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Tra le opere più celebri di Christopher Marlowe ricordiamo “Doctor Faustus”, scritto nel 1594 e arrivata ai

giorni nostri in due famiglie di in-quarto.

Il protagonista Faust è uno studioso con una grande fame di sapere, tanto da avventurarsi nella magia nera
ed invocare un demone, Mefistofele. Faust fa un patto col demone Mefistofele, servitore di Lucifero: Il
patto consiste in 24 anni in cui Faust avrebbe vissuto una vita di fama e ricchezza, ma in cambio, allo
scadere di questi 24 anni, avrebbe dovuto concedere la sua anima al diavolo.

Durante il racconto Faust è guidato da due angeli, uno buono e uno cattivo; più volte l’angelo buono gli
offre una possibilità di redenzione e di venire meno al patto fatto col Diavolo, ma Faust, con la sua sete di
potere, rifiuterà.

Ad invocare il demone Mefistofele non fu la magia, ma la fede e l’ammirazione del protagonista per il
diavolo. Alla fine del racconto il protagonista muore e la sua anima viene dannata.

Mefistofele è il secondo personaggio più importante dell’opera, Che da servitore di Lucifero diventerà (per
24 anni) il servitore di Faust. Il demone era in passato un angelo del paradiso, successivamente caduto
all’inferno da Lucifero e “tormentato da diecimila inferni”, frase che sottolinea il fatto che l’inferno non è un
luogo ma bensì una condizione.

Mefistofele concede all’uomo la potenza e la ricchezza, ma in cambio non permetterà alla loro anima di
avere la beatitudine eterna. Durante tutta l’opera il demone sarà sempre sincero e ricorderà più volte al
protagonista il suo tragico destino e quanto sia orribile l’inferno, in quanto lui stesso, ricordandosi della
beatitudine del paradiso, ha vissuto sulla sua pelle la dannazione eterna.

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