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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

DIPARTIMENTO DI LINGUA E LETTERATURE, COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E SOCIETÀ


Corso di Studio in Scienze della Formazione Primaria

MICROPROGETTAZIONE
LABORATORIO DI DIDATTICA GENERALE

I anno del Corso di Studio


I semestre

NOME COGNOME: Silvia Grosso

N. MATRICOLA: 82341

Docente: Eugenia Di Barbora

Anno Accademico 2019-2020


MICROPROGETTAZIONE dell’UDA

DENOMINAZIONE

Alla scoperta delle Fontane di Nogarè

IC, SCUOLA E TARGET DESTINATARI

I.C. Tina Merlin (Belluno 2)


SCUOLA PRIMARIA Quartier Cadore
CLASSE Terza

BREVE ANALISI DI CONTESTO:


L’istituto comprensivo Tina Merlin comprende due scuole dell’infanzia, quattro scuole primarie
ed una scuola secondaria di primo grado per un totale di circa 900 alunni. L’istituto comprensivo
si colloca nell’immediata periferia di Belluno e opera in un contesto socioeconomico medio-alto.
La presenza di bambini con cittadinanza non italiana è elevato (rispetto alla media del Comune
di Belluno e Regionale), con un incidenza del 14%. Gli alunni con disabilità di vario genere sono
il 3.7% del totale, il 4.1% DSA e il 6.2% BES. Il rapporto studenti/insegnanti supera in diverse
classi la media regionale.
Quasi tutto l’istituto comprensivo, e in particolare tutte le classi della scuola di Quartier Cadore,
aderiscono al progetto di “scuola Senza Zaino”, ideato da Marco Orsi, che valorizza il lavoro
cooperativo, la didattica attiva e laboratoriale, e la personalizzazione dei percorsi.
Gli alunni sono incoraggiati dunque ad un apprendimento autonomo e all’esercizio della
responsabilità sia nella costruzione del proprio sapere, che nella gestione del proprio
comportamento. I tre valori su cui si basa “Senza Zaino” sono: responsabilità, comunità,
ospitalità.

La scuola di Quartier Cadore è dotata di mensa (l’orario di questo istituto è a tempo pieno, 40
ore settimanali), palestra e aula informatica; sono presenti inoltre 5 lavagne multimediali (LIM).
Gli spazi esterni sono ampi e consentono attività ludiche ed educativo-didattiche a carattere
ambientale, in quanto la scuola dispone di un piccolo bosco, di un orto e di un laghetto.
Coerentemente col progetto di Scuola Senza Zaino, le aule sono divise in aree di lavoro (area
tavoli, laboratori, di lavoro individuale) mentre all’esterno delle aule è presente l’Agorà, dove si
svolgono gli incontri di gruppo.

Gli obiettivi formativi della scuola sono la valorizzazione e potenziamento delle competenze
linguistiche (sia italiano che inglese), matematico-logiche e scientifiche e in materia di
cittadinanza attiva e democratica.
In particolare si prevede di sviluppare la competenza in materia di cittadinanza attiva e
democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e al rispetto delle
differenze, ma anche attraverso il sostegno dell’assunzione di responsabilità e della cura dei
beni comuni.

Le Fontane di Nogarè sono un biotopo golenale appartenente al fiume Piave, situato a Belluno
nelle vicinanze della scuola di Quartier Cadore. La peculiarità del sito sta nella presenza di
risorgive, e la visita della zona permette di apprezzare aspetti forestali, floristici (dalle comunità
idrofitiche e natanti presso le paludi a quelle palustri) e faunistici (presenti diversi tipi di anfibi,
ma anche alcuni mammiferi come volpi e caprioli).
Fonte: https://www.arpa.veneto.it/rete-ea/retedamb_area.php?id=242
RICOGNIZIONE PRECONOSCENZE
- Discussione in gruppo (brainstorming)
- Domande stimolo
- Recupero delle storie personali riguardanti l’argomento (biografia)
- Proiettare delle immagini/video e chiedere ai ragazzi di identificare quello che vedono
(animali/piante)
- Annotazione su un cartellone (anche tramite disegni) delle domande rimaste in
sospeso/non chiarite nella discussione

PERIODO (durata complessiva e collocazione nell’annualità)


Primavera (indicativamente maggio)
14 ore, con incontri a cadenza bisettimanale

AREA/E DISCIPLINARE/I COINVOLTA/E


Scienze, Geografia, Educazione alla cittadinanza

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE


Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
In particolare in riferimento alla competenza in scienze, tecnologie e ingegneria, “la conoscenza
essenziale comprende i principi di base del mondo naturale, i concetti, le teorie, i principi e i
metodi scientifici fondamentali, le tecnologie e i prodotti e processi tecnologici, nonché la
comprensione dell’impatto delle scienze, delle tecnologie e dell’ingegneria, così come
dell’attività umana in genere, sull’ambiente naturale.” Queste competenze dovrebbero
consentire alle persone di comprendere le implicazioni che hanno le scelte (teorie, applicazioni
e tecnologie scientifiche) sulla società e richiedono un atteggiamento di valutazione critica e
curiosità e la promozione dell’attenzione sia alla sicurezza sia alla sostenibilità ambientale.

