vino sta riscuotendo successo nel Nord Europa
e Stati Uniti. Ci sono nicchie
di mercato che richiedono
questo vino prosegue Annalisa Botter e che registrano
crescite anno su anno. Per
competere sui mercati internazionali Botter punta su
qualit del prodotto, puntualit e velocit del servizio,
flessibilit nella produzione,
profonda conoscenza dei
mercati nei quali operiamo e
la cura del packaging.
La distribuzione avviene attraverso importatori, importatori/distributori, gdo e monopoli. Lazienda collabora
con le pi importanti catene
della grande distribuzione organizzata sviluppando progetti personalizzati con specifici programmi di private label, coprendo tutti i tipi di vino. Ogni anno la famiglia Botter investe in azienda. Lanno
scorso stata costruita la
quarta linea di imbottigliamento per potenziare la capacit produttiva, questanno stata portata a termine
la completa informatizzazione del magazzino e lanno
prossimo verr realizzata la
quinta linea di imbottigliamento.
Grande attenzione riservata inoltre alla Ricerca e Sviluppo: Analizziamo le richieste del mercato e creiamo, assieme ai nostri clienti, il prodotto pi appropriato, conclude la responsabile marketing e qualit.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI COMMERCIO ALLINGROSSO

GRANDE BALZO DEGLI INCASSI


Nel settore crescita del 5,8% del giro daffari aggregato: oltre il 69% delle aziende aumenta i ricavi
di MICHELA CORDAZZO

l settore commercio allingrosso ricopre la prima posizione nellanalisi delle


Top 500 della provincia di Venezia per il numero di imprese, mentre si classifica in quarta posizione per il livello di fatturato aggregato. Questo settore registra ricavi pari a poco
pi di 1,4 miliardi di euro e la
presenza di 78 imprese, che
hanno ottenuto nel 2014 un incremento tra i pi significativi
(5,8%) del proprio volume di
vendita complessivo rispetto
al 2013, ad evidenza che ben il
69,2% di imprese hanno ricavi
in crescita. Tra queste alcune
imprese hanno evidenziato un
evidente balzo in avanti dei
propri volumi di vendite, con
Innovative
Inox
Italy
(+277,6%) che conquista il primo posto in classifica e mostra
un netto distacco in termini di
incremento di fatturato rispetto ai gi ottimi risultati ottenuti da Surteco Italia (+90,7%),
Cattel Catering (21,7%), Ideal
Lux (21,2%) e Kalorgas
(20,6%). Il settore dimostra
una buona ripresa in termini
di fatturato, che fa ben sperare
dopo la crisi che ha colpito il
contesto provinciale e nazionale.
La lettura della ricchezza
prodotta in termini di utile in
linea con la performance dei
volumi di vendita, con il 75,6%
di imprese che chiudono il
proprio bilancio in utile e il
59% che registrano un reddito
in crescita. Tuttavia lutile aggregato risente di una flessione rispetto al 2013, in quanto
alcune imprese hanno chiuso
in notevole perdita, mentre altre anche se in perdita evidenziano una lenta ripresa. Questo dato trova conferma nel
reddito operativo quale per-

Global Ingross
Kalorgas, Mavive
Surteco Italia
e Cattel Catering le
imprese migliori
per incremento
dei profitti
In prima fila per
miglioramento
dellesposizione
Innovative Inox
Italia e Surteco
Lutile aggregato
risente di una
flessione
un dato
confermato dal
reddito operativo
che positivo e
pari al 4%
ma con valori
in sensibile
riduzione rispetto
al 2013

Magazziniere al lavoro in un deposito

centuale dei ricavi (Ebitda/ricavi), positivo e pari al 4%, ancora per con valori in sensibile riduzione rispetto al 2013.
Anche la redditivit operativa
espressa tramite lindicatore

Roa non presenta valori particolarmente significativi, assumendo in media un valore


prossimo al 4% in entrambi gli
anni in esame. Sembra quindi
che nonostante la generale ri-

presa del settore, come gi evidenziato nel trend dei volumi


di vendita, alcune imprese abbiano ancora alcune difficolt
nel convertire in modo significativo i propri saldi reddituali

e operativi da negativi a positivi. Lanalisi dellesposizione


debitoria verso terzi, che trova
sintesi nel rapporto di indebitamento, si presenta stabile rispetto al 2013 con un valore

A
I
R
RE
B
I
L
N
I

IL CANTIERE DELLA VITA

La storia della cantieristica minore attraverso la vita,


il cuore, gli occhi di un Maestro dAscia
le barche veneziane di ieri, di oggi e di domani
le lavorazioni del passato, del presente, del futuro

Augura Buone Feste

prossimo al 73% degli impieghi. Si registra tuttavia una diminuzione di circa 2 punti percentuali dellassorbimento del
margine operativo lordo per
far fronte al pagamento degli
oneri finanziari, che rispetto al
2013 passa dal 19% al 17,3%.
I grossisti che fanno da traino al miglioramento della perfomance economica del settore in termini di crescita
dellutile, alcuni anche a seguito dellincremento dei volumi
di ricavi, sono stati individuati
in Global Ingross (+663%), Kalorgas (+296,7%), Mavive
(+237,3%), Surteco Italia
(+157,9%), e Cattel Catering
(+129,6%). Di questi alcuni
hanno evidenziato anche un
consistente aumento della redditivit operativa in funzione
dei volumi di ricavi (Ebitda/Ricavi) e delle attivit (Roa), quali Global Ingross (+74,14%,
+49%),
Mavive
(+46,4%,
+78,3%), e Cattel Catering
(+47,2%,+52,1%). Nonostante
questi risultati positivi, alcuni
grossisti risentono ancora di
una consistente esposizione
debitoria, mentre altri grossisti sono riusciti ad ottenere un
minor ricorso allindebitamento, come del resto sono riusciti
anche a ridurre il costo del debito contribuendo in questo
modo a migliorare il livello generale di indebitamento
dellintero settore. Tra questi
vanno menzionati per la diminuzione del costo della propria esposizione debitoria Innovative Inox Italia, Mavive e
Surteco.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

NUMERO 8 IN VOLO CON SUN68


Il marchio della societ di Enrico Spinazz compie 10 anni: un milione di capi a 1.300 clienti multibrand

a una piccola azienda


mono-prodotto nata a
Noventa di Piave, in
provincia di Venezia, ad oltre
un milione di capi lanno distribuiti a pi di 1300 clienti
multibrand in Italia e Europa.
A tutto questo si somma un
progetto di monomarca in crescita. Compie 10 anni la
Sun68, controllata dalla societ Numero 8 Srl di Enrico Spinazz (attuale art director),
che registra crescite record.
Il bilancio del 2014 si chiuso infatti con un fatturato pari
a 29,7 milioni di euro, in crescita dell1,6% rispetto al 2013.
Meglio era andata nel 2012
quando la societ aveva chiuso sopra i 30 milioni di ricavi.
In crescita lutile del 2014 a 2,8
milioni (+16,7% rispetto al
2013).
Il nostro segreto? Ripensare il quotidiano, creando una
linea di prodotti che si distingue per le scelte estetiche indipendenti e un design originale
e innovativo, abbinati per anche ad una attenzione maniacale al rapporto prezzo-qualit e a unottima organizzazione logistica, fanno sapere dal
quartier generale di Noventa
di Piave. E allultimo Pitti Immagine Uomo, per festeggiare
il compleanno, hanno allestito
una mostra celebrativa.
Fondata nel 2005 Sun68 propone una linea di abbigliamento uomo, donna e bambino in stile vintage. Il marchio
viene distribuito in Italia attraverso 20 agenzie multibrand
sparse nel territorio. Allestero

Presenza
in Spagna
Germania
e Benelux
E una rete
di negozi
monomarca con
quattro aperture
nellultimo anno

Punto vendita di Sun68

presente in Spagna, Germania, Benelux. Oltre alla distribuzione presso il canale multimarca di medio-alto livello,
negli ultimi anni sono stati
inaugurati anche nuovi negozi
monomarca a Cuneo, Modena, Mantova e Udine oltre a

Jesolo, Milano (dove nel 2011


stato aperto anche uno
showroom), Verona, Bergamo, Padova, Forte dei Marmi,
Brescia. Nel corso dellultimo
anno aumentata la rete distributiva con quattro nuove aperture monomarca in Italia.

Particolare attenzione riservata anche allarredamento


dei negozi. Sun68 ha scelto infatti come collaboratori per il
design della propria sede operativa e dei propri negozi C&P
Architetti, ovvero Luca Cuzzolin e Elena Pedrina.

