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7 novembre 2022
Settimanale di approfondimento per professionisti e imprese

Distribuzione di riserve in sospensione di imposta:


imponibile del socio al netto dell’imposta sostitutiva
Credito di imposta R&S: problematiche in caso di
mancata adesione alla sanatoria
Divieto di effettuare le cessioni parziali dei bonus edilizi
Aspetti interpretativi da chiarire sul credito di imposta
energia e gas
La temporanea fruizione del regime forfetario esclude la
futura applicazione del regime impatriati?
Ancora controversa la disciplina dell’IVA sui
contratti transattivi
Inconvenienti della mancanza di un interpello IVA
Omnia Trattati Giuridici In 4 tomi, fornisce un quadro europeo
completo del sistema di discipli-

Trattato delle società


na delle società. Mediazione tributaria e conciliazione giudiziale:
TOMO I - Le società in generale e
modifiche per due istituti che stentano a decollare
le società di persone Giurisprudenza tributaria
TOMO II - La società per azioni

TOMO III - Società in accomandi-


ta per azioni - Società a respon-
Diretto da Vincenzo Donativi sabilità limitata - Istituti comuni

Contiene I.P.
alle società di capitali

TOMO IV - Società quotate - Sta-


tuti speciali - Società cooperative
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Settimanale di approfondimento per professionisti e imprese

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di Torino, Dottore commercialista in Torino Direttore fiscale di Fininvest S.p.A.
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Direttore responsabile Giulietta Lemmi

Redazione: Via dei Missaglia, n. 97, Edificio B3 - 20142 Milano (MI)

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il fisco
Sommario

Approfondimento

Redditi di impresa
Distribuzione di riserve in sospensione di imposta: l’imponibile del socio è al netto dell’im-
posta sostitutiva
di Luca Gaiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4007
Agevolazioni
Credito di imposta R&S: problematiche in caso di mancata adesione alla sanatoria
di Diego Avolio, Gianluigi Ferrari e Francesca Moretti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4013
Il divieto di effettuare le cessioni parziali dei bonus edilizi
di Nicola Forte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4023
Credito d’imposta energia e gas: aspetti interpretativi da chiarire
di Alessandro Gulisano e Francesco Venezia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4027
IRPEF
La temporanea fruizione del regime forfetario esclude la futura applicazione del regime im-
patriati?
di Stefano Loconte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4035
IVA
Ancora controverso il regime dell’IVA sui contratti transattivi
di Saverio Capolupo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4041
Gli inconvenienti della mancanza di un interpello IVA europeo
di Gabriele Liberatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4051
Processo tributario
Mediazione tributaria e conciliazione giudiziale: modifiche per due istituti che stentano a
decollare
di Massimo Conigliaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4059

Giurisprudenza
Per l’inesistenza dei crediti utilizzati indebitamente in compensazione basta la valutazione
del giudice penale
(CASSAZIONE, Sez. III pen., Pres. Ramacci, Est. Corbo - Sent. n. 32330 del 15 luglio 2022, dep. il 2
settembre 2022)
di Ciro Santoriello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4064
Divieto di rimborso dell’IVA per i tour operator extra-UE
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Manzon, Est. Triscari - Ord. n. 28120 del 21 aprile 2022, dep. il 27
settembre 2022)
di Marco Peirolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4069
Indeducibili gli interessi di mora per ritardato pagamento delle imposte
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Bruschetta, Est. Triscari - Ord. n. 28740 del 12 luglio 2022, dep. il 4
ottobre 2022)
di Marco Denaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4074

il fisco 42/2022 4005


il fisco
Sommario

Il giudicato sull’inerenza dei costi relativo ad un anno di imposta rileva anche per un altro
anno successivo
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Sorrentino, Est. Crucitti - Ord. n. 29084 del 24 febbraio 2022, dep. il
6 ottobre 2022)
di Antonino Russo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4079
Spetta l’agevolazione “prima casa” se nello stesso Comune vi è già un’abitazione ma inido-
nea
(CASSAZIONE, Sez. VI civ.-T, Pres. Esposito, Est. La Torre - Ord. n. 29365 del 5 luglio 2022, dep. il
10 ottobre 2022)
di Alessandro Borgoglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4084
Illegittimo l’accesso domiciliare senza gravi indizi di evasione vagliati dal giudice tributario
(CASSAZIONE, Sez. VI civ.-T, Pres. Esposito, Est. Mondini - Ord. n. 29923 del 5 luglio 2022, dep. il
13 ottobre 2022)
di Alessandro Borgoglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4087
Solo la Direzione regionale può sanzionare il responsabile del CAF per il visto di conformità
infedele
(COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE di Firenze, Sez. VI - Sent. n. 1000 del 22 giugno 2022,
dep. il 6 settembre 2022)
di Gabriele Sassara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4090
Rassegna della settimana
a cura di Alessandro Borgoglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4095

INDICE CRONOLOGICO

Corte di Cassazione

n. 32330 del 15.07.2022, dep. il 2.09.2022 (Sez. III pen.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4064


n. 28120 del 21.04.2022, dep. il 27.09.2022 (Sez. trib.) (Ord.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4069
n. 28740 del 12.07.2022, dep. il 4.10.2022 (Sez. trib.) (Ord.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4074
n. 29084 del 24.02.2022, dep. il 6.10.2022 (Sez. trib.) (Ord.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4079
n. 29365 del 5.07.2022, dep. il 10.10.2022 (Sez. VI civ.-T) (Ord.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4084
n. 29923 del 5.07.2022, dep. il 13.10.2022 (Sez. VI civ.-T) (Ord.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4087
Commissioni tributarie

Firenze, n. 1000 del 22.06.2022, dep. il 6.09.2022 (Sez. VI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4090

4006 il fisco 42/2022


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Approfondimento
Redditi di impresa

Distribuzione di riserve in sospensione


di imposta: l’imponibile del socio
è al netto dell’imposta sostitutiva
di Luca Gaiani (*)

Con la risposta n. 492/2022, l’Agenzia delle entrate ha risolto alcuni interrogativi riguardanti l’attribuzione
ai soci di riserve di rivalutazione in sospensione di imposta. La tassazione per la società e per i soci si
muove su piani differenti: la società applica l’IRES sull’importo della riserva maggiorato dell’imposta so-
stitutiva, mentre per il socio costituisce dividendo solo l’importo netto effettivamente distribuito. L’Agen-
zia precisa, inoltre, che la presunzione di prioritaria distribuzione di utili rispetto alle riserve di capitale,
sancita dall’art. 47, comma 1, del T.U.I.R., non tocca le poste per le quali sussistono vincoli di indisponi-
bilità come la riserva legale e quella vincolata a fronte della sospensione degli ammortamenti. Sono tutto-
ra numerose le problematiche aperte circa le ricadute fiscali derivanti dalle diverse movimentazioni che
possono interessare le poste del patrimonio netto, come la copertura di perdite o l’annullamento per fu-
sione o scissione.

1. Premessa Con la risposta ad interpello n. 492 del 5 ottobre


2022, l’Agenzia delle entrate ha affrontato una
La distribuzione, come pure gli altri possibili
complessa operazione societaria ad esito della
utilizzi, di riserve delle società di capitali genera quale una società ha proceduto a distribuire ai
ricadute fiscali, sulla società e sui soci, che sono soci un dividendo prelevato in parte da riserve
a volte oggetto di dubbi e contrasti interpretati- di utili e in parte da riserve di rivalutazione in
vi. sospensione di imposta.
Un tema ricorrente (1) riguarda il trattamento Tra i numerosi aspetti problematici che sono
fiscale dell’attribuzione ai soci, nonché della stati sottoposti alle Entrate, i due più rilevanti
eliminazione a seguito di copertura perdite od riguardano la quantificazione, per il socio, del
operazioni societarie straordinarie, delle riserve reddito derivante dalla distribuzione della ri-
in sospensione di imposta generate dalla riva- serva in sospensione e la eventuale rilevanza,
lutazione dei beni di impresa (2), soprattutto per la presunzione prevista dall’art. 47, comma
qualora il patrimonio netto accolga anche riser- 1, del T.U.I.R. (4) della riserva legale e della ri-
ve di utili e di capitale (3). serva vincolata a fronte del mancato stanzia-

(*) Dottore commercialista in Modena. ni, di altre norme che prevedevano un analogo regime per ri-
(1) Divenuto ancor più diffuso a seguito della rivalutazione serve di altra natura.
disposta dall’art. 110 del D.L. n. 104/2020, che molte società (3) Cioè riserve disciplinate dall’art. 47, comma 5, del
hanno applicato per effetto della misura modesta dell’imposta T.U.I.R.
sostitutiva. (4) Secondo cui, indipendentemente dalla delibera assem-
(2) Riserve di rivalutazione che costituiscono la maggior bleare, si considerano distribuite prioritariamente, rispetto alle
parte delle poste in sospensione di imposta esistenti nei bilanci riserve di capitale, l’utile e le riserve di utili diverse da quella
delle società italiane a seguito della abrogazione, da diversi an- accantonate in sospensione di imposta.

il fisco 42/2022 4007


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Approfondimento
Redditi di impresa

mento degli ammortamenti nei bilanci 2020 e mentazione, civilistica e fiscale, dell’utilizzo di
2021 (5). riserve di rivalutazione fa ritenere che vi sia li-
Sul primo aspetto, la risposta n. 492/2022 affer- bertà di scelta (rispettando la regola specifica),
ma condivisibilmente che, ancorché la società, ma il punto è tuttora controverso.
per espressa disposizione normativa (6), debba Dubbi riguardano infine le modalità di eventua-
far concorrere al reddito imponibile l’importo le ricostituzione delle riserve di rivalutazione in
della riserva maggiorato dell’imposta sostitutiva caso di operazioni di fusione e di scissione.
a suo tempo corrisposta, il percettore sarà tassa- Per quest’ultima fattispecie occorre in particola-
to ordinariamente: in presenza di soci-società di re stabilire se si rientri nella regola generale di
capitali, l’imponibile sarà dunque pari al 5% ripartizione proporzionale o in quella che lega
della somma effettivamente distribuita, senza la riserva agli elementi dell’attivo e alla loro de-
alcuna maggiorazione. stinazione (11).
La risposta specifica inoltre che, qualora in bi-
lancio figurino riserve di rivalutazione regolate 2. Distribuzione di riserve
da differenti leggi (7), entrambe in sospensione in sospensione di imposta:
di imposta, la società sarà libera di scegliere trattamento per il socio percettore
quale delle due distribuire per prima (8).
Altre questioni ancora irrisolte si pongono con La risposta n. 492/2022 affronta l’interpello di
riferimento all’impiego delle riserve di rivalu- una società che, al termine di una complessa
tazione e più in generale alla movimentazione operazione di riorganizzazione, intende attri-
delle poste del patrimonio netto. buire ai soci, tra l’altro, importi prelevati da
Un primo aspetto riguarda le correlazioni tra le due riserve di rivalutazione entrambe in so-
riserve di rivalutazione che sono state affranca- spensione di imposta: la riserva istituita ai
te e la presunzione di distribuzione priorita- sensi della Legge n. 350/2003 e la riserva di riva-
ria degli utili. La norma, che esclude espressa- lutazione prevista dalla Legge n. 266/2005.
mente la rilevanza a questi fini delle riserve in La società chiede in primo luogo alle Entrate se
sospensione di imposta, nulla dice per il caso in essa sia legittimata a scegliere da quale posta
cui la sospensione venga meno a seguito dell’af- prelevare prioritariamente l’ammontare da ero-
francamento. La tesi ufficiale (9) è nel senso di gare ai soci.
qualificare dette poste come “riserve di utili” ad Il quesito deriva evidentemente dal fatto che le
ogni effetto, compreso quello riguardante la di- due riserve scontavano, secondo le rispettive
sposizione in esame, ma l’interpretazione non leggi istitutive, una differente misura di imposta
pare avere un valido supporto normativo. sostitutiva (12) e generavano, a parità di impor-
Nel caso di utilizzo di riserve per la copertura to attribuito ai soci, un diverso carico fiscale
di perdite, rimane aperto l’interrogativo se l’or- per la società (13), dato che, ai sensi dell’art. 13
dine di imputazione (10), che la dottrina e la della Legge n. 342/2000, la distribuzione delle
giurisprudenza societaria ritengono applicabile riserve in sospensione comporta la tassazione
in modo inderogabile, assuma rilevanza anche dell’importo distribuito aumentato dell’imposta
in ambito tributario. Ci si chiede, in particolare, sostitutiva corrispondente, ma, d’altro canto,
se l’impiego prioritario di una riserva di rivalu- l’imposta sostitutiva viene restituita come credi-
tazione (in sospensione), pur in presenza di ri- to di imposta.
serve di utili disponibili, possa essere censurato L’Agenzia risponde positivamente: dal momento
dal Fisco. L’esistenza di una espressa regola- che le due riserve hanno la stessa natura, la so-

(5) Art. 60, comma 7-bis, del D.L. n. 104/2020. serva era dunque pari all’81% dell’ammontare iscritto in bilan-
(6) Art. 13, comma 3, Legge n. 342/2000. cio. La rivalutazione della Legge n. 266/2005 prevedeva invece
(7) Nel caso dell’interpello, si trattava della Legge n. il 12% (6% per i beni non ammortizzabili). La riserva era dun-
350/2003 e della Legge n. 266/2005. que pari all’88% dell’ammontare iscritto in bilancio.
(8) La questione si poneva, nel caso esaminato dalla rispo- (13) La distribuzione di 100, infatti, generava un imponibile
sta, in quanto l’imposta sostitutiva (che concorre a formare il di 123,46 (100 : 0,81) con la legge del 2003 e di 113,64 (100 :
reddito della società erogante, con diritto ad un credito di im- 0,88) con quella del 2005. A fronte della tassazione, alla società
posta di pari ammontare) prevista dalle due leggi era di am- viene attribuito un credito di imposta di importo corrisponden-
montare differente. te all’imposta sostitutiva: 23,46 nel primo caso; 13,64 nel se-
(9) Circolare n. 33/E del 15 luglio 2005, par. 3. condo caso. La tassazione “netta” per la società era dunque: (i)
(10) Utilizzo delle riserve in ordine inverso rispetto ai vincoli [(123,46 x 24%) - 23,46] = 6,17; (ii) [(113,64 x 24%) - 13,64] =
che gravano su di esse. 13,63. A parità di dividendo distribuito, l’onere per la società ri-
(11) Art. 173 T.U.I.R. sulta inferiore nel caso di utilizzo della riserva con sostitutiva
(12) La rivalutazione della Legge n. 350/2003 prevedeva una più elevata.
sostitutiva del 19% (15% per i beni non ammortizzabili). La ri-

4008 il fisco 42/2022


Sinergie Grafiche srl

Approfondimento
Redditi di impresa

cietà potrà scegliere quale delle due distribuire quelle generate da apporti in denaro o in natura
prioritariamente. dei soci. Si assimilano alle riserve di utili - per il
Un secondo interrogativo ha invece riguardato trattamento fiscale in capo al socio percettore -
il trattamento da riservare al socio ed in parti- anche le riserve di rivalutazione.
colare la modalità con cui determinare la base Le riserve di capitale, disciplinate dall’art. 47,
imponibile (14) da assoggettare a imposta sui comma 5, del T.U.I.R., sono invece quelle for-
redditi. mate da apporti dei soci “fuori capitale sociale”
L’Agenzia delle entrate afferma che la tassazio- (sia in denaro che in natura) e dunque le riserve
ne per il socio si applicherà limitatamente al- da sovrapprezzo azioni o quote, quelle che ac-
l’importo incassato, senza alcuna maggiorazio- colgono interessi di conguaglio versati dai sotto-
ne per imposta sostitutiva. Se è vero infatti, sot- scrittori di aumenti di capitale, nonché i versa-
tolinea la risposta n. 492/2022, che il regime menti dei soci in conto capitale o a fondo per-
previsto per la società prevede un imponibile duto o a copertura di perdite (15). Esse non ge-
aumentato di tale imposta, una interpretazione nerano reddito in capo al socio, ma comportano
letterale che estenda lo stesso criterio al socio la riduzione del costo della partecipazione.
finirebbe per comportare una doppia applica- L’art. 47, comma 1, del T.U.I.R., prevede che,
zione dell’imposta sostitutiva (una prima volta indipendentemente dalla delibera assembleare,
in capo alla società e una seconda volta per il si presumono ai fini fiscali prioritariamente
socio), mentre il credito di imposta che ha la distribuiti l’utile d’esercizio e le riserve diverse
funzione di restituire al contribuente la sostitu- da quelle di capitale indicate nel comma 5 del
tiva versata risulta riconosciuto solo alla socie- medesimo art. 47, per la parte di esse non ac-
tà. cantonata in sospensione di imposta.
Il chiarimento è riferito alla erogazione della ri- In pratica, il legislatore impone la tassazione
serva ad un socio - società di capitali (tassazio- come dividendi del rimborso di riserve di ca-
ne sul 5%), ma esso si estende certamente ad pitale (che tale comunque resta ai fini civilisti-
ogni altra tipologia di percettore. Ad esempio, ci) laddove siano presenti in bilancio (e fino a
in caso di socio persona fisica non imprendito- concorrenza di) utile d’esercizio e riserve di uti-
re, la ritenuta del 26% prevista dall’art. 27 del li.
D.P.R. n. 600/1973 verrà applicata sull’importo Già la circolare n. 26/E/2004 aveva precisato
netto, senza incremento della sostitutiva. che la disposizione in esame si rende applicabi-
le “sempreché le riserve di utili presenti siano li-
3. Presunzione di distribuzione di utili beramente disponibili”. Non era però chiaro se
e riserve “indisponibili” il richiamo alla condizione di indisponibilità,
che esclude la posta di patrimonio netto dalla
Un altro tema trattato dalla risposta in com- presunzione dell’art. 47, fosse riferito ad ogni
mento riguarda i criteri presuntivi di individua- utilizzo della riserva o solo a quello di distribu-
zione delle riserve distribuite (di utili o di capi- zione.
tale), sanciti dall’art. 47, comma 1, del T.U.I.R. La questione è stata risolta dalla citata risposta
Sotto il profilo fiscale, la distinzione fondamen- n. 492/2022. Il quesito della società riguardava
tale tra le diverse poste del patrimonio netto è due tipologie di riserve sottoposte a diversi vin-
quella tra riserve di utili e riserve di capitale. coli: la riserva legale (16) e la riserva indispo-
Le riserve di utili, che in sede di distribuzione nibile prevista per le società che hanno sospeso
generano redditi di capitale (dividendi), sono lo stanziamento di ammortamenti nel periodo
tutte quelle formate con utili transitati dal conto emergenziale ai sensi dell’art. 60, comma 7-bis,
economico e in genere le riserve diverse da D.L. n. 104/2020 (17). È stato chiesto se l’esi-

(14) Nel caso dell’interpello il socio percettore era costituito sti casi, infatti, la mancata attuazione della delibera di aumen-
da una società di capitali, che dunque faceva concorrere alla to entro un determinato termine comporta l’insorgenza di un
formazione del reddito il 5% del dividendo ai sensi dell’art. 89 vero e proprio debito della società. A maggior ragione, sono
del T.U.I.R. esclusi dalla presunzione i rimborsi di finanziamenti dei soci,
(15) Si tratta, più in generale, di tutte le somme versate dai anche infruttiferi, che sono debiti della società; l’eventuale po-
soci senza obblighi di restituzione a carico della società e sen- stergazione legale (art. 2467 c.c.) o contrattuale di tali debiti,
za una specifica destinazione correlata alla sottoscrizione di infatti, non è tale da rendere tali somme equiparate a riserve di
un aumento di capitale sociale. Come correttamente indicato capitale. Rientrano tra le riserve di capitale disciplinate dalla
dall’Associazione italiana dottori commercialisti (norma n. norma anche gli apporti effettuati mediante rinuncia dei soci a
162/2006), non soggiace alla presunzione in esame il rimborso precedenti crediti vantati verso la società.
dei c.d. versamenti in “conto aumento di capitale”, cioè delle (16) Quando tale posta non ha raggiunto ancora il limite di
somme versate condizionatamente al successivo utilizzo per la un quinto del capitale sociale previsto dall’art. 2430 c.c.
liberazione di un formale aumento del capitale sociale; in que- (17) Il comma 7-ter dell’art. 60 prevede che le società che si

il fisco 42/2022 4009


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stenza di tali poste richiedeva di considerare riguardo alle riserve di rivalutazione che hanno
preventivamente le somme distribuite ai soci perso la sospensione di imposta a seguito del lo-
come formate da utili e dunque tassate quali di- ro “affrancamento”, mediante assoggettamento
videndi (18). alla particolare imposta sostitutiva prevista da
L’Agenzia, dopo aver richiamato le istruzioni diverse leggi nel tempo (20).
della citata circolare n. 26/E/2004, precisa che il L’affrancamento rende la riserva di rivaluta-
termine “disponibile” utilizzato nel precedente zione fiscalmente equiparata ad una riserva
documento di prassi è da intendere nel senso di di utili. La sua distribuzione ai soci non com-
“disponibilità per la distribuzione”. Conse- porta alcuna ulteriore tassazione in capo alla
guentemente, saranno escluse dalla presunzione società, mentre il socio assoggetterà l’importo
in oggetto tutte le riserve non distribuibili anche ricevuto alla disciplina dei dividendi. Ci si è
qualora siano utilizzabili per altre finalità, come chiesti in passato se la riserva di rivalutazione,
l’aumento di capitale o la copertura di perdite. che allo stato di sospensione di imposta è, come
La presenza in bilancio della riserva legale (di già ricordato, irrilevante per la presunzione in
importo contenuto entro il tetto del quinto del esame, entri invece nel novero delle poste ri-
capitale) e della riserva vincolata a fronte del chiamate dall’art. 47, comma 1, qualora sia sta-
mancato stanziamento di ammortamenti non ta affrancata.
impedirà pertanto di distribuire riserve di capi- Il dubbio è dunque se, in presenza di una riser-
tale ai soci senza mutarne la qualificazione ed il va di rivalutazione affrancata, l’attribuzione ai
regime fiscale. soci di riserve di capitale (ad esempio il sovrap-
Sulla base del chiarimento dell’Amministrazio- prezzo), comporti la riqualificazione delle som-
ne finanziaria, saranno dunque fuori dal peri- me in dividendi da utili.
metro delle riserve di utili per le quali si appli- In passato, l’Agenzia delle entrate (21) si è
ca la presunzione, oltre alle due poste sopra ri- espressa a favore della suddetta riqualificazio-
chiamate, le seguenti riserve: la riserva costitui- ne, pur in assenza di specifiche disposizioni di
ta a fronte di utili netti su cambi da valutazione legge. Al riguardo si osserva che, se da un lato,
iscritti in bilancio (19); le riserve vincolate a co- a seguito dell’affrancamento, la riserva di rivalu-
pertura costi di impianto e di sviluppo non an- tazione assume un regime fiscale del tutto ana-
cora ammortizzati (art. 2426, n. 4, del Codice ci- logo alle “ordinarie” riserve di utili (cioè costi-
vile); le riserva da deroghe - rivalutazioni volon- tuite mediante destinazione del risultato econo-
tarie (art. 2423 del Codice civile); la riserva per mico dell’esercizio) (22), dall’altro non va tra-
plusvalenze derivanti dalla adozione del metodo scurato il fatto che nulla cambia, con l’affranca-
del patrimonio netto nella valutazione delle par- mento, quanto al regime civilistico (in termini
tecipazioni; le riserve derivanti dalla valutazio- di distribuibilità) della riserva stessa (23).
ne al fair value di derivati di copertura di cash Ciò significa che, anche dopo l’affrancamento,
flow. le riserve di rivalutazione possono essere attri-
Un dubbio si pone, per stabilire quali poste buite ai soci (civilisticamente) solo con l’osser-
rientrino nel disposto dell’art. 47, comma 1, con vanza delle norme sulla restituzione del capi-

avvalgono della disposizione devono destinare ad una “riserva cambi, si accantonerà l’utile (dopo lo stanziamento a riserva le-
indisponibile” utili di ammontare corrispondente agli ammor- gale); se invece il bilancio chiude in perdita, non occorre alcun
tamenti non stanziati. Secondo Assonime, il vincolo di indispo- accantonamento.
nibilità comporterebbe il divieto di distribuzione e di utilizzo (20) Da ultimo, dall’art. 110, comma 3, D.L. n. 104/2020.
per aumento di capitale. Resterebbe invece consentito impiega- (21) Circolare n. 33/E del 15 luglio 2005 (par. 3): “in seguito
re la riserva per la copertura di perdite. Questa tesi è però dub- al pagamento dell’imposta sostitutiva, nei confronti delle riser-
bia in quanto contrasta con altre disposizioni che considerano ve e fondi ‘affrancati’ (e quindi non più in sospensione d’impo-
“indisponibili” riserve che neppure possono impiegarsi a coper- sta) opera la presunzione assoluta di distribuzione di cui al-
tura di perdite (art. 5 del D.M. 3 agosto 2017 attuativo dell’A- l’art. 47, comma 1, ultimo periodo del T.U.I.R.”.
CE). (22) La circolare n. 33/E/2005, citata alla nota precedente,
(18) Peraltro, il quesito posto non sembra pertinente con il prosegue affermando che “l’affrancamento, infatti, produce
caso descritto nell’interpello, nel quale la società non aveva po- l’effetto di rendere le riserve e i fondi e i saldi attivi di rivaluta-
sto in distribuzione riserve “di capitale”, ma solo riserve di ri- zione liberamente disponibili al pari di ogni altra riserva di uti-
valutazione in sospensione di imposta. Come già ricordato nel le e perciò soggetti alla presunzione, di cui al citato art. 47”.
testo (e secondo quanto risulta pacificamente dal comma 1 del- (23) Aspetto peraltro confermato espressamente dalla già ci-
l’art. 47), però, la suddetta presunzione non riguarda le riserve tata circolare n. 33/E/2005, secondo cui “il pagamento dell’im-
in sospensione di imposta ancorché qualificabili come “riserve posta sostitutiva in argomento esplica effetti soltanto ai fini fi-
di utili” (Assonime, circolare n. 32/2004, pag. 56). scali. Resta, pertanto, impregiudicato l’espletamento delle for-
(19) Va sottolineato che il vincolo riguarda solo l’importo malità, ad altri fini rilevanti, connesse con la riduzione della
che trova capienza nell’utile di bilancio; se, cioè, il bilancio speciale riserva nella quale è stato accantonato il saldo attivo
chiude con un risultato inferiore al provento da adeguamento di rivalutazione”.

4010 il fisco 42/2022


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tale (art. 2445, secondo e terzo comma, del Co- è, a differenza della regola di utilizzo sancita
dice civile) (24). Il che dovrebbe costituire vin- dalla giurisprudenza societaria (27), espressa-
colo (seppur non assoluto) di indistribuibilità, mente disciplinato dalla legge: l’art. 13, comma
il quale, seguendo le indicazioni della risposta 2, della Legge n. 342/2000 stabilisce infatti che,
n. 492/2022, finisce per escludere la rilevanza “in caso di utilizzazione della riserva a copertu-
delle riserve di rivalutazione, sia in sospensione ra di perdite, non si può fare luogo a distribu-
che affrancate, per la disciplina dell’art. 47, zione di utili fino a quando la riserva non è
comma 1, T.U.I.R. reintegrata o ridotta in misura corrispondente
Diversamente argomentando, laddove venisse con deliberazione dell’assemblea straordina-
decisa la distribuzione di una ordinaria e dispo- ria, non applicandosi le disposizioni dei commi
nibile riserva di capitale (la cui attribuzione ai secondo e terzo dell’art. 2445 del Codice civile”.
soci non richiede vincoli o procedure particola- E allora da ritenere che l’esistenza di questa
ri), si finirebbe per considerare fiscalmente di- norma specifica, introdotta dal legislatore pro-
stribuita una posta che, invece, può essere ri- prio per disciplinare l’utilizzo della riserva di ri-
dotta solo con la disciplina del rimborso del ca- valutazione a copertura di perdite, faccia venire
pitale (25). Il che, evidentemente, contrasta con meno, per tale posta, la necessità di affiancare
la inderogabile norma civilistica. ulteriori criteri sull’ordine di utilizzo che la giu-
risprudenza trae dai principi generali dell’ordi-
4. Riserve di rivalutazione: copertura namento.
perdite e operazioni straordinarie L’utilizzo della riserva di rivalutazione per co-
Un problema mai chiarito, relativamente all’utiliz- prire le perdite, ai sensi dell’art. 13 della Legge
zo delle riserve di rivalutazione, riguarda la possi- n. 342/2000, potrà dunque effettuarsi, quanto
bilità, senza conseguenze fiscali, di impiegare tali meno fiscalmente, anche in presenza nel bilan-
poste per copertura di perdite prima di aver as- cio di riserve di utili. Resta fermo il divieto di
sorbito le riserve di utili e/o le riserve di capitale distribuire utili successivamente a tale copertu-
presenti in bilancio, cioè le poste che non subi- ra (compresi quelli già accantonati nella riserva
scono il regime di sospensione di imposta. straordinaria), salvo che non si provveda a deli-
Va al riguardo sottolineato che, secondo l’orienta- berare la copertura con assemblea straordinaria
mento assolutamente prevalente della dottrina e risultante da verbale notarile (28).
della giurisprudenza civilistica (26), esisterebbe, La sorte della riserva di rivalutazione in sospen-
pur nel silenzio della legge, una regola di priori- sione di imposta nelle operazioni straordina-
tà da seguire nell’utilizzo delle poste del patrimo- rie ha formato oggetto di taluni interventi di
nio netto per la copertura di perdite: prima quelle prassi, ma anche su questo aspetto permangono
facoltative, a seguire quelle statutarie, quindi le ri- taluni dubbi interpretativi.
serve legali ed infine il capitale sociale. Per il caso di incorporazione della società che
Applicando questo orientamento al caso in esa- ha iscritto la riserva in un’altra società (29), la
me, si dovrebbe concludere per la risposta nega- circolare n. 6/E/2022 (par. 3.2.) ha ribadito che,
tiva: essendo infatti la riserva di rivalutazione trattandosi di una riserva tassabile solo in caso
una riserva maggiormente vincolata rispetto, di distribuzione, il suo annullamento (30) non
ad esempio, ad una riserva straordinaria ovvero ne comporta l’imponibilità, ogni qual volta l’o-
agli utili rinviati a nuovo, il suo assorbimento perazione evidenzi un disavanzo di fusione.
prioritario violerebbe la regola dettata dalla giu- Questa affermazione della circolare potrebbe
risprudenza. offrire lo spunto per riesaminare le controverse
Va peraltro evidenziato che l’impiego delle ri- conclusioni della risposta n. 316/2019 (31), con
serve di rivalutazione per la copertura di perdite cui le Entrate avevano affermato che la riduzio-

(24) Art. 13, comma 2, Legge n. 342/2000. ge, è da ritenere che la società abbia libertà di scelta circa le riser-
(25) Assemblea straordinaria (verbalizzata dal notaio) e ter- ve da impiegare, sicché questa lettura della norma appare da re-
mine per l’opposizione dei creditori. spingere (in tal senso, Assonime, circolare n. 32/2004, pag. 57). Li-
(26) Cass., sent. n. 14210 del 5 maggio 2022 e la giurispru- bertà di scelta che, come indicato nel testo, dovrebbe estendersi
denza ivi citata. anche alle riserve di rivalutazione.
(27) Come detto, basata su un principio generale dell’ordina- (29) Caso regolato dall’art. 172, comma 5, del T.U.I.R.
mento, non codificato in modo espresso. (30) Evento naturale in ogni operazione di fusione nella
(28) Sempre con riferimento alla copertura di perdite, ci si può quale le poste del patrimonio netto della incorporata vengono
chiedere se un ordine di utilizzo delle riserve non debba trarsi da sempre interamente cancellate.
una lettura “al contrario” dell’art. 47, comma 1, del T.U.I.R. e se (31) Su cui cfr. L. Gaiani, “Riserva di rivalutazione: nessuna
dunque, in presenza di riserve sia di utili che di capitale, si debba- tassazione se non si distribuisce”, in il fisco, n. 22/2021, pag.
no utilizzare prioritariamente queste ultime. Nel silenzio della leg- 2119.

il fisco 42/2022 4011


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ne della riserva (in questo caso presente nel bi- conda del momento in cui la scissione viene at-
lancio della incorporante e non della incorpora- tuata. Se è già terminato l’eventuale periodo di
ta) per imputazione di un disavanzo di fusione decadenza degli effetti fiscali della rivaluta-
farebbe scattare la tassazione in quanto soltanto zione previsto dalla legge per il caso di dismis-
l’utilizzo per copertura perdite e per aumento di sione dei beni (34), la riserva deve essere ricosti-
capitale sarebbe esente da ricadute impositive. tuita parzialmente dalla beneficiaria seguendo
Quanto sostenuto nella risposta n. 316/2019 è la regola generale dell’art. 173, comma 4, del
infatti incompatibile con l’affermazione della T.U.I.R. e dunque in base alla percentuale data
circolare n. 6/E/2022, secondo cui solo la distri- dal rapporto tra patrimonio netto contabile tra-
buzione ai soci costituisce presupposto imposi- sferito alla beneficiaria stessa e patrimonio net-
tivo. Pertanto, anche l’azzeramento della posta
to contabile della scissa ante scissione. Questo
mediante iscrizione di disavanzi emersi in ope-
criterio prescinde dalla destinazione (scissa o
razioni di fusione o di scissione (in questo caso,
in presenza di riserve già iscritte dalla beneficia- beneficiaria) dei beni originariamente rivalutati
ria ante scissione), come pure per effetto della (i quali peraltro potrebbero essere stati tutti ce-
allocazione diretta (senza transito da conto eco- duti dalla scissa anteriormente alla scissio-
nomico) di oneri e passività, comprese le impo- ne) (35).
ste correlate alla rivalutazione, non dovrebbe Se invece la scissione viene attuata quando il
generare alcuna imposizione (32). periodo di “moratoria” è ancora in corso (36),
Con riguardo alla movimentazione a seguito di la riserva di rivalutazione deve essere ricostitui-
operazioni di scissione (33), va infine ricorda- ta dalla beneficiaria oppure mantenuta dalla
to che la riserva di rivalutazione può essere sog- scissa a seconda che i beni rivalutati siano, o
getta ad un duplice e distinto trattamento a se- meno, trasferiti alla società beneficiaria.

(32) La circolare n. 6/E/2022 lascia peraltro aperta la strada dono se i beni rivalutati vengono ceduti, assegnati ai soci o de-
a possibili contestazioni in base alla norma anti abuso riguar- stinati a finalità extra-imprenditoriali prima del 1˚ gennaio
danti operazioni con cui la riserva annullata contabilmente vie- 2024 (inizio del quarto esercizio successivo a quello nel cui bi-
ne invece “di fatto” attribuita ai soci. lancio la rivalutazione è stata allocata).
(33) Art. 173, comma 4, T.U.I.R. (35) Risposta n. 97/2020.
(34) Ad esempio, la rivalutazione disposta dal D.L. n. (36) Per la rivalutazione del D.L. n. 104/2020, si tratterà dei
104/2020 prevede che gli effetti fiscali dei maggiori valori deca- periodi di imposta 2021-2022-2023.

4012 il fisco 42/2022


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Credito di imposta R&S:


problematiche in caso di mancata adesione
alla sanatoria
di Diego Avolio (*), Gianluigi Ferrari (**) e Francesca Moretti (***)

Per i contribuenti che hanno deciso di non aderire alla procedura di “riversamento spontaneo” dei crediti
d’imposta ricerca e sviluppo, si pongono numerose questioni interpretative da affrontare in caso di un
eventuale contenzioso. In primis il regime sanzionatorio, come pure il concetto di novità per la disciplina
in vigore fino al 2019, che è stata interpretata in maniera piuttosto stringente da parte dell’Agenzia delle
entrate. D’altro canto, gli interventi di giurisprudenza che si sono susseguiti sino ad oggi sono stati, per
la maggior parte dei casi, favorevoli ai contribuenti, il che potrebbe avere influenzato la scelta di alcuni di
non aderire alla sanatoria.

1. Premessa Sullo sfondo la questione interpretativa di sicu-


ro più rilevante, ciò a dire il concetto di novità
Il 31 ottobre 2022 (1) è scaduto il termine per valevole per il credito di imposta ricerca e
l’adesione alla procedura di “riversamento sviluppo, il quale, come si vedrà, è stato ogget-
spontaneo” del credito di imposta per attività to di una lettura piuttosto restrittiva da parte
di ricerca e sviluppo, per la disciplina in vigore dell’Agenzia delle entrate. Anche in questo caso,
fino al periodo d’imposta 2019 (2); per i contri- inizia però a registrarsi un orientamento in giu-
buenti che hanno deciso di non aderire alla “sa- risprudenza favorevole al contribuente, per cui
natoria”, rimangono attuali talune problemati- sarebbe sufficiente che l’impresa abbia innovato
che della normativa che regola il credito d’im- proprie tecnologie o processi, non richiedendosi
posta, in primis il regime sanzionatorio appli- che si tratti di una novità in termini assoluti per
la totalità dei fruitori.
cabile nell’ipotesi l’Agenzia delle entrate decida
Non è da escludere che quest’ultimo diverso
di emettere un avviso di recupero, come pure contesto possa avere influenzato le scelte dei
l’obbligatorietà - o meno - del preventivo parere contribuenti, nel senso di non aderire alla pro-
tecnico del MiSE, a sostegno della bontà della cedura di “riversamento spontaneo”, tenuto
pretesa avversa, su cui hanno cominciato ad conto dell’orientamento giurisprudenziale che
esprimersi i giudici di merito. va consolidandosi medio tempore, per la più par-

(*) Dottore commercialista, LL.M., Partner McDermott Will sviluppo è stato prorogato al 31 ottobre 2022 dall’art. 38 del
& Emery Studio Legale Associato. D.L. 23 settembre 2022, n. 144 (Decreto c.d. Aiuti ter).
(**) Professore associato, Internet of Things (IoT) Lab, Di- (2) Si tratta della disciplina di cui all’art. 3 del D.L. n.
partimento di Ingegneria e Architettura, Università di Parma. 145/2013, che, a partire dal 2020, è stato sostituito dal bonus ri-
(***) Avvocato, LL.M., McDermott Will & Emery Studio cerca e sviluppo e innovazione di cui ai commi 198-209 della
Legale Associato. Legge n. 160/2019, come modificato dall’art. 1, comma 1064,
(1) Al momento di andare in stampa il termine per l’adesio- della Legge n. 178/2020 e dall’art. 1, comma 45, della Legge n.
ne alla sanatoria dei crediti di imposta per attività di ricerca e 234/2021 (Legge di bilancio 2022).

il fisco 42/2022 4013


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te favorevole (quanto meno allo stato) ai contri- utilizzato in compensazione sia un credito rite-
buenti (3). nuto “inesistente” (10). Inoltre, il pagamento
del debito tributario costituirebbe causa di
2. Alternativa alla sanatoria del credito non punibilità del reato nel primo caso, mentre
ricerca e sviluppo: il contenzioso nel caso del credito ritenuto “inesistente” assu-
e il trattamento sanzionatorio merebbe rilevanza ai soli fini della valutazione
delle “circostanze attenuanti” del reato (11).
L’Agenzia delle entrate ha a suo tempo precisa- La conclusione cui giunge l’Agenzia delle entra-
to che, qualora a seguito dei controlli sia accer-
te parrebbe, in verità, contraria alla stessa ratio
tato che le attività o spese sostenute non siano
dell’art. 13, comma 5, del D.Lgs. n. 471/1997.
ammissibili al credito, si configurerebbe un’ipo-
Tale disposizione prevede che “nel caso di uti-
tesi di utilizzo di credito “inesistente”, per ca-
lizzo in compensazione di crediti inesistenti per
renza totale o parziale del “presupposto costitu-
il pagamento delle somme dovute è applicata la
tivo”, ed il relativo atto di recupero dovrà esse-
sanzione dal cento al duecento per cento della
re notificato entro il 31 dicembre dell’ottavo
anno successivo a quello del relativo utilizzo misura dei crediti stessi. Per le sanzioni previste
in compensazione (4). nel presente comma, in nessun caso si applica
Se, da un lato, le precisazioni sarebbero rispon- la definizione agevolata prevista dagli artt. 16,
denti a un certo orientamento della Corte di comma 3, e 17, comma 2, del Decreto legislativo
cassazione (5), su cui anche infra, d’altro canto, 18 dicembre 1997, n. 472. Si intende inesisten-
come stigmatizzato da più parti, la conclusione te il credito in relazione al quale manca, in tut-
per cui, nella specie, troverebbero de plano ap- to o in parte, il presupposto costitutivo e la cui
plicazione le sanzioni per credito “inesistente”, inesistenza non sia riscontrabile mediante con-
per carenza totale o parziale del “presuppo- trolli di cui agli artt. 36-bis e 36-ter del Decreto
sto costitutivo”, non sono affatto condivisibili. del Presidente della Repubblica 29 settembre
L’Agenzia delle entrate ha aggiunto che il con- 1973, n. 600, e all’art. 54-bis del Decreto del Pre-
tribuente può, comunque, beneficiare della ri- sidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.
duzione delle sanzioni prevista per il “ravvedi- 633”. L’Agenzia delle entrate ha già avuto modo
mento operoso” prima che sia stato notificato di precisare che “si intende inesistente il credito
l’atto di recupero (quindi, anche successivamen- in relazione al quale manca, in tutto o in parte,
te alla contestazione della violazione) (6); inol- il presupposto costitutivo e la cui inesistenza
tre, i competenti Uffici, in ragione delle “circo- non sia riscontrabile mediante i controlli di cui
stanze che rendono manifesta la sproporzione agli artt. 36-bis e 36-ter del D.P.R. 29 settembre
tra l’entità del tributo cui la violazione si riferi- 1973, n. 600, e all’art. 54-bis del D.P.R. 26 otto-
sce e la sanzione”, potranno applicare la predet- bre 1972, n. 633”; ancora, è stato osservato che
ta sanzione per credito “inesistente” riducendo- “si configura una ipotesi di inesistenza del cre-
la sino alla metà del minimo edittale (7). dito nel caso in cui non siano stati sostenuti i
Assonime (8) ha correttamente osservato come costi per attività di ricerca e sviluppo” (12). La
tale modus operandi si ripercuote sulla rilevan- stessa relazione al D.Lgs. n. 158/2015 di “revi-
za penale della violazione contestata. Infatti, ai sione del sistema sanzionatorio” chiarisce che il
sensi dell’art. 10-quater del D.Lgs. n. 74/2000, riferimento all’art. 13, comma 5, del D.Lgs. n.
l’indebita compensazione di crediti per un am- 471/1997 al “riscontro dell’esistenza del credito
montare annuo superiore a 50.000 euro è puni- da utilizzare in compensazione mediante pro-
ta con la reclusione da sei mesi a due anni in cedure automatizzate rappresenta condizione
caso di utilizzo di crediti ritenuti “non spettan- ulteriore a quella dell’esistenza sostanziale del
ti” (9) e con la reclusione da un anno e sei mesi credito, ed è volta ad evitare che si applichino le
a sei anni nella diversa ipotesi in cui ad essere sanzioni più gravi quando il credito, pur sostan-

(3) Sull’argomento vedasi da ultimo D. Avolio, “Per il river- dell’ottavo anno successivo a quello del relativo utilizzo.
samento spontaneo dei crediti d’imposta R&S no allo scompu- (6) Art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997.
to di sanzioni e interessi”, in il fisco, n. 28/2022, pag. 2713. (7) Art. 7, comma 4, del D.Lgs. n. 472/1997.
(4) Cfr. circolare n. 31/E/2020, commentata da D. Avolio, (8) D. Avolio - A. Mastromatteo, “Secondo Assonime sanzio-
“L’Agenzia delle entrate detta le regole per i controlli in mate- ni da rivedere per le contestazioni sulla innovazione per il cre-
ria di credito di imposta R&S”, in il fisco, n. 5/2021, pag. 430. dito ricerca e sviluppo”, in il fisco, n. 1/2020, pag. 24.
(5) Cass. 30 ottobre 2020, n. 24093, secondo cui per il recu- (9) Art. 10-quater, comma 1, del D.Lgs. n. 74/2000.
pero di crediti di imposta “inesistenti” e “non spettanti”, utiliz- (10) Art. 10-quater, comma 2, del D.Lgs. n. 74/2000.
zati in compensazione ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. (11) Artt. 13, 13-bis e 14 del D.Lgs. n. 74/2000.
241/1997, l’Amministrazione finanziaria procede alla notifica (12) Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 5/E/2016.
dell’atto di recupero, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre

4014 il fisco 42/2022


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zialmente inesistente, può essere facilmente ‘in- credito d’imposta, al fine di poter beneficiare, a
tercettato’ mediante controlli automatizzati, nel pieno titolo, della disciplina agevolativa prevista
presupposto che la condotta del contribuente si dal D.L. n. 145/2013 (14).
connota per scarsa insidiosità ... Devono, per- È da dire sull’argomento che la Corte di cassa-
tanto, escludersi dall’ambito applicativo della zione, sebbene in un contesto differente rispetto
disposizione tutte quelle ipotesi in cui l’inesi- a quello del credito di imposta ricerca e svilup-
stenza del credito emerga direttamente dai con- po, parrebbe avere correttamente contestualiz-
trolli operati dall’Amministrazione, nonché zato la differenza tra credito “inesistente” e
quelle ipotesi di utilizzazione di crediti in viola- “non spettante”, spiegando che la prima fatti-
zione di regole di carattere procedurale non specie ricorrerebbe nella (più limitata) ipotesi
prescritte a titolo costitutivo del credito stesso”. in cui manchi il presupposto costitutivo del
In altre parole, la sanzione prevista per l’indebi- credito e non sia possibile riscontrare tale as-
ta compensazione di crediti “inesistenti” do- senza mediante i controlli formali della di-
vrebbe riguardare esclusivamente le ipotesi in chiarazione dei redditi (15).
cui ricorra un “comportamento fraudolento” Con il portato che molte delle contestazioni fin
del contribuente, come nel caso in cui venga qui elevate in materia di credito d’imposta ricer-
“allestito” un apparato contabile ed extra-con- ca e sviluppo potrebbero essere “derubricate” in
tabile per documentare (sulla carta) attività di contestazioni sulla “non spettanza” dei crediti
ricerca e sviluppo che, in realtà, non sono mai utilizzati in compensazione dai contribuenti.
state svolte; o ancora, laddove il credito d’impo- Ciò avrebbe inevitabili effetti anche sui termini
sta venga creato “artificiosamente” in sede di di decadenza per il recupero, dal momento
compilazione del Mod. F24, sfuggendo cosı̀ ai che, nel caso dei crediti “inesistenti”, l’atto può
controlli dei modelli di dichiarazione dei reddi- essere notificato nel termine più ampio di otto
ti. Viceversa, nel caso di questioni interpretati- anni dall’utilizzo in compensazione, ex art. 27,
ve, quali ad esempio la lamentata carenza dei comma 16, del D.L. n. 185/2008; viceversa, nel
requisiti oggettivi previsti ex lege per potere be- caso dei crediti non “spettanti” il termine per il
neficiare dell’agevolazione de qua, non potrebbe recupero, sempre calcolato avuto a mente l’uti-
certo ricorrere l’ipotesi del credito “inesistente”, lizzo in compensazione, dovrebbe essere quello
ma al più quella del credito “non spettante”, previsto all’art. 43 del D.P.R. n. 600/1973 (16).
ex art. 17, comma 4, del D.Lgs. n. 471/1997, con A complicare lo scenario merita però segnalare
irrogazione di una sanzione pari al 30 per cen- che, di recente, la Suprema Corte avrebbe (nuo-
to del credito utilizzato in compensazione (13). vamente) dato credito all’orientamento più risa-
È indubbio infatti che, laddove il credito d’im- lente, secondo il quale il termine per la verifi-
posta - compensato tramite Mod. F24 - sia stato ca di un “credito “inesistente, come categoria
correttamente inserito nelle dichiarazioni dei non distinta rispetto a quella del “credito non
redditi presentate, accompagnato dalla relazio- spettante”, è di otto anni, ex art. 27, comma 16,
ne illustrativa dei progetti, come pure dalla cer- del D.L. n. 185/2008 (17).
tificazione del revisore legale dei conti attestan- Va pure detto che la procedura di “riversamen-
te l’effettività dei costi sostenuti, non possa esse- to spontaneo”, con la prevista possibilità per il
re addebitato al contribuente alcun “comporta- contribuente di riversare senza sanzioni e sen-
mento fraudolento”, avendo lo stesso fornito, in za interessi quanto compensato in precedenza,
sede di eventuale verifica, tutta la documenta- è la chiara dimostrazione di come la normativa
zione comprovante le modalità di calcolo del recata all’art. 3 del D.L. n. 145/2013 sia stata

(13) Circolare Assonime n. 23/2019; cfr. V. Giordano - M. differenza tra “inesistenza” e “non spettanza” del credito. Per
Bettarini, “Contestazioni di inesistenza del credito di imposta un commento G. Panzera da Empoli - A. Saini, “‘Inesistenza’ e
per ricerca e sviluppo e tutela del contribuente”, in Diritto e ‘non spettanza’ dei crediti: la Cassazione rimedia alla scelta se-
Processo Tributario, n. 2/2020, secondo cui l’applicazione gene- mantica del legislatore”, in Corr. Trib., n. 3/2022, pag. 247. Ve-
ralizzata della sanzione per utilizzo di credito ritenuto “inesi- dasi però infra Cass. 29 agosto 2022, n. 25436.
stente” comporterebbe un’inevitabile violazione dei principi di (16) In giurisprudenza Cass. 21 febbraio 2018, n. 4153. A.
equità e proporzionalità, cui è informato il nostro sistema san- Cissello, “Sdoganata la dicotomia tra inesistenza e non spettan-
zionatorio. za dei crediti di imposta”, in Eutekne.info del 17 novembre
(14) D. Avolio, L’Agenzia delle entrate detta le regole per i con- 2021; D. Deotto - L. Lovecchio, “La svolta sui crediti inesistenti
trolli in materia di credito di imposta R&S, cit., pag. 432. si riflette sull’accertamento”, in Il Sole - 24 Ore del 29 novem-
(15) Cass. 16 novembre 2021, nn. 34443, 34444 e 34445; bre 2021.
Cass. pen. 3 marzo 2022, nn. 7613 e 7615; Cass. pen., 2 marzo (17) Cass. 29 agosto 2022, n. 25436. Per un commento G.
2022, n. 6805; contra Cass. 21 aprile 2017, n. 10112, e Cass. 2 Sassara, “Per il recupero del credito di imposta inesistente e
agosto 2017, n. 19237, Cass. 30 ottobre 2020, n. 24093, Cass. compensato indebitamente ci sono sempre otto anni di tem-
13 gennaio 2021, n. 351, che in precedenza avevano negato la po”, in il fisco, n. 38/2022, pag. 3675.

il fisco 42/2022 4015


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(forse) “mal interpretata” dai contribuenti, a tività al beneficio, sia questioni di “carattere
causa però, è bene ricordarlo, delle indicazioni fiscale”, sono oggetto di diversa valutazione a
contraddittorie e ondivaghe della stessa Agen- seconda che il contribuente alleghi - o meno - il
zia delle entrate, che, almeno sino al 2018, ha parere del competente organo in ordine all’in-
fornito delle direttive di prassi che non facevano quadramento tecnico dell’attività espletata (21).
minimamente presagire a quelle che sarebbero Nel primo caso (allegazione del propedeutico
state le contestazioni elevate successivamen- parere del MiSE), l’istanza dovrebbe essere
te (18). Basti pensare che la risoluzione n. 40/E considerata ammissibile e istruita secondo le
del 2 aprile 2019 sulla “innovazione di proces- ordinarie modalità operative indicate dall’art.
so” ha addirittura prodotto una interrogazione 11 della Legge n. 212/2000. Nel secondo caso
parlamentare, in cui è stato lamentato l’orien- (mancata allegazione del parere tecnico del
tamento (per cosı̀ dire) ondivago dell’Agenzia MiSE), secondo l’Agenzia delle entrate la rispo-
delle entrate e del MiSE (19). sta dovrebbe avere ad oggetto esclusivamente
Per questo, si è dell’avviso che vi sono fondati l’esame del quesito di “carattere fiscale”, per
argomenti per sostenere che, nella specie, po- cui, in assenza di ulteriori vizi di inammissibili-
trebbero ricorrere le obiettive condizioni di in- tà dello stesso, si procederebbe ad istruire la re-
certezza per consentire comunque la disappli- lativa risposta secondo le ordinarie modalità
cazione delle sanzioni, tenuto pure conto del- operative.
l’orientamento giurisprudenziale di cui si dirà Dato questo quadro, nella pratica, tuttavia, è
appresso, al momento (per la più parte) favore- stato consentito agli Uffici di procedere al recu-
vole ai contribuenti (20). pero del credito d’imposta, ritenuto indebita-
mente compensato, anche senza la previa acqui-
3. Obbligatorietà del preliminare parere sizione del parere tecnico del MiSE.
tecnico del MiSE È da dire che, circa tale condotta, si è formato
un orientamento giurisprudenziale di merito,
L’art. 8, comma 2, del D.M. 27 maggio 2015 ha secondo il quale l’Agenzia delle entrate sareb-
introdotto la possibilità che l’Agenzia delle en- be “incompetente” a valutare i profili tecnici
trate, nell’ambito dell’attività di controllo, possa sottesi all’agevolazione, con inevitabili effetti
previamente richiedere un parere al MiSE, qua- sulla conseguente (il)legittimità degli avvisi di
lora si rendano necessarie valutazioni di carat- recupero emessi; è stato lamentato che la facol-
tere tecnico in ordine all’ammissibilità di speci- tà per l’Agenzia delle entrate di richiedere un
fiche attività ovvero alla pertinenza e congruità parere al MiSE va letta come un presupposto
dei costi sostenuti. L’Agenzia delle entrate, dal ineludibile della contestazione di natura tecni-
canto suo, ha rimodulato le modalità di gestio- ca, in linea con la competenza ratione materiae
ne delle istanze di interpello che presuppongo- del MiSE in tema di interpretazione ed applica-
no un accertamento tecnico, a tale fine preci- zione della disciplina presupposta, indispensa-
sando che le istanze aventi ad oggetto esclusiva- bile per la definizione dell’ambito oggettivo di
mente la riconducibilità di una determinata applicazione dell’agevolazione (22).
attività tra quelle agevolabili sono escluse dal- Pertanto, l’atto di recupero del credito di impo-
l’ambito di applicazione della normativa dell’in- sta emesso senza la previa acquisizione del pa-
terpello, comportando accertamenti di natura rere in questione sarebbe illegittimo in quanto
tecnica che involgono l’esclusiva competenza affetto dal vizio di “eccesso di potere”, stante
del MiSE. Viceversa, le istanze di interpello che la mancanza di una competenza tecnica in capo
abbiano ad oggetto sia l’ammissibilità delle at- ai funzionari (23). In particolare, i giudici di

(18) Si tratta di una iniziativa legislativa che muove da lon- Comm. trib. prov. di Ancona, 12 gennaio 2022, n. 20; Comm.
tano; infatti, già nel 2020 il portavoce del MiSE aveva annun- trib. prov. di Ancona, 24 maggio 2022, n. 324; Comm. trib.
ciato sulla “stampa specializzata” l’imminente approvazione di prov. di Napoli, 2 maggio 2022, n. 4988; Comm. trib. prov. di
un provvedimento che avrebbe consentito alle imprese di “re- Roma, 18 maggio 2022, n. 5918; Comm. trib. prov. di Ancona,
golarizzare” la propria posizione, senza sanzioni e interessi, in 11 agosto 2021, n. 392; Comm. trib. prov. di Aosta, 25 ottobre
ragione delle obiettive condizioni di incertezza che avevano in- 2021, n. 46; Comm. trib. prov. di Vicenza, 9 luglio 2021, n. 365;
vestito la disciplina (C. Fotina, “Impresa 4.0 triennale con bo- Comm. trib. prov. di La Spezia, 16 settembre 2022; Comm.
nus al 15% per lo smart working”, in Il Sole - 24 Ore del 12 trib. prov. di Bologna, 6 luglio 2022, n. 594; per un commento
maggio 2020). si veda M. De Vito, “Senza il parere del MiSE l’investimento in
(19) Interrogazione n. 5-02356 del 26 giugno 2019. ricerca non può essere contestato”, in Il Sole - 24 Ore del 4 lu-
(20) Art. 6 del D.Lgs. n. 471/1997, art. 8, comma 2, del glio 2022.
D.Lgs. n. 546/1992 e art. 10, comma 3, della Legge n. 212/2000. (23) Per un commento alla sopra ricordata giurisprudenza
(21) Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 31/E/2020, citata. di merito si vedano D. Avolio - L. Imperato - F. Moretti, “La sa-
(22) Comm. trib. prov. di Vicenza, 11 gennaio 2022, n. 14; natoria dei crediti di imposta R&S alla prova di convenienza

4016 il fisco 42/2022


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merito hanno affermato che “in mancanza di diretti” dei lavori e delle sperimentazioni ricon-
un parere tecnico emesso dall’organo a ciò pre- ducibili alla ricerca fondamentale;
posto (il MiSE) [le motivazioni addotte dall’Uffi- - ricerca mirata “ad acquisire nuove conoscen-
cio] si pongono sul piano di articolate deduzio- ze, da utilizzare per mettere a punto nuovi pro-
ni difensive non idonee e non sufficienti per dotti, processi o servizi o permettere un miglio-
legittimare la pretesa impositiva, essendo ramento dei prodotti, processi o servizi esistenti
sprovviste di dette conoscenze di natura tecnico ovvero la creazione di componenti di sistemi
- scientifica tali da consentire una congrua valu- complessi”;
tazione circa la rispondenza delle attività svolte - ricerca volta “all’acquisizione, combinazione,
in concreto rispetto ai parametri normativi pre- strutturazione e utilizzo delle conoscenze e
visti per la fruizione del credito di impo- capacità esistenti di natura scientifica, tecnolo-
sta” (24); e che quelle dell’Agenzia delle entrate gica e commerciale allo scopo di produrre pia-
sono “valutazioni negative sulla natura innova- ni, progetti o disegni per prodotti, per processi
tiva degli investimenti operati dall’azienda in te- o servizi nuovi, modificati e migliorati ... attività
ma di ricerca e sviluppo, arrogandosi cosı̀ una destinate alla definizione concettuale, alla pia-
discrezionalità tecnica che non le compe- nificazione e alla documentazione concernenti
te” (25). nuovi prodotti, processi e servizi... possono
Si tratta, come detto, di precedenti di merito fa- comprendere l’elaborazione di progetti, disegni,
vorevoli ai contribuenti, che possono avere avu- piani ... purché non destinati a uso commercia-
to un effetto non indifferente nelle valutazioni le”;
circa l’appetibilità - o meno - della procedura di - ricerca finalizzata alla “produzione e collau-
“riversamento spontaneo”, dal momento che il do di prodotti, processi e servizi, a condizione
più delle volte le contestazioni elevate dall’Agen- che non siano impiegati o trasformati in vista di
zia delle entrate non si sono basate su alcuno applicazioni industriali o per finalità commer-
preventivo parere del MiSE. ciali”.