Competenza in materia di cittadinanza


“La competenza in materia di cittadinanza si riferisce alla capacità di agire da cittadini
responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione
delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell’evoluzione a
livello globale e della sostenibilità.”
Ci riferisce in particolar modo alla comprensione e alla cura di sistemi sostenibili, e alla
conoscenza in particolare dei cambiamenti climatici e demografici a livello globale e delle
relative cause, promuovendo la responsabilità in campo ambientale.

Fonte: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?
uri=CELEX:32018H0604(01)&from=EN

TRAGUARDO/I PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA


L’alunno si orienta nello spazio circostante, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali,
realizza semplici schizzi cartografici e carte tematiche e progetta percorsi e itinerari di viaggio;
Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici incontrati (fiumi, monti, pianure,
coste, colline, laghi, …);
Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali incontrati
e selezionati;
Apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale e lo cura nel tempo.

Fonte: http://www.indicazioninazionali.it/2018/08/26/indicazioni-2012
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Lo studente sa:
- muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di
riferimento, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) e le mappe di
spazi noti che si formano nella mente (carte mentali);
- rappresentare in prospettiva verticale gli ambienti visitati e tracciare il percorso effettuato;
- individuare e descrivere gli elementi fisici che caratterizzano il paesaggio dell’ambiente visitato;
- osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali, realizzando allevamenti in classe
di piccoli animali, semine in terrari e orti, ecc.

STRATEGIE (METODOLOGIE)
Lettura animata (dal libro “Fiabe e leggende del Piave” di L. Simeoni, 2002)
Brain storming
Creazione cartellone con domande e aspettative, tramite disegni
Visita fontane di nogarè con esperto (utilizzo del binocolo)
Fotografie delle piante e degli animali incontrati nell’uscita didattica
Raccolta e successiva catalogazione di piante
Raccolta e successivo allevamento di uova di rana
Creazione di una mappa di comunità delle “Fontane di Nogarè” e presentazione della stessa ai
genitori

MATERIALI E STRUMENTI
Cartelloni colorati, penne, pennarelli, tempere, pennelli, forbici, etichette adesive, …
Fotografie con animali e piante tipici della zona, PC e proiettore per visualizzarle
Fogli trasparenti per la raccolta delle piante
Secchio, mestolo per la raccolta delle uova di rana
Sacchetti delle immondizie e guanti monouso
Macchina fotografica
Binocoli
Libro “Fiabe e leggende del Piave” (Simeoni, 2002)
Cartine geografiche (Italia, Veneto, Belluno)
Pulmino e autorizzazione dei genitori
Esperto biologo

U.D.A. – MODULO

Fase 1
Focus tematico Cosa faremo?
Durata 2 ore
Spazi Aula
Apertura Lettura della leggenda del Piave (o quella riguardante le sorgenti o
(azioni per quella relativa a Belluno) dal libro “Fiabe e leggende del Piave”
creare clima
motivazionale
e lancio delle
attività)
Sezione Ognuno disegna la parte della storia che più lo ha colpito,
centrale condivisione successiva dei disegni e delle emozioni suscitate dalla
(presentazione storia letta;
delle attività, Focalizzazione sulla presenza del fiume nella nostra città e
indicazioni nell’esperienza dei bambini;
delle azioni Visualizzazione della cartina geografica, evidenziando il percorso del
del/della Piave e localizzando il luogo delle Fontane di Nogarè.
docente e
degli/delle
alunni/e)
Chiusura Recupero delle informazioni emerse, chiarificazione di cosa andremo a
(funzioni di fare e dove: andremo a esplorare una zona del Piave vicino a noi, per
sintesi e esplorare e conoscere fauna e flora locale
riflessione)

Fase 2

Focus tematico Cosa troveremo?


Durata 2 ore
Spazi Aula
Apertura Brain storming rispetto a quanto si aspettano di trovare alle Fontane del
Piave
Sezione Presentazione di foto e video con flora e fauna locale, con indovinelli
centrale (“chi indovina cos’è questo?”); se non indovinano lasciare aperta la
domanda

Chiusura Creazione di un cartellone con quello che non hanno indovinato, sarà
oggetto di ricerca e scoperta sul campo

Fase 3

Focus tematico Cosa porteremo?


Durata 1 ora
Spazi Aula e giardino della scuola
Apertura Presentazione del materiale su un banco: fogli trasparenti, secchiello e
mestolo, macchina fotografica, …
Sezione Come si usano gli strumenti?
centrale Esperimenti nel giardino della scuola:
- uso del binocolo
- come si raccolgono le piante (radici, foglie, fiori, …)
- uso della macchina fotografica (messa a fuoco,…)

Chiusura Rientro in classe e preparazione all’uscita prevista nel prossimo


incontro (cosa portare, come vestirsi, indicazioni pratiche)

Fase 4

Focus tematico Andiamo!