Lo stile dei monomarca unisce l'innovazione tecnologica


a nuovi impieghi di materiali
tradizionali. Gli architetti hanno progettato i punti vendita
creando un equilibrio visivo
tra ci che gi esisteva e gli elementi funzionali necessari a

un negozio di abbigliamento.
Tra i canali di vendita di Sun68
c anche il proprio sito internet, con la possibilit di acquistare tutti i capi delle nuove
collezioni.
Ripensare il quotidiano
stata la filosofia distintiva di
Sun68 sin dalla sua nascita.
Ogni capo mandato in produzione viene infatti proceduto
da uno studio sui nuovi materiali e forme, dalle esigenze
espresse dai consumatori, con
un occhio particolare alla vestibilit e ai dettagli. I capi di
Sun68 sono ispirati dal design
italiano classico e contemporaneo, combinato all'alta qualit delle materie prime utilizzate.
Per festeggiare i 10 anni la
casa di moda veneziana ha lanciato unApp a maggio scorso
per fare un regalo ai propri
clienti. Non si tratta di un semplice catalogo online o store-locator, ma un vero e proprio gratta e vinci digitale
che mette in palio un premio
al giorno, per tutto lanno del
compleanno.
La casa di moda veneziana
riserva particolare attenzione
alla comunicazione digitale.
Tra i canali social scelti da
Sun68 per dialogare con i
clienti non compare Facebook, la societ preferisce comunicare attraverso twitter,
Instagram e Pinterest. E sta
proseguendo in queste settimane uniniziativa social, in
collaborazione con la trasmissione Pinocchio di Radio Deejay. Protagonista del viaggio
in solitaria il cantante Dargen DAmico, che vestito con
abiti Sun68 sta viaggiando da
oltre due mesi intorno al mondo (Usa, Iran, Malesia, India,
Hawaii e Australia), raccontandosi con video e foto.
Nicola Brillo
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VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI COMMERCIO E RIPARAZIONE AUTOVEICOLI

FATTURATI IN ACCELERAZIONE
Le imprese del settore aumentano i ricavi del 5,9% sul 2013, ma del 16% rispetto allanno prima
di PAOLO VEZZARO

a decima posizione fra i


principali
comparti
delleconomia veneziana occupata dal settore Commercio e riparazione autoveicoli, in miglioramento rispetto
allundicesima posizione della
classifica 2013. Il settore, composto da 20 imprese che contribuiscono per circa 575 milioni al fatturato complessivo
delle Top 500 aziende di Venezia, conferma il positivo trend
di crescita gi riscontrato nella
precedente edizione sotto il
profilo del volume dei ricavi,
in miglioramento del 5,9% rispetto al 2013 e del 16% sul
2012.
A livello aggregato, accanto
allandamento dei volumi di
vendita che conferma il segno
positivo nella variazione dei ricavi, si assiste ad un lieve miglioramento della marginalit
operativa (+0,3%), che pur
mantenendosi su livelli ancora modesti (2,3%) offre comunque interessanti indicazioni riguardo alla capacit delle imprese del settore di operare
congiuntamente sullespansione delle vendite e sulla rivisitazione della struttura dei costi.
A supporto di questo dato si segnala altres che il numero di
imprese capaci di chiudere in
utile il proprio bilancio cresciuto rispetto allanno precedente ed pari all85% del totale del settore, inoltre nel 65%
dei casi la performance economica complessiva (imprese
con reddito in crescita) risultata migliore rispetto al 2013.
Passando ad indagare la realt delle imprese di maggiori
(Top 25%) e minori dimensioni (Bottom 25%) si osserva innanzitutto come il trend del
volume daffari presenti ritmi
di crescita differenti per le due

La quota delle
aziende in utile
cresciuto all85%
Nel 65% dei casi
la redditivit
risultata
migliore
rispetto al 2013
La concessionaria
De Bona ha il
primato per la
crescita del giro
daffari: pi 33%
La Pascoli di
Santa Maria di
Sala mostra la
redditivit pi
elevata
Il parco mezzi di un concessionario dauto

realt; in particolare, mentre


per le imprese Bottom 25%
lincremento del fatturato risulta sostanzialmente in linea
con landamento settoriale
(+5,3%), le imprese Top 25%
vedono una crescita mediana
dei propri ricavi pari al 9,3%,
nonostante la prima azienda
in classifica, Motorsport Srl subisca una contrazione delle
vendite nellordine del 12,1%.
Le difficolt riscontrate dalla
capolista vengono, tuttavia, superate a livello complessivo
grazie alla performance di
Campello Motors Spa (+12,4%

sul dato 2013), Autoserenissma Srl (+18%), per le quali si


registrano anche miglioramenti pi lievi nella redditivit operativa, ma che incidono maggiormente sul risultato economico di periodo.
Nel confronto con le imprese Bottom 25%, quelle di maggiori dimensioni (Top 25%)
manifestano una crescita pi
accentuata, non solo alla luce
del pi robusto incremento di
fatturato gi esaminato in precedenza, ma anche in considerazione del rafforzamento,
seppur lieve, della marginalit

operativa (che passa da 2% a


2,5%). Sul fronte finanziario,
sebbene si registri un aumento dellincidenza del capitale
di debito sul totale delle fonti
di finanziamento delle imprese (il dato mediano per le Top
25% pari all80,1%), il peso
degli oneri finanziari sullEbitda, indicatore della capacit
di far fronte agli impegni finanziari con i margini generati
dallattivit caratteristica, risulta in sensibile diminuzione
(da 33,7% a 25,2%) a testimonianza perci anche di una riduzione del costo dellindebi-

tamento, in linea con i minimi


storici registrati nel livello dei
tassi di interesse. Di conseguenza il differenziale di leva,
che misura la capacit di ottenere dallimpiego del capitale
di debito nellattivit dimpresa un rendimento superiore al
costo della raccolta, mostra risultati in miglioramento, passando dallo 0,8% al 2,3%.
Le imprese Bottom 25%, invece, nonostante la crescita
dei volumi di vendita registrano una lieve contrazione della
marginalit operativa (pari a
1,6% nel 2013 passa a 1,4% nel

2014). Anche queste aziende


mantengono una struttura finanziaria fortemente sbilanciata a favore del capitale di debito (82% sul totale delle fonti
di finanziamento, di poco superiore al dato delle Top 25%),
ma sono comunque in grado
di generare dallo svolgimento
dellattivit di impresa un rendimento superiore al costo della raccolta (il differenziale di leva passa da 0,4% a 1,9%).
Unultima analisi dedicata
alle imprese che pi si sono distinte per le loro performance
nel corso del 2014, misurate in
termini di aumento del volume daffari e capacit di tradurre questultimo in un altrettanto adeguato miglioramento della marginalit operativa:
si distinguono in questo senso
la concessionaria De Bona Venezia, cui spetta il primato in
termini di crescita del fatturato (circa il 33% in pi sul 2013)
seguito da Autoserenissima
che registra un aumento dei ricavi del 18% sul 2013 e di ben il
138% sul 2012. La redditivit
pi elevata del settore, in termini di Ebitda/Ricavi, stata
rilevata nei bilanci della Pascoli Spa, azienda di Santa Maria
di Sala specializzata nella fornitura di ricambi originali per
autobus e ricambi veicoli industriali, pari al 6,6%, sebbene in
calo rispetto all8,4% dellesercizio precedente. Laumento
pi rilevante di questo indicatore si rileva nei conti della Stefanelli Spa la cui redditivit
operativa passa dall1,4% al
3,5%, di fatto il valore pi rilevante registrato a livello di settore.
In definitiva, anche il comparto del commercio autoveicoli sembra essere stato interessato dal vento della ripresa
che si tradotto in una ripartenza dei volumi di vendita e,
pi moderatamente, dei margini operativi. Il livello di indebitamento, tuttavia, si mantiene per la maggior parte delle
realt ancora su valori piuttosto elevati che si riflettono su
incidenze medie degli oneri finanziari su Ebitda molto elevate anche se in linea con i parametri che tradizionalmente
caratterizzano i modelli di business di questo settore.
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LE AZIENDE TOP

zionali dellauto.
Partito questanno, ma verr ulteriormente implementato lanno prossimo, invece il
servizio di noleggio auto a breve o lunga durata. Abbiamo
creato un apposito brand
Campello Rent, realt specializzata nell'offerta di servizi
relativi al mondo del noleggio
auto a Venezia e Padova spiega Andrea Campello - Tramite
il nostro portale possibile
scegliere tra un'ampia gamma di vetture e van. I servizi
offerti da Campello Rent sono
navetta da/per Venice Airport, parcheggio custodito,
punto noleggio Stazione Mestre, convenzioni per aziende,
booking online e promozioni
Web.
Il gruppo mestrino inoltre
concessionario di Fiat Professional, con allestimenti specifici adatti ad ogni tipo di attivit (protezioni del vano di carico, cassoni fissi o ribaltabili,
centinature, furgonature, celle frigorifere,
coibentazioni,
gruppi frigoriferi, rivestimenti atossici
per trasporto
medicinali o
alimentari, officine mobili
etc.), per forze
dellordine e
disabili.
Campello
Marine, fondata nel 1998,
invece
un'
azienda del
settore
del
Andrea Campello (a destra) con Sergio Marchionne
commercio
segue Campello un investi- nautico nellambito del dipormento importante che ha da- to e nella nautica strettamento i suoi frutti. Parallelo al sito te legata allesigenza di lavoro.
c anche il blog della conces- concessionaria esclusiva per
sionaria (www.campelloblog. lalto Adriatico dei prodotti
it) e unattiva pagina facebook Mercury, Mariner, Mercudove vengono raccontate le ry-Mercruiser,
VM-Detroit
idee, le storie e le persone che Diesel, nonch delle imbarcacompongono lo staff di Cam- zioni Man Marine. Qui lavopello Motors Spa. Ma il blog e rano una ventina di addetti e
pagina Facebook sono anche la societ dovrebbe chiudere
rivolti agli amanti di tutto ci con un fatturato in crescita del
che riguarda il mondo dellau- 20% rispetto allanno scorso.
tomotive, con notizie sulle
Nicola Brillo
nuove uscite e i saloni internaRIPRODUZIONE RISERVATA

CAMPELLO CRESCE CON IL WEB


Il mix veicoli nuovi e usati per superare la crisi. E linvestimento su internet ha dato i suoi frutti

l mercato dellauto in Italia mostra da un paio danni alcuni segnali di ripresa. Le vendite ora crescono del
10-12% lanno, meglio del
mercato fa il gruppo Fca (Fiat,
Lancia, Alfa, Abarth, Jeep, Fiat
professional veicoli commerciali) con una crescita del 15%
rispetto allanno scorso. La
provincia di Venezia cresce
per di meno, ma alla Campello Motors di Mestre hanno da
tempo imparato a diversificare. Andrea Campello ha fondato la prima concessionaria a
Mestre nel 1995, nel 2013 ha
inaugurato unaltra maxi
esposizione in citt (oltre
44mila metri quadrati di superficie, di cui 11mila al coperto e gli altri 33mila allaperto
per un investimento di 10 milioni di euro) e poi a Padova.
Alla vendita esclusiva del gruppo Fca ha affiancato un parco
auto usate e km zero di tutte le
marche, e la divisione nautica.
Il 2014 di Campello Motors
si chiuso con un fatturato pari a 77,4 milioni di euro e il
2015 dovrebbe arrivare agli 80
milioni. Nel nuovo salone
dellauto di Mestre sono presenti tutti i servizi che riguardano lauto e la guida: assistenza meccanica, carrozzeria, linea revisioni, gommista,
magazzino ricambi, Servizio
Targa con soccorso stradale
24 ore su 24, gestione sinistri,
finanziamenti personalizzati,
estensione di garanzia e prenotazione dellusato. Allinterno dello spazio di via Saragat,
zona Terraglio a Mestre, presente inoltre una zona riservata alla prova freni e una alla
prova potenza e unaula per
tenere corsi di aggiornamento
per la rete vendita. Attualmente alla Campello Motors sono
unottantina i collaboratori
(et media 30 anni).

