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DIRITTO DEL LAVORO

NELLA GESTIONE
D’IMPRESA

Prof. Gaetano Zilio Grandi


A.A. 2021/2022
Il caso Fiat
e l’evoluzione delle
relazioni industriali
UNA REALTÀ
PRESENTE NEL
NOSTRO PAESE
DAL 1899
…ED UN BANCO DI PROVA PER
LE RELAZIONI INDUSTRIALI
Relazioni industriali
e obiettivo del
miglioramento
delle condizioni di
lavoro
IL SISTEMA Cosa è successo?
CONTRATTU Pomigliano e Mirafiori sono le fabbriche
ALE E IL più importanti e conosciute della FIAT
CASO FIAT
FIAT, nel 2010, ha proposto ai sindacati
di siglare accordi aziendali aventi per
oggetto l’aumento della produttività
Il contratto
delle fabbriche e la riduzione
collettivo:
dell’assenteismo dei lavoratori, ritenuto
funzioni, natura e
eccessivo soprattutto a Pomigliano
struttura
Gli accordi di Pomigliano e Mirafiori derogano al contratto
collettivo nazionale per il settore metalmeccanico,
sottoscritto nel 2008 da tutte e tre le confederazioni
(per esempio si prevedono pause più brevi, si cerca di
contrastare l’assenteismo del weekend…)

CISL e UIL hanno sottoscritto gli accordi proposti da FIAT.


I sindacati e le
CGIL rifiuta principali sigle
sindacali
FIAT propone un referendum
ai lavoratori, per convalidare
gli accordi sindacali

Il referendum e i diritti
sindacali
Introduzione di 120 ore di straordinario
obbligatorio (fino a sei gg di lavoro
consecutivi con 10 h al giorno)

Perché
Vengono eliminati i giorni di malattia
l’accordo pagati dall’azienda (da tre a 1 o a 0)
separato?
Vengono cancellati dieci minuti di
pausa: da quaranta min in 8 h
diventano 30
Maggioranza non
particolarmente ampia
Il (specie a Mirafiori)
referendum
ha esito La maggioranza di chi ha
positivo votato SI è composta da
impiegati, i c.d. colletti
bianchi
Applicazione del
contratto collettivo
separato, sottoscritto
solo da CISL e UIL
Le
conseguenze
Applicazione di un
contratto collettivo
che deroga al CCNL
Lo scisma tra le sigle sindacali si era già verificato

Una Nel 2009, nel settore metalmeccanico, Federmeccanica, CISL


e UIL hanno sottoscritto un nuovo contratto collettivo

precisazione
sullo stato Il CCNL del 2009 prevede che il contratto aziendale possa
derogare, a certe condizioni, al CCNL medesimo

dell’unione
interconfederale CGIL rifiuta di sottoscrivere il CCNL

In questo settore, dunque, fino al dicembre 2011 ci sono


due contratti collettivi nazionali, uno siglato nel 2008 da
parte di tutti i sindacati, l’altro « separato »
Allo stesso modo l’accordo interconfederale del 2009
veniva sottoscritto solo da CISL e UIL mentre CGIL
rifiutava di aderirvi

Il tema divisivo era sempre quello della possibilità di


deroga da parte del contratto decentrato del CCNL
Applicazione del nuovo
Il tentativo di contratto collettivo a tutti,
Fiat iscritti o non iscritti, ed
anche agli iscritti FIOM

L’efficacia soggettiva del


contratto collettivo
L’art. 28 St. Lav.
Il procedimento di
repressione della
condotta antisindacale

… FIOM non
ci sta
Il comportamento di
FIAT è antisindacale

Le sentenze
dei giudici del
lavoro FIAT deve applicare ai
lavoratori iscritti a CGIL
(FIOM) il contratto
collettivo aziendale
precedente
Il problema del
recesso dal La soluzione di FIAT
contratto
collettivo

Necessità: uscire dal


sistema di relazioni Utilizzo di una
sindacali che limita la procedura complessa
possibilità di manovra ma efficace
della Società
Step 1
Nel 2010 FIAT costituisce una
nuova società Fabbrica Italia,
controllata al 100% da Fiat
Holding

Fabbrica Italia non è iscritta a


Federmeccanica (la federazione
di categoria di Confindustria per
il settore metalmeccanico)
Step 2