4.1. Manuale di Frascati e di Oslo


4. Presupposti per la fruizione del credito
di imposta ricerca e sviluppo Tale ambito definitorio mutua i criteri di classi-
ficazione e qualificazione delle attività di ricer-
Venendo all’altra questione interpretativa che ca e sviluppo utilizzati in ambito internazionale
ha caratterizzato per buona parte sino ad oggi (OCSE), che trovano accoglienza nel c.d. Ma-
le contestazioni dell’Agenzia delle entrate, va nuale di Frascati. Salvo interrogarsi, come ve-
detto che il “perimetro” delle attività di ricerca dremo, sulla sua valenza giuridica dello stesso
e sviluppo “eleggibili” al credito di imposta (26) ai fini che qui ci occupano.
va ricercato nella Comunicazione della Com- Secondo tale Manuale, la ricerca e lo sviluppo
missione Europea n. 2014/C-198/01, che distin- sperimentale comprendono lavori creativi e si-
gue le stesse in “ricerca fondamentale”, “ricer- stematici intrapresi per aumentare il patrimo-
ca applicata” e “sviluppo sperimentale”. Se- nio delle conoscenze, comprese quelle relative
gnatamente, sulla scorta di quanto previsto dal- all’umanità, alla cultura e alla società, e per con-
l’art. 3, comma 4, del D.L. n. 145/2013 e dall’art. cepire nuove applicazioni delle conoscenze di-
2 del D.M. 27 maggio 2015, sono considerate sponibili (27).
agevolabili le attività di: Una serie di caratteristiche comuni identifica
- ricerca fondamentale “aventi quale principa- le attività di ricerca e sviluppo, anche se queste
le finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sono svolte da esecutori diversi: possono essere
sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabi- finalizzate al raggiungimento di obiettivi speci-
li”, purché non siano previsti “usi commerciali fici o generali, sono sempre orientate verso nuo-

(anche penale) per i contribuenti”, in il fisco, n. 18/2022, pag. l’obbligo dell’Agenzia di richiedere un preventivo parere del
1733; A. Boano, “Bonus R&S recuperabile solo se prima viene MiSE”, ivi, n. 19/2022, pag. 1829.
acquisito il parere del MiSE”, in Quotidiano Eutekne del 30 (24) Comm. trib. prov. di Roma, 18 maggio 2022, n. 5918.
maggio 2022; R. Cordeiro Guerra - S. Buffoni, “Bonus ricerca e (25) Comm. trib. prov. di Ancona, 12 gennaio 2022, n. 12; in
sviluppo, parere del MiSE vincolante per il recupero”, in Il Sole senso contrario si veda Comm. trib. prov. di Mantova, 10 giu-
- 24 Ore del 7 marzo 2022; G. Infranca - P. Semeraro, “Senza gno 2022, n. 103; Comm. trib. prov. di Latina, 23 maggio 2022,
parere del MiSE a rischio il recupero del credito ricerca e svi- n. 610.
luppo”, in Quotidiano Eutekne del 9 agosto 2022; G.M. Com- (26) Art. 3, comma 4, del D.L. n. 145/2013 e art. 2 del D.M.
mitteri - C. Lo Re, “Proroga del credito R&S e innovazione: 27 maggio 2015.
nuova opportunità o ennesima occasione mancata?”, in il fi- (27) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi-
sco, n. 4/2022, pag. 430; L. Scappini - F. Benini, “Credito R&S: nitions for identifying R&D”, § 2.5.

il fisco 42/2022 4017


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ve scoperte, basate su concetti (e la loro inter- nuovo metodo per risolvere un problema, svi-
pretazione) o ipotesi originali. Il loro esito fina- luppato come parte di un progetto, potrebbe es-
le è molto incerto (o almeno la quantità di tem- sere considerato attività di ricerca e sviluppo se
po e risorse necessarie per raggiungerlo), sono il risultato è originale e sono soddisfatti gli altri
pianificate e preventivate (anche se realizzate criteri”;
da individui) e sono finalizzate a produrre risul- - “incerta” (32) quando, “all’inizio di un proget-
tati che potrebbero essere liberamente trasferiti to di ricerca e sviluppo, il tipo di risultato e il
o scambiati in un mercato (28). costo (compresi i tempi di realizzazione) non
Più in particolare, il “Manuale di Frascati” (29) possono essere determinati con precisione in
fornisce un preciso orientamento su cosa possa funzione degli obiettivi [...] Ad esempio, un pro-
considerarsi - o meno - attività di ricerca e svi- getto di ricerca può riuscire ad eliminare una
luppo, che, per essere considerata tale, deve serie di ipotesi concorrenti, ma non tutte. Per la
soddisfare congiuntamente cinque criteri: (i) la ricerca e lo sviluppo in generale, vi è incertezza
novità; (ii) la creatività; (iii) l’incertezza dei ri- sui costi o sul tempo necessari per raggiungere
sultati; (iv) la sistematicità e (v) la trasferibilità/- i risultati attesi, nonché addirittura sul raggiun-
riproducibilità. Diffusamente, una attività di ri- gimento degli obiettivi. Ad esempio, l’incertez-
cerca e sviluppo è considerata: za è un criterio chiave per distinguere tra la
- “nuova” (30) quando “la potenziale novità dei produzione di prototipi di ricerca e sviluppo
progetti di ricerca e sviluppo deve essere valuta- (modelli utilizzati per testare concetti tecnici e
ta confrontandola con il patrimonio di cono- tecnologie ad alto rischio di insuccesso, in ter-
scenze esistente nel settore. L’attività di ricer- mini di applicabilità) e quella di prototipi non
ca e sviluppo nell’ambito del progetto deve por- ricerca e sviluppo (unità di pre-produzione uti-
tare a risultati nuovi per le imprese e non già in lizzate per ottenere certificazioni tecniche o giu-
diffusione in questo settore. Sono escluse dalla ridiche)”;
ricerca e sviluppo le attività volte a copiare, imi- - “pianificata e preventivata (sistematica)” (33)
tare o decodificare le conoscenze, in quanto intesa come “ricerca condotta in modo pianifica-
non si tratta di conoscenze nuove ... una novità to, con registrazioni sia del processo seguito che
potrebbe derivare da un progetto che riproduca dei risultati. Per verificare ciò, occorre individua-
un risultato esistente che trova potenziali di- re lo scopo del progetto di ricerca e sviluppo e
screpanze ... Poiché la ricerca e lo sviluppo sono le fonti di finanziamento per le attività di ricer-
la creazione formale di conoscenze, comprese ca e sviluppo svolte”;
le conoscenze incorporate in prodotti e proces- - “trasferibile e/o riproducibile” (34) quando
si, la loro misurazione si concentra sulle nuove consente il trasferimento delle nuove cono-
conoscenze e non sui prodotti o processi nuovi scenze, l’utilizzo e la riproduzione dei risulta-
o significativamente migliorati derivanti dall’ap- ti nell’ambito delle loro attività di ricerca e svi-
plicazione delle conoscenze”; luppo. Ciò include anche attività di ricerca e svi-
- “creativa” (31) di “nuovi concetti o idee che luppo che abbiano dato risultati negativi, nel ca-
migliorino le conoscenze esistenti. Ciò esclu- so in cui un’ipotesi iniziale non sia confermata
de dalla ricerca e sviluppo qualsiasi modifica di o un prodotto non possa essere sviluppato come
routine di prodotti o processi [...] Mentre le atti- originariamente previsto. Poiché lo scopo della
vità di routine sono escluse dalla ricerca e svi- ricerca e dello sviluppo è l’aumento del patrimo-
luppo, risultano inclusi i nuovi metodi sviluppa- nio di conoscenze esistenti, i risultati non pos-
ti per svolgere compiti comuni. Ad esempio, l’e- sono rimanere taciti (ossia rimanere nella sola
laborazione dei dati non è un’attività di ricerca mente dei ricercatori), in quanto essi, e le cono-
e sviluppo a meno che non faccia parte di un scenze associate, rischierebbero di andare per-
progetto di sviluppo di nuovi metodi di elabora- duti. La codificazione delle conoscenze e la loro
zione dei dati. La formazione professionale è diffusione fanno parte della prassi abituale nelle
esclusa dall’ambito di ricerca e sviluppo, ma i università e negli istituti di ricerca, anche se
nuovi metodi per impartirla potrebbero essere possono esistere restrizioni per le conoscenze
considerati attività di ricerca e sviluppo. Un derivanti dal lavoro a contratto o nell’ambito di

(28) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi- nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.17.
nitions for identifying R&D”, § 2.6. (32) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi-
(29) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi- nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.18.
nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.7. (33) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi-
(30) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi- nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.19.
nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.14 - 2.16. (34) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi-
(31) OECD’s Frascati Manual, Chapter 2, “Concepts and defi- nitions for identifying R&D”, § 2.2, pag. 2.20.

4018 il fisco 42/2022


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una collaborazione. In un ambiente commercia- processi di fabbricazione, servizi esistenti o alle


le, i risultati saranno protetti dalla segretezza o linee di produzione quando assumono caratte-
da altri mezzi di protezione della proprietà in- re “scarsamente significativo” (39) (si pensi,
tellettuale, ma si prevede che il processo e i ri- ad esempio, alle modifiche stagionali, alle modi-
sultati siano registrati per essere utilizzati da al- fiche di design di prodotto o alla sostituzione di
tri ricercatori dell’azienda. un bene strumentale dal quale deriva un miglio-
Dal canto suo, secondo il Manuale di Oslo (35) ramento quali - quantitativo al sistema di pro-
una innovazione di prodotto o di processo ver- duzione già utilizzato). Cosı̀ si è espressa, in
rebbe realizzata ogni qual volta un prodotto o particolare, la circolare 16 marzo 2016, n. 5/E,
un processo (o una combinazione di questi) è secondo cui “sono, pertanto, escluse dal perime-
nuovo o migliorato in modo significativo dai tro dell’agevolazione le modifiche non significa-
precedenti prodotti o processi aziendali del- tive di prodotti o di processi [...] Sono agevola-
l’azienda ed è stato introdotto sul mercato o bili, invece, le modifiche di processo o di pro-
messo in uso dall’azienda (36). Il requisito mini- dotto che apportano cambiamenti o migliora-
mo per un’innovazione è che il prodotto o il menti significativi delle linee e/o delle tecniche
processo aziendale abbia una o più caratteri- di produzione o dei prodotti (quali, ad esempio,
stiche significativamente diverse da quelle la sperimentazione di una nuova linea produtti-
contenute nei prodotti o nei processi aziendali va, a modifica delle caratteristiche tecniche e
precedentemente offerti o utilizzati dall’impre- funzionali del prodotto)”. Con tale documento
sa. Tali caratteristiche devono essere rilevanti di prassi, è stato inoltre avallato il contenuto
per l’impresa o per gli utenti esterni. Per della circolare n. 46586 del 16 aprile 2009, con
esempio, l’azienda può aspettarsi che le caratte- la quale il Ministero dello Sviluppo economico
ristiche nuove o migliorate di un prodotto (o di (di seguito MiSE), ha precisato, con riguardo al
un processo commerciale) aumentino l’utilità settore della moda e del tessile, che “le attività
per gli utenti o rafforzino la propria posizione astrattamente riconducibili alla nozione di ri-
competitiva sul mercato (37). cerca industriale ed allo sviluppo sperimen-
In particolare, l’innovazione di un processo tale sono [...] quelle che precedono la fase rea-
aziendale è un processo di business nuovo o lizzativa del campionario o della collezione, e
migliorato per una o più funzioni aziendali, sono collegate alla fase ideativa dello stesso e
che differisce in modo significativo dai prece- della realizzazione dei prototipi”.
denti processi aziendali e che è stato messo in Tuttavia, successivamente lo stesso MiSE (40),
uso nell’azienda (38). nel fornire indicazioni circa le attività agevola-
È evidente come i requisiti previsti dal “Manua- bili in materia di software, ha disatteso l’orien-
le di Oslo” siano meno stringenti di quelli del tamento espresso nei precedenti documenti di
“Manuale di Frascati”, dal momento che per il prassi, precisando che la fonte interpretativa
primo l’innovazione andrebbe “apprezzata” avu- privilegiata per individuare le attività eleggibili
ta a mente l’azienda e non il più ampio settore al beneficio sarebbe il (solo) “Manuale di Fra-
in cui essa opera. scati”, in quanto richiamato al punto 75 della
Comunicazione della Commissione (2014/C
4.2. Posizione dell’Agenzia delle entrate 198/01) del 27 giugno 2014. In base alle indica-
e della giurisprudenza zioni contenute nel citato Manuale, secondo il
Tale quadro di “prassi” è stato oggetto di una MiSE, le attività di sviluppo di un software, inte-
prima interpretazione da parte dell’Agenzia del- so quale prodotto finale, per essere ritenute
le entrate, la quale, tenuto pure conto di quanto eleggibili, devono essere di tipo incrementale,
previsto all’art. 2, comma 2, del D.M. 27 maggio non potendosi classificare quale investimento
2015, ha specificato che non si considerano atti- in attività di ricerca e sviluppo i progetti di svi-
vità di ricerca e sviluppo tutte quelle modifiche luppo di un software che si limitino ad arricchi-
ordinarie o periodiche apportate a prodotti, re o potenziare un programma o un sistema già

(35) OECD’s Oslo Manual - “The Measurement of Scientific and Interpreting Technological Innovation Data”, § 3.12.
and Technological Activities, Proposed Guidelines for Collecting (38) OECD’s Oslo Manual - “The Measurement of Scientific
and Interpreting Technological Innovation Data” - espressamente and Technological Activities, Proposed Guidelines for Collecting
richiamato dal Manuale di Frascati al § 2, punto 2.46. and Interpreting Technological Innovation Data”, § 3.34.
(36) OECD’s Oslo Manual - “The Measurement of Scientific (39) Circolare dell’Agenzia delle entrate 16 marzo 2016, n.
and Technological Activities, Proposed Guidelines for Collecting 5/E, § 2.1.; cosı̀ anche V. Giordano - M. Bettarini, “Contestazio-
and Interpreting Technological Innovation Data”, § 3.9. ni di inesistenza del credito di imposta per ricerca e sviluppo e
(37) OECD’s Oslo Manual - “The Measurement of Scientific tutela del contribuente”, in Diritto e Processo Tributario, cit.
and Technological Activities, Proposed Guidelines for Collecting (40) Circolare 9 febbraio 2018, n. 59990.

il fisco 42/2022 4019


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esistente da cui non consegua un concreto in- di una novità in termini assoluti per la totalità
cremento della conoscenza. È stato precisato, dei fruitori: non sarebbe quindi “necessario che
inoltre, che l’utilizzo del software per una nuova ogni singolo progetto dovesse [debba] necessa-
applicazione o per un nuovo scopo non costitui- riamente rappresentare un progresso significati-
sce automaticamente un incremento scientifico vo per l’umanità tutta, bastando che il beneficio
o tecnologico. tecnico [...] tale fosse [sia] per l’unità operativa
Di tal che, il dibattito circa l’agevolabilità del- che l’avesse [abbia] tradotto in realtà” (41).
l’innovazione di processo ha trovato nuova “lin- Da ultimo, l’Agenzia delle entrate ha avuto mo-
fa” nella posizione espressa dall’Agenzia delle do di pronunciarsi circa l’eleggibilità al credito
entrate con la citata risoluzione n. 40/E/2019, ricerca e sviluppo delle attività operanti nel
in occasione della quale l’Amministrazione ha comparto della moda, pelletteria, gioielleria,
escluso il riconoscimento del bonus ricerca e e occhialeria (42), affermando che, a tale fine,
sviluppo per l’innovazione di processo correlata deve trattarsi di attività finalizzate “alla risolu-
allo sviluppo di un software, facendo sostanzial- zione di un ostacolo di carattere scientifico
mente proprie le indicazioni ricevute dal MiSE, e/o tecnologico non risolvibile sulla base delle
al quale aveva a tal fine richiesto un parere ad conoscenze e capacità già disponibili nello stato
hoc: non si sarebbe in presenza di costi eleggibi- dell’arte e nella prassi del settore”. Quindi, in re-
li a titolo di ricerca e sviluppo laddove risultino lazione al settore in questione, non sarebbero
carenti i requisiti del rischio dell’insuccesso agevolabili le “attività attinenti al design e all’i-
tecnico e del rischio finanziario. In altri ter- deazione estetica, il cui obiettivo sia la conce-
mini, gli investimenti non devono limitarsi ad zione e la realizzazione di nuove collezioni o
essere innovativi e funzionali all’efficientamen- campionari con elementi di novità rispetto alle
to dei processi aziendali, applicando tecniche o collezioni o campionari precedenti con riguardo
conoscenze già note e disponibili in un determi- ai materiali utilizzati, alla loro combinazione, ai
nato comparto scientifico o tecnologico, con la disegni, alle forme, ai colori e ad altri elementi
finalità di pervenire alla realizzazione di nuovi rilevanti, ma il cui unico ‘effetto tecnico’ riguar-
prodotti (beni o servizi) o processi o al migliora- di, in senso ampio, la forma esteriore o l’aspetto
mento sostanziale di prodotti o processi già esi- estetico del prodotto”.
stenti. Devono essere, quindi, attività (lavori) Tale presa di posizione sconfesserebbe quanto
che necessariamente si caratterizzano per la precisato nella circolare del MiSE del 2009 e
presenza di elementi di novità e creatività e nella circolare n. 5/E/2016, sopra ricordate nei
per il grado di incertezza o rischio d’insucces- loro passaggi essenziali; l’Agenzia delle entrate
so scientifico o tecnologico che implicano. So- richiederebbe, infatti, che l’investimento sia vol-
lo in quanto e se contribuiscono all’avanzamen- to al superamento di un ostacolo tecnico-
to delle conoscenze generali attraverso il supe- scientifico non risolvibile in base allo stato del-
ramento di ostacoli o incertezze scientifiche o l’arte dell’intero settore di riferimento (43).
tecnologiche e quindi producendo un beneficio Occorre, infine, spendere alcune parole sulla va-
per l’intera economia, le attività di ricerca e lenza attribuita dalla giurisprudenza al “Manua-
sviluppo secondo il MiSE sono potenzialmente le di Frascati” ed al “Manuale di Oslo”.
meritevoli di essere incentivate con la conces- Va detto che gli stessi sono stati richiamati nei
sione di contributi pubblici. documenti di prassi solo di recente, sicché una
Si tratta, con tutta evidenza, di un’impostazione più stringente interpretazione del requisito della
particolarmente rigida che, quanto meno allo novità violerebbe il principio dell’affidamento
stato, non parrebbe avere trovato pieno accogli- e di buona fede, che deve permeare i rapporti
mento nella giurisprudenza di merito, la quale tra il Fisco ed il contribuente (44); invero, par-
ha diversamente opinato che è sufficiente che rebbe prima facie illegittimo che l’Agenzia delle
l’impresa abbia innovato proprie tecnologie o entrate pretendesse di attribuire ad essi effica-
processi, non richiedendosi dunque che si tratti cia ex tunc, come correttamente valorizzato

(41) Comm. trib. reg. Valle D’Aosta, 21 aprile 2022, n. 22; Reich - F. Vernassa, “Credito di imposta ricerca e sviluppo sul
Comm. trib. prov. di Aosta, 25 febbraio 2022, n. 12; Comm. design ma solo dal 2020”, in Il Sole - 24 Ore del 26 luglio 2022.
trib. prov. di Modena, 17 febbraio 2022, n. 52. (43) Contra Comm. trib. prov. di Reggio Emilia, 14 settem-
(42) Risoluzione n. 41/E del 26 luglio 2022. Per un commen- bre 2022, n. 173, relativa alla spettanza del credito ricerca e svi-
to si vedano C. M. Andò - M. Bellini - F. Leone, “Credito di im- luppo nel settore alimentare, che ha ritenuto agevolabile l’atti-
posta ricerca e sviluppo sul design: al centro ideazione estetica vità i cui prodotti siano nuovi cioè “non esistenti prima nella
e prototipi”, in Il Sole - 24 Ore del 5 agosto 2022; G. Infranca - gamma commerciale dell’impresa”.
P. Semeraro, “La prassi delle entrate complica il riversamento (44) Comm. trib. prov. di Roma, 18 maggio 2022, n. 5918;
del bonus R&S”, in Quotidiano Eutekne del 17 agosto 2022; E: Comm. trib. prov. di Aosta, 25 febbraio 2022, n. 12.

4020 il fisco 42/2022


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dalla giurisprudenza che si è pronunciata sul tante contestazioni elevate non esisteva una
punto (45). Ancora, solo a partire dal 2022 è a traduzione che consentiva al contribuente una
disposizione degli operatori la traduzione uffi- corretta identificazione della “fonte integrativa
ciale in italiano del “Manuale di Frascati” di prassi” posta alla base della pretesa avver-
(autorizzata dall’OCSE) (46); al momento delle sa (47).

(45) Comm. trib. prov. di Bologna, 6 luglio 2022, n. 594. Gavelli, Bonus ricerca e sviluppo, Manuale di Frascati inefficace
(46) Sull’argomento vedasi pure E. De Mita, “Ricerca e svi- fino al 2019, cit.; di diverso avviso Comm. trib. prov. di La Spe-
luppo, Manuali di Frascati e Oslo: due fantasmi nell’accerta- zia, 16 settembre 2022, n. 276, commentata da F. Leone, “Ai fi-
mento”, in Il Sole - 24 Ore del 9 agosto 2021. ni della R&S vale anche il Manuale di Frascati”, in Italia Oggi
(47) Comm. trib. prov. di Bologna, 6 luglio 2022, n. 594; G. del 28 settembre 2022.

il fisco 42/2022 4021


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Il divieto di effettuare le cessioni parziali


dei bonus edilizi
di Nicola Forte (*)

Il legislatore, con l’intento di contrastare efficacemente i tentativi di frode che si sono verificati con le
operazioni di cessioni dei crediti relativi ai bonus edilizi, ha introdotto, rispetto alla formulazione originaria
del D.L. n. 34/2020, numerose modifiche normative. Uno degli interventi consiste nel divieto di cessione
parziale dei predetti crediti. La disposizione, applicabile dal 1° maggio 2022, è di difficile interpretazione.

1. Premessa 2. Prima cessione anche parziale


Gli artt. 119 e 121 del D.L. n. 34/2020 sono due Dal 1˚ maggio 2022, l’art. 121 del D.L. n.
disposizioni che hanno subı̀to, rispetto alla ver- 34/2020 prevede espressamente il divieto di ce-
sione originaria del provvedimento che ha di- dere in misura parziale i crediti derivanti dai
sciplinato il Superbonus, diverse modifiche. bonus edilizi. La norma è di difficile applicazio-
Ciò con l’intento di limitare al massimo possi- ne e i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle en-
trate sono stati estremamente scarni.
bili comportamenti fraudolenti. Una delle mi-
L’ambito applicativo della previsione antifrode
sure prevede espressamente che i crediti origi-
non risulta, in base ad un’interpretazione lette-
nati dai bonus edilizi, conseguenti sia alla con- rale della norma, ben definito, ma in realtà, il
cessione dello sconto in fattura, oppure al pa- divieto di cessione parziale dovrebbe riguardare
gamento diretto degli interventi effettuati, non esclusivamente le operazioni successive alla
possono formare oggetto di cessioni parziali. prima cessione.
La disposizione è di difficile interpretazione e Al fine di comprendere la portata della novella è
in molti casi gli operatori hanno incontrato di- opportuno iniziare l’analisi dal testo normativo.
versi ostacoli nell’effettuare la cessione dei pre- In particolare, l’art. 121, comma 1-quater del ci-
detti crediti. Un’ulteriore criticità è costituita tato D.L. cosı̀ dispone: “I crediti derivanti dall’e-
da eventuali errori formali commessi nella ge- sercizio delle opzioni di cui al comma 1, lettere
stione dei numerosi adempimenti. Anche in a) e b), non possono formare oggetto di cessioni
parziali successivamente alla prima comunica-
questo caso, le società incaricate dalle banche
zione di opzione all’Agenzia delle entrate di cui
per l’effettuazione delle attività di controllo su-
al comma 7. A tal fine, al credito è attribuito un
gli adempimenti formali e sostanziali posti in codice identificativo univoco da indicare nelle
essere tendono a sospendere le operazioni di comunicazioni delle eventuali successive cessio-
cessione chiedendo la regolarizzazione delle ni, secondo le modalità previste dal provvedi-
operazioni che in molti casi, in mancanza dei mento di cui al primo periodo. Le disposizioni
chiarimenti dell’Agenzia delle entrate, non pos- di cui al presente comma si applicano alle co-
sono essere effettuate. municazioni della prima cessione o dello sconto

(*) Dottore commercialista in Roma, Studio Forte.

il fisco 42/2022 4023


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in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a par- distinte dal codice identificativo univoco, senza
tire dal 1˚ maggio 2022”. ulteriori frazionamenti. Ad esempio, potrà es-
Il passaggio fondamentale, al fine di compren- sere ceduta una quota di 7.500 euro, oppure
dere la portata della disposizione, è quello che 15.000 euro, cioè le quote relative a due annuali-
prevede il divieto di cessioni parziali successiva- tà o anche a tre annualità. In tale ipotesi il com-
mente alla prima comunicazione di opzione. portamento tenuto è sicuramente corretto.
Pertanto, fin quanto tale comunicazione non è Le uniche indicazioni sono state fornite dall’A-
effettuata, la cessione parziale del beneficio fi- genzia delle entrate con la FAQ del 19 maggio
scale è perfettamente legittima. scorso. L’Amministrazione finanziaria ha specifi-
Si consideri ad esempio il caso di una persona cato che il divieto di cessione parziale si intende
fisica committente che, avendo appaltato un in- riferito alle singole rate annuali in cui è stato
tervento di isolamento termico sull’intero in- suddiviso il credito ceduto da ciascun soggetto ti-
volucro dell’edificio, abbia sostenuto una spesa tolare della detrazione. In conseguenza di ciò, le
di 100.000 euro. Il beneficio fiscale è del 110%, cessioni successive alla prima potranno avere ad
quindi l’importo della detrazione spettante am- oggetto, per l’intero importo, anche solo una o
monta a 110.000 euro. alcune delle rate di cui è composto il credito. Le
Il contribuente può beneficiare della detrazione altre rate, sempre per l’intero importo, potranno
avendo sostenuto le spese direttamente, quindi essere cedute anche in momenti successivi, ovve-
senza che sia stata effettuata alcuna comunica- ro utilizzate in compensazione tramite Mod. F24.
zione di opzione all’Agenzia delle entrate. In que- Invece, le singole rate non potranno essere ogget-
sta fase, quindi, non scatta ancora il divieto di to di cessione parziale o in più soluzioni.
cessione parziale e può essere effettuata una ces- L’impresa o il professionista che sono “titolari”
sione di importo inferiore. Ad esempio, il con- del credito in virtù dello sconto concesso, aven-
tribuente può decidere di trattenere a sé il bene- do ottenuto tale beneficio per effetto dell’esercizio
ficio della detrazione pari a 80.000 euro, conside- dell’opzione da parte del committente, non po-
rando la stessa in diretta diminuzione delle im- tranno effettuare cessioni parziali. L’unica dero-
poste risultanti dalla dichiarazione dei redditi. ga, come detto, è costituita dalla possibilità di ce-
La detrazione dovrà però essere suddivisa in dere autonomamente la quota riferibile alla sin-
quattro quote annuali di pari importo di 20.000 gola annualità o anche delle annualità successive.
euro ciascuna. La quota residua, di 30.000 euro, Il divieto di cessione parziale non ha però fatto
potrà essere oggetto di cessione. venire meno la possibilità di concedere lo scon-
La correttezza del comportamento tenuto dal to in fattura parzialmente. Infatti, nessuna di-
contribuente e ora descritto si desume anche sposizione ha modificato l’art. 121, comma 1,
dalle indicazioni di cui al sito dell’Agenzia delle lett. a), del D.L. n. 34/2020 secondo cui è possi-
entrate. Infatti, secondo quanto affermato dal- bile optare, in luogo dell’utilizzo diretto della
l’Amministrazione finanziaria, “in caso di (pri- detrazione spettante, “per un contributo, sotto
ma) comunicazione dell’opzione per la cessione, forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino
il credito può essere ceduto parzialmente solo ad un importo massimo pari al corrispettivo
in tale sede, mentre non può essere ulterior- stesso, anticipato dai fornitori che hanno effet-
mente frazionato nelle successive cessioni”. tuato gli interventi e da questi ultimi recuperato
Tornando all’esempio precedente, la persona fisi- sotto forma di credito d’imposta, di importo pa-
ca che ha appaltato i lavori, al fine di cedere ad ri alla detrazione spettante, ...”.
una banca l’importo di 30.000 euro, deve effet- La norma attualmente in vigore, come in passa-
tuare una comunicazione di opzione all’Agenzia to, continua a prevedere quale limite massimo
delle entrate. A questo punto, la banca acquiren- per lo sconto in fattura il corrispettivo pattuito
te troverà nella “piattaforma” il credito di tra le parti. Tale limite non impedisce però alle
30.000 euro suddiviso in quattro quote di pari parti di optare per la concessione dello sconto
importo, pari a 7.500 cadauna con l’attribuzione in misura inferiore al corrispettivo e quindi per
a ciascuna di esse di un codice identificativo. la concessione di uno sconto parziale.
Conseguentemente, se la banca intenderà effet-
tuare un’ulteriore cessione ad un altro istituto 3. Cessione dei crediti relativi al primo
di credito, dovrà trasferire l’intero importo di
30.000 euro. In alternativa, però, come chiarito
e al secondo SAL a due soggetti diversi
dall’Agenzia delle entrate, sarà possibile anche Alla luce della disposizione (1) che prevede il di-
effettuare una cessione parziale, ma a condizio- vieto di effettuare cessioni parziali dei crediti, si
ne di trasferire le singole quote annuali, contrad- è posto il problema se fosse o meno possibile ef-

(1) Art. 121, comma 1-quater, del D.L. n. 34/2020.

4024 il fisco 42/2022


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fettuare la cessione del credito relativo al se- cessione. Ad esempio, se il credito relativo al
condo SAL ad un soggetto diverso da quello secondo SAL ammonta a 30.000 euro, dal 1˚
che ha acquisto il credito relativo al primo maggio 2022 la cessione deve essere effettuata,
SAL (2). come già detto, per intero, nella medesima mi-
L’ambito applicativo dell’art. 121, comma 1- sura. Non sarà consentito, ad esempio, effettua-
quater in esame non riguarda il caso in cui l’in- re una cessione parziale di 28.000 euro. Sono
tero credito del secondo SAL sia oggetto di ces- dunque irrilevanti le cessioni precedentemente
sione, e ciò indipendentemente dal diverso sog- effettuate in favore di un altro soggetto. L’osser-
getto che abbia acquistato il credito relativo al vanza della disposizione deve essere verificata
primo SAL. esclusivamente con riferimento al credito ogget-
Si consideri ad esempio il caso in cui il credito to di cessione, essendo ininfluenti le precedenti
che si intende cedere e relativo al secondo SAL operazioni.
sia pari a 30.000 euro. L’operazione di cessione
potrà essere effettuata se il relativo importo og- 4. Errori formali
getto di trasferimento all’acquirente sia esatta-
mente corrispondente a 30.000 euro. Invece, l’o- Si è posto il problema se eventuali errori forma-
perazione non potrà essere effettuata laddove si li commessi possano impedire la cessione del
intenda trattenere a sé una parte del predetto credito. Un caso frequente riguarda la mancata
credito relativo al secondo SAL con l’unica ec- indicazione, nel modello da utilizzare per la co-
cezione costituita dalla prima cessione (cfr. su- municazione dell’opzione, del numero del SAL
pra). per il quale il credito viene ceduto o concesso lo
L’eventuale soluzione negativa, non condivisibi- sconto in fattura (4).
le, nel senso di negare che il credito relativo al A tal proposito è anche legittimo domandarsi se
secondo SAL non possa essere ceduto ad un sia necessario procedere preventivamente alla
soggetto diverso (3), origina da un equivoco re- correzione del modello di comunicazione di
lativo alla nozione di “cessione parziale” di opzione al fine di concludere la predetta opera-
cui all’art. 121 citato, ed in particolare della zione.
nuova limitazione prevista dal citato comma 1- Ai sensi dell’art. 119, comma 12, del D.L. n.
quater in rassegna. Infatti, è possibile individua- 34/2020 il contribuente deve optare per la ces-
re più di un’argomentazione a sostegno di una sione del credito effettuando la comunicazione
soluzione positiva nel senso di consentire la ces- dei relativi dati dell’operazione all’Agenzia delle
sione del credito (relativo al secondo SAL) an- entrate. In particolare “I dati relativi all’opzione
che se l’operazione relativa al primo SAL è stata sono comunicati esclusivamente in via telemati-
effettuata in favore di un soggetto diverso. ca, anche avvalendosi dei soggetti che rilasciano
In primis, deve essere osservato come la novella il visto di conformità di cui al comma 11, secon-
non abbia determinato l’abrogazione della di- do quanto disposto con provvedimento del Di-
sposizione che consente di effettuare la cessione rettore dell’Agenzia delle entrate, che definisce
del credito corrispondente all’intero intervento, anche modalità attuative del presente articolo,
in base a due stati di avanzamento lavori e l’ulti- da adottare entro trenta giorni dalla data di en-
ma parte alla fine dei lavori agevolati. L’unica trata in vigore della legge di conversione del
condizione richiesta dalla disposizione è che il presente decreto”.
singolo stato di avanzamento sia almeno Il modello da utilizzare per la comunicazione
equivalente al 30% dell’intervento complessi- dei predetti dati nell’ipotesi di opzione per la
vo. Questa disposizione continua ad essere an- cessione del credito è stato approvato dal prov-
cora oggi in vigore. La cessione dei crediti nella vedimento del Direttore dell’Agenzia delle entra-
misura corrispondente al singolo SAL non equi- te dell’8 agosto 2020. Il modello è stato però
vale al frazionamento del credito, ma è una sud- modificato diverse volte, in virtù dei numerosi
divisione dello stesso prevista dalla legge e quin- emendamenti all’art. 119 in esame.
di pienamente legittima. Le ultime istruzioni per la compilazione del mo-
Il divieto di frazionamento deve essere corretta- dello cosı̀ dispongono: “Se l’opzione è esercitata
mente inteso trovando applicazione esclusiva- in relazione a uno stato di avanzamento lavori
mente con riferimento al credito oggetto di (SAL) deve essere indicato nel campo ‘Stato di

(2) Ad esempio la cessione del credito relativo al primo SAL indicate dalla circolare dell’Agenzia delle entrate n. 33/E/2022,
potrebbe essere stata effettuata in favore di Poste Italiane ed cfr. M. Balzanelli - G. Valcarenghi, “Cessione crediti da bonus:
ora si intende effettuare la cessione del credito relativo al se- responsabilità dell’acquirente e modalità di correzione degli er-
condo SAL a un istituto di credito. rori”, in il fisco, n. 41/2022, pag. 3910.
(3) Rispetto al credito di cui al primo SAL.
(4) Per una disamina degli errori formali e delle soluzioni

il fisco 42/2022 4025


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avanzamento lavori’ il numero corrispondente Con la risposta n. 5 fornita in occasione di un


al SAL. Per gli stati avanzamento lavori succes- incontro organizzato dalla stampa specializzata,
sivi al primo devono essere, inoltre, indicati il l’Agenzia delle entrate ha fornito diversi chiari-
protocollo telematico e l’anno di sostenimento menti in merito alle soluzioni prospettabili in
della spesa riportati nella prima comunicazione caso di errori commessi nella compilazione del
(ossia quella relativa al primo SAL)”. Il proble- modello utilizzato per l’esercizio dell’opzione
ma, nel caso in esame, è che non è stato indica- relativa alla cessione del credito. Ciò al fine di
to il SAL numero 1. porre rimedio allo spirare del termine ultimo
La soluzione al problema deve essere individua- per l’annullamento o la sostituzione delle pre-
ta in una delle numerose modifiche normative dette comunicazioni a norma del provvedimen-
intervenute dal 19 maggio 2020, cioè dalla data to del Direttore dell’Agenzia delle entrate che ha
di prima approvazione dell’art. 119 del D.L. n. approvato il relativo modello. Infatti, decorsi
34/2020. In particolare, si deve fare riferimento cinque giorni del mese successivo a quello
a quanto disposto dalla disposizione in esame al dell’invio della comunicazione non è più pos-
comma 5-bis. La norma prevede espressamente sibile procedere all’annullamento o alla sostitu-
che “Le violazioni meramente formali che non zione della stessa.
arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di Con riferimento agli errori di natura formale,
controllo non comportano la decadenza dalle che non incidono sulla determinazione del cre-
agevolazioni fiscali limitatamente alla irregola- dito d’imposta (ad esempio, l’errata indicazione
rità od omissione riscontrata”. dei dati catastali, nel numero di SAL, della tipo-
Si pone quindi il problema di comprendere se logia di cessionario), l’Amministrazione finan-
la mancata indicazione del numero di SAL nel ziaria ha chiarito che tali errori non inficiano la
modello costituisca una violazione di tipo for- spettanza della detrazione e, quindi, la validità
male o sostanziale e se la stessa arrechi pre- della cessione del credito. In ogni caso, al con-
giudizio all’attività di controllo fiscale. tribuente viene comunque richiesto di segnalare
all’Agenzia delle entrate tali errori, al fine di
Con riferimento al primo problema non sussi-
rendere possibili le necessarie correzioni.
stono dubbi sulla circostanza che l’irregolarità
Le modalità di comunicazione dell’errore com-
commessa sia formale in quanto non incide sul-
messo e della correzione da apportare sono sta-
l’ammontare del credito spettante. Tale indica- te indicate dalla citata circolare n. 33/E/2022. In
zione è stata confermata dalla stessa Agenzia particolare, deve essere inviata una PEC all’indi-
delle entrate con la circolare n. 33/E del 6 otto- rizzo annullamentoaccettazionecrediti@pec.a-
bre 2022 (par. 5.2). Le incertezze maggiori ri- genziaentrate.it.
guardano il secondo punto, cioè se il comporta- La comunicazione dell’errore all’Agenzia delle
mento tenuto e cioè se l’omissione possa rende- entrate è un “passaggio logico” in quanto divie-
re più difficili i controlli del Fisco. ne il mezzo tecnico necessario per evitare che
La risposta può essere rinvenuta nell’art. 119, l’irregolarità ostacoli in concreto i controlli del-
comma 1-bis, del D.L. n. 34/2020. Tale disposi- l’Agenzia delle entrate. A seguito della predetta
zione prevede che “L’opzione di cui al comma 1 comunicazione l’irregolarità formale commessa
può essere esercitata in relazione a ciascun sta- consente comunque all’Agenzia delle entrate
to di avanzamento dei lavori. Ai fini del presen- l’effettuazione dei relativi controlli e, conse-
te comma, per gli interventi di cui all’art. 119 gli guentemente, la cessione del relativo credito.
stati di avanzamento dei lavori non possono es- La comunicazione rende cosı̀ cedibile il relativo
sere più di due per ciascun intervento comples- credito.
sivo e ciascuno stato di avanzamento deve rife- L’omessa indicazione del numero di SAL all’in-
rirsi ad almeno il 30 per cento del medesimo in- terno della comunicazione di opzione inviata al-
tervento”. Alla luce di tale disposizione, la man- l’Agenzia delle entrate costituisce, quindi, un er-
cata indicazione del numero di SAL nel mo- rore formale che non incide sull’importo del
dello di esercizio dell’opzione può effettivamen- credito. L’errore, se “segnalato” alla stessa Am-
te ostacolare le attività di controllo del Fisco. ministrazione finanziaria a mezzo un messag-
Tuttavia, anche alla luce di tale conclusione, l’A- gio di posta elettronica certificata, non è in gra-
genzia delle entrate ha trovato una soluzione do di “ostacolare” le attività di controllo del Fi-
idonea a non “ostacolare” la cessione dei credi- sco e quindi il relativo credito può essere legitti-
ti. mamente oggetto di cessione.

4026 il fisco 42/2022


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Approfondimento
Agevolazioni

Credito d’imposta energia e gas:


aspetti interpretativi da chiarire
di Alessandro Gulisano (*) e Francesco Venezia (**)

Il forte aumento dei costi delle materie prime, quali quelli di energia e gas, ha indotto il legislatore ad in-
trodurre appositi strumenti di sostegno alle imprese sotto forma di crediti di imposta. Gli interventi, sep-
pure accolti con favore dalla generalità dei contribuenti, hanno imposto alla platea dei potenziali fruitori
l’obbligo di esercitare rilevanti attività di monitoraggio interno al fine di evitare di incorrere in sanzioni de-
rivanti da (potenziali rischi di) indebite compensazioni. L’Agenzia delle entrate, attraverso alcuni docu-
menti di prassi, ha ricostruito gli aspetti più significativi di una disciplina in continua evoluzione, senza
tuttavia fugare alcune incertezze emerse tra gli operatori del settore nei primi periodi di applicazione delle
stesse disposizioni.

1. Premessa vieto di compensazione in presenza di iscrizioni


a ruolo per importi superiori ad euro 1.500; (iv)
Con la finalità di fronteggiare l’incremento dei
possibile interazione dei crediti d’imposta ener-
costi causati dalla crisi energetica e dall’aumen-
to del prezzo del gas naturale, il legislatore ha gia e gas con la disciplina del transfer pricing;
previsto specifiche misure di sollievo, ricono- (v) fruibilità dei crediti d’imposta a fronte di
sciute tramite la concessione di crediti di impo- operazioni straordinarie.
sta, che dovrebbero, parzialmente, attenuare gli In particolare, i crediti di imposta previsti per
effetti derivanti dal generale aumento dei prezzi le società “energivore” sono riconosciuti, in
registrato nell’acquisto degli stessi fattori pro- misura autonoma, in relazione ai costi sostenuti
duttivi. nel I, II e III trimestre 2022. La fruizione della
Scopo del presente intervento è quello di esami- misura agevolativa prevede, peraltro, una neces-
nare, una volta illustrato il quadro normativo di saria distinzione all’interno della platea delle so-
riferimento, alcune possibili implicazioni opera- cietà potenzialmente fruitrici tra imprese “ener-
tive derivanti dall’applicazione della disciplina, givore” e imprese, potenzialmente destinatarie
con specifico riferimento alle seguenti temati- delle misure di sollievo, “non energivore”, in
che: (i) esercizio da parte di società “gasivore” possesso di determinate caratteristiche, in rela-
di attività contraddiste da più codici Ateco; (ii) zione alle quali, a sua volta, è prevista una di-
ampiezza della nozione normativa di “maggiori versa disciplina (1).
oneri sostenuti” dall’impresa per fruire del cre- L’Agenzia delle entrate è intervenuta, delinean-
dito d’imposta gas; (iii) eventuale rispetto del di- do l’ambito soggettivo e oggettivo di applicazio-

(*) Dottore commercialista e Revisore legale - Partner Lega- Decreto Energia); (iii) art. 5 del D.L. n. 21/2021 (c.d. Decreto
litax Studio legale e Tributario. Ucraina); (iv) art. 6 del D.L. n. 115/2022 (c.d. Decreto Aiuti
(**) Avvocato - Collaboratore Legalitax - Studio legale e Tri- bis); (v) art. 1 del D.L. n. 144/2022. Il credito per le imprese di-
butario. verse dalle c.d. energivore è disciplinato dalla seguente norma-
(1) Per le imprese c.d. energivore la fruibilità del credito è tiva: (i) art. 3 del D.L. n. 21/2022; (ii) art. 2 del D.L. n. 50/2022
disciplinata dai seguenti articoli: (i) art. 15 del D.L. n. 4/2022 (c.d. Decreto Aiuti); (iii) art. 6 del D.L. n. 115/2022; (iv) art. 1
(c.d. Decreto Sostegni ter); (ii) art. 4 del D.L. n. 17/2022 (c.d. del D.L. n. 144/2022.

il fisco 42/2022 4027


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Agevolazioni

ne della disciplina relativa ai crediti d’imposta gno e ha esteso la possibilità di utilizzare in


per il I e il II trimestre 2022, con la circolare n. compensazione il “tax credit energia e gas”, ri-
13/E del 13 maggio 2022 e fornendo risposte di ferito al III trimestre 2022 e ai mesi di ottobre
taglio più pratico-operative con la circolare n. e novembre entro il 31 marzo 2023, in luogo
25/E dell’11 luglio 2022, che può essere conside- dell’originaria scadenza prevista per il 31 di-
rato un documento di raccordo contenente le cembre 2022.
indicazioni rese dal Ministero della Transizione I crediti di imposta maturati con riguardo al I e
Ecologica (MITE) e dell’Autorità di Regolazione II trimestre 2022 sono, viceversa, utilizzabili
per Energia Reti e Ambiente c.d. Arera. esclusivamente in compensazione, salvo ipote-
Specularmente, ai fini dell’accesso al credito si di cessione, con Mod. F24, entro il 31 dicem-
d’imposta per l’acquisto di gas naturale, è stata bre 2022. L’accesso alle agevolazioni è peraltro
operata la distinzione tra i soggetti beneficiari automatico, non essendo richiesta, a tal fine, al-
“gasivori” rispetto a quelli “non gasivori” (2), cuna istanza preventiva né la presentazione di
per i quali, i chiarimenti ufficiali dell’Ammini-
alcun modello dichiarativo. Ciò, da un canto,
strazione finanziaria sono giunti con la circola-
determina il rischio di incorrere in potenziali
re n. 20/E del 16 giugno 2022.
future contestazioni connesse ad indebite com-
pensazioni, dall’altro, impone di seguire diverse
2. Quadro normativo di riferimento
preliminari verifiche finalizzate alla corretta
e prassi dell’Agenzia delle entrate
fruizione del credito. Il tema delle compensazio-
La normativa in esame, caratterizzata da una ni è stato infatti caratterizzato, negli ultimi an-
stratificazione di decreti susseguitisi negli ulti- ni, dalla emanazione di diverse misure che han-
mi mesi, offre strumenti di vantaggio volti ad no determinato l’introduzione di restrizioni e
attenuare e, parzialmente, fronteggiare gli effet- monitoraggi al fine di arginare disegni di frau-
ti derivanti dall’aumento dei costi di energia e dolenta fruizione. D’altro canto, negli ultimi
gas. tempi, è sempre più avvertita, fra gli operatori,
L’ambito di applicazione della disciplina è la necessità di utilizzare i crediti di natura fisca-
molto vasto e coinvolge una numerosa platea di le senza eccessive lungaggini temporali. Tale
potenziali contribuenti. scenario determina, pertanto, la necessità di
Il legislatore ha disciplinato l’ambito applicativo mettere gli operatori nella condizione di fruire
dell’agevolazione operando una preliminare di-
delle agevolazioni in questione in un contesto
stinzione tra le misure connesse all’incremento
con ridottissimi margini di incertezza interpre-
dei costi relativi ai consumi energetici, da una
tativa.
parte, e quelle riguardanti i consumi di gas na-
turale, dall’altra. Sulla base della suddetta di- 2.1. Credito d’imposta per società “energivore”
stinzione, sono peraltro accordate diverse per- e “non energivore”
centuali di credito d’imposta.
Il protrarsi nel tempo dell’incremento dei costi Tutto ciò premesso, si ritiene opportuno defini-
dell’energia e del gas ha, peraltro, indotto il legi- re il concetto di impresa c.d. energivora. Sul
slatore ad una estensione delle predette misure punto, la normativa di riferimento richiama
per la quasi totalità dell’annualità 2022, con espressamente il Decreto ministeriale del 21 di-
particolare riferimento ai primi tre trimestri del cembre del 2017, omettendo di fornire ulteriori
2022 e per i mesi di ottobre e novembre 2022. specifiche. L’Agenzia delle entrate ha, in segui-
Si anticipa sin d’ora, infatti, che, recentemente, to, con la circolare n. 13/E del 13 maggio 2022,
l’art. 1 del D.L. n. 144/2022 (c.d. Decreto Aiuti chiarito i dubbi definitori della categoria delle
ter) ha prorogato e rafforzato le misure di soste- società c.d. energivore (3).

(2) La disciplina per le imprese c.d. gasivore si rinviene negli creto ministeriale del 21 dicembre del 2017, pubblicato nella
articoli: (i) art. 15 del D.L. n. 4/2022; (ii) artt. 2 e 4 del D.L. n. Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2017. Per poter esse-
50/2022; (iii) art. 5 del D.L. n. 17/2022; (iv) art. 5 del D.L. n. re definita energivora l’impresa deve registrare un consumo
21/2021; (v) art. 6 del D.L. n. 115/2022; (vi) art. 1 del D.L. n. medio di energia elettrica, calcolato nel periodo di riferimento,
144/2022 per ciò che riguarda le imprese “diverse da quelle ga- pari ad almeno 1 GWh/anno, che rispetti una serie di requisiti.
sivore” la normativa di riferimento invece è la seguente: (i) art. Inoltre, dovrà operare alternativamente in uno dei seguenti
4 del D.L. n. 21/2022; (ii) art. 2 del D.L. n. 50 /2022; (iii) art. 6 comparti: (i) settori dell’Allegato 3 alla disciplina in materia di
del D.L. n. 155/2022; (iv) art. 1 del D.L. n. 144/2022. aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 di
(3) Cfr. circolare dell’Agenzia delle entrate n. 13/E del 13 cui alla comunicazione 2017/C 200/1; (ii) settori dell’Allegato 5
maggio 2022, par 1.1, la quale identifica le imprese a forte con- alla Linee guida CE che sono caratterizzate da un indice di in-
sumo energetico, quali quelle aventi i requisiti di cui all’art. 3, tensità elettrica positivo determinato, sul periodo di riferimen-
che siano iscritte nell’elenco di cui all’art. 6, comma 1, del De- to, in relazione al VAL ai sensi dell’art. 5, comma 1 (di seguito:

4028 il fisco 42/2022


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Quanto all’ampiezza del beneficio, si sono sus- Inoltre, il Decreto Aiuti bis, ha altresı̀ esteso la
seguite modifiche concernenti le percentuali di possibilità di fruire del credito per il III trime-
credito concesso volte, nella maggior parte dei stre 2022, la nuova agevolazione riguarda an-
casi, ad incrementare l’incidenza del beneficio. che i costi relativi all’energia elettrica prodotta
In linea generale, le modalità di calcolo, previ- dalle imprese “energivore” e auto consumata.
ste per tutti i crediti sopra descritti, impongono Nell’ordine, per le imprese “energivore” il cre-
di verificare il costo effettivo della voce energia dito è stabilito nella misura del 25%, per le
sostenuto per i singoli trimestri del 2022, “non energivore”, invece, nella misura del
quindi la spesa per l’acquisto della componente 15%.
energia indicata nella bolletta (4) di ogni sin- Da ultimo, la fruibilità del tax credit è stata este-
golo trimestre. Ove l’ammontare delle suddette sa anche ai mesi di ottobre e novembre, nella
spese superi la soglia di incremento di costo sta- misura maggiorata del 40% per le imprese
bilita dalla legge, si accede al credito di impo- “energivore” e del 30% per le imprese “non
sta, la cui misura è, a sua volta, calcolata in rap- energivore” (7). Per il III trimestre, il costo
porto percentuale alle spese complessivamente medio per KW/h per l’acquisto dell’energia di
sostenute nel trimestre di riferimento. aprile, maggio e giugno 2022 deve essersi incre-
Nel dettaglio, per il I trimestre 2022 l’agevola- mentato del 30% rispetto al costo medio dell’e-
zione prevede a beneficio delle sole imprese nergia registrato nei mesi di aprile, maggio e
“energivore” un credito d’imposta pari al giugno 2019.
20% delle spese complessivamente registrate, a Medesima logica di comparazione (tra il III tri-
mestre 2022 ed il III trimestre 2019) si applica
parziale compensazione dei maggiori oneri so-
anche ai mesi di ottobre e novembre 2022.
stenuti per l’acquisto e l’effettivo utilizzo di
energia elettrica. 2.2. Credito d’imposta delle imprese “gasivore”
In concreto, le imprese dovranno verificare se i e “non gasivore”
costi medi per KW/h della componente energe-
Diverso, e solo apparentemente meno complica-
tica relativi ai mesi di ottobre, novembre e di- to, l’impianto normativo che regola il credito
cembre 2021 abbiano subito un incremento d’imposta introdotto al fine di far fronte all’ec-
del 30% del costo medio energia rispetto allo cezionale aumento del costo del gas naturale.
stesso arco temporale del 2019, al netto di im- La disciplina ricalca, in alcuni tratti, nella strut-
poste e sussidi. All’esito della positiva verifica tura e nel meccanismo di funzionamento, quel-
del suddetto incremento consegue la spettanza la relativa al credito precedentemente trattato.
del beneficio. Tuttavia, si registrano alcune differenze che ri-
Il medesimo approccio va adottato anche per i guardano, in special modo, le modalità di calco-
trimestri successivi. lo dell’incremento dei costi.
Con riferimento al II trimestre 2022, la misura Come anticipato, vige una sostanziale distinzio-
del credito spettante alle imprese “energivore” ne tra imprese “gasivore” e “non gasivore”.
è stata innalzata al 25% (5). Le imprese dovran- Un apposito decreto del Ministro della Transi-
no verificare che il costo medio della materia zione Ecologica (8) identifica le imprese “gasi-
energia relativo ai mesi di gennaio, febbraio e vore”, qualificandole come quelle che congiun-
marzo 2022 abbia subito un incremento del tamente: (i) operano in uno dei settori indicati
30% del costo medio registrato nei mesi di dall’Allegato n. 1 del medesimo decreto; (ii) nel
gennaio, febbraio e marzo 2019. I, II e III trimestre hanno consumato un quanti-
A decorrere dal II trimestre 2022 anche le im- tativo di gas naturale, per usi energetici, non in-
prese “non energivore” possono fruire del cre- feriore al 25% del volume di gas naturale stabi-
dito d’imposta nella diversa misura del 15% (6). lito dall’art. 3, comma 1, del medesimo decreto,

intensità elettrica su VAL), non inferiore al 20%; (iii) imprese comma 1, del D.L. n. 21/2022. Originariamente la percentuale
non rientranti fra quelle di cui ai punti precedenti, ma comun- di credito di imposta era prevista nella misura del 20%, ai sensi
que ricomprese negli elenchi delle imprese a forte consumo di dell’art. 4, comma 1, del D.L. n. 17/2022.
energia redatti, per gli anni 2013 o 2014, dalla Cassa per i servi- (6) In particolare, l’art. 3, comma 1, del D.L. n. 21/2022 ave-
zi energetici e ambientali (CSEA) in attuazione dell’art. 39 del va stabilito un credito d’imposta pari al 12%, poi innalzato al
D.L. n. 83/2012. 15% dall’art. 2, comma 3, del D.L. n. 50/2022.
(4) La circolare dell’Agenzia delle entrate n. 13/E del 13 (7) Cosı̀ come previsto dall’art. 1, commi 1 e 3, del D.L. n.
maggio 2022, par. 1.2, nota n. 7, ha stabilito la macrocategoria 144/2022.
abitualmente indicata in fattura alla voce “spesa per la materia (8) Art. 3 del Decreto del Ministero della Transizione Ecolo-
energia”. gica del 21 dicembre 2021, n. 541.
(5) La percentuale cosı̀ prevista è stata innalzata dall’art. 5,

il fisco 42/2022 4029


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al netto dei consumi di gas naturale impiegato Infine, nel III trimestre 2022, la suddetta com-
per usi termoelettrici. parazione è operata tra il II trimestre 2022 e il
Ciò premesso, le percentuali previste per i credi- II trimestre 2019.
ti d’imposta in esame, anche in questo caso, so- Nei mesi di ottobre e novembre, ai fini dell’ac-
no state oggetto di numerose modifiche in rela- cesso al beneficio, occorre riscontrare l’incre-
zione ai vari trimestri di riferimento. mento del costo tra il III trimestre 2022 ed il III
Nello specifico, per il I trimestre 2022, è previ- trimestre 2019.
sto (9) un credito d’imposta nella misura del
10% delle spese sostenute per l’acquisto di gas 3. Tematiche applicative e aspetti
naturale consumato (per usi non termoelettri- interpretativi
ci). Tanto debitamente premesso con riguardo alla
Giova, inoltre, segnalare che per il II trimestre sintesi dei principali meccanismi applicativi
2022, l’agevolazione è stata estesa anche ai concernenti i crediti di imposta in questione,
soggetti diversi dai “gasivori”, ai quali è stato nel seguito, si evidenziano alcune concrete te-
riconosciuto (10) un credito d’imposta pari al matiche che necessiterebbero tempestivi inter-
25% della spesa sostenuta per l’acquisto del venti chiarificatori da parte dell’Agenzia delle
gas consumato. La disciplina risulta piuttosto entrate.
frammentata anche in relazione al II trimestre
2022, ed invero, per le imprese “gasivore”, era 3.1. Società gasivore contraddistinte
originariamente prevista (11) una percentuale di da più codici Ateco
credito pari al 15%, dapprima aumentata al Con qualche mese di ritardo, l’Agenzia delle en-
20% e infine cristallizzata al 25%. trate è intervenuta con un documento di prassi
Per il III trimestre è disposta (12) l’applicazio- volto a chiarire i numerosi dubbi sorti nel pri-
ne della medesima aliquota del 25% per l’intera mo periodo di applicazione della nuova disci-
platea di soggetti c.d. gasivori e “non gasivori”. plina.
Il Decreto Aiuti ter introduce l’ultima tornata di In particolare, la circolare n. 20/E del 16 giugno
tax credit gas, istituendo un più ricco credito 2022, richiamando la normativa di riferimen-
d’imposta per i mesi di ottobre e novembre, in- to (15), definisce l’ambito soggettivo di applica-
nalzato al 40% per entrambe le categorie di im- zione del credito per le imprese “gasivore” e
prese fruitrici (13). “non gasivore” (16).
Come accennato, le modalità di calcolo del Come sopra brevemente accennato, l’accesso al
credito per il consumo di gas naturale risultano credito in esame è subordinato all’esercizio, da
semplificate rispetto al credito energia, tuttavia, parte delle imprese fruitrici, di una delle attivi-
hanno generato alcuni dubbi applicativi. tà enumerate dai codici NACE (Ateco), indivi-
Entrando nel merito del calcolo, il credito d’im- duati dall’Allegato 1 (17) al Decreto del Ministe-
posta risulta fruibile nel I trimestre 2022, ove ro della Transizione Ecologica n. 541 del 21 di-
il prezzo di riferimento del gas naturale, indivi- cembre 2021. A tal proposito, si segnala che né
duato dal Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) e la normativa di riferimento, né tantomeno la
pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici prassi, sembrano essersi pronunciate sull’even-
(GME) (14), calcolato come media riferita al IV tualità, neppure cosı̀ infrequente, che la medesi-
trimestre 2021, abbia subito un incremento del ma impresa, potenziale fruitrice del credito,
prezzo del 30% rispetto al IV trimestre 2019. svolga contemporaneamente attività contraddi-
Allo stesso modo, per fruire del credito nel II stinte da più codici Ateco.
trimestre 2022, occorre che la società verifichi In particolare, sembrerebbe essersi omesso di
il predetto incremento comparando il I trime- considerare che la voce indicata in bolletta co-
stre 2022 con il I trimestre 2019. me “spesa per la materia gas” è, nella generalità

(9) Art. 15, comma 1, del D.L. n. 4/2022, introdotto dall’art. (14) I prezzi del MI-GAS possono essere consultati sul sito
4 del D.L. n. 50/2022. del Gestore del mercato energetico - GME.
(10) Art. 4 del D.L. n. 21/2022 e dall’art. 2, comma 1, del (15) Si fa riferimento alle seguenti disposizioni: art. 15, com-
D.L. n. 50/2022. ma 1, del Decreto Sostegni ter e art. 5, comma 1, del D.L. n.
(11) L’art. 5, comma 1, del D.L. n. 17/2022 ha introdotto la 17/2022.
percentuale al 15%, poi aumentata al 20% dall’art. 5, comma 2, (16) Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 20/E del 16 giu-
del D.L. n. 21/2022 e infine giunta al 25% per effetto dell’art. 2, gno 2022, prg. 2.1, 3 e 4.
comma 2, del D.L. n. 50/2022. (17) Allegato 1 del Decreto del Ministero della Transizione
(12) Art. 6, commi 2 e 4, del D.L. n. 115/2022. Ecologica n. 541 del 21 dicembre 2021.
(13) Art. 1, commi 2 e 4, del D.L. n. 144/2022.

