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LETTERATURA ITALIANA 09 novembre 2020

16 - L’ambivalenza della posizione di Petrarca rispetto all’angelicazione della figura femminile tipica
dell’amore cortese, con l’esperienza ascetica che essa permette, perseguita dagli stilnovisti e condotta alle
sue estreme conseguenze da Dante.
126 – nata come opera di elaborazione del lutto di laura, qui l’assenza della amata è iscritta nella poesia dai
primi versi, poesia dell’assenza. Questi testi raccolti nella seconda parte del canzoniere racconta assenza
dell’amata che diventa presenza ossessiva, che satura lo spazio vitale del poeta con la sua interiorità. Il
fantasma diventa l’oggetto esclusivo del desiderio e della scrittura. I rerum fragmenta vulgarium non hanno
un quadro ben definito. L’ambiente naturale diventa lo schermo sul quale il poeta può proiettare il proprio
sentimento. Sulle rive del fiume Sorga, a Valchiusa, P. ricorda di aver visto Laura, e rievocando questo
ricordo in cui ha potuto godere della bellezza della donna amata. Non sussiste solo l’evocazione
immaginaria della presenza della amata, ma ciò si lega ad un pensiero di morte. Poesia che tende a
capovolgere l’io lirico e l’oggetto del desiderio. F. vorrebbe che Laura fosse lì ad osservare il fantasma di
Petrarca oramai fisicamente assente perché morto. Sussiste un capovolgimento quando il poeta desidera di
essere compianto dalla donna amata, nel momento in cui era egli stesso a costruirsi il suo ricordo. Si
riprendono i sospiri tipici del Purgatorio (incontro con Forese nel XXIII canto).

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