I lavoratori di FIAT vengono


ceduti a Fabbrica Italia tramite
una cessione del contratto ex art.
1406 c.c.
Vicende
circolatorie:
trasferimento di
azienda e cessioni
del contratto
Fabbrica Italia dichiara che, non
essendo tenuta ad applicare il contratto
collettivo nazionale per il settore
metalmeccanico, avrebbe applicato
solamente il contratto collettivo
sottoscritto a livello di gruppo

Una svolta
epocale: il Questo contratto collettivo, secondo Fiat,
deve essere considerato di
contratto «di «livello unico»

unico livello»
Superamento delle previsioni degli
accordi interconfederali, dei CCNL
nonché di ogni altro contratto collettivo
precedente
Il 3 ottobre 2011 FIAT decide ufficialmente
di uscire da Confindustria

Il 21 novembre 2011 Fiat comunica a tutte


…ed infatti le oo.ss. del settore il recesso «da tutti i
contratti applicati nel gruppo FIAT»

In seguito FIAT sottoscrive un CONTRATTO


COLLETTIVO SPECIFICO DI LAVORO di
primo livello (13.12.2011)
FIOM sostiene che l’operazione sia antisindacale,
in quanto finalizzata ad eludere l’applicazione del
CCNL
Inoltre afferma che molti lavoratori sindacalizzati
non sono stati «traghettati» in Fabbrica Italia

La critica Ci sarebbe una discriminazione in base


all’appartenenza sindacale

Doveva essere applicata la disciplina del


trasferimento d’azienda
• Secondo la dottrina, l’operazione di Fiat deve
Se quello di essere considerata trasferimento d’azienda , ai
sensi della direttiva europea 2001/23/CE
FIAT fosse • La conseguenza è che FIAT dovrebbe applicare il
CCNL fino alla sua scadenza…
trasferimento • Salvo che l’acquirente non applichi, a sua volta,
di azienda un contratto collettivo del medesimo livello…
• la FIOM (CGIL) non avrà più il diritto di
avere rappresentanze sindacali nei
luoghi di lavoro
Un’altra grave • Secondo l’art. 19 dello Statuto dei
conseguenza ai Lavoratori (l. n. 300 del 1970) , infatti,
soltanto i sindacati che hanno
danni della sottoscritto il CCNL applicato
nell’impresa hanno diritto a costituire
FIOM r.s.a. che possano accedere ai diritti
previsti dal titolo III dello Statuto stesso
Le Rappresentanze
Unitarie Sindacali
Le Rappresentanze
E il protocollo del Sindacali Aziendali
1993 L’art. 19 St. Lav.
Bisogna dare atto della rottura dell’unità
sindacale

Il Tribunale Non prende posizione sulla violazione della


disciplina del trasferimento d’azienda in
di Torino quanto non rileverebbe ai fini della
valutazione di antisindacalità
… ma FIAT deve riconoscere alla FIOM, come
sindacato rappresentativo, i diritti previsti
dallo Statuto dei Lavoratori
• Nel giugno 2011, i sindacati (tutti)
raggiungevano un nuovo accordo
interconfederale sulla contrattazione
collettiva
…nel • l’accordo prevedeva:
frattempo… La 1. un sistema di verifica della
ricomposizione rappresentatività sindacale
dell’unità 2. Un sistema contrattuale articolato su due
sindacale livelli (di settore e d’impresa o
territoriale)
Gli accordi 3. L’efficacia generalizzata (erga omnes) del
interconfederali, contratto aziendale, a certe condizioni…
contenuto e
funzione
È stato definito «un intervento a
E nonostante gamba tesa» nell’ordinamento
intersindacale
questo…
interviene il
legislatore È la prima volta in cui lo Stato si ingerisce pesantemente
nell’ordinamento sindacale

L’art. 8 d.l.
138/2011
Prevede
• L’efficacia « erga omnes » dei contratti aziendali
sottoscritti dai sindacati maggioritari, aventi per
finalità l’aumento dell’occupazione, il
L’art. 8 d.l. miglioramento della produttività, etc….
138/2011 • I contratti aziendali possono derogare anche in
pejus sia al CCNL che alla legge.
• Contrattazione in deroga:
1. Al fine di “aderire alle esigenze degli
Invece, le specifici contesti produttivi”
previsioni
dell’accordo 2. al fine «di gestire situazioni di crisi o in
presenza di investimenti significativi per
intercofederale favorire lo sviluppo economico ed
occupazionale dell'impresa»
Le previsioni
dell’accordo • I contratti collettivi aziendali possono
interconfederale pertanto definire, anche in via sperimentale
e temporanea, specifiche intese modificative
delle regolamentazioni contenute nei
IN contratti collettivi nazionali di lavoro
• DEL CONTRATTO NAZIONALE NON DELLA
DEROGA A LEGGE
COSA?