4030 il fisco 42/2022


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dei casi, comprensiva di tutti i costi sostenuti oneri sostenuti” e quali siano le verifiche inter-
dall’impresa, essendo priva di una distinzione ne che il fruitore dovrebbe espletare sui propri
per consumo effettivo impiegato nelle singole consumi, cosı̀ come invece puntualmente disci-
attività. Non sono state, peraltro, neppure previ- plinato dalla misura gemella relativa al credito
ste particolari modalità di calcolo dei consumi d’imposta energia.
che consentano di determinare in misura pro- Giova, viceversa, segnalare come la circolare n.
porzionale e/o forfettaria la spettanza del credi- 20/E/2022, sia pur con riferimento alle ipotesi
to. Sarebbe opportuno, pertanto, che venisse di imprese non ancora costituite alla data del 1˚
chiarito se e, nel caso di risposta positiva, con ottobre 2019, espressamente indichi che “la nor-
quali modalità determinare il credito d’imposta ma non richiede una comparazione tra i costi
nel caso specifico, dal momento che l’esercizio sostenuti dalla singola impresa, bensı̀ fra i prez-
di attività contraddistinte da codici Ateco speci- zi medi di settore”.
fici potrebbe finanche precludere l’accesso al In stretto ossequio alla predetta impostazione,
beneficio. pertanto, ove l’unico parametro di riferimento
Giova, peraltro, in proposito segnalare come da considerare fosse rappresentato dall’incre-
l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e mento dei prezzi registrato nel Mercato In-
Ambiente, c.d. Arera abbia pubblicato il docu- fragiornaliero (MI-GAS), si potrebbe giungere
mento per la consultazione n. 385/2022/R/gas, ad ipotesi di riconoscimento del credito di im-
recante le modalità operative per l’applicazione posta anche in assenza di incremento dei costi
delle agevolazioni tariffarie a beneficio di im- effettivamente sostenuti dal contribuente rispet-
prese a forte consumo di gas naturale a decorre- to al 2019. Ciò potrebbe, a titolo meramente
re dal 2023. esemplificativo, riscontrarsi in presenza di con-
Dal documento in consultazione (18), la cui en- tratti di “durata” che fissano ad una predeter-
trata in vigore è prevista a partire dal 2023, si minata entità il costo del gas per un periodo, ad
evince che “ai fini del controllo dell’appartenen- esempio, di due/tre anni.
za ai settori dell’Allegato 1 al Decreto 21 dicem- Peculiari effetti potrebbero, in ogni caso, ri-
bre 2021, le imprese devono dichiarare il codi- scontrarsi, in assenza di alcuno specifico chiari-
ce Ateco prevalente indicato nella dichiara- mento, anche in presenza di un incremento
zione IVA relativo all’ultimo anno del periodo dei costi effettivi. Non essendo, infatti, fissata
di riferimento”. Un possibile approccio pruden- alcuna percentuale comparativa si potrebbe le-
ziale potrebbe pertanto essere rappresentato, in gittimamente ritenere che l’aumento, anche di
assenza di altri fonti informative di maggior solo qualche euro, in bolletta rispetto ai prece-
dettaglio e nelle more della pubblicazione di un denti trimestri di riferimento, possa di per sé le-
chiaro intervento interpretativo, dalla possibili- gittimare l’accesso al credito, in quanto il pre-
tà di far riferimento al codice Ateco prevalente supposto rappresentato dal “maggior onere so-
indicato nella dichiarazione IVA relativo all’ulti- stenuto per l’acquisto del gas” si potrebbe consi-
mo anno. derare verificato.
Sul punto sarebbe importante un pronto chiari-
3.2. Maggiori oneri sostenuti dall’impresa mento di conferma esplicita da parte dell’Agen-
per il credito d’imposta gas zia delle entrate, al fine di scongiurare la possi-
Come illustrato nei paragrafi precedenti, la con- bilità di incorrere in contestazioni postume con
dizione dell’incremento del prezzo del gas natu- il conseguente corredo sanzionatorio connesso
rale, incentrata, a sua volta, sull’incremento dei alle supposte indebite compensazioni, qualora
prezzi registrato nel Mercato Infragiornaliero la norma dovesse essere interpretata nel senso
(MI-GAS), sembrerebbe rappresentare il presup- più restrittivo.
posto principale per fruire del credito d’impo-
sta. 3.3. Presenza di iscrizioni a ruolo per importi
D’altro canto, le stesse disposizioni di riferimen- superiori ad euro 1.500
to precisano che il contributo straordinario pos- Un tema, spesso trattato anche con riferimento
sa essere concesso a parziale compensazione ad altre forme di agevolazioni, riguarda il ri-
dei “maggiori oneri sostenuti” dalle imprese spetto del divieto di compensazione delle som-
per l’acquisto di gas naturale. Purtroppo, né le me iscritte a ruolo per debiti erariali superiori
circolari né tantomeno la legge specificano cosa ad euro 1.500, previsto dall’art. 31 del D.L. n.
debba intendersi nel dettaglio per “maggiori 78 del 31 maggio 2010.

(18) Documento per la consultazione Arera n. 385/2022/R/gas,


art. 5 pag. 22.

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Giova ricordare che la predetta disposizione lievo erariale (anche mediante autoliquidazio-
prevede l’applicazione di una sanzione del 50% ne) è effettuato in misura superiore al dovuto,
dell’importo dei debiti iscritti a ruolo per impo- mentre i crediti agevolativi sono riconosciuti
ste erariali e relativi accessori per i quali è sca- ex lege al verificarsi di determinate condizioni,
duto il termine di pagamento, fino a concorren- con la conseguenza che in nessun modo posso-
za dell’ammontare indebitamente compensato. no essere ricondotti ad una definizione di ‘cre-
Tale dubbio, in casi analoghi, ha comportato, dito derivante da imposta erariale’”.
talvolta e per talune categorie di contribuenti, Il ragionamento seguito trae, peraltro, spunto
l’interruzione stessa o la sospensione delle dalla circolare n. 13/E dell’11 marzo 2011, cui
compensazioni orizzontali, in ossequio a fina- sono seguiti successivi interventi interpretativi,
lità prudenziali, in attesa della pubblicazione di secondo la quale tale divieto non opererebbe
dirimenti interventi interpretativi. per i contributi e le agevolazioni erogati a qual-
Tanto premesso e con riferimento alle disposi- siasi titolo sotto forma di credito d’imposta, an-
zioni in esame, in considerazione della signifi- che se indicati nella sezione “erario” del Mod.
catività dei crediti d’imposta in oggetto, nonché F24.
della amplissima platea di contribuenti che po- Alla luce di quanto fin qui rilevato, in assenza
tenzialmente potrebbe fruire del beneficio, sa- di indicazioni contrarie, si riterrebbe preferibile
rebbe auspicabile che l’Amministrazione finan- propendere per l’inapplicabilità della limitazio-
ziaria chiarisse se per le compensazioni, riguar- ne all’intera disciplina dei vari tax credit oggetto
danti in generale tutti i tax credit energia e gas, del presente contributo. Viceversa, infatti, il cre-
sia o meno da considerare rimosso il divieto di dito rischierebbe di essere in concreto non frui-
autocompensazione in presenza di ruoli sca- bile per numerosi contribuenti e ciò non risulte-
duti per importi superiori ad euro 1.500. rebbe, tra l’altro, coerente con la ratio ispiratri-
Al momento è possibile segnalare che il Provve- ce degli interventi normativi in commento volta
dimento Dirett. Agenzia delle entrate prot. n. a fornire un pronto, ancorché, parziale ristoro
253445/2022, recante le modalità di attuazione rispetto all’incremento dei prezzi dell’energia e
delle disposizioni relative alla cessione e alla del gas. Prudenzialmente, ed in attesa che venga
tracciabilità dei crediti d’imposta, ha previsto espressamente chiarito il punto, si potrebbe al-
all’art. 4.2, lett. d), l’inapplicabilità del limite tresı̀ valutare l’opportunità di procedere, in pa-
di cui all’art. 31, comma 1, del D.L. n. 78 del 31 rallelo, con l’acquisizione del certificato dei ruo-
maggio 2010 in capo al cessionario. Al contra- li pendenti alla data di effettuazione delle com-
rio, nulla è espressamente precisato con riferi- pensazioni al fine di verificare, in concreto, la
mento all’ipotesi di compensazione orizzontale rimozione del presupposto applicativo.
effettuata dal beneficiario, nonostante l’emana-
zione di diversi provvedimenti legislativi e di tre 3.4. Possibile interazione dei crediti di imposta
circolari esplicative. per energia e gas con (talune fattispecie
Si segnala, peraltro, come, recentemente, l’A- proprie de) la disciplina del transfer pricing
genzia delle entrate, attraverso la risposta ad in- Giova, preliminarmente, segnalare come, in li-
terpello n. 331/2022, sia nuovamente intervenu- nea di principio, per un significativo numero
ta sul tema dell’applicabilità del predetto limite, delle società, specie industriali e commerciali, i
con riferimento alla diversa disposizione agevo- crediti di imposta in oggetto possano trovare al-
lativa del credito d’imposta per la locazione locazione fra i ricavi operativi in contropartita
di immobili a uso non abitativo. Con il citato dei crediti di imposta in esame.
documento di prassi l’Amministrazione finan- D’altro canto, per espressa previsione, la disci-
ziaria ha fornito un importante chiarimento plina di riferimento ne dispone la irrilevanza ai
riaffermando il principio in base al quale il di- fini IRES ed IRAP.
vieto di compensazione ai sensi dell’art. 31 del Tanto brevemente premesso, in tema di prezzi
D.L. n. 78 del 31 maggio 2010 debba intendersi di trasferimento, si ritiene utile segnalare come
riferibile esclusivamente ai crediti eraria- la rilevazione dei componenti positivi di red-
li (19). Il predetto documento, in particolare, ha dito in trattazione possa determinare una modi-
chiarito come “i crediti d’imposta cui si riferisce fica (sovente, in senso positivo) di taluni degli
la norma sono quelli che nascono quando il pre- indicatori comunemente utilizzati nell’ambito

(19) Risposta a interpello n. 331/2022, “il divieto di compen- erariali e relativi accessori’, di ammontare superiore a 1.500
sazione” previsto dell’art. 31, comma 1, del D.L. n. 78/2010 “si euro, e per i quali è scaduto il termine di pagamento - ed è pre-
riferisce esclusivamente ai crediti ‘relativi ad imposte erariali’ vista una specifica sanzione in caso di violazione del divieto”.
qualora si sia in presenza di debiti ‘iscritti a ruolo per imposte

4032 il fisco 42/2022


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Agevolazioni

delle c.d. policy di transfer pricing (ad esem- dati “disaggregati” ante operazione straordi-
pio, nel TNMM con ROS (return on sales) come naria.
PLI (profit level indicator). Giova, peraltro, segnalare come con la risposta
Anche in vista della chiusura del periodo di im- ad interpello n. 512 del 14 ottobre 2022 - avente
posta (quantomeno per molti contribuenti aven- ad oggetto un soggetto “energivoro” non ope-
ti un periodo di imposta coincidente con l’anno rativo al 1˚ gennaio 2019 - l’Agenzia delle en-
solare) si propende, allo stato, per la piena rile- trate sembra aver fissato un principio di “non
vanza e significatività dei componenti positivi continuità e rilevanza dei dati” relativi al
di reddito rilevati, ancorché, come detto, per 2019 maturati in capo alla conferente ai fini del
espressa previsione normativa, i predetti com- raffronto fra i trimestri 2019 e 2022. Come giu-
ponenti non rilevino ai fini impositivi. Ciò per- stamente segnalato da attenta dottrina (21), l’A-
ché, nei predetti casi, dovrebbe prescindersi da- genzia delle entrate non chiarisce tuttavia quale
gli aspetti di rilevanza tributaria delle stesse sarebbe stata la soluzione nell’ipotesi di un sog-
componenti dovendosi, viceversa, far riferimen- getto già operativo al 1˚ gennaio 2019.
to al mero dato civilistico. Le incertezze sopra proposte sembrano, pertan-
to, rendere non ulteriormente rinviabile un in-
3.5. Fruizione dei crediti di imposta e (talune) tervento interpretativo sistematico sul tema da
operazioni straordinarie parte dell’Agenzia delle entrate.
Giova segnalare come, né le disposizioni di rife-
rimento né le istruzioni pubblicate dall’Agenzia 4. Conclusioni
delle entrate (20) si occupano in maniera com- Le misure di sostegno disposte a favore delle
piuta e sistematica delle modalità di applicazio- imprese incise dai forti aumenti del costo di
ne e calcolo dei crediti di imposta analizzati in energia e gas, vanno salutate con favore e risul-
presenza di operazioni straordinarie - segnata- tano essere uno strumento importante in quan-
mente, fusioni, scissioni e conferimenti di to permettono, in questa incerta e negativa fase
azienda/rami d’azienda - perfezionate nel perio- di congiuntura economica, di fronteggiare, al-
do 2019-2022. meno parzialmente, le difficoltà che molte im-
Un possibile, generale, approccio sistematico prese stanno incontrando anche sotto il profilo
dovrebbe prevedere, ove possibile, in caso di fu- finanziario.
sione e conferimenti di azienda/ramo d’a- Il peculiare contesto normativo venutosi a crea-
zienda: re, anche a causa della stratificazione di de-
- per ciò che concerne il dato comparativo sto- creti emanati con la condivisibile finalità di of-
rico (i.e. consumi/variazione prezzi medi 2019- frire un persistente e progressivo sollievo alle
2021 o 2022) la rilevanza di tutti i parametri sia imprese colpite dall’incremento dei costi, ha tut-
dei soggetti “danti causa” che dei soggetti tavia generato non pochi dubbi applicativi tra
“aventi causa”; gli operatori del settore, anche in considerazio-
- per ciò che riguarda i consumi sui cui calcola- ne della modalità tecnica di fruizione del bene-
re la percentuale che dà diritto al credito di im- ficio rappresentata dall’istituto della compensa-
posta, i consumi effettivi delle entità risultan- zione orizzontale. Alla luce di quanto sopra, ri-
ti dall’operazione straordinaria. sulterebbe, pertanto, opportuno e non più pro-
Tanto, in mera linea di principio premesso, oc- crastinabile - ad avviso degli scriventi - la pub-
corre altresı̀ far rilevare come il criterio sopra blicazione di un intervento sistematico dell’A-
brevemente richiamato potrebbe trovare signifi- genzia delle entrate che avesse quale obiettivo
cative difficoltà nella concreta attuazione in la risoluzione di tutti gli aspetti, anche quelli di
presenza di operazioni di scissione sia per un carattere tecnico-applicativo, ivi compresi quelli
tema di corretta individuazione dei perimetri sinteticamente rappresentati nel presente con-
aziendali di riferimento che per disponibilità di tributo.

(20) Eccetto, come meglio indicato nel prosieguo, la risposta (21) Cfr. A. Cotto, “Conferimento irrilevante per il tax credit
ad interpello n. 512 del 14 ottobre 2022 pubblicata in tema di energia”, in EutekneInfo - Il Quotidiano del Commercialista
conferimenti di azienda. del 15 ottobre 2022.

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La temporanea fruizione
del regime forfetario esclude la futura
applicazione del regime impatriati?
di Stefano Loconte (*)

A partire dall’introduzione del regime agevolativo previsto per i lavoratori impatriati, l’Agenzia delle entra-
te ha fornito varie interpretazioni e chiarimenti in merito ai limiti e alle condizioni di applicabilità del regi-
me. Con la circolare n. 33/E/2020, la stessa Agenzia si è occupata di chiarire e circoscrivere diversi casi
di dubbia applicazione del regime e, fra questi, ha dedicato una specifica sezione alla “incompatibilità tra
il regime impatriati e il regime forfettario”. Mediante la risposta ad interpello n. 460/2022, l’Agenzia è tor-
nata sul tema e ha ribadito ancora una volta questa incompatibilità, fornendo ulteriori spunti interpretativi
su cui occorre riflettere, soprattutto per cercare di far chiarezza tra la ratio della norma e la prassi che si è
diffusa negli anni.

1. Premessa colare n. 33/E/2020, ha fornito chiarimenti, inter


alia, con un approccio pratico e casistico:
L’art. 16 del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 147
- in ordine al perimetro di applicazione del pre-
(“Decreto internazionalizzazione”) ha introdot- detto regime, dedicando una specifica sezione a
to il regime di tassazione agevolata per i lavora- taluni casi particolari;
tori “impatriati”, i quali trasferiscono la residen- - sulla questione di incompatibilità tra il regime
za fiscale nel territorio dello Stato italiano. forfetario e il regime degli impatriati.
Il suindicato regime è applicabile, oltre che ai In tale documento di prassi, la stessa Ammini-
redditi di lavoro dipendente, anche ai redditi di strazione finanziaria ha sottolineato come la
lavoro autonomo. I soggetti che esercitano atti- particolarità del regime forfetario e le sue carat-
vità di lavoro autonomo in Italia, specialmente teristiche siano inconciliabili con l’ulteriore pos-
nei primi anni di attività, sono sottoposti al re- sibile fruizione del regime degli impatriati e,
gime forfetario, il quale rappresenta il “natura- pertanto, ne ha stabilito l’incompatibilità tout
le” (come chiarito dalla circolare n. 10/E/2016) court.
regime delle persone fisiche che esercitano atti- Recentemente, mediante la risposta ad interpel-
vità di impresa, arte o professione in forma in- lo n. 460 del 20 settembre 2022, l’Amministra-
dividuale, purché in possesso dei requisiti stabi- zione finanziaria è stata chiamata nuovamente
liti dalla legge. ad esprimersi sul tema in oggetto, affermando
Considerando che i contribuenti “forfetari” po- che l’incompatibilità tra i due regimi sussiste
trebbero, al soddisfacimento dei requisiti fissati anche a posteriori nel caso in cui il contribuen-
dalla legge, optare anche per il regime degli im- te decida, in un momento successivo all’anno
patriati, l’Agenzia delle entrate, mediante la cir- del trasferimento della residenza in Italia, di op-

(*) Professore Straordinario di Diritto Tributario presso l’U-


niversità degli Studi LUM e Avvocato.

il fisco 42/2022 4035


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tare per uno solo dei suindicati regimi, anziché di per lavoro accessorio di cui all’art. 70 del
beneficiare di entrambi al momento del rientro. D.Lgs. n. 276/2003, per lavoro dipendente e per
A tal fine, pare opportuno svolgere alcune rifles- collaborazione.
sioni utili a comprendere se la ratio della norma Novità più rilevante, in merito ai primi anni di
sul c.d. regime impatriati sia in linea con la attività, è prevista al comma 65 dell’art. 1 della
prassi consolidatasi negli anni e, soprattutto, se Legge n. 190/2014, nella quale è stata disciplina-
e in qual misura l’orientamento dell’Agenzia ta, in presenza dei requisiti ivi prescritti, la pos-
delle entrate sulla incompatibilità tra il regime sibilità per il contribuente di applicare nel pe-
degli impatriati e quello forfetario possa incide- riodo d’imposta in cui l’attività è iniziata, e nei
re sulla decisione dei lavoratori che si appresta- quattro anni successivi, un’aliquota pari al 5%
no a fare rientro in Italia. anziché del 15 come ordinariamente previ-
sto (1). Successivamente, invece, al comma 57
2. Disciplina del regime forfettario sono indicati i casi di esclusione mediante un
elenco casistico.
Con la Legge 23 dicembre 2014, n. 190 - rubri- Lo scopo di questa disciplina, come chiarito
cata “Disposizioni per la formazione del bilan- dalla circolare n. 10/E/2016 (2), è stato quello di
cio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di prevedere diversi vantaggi per i contribuenti,
stabilità 2015) - è stata introdotta in Italia la di- quali semplificazioni ai fini IVA e contabili e
sciplina relativa al regime forfetario considerato la determinazione forfetaria del reddito da
come il regime “naturale” (come chiarito dalla assoggettare ad un’unica imposta sostitutiva ri-
circolare n. 10/E/2016) delle persone fisiche che spetto a quelle ordinariamente previste dal regi-
esercitano un’attività di impresa, arte o profes- me ordinario. Inoltre, rispetto ai precedenti e
sione in forma individuale, purché siano in pos- superati regimi e in linea con quanto previsto
sesso dei requisiti stabiliti dalla legge e, conte- con l’originario regime dei minimi, il nuovo re-
stualmente, non incorrano in una delle cause di gime forfetario non contempla limiti temporali
esclusione espressamente previste. per la sua fruizione, quanto piuttosto limiti col-
In sostanza, tale regime si è preoccupato di ra- legati ai criteri di accesso e di esclusione come
zionalizzare la tassazione delle attività produt- previsto dai suddetti commi 54 e 57. Ne deriva
tive di ridotte dimensioni e, allo stesso tempo, che, l’unico limite temporale attualmente pre-
di abrogare i precedenti regimi di favore, vale a scritto è quello di cui al comma 65 in merito al-
dire: la tassazione agevolata prevista per i primi cin-
- il regime delle nuove attività produttive; que periodi d’imposta.
- il regime fiscale di vantaggio (in vigore dal 1˚ In questa sede, risulta importante sottolineare
gennaio 2012); la previsione di cui al comma 70 dell’art. 1 della
- il regime c.d. dei minimi; Legge n. 190/2014, dove viene prevista la possi-
- il regime contabile agevolato. bilità per i destinatari del regime forfetario di
Il regime forfetario, applicabile a partire dal 1˚ optare in via facoltativa e temporanea per l’ap-
gennaio 2015, è stato significativamente modifi- plicazione delle disposizioni previste per il regi-
cato mediante la Legge n. 208/2015 (c.d. Legge me ordinario. Tale scelta dev’essere comunica-
di stabilità per il 2016) e, successivamente, nel ta entro la prima dichiarazione annuale da pre-
2019, mediante la Legge n. 145/2018 (c.d. Legge sentare successivamente alla scelta operata. La
di bilancio 2019), nella quale sono stati previsti stessa norma chiarisce che, trascorso il primo
ulteriori vantaggi, soprattutto relativamente ai periodo minimo, l’opzione rimane valida per
lavoratori nei primi anni di attività. ciascun anno successivo, fino a quando perma-
Specificatamente, come rubricato all’art. 1, ne la concreta applicazione della scelta operata.
comma 54, della Legge n. 190/2014, la stessa Pertanto, in un’ottica di mera interpretazione
norma indica i requisiti di accesso al regime, letterale della norma, si nota come il legislatore
vale a dire che il contribuente, nell’anno prece- abbia voluto comunque specificare che, nono-
dente: stante la naturale applicazione di tale regime, il
- abbia conseguito ricavi ovvero percepito com- contribuente può per sua volontà richiedere in
pensi nell’anno non superiori a euro 65.000; via temporanea e non definitiva di fruire degli
- abbia sostenuto spese per un ammontare com- ordinari regimi di tassazione previsti dal nostro
plessivamente non superiore ad euro 20.000 lor- ordinamento. Al riguardo, è importate chiarire

(1) Le parole “per i due successivi, il reddito determinato ai comma 64 è stabilita nella misura del 5 per cento”.
sensi del comma 64 è ridotto di un terzo” sono state cosı̀ sosti- (2) Cfr. circolare Agenzia delle entrate n. 10/E del 4 aprile
tuite dalle attuali “e per i quattro successivi, l’aliquota di cui al 2016.

4036 il fisco 42/2022


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che la principale distinzione tra il regime ordi- Al fine di poter beneficiare di tale regime è ne-
nario e il regime forfetario consta proprio nella cessario che i lavoratori soddisfino una serie di
diversa modalità di calcolo della base impo- requisiti. In particolare, il comma 1 prescrive
nibile e, dunque, in un diverso calcolo dell’am- che:
montare delle fonti di reddito. - i lavoratori non siano stati residenti in Italia
Mentre nel regime ordinario, come indicato e nei due periodi d’imposta precedenti il predetto
prescritto all’art. 3 del T.U.I.R., la base imponi- trasferimento e si impegnano a risiedere in Ita-
bile è costituita dalla somma di tutti i redditi lia per almeno due anni;
prodotti, nel caso del regime forfetario, invece, - l’attività lavorativa sia prestata prevalentemen-
la base imponibile è uguale al coefficiente di te nel territorio italiano.
redditività previsto per la tipologia di attività Inoltre, dal 2019, tale beneficio fiscale è stato
svolta. esteso anche ai redditi d’impresa prodotti dai la-
Inoltre, mentre il regime ordinario prevede l’as- voratori impatriati che avviano l’attività in Ita-
soggettamento della base imponibile alle aliquo- lia a partire dal periodo d’imposta successi-
te IRPEF per scaglioni, nel regime forfetario, la vo a quello al 31 dicembre 2019 (i.e., dal
base imponibile calcolata su coefficienti di red- 2020) (5).
ditività è tassata secondo un’aliquota fissa. Come disposto dal comma 2 della richiamata
norma, è previsto che possono beneficiare di ta-
3. Normativa e prassi del regime di favore le regime anche i cittadini europei o extra-UE,
previsto per i lavoratori impatriati a condizione che:
- sia in vigore con lo Stato di provenienza una
A partire dal 2015, mediante l’art. 16 del D.Lgs. convenzione per evitare le doppie imposizioni
14 settembre 2015, n. 147, è stato introdotto in in materia di imposte sul reddito ovvero un ac-
Italia il “regime speciale per lavoratori impatria- cordo sullo scambio di informazioni in materia
ti”, il quale nel corso degli anni ha ricevuto di- fiscale;
verse modifiche atte ad aggiornare le precedenti - siano in possesso di un diploma di laurea;
disposizioni previste dalla Legge 30 dicembre - abbiano svolto continuativamente un’attività
2010, n. 238, “legge di rientro dei cervelli”, vi- di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o di
gente fino all’anno 2017. impresa fuori dall’Italia negli ultimi ventiquat-
La ratio della norma è quella di incentivare ed tro mesi ovvero che hanno svolto continuativa-
attrarre nuovi lavoratori nel territorio dello Sta- mente un’attività di studio fuori dall’Italia negli
to, o, in alternativa, far rientrare quelli che sono ultimi ventiquattro mesi o più, conseguendo un
stati già contribuenti in passato, con la fruizio- diploma di laurea o una specializzazione post
ne di un beneficio fiscale per un medio-lungo lauream (6).
periodo. In merito al periodo di fruizione del regime di
Attualmente, l’art. 16 al comma 1 del D.Lgs. n. favore, la stessa norma prevede che l’agevolazio-
147/2015 prevede che i redditi di lavoro dipen- ne si applichi a partire dal periodo d’imposta in
dente, i redditi assimilati a quelli di lavoro di- cui la residenza fiscale viene trasferita nel terri-
pendente e i redditi di lavoro autonomo prodot- torio dello Stato ed è valida anche per i succes-
ti in Italia da lavoratori che trasferiscono la sivi quattro.
residenza nel territorio dello Stato, ai sensi Ulteriore novità introdotta a partire dal 2019 e
dell’art. 2 (3) del T.U.I.R., concorrono alla for- disciplinata al comma 3-bis dell’art. 16 del
mazione del reddito complessivo limitatamen- D.Lgs. n. 147/2015 è rappresentata dalla esten-
te al 30% del loro ammontare. La percentuale sione del beneficio in parola per ulteriori cin-
di cui al comma 1 è ridotta al 10% per tutti quei que periodi di imposta ai lavoratori:
soggetti che trasferiscono la residenza in una - con almeno un figlio minorenne o a carico,
delle seguenti Regioni: Abruzzo, Molise, Cam- anche in affido preadottivo;
pania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Si- - siano diventati proprietari di almeno un’unità
cilia (4). immobiliare di tipo residenziale in Italia, suc-

(3) Art. 2, comma 2, del T.U.I.R.: “Ai fini delle imposte sui D.L. n. 34/2019, a mente del quale “Il regime di cui al comma 1
redditi si considerano residenti le persone che per la maggior si applica anche ai redditi d’impresa prodotti dai soggetti iden-
parte del periodo di imposta, sono iscritte nelle anagrafi della tificati dal comma 1 o dal comma 2 che avviano un’attività
popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il do- d’impresa in Italia, a partire dal periodo d’imposta successivo a
micilio o la residenza ai sensi del Codice civile”. quello in corso al 31 dicembre 2019”.
(4) Comma 5-bis dell’art. 16, come modificato dall’art. 5 del (6) Cfr. art. 2, comma 1, della Legge 30 dicembre 2010, n.
D.L. n. 34 del 30 aprile 2019. 238.
(5) Comma 1-bis dell’art. 16, come modificato dall’art. 5 del

il fisco 42/2022 4037


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cessivamente al trasferimento o al massimo nei stualmente delle agevolazioni previste per i la-
dodici mesi precedenti sempre alla data del tra- voratori impatriati e il regime forfetario.
sferimento (7). Già a partire dal 2019, con la pubblicazione di
Nei suindicati casi, il beneficio diventa fruibile una risposta ad interpello (9), l’Agenzia delle en-
per ulteriori cinque periodi d’imposta successivi trate si è espressa su questo tema e ha chiarito
al primo quinquennio e concorrono alla forma- l’incompatibilità tra il regime forfetario e il
zione del reddito complessivo i redditi di cui al regime impatriati in virtù delle caratteristiche
comma 1 limitamene al 50% del loro ammonta- dei due istituti. Nello specifico, l’Amministrazio-
re, o limitatamente al 10% in caso di lavoratori ne finanziaria ha affermato che, poiché i redditi
con almeno tre figli minorenni a carico o in affi- prodotti in regime forfetario non concorrono al-
do preadottivo. la formazione del reddito complessivo, questi
Infine, da un punto di vista formale, al comma non possono rientrare nella disposizione di cui
5-ter è stata prevista la possibilità, per i cittadini all’art. 16 del D.Lgs. n. 147/2015, e, quindi, frui-
italiani non iscritti all’Anagrafe degli italiani re del beneficio di parziale esclusione.
residenti all’estero (AIRE) rientrati in Italia a La stessa Agenzia, infatti, nel dicembre del 2020
decorrere dal periodo d’imposta successivo a ha pubblicato una circolare volta a fornire chia-
quello in corso al 31 dicembre 2019, di accedere rimenti interpretativi sul regime impatriati con-
a tale regime, purché abbiano avuto la residen- solidando il suo rigoroso approccio. Infatti, nel-
za in un altro Stato ai sensi di una convenzione la circolare n. 33/E/2020, l’Amministrazione fi-
contro le doppie imposizioni sui redditi per i nanziaria, oltre a vari chiarimenti di natura ge-
due periodi d’imposta precedenti. nerale sul tema del regime impatriati, ha dedi-
è opportuno segnalare che la stessa Agenzia del- cato una sezione specifica all’analisi della in-
le entrate, successivamente all’introduzione di compatibilità tra il regime forfetario e il regime
tale disciplina, ha fornito mediante circolari e impatriati. L’Amministrazione finanziaria ha af-
provvedimenti diversi elementi volti a imple- fermato che: “il contribuente che rientra in Ita-
mentare ed applicare tale istituto. lia per svolgere un’attività di lavoro autonomo
Un primo intervento in tal senso si è avuto nel beneficiando del regime forfettario non potrà
2017, mediante la circolare n. 17/E/2017 (8) in avvalersi del regime previsto per i lavoratori im-
materia di regimi agevolativi per persone fisiche patriati, in quanto i redditi prodotti in regime
che trasferiscono la residenza fiscale in Italia, forfetario non partecipano alla formazione del
dove la stessa Agenzia delle entrate ha chiarito i reddito complessivo”. Inoltre, la stessa Agenzia
molteplici aspetti pratici dei diversi regimi fi- ha ribadito che “resta ferma la possibilità per il
scali per tempo vigenti. contribuente di rientrare in Italia per svolgere
Successivamente, mediante la circolare n. un’attività di lavoro autonomo, beneficiando, in
33/E/2020, l’Amministrazione finanziaria ha fat- presenza dei requisiti, del regime fiscale previ-
to luce su alcuni aspetti pratici dell’applicazione sto per gli impatriati, laddove venga valutata
del regime degli impatriati ed ha approfondito una maggiore convenienza nell’applicazione di
vari casi, quali il tema del rientro dal distacco detto regime rispetto a quello naturale forfetta-
o il rapporto tra il regime impatriati e il regime rio” (10). Sul punto occorre precisare quanto se-
forfetario. Tuttavia, l’orientamento della stessa
gue.
Agenzia delle entrate ha creato incertezza sul-
Nella suindicata circolare, l’Agenzia delle entra-
l’applicazione del regime in esame.
te ha chiarito che, poiché nel regime forfetario
la base imponibile è determinata sulla scorta di
4. Elementi di (in)compatibilità tra i due un coefficiente di redditività previsto per la ti-
regimi e prassi dell’Agenzia delle entrate pologia di attività svolta, non è possibile indivi-
In seguito all’introduzione e alla portata innova- duare un reddito complessivo prodotto dal con-
tiva dei diversi regimi introdotti dal legislatore e tribuente, come, invece, richiesto dall’art. 16 del
sopra ricordati, l’Agenzia delle entrate si è più D.Lgs. n. 147/2015.
volte espressa in materia del regime impatriati e L’art. 3 del T.U.I.R. stabilisce che, ai fini delle
dei relativi profili connessi con altri istituti, co- imposte sui redditi, la base imponibile sulla
me, ad esempio, la possibilità di fruire conte- quale viene applicata l’imposta sui redditi è rap-

(7) Si precisa che l’unità immobiliare può essere acquistata (9) Risposta ad interpello Agenzia delle entrate n. 283 del 19
direttamente dal lavoratore oppure dal coniuge, dal convivente luglio 2019.
o dai figli, anche in comproprietà. (10) Circolare Agenzia delle entrate n. 33/E del 28 dicembre
(8) Cfr. circolare Agenzia delle entrate n. 17/E del 23 maggio 2020, § 7.11.
2017.

4038 il fisco 42/2022


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presentata, per i soggetti residenti, dal reddito circolare n. 33/E/2020 non parrebbe esprimersi
complessivo ovunque prodotto, costituito da in senso contrario.
tutti i redditi realizzati, al netto degli oneri de-
ducibili di cui all’art. 10 del T.U.I.R. 5. Considerazioni conclusive
Alla luce delle illustrate disposizioni, sembre-
In conclusione, sulla base di tutto quanto innan-
rebbe che la prassi dell’Amministrazione finan-
zi analizzato, se, da un lato, l’orientamento
ziaria in tema di incompatibilità tra i due regi-
espresso dall’Agenzia delle entrate nella circolare
mi sia in linea con la normativa vigente proprio
n. 33/E/2020 (e ribadito nelle successive risposte
per la mancanza di una base imponibile cal-
ad interpello n. 283/2019 e n. 460/2022) circa
colata come reddito complessivo nel caso di
l’incompatibilità tra il regime forfetario e quello
un contribuente sottoposto in regime forfetario.
degli impatriati può considerarsi sostanzialmen-
Nel solco del suindicato orientamento, nella ri- te coerente con le norme tributarie di riferimen-
sposta ad interpello n. 460 del 20 settembre to, dall’altro lato, alcune perplessità sorgono con
2022 l’Agenzia delle entrate ha ritenuto che l’op- riguardo alla posizione interpretativa che nega
zione per il regime forfetario, pur sussistendo i una possibile alternanza tra i due regimi in que-
requisiti per l’applicazione del regime impatriati stione in periodi d’imposta differenti.
al momento del rientro in Italia, comporta l’im- Come affrontato nei paragrafi precedenti, la
possibilità di esprimere a posteriori l’opzione normativa in materia di regime forfetario pre-
per il diverso regime degli impatriati. scrive la possibilità di poter richiedere una tem-
Il caso specifico affrontato nell’istanza di inter- poranea applicabilità al regime ordinario; in
pello in parola ha riguardato un contribuente, il tale caso il contribuente potrebbe essere sotto-
quale, rimpatriato nell’aprile del 2022 e soggetto posto alla tassazione prevista dagli ordinari re-
nel primo anno al regime forfetario, ha chiesto gimi e criteri di determinazione del reddito an-
se potesse beneficiare alternativamente e in che quale lavoratore impatriato.
anni di imposta differenti anche del regime Inoltre, la precedente risoluzione n. 17/E/2017,
degli impatriati, sempre nel rispetto delle rela- in materia di regimi di favore, espressamente
tive norme, e se ciò potesse costituire causa del- afferma che “il divieto di cumulo, tuttavia, non
la perdita dei requisiti di accesso all’agevolazio- esclude l’ipotesi di un utilizzo alternativo dei re-
ne prevista per i lavoratori impatriati nei cinque gimi agevolativi in anni d’imposta differenti, nel
periodi di imposta successivi al rimpatrio. In rispetto, ovviamente, dei presupposti oggettivi e
siffatto contesto, l’Agenzia ha ritenuto che l’op- soggettivi richiesti dalle rispettive norme. Ciò
zione per il regime forfetario, pur sussistendo i nella considerazione che un soggetto che sceglie
requisiti per l’applicazione del regime impatriati un regime fiscale di vantaggio può fare affida-
al momento del rientro in Italia, comporta l’im- mento, avendone i requisiti, su altro regime
possibilità di esercitare a posteriori l’opzione agevolativo che viene introdotto nel nostro ordi-
per quest’ultimo regime. namento in un momento successivo alla scelta
L’orientamento espresso dall’Amministrazione effettuata”.
finanziaria nella risposta ad interpello n. Pertanto, considerando l’attuale assetto norma-
460/2022 desta talune perplessità con riguardo tivo, pare opportuno concludere che la prassi
all’applicazione, in via alternativa e in periodi di consolidatasi negli anni circa l’incompatibilità
imposta differenti, del regime forfetario e del re- dei regimi possa essere in linea con i principi
gime degli impatriati. del nostro ordinamento. Al contrario, l’ulteriore
Si ricorda che, come disposto dal comma 70 posizione adottata dell’Agenzia in merito all’im-
dell’art. 1 della Legge n. 190/2014 in materia di possibilità di fruire in periodi alternativi dei
regime forfetario, al contribuente è concessa due regimi, benché in presenza di tutti i requi-
l’opzione per l’applicazione degli ordinari criteri siti previsti dalle rispettive norme, non sembra
previsti dall’ordinamento tributario per un pe- trovare un chiaro e diretto fondamento norma-
riodo non inferiore ad un triennio. tivo. Anzi, tale ulteriore approccio dell’Ammini-
Ne deriva che, nel triennio in questione, il lavo- strazione non sembrerebbe coerente con la stes-
ratore autonomo, il quale determina la propria sa prassi amministrativa, nella quale in passato
base imponibile da assoggettare a tassazione se- si è affermato che il divieto di cumulo non è di-
condo l’art. 3 del T.U.I.R., ben potrebbe sceglie- retta conseguenza della perdita del beneficio de-
re di assoggettare ad imposta il reddito com- gli altri regimi e poi, successivamente, è stato
plessivo secondo le regole del regime degli im- sancito il divieto. Sarebbe opportuno che la
patriati, in presenza dei requisiti di legge. stessa Amministrazione meglio chiarisse la ra-
D’altronde, la norma di cui all’art. 16 del D.Lgs. gione sottostante a tale scelta o, in alternativa,
n. 147/2015 non prevede e prescrive alcuna li- anche in materia del regime impatriati valutas-
mitazione in materia di regime per i lavoratori se la compatibilità di fruizione dell’agevolazio-
autonomi, cosı̀ come la stessa più volte citata ne prevista per i lavoratori impatriati entro la

il fisco 42/2022 4039


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IRPEF

prima dichiarazione dei redditi nel caso in ratio della norma. Tutto questo anche al fine di
cui, ad esempio, il contribuente decida di rinun- poter permettere ai lavoratori che stanno valu-
ciare, entro la medesima scadenza, alle disposi- tando di trasferire la propria residenza in Italia,
zioni del regime forfetario e di confluire nel re- per svolgere un’attività di lavoro autonomo, di
gime ordinario idoneo per la fruibilità del regi- effettuare delle scelte consapevoli anche in
me impatriati. un’ottica di pianificazione fiscale.
Si auspica, dunque, un approccio più moderato
che possa essere più coerente ed in linea con la

4040 il fisco 42/2022


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IVA

Ancora controverso il regime dell’IVA


sui contratti transattivi
di Saverio Capolupo (*)

L’interpretazione restrittiva assunta dall’Agenzia delle entrate in tema di tassazione dei contratti transatti-
vi non può essere condivisa in quanto non tiene conto che le norme tributarie devono essere interpretate
tenendo ben presenti i principi generali, di rango costituzionale e non, che caratterizzano il diritto tributa-
rio tra cui, in particolare, il principio di capacità contributiva. Considerato che la transazione è situazione
complessa, che può atteggiarsi sotto molteplici forme, si è dell’avviso che, in materia di IVA, il criterio
principale da utilizzare per definire il relativo trattamento fiscale, al di là della distinzione teorica tra tran-
sazione novativa e dichiarativa, debba essere ricercato nella effettiva volontà delle parti, che, evidente-
mente, non può che essere individuata di volta in volta.

1. Premessa che concessioni, pongono fine a una lite già in-


cominciata o prevengono una lite che può sor-
La discussione in ordine al regime fiscale - con
gere tra loro.
particolare riferimento all’IVA e all’imposta di
registro - applicabile al contratto transattivo Con le reciproche concessioni si possono crea-
di cui all’art. 1965 c.c., pur non essendo nuova, re, modificare o estinguere anche rapporti di-
non ha ancora trovato una soluzione condivisa. versi da quello che ha formato oggetto della pre-
Come si vedrà, infatti, permangono diversità di tesa e della contestazione delle parti”.
orientamento tra l’Agenzia delle entrate, l’Asso- Le vicende sostanziali e processuali dell’istituto
ciazione Bancaria Italiana, la dottrina e la giuri- riverberano, d’altra parte, conseguenze differen-
sprudenza (comunitaria e domestica). Alla base ti sul versante fiscale (IVA, registro, imposte
di tale diversità di orientamenti, al di là di posi- sui redditi) a seconda del comportamento delle
zioni dettate dalla tendenza ad interpretare, nei parti e, inevitabilmente, dell’orientamento della
casi dubbi, gli istituti secondo il proprio angolo giurisprudenza, soprattutto di legittimità, che
di valutazione (comprensibile ma giuridicamen- muta con riferimento al differente contenuto
te non condivisibile), va citata anche la formula- che l’istituto può assumere di volta in volta por-
zione letterale della norma civilistica, che si tato alla sua attenzione (1).
presta a importanti distinguo. D’altra parte, le manifestazioni dell’autonomia
Ai sensi dell’art. 1965 c.c. “La transazione è il negoziale non sempre trovano una precisa col-
contratto col quale le parti, facendosi recipro- locazione nel campo fiscale, fenomeno molto

(*) Università degli Studi di Cassino. 5/2015, pag. 427; V. Pappa Monteforte, “La transazione nell’im-
(1) Per un approfondimento cfr. A. Palazzo, Transazione, posta di registro”, in Notariato, n. 1/2013, pag. 115; C. Cariglia,
1999; G. Astigiano, “La transazione di un procedimento giuri- “Mutatio ed emendatio libelli - La Corte di cassazione conferma
sdizionale non può essere riconosciuta dal consiglio quale de- il nuovo orientamento in tema di ammissibilità della domanda
bito fuori bilancio”, in Azienditalia, n. 12/2007; A. Passarella, nuova”, in Giur. It., n. 10/2016, pag. 2150; G. Maisto, “Il con-
“Sulla distinzione tra divisione transattiva e transazione diviso- tratto di transazione nell’ambito di applicazione dell’imposta di
ria”, in Contratti, n. 6/2015, pag. 561; M. De Paolis, “Responsa- registro”, in E. Andreoli (a cura di), La transazione nella prassi
bilità per transazione nelle attività della PA”, in Azienditalia, n. interna ed internazionale, Padova, 2000, pag. 143 ss.

il fisco 42/2022 4041


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frequente a sua volta causa delle difficoltà di de- vero che esse abbiano palesato il loro intento di
finire compiutamente il relativo trattamento. instaurare tra loro un nuovo rapporto e di estin-
In dottrina, poi, è stata sollevata la necessità di guere quello originario, dando a tale volontà
determinare la differenza in concreto tra tran- forma e contenuto adeguati” (2).
sazione e negozio di accertamento, tradizio- Ne deriva che, se si versa in presenza di un’e-
nale esemplificazione della categoria degli atti spressa manifestazione di volontà delle parti
dichiarativi. La dottrina prevalente ritiene che, a determinare un’efficacia novativa, non sussi-
superata la tesi che negava valore giuridico al- stono dubbi anche in merito al relativo tratta-
l’accertamento privato, l’impostazione attuale mento fiscale; diversamente sarà necessario
sia incline ad attribuirgli efficacia preclusiva, esaminare il contenuto della sentenza o del-
cioè l’insindacabilità delle sue risultanze. l’accordo per comprendere se le parti, nel com-
L’indirizzo dei giudici comunitari è stato richia- porre l’originario rapporto litigioso, abbiano in-
mato, più volte, sia dalla giurisprudenza sia dal- teso o meno addivenire alla conclusione di un
la stessa Amministrazione finanziaria ma non nuovo rapporto, costitutivo di autonome obbli-
sempre in modo pertinente, pur dovendo consi- gazioni, ovvero se esse si siano limitate ad ap-
derare che, sebbene la transazione costituisca, portare modifiche alle obbligazioni preesistenti
pacificamente, uno dei contratti il cui contenu- senza elidere il collegamento con il precedente
to sia di difficile perimetrazione, occorre pre- contratto, il quale si pone come causa dell’ac-
mettere che i precedenti della Corte di cassazio- cordo transattivo, che, di regola, non è volto a
ne non sono numerosi al pari di quelli della giu- trasformare il rapporto controverso (3).
risprudenza di merito. Eppure, il medesimo isti- Per poter determinare il carattere novativo o
tuto resta interessato anche dall’annosa questio- conservativo di una transazione, va accertato,
ne dell’abuso del diritto, non potendo affatto pertanto, se le parti, nel comporre l’originario
escludere che venga utilizzato per conseguire rapporto litigioso, abbiano inteso, o meno, addi-
vantaggi fiscale. venire alla conclusione di un nuovo rapporto di-
retto a costituire, in sostituzione di quello pre-
2. Transazione cedente, nuove autonome situazioni.
La transazione, disciplinata dall’art. 1965 c.c., Affinché la transazione abbia efficacia novativa
può avere efficacia novativa o dichiarativa. Si deve configurarsi una situazione di oggettiva
verifica la prima ipotesi qualora risulti una si- incompatibilità tra il rapporto preesistente e
tuazione di oggettiva incompatibilità tra il rap- quello originato nell’accordo transattivo, di mo-
porto preesistente e quello originato dall’accor- do che dall’atto sorgano reciproche obbligazioni
do transattivo, di guisa che dall’atto sorgano re- oggettivamente diverse da quelle preesistenti.
ciproche obbligazioni oggettivamente diverse La Suprema Corte ha chiarito, a sua volta, che
da quelle preesistenti. Si verifica la seconda ipo- “perché sussista una transazione novativa è ne-
tesi qualora, a seguito dell’accordo, vengono cessario non solo che l’accordo raggiunto dalle
originati nuovi rapporti tra le medesime parti. parti disciplini oggettivamente per intero il nuo-
Al riguardo, la giurisprudenza ha chiarito che si vo rapporto negoziale, ma anche, sul piano sog-
ha transazione novativa qualora sussistano gettivo, la sussistenza di una specifica volontà
contestualmente due elementi, uno di natura di far sorgere un diverso rapporto obbligatorio
oggettiva e uno di natura soggettiva: sul piano in sostituzione di quello precedente cosı̀ estinto,
oggettivo è necessario che le parti, onde risol- sicché di tale contratto sono elementi essenziali
vere o prevenire una lite, siano addivenute ad l’aliquid novi, inteso come mutamento sostan-
una rinunzia reciproca, anche parziale, alle pro- ziale dell’oggetto della prestazione ovvero del ti-
prie pretese, volta a modificare, estinguendola, tolo del rapporto, al pari dell’animusnovandi,
la situazione negoziale precedente e ad instau- consistente nell’inequivoca, comune intenzione
rarne una nuova, affinché tra i due rapporti, il di entrambe le parti di estinguere l’originaria
vecchio e il nuovo, vi sia una situazione di obbligazione, sostituendola con una nuova” (4).
obiettiva incompatibilità; sul piano soggettivo, Per completezza, va evidenziato che un ulterio-
“è necessario che sussista una inequivoca mani- re elemento distintivo rilevante in tema di tran-
festazione di volontà delle parti in tal senso, ov- sazione attiene alla c.d. transazione “genera-

(2) Cfr., a titolo di esempio, Cass., sent. n. 4455 del 28 feb- (3) Orientamento pacifico. Si veda, per tutti, Cass. civ., Sez.
braio 2006; n. 8101 del 6 aprile 2006; n. 15444 del 14 luglio VI, ord. 8 giugno 2016, n. 11692 ed i precedenti ivi richiamati.
2011; n. 4811 del 18 maggio 1999; n. 27448 del 13 dicembre (4) Cass., Sez. III, 26 maggio 2020, n. 9690; Sez. III, 20 apri-
2005; n. 4008 del 23 febbraio 2006; n. 24377 del 16 novembre le 2020, n. 7963; e Sez. I, 13 marzo 2019, n. 7194.
2006; n. 20146 del 23 settembre 2010.