Nuova cittadella
dellauto a Mestre
con oltre mille
mezzi pronti
per la vendita
Lontani
i volumi del 2007
ma alcuni
segnali fanno
ben sperare

La nuova sede mestrina di Campello Motors

A seguito della riorganizzazione avviata negli scorsi anni


dal gruppo Fca, Campello Motors stata giudicata la pi
idonea a rappresentare questa nuova filosofia di vendita a
Venezia e nel Veneto spiega
Andrea Campello, a capo
dellomonimo gruppo Se volevamo mantenere la leadership nel nostro territorio, dovevamo solo pensare a rinnovarci e a migliorare. Per il settore auto continua limprenditore siamo lontani dai vo-

lumi di vendita del 2006-2007,


ma vedo un po di effervescenza che fa ben sperare, anche
se la provincia di Venezia fondamentalmente cresce meno
rispetto al resto dItalia. Noi
abbiamo per puntato da tempo su un mix di vendita di auto nuove e usate: questo ci ha
fatto superare i periodi di crisi
degli anni scorsi.
Grande spazio espositivo
infatti riservato alla vendita di
auto usate di tutte le marche.
di oltre mille auto, dalle pi

economiche a quelle di lusso,


lo stock di auto pronte per la
vendita nella nuova cittadella
dellauto realizzata a Mestre.
La Campello Motors non ha
mai smesso di investire e crede sulla comunicazione online con lo slogan automobili
di ogni marca per ogni tasca.
Siamo stati i precursori negli
anni scorsi ad investire nella
comunicazione e mettere online tutte le nostre offerte di auto, nuove e usate, con tutte le
caratteristiche e prezzo pro-

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I SETTORI LAVORAZIONE DI LEGNO, VETRO E CARTA

MARGINI PI LESTI DEI RICAVI


Redditivit operativa media oltre il 9%, mentre il fatturato aggregato cresce al ritmo del 4,5%
di MICHELA CORDAZZO

l settore lavorazione di vetro, legno e carta si classifica tra quelli di minori dimensioni nellanalisi delle
Top 500 della provincia di Venezia, per volume di fatturato
circa 600 milioni di euro e numero di imprese, pari a 12. Tuttavia rappresenta uno dei settori storici e di maggiore tradizione del territorio veneziano,
anche se caratterizzato dalla
presenza, in genere, di imprese di piccole e medie dimensioni. Queste considerazioni
trovano conferma nei risultati
che emergono dalla ricerca se
si considera che quasi il 70%
del volume di affari del settore
concentrato nella impresa
che mantiene saldamente la
testa della classifica, ossia la Zignago Holding.
La nota azienda di Fossalta
di Portogruaro, infatti, condiziona pesantemente tutti i risultati aggregati osservati a livello di settore. Nel 2014 Zignago arriva a sfondare il tetto dei
400 milioni di euro con un incremento del 4,1% sul 2014,
una marginalit operativa di
tutto rispetto (circa il 26% di
ebitda/ricavi) anche se riporta
una contrazione del risultato
netto di periodo che si mantiene comunque ampiamente in
terreno positivo (78,9 milioni
di euro).
Se torniamo ad analizzare i
dati aggregati, il comparto della lavorazione di vetro, legno e
carta, nella classifica riassuntiva dei settori, presenta comunque una buona performance,
posizionandosi in quarta posizione per incremento dei volumi di vendita rispetto al 2013,
pari al 4,5%, e di ben il 6,1% rispetto al 2012. Tale dato trova
conferma nel fatto che pi del-

Zignago Holding
mantiene
saldamente
la testa
ma alle sue spalle
i protagonisti di
minore
dimensione
evidenziano
performance
di rilievo
Eurocartex
Barovier & Toso e
Bovo in prima fila
per aumento
dellutile

Lavorazione del vetro artistico e, in alto, la storica sede della Barovier & Toso a Murano

la met delle imprese del settore (66,7%) hanno ricavi in crescita. Lazienda che ha mostrato un considerevole aumento
dei propri volumi di fatturato
Italdecor (+29,5%), che conquista il primo posto nella classifica, a cui seguono Scatolificio Idealkart (+15%) e Ondulati Nordest (+10,1%). Nonostante il numero esiguo di imprese
che le compone, si pu concludere che questo settore sia un
esempio di buona ripresa in
termini di fatturato dopo la crisi che ha contraddistinto il
contesto provinciale e nazionale. La produzione di ricchezza in termini di utile conferma
il trend dei volumi di vendita.
Si pu notare come ben

l83,3% di imprese abbiano


chiuso il bilancio in utile, e che
il 41,7% mostrino un risultato
economico in espansione. La
redditivit operativa in percentuale sui ricavi (Ebitda/Ricavi), risulta positiva e pari al
20,3. Tuttavia lindicatore in
esame risente dellottimo risultato conseguito dalla Zignago
Holding. Se escludiamo dal
calcolo di tale indicatore i dati
della capolista, lindicatore in
esame scende a livello di settore ad un valore medio del
9,2%, comunque ampiamente
soddisfacente. Anche la redditivit operativa espressa tramite il Roa evidenzia un miglioramento rispetto al 2013, sebbene non vada oltre il 2,5%. Que-

sti risultati sembrano suggerire un atteggiamento prudenziale nella descrizione di uno


scenario positivo, dato che alcune imprese hanno ancora
qualche difficolt ad ottenere
un livello di reddito soddisfacente dalla propria gestione
operativa.
Sul versante finanziario, il livello di indebitamento diminuisce nel 2014 in media di circa 2 punti percentuali. Ben oltre la met delle imprese del
settore hanno evidenziato, infatti, un rientro della propria
esposizione debitoria. Questo
dato trova altres conferma in
una riduzione del ricorso al
margine operativo lordo per il
pagamento degli oneri finan-

ziari, che rispetto al 2013 si


contrae di ben oltre il 5%. La
posizione debitoria verso terzi
sembra quindi in miglioramento rispetto al 2013, anche
grazie ad una capacit delle
imprese di creare valore con il
differenziale di leva, che passa
in media da un valore negativo
dello 0,3% del 2013 ad un valore positivo pari al 2,3% nel
2014. Nonostante il netto predominio della Zignago Holding diverse imprese hanno
comunque contribuito ad un
miglioramento della perfomance economica del settore
in termini di crescita dellutile,
come ad esempio Eurocartex
(+49,5%), Barovier & Toso
(+48,5%), e Bovo (+48,1%). Di

queste alcune hanno evidenziato un consistente aumento


della redditivit operativa in
funzione dei volumi di vendita
(Ebitda/Ricavi) e delle attivit
(Roa), quali Eurocartex (rispettivamente +8,4% e +23,4%) e
Bovo (+13%, +36,4%).
Questo andamento della
performance economica trova
conferma anche in quella finanziaria, in quanto alcune
imprese hanno ottenuto sia
un rientro della propria posizione debitoria, sia una considerevole riduzione del costo
del ricorso al debito. Tra queste imprese vanno menzionate Ondulati Nordest, Barovier
& Toso, e Bovo.
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18.12.2015

MIRANO (VE)
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VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

CARTOVENETA SI CONSOLIDA
Gruppo pi competitivo grazie alla fusione con Apci, laltro scatolificio della famiglia Michieletto

ondata da Bruno Michieletto nel 1962, oggi Cartoveneta diventata uno


dei principali operatori del
packaging nel Nordest. Nel
2012 c stata la fusione dei
due storici scatolifici della famiglia Michieletto (Cartoveneta e Apci), che hanno dato vita
alla Cartoveneta Apci.
Oggi lazienda opera su due
siti produttivi con oltre 20 mila metri quadri coperti, entrambi situati a Scorz. La
versatilit e completezza tecnica raggiunte grazie alla recente fusione ci permettono
di poter soddisfare nei particolari le esigenze dei clienti
spiega lamministratore Renzo Michieletto, che con il fratello Diego e il figlio Stefano
guidano lazienda veneziana
spaziando dalle piccole alle
grandi quantit, realizzando
una vastissima gamma di prodotti personalizzabili grazie alla stampa digitale e mantenendo elevati standard di qualit.
La produzione di Cartoveneta Apci abbraccia scatole in
cartone per tutti i settori: da
quelle per lalimentare a quelle per grandi macchinari e mobili, dai cartoni per pizza alle
cassette per la frutta. Dalla materia prima alla lavorazione e
al riutilizzo, quello del cartone
un ciclo ecologico. Il cartone
di uso comune in Italia infatti composto per l80% da fibre
riciclate e solo dal 20% da fibre
vergini, provenienti per lo pi
da foreste di conifere e latifoglie, coltivate e gestite dallindustria cartaria.
Con lintroduzione di nuove normative nel settore
dellimballo, il cartone ondulato divenuto il materiale pi
richiesto nella produzione di
packaging. A differenza dei
materiali espansi e derivati
plastici, risulta riciclabile e

Lo stabilimento di Cartoveneta

A causa delle
difficolt di molti
clienti italiani,
allestero
una quota
crescente della
produzione
Sbocchi
in Scandinavia
Austria
Germania, Francia
e Inghilterra

I dipendenti dellazienda di Scorz

biodegradabile al 100%. Varie


le tipologie di cartone ondulato proposte dalla societ di
Scorz: cartone semplice (una
sola ondulazione alta o bassa
o microonda), cartone triplo
(due ondulazioni combinate
alte/basse o microonda), cartone tripla onda (un insieme
di tre ondulazioni per impieghi specifici ad alta resistenza). Il cartone viene poi trattato contro lumidit, mentre
quello per alimenti subisce
una particolare lavorazione.

