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Federconsumatori.01/07/2021. Multiutility Toscana: quale futuro per il servizio idrico?

Panel: Federico Gianassi, assessore Comune di Firenze, Alessandro Mazzei, Autorità Idrica
Toscana, Maurizio Brotini, CGIL Toscana, Luca D’Onofrio, presidente Federconsumatori toscana,
Marzio Fatucchi, moderatore, giornalista del Corriere fiorentino.

Federico Gianassi
➢ Il modello toscano è frammentario e impedisce indebitamento e investimenti.
➢ L’aggregazione in multiutility permetterà una maggiore capacità di investimento anche
attraverso sinergie industriali, oggi rare tra servizi diversi.
➢ Creando governance coerenti si consentirà ai soggetti pubblici di controllare un’azienda
competitiva; la Toscana è gravemente presa di mira da aziende private dei servizi.
➢ Il perimetro aziendale sono acqua, rifiuti e gas, per l’intera Regione. L’aggregazione sarà
difficile per la diversità dei territori ma può contare sulla proprietà pubblica e il meccanismo
regolatorio di Arera. A Settembre-Ottobre avremo già progetti definiti.
➢ Il progetto valorizzerà le risorse umane interne alle aziende: grandi aziende pubbliche
spingeranno la filiera a strutturarsi e a offrire migliori condizioni di impiego.

Alessandro Mazzei
➢ In Toscana il regime pubblico-privato ha fatto prevalere gli aspetti positivi su quelli negativi.
➢ Pianificazione degli investimenti e sistemi informativi territoriali permettono di anticipare gli
interventi. Gli investimenti annui pro-capite passati da 9 a 72€, media nazionale 52€.
➢ La qualità dal punto di vista dell’utente è certificata come generalmente alta.
➢ I problemi sono i costi, solo negli ultimi 2 anni si è bloccato l’aumento delle tariffe.
➢ Il progetto della multiutility avrà senso se si saprà restituire agli utenti una parte del beneficio
creato, nella forma di tariffe ridotte.
➢ Il settore è delle utility è molto regolato a livello nazionale e regionale. Per rappresentare gli
interessi dei cittadini, i sindaci devono agire sempre meno da controllori, ruolo delle authority,
e sempre più come azionisti.

Maurizio Brotini
➢ Riguardo al lavoro il settore è frammentato: i lavoratori diretti hanno aumenti salariali e
welfare aziendali mentre la catena del subappalto soffre di basse tutele.
➢ I documenti programmatici della multiutility mancano di una vera dimensione industriale,
specie per il settore gas, per ora è stato curato solo l’aspetto societario.
➢ L’aspetto cruciale è finanziario, bisogna esplorare vie alternative alla quotazione in Borsa che
esporrebbe l’azienda alle pressioni degli investitori privati. L’emissione di obbligazioni della
multiutility invece rispetterebbe gli esiti del referendum del 2011.

Luca D’Onofrio
➢ Bisogna creare una forma societaria nuova che risponda al mercato e alla concorrenza attuale.
➢ Federconsumatori supporta l’idea meccanismi di finanziamento diversi dall’entrata in borsa:
bond aziendali o comunali oppure coinvolgimento dei risparmiatori toscani.

Commenti:
Rossella Michelotti: opinione molto negativa della commistione pubblico-privato, ribadisce l’obbligo
di avviare la ripubblicizzazione e contesta che i Comuni più grandi sottraggono risorse agli altri in
forma di maggiori investimenti e utili aziendali.
Chiede esplicitamente a Gianassi perché il socio privato abbia fatto fallire l'assemblea di Publiacqua
chiamata per modificare lo statuto e abbia fatto ricorso alla giustizia ordinaria bloccando l'assemblea.
Tiberio Tanzini: contesta come la soluzione della multiutility sia una scelta privatistica nonostante
venga presentata come l’opposto e ritiene che il sistema Britannico non abbia nulla a che vedere con il
sistema italiano delle Authority.

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