4042 il fisco 42/2022


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le”, che può riguardare una pluralità di contro- bito residuo gravante sugli altri coobbligati deve
versie globalmente considerate, senza che oc- essere ridotto in misura pari alla quota di chi
corra la previa individuazione delle medesime, ha transatto.
poiché le parti la concludono in generale su tut-
ti i loro affari, cosicché poi le reciproche con- 3. Transazione, abuso del diritto e imposta
cessioni possono dirsi relative non a singole liti di registro
ma a tutte le potenziali liti considerate nel loro
insieme. In via generale è indiscutibile che, ai fini della
In dottrina è stata anche configurata la c.d. qualificazione dell’operazione, da un lato, va in-
transazione “speciale”, attinente a un determi- dividuata ed interpretata la comune volontà
nato affare, necessariamente individuato come dei contraenti; dall’altro, deve essere inquadra-
tale, cui associare l’effetto estintivo o preclusivo; ta la fattispecie negoziale nello schema legale
va da sé che lo stabilire in concreto se una tran- paradigmatico corrispondente agli elementi, in
sazione sia stata generale o speciale rientra nei precedenza individuati, che ne caratterizzano
compiti del giudice di merito, trattandosi di un l’esistenza giuridica.
accertamento del contenuto contrattuale. Per quanto concerne eventuali ipotesi di nullità
A tal fine, l’indagine sulla comune intenzione del contratto, costituente oggetto della transa-
dei contraenti deve tener tuttavia conto del cri- zione stipulata dalle parti, l’art. 1972, comma 1,
terio generale per cui, ove rispetto a un medesi- c.c. prevede detta conseguenza giuridica soltan-
mo rapporto siano sorte o possano sorgere tra to se l’accordo abbia ad oggetto un contratto
le parti più liti in relazione a plurime questioni nullo per illiceità della causa o del motivo co-
controverse, l’avere dichiarato, nello stipulare mune ad entrambe le parti e non quando si trat-
una transazione, di non aver più nulla a preten- ta di contratto mancante di uno dei requisiti
dere in dipendenza del rapporto non implica previsti dall’art. 1325 c.c. o per altre ragioni.
necessariamente che la transazione investa tutte Relativamente alla rilevanza dell’istituto in ma-
le controversie potenziali o attuali, dal momen- teria di imposte sui redditi, è pacifico che possa
to che, a norma dell’art. 1364 c.c., le espressioni essere interessata anche dall’abuso del diritto,
usate nel contratto, finanche ove generali, ri- se l’operazione economica pone quale elemento
guardano soltanto gli oggetti sui quali le parti si predominante della transazione lo scopo di otte-
sono proposte di statuire; cosicché, se il negozio nere vantaggi fiscali e l’atto diviene irrilevante
transattivo concerne soltanto alcune delle per l’Amministrazione finanziaria.
eventuali controversie, esso non si estende, Una delle ipotesi potrebbe essere quella di una
malgrado l’eventuale ampiezza dell’espressione perdita derivante da rinuncia al credito ma-
adoperata, a quelle rimaste estranee all’accordo, scherata da accordo transattivo. In tal caso, in-
il cui oggetto va determinato attraverso una va- fatti, occorre che l’atto unilaterale di rinuncia
lutazione di tutti gli elementi di fatto. sia giustificato da una effettiva irrecuperabilità
Va da sé che la transazione può assumere carat- del credito, poiché, diversamente, rientrerebbe
tere endoprocessuale, cioè, avviene nell’ambito
negli atti di liberalità indeducibili ai fini fiscali.
del processo, nel qual caso l’accordo deve rite-
Va, tuttavia, anche considerato in tale contesto
nersi provato senza ulteriore esigenza probato-
che l’opzione per la rinuncia, ancorché solo par-
ria oppure avere natura extraprocessuale; in
ziale, può ipoteticamente dipendere dalle carat-
detta ipotesi, ove è ammessa dalle parti, si veri-
ficano gli stessi effetti della prima in quanto so- teristiche oggettive del credito, che ha deter-
no pacifici e condivisi gli elementi del negozio minato l’adozione della decisione.
giuridico. È appena il caso di ricordare che, con riferi-
La transazione può avvenire anche pro quota, mento ai crediti cancellati dal bilancio in appli-
ipotesi che si verifica se ha ad oggetto la sola cazione dei principi contabili, ad avviso degli
quota di debito gravante sul coobbligato transi- Organi centrali, per i soggetti IAS/IFRS adopter,
gente. Sul punto la giurisprudenza ha chiarito resta ferma la possibilità per l’Amministrazione
che, ove la transazione stipulata tra il creditore finanziaria di sindacare la deducibilità della
ed uno dei condebitori solidali abbia avuto ad perdita su crediti, ancorché sussistano gli ele-
oggetto solo la quota del condebitore che l’ha menti certi e precisi di cui all’art. 101, comma
stipulata, il residuo debito gravante sugli altri 5, del T.U.I.R., in relazione all’inerenza della
debitori in solido si riduce in misura corrispon- stessa quale costo sostenuto dall’imprenditore
dente all’importo pagato dal condebitore che ha nel compimento dell’attività di gestione dell’a-
transatto solo se costui ha versato una somma zienda. In particolare, in sede di attività di con-
pari o superiore alla sua quota ideale di debito; trollo, potrà essere dimostrata la non economi-
se, invece, il pagamento è stato inferiore alla cità delle operazioni dell’imprenditore da cui è
quota che faceva idealmente capo al condebito- scaturita la rilevazione della perdita, qualora la
re che ha raggiunto l’accordo transattivo, il de- vicenda dissimuli un atto di liberalità.

il fisco 42/2022 4043


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Allorquando, poi, la “transazione” interessa un IVA delle somme corrisposte, atteso che tali im-
“contratto con quale le parti, facendosi recipro- porti certamente non concorrono alla formazio-
che concessioni, pongono fine ad una lite”, la ne della base imponibile IVA, venendo meno il
stessa è esplicitamente sottoposta ad imposta c.d. nesso sinallagmatico tra prestazione e con-
di registro dall’art. 29 del D.P.R. 26 aprile 1986, troprestazione idoneo a qualificare l’operazione
n. 131. Dispone, infatti, la citata norma che “per quale imponibile a fini IVA” (5).
le transazioni che non importano trasferimento Il trattamento impositivo IVA, pertanto, varia in
di proprietà o trasferimento o costituzione di di- funzione del contenuto dei contratti: l’analisi
ritti reali l’imposta si applica in relazione agli del contenuto del singolo accordo permette di
obblighi di pagamento che ne derivano senza individuare se la reale volontà delle parti sia
tener conto degli obblighi di restituzione né di quella di porre in essere uno scambio sinallag-
quelli estinti per effetto della transazione”. matico tra una prestazione e un corrispettivo
Trattasi, ovviamente, di una questione di merito che importi consumo ovvero di realizzare un di-
per cui la violazione dei menzionati criteri non verso schema.
è censurabile sotto il profilo della legittimità. In applicazione dei principi generali, l’art. 15
La verifica dell’eventuale violazione dei limiti del D.P.R. n. 633/1972 dispone l’esclusione dal-
di ragionevolezza, cosı̀ come quella concernen- la base imponibile IVA delle somme dovute a
te la sufficiente enunciazione dei criteri di valu- titolo di interessi moratori, penalità ovvero in-
tazione, è quindi sottratta alle parti ed il suo ac- dennizzo o risarcimento per irregolarità nell’a-
certamento in ordine alla chiarezza ed alla pre- dempimento, dato che in tali casi non si è in
cisione del bilancio ed alla prudenza nell’ap- presenza di un nesso diretto tra prestazione e
prezzamento dei valori delle partecipazioni e corrispettivo né si realizza alcun consumo.
dei crediti è insindacabile, se adeguatamente In materia di inadempimento contrattuale, nor-
motivato. mativamente determinata, salvo il risarcimento
dell’eventuale maggior danno, da dimostrare in
4. Transazione e risarcimento danno concreto (6), la giurisprudenza ha evidenziato
Con specifico riferimento all’eventuale risarci- che, in tema di locazione, il canone convenuto
mento del danno, la giurisprudenza di legittimi- costituisce solo il parametro di riferimento per
tà ritiene che il diritto della parte di domandar- la quantificazione del danno minimo da risarci-
lo per i danni sopravvenuti e non ragionevol- re, poiché, versando il relativo importo, il con-
mente prevedibili al momento della transazione duttore che continua ad occupare l’immobile
non è inficiato dal fatto che la transazione abbia dopo la cessazione del contratto non adempie
previsto l’estinzione di tale diritto ed anche dei l’obbligazione di “dare il corrispettivo nei termi-
danni futuri, potendo tale previsione riguarda- ni convenuti”, bensı̀ risarcisce un danno da
re solo quelli, tra i danni futuri, ragionevolmen- mora, cosı̀ adempiendo un’obbligazione risarci-
te prevedibili al momento della stipula, compe- toria che si sostituisce a quella contrattuale di
tendo poi al giudice stabilire se un determinato pagamento del canone e che costituisce, pertan-
tipo di danno sia o meno prevedibile all’epoca to, debito di valore (7).
della transazione. Ne consegue che, vertendosi in tema di risarci-
È stato correttamente evidenziato dalla dottrina mento del danno (sia pure da responsabilità
che, al fine di affrontare gli aspetti maggior- contrattuale), l’importo dovuto dall’occupante,
mente problematici e discussi, occorre esamina- non più a titolo di canone, ma di risarcimento
re in via preliminare il problema della respon- per la protratta occupazione, non è soggetto
sabilità, per poi concludere che, “ove una delle ad IVA ai sensi del D.P.R. 26 ottobre 1972, n.
parti riconosce espressamente il proprio ina- 633, art. 15 (8).
dempimento, quantifica il danno, e si impegna La Corte di cassazione ha ribadito la non impo-
a versare tale somma all’altra affinché quest’ul- nibilità IVA delle somme corrisposte a titolo di
tima (la quale a sua volta ipoteticamente ritiene risarcimento del danno, tra le quali sono state
congrua e corretta tale qualificazione) rinunci fatte rientrare le somme che derivano da una
all’esperimento di azioni risarcitorie. transazione, alla quale è riconducibile il verba-
Ebbene, in tali ipotesi, non sorgono particolari le di conciliazione redatto dal giudice ai sensi
problemi circa la corretta qualificazione a fini dell’art. 185-bis c.p.c., in quanto tali somme non

(5) R. Damasi, “Il difficile confine interpretativo della rile- 2525; v. pure Cass. 7 giugno 1995, n. 6368.
vanza IVA delle somme percepite a titolo di accordo transatti- (7) Cass. 10 marzo 2010, n. 5843.
vo”, in il fisco, n. 9/2021, pag. 832. (8) Cass., Sez. III, sent. 3 ottobre 2013, n. 22592.
(6) Cass. 24 maggio 2003, n. 8240; Cass. 7 febbraio 2006, n.

4044 il fisco 42/2022


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sono ascrivibili agli obblighi di pagamento, es- Le somme da corrispondere sono state qualifi-
sendo già espressamente soggette ad imposta di cate come un rimborso di spese di ripristino
registro, ai sensi dell’art. 29 del D.P.R. 26 aprile per inadempienza contrattuale, per cui non
1986, n. 131 (T.U.R.) (9). opererebbe l’esclusione dalla base imponibile
Qualora l’importo complessivo delle somme re- dell’IVA per le somme dovute a titolo di rimbor-
cuperate dal soggetto moroso comprendano gli so delle anticipazioni fatte in nome e per conto
interessi moratori e le spese per il recupero della controparte.
crediti, si è ritenuto che tali somme abbiano Invero, dal momento che la parte espressamen-
“natura risarcitoria” e debbano, pertanto, consi- te rinuncia nei confronti dell’altra “ad ogni altra
derarsi escluse dal computo della base imponi- pretesa fondata sull’inadempimento del contrat-
bile ai sensi dell’art. 15, primo comma, n. 1), del to la suddetta rinuncia è stata ritenuta risoluti-
D.P.R. n. 633/1972. vamente condizionata al corretto e tempestivo
Infine, le somme a titolo indennitario corrispo- adempimento della conciliazione”. Tale circo-
ste in relazione ad un rapporto contrattuale, ma stanza integra, in effetti, la sussistenza del sinal-
non legate da un nesso sinallagmatico di corri- lagma tra la prestazione di servizi e la somma
spettività con la prestazione oggetto del rappor- di denaro, rappresentando il nesso diretto tra
to principale, non scontano l’IVA (10). l’impegno assunto dalla società e la somma ver-
sata dall’istante (11).
5. Posizione dell’Agenzia delle entrate Tuttavia, ai sensi del successivo art. 15, primo
La posizione dell’Agenzia delle entrate nella comma, n. 1), dello stesso D.P.R. n. 633/1972,
specifica materia non è stata costante nel tem- sono state escluse dalla base imponibile “le
po, essendo passata da un orientamento più somme dovute a titolo di interessi moratori o di
estensivo ad uno più restrittivo. penalità per ritardi o altre irregolarità nell’a-
Gli Organi centrali, a loro volta, sullo specifico dempimento degli obblighi del cessionario o del
argomento si sono pronunciati più volte assu- committente”.
mendo sempre una posizione molto penalizzan- Ad avviso dell’Agenzia delle entrate, pertanto,
te per i contribuenti. Nel rappresentare il pro- presupposto stringente per l’applicazione del-
prio orientamento, in via generale ritengono l’art. 15, comma 1, n. 1), è “l’esistenza di un ri-
che, al fine di verificare se, ad esempio, la som- sarcimento in senso proprio, dovuto a ritardi
ma di denaro erogata a favore di un soggetto o inadempimento di obblighi contrattuali” (12).
passivo d’imposta costituisca il corrispettivo di Inoltre, è stato altresı̀ precisato che “le somme
una prestazione di servizi rilevante ai fini IVA, corrisposte a titolo di penale per violazione di
occorre far riferimento ai principi illustrati dal- obblighi contrattuali non costituiscono il cor-
la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, accol- rispettivo di una prestazione di servizio o di
ti dalla giurisprudenza di legittimità e recepiti una cessione di un bene, ma assolvono una fun-
con i documenti di prassi richiamati nell’istan- zione punitivo-risarcitoria. Conseguentemente
za. dette somme sono escluse dall’ambito di appli-
Con riferimento ad un’ipotesi di conciliazione cazione dell’imposta sul valore aggiunto per
giudiziale, l’Agenzia delle entrate ha fornito co- mancanza del presupposto oggettivo” (13) (14).
munque un’interpretazione restrittiva dell’indi- Secondo gli Organi centrali, poi, in presenza di
cato art. 15, comma 1, avendo precisato che, un nesso diretto tra la somma versata, nell’am-
nel caso in cui, nell’ambito di un contenzioso bito del rapporto giuridico a prestazioni corri-
relativo a pretesi danni cagionati ad un immobi- spettive, e la prestazione di servizi resa dal be-
le di proprietà di una società e condotto in loca- neficiario, soggetto passivo IVA, l’ammontare
zione, si sia aderito, senza alcuna ammissione erogato, costituendo il corrispettivo di un’opera-
di responsabilità, al solo fine di chiudere bona- zione rilevante, è da assoggettare ad IVA.
riamente la vicenda, ad una proposta di conci- Successivamente, hanno ritenuto che, in pre-
liazione formulata dal giudice civile, ai sensi senza di accordo di natura transattiva intercor-
dell’art. 185-bis c.p.c. non trova applicazione il so tra le parti avente per oggetto uno scambio
comma 1, n. 3) di detta norma giuridica. di prestazioni reciproche, la somma posta a

(9) Cass. 27 giugno 2008, n. 17633. 73/E.


(10) Agenzia delle entrate risposta n. 16 del 29 gennaio (13) Agenzia delle entrate risoluzione 23 aprile 2004, n.
2019. 64/E.
(11) Agenzia delle entrate risposta 22 settembre 2020, n. (14) Agenzia delle entrate risposta 13 marzo 2019, n. 74.
386.
(12) Agenzia delle entrate risoluzione 3 giugno 2005, n.

il fisco 42/2022 4045


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carico di una parte costituiva il controvalore te detto dal medesimo giudice (19), peraltro con
dell’impegno assunto dall’altra parte di rinun- riferimento a ipotesi affatto particolari che nella
ciare a proseguire il contenzioso instaurato al sostanza erano in realtà essenzialmente risarci-
fine di ottenere il risarcimento dei danni, quan- torie. E questo perché la prestazione di servizi -
tificati in termini di lucro cessante e danno pure in prospettiva unionale - è un’operazione
emergente, cagionati dalla condotta illecita po- soggetta a IVA anche quando la stessa si risolve
sta in essere dai soggetti convenuti, essendo ri- in un semplice non fare o in un permettere e
scontrabile l’esistenza di un nesso di sinallag- purché si collochi all’interno di un rapporto si-
maticità tra l’obbligo di non fare posto a carico nallagmatico (20). Una restrizione come quella
di una parte (rinuncia alle liti) e la somma do- incidentalmente affermata non è in effetti con-
vuta dall’altra, si configura il presupposto ogget- tenuta nell’art. 6 Direttiva 77/388/CEE- cioè la
tivo di applicazione dell’IVA, ai sensi dell’art. 3, “Sesta Direttiva” - e conseguentemente nemme-
comma 1, del D.P.R. n. 633/1972, per cui l’am- no nel D.P.R. n. 633/1972, art. 3 cit. che ne rece-
montare dovuto sulla base dell’accordo di natu- pisce la previsione. Ed invero la prestazione di
ra transattiva è da assoggettare ad IVA con ap- servizi viene connotata dalle rammentate fonti
plicazione dell’aliquota nella misura ordina- proprio come alternativa a quella sulla cessione
ria (15). di beni gravante sul consumo e - quindi - pre-
scinde da quest’ultimo.
6. Indicazioni della giurisprudenza Sulla base di tale orientamento, la Corte di cas-
Ad avviso della giurisprudenza domestica, una sazione ha ritenuto sussistente il rapporto sinal-
prestazione di servizi è effettuata “a titolo one- lagmatico tra l’assunzione di un obbligo di non
roso” e, pertanto, configura un’operazione im- fare e l’erogazione di un corrispettivo a fronte
ponibile solo quando tra l’autore di tale presta- dell’assunzione di un tale obbligo.
zione e il suo destinatario intercorra un rappor- La Corte di Giustizia UE, con riferimento all’in-
to giuridico nell’ambito del quale avviene uno dennità corrisposta ai produttori di latte per
scambio di prestazioni sinallagmatiche, nel abbandonare la produzione lattiera, ha afferma-
quale il compenso ricevuto dall’autore di tale to che, in tal caso, “non sussiste consumo nel-
prestazione costituisce il controvalore effettivo l’accezione del sistema comunitario dell’I-
del servizio fornito al beneficiario (16). VA” (21) e, quindi, l’impegno dei produttori ad
La Corte di Giustizia UE ha precisato che la ba- abbandonare la produzione lattiera dietro paga-
se imponibile di una prestazione di servizi è co- mento di una indennità non configura una pre-
stituita da tutto ciò che è ricevuto quale corri- stazione di servizi. Tuttavia, l’esclusione dal-
spettivo del servizio prestato e che una presta- l’ambito di applicazione dell’IVA nella peculiare
zione di servizi è pertanto imponibile solo quan- fattispecie esaminata dai giudici unionali si ba-
do esista un nesso diretto tra il servizio presta- sava essenzialmente sulle finalità di “interesse
to e il corrispettivo ricevuto. Di conseguenza, generale” (“promuovere il corretto funziona-
una prestazione è imponibile soltanto quando mento del mercato comunitario del latte”) alla
tra il prestatore e il destinatario intercorra un base della erogazione della indennità diretta a
rapporto giuridico nell’ambito del quale avven- compensare il produttore senza alcun “guada-
ga uno scambio di reciproche prestazioni, in gno” per le istituzioni comunitarie in sé consi-
cui il compenso ricevuto dal prestatore costitui- derate.
sca il controvalore effettivo del servizio prestato Il richiamato art. 3, primo comma, del D.P.R.
al destinatario (17). 26 ottobre 1972, n. 633, stabilisce che “costitui-
In relazione alla imponibilità ai fini IVA delle scono prestazioni di servizi le prestazioni verso
obbligazioni di non fare, la Corte di cassazio- corrispettivo dipendenti da contratti d’opera,
ne (18) ha, inoltre precisato che l’obbligazione appalto, trasporto, mandato, spedizione, agen-
contrattuale derivante dall’esercizio del diritto zia, mediazione, deposito e in genere da obbli-
di opzione è un’operazione di permettere - col- gazioni di fare, di non fare e di permettere qua-
legata al corrispettivo - che per essere assogget- le ne sia la fonte”.
tata all’imposta non comporta necessariamente In via generale, per le prestazioni di servizio l’I-
un consumo come è stato invece incidentalmen- VA si applica in presenza di due elementi: a) un

(15) Risposta 22 aprile 2022, n. 212; risposta 3 marzo 2021, (19) Cass., Sez. trib., n. 18764/2014.
n. 145; risposte n. 356 e n. 401/2021. (20) CGE n. 384/1977; causa C-215/94; causa C-263/15; causa
(16) CGE, 16 dicembre 2010, causa C-270/09. C-174/00.
(17) CGE, 3 settembre 2015, causa C-463/14. (21) CGE 29 febbraio 1996, causa C-215/94.
(18) Cass. 31 luglio 2018, n. 20233.

4046 il fisco 42/2022


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nesso sinallagmatico diretto tra la prestazione seguenza, qualora le parti concludano una re-
di servizi svolta ed il controvalore ricevuto co- trocessione novativa oltre il termine anzidetto,
me corrispettivo e b) un effettivo consumo dei esse restano soggette all’ordinario regime IVA.
beni e servizi (22). In mancanza di tali elemen- Sono state precluse deduzioni contrarie dall’o-
ti, l’operazione non può rientrare nel campo di rientamento giurisprudenziale (26) che ha esclu-
applicazione del tributo. so l’assoggettabilità ad IVA della transazione
Inoltre, la Corte ha ritenuto non soggetta ad non traslativa, nel caso in cui sia circoscritta al-
IVA una transazione novativa che prevede una la sola rinuncia di contenziosi pendenti, ri-
erogazione di denaro a fronte dell’impegno ne- chiamando la giurisprudenza comunitaria se-
gativo che consiste nell’abbandonare il giudizio condo la quale l’obbligo di non fare assunto da
e non intentare ulteriori cause (23). un imprenditore non configura una prestazione
In tale schema, oltre a riconoscersi valenza risar- di servizi, se manca il perseguimento della fina-
citoria alle somme pattuite, si esclude che lo lità consumeristica (27).
scambio di prestazione negativa contro corri- Nell’ambito di una vendita in cui l’acquirente
spettivo integri una fattispecie generale di consu- rinunci al credito, derivante dal parziale paga-
mo. L’atto transattivo che prevede l’erogazione mento del prezzo del bene già oggetto di analo-
di una somma omnicomprensiva, senza distin- go negozio concluso in precedenza tra le stesse
zione di voci, a tacitazione di tutte le pretese fat- parti, la rinuncia è soggetta all’applicazione del-
te valere in giudizio è stato ritenuto non soggetto l’imposta, in quanto l’assunzione dell’obbligo di
ad IVA per carenza di nesso sinallagmatico tra non fare corrisponde a uno spostamento patri-
prestazione resa e corrispettivo ricevuto (24). moniale negativo e si configura, pertanto, quale
L’imponibilità della pattuizione dell’impegno prestazione di servizi assoggettabile a imposi-
negativo, specificamente dell’impegno di non fa- zione (28), per cui, in applicazione dell’art. 29
re, è stata espressamente stabilita nel diritto T.U. registro, assumono rilievo gli obblighi di
unionale rispettivamente dalla Sesta Direttiva, pagamento derivanti dalla transazione, ai quali
art. 6, e dalla Direttiva di rifusione 2006/112/CE, occorre fare riferimento ai fini della individua-
art. 25, lett. b), e, nel diritto interno, dal D.P.R. zione dell’imposta da applicare (29).
n. 633/1972, art. 3. Di qui la conclusione secondo In ogni caso, ad avviso della Corte, tutto ciò che
cui, in tema di IVA, l’atto con il quale le parti ri- ha ad oggetto un fare o un non fare o un per-
nunciano ai rispettivi crediti è soggetto all’appli- mettere costituisce operazione imponibile ai
cazione dell’imposta, in quanto l’assunzione del sensi del D.P.R. n. 633/1972, art. 3 (30) con
reciproco obbligo di non fare implica reciproche un’interpretazioni non affatto condivisa e condi-
attribuzioni patrimoniali e si configura, pertanto, visibile.
quale prestazione di servizi (25). Un’operazione di permettere - collegata al
A ciò si aggiunga che la mancanza negli impe- corrispettivo - per essere assoggettata all’impo-
gni negativi di un “corrispettivo” reale è colmata sta non comporta necessariamente un consu-
dal regime previsto dal D.P.R. n. 633/1972, art. mo, come è stato invece incidentalmente det-
11, per le “permute”, cioè rapporti in cui non to (31), peraltro con riferimento a ipotesi affatto
c’è il pagamento di una somma di denaro, ma particolari che nella sostanza erano in realtà es-
un semplice “scambio” di obbligazioni. senzialmente risarcitorie di una perdita di pro-
Ulteriori argomentazioni a favore, ad esempio, duzione agricola (32).
della tassabilità dell’operazione il cui corrispet- La medesima giurisprudenza ha anche chiarito
tivo sia dato dalla rinunzia al credito possono che la Direttiva IVA ha un amplissimo spettro
trarsi dalla considerazione che il D.P.R. n. di applicazione e, con specifico riguardo all’in-
633/1972, art. 24, comma 3, stabilisce che le dividuazione delle prestazioni di servizi imponi-
parti possano variare l’importo dell’IVA non bili, si limita a richiedere che i servizi siano pre-
oltre un anno dopo, a partire dal momento di stati da un soggetto passivo in quanto tale e sia-
effettuazione delle operazioni originarie; di con- no direttamente correlati al corrispettivo (33)

(22) CGE, causa C-215/94, 18 dicembre 1997, causa C- 663745-0.


384/95; Cass. 12 novembre 2019, n. 29180. (29) Cass. sent. 13 novembre 2019, n. 29382.
(23) Cass., sent. 5 settembre 2014, n. 18764. (30) Cass., Sez. trib., n. 6607/2013; Cass., Sez. trib., n.
(24) Cass. 27 giugno 2008, n. 17633. 215/2002.
(25) Cass. n. 23668/2018; n. 20233/2018, CGE, causa C- (31) Cass., Sez. trib., n. 18764/2014,
215/94, causa C-384/95, causa C-463/14, causa C-263/15. (32) CGE n. 384/1977; CGE, causa C-215/94.
(26) Cass. sent. n. 18764 del 5 settembre 2014. (33) CGE 3 settembre 2015, causa C-463/14, Asparuhovo La-
(27) Cass., Sez. trib., 28 gennaio 2022, n. 2732. ke Investment Company OOD.
(28) Cass., Sez. trib., 28 gennaio 2022, n. 2732, rv. n.

il fisco 42/2022 4047


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per poi concludere, troppo frettolosamente, che Corte di cassazione, si è anche sostenuta una
le categorie negoziali del diritto interno vanno differente posizione, avendo ritenuto che la pat-
connotate secondo la prospettiva tributaria, alla tuizione di un impegno negativo è ritenuta
stregua della quale finiscono con il perdere la non imponibile perché l’applicazione dell’impo-
loro complessità semantica: ciò che conta sa- sta in queste ipotesi, normalmente, si discosta
rebbero soltanto i tratti idonei a rivelare l’esi- dal paradigma di quella che è concepita come
stenza del presupposto d’imposta. un’imposta generale sul consumo e dal mecca-
Come criterio generale, ai fini della tassazione, nismo del suo funzionamento concreto (37).
la Corte di Giustizia ritiene che la valutazione Inoltre, l’imponibilità di una tale pattuizione
della realtà economica e commerciale costi- non confliggerebbe affatto con il funzionamen-
tuisca un criterio fondamentale per l’applicazio- to concreto dell’IVA: il sistema è neutro e carat-
ne del sistema comune dell’IVA, destinato a pre- terizzato, salvo il caso delle importazioni, dalla
valere anche sul testo dei contratti (34). detrazione di imposta da imposta, in modo da
Si è anche affermato, facendo sempre riferi- consentire lo scorrimento dell’imposta fra i sog-
mento alla giurisprudenza unionale, che la pre- getti interessati e le relative operazioni imponi-
sa in considerazione degli elementi come la vo- bili, attraverso fasi mediante le quali il peso fi-
lontà di un soggetto passivo partecipante all’o- scale raggiunge il consumatore finale.
perazione è, salvo casi eccezionali, contraria Va anche segnalata la particolarità della motiva-
agli scopi del sistema comune IVA di garantire zione della Corte di cassazione, laddove ritiene
la certezza del diritto e di agevolare le operazio- che le sentenze della Corte di Giustizia, addotte
ni inerenti all’applicazione dell’IVA dando rile- a sostegno dell’orientamento dell’irrilevanza ai
vanza alla natura oggettiva dell’operazione di fini IVA degli accordi transattivi, si riferiscono a
cui trattasi (35). fattispecie diversa e del tutto disomogenea, pre-
Per quanto concerne, poi, il concetto di opera- sidiata dal perseguimento dell’interesse gene-
zione, è stato anche ricordato che l’art. 6 della rale della collettività e non già di quello singo-
Sesta Direttiva, che definisce la prestazione di lare del committente.
servizi, riprodotto dall’art. 24, comma 1, della In conclusione, nell’accennato e pacifico contra-
Direttiva 2006/112/CE, considera tale ogni ope- sto giurisprudenziale, occorre dare atto che, se-
razione che non costituisce una cessione di be- condo il giudice di legittimità, dovrebbe preva-
ni. In particolare, la prestazione di servizi esige lere l’orientamento della Corte di Giustizia (38)
la configurabilità di un rapporto giuridico da allorquando “ha liquidato la questione concer-
cui scaturiscano le attribuzioni patrimoniali e nente l’imponibilità in generale dell’obbligo di
la reciprocità delle attribuzioni, data dalla sus- non fare”, limitandosi a richiamare l’art. 25,
sistenza di un nesso diretto tra il servizio forni- lett. b), della Direttiva 2006/112/CE, il quale
to al destinatario ed il compenso da costui cor- espressamente riconosce che la prestazione di
risposto (36). servizi può consistere “(nel)l’obbligo di non fare
Conseguentemente, la reciproca rinuncia ai o di permettere un atto o una situazione” (39).
crediti che una parte vanta nei confronti dell’al- Sulla irrilevanza fiscale della transazione con-
tra e viceversa, essendosi impegnate ad estin- clusa non costituente atto produttivo di ef-
guere i relativi giudizi eventualmente pendenti, fetti novativi, anche la giurisprudenza di meri-
configurerebbe “senz’altro” l’operazione impo- to ha ritenuto che, in quanto tale, non è tassabi-
nibile ai fini IVA: la prestazione di servizi consi- le autonomamente rispetto al precedente atto
ste nella rinuncia al credito e nell’impegno ad principale regolativo del rapporto.
estinguere il relativo giudizio pendente, che In particolare, se con la transazione non risulta-
configurano obbligazioni rispettivamente di no statuite rinunce di reciproche pretese, non
non fare e di fare e che trovano corrispettivo sorgerebbe in capo all’ente alcun nuovo obbli-
nella rinuncia e nell’impegno corrispondenti as- go di pagamento. “L’atto di transazione non
sunti dalla controparte. genera alcuna imposizione, in quanto da esso
Il richiamato indirizzo, tuttavia, non è pacifico, non derivano obblighi di pagamento, bensı̀ ef-
atteso che, sempre nella giurisprudenza della fetti estintivi del precedente atto preesistente al-

(34) CGE 20 giugno 2014, causa C-653/11, Commissioners causa C-182/17, Nagyszenas Telepulesszolgaltatasi Nonprofit
Her Majesty’s Revenue and Customs c. Newey, punto 40; CGE Kft.
7 ottobre 2010, cause riunite C-53/09 e C-55/09, Loyalty Mana- (37) Cass. 5 settembre 2014, n. 18764.
gement UK e Baxi Group, punti 39 e 40. (38) CGE causa C-463/14.
(35) CGE 11 luglio 2018, causa C-154/17, SIA “E LATS”, (39) Cass., Sez. trib., 1˚ ottobre 2018, n. 23668; 15 marzo
punto 36. 2013, n. 6607; 31 luglio 2018, n. 20233.
(36) Cass. 9 giugno 2017, n. 14406; CGE 22 febbraio 2018,

4048 il fisco 42/2022


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la transazione e restano invariati i rapporti giu- atto di composizione dell’originario rapporto li-
ridici tra le parti, salvo nel quantum corrisposto tigioso mediante la conclusione di un nuovo
in forza dell’atto transattivo contenente il ‘me- rapporto costitutivo di obbligazioni autono-
desimo’ obbligo risarcitorio” (40). me, diverse dalle obbligazioni originarie, ovvero
come atto di composizione dell’originario rap-
7. Conclusioni porto litigioso esclusivamente mediante modifi-
che alle obbligazioni preesistenti senza elisio-
È indubbio che la posizione assunta dall’Agen- ne del collegamento con l’originario rapporto.
zia delle entrate secondo cui sono assoggettabili Né, può essere negato il principio di alternativi-
ad IVA i c.d. impegni negativi in quanto tà con l’imposta di registro, che già di per sé ori-
espressamente previsto dal quadro giuridico co- gina non pochi problemi per individuare la net-
munitario sia nell’art. 25, lett. b), della Direttiva ta linea di demarcazione tra i due tributi.
2006/12/CE e nell’art. 3 del D.P.R. n. 633/1972, Sembra allora di poter affermare che, in mate-
conclusione su cui concordano sia il giudice di ria di IVA, il criterio principale da utilizzare per
legittimità (41) sia la Corte di Giustizia (42), non definire il relativo trattamento fiscale, al di là
può essere condivisa in quanto non tiene conto della distinzione teorica tra transazione novati-
che le norme tributarie devono essere interpre- va e dichiarativa, debba essere ricercata nella
tate tenendo ben presenti i principi generali, di effettiva volontà delle parti, che, evidentemen-
rango costituzionale e non, che caratterizzano il te, non può che essere individuata di volta in
diritto tributario tra cui, in particolare, il prin- volta.
cipio di capacità contributiva.
Certo, non può escludersi che la transazione è
situazione complessa che può atteggiarsi come

(40) Comm. trib. reg. Basilicata, Sez. I, sent. 24 aprile 2008, (41) Cass. n. 20233/2018 cit.; sent. n. 23668/2018 cit.
n. 4. (42) CGE causa C-215/94; CGE causa C-263/2015.

il fisco 42/2022 4049


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Gli inconvenienti della mancanza


di un interpello IVA europeo
di Gabriele Liberatore (*)

È lecito che due o più Amministrazioni finanziarie pervengano ad una diversa determinazione sul tratta-
mento IVA di un’operazione transfrontaliera. È diabolico, però, che il diritto positivo derivato unionale
non offra strumenti di natura amministrativa, di cooperazione o di altro genere, che impongano, in capo
agli Stati membri, un obbligo di addivenire ad una soluzione condivisa al fine di evitare una doppia impo-
sizione o, peggio per loro stessi, di scongiurare il rischio di un salto d’imposta. Certo è possibile invocare
la Corte di Giustizia europea, tramite lo strumento del rinvio pregiudiziale, per ripristinare l’unitaria inter-
pretazione delle disposizioni comunitarie e garantire il rimborso dell’imposta indebitamente sopportata.
Però tale unico rimedio giurisdizionale, benché oneroso e non sempre esperibile, dovrebbe costituire l’ex-
trema ratio e non l’ordinarietà, soprattutto per un tributo armonizzato come l’IVA, che dovrebbe facilitare
l’approdo al mercato unico. È il momento di convergere politicamente su un mechanism for eliminating
double imposition of VAT in individual cases, magari, riprendendo e potenziando la meteora del Cross Bor-
der Ruling e prendendo spunto dai rimedi previsti nell’imposizione diretta.

1. Premessa inaccettabile in un tributo armonizzato come


l’IVA.
A volte i soggetti passivi direttamente o i loro
Pur essendo diritto di ogni Stato membro forni-
clienti, compresi i privati consumatori, devono re interpretazioni differenti di un medesimo
far fronte a problemi di doppia imposizione fatto economico, nell’ambito delle norme di di-
IVA nei casi intracomunitari in cui, per la me- ritto comunitario è dovere dell’Unione Europea
desima operazione, l’imposta è stata applicata garantire un’applicazione corretta ed univoca
due volte. Tale criticità, specialmente con riferi- delle stesse (1) consentendo alle parti in causa,
mento alle regole della territorialità applicabili sia di diritto pubblico che privato, di esperire ri-
alternativamente in funzione della tassazione medi di natura amministrativa sovranaziona-
nel Paese di origine o di destinazione, risulta li (e non solo giurisdizionali).

(*) Cultore della materia di Diritto tributario, Facoltà di si astengono da qualsiasi misura che rischi di mettere in peri-
Giurisprudenza, Università di Roma “La Sapienza”, Dottoran- colo la realizzazione degli obiettivi dell’Unione”, terzo paragra-
do di ricerca in Autonomia privata, impresa, lavoro e tutela dei fo dell’art. 4 del Trattato sull’Unione Europea (TUE);
diritti nella prospettiva europea ed internazionale, Dipartimen- “Il Consiglio, deliberando all’unanimità secondo una proce-
to di Scienze giuridiche, Università di Roma “La Sapienza”. dura legislativa speciale e previa consultazione del Parlamento
(1) In tale direzione il diritto primario comunitario: europeo e del Comitato economico e sociale, adotta le disposi-
“In virtù del principio di leale cooperazione, l’Unione e gli zioni che riguardano l’armonizzazione delle legislazioni relati-
Stati membri si rispettano e si assistono reciprocamente nell’a- ve alle imposte sulla cifra d’affari, alle imposte di consumo ed
dempimento dei compiti derivanti dai trattati. Gli Stati membri altre imposte indirette, nella misura in cui detta armonizzazio-
adottano ogni misura di carattere generale o particolare atta ne sia necessaria per assicurare l’instaurazione ed il funziona-
ad assicurare l’esecuzione degli obblighi derivanti dai trattati o mento del mercato interno ed evitare le distorsioni di concor-
conseguenti agli atti delle istituzioni dell’Unione. Gli Stati renza”, art. 113 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione
membri facilitano all’Unione l’adempimento dei suoi compiti e Europea (TFUE).

il fisco 42/2022 4051


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“Tassare una prestazione di servizi [o qualsiasi Stati membri, delle disposizioni relative alla lo-
altra operazione] (2) in un altro Stato membro calizzazione delle operazioni imponibili (6).
quando è già stata legittimamente assoggettata La doppia tassazione ai fini IVA può verificarsi
ad IVA nello Stato del prestatore di servizi dà in almeno tre macrocategorie di fattispecie con-
luogo a doppia imposizione contraria al princi- sistenti in interpretazioni divergenti di:
pio di neutralità fiscale insito nel sistema comu- 1) una disposizione della Direttiva IVA (7);
ne dell’IVA” (3). 2) una situazione particolare in cui si assiste
La doppia imposizione o il salto di imposta (al- ad una diversa interpretazione dei fatti da parte
tra faccia della medaglia) (4) costituiscono un delle Amministrazioni fiscali degli Stati membri
vulnus complesso del sistema di funzionamento interessati (8);
del tributo che risulta molto difficile da affron- 3) una descrizione giuridica da attribuire ad
tare da un punto di vista operativo, ma tali fe- un’operazione avente ad oggetto legislazioni na-
nomeni risultano: zionali differenti (9).
- inaccettabili sia per il contribuente che per le
2.1. Possibili rimedi
singole Amministrazioni che le subiscono, con-
siderato che il principio di neutralità dovrebbe Le soluzioni per superare le impasse interpreta-
garantire e promuovere il corretto funziona- tive differiscono in base alla natura della diffe-
mento del mercato interno; rente interpretazione.
- intollerabili per la Corte di Giustizia europea Nella prima ipotesi di cui sopra, la Commissio-
(CGE) quale effetto del mancato allineamento ne o gli Stati membri possono rivolgersi al Co-
legislativo da parte dei singoli Stati membri (5). mitato IVA (10) per determinare un orienta-
mento comune che potrebbe, se del caso, sfocia-
2. The double imposition of VAT re in una misura di esecuzione (11). La Com-
in individual cases missione può, altresı̀, proporre ricorso per ca-
renza nei confronti di uno Stato membro che
La Commissione europea dovrebbe garantire sembra non applicare correttamente una dispo-
l’applicazione uniforme del sistema dell’IVA sizione della Direttiva IVA. Infine, la questione
adottando adeguate e specifiche misure per ri- può essere risolta dinanzi alla CGE (12).
durre il problema della doppia imposizione sul- Diversamente nelle altre due fattispecie (diversa
le operazioni transfrontaliere derivanti da interpretazione dei fatti o differente valutazione
un’applicazione non uniforme, da parte degli della qualificazione giuridica da attribuire ad

(2) Testo tra parentesi aggiunto dall’Autore. ni di beni. In detta fattispecie la controversia non verte sull’in-
(3) Sentenza 11 settembre 2003, causa C-155/01, punto n. terpretazione di una disposizione della Direttiva IVA, ma sem-
60. plicemente sulla corretta descrizione del contratto tra il sig. X
(4) Nel prosieguo la locuzione “doppia imposizione” ricom- e la società Y.
prenderà anche la “non tassazione”. (10) Istituito ai sensi dell’art. 398 della Direttiva IVA con la
(5) Sentenza 22 dicembre 2010, causa C-277/09, punto 42. finalità di promuovere l’applicazione uniforme delle disposizio-
(6) Combinato disposto dei considerando n. 61 e n. 62 della ni. Rappresenta un organo esclusivamente consultivo che può
Direttiva 2006/112/CE (in prosieguo Direttiva IVA). fornire indicazioni, non giuridicamente vincolanti, senza poteri
(7) Ciò può accadere quando si rilevano differenze nella legislativi, anche se alcune delle disposizioni della Direttiva
classificazione, ai fini IVA, di un’operazione tra fornitura tra IVA impongono agli Stati membri di consultare il Comitato
beni o di servizi ai sensi degli artt. 31 ss. e 43 ss. della Direttiva IVA prima di recepire nella loro legislazione domestica le op-
IVA. Ad esempio quando si mette in contatto persone che desi- zioni previste dalla disciplina IVA.
derano scambiare i loro diritti di multiproprietà poiché potreb- (11) Infatti il Consiglio può, all’unanimità, su proposta della
be configurarsi una prestazione di servizi di cui all’art. 43 o al- Commissione, adottare le misure necessarie per attuare la Di-
l’art. 45 (prestazione di servizi relativi a beni immobili). rettiva IVA (art. 397) e, seguendo alcune linee guida concorda-
(8) Un esempio è rappresentato dalla cessione/acquisizione te dal Comitato IVA, queste sono state “normativizzate” nel Re-
intracomunitaria di beni in cui la doppia imposizione può deri- golamento 2011/282/UE.
vare dal fatto che l’Amministrazione fiscale dello Stato mem- (12) È possibile presentare un ricorso alla Corte di Giustizia
bro di partenza dei beni ritiene che non sia stata fornita la pro- europea solo quando i problemi di doppia imposizione deriva-
va del trasporto in un altro Paese, rifiutando, pertanto, l’esen- no da interpretazioni divergenti di una disposizione della Di-
zione della vendita. Diversamente l’Amministrazione dello Sta- rettiva IVA. Infatti la CGE è competente ad interpretare il dirit-
to membro di arrivo ritiene provata l’operazione tassando l’ac- to comunitario, ai sensi dell’art. 267 del TFUE, pronunciandosi
quisto intracomunitario in capo all’acquirente. in via pregiudiziale dinanzi ai giudici nazionali anche se viene
(9) Ciò si verifica, ad esempio, quando due Stati membri ri- lasciata a tali magistrati il compito di applicare le proprie sen-
tengono entrambi che il leasing costituisca una prestazione di tenze a casi specifici, attribuendogli la responsabilità dell’appli-
servizi ai sensi dell’art. 43 della Direttiva IVA, ma uno di essi ri- cazione dei principi da esso enunciati (causa C-77/01). Per un
tiene che il contratto tra il sig. X e la società Y sia un contratto approfondimento A. Russo, “Il rinvio pregiudiziale alla Corte
di leasing, mentre l’altro Stato membro lo considera una vendi- di Giustizia”, in il fisco, n. 41/2013, pag. 6357.
ta del veicolo (a rate) rientrante nelle disposizioni sulle cessio-

4052 il fisco 42/2022


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una determinata operazione) le possibili con- - individuare degli strumenti per risolvere situa-
trapposte interpretazioni derivano da una man- zioni che comportino una doppia imposizione
canza di comunicazione tra le Amministrazio- nell’ambito del mercato interno e, soprattutto,
ni fiscali interessate ed offrono pochissimo spa- in un settore ove l’IVA rappresenta un’imposta
zio di intervento. armonizzata;
In aggiunta, a differenza della tassazione diret- - garantire che l’imposta su un’unica operazione
ta, non esistono disposizioni né nella Direttiva imponibile sia pagata una sola volta e, in par-
IVA né nelle convenzioni bilaterali in materia fi- ticolare, che non venga addebitata due volte in
scale che consentano di eliminare la doppia im- due Stati membri.
posizione poiché queste trovano applicazione, Nel 2000 la Commissione europea ha lanciato
quasi esclusivamente, nella tassazione diret- una strategia volta a migliorare il funzionamen-
ta (13). to del sistema IVA nel quadro del mercato inter-
Nella migliore delle ipotesi, esistono talvolta no cercando di superare l’inerzia determinata
procedure informali tra gli Stati membri che dall’esitazione degli Stati membri.
permettono di risolvere la doppia imposizione, L’azione proposta si fondava sul raggiungimen-
comunque al di fuori di qualsiasi quadro giuri- to di quattro obiettivi:
dico formale. Questi strumenti, però, non confe- 1) la semplificazione;
riscono alcun diritto ed il loro utilizzo dipende 2) la modernizzazione della normativa;
dalla buona volontà dei singoli Paesi. Neanche 3) l’applicazione più uniforme delle disposizioni
la rete informale “Solvit” (14), adottata nell’am- vigenti;
bito del mercato interno, non elimina il proble- 4) la nuova attuazione della cooperazione am-
ma (15). ministrativa.
Pertanto i contribuenti, vittime di una doppia In attuazione del terzo punto, ad inizio 2007, è
imposizione, debbono accettare passivamente il stata avviata una consultazione pubblica (18)
duplice prelievo o rivolgersi ai rispettivi tribu- per analizzare i problemi ed individuare possi-
nali nazionali. Tali procedimenti, però, si rive- bili soluzioni concernenti l’introduzione di un
lano lunghi e costosi (16) e, per di più, il ricor- meccanismo che limitasse la doppia imposizio-
rente rischia di ottenere due decisioni dissonan- ne vagliando l’introduzione di due strumenti,
ti cosicché l’interessato deve rassegnarsi e subi- comunque, non alternativi. Altro obiettivo era
re l’onere economico della doppia imposizione. quello di raccogliere informazioni sulle situa-
zioni concrete ove vi fosse tale pericolo.
2.2. Un problema da sempre affrontato L’azione prevedeva i seguenti due differenti
ma mai risolto strumenti, esperibili, però, nei soli casi compor-
L’Unione Europea ha il compito di combattere tanti una diversa interpretazione dei fatti o una
la frode e l’evasione fiscale che comportano la diversa valutazione della qualificazione giuridi-
mancata riscossione dell’IVA promuovendo una ca da attribuire ad una determinata operazio-
cooperazione amministrativa rafforzata tra ne (19):
gli Stati membri (17). - il primo di carattere temporaneo che sospen-
In aggiunta, è altresı̀, dovere della Commissione deva il versamento dell’IVA richiesta una se-
europea: conda volta fino alla risoluzione definitiva della

(13) Anche se l’art. 25 del Modello OCSE di Convenzione fi- nioni divergenti sul numero di chilometri percorsi o sull’età del
scale consente la possibilità (non l’obbligo) di risolvere casi di veicolo o sul luogo in cui questo è stato acquistato da una per-
doppia imposizione nelle ipotesi non coperti dalla Convenzio- sona poco prima di andare a vivere in un altro Stato membro.
ne. In tali ipotesi eventuali procedimenti giudiziari sono lunghi e,
(14) Raccomandazione 2013/461/UE. Per approfondimento, molto spesso, il loro costo è di molto superiore all’importo del-
N. Galleani d’Agliano, “Meccanismi di prevenzione e la soluzio- l’IVA (circa 3.000 euro per l’acquisto di un’auto nuova di media
ne delle controversie in materia di doppia imposizione dell’I- cilindrata).
VA”, in Fiscalità & Commercio internazionale, n. 24/2020. Si ve- (17) Regolamento 2010/904/UE.
da, altresı̀, per una panoramica completa delle criticità del (18) Consultation paper Introduction of a mechanism for eli-
meccanismo “Solvit”, l’ultima relazione annuale preparata dal- minating double imposition of VAT in individual cases, Euro-
la Commissione, disponibile al seguente indirizzo web: pean Commission, 5 January 2007.
https://ec.europa.eu/internal_market/scoreboard/performance_- (19) Considerato che nelle situazioni di doppia imposizione
by_governance_tool/solvit/index_en.htm. derivanti da interpretazioni divergenti di una disposizione del-
(15) Nell’ipotesi in cui sia avviato un procedimento giudizia- la Direttiva IVA si rileva un concreto rischio di sconfinare in
rio, la procedura del “Solvit” non può più essere esperita (§ II competenze e responsabilità di altre istituzioni comunitarie
della Raccomandazione 2013/461/UE). quali il Comitato IVA, il Consiglio e la CGE e di trasferire il po-
(16) Ad esempio molti casi di doppia imposizione riguarda- tere di interpretare le disposizioni dal Consiglio e dalla CGE al-
no spesso la fornitura di autoveicoli, ove, in relazione alla ces- le singole Amministrazioni fiscali e ad arbitri.
sione/acquisizione intracomunitaria di veicoli, si rilevano opi-

il fisco 42/2022 4053


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controversia causa della doppia imposizio- so ad un’attività che si svolge sul loro territorio
ne (20); ma di competenza di un altro Paese (23).
- l’altro strutturale condiviso a livello comunita- In detta direzione, per meglio chiarire la portata
rio attraverso accordi reciproci tra le Ammini- del diritto derivato comunitario concernente la
strazioni fiscali interessate e, in caso di falli- cooperazione fiscale e precisamente l’ambito di
mento di tale procedura amichevole, la questio- applicazione dello stesso, è stato chiesto alla
ne sarebbe stata devoluta e risolta mediante un CGE (24) di stabilire se il Regolamento
arbitrato. 2010/904/UE impedisca ad un’Amministrazione
È necessario precisare che, comunque, le proce- finanziaria di qualificare un’operazione in
dure amichevoli presentano due problemi rile- modo difforme dall’interpretazione giuridica
vanti: già fornita, su richiesta del contribuente, da un
1) non impongono alcun obbligo di “risultato” altro Stato membro.
agli Stati membri per l’effettiva eliminazione Nella causa C-276/18 una società polacca ha
della doppia imposizione; venduto, nel 2012, on line beni in Ungheria tra-
2) di conseguenza, non sono soggette a termine. mite un complesso sistema commerciale nu-
Diversamente l’arbitrato permetterebbe di supe- trendo, fin dall’inizio del business, fondati dubbi
rare entrambe le criticità. sul Paese al quale competesse l’IVA. Pertanto ha
Ciò premesso, la Commissione europea ha pro- presentato un interpello alla propria Ammini-
posto (21) di introdurre una procedura: strazione finanziaria, la quale ha replicato che
- ordinaria di risoluzione dei conflitti concer- l’imposta doveva essere versata in Polonia. Di-
nenti la doppia imposizione IVA tramite un mu- versamente, però, in seguito l’Autorità fiscale
tuo accordo simile “a quella dell’art. 25 del Mo- ungherese ha accertato che l’imposta doveva es-
dello di Convenzione dell’OCSE sulla procedura sere ivi corrisposta, discostandosi, pertanto, dal-
di accordo reciproco” (22); l’interpretazione ufficiale polacca.
- eccezionale, in caso di fallimento della prima, Il contribuente, perplesso per la situazione para-
simile “a quella della Convenzione n. dossale in cui era incorso, ha presentato ricorso
90/436/CEE (c.d. Convenzione sull’arbitrato)”. al Tribunale amministrativo e del lavoro di Bu-
Tali strumenti sarebbero dovuti essere adegua- dapest, il quale ha rimesso la quaestio alla CGE,
tamente adattati alla natura del tributo ove le sollevando, per quel che qui interessa, due corre-
controversie si presentano notevolmente meno late questioni. In sintesi viene chiesto se tra gli
complesse ad esempio di quelle relative ai prez- obiettivi del Regolamento 2010/904//UE vi sia an-
zi di trasferimento. che quello di risolvere eventuali interpretazioni
giuridiche differenti su una stessa operazione
3. La cooperazione fiscale comunitaria non proposte da due Stati membri e, in caso di pare-
può risolvere la doppia imposizione IVA re positivo, se un’Amministrazione finanziaria
possa determinare unilateralmente l’obbliga-
Gli Stati membri dovrebbero collaborare leal- zione tributaria senza tenere in considerazione
mente e adeguatamente per assicurare l’accerta- il parere ufficiale di un’altra Autorità fiscale (25).
mento e la riscossione corretta dell’IVA control- I giudici comunitari (26), investiti della contro-
lando non solo la riscossione dell’imposta do- versia, rilevano come il Regolamento
vuta nel loro territorio, ma fornendo, altresı̀, as- 2010/904/UE si limiti a consentire una coopera-
sistenza ad altri Stati membri al fine di assicu- zione amministrativa ai fini dello scambio del-
rare la corretta applicazione del tributo connes- le informazioni, relativamente ad operazioni

(20) Sistema adottato nell’imposizione diretta con riferimen- in una posizione di strutturale incertezza proprio in quelle si-
to alle controversie sui prezzi di trasferimento. In tale direzio- tuazioni, a carattere transnazionale, in cui sono più forti le esi-
ne S.M. Ronco, “Cooperazione tra Stati membri e doppia im- genze di affidamento e di semplificazione dei rapporti tra Fisco
posizione IVA: un percorso ancora irto di ostacoli”, in Dir. prat. e contribuente”.
trib. internazionale, n. 3/2021. “L’imposizione IVA, diversamen- (21) Consultation paper Introduction of a mechanism for eli-
te dal settore dell’imposizione diretta, è stata oggetto di un pro- minating double imposition of VAT in individual cases, Euro-
cesso di intensa armonizzazione, in vista del rafforzamento del pean Commission, 5 January 2007, cit.
mercato unico; circostanza che dovrebbe spingere verso l’ado- (22) Article 25 of the OECD model convention, Mutual agree-
zione di meccanismi, ben noti in altri settori del diritto dell’UE, ment procedure.
quali la circolazione delle decisioni amministrative o delle sen- (23) Regolamento 2010/904/UE, considerando n. 7.
tenze giurisdizionali a livello UE o le stesse procedure di riso- (24) Causa C-276/18.
luzione delle dispute di derivazione pattizia o unionale previste (25) Conclusioni, Avvocato Generale E. Sharpston, 6 feb-
in materia di imposizione diretta, al fine di evitare il formarsi braio 2020.
di soluzioni diversificate nei diversi Paesi membri che pregiu- (26) Sentenza 18 giugno 2020, causa C-276/18.
dicano il principio di neutralità e che pongono il contribuente

4054 il fisco 42/2022


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cross border che interessino due o più Paesi, ne- - alla disciplina IVA che non contempla un ap-
cessarie alle Autorità finanziarie per accertare parato di diritto secondario comunitario che
correttamente l’imposta. garantisca il riconoscimento delle sentenze rese
Non interessa, però, la competenza di tali Stati dai giudici di uno Stato membro negli altri Pae-
a procedere, alla luce di simili informazioni, al- si dell’Unione, diversamente da quanto previsto
la qualificazione delle operazioni interessate in ambito civile e commerciale (34);
dalla Direttiva IVA (27). - all’esercizio del diritto al rimborso, che nel
“Non stabilisce né un obbligo che imponga alle primo Stato membro potrebbe non rivelarsi cosı̀
Amministrazioni finanziarie di due Stati mem- scontato in quanto l’obbligo di conformazione
bri di cooperare al fine di pervenire ad una solu- al diritto comunitario deve necessariamente co-
zione comune quanto al trattamento di un’ope- niugarsi con il principio di autonomia procedu-
razione ai fini IVA, né un requisito in forza del rale (35), i cui effetti possono condurre al per-
quale le Autorità finanziarie di uno Stato mem- manere di situazioni di incompatibilità con il
bro sarebbero vincolate dalla qualificazione at- diritto unionale anche nel caso di pronunce giu-
tribuita a tale operazione dall’Amministrazione risdizionali in contrasto con il citato diritto, ma
finanziaria di un altro Stato membro” (28). passate in giudicato.
Contestualmente, però, l’applicazione corretta
della Direttiva IVA deve sempre garantire la 4. Esperienza “pilota” del CBR tra luci
neutralità fiscale evitando fenomeni di doppia e ombre
imposizione (29). L’esistenza, in uno o più Stati
membri, di approcci diversi da quello vigente Nel quadro del Forum dell’Unione Europea sul-
nel Paese considerato non può mai comportare l’IVA è stato avviato, il 1˚ giugno 2013, un pro-
un’applicazione erronea delle disposizioni (30). getto sperimentale dedicato ai private ruling
È “facoltà” dei giudici nazionali, investiti della transfrontalieri (c.d. cross border ruling, CBR)
controversia, sollevare (31) una questione pre- che ha permesso ai soggetti passivi di chiedere
giudiziale alla CGE. un parere preventivo, ma non vincolante, sul
In seguito qualora risultasse, sulla base di una trattamento IVA delle operazioni internazionali
decisione degli euro giudici, che l’IVA è stata in- considerate “complesse”. I singoli Stati membri
debitamente versata in uno Stato membro, il erano liberi o meno di partecipare (36).
contribuente ha diritto di ottenere il rimbor- La procedura ha rappresentato uno strumento di
so (32) delle imposte riscosse da un Paese co- deflazione del contenzioso ricevendo il placet
munitario in violazione di norme del diritto del VEG (VAT Expert Group), che lo ha ritenuto
unionale. indispensabile per garantire un’applicazione ed
Tale rimedio giurisdizionale, pur apprezzabile un’interpretazione univoca delle norme sull’IVA
in ottica di sistema, comporta sicuramente un in tutta l’Unione. La stagione sperimentale del
evidente aggravio economico per la parte og- CBR è, comunque, cessata il 30 settembre 2018.
getto di vessazione impositiva e non sembrereb- Nel periodo di prova (2013-2018), il ricorso allo
be, a ben vedere, in grado di realizzare sempre strumento non è stato sicuramente massic-
l’obiettivo auspicato dalla CGE. cio (37), non solo per l’assenza di alcuni Stati
Ci riferiamo principalmente (33): membri (fra cui spicca la Repubblica tedesca),

(27) CGE, sentenza 27 gennaio 2009, causa C-318/07, punti in Dir. prat. trib. internazionale, n. 3/2021, cit.
62 e 63, e giurisprudenza ivi citata. (34) Vedi l’art. 2 del Regolamento 2012/1215/UE, concernen-
(28) Sentenza 18 giugno 2020, causa C-276/18, punto 49. te la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecu-
(29) CGE, sentenza 26 luglio 2017, causa C-386/16, punto zione delle decisioni in materia civile e commerciale. Per un
43. approfondimento, R. Hausmann, The scope of application of the
(30) CGE, sentenza 5 luglio 2018, causa C-544/16, punto 65. Brussels I Regulation, in Pocar, Viarengo, Villata (eds.), Reca-
(31) È interessante notare come i giudici europei utilizzino sting Brussels I, Padova, 2012, pag. 3 ss.
le parole hanno la “facoltà, o addirittura l’obbligo”, sentenza 18 (35) Per un approfondimento P. Pistone, Diritto tributario
giugno 2020, causa C-276/18, punto 51. europeo, Torino, 2018, pag. 38; F. Amatucci, “L’autonomia pro-
(32) La domanda di rimborso dell’IVA indebitamente versata cedimentale tributaria nazionale ed il rispetto del principio eu-
rientra nell’ambito del diritto alla ripetizione dell’indebito, il ropeo del contraddittorio”, in Rivista trimestrale di Diritto tribu-
quale, secondo costante giurisprudenza, è inteso a rimediare tario, 2016, pag. 257.
alle conseguenze dell’incompatibilità dell’imposta con il diritto (36) Hanno partecipato al progetto su base volontaria 18
dell’Unione, neutralizzando l’onere economico che ha indebita- Stati membri dell’Unione, fra cui l’Italia, a partire dal gennaio
mente gravato l’operatore che, in definitiva, l’ha effettivamente 2016 (Provvedimento dell’Agenzia delle entrate n. 165827 del
sopportata (CGE, sentenza 14 giugno 2017, causa C-38/16, 29 dicembre 2015).
punti 29 e 30 e giurisprudenza ivi citata). (37) Sono state trattate 23 fattispecie, EU VAT Forum Cross
(33) Cfr. S. M. Ronco, “Cooperazione tra Stati membri e Border Rulings (CBR) LIST (Update October 2019); European
doppia imposizione IVA: un percorso ancora irto di ostacoli”, Commissione, 22 ottobre 2019.

