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Negli anni sono stati sviluppati diversi Sistemi di controllo delle attività
produttive alimentari.
Si è passati da un Sistema
Produttore/Organi di Controllo del tipo:
• Strutture
• Attrezzature
• Igiene del personale
• Prodotto finito
IGIENE DEGLI ALIMENTI___A cura di … … … …
Autocontrollo e principi del sistema HACCP
Autocontrollo
Sistema di Sistema di
controllo controllo basato
tradizionale su HACCP
HACCP
È un Sistema basato sul concetto:
PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE
L’HACCP è stato sviluppato negli USA negli anni ’60 per fornire
cibi sicuri agli astronauti (un mal di pancia nello spazio è quanto
meno imbarazzante…)
HACCP
HACCP
Hazard Analysis and Critical Control Point
(Analisi dei Rischi e dei Punti Critici di Controllo).
È un approccio sistematico alla identificazione dei
rischi, alla loro valutazione ed al loro controllo al
fine di produrre alimenti igienicamente sicuri.
Piano di Autocontrollo
Il piano di autocontrollo è un documento (specifico ed unico per ogni
azienda che produce alimenti) dove:
•sono descritte ed analizzate tutte le fasi della produzione di un
alimento.
•in base all’ analisi sopraccitata, per ogni fase descritta, vengono
individuati i pericoli (fisico, chimico, microbiologico)
•per ogni pericolo vengono predisposte una o più procedure
permanenti per eliminare o ridurre il rischio (probabilità che il
pericolo si concretizzi) a livelli accettabili
Gli
Gliapprocci
approcciper
pereliminare
eliminareooridurre
ridurreililrischio
rischioaalivelli
livelli
accettabili
accettabilipossono
possonoessere
esseredue:
due:
1.
1. Identificazione
Identificazionedei
deiPunti
PuntiCritici,
Critici,loro
loromonitoraggio
monitoraggio
ed
edAzioni
AzioniCorrettive
Correttive
2.
2. Procedure
Proceduredi
dicontrollo
controllodelocalizzate
delocalizzateeeGMP
GMP
Piano di Autocontrollo
REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002
Articolo 5
Analisi dei pericoli e punti critici di
controllo
Piano di Autocontrollo
1) identificare ogni pericolo che deve essere prevenuto, eliminato o
ridotto a livelli accettabili
Il
Ilrischio
rischioèèla
laprobabilità
probabilitàche
cheilil
pericolo
pericolosi
siconcretizzi
concretizzi
Piano di Autocontrollo
2) identificare i punti critici di controllo nella fase o nelle fasi in cui il
controllo stesso si rivela essenziale per prevenire o eliminare un
rischio o per ridurlo a livelli accettabili; E’
E’un
unpunto
puntoforte
fortedella
della
lavorazione
lavorazione
Punto di controllo critico: è una fase durante la
quale si elimina o si riduce a livelli accettabile un
rischio per la sicurezza dell’alimento (cottura,
raffreddamento, acidificazione, aggiunta
conservanti)
• PH
Piano di Autocontrollo
3) stabilire, nei punti critici di controllo, i limiti critici che
differenziano l’accettabilità e l’inaccettabilità ai fini della
prevenzione, eliminazione o riduzione dei rischi identificati;
Esempio concreto:
•Fase “Stoccaggio carne fresca”
•Rischio “Moltiplicazione batteri patogeni”
•CCP “Refrigerazione”
AAquesto
questopunto
puntodevo
devostabilire
stabilireununlimite
limite(misurabile)
(misurabile)al
aldi
di
sopra
sopradel
delquale
qualeililPunto
PuntodidiControllo
ControlloCritico
Critico
non
nonèèpiù
piùsotto
sottocontrollo
controllo
Ex:
Ex:La
Latemperatura
temperaturadella
dellaCella
CellaFrigo
Frigodove
doveviene
vienestoccata
stoccata
la
lacarne
carnefresca
frescadeve
deveessere
essereinferiore
inferioreaa7°C
7°C
Piano di Autocontrollo
4) stabilire ed applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti
critici di controllo;
•Fase “Stoccaggio carne fresca”
•Rischio “Moltiplicazione batteri patogeni”
•CCP “Refrigerazione a 7°C”
Stabilito
Stabilitoche
chela
latemperatura
temperaturadella
dellaCella
CellaFrigo
Frigodeve
deveessere
essere
inferiore
inferioreaa7°C,
7°C, dovrò
dovròavere
avere::
1.
1. un
unsistema
sistemachechemi
mipermetta
permettadi divedere
vederelalatemperatura
temperatura
della
dellaCella
CellaFrigo
Frigo(display)
(display)
2.
2. una
unaprocedura
proceduradi disorveglianza
sorveglianzadella
dellatemperatura
temperatura
efficace
efficace(registrazione
(registrazionein incontinuo
continuodelle
delletemperature,
temperature,
sistema
sistemadi diallarme
allarmeche
chemimiavverta
avvertain
incaso
casodidi
superamento
superamentodei deilimiti,
limiti,altre
altreprocedure
procedureugualmente
ugualmente
efficaci)
efficaci)
IGIENE DEGLI ALIMENTI___A cura di … … … …
Identificazione dei Punti Critici, loro monitoraggio ed Azioni Correttive
Piano di Autocontrollo
5) stabilire le azioni correttive da intraprendere nel caso in cui dalla
sorveglianza risulti che un determinato punto critico non è sotto
controllo;
•Fase “Stoccaggio carne fresca”
•Rischio “Moltiplicazione batteri patogeni”
•CCP “Refrigerazione a 7°C”
Devo
Devosapere
saperequale
qualeprocedura
proceduraapplicare
applicarequando
quandodal
dal
sistema
sistemadidisorveglianza
sorveglianzarisulti
risultiche
chela
lala
latemperatura
temperatura
della
dellaCella
CellaFrigo
Frigoèèsuperiore
superioreai
ai7°C
7°C..