Nel 2014 la societ ha chiuso con un fatturato di 11,6 milioni di euro e il 2015 dovrebbe
superare i 12 milioni. Attualmente sono impegnati nei
due siti produttivi 54 dipendenti. La produzione si divide
tra il 15/20% che va allestero e
la parte restante per il mercato italiano. I clienti allestero
sono grossi distributori della
Scandinavia, Austria, Germania, Francia e Inghilterra. Lallargamento ai mercati esteri
stata una conseguenza delle

difficolt economiche riscontrate dalle aziende italiane, ci


ha permesso di superare la crisi degli anni passati ed aprire
nuovi sbocchi commerciali.
Meglio si sono comportati i
comparti dellalimentare e in
generale le aziende italiane
che esportano, male invece
ledilizia. In totale sono 1200 i
clienti di Cartoveneta Apci e
ogni giorno escono dai due
stabilimenti ben 20 mila metri
quadrati di cartone ondulato.
Grande attenzione riserva-

ta alla certificazione. Da giugno 1998 lazienda ha intrapreso un percorso iniziato


con la prima certificazione di
qualit in accordo alla norma
Uni En Iso 9002:1994. Negli
anni lazienda ha continuato
lungo questa direzione. A settembre scorso, infatti, stata
ottenuta la certificazione Iso
9001/Uni En Iso 9001:2008 anche per lo stabilimento di via
Guido Rossa.
La famiglia Michieletto dal
canto suo continua ad investi-

re nellazienda. Recentemente stata acquistata una speciale stampante digitale per


cartone ondulato che permette la produzione di articoli con
bassi lotti, altissima precisione e possibilit di personalizzazione.
Lultimo grande investimento operato da Cartoveneta Apci il nuovo Slotter Engico, un macchinario che realizza scatole anche di dimensioni molto elevate, arrivato in
azienda nei mesi scorsi conclude Michieletto Si tratta di
una macchina molto grande,
la terza in Europa, che in questo mese sta concludendo il
periodo di prova ed entrer in
piena funzione a gennaio
2016.
Nicola Brillo

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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI CALZATURE, TESSILE E ABBIGLIAMENTO

UTILI AL PASSO DEI FATTURATI


In due aziende su tre allaumento dei volumi di vendita corrisponde lincremento del risultato
di FEDERICA LUCCHETTA
e MORENO MANCIN

l settore delle calzature,


tessile e abbigliamento
raggiunge anche in questa
edizione delle Top 500 risultati
di tutto rispetto: le 30 aziende
che lo popolano registrano infatti un incremento del 3,8%
dei ricavi di vendita, permettendo al settore di collocarsi a
met della classifica provinciale sia per il volume di affari
complessivamente generato
(674 milioni) che per il tasso
percentuale di crescita. Pi
nel dettaglio, si osserva che
questo trend interessa due
aziende su tre che all'aumento
del fatturato fanno seguire un
altrettanto soddisfacente incremento del risultato economico di periodo. Sotto questo
profilo, il settore vede l'87%
delle sue aziende chiudere in
utile, uno dei dati pi alti se
confrontato con gli altri comparti economici della provincia.
L'analisi top e bottom 25%
mette tuttavia in luce come,
sulle performance conseguite,
incidano particolarmente le
dimensioni aziendali; i risultati positivi sopra descritti infatti
interessano solo le imprese
con pi alti volumi di fatturato. Le imprese minori invece
arretrano rispetto all'anno precedente sia sul fronte dei ricavi
di vendita (-7,6%) sia sotto il
profilo della marginalit operativa che quest'anno abbastanza contenuta (2,13% rispetto al 6,95% del 2013). Tra
queste tuttavia si distingue
Calzaturificio Bettio che incalza con un +13,50% sul fronte
dei ricavi di vendita e registra
anche una marginalit operativa
molto
soddisfacente
(10,50%) in aumento di quat-

Sulle
performance
incidono
particolarmente
le dimensioni
delle aziende
Le imprese
minori
arretrano
sia sul fronte
dei ricavi sia sotto
il profilo della
marginalit
operativa
Ma c
leccezione
del Calzaturificio
Bettio

Linterno di unazienda calzaturiera

tro punti percentuali rispetto


al dato dell'anno precedente.
Tra le migliori 20 aziende
del settore, la protagonista indiscussa anche in questa edizione Manufacture De Souliers Louis Vuitton collocata
nel cuore della Riviera del
Brenta che guida il settore
con un fatturato che arriva a
doppiare la seconda in classifica, posizionandosi al 17. posto
nella Top 500 della provincia.
Oltre al volume complessivo
dei ricavi di vendita, la stessa
azienda risulta altres caratterizzata da un bilancio molto

soddisfacente; la marginalit
operativa elevata e in crescita rispetto allanno precedente (9% rispetto al 8,3% del
2013), il livello di indebitamento contenuto (55%) che, insieme ad un costo del debito quasi nullo (0,6%), permette di
spingere in alto il differenziale
di leva, ossia la capacit
dellimpresa di ottenere dal capitale di debito un rendimento
maggiore rispetto al relativo
costo, conseguendo uno dei
dati pi alti del settore (23%). I
risultati raggiunti dall'azienda
di Fiesso d'Artico sono testi-

monianza che savoir faire e


qualit sono, nel settore, un
connubio vincente. Nella parte alta della classifica troviamo
Rubelli e Nillab (Gruppo Ballin) che confermano anche
quest'anno il secondo e terzo
posto con un volume di ricavi
in crescita, rispettivamente
del 5,4% e 6,6%, una soddisfacente marginalit operativa
(6,5% e 10,9%) da cui ne consegue altres un aumento del risultato economico di periodo.
Scorrendo la classifica, al
quarto e quinto posto si posizionano Passaggio Obbligato,

nota azienda di Santa Maria di


Sala, e Duvetica Industrie, importante azienda veneziana
produttrice di piumini imbottiti che, registrando un calo del
fatturato negli ultimi anni (rispettivamente del -7,10% e
-10%) appaiono in netta controtendenza con landamento
medio del settore che vede le
aziende di pi grosse dimensioni (top 25%) incrementare i
propri volumi di vendita. Nonostante la battuta darresto
nel
giro
daffari,
entrambe conservano un soddisfacente equilibrio gestiona-

Atelier Franco Puppato Venezia:

le, come dimostrato dai risultati conseguiti negli indicatori di


redditivit e di solidit patrimoniale. Nell'ambito delle top
20, merita inoltre segnalare Ren Caovilla che con le sue scarpe gioiello, simbolo di un mix
perfetto tra artigianalit e qualit proprio del Made in Italy,
si affermata stabilmente nel
panorama nazionale e internazionale, come testimonia l'incremento del fatturato del
41% rispetto all'anno scorso e
del 58% rispetto al 2012.
L'azienda gode altres di una
solida struttura patrimoniale,
con un limitato ricorso all'indebitamento (47%) che unitamente ad un costo del debito
molto contenuto, misurato
dal Rod (0,3%), le consente
quasi di azzerare il peso degli
oneri finanziari sull'Ebitda.
Quest'anno entra a pieno titolo nelle 20 migliori aziende del
settore Dyva, nota realt italiana produttrice di calzature
femminili, che in un biennio
ha visto pi che raddoppiare il
suo volume di ricavi, con un
conseguente miglioramento
di tutti gli altri indicatori di redditivit.
Infine, un'analisi sulla composizione finanziaria delle
aziende del settore in esame
permette di concludere che la
scelta principale come mezzo
di finanziamento sia il capitale
di terzi; infatti in media, le
aziende presentano un livello
di indebitamento del 66% che
tuttavia, non essendo particolarmente elevato, assicura alle
stesse di conservare dei buoni
indicatori di solidit patrimoniale, oltre a eccellenti valori
del differenziale di leva e dell'
incidenza degli oneri finanziari sull'Ebitda.
Per concludere, lanalisi
condotta evidenzia una chiusura danno positiva per il settore in esame, che ha saputo
bene affrontare non solo la crisi economica che negli scorsi
anni ha portato ad una stagnazione delle vendite, ma anche
la sempre presente e acerrima
concorrenza proveniente dai
Paesi emergenti. Produttivit
e competitivit potranno continuare ad essere i fattori chiave di successo anche per il
prossimo futuro.
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eleganza su misura

NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

37

LE AZIENDE TOP DEL SETTORE

RUBELLI ESPANDE IL MARCHIO


Nuove produzioni oltre a quelle storiche. Lad Nicol Favaretto Rubelli: Ma manteniamo il nostro Dna

ome far evolvere una


tradizione che nasce a
Venezia 126 anni fa,
senza snaturarla. Una sfida
impegnativa quella che si assunta la quinta generazione alla guida della Rubelli, storica
societ tessile veneziana specializzata nell'ideazione, lo
sviluppo, la produzione e la distribuzione di tessuti per arredamento. Lampassi, damaschi e velluti Rubelli decorano
da oltre un secolo dimore private, alberghi internazionali,
teatri di fama mondiale, ambasciate, palazzi e musei, come il Teatro La Fenice, Palazzo Ducale e Palazzo Reale a
Venezia, il Teatro alla Scala e
Palazzo Reale a Milano, il Teatro Bolshoi a Mosca, il Museo
Albertina di Vienna.
Fino a met degli anni 90 la
produzione Rubelli era a Venezia, poi il trasloco in provincia di Como, la capitale della
seta, dove ha trovato le maestranze con alta professionalit. Qui sono stati trasferiti anche telai a mano settecenteschi veneziani, che funzionano ancora. Da sempre lorizzonte commerciale quello
mondiale. I suoi marchi Rubelli Venezia, Donghia, Dominique Kieffer by Rubelli e Armani/Casa Exclusive Textile
by Rubelli sono presenti a livello
globale
grazie
a
showroom di propriet nelle
principali citt italiane ed estere, e a distributori. In Italia, oltre alla storica sede di Venezia
sul Canal Grande, Rubelli