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ma anche per una sorta di ritrosia dell’operato- singolo Paese. Ciò presuppone, però, certezza
re riguardo il risultato. Infatti uno dei difetti del del diritto e della sua interpretazione ed appli-
progetto era indubbiamente l’assenza di un vin- cazione, anche per non scoraggiare operatori
colo “di risultato” (38) per le Autorità fiscali, sic- esteri (43).
ché in alcuni casi la questione non è stata risol- Infatti considerato l’elevato grado di coopera-
ta (39). zione amministrativa già oggi esistente tra Am-
ministrazioni finanziarie in campo IVA con ri-
4.1. In attesa di un’evoluzione necessaria guardo alle attività di accertamento e riscossio-
Ad ogni modo, l’istituto del “VAT Cross Border ne, l’estensione della portata della collaborazio-
Ruling” va considerato con favore, in quanto ha ne anche per la definizione condivisa del trat-
delineato, seppure in forma embrionale, un tamento fiscale di operazioni aventi caratte-
meccanismo di cooperazione tra Amministra- re transnazionale non dovrebbe risultare cosı̀
zioni finanziarie manifestando la consapevolez- complesso né dal punto di vista organizzativo,
za della Commissione circa l’esigenza di un su- né da quello politico ed istituzionale.
peramento dello status quo.
È lecito auspicarsi, proprio sfruttando tale espe- 5. Concreti pericoli di doppia (o nessuna)
rienza, l’avvio di un percorso che porti all’ado- imposizione
zione di un atto di diritto secondario, come di
recente avvenuto con riguardo all’imposizione La Digital Economy sta riscrivendo le regole di
diretta a seguito dell’adozione della Direttiva fare business. Ora le imprese, anche di piccole e
2017/1852/UE concernente i meccanismi di ri- medie dimensioni (44) (ma anche i privati), si
soluzione delle controversie in materia fiscale confrontano a livello globale in maniera easy
nell’Unione Europea (40). sfruttando le opportunità offerte dalle nuove
Sarebbe opportuno, a parere di chi scrive, ri- tecnologie. I prodotti sono sempre più digita-
prendere l’esperienza conclusa, benché non vin- li (45) e quelli fisici si commercializzano sfrut-
colante, del CBR (41), e tradurla in norma con tando le potenzialità dei mercati on line. Ciò po-
effetti vincolanti per i singoli Stati membri (42), ne nuove frontiere per la fiscalità imponendo la
magari novellando una nuova sezione nel Rego- necessità di rivedere le tradizionali regole tribu-
lamento 904/2010/UE. Le istituzioni europee si tarie, soprattutto in ambito internazionale.
prefiggevano, con l’introduzione dell’IVA, di po- Per quanto attiene all’argomento in commento,
ter approdare ad un sistema che permettesse di alcune tipologie di servizio, ad esempio quelle
operare all’interno della Comunità come in un relative alla formazione on line (46) e quelle

(38) Per un approfondimento G. Liberatore, “La chimera di monetary values were not mentioned in most these cases”, Report
‘uno spazio unico europeo dell’IVA’”, in L’IVA, n. 6/2016. on the outcome of the consultation on “introduction of a mecha-
(39) Una panoramica, in tal senso, è offerta dal documento nism for eliminating double imposition of VAT in individual ca-
(Taxud.c.4 2017 2926060) pubblicato il 19 maggio 2017 dai ses”, European Commission, TAXUD/D1/EWS/mav D(2007)
Servizi della Commissione. 15925, 24 October 2007.
(40) Per un approfondimento, si vedano, ex multis, G. Con- (45) Per un approfondimento F. Antonacchio, “Web3 ed eco-
solo, “In tema di esecuzione delle decisioni ‘amichevoli’ e ‘arbi- nomia decentralizzata nuove sfide fiscali”, in il fisco, n.
trali’ nella normativa italiana di attuazione della Direttiva 39/2022, pag. 3753.
2017/1852: questioni problematiche e ipotesi di soluzione”, in (46) Vedi commento alla risposta ad istanza di interpello n.
Rass. trib., n. 2/2021; L. Del Federico, “La risoluzione delle con- 409 del 4 agosto 2022. Per un approfondimento G. Liberatore,
troversie fiscali internazionali: soft law dell’OCSE, Direttiva UE “I servizi virtuali interattivi complicano la territorialità IVA”, in
2017/1852 e D.Lgs. n. 49 del 2020”, in Dir. prat. trib. internazio- L’IVA, n. 10/2022, ove viene rilevato come “Le indicazioni for-
nale, n. 3/2020. nite nella risposta n. 409/2022 benché effettuate con un’apprez-
(41) Ricordiamo alcune questioni trattate nei CBR: zabile interpretazione evolutiva potrebbero offrire il fianco a
- 2014/3. Organizing a symposium to present new products to visioni differenti in altri Stati membri. Ciò potrebbe minare l’e-
clients; sigenza di garantire l’uniformità dei criteri di localizzazione
- 2015/12. Organisation of in-service teacher training courses delle operazioni in ambito comunitario, quale fondamento del
in other Member States. principio di tassazione unica del tributo”; P. Parodi - B. Santa-
(42) Cfr. P. Centore, “IVA intraUE: CBR un capitolo chiuso. croce, “Corsi on line, imposta da pagare nel luogo di residenza
Ma da riaprire”, in Quotidiano IPSOA del 13 ottobre 2018. del cliente”, in Il Sole - 24 Ore del 5 agosto 2022; F. Ricca, ex
(43) In tale direzione cfr. R. Alfano - C. Verrigni, “Gli inter- multis, “Formazione, IVA a destinazione”, in Italia Oggi del 6
pelli: evoluzione sistematica e trend legislativo italiano”, in Dir. agosto 2022; “La formazione on line rischia di perdere l’orien-
prat. trib. internazionale, n. 3/2016. tamento”, ivi del 15 agosto 2022; “Privati-imprese con regimi
(44) “In general terms, participants of the consultation see diversi”, ivi del 15 agosto 2022; “La natura delle prestazioni
double taxation as an existing and difficult problem. It was noted sotto la lente della Corte di Giustizia UE”, in Italia Oggi del 15
that double taxation creates a burden for business in certain si- agosto 2022.
tuations. In this respect SMÈs were mentioned by several contri-
butors as being especially encumbered by this problem. However

4056 il fisco 42/2022


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concernenti le prestazioni di intermediazione ve fixed time limits (between 6 months and 1.5
immobiliare di breve durata (47), potrebbero years)” (49).
prestare il fianco ad interpretazioni differenti, Ma pur prendendo atto delle buone intenzioni
spostando il luogo di territorialità (ergo Paese di della Commissione europea (50) ad oggi, a di-
consumo) da quello di stabilimento del cliente a stanza di quindici anni, tranne l’esperienza pilo-
quello del fornitore o a quello di effettuazione ta del CBR, l’azione politica non ha dato seguito
dell’attività/operazione. al citato monito.
Da ultimo anche la sharing economy pone sot- Le cose sono pressoché immutate, anche se il
to stress l’art. 9 della Direttiva IVA in quanto po- contesto economico è diventato più complesso
trebbe ricomprendere tra i soggetti passivi, al ri- in seguito ai fenomeni della globalizzazione e
correre di determinate condizioni quali-quanti- della digitalizzazione. Inoltre dal 1˚ luglio 2021
tative, anche i privati che sfruttano stabilmente è stato esteso il sistema IVA dello sportello uni-
un determinato bene a fini economici (48). co a tutte le vendite B2C che scindendo, a regi-
me, il Paese di identificazione con quello di
6. Conclusioni consumo presuppone un’uniformità interpreta-
tiva condivisa a livello unionale.
“It was underlined that only the introduction of a Dobbiamo constatare che, come rilevato dalla
smooth, harmonised, simple procedure, which is CGE, ad oggi, solo gli strumenti del rinvio pre-
accessible for business and works in practice ma- giudiziale e del diritto al rimborso possono
de sense. There is a general consensus that the (ma non sempre) assicurare l’esatta interpreta-
mechanism should consist of both of the ele- zione del diritto comunitario ed impedire la sot-
ments presented in the Commission’s consulta- tomissione del contribuente ad una doppia im-
tion paper: the suspended recovery of the second posizione e di uno o più Stati alla non tassazio-
tax until dispute is resolved; and the mutual ne (51).
agreement procedure followed by the arbitration Si rileva, ahimè, un percorso di armonizzazione
if the first does not resolve the problem (...) Both ancora in evoluzione in ambito IVA. A fianco di
procedures should lead to quick solutions and ha- una sempre più incisiva uniformazione della di-

(47) Vedi risposta alla consulenza giuridica n. 954-39/2016, ci di questa singolare economia. Impegnati sempre di più, an-
presentata, il 12 maggio 2016, dall’Associazione Federazione che se con i rallentamenti provocati dalle limitazioni della mo-
delle Associazioni Italiane Alberghi e Turismo, ove, in merito bilità personale prodotti dalla pandemia, a trarre vantaggi eco-
ai servizi d’intermediazione resi a committenti non soggetti nomici da quelle componenti del patrimonio privato, siano es-
passivi (c.d. B2C) residenti in Italia per servizi di alloggio in se locali o autovetture, che sono naturalmente destinate all’uso
strutture ricettive non gestite in forma imprenditoriale o in im- personale. Difficile, però, ricondurre la varietà e la numerosità
mobili privati per brevi periodi (“es. booking.com”), viene rile- delle condizioni d’impiego per abitazioni private ad un vero e
vato che, “In attesa di chiarimenti da parte del Comitato IVA, proprio programma d’impresa. Questo, infatti, manifesta carat-
la scrivente, coerentemente con la posizione espressa dalla teri di professionalità, economicità e naturale destinazione al
Commissione e dalla maggioranza degli Stati membri in seno mercato che non sono certo ricorrenti nelle scelte di privati per
al medesimo Comitato, ritiene applicabile ai servizi di prenota- l’impiego a terzi di appartamenti come parte del proprio capi-
zione in linea relativi a prestazioni alberghiere o simili l’art. 7- tale immobiliare. Se, quindi, i privati che li mettono a disposi-
sexies, comma 1, lett. a) del D.P.R. 633/1972, ove l’intermedia- zione rimangono nell’attività di amministrazione del proprio
rio (piattaforma on line) che agisce in nome e per conto del patrimonio, la soluzione fiscale ne giustifica l’esclusione sia
suo cliente abbia preventivamente verificato che si tratta di un dall’ambito dell’IVA, sia da quello del reddito d’impresa”, A. Di
servizio B2C. Tali piattaforme, infatti, consentono essenzial- Pietro, “Sharing economy e fiscalità condivisa per utenti e piat-
mente di mettere in contatto la domanda e l’offerta di servizi taforme, in Rass. trib., n. 4/2020.
alberghieri o simili ai fini della fornitura di un alloggio. Il fatto (49) Report, 24 October 2007, cit.
che i servizi delle medesime piattaforme siano resi attraverso (50) “All these elements will be taken into consideration by the
internet e in modo automatizzato non appare sufficiente ad at- Commission during its ongoing and future planning”, Report, 24
trarli nell’ambito dei servizi resi tramite mezzi elettronici e nel October 2007, cit.
regime MOSS (artt. 58 della Direttiva IVA e 7, par. 3, lett. u, (51) In tale direzione S.M. Ronco, “Cooperazione tra Stati
del Regolamento di esecuzione; Regolamento UE n. 967/2012). membri e doppia imposizione IVA: un percorso ancora irto di
Pertanto, nella fattispecie, si concorda con l’istante nel ritenere ostacoli”, in Dir. prat. trib. internazionale, n. 3/2021, cit.: “rima-
che i servizi in esame siano servizi di intermediazione che, nel- ne tuttavia da notare che le conclusioni a cui è giunta la CGUE
la misura in cui vengono effettivamente resi a soggetti privati non paiono in grado di offrire soluzioni del tutto efficaci al fine
(B2C), sono imponibili in Italia ai sensi del citato art. 7-sexies, di mitigare il pregiudizio arrecato al contribuente nell’ipotesi
comma 1, lett. a) del D.P.R. 633/1972”. in cui l’Amministrazione finanziaria di un Paese membro met-
(48) “La fiscalità fatica a dare un risultato di sistema, coe- ta in discussione il trattamento fiscale di una data operazione;
rente con le proprie ragioni di giustizia, quando si riferisce ad ciò desta ancora più perplessità qualora la scelta del contri-
un fenomeno economico di carattere inusitato e di dimensione buente, presa in adesione alle indicazioni fornite dall’Ammini-
naturalmente internazionale, come quello che caratterizza l’of- strazione finanziaria di un Paese membro, venga successiva-
ferta per l’uso temporaneo di alloggi privati e l’impiego, altret- mente ‘disconosciuta’ da quella di un altro Stato membro in
tanto temporaneo, di vetture. I privati sono gli indiscussi artefi- base ad una diversa interpretazione della disciplina IVA”.

il fisco 42/2022 4057


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Approfondimento
IVA

sciplina sostanziale a livello unionale, che con- lare l’affidamento riposto dal contribuente nel-
nota un approccio basato essenzialmente sul le indicazioni fornite dall’Amministrazione fi-
criterio dell’unilateralità per quanto concerne la nanziaria di un dato Paese membro.
fase dell’accertamento amministrativo del tribu- Infine, ciò che preoccupa maggiormente il con-
to, si constata l’assenza di meccanismi obbli- tribuente è il fondato pericolo che la doppia im-
gatori, o quanto meno vivamente consigliabi- posizione comporti anche un possibile rilievo
li (52), che permettano di mitigare i rischi di in ambito penale, stante la correlazione tra
doppia imposizione di tipo giuridico e di tute- violazioni amministrative e penali.

(52) “Ma il punto principale è costituito dalla base giuridica del metodo CBR e di proporlo come soluzione alternativa e
del ruling [CBR], oggi inesistente, tanto che la partecipazione preventiva al contenzioso in materia di IVA”, cfr. R. Alfano - C.
alla procedura è, allo stato, di natura semplicemente volonta- Verrigni, “Gli interpelli: evoluzione sistematica e trend legislati-
ria. Si tratta, quindi, di riconoscere a livello europeo la valenza vo italiano”, in Dir. prat. trib. internazionale, n. 3/2016, cit.

4058 il fisco 42/2022


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Processo tributario

Mediazione tributaria
e conciliazione giudiziale: modifiche
per due istituti che stentano a decollare
di Massimo Conigliaro (*)

La riforma della giustizia tributaria ha introdotto alcune disposizioni volte a deflazionare il contenzioso, in-
centivando il ricorso alla mediazione e alla conciliazione giudiziale, non soltanto con la previsione di una
maggiorazione delle spese di lite in caso di soccombenza, ma anche con l’eventuale responsabilità am-
ministrativa del funzionario che immotivatamente rigetti il reclamo o non accolga la proposta di media-
zione. È stata inoltre attribuita alle Corti di Giustizia Tributaria la possibilità di assumere l’iniziativa ed invi-
tare le parti a definire le controversie, limitatamente a quelle di valore sino a 50 mila euro. In tema di me-
diazione, però, si è persa ancora una volta un’occasione per garantire la terzietà da più parti reclamata,
trascurando di istituire la figura del mediatore.

1. Premessa immotivatamente rigetta il reclamo o accoglie


La recente riforma della giustizia tributaria è la proposta di mediazione. Tale ultima disposi-
stata sollecitata da ragioni legate agli obiettivi zione costituisce senza dubbio una novità nel
del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in- panorama tributario e risponde ad una chiara
centrati sul miglioramento della qualità delle esigenza di sollecitare - con decisione - gli enti
sentenze tributarie e della riduzione del con- impositori a valutare ed accogliere le proposte
tenzioso. Il legislatore ha puntato sulla riforma conciliative che ne hanno i presupposti.
dell’ordinamento degli organi speciali di giusti- L’esperienza degli ultimi anni, infatti, ha mo-
zia tributaria e, tra le altre disposizioni riguar- strato la scarsa propensione delle parti a colti-
danti il rito, sull’introduzione di istituti proces- vare concretamente le ipotesi di mediazione o
suali volti a deflazionare il contenzioso esisten- di conciliazione delle liti fiscali, non soltanto
te. In particolare, l’art. 4, comma 1, della Legge per la generale riluttanza dei contribuenti, ma
n. 130/2022 è intervenuto su mediazione e con- anche per la diffusa resistenza degli Uffici fi-
ciliazione, due strumenti volti a disincentivare
nanziari.
la prosecuzione delle liti fiscali: non soltanto
con la maggiorazione del 50% delle spese in Le analisi statistiche della Direzione Giustizia
caso di soccombenza (peraltro già prevista nella Tributaria del MEF sull’andamento annuale del
specifica disposizione di cui all’art. 15 del contenzioso per l’anno 2021 sono a dir poco
D.Lgs. n. 546/1992), ma anche con la possibilità eloquenti: soltanto lo 0,4% delle liti è stato defi-
che tale condanna rilevi per l’eventuale respon- nito in primo grado con la conciliazione giudi-
sabilità amministrativa del funzionario che ziale (528 su 134.603 giudizi); dinanzi alle Com-

(*) Dottore commercialista in Siracusa, Docente SNA, Cul-


tore della materia in Diritto tributario nell’Università di Paler-
mo.

il fisco 42/2022 4059


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Processo tributario

missioni tributarie regionali la percentuale è Qualcosa negli ultimi anni è stato fatto, ma an-
stata ancor più ridotta (0,3%) (1). che la recente riforma non pare sufficiente.
La novella legislativa, quanto alla mediazione Dopo l’entrata in vigore della norma nel 2011, il
tributaria (nel nostro ordinamento dal 2011), legislatore si è affrettato, spinto dalle eccezioni
non risolve però il problema di fondo - ampia- di incostituzionalità sollevate, a modificare a
mente criticato nel tempo - dell’assenza di un decorrere dal 1˚ gennaio 2014 l’originaria previ-
soggetto terzo e realmente autonomo che con- sione di condizione di ammissibilità del ricorso
duca quale arbitro imparziale le diverse fasi del da più parti censurata, prevedendo che il recla-
contraddittorio finalizzato alla definizione della mo costituisce condizione di procedibilità nel
lite. giudizio tributario riguardante gli atti di valore
Anche per la conciliazione giudiziale - prevista inferiore al limite di legge ratione temporis ap-
già nel soppresso D.P.R. n. 636/1972, all’art. 20- plicabile (5).
Successivamente, in seguito alle modifiche in-
bis - pur potendo la stessa essere oggi sollecitata
trodotte dall’art. 9, comma 1, lett. l), D.Lgs. 24
dal giudice, la mera maggiorazione delle spese
settembre 2015, n. 156, in attuazione della Leg-
di lite non sembra un incentivo decisivo per far
ge delega per la revisione del processo tributa-
decollare tale istituto senza un radicale cambio rio prevista dall’art. 10 della Legge 11 marzo
culturale nel rapporto Fisco-contribuente. 2014, n. 23, sono stati riscritti gli istituti deflat-
tivi del reclamo-mediazione e della conciliazio-
2. La tormentata vita di mediazione ne giudiziale, riformulando gli artt. 17-bis e 48
e conciliazione tributaria del D.Lgs. n. 546/1992.
L’introduzione della mediazione nel rito tributa- In linea con i numerosi interventi volti a decon-
rio - ovvero sia di un obbligo di rivisitazione gestionare il carico delle Commissioni tributa-
della pretesa erariale prima di iscrivere a ruolo rie, nel tentativo di limitare allo stretto indi-
spensabile il ricorso alla giustizia tributaria ov-
la causa - è stata giustificata dall’elevata propen-
vero alla sentenza del giudice eventualmente
sione al contenzioso in Italia, ritenuta “una pa-
adito, sono state introdotte maggiori opportuni-
lese anomalia” del sistema tributario che non
tà di definizione bonaria della controversia, con
ha riscontri negli altri Stati europei (2). l’estensione della mediazione ai tributi locali ed
Chi scrive è sempre stato critico sulle modalità alle controversie catastali e doganali, preveden-
di attuazione del legislatore italiano di tale in- do altresı̀ la possibilità di conciliare le liti anche
tento deflattivo (3): era stato segnalato sin dall’i- in appello.
nizio che quella della mediazione tributaria era È rimasto tuttavia il vulnus dell’assenza del me-
una “riforma a metà” ed occorreva innalzare il diatore.
limite - originariamente di 20 mila euro, poi ele- Con la modifica del 2016, il legislatore ha inte-
vato a 50 mila - ed aprire ai tributi locali (cosa ramente riformulato l’art. 17-bis del D.Lgs. n.
poi avvenuta) e prevedere la figura del mediato- 546/1992. Sono state quindi ricomprese tra le li-
re; diversamente sarebbe rimasto un duplicato ti reclamabili anche le controversie riguardanti
dell’autotutela ovvero un surrogato dell’accerta- tributi gestiti da:
mento con adesione (4). - Agenzia delle dogane;

(1) I rapporti periodici sull’andamento del contenzioso tri- contribuente può prevenire le liti con il Fisco attivando, sia
butario, sono pubblicati sul portale del Dipartimento delle Fi- una “procedura speciale di riesame”, sia una “procedura gene-
nanze del MEF: rale” tramite istanza che, in entrambi i casi, è presentata allo
http://www.finanze.it/opencms/it/statistiche-fiscali/statisti- stesso organo che ha emanato l’atto. Anche in Germania è pre-
che-sul-contenzioso-tributario/analisi-sul-contenzioso-tributa- visto un procedimento di impugnazione dell’atto (Beschwerde)
rio/ e sul portale della Giustizia Tributaria https://www.giusti- da instaurare davanti alla stessa autorità che lo ha emanato, ri-
ziatributaria.gov.it/gt/analisi-e-statistiche-sul-contenzioso. levante come onere da assolvere prima di rivolgersi al giudice.
(2) Cosı̀ V. Busa, “Le nuove prospettive della mediazione tri- (3) Cfr. M. Conigliaro, “Mediazione tributaria senza pace:
butaria”, in Corr. Trib., n. 11/2012, pag. 765, il quale evidenzia cresce di importanza, ma è ancora orfana del mediatore”, in il
che, a fronte di circa 190.000 controversie instaurate media- fisco, n. 23/2017, pag. 2241.
mente all’anno in Italia avverso atti dell’Agenzia, in Francia, ad (4) Sia consentito il rinvio a M. Conigliaro, “Mediazione fi-
esempio, se ne registrano non più di 20.000. Nella stessa Fran- scale: una riforma a metà”, in Il Sole - 24 Ore del 12 aprile
cia l’accesso alla tutela giurisdizionale è condizionato da una 2012, Norme e Tributi, pag. 6.
“pregiudiziale amministrativa”: i contribuenti possono adire il (5) La Corte costituzionale, con sentenza 9-16 aprile 2014, n.
giudice solo dopo l’esperimento di una fase amministrativa ob- 98, ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale del
bligatoria, presentando reclamo presso lo stesso Ufficio che ha comma 2 nel testo originario, anteriore alla sua sostituzione ad
emanato l’atto. L’esistenza di questa pregiudiziale ha fortemen- opera dell’art. 1, comma 611, lett. a), n. 1), Legge 27 dicembre
te limitato i ricorsi giurisdizionali considerato che il 90% circa 2013, n. 147.
delle controversie è risolto in via amministrativa. In Spagna, il

4060 il fisco 42/2022


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- Agenzia del territorio; fermi di beni mobili registrati o di ipoteche. Ed


- Monopoli di Stato; in tal senso occorre dare atto che più che la me-
- enti locali; diazione - sostanzialmente inapplicabile ai cari-
- agente per la riscossione. chi iscritti a ruolo, non essendo possibile una
Sono rimaste non reclamabili esclusivamente diversa misurazione del carico fiscale - è stato il
le liti riguardanti: reclamo a produrre effetti positivi nelle contro-
- gli atti di valore indeterminabile; versie che riguardano l’esattore, imponendo un
- gli atti di recupero di aiuti di Stato di cui al- più attento e meditato riesame dell’atto.
l’art. 47-bis. È noto poi c he l’art. 17- bis d el D .Lgs. n .
È stata invece espressamente prevista la proce- 546/1992 prevede la facoltà della parte contri-
dura del reclamo per gli atti di cui all’art. 2, buente di inserire nel reclamo anche una propo-
comma 2, primo periodo, del D.Lgs. n. 546/1992 sta di mediazione, completa della ridetermina-
relativi al classamento e all’attribuzione della zione dell’ammontare della pretesa. Gli enti im-
rendita catastale, pur essendo di valore indeter- positori formuleranno le loro proposte “avuto
minabile. riguardo all’eventuale incertezza delle questioni
La ratio dell’estensione del reclamo a tutti i controverse, al grado di sostenibilità della prete-
comparti impositivi - si legge nella relazione sa ed al principio di economicità dell’azione
governativa di accompagnamento alla bozza di amministrativa”. L’esito del procedimento rileva
decreto - risiede nel principio di economicità anche per i contributi previdenziali e assisten-
dell’azione amministrativa diretta a produrre ziali, sui quali non si applicano sanzioni e inte-
effetti deflattivi del contenzioso, anche alla luce ressi e la cui base imponibile è riconducibile a
del proficuo abbattimento riscontrato nel con- quella delle imposte sui redditi (6). La misura
tenzioso contro gli atti emessi dall’Agenzia delle percentuale della riduzione delle sanzioni, pre-
entrate e del fatto che oltre il 90% dei ricorsi vista dal comma 7, è stata ridotta al 35% invece
proposti nei confronti degli enti locali hanno un del precedente 40%.
valore non superiore a 20 mila euro. Tuttavia, Il legislatore è poi intervenuto per modificare
mentre le Agenzie fiscali provvedono all’esame l’art. 17-bis del D.Lgs. n. 546/1992, cosı̀ come
dei reclami attraverso apposite strutture diverse previsto dall’art. 10, comma 1, D.L. 24 aprile
da quelle che hanno emesso gli atti reclamabili, 2017, n. 50, portando a 50 mila euro il limite
per gli altri enti la disposizione prevede che l’in- per il quale si impone la procedura del reclamo,
dividuazione della struttura eventualmente de- per gli atti impugnabili notificati a decorrere
putata alla trattazione dei reclami è rimessa al- dal 1˚ gennaio 2018.
l’organizzazione interna di ciascuno di essi. Co-
me si vede, però, per i tributi locali, non solo si 3. Le nuove disposizioni introdotte
rinuncia alla figura del mediatore, ma anche al con la riforma della giustizia tributaria
soggetto diverso per gestire la pratica di media-
zione - con buona pace della agognata terzietà - Il legislatore della riforma, al fine di incentivare
al fine di “evitare un vincolo ad enti impossibili- il ricorso a strumenti deflattivi, è intervenuto in-
tati a rispettarlo (ad esempio, a causa della ri- fine con l’art. 4 della Legge n. 130/2022 per ap-
dotta dimensione)”. portare le seguenti modifiche al D.Lgs. n.
Il comma 9 dell’art. 17-bis del D.Lgs. n. 546/1992 ed in particolare per:
546/1992 prevede altresı̀ l’applicabilità delle di- - sostituire il comma 2-octies dell’art. 15 in tema
sposizioni del reclamo, ove compatibili, agli di spese di giudizio;
agenti per la riscossione. Sul punto, viene evi- - inserire un nuovo comma 9-bis nell’art. 17-bis
denziato che tali soggetti non hanno la disponi- in tema di reclamo-mediazione;
bilità del tributo e, pertanto, l’istituto può trova- - inserire il nuovo art. 48-bis.1 in tema di conci-
re applicazione nei casi di vizi propri della car- liazione giudiziale proposta dalla Corte di Giu-
tella di pagamento ovvero di impugnazione di stizia Tributaria.

(6) Il perfezionamento della mediazione, nelle controversie cordare infine la disposizione che prevede la sospensione della
aventi ad oggetto un atto impositivo o della riscossione, avvie- riscossione fino alla scadenza del termine per la definizione
ne con il pagamento, entro venti giorni dalla sottoscrizione del- del reclamo o della mediazione (e dunque per 60 + 90 giorni +
l’accordo, delle somme dovute ovvero della prima rata. Nelle l’eventuale sospensione feriale di 31 giorni del mese di agosto).
controversie aventi ad oggetto la restituzione di somme, il Si ricorda che l’atto reclamabile può anche essere preventiva-
comma 6 prevede che la mediazione si perfezioni con la sotto- mente oggetto di procedimento di accertamento con adesione,
scrizione dell’accordo nel quale sono indicate le somme dovute con un nuovo (precedente) contraddittorio e cumulando l’ulte-
con i termini e le modalità di pagamento; l’accordo costituisce riore termine di 90 giorni per l’eventuale definizione.
titolo per il pagamento nei confronti del contribuente. Da ri-

il fisco 42/2022 4061


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Processo tributario

Le nuove disposizioni prevedono che, in caso di troversia, anche dopo l’esito negativo del proce-
rigetto del reclamo o di mancato accoglimen- dimento di reclamo-mediazione e dell’eventuale
to della proposta di mediazione, la soccom- accertamento con adesione esperito; una terza
benza di una delle parti, in accoglimento delle possibilità che assegna al giudice tributario il
ragioni già espresse in sede di reclamo o media- ruolo di regista della definizione della causa,
zione, comporta, per la parte soccombente, la seppure per le liti minori che rispondono ai ci-
condanna al pagamento delle relative spese di tati canoni di facilità ed immediata soluzione,
giudizio. La novella precisa che tale condanna che potrebbero trovare riscontro in una generi-
può rilevare ai fini dell’eventuale responsabili- ca nozione di semplicità. È da notare che un
tà amministrativa del funzionario che ha im- eventuale input alla conciliazione che promani
motivatamente rigettato il reclamo o non accol- dall’organo giudicante dovrebbe essere letto dal-
to la proposta di mediazione. le parti come un chiaro segnale di non poter ve-
Analogamente, qualora una delle parti ovvero il dere accolte integralmente le proprie doglianze;
giudice abbia formulato una proposta concilia- in tali casi sarà bene per il contribuente ponde-
tiva, non accettata dall’altra parte senza giusti- rare le circostanze ed all’esito di una compiuta
ficato motivo, restano a carico di quest’ultima analisi dei benefici assumere le decisioni conse-
le spese del giudizio maggiorate del 50%, ove il quenziali, puntando alla rimodulazione della
riconoscimento delle sue pretese risulti inferio- pretesa ed alla riduzione delle sanzioni.
re al contenuto della proposta ad essa effettua- Rimangono immutate le ulteriori disposizioni
ta. Se è intervenuta conciliazione le spese si in- procedurali (in udienza e fuori udienza), perfe-
tendono compensate, salvo che le parti stesse zionamento dell’accordo nonché termini e mo-
abbiano diversamente convenuto nel processo dalità di pagamento.
verbale di conciliazione.
È da rilevare che, nell’esperienza degli ultimi 4. Considerazioni finali
anni, le occasioni di vedere condanne alle spese
di lite con la maggiorazione del 50% per il pro- Mediazione e conciliazione sono istituti sui
cedimento di reclamo o mediazione sono state quali l’Amministrazione finanziaria ha investito
piuttosto rare, atteso che le Commissioni tribu- molto, assegnando obiettivi sfidanti alle singole
tarie hanno sostanzialmente ignorato tale dispo- direzioni provinciali, al fine di ridurre il nume-
sizione, limitandosi il più delle volte a liquidare ro dei giudizi. Il mondo professionale ed i rap-
le spese per un certo importo, senza specificare presentanti dei contribuenti, di converso, sono
se lo stesso fosse o meno maggiorato nel caso di sempre stati scettici nei confronti in particolare
liti reclamabili. della mediazione, un istituto che, per quanto la
Il legislatore ha altresı̀ previsto - per le sole con- richiami nel nome, non ha mai previsto la figu-
troversie reclamabili (e dunque di valore sino a ra del mediatore.
50 mila euro) proposte successivamente al 16 Tale vulnus, nonostante le modifiche normative
settembre 2022 - la possibilità per la Corte di intervenute nel tempo, non è stato colmato
Giustizia Tributaria di formulare alle parti una nemmeno con la recente riforma della giustizia
proposta conciliativa, avuto riguardo all’ogget- tributaria; si tratta di un tema sul quale la dot-
to del giudizio e all’esistenza di questioni di fa- trina nel tempo ha evidenziato non poche criti-
cile e pronta soluzione (7). Si tratta di una novi- cità (8).
tà non di poco rilievo che offre una ulteriore La recente novella legislativa ha perso nuova-
chance alle parti di chiudere la potenziale con- mente l’occasione di prevedere la figura del me-

(7) La proposta può essere formulata in udienza o fuori butaria”, in Corr. Trib., n. 40/2013, pag. 3187; G. Corasaniti, “Il
udienza. Se è formulata fuori udienza, è comunicata alle parti. reclamo e la mediazione tributaria tra la recente giurispruden-
Se è formulata in udienza, è comunicata alle parti non compar- za costituzionale e i controversi profili evolutivi della Corte co-
se. La causa può essere rinviata alla successiva udienza per il stituzionale”, in Dir. prat. trib., n. 3/2014, pag. 10467; M. Coni-
perfezionamento dell’accordo conciliativo. Ove l’accordo non gliaro, “Nuove regole per reclamo e mediazione tributaria, ma
si perfezioni, si procede nella stessa udienza alla trattazione la terzietà rimane una chimera”, in il fisco, n. 42/2015, pag.
della causa. 4020; B. Santacroce - L. Lodoli, “Legittimità del reclamo-me-
(8) Cfr. A. Guidara - D. Stevanato - R. Lupi, “Mediazione fi- diazione, ma con terzietà dell’organo mediatore ancora ‘a ri-
scale: un provvedimento improvvisato su una strada giusta”, in schio’ per i tributi locali, in il fisco, n. 15/2017, pag. 1442; C.
Dialoghi Tributari, n. 1/2012; R. Serrentino, “Il ‘nuovo’ istituto Glendi, “Fermenti legislativi processualtributaristici: lo schema
della mediazione tributaria: osservazioni critiche”, in Dir. prat. di Decreto delegato sul contenzioso”, in Corr. Trib., n. 32/2015,
trib., n. 6/2013, pag. 11347; M. Chionchio - Z. Gola - R. Lupi, pag. 2467; G. Corasaniti, “L’incessante evoluzione del reclamo-
“Mediazione tributaria: irragionevolezze vere e presunte sulla mediazione: pregi e difetti di un istituto in continuo rinnova-
via della ‘deprocessualizzazione’”, in Dialoghi Tributari, n. mento”, in Corr. Trib., n. 21/2017, pag. 1639.
2/2013; V. Ficari, “Possibili scenari futuri per la mediazione tri-

4062 il fisco 42/2022


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Processo tributario

diatore, soggetto terzo rispetto alle parti, che è offre uno scenario a dir poco scoraggiante che
rimasto una chimera. L’esperienza di questi pri- dovrebbe indurre ad ulteriori riflessioni per in-
mi anni di applicazione ne conferma peraltro il centivarne l’utilizzo; al di là della bontà delle
bisogno. norme, non riteniamo che la maggiorazione del-
L’Agenzia delle entrate, a differenza degli enti le spese in caso di rigetto del ricorso (o dell’ap-
locali e delle altre parti del processo (spesso si- pello) costituisca un valido e concreto deterren-
lenti di fronte al reclamo), è impegnata a ri- te. Come si diceva, occorre un radicale cambia-
spondere a tutte le istanze, fornendo anche la mento culturale sia da parte dei contribuenti
bozza delle controdeduzioni che andrà a depo-
che da parte degli Uffici: per questi ultimi, in
sitare in giudizio in caso di iscrizione a ruolo
della causa da parte del contribuente. La mag- particolare, occorrerebbe fare tesoro e dare ap-
gior parte delle procedure di reclamo si con- plicazione pratica agli indirizzi più volte ripor-
clude, però, con una risposta che giunge a ri- tati nelle circolari amministrative, volti a consi-
dosso dello spirare del termine e con una propo- derare con attenzione la sostenibilità della pre-
sta di mero abbattimento delle sanzioni nella tesa e la solvibilità dei contribuenti, anche al fi-
misura prevista dalla legge. Di vera e propria ne di evitare che, dopo un lungo e dispendioso
“mediazione”, intesa come ricerca di una solu- contenzioso, l’eventuale vittoria in giudizio ven-
zione di compromesso fra posizioni diverse, in ga vanificata dalla mancata riscossione a causa
verità, non se ne vede traccia. È pur vero che in della intervenuta decozione (o strumentale spo-
ambito fiscale la mediazione, ancora legata al liazione) della parte contribuente.
sacro totem dell’indisponibilità dell’obbligazione In tale contesto, alla recente disposizione di de-
tributaria, è vittima di lacci difficili da scioglie- finizione delle liti in cassazione - scarsamente
re; tuttavia, continuando su questa strada ri- appetibile per come strutturata - sarebbe da af-
marrà un mero duplicato dell’accertamento con fiancare un provvedimento legislativo che vada
adesione, con tutti i limiti di un faticoso con- ad ampliare il campo di applicazione per i giu-
traddittorio, soltanto cartolare ed il più delle
dizi di legittimità (rimodulando i limiti di valo-
volte meramente formale, condizionato dalle
esigenze di budget degli Uffici e connotato spes- re) ed introduca analoga previsione per i giudizi
so da proposte che hanno il sapore dell’imposi- di merito. Il conseguimento dell’obiettivo di ri-
zione e non consentono la ricerca del punto di durre la mole di ricorsi pendenti potrebbe offri-
incontro che dovrebbe essere alla base di qual- re la possibilità, a regime, di dedicarsi con mag-
siasi percorso conciliativo. Il mediatore potreb- giore attenzione a proposte di mediazione o
be aiutare in tal senso. conciliazione opportunamente argomentate e
Per quel che concerne la conciliazione tributa- supportate, cosı̀ da avere maggiori chance di
ria, la ridottissima percentuale di liti definite successo.

il fisco 42/2022 4063


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Giurisprudenza

Per l’inesistenza dei crediti utilizzati


indebitamente in compensazione
basta la valutazione del giudice penale
(CASSAZIONE, Sez. III pen., Pres. Ramacci, Est. Corbo - Sent. n. 32330 del 15 luglio 2022, dep. il 2 settem-
bre 2022)

Reati tributari - Indebita compensazione - Valutazione circa la sussistenza o inesistenza del credito
utilizzato in compensazione - Parere del Ministero dello Sviluppo economico - Irrilevanza - Valuta-
zione del giudice penale - Sufficienza

In tema di reato di indebita compensazione, l’inesistenza dei crediti utilizzati in compensazione va valutata dal
giudice penale sulla base di elementi probatori che lo stesso ritiene sintomatici e rilevanti, senza che possa ritener-
si in alcun modo necessario acquisire il parere del Ministero dello Sviluppo economico, a norma dell’art. 3, com-
ma 12, D.L. n. 145/2013 e dell’art. 8 del D.M. 27 maggio 2015, in quanto i controlli da effettuare in sede ammini-
strativa ai fini della verifica della effettività dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo non costituisco-
no una riserva di accertamento amministrativa pregiudiziale rispetto alle valutazioni del giudice penale.
(Oggetto della controversia: reato di indebita compensazione, anni 2019-2020)

rette ed IVA, ma non anche con riguardo a debiti per con-


Ritenuto in fatto
tributi assistenziali e previdenziali.
1. Con ordinanza emessa in data 1˚ dicembre 2021, e depo- Si espone, a fondamento di questa conclusione, che: -) il
sitata il 18 dicembre 2021, il Tribunale di Roma, pronun- D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-quater è inserito in un testo
ciando in materia di misure cautelari reali, ha respinto la normativo intitolato “nuova disciplina dei reati in materia
richiesta di riesame presentata da M.N. avverso il decreto di imposte sui redditi e sul valore aggiunto” (si citano Sez.
di sequestro preventivo a fini di confisca emesso dal G.I.P. 1, n. 38042 del 2019, e Sez. 3, n. 8689 del 2019); -) la causa
del Tribunale di Velletri in data 5 novembre 2021 nella par- di non punibilità di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13,
te relativa al medesimo e con specifico riguardo a tre poliz- comma 1, riferita espressamente anche all’art. 10-quater
ze, per un valore complessivamente pari a 1.003.618,71 eu- cit., richiama “le speciali procedure conciliative e di adesio-
ro. ne all’accertamento previste dalle norme tributarie, nonché
dal ravvedimento operoso”, ossia istituti codificati dal
Il reato per il quale è stato effettuato il sequestro è quello
D.Lgs. n. 472 del 1997, art. 13 ed inapplicabili alla discipli-
di indebita compensazione, D.Lgs. n. 74 del 2000, ex art.
na degli obblighi di versamento di contributi previdenziali
10-quater che si ipotizza commesso da M.N. quale ammini-
e assistenziali, e ricollega gli “importi dovuti” di cui deve
stratore di fatto della società “Gruppo SD S.r.l.”, in concor-
avvenire l’integrale pagamento ai “debiti tributari”; -) la cir-
so con altri, tra cui M.V., amministratrice di diritto della
costanza attenuante di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13-
medesima persona giuridica, con riferimento a 160.920,39
bis è configurata esattamente nello stesso modo.
euro per l’anno 2019 e a 1.463.718,06 euro per l’anno 2020, Si osserva, inoltre, che questa ricostruzione ermeneutica
mediante l’utilizzo in compensazione di inesistenti crediti non è posta in crisi dalla presenza, nel medesimo D.Lgs. n.
di ricerca e di sviluppo a fronte di debiti per IVA e per con- 74 del 2000, delle disposizioni di cui all’art. 10-bis e all’art.
tributi assistenziali e previdenziali. 11, comma 2. Si premette che, secondo la tesi favorevole al-
2. Ha presentato ricorso per cassazione avverso l’ordinanza l’interpretazione estensiva del D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-
indicata in epigrafe M.N., con atto sottoscritto dall’avvoca- quater le disposizioni di cui all’art. 10-bis e all’art. 11, com-
to Giorgio Perroni, articolando tre motivi. ma 2, D.Lgs. cit. attribuiscono rilevanza anche alla evasio-
2.1. Con il primo motivo, si denuncia violazione di legge, in ne di debiti diversi da quelli in materia di imposte dirette e
riferimento al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-quater nonché di IVA. Si osserva, in contrario, che dette disposizioni si ri-
D.Lgs. n. 241 del 1997, art. 17 a norma dell’art. 606 c.p.p., feriscono comunque a tributi, e, quindi, non possono ri-
comma 1, lett. b), avendo riguardo alla ritenuta configura- guardare i contributi previdenziali e assistenziali: l’art. 10-
bilità del reato di indebita compensazione. bis cit. ha riguardo all’omesso versamento delle ritenute di
Si deduce che il reato di compensazione indebita è configu- imposta, e quindi alle imposte sui redditi; l’art. 11, comma
rabile esclusivamente con riguardo a debiti per imposte di- 2, cit. fa riferimento alla transazione fiscale di cui all’art.

4064 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

182-ter Legge fall. il cui nucleo centrale è costituito da que- quindi, che: -) la vendita delle quote di cui sopra è avvenuta
gli elementi indicati dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 1 atti- per il prezzo di 183.840,00 euro e non è stato addotto alcun
nenti, perciò, alle imposte dirette o all’IVA. elemento idoneo a far dubitare della effettività del versa-
2.2. Con il secondo motivo, si denuncia violazione di legge, mento della somma agli alienanti o della congruità di tale
in riferimento all’art. 321 c.p.p., comma 1, e art. 125 c.p.p., prezzo; -) M.V. non è mai stata amministratrice della “Tec-
comma 3, a norma dell’art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) e nosystem”, come ha affermato il Tribunale travisando il
c), avendo riguardo alla ritenuta sussistenza del fumus contenuto dell’annotazione di polizia giudiziaria del 21 ot-
commissi delicti del reato di indebita compensazione e di tobre 2021, e come risulta anche dal verbale di assemblea
una reale motivazione in proposito. di “Gruppo SD S.r.l.” del 29 settembre 2021; -) il diverso
Si deduce che l’ordinanza impugnata in questa sede non settore merceologico di operatività di “Tecnosystem” rispet-
solo è priva di autonoma motivazione rispetto al provvedi- to a “Gruppo SD S.r.l.” e la modestia del saldo attivo di
mento di sequestro preventivo disposto in via d’urgenza dal questa al momento del sequestro sono elementi inconferen-
P.M., cosı̀ come già il provvedimento del G.I.P., ma non si ti ai fini della dimostrazione del periculum in mora rispetto
è nemmeno confrontata con le censure espressamente for- al patrimonio di M.V. e M.N. proprio perché “Tecnosy-
mulate dalla difesa. Si rappresenta, in primo luogo, che stem” è soggetto del tutto terzo rispetto a costoro.
non vi è stato alcun rilievo in risposta all’argomento con- Per quanto attiene ai profili non considerati nell’ordinanza
cernente l’effettività delle attività di ricerca e di sviluppo impugnata, si evidenzia che: -) la solidità patrimoniale di
svolte da “Gruppo SD S.r.l.”, e per le quali erano stati inve- “Tecnosystem” è stata documentata anche attraverso report
stiti 2.349.522,31 euro, sebbene detta effettività fosse stata Cerved depositato in allegato alla richiesta di riesame; -)
riconosciuta anche dalla richiesta di sequestro a pag. 37. Si Natalino e M.V. non hanno compiuto alcun atto idoneo ad
segnala, in secondo luogo, che, per accertare l’inesistenza occultare o depauperare il loro patrimonio, nonostante la
del credito, sarebbe stato necessario acquisire il parere del verifica fiscale sia iniziata nel novembre 2020, quindi un
Ministero dello Sviluppo economico con riguardo alla spe- anno prima dei provvedimenti di sequestro.
cifica vicenda in esame, a norma del D.L. n. 145 del 2013,
art. 3, comma 12, e del D.M. 27 maggio 2015, art. 8 come Considerato in diritto
riconosce la giurisprudenza delle Commissioni tributarie,
1. Il ricorso è nel complesso infondato per le ragioni di se-
tanto più se si considera la copiosa documentazione pre-
guito precisate.
sentata da “Gruppo SD S.r.l.”. Si precisa che tali argomenti
2. Infondate sono le censure esposte nel primo motivo, che
avrebbero dovuto indurre a ritenere applicabile la causa di
contestano la configurabilità del reato di cui al D.Lgs. n. 74
non punibilità di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 15 o, al
del 2000, art. 10-quater, comma 2, deducendo che, ai fini
più, la riqualificazione del fatto a norma del D.Lgs. n. 74
dell’integrazione di esso non può rilevare una compensa-
del 2000, art. 10-quater, comma 1, con conseguente appli-
zione tra crediti tributari e debiti per contributi previden-
cabilità delle procedure conciliative di cui all’art. 13 mede-
ziali o assistenziali, come nel caso di specie.
simo D.Lgs., nella specie attivate.
2.1. Secondo l’ormai ampiamente consolidato orientamen-
2.3. Con il terzo motivo, si denuncia violazione di legge, in
to della giurisprudenza di legittimità, il reato di indebita
riferimento all’art. 321 c.p.p., comma 1, e art. 125 c.p.p., compensazione di cui al D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, art.
comma 3, a norma dell’art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) e 10-quater riguarda l’omesso versamento di somme di dena-
c), avendo riguardo alla motivazione meramente apparente ro attinente a debiti, sia tributari, sia di altra natura, per il
in ordine al periculum in mora. cui pagamento debba essere utilizzato il modello di versa-
Si deduce che l’ordinanza impugnata ha illegittimamente mento unitario (cfr., tra le tantissime: Sez. 3, n. 23083 del
ritenuto ravvisabile il periculum in mora, in quanto ha erro- 22/02/2022, Beoni, Rv. 283236-01; Sez. 6, n. 37085 del
neamente giudicato la vendita delle quote della società 28/09/2021, De Maio, Rv. 281958-01; Sez. 3, n. 389 del
“Gruppo SD S.r.l.” da parte di M.V. e M.N. alla società 18/09/2020, dep. 2021, Scalvini, Rv. 280776-01).
“Tecnosystem” una operazione avente “natura dispersiva”, È rimasta isolata l’affermazione secondo cui la condotta di
ed ha omesso di considerare sia gli elementi indicativi della omesso versamento di cui al D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74,
solidità patrimoniale di “Tecnosystem”, sia l’assenza di ul- art. 10-quater concerne esclusivamente le somme dovute a
teriori atti di alienazione da parte del ricorrente. titolo di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, coerente-
Per quanto concerne la vendita delle quote di M.V. e M.N. mente con la sua collocazione all’interno di un testo nor-
nella società “Gruppo SD S.r.l.”, si premette che l’operazio- mativo concernente i soli reati attinenti dette imposte e
ne è stata ritenuta di “natura dispersiva” perché: -) “Tecno- con la speciale causa di non punibilità del pagamento del
system” non era estranea a “Gruppo SD S.r.l.”, in quanto debito tributario disciplinata dal D.Lgs. n. 274 del 2000,
amministrata da M.V. fino al 29 settembre 2021; -) “Tecno- art. 13, comma 1, in termini incompatibili con obblighi di
system” operava in un settore merceologico diverso da natura diversa (cosı̀ Sez. 1, n. 38042 del 10/05/2019, Santo-
quello di azione di “Gruppo SD S.r.l.”; -) sul conto corrente ro, Rv. 278825-01).
della società “Gruppo SD S.r.l.”, al momento dell’esecuzio- 2.2. La decisione secondo cui la condotta di omesso versa-
ne del sequestro, è stato rinvenuto il modestissimo saldo at- mento di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-quater concer-
tivo di 4.762,72 euro. Si premette, inoltre, che l’obbligo di ne esclusivamente le somme dovute a titolo di imposte sui
motivazione in ordine al periculum in mora è affermato an- redditi e sul valore aggiunto richiama in primo luogo la
che dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite (si cita Sez. U, collocazione della fattispecie all’interno di un D.Lgs. che di-
n. 36959 del 2021), che il periculum in mora attiene al ri- sciplina i reati in materia di imposte sui redditi e sul valore
schio che il bene da sottoporre ad ablazione potrebbe esse- aggiunto.
re modificato, disperso, deteriorato, utilizzato od alienato, Rileva, poi, che le “disposizioni comuni” contenute nel Ti-
e che, nello specifico caso dei reati tributari, il profitto ille- tolo III del D.Lgs. n. 74 del 2000, “quando specificano gli
cito confiscabile è costituito dal risparmio di spesa e quindi importi dovuti cosı̀ come presi in considerazione dalle pre-
si identifica o in somme di denaro o in beni costituenti va- visioni incriminatrici, si confrontano unicamente con debi-
lore equivalente di tale profitto, il periculum in mora ri- ti tributari e imposte evase” (cosı̀ Sez. 1, n. 38042 del 2019,
guarda il pericolo di diminuzione patrimoniale. Si osserva, cit.). In particolare, sottolinea che l’art. 13, comma 1,

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Giurisprudenza

D.Lgs. cit., “riferendosi indistintamente alle fattispecie in- nali previste da leggi speciali (Sez. 6, n. 37085 del 2021,
criminatrici previste dagli artt. 10-bis, 10-ter e 10-quater, di- cit.).
sciplina (...) la speciale causa di non punibilità del paga- 2.4. Il Collegio ritiene di aderire all’indirizzo ampiamente
mento del debito tributario in termini che non possono maggioritario, in forza del quale il reato di indebita com-
avere alcuna compatibilità con obblighi come quelli relativi pensazione di cui al D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, art. 10-
ai contributi previdenziali e assistenziali”. quater riguarda l’omesso versamento di somme di denaro
2.3. A fondamento dell’indirizzo prevalente, si rappresenta, attinente a debiti, sia tributari, sia di altra natura, per il cui
innanzitutto, che la ratio della disposizione di cui al D.Lgs. pagamento debba essere utilizzato il modello di versamen-
n. 74 del 2000, art. 10-quater si ravvisa “nella necessità di to unitario.
punire tutti quei comportamenti che si concretizzano in Le persuasive ragioni addotte dalle decisioni che accolgono
realtà nell’omesso versamento del dovuto e nel consegui- l’indirizzo appena indicato rispondono compiutamente an-
mento di un indebito risparmio di imposta mediante l’inde- che alle deduzioni formulate dal ricorrente a sostegno del-
bito ricorso al meccanismo della compensazione tributari”, l’opposta soluzione.
e che, “in questa prospettiva, l’indebito risparmio di impo- Il Collegio, poi, reputa opportuno sottolineare che l’indebi-
sta che la norma incriminatrice tende a colpire non può es- ta compensazione effettuata a norma del D.Lgs. n. 241 del
sere limitato al mancato versamento delle imposte dirette o 1997, art. 17 offende gli interessi dell’Erario ed incide diret-
dell’IVA, ma coinvolge necessariamente anche le somme tamente sulla riscossione delle imposte dirette e dell’IVA,
dovute a titolo previdenziale e assistenziale, il cui mancato anche quando il credito inesistente si riferisce alle imposte
pagamento, attraverso lo strumento della compensazione dirette o all’IVA e viene utilizzato per elidere un debito di
effettuata utilizzando crediti inesistenti o non spettanti, de- altra natura, ovvero quando il credito inesistente non si ri-
termina per il contribuente infedele un analogo risparmio ferisce alle imposte dirette o all’IVA, ma viene utilizzato
di imposta” (cosı̀ Sez. 3, n. 389 del 2021, cit., richiamata te- per elidere il debito esistente a titolo di imposte dirette o di
stualmente da Sez. 3, n. 23083 del 2022, cit.). IVA. Anche in queste ipotesi, infatti, il contribuente sottrae
Si aggiunge, poi, che la soluzione interpretativa dell’appli- all’Erario somme di pertinenza dell’Amministrazione finan-
cazione della fattispecie di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. ziaria a titolo di imposte dirette o di IVA, facendole riversa-
10-quater anche alle compensazioni di debiti tributari con re ad altri enti o ad altri comparti dell’Amministrazione per
altri debiti, come appunto quelli assistenziali o previdenzia- estinguere i suoi debiti, ovvero impedisce all’Erario di in-
li, è coerente con il tenore testuale della disposizione che cassare somme dovute a titolo di imposte dirette o di IVA
non richiede, al fine dell’integrazione del reato, il dolo spe- opponendo crediti inesistenti di altra natura.
cifico di evasione d’imposta, né limita l’oggetto dell’omesso 3. Manifestamente infondate sono le censure formulate nel
versamento (“le somme dovute”) a quelle dovute a titolo di secondo motivo, che contestano l’affermazione secondo cui
imposta (per questi rilievi, specificamente, Sez. 3, n. 23083 il credito utilizzato nella compensazione, relativo ad attivi-
del 2022, cit.). tà di ricerca e sviluppo, sarebbe inesistente, deducendo che
Si osserva, ancora, che nessun ostacolo all’interpretazione l’ordinanza impugnata non avrebbe risposto alle specifiche
accolta discende dal D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 13 perché “il doglianze, evidenzianti l’effettività di tale credito e la neces-
richiamato art. 13, comma 1, si limita semplicemente a sità di acquisire il parere del Ministero dello Sviluppo eco-
prevedere che non sono più perseguibili penalmente le nomico per accertarne l’inesistenza.
omissioni oggetto delle richiamate fattispecie incriminato- L’ordinanza impugnata ha spiegato che il credito utilizzato
rie, quando il contribuente versi integralmente le somme in compensazione dalla società “Gruppo SD S.r.l.” deve ri-
dovute all’Erario, comprese le sanzioni amministrative e gli tenersi inesistente perché, secondo quanto emerso dagli ac-
interessi maturati, prima della dichiarazione dell’apertura certamenti di polizia giudiziaria: -) l’attività di ricerca e svi-
del dibattimento di primo grado”, e perché, quindi, la “pari- luppo posta a base del credito non era descritta in maniera
ficazione tra le fattispecie degli art. 10-bis, 10-ter e 10-qua- sufficiente; -) non vi erano documenti che attestavano la
ter (prevista dall’art. 13, comma 1, cit.) risiede (...) nel fatto descrizione delle attività concretamente svolte; -) non era
che, per gli omessi versamenti e per l’indebita compensa- stata sviluppata alcuna App mobile; -) non vi era traccia di
zione, il contribuente ha correttamente indicato il proprio corrispondenza telematica per le interlocuzioni; -) l’impre-
debito tributario, a differenza di quanto invece avviene per sa aveva già in uso programmi gestionali dedicati alla logi-
i reati dichiarativi, per i quali, del richiamato art. 13, il stica e ai trasporti. Ha anche puntualmente indicato le ra-
comma 2 richiede, ai fini della non punibilità, la spontanei- gioni per cui ritenere che il ricorrente, al momento dei fat-
tà della resipiscenza del contribuente” (cosı̀ Sez. 3, n. 389 ti, fosse amministratore di fatto della società “Gruppo SD
del 2021, cit., richiamata testualmente da Sez. 3, n. 23083 S.r.l.”, evidenziando in particolare che lo stesso aveva un
del 2022, cit.). ufficio in azienda, era depositario delle scritture contabili
Si segnala, inoltre, che il D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-qua- dell’impresa, era socio della stessa nella misura del 50%, ed
ter fa rinvio alla disciplina del meccanismo di compensa- aveva trasmesso i Mod. F24 mediante i quali erano state ef-
zione dettata dal D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, art. 17 e che fettuate le indebite compensazioni per cui si è proceduto al
questa disciplina, in particolare, stabilisce che ciascun con- sequestro.
tribuente che intenda utilizzare un modello di versamento In questo modo, l’ordinanza impugnata ha indicato in mo-
unitario delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle do puntuale perché deve ritenersi la sussistenza del fumus
altre somme a favore dello Stato, delle Regioni e degli enti commissi delicti; né la difesa ha richiamato e documentato
previdenziali, può operare la compensazione dei crediti e elementi fattuali incompatibili con la ricostruzione accolta
dei debiti riguardanti lo stesso periodo: ciò anche se i credi- dal Tribunale e da questo non esaminati.
ti e i debiti sono concernenti non solo le imposte sui redditi Del tutto destituita di fondamento, poi, è la deduzione con-
e l’imposta sul valore aggiunto, ma pure i contributi previ- cernente la necessità di acquisire il parere del Ministero
denziali e assistenziali dovuti dai titolari di posizione assi- dello Sviluppo economico, a norma del D.L. n. 145 del
curativa, dai datori di lavoro e dai committenti di presta- 2013, art. 3, comma 12, e del D.M. 27 maggio 2015, art. 8
zioni di collaborazione coordinata e continuativa, oltre a per accertare l’inesistenza del credito utilizzato in compen-
taluni specifici premi assicurativi, imposte, tasse o addizio- sazione. Le disposizioni indicate, infatti, si limitano a pre-

4066 il fisco 42/2022


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vedere i controlli da effettuare in sede amministrativa ai fi- trasporto di merci su strada; -) sul conto corrente della so-
ni della verifica della effettività dei crediti d’imposta per at- cietà “Gruppo SD S.r.l.”, al momento dell’esecuzione del se-
tività di ricerca e sviluppo, ma non stabiliscono alcuna “ri- questro, in data 9 novembre 2021, era presente un saldo pa-
serva di accertamento” amministrativa pregiudiziale rispet- ri a soli 4.762,72 euro.
to alle valutazioni del giudice penale. D’altro canto, il siste- La motivazione indicata non può dirsi inesistente o mera-
ma processuale penale, in particolare in forza del combina- mente apparente, anche a voler ritenere accertato che M.V.
to disposto degli artt. 2, 3 e 479 c.p.p., esclude limiti o vin- non è mai stata legale rappresentante della “Tecnosystem”.
coli ai poteri decisori del giudice penale, anche in relazione Invero, da un lato, la modestia del saldo disponibile sul
alle questioni pregiudiziali, e, salvo specifiche eccezioni, conto della società “Gruppo SD S.r.l.”, al momento dell’ese-
persino se in relazione ad esse sia pendente un giudizio ci- cuzione del sequestro, lascia presumere la pratica impossi-
vile o amministrativo. bilità di recuperare il profitto del reato presso l’ente imme-
4. Manifestamente infondate sono anche le censure enun- diatamente beneficiario dell’illecito, in quanto pari ad oltre
ciate nel terzo motivo, le quali contestano l’affermazione 1.600.000,00 euro, e, quindi, l’esigenza di ricorrere, in pro-
della sussistenza del periculum in mora, deducendo che spettiva alla confisca di beni degli autori del reato, quale è,
l’ordinanza impugnata avrebbe ravvisato il rischio di di- secondo l’ipotesi accusatoria, il ricorrente. Dall’altro, la ces-
spersione dei beni da sottoporre a confisca sulla base di cir- sione delle partecipazioni societarie da parte del ricorrente
costanze inesatte o inconferenti. può essere legittimamente valorizzata come fatto indicativo
L’ordinanza impugnata indica in maniera analitica gli ele- della tendenza a liquidare gli assetti patrimoniali e a rende-
menti da cui desume la necessità dell’adozione del seque- re impossibile o difficoltoso, in tutto o in parte, il recupero
stro. Segnala, in particolare, che: -) le quote di partecipa- del profitto del reato.
zione nella “Gruppo SD S.r.l.” sono state cedute in data 30 5. Alla complessiva infondatezza delle censure segue il ri-
settembre 2021, dopo la notificazione degli avvisi di accer- getto del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento
tamento e durante la pendenza del procedimento penale al- delle spese processuali.
la società “Tecnosystem”, della quale era stata legale rap-
presentante fino al 29 settembre 2021 M.V.; -) la società P.Q.M.
“Tecnosystem” e la società “Gruppo SD S.r.l.” operano in
settori di attività diversi, avendo come oggetto sociale la Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento
prima l’installazione di impianti elettrici, e la seconda il delle spese processuali.

