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DICEMBRE 1999
RELAZIONI NAZIONALI
RELAZIONI INTERNAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
0 INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 DEFINIZIONI 1
APPENDICE A BIBLIOGRAFIA 8
(informativa)
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN ISO 8402 Gestione per la qualità ed assicurazione della qualità - Termini e
definizioni
UNI EN ISO 9004-1 Gestione per la qualità ed elementi del sistema qualità - Guida ge-
nerale
3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma valgono le definizioni seguenti, in parte riprese dalla
UNI EN ISO 8402.
3.1 azienda agroalimentare: Ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che
esercita una o più delle seguenti attività: la produzione, la preparazione, la trasformazio-
ne, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la mani-
polazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, di prodotti alimentari.
3.2 igiene dei prodotti alimentari: Tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la
salubrità igienica dei prodotti alimentari. Tali misure interessano tutte le fasi dalla produ-
zione primaria alla preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento,
il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, com-
presa la somministrazione, al consumatore.
3.3 metodo HACCP: Metodo scientifico e sistematico per garantire la sicurezza dei prodotti
alimentari, dalla produzione primaria al consumo finale attraverso l’individuazione, la va-
lutazione e il controllo dei pericoli significativi.
3.5 analisi dei pericoli (HA): Processo di raccolta e di interpretazione delle informazioni
avente come obiettivo l’identificazione dei pericoli potenziali significativi, la valutazione
della loro probabilità di comparsa (rischio) e gravità.
3.6 pericolo: Agente biologico, chimico o fisico avente la potenzialità di causare un danno alla
salute del consumatore.
3.7 gravità del pericolo: Entità del danno per la salute del consumatore.
3.10 punto di controllo critico (CCP): Punto, fase o procedura in corrispondenza della quale
sia essenziale per la sicurezza dell’alimento esercitare un’azione di controllo per preveni-
re o eliminare o ridurre a livello accettabile un pericolo per la sicurezza dell’alimento.
3.11 controllo: Attività finalizzata ad assicurare e mantenere il rispetto dei criteri stabiliti nel
piano HACCP.
3.13 livello di sicurezza: Valore più severo del limite critico definito per prevenirne il supera-
mento.
3.16 qualificato: Condizione di un processo quando ne sia stata dimostrata la capacità a sod-
disfare requisiti specificati (UNI EN ISO 8402).
3.17 non conformità: Non soddisfacimento di un requisito specificato (UNI EN ISO 8402).
3.18 trattamento di una non conformità: Azione da intraprendere nei riguardi di una entità
(processo, prodotto, organizzazione) non conforme al fine di risolvere la non conformità
(UNI EN ISO 8402).
3.19 azione correttiva: Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità, di-
fetti o altre situazioni indesiderate, al fine di prevenirne il ripetersi (UNI EN ISO 8402).
3.20 azione preventiva: Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità,
difetti o altre situazioni indesiderate, al fine di prevenirne il verificarsi (UNI EN ISO 8402).
3.21 autocontrollo: Tutte le operazioni che permettono di individuare nella propria azienda
ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza dei prodotti alimentari e che con-
sentono di applicare e mantenere aggiornate le adeguate procedure di sicurezza avvalen-
dosi dei principi su cui si basa il sistema HACCP.
4.1 Responsabilità
L’azienda deve definire e documentare le responsabilità relative alla pianificazione, all’at-
tuazione, alla manutenzione e all’aggiornamento del sistema di autocontrollo ai vari livelli
operativi.
4.2 Risorse
Definire i sistemi di autocontrollo aziendali è compito assai complesso e richiede compe-
tenze multidisciplinari e molto qualificate. Dovrebbero essere disponibili:
- competenze extra aziendali (associazioni di categoria, autorità sanitarie e istituzioni
pubbliche, esperti) le quali per ogni prodotto o tipologia di prodotti omogenei dovranno
definire i pericoli e la loro gravità;
7.5.2 Registrazioni
Devono essere definiti responsabilità, tempi e modalità di archiviazione delle registrazioni
al fine di dimostrare l’applicazione e l’efficacia del sistema di autocontrollo.
Le principali registrazioni sono:
- documentazione dell’esperienza e formazione del personale che ha definito il sistema
di autocontrollo;
- registrazioni addestramento del personale;
- documentazione dell’attività di monitoraggio;
- documentazione dell’attività di verifica;
- registrazione del trattamento delle non conformità di prodotto e processo;
- documentazione delle azioni correttive e preventive;
- documentazione dei riesami del sistema di autocontrollo;
- reclami dei clienti.
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Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
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