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BEN JOHNSON

VOLPONE

Volpone è l’opera più importante di Johnson, attraverso cui denuncia il comportamento umano. L’opera
narra la storia di Volpone, che con l’aiuto dell’amico Mosca, inganna gli abitanti di Venezia fingendo di
essere moribondo; tutti cercheranno di accaparrarsi i suoi beni a tal punto da “vendere” i propri figli o le
proprie mogli. L’elemento comico (e che fa anche riflettere il lettore) è che gli uomini accecati dall’avidità
sono disposti a privarsi e ad offrire le proprie ricchezze in cambio di avere le ricchezze altrui. Volpone
continua a prendersi gioco così a lungo dei veneziani che alla fine il suo inganno verrà scoperto, e alla fine i
due truffatori verranno scoperti e puniti.

La morale della storia è che la virtù trionfa sempre è il vizio viene punito; la punizione che riceveranno i due
tuffatori non sarà troppo rigida perché l’opera è pur sempre una commedia.

Le situazioni e i personaggi descrivono l’Inghilterra del tempo, Johnson tiene molto alla cura dei dettagli.
Vengono utilizzate le unità aristoteliche: l’azione è concentrata in un giorno, si svolge solo nel luogo di
Venezia e gli ambienti sono limitati. L’opera è introdotta da una dedica, da un argomento e da un prologo. I
temi trattati sono: avidità, inganno, lussuria e giustizia.

Johnson utilizza come scenario l’Italia perché durante quel periodo veniva considerata sinonimo di bellezza
e cultura; viene scelta la città di Venezia perché racchiudeva il meglio e il peggio dell’Italia. Venezia era
famosa per la gelosia dei mariti che rinchiudevano le mogli in casa, ma era anche famosa per le case del
piacere e le prostitute veneziane. Rappresenta quindi sia la ricchezza che la decadenza morale; tutte le
descrizioni vengono fatte in modo dettagliato così da rendere l’opera molto realistica.

COMMEDIA DEGLI UMORI

Johnson possedeva un grande umorismo, che riusciva a trasmettere in tutte le sue commedie, come nelle
opere “Every Men in His humor” e “Every Men out of His humor”. Gli umori di cui parla Johnson sono in
realtà gli elementi che determinano il carattere di ogni persona, che si estende anche ai vizi e alle follie che
caratterizzano ognuno di noi. La sua opera raggiungerà l’apice con le commedie satiriche ricche di comicità
“Volpone”, “the alchemist“ e “Epicoene”.

TRAGEDIE ROMANE

John fu autore di due tragedie romane: Sejanus e Catiline; per scrivere queste opere si rifece alle fonti
latine e al suo interno paragona l’antica Roma con l’Inghilterra del seicento.

Sejanus his Fall: viene rappresentata per la prima volta a teatro dai King’s men. Si tratta di una tragedia che
mette al centro l’ambizione del protagonista, che per tutta l’opera tenterà di raggiungere la grandezza, ma
quando arriverà al suo apice, cadrà in rovina. Alla fine della storia il protagonista legge una lettera, che
invece di glorificarlo lo accusa pubblicamente; Inizierà così la sua caduta e successivamente la sua morte.

Catiline: anche quest’opera verrà rappresentata per la prima volta a teatro dei King’s men e anche
quest’opera racconterà l’ascesa al potere della protagonista che quando vedrà tutti i suoi sogni realizzati,
vedrà anche l’inizio della sua rovina. La protagonista è la cospiratrice Catiline, che aiutata da un fantasma
vuole sabotare la Repubblica romana. Catiline inganna i suoi seguaci per salire al potere, ma nel momento
in cui perde le elezioni, sarà così infuriata da iniziare una guerra civile. Anche lei, come Sejanus, all’apice del
suo potere sarà scoperta e smascherata.
MASQUES

Ben Johnson fu autore di 28 masques, in cui poesia, musica, danza e sfarzo erano perfettamente equilibrati.
Il masque deriva dai “mummings” e dai “disguises”: i primi erano degli spettacoli in maschera, recitati
durante il periodo natalizio, mentre i secondi sono una versione più evoluta, cioè spettacoli ballati in
maschera, che poi veniva tolta dagli attori che mostravano il loro volto alla fine della rappresentazione.

Il masque inglese venne fortemente influenzato dalla cultura italiana, in particolare: Nella scelta dei
soggetti, nel trattare argomenti pastorali, nell’utilizzo di elementi classici e mitologici e per gli elementi di
scena.

Il masque seguiva un ordine ben preciso: l’annuncio dell’entrata, la danza dei nobili, la danza sociale,
l’ultima danza e infine l’uscita dei Masquers (attori non professionisti).

Non soddisfatto di questa struttura, Johnson decise di proporne una nuova, in cui l’opera teatrale veniva
preceduta dall’ANTIMASQUE, ossia venivano rappresentati caos e disordine, ma con l’aiuto dei nobili
tornerà a governare l’ordine.

Nel passaggio dall’Antimasque al Masque abbiamo un significato allegorico, ossia il trionfo del bene sul
male e dell’ordine sul caos. Questo genere si svilupperà soprattutto durante il regno di Elisabetta I, e sarà
proprio lei a commissionare a Johnson di rappresentare queste opere; il ciclo di masque di Johnson si apre
con l’opera “the Masque of Blackness”, mentre il primo antimasque che porterà in scena sarà “The Masque
of The Queen”

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