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il cielo
Cannocchiale
ed occhi aristotelici
al tempo di Galileo
Il cambiamento di un paradigma è mero necessario è sette. Cristoforo Il superamento della concezione to- La Chiesa si attivò per far conosce-
un processo complesso e difficile, Clavio tace, Giovanni Antonio Ma- lemaico aristotelica e l’affermazione re a filosofi e matematici, nelle
nel corso del quale sono assai rile- gini si astiene, mentre Cesare Cre- del nuovo modello astronomico co- principali città italiane, abiura e
vanti le resistenze, ideologiche e monini, semplicemente, si rifiutò stituirono un processo di lunga du- sentenza.
psicologiche, dei sostenitori del mo- sempre di guardare dentro il can- rata, tra i più complessi nella storia Il Dialogo fu pubblicato in Ita-
dello in crisi. Di fronte alle osser- nocchiale. della scienza. lia solamente nel 1744, a Padova,
vazioni di Galileo le reazioni avver- L’opinione più diffusa era che le La pubblicazione, nel 1678, dei cautelativamente preceduto dal te-
se da parte di molti astronomi si ba- immagini viste attraverso le lenti Philosophiae Naturalis Principia sto dell’abiura e della sentenza. Oc-
sarono su diverse e particolari argo- fossero pura illusione e non corri- Mathematica di Isaac Newton può corre attendere il 1835 per vedere
mentazioni. Martin Horki pubbli- spondessero a oggetti realmente essere considerata la data di defini- escluse dall’Indice dei libri proibiti
ca a Modena nel 1610 una Brevissi- esistenti. Qualcuno insinuò che zione del nuovo paradigma, il mo- le opere di Galileo (e, per l’occa-
ma peregrinatio contra Nuncium Si- Galileo fosse in realtà espertissimo mento in cui l’Almagesto esce com- sione, anche quelle di Copernico).
dereum, sostenendo che gli astri nell’arte di creare effetti magici. pletamente di scena, sostituito dal In un discorso alla Pontificia Ac-
medicei sono inesistenti come la nuovo manuale di riferimento per il cademia delle Scienze, il 31 ottobre
quadratura del cerchio e la pietra fi- mondo scientifico. Ma l’influenza 1992, papa Giovanni Paolo II,
losofale. Quelle stelle non sarebbe- dei pregiudizi ideologici religiosi e il prendendo atto degli anodini risul-
ro altro che l’immagine raddoppia- diffuso perdurare dell’impostazione tati dei lavori di una Commissione
ta, triplicata o quadruplicata di controriformista, anche da parte istituita per riesaminare il caso Ga-
Giove a seconda dell’inclinazione delle istituzioni statali, rallentaro- lileo, presieduta dal cardinale Paul
del cannocchiale. Francesco Sizzi no fortemente la percezione popo- Poupard, affermò che “una tragica
ritiene impossibile l’esistenza di lare della concezione eliocentrica. reciproca incomprensione è stata
quattro nuove stelle, per il sempli- interpretata come il riflesso di una
ce fatto che avrebbero portato a un- Le vicende di Galileo sono note: il opposizione costitutiva tra scienza e
dici il totale degli astri, il cui nu- Dialogo, pubblicato nel 1632 con il fede. Le chiarificazioni apportate
solo permesso dell’Inquisizione di dai recenti studi storici ci permet-
Firenze, fu motivo della convoca- tono di affermare che tale doloroso
zione a Roma, attivata dallo stesso malinteso appartiene al passato” (E.
papa Urbano VIII, presso il Santo Festa, Galileo: la lotta per la scienza,
Uffizio. Durante il processo am- 2007).
mise di aver descritto l’eliocentri-
smo come superiore “per vana am-
bizione e compiacimento di appa-
rire arguto”. Quindi abiurò. La
sentenza proibì la pubblicazione
dell’opera.
Le edizioni delle raccolte di Opere
di Galileo Galilei
lasciata fuori da qualsiasi disputa senza mai es- Molti furono gli artisti, anche celebri, che nel pregio, ad un artista la cui attività era profon-
sere menzionata, in alcuna fase del processo, corso dei secoli si occuparono di illustrazione damente legata alla committenza medicea.
Dialogo di Galileo Galilei Linceo anche perché tra le sue fila figurava ancora il scientifica, si pensi per esempio al ruolo svol- Stefano Della Bella era nato a Firenze nel
matematico sopraordinario dello Studio cardinal nipote Francesco Barberini. Tre anni to da Leonardo, Michelangelo e Cellini per la 1610 e qui aveva iniziato la sua carriera artistica
di Pisa. ... Doue ne i congressi di quattro dopo la morte di Federico Cesi, il 22 giugno storia dell’anatomia. L’illustrazione astrono- grazie al mecenatismo di Lorenzo de’ Medici.