Durata 4 ore
Spazi Biotopo “Fontane di Nogarè”
Apertura Presentazione dell’esperto che ci accompagnerà, salire sul pumino e
recarsi alle Fontane, consegna materiale (ogni studente ha a
disposizione dei fogli trasparenti per la raccolta della flora, guanti
monouso e sacchetto delle immondizie)
Sezione Visita alle Fontane di Nogarè: tempo previsto per il percorso 2 ore
centrale
Raccolta di uova di rana, piante e fiori incontrati a scelta degli studenti
Uso del binocolo (caprioli o falchi che nidificano in maniera permanente
nella zona) e della macchina fotografica per quello che non si può
raccogliere
Spiegazione delle caratteristiche naturali che si incontrano (risorgiva,
fiume, palude, …)
Raccolta di eventuali rifiuti lasciati per terra (mantenimento e cura del
bene comune)
Chiusura Rientro in classe, raccolta del materiale recuperato
Travasare nel laghetto della scuola le uova di rana
Recupero delle emozioni dei bambini rispetto a quanto visto (“cosa vi è
piaciuto di più? Di meno?”)
Riflessione sulle immondizie trovate

Fase 5

Focus tematico Prepariamo la condivisione


Durata 3 ore
Spazi Aula
Apertura Recupero di quanto è rimasto impresso, brain storming
Divisione in gruppi
Sezione Creazione di un erbario (1° gruppo) con catalogazione di quanto
centrale raccolto
Creazione di un cartellone con una mappa del percorso (2° gruppo)
Creazione di un cartellone con disegni degli animali visti (3° gruppo)
Chiusura Preparazione alla presentazione ai genitori
Allestimento nell’atrio del materiale preparato (come percorso, prima il
cartellone con la mappa, poi quello con gli animali, l’erbario e infine il
laghetto con le rane)

Fase 6

Focus tematico Condividiamo!


Durata 2 ore
Spazi Atrio della scuola
Apertura Incontro dei genitori
Sezione Ogni studente presenta ai propri genitori quanto prodotto,
centrale accompagnandoli come una guida attraverso il percorso allestito
Chiusura Saluti

Prosecuzione Vedere giornalmente l’evoluzione delle uova di rane raccolte (girini,…)


nell’anno e tenerne traccia

DOCUMENTAZIONE
Non richiesta
VERIFICA E VALUTAZIONE
Non richiesta

VALUTAZIONE PERCORSO PROGETTATO


Non richiesta
AUTOVALUTAZIONE
Ho incontrato diverse criticità nella progettazione dell’UDA.
Innanzitutto, nonostante la presenza delle Indicazioni Nazionali, non ho ben chiare le fasi di
sviluppo dei bambini: cosa dovrebbe saper fare un bambino di terza elementare? Al di là delle
Indicazioni, che sicuramente danno un orientamento, penso sia necessario calibrare meglio le
richieste e la programmazione, rendendola davvero pertinente e adeguata per la fascia di età
considerata. Di conseguenza ho trovato difficile anche stimare il tempo necessario
all’esecuzione delle diverse attività (troppo? Troppo poco?).

Mi sono resa conto che è veramente necessario possedere una solida conoscenza disciplinare
per effettuare una programmazione e formulare una proposta: cose che al momento mi
mancano. Sicuramente sarebbe stato interessante proporre altre linee di studio e di
apprendimento (ad esempio l’evoluzione degli anfibi) e credo di essere rimasta a livello troppo
superficiale in alcuni punti, non riuscendo a prevedere le reazioni e le risposte dei bambini. È
pur vero che l’azione in classe è sempre co-costruita tra insegnante e alunni nell’interazione
reciproca, ma credo che l’esperienza aiuti nel porre le questioni in modo da suscitare curiosità e
formulare proposte operative che riescano ad ancorare gli apprendimenti.
Mi rimane il dubbio di essere rimasta a un livello troppo generale nella descrizione delle varie
fasi, e che fosse necessario dettagliarle meglio (specificando ad esempio i tempi di
apertura/chiusura… o descrivendo in maniera più particolareggiata le attività). Leggendo il libro
di Albarea (“Tenersi nell’instabile”) mi aveva colpito molto la frase “non programmare troppo per
non essere incapaci di aperture”, però questo forse è vero più per un professionista esperto
(che riesce a gestire la variabilità) che per un novizio.

Come ulteriore riflessione, penso sia fondamentale anche conoscere il territorio in cui si opera
per formulare proposte didattiche ancorate a quello che i bambini vivono e sperimentano
quotidianamente: aspetto sicuramente più vero in alcune discipline rispetto ad altre (penso
all’italiano o alla matematica).

Punti di forza di quest’Unità di Apprendimento sono l’utilizzo dell’esplorazione del reale come
punto di partenza per la costruzione delle conoscenze e la condivisione con la comunità di
appartenenza (genitori) di quanto scoperto e prodotto.

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