Commento
di Ciro Santoriello

Due sono i profili presi in esame dalla sentenza spettare una compensazione fondata su un cre-
della Cassazione penale n. 32330/2022, in com- dito inesistente o non spettante (1).
mento. Più interessante il secondo profilo su cui, a
Relativamente al primo - che riguarda l’ambito quanto ci risulta, la giurisprudenza di legittimi-
di operatività del delitto di cui all’art. 10-quater tà in sede penale non si era mai pronunciata.
del D.Lgs. n. 74/2000 con riferimento alla possi- La procedura in tema di riconoscimento circa
bilità di ritenere sussistente tale reato anche in l’effettiva sussistenza e spettanza in capo al sin-
caso di compensazione riferita non solo all’am- golo contribuente dei crediti d’imposta utilizzati
in compensazione prevede, oltre ad un controllo
bito fiscale, ma anche in relazione ai debiti e
circa la ricorrenza dei relativi requisiti da parte
crediti previdenziali -, la decisione non presente
dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Fi-
profili di novità giacché ribadisce che il delitto
nanza, che, quando l’istanza del privato si fondi
di indebita compensazione si configura sia in sullo svolgimento di asserite spese per ricerca e
caso di c.d. compensazione orizzontale, concer- sviluppo che dovrebbero giustificare il maturare
nente crediti e debiti di imposta di natura diver- del credito, ai sensi dell’art. 3, comma 12, D.L.
sa, sia in caso di c.d. compensazione verticale, n. 145/2013 e dell’art. 8 del D.M. 27 maggio
riguardante crediti e debiti per tributi di natura 2015, venga acquisito anche un parere da parte
omogenea, in quanto si concretizza in una con- del Ministero dello Sviluppo economico; la ne-
dotta omissiva supportata dalla redazione di un cessità di tale parere è giustificato dall’estremo
documento ideologicamente falso, idoneo a pro- tecnicismo della materia, rispetto alla quale è

(1) Da ultimo, Cass. pen., Sez. III, 22 febbraio 2022, n.


23083; Cass. pen., Sez. VI, 28 settembre 2021, n. 37085; Cass.,
Sez. fer., 14 settembre 2022, n. 33893.

il fisco 42/2022 4067


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Giurisprudenza

parso opportuno richiedere l’intervento di sog- alla decisione in esame era contestata proprio
getti particolarmente competenti sul tema. la sussistenza di tali presupposti di fatto.
Nel caso deciso dalla sentenza in commento, si La seconda ragione che giustifica la posizione
era in presenza per l’appunto di un credito d’im- della Corte di legittimità è diretta conseguenza
posta maturato sulla base di spese per R&S so- di quanto detto sopra. Il Ministero, infatti, al
stenute dal contribuente poi indagato e la difesa momento di formulare il proprio parere, dà ne-
contestava la circostanza che i giudici di merito cessariamente per presupposto la veridicità di
- sia pure in sede cautelare - avessero concluso quanto dichiarato dal contribuente, senza avere
nel senso dell’inesistenza del credito utilizzato alcuna possibilità se le suddette attestazioni sia-
in compensazione senza attendere o comunque no o meno veritiere; è logico, quindi, che il pa-
prendere in considerazione il parere suddetto rere in discorso non possa vincolare in alcun
che avrebbe dovuto essere rilasciato dal MiSE. modo la decisione del giudice circa l’effettiva
La scelta della Cassazione di escludere la neces- sussistenza del credito perché si tratta di valuta-
sità di un tale adempimento pare assolutamente zione che si limita a prendere atto delle dichia-
condivisibile per una pluralità di ragioni. razioni del privato, quando invece le indagini
In primo luogo, nel caso di specie, si versava in penali - sulle cui risultanze il giudice deve pro-
un’ipotesi di ritenuta insussistenza dei crediti nunciarsi - ne possono svelare la inveridicità.
utilizzati in compensazione, mentre il parere Infine, va ricordato che qualsiasi vincolo alla di-
formulato dal MiSE è finalizzato a decidere se screzionalità del giudice penale nella decisione
dalle spese per ricerca e sviluppo, che il contri- circa la sussistenza del fatto di reato ed in ordi-
buente asserisce di aver sostenuto, possa dirsi ne all’attribuzione della relativa responsabilità è
legittimamente insorto un credito da utilizzare contrario ai principi del processo penale come
per estinguere debiti verso l’Erario o altre Am- chiaramente indicato dagli artt. 2, 3 e 479
ministrazioni pubbliche. In sostanza, l’interven- c.p.p., il cui combinato disposto esclude limiti o
to del Ministero è finalizzato a fornire indica- vincoli ai poteri decisori del giudice penale, an-
zioni circa la spettanza del credito, ferma rima- che in relazione alle questioni pregiudiziali, e,
nendo la veridicità delle dichiarazioni rese dal salvo specifiche eccezioni, persino se in relazio-
contribuente in ordine ai presupposti dell’insor- ne ad esse sia pendente un giudizio civile o am-
genza del credito; di contro, nella vicenda di cui ministrativo.

4068 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

Divieto di rimborso dell’IVA


per i tour operator extra-UE
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Manzon, Est. Triscari - Ord. n. 28120 del 21 aprile 2022, dep. il 27 settembre
2022)

IVA - Regime speciale delle agenzie di viaggio e turismo - Tour operator extra-UE - Vendita di pac-
chetti turistici con irrilevanza territoriale in UE - IVA assolta in Italia su prestazioni di servizi rese da
terzi - Rimborso - Esclusione

L’IVA assolta in Italia dal tour operator stabilito al di fuori dell’Unione Europea sulle prestazioni di servizi rese
da terzi non è rimborsabile nemmeno quando i pacchetti turistici venduti dal tour operator non siano territo-
rialmente rilevanti nella UE.
(Oggetto della controversia: avviso di accertamento IVA, anno 2009)

Fatto plicazione del D.P.R. n. 633 del 1972, artt. 38-ter, 19 e 74-
ter, nonché dell’art. 26, Direttiva 77/388/CEE, e del D.L. n.
Ritenuto che: 69 del 2013, art. 55, per avere erroneamente riconosciuto,
dall’esposizione in fatto della sentenza impugnata si evince nell’ambito di attività svolte dalla società quale tour opera-
che: l’Agenzia delle entrate aveva notificato a Italtours AG, tor, il diritto al rimborso delle spese sostenute per l’acquisi-
con sede in (omissis), esercente l’attività di tour operator, un zione di servizi resi in favore dei propri clienti, in quanto
avviso di accertamento con il quale, relativamente all’anno soggetto attivo non comunitario, cui, pertanto, non potreb-
di imposta 2009, aveva recuperato l’IVA ritenuta indebita- be applicarsi il regime speciale dell’IVA di cui all’art. 74-ter
mente detratta, atteso che, ai sensi del D.P.R. n. 633 del cit.;
1972, art. 74-ter, la contribuente, essendo un tour operator il motivo è fondato;
specializzato nell’organizzazione di pacchetti turistici tutto
sulla questione dell’applicabilità del regime speciale dell’I-
compreso in favore di clienti non residenti in Italia, non
VA relativa alle agenzie di viaggio e turismo e, in particola-
avrebbe potuto portare in detrazione l’IVA assolta a monte
re, se in favore delle stesse, ove residenti al di fuori dell’U-
per le operazioni di acquisto dei servizi destinati a favore dei
nione Europea, possa essere riconosciuto il diritto al rim-
propri clienti; avverso l’atto impositivo la società aveva pro-
borso dell’IVA corrisposta per l’acquisto, in Italia, di servizi
posto ricorso che era stato accolto dalla Commissione tribu-
da erogare in favore di propri clienti, questa Corte si è già
taria provinciale di Roma; avverso la pronuncia del giudice
di primo grado ha proposto appello l’Agenzia delle entrate; espressa con ripetute pronunce (Cass. civ., 6 marzo 2020,
la Commissione tributaria regionale del Lazio ha rigettato n. 6423; Cass. civ., 6 marzo 2020, n. 6425);
l’appello, in particolare ha ritenuto che al caso di specie do- pertanto, si fa riferimento ai principi espressi con le sud-
veva applicarsi la risoluzione n. 62/E del 1999 con cui l’Am- dette pronunce che inducono a ritenere non corretta la sta-
ministrazione finanziaria aveva sempre riconosciuto il di- tuizione del giudice del gravame in materia di regime IVA
ritto al rimborso dell’IVA e non poteva, inoltre, applicarsi speciale di cui all’art. 74-ter, cit.;
la successiva risoluzione n. 141/E del 2004, in quanto la il dato normativo di riferimento è contenuto nel D.L. 21
stessa si riferiva a fattispecie diversa e in quanto la previ- giugno 2013, art. 55, convertito dalla Legge 9 agosto 2013,
sione di cui all’art. 74-ter cit., non era riconducibile al caso n. 98, che prevede che: “Alla luce di quanto previsto dal-
in esame; in ogni caso, trovava applicazione la previsione l’art. 310 della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28
di cui al D.L. n. 69 del 2013, art. 55, che aveva riconosciuto novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul
il diritto al mantenimento del rimborso dell’IVA effettuato valore aggiunto, come interpretata dalla Corte di Giustizia
prima della entrata in vigore della suddetta previsione; dell’Unione Europea, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633,
l’Agenzia delle entrate ha quindi proposto ricorso per la art. 74-ter, comma 3, si interpreta nel senso che l’imposta
cassazione della sentenza affidato ad un unico motivo di assolta sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi,
censura, cui ha resistito la contribuente depositando con- di cui al comma 2 dello stesso articolo, effettuate da terzi
troricorso, illustrato con successiva memoria. nei confronti delle agenzie di viaggio stabilite fuori dell’U-
nione Europea a diretto vantaggio dei viaggiatori non è
Diritto rimborsabile. Fermo restando quanto previsto in materia
di risorse proprie del bilancio dell’Unione Europea, sono
Considerato che: comunque fatti salvi i rimborsi che, alla data di entrata in
con l’unico motivo di ricorso si censura la sentenza ai sensi vigore del presente decreto, siano stati eventualmente effet-
dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3), per violazione e falsa ap- tuati; altresı̀ non si da luogo alla restituzione delle somme

il fisco 42/2022 4069


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Giurisprudenza

che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, ri- - la peculiarità del regime in esame risiede quindi nel fatto
sultino già rimborsate e successivamente recuperate dagli che alle agenzie di viaggi e turismo che organizzano pac-
Uffici dell’Amministrazione finanziaria”; chetti turistici nel territorio dell’Unione Europea non è
i precedenti giurisprudenziali di questa Corte hanno quindi consentita la detrazione o il rimborso dell’IVA dei costi so-
precisato che: stenuti per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effet-
- la previsione normativa in esame ha indubbia valenza in- tuate da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori;
terpretativa della disposizione contenuta nel D.P.R. n. 633 - questa peculiare finalità viene perseguita mediante la cor-
del 1972, art. 74-ter, comma 3; retta applicazione del meccanismo di funzionamento del si-
- il primo periodo dell’articolo in esame dispone che il D.P.R. stema “base da base”, e trova il suo fondamento nella previ-
n. 633 del 1972, art. 74-ter, comma 3, deve essere interpretato sione di cui all’art. 310, Direttiva 2006/112/CEE, secondo
nel senso che non può essere riconosciuto il diritto al rimbor- cui gli importi dell’imposta sul valore aggiunto imputati al-
so dell’IVA versata da soggetti che, operando quali agenzie di l’agenzia di viaggi e turismo da altri soggetti passivi per le
viaggio nell’offrire pacchetti turistici in favore dei propri clien- operazioni di cui all’art. 307, effettuate a diretto vantaggio
ti, siano stabiliti fuori dall’Unione Europea, in tal modo appli- del viaggiatore non sono né detraibili né rimborsabili in al-
cando il regime della non rimborsabilità o detraibilità dell’IVA cuno Stato membro;
in esame a qualunque operatore che svolga attività di agenzia - la ragione del diniego di detrazione o rimborso configura-
di viaggio, quindi indipendentemente dal fatto che sia stabili- to dall’art. 310 cit., a livello di normativa unionale, ed at-
to o meno in un Paese dell’Unione; tuato nel diritto interno con il D.P.R. n. 633 del 1972, art.
- l’applicazione della previsione normativa di cui all’art. 74- 74-ter, risiede nel fatto che tale limitazione è necessaria al
ter, cit. esclude, dunque, che la società controricorrente fine di potere assicurare l’attribuzione del gettito a ciascu-
possa far valere la propria pretesa al rimborso dell’IVA in no dei vari Paesi in cui i servizi facenti parte dei pacchetti
rivalsa; sono resi, poiché è proprio tale meccanismo che, mediante
in questo ambito, non convincenti sono le considerazioni il diniego di detrazione o rimborso, consente di assicurare
espresse dalla controricorrente, essenzialmente fondate sulla che i servizi forniti durante il viaggio siano assoggettati al-
non applicabilità nei propri confronti della previsione di cui l’imposta nei diversi Paesi in cui gli stessi sono erogati;
al D.L. n. 69 del 2013, art. 55, in quanto lo speciale regime di - l’intervento normativo di cui al D.L. n. 69 del 2013, art.
cui al D.P.R. n. 633 del 1972, art. 74-ter, non sarebbe riferibi- 55, è chiaramente funzionale alla corretta applicazione del
le ai soggetti, quale la controricorrente, che effettuano esclu- sistema in esame e, soprattutto, aderente alla funzione che,
sivamente le proprie operazioni attive al di fuori dell’Unione a livello della normativa unionale, viene configurata ai fini
ed atteso che una applicazione in tal senso sarebbe in con- della concreta attuazione dello speciale regime IVA in esa-
trasto con i principi unionali che precludono agli Stati mem- me: la suddetta previsione normativa evidenzia, in modo
bri di limitare il diritto alla detrazione dell’IVA e, quindi, al chiaro, che l’interpretazione da essa indicata del D.P.R. n.
rimborso, nonché con il principio di neutralità dell’IVA, poi- 633 del 1972, art. 74-ter, che si muove nella direzione di li-
ché l’IVA da essa versata ai fornitori italiani, ove non rimbor- mitare il diritto al rimborso dell’IVA anche nel caso di
sabile, inciderebbe in via definitiva sulla suddetta società alla agenzie di viaggi e turismo stabilite fuori dall’Unione Euro-
stregua di un consumatore finale; pea, trova fondamento proprio nella previsione di cui al-
in primo luogo, va ribadito che la previsione di cui al D.L. l’art. 310, Direttiva 2006/112/CEE, ed è conforme alla finali-
n. 69 del 2013, art. 55, interpreta espressamente il D.P.R. n. tà e alla ratio di quest’ultima previsione normativa uniona-
633 del 1972, art. 74-ter, nel senso che esso si applica anche le, secondo quanto sopra più specificamente indicato;
al caso di agenzie di viaggio e turismo stabilite fuori dall’U- - la previsione di cui al D.P.R. n. 633 del 1972, art. 74-ter,
nione Europea ed è quindi chiaro, sotto il profilo della nor- come interpretato dal D.L. n. 69 del 2013, art. 55, non si po-
mativa interna, che non può essere riconosciuto il diritto al ne in contrasto con il principio unionale della neutralità
rimborso dell’IVA versata dalla società controricorrente, dell’IVA, tenuto conto del fatto che il principio della neutra-
ostandovi l’espressa previsione normativa in esame; lità, che è alla base del funzionamento dell’IVA ed opera
si tratta, quindi, di valutare se, ferma restando l’applicabili- anche in favore di soggetti IVA residenti fuori dal territorio
tà al caso di specie della previsione normativa in esame, dell’Unione, essendo, infatti, ad essi riconosciuto, a deter-
siano corrette le argomentazioni difensive della controri- minate condizioni, il diritto al rimborso ovvero alla detra-
corrente in ordine al fatto che la suddetta previsione sareb- zione, trova un limite nel caso in esame, giustificato dalle
be in contrasto con i principi unionali in materia d’IVA; prevalenti finalità perseguite dalla normativa comunitaria
va quindi osservato che la circostanza che la società con- in materia di regime speciale delle agenzie di viaggio e turi-
troricorrente non ha effettuato in Italia prestazioni attive, smo, laddove è previsto, per siffatte ipotesi, la non rimbor-
avendo venduto i pacchetti turistici al di fuori dell’Unione sabilità dell’IVA, sicché il corretto perseguimento delle sud-
Europea, non costituisce un limite all’applicabilità anche dette finalità esclude in radice la violazione del principio di
nei suoi confronti della disciplina limitativa del suo diritto neutralità dell’IVA, proprio in quanto è il particolare meto-
al rimborso dell’IVA dalla stessa corrisposta, configurato do di determinazione dell’imposta che non consente la sua
dal D.L. n. 69 del 2013, art. 55; detrazione nei modi ordinari;
invero, con i precedenti arresti giurisprudenziali di questa - una eventuale diversa interpretazione che portasse a con-
Corte, si è precisato che: cludere per la non applicabilità del regime in esame all’ipo-
- il D.P.R. n. 633 del 1972, art. 74-ter, che ha recepito quan- tesi di rimborso IVA richiesto da agenzie turistiche non
to disposto dall’art. 26, della Sesta Direttiva IVA aventi stabile organizzazione nell’Unione troverebbe un li-
77/388/CEE (ora art. 306 Direttiva 2006/112/CEE), prevede mite nel principio unionale di tutela della concorrenza, cui
un regime speciale, denominato “base da base”, ai fini della invece occorre fare riferimento per completare la valutazio-
determinazione dell’IVA, derogatorio di quello ordinario, ne di conformità della previsione normativa in esame con
nel caso di operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e la normativa unionale;
turismo per la organizzazione di pacchetti turistici verso il l’intervento normativo di cui al D.L. n. 69 del 2013, art. 55,
pagamento di un corrispettivo globale che trova il suo com- dunque, non si pone in contrasto con la normativa uniona-
pletamento nella previsione secondo cui non è ammessa in le e con i principi espressi dalla Corte di Giustizia, essendo,
detrazione l’imposta relativa ai costi sostenuti dall’agenzia invece, diretto ad applicare, coerentemente, i principi sotte-
di viaggi e turismo per la cessione di beni e prestazioni di si alla disciplina del regime speciale in materia nonché e
servizi effettuate da terzi a vantaggio diretto dei viaggiatori; ponendosi nella prospettiva del rispetto del principio di pa-

4070 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

ri trattamento in materia di rimborso IVA tra operatori sciplina fiscale del rimborso IVA nella specifico settore del-
economici che operano nelle medesime condizioni; le agenzie di viaggi e turismo, rende l’intervento normativo
non sussiste, peraltro, la denunciata violazione dell’art. 111 non solo in linea con la normativa unionale, secondo quan-
Cost., sotto il profilo della violazione del principio di non to già esposto, ma anche fondato su criteri di ragionevolez-
retroattività della legge ove irragionevole, posto che la Cor- za, dunque non in contrasto con il principio costituzionale
te costituzionale, con la sentenza n. 150 del 14 luglio 2015, di parità delle parti nel processo e di imparzialità dell’azio-
ha precisato che al legislatore non è precluso di emanare ne della Pubblica amministrazione;
norme retroattive (sia innovative che di interpretazione au- infine, con le citate pronunce, con riferimento al regime in-
tentica), “purché la retroattività trovi adeguata giustifica- tertemporale di cui all’art. 55 cit., si è altresı̀ precisato che:
zione nella esigenza di tutelare principi, diritti e beni di ri- - la disciplina in esame si pone in contrasto con l’art. 310 del-
lievo costituzionale che costituiscono altrettanti motivi im- la Direttiva 2006/112/CE, che ripropone sul punto la regola
perativi di interesse generale ai sensi della giurisprudenza già stabilita dall’art. 26, n. 4 della Sesta Direttiva ed in base
della Corte EDU” (sentenza n. 264 del 2012) (sentenza n. al quale “gli importi dell’IVA imputati all’agenzia di viaggio
156 del 2014; cosı̀ anche, ex plurimis, sentenze n. 78 del da altri soggetti passivi per le operazioni di cui all’art. 307 ef-
2012, n. 15 del 2012) e ciò accade allorquando una norma fettuate a diretto vantaggio del viaggiatore non sono né de-
di natura interpretativa persegua lo scopo di chiarire situa- traibili né rimborsabili in alcuno Stato membro”;
zioni di oggettiva incertezza del dato normativo in ragione - nel caso in esame, dunque, la previsione normativa inter-
di un dibattito giurisprudenziale irrisolto o di ristabilire na deve essere disapplicata;
un’interpretazione più aderente all’originaria volontà del le- - questa opzione si presenta, inoltre, come l’unica costitu-
gislatore (sentenza n. 311 del 2009; cosı̀ anche Corte Euro- zionalmente conforme;
pea dei Diritti dell’Uomo, sentenza 23 ottobre 1997, Natio- infine, con riferimento alla questione della sussistenza del le-
nal & Provincia Building Society ed altri contro Regno gittimo affidamento, riproposta in questa sede dalla controri-
Unito), nonché di riaffermare l’intento originale del Parla- corrente, totalmente vittoriosa nel giudizio di secondo grado,
mento (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sentenza 27 la stessa dovrà essere esaminata dal giudice del rinvio;
maggio 2004, OGIS-Institut Stanislas e altri contro Fran- in conclusione, il motivo di ricorso è fondato, con conse-
cia) a tutela della certezza del diritto e dell’eguaglianza dei guente cassazione della sentenza e rinvio alla Commissione
cittadini; tributaria regionale anche per la liquidazione delle spese di
ciò si verifica nel caso di specie, in cui l’intervento normati- lite del presente giudizio.
vo interpretativo in esame ha trovato giustificazione pro-
prio al fine di risolvere la questione relativa all’applicabilità
dell’art. 74-ter, cit., anche alle agenzie di viaggi e turismo P.Q.M.
non aventi stabile organizzazione nel territorio dell’Unione;
la necessità, dunque, di definire una questione interpretati- La Corte:
va, attesa la non esplicita indicazione letterale nella norma, accoglie il ricorso, cassa la sentenza censurata e rinvia alla
nonché l’allineamento della regola di cui alla suddetta nor- Commissione tributaria regionale del Lazio, in diversa
ma ai principi unionali e, come visto, l’esigenza di tutelare composizione, anche per la liquidazione delle spese di lite
la parità di trattamento degli operatori economici nella di- del presente giudizio.

Commento
di Marco Peirolo (*)

Con l’ordinanza n. 28120/2022 in commento, la ria provinciale di Roma che lo ha accolto e, a


Corte di cassazione ha ribadito il proprio orien- seguito dell’appello proposto dall’Amministra-
tamento, escludendo che l’IVA assolta in Italia zione finanziaria, la Commissione tributaria re-
sulle prestazioni di servizi rese da terzi nei con- gionale del Lazio ha confermato la tesi dei giu-
fronti del tour operator stabilito al di fuori del- dici di primo grado nel presupposto che il tour
l’Unione Europea sia rimborsabile, anche quan- operator, avendo sede al di fuori della UE, non è
do i pacchetti turistici siano venduti a viaggiato-
destinatario della previsione di indetraibilità di
ri non residenti in Italia.
cui all’art. 74-ter, comma 3, del D.P.R. n.
La controversia ha visto coinvolto un tour ope-
rator con sede in Svizzera, al quale l’Ufficio ha 633/1972, applicabile ai soggetti tenuti all’appli-
notificato un avviso di accertamento per l’anno cazione del regime speciale.
2009, recuperando l’IVA indebitamente detratta Nel contesto in esame, l’IVA da versare all’Era-
sull’acquisto dei servizi destinati ai viaggiatori. rio da parte del tour operator è determinata,
Avverso l’atto impositivo, il tour operator ha pro- non in termini di “imposta da imposta”, vale a
posto ricorso dinanzi alla Commissione tributa- dire detraendo dall’imposta applicata alle vendi-

(*) Dottore commercialista in Torino.

il fisco 42/2022 4071


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Giurisprudenza

te di servizi turistici l’imposta assolta sugli ac- abbia diritto al rimborso dell’IVA versata sui
quisti, bensı̀ in termini di “base da base”. servizi, acquistati in Italia, che compongono il
Secondo quest’ultimo sistema, l’imposta assolta pacchetto turistico (2).
sugli acquisti resta indetraibile per il tour opera- L’esame dell’Agenzia si riferisce, in modo parti-
tor, cosı̀ come previsto dall’art. 74-ter, comma 3, colare, al requisito della detraibilità dell’IVA
del D.P.R. n. 633/1972, mentre l’imposta a debi- chiesta a rimborso, essendo previsto dall’art. 38-
to viene calcolata scorporando la medesima dal ter, comma 1, del D.P.R. n. 633/1972, nella ver-
c.d. margine, a sua volta determinato, in appli- sione vigente all’epoca del documento di pras-
cazione dell’art. 74-ter, comma 2, dello stesso si (3), che l’imposta oggetto di restituzione deve
D.P.R. n. 633/1972, sottraendo dal corrispettivo essere relativa a beni mobili e servizi importati
del pacchetto turistico il totale dei costi soste- o acquistati nell’esercizio dell’attività di impre-
nuti per le cessioni di beni e le prestazioni di sa, con diritto di detrazione ai sensi dell’art. 19
servizi effettuate da terzi a diretto vantaggio dei e ss. del D.P.R. n. 633/1972.
viaggiatori. Il rimborso è stato negato, in quanto l’IVA rela-
Il divieto di detrazione contemplato dal terzo tiva ai beni e servizi acquisiti dal tour operator
comma dell’art. 74-ter del D.P.R. n. 633/1972 ha nell’esercizio della propria impresa non può es-
generato nel tempo notevoli incertezze interpre- sere detratta.
tative con riferimento all’imposta assolta sui be- Le incertezze interpretative sono state definiti-
ni e servizi acquistati dalle agenzie di viaggio vamente risolte dall’art. 55 del D.L. n. 69/2013
stabilite al di fuori della UE e dalle medesime (Decreto “Fare”), convertito, con modificazioni,
inglobati in pacchetti turistici venduti al pubbli- dalla Legge n. 98/2013, in modo da garantire
co. l’applicazione uniforme della previsione di inde-
Infatti, secondo un primo indirizzo interpretati- traibilità da parte degli Uffici e degli operatori.
vo, l’imposta assolta a monte avrebbe dovuto es- In quest’ottica, non si può, infatti, prescindere
sere riconosciuta in detrazione e, quindi, a rim- dalla circostanza che l’interpretazione del com-
borso nei confronti delle predette agenzie di ma 3 dell’art. 74-ter del D.P.R. n. 633/1972 sia
viaggio, mentre secondo un successivo orienta- strettamente dipendente dalla lettura dell’art.
mento il rimborso non avrebbe potuto essere 310 della Direttiva 2006/112/CE, che vieta agli
accordato. Stati membri di ammettere la detrazione o il
In particolare, in un primo tempo, con riguardo rimborso degli “importi dell’IVA imputati all’a-
al divieto di detrazione dell’IVA previsto dall’art. genzia di viaggio da altri soggetti passivi per le
74-ter, comma 3, del D.P.R. n. 633/1972 e dal operazioni (...) effettuate a diretto vantaggio del
corrispondente art. 310 della Direttiva viaggiatore”.
2006/112/CE per le spese sostenute dalle agen- Al riguardo, è pacifico che l’imposta non sia de-
zie di viaggio per l’acquisto di beni e servizi de- traibile né rimborsabile alle agenzie di viaggio
stinati ad essere forniti ai viaggiatori nell’ambi- stabilite in Italia o in un altro Stato membro,
to del pacchetto turistico, l’Amministrazione fi- per cui un’interpretazione dell’art. 74-ter, com-
nanziaria ha ritenuto che l’indetraibilità ha ef- ma 3, del D.P.R. n. 633/1972 che riconoscesse il
fetto esclusivamente nei confronti delle agenzie rimborso produrrebbe vantaggi competitivi a fa-
di viaggio stabilite in Italia che, in applicazione vore delle agenzie di viaggio stabilite fuori dal-
del regime speciale, determinano la base impo- l’Unione e ciò sarebbe in aperto contrasto anche
nibile con il predetto metodo “base da base” (1). con l’art. 3, par. 2, della Direttiva 86/560/CEE
Ragion per cui, nella fattispecie considerata, in (XIII Direttiva CEE) in materia di rimborsi ai
cui il tour operator è stabilito al di fuori della soggetti stabiliti fuori dalla UE, che prevede che
UE, si resta al di fuori del regime speciale del- “il rimborso non può essere concesso a condi-
l’art. 74-ter del D.P.R. n. 633/1972 e, quindi, an- zioni più favorevoli di quelle applicate ai sogget-
che del relativo divieto di detrazione. ti passivi della Comunità”.
Un successivo (e diverso) orientamento è stato Pertanto, la norma interpretativa in esame chia-
espresso dalla prassi amministrativa in occasio- risce che, alla luce della norma comunitaria so-
ne dell’esame di una fattispecie volta a chiarire pra richiamata, l’art. 74-ter, comma 3, del
se un tour operator stabilito al di fuori della UE D.P.R. n. 633/1972 deve essere interpretato nel

(1) Cfr. R.M. 7 aprile 1999, n. 62/E. dell’art. 38-ter del D.P.R. n. 633/1972 ad opera dell’art. 1, com-
(2) Cfr. risoluzione dell’Agenzia delle entrate 6 novembre ma 1, lett. u), D.Lgs. n. 18/2010, in virtù del rinvio, contenuto
2004, n. 141/E. nel primo comma del citato art. 38-ter, all’art. 38-bis2, comma
(3) La stessa previsione opera anche dopo la riformulazione 1, del D.P.R. n. 633/1972.

4072 il fisco 42/2022


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senso che non è ammesso il rimborso dell’IVA sono resi, poiché è proprio tale meccanismo
versata dai soggetti che, operando quali agenzie che, mediante il diniego di detrazione o rimbor-
di viaggio nell’offrire pacchetti turistici in favo- so, consente di assicurare che i servizi forniti
re dei propri clienti, sono stabiliti fuori della durante il viaggio siano assoggettati all’imposta
UE. nei diversi Paesi in cui gli stessi sono eroga-
Tuttavia, in considerazione dell’incertezza inter- ti” (5).
pretativa che ha regnato sulla materia, nel se- Ne discende che il divieto previsto dall’art. 74-
condo periodo dall’art. 55 del D.L. n. 69/2013 si ter, comma 3, del D.P.R. n. 633/1972, come in-
precisa che sono fatti salvi gli eventuali rimbor- terpretato dall’art. 55 del D.L. n. 69/2013, non si
si effettuati sino al 22 giugno 2013 (data di en- pone in contrasto con il principio di neutralità,
trata in vigore della norma in questione). Inol- “tenuto conto del fatto che il principio della
tre, nella seconda parte del secondo periodo è neutralità, che è alla base del funzionamento
precisato che non si dà luogo alla restituzione dell’IVA ed opera anche in favore di soggetti
delle somme che, eventualmente, siano state in IVA residenti fuori dal territorio dell’Unione, es-
un primo tempo rimborsate alle agenzie di viag- sendo, infatti, ad essi riconosciuto, a determina-
gio e successivamente recuperate. te condizioni, il diritto al rimborso ovvero alla
In considerazione del quadro normativo ed in- detrazione, trova un limite nel caso in esame,
terpretativo dinanzi succintamente esposto, con giustificato dalle prevalenti finalità perseguite
l’ordinanza n. 28120/2022 in commento, la Su- dalla normativa comunitaria in materia di regi-
prema Corte ha respinto la tesi difensiva del me speciale delle agenzie di viaggio e turismo,
tour operator, essenzialmente fondata sulla non laddove è previsto, per siffatte ipotesi, la non
applicabilità, nei suoi confronti, della norma in- rimborsabilità dell’IVA, sicché il corretto perse-
terpretativa per un duplice ordine di ragioni. In guimento delle suddette finalità esclude in radi-
primo luogo, perché il regime speciale delle
ce la violazione del principio di neutralità dell’I-
agenzie di viaggio non è riferibile ai soggetti
VA, proprio in quanto è il particolare metodo di
che effettuano operazioni attive esclusivamente
determinazione dell’imposta che non consente
al di fuori della UE e, in secondo luogo, perché,
la sua detrazione nei modi ordinari”.
in difetto, risulterebbe violato sia il principio
Del resto, aggiungono i giudici di legittimità,
che preclude agli Stati membri di limitare il di-
ritto alla detrazione dell’IVA e, quindi, al rim- “una eventuale diversa interpretazione che por-
borso, sia il principio di neutralità, atteso che tasse a concludere per la non applicabilità del
l’imposta versata ai fornitori italiani, ove non regime in esame all’ipotesi di rimborso IVA ri-
rimborsabile, inciderebbe in via definitiva sul chiesto da agenzie turistiche non aventi stabile
tour operator alla stregua di un consumatore fi- organizzazione nell’Unione troverebbe un limite
nale. nel principio unionale di tutela della concorren-
I giudici di legittimità, confermando le indica- za, cui invece occorre fare riferimento per com-
zioni della sentenza n. 6432 del 6 marzo pletare la valutazione di conformità della previ-
2020 (4), hanno respinto tali considerazioni, os- sione normativa in esame con la normativa
servando, anzitutto, che “la circostanza che la unionale”.
società controricorrente non ha effettuato in La finalità di evitare ingiustificati squilibri sul
Italia prestazioni attive, avendo venduto i pac- piano del trattamento fiscale tra operatori eco-
chetti turistici al di fuori dell’Unione Europea, nomici che operino nelle medesime condizioni
non costituisce un limite all’applicabilità anche risulta, quindi, strettamente connesso con quel-
nei suoi confronti della disciplina limitativa del lo, squisitamente economico, di non creare si-
suo diritto al rimborso dell’IVA dalla stessa cor- tuazioni di ingiusti vantaggi competitivi in favo-
risposta, configurato dall’art. 55, Decreto-Legge re di taluni operatori economici rispetto ad al-
n. 69/2013”. Infatti, la suddetta previsione nor- tri, per cui può concludersi che l’IVA assolta in
mativa evidenzia, in modo chiaro, che la limita- Italia sulle prestazioni di servizi rese da terzi
zione prevista dall’art. 74-ter del D.P.R. n. nei confronti del tour operator stabilito al di fuo-
633/1972 “è necessaria al fine di potere assicu- ri della UE non è rimborsabile neppure quando
rare l’attribuzione del gettito a ciascuno dei vari le operazioni attive da quest’ultimo effettuate
Paesi in cui i servizi facenti parte dei pacchetti non siano territorialmente rilevanti nell’Unione.

(4) In argomento cfr. M. Peirolo, “Divieto di rimborso IVA causa C-236/11, Commissione/Italia; Corte di Giustizia UE, 26
per i tour operator extra-UE”, in L’IVA, n. 5/2020, pag. 18. settembre 2013, causa C-189/11, Commissione/Spagna.
(5) Sul punto, cfr. Corte di Giustizia UE, 26 settembre 2013,

il fisco 42/2022 4073


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Indeducibili gli interessi di mora


per ritardato pagamento delle imposte
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Bruschetta, Est. Triscari - Ord. n. 28740 del 12 luglio 2022, dep. il 4 ottobre
2022)

Redditi di impresa - Interessi passivi - Deducibilità - Costi funzionali alla produzione del reddito - Ne-
cessità - Interessi di mora per omesso o ritardato pagamento di imposte - Deducibilità - Esclusione

Gli interessi passivi, ai fini della deducibilità dal reddito d’impresa, devono tradursi in oneri generati dalla fun-
zione finanziaria a sostegno dell’attività aziendale, ovverosia devono afferire all’impresa nel suo essere e progre-
dire sul piano economico e reddituale. Tali interessi devono, in altri termini, necessariamente tradursi in costi
funzionali alla produzione del reddito di impresa. Ne consegue che sono indeducibili gli interessi che non scatu-
riscono da un’operazione potenzialmente idonea a produrre utili, come nel caso degli interessi moratori dovuti
in conseguenza dell’omesso o del tardivo versamento di somme dovute dall’impresa per il pagamento di impo-
ste.
(Oggetto della controversia: avviso di accertamento IRES, anno 2004)

Rilevato in fatto applicazione del D.P.R. n. 600 del 1973, artt. 39 e 40, non-
ché degli artt. 2697 e 2729, c.c.;
che: in particolare, deduce parte ricorrente che la pronuncia
dall’esposizione in fatto della pronuncia impugnata si evin- censurata non si è fondata su elementi gravi, precisi e con-
ce che: l’Agenzia delle entrate aveva notificato alla società cordanti, come richiesto dall’art. 39, cit., e, a tal proposito,
Smeco S.r.l. un avviso di accertamento, relativo all’anno di fa richiamo a quanto diversamente ritenuto dal giudice pe-
imposta 2004, con il quale aveva contestato la non deduci- nale con la pronuncia depositata il 25 febbraio 2013, con la
bilità dei costi di cui alle fatture emesse dalla ditta indivi- quale si è ritenuto che gli elementi di prova di cui alla veri-
duale Edilscavi di P.C., in quanto relative ad operazioni fica fiscale non erano sufficienti per ritenere la fittizietà
inesistenti, nonché la non deducibilità degli interessi di
delle operazioni oggetto delle relative fatture;
mora su ritardato pagamento delle imposte; avverso il sud-
evidenzia, quindi, parte ricorrente che il giudice del grava-
detto atto impositivo la società contribuente aveva propo-
me ha deciso sulla base di elementi privi dei requisiti di cui
sto ricorso dinanzi alla Commissione tributaria provinciale
all’art. 2729 c.c., e che, d’altro lato, l’Amministrazione fi-
di Roma che lo aveva rigettato; avverso la pronuncia del
nanziaria non ha assolto all’onere di prova su di essa gra-
giudice di primo grado la società aveva proposto appello;
vante;
la Commissione tributaria regionale del Lazio ha rigettato
il motivo è infondato;
l’appello, in particolare ha ritenuto che: sussistevano ele-
menti di prova presuntiva idonei a ritenere che i costi non va osservato, in primo luogo, che il motivo tende a censura-
erano deducibili in quanto relativi a operazioni oggettiva- re l’accertamento in fatto compiuto dal giudice del gravame
mente inesistenti e la contribuente non aveva offerto ido- in ordine alla sussistenza di elementi di prova presuntiva
nea prova contraria; non erano deducibili, inoltre, gli inte- circa l’inesistenza delle operazioni, in particolare la man-
ressi relativi al ritardato pagamento delle imposte; canza dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, fa-
la società ha quindi proposto ricorso per la cassazione della cendo riferimento ad una pronuncia penale che non risulta
sentenza affidato a due ragioni di censura; prodotta nel precedente grado di giudizio e di cui non è
l’Agenzia delle entrate ha depositato un atto denominato neppure fornita attestazione del passaggio in giudicato;
“di costituzione” con il quale ha dichiarato di costituirsi al d’altro lato, vanno ribaditi i consolidati principi di questa
solo fine dell’eventuale partecipazione all’udienza di discus- Corte in ordine alla separazione tra procedimento tributa-
sione. rio e procedimento penale, in particolare che, nel processo
tributario, l’efficacia vincolante del giudicato penale di as-
soluzione del legale rappresentante della società contri-
buente per insussistenza del reato di esposizione di elemen-
Considerato in diritto
ti passivi fittizi mediante utilizzazione di fatture per opera-
che: zioni inesistenti, non opera automaticamente per i fatti re-
con il primo motivo di ricorso si censura la sentenza ai sen- lativi alla correlata azione di accertamento fiscale nei con-
si dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3), per violazione e falsa fronti della società, poiché in questo, da un lato, vigono li-

4074 il fisco 42/2022


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mitazioni della prova (come il divieto di quella testimoniale la questione di fondo da esaminare è se gli interessi mora-
D.Lgs. n. 546 del 1992, ex art. 7) e, dall’altro, possono valere tori, corrisposti da una società di capitali a titolo di ritarda-
anche presunzioni inidonee a fondare una pronuncia pena- to pagamento delle imposte, siano deducibili;
le di condanna; la base normativa dalla quale procedere è data dalla previ-
sussiste, dunque, una sostanziale autonomia tra il giudizio sione contenuta nel D.P.R. n. 917 del 1986, art. 109, com-
penale e quello tributario, sicché il giudice tributario non ma 5, secondo cui: “Le spese e gli altri componenti negativi
può limitarsi a rilevare l’esistenza di una sentenza penale diversi dagli interessi passivi, tranne gli oneri fiscali, contri-
definitiva in materia di reati fiscali, recependone acritica- butivi e di utilità sociale, sono deducibili se e nella misura
mente le conclusioni assolutorie ma, nell’esercizio dei pro- in cui si riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi
pri poteri di valutazione della condotta delle parti e del ma- o altri proventi che concorrono a formare il reddito o che
teriale probatorio acquisito agli atti (art. 116 c.p.c.), deve non vi concorrono in quanto esclusi”;
procedere ad un suo apprezzamento del contenuto della l’interpretazione fornita da questa Corte è nel senso che
decisione, ponendolo a confronto con gli altri elementi di (Cass. 14702/2001) deve ritenersi sussistente il diritto alla
prova acquisiti nel giudizio al fine di trarre da essa elemen- deducibilità tout court degli interessi passivi, la quale trova
ti di giudizio (Cass., Sez. V, 9 marzo 2020, n. 6532), essen- esplicito fondamento nel D.P.R. n. 917 del 1986, art. 109,
do compito del giudice tributario, anche in questo caso, va- comma 5 (T.U.I.R.), norma generale in tema di inerenza, e
lutare incidentalmente la rilevanza penale della condotta non nell’art. 63 che attiene esclusivamente alla misura della
del contribuente (Cass., Sez. V, 4 aprile 2019, n. 9419; Cass. deduzione secondo gli ivi prefissati limiti quantitativi, es-
28130 del 2020); sendo stato argomentato, già alla luce della nuova formula-
tale attività del giudice, che comunque presuppone il pas- zione della norma del D.P.R. n. 917 del 1986, art. 75, com-
saggio in giudicato della sentenza penale, può eventual- ma 5, rispetto a quella corrispondente contenuta nei D.P.R.
mente essere compiuta quando la sentenza penale sia stata n. 597 del 1973, art. 74, comma 2 (secondo cui “i costi e gli
posta all’attenzione del giudicante, circostanza che non si oneri sono deducibili se ed in quanto si riferiscono ad atti-
rileva nel giudizio in esame; vità da cui derivano ricavi e proventi che concorrono a for-
il giudice del gravame, dunque, ha ragionato sulla base de- mare il reddito di impresa” senza previsione di alcuna ecce-
gli elementi di prova presuntiva che erano stati posti alla zione per gli interessi passivi), che la precisazione aggiunta,
sua attenzione dalle parti e, sotto tale profilo, ha valorizza- secondo cui “le spese e gli altri componenti negativi diversi
to diverse circostanze fattuali, in particolare che: il titolare dagli interessi passivi, tranne gli oneri fiscali, contributivi e
della ditta individuale Edilscavi ha dichiarato di non avere di utilità sociale, sono deducibili se e nella misura in cui si
avuto rapporti commerciali con la società ricorrente dopo riferiscono ad attività o beni da cui derivano ricavi od altri
il 1997; le fatture esibite dalla ditta individuale erano state proventi che concorrono a formare il reddito”, indica la
emesse nei confronti di soggetti diversi dalla società ricor- chiara volontà legislativa di riconoscere un trattamento dif-
rente; il pagamento delle presunte prestazioni era avvenuto ferenziato per gli interessi passivi rispetto ai vari compo-
mediante emissione di assegni intestati “a noi medesimi”; nenti negativi del reddito di impresa, nel senso che il diritto
la società ricorrente non aveva prodotto i contratti in origi- alla deducibilità va riconosciuto sempre, senza alcun giudi-
nale né elementi specifici in ordine alle prestazioni svolte zio sulla inerenza, purché nei limiti quantitativi riconosciu-
dalla ditta emittente le fatture né le fatture dal 20 al 28 del ti dall’art. 63 del T.U.I.R.;
2006; si è quindi precisato che gli interessi passivi sono, dunque,
rispetto a tale quadro fattuale, valutato nel suo complesso e oneri generati dalla funzione finanziaria che afferiscono al-
di per sé dimostrativo della inesistenza delle operazioni, il l’impresa nel suo essere e progredire, e dunque non posso-
giudice del gravame ha anche esaminato le argomentazioni no essere specificamente riferiti ad una particolare gestione
di senso contrario prospettate dalla società ricorrente, rite- aziendale o ritenuti accessori ad un particolare costo, oc-
nendole non idonee; correndo sempre e comunque un collegamento tra reddito
non può, quindi, ragionarsi in termini di violazione della imprenditoriale e componente negativo detraibile, che non
previsione di cui all’art. 39 cit., avendo il giudice del grava- può rivolgersi ad un reddito ontologicamente diverso per-
me specificamente indicato gli elementi di prova presunti- ché estraneo alla stessa attività di impresa;
va sulla quale ha basato il proprio convincimento in ordine tuttavia, tali considerazioni non possono condurre a ritene-
alla inesistenza oggettiva delle operazioni, né di violazione re che la previsione normativa in esame, cosı̀ come inter-
dell’art. 2729 c.c., e valutato specificamente e nella loro ri- pretata, implichi che siano sempre deducibili anche gli in-
levanza complessiva i diversi elementi di prova presuntiva teressi moratori che devono essere corrisposti dal contri-
fatti valere dall’Amministrazione finanziaria a fondamento buente in caso di ritardato pagamento del tributo;
della propria prospettazione; è vero che una giurisprudenza più risalente (Cass. civ., 4
né, infine, risulta alterato l’onere della prova, avendo, come giugno 2007, n. 12990) si è espressa nel senso che gli inte-
detto, la pronuncia fatto specifico riferimento agli elementi ressi passivi conseguenti al ritardato pagamento del tributo
di prova presuntiva dedotti dall’Amministrazione finanzia- non hanno funzione sanzionatoria ma di compensare l’Era-
ria, ritenuti gravi, precisi e concordanti, anche alla luce del- rio dal ritardo nell’esazione e, dunque, si pongono con fun-
la non rilevanza delle argomentazioni difensive prospettate zione compensativa della suddetta ritardata esazione, sic-
dalla società contribuente; con il secondo motivo di ricorso ché, non essendo conseguenze legali di una violazione tri-
si censura la sentenza per violazione del D.P.R. n. 917 del butaria e non costituendo di per sé uno specifico onere fi-
1986, art. 96, per avere erroneamente ritenuto non deduci- scale, la loro deducibilità non può essere esclusa alla luce
bile gli interessi passivi di mora per ritardato pagamento della specifica previsione di cui all’art. 63, vecchio testo,
delle imposte; che costituisce una regola speciale rispetto alla disposizio-
evidenzia parte ricorrente che, ai fini deducibilità degli in- ne generale di cui all’art. 75, v.t.;
teressi, non rileva la circostanza se gli stessi siano o meno tuttavia, già una successiva giurisprudenza (Cass. civ., 20
accessori al tributo a cui derivano, essendo comunque ine- maggio 2009, n. 11766; Cass. civ., 11 aprile 2011, n. 8135)
quivocabile la loro natura di interessi inerenti; ha posto l’attenzione sulla natura del titolo dal quale deriva
il motivo è infondato; l’obbligo di pagamento degli interessi passivi, sicché non

il fisco 42/2022 4075


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può ragionarsi in termini di deducibilità ove l’obbligazione tenzialmente idonea a produrre utili, come nel caso in cui
principale sia una sanzione; questa puntualizzazione assu- ci si trovi in presenza di interessi moratori dovuti in conse-
me particolare rilievo, in quanto induce a compiere una ne- guenza dell’omesso o del tardivo versamento di somme do-
cessaria differenziazione nell’ambito della individuazione vute dall’impresa;
degli interessi passivi per i quali, effettivamente, il legislato- in tale specifica ipotesi, si è ritenuto che gli interessi mora-
re ha inteso prevedere, nell’art. 109, T.U.I.R., il riconosci- tori rivestono un’innegabile natura sanzionatoria, giacché
mento della deducibilità degli interessi passivi a prescinde- correlati ad un inadempimento dell’imprenditore o degli
re da un giudizio di inerenza; amministratori della società (per le imprese esercitate in
un dato fondamentale, ai fini interpretativi, consistente nel forma associata). Per il che essi, ad avviso della Corte, cer-
fatto che è lo stesso legislatore, invero, che esclude espres- tamente non possono costituire - al pari di tutte le altre
samente, nel comma 5, del suddetto art. 109, T.U.I.R., la sanzioni irrogate all’impresa (v. Cass. 5050/10) - costi fun-
deducibilità degli oneri fiscali e tale esclusione non può zionali alla produzione del reddito, come tali deducibili ai
non comportare, quale conseguenza, che, in caso di ritardo sensi del D.P.R. n. 917 del 1986, artt. 63 e 75, (Cass.
nel pagamento delle suddette, il conseguente onere di paga- 1176609, 8135/11); sebbene, per le considerazioni esposta,
mento degli interessi di mora, di cui si controverte nel pre- non possa ritenersi che gli interessi moratori da ritardato
sente giudizio, comporti la sottrazione anche di questi al pagamento abbiano funzione sanzionatoria, avendo la fina-
regime generale della deducibilità; lità, piuttosto, di ristabilire, a favore dell’Erario, l’intera mi-
gli interessi moratori conseguenti al mancato pagamento, sura dell’importo da versarsi, correttamente si è ritenuto
oltre che porsi come violazione della specifica previsione che gli stessi non trovino fonte nell’attività di impresa, in
normativa che impone di provvedere al pagamento nelle relazione alla funzione finanziaria generalmente svolta, ma
scadenze previste, hanno una funzione risarcitoria, in nell’inosservanza di un obbligo nel pagamento del tributo
quanto consentono all’Erario di ottenere l’effettivo paga- per il quale, già in radice, è da escludersi il diritto alla de-
mento del tributo, sia nella sua specifica misura che in duzione; correttamente, quindi, il giudice del gravame ha
quella conseguente al ritardato pagamento; ritenuto non deducibile il costo consistente nel pagamento
sotto tale profilo, la prestazione di pagamento degli interes- degli interessi moratori conseguenti al tardivo pagamento
si da ritardato pagamento si pone in termini di accessorietà del tributo; in conclusione, i motivi di ricorso sono infon-
rispetto all’obbligazione principale e della stessa, quindi, dati, con conseguente rigetto del ricorso;
assume la medesima disciplina di non deducibilità; nulla sulle spese, attesa la mancata costituzione dell’intima-
in termini sostanzialmente analoghi e confermativi della li- ta; si dà atto, ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13,
nea interpretativa esposta si è espressa questa Corte (Cass. comma 1-quater, della sussistenza dei presupposti proces-
civ., 25 novembre 2011, n. 24930) che ha precisato che, con suali per il versamento, da parte della ricorrente, di un ulte-
particolare riferimento agli interessi passivi, gli stessi, ai fi- riore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello
ni della deducibilità, devono tradursi in oneri generati dalla previsto per il ricorso, a norma dello stesso art. 13, comma
funzione finanziaria a sostegno dell’attività aziendale, ovve- 1-bis, se dovuto.
rosia devono afferire all’impresa nel suo essere e progredire
sul piano economico e reddituale. Tali interessi devono, in
altri termini, necessariamente tradursi, perché possano es- P.Q.M.
sere considerati deducibili ai sensi del D.P.R. n. 917 del
1986, artt. 63 e 75, in costi funzionali alla produzione del La Corte:
reddito di impresa (Cass. 1465/09); rigetta il ricorso;
se ne è fatta derivare la considerazione che gli interessi pas- dà atto, ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13, comma
sivi sono deducibili, ai fini della determinazione del reddito 1-quater, della sussistenza dei presupposti processuali per il
in parola, esclusivamente se l’operazione cui accedono, per versamento, da parte della ricorrente, di un ulteriore im-
sua natura, sia rapportabile ai ricavi prodotti dall’attività porto a titolo di contributo unificato, pari a quello previsto
aziendale: siffatta deducibilità è stata esclusa nelle ipotesi per il ricorso, a norma dello stesso art. 13, comma 1-bis, se
in cui detti interessi non scaturiscano da un’operazione po- dovuto.