Nicol Favaretto Rubelli

Al Salone
del mobile di
Milano lanciata
la collezione
per la casa
E i lavori
al Gritti hanno
inaugurato il
segmento degli
hotel di lusso

Lo showroom veneziano di Rubelli

presente
con
propri
showroom in spazi prestigiosi
a Milano e a Roma. Allestero
nelle principali citt europee
come Parigi, Londra, Bruxelles, Mosca e Kiev e in Medio
Oriente a Dubai. Negli Stati
Uniti, oltre al modernissimo
showroom inaugurato nel

2011 a New York, il gruppo Rubelli presente in tutto il territorio, con 12 showroom dedicati alla distribuzione dei tessuti Rubelli e dei prodotti Donghia. Nel 2014 il fatturato della
Rubelli Spa ha superato i 73
milioni di euro, in crescita sul
2013.

Ma il mercato del tessile di


altissima gamma fermo da
tempo, se non in flessione.
Con larrivo al vertice dei fratelli Andrea e Nicol Favaretto
Rubelli, la multinazionale tascabile da qualche tempo ha
ampliato le proprie produzioni ad altri settori attigui. Se

avessimo continuato a vivere


di solo tessile, la nostra realt
sarebbe oggi molto piccola:
abbiamo deciso allora di ampliare la produzione spiega
Nicol, co-amministratore delegato Lo hanno fatto i grandi come Zegna, lo abbiamo
fatto anche noi. Della nostra

storia manteniamo comunque lidentit, rimanendo fedeli al nostro Dna, abbiamo


deciso di evolverci con altre
produzioni. Con laiuto di designer di fama internazionale
Rubelli ha presentato allultimo Salone del Mobile di Milano la collezione Rubelli Casa,
che ha riscontrato commenti
positivi. Per ora la produzione
si ferma a sala da pranzo e soggiorno, ai Saloni del 2016 debutter anche la zona notte e
studio. Sono mobili ispirati al
secolo scorso, reinterpretati
con una vena di eccentricit tipica veneziana e della nostra
azienda prosegue Nicol la
prima collezione ha suscitato
entusiasmo ed interesse: lanno prossimo ci attendiamo risultati importanti per il fatturato.
Altro settore su cui la Rubelli intende crescere quello
dellallestimento degli alberghi di lusso. Abbiamo recentemente concluso i lavori
allhotel Gritti Palace di Venezia con lallestimento di mobili prosegue lamministratore
delegato della societ presieduta dal padre Alessandro Favaretto Rubelli ci stiamo infatti evolvendo, offrendo un
look by Rubelli, unesperienza completa per i nostri clienti.
Due riconoscimenti sono
stati consegnati alla famiglia
Rubelli negli ultimi mesi. Il
presidente della Repubblica
Sergio Mattarella ha consegnato ad Alessandro Favaretto Rubelli il premio Leonardo
Qualit Italia, mentre Andrea
e Nicol Favaretto Rubelli sono stati premiati come imprenditori dellanno da parte
di Ernst & Young per la sezione Fashion & Luxury.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI ALLOGGIO E RISTORAZIONE

PICCOLE MA SUPER REDDITIZIE


Nelle aziende marginalit al 13,2%, ben superiore alla media. E ricavi in ascesa per il terzo anno di fila
di MARCO FASAN

econdo la classifica 2014,


vi sono 19 aziende fra le
Top 500 che appartengono al settore Alloggio e ristorazione generando complessivamente 419 milioni di euro di ricavi. Lanalisi dei relativi bilanci permette di tracciare landamento di uno dei settori pi
rappresentativi della provincia.
Le aziende appartenenti al
settore hanno dimensioni relativamente pi contenute rispetto alle altre Top 500. Mentre il fatturato mediano della
classifica generale pari a circa 14 milioni di euro, quello
delle aziende operanti nel settore di soli 9 milioni. Invece
la marginalit (13,2%) si mantiene ben al di sopra di quella
generale Top 500 (8%). Anche
altri indicatori raccontano di
un settore particolarmente
performante: Roa del 6% (4%
per le Top 500), Ros del 7% (3%
per le Top 500) ed un rapporto
di indebitamento del 55% ben
inferiore al 76% registrato a livello generale. La buona capitalizzazione delle aziende frena, attraverso un minore effetto di leva finanziaria, il Roe,
che si attesta comunque su un
valore comunque soddisfacente, pari al 7%.
Dallanalisi dellandamento
della performance rispetto
allanno precedente emerge
un quadro complessivamente
positivo. Nella precedente edizione di Top 500, riferita ai dati
del 2013, si era registrato un
aumento dei ricavi del 2,2% a
fronte di una marginalit costante. Ebbene, nel 2014 i ricavi sono ulteriormente in crescita, ed in maniera ben pi marcata: +8,5%.
Il dato particolarmente positivo se si considera che il

Laumento
di fatturato
aggregato
trainato dalle
aziende di
minori
dimensioni
(+26%), quelle pi
grandi accusano
una contrazione
(-1,1%)
Indebitamento
su livelli molto
contenuti
Il podio per la
redditivit nel
bilancio 2014 a
Villaggio Turistico
Internazionale,
Mobiliare Veneta
e Marina
di Venezia
trend di aumento perdura nel
tempo: il terzo anno consecutivo infatti che si registrano
incrementi sui volumi di vendita. Per quanto riguarda la
marginalit operativa, invece,
si registra un leggero calo dal
14,3% al 13,1%, dato tuttaltro
che negativo. A livello patrimo-

Turisti in Piazza San Marco, sullo sfondo Palazzo Ducale: Venezia una meta privilegiata del turismo mondiale

niale, il rapporto di indebitamento e gli attivi sono rimasti


grossomodo costanti (55% e
14,7 milioni di euro rispettivamente), mentre il Roe rimane
costante al 7% ed il Roa aumenta dal 5% al 6%.
Questi dati a livello aggregato sono per il risultato di diffe-

renti fenomeni di dettaglio. In


particolare, rilevante esaminare i trend sopra descritti alla
luce della variabile dimensionale che soprattutto in questo
settore rappresenta un elemento importante di differenziazione. Laumento di fatturato a livello aggregato trainato

soprattutto dalle aziende di


minore dimensione (+26%),
mentre quelle pi grandi registrano addirittura una lieve
contrazione (-1,1%).
Questa circostanza indica
che probabilmente le aziende
pi piccole non stavano operando a pieno regime e mante-

bancadelveneziano.it

nevano della capacit sottoutilizzata, mentre le strutture pi


grandi (e conosciute) hanno risentito meno delle turbolenze
del mercato. Anche per quanto riguarda la marginalit le
aziende Bottom 25% hanno effettuato un balzo in avanti notevole, riuscendo a trattenere
un Ebitda di 8,8 euro ogni 100
di fatturato (era solamente 6,1
nel 2013). Ciononostante, vi
ancora un chiaro divario fra la
capacit di creare margine (soprattutto agendo sul prezzo di
vendita) delle aziende di dimensioni maggiori (27% di
rapporto Ebitda/ricavi) rispetto alle minori (8,8%).
Le cinque aziende del settore che hanno fatto registrare
un aumento del fatturato a
due cifre sono le seguenti: Ligabue Spa (14%), Savoia & Jolanda Spa (10%), Hnh Ter Srl
(33%), Immobiliare 211 Srl
(26%) e Hotel alla Salute Srl
(35%). interessante notare
che, tranne Ligabue Spa prima azienda del settore che
opera nel comparto del catering e della ristorazione le altre hanno tutte dimensioni minori (sono quindi Bottom
25%), e questo fatto corrobora
quanto osservato sopra con riferimento alle dimensioni
aziendali. Tutte le cinque
aziende inoltre riescono a
mantenere un rapporto Ebitda/ricavi sostanzialmente costante o in aumento.
Il podio per quanto riguarda
la marginalit appartiene in
ogni caso a Villaggio Turistico
Internazionale Srl (47%), Mobiliare Veneta Spa (40%) e Marina di Venezia Spa (38%).
Fra le cinque aziende che
hanno aumentato in maniera
pi considerevole il proprio
fatturato, le seguenti hanno
contestualmente migliorato
anche la loro performance nella gestione finanziaria: Hnh
Ter Srl, Immobiliare 211 Srl e
Hotel alla Salute Srl. Queste ultime tre aziende che rappresentano, con un fatturato pro
capite di circa 7 milioni di euro, le tre realt di minore dimensione, hanno infatti diminuito il proprio rapporto di indebitamento e lincidenza degli oneri finanziari in rapporto
allEbitda.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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LE AZIENDE TOP