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• “nei limiti e con le procedure previsti dagli
stessi CCNL”
Le previsioni
• occorre l’autorizzazione del contratto
dell’accordo nazionale
interconfederale • Non si rovescia la piramide (il contratto
Entro quali limiti collettivo nazionale rimane prevalente).
ciò può • Lo schema è sempre quello del
avvenire? decentramento coordinato
• « si possono introdurre intese modificative
Le previsioni «con riferimento agli istituti del CCNL che
disciplinano la prestazione lavorativa, gli
dell’accordo orari e l’organizzazione del lavoro» (non la
interconfederale retribuzione)
SU QUALI • (salvi sempre i c.c.n.l. che possono
MATERIE? restringere l’ambito delle deroghe
consentite: il c.c.n.l. sempre al centro)

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…quindi, secondo l’accordo
interconfederale, possibilità di deroga
limitata

prevalenza del nazionale


VS ART. 8 D.L. 138/11

I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da


associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano
nazionale o territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in
azienda ai sensi della normativa di legge e degli accordi interconfederali vigenti,
compreso l'accordo interconfederale del 28 giugno 2011, possono realizzare
specifiche intese con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a
condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle
predette rappresentanze sindacali.
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• tipologia di accordi (aziendali + territoriali)
• efficacia soggettiva vera e non virtuale come
Le novità nell’accordo di giugno (solo obbligatoria)
(«intese nei confronti di tutti i lavoratori
interessati»)

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• ancora il comma 1: intese finalizzate (vale per
ACCORDI contratti) alla maggiore occupazione, alla
qualità dei contratti di lavoro, all'adozione di
PERÒ forme di partecipazione dei lavoratori, alla
emersione del lavoro irregolare, agli incrementi
FINALIZZAT di competitività e di salario, alla gestione delle
crisi aziendali e occupazionali
I…. • Fini reali o puramente dichiarati?

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PER MATERIE
APPARENTEME L’elenco è molto esteso e ricomprende quasi tutti
NTE LIMITATE gli aspetti di regolamentazione del rapporto di
lavoro
(MA IN
REALTÀ….

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• «le specifiche intese di cui al comma 1,
operano anche in deroga alle disposizioni di
legge che disciplinano le materie richiamate
dal comma 2 ed alle relative regolamentazioni
contenute nei contratti collettivi nazionali di
lavoro.»

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Ancora a proposito dell’intervento
dello Stato

la norma salva accordi Fiat


«Le disposizioni contenute in contratti
collettivi aziendali vigenti, approvati e
sottoscritti prima dell'accordo
interconfederale del 28 giugno 2011 tra le
parti sociali, sono efficaci nei confronti di tutto
il personale delle unità produttive cui il
contratto stesso si riferisce a condizione che
sia stato approvato con votazione a
maggioranza dei lavoratori».
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Sull’ulteriore problematica
La (im)possibilità per FIOM di costituire RSA
all’interno di Fabbrica Italia
a) Una prima serie di pronunce interpreta
LETTERALMENTE l’art. 19 Stat. Lav.
La b) Una seconda serie di pronunce, invece, ha
giurisprudenza ritenuto sufficiente la partecipazione alle
trattative, anche senza la firma dell’accordo,
di merito si ai fini della costituzione di r.s.a.
divide… c) Altri giudici, infine, hanno sollevato la
questione di legittimità costituzionale dell’art.
19 Stat. Lav.
L’intervento risolutivo della Corte
Costituzionale

Dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 19


St. Lav. laddove non prevede che sia
consentito di costituire RSA anche ai sindacati
che, pur non firmatari dei contratti collettivi
applicati all’unità produttiva, hanno
partecipato alla contrattazione

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