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GIUGNO 2003
Management consulting
Definitions, classification, requirements and service offer
RELAZIONI INTERNAZIONALI
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
0 INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN ISO 9000 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia
UNI CEI EN 45020 Termini generali e loro definizioni riguardanti la normazione e le
attività connesse
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma, oltre alle definizioni della UNI EN ISO 9000 e della
UNI CEI EN 45020, si applicano le definizioni seguenti.
3.4 mission: definizione di chi è e che cosa fa l'organizzazione oggi (identità presente e
passato).
3.5 vision: definizione di ciò che si intende e si vuol essere nel futuro (identità presente e
futuro).
3.6 stakeholder (parti interessate): individui o gruppi portatori di interessi riferibili all’organiz-
zazione, ovvero nei confronti dei quali l’organizzazione nutre un interesse legittimo. In altri
termini, individui o gruppi che sono influenzati da, o possono influenzare, il comporta-
mento dell’organizzazione.
4.3 Assistenza alla realizzazione: azione di affiancamento al personale del cliente, nella
implementazione di un progetto di consulenza.
4.4 Consulenza "ad personam": attività con la quale si consiglia l’imprenditore o l’alta
direzione circa le decisioni da adottare su problemi specifici.
4.5 Counseling: attività che consiste nell’affiancamento, da parte del consulente, a persona
del cliente, per assisterla nell’affrontare il cambiamento, nel partecipare attivamente al
processo decisionale e quindi nell’acquisire competenze comportamentali e relazionali.
5.4 Organizzazione
Include concetti, approcci, metodi e comportamenti. È articolata nei sistemi seguenti:
- Sistema organizzativo e cambiamento organizzativo (5.4.1),
- Sistemi per la gestione della Qualità, della Sicurezza e dell’Ambiente (5.4.2),
- Sistema ICT - Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (5.4.3).
Chi opera in queste tre aree consulenziali diagnostica, progetta e realizza approcci e
prestazioni da punti di osservazione professionale differenti e complementari.
Le competenze richieste fanno riferimento in parte a know-how comuni e in parte a know-how
specifici.
6.2.1 Informazione
Al fine di consentire al cliente di valutare le sue competenze (vedere 6.1) il consulente
deve fornire:
a) i profili delle professionalità coinvolte (sia per la funzione specialistica richiesta sia
per il settore di intervento) o i "curriculum" dei consulenti contenenti almeno dati
anagrafici, titolo di studio, esperienze professionali, riconoscimento e/o certifica-
zione;
b) le referenze contenenti come minimo: identificazione dei clienti, oggetto e periodo
degli interventi, non necessariamente correlati fra di loro, nei limiti di quanto previsto
dalla legislazione in materia di tutela della privacy.
6.2.2 Efficacia/efficienza
Chi fornisce il servizio di consulenza di direzione deve avere la capacità di produrre
l'effetto posto come obiettivo dell'attività contrattualmente pattuita entro i tempi concordati
e definiti. Al fine di una valutazione di tale caratteristica, il consulente deve prevedere che,
durante la fornitura del suo intervento, il cliente possa effettuare verifiche e controlli
intermedi e finali; tutto ciò deve essere formalizzato nella proposta (vedere 7).
6.2.3 Controllo
Chi fornisce il servizio di consulenza di direzione deve prevedere che il cliente abbia a
disposizione in ogni momento la documentazione dei procedimenti applicati e dello stato
di avanzamento raggiunto, nonché il supporto per la loro interpretazione.
6.2.4 Valori
Chi fornisce il servizio di consulenza di direzione deve impegnarsi a riconoscere e
rispettare i valori della cultura del cliente attraverso il proprio comportamento e attraverso
la metodologia d'approccio professionale.
Questo impegno è valutabile dalle analisi preliminari al progetto di intervento, dalle
relazioni interpersonali poste in essere nella fase progettuale e dalle modalità proposte di
fornitura del servizio.
6.2.5 Comprensione
Chi fornisce il servizio di consulenza di direzione deve avere la capacità di interpretare,
sulla base di raccolta e di analisi dei dati, la situazione, le esigenze prioritarie e le aspet-
tative dell'organizzazione del cliente.
Questa capacità è valutabile per mezzo dell’analisi dell’offerta in termini di fattibilità e di
obiettivi definiti.
6.2.7 Comunicazione
Chi fornisce il servizio di consulenza di direzione deve trasmettere chiaramente contenuti
e modalità della offerta di realizzazione del servizio in modo da favorire il raggiungimento
degli obiettivi.
Questa capacità di comunicazione è valutabile sulla base del coinvolgimento delle
persone, dell’efficacia della documentazione, della partecipazione e della produttività di
incontri e di riunioni, della chiarezza espositiva, con i quali la consulenza ha gestito la fase
progettuale dell’intervento.
7.1.1.5 Vincoli
Devono essere evidenziate le condizioni materiali/immateriali, proprie del contesto in cui
si colloca il servizio, dalle quali non si può prescindere e con le quali occorre convivere.
7.1.2.1 Obiettivi
Devono essere evidenziate le finalità del servizio.
7.1.2.2 Risultati
Devono essere evidenziati i risultati programmati e voluti dal servizio di consulenza, cioè
le risposte alle attese del cliente, coerenti con l'obiettivo di fondo e gli obiettivi operativi.
7.1.3.3 Pianificazione
Devono essere pianificate le fasi dell'intervento; tempi, scadenze, risorse, obiettivi,
responsabilità.