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Verso la fine del XIII secolo in Italia ci fu una tradizione di narrazioni brevi:

Exempla: breve racconto con uno scopo educativo.

Novelle: brevi racconti comici ma realistici, scritti in prosa. Una famosa raccolta fu “100 novelle antiche“.

DANTE ALIGHIERI:

Vita -Nacque a Firenze nel 1265 da una nobile famiglia; durante la sua vita ebbe delle cariche politiche,
precisamente nel periodo dei guelfi bianchi e neri. A causa di questioni politiche verrà condannato all’esilio.

Vita nova- raccolta di poesie scritta negli ultimi anni del XIII secolo, dedicata a Guido cavalcanti. E il nucleo
di quest’opera è la storia d’amore tra Dante e Beatrice, scritta sia in prosa che in poesia. Il tema dell’amore
si sviluppa su due percorsi: uno passionale e uno idealizzato. Dall’innamoramento di Dante per Beatrice, si
passa Al racconto della morte di Beatrice E al primo anniversario della sua morte, in cui Dante ha una
visione e Associa all’amata il numero nove.

Alla fine dell’opera Dante decide che non parlerà più di Beatrice.

Il tema centrale dell’opera è l’amore e le sue sfumature: inizialmente come tormento, successivamente
come redenzione e infine come una visione.

Rime:

Raccolta di poesie scritte verso la fine del XIII secolo, che si possono raggruppare per tipologia, in cui il tema
centrale è l’amore.

1) periodo stilnovista, in cui Dante prende le distanze dalla vita nuova.

2)In concomitanza con la morte di Beatrice e, Dante scrive poesie teologiche e filosofiche.

3)Tenzone con Foreste Donati, Che tratta la disputa tra i due scrittori.

4)Le rime petrose, che parlano di un amore sensuale e non stilnovista.

Convivio:

Tradotta dal latino “Convivium“, si tratta di un prosimetro scritto da Dante dopo il suo esilio, tra il 1303 e il
1308.

Dante parla di un banchetto metaforico in cui offre ai propri ospiti il sapere, Per farlo non sceglierà il latino,
ma la lingua volgare, così che il suo sapere possa arrivare a più persone possibili.

L’opera è divisa in quattro trattati in cui Dante parlerà di vari temi: scientifici, storici, culturali, politici e
filosofici.

Primo trattato: Dante spiega ai suoi lettori il titolo dell’opera e la scelta del volgare.

Secondo trattato: indica al lettore i quattro significati delle sue canzoni, ossia letterale, allegorico, morale e
anagogico. Introduce la sua prima canzone.
Terzo trattato: parla dell’importanza del sapere, della grazia divina e del libero arbitrio, ossia la scelta tra
bene e male. Introduce la sua seconda canzone.

Quarto trattato: Dante introduce la sua terza canzone. In quest’ultimo trattato affronta il tema della
nobiltà, sostenendo che la vera nobiltà non si eredita, ma viene dall’animo.

De Vulgari Eloquentia:

È un’opera filosofica scritta da Dante nello stesso periodo del convivio.

In quest’opera l’autore affronta il tema della lingua, in particolare della lingua volgare. Dante definisce il
volgare:

Cardinale perché è comune a tutti.

Aulico perché è parlato anche dei nobili.

Curiale perché deve avere delle regole fisse.

Per farsi che lo sopra venga presa seriamente, Dante decide di scrivere quest’opera in latino.

Inizialmente l’opera doveva avere quattro libri, ma rimase in completa (vennero scritti solamente i primi
due); nel primo libro Dante sostiene che il latino non è adatto all’uso quotidiano, a differenza del volgare
che si adatta a luogo e al tempo. Inoltre analizza tutti i dialetti italiani alla ricerca del volgare illustre.

Nel secondo libro Dante afferma che il volgare può trattare, oltre che gli argomenti amorosi, anche quelli
epici e morali.

De Monarchia:

Scritto in latino è diviso in tre libri.

Il primo libro sostiene la necessità di una monarchia universale in cui il compito dell’imperatore e sia di
governare che di assicurare la giustizia.

Il secondo libro sostiene che il potere dell’imperatore è stato concesso da Dio, con lo scopo mettere pace e
unione al mondo, non con lo scopo di sottomettere i propri sudditi e creare discordia.

