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ALPI APPENNINI
- Si sviluppano ad arco da ovest a est dal colle - Si sviluppano in tutta la penisola, continuano
di Cadibona (Liguria) al passo Vrata in Croazia; oltre lo stretto di Messina;
- Sono montagne europee, condivise con - Sono montagne italiane;
Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; - Hanno forme più dolci e arrotondate, sono
- Forti dislivelli e pendii molto ripidi; costituiti da rocce più friabili, più soggetti
- Il monte più alto è il Monte Bianco; all’erosione;
- Ad alte altitudini ci sono nevi e ghiacciai - Meno elevati. Cima più alta: Corno Grande
permanenti; del massiccio abruzzese del Gran Sasso.
- Ci sono valli di origine glaciale, longitudinali - Non vi è alcun ghiacciaio;
(parallele ai rilievi) e trasversali (tagliano la - Nel settore centrale presentano valli
catena perpendicolarmente). intermontane tra una catena e l’altra.
Elementi del paesaggio alpino … lungo il pendio
Fino a 1.000 m Maggenghi (prati d’erba da fieno per animali) e coltivazioni come orzo e
segale, patate, ortaggi.
Fino a 1.500 m Coltivazioni e boschi di latifoglie (castagni, querce, faggi).
Fino a 2.000 m Limite dell’insediamento permanente; boschi di conifere (abeti, larici).
Fino a 2500 m Alpi (prati per il pascolo degli animali), arbusteti (rododendri e ginepri).
Fino a 3000 m Praterie d’altura.
Oltre i 3000 m Ghiacci permanenti.
Agli alunni viene fornita una scheda con il profilo di un pendio e la successione di fasce
altimetriche. Saranno utili in seguito dei confronti fra passato e presente. Questo confronto sarà
utile per affiancare allo studio della geografia anche quello della storia.
Punti di forza: montagna come ambiente favorevole al turismo estivo e agli sport invernali,
risorsa di energia idroelettrica, risorsa per la produzione di legname;
Punti di debolezza: marginalità della montagna italiana rispetto alle pianure ed alle coste,
impedisce le comunicazioni veloci.
Proposte per il futuro: sviluppo di un turismo sociale ed ecocompatibile, ripopolamento
dei paesi abbandonati attraverso il rilancio di attività tradizionali, artigianato e gastronomia
locale…
3.4 Il paesaggio dei laghi “nati” dai ghiacciai
I laghi di origine glaciale hanno forma allungata. La forma è dovuta al riempimento di valli scavate
dai ghiacciai che si sono ritirati dopo l’ultima glaciazione. Lagi glaciali: lago d’Orta, Maggiore, di
Varese, d’Iseo, d’Idro e Garda.
Forma del ghiacciaio: contiene il bacino collettore (parte più alta dove si accumula la neve che si
trasforma in ghiaccio) e il bacino di ablazione (la parte che scende sotto il limite delle nevi
permanenti e termina con la fronte del ghiacciaio). Il bacino collettore alimenta la lingua glaciale.
La parte superiore è il circo glaciale, con una forma a lobo.
Il ghiacciaio si muove continuamente, trascina i detriti formando le morene (materiale
disomogeneo, sia per la natura della roccia sia per le dimensioni). Nella parte terminale del
ghiacciaio si ha un cordone morenico frontale chiamato anfiteatro morenico.
Come si sono formati? Nei periodi interglaciali i ghiacciai si sono ritirati, lasciando libere le valli. Il
ghiacciaio produce la sua azione di erosione anche sulle pareti laterali. I corsi d’acqua che
percorrono le valli generate dai ghiacciai, incontrando gli sbarramenti morenici, si sono allargati
occupando parte della valle e dando origine ai ghiacciai.
Nei promessi Sposi vediamo la descrizione del lago di Como con la sia forma a y rovesciata. Si
fornisce agli alunni il testo dei Promessi Sposi, si invitano a ritrovare le informazioni geografiche
presenti nel testo. Costruiranno un cartellone in cui vi inseriranno il testo e gli elementi geografici
principali.
3.5 Il paesaggio carsico: spazi brulli… con sorpresa
Il paesaggio carsico è molto frequente in Italia. All’interno del paesaggio carsico vi sono numerose
stalagmiti e stalattiti. Per far capire agli alunni come soni fatte le stalagmiti si forniscono delle
informazioni scientifiche che i ragazzi illustreranno con fotografie e disegni. Potranno illustrare e
formazioni calcaree ipogee con la pasta di sale. Si potrà infine costruire agli alunni una mappa
concettuale da utilizzare come prova di verifica.