DOLLARO FORTE NEL MOTORE


Il Belmond Hotel Cipriani oltre i 27 milioni di incassi. Ci favorisce avere clientela anglosassone

asce sullisola della Giudecca uno degli alberghi pi famosi di Venezia, il Belmond Hotel Cipriani.
Nel 1953 Giuseppe Cipriani cominci a progettarlo e acquist
un piccolo appezzamento di
terreno nellisola della Giudecca, proprio di fronte a Piazza
San Marco, per costruirvi un
hotel immerso nel verde e nella
quiete. Ma fu solo nel 1958 con
la partecipazione di Lord Iveagh, proprietario della famosa
fabbrica di birra irlandese
Guinness, che il sogno divent
realt: nacque cos l'Hotel Cipriani, a tutt'oggi considerato
uno dei pi lussuosi e famosi alberghi al mondo.
Di storia e di storie ne ha da
raccontare moltissime lhotel,
ora di propriet della catena
Belmond. Il gruppo Usa riunisce 45 hotel iconici, treni (Venice Simplon-Orient-Express) e
crociere fluviali tra le pi esclusive al mondo. Opera in America, in Europa, in Africa e in
Asia. Lhotel veneziano, aperto
da marzo a novembre, impiega
230 dipendenti, di questi 40 sono stagionali. Il bilancio del
2014 stato chiuso con un fatturato di 27,8 milioni di euro, in
leggera flessione rispetto al
2013.
Siamo soddisfatti della stagione appena conclusa, il 2015
stato un anno positivo grazie
anche alla Biennale dArte, che
attira molti turisti stranieri
commenta Giampaolo Ottazzi,
direttore dellHotel Cipriani
dal 2008 A questo si aggiunge
il fatto che la nostra clientela
per l80% anglosassone, il dollaro e sterlina forte ci hanno favorito. Ma a contare anche la fidelizzazione del cliente che torta allhotel Cipriani anche pi
volte durante la stagione. Lindice di occupazione del 73%,
con un ricavo medio per came-

Giampaolo Ottazzi

Apertura da
marzo a
novembre con un
organico
complessivo di
230 addetti
Investimenti sulla
struttura per
apportare
continui
miglioramenti

Il Belmond Hotel Cipriani, sullisola della Giudecca

ra tra i pi alti di Venezia.


Il lavoro fatto durante il periodo di crisi internazionale da
parte della propriet, che ha
continuato ad investire per migliorare la struttura e rinnovarla continuamente prosegue il
direttore Ottazzi sta dando
buoni frutti. Ogni anno durante lo stop invernale apportiamo
miglioramenti alla struttura.
In questi giorni sono iniziati infatti i lavori di riammodernamento di 15 stanze dellalbergo, miglioramento degli spazi

comuni e il rifacimento della


zona bambini. Nel 2008, in
unarea del giardino, stato realizzato il kids club, che ora
verr completamente rifatto
con nuovi giochi e piscina. Un
un posto riservato dove i bambini possono giocare senza disturbare gli altri clienti dellalbergo. una tendenza che abbiamo notato sempre pi negli
ultimi anni dice Ottazzi
quella delle famiglie allargate
che viaggiano insieme e dunque hanno bisogno di servizi

idonei per accoglierle.


La struttura veneziana offre
tutti i servizi: dalla piscina all'
aperto (riempita con acqua di
mare filtrata e riscaldata) immersa nel giardino al centro benessere Casanova, dal centro
fitness con personal trainer, al
campo da tennis con possibilit di lezioni private con un
istruttore professionista.
Attenzione particolare riservata alla ristorazione. Due le
scelte: il Chips club, dove protagonista la cucina della tradi-

zione veneziana (allHotel Cipriani sono nati il carpaccio e i


tagliolini verdi, solo per fare alcuni esempi). invece progettato dal famoso architetto
Adam Tihany il nuovo ristorante Oro. Da due anni la cucina
stata affidata allexecutive chef
Davide Bisetto, conosciuto a livello internazionale e premiato
con due stelle Michelin in Francia, che propone piatti raffinati
ispirati alla tradizione regionale. Presente anche lenoteca La
via della sete, con latmosfera

dei tipici bacari veneziani e la


qualit dei migliori vini italiani
e stranieri. I ristoranti e lenoteca sono disponibili anche per
gli esterni.
Belmond Hotel Cipriani ospita anche meeting ed eventi nei
Granai della Repubblica, che
sono stati costruiti sulle rovine
di Palazzo Dandolo. Dopo un
lungo lavoro di restauro sono
ritornati allo splendore del XIX
secolo.
Nicola Brillo
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

I SETTORI COMMERCIO AL DETTAGLIO

RINCORSA ALLOMBRA DEI BIG


Dietro a Pam, Coin e Cadoro, 24 aziende a raggio dazione locale: solo la met riesce ad espandersi
di UGO SOSTERO

ome gi emergeva
dallindagine
dello
scorso anno, il settore
del commercio al dettaglio risulta particolarmente rilevante per leconomia della provincia di Venezia. Infatti, oltre
al Gruppo Pam e al Gruppo
Coin, che si collocano ai primi
due posti nella classifica generale in termini di ricavi per il
2014, il commercio al dettaglio conta altre 25 aziende tra
le Top 500 della provincia. Le
prime due aziende da sole
hanno prodotto 3.890 milioni
di euro ricavi (pari all88% del
totale del settore e al 20% del
totale delle Top 500) mentre
le altre 25 nel loro insieme ne
hanno prodotto solo 542 milioni. La notevole differenza
di scala impone pertanto di effettuare unanalisi separata.
Le prime due aziende operano entrambe nella grande
distribuzione a livello nazionale e anche internazionale,
con un orientamento prevalente allalimentare per Gruppo Pam e allabbigliamento
per Gruppo Coin. A fronte
dellincremento dei ricavi del
3,4% prodotto dal complesso
delle Top 500, per Gruppo
Pam si registrata una diminuzione dei ricavi del 2,2%
mentre Gruppo Coin ha incrementato le vendite del 3,7%.
Gruppo Pam ha conseguito
nel 2014 una perdita di 22,8
milioni di euro (mentre lesercizio precedente si era chiuso
con un utile di 13,7 milioni) e
quindi il suo Roe sceso da
+2,6% a -3,9%. Migliora per
il tasso di indebitamento (dal
72,2% scende al 66,4%), mentre peggiora leggermente lincidenza degli oneri finanziari
sullEbitda (dal 18,4% sale al
21,4%).

Tommasini a Santa Maria di Sala

Nel complesso
si registra una
perdita netta
superiore a
quella dellanno
scorso
Ma diverse
imprese vantano
un aumento
dellutile come
Punta gialla e
Victory

Punto vendita della Cadoro

Per Gruppo Coin il miglioramento dei ricavi non si tradotto in una contrazione delle perdite che passano dai
61,9 milioni di euro del 2013
agli 89,1 milioni del 2014, con
un Roe che rimane pertanto
negativo. Peggiorano anche il
tasso di indebitamento (dal

77,1% sale all80,5%) e lincidenza degli oneri finanziari


sullEbitda (dal 65,5% sale
all86,6%).
Al terzo posto in classifica
troviamo unaltra importante
realt della grande distribuzione, Supermercati Cadoro
(Gruppo Cadin), con un forte

radicamento nel Triveneto ed


Emilia Romagna. Nel 2014 ha
realizzato 187 milioni di ricavi, in modesta contrazione rispetto al triennio precedente
e ha chiuso lesercizio con un
utile di 509 mila euro, in netta
ripresa rispetto al pi modesto il risultato economico di

179 mila dellanno precedente.


Le restanti 24 aziende di
commercio al dettaglio presenti nelle Top 500 (con ricavi
compresi tra i 7 e i 30 milioni)
operano invece a livello locale
(provinciale e in qualche caso
regionale) in ambiti merceolo-

gici piuttosto vari: dieci vendono abbigliamento e/o pelletterie-calzature (Tommasini, Al Duca dAosta, Gtr, Ballin
Project, Victory, Old England,
Lu.Ma., Caleidos, Vm e Vestire Ramonda), cinque vendono mobili e accessori per la casa e il giardino (Bergamin,
Dia, Centercasa, Immagine
2002, Idrosanitaria Piave),
quattro sono supermercati
(Winner, Asa & Partners, Punta gialla e Alicom) due vendono oggetti darte e preziosi
(Salvadori e Galleria darte
Contini), e le altre vendono
farmaci (Ames), prodotti informatici (Pellegrini) e bevande e alimenti (Sacra Caff
Florian).
Anche se la variet degli ambiti merceologici rende pi
difficile le comparazioni,
dallesame dei loro dati si nota che i ricavi sono complessivamente aumentati del 4%,
ma solo 12 aziende hanno effettivamente aumentato il loro volume di affari, con gli incrementi pi significativi tutti
nellambito del commercio di
abbigliamento, pelletterie e
calzature: Victory (+123%),
Old England (+16,8%), Gtr
(+13,6) e Lu.Ma. (+11,0%).
Anche se per questo gruppo di 24 aziende commerciali
il totale dei risultati economici positivi e negativi conseguiti una perdita netta (superiore a quella dellanno precedente), vi sono diverse aziende che hanno ottenuto un notevole miglioramento dellutile. Si segnalano in particolare
Punta gialla, il cui utile 2014
stato 8,5 volte quello dellanno precedente, Victory che
nel 2014 ha quintuplicato il risultato economico, Old England che ha incrementato
lutile netto del 145% e Lu.Ma.
il cui utile cresciuto del
131%.
Lindebitamento, espresso
come incidenza dei debiti sul
totale dellattivo, per questo
gruppo di 24 aziende commerciali cresce da un valore
medio del 66,8 dellanno precedente al 70,4 per cento, rimanendo per al di sotto del
valore 71,7% rilevabile in media dal complesso delle top
500.
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NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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le aziende top