Ex:
Ex:controllo
controllola
latemperatura
temperaturaal alcuore
cuoredelle
dellecarni
carnistoccate
stoccate
nella
nella“Cella
“Cellaininallarme”
allarme”e:
e:
1.
1. Se
Sela
latemperatura
temperaturaèèinferiore
inferioreai
ai7°C,
7°C, la
latrasferisco
trasferiscola
la
carne
carneininaltra
altracella
cellafunzionante
funzionante
2.
2. Se
Sela
latemperatura
temperaturadella
dellacarne
carneèèsuperiore
superioreai ai7°C,
7°C,
elimino
eliminolalacarne
carnecome
comesottoprodotto.
sottoprodotto.
IGIENE DEGLI ALIMENTI___A cura di … … … …
Identificazione dei Punti Critici, loro monitoraggio ed Azioni Correttive
Piano di Autocontrollo
6) stabilire le procedure, da applicare regolarmente, per verificare
l’effettivo funzionamento delle misure di cui alle lettere da a) ad e);
•Fase “Stoccaggio carne fresca”
•Rischio “Moltiplicazione batteri patogeni”
•CCP “Refrigerazione a 7°C”
Periodicamente
Periodicamentedevo devoverificare
verificareeedimostrare
dimostrarechecheilil
sistema
sistemacosì
cosìcome
comeèèstato
statoimpostato
impostato(scelta
(sceltadei
deipunto
punto
critico,
critico,scelta
sceltadel
dellimite,
limite,scelta
sceltadel
delsistema
sistemadidi
controllo,
controllo,etc.)
etc.)sia
siaeffettivamente
effettivamenteefficace,
efficace,questa
questa
verifica
verificaviene
vieneeseguita
eseguitaattraverso:
attraverso:
•• Analisi
Analisimicrobiologiche
microbiologiche
•• Analisi
Analisidocumentale
documentale
Piano di Autocontrollo
7) predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle
dimensioni dell’impresa alimentare al fine di dimostrare l’effettiva
applicazione delle misure di cui alle lettere da a) ad f).
Devono
Devonoessere
esseretenute
tenuteagli
agliatti
atti::
1.
1. Le
Leprocedure
procedure
2.
2. Le
Leregistrazioni
registrazioni(documenti
(documenticartacei
cartaceie/o
e/oinformatici)
informatici)
Piano di Autocontrollo
Esempio concreto:
•Fase “Sezionamento carne fresca”
•Rischio “Contaminazione batteri patogeni”
•CCP “??????????????????????????????”
Non
Nonèèmisurabile
misurabile
IMMEDIATAMENTE
IMMEDIATAMENTE
IGIENE DEGLI ALIMENTI___A cura di … … … …
E quando ho una fase critica a cui non posso applicare un controllo immediato?
Piano di Autocontrollo
Per
Per queste
queste èè fondamentale
fondamentale
la
la formazione
formazione del
del personale
personale
La fase critica a cui non può essere applicato un
controllo (CP) viene gestita attraverso:
Le
Le cause
cause prime
prime più
più comuni
comuni dei
dei disturbi
disturbi di
di
origine
origine alimentare
alimentare sono
sono da
da ricercarsi
ricercarsi
nella
nella inadeguata
inadeguata preparazione
preparazione degli
degli
operatori
operatori
Piano di Autocontrollo
LE BUONE PRATICHE DI PRODUZIONE (GMP)
Il sistema HACCP si adatta bene a strutture che già abbiano introdotto al loro interno
un sistema di buone pratiche di produzione (GMP) documentato che è il presupposto
senza il quale non ha senso parlare di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici.
Sono
Sonorappresentate
rappresentatedadaununelenco
elencodi
dicomportamenti
comportamentieedi di
pratiche
praticheda
datenere
tenereprima,
prima,durante
duranteeeal
altermine
terminedelle
delle
lavorazioni,
lavorazioni,attuate
attuateal
alfine
finedi
digarantire,
garantire,
contestualmente
contestualmenteal alControllo
Controllodei
deiPunti
PuntiCritici,
Critici,la
la
sicurezza
sicurezzaigienica
igienicadel
delProdotto
ProdottoFinito.
Finito.
Piano di Autocontrollo
PROCEDURE DI CONTROLLO DELOCALIZZATE
- Procedura per la selezione delle materie prime, dei fornitori e dei servizi;
- Procedura di pulizia e disinfezione;
- Procedura di disinfestazione e derattizzazione;
- Procedura di formazione del personale aziendale;
La
La gestione
gestione può
può avvenire
avvenire attraverso
attraverso “Procedure
“Procedure
di
di controllo
controllo delocalizzate”
delocalizzate”
Procedure HACCP
HACCP Buone
Buonepratiche
di
pratiche
di controllo diproduzione
produzione
delocalizzate GMP
GMP
Articolo
Articolo17
17
Obblighi
Obblighi
Articolo
Articolo17
17
Obblighi
Obblighi
c) è importante il mantenimento della catena del freddo per gli alimenti che
non possono essere immagazzinati a temperatura ambiente in condizioni
di sicurezza, in particolare per quelli congelati;
CAPO
CAPOII
II OBBLIGHI
OBBLIGHIDEGLI
DEGLIOPERATORI
OPERATORIDEL
DEL
SETTORE
SETTOREALIMENTARE
ALIMENTARE
Articolo
Articolo33Obblighi
Obblighigenerali
generali
1. Gli operatori del settore alimentare garantiscono che tutte le fasi della
produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti
sottoposte al loro controllo soddisfino i pertinenti requisiti di igiene
fissati nel presente regolamento.