Il terzo e ultimo libro parla del rapporto tra l’impero e la Chiesa; Dante sostiene che il potere
dell’imperatore è più alto di tutti gli altri poteri e che persino il Papa dovesse sottostare a lui.
Successivamente sostiene che il Papa e l’imperatore devono essere come “due soli”, ovvero che devono
avere lo stesso potere ma in ambienti diversi, vivendo in pace tra loro.

DIVINA COMMEDIA:

L’opera, intitolata inizialmente “commedia“, Assume assumerà il nome di “Divina Commedia“ grazie
l’aggettivo attribuitogli da Boccaccio.

La Divina Commedia racconta di un viaggio immaginario di Dante Alighieri, nel mondo ultra terreno, ossia
inferno, Purgatorio e Paradiso.

-scritta in volgare tra il 1306 e il 1321.


-Strutturata in tre parti chiamate cantiche, ciascuna delle quali composta da 33 canti (totali 99 canti) +1
canto che contiene il Proemio.

-Durante il suo viaggio Dante sarà Accompagnato da 3 guide: Virgilio, che accompagna Dante nel Paradiso
nell’inferno, sostituito da Beatrice nel paradiso e infine Dante viene guidato da San Bernardo.

-Il viaggio di Dante durerà sette giorni, ed è collocato nell’anno 1300, anno del giubileo.

-Il tema principale dell’intera opera è la redenzione.

-In tutta l’opera sarà ricorrente il numero tre e i suoi multipli, ricollegabili alla Santissima trinità.

L’inferno, collocato sotto Gerusalemme, viene descritta come un’immensa fosso a forma di imbuto
capovolto, che arriva fino al centro della terra, in questo luogo (l’angolo più oscuro dell’inferno) si trova
l’angelo caduto Lucifero.

All’interno dell’inferno si trovano tutte le anime dannate, collocate in nove cerchi diversi, ossia i nove gironi
dell’inferno. All’entrata dell’inferno il compito di collocare le anime viene dato al demone Caronte; una
volta entrato all’inferno le anime dovranno sottostare alla legge del contrappasso.

Primo cerchio – Limbo (si trovano i non battezzati).

Secondo cerchio - Lussuriosi.

Terzo cerchio - Golosi.

Quarto cerchio - Avari e prodighi.

Quinto cerchio - Iracondi e accidiosi.

Sesto cerchio - Eretici ed epicurei.

Settimo cerchio - Violenti.

Ottavo cerchio - chi non si fida.

Nono cerchio: Traditori.

Il purgatorio, al contrario dell’inferno, rappresentato come una grande montagna posta nell’emisfero sud
della terra. A piedi di questa montagna si trova l’anti-purgatorio, in cui troviamo le anime di coloro che non
sono ancora degni della salvezza. Continuando c’è il purgatorio, suddiviso in sette cornici (Che
corrispondono i sette peccati capitali).

Alla punta di questo monte si trova il paradiso terrestre, in cui Dante incontrerà Beatrice e in cui si trovano
le anime elette.

All’interno del Purgatorio si trovano le anime che non hanno commesso gravi peccati, come le anime
dell’inferno, ma si trovano qui per aver ceduto i sette peccati capitali. A differenza dell’inferno, la
permanenza nel Purgatorio e temporanea, perché le anime pentite arriveranno al paradiso terrestre. Anche
in questo mondo si trova la legge del contrappasso.

Prima cornice - Superbi

Seconda cornice - Invidiosi


Terza cornice - Iracondi

Quarta cornice - Accidiosi

Quinta cornice - Avari e prodighi

Sesta cornice - Golosi

Settima cornice - Lussuriosi

L’ultimo regno che Dante visiterà il paradiso, che si trova nel cielo, al cospetto di Dio. In questo luogo si
trovano le anime beate che durante la loro vita terrena si sono guadagnati la salvezza. In questo regno
Dante cambierà guida, in quanto Virgilio viene considerato degno di accompagnare Dante in paradiso; la
sua nuova guida sarà Beatrice, la sua amata.

Il paradiso è composto da nove cieli, in ognuno dei quali si trovano i beati , A seconda della loro beatitudine
sono più o meno vicini a Dio.

Anche questo regno, come l’inferno, è eterno. E a differenza degli altri due mondi, nel paradiso le anime
possono pagare in ogni luogo, perché Dio non fa distinzioni fra i beati.

Primo cielo (Luna)

Secondo cielo (Mercurio)

Terzo cielo (Venere)

Quarto cielo (Sole)

Quinto cielo (Marte)

Settimo cielo (Saturno)

Ottavo cielo (Stelle fisse)

Nono cielo (Primo Mobile)

Empireo

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