Il paesaggio carsico presenta due aspetti, uno visibile in superficie EPIGEO e uno sotterraneo
IPOGEO.
Epigeo: caratterizzato da una serie di rilievi scarsamente ricoperti da vegetazione, con rocce
biancastre. Le rocce calcaree permettono all’acqua di raccogliersi in piccole cavità, avviando un
processo di soluzione con l’anidride carbonica che trasforma il calcare (insolubile) in bicarbonato
di calcio (solubile). Con questo processo le fratture si approfondiscono dando origine alle
DOLINE, conche più o meno ampie, sul cui fondo può essere presente l’inghiottitoio, una
spaccatura a forma di imbuto che raccoglie le acque e le convoglia nelle cavità sotterranee.
Ipogeo: visibile in grotte e gallerie. L’acqua, ricca di calcare, gocciola all’interno delle grotte,
solidificando in forma di stalattiti, stalagmiti e colonne.
3.6 il paesaggio di pianura: quando un fiume costruisce
Nel territorio in cui oggi troviamo la pianura Padana, 3 milioni di anni fa era un profondo golfo
occupato dal mare. La Pianura Padana è interamente attraversata dal fiume Po. Quando un corso
d’acqua arriva in un terreno con poca pendenza, diminuisce la velocità e la capacità di trasportare
detriti. Con i detriti del fiume, prima quelli più grossi, poi quelli più leggeri, è stata formata la
pianura. I depositi sono detti alluvioni. La pianura padana prende il nome anche di pianura
alluvionale. Nell’alta pianura (alta rispetto al mare) i detriti sono più grossolani e pesanti, formano
un terreno permeabile. La bassa pianura, lontana dai monti, è costituita da argille e sabbie
compatte formando un terreno impermeabile. Quando la falda d’acque incontra lo strato
impermeabile, affiora in superficie creando le risorgive o fontanili che alimentano le marcite (prati
verdi). Tra i paesaggi padani abbiamo quello delle risaie e della piantata (con coltivazioni
delimitate da salici, olmi e gelsi).
Dalla palude alla pianura fertile
Oltre alla pianura Padana in Italia vi sono altre pianure in cui sono stati fatti numerosi interventi di
bonifica per recuperarle dal loro essere troppo acquitrinose. Una di queste per esempio è quella
Pontina, nel Lazio meridionale. Qui dopo la bonifica del ventennio fascista sono sorti nuovi borghi
e nuove città, come per esempio Latina.
Punti di forza: facilità di insediamento e sviluppo urbano, di industrie, di comunicazioni
stradali e ferroviarie. È un territorio favorevole allo sviluppo dell’agricoltura
meccanicizzata.
Punti di debolezza: inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo dovuto a scarichi
industriali e allo smaltimento dei rifiuti. Eccessiva concentrazione demografica nelle
metropoli.
Proposte per il futuro: agricoltura più compatibile con il futuro, rispetto delle leggi
riguardo lo smaltimento dei residui delle lavorazioni, raccolta differenziata, attivazione del
risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili nelle industrie e negli edifici pubblici.
3.7 Il paesaggio vulcanico: non solo fuoco
Ciò che comunemente chiamiamo vulcano è il monte vulcanico, formatosi intorno al vulcano per il
consolidarsi dei materiali di successive eruzioni. Un vulcano è una spaccatura verticale della crosta
terrestre, dalla quale fuori escono materiali di diverso tipo: gassosi, fluidi, solidi. I vulcani in Italia
sono l’Etna, il Vesuvio, isole di Vulcano, Stromboli. I colli Euganei sono vulcani spenti. Altri sono il
monte Amiata in Toscana, Linosa, Pantelleria…
Al posto del fuoco…l’acqua
Il Lazio è la regione che presenta in maggior misura il paesaggio vulcanico estinto. Si trovano i laghi
vulcanici nelle caldere (cavità formate dallo sprofondamento di più crateri, in seguito allo
svuotamento del bacino magmatico al termine del ciclo di eruzioni). Abbiamo i monti Volsini con il
lago di Bolsena, i Cimini con il lago di Vico, i Sabatini con il lago di Bracciano e di Martignano. Il
complesso vulcanico è caratterizzato da un orlo esterno della caldera chiamato apparato
Tuscolano-Artemisio, che sembra un recinto intorno al secondo monte vulcanico, formato con la
ripresa delle eruzioni dopo un periodo di quiete (apparato delle Faete), con il cratere chiamato
“campi di Annibale”. All’interno del cratere si è formato il cono di colle Vescovo. I crateri che si
aprirono sono occupati dai laghi di Albano e di Nemi.