COIN SVOLTA CON LA BORSA


La quotazione di Ovs come sterzata strategica. Beraldo: Gli altri crollavano, noi siamo cresciuti

ra risanamento e quotazione di Ovs, gli ultimi 24 mesi sono stati


probabilmente tra i pi importanti della storia del Gruppo Coin. stato un periodo
di transizione per il gruppo,
un passaggio importante per
la nostra storia, commenta
Stefano Beraldo, a capo del
Gruppo Coin per dieci anni e
ora numero uno di Ovs. A
gennaio dellanno scorso il
manager veneziano ha deciso con i soci la quotazione di
Ovs: Ho capito che la quantit e qualit di lavoro svolto su
Coin e Ovs nel corso degli ultimi tre anni era arrivato a
buon punto. A febbraio scorso abbiamo capito che cera
lo spiraglio giusto e abbiamo
dato lok allIpo.
Ne stata fatta molta di
strada, da quando Vittorio
Coin quasi cento anni fa ottenne la prima licenza di ambulante per la vendita di tessuti e mercerie a Pianiga. Dieci anni dopo arrivato il primo negozio a Mirano. Poi grazie anche ai 13 figli cominciata lespansione prima in
Veneto, poi nel resto dItalia.
Oggi il Gruppo Coin spa il
pi grande retailer di abbigliamento italiano, opera nel settore con i brand Coin, Excelsior Milano, Eat's e Iana. Il bilancio 2014 del gruppo registra un fatturato pari a 1,51
miliardi di euro, in crescita
del 3,7% rispetto al 2013.
Nel corso degli ultimi anni
lorganizzazione aziendale

Stefano Beraldo, vicepresidente di Coin

Per il gruppo
ripresa delle
vendite e della
redditivit
A pesare sul
bilancio i debiti
con le banche
pari a 70 milioni
lanno

Lo store Ovs di Milano

ha subito una rivoluzione: ne


uscita unazienda pi reattiva, flessibile, senza operazioni impattanti per quanto riguarda gli organici. Questo
ha significato una nuova organizzazione non solo nella logistica, ma anche nella pianificazione, gestione merci e

linserimento di nuove figure


professionali. In alcuni casi
sono stati scelti fornitori pi
vicini per garantire una risposta pi veloce alle esigenze
del mercato. Questa operazione iniziata nel 2012, nel
bel mezzo della crisi prosegue lamministratore delega-

to di Ovs e vicepresidente di
Coin Beraldo ci siamo chiesti come fare per essere pi efficienti: abbiamo lavorato sodo grazie allimpegno di tutti,
la crisi ci ha migliorato. E siamo usciti dalla crisi con un
anno di anticipo. Ed Ovs a
registrare tassi di crescita pi

alti nelle vendite, con labbigliamento donna protagonista, nonostante la concorrenza di player internazionali
sbarcati in Italia.
Il Gruppo Coin dal punto di
vista operativo ha registrato
una ripresa delle vendite e
della redditivit, a pesare sul

bilancio 2014 sono per ancora i debiti con le banche. La


societ veneziana nel 2011,
anno di inizio della crisi, ha
cambiato propriet ed diventato socio di maggioranza
il fondo di private equity inglese Bc Partners. Loperazione ha gravato sullazienda
con nuovi prestiti delle banche. Attualmente gli interessi
pagati ammontato mediamente a 70 milioni lanno. A
questo si aggiunge che nel
2014 lazienda ha cambiato
configurazione
societaria,
per la quotazione di Ovs, e
questo ha portato ulteriori
oneri straordinari. Per quanto riguarda il business ordinario Coin e Ovs hanno registrato comunque un 2014 positivo, tenendo anche presente
che in mercato complessivo
in Italia ha perso il 5,5%, mentre Ovs ha realizzato una crescita dell8%. Questa societ
ha fatto qualcosa di eroico negli ultimi anni, mentre tutti
nel settore crollavano o si sono trovati in grosse difficolt,
noi siamo riusciti a crescere
prosegue Beraldo Abbiamo
proposto un piano di crescita
ai mercati internazionali per
raccogliere nuove risorse e
con Ovs abbiamo realizzato
una delle pi grandi Ipo degli
ultimi 10 anni. Tutti i soldi
raccolti dalla Borsa, circa 400
milioni, sono stati reinvestiti
in azienda per potenziare il
piano di rilancio della societ. Oggi Ovs ha il 6,9% della
quota di mercato (con Coin si
arriva al 8,5%) e nei prossimi
anni Ovs punta ad una percentuale a doppia cifra. Molte bene si sta comportando
anche lazione Ovs a Piazza
Affari, che dal debutto ha guadagnato circa il 60%.
Nicola Brillo
RIPRODUZIONE RISERVATA

con la collaborazione di

NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

di GIANNI FAVARATO

ndici anni dopo la pubblicazione del Master


Plan con le regole per
bonificare le aree industriali dismesse e ad alto rischio ambientale del Sito di Interesse
Nazionale (Sin) di Porto Marghera, il risanamento e il rilancio economico di migliaia di ettari di terreni abbandonati, circondati dai canali portuali, resta un miraggio.
Il Sin stato istituito con la
legge 426 del 1998 e perimetrato con un decreto del 2000, la
superficie in terraferma di
ben 3.237 ettari mentre quella
relativa alle porzioni in laguna
di 2.205 ettari ai quali si aggiungono ulteriori 479 ettari di
canali industriali passati nel
2013 a competenza regionale
con un decreto che ha rimodulato il perimetro del sito, escludendo le aree residenziali, agricole e commerciali oltre ai canali lagunari e industriali.
Non siamo, per, allanno zero, qualcosa stato fatto, ma
poco. Eni ha bonificato e venduto le aree del Vecchio Petrolchimico e gli impianti dellagrochimica e dellacido solforico;
San Giuliano stato messo in
sicurezza ed diventato un parco pubblico; lAutorit Portuale ha allargato gli snodi ferroviari e concesso banchine ed aree
demaniali a importanti societ
di logistica e ora sta risanando
le aree ex Montedison-Enichem (70 ettari) per far posto a
un nuovo terminal del retro-porto della piattaforma
Off Shore che dovrebbe essere
realizzata al largo di Venezia.
Il fatto che il grosso delle
aree abbandonate dalle industrie negli ultimi ventanni,
aspettano ancora le bonifiche e
il rilancio come recita espressamente la variante del piano
regolatore di Venezia per realizzare fra laltro attivit industriali e cantieristiche, industriali-portuali, artigiane, depositi e parcheggi, interscambio e
movimentazione merci intermodale, logistica integrata, attivit scientifiche e tecnologiche.
Malgrado labbondanza di
spazi e lampia tipologia di possibili attivit realizzabili in queste aree completamente infrastrutturate, i privati si tengono
lontani, temendo non sempre a ragione costi di bonifica
eccessivi e tempi di autorizzazione troppo lunghi. Lopera di
risanamento ancora da realizzare davvero gigantesca, basti
pensare che ci sono in ballo oltre 2 mila ettari da bonificare e
mettere in sicurezza. Per i pochi interventi fino ad ora realizzati dal 2004 al 2013 come risulta dai dati dellArpav sono
state prodotte complessivamente dalle operazioni di bonifica oltre 140.000 tonnellate di

LA SFIDA PORTO MARGHERA


gli argomenti

FRA COMUNE
E MINISTERO
SCONTRO
SUL SIN

Una delle aree degradate di Porto Marghera

BONIFICHE E RILANCIO
BATTAGLIE SENZA FINE
Undici anni dopo il Masterplan, opere avviate solo su un decimo delle aree
E dopo la Tangentopoli Mose naufragato laccordo sul Vallone Moranzani
rifiuti pericolosi, 600.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi,
90.000 tonnellate di rifiuti solidi da bonifica e 370.000 tonnellate. Sono cifre impressionanti commenta il dossier di Legambiente dellanno scorso .
Cifre parziali che rendono bene lidea sulla quantit e gravit dellinquinamento fin qui
creatosi nella laguna di Venezia.
Negli ultimi anni, con la firma di numerosi accordi istituzionali e decreti legge, la semplificazione delle procedure di
autorizzazione si fatta strada
e oggi non ci vogliono pi cinque anni per avere lautorizza-

zione alle bonifiche e allinizio


di una nuova attivit economica. Anche il prezzo di vendita
delle aree si ridimensionato
dopo le prime vendite di aree
del Vecchio Petrolchimico e
dellex Montedison. Fatto sta
che perfino i 107 ettari di aree
di propriet dellEni e cedute
gratuitamente con unaggiunta di 38 milioni di euro per la loro bonifica ad una societ
pubblica con azionisti il comune di Venezia e la Regione Veneto, sono in attesa del promesso risanamento e del bando di
messa in vendita sul mercato
europeo.
naufragato dopo lo scop-

pio della Tangentopoli del Mose anche lAccordo per il Vallone Moranzani a Malcontenta,
siglato nel 2008 con lobbiettivo di creare una mega discarica
in sicurezza per i fanghi contaminati scavati dai canali portuali, che sarebbe stata trasformata in un parco lineare di 200
ettari con tanto di collinetta affacciata sulla laguna. I dati forniti dal ministero dell'Ambiente, aggiornati al marzo 2013, riportano una percentuale di
avanzamento, calcolato rispetto al totale delle aree perimetrate competenza pubblica, come
di seguito riportato: il 10,3 % sono state sottoposte ad interven-

ti di messa in sicurezza di emergenza; per l81,4% di aree sono


stati presentati i piani di caratterizzazione dei terreni per
identificare e quantificare lo
stato di contaminazione esistente; il 74,7% delle caratterizzazioni sono state completate e
presentate allautorit competente; per il 43,6% delle aree sono stati presentati i progetti di
bonifica e di questi il 28% sono
stati approvati.
I numeri, quindi, parlano
chiaro, lopera di bonifica stata avviata davvero solo su un
decimo delle aree da riutilizzare, tutto il resto resta da fare.
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INCOMPIUTA LA MURAGLIA ANTI VELENI


Mancano 850 milioni per finire il marginamento a difesa della laguna. Ma i soldi non arrivano pi
PORTO MARGHERA

Oltre alle dighe mobili del Mose


c' un'altra grande opera pubblica da quasi 800 milioni di euro, realizzata al 94% per proteggere laguna e falda sotterranea
dal dilavamento degli inquinanti tossici che imbottiscono sponde e terreni di Porto Marghera,
che rischia di restare "incompiuta" e del tutto inutile, malgrado la spesa. Si tratta della
muraglia" lunga quasi cinquanta chilometri, fatta di palancole metalliche che sprofondano fino a 22 metri sotto i fondali e isolano le sponde dei ca-

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nali industriali e delle Macroisole di Porto Marghera, convogliano in una condotta drenante
(collegata al depuratore Pif di
Fusina) le sostanze inquinate di
cui sono imbottiti i terreni, veri
e propri veleni che, altrimenti finirebbero in laguna e poi nel
mare e in falda. In tutto sono
previsti 47 chilometri di muraglia che circonder il "Sito di interesse nazionale" (Sin) di Porto
Marghera da bonificare e risanare, che il sindaco Brugnaro, nonostante la superficie sia stata
ristretta nel 2013, vorrebbe far
togliere del tutto con un apposito decreto del Governo.