giornate si discorre sopra i due massimi 1633, Galileo Galilei in abito da penitenza mica ebbe uno dei suoi massimi esponenti in Fu poi lo stesso Lorenzo ad inviarlo a Roma,
sistemi del mondo tolemaico, e coperni- pronunciava la sua pubblica abiura davanti ai Albrecht Dürer, cui si deve, tra le altre opere, con un assegno mensile di sei scudi, perché
cano; proponendo indeterminatamente cardinali della Congregazione. la rappresentazione di due splendidi emisferi potesse ammirare e studiare da vicino i luoghi
le ragioni filosofiche, e naturali tanto celesti con le relative costellazioni (Norim- dell’antichità classica, soggetto in seguito di
per l’vna, quanto per l’altra parte. Esemplare proveniente dalla collezione della
berga, 1515). Anche Stefano Della Bella, me- numerose sue incisioni. Nel 1639 a seguito
Fondazione Biblioteca di via Senato - Milano
In Fiorenza : per Gio. Batista rita spesso una menzione tra gli artisti che fe- dell’ambasciatore mediceo presso la corte di
Landini, 1632 (In Fiorenza : per cero grande l’illustrazione del libro scientifico, Luigi XIII partì per Parigi dove rimase, in co-
Gio. Batista Landini, 1632). grazie alle celebri antiporte della prima edi- stante relazione con i Medici, fino al suo ri-
zione del Dialogo (Firenze, 1632) e della pri- torno in Italia nel 1650. Dopo essersi tratte-
[8], 458, [34] p. : ill. ; 4°. ma raccolta delle Opere (Bologna, 1656). In nuto circa due anni a Roma, tornò nella città
Opere di Galileo Galilei Linceo nobile entrambi i casi è evidente come l’incarico as- natìa dove svolse per un certo periodo, su in-
Antiporta calcografica incisa da Stefano
fiorentino... In questa nuova editione segnato a Della Bella fosse strettamente lega- carico del granduca Ferdinando II, il ruolo di
Della Bella, nella quale è immaginato
insieme raccolte e di varij trattati to al suo rapporto con la famiglia Medici. insegnante di disegno del principe Cosimo, e
l’incontro tra Aristotele, Tolomeo, e
dell’istesso autore non più stampati Entrambe le edizioni, infatti erano state dedi- dove continuò la sua attività artistica per con-
Copernico. Sul frontespizio marca
accresciute . cate al Granduca di Toscana, ed in qualche to proprio e per la famiglia Medici fino alla
tipografica di Giovanni Battista Landini
In Bologna : per gli hh. modo era ovvio rivolgersi, per dargli maggior morte, avvenuta nel 1664.
(In una cornice vegetale tre pesci uniti
a formare un cerchio. In basso al centro del Dozza, 1656.
le iniziali GBL. Su un nastro il motto
2 v. : ill. ; 4°.
Grandior ut proles). Numerose
illustrazioni xilografiche nel testo, Antiporta calcografica incisa da Stefano
tabelle, diagrammi e figure geometriche. Della Bella, nella quale è raffigurato
Galileo a colloquio con le allegorie
della Matematica, dell’Ottica
e dell’Astronomia. Sul frontespizio
Anche il Dialogo sopra i massimi sistemi avreb- marca tipografica degli eredi Dozza
be dovuto essere pubblicato a Roma, sotto (Serpente su gigli con il motto Novus
l’egida dei Lincei, ma, a seguito della morte exorior). Ritratto calcografico dell’autore
del princeps dell’Accademia Federico Cesi, inciso da Francesco Villamena. Una
“lo stampar l’opra in Roma fu impedito, onde tavola, incisa, ripiegata ad illustrazione
io presi partito di stamparla qui” (Lettera di di Le operationi del compasso geometrico
Galileo ad Andrea Cioli, 7 marzo 1631). Ne- e militare. Numerose illustrazioni
gli anni immediatamente precedenti la scom- xilografiche nel testo, diagrammi, figure
parsa del fondatore, l’Accademia aveva visto geometriche e astronomiche.
a poco a poco dissolversi la “mirabil con-
giuntura” venutasi a creare ai tempi dell’ele-
zione a pontefice di Urbano VIII. La morte
di Federico diede il colpo di grazia alla “libertà Prima edizione dell’Opera di Galileo curata da
di filosofare” e fu la premessa della fine del- Carlo Manolessi e da lui dedicata al granduca
l’istituzione lincea. È in questo clima che si di Toscana Ferdinando II de’ Medici. Oltre
giunse alla pubblicazione del capolavoro ga- alle opere di Galileo già stampate singolar-
lileiano a Firenze, nel marzo del 1632. Nel- mente, la raccolta comprende anche alcuni
l’agosto successivo l’Inquisizione diede l’or- scritti inediti posseduti da Vincenzo Viviani,
dine di sospendere la vendita del Dialogo e nel allievo di Galileo. Mancano, ovviamente, le
dicembre del 1632, papa Urbano VIII con- opere che erano state condannate all’Indice dei
vocò Galileo a Roma davanti al Santo Uffizio libri proibiti: il Dialogo sopra i massimi sistemi
intimandogli di recarvisi di sua volontà se e la Lettera a Cristina di Lorena.
non voleva esservi condotto legato anco coi fer-
ri. In questa circostanza, l’Accademia venne Biblioteca del Senato della Repubblica - Roma
Le riedizioni settecentesche La rappresentazione simbolica
della Toscana e l’Iconologia di Cesare Ripa