Punti di forza: fertilità dei terreni, fascino del paesaggio vulcanico attivo, pur collegato al
rischio.
Punti di debolezza: rischio di nuove eruzioni negli apparati attivi e in quelli di quiescenza,
stato di continua allerta della popolazione.
Proposte per il futuro: rischi sempre più controllati rispetto ai vulcani attivi, attività di
monitoraggio e sensibilizzazione, allerta presso le popolazioni, sviluppo turistico.
3.8 Il paesaggio collinare: un doppio aspetto
Il paesaggio collinare copre circa il 42% del territorio nazionale. Le colline prevalgono anche nelle
due isole maggiori. Il paesaggio collinare si presenta sotto due principali aspetti:
Alture verdeggianti, coltivate a vigneti, uliveti, frutteti alternati a campi di grano e mais (Le
Langhe, il Monferrato e il Roero in Piemonte, i colli Euganei, le colline tosco – umbro –
marchigiane).
Colline argillose, diboscate ed erose dai calanchi (avvallamenti stretti e profondi) e soggette
a frane.
Punti di forza: coltivazione di vigneti e uliveti, insediamenti a scopo difensivo,
terrazzamenti per favorire le coltivazioni.
Punti di debolezza: eccessivo sfruttamento del suolo, inquinamento, diboscamento ed
edilizia abusiva, aumento del dissesto idrogeologico.
Proposte per il futuro: rimboschimento, istituzione di aree protette, diffusione
dell’agriturismo, ripopolamento delle aree abbandonate con ripresa delle attività
tradizionali, agricoli e artigianali.
3.9 il paesaggio costiero: pareti di roccia e litorali di sabbia
Si riscopre con l’aiuto di genitori vecchie collezioni di cartoline di vacanze estive. Vediamo che
esistono le coste alte terreno roccioso che scende al mare con un ripido pendio o a strapiombo
e le coste basse si ha una fascia a contatto con il mare orlata da una spiaggia sabbiosa. La linea
di costa può essere dritta o articolata (con sporgenze e rientranze – promontori e baie). Come
lavoro finale si possono formare due sottoinsiemi con le immagini attuali e con quelle d’epoca, in
bianco e nero, per osservare l’evoluzione nel tempo.
Un aspetto particolare della costa bassa: il paesaggio lagunare
La laguna di Venezia è la più nota in Italia. Ci sono i canali d’acqua al posto delle strade, i ponti di
collegamento, i palazzi affacciati sull’acqua, le gondole. La laguna, uno specchio di acqua salmastra
al cui interno spesso si trovano molte isole, è situata tra la costa e il mare, da cui è divisa dal lido
(un cordone sabbioso) interrotto da aperture dette bocche. Queste consentono il passaggio verso
il mare aperto e lo scambio fra acque dolci e acque salate. All’interno ci sono piccoli canali divisi da
strisce di terra ricoperte da vegetazione dette barene. Le lagune sono zone umide. Dobbiamo
tener presente che il paesaggio lagunare non è presente solo in Veneto, ma anche in Friuli Venezia
Giulia, in Emilia Romagna, in Toscana …
Tafoni galluresi e faraglioni capresi
Facciamo vedere agli alunni le coste settentrionali della Gallura dove i graniti, erosi dall’acqua e dal
vento, danno vita ai tafoni. In molti tratti di costa alta sono visibili archi naturali di roccia che
sporgono sul mare e grandi scoglie isolati vicini alla costa come i faraglioni di capri. L’azione di
abrasione delle onde sulle rocce costiere può creare grotte e arcate. Con il passare del tempo può
avvenire il crollo della volta e dell’arco, rimane lo scoglio isolato.
Punti di forza: pesca, attività mercantili e industriali, turismo balneare.
Punti di debolezza: incremento demografico con conseguente concentrazione edilizia,
inquinamento delle acque per scarichi fognari e mancanza di depuratori, abusi edilizi con
danni al paesaggio.
Proposte per il futuro: sviluppo di un sistema portuale più moderno, diffusione del sistema
di depurazione delle acque, difesa del paesaggio con lotta agli abusi edilizi, abbattimento
degli edifici che deturpano il paesaggio: ecomostri.