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limitata di
pochi yacht all’anno, progettati e costruiti secondo le richieste , lo stile e i desideri di ogni singolo armatore
Sanlorenzo fu rilevata nel 1972 da Giovanni Jannetti il quale spostò la sede principale ad Ameglia nel parco naturale di Montemarcello-
Magra, sulle rive del fiume Magra. Le altri sedi del cantiere sono situate a Viareggio, Massa, mentre la produzione di superyacht ha luogo
nella sede di La Spezia
Dal 2005 ad oggi ha conosciuto una straordinaria crescita, portando avanti il proprio stile sempre al di sopra delle mode e del mare. Il
cantiere con il passare del tempo è riuscito a scalare la prestigiosa classifica Global Order Book dei 20 maggiori costruttori di imbarcazioni
sopra i 24 metri oggi la classifica mondiale vede Sanlorenzo tra i primi tre posti.
Analisi di settore
L'italia ha confermato la propria leadership nella produzione di superyacht. Si attesta che su un totale
di 1.024 yacht sopra i 24 metri ordinati nel mondo, l'Italia ne ha 523 in costruzione. A contendersi la
posizione di leader sono tre cantieri: Sanlorenzo, Ferretti e Azimut Benedetti che insieme possiedono
una quota di mercato mondiale superiore al 50%, con una produzione complessiva di 56 modelli
all’anno sui 110 modelli nel mondo, scavalcando così i mercati statunitensi, francesi e inglesi.
Durante la pandemia il settore degli yacht, ha registrato una crescita che si è attesta tra 1-2%, a discapito degli
altri settori dei beni luxury che hanno registrato complessivamente un calo che si attesta tra il 15 e il 45%.
Le principali problematiche causate dagli effetti del lockdown sono ascrivibili ad un rallentamento della
consegna degli superyacht ma complessivamente la domanda di mercato ha registrato una forte espansione a
livello internazionale.
EBITDA ci indica il profitto dell'impresa al netto del pagamento di interessi, tasse, svalutazioni ed
ammortamenti. In particolare indica la capacità dell'azienda di generare valore aziendale e contestualmente
coprire i costi legati al core business.
Nel nostro caso abbiamo:
l'EBITDA MARGIN èuno degli indici più utilizzati dagli analisti finanziari per individuare lo stato di salute di una
società. Grazie a questo indice ci permette di valorizzare in termini percentuali la redditività delle vendite per il
suo ritorno operativo liquido e quindi della capacità potenziale di autofinanziamento del core business
dell'impresa.
Nel caso della società SanLorenzo, l'EBITDA MARGIN è nell'anno 2020: 13,79%. La società tra l'anno 2018 e
2019 ha registrato un aumento dell'EBITDA MARGIN molto soddisfacente e con un crescita stabile per l'anno
2020. La media del settore yacht si attesta al 6,37% Ebitda margin, la società SanLorenzo rispetto al settore di
appartenenza risulta avere un'eccellente indice di redditività.
Il DSO, è l'indicatore finanziario che evidenzia il numero di giorni in media impiegati da un'azienda per
incassare il proprio credito. Più basso è il DSO, minore è il capitale circolante e conseguentemente il rischio
di insolvenze da parte dei propri clienti.
Prendendo a riferimento i valori della SanLorenzo, possiamo notare come l'azienda dal 2018 sia riuscita a
migliorare questo indice, infatti prendendo in considerazione l'arco temporale 2018-2020, essa è riuscita a
dimezzarlo (da 25,52 a 12,73).
Le aziende devono puntare ad un DPO elevato, questo perché un'azienda se impiega più tempo a pagare le
spese, può trattenere quei fondi per investimenti di breve termine, se non fosse così vuol dire che c'è una
mancanza di liquidità e quindi viene meno la possibilità di pagare i debiti.
Il valore da prendere come Benchmark non vi è dato che dipende da numerosi aspetti come:
il posizionamento competitivo, settore e il potere contrattuale con i fornitori.
Il rapporto EBITDA/OF esprime il grado di copertura degli oneri finanziari attraverso il cash flow generato
dalla gestione reddituale operativa. I valori soglia secondo cui questo indice viene considerato ad un buon
livello sono > 2.5/3.
In questo caso la Sanlorenzo risulta avere nel 2020 e non solo, il rapporto più alto rispetto ai due
competitor, indice di buona copertura degli oneri finanziari dal cash flow.
OF/Fatturato serve per verificare se un’impresa abbia elevati interessi finanziari a bilancio, si possono
rapportare questi al fatturato. Il rapporto tra oneri finanziari e fatturato ci segnala quale sia l’incidenza
delle passività di natura finanziaria sul complesso dei ricavi maturati in un dato periodo. Chiaramente,
l’obiettivo di qualsiasi impresa consiste nel minimizzare tale rapporto, ovvero nel ridurre il più possibile gli
oneri e nel cercare di aumentare il fatturato.
In effetti, un alto rapporto tra oneri finanziari e fatturato potrebbe essere conseguenza di due fenomeni
diversi, o elevato indebitamento o bassi ricavi. Nel primo caso, evidentemente l’impresa non appare in
grado di fare fronte agli investimenti necessari con capitali propri. Servirebbe quindi maggiore fiducia da
parte delle banche. Nel nostro caso il rapporto è basso, sintomo che gli oneri finanziari hanno una bassa
incidenza sul fatturato. C’è un basso indebitamento dell’azienda.
Il rapporto PFN/PN è molto utilizzato dalle banche italiane per monitorare il rischio finanziario
dell'azienda. Il rapporto tra l'indebitamento finanziario netto ed il patrimonio netto ci consente di
verificare il grado di dipendenza dell'azienda da fonti finanziarie esterne ed onerose, più è alto il suo
valore, meno equilibrata sarà la sua struttura finanziaria.
Nel nostro caso questo rapporto negli ultimi tre anni oltre ad essersi sempre mantenuto <3 ha anche
continuato a decrescere fino ad arrivare a 0,04 nel 2020.
Il return on equity (ROE), misura la redditività netta dell’impresa, fornendo utili indicazioni sulla situazione dell’equilibrio
economico-finanziario complessivo. Consente dunque di valutare come il management abbia gestito i mezzi propri per
aumentare gli utili aziendali, ma soprattutto confronti storici sull’evoluzione del patrimonio netto nell’ambito della stessa
azienda, valutando dunque l’evoluzione dei risultati aziendali nel tempo.
Fornisce quindi un’indicazione specifica per gli azionisti della società. L’effetto delle forze competitive in un mercato determina
la convergenza del ROE di ciascuna azienda verso il valore medio di mercato, compreso tra il 10% e il 14%, in un arco
temporale di 5-10 anni.
Quando il ROE è superiore al livello medio, il settore attrae investimenti; quando è inferiore alla media gli azionisti spostano i
propri investimenti verso investimenti più redditizi. In generale, l’appetibilità di un’azienda sul mercato azionario aumenta se il
ROE cresce.
Nel 2020 si è registrato un tasso di crescita
del fatturato negativo del -1,54% a fronte,
invece, del tasso di crescita registrato nel
2019 del 26,48%, anno in cui la
SanLorenzo ha avuto un aumento del
fatturato di circa 100 mln rispetto al 2018.
Quindi ...