I lavori di marginamento

Tant che nei giorni scorsi la


Commissione parlamentare sulle Ecomafie ha redatto un documento in cui si parla di una si-

tuazione preoccupante e di
grande criticit a Venezia dove
sulle macroisole di Porto Marghera con le sponde ancora non
protette, (dove, ndr) non si riesce n a pompare fuori l'acqua
inquinata n a impedire che
questa venga rilasciata nella laguna. In tutto questo non
c'era nessun controllo sul Consorzio Venezia nuova ha segnalato la Commissione ente
coinvolto nella realizzazione
della bonifica e anche nelle inchieste sul Mose. A tutt'oggi,
infatti, sono stati realizzati quasi 42 dei 47 chilometri di muraglia con un costo di 788 milioni

di euro, provenienti dal fondo


alimentato dalle transazioni pagate all'Avvocatura di Stato dalle aziende (da Eni a Montedison, fino alle industrie ancora
attive oggi ) insediate a Porto
Marghera, a titolo di risarcimento, per mettere insicurezza la laguna e la falda sotterranea. Su
questi fondi e la loro gestione
sta indagando la magistratura,
tanto che il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas, ha parlato di richieste di
transazioni esose relative ad un
supposto danno ambientali che
aumentano ancor pi i costi di
bonifica.

ll sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, fin dal primo giorno di


insediamento a Ca Farsetti, ripete che per rilanciare Porto
Marghera chieder un emendamento alla nuova Legge speciale per abolire lo status di Sin (il
cosiddetto Sito di interesse nazionale da risanare e mettere
in sicurezza) perch per trovare chi investe bisogna ridurre la
burocrazia, sveltire le procedure.
Ma per l'ingegnere Leonardo Arru, responsabile emergenze ambientali dell'Ispra, l'Istituto superiore per la ricerca e la
protezione ambientale che fornisce supporto tecnico al ministero dell'Ambiente, dire che il
Sin un impedimento al rilancio delle aree inquinate di Porto Marghera una sciocchezze o quanto meno un argomento pretestuoso. I ritardi delle
procedure autorizzative sono
quasi sempre dovuti a inadempienze, lungaggini o ricorsi amministrativi da parte dei soggetti che debbono attuare le bonifiche di aree pesantemente inquinate e pericolose per la salute umana e l'ambiente, come
quelle di Porto Marghera e di
un'altra quarantina di aree industriali disperse per l'Italia.
Non c' alcuna ragione per dire
che bonificare un'area soggetta al Sin e perimetrata, che prevede conferenze di servizio organizzate e gestite dal ministero, sia pi complesso e lungo
dal punto di vista burocratico
rispetto a quello previsto per
aree soggette ad autorizzazioni
di carattere regionale o addirittura comunale.
In entrambi i casi, precisa
l'ingegner Arru, per i necessari
interventi di risanamento ambientale si fa riferimento allo
stesso decreto legge. Secondo me conclude lingegnere,
esperto di livello internazionale di bonifiche ambientali i
soggetti deputati a realizzare le
bonifiche, a cominciare dagli
enti locali e istituzionali, piuttosto che scaricare sul Sin e il ministero le lungaggini burocratiche e l'iter di autorizzazione,
dovrebbero dare il buon esempio con un atteggiamento collaborativo nel pieno rispetto delle regole vigenti.
(g.fav.)

Gli ultimi cantieri, affidati al


Consorzio Venezia Nuova fin
dal 2005, stanno ultimando il
marginamento del canale Sud.
Non esistono dubbi sulla necessit di completare al pi presto l'opera di marginamento
della laguna - spiega il Provveditore alla Acque Roberto Daniele
Ma, purtroppo, si bloccato il
flusso di fondi dei risarcimenti e
finch il ministero dell'Ambiente non stanzier nuovi fondi,
l'opera non potr essere completata. I progetti esecutivi dei
tratti mancanti ci sono, occorrono meno di 250 milioni, intanto
come ha rilevato anche la
Commissione europea minacciando sanzioni dalle sponde
ancora senza muraglia continuano a defluire in laguna e nella falda gli inquinanti tossici delle industrie ora chiuse e interrati a Porto Marghera.
(g.fav.)

NORDEST ECONOMIA TOP 500

VENERD 11 DICEMBRE 2015

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PI LOGISTICA AL PORTO
GRANDI POTENZIALIT
Costante aumento del traffico delle merci nonostante il pescaggio limitato
Nel nuovo terminal di Fusina prende corpo la frontiera Autostrade del mare
i NUMERI

20.450

Sono gli ettari di aree a disposizione delle


attivit logistiche intermodali e
la lavorazione di merci da imbarcare

30 mila

Sono i metri di banchine, con 163 accosti


operativi: il Porto di Venezia pu
accogliere navi di ogni tipo

205 km

la lunghezza della rete ferroviaria


interna del Porto, che collega 26 terminal
merci e otto terminal passeggeri

18 mila

il totale dei lavoratori diretti e


dellindotto nelle attivit logistiche,
portuali, stradali e ferroviarie

21 milioni
Le tonnellate di merci movimentate dal
porto negli ultimi dieci mesi

di GIANNI FAVARATO

l porto commerciale di Veneziaviaggiaavele spiegate,


scopre nuovi mercati e vede
crescere il vasto indotto della logistica che movimenta sempre
pi merci dalle banchine alla rete ferroviaria e stradale. Il traffico merci in netta ripresa da
tempo (+19% con oltre 21 milioni di tonnellate negli ultimi dieci mesi) a cominciare da quello
assicurato malgrado i fondali
dei canali lagunari arrivino solo
ad pescaggio massimo di 12 metri dalle navi porta contanier,
dei "project cargo" (montaggio
ecaricodigrandiimpianti) edel
traffico veloce di trailer su navi
Ro/Ro e ferrovia che in continuaevoluzione.
I dati confermano le grandi
potenzialit del porto veneziano che nel settore commerciale
vede un costante aumento dei
traffici gi dal 2012, commenta
Paolo Costa, presidente dell'Autorit portuale, mentre la riduzione della stazza delle navi da
crociera che accedono in laguna per decisione delle compagniecontinua inevitabilmente a
ridurre il traffico di passeggeri.
Porto Marghera ha ricomincia-

Il presidente Paolo Costa

to a sfruttare il patrimonio infrastrutturale di 135 chilometri di


ferrovie, 40 chilometri di strade
interne, 7 chilometri di fibra ottica, 12 chilometri di banchine
operative e ampi pargheggi, accumulato in cento anni di storia. Oltre al tradizionale traffico
commerciale (+10%), crescono
sia il traffico industriale (+9,1%)
legato al traffico merci per le imprese manifatturiere e anche
quello petrolifero (+47,7%) che
con l'entrata in funzione della
bioraffineria dell'Eni ha visto au-

mentare l'arrivo di navi cisterne


cariche di combustibili raffinati
e di olio di palma per il biodiesel. L'aumento dei traffici ancora pi consistente (+13,8% negli ultimi dieci mesi) per quanto
riguarda le merci caricate sui
container, malgrado come sottolinea Paolo Costa il limite di
pescaggio dei canali portuali sia
arrivato al massimo permesso
di 12 metri che corrisponde ad
un carico modesto su navi al
massimo da 6.700 Teu . Un limite pesante, precisa Costa,
che ci taglia fuori dai grandi
traffici commerciali via nave tra
Oriente e Occidente, fintanto
che, come sosteniamo da tempo, non si realizzer il porto
off-shore che in attesa solo del
vialibera finale.
A dare fiato al traffico di navi
container c' anche la riconquistata linea diretta verso i
mercati emergenti con l'intervento di compagnie francesi,
arabe e cinesi. Infine c' la nuova frontiera delle cosiddette
Autostrade del mare che, dal
nuovo terminal di Fusina, sta
sviluppando il pi veloce, il pi
verde ed efficiente servizio di
collegamento tra l'Europa Centrale (lo snodo di Francoforte) e

LA BUSSOLA INDICE ALFABETICO

Il caricamento dei camion nel nuovo terminal di Fusina

la Grecia: l'unico interamente


intermodale capace di coniugare il trasporto marittimo e ferroviario ed , a tutti gli effetti, un
ponte gettato a Venezia tra le
economie e i mercati europei.
Dal nuovo terminal traghetti di
Fusina partito due settimane
fa il primo treno dal porto di Venezia per Francoforte per il trasporto di trailer (camion senza
motrice) via Brennero fino ai
mercati dell'Europa Centrale.
Con questo nuovo servizio i corridoi di trasporto transeuropei

trovano, attraverso il porto-corridoio Brennero-Venezia, la loro naturale prosecuzione nelle


Autostrade del Mare e sfruttano
il potenziale commerciale del
Mediterraneo Orientale. Si tratta di un nuovo servizio che si
prevede possa gi a breve raddoppiare lattuale frequenza settimanale sfruttando la velocit
di un collegamento che in soli
tre giorni capace di consegnare le merci direttamente sui
mercatidiriferimento.
RIPRODUZIONERISERVATA

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