Commento
di Marco Denaro

Secondo l’ordinanza della Corte di cassazione 4 sconoscimento della deducibilità degli interessi
ottobre 2022, n. 28740, sono indeducibili dal di mora per il ritardato pagamento delle imposte.
reddito di impresa gli interessi moratori conse- A seguito della soccombenza in entrambi i giu-
guenti al ritardato pagamento delle imposte in dizi di merito, la società propone ricorso in Cas-
quanto non trovano fonte in uno strumento fi- sazione lamentando l’erroneità della sentenza
nanziario connesso all’attività di impresa ma impugnata, per violazione dell’art. 96 del
nell’inosservanza di un obbligo di pagamento. T.U.I.R., nella parte in cui ha illegittimamente
Una società di capitali impugna l’atto di accerta- ritenuto non deducibili gli interessi passivi di
mento con il quale l’Agenzia delle entrate recupe- mora per ritardato pagamento delle imposte.
ra, relativamente all’anno di imposta 2004, la In particolare, la società ricorrente sostiene che,
maggiore imposta conseguente, tra le altre, al di- ai fini della deducibilità degli interessi, non rile-

4076 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

va la circostanza se gli stessi siano o meno ac- quanto consentono all’Erario di ottenere l’effet-
cessori al tributo da cui derivano, essendo co- tivo pagamento del tributo, sia nella sua specifi-
munque inequivocabile la loro natura di inte- ca misura che in quella conseguente al ritardato
ressi inerenti. pagamento - costituisce una prestazione acces-
Per la Cassazione la doglianza è infondata sulla soria rispetto all’obbligazione principale e come
base del disposto di cui all’art. 109, comma 5, tale assume la medesima disciplina di non de-
del T.U.I.R., che, nell’ambito della determina- ducibilità.
zione del reddito di impresa, subordina la dedu- Più di recente, sempre la medesima Corte (6),
cibilità delle spese - nonché, in generale, dei ha ritenuto che gli interessi moratori rivestono
componenti negativi di reddito diversi dagli in- un’innegabile natura sanzionatoria, in quanto
teressi passivi - al principio di inerenza (1). correlati ad un inadempimento dell’imprendito-
Nell’argomentare il merito, la Suprema Corte ri- re e, al pari di tutte le altre sanzioni irrogate al-
chiama un suo precedente (2) in cui - stante la l’impresa, sono indeducibili perché non costitui-
formulazione testuale del richiamato art. 109, scono costi funzionali alla produzione del reddi-
comma 5, del T.U.I.R., finalizzata a riconoscere to.
un trattamento differenziato per gli interessi A conclusione di tale analisi, la Suprema Corte
passivi rispetto ai vari componenti negativi del afferma che, sebbene “non possa ritenersi che
reddito di impresa - ha chiarito che gli interessi gli interessi moratori da ritardato pagamento
passivi sono sempre deducibili, a prescindere abbiano funzione sanzionatoria, avendo la fina-
dall’inerenza, nei limiti quantitativi riconosciuti lità, piuttosto, di ristabilire, a favore dell’Erario,
dall’art. 96 del T.U.I.R. l’intera misura dell’importo da versarsi, corret-
In altri termini, secondo l’interpretazione giuri- tamente si è ritenuto che gli stessi non trovino
sprudenziale, gli interessi passivi, essendo “one- fonte nell’attività di impresa, in relazione alla
ri generati dalla funzione finanziaria che afferi- funzione finanziaria generalmente svolta, ma
scono all’impresa nel suo essere e progredire”, nell’inosservanza di un obbligo nel pagamento
sono deducibili anche nelle ipotesi in cui manca del tributo per il quale, già in radice, è da esclu-
l’inerenza col reddito imprenditoriale prodotto. dersi il diritto alla deduzione”.
Tuttavia, precisano i giudici di piazza Cavour, Al di là dell’apprezzabile excursus giurispruden-
tale argomentazione non porta alla conclusione ziale richiamato nella sentenza in commento e
che siano sempre deducibili anche gli interessi delle conclusioni a cui giunge, a parere di chi
moratori (3), ossia quelli corrisposti dal contri- scrive condivisibili, la pronuncia in commento
buente in caso di ritardato pagamento delle im- ha suscitato alcune perplessità tra gli addetti ai
poste, ancorché, in un primo momento, agli lavori (7).
stessi sia stata attribuita natura compensativa e In generale, ricordiamo che, ai sensi dell’art.
non sanzionatoria (4). 1224 c.c., nell’ambito di una obbligazione che
Successivamente, altra giurisprudenza (5) ha ha ad oggetto una somma di denaro, gli interes-
precisato che è necessario individuare la natura si moratori sono dovuti in caso di ritardo nell’a-
del titolo a cui il pagamento degli interessi pas- dempimento al fine di tenere indenne il credito-
sivi è correlato con la conseguenza che non so- re del danno conseguente al mancato godimen-
no deducibili quelli in cui l’obbligazione princi- to, durante il periodo di ritardo, di quanto dovu-
pale è una sanzione. togli dal debitore (8).
Ne consegue che, il pagamento degli interessi Dal punto di vista fiscale e del reddito di impre-
moratori a seguito del mancato pagamento del- sa in particolare, gli interessi passivi e gli oneri
le imposte - aventi funzione risarcitoria, in finanziari assimilati (9) sono disciplinati dal-

(1) Secondo cui un costo è inerente, quindi deducibile, sol- (7) Cfr. Deotto - Lovecchio, “Gli interessi di mora per ritardi
tanto se correlato alla produzione di ricavi o, in generale, di nei versamenti non sono deducibili”, in Il Sole - 24 Ore del 5 ot-
proventi che concorrono alla formazione del reddito. tobre 2022.
(2) Cfr. Cass. civ. n. 14702/2001. (8) Nell’ambito delle transazioni commerciali, gli interessi
(3) Per il percipiente, invece, ai sensi dell’art. 109, comma 7, moratori sono disciplinati dal D.Lgs. n. 231/2002, rubricato
del T.U.I.R., gli interessi moratori concorrono alla formazione “Attuazione della Direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro
del reddito nell’esercizio in cui sono percepiti o corrisposti, ap- i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”.
plicandosi per essi il principio di cassa e non quello di compe- (9) In sostanza, gli interessi passivi sono oneri finanziari che
tenza (cfr. Cass. civ. n. 21601/2022). l’imprenditore o la società sostengono a fronte dell’ottenimento
(4) Cfr. Cass. civ. n. 12990/2007. di una somma di capitale, i quali rientrano nell’ambito applica-
(5) Cfr. Cass. civ. n. 11766/2009; Cass. civ. n. 8135/2011. tivo dell’art. 96 del T.U.I.R., insieme con gli oneri e proventi
(6) Cfr. Cass. civ. n. 5050/2010; Cass. civ. n. 8135/2011. “assimilati”, che sono comunque collegati alla messa a disposi-

il fisco 42/2022 4077


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l’art. 96 del T.U.I.R. - non soggetti, quindi, al cibili le somme versate per sanzioni ed interessi
principio di inerenza - che ne prevede la deduci- moratori comminati per violazioni inerenti ai
bilità con le modalità e limiti ivi previsti ad contributi versati (11) mentre, ai fini IVA, le
esclusione di quelli che derivano da operazioni somme dovute a titolo di interessi moratori non
di natura commerciale che sono interamente concorrono a formare la base imponibile (12),
deducibili purché assistiti dal requisito dell’ine- non costituendo corrispettivi della prestazione
renza allo svolgimento dell’attività d’impre- di servizi o della cessione di beni ma assolvendo
sa (10). una funzione ristorativo-risarcitoria (13).
Per quanto riguarda l’IRPEF, l’Agenzia delle en-
trate ha più volte precisato che non sono dedu-

zione di una provvista di denaro, titoli o altri beni fungibili, (12) Cfr. art. 15, comma 1, n. 1), del D.P.R. n. 633/1972. Pre-
per i quali sussiste l’obbligo di restituzione e in relazione ai supposto imprescindibile per l’applicazione del citato art. 15, è
quali è prevista una specifica remunerazione (cfr. Cass. civ. n. l’esistenza di un risarcimento in senso proprio, dovuto a ritardi
14221/2021). o inadempimento di obblighi contrattuali (cfr. risposta n.
(10) Cfr. circolare n. 19/E/2009, paragrafo 2.2.1. 480/2022).
(11) Cfr. circolare n. 24/E del 7 luglio 2022; n. 7/E del 23 giu- (13) In questi termini, cfr. Cass. civ. n. 12013/2020.
gno 2021.

4078 il fisco 42/2022


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Il giudicato sull’inerenza dei costi


relativo ad un anno di imposta
rileva anche per un altro anno successivo
(CASSAZIONE, Sez. trib., Pres. Sorrentino, Est. Crucitti - Ord. n. 29084 del 24 febbraio 2022, dep. il 6 otto-
bre 2022)

Redditi di impresa - Inerenza - Giudicato sull’inerenza tra la spesa sostenuta e l’attività di impresa -
Rilevanza nel giudizio su diverso anno di imposta - Medesimi elementi fattuali rilevanti ai fini della
verifica dell’inerenza - Necessità

Il giudicato formatosi, in relazione ad un determinato anno d’imposta, sull’inerenza tra la spesa sostenuta e
l’attività dell’impresa, rivestendo efficacia vincolante esterna, rileva nel giudizio relativo ad altro anno d’impo-
sta, sempreché siano rimasti immutati gli elementi fattuali rilevanti ai fini della verifica dell’inerenza stessa.
(Oggetto della controversia: avviso di accertamento IVA e IRAP, anno 2005)

Fatti di causa La decisione, appellata dalla società, è stata riformata, con


la sentenza indicata in epigrafe, dalla Commissione tributa-
A seguito di verifica fiscale eseguita nei confronti della ria regionale del Lazio (d’ora in poi C.T.R.) la quale ha an-
Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. (per brevità TEI), per i nullato l’avviso di accertamento impugnato.
periodi di imposta dal 2004 al 2008, l’Agenzia delle entrate, In particolare, il giudice di appello - rilevato di avere già
recependo i rilievi contenuti nel processo verbale di consta- deciso, in senso favorevole alla parte privata, analoghe fat-
tazione, emetteva nei confronti della TEI, in relazione al- tispecie e che era in atti la richiesta di archiviazione da par-
l’anno di imposta 2005, vari atti impositivi, tutti notificati te del P.M. per il procedimento penale a carico degli ammi-
nel 2010, e in particolare, per quello che qui rileva in quan- nistratori della società - riteneva che l’Ufficio, in assenza di
to oggetto di giudizio, l’avviso n. (omissis) diretto alla socie- inizio dell’azione penale (ovverossia di richiesta di rinvio a
tà in qualità di consolidata, con cui veniva negata la dedu- giudizio) non poteva sostenere, ai sensi della Legge n. 537
zione di costi relativi a due operazioni che rientravano in del 1993, art. 14, comma 4-bis, l’indeducibilità dei costi e
un processo di riorganizzazione aziendale e, precisamente: delle spese. Secondo la C.T.R., quanto esposto oltre ad as-
a) costi sostenuti nell’ambito di un processo di esternalizza- sorbire tutte le altre eccezioni sollevate da parte contri-
zione di parte di un ramo di attività denominato NRO Networ buente e dell’Ufficio, anche di rilevanza costituzionale della
Roll Out-Radio Turn Key in favore del gruppo Infotel Italia; normativa più volte richiamata, conduce ad affermare l’ille-
gittimità delle rettifiche fiscali poste in essere dall’Ufficio fi-
b) nell’ambito del medesimo processo di esternalizzazione
nanziario in virtù della Legge n. 537 del 1993, art. 14, com-
Ericsson aveva versato ad Alpitel (che aveva frattanto ac-
ma 4-bis, anche per quanto attiene alla sostenuta indetrai-
quisito la restante parte del ramo di azienda, ossia quella
bilità dell’imposta sul valore aggiunto, poiché oltre che in
che non rappresentava il core business di Ericsson, denomi-
contrasto con la normativa nazionale, lo è ancora di più
nato Room Ready Implementation) contributi per la gestio-
con le norme comunitarie, come confermato dalle interpre-
ne, ovvero costi di start up per continuare l’esercizio della tazioni che ne ha dato la Corte di Giustizia europea.
predetta attività aziendale acquisita da Alpitel. Avverso la sentenza l’Agenzia delle entrate propone, affi-
L’Ufficio aveva ritenuto non sussistenti le condizioni per la dandosi a tre motivi, ricorso cui resiste, con controricorso,
deduzione dei costi in questione, in quanto per entrambe le la Ericsson Telecomunicazioni S.p.A.
operazioni sussistevano gli estremi dell’illecito penalmente Il ricorso è stato avviato, ai sensi dell’art. 380-bis.1 c.p.c., in
rilevante, ciò comportando il divieto di deduzione dei costi Camera di consiglio, in prossimità della quale la controri-
ai sensi della Legge n. 537 del 1993, art. 14 e in ogni caso, corrente ha depositato memoria.
entrambe le operazioni difettavano del requisito dell’ine-
renza e per l’operazione sub b) si poneva in discussione an-
che la stessa oggettiva esistenza dell’operazione. L’Ufficio,
Ragioni della decisione
in forza dei predetti rilievi, procedette, quindi, al recupero 1. L’Agenzia delle entrate, premesso che, con il ricorso, in-
a tassazione dei costi e con l’avviso, oggetto del presente tende censurare la decisione con esclusivo riferimento al
giudizio, recuperò l’IRAP e l’IVA. Avverso l’avviso di accer- capo di sentenza in cui la C.T.R., dopo avere ritenuto che il
tamento la società propose ricorso che venne rigettato dal- divieto di deduzione dei costi, previsto dalla Legge n. 537
l’adita Commissione tributaria provinciale. del 1993, art. 14, comma 4-bis, non era operante nella fatti-

il fisco 42/2022 4079


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specie in esame, ha statuito: “Tutto quanto precede, oltre 21 ed entro le ore 24 si perfeziona per il notificante alle ore
ad assorbire tutte le altre eccezioni sollevate da parte con- 7 del giorno successivo, anziché al momento di generazio-
tribuente e dell’Agenzia ... conduce ad affermare l’illegitti- ne della predetta ricevuta.
mità delle rettifiche fiscali poste in essere dall’Ufficio finan- 3. Inoltre, la controricorrente - premesso in fatto che ogget-
ziario in virtù della Legge n. 537 del 1993, art. 14 comma to della controversia era, da un lato, l’indebita deduzione di
4-bis, anche per quanto attiene all’indetraibilità dell’impo- costi connessi alle operazioni di riorganizzazione aziendale
sta sul valore aggiunto”, articola i seguenti mezzi di impu- poste in essere da TEI con il gruppo Infotel nel corso del
gnazione: 2005 e l’indebita detrazione dell’IVA a essi relativa, e dall’al-
1.1. con il primo motivo deduce l’omesso esame di fatti de- tro, l’indebita deduzione dei costi erogati ad Alpitel - ecce-
cisivi per il giudizio che hanno fatto oggetto di discussione pisce l’inammissibilità del ricorso, per violazione dell’art.
tra le parti, in relazione all’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5, 2909 c.c. e dell’art. 324 c.p.c., essendo intervenute, per gli
con riferimento alla statuizione con cui la Commissione re- altri avvisi di accertamento emessi sulla base degli stessi ri-
gionale aveva affermato che le verifiche fiscali erano state lievi relativamente alle altre annualità, pronunce passate in
poste in essere dall’Ufficio finanziario “in virtù della Legge cosa giudicata, e in particolare:
n. 537 del 1993, art. 14, comma 4-bis” laddove in tutti i gra- 3.1. La sentenza della C.T.R. del Lazio n. 4624/1/15, deposi-
di del giudizio si era rilevato, come emergente anche dagli tata il primo settembre 2015, di identico contenuto a quella
atti impositivi, che le operazioni erano state contestate non oggi impugnata con il presente ricorso per cassazione, che
solo in quanto integranti reato ma anche in quanto prive era passata in giudicato, per mancata impugnazione, come
dei requisiti di inerenza e, per le operazioni oggetto del se- da relativa attestazione, avente ad oggetto l’avviso di accer-
condo rilievo, perché anche oggettivamente inesistenti. tamento c.d. di primo livello, per IRES della stessa annuali-
Con la conseguenza, secondo la prospettazione difensiva, tà 2005, notificato alla TEI, in qualità di consolidata;
che la decisione era del tutto svincolata dal reale contenuto 3.2. La sentenza della C.T.R. del Lazio n. 3138/15, deposita-
della controversia e dalle questioni oggetto del giudizio; ta in data 1˚ giugno 2015, relativa all’annualità 2004, e
1.2. con il secondo motivo la ricorrente, deduce, ai sensi avente ad oggetto il solo rilievo sui costi sostenuti da TEI a
dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4, la nullità della motivazio- favore del gruppo Infotel;
ne, perché apparente, laddove la C.T.R. aveva ritenuto as- 3.3. La sentenza n. 3574/1/14, depositata il 29 maggio 2014,
sorbite tutte le altre eccezioni sollevate da parte dell’Agen- anch’essa relativa all’annualità 2004, concernente tra l’al-
zia delle entrate. In realtà, secondo la prospettazione difen- tro, il tema delle fatture emesse da Alpitel, la quale pur es-
siva, la sentenza impugnata era nulla in quanto, aveva ri- sendo oggetto di ricorso per cassazione, poi rigettato da
formato la decisione di primo grado senza pronunciare sul questa Corte con l’ordinanza n. 2229/2022 deposita il
distinto capo di quella pronuncia che aveva ritenuto non 29.01.2022, esclusivamente su altro rilievo, non era stata
deducibili i costi in esame per difetto di inerenza; impugnata per il rilievo, qui di interesse, della deducibilità
1.3. con il terzo motivo di ricorso deduce la violazione e dei costi sostenuti da TEI;
falsa applicazione del D.P.R. n. 917 del 1986, art. 109 lad- 3.4. La sentenza della Commissione tributaria provinciale
dove la C.T.R. aveva accolto integralmente l’appello della n. 23318/5/14, depositata il 17 novembre 2014, le cui statui-
società senza alcun vaglio sulla sussistenza dei requisiti di zioni relative al periodo di imposta 2006 e riguardanti en-
cui all’art. 109 T.U.I.R. trambi i rilievi oggetto del presente giudizio - risultano di-
2. Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. (TEI), con il controri- venute definitive a seguito di rinuncia all’appello da parte
corso, eccepisce preliminarmente l’inammissibilità del ri- della Direzione Regionale del Lazio;
corso perché la notificazione, effettuata a mezzo PEC è pri- 3.5. in memoria, la ricorrente, nel ribadire l’inammissibilità
va della relata di notifica e, per tardività, essendo stato l’at- del ricorso, ha allegato ulteriori giudicati, intervenuti dopo
to notificato dopo le ore 21 dell’ultimo giorno utile per l’im- la proposizione del controricorso, dati dalla sentenza della
pugnazione. C.T.R. del Lazio n. 1380/9/2016, depositata il 16.03.2016,
2.1. Le eccezioni sono infondate. La prima perché dalla re- che annullò gli avvisi di accertamento relativa a IVA, IRAP
lata agli atti e dall’attestazione di conformità risulta la cor- e IRES dell’anno 2007, e la sentenza della C.T.P. di Roma
retta notificazione del ricorso e, in ogni caso, perché secon- n. 16082/1/16, depositata il primo luglio 2016, avente ad og-
do il costante orientamento di questa Corte (v. Cass. n. getto l’avviso di accertamento emesso ai fini dell’IRAP del-
3805 del 16/02/2018; n. 14042 del 1.6.2018; n. 26489 del l’anno 2008, anch’esso annullato.
19.10.2018) l’irritualità della notificazione di un atto (nella 4. A parte la preliminare considerazione che il ricorso, nei
specie, ricorso per cassazione) a mezzo di posta elettronica termini in cui è formulato, non attinge specificamente la
certificata non ne comporta la nullità se la consegna tele- sentenza impugnata nella parte in cui la C.T.R. decide, con
matica ha, comunque, prodotto il risultato della conoscen- motivazione espressa, in senso favorevole alla società la
za dell’atto e determinato cosı̀ il raggiungimento dello sco- questione relativa all’indetraibilità dell’IVA, assume ulterio-
po legale dello stesso, in omaggio alla regola generale san- re carattere preliminare l’analisi dell’eccezione di giudicato
cita dall’art. 156 c.p.c., comma 3: ne deriva che è inammis- esterno, sollevata dalla controricorrente, che è fondata per
sibile l’eccezione con la quale si lamenti esclusivamente le ragioni di seguito indicate.
detto vizio procedimentale, senza prospettare un concreto 4.1. In ordine all’applicabilità ai rapporti di durata, in ma-
pregiudizio per l’esercizio del diritto di difesa. La seconda teria tributaria, dell’efficacia del giudicato esterno, con ri-
essendo intervenuta, sulla questione, la Corte costituziona- guardo al medesimo tributo, in relazione a un diverso pe-
le la quale, con sentenza n. 75 del 19 marzo 2019, ha di- riodo di imposta, questa Corte, nella sentenza a Sezioni
chiarato l’illegittimità costituzionale del D.L. 18 ottobre Unite n. 13196 del 16.6.2006 ha affermato il seguente prin-
2012, n. 179, art. 16-septies (Ulteriori misure urgenti per la cipio di diritto “Qualora due giudizi tra le stesse parti ab-
crescita del Paese), convertito, con modificazioni, nella biano riferimento al medesimo rapporto giuridico, ed uno
Legge 17 dicembre 2012, n. 221, inserito dal D.L. 24 giugno di essi sia stato definito con sentenza passata in giudicato,
2014, n. 90, art. 45-bis, comma 2, lett. b) (Misure urgenti l’accertamento cosı̀ compiuto in ordine alla situazione giu-
per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e ridica ovvero alla soluzione di questioni di fatto e di diritto
per l’efficienza degli Uffici giudiziari), convertito, con mo- relative ad un punto fondamentale comune ad entrambe la
dificazioni, nella Legge 11 agosto 2014, n. 114, nella parte cause, formando la premessa logica indispensabile della
in cui prevede che la notifica eseguita con modalità telema- statuizione contenuta nel dispositivo della sentenza, preclu-
tiche la cui ricevuta di accettazione è generata dopo le ore de il riesame dello stesso punto di diritto accertato e risol-

4080 il fisco 42/2022


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to, anche se il successivo giudizio abbia finalità diverse da imposta, nemmeno quando ciò permetterebbe di porre ri-
quelle che hanno costituito lo scopo ed il petitum del pri- medio ad una violazione del diritto comunitario da parte di
mo. Tale efficacia, riguardante anche i rapporti di durata, tale decisione, salvo le ipotesi, assolutamente eccezionali,
non trova ostacolo, in materia tributaria, nel principio del- di discriminazione tra situazioni di diritto comunitario e si-
l’autonomia dei periodi d’imposta, in quanto l’indifferenza tuazioni di diritto interno, ovvero di pratica impossibilità o
della fattispecie costitutiva dell’obbligazione relativa ad un eccessiva difficoltà di esercizio dei diritti conferiti dall’ordi-
determinato periodo rispetto ai fatti che si siano verificati namento comunitario ovvero di contrasto con una decisio-
al di fuori dello stesso, oltre a riguardare soltanto le impo- ne definitiva della Commissione Europea emessa prima
ste sui redditi ed a trovare significative deroghe sul piano della formazione del giudicato”.
normativo, si giustifica soltanto in relazione ai fatti non Di recente, sempre sulla scia dei principi citati, questa Cor-
aventi caratteristica di durata e comunque variabili da pe- te (cfr. Cass. 28.12.2018 n. 33572; Cass. 15.10.2021 n.
riodo a periodo (ad esempio, la capacità contributiva, le 28384) ha riconosciuto la sussistenza del giudicato esterno
spese deducibili), e non anche rispetto agli elementi costi- nel caso in cui l’Ufficio aveva ripetuto per più annualità la
tutivi della fattispecie che, estendendosi ad una pluralità di contestazione d’inerenza, statuendo che “in tema di deter-
periodi d’imposta (ad esempio, le qualificazioni giuridiche minazione del reddito d’impresa ai fini dell’applicazione di
preliminari all’applicazione di una specifica disciplina tri- imposte periodiche, il giudicato esterno formatosi in rela-
butaria), assumono carattere tendenzialmente permanente. zione a un determinato anno d’imposta sull’inerenza tra la
In riferimento a tali elementi, il riconoscimento della capa- spesa sostenuta e l’attività dell’impresa spiega efficacia vin-
cità espansiva del giudicato appare d’altronde coerente non colante nel giudizio relativo a un successivo anno d’impo-
solo con l’oggetto del giudizio tributario, che attraverso sta quando siano rimasti immutati gli elementi fattuali rile-
l’impugnazione dell’atto mira all’accertamento nel merito vanti ai fini della verifica dell’inerenza stessa”.
della pretesa tributaria, entro i limiti posti dalle domande 4.2. Alla luce di tale condiviso orientamento giurispruden-
di parte, e quindi ad una pronuncia sostitutiva dell’accerta- ziale, non appare revocabile in dubbio l’operatività, nel ca-
mento dell’Amministrazione finanziaria (salvo che il giudi- so in esame, del giudicato esterno, favorevole alla società, e
zio non si risolva nell’annullamento dell’atto per vizi forma- pregiudizievole rispetto al ricorso proposto dall’Avvocatura.
li o per vizio di motivazione), ma anche con la considera- A ciò conduce, l’identità degli elementi costitutivi, come so-
zione unitaria del tributo dettata dalla sua stessa ciclicità, pra illustrati, delle pretese impositive formulate per le an-
la quale impone, nel rispetto dei principi di ragionevolezza nualità dal 2004 al 2008, rispetto a quelle, oggetto del giudi-
e di effettività della tutela giurisdizionale, di valorizzare zio, relative all’annualità 2005.
l’efficacia regolamentare del giudicato tributario, quale nor- Tutte le sentenze allegate a conforto dell’eccezione di giudi-
ma agendi cui devono conformarsi tanto l’Amministrazione cato e sopra meglio indicate disconoscono i presupposti
finanziaria quanto il contribuente nell’individuazione dei fattuali posti alla base dei due recuperi di imposta, oggetto
presupposti impositivi relativi ai successivi periodi d’impo- di controversia, e tali presupposti si ripetono identici in tut-
sta”. te le controversie conclusisi con giudicati favorevoli alla so-
In applicazione di tali principi è stato chiarito che, in mate- cietà, con riguardo a entrambe le imposte per cui è causa,
ria tributaria, l’effetto vincolante del giudicato esterno, in essendosi accertato, con pronunce passate in cosa giudica-
relazione alle imposte periodiche, opera nei casi in cui ven- ta, non solo l’inoperatività per entrambe le operazioni so-
gano in esame fatti che per legge hanno efficacia perma- cietarie dell’illecito penale, ma la legittimità del progetto di
nente o pluriennale, producendo effetti per un arco di tem- ristrutturazione della TEI con riferimento alla cessione del
po che comprende più periodi di imposta, ed in cui l’ele- ramo di azienda RNO e l’inerenza dei relativi costi (v. in
mento della pluriennalità, come affermato dalle Sezioni particolare, tra le altre, C.T.P. di Roma n. 16082/1/16, depo-
Unite nella citata sentenza, costituisce un elemento caratte- sitata il primo luglio 2016, relativa a IRAP 2008) nonché
rizzante della fattispecie normativa, che unifica più annua- dell’operazione e dei relativi costi sostenuti nei confronti
lità d’imposta in una sorta di maxi periodo: gli esempi tipici dell’Alpitel (v. C.T.R. Lazio n. 357471/14 cit.; C.T.P. di Ro-
sono quelli delle esenzioni o agevolazioni pluriennali, o del- ma n. 23318/2014 cit.; C.T.R. Lazio n. 1380/16 cit.).
la “spalmatura” in più anni dell’ammortamento di un bene, 5. Ne consegue il rigetto del ricorso.
o, in generale, della deducibilità di una spesa ovvero nei 6. La soluzione della controversia, dovuta a giudicati for-
quali l’accertamento concerne la qualificazione di un rap- matosi dopo la proposizione del ricorso, induce a compen-
porto ad esecuzione prolungata (cfr. Cass. 13.12.2018 n. sare integralmente tra le parti le spese processuali.
32254; Cass. 7.09.2018 n. 21824; Cass. 11.03.2015 n. 4832). 7. Nei confronti dell’Agenzia delle entrate, non sussistono i
Tali principi risultano ulteriormente seguiti da questa Cor- presupposti processuali per dichiarare l’obbligo di versare,
te (cfr. Cass. 7.12.2021 n. 38743; Cass. 4.03.2021 n. 5939; ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13, comma 1-quater,
Cass. 28.11.2019 n. 31084 tutte in materia di IVA) la quale nel testo introdotto dalla Legge n. 228 del 2012, art. 1, com-
ha statuito che “in materia tributaria, l’effetto vincolante ma 17, un ulteriore importo a titolo di contributo unificato,
del giudicato esterno, in relazione alle imposte periodiche, non potendo tale norma trovare applicazione nei confronti
è limitato ai soli casi in cui vengano in esame fatti che, per delle Amministrazioni dello Stato che, mediante il mecca-
legge, hanno efficacia permanente o pluriennale, producen- nismo della prenotazione a debito, sono esentate dal paga-
do effetti per un arco di tempo che comprende più periodi mento delle imposte e tasse che gravano sul processo (cfr.
di imposta, o nei quali l’accertamento concerne la qualifi- Cass. n. 1778 del 29/01/2016).
cazione di un rapporto ad esecuzione prolungata; né il di-
ritto dell’Unione Europea, cosı̀ come costantemente inter-
pretato dalla Corte di Giustizia, impone al giudice naziona- P.Q.M.
le di disapplicare le norme processuali interne da cui deriva
l’autorità di cosa giudicata di una decisione, con riguardo Rigetta il ricorso.
al medesimo tributo, in relazione ad un diverso periodo di Compensa integralmente tra le parti le spese processuali.

il fisco 42/2022 4081


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Commento
di Antonino Russo

L’ordinanza 6 ottobre 2022, n. 29084, in com- rispetto a quelle nell’ambito delle quali è stato
mento, conferma il trend giurisprudenziale (1) pronunciato.
che ammette l’ingerenza, su un determinato an- È stato richiamato uno storico precedente, qua-
no di imposta, del giudicato formatosi sulla lite le quello delle Sezioni Unite civili n.
incardinata avverso l’atto impositivo riguardan- 13916/2006, ove si osservava che - pur escluden-
te il precedente (o anche il successivo) eserci- dosi che il giudicato relativo a un singolo perio-
zio. do d’imposta sia idoneo a fare stato per i suc-
Più specificamente, l’ordinanza in esame sanci- cessivi in via generalizzata - vi possono essere
sce il riflesso nel giudizio in itinere della statui- elementi costitutivi della fattispecie a carattere
zione, sfavorevole alla Amministrazione finan- permanente, che entrano a comporre la fattispe-
ziaria, resa in un precedente giudizio sulla ine- cie medesima per una pluralità di periodi d’im-
renza dei costi, dedotti da una società di capitali posta; l’idoneità del giudicato a far stato anche
ma recuperati a tassazione dal competente Uffi- in altri giudizi, secondo detto indirizzo, deve in-
cio, successivamente ad alcune verifiche relative fatti riconoscersi (solo) alle statuizioni relative a
a diversi anni di imposta; l’accertamento era qualificazioni giuridiche o ad altri elementi pre-
stato motivato in ragione del legame tra condot- liminari aventi valore condizionante per l’appli-
ta della società contribuente e fatti penalmente cazione di una specifica disciplina tributaria o
rilevanti (in operazioni rientranti in una riorga- per la determinazione in concreto dell’obbliga-
nizzazione aziendale) e quindi suscettibili del zione, per i quali possa dirsi sussistente un inte-
mancato riconoscimento della deduzione dei resse protetto avente il carattere della durevo-
costi, a mente dell’art. 14 della Legge n. lezza. In tempi immediatamente precedenti,
537/1993. nella sentenza n. 943/2016 si era già superato il
La competente Commissione tributaria regiona- suindicato problema della autonomia dei singo-
le annullava però gli atti impositivi emessi poi- li periodi di imposta attraverso una duplice con-
ché rilevava la presenza di propri precedenti siderazione: in primis, veniva rappresentata la
verdetti, favorevoli alla parte contribuente, in- circostanza che detta autonomia non sembra
centrati sulla richiesta di archiviazione - da par- destinata a formare ostacolo alla opponibilità
te del Pubblico ministero - per il procedimento del giudicato nei casi in cui gli elementi costitu-
penale a carico degli amministratori della socie- tivi della fattispecie, pur estendendosi ad una
tà interessata. pluralità di periodi di imposta, assumono carat-
Da qui, nel giudizio di ultima istanza interposto tere tendenzialmente permanente. La seconda
dalla Agenzia delle entrate, l’eccezione (poi ac- osservazione, posta dall’arresto ultimo citato,
colta dalla Suprema Corte) della società contri- sottolineava l’efficacia regolamentare del giudi-
buente, tesa ad opporre nuovamente l’efficacia cato quale norma agendi in riferimento ad una
del giudicato esterno nel processo in corso. considerazione di tipo unitario del tributo, det-
La Corte ha esaminato la questione degli effetti tata dalla sua stessa ciclicità.
del giudicato, su altra annualità di imposta, af- Prima di allora, l’indirizzo prevalente opponeva
fermandone l’estraneità alla regola generale se- all’ultrattività del giudicato il principio dell’au-
condo cui il giudicato tributario relativo all’an- tonomia dell’obbligazione tributaria, ma l’ordi-
nullamento di un atto impositivo non estende i nanza in commento, oltre a negare valenza a ta-
suoi effetti oltre l’atto impugnato. Il Collegio di le principio, si allontana implicitamente anche
piazza Cavour ha raggiunto tale conclusione at- dalle opinioni di larga parte della dottrina mag-
traverso una serie di considerazioni che hanno gioritaria (2) (ma risalente); da notare che intor-
dato piena attuazione al principio, ex art. 2909 no tale pensiero convergevano sia coloro per i
c.c., secondo cui il giudicato sostanziale può quali oggetto del giudizio di fronte alle Commis-
esprimere i propri effetti ultrattivamente e quin- sioni tributarie è l’annullamento dell’atto impo-
di in controversie differenti (quanto all’oggetto), sitivo impugnato (3), sia coloro che ivi ricono-

(1) Cass. civ. n. 38950 e n. 32496/2021. VI edizione, 1998, UTET.


(2) Tra gli altri: F. Tesauro, Istituzioni di Diritto Tributario, (3) Cosı̀ F. Tesauro, Lineamenti del processo tributario, 1991,

4082 il fisco 42/2022


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scono un giudizio sul rapporto obbligatorio. Ad Al di là di questa disputa, deve però rammentar-
avviso di questi ultimi la soluzione del dubbio si che, secondo quanto talvolta affermato dal
doveva trarre origine dal fatto che non esiste un giudice di legittimità (7), l’efficacia espansiva
rapporto d’imposta o un credito d’imposta pro- del giudicato è preclusa, con riferimento all’I-
lungabile indefinitamente nel tempo, ma altret- VA, dal diverso principio secondo cui le contro-
tanti rapporti ed altrettanti crediti quanti sono i versie che riguardano tale imposta sono sogget-
periodi d’imposta; da questa premessa doveva
te a norme comunitarie imperative, la cui appli-
poi dedursi “non solo che ad ogni periodo d’im-
cazione non può essere ostacolata dal carattere
posta corrisponde un differente rapporto obbli-
gatorio ma, più specificamente, che gli effetti vincolante del giudicato nazionale, previsto dal-
derivanti dal presupposto realizzato in ciascun l’art. 2909 c.c. e dalla sua eventuale proiezione
anno sono reciprocamente indipendenti” (4). oltre il periodo di imposta.
Su posizione contraria si erano già schierati co- A conforto di tale conclusione, nella sentenza n.
loro che intravedevano nella tesi appena descrit- 25897/2017, la Suprema Corte citava uno stori-
ta un pregiudizio alla certezza e alla stabilità co precedente del giudice comunitario, quale la
dei rapporti tra contribuente e Amministrazio- pronuncia Olimpiclub (8), con la quale la Corte
ne (5) ovvero una lesione del principio di econo- di Giustizia aveva negato ai fini IVA l’efficacia
mia processuale, oltre che una possibilità di in- del giudicato in una controversia avente il me-
tervento di giudicati difformi in ordine ai mede- desimo oggetto, ma attinente ad altra annualità.
simi presupposti. Tale fonte di studio, meno ri- Il diverso trattamento giudiziale riservato all’I-
gorosa rispetto a quella opposta, era pratica-
VA si giustifica in relazione al fatto che riguarda
mente indirizzata alla pienezza del risultato,
cioè alla “garanzia che l’accertamento espresso una imposta ontologicamente comunitaria/eu-
nella sentenza e, quindi, il contenuto della sen- ropea, sottoposta ad una normativa comunita-
tenza suscettibile di acquistare stabilità ed irre- ria nella forma di Direttive, Regolamenti e deci-
trattabilità, sia davvero idoneo ad attribuire al sioni del Consiglio CE, adeguatamente interpre-
vincitore il bene della vita per il cui riconosci- tate dalla giurisprudenza della Corte di Giusti-
mento egli ha agito o resistito in giudizio” (6). zia e attuata dalla normativa nazionale.

Rimini. tazione alla luce della quale “non è affatto insensato cercare di
(4) G. Fransoni, Giudicato tributario e attività dell’Ammini- trarre la massima utilità consentita dalla pronuncia giurisdizio-
strazione finanziaria, 2001, Milano, pag. 276. nale naturalmente suscettibile di esplicare i propri effetti oltre
(5) F. Pistolesi, L’appello nel processo tributario, 2002, Tori- la vicenda sottesa alla causa che ne ha determinato l’emanazio-
no, pag. 140; l’Autore osservava, inoltre, come l’efficacia ultrat- ne”.
tiva del giudicato tributario dovesse reputarsi maggiormente (6) G. Fransoni, op. cit.
necessaria nel momento in cui, nel rito tributario, non sono (7) Cass. civ. n. 25897/2017.
esperibili azioni c.d. di accertamento negativo preventivo, limi- (8) Sent. 3 settembre 2009, causa C-2/08.

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Spetta l’agevolazione “prima casa”


se nello stesso Comune
vi è già un’abitazione ma inidonea
(CASSAZIONE, Sez. VI civ.-T, Pres. Esposito, Est. La Torre - Ord. n. 29365 del 5 luglio 2022, dep. il 10 otto-
bre 2022)

Imposta di registro - Agevolazione “prima casa” - Immobile preposseduto inidoneo all’uso abitativo -
Nuovo acquisto agevolato - Ammissibilità

In tema di agevolazione “prima casa”, l’inidoneità della casa di abitazione preposseduta va valutata sia in senso
oggettivo (effettiva inabitabilità), che in senso soggettivo (fabbricato inadeguato per dimensioni o caratteristiche
qualitative), sicché ricorre l’applicazione del beneficio anche all’ipotesi di disponibilità di un alloggio che non
sia concretamente idoneo, per dimensioni e caratteristiche complessive, a soddisfare le esigenze abitative dell’in-
teressato.
(Oggetto della controversia: avviso di liquidazione imposta di registro, anno 2012)

Ritenuto che: finalizzato a sopperire ai bisogni abitativi dell’acquirente e


della sua famiglia.
L’Agenzia delle entrate ricorre per la cassazione della sen- 2.2. Conforta detta interpretazione la pronuncia della Corte
tenza della CTR del Lazio, che in controversia su impugna- costituzionale che, nel dichiarare la manifesta inammissibi-
zione da parte di G.D. di avviso di liquidazione per imposta lità di una questione di legittimità costituzionale relativa al-
di registro anni 2012 per revoca delle agevolazioni “prima la lettera b) del numero 1) della nota II-bis dell’art. 1 della
casa” - per essere già proprietario di altro immobile sito Tariffa Parte Prima del D.P.R. n. 131/1986 - come modifica-
nello stesso Comune - ha respinto l’appello dell’Ufficio. La ta dalla Legge 1995 n. 549 - ha richiamato la interpretazio-
CTR, preso atto della sentenza della Corte cost. n. 203/2011 ne “costituzionalmente orientata” delle pronunce della Cas-
e dell’indirizzo della giurisprudenza di legittimità che tiene sazione (citando, in particolare, (Cass. n. 100 del 2010 e
conto di circostanze di natura soggettiva e oggettiva, impo- Cass. n. 18128 del 2009), affermando che la intervenuta so-
nendo l’apprezzamento delle concrete esigenze personali e stituzione nella legge sulla “prima casa” dell’espressione
della effettiva idoneità del fabbricato preposseduto (nella “fabbricato idoneo ad abitazione” con quella “casa di abita-
fattispecie inadeguato per le ridotte dimensioni, 2,5 vani), zione” è da intendersi “nel senso che la possidenza di una
ha confermato la decisione della CTP di Roma, ritenendo casa di abitazione costituisce ostacolo alla fruizione delle
ricorrere i presupposti per l’agevolazione richiesta. Il con- agevolazioni fiscali per il successivo acquisto di un’altra ca-
tribuente è rimasto intimato. sa ubicata nello stesso Comune soltanto se la prima delle
due case sia già idonea a soddisfare le esigenze abitative
dell’interessato” (Cfr. Corte costituzionale ord. n. 203 del
22.06.2011).
Considerato che
2.3. Va pertanto ribadito che: “In tema di ‘agevolazioni pri-
1. Con l’unico motivo si deduce la violazione e falsa appli- ma casa’, ‘l’idoneità’ della casa di abitazione preposseduta
cazione dell’art. 1 parte 1, nota Il-bis, del D.P.R. n. 131 del va valutata sia in senso oggettivo (effettiva inabitabilità),
1986 e dell’art. 2697 dei Codice civile, in relazione all’art. che in senso soggettivo (fabbricato inadeguato per dimen-
360, comma 1, n. 3 c.p.c. sioni o caratteristiche qualitative), nel senso che ricorre
2. Il motivo è infondato, avendo la CTR correttamente rico- l’applicazione del beneficio anche all’ipotesi di disponibilità
nosciuto il beneficio all’acquirente di immobile già proprie- di un alloggio che non sia concretamente idoneo, per di-
tario di altro immobile ma inidoneo alle sue esigenze abita- mensioni e caratteristiche complessive, a soddisfare le esi-
tive. genze abitative dell’interessato” (Cass. 2565/2018).
2.1. Secondo il più recente indirizzo della giurisprudenza 3. Tali principi, invero, sono stati correttamente richiamati
di legittimità, il concetto di idoneità dell’immobile da adibi- nella sentenza impugnata, la quale ha ritenuto, in base alle
re ad abitazione principale deve ritenersi intrinseco alla no- caratteristiche dell’immobile e alle esigenze abitative del
zione di abitazione e ciò anche alla luce della ratio della di- contribuente, che “non costituisce ostacolo all’applicazione
sciplina, che è quella di agevolare l’acquisto di un alloggio delle agevolazioni prima casa la circostanza che l’acquiren-

4084 il fisco 42/2022


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te dell’immobile sia al contempo proprietario d’altro immo- to del contributo unificato per essere Amministrazione
bile, purché per qualsiasi ragione sia inidoneo, per le ridot- pubblica difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato, non si
te dimensioni, ad essere destinato a sua abitazione”, doven- applica l’art. 13, comma 1-quater, D.P.R. 30 maggio 2002,
dosi valutare, anche dal punto di vista soggettivo, le esigen- n. 115.
ze abitative del nucleo familiare.
4. Il ricorso va conseguentemente rigettato. Nulla sulle spe- P.Q.M.
se in mancanza di costituzione dell’intimato. Risultando
soccombente una parte ammessa alla prenotazione a debi- Rigetta il ricorso.

Commento
di Alessandro Borgoglio

La Corte di cassazione, con l’ordinanza 10 otto- usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su al-
bre 2022, n. 29365, in commento, consolida il tra casa di abitazione acquistata dallo stesso sog-
suo orientamento giurisprudenziale per cui può getto o dal coniuge con le stesse agevolazioni.
nuovamente usufruire dell’agevolazione “prima In base al successivo quarto comma dell’anzidet-
casa” il contribuente che è già proprietario di ta nota II-bis), in caso di dichiarazione mendace
altro immobile nello stesso Comune, se questo o di trasferimento per atto a titolo oneroso o gra-
non è idoneo alle sue esigenze abitative. tuito degli immobili acquistati con l’agevolazione
Per comprendere la pronuncia occorre prendere in oggetto prima del decorso del termine di cin-
le mosse dalla nota II-bis) all’art. 1 della Tariffa, que anni dalla data del loro acquisto, l’agevola-
Parte Prima, allegata al D.P.R. n. 131/1986, in zione è revocata e sono dovute le imposte di regi-
base alla quale, per poter ottenere i benefici fi- stro, ipotecaria e catastale nella misura ordina-
scali consistenti principalmente nelle aliquote ri- ria, nonché una soprattassa pari al 30% delle
dotte ai fini dell’imposta di registro e dell’IVA stesse imposte. Se si tratta di cessioni soggette a
per l’acquisto della “prima casa”, è necessario IVA, l’Ufficio dell’Agenzia delle entrate presso cui
l’avveramento delle tre seguenti condizioni: a) sono stati registrati i relativi atti recupera nei
l’immobile deve essere ubicato nel territorio del confronti degli acquirenti la differenza fra l’im-
Comune in cui l’acquirente ha o stabilisce entro posta calcolata in base all’aliquota applicabile in
diciotto mesi dall’acquisto la propria residenza assenza di agevolazioni e quella risultante dal-
o, se diverso, in quello in cui l’acquirente svolge l’applicazione dell’aliquota agevolata, ed irroga la
la propria attività ovvero, se trasferito all’estero sanzione amministrativa del 30% della differen-
per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o za medesima. La suddetta revoca dell’agevolazio-
esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovve- ne e le relative sanzioni non si applicano qualora
ro, nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italia- il contribuente, entro un anno dalla cessione del-
no emigrato all’estero, l’immobile deve essere ac- l’immobile oggetto di acquisto agevolato, provve-
quistato come “prima casa” sul territorio italia- da ad acquistarne uno nuovo da adibire a pro-
no, e la dichiarazione di voler stabilire la resi- pria abitazione principale.
denza nel Comune ove è ubicato l’immobile ac- La Suprema Corte ha più volte stabilito, in rela-
quistato deve essere resa, a pena di decadenza, zione alla condizione dettata dalla sopra richia-
dall’acquirente nel rogito notarile; b) nell’atto di mata lett. c) della nota II-bis), che il contribuen-
acquisto l’acquirente deve dichiarare di non esse- te può in vita usufruire più volte del beneficio
re titolare esclusivo o in comunione con il coniu- in oggetto, soltanto subordinandolo alla condi-
ge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abita- zione di non essere titolare, neppure per quote,
zione di altra casa di abitazione nel territorio del anche in regime di comunione legale su tutto il
Comune in cui è situato l’immobile da acquista- territorio nazionale dei diritti di proprietà, usu-
re; c) nell’atto di acquisto l’acquirente deve di- frutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra
chiarare di non essere titolare, neppure per quo- casa di abitazione acquistata dallo stesso sog-
te, anche in regime di comunione legale su tutto getto e dal coniuge con le agevolazioni di cui
il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, trattasi (1).

(1) Cfr. Cass. civ. n. 14740/2017; n. 2565/2018; n. 8548/2016.

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Per quanto concerne, invece, la condizione det- In quest’ultima direzione sembra orientata an-
tata dalla precedente lett. b) - ovvero l’indisponi- che l’Amministrazione finanziaria, secondo cui
bilità di altra casa preposseduta nello stesso Co- non possono assumere rilievo situazioni sogget-
mune - la Suprema Corte ha stabilito (talvolta) tive ai fini dell’agevolazione “prima casa”, atteso
che occorre avere riguardo a una disponibilità che soltanto l’oggettiva e assoluta inidoneità
non meramente oggettiva, bensı̀ soggettiva, nel abitativa dell’immobile preposseduto, risultante
senso che ricorre il requisito dell’applicazione da idonea documentazione e indipendente dalla
del beneficio anche nell’ipotesi di disponibilità volontà del contribuente, conduce a ritenere
di un alloggio che non sia concretamente ido- che, fino a quando permanga la dichiarazione
neo, per dimensioni e caratteristiche complessi- di inagibilità dell’immobile preposseduto, si po-
ve, a sopperire ai bisogni abitativi suoi e della trà beneficiare dell’agevolazione “prima casa”
per l’acquisto di un nuovo immobile, nel rispet-
famiglia (2); secondo un’altra parte della giuri-
to di tutte le altre condizioni previste (4).
sprudenza di legittimità, però, ai fini della frui-
Con l’ordinanza in commento gli Ermellini sono
zione dei benefici per l’acquisto della “prima ca-
però tornati ad abbracciare la loro posizione
sa”, la legge condiziona l’agevolazione alla non più favorevole ai contribuenti, stabilendo che,
titolarità del diritto di proprietà “di altra casa di anche nel caso di specie, relativo a un immobile
abitazione nel territorio del Comune ove è si- preposseduto di soli 2,5 vani, doveva ritenersi
tuato l’immobile da acquistare” senza più men- sussistente - come già appurato dai giudici di
zionare anche il requisito dell’idoneità dell’im- merito - l’inidoneità abitativa di tale immobile,
mobile, presente invece nella previgente formu- a causa delle sue ridotte dimensioni, per soddi-
lazione della norma, sicché non assume rilievo sfare le esigenze abitative del nucleo familiare
la situazione soggettiva del contribuente o il del contribuente, per cui era legittima la fruizio-
concreto utilizzo del bene, assumendo impor- ne dell’agevolazione “prima casa” per l’acquisto
tanza il solo parametro oggettivo della classifi- di un nuovo immobile ubicato nel medesimo
cazione catastale dello stesso (3). Comune.

(2) Cfr. Cass. civ n. 100/2010 e n. 18128/2009; più recente- 19255/2017; n. 22560/2021.
mente nello stesso senso, Cass. civ. n. 2565/2018, n. (4) Cfr. circolare n. 38/E del 12 agosto 2005, risoluzione n.
13118/2019, n. 18091/2019, n. 13531/2020, n. 5051/2021, n. 86/E del 20 agosto 2010, risoluzione n. 107/E del 1˚ agosto
20981/2021. 2017, principio di diritto n. 1/2022.
( 3) C f r . C a ss . c i v . n . 2 5 6 46 / 20 1 5 ; n . 25 5 2 1 / 2 0 1 6; n .

