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Victoria’s Secret

Perché la sfilata non si farà più

E’ sempre stato la casa di moda con i canoni più rigidi, più vincolati: chi lo passava, entrava di diritto
nell’olimpo delle top model considerate più sexy (e pagate) del mondo. Dal 1995, il Victoria’s Secret Fashion
Show è un’istituzione, non tanto per le collezioni di fantasiosa lingerie presentata, ma per la risonanza
mediatica della passerella, con una media di 50 super model l’anno, molte delle quali contrattualizzate in
esclusiva, grandi ospiti del panorama musicale all’animazione, da Rihanna a Katy Perry a Lady Gaga, alla
grande macchina della produzione, tra cui costumisti, scenografi, artigiani e perfino celeberiimi
gioiellieri per costruire i look e le ali, studiati nel minimo dettaglio da un anno all’altro. Eppure, pare che il
2019 segni la fine di un’epoca: è quanto ha lasciato trapelare la top Shanina Shaik, una delle utime
arruolate nel cast, in un’intervista al The Daily Teleghraph: “Stanno lavorando sul brand e a un nuovo modo
di fare la sfilata, sempre la migliore al mondo”, ha affermato. Già lo scorso maggio, il brand aveva fatto
sapere che la sfilata non sarebbe più stata trasmessa in televisione, una decisione presa in attesa di capire
come rivedere l’intero business, il cui cuore era, appunto, l’annuale sfilata.
A tutti gli effetti, difficilmente si sposa con l’era della body positivity, dell’inclusività e della celebrazione
della bellezza al di fuori di ogni canone, l’immagine che da sempre ha avuto lo show: una parata di donne
bellissime, di fisicità statuarie, inequivocabili simmetrie e proporzioni da copertina, modelli in cui
davvero poche al mondo possono o riescono a riconoscersi. 
Nelle ultime edizioni, il cast si è aperto ad un maggior numero di modelle asiatiche e di colore, ma mai, ad
esempio, alle plus size.
La scelta dell’inclusività, invece, ha reso virale, in positivo, la sfilata Savage X Fenty, la lingerie firmata
Rihanna: durante la fashion week newyorkese di settembre 2018, la pop star con la passione
dell’imprenditoria beauty e fashion, si è organizzata uno show indipendente per presentare i suoi capi di
intimo con una schiera di donne diversissime, che spaziava dalle sorelle Hadid a modelle
incinte. “Inclusività” era l’unico canone strillato in passerella, in piena coerenza con la direzione che il
fashion system sembra aver imboccato: abbracciare la realtà, con tutte le sue diversità e unicità. Anche, in
particolar modo, se si parla di capi intimi, lingerie, ciò che più sta vicino al corpo delle donne.

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