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Illegittimo l’accesso domiciliare


senza gravi indizi di evasione
vagliati dal giudice tributario
(CASSAZIONE, Sez. VI civ.-T, Pres. Esposito, Est. Mondini - Ord. n. 29923 del 5 luglio 2022, dep. il 13 otto-
bre 2022)

Accertamento - Accessi, ispezioni e verifiche - Accessi domiciliari - Autorizzazione dell’Autorità giudi-


ziaria in presenza di gravi indizi di evasione - Necessità - Dovere del giudice tributario di verificare la
presenza dell’autorizzazione e di controllarne la correttezza - Sussistenza - Richiamo all’attento va-
glio delle ragioni operato dal P.M. - Insufficienza

In tema di accessi domiciliari, il giudice tributario deve verificare, non solo la presenza di una motivazione nel-
l’autorizzazione del P.M. sulla sussistenza di gravi indizi del verificarsi dell’illecito fiscale, ma anche controllare
la correttezza di tale apprezzamento, non essendo sufficiente l’apodittica affermazione del giudice tributario per
cui nel provvedimento del Procuratore della Repubblica viene dato atto che le ragioni della richiesta di autoriz-
zazione all’accesso domiciliare sono state attentamente vagliate e non si ha motivo di dubitare ciò.
(Oggetto della controversia: avviso di accertamento IRPEF)

Premesso che È stato infatti precisato: “Il principio dell’unicità del pro-
cesso di impugnazione contro una stessa sentenza compor-
1. in causa su avviso di accertamento di maggiori redditi ta che, una volta avvenuta la notificazione della prima im-
d’impresa emesso dall’Agenzia delle entrate nei confronti di pugnazione, tutte le altre debbono essere proposte in via in-
A.V. sulla scorta delle risultanze del processo verbale di cidentale nello stesso processo e perciò, nel caso di ricorso
constatazione redatto dalla Guardia di Finanza a seguito di per cassazione, con l’atto contenente il controricorso, fer-
accesso nel domicilio del contribuente, la CTR, ha, da un mo restando che tale modalità non è essenziale, per cui
lato, respinto l’eccezione di quest’ultimo, per cui l’autoriz- ogni ricorso successivo al primo si converte, indipendente-
zazione all’accesso sarebbe stata data dalla Procura delle mente dalla forma assunta e ancorché proposto con atto a
Repubblica in assenza del presupposto dei “gravi indizi di sé stante, in ricorso incidentale. Nel caso in cui i due ricor-
violazioni di norma tributarie” di cui all’art. 52 del D.P.R. si risultino essere stati notificati nella stessa data, l’indivi-
26 ottobre 1972, n. 633, richiamato dall’art. 33 del D.P.R. duazione del ricorso principale e di quello incidentale va
29 settembre 1973, n. 600, dall’altro lato, accolto l’ulteriore effettuata con riferimento alle date di deposito dei ricorsi,
eccezione secondo cui erroneamente l’intero maggior red- sicché è principale il ricorso depositato per primo, mentre
dito accertato era stato attribuito al contribuente malgrado è incidentale quello depositato per secondo” (Cass. Sez.
che questi fosse titolare del solo 51% delle “quote sociali” 540695 del 20/12/2021; Cass. Sez. 1, n.25662 del
essendo le altre quote “ripartite tra P.M.G. (cognata) 14%, 04/12/2014).
P.G. (moglie) 20% e V.M. (figlia) 15%” (cosı̀ punto F di p.7
della sentenza);
1.1. il rigetto della prima eccezione è stato dalla CTR cosı̀
Considerato che
motivato: “nel provvedimento a firma del Procuratore della 1. Con il primo motivo di ricorso l’Agenzia delle entrate la-
Repubblica viene dato atto che le ragioni della richiesta di menta violazione degli artt. 112 c.p.c. e 57 D.Lgs. 546/92
autorizzazione all’accesso anche domiciliare sono state at- per avere la CTR accolto l’eccezione qui riportata nella par-
tentamente vagliate e non si ha motivo di dubitare ciò”; te finale del superiore punto 1. della premessa, laddove tale
2. avverso la sentenza suddetta hanno proposto ricorso sia eccezione avrebbe dovuto essere dichiarata inammissibile
il contribuente sia l’Agenzia delle entrate; perché nuova, cioè proposta solo in grado di appello;
3. entrambi i ricorsi risultano essere stati notificati il 27 lu- 2. con il secondo motivo di ricorso l’Agenzia delle entrate
glio 2020. Il ricorso dell’Agenzia delle entrate è stato depo- lamenta violazione dell’art. 4 e 5, comma 1, D.P.R.
sitato il 27 agosto e il ricorso del contribuente è stato depo- 917/1986, 53 Cost. e 230-bis c.c. e 36-bis, comma 4, D.P.R.
sitato il 3 settembre. 600/73 per avere la CTR ritenuto il maggior reddito accer-
Il ricorso dell’Agenzia deve essere qualificato come princi- tato imputabile al contribuente solo per il 51% laddove, an-
pale e quello del contribuente come incidentale. che ammesso che l’impresa non fosse un’impresa indivi-

il fisco 42/2022 4087


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duale del (solo) contribuente ma un’impresa familiare, la sta sul valore aggiunto - reso applicabile anche ai fini del-
CTR avrebbe comunque potuto imputare ai familiari il l’accertamento delle imposte sui redditi dal richiamo ope-
maggior reddito in misura non superiore al 49% solo previa rato dall’art. 33 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 -, ha il
verifica della misura in cui tale maggior reddito fosse ri- potere-dovere (in ossequio al canone ermeneutico secondo
conducibile all’attività di lavoro prestata nell’impresa da cui va privilegiata l’interpretazione conforme ai precetti co-
ciascuno dei familiari; stituzionali, nella specie agli artt. 14 e 113 Cost.), oltre che
3. con il primo motivo del ricorso incidentale il contribuen- di verificare la presenza, nel decreto autorizzativo, di moti-
te lamenta violazione degli artt. 36, comma 2, n. 4, D.Lgs. vazione - sia pure concisa o “per relationem” mediante rece-
546/92, 132, comma 2, n. 4, c.p.c. e 118 disp. att. c.p.c. per pimento dei rilievi dell’organo richiedente - circa il concor-
essere la motivazione qui riportata al punto 1.1. della supe- so di gravi indizi del verificarsi dell’illecito fiscale, anche di
riore premessa, solo apparente; controllare la correttezza in diritto del relativo apprezza-
4. con il secondo motivo di ricorso incidentale il contri- mento, nel senso che faccia riferimento ad elementi cui
buente lamenta violazione degli artt. 14 Cost., 52, comma l’ordinamento attribuisca valenza indiziaria”.
2, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, richiamato dall’art. 33 del 5.2. La CTR non si è attenuta alle superiori statuizioni: ha
D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 per avere la CTR ritenuto rigettato l’eccezione del contribuente in base alla quale l’au-
legittima la autorizzazione del Pubblico ministero senza ve- torizzazione all’accesso domiciliare sarebbe stata data dalla
rificare la sussistenza di gravi indizi di violazione di norme Procura delle Repubblica in assenza del presupposto dei
tributarle, legittimanti l’accesso domiciliare; “gravi indizi di violazioni di norma tributarie”, con l’apodit-
5. il primo motivo di ricorso del contribuente è fondato e tica affermazione per cui “nel provvedimento a firma del
va accolto. Procuratore della Repubblica viene dato atto che le ragioni
5.1. Ai sensi dell’art. 52, comma 2, del D.P.R. 26 ottobre della richiesta di autorizzazione all’accesso anche domici-
1972, n. 633, richiamato dall’art. 33 del D.P.R. 29 settembre liare sono state attentamente vagliate e non si ha motivo di
1973, n. 600, l’accesso in locali, diversi da quelli destinati dubitare ciò”;
all’esercizio di attività commerciali, agricole, artistiche o 6. All’accoglimento del primo motivo di ricorso del contri-
professionali, può essere eseguito, “previa autorizzazione buente segue la cassazione della sentenza impugnata re-
del Procuratore della Repubblica, soltanto in caso di gravi stando assorbiti il secondo motivo dello stesso ricorso e i
indizi di violazioni delle norme del presente decreto, allo motivi di ricorso dell’Ufficio. La causa deve essere rinviata
scopo di reperire libri, registri, documenti, scritture ed altre per nuovo esame alla CTR della Liguria, in diversa compo-
prove delle violazioni”. sizione, il giudice del rinvio dovrà anche provvedere alla li-
È stato da questa Corte statuito che il giudice del merito quidazione delle spese del processo;
deve verificare non solo la presenza di una motivazione sul-
la sussistenza di gravi indizi del verificarsi dell’illecito fisca-
le, ma anche controllare la correttezza di tale apprezza- P.Q.M.
mento, (cfr. Sez. 5, sentenza n. 17957 del 19/10/2012).
Ed è stato anche statuito (Cass. Sez. 5, sentenza n. 21974 La Corte accoglie il primo motivo del ricorso incidentale,
del 16/10/2009): “Il giudice tributario, in sede di impugna- dichiara assorbito il secondo motivo del ricorso incidenta-
zione dell’atto impositivo basato su libri, registri, documen- le, dichiara assorbito il ricorso principale, cassa la sentenza
ti ed altre prove reperite mediante accesso domiciliare impugnata e rinvia la causa, anche per le spese alla Com-
autorizzato dal Procuratore della Repubblica, ai sensi del- missione tributaria regionale della Liguria, in diversa com-
l’art. 52 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, in tema di impo- posizione.

Commento
di Alessandro Borgoglio

È illegittimo l’acceso domiciliare da parte della quali vengono effettuati: locali destinati esclusi-
Guardia di Finanza, qualora non sussistano i vamente ad attività lavorative del contribuente,
gravi indizi di evasione ricavabili, anche per re- siano esse commerciali, professionali, agricole
lationem, dalla motivazione del provvedimento o artistiche, per accedere ai quali è necessaria
autorizzatorio rilasciato dal Procuratore della soltanto un’apposita autorizzazione rilasciata
Repubblica per l’accesso presso il domicilio del dal Capo Ufficio o dal Comandante del Reparto
contribuente. È quanto si desume dall’interes- da cui i funzionari o i militari procedenti dipen-
sante ordinanza n. 29923/2022 depositata in dono; locali utilizzati ad “uso promiscuo”, cioè
Cassazione civile. per l’attività lavorativa del contribuente e conte-
La disciplina degli accessi, ispezioni e verifiche stualmente come sua abitazione, per cui, oltre
è rinvenibile, ai fini IVA, nell’art. 52 del D.P.R. all’autorizzazione scritta del Capo Ufficio o del
n. 633/1972 e, per le imposte dirette, nell’art. 33, Comandante del Reparto, è necessario anche il
comma 1, del D.P.R. n. 600/1973, che rinvia al preventivo rilascio di un’autorizzazione del Pro-
primo. Da tali disposizioni si evince che gli ac- curatore della Repubblica; infine, i c.d. locali di-
cessi possono essere suddivisi sostanzialmente versi, che costituiscono una sorta di categoria
in tre categorie, in funzione dei luoghi presso i residuale, riferendosi la norma, appunto, a “lo-

4088 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

cali diversi da quelli indicati al precedente com- trollare l’esistenza del decreto del Pubblico mi-
ma”, che ricomprende i locali adibiti esclusiva- nistero e la presenza in esso degli indispensabili
mente ad abitazione del soggetto controllato o requisiti previsti dalla legge, ovvero i gravi indi-
di terzi, nonché gli altri locali privati del contri- zi di violazione delle norme tributarie, e, nel va-
buente verificato o di terzi (garage, box, cantine, lutare la legittimità del provvedimento di auto-
ecc.), per accedere ai quali la legge richiede l’e- rizzazione all’accesso domiciliare, il giudice tri-
sistenza di “gravi indizi” di violazione delle nor- butario deve tener conto, quanto al requisito
me tributarie, che devono sussistere ex ante, e motivazionale, che l’apprezzamento della gravi-
della preventiva autorizzazione rilasciata dal tà degli indizi è esternabile anche in modo sin-
Procuratore della Repubblica. tetico, oppure indiretto, tramite il riferimento ai
La Cassazione ha precisato, al riguardo, che dati allegati dall’Autorità richiedente (4).
l’autorizzazione del Procuratore della Repubbli- Il giudice tributario, secondo la Suprema Corte,
ca per l’accesso del personale dell’Amministra- ha un vero e proprio potere-dovere di verificare
zione finanziaria a locali adibiti anche ad abita- la presenza del provvedimento autorizzatorio
zione del contribuente, ovvero esclusivamente del PM e di vagliarne la motivazione, con parti-
ad abitazione, è subordinata alla presenza di colare riferimento alla sussistenza dei gravi in-
gravi indizi di violazioni soltanto in quest’ulti- dizi di evasione, che, tuttavia, possono essere ri-
ma ipotesi e non anche quando si tratti di locali
chiamati anche per relationem alla richiesta del-
a uso promiscuo (1).
la Autorità procedente (5).
Ai fini dell’accesso presso i locali destinati sol-
Nel caso oggetto della pronuncia odierna - Cass.
tanto ad abitazione del contribuente è quindi
civ. n. 29223/2022 - il giudice tributario, a fron-
necessario che sussistano i gravi indizi di eva-
te dell’eccezione da parte del contribuente circa
sione e che sulla base di questi sia rilasciata
l’autorizzazione del PM all’accesso domiciliare. l’assenza di gravi indizi di evasione, si era limi-
Se, invece, mancano tali presupposti, pur non tato ad affermare che nel provvedimento auto-
esistendo nell’ordinamento tributario un princi- rizzatorio del PM era stato dato atto che le ra-
pio generale di inutilizzabilità delle prove ille- gioni della richiesta di autorizzazione all’acces-
gittimamente acquisite (2), consegue l’inutilizza- so domiciliare erano state attentamente vagliate
bilità del materiale irritualmente raccolto in se- e non vi erano ragioni per dubitare di ciò.
de di accesso domiciliare illegittimo (3). Si tratta - secondo i giudici di piazza Cavour -
Il contribuente può allora eccepire nel giudizio di una motivazione che non è in linea con i
tributario l’insussistenza dei gravi indizi di eva- principi sanciti dalla giurisprudenza di legitti-
sione e, quindi, l’illegittimità dell’accesso domi- mità sopra riportata. In effetti, una simile gene-
ciliare, con conseguente inutilizzabilità del ma- rica affermazione non consente di comprendere
teriale probatorio acquisito nel corso di tale ac- se il giudice tributario abbia vagliato la sussi-
cesso? stenza dei gravi indizi di evasione legittimanti
Secondo gli Ermellini, il giudice tributario, di- l’accesso domiciliare, atteso che si è generica-
nanzi alla contestazione della pretesa impositi- mente riportato a quanto scritto dal PM nel
va avanzata sui risultati dell’accesso domiciliare provvedimento autorizzatorio, senza controllar-
ritenuto illegittimo, può essere chiamato a con- ne la correttezza dell’apprezzamento.

(1) Cfr. Cass. civ. n. 7768/2022. n. 2202/2014.


(2) Cfr. Cass. civ. n. 19344/2019; Cass. civ. n. 673/2019. (4) Cfr. Cass. civ. n. 28563/2019.
(3) Cfr. Cass. civ. n. 8547/2016; nello stesso senso, Cass. civ. (5) Cfr. Cass. civ. n. 21974/2009; Cass. civ. n. 17957/2012.

il fisco 42/2022 4089


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Giurisprudenza

Solo la Direzione regionale


può sanzionare il responsabile del CAF
per il visto di conformità infedele
(COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE di Firenze, Sez. VI - Sent. n. 1000 del 22 giugno 2022, dep. il
6 settembre 2022)

Accertamento - Controllo formale delle dichiarazioni - Responsabile del CAF - Apposizione di visto
infedele - Provvedimento sanzionatorio - Competenza della Direzione regionale ove ha domicilio fi-
scale il professionista

Qualora, all’esito di un controllo formale, ex art. 36-ter del D.P.R. n. 600/1973, dovesse essere contestata ad un
professionista che gestisce un CAF l’apposizione di un visto infedele, il provvedimento accertativo di natura
sanzionatoria emesso nei suoi confronti, ai sensi dell’art. 39, comma 1, D.Lgs. n. 241/1997, deve essere formato
dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate ove ha il domicilio fiscale il trasgressore responsabile dell’as-
sistenza fiscale; di contro, il ruolo può essere formato dall’Ufficio provinciale competente territorialmente con
riferimento al contribuente infedele, il quale ha solo il compito di trasmettere la segnalazione della trasgressione
alla Direzione regionale competente.
(Oggetto della controversia: cartella di pagamento IRPEF, anno 2014)

Svolgimento del processo di motivazione; c) carenza di legittimazione passiva quale


soggetto destinatario delle iscrizioni a ruolo; d) incompe-
1. Il presente gravame ha ad oggetto la sentenza nr. tenza territoriale dell’Ufficio che ha formato il ruolo; e) er-
332/2020, emessa il 08.09.2020 dalla Commissione provin- ronea applicazione dell’art. 39 del D.Lgs. n. 241 del 1997
ciale di Firenze. con richiesta di applicazione retroattiva della formulazione
2. L’agente della riscossione della Provincia di Roma notifi- più recente e favorevole; f) violazione degli artt. 3, 23 e 53
cava a mezzo PEC al Dott. S. F. quattro distinte cartelle di Cost.
pagamento - come indicate in epigrafe - riguardanti il recu- 6. L’Ufficio si costituiva in giudizio e depositava puntuali
pero di imposta IRPEF, interessi e sanzioni, formate a se- controdeduzioni con cui contrastava tutti i motivi di ricor-
guito del controllo ex art. 36-ter D.P.R. n. 600 del 1973 dei so ed insisteva per la correttezza del proprio operato.
Modelli 730/2015 - anno di imposta 2014 - sui quali il Dott.
7. L’adita Commissione tributaria provinciale di Firenze,
S. aveva rilasciato il visto di conformità in qualità di re-
con la sentenza n. 332/01/2020, ha rigettato i ricorsi nel
sponsabile dell’assistenza fiscale (RAF presso il CAAF “XX
frattempo riuniti, statuendo la legittimità e la correttezza
S.r.l.”).
dell’operato dell’Ufficio.
3. L’esito dei controlli era stato trasmesso al CAAF/RAF, a
8. Il ricorrente ha impugnato la ridetta sentenza lamentan-
mezzo posta certificata, con comunicazioni di irregolarità,
do:
con i quali il Dott. S. veniva informato delle rettifiche delle
dichiarazioni e della possibilità di pagare entro 60 giorni - che la CTP non si è pronunciata sull’eccepito vizio di in-
con sanzioni ridotte (dal 30% al 20%) o di segnalare ele- competenza dell’Ufficio che ha formato il ruolo;
menti utili a giustificare i recuperi. - che la CTP non avrebbe pronunciato sulla eccepita natura
4. Rimaste inesitate dette comunicazioni, l’Ufficio procede- sanzionatoria dell’art. 39 D.Lgs. n. 247 del 1991 e conse-
va ad effettuare le conseguenziali iscrizioni a ruolo a carico guente applicazione del favor rei, e comunque avrebbe erro-
del Dott. S. ai sensi dell’art. 39, comma 1, D.Lgs. n. 241 del neamente decretato la legittimità delle somme richieste
1997 e dell’art. 26, commi 3-ter e 3-quater D.M. n. 164 del con le cartelle;
1999, a causa del rilascio di un visto di conformità “infede- - che la CTP non si è pronunciata sull’eccepita carenza di
le”. legittimazione passiva in capo al contribuente rispetto alle
5. Il Dott. F. S. impugnava le cartelle di pagamento propo- pretese erariale.
nendo autonomi - ma contenutisticamente identici - ricorsi 9. Si costituiva in giudizio l’Agenzia delle entrate Direzione
con effetto di reclamo, lamentando: a) omessa sottoscrizio- provinciale di Firenze, richiamando tutte le eccezioni già
ne delle cartelle di pagamento e mancata attestazione di sollevate nel precedente grado di giudizio, chiedendo la
conformità all’originale delle cartelle impugnate; b) difetto conferma della sentenza impugnata.

4090 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

10. La causa era trattata nell’udienza del 22.06.2022 e trat- commesse dal CAF e l’irrogazione delle sanzioni per tali
tenuta per la decisione. violazioni e non le violazioni commesse dal contribuente
che al CAF si è rivolto). Poiché la ragione della pretesa era-
Motivi della decisione riale risiede nella asserita apposizione del visto infedele
(art. 39, comma l, D.Lgs. n. 241 del 1997) da parte del pro-
1. Osserva il Collegio che l’appello è fondato e, per l’effetto, fessionista che gestisce il CAF, il quale ha curato la redazio-
la sentenza impugnata va riformata. ne/inoltro delle dichiarazioni oggetto di controllo (cfr. car-
2. La pretesa erariale risiede nell’apposizione di visto infe- tella e comunicazione esito controllo ex art. 36-ter D.P.R. n.
dele (art. 39, comma l, D.Lgs. n. 241 del 1997) da parte del 600 del 1973), il provvedimento nei confronti dell’odierno
professionista (il RAF) che gestisce il CAF che ha curato la appellante avrebbe dovuto essere formato dalla Direzione
redazione l’inoltro delle dichiarazioni Mod. 730 che hanno regionale dell’Agenzia delle entrate di Roma, ove, come di-
costituito oggetto di controllo. mostrato in atti ha il domicilio fiscale il trasgressore re-
3. Ai sensi del comma 2 dell’art. 39 del D.Lgs. n. 241 del sponsabile dell’assistenza fiscale ed anche il CAF. Il ruolo
1997, “Le violazioni dei commi 1 e 3 del presente articolo e non avrebbe dovuto essere formato dall’Ufficio provinciale
dell’art. 7-bis sono contestate e le relative sanzioni sono ir- competente territorialmente con riferimento al contribuen-
rogate dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate te infedele, il quale si sarebbe dovuto limitare a trasmettere
competente in ragione del domicilio fiscale del trasgressore la segnalazione della trasgressione attribuita allo S. all’A-
anche sulla base delle segnalazioni inviate dagli Uffici loca- genzia delle entrate di Roma, competente per l’applicazio-
li della medesima Agenzia”. ne delle sanzioni e per la conseguente iscrizione a ruolo. A
4. La prospettazione dell’appellante si fonda su un distin- sostegno di tale posizione numerose recenti decisioni di di-
guo tra l’atto di contestazione della violazione di visto infe- verse CTR: CTR Lombardia 14.2.2021 n. 3744 (e altre con-
dele e di comminazione della sanzione amministrativa (da formi); CTR Campania 9.11.2021 n. 7910, CTR Campania
euro 258,00 ad euro 2.582,00), al quale solo si riferirebbe 2566 del 14.3.22 (numerose conformi), CTR Lazio 22.3.22
l’art. 39, comma 2, del D.Lgs. n. 241 del 1997, e l’atto di re- n. 1349, CTR Valle d’Aosta n. 29 del 25.10.2021; CTR Cala-
cupero in danno del CAF/RAF di imposte, sanzioni e inte- bria 1.4.22 n. 1144 (numerose conformi).
ressi derivanti dal controllo formale ex art. 36-ter cit., previ- 7. Né è sostenibile che l’incompetenza dell’Ufficio non ha
sto dal medesimo art. 39, che non avrebbe natura sanziona- rilevanza sul piano esterno, nei confronti del contribuente.
toria, bensı̀ solo risarcitoria, che rimarrebbe di competenza C o m e g i à d e c i s o d a l l a S u p r e m a C o r t e ( c f r . C a s s .
dell’Ufficio territorialmente competente in base al domici- 5507/2013), infatti, la determinazione delle sfere di compe-
lio fiscale del contribuente. tenza degli Uffici sul territorio operata per legge, in quanto
5. La lettera della norma sopra riportata impone di inter- funzionale, non soltanto ad esigenze organizzative dell’Am-
pretarla nel senso che ricomprenda (oltre alla parte mera- ministrazione, onde assicurare il buon andamento e l’im-
mente sanzionatoria) anche la componente impositiva e parzialità dell’attività da essa svolta, ma anche ad esigenze
degli accessori dell’accertamento. Opinare diversamente, di garanzia del cittadino, non può che avere una chiara e
infatti, equivarrebbe ad ipotizzare un’incongrua distinzione specifica rilevanza anche nei rapporti esterni. Il vizio del-
di competenze tra la Direzione regionale dell’Agenzia delle l’atto impositivo, derivante dall’incompetenza dell’Ufficio
entrate (a cui sarebbe attribuito il potere di irrogare la che lo ha adottato, è sicuramente censurabile dal giudice
componente meramente sanzionatoria dell’importo) ed i tributario, nell’esercizio della giurisdizione attribuitagli dal
restanti Uffici provinciali (a quali resterebbe la competenza D.Lgs. n. 546 del 1992, art. 2, allo stesso modo in cui tale
per la parte propriamente impositiva e gli interessi chiesti vizio determina l’annullamento di qualsiasi altro provvedi-
al RAF). mento della Pubblica amministrazione da parte del giudice
6. Quanto alla natura del c.d. atto di recupero in danno del amministrativo. L’atto adottato da un Ufficio incompeten-
CAF, ritiene la Commissione che il pagamento richiesto al te, quindi, non è né semplicemente inefficace, né meramen-
CAF avesse, anche nella disciplina previgente, natura esclu- te produttivo di conseguenze sul piano sanzionatorio-disci-
sivamente sanzionatoria. Da un lato, tale pagamento era plinare - come quando si tratta di violazione dei criteri di
correlato all’infedeltà del visto, e la norma non prevedeva riparto delle attribuzioni, adottati dall’Amministrazione
espressamente alcuna forma di responsabilità solidale del con norme interne (Cass. 14805/11) - ma è illegittimo, per
CAF rispetto al pagamento dell’imposta dovuta dal contri- violazione delle norme che definiscono le attribuzioni del
buente; previsione, quest’ultima che sarebbe stata, peraltro, soggetto autore dell’atto (C. St. 5142/07, 934/10). Per il che,
di dubbia compatibilità con il principio di capacità contri- l’accertamento del vizio di incompetenza non può che com-
butiva di cui all’art. 53 Cost. Dall’altro, la natura risarcitoria portare l’eliminazione dal mondo giuridico del provvedi-
va anche esclusa in quanto l’entità della prestazione patri- mento illegittimo da parte del giudice amministrativo, ov-
moniale dovuta dal responsabile del CAF non era in alcun vero - nell’ambito della giurisdizione demandatagli - da
modo correlata all’effettivo pregiudizio subito dall’Erario; parte del giudice tributario (cfr., in motivazione, Cass.
ma comportava, sempre e comunque, il pagamento dell’in- 14805/11, 14786/11).
tera imposta dovuta, oltre agli interessi. 8. I restanti motivi sono assorbiti.
Infine, anche da un punto di vista formale, il contestato 9. Vista la particolarità della fattispecie e l’incertezza giuri-
art. 39 era, ed è, rubricato “sanzioni”. Ne consegue che le sprudenziale, ricorrono giusti motivi per compensare inte-
agenzie territoriali che si occupano della verifica dei contri- gralmente le spese.
buenti che si sono rivolti al CAF o al professionista, al mo-
mento dell’emergenza di irregolarità di questi ultimi, do- P.Q.M.
vranno trasmettere la segnalazione alla Direzione regionale
(del luogo di domicilio fiscale del trasgressore), che proce- La Commissione, definitivamente pronunciando, accoglie
derà all’accertamento (che avrà ad oggetto le violazioni l’appello e per l’effetto accoglie i ricorsi riuniti.

il fisco 42/2022 4091


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Giurisprudenza

Commento
di Gabriele Sassara (*)

Con la sentenza 6 settembre 2022, n. 1000, i ne di competenze” tra la direzione regionale


giudici della sesta Sezione della Commissione dell’Agenzia delle entrate, cui sarebbe attribuito
tributaria regionale di Firenze hanno accolto il compito di irrogare solo la componente san-
l’appello del contribuente destinatario di quat- zionatoria della pretesa, e i restanti Uffici pro-
tro cartelle di pagamento notificategli dall’Agen- vinciali cui competerebbero parte impositiva ed
zia delle entrate - Riscossione - Ufficio provin- accessori.
ciale di Roma. Con i suddetti atti impositivi Il Collegio ha poi evidenziato come il contenuto
l’Amministrazione finanziaria recuperava a tas- dell’atto, nel suo insieme considerato, emesso
sazione le somme iscritte a ruolo ai fini IRPEF, nei confronti del professionista del CAF, abbia
interessi e sanzioni, formate a seguito di con- natura sanzionatoria e non risarcitoria (1): i) in
trollo formale, ex art. 36-ter del D.P.R. n. primo luogo, per via del fatto che la richiesta di
600/1973, dei Modelli 730/2015 - anno di impo- pagamento è correlata all’infedeltà del visto,
sta 2014 - sui quali il professionista aveva rila- mentre la norma non prevedeva espressamente
sciato il visto di conformità in qualità di respon- alcuna forma di responsabilità solidale del CAF
sabile dell’assistenza fiscale. Il contribuente ha, rispetto al pagamento dell’imposta dovuta dal
quindi, impugnato gli atti impositivi eccependo, contribuente; ii) inoltre, da un punto di vista so-
tra i vari motivi di ricorso, l’incompetenza terri- stanziale, si può escludere la natura risarcitoria
toriale dell’Ufficio che aveva formato il ruolo. dell’atto, in luogo di quella sanzionatoria, anche
Tuttavia, i giudici di primo grado hanno respin- ragionando sul fatto che l’entità della prestazio-
to i ricorsi senza nulla precisare in merito alla ne patrimoniale dovuta dal responsabile del
contestazione relativa al vizio di incompetenza. CAF non è in alcun modo correlata all’effettivo
Con la pronuncia in questione, i giudici di ap- pregiudizio subito dall’Erario ma comporta,
pello hanno mostrato grande attenzione al tema sempre e comunque, il pagamento dell’intera
della competenza ad emettere l’atto impositivo imposta dovuta, oltre agli interessi; iii) da ulti-
ed hanno fornito degli spunti interessanti. mo, sul piano formale, può rappresentare un ul-
Innanzitutto, hanno ricordato come la norma teriore indizio il fatto che l’art. 39 del D.Lgs. n.
che contiene la violazione per apposizione di vi- 241/1997 è rubricato “Sanzioni”.
sto infedele sia l’art. 39, comma l, D.Lgs. n. Ne deriva che il provvedimento contenente la
241/1997, il cui secondo comma individua il pretesa erariale derivante dalla apposizione del
soggetto competente ad elevare la contestazio- visto infedele da parte del professionista che ge-
ne: “Le violazioni dei commi 1 e 3 del presente stisce il CAF, il quale ha curato la redazione ed
articolo e dell’art. 7-bis sono contestate e le rela- inoltro delle dichiarazioni oggetto di controllo
tive sanzioni sono irrogate dalla Direzione re- formale ex art. 36-ter D.P.R. n. 600/1973, deve
gionale dell’Agenzia delle entrate competente in essere formato esclusivamente dalla Direzione
ragione del domicilio fiscale del trasgressore an- regionale dell’Agenzia delle entrate ove ha il do-
che sulla base delle segnalazioni inviate dagli micilio fiscale il trasgressore responsabile del-
Uffici locali della medesima Agenzia”. l’assistenza fiscale e non dall’Ufficio provinciale
Secondo i giudici toscani una corretta interpre- che ha solo il compito di trasmettere la segnala-
tazione della norma, derivante anche dal suo te- zione della trasgressione a quello competente.
nore letterale, impone di considerare la somma Si tratta di un principio che è stato già afferma-
irrogata, in applicazione della suddetta norma, to dalla giurisprudenza di merito, richiamata
in modo unitario senza differenziare la parte anche nelle motivazioni della pronuncia in
sanzionatoria da quella impositiva e dagli ac- commento, cui i giudici di appello rinviano ed
cessori dell’accertamento. Una differente tesi, intendono dare continuità (2). Tuttavia, esistono
infatti, porterebbe ad una “incongrua distinzio- anche pronunce di senso opposto che hanno va-

(*) Avvocato in Milano e Viterbo. 3744; Comm. trib. reg. Campania 9 novembre 2021, n. 7910;
(1) Come invece sostenuto dall’Agenzia delle entrate nella Comm. trib. reg. Campania 14 marzo 2022, n. 2566; Comm.
circolare n. 12/E del 24 maggio 2019. trib. reg. Lazio 22 marzo 2022, n. 1349; Comm. trib. reg. Valle
(2) Cfr. Comm. trib. reg. Lombardia 14 febbraio 2021, n. d’Aosta 25 ottobre 2021, n. 29; Comm. trib. reg. Calabria 1˚

4092 il fisco 42/2022


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Giurisprudenza

lorizzato il carattere unitario dell’Agenzia delle che, all’interno dell’Agenzia individuata per fun-
entrate (3). zione, è competente sulla singola attività di con-
Avendo dichiarato che l’Ufficio provinciale non trollo.
è competente ad emettere l’atto nei confronti Nel caso in commento, i giudici toscani sembra-
del responsabile del CAF, i giudici di secondo no aver escluso la competenza dell’Ufficio pro-
grado respingono anche la tesi, sostenuta dall’A- vinciale, non sulla base di una diversità di collo-
genzia delle entrate, secondo cui l’incompetenza camento territoriale (4) dei due Uffici ma, piut-
non avrebbe rilevanza verso l’esterno, ossia nei tosto, per il contenuto dell’art. 39 cit. che, nel-
confronti del contribuente, ma rappresentereb- l’assegnare la potestà sanzionatoria, si riferisce
be una vicenda meramente interna all’Ammini- esplicitamente alla Direzione regionale dell’A-
strazione. A sostegno, vengono richiamati gli in- genzia delle entrate ove ha il domicilio fiscale il
segnamenti della Corte di cassazione, secondo trasgressore.
cui la determinazione delle sfere di competenza Sul punto, si può affermare che quando un Uffi-
degli Uffici sul territorio, operata per legge, non cio emette un atto non di sua competenza, per-
può che avere una chiara e specifica rilevanza ché la legge ne ha assegnato la potestà ad altra
anche nei rapporti esterni in quanto funzionale, differente Amministrazione, l’atto dovrebbe es-
non soltanto ad esigenze organizzative dell’Am- sere irreparabilmente privo di legittimità, al
ministrazione, onde assicurare il buon anda- punto che, secondo un orientamento della giuri-
mento e l’imparzialità dell’attività da essa svol- sprudenza, condurrebbe sempre alla nullità del-
ta, ma anche ad esigenze di garanzia del cittadi- l’atto emesso dall’Agenzia fiscale incompeten-
no. Sotto tale profilo, l’atto impositivo emesso te (5). Questa conclusione trae origine anche dai
dall’Ufficio incompetente non è semplicemente principi espressi dalla Corte di cassazione che
inefficace o produttivo di conseguenze mera- ha più volte sottolineato come la competenza,
mente interne all’Amministrazione (con effetti in termini generali, debba essere considerata un
sul piano sanzionatorio disciplinare) ma è com- attributo dal carattere inderogabile, la cui man-
pletamente illegittimo per violazione delle nor- canza comporta l’assoluta carenza di potere del-
me che definiscono le attribuzioni del soggetto l’Ufficio (6) e porta alla conseguenza che un atto
autore dell’atto e può essere “eliminato” dal giu- emanato da un Ufficio incompetente resta vizia-
dice amministrativo oltre che a quello tributario to da nullità assoluta, rilevabile anche d’ufficio
per le materie di sua competenza. dal giudice in ogni stato e grado del processo.
Come correttamente evidenziato dalla sentenza Situazione diversa si ha in relazione ai conflitti
in commento, il tema della competenza degli riguardanti la competenza territoriale degli Uffi-
Uffici assume grande rilevanza, non solo per ci dell’Amministrazione finanziaria, ossia quan-
quanto riguarda l’organizzazione interna del- do la sovrapposizione riguarda delle diramazio-
l’Amministrazione finanziaria ma anche, e so- ni della medesima Amministrazione. In questo
prattutto, per i risvolti diretti sui rapporti con il caso, si sono formati due orientamenti della
contribuente. In linea generale, per competenza giurisprudenza di legittimità tra loro contrappo-
di un Ufficio può intendersi la potestà attribuita sti: i. un primo, meno recente, fa derivare dalla
dall’ordinamento ad un ente impositore di effet- violazione delle regole sulla competenza territo-
tuare verifiche fiscali e notificare i relativi atti riale la nullità assoluta dell’accertamento ese-
impositivi nel caso vengano riscontrate irregola- guito dall’Ufficio incompetente, ed il conseguen-
rità. Inoltre, è possibile distinguere la compe- te potere-dovere dell’Ufficio competente a pro-
tenza per materia da quella territoriale dove la cedere ad un nuovo e valido accertamento (7);
prima consente di individuare l’Ufficio dell’Am- ii. un orientamento minoritario che, partendo
ministrazione finanziaria legittimato ad operare dal dettato di cui all’art. 21-octies della Legge n.
il controllo in forza del potere conferito dalla 241/1990 (8), ha dapprima affermato che l’atto
legge, mentre la seconda lo specifico Ufficio emesso da un Ufficio territorialmente incompe-

aprile 2022, n. 1144. (5) Cfr. Comm. trib. prov. di Milano, Sez. III, 13 febbraio
(3) Cfr. Comm. trib. reg. Abruzzo 15 dicembre 2021, n. 820: 2018, n. 604, in relazione all’ipotesi di ripartizione delle com-
“... l’atto impositivo è pur sempre riconducibile alla sfera di at- petenze tra Agenzia delle entrate e le dogane.
tribuzione dell’Agenzia delle entrate nel suo complesso, quale (6) Cfr. Cass., Sez. trib., 6 ottobre 2020, n. 21399.
ente accertatore, impositore ed esattore”. (7) Cfr. Cass. civ. 24 maggio 1984, n. 3191; Cass. civ. 16 giu-
(4) Che peraltro sembra non esserci perché nella sentenza gno 1994, n. 5826; Cass. civ. 27 luglio 2007, n. 16725 e Cass.
sia la Direzione provinciale che quella regionale sembrano col- civ. 6 ottobre 2020, n. 21399.
locate a Roma. (8) Secondo cui “È annullabile il provvedimento ammini-

il fisco 42/2022 4093


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Giurisprudenza

tente è solamente annullabile ed efficace in as- rialmente non competente, con quest’ultimo te-
senza di tempestiva contestazione (9), per poi nuto a trasmetterlo all’Ufficio giusto. In realtà,
arrivare, di recente, ad affermare perfino che il cosı̀ non è perché si tratta di una conclusione
vizio di incompetenza territoriale sarebbe “solo che deriva essenzialmente da due presupposti,
formale” e che, di conseguenza, non comporte- ben diversi rispetto alle ipotesi sopra rappresen-
rebbe in alcun modo la nullità dell’atto (10). tate, ossia il carattere unitario dell’Agenzia delle
Quest’ultimo orientamento potrebbe sembrare entrate di fronte al contribuente e la natura im-
“speculare” a quello, sempre della Corte di legit- pugnatoria del processo tributario, che attribui-
timità, che ha giudicato ammissibile il ricorso sce la qualità di parte all’ente organo e non alle
trasmesso dal contribuente all’Ufficio territo- sue singole articolazioni (11).

strativo adottato in violazione di legge o viziato da eccesso di questa pronuncia è Cass. civ. 18 ottobre 2021, n. 28575, in cui
potere o da incompetenza. Non è annullabile il provvedimento la Corte ha affermato che l’incompetenza territoriale non è rile-
adottato in violazione di norme sul procedimento o sulla forma vabile d’ufficio.
degli atti qualora, per la natura vincolata del provvedimento, (10) Cfr. Cass. civ. 11 novembre 2021, n. 33287.
sia palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto (11) Cfr. Cass., Sez. trib., 23 ottobre 2015, n. 21593; Cass.,
essere diverso da quello in concreto adottato”. Sez. trib., 30 dicembre 2011, n. 30753.
(9) Cfr. Cass. civ. 18 settembre 2015, n. 18448. In linea con

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Rassegna della settimana


a cura di Alessandro Borgoglio

Sentenza Sintesi

Corte UE, sent. C-397/21 IVA - Rimborsi - IVA indebitamente fatturata dal prestatore - Impossibilità di recu-
del 13 ottobre 2022 pero dell’IVA indebita presso il prestatore - Richiesta di rimborso al Fisco - Previsio-
ne di inammissibilità - Incompatibilità con la normativa unionale - Sussistenza
La Direttiva 2006/112/CE sull’IVA deve essere interpretata nel senso che essa osta a una
normativa di uno Stato membro ai sensi della quale un soggetto passivo a cui un altro
soggetto passivo abbia fornito un servizio non può chiedere direttamente all’Ammini-
strazione finanziaria il rimborso dell’importo corrispondente all’IVA che gli è stata indebi-
tamente fatturata da tale prestatore e che quest’ultimo ha versato all’Erario, qualora il re-
cupero di tale importo presso detto prestatore sia impossibile o eccessivamente difficile
a causa della sua messa in liquidazione e anche se non possa contestarsi alcuna frode o
abuso a questi due soggetti passivi, cosicché non sussiste un rischio di perdita di gettito
fiscale per detto Stato membro.
Cass., ord. 30001 Accertamento - Accertamenti bancari - Autorizzazione alle indagini - Omissione -
del 13 ottobre 2022 Inutilizzabilità delle prove raccolte - Esclusione
In materia di indagini bancarie, la mancanza di autorizzazione ai fini della richiesta di ac-
quisizione dagli istituti di credito di copia delle movimentazioni dei conti correnti e di
qualsiasi rapporto intrattenuto presso banche o operatori finanziari non implica l’inutiliz-
zabilità dei dati acquisiti, salvo previsioni specifiche e salvo che ne sia derivato un con-
creto pregiudizio al contribuente; inoltre, l’autorizzazione, esplicando una funzione orga-
nizzativa, incidente nei rapporti tra gli Uffici, non richiede alcuna motivazione e la sua
mancata allegazione ed esibizione all’interessato non comporta l’illegittimità dell’avviso
d’accertamento fondato sulle risultanze delle movimentazioni bancarie acquisite.
Cass., ord. 30011 Sanzioni - Società estinta - Trasmissibilità ai soci e al liquidatore - Insussistenza
del 13 ottobre 2022 A seguito dell’estinzione della società, le sanzioni amministrative a carico di quest’ultima
per la violazione di norme tributarie non sono trasmissibili ai soci e al liquidatore. Infatti,
l’estinzione della società prima della notifica dell’avviso d’accertamento perfeziona un
fenomeno successorio nei riguardi dei soci quanto alle imposte, non invece alle sanzio-
ni.
Cass., ord. 30019 Imposte sui redditi - Operazioni soggettivamente inesistenti - Deducibilità dei costi
del 13 ottobre 2022 - Ammissibilità - Inerenza, competenza e certezza dei costi - Necessità - Costi relati-
vi a operazioni oggettivamente inesistenti - Indeducibilità
L’acquirente dei beni può dedurre i costi relativi a operazioni soggettivamente inesisten-
ti, anche nell’ipotesi in cui sia consapevole del loro carattere fraudolento, salvi i limiti de-
rivanti dai principi di effettività, inerenza, competenza, certezza, determinatezza o deter-
minabilità, mentre è esclusa la deducibilità dei costi delle operazioni oggettivamente ine-
sistenti.
Cass., ord. 30083 Imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse - Presupposto impositivo
del 13 ottobre 2022 - Raccolta delle scommesse sul territorio italiano - Necessità - Discriminazione fi-
scale tra bookmakers italiani ed esteri - Insussistenza - Bookmaker estero privo di
titolo concessorio - Tassabilità
Deve escludersi qualsivoglia discriminazione fiscale tra bookmakers nazionali ed esteri,
perché l’imposta unica sulle scommesse si applica a tutti gli operatori che gestiscono
scommesse raccolte sul territorio italiano, senza distinzione alcuna in funzione del luogo
in cui essi sono stabiliti. Pertanto, sconta l’imposta anche il bookmaker avente sede all’e-
stero e privo di titolo concessorio.
Cass., ord. 30143 Accertamento - Accertamenti bancari - Onere della prova a carico del Fisco - Dati
del 13 ottobre 2022 ed elementi risultanti dai conti - Sufficienza - Prova contraria a carico del contri-
buente - Ammissibilità - Prova analitica - Necessità - Presunzioni semplici - Utilizza-
bilità
Qualora l’accertamento effettuato dall’Ufficio si fondi su verifiche di conti correnti ban-
cari, l’onere probatorio dell’Amministrazione finanziaria è soddisfatto attraverso i dati e
gli elementi risultanti dai conti predetti, mentre si determina un’inversione dell’onere del-
la prova a carico del contribuente, il quale deve dimostrare che gli elementi desumibili
dalla movimentazione bancaria non sono riferibili a operazioni imponibili, fornendo, a tal

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fine, una prova non generica, ma analitica, con indicazione specifica della riferibilità di
ogni versamento bancario, in modo da dimostrare come ciascuna delle operazioni effet-
tuate sia estranea a fatti imponibili. La relativa prova può essere evidentemente raggiun-
ta con i normali mezzi, ivi comprese anche le presunzioni semplici.
Cass., ord. 30156 Contenzioso - Parti - Società estinta - Avviso di accertamento notificato al liquida-
del 13 ottobre 2022 tore - Legittimazione attiva - Liquidatore - Esclusione - Soci illimitatamente respon-
sabili - Sussistenza
Il soggetto che si veda notificato l’atto di accertamento in qualità di liquidatore di una
società ormai estinta non può utilmente proporre ricorso, proprio perché la qualità spesa
attiene a un soggetto ormai inesistente, residuando invece la legittimazione dei soci illi-
mitatamente responsabili o, nel caso di società di capitali, che abbiano eventualmente
partecipato alla distribuzione in seguito a bilancio finale di liquidazione, entro i relativi li-
miti.
Cass., ord. 30230 Redditi di impresa - Valutazioni - Beni destinati all’autoconsumo - Valore normale -
del 14 ottobre 2022 Rilevanza - Rettifica da parte dell’Ufficio - Ammissibilità - Calcolo della percentuale
di ricarico - Valore dei beni destinati all’autoconsumo - Irrilevanza
In relazione ai beni destinati all’autoconsumo, il valore da prendere in considerazione
quale valore normale ai fini fiscali è il valore di mercato dei beni, il quale può formare og-
getto di accertamento da parte dell’Ufficio, cui è consentito dimostrare che la somma in-
dicata dal contribuente in sede di fatturazione per autoconsumo è inferiore al valore nor-
male del bene. Tale valore, inoltre, non incide sul calcolo della percentuale di ricarico,
che deve invece essere ricavata in considerazione dei beni acquistati e successivamente
rivenduti.
Cass., ord. 30383 Società - Responsabilità dei sindaci - Omessa vigilanza sull’operato degli ammini-
del 17 ottobre 2022 stratori - Prova dell’inadempimento e del rapporto di causalità tra l’inerzia dei sin-
daci e il danno arrecato alla società - Necessità - Assoluta mancanza ovvero irrego-
lare tenuta delle scritture contabili - Rilevanza
Ai fini dell’accertamento della responsabilità dei sindaci per omessa vigilanza sull’opera-
to degli amministratori, l’attore deve fornire la prova, non solo dell’inadempimento dei
doveri dei sindaci e del danno conseguente alla condotta degli amministratori, ma anche
del rapporto di causalità tra l’inerzia dei primi e il danno arrecato alla società, dal mo-
mento che l’omessa vigilanza, in tanto rileva, in quanto possa ragionevolmente ritenersi
che l’attivazione del controllo avrebbe consentito di evitare o limitare il pregiudizio. Alla
stregua di tale principio, un’inversione dell’onere di provare il nesso causale è configura-
bile soltanto quando l’assoluta mancanza ovvero l’irregolare tenuta delle scritture conta-
bili rendano concretamente impossibile al curatore fornire la relativa dimostrazione, dal
momento che in tale ipotesi la condotta del sindaco, che integra la violazione di obblighi
specificamente posti a suo carico dalla legge, risulta di per sé idonea a tradursi in un
pregiudizio per il patrimonio della società.
Cass., ord. 30410 Riscossione - Iscrizione a ruolo - Mera riduzione quantitativa del credito erariale da
del 17 ottobre 2022 parte del giudice tributario - Obbligo di rinnovo dell’iscrizione a ruolo - Insussisten-
za - Adeguamento spontaneo dell’Ufficio della richiesta di pagamento - Ammissibi-
lità
La mera riduzione quantitativa del credito erariale da parte del giudice tributario non
comporta la necessità per l’ente di rinnovare l’iscrizione a ruolo, poiché la minor somma
spettante per effetto della decisione è comunque già compresa nel ruolo formato, sicché
l’Ufficio ben può adeguare sua sponte la richiesta di pagamento in conformità all’accer-
tamento del dovuto operato in sede giurisdizionale, purché ciò non si risolva in un atto
di nuova e/o diversa imposizione.
Cass., sent. 30472 Riscossione - Riscossione coattiva - Enti territoriali - Affidamento del servizio a terzi
del 17 ottobre 2022 - Ingiunzione fiscale - Gratuità delle formalità di iscrizione ipotecaria - Inapplicabili-

In tema di attività di riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate di spettanza degli
enti territoriali, risulta delineato un sistema dualistico: l’ente territoriale può provvedere
avvalendosi degli agenti del servizio nazionale di riscossione e, in alternativa, può attivar-
si in proprio, oppure mediante affidamento del servizio a terzi, facendo ricorso agli stru-
menti della riscossione mediante ruolo o dell’ingiunzione fiscale. In caso di affidamento
del servizio a soggetti terzi, diversi dagli agenti della riscossione nazionali, che proceda-
no mediante ingiunzione fiscale, le disposizioni di cui al D.P.R. n. 602/1973 trovano ap-
plicazione in generale, ma con esclusione delle norme agevolative, come l’art. 47, il qua-
le prevede la gratuità delle formalità di iscrizione ipotecaria, perché trattasi di norme per

4096 il fisco 42/2022


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loro natura di stretta interpretazione, che risultano perciò insuscettibili di interpretazione


analogica.
Cass., ord. 30642 Accertamento - Accessi, ispezioni e verifiche - Direzioni regionali delle Entrate -
del 18 ottobre 2022 Competenza esclusiva sui grandi contribuenti - Sussistenza - Indagini nei confronti
di soggetti diversi dai grandi contribuenti - Legittimità
Il D.L. n. 185/2008 non ha attribuito alle Direzioni regionali delle Entrate una competenza
in materia di accertamento fiscale prima inesistente, ma ha inteso fondare su norma di
fonte primaria il riparto delle competenze relative all’attività di verifica fiscale, istituendo
una riserva esclusiva di competenza, in relazione alla rilevanza economico fiscale del
soggetto accertato, a favore della Direzione regionale. Ciò, peraltro, non esclude che la
stessa Direzione regionale abbia una generale competenza a svolgere attività istruttoria
anche con riferimento ai soggetti sotto la soglia di rilevanza economica, utilizzabile dalle
Direzioni provinciali ai fini della emissione degli atti impositivi.
Cass., sent. 30675 Accertamento - Avviso di accertamento - Sottoscrizione - Funzionario delegato - In-
del 18 ottobre 2022 dividuazione dei soggetti delegati - Indicazione della qualifica - Legittimità - Allega-
ti alla delega da cui si evincono anche i nominativi dei funzionari delegati - Irrile-
vanza
È legittima la delega di firma per gli atti impositivi - indicante le ragioni che ne hanno re-
sa necessaria l’adozione (ottimizzazione dell’azione amministrativa in termini di efficien-
za, efficacia e trasparenza) - in cui i soggetti delegati siano individuati attraverso l’indica-
zione della qualifica dagli stessi rivestita (nella specie, dirigenti, funzionari e addetti del-
l’Ufficio Controlli), essendo irrilevante la produzione in giudizio degli allegati alla delega,
dai quali si evincono anche i nominativi dei funzionari delegati, essendo gli stessi agevol-
mente individuabili a seguito di verifica della corrispondenza fra il sottoscrittore dell’atto
e il destinatario della delega.
Cass., ord. 30807 Reati - Profitti illeciti (da truffa aggravata) - Imponibilità diretta e indiretta - Am-
del 19 ottobre 2022 montare determinato in sede penale - Rilevanza
Sono suscettibili di essere assoggettati a tassazione, ai fini delle imposte dirette come in-
dirette, i profitti illecitamente conseguiti (nel caso di specie, per truffa aggravata) ai sensi
dell’art. 14, comma 4, della Legge n. 537/1993. In ordine all’ammontare dei profitti illeci-
ti percepiti, rileva quanto accertato in sede penale, rispetto a cui il contribuente non ab-
bia offerto la prova contraria.
Cass., ord. 30914 Accertamento - Accertamento d’ufficio - Omessa presentazione della dichiarazione
del 19 ottobre 2022 dei redditi - Presunzioni supersemplici - Utilizzabilità - Qualsiasi elemento probato-
rio - Ammissibilità - Divergenza del risultato accertativo rispetto alle scritture con-
tabili - Irrilevanza - Onere della prova contraria a carico del contribuente - Sussi-
stenza
Il potere di accertamento d’ufficio dell’Amministrazione finanziaria ex art. 41 del D.P.R.
n. 600/1973 prescinde dalla metodologia di cui al precedente art. 39 (in tema di accerta-
mento induttivo), potendo l’Ufficio ricorrere a presunzioni c.d. supersemplici, prive dei
requisiti di gravità, precisione e concordanza, la cui allegazione comporta l’inversione
dell’onere della prova a carico del contribuente, purché siano determinati, ancorché in-
duttivamente, i costi relativi ai maggiori ricavi accertati, tenuto conto delle componenti
negative emerse dagli accertamenti compiuti. Nel qual caso l’Ufficio può fare ricorso a
qualsiasi elemento probatorio, spettando al contribuente la prova contraria dell’esistenza
di elementi contrari tesi a provare che il reddito (risultante dalla somma algebrica di costi
e ricavi) non è stato prodotto o è stato prodotto in misura inferiore a quella indicata dal-
l’Ufficio. Ne consegue che l’Ufficio può prescindere, non solo (in generale) dall’allegazio-
ne di prove dotate di pregnanza indiziaria, ma anche (nello specifico) dalla comparazione
del reddito accertato rispetto alle risultanze delle scritture contabili (nella specie, corret-
tamente l’Ufficio aveva addotto quali elementi presuntivi l’antieconomicità della gestio-
ne, l’esistenza di plusvalenze derivanti dalla gestione di un immobile, l’esistenza dell’ele-
mento certo costituito dal costo del lavoro ai fini dell’applicazione della percentuale di ri-
carico risultante dagli indici parametrici per le imprese operanti localmente nello stesso
settore, rispetto ai quali spettava alla società contribuente - che non vi aveva adempiuto
- provare l’insussistenza del reddito prodotto nella misura accertata).
Cass. Pen., sent. 39551 Reati tributari - Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti -
del 19 ottobre 2022 Concorso - Potenziale utilizzatore - Ammissibilità - Fatture non utilizzate - Rilevan-
za
Il potenziale utilizzatore di documenti o fatture emesse per operazioni inesistenti può
concorrere, ove ne sussistano i presupposti, con l’emittente, secondo l’ordinaria discipli-

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na dettata dall’art. 110 c.p. (nel caso di specie, il rappresentante legale di una S.r.l., de-
stinataria delle fatture emesse per operazioni soggettivamente inesistenti, non aveva uti-
lizzato la documentazione fittizia e, pertanto, invece che del reato di dichiarazione frau-
dolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti era corretta-
mente stato chiamato a rispondere di concorso nel reato di emissione di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti).
Cass. Pen., sent. 39766 Reati tributari - Infedele dichiarazione - Socio di società di capitali - Somme ricevu-
del 20 ottobre 2022 te dalla società partecipata diverse da restituzione di finanziamenti e distribuzioni
di dividendi - Omessa dichiarazione - Responsabilità penale - Sussistenza
Commette il reato di infedele dichiarazione il socio della società di capitali che ometta di
dichiarare tra i propri redditi le somme ricevute della società partecipata che non siano
riconducibili a restituzione di finanziamenti soci (non tassabile) o a distribuzione di divi-
dendi (tassabile percentualmente).
Cass. Pen., sent. 39772 Reati tributari - Confisca per equivalente - Conti correnti su cui l’indagato ha la de-
del 20 ottobre 2022 lega a operare senza limitazioni e senza indicazione della sua funzione - Sequestro
preventivo - Applicabilità - Conti correnti per cui la delega è rilasciata in funzione
dei poteri gestori dell’amministratore societario - Sequestrabilità - Esclusione
In tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, la delega a ope-
rare rilasciata dal titolare di un conto corrente all’indagato, ove non caratterizzata da li-
mitazioni e priva della indicazione della sua funzione, è sufficiente, in assenza di allega-
zioni di segno contrario, a dimostrare la disponibilità da parte di quest’ultimo delle som-
me depositate, che possono quindi essere sequestrate. Diversa è certamente la situazio-
ne nella quale la delega si inserisca in un rapporto gestorio e in questo trovi causa, es-
sendo connaturata ai poteri di gestione, e dunque anche di spesa, attribuiti all’ammini-
stratore di una società di capitali, la disponibilità delle somme di cui l’ente sia titolare, al
fine di poterne disporre in nome e per conto dell’ente medesimo, salvi gli obblighi di ren-
diconto che derivano dal rapporto di mandato intercorrente tra l’amministratore e l’ente:
tale rapporto, in assenza di elementi di segno contrario, qualifica la delega, rendendola
espressione di funzioni amministrative per conto terzi ed esclude, pertanto, che il dele-
gato possa ritenersi avere la disponibilità delle somme a credito sul conto della persona
giuridica nel nome e per conto della quale è delegato a operare nell’ambito del rapporto
gestorio che a questa lo lega.
Corte di giust. trib. Contenzioso - Ricorso in Corte di Giustizia Tributaria di primo grado - Atto introdut-
II° grado Torino, tivo redatto in forma cartacea, sottoscritto manualmente, scannerizzato e notifica-
sent. 946/02/22 to a mezzo PEC - Inammissibilità
del 10 ottobre 2022 È inammissibile il ricorso introduttivo del giudizio di primo grado redatto in forma carta-
cea, sottoscritto manualmente, scannerizzato e notificato a mezzo PEC.
Corte di giust. trib. Addizionale provinciale all’accisa sul consumo di energia elettrica - Restituzione al
I° grado Vicenza, cliente a seguito di condanna civile - Richiesta di rimborso all’Agenzia delle dogane
sent. 378/03/22 - Ammissibilità - Erogazione in misura minore - Illegittimità
del 19 ottobre 2022 È possibile ottenere in rivalsa l’intero importo delle imposte (nel caso di specie, addizio-
nale provinciale all’accisa sul consumo di energia elettrica) che in ragione di un provve-
dimento giurisdizionale definitivo siano state oggetto di restituzione in applicazione del
principio dell’indebito. Ne deriva, pertanto, che l’Agenzia delle dogane non può preten-
dere di effettuare nei confronti del contribuente una restituzione per un importo minore
a quanto quest’ultimo è stato costretto a restituire - a seguito di condanna nel giudizio
civile - al beneficiario dell’energia fornita.

4098 il fisco 42/2022


One
Omnia Trattati Giuridici In 4 tomi, fornisce un quadro
completo del sistema di discipli-

Trattato delle società


na delle società.

TOMO I - Le società in generale e


le società di persone

TOMO II - La società per azioni

TOMO III - Società in accomandi-


ta per azioni - Società a respon-
Diretto da Vincenzo Donativi sabilità limitata - Istituti comuni
alle società di capitali

TOMO IV - Società quotate - Sta-


tuti speciali - Società cooperative
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