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ABSTRACT. (Double surnames from the Aviano and Pordenone area) The present
paper investigates the double surnames commonly found in three municipalities in the
province of Pordenone: Frisanco, Maniago, and Aviano, on which a special focus is laid.
Double surnames are a branch of research relatively new to scholars of onomastics. At an
unspecified time – possibly after Friuli became part of Italy in 1866 – some family
nicknames have been juxtaposed to surnames in official writing. No regular pattern can
be identified, hence the presence within these communities of simple and compound
surnames, the latter being sometimes hyphenated.
1 Per i cognomi doppi e tripli cfr. EMIDIO DE FELICE, I cognomi italiani. Rilevamenti quanti-
tativi dagli elenchi telefonici: informazioni socioeconomiche e culturali, onomastiche e linguisti-
che, Roma/Bologna, SEAT – il Mulino 1980, pp. 170-84, dove però non si accenna al Friuli.
La tipologia sfugge anche al pur documentatissimo ENOS COSTANTINI / GIOVANNI FANTINI,
I cognomi del Friuli, Pasian di Prato (Udine), la Bassa – Lithostampa 2011, che si limita a re-
gistrare solo i cognomi base. Né tali cognomi sono citati, se non in rarissime occasioni, tra
le voci di ENZO CAFFARELLI / CARLA MARCATO, Cognomi d’Italia. Dizionario storico ed eti-
mologico, Torino, UTET 2008, 2 voll.
2 Sui cognomi del Pordenonese cfr. ALESSANDRO FADELLI, Qui comanda Santarossa. Note e ri-
flessioni sui cognomi del Friuli Occidentale, «Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone»,
18 (2016), pp. 431-67.
non si abbini almeno a un paio di soprannomi (si giunge in certi casi anche a
trenta, quaranta o più, come nel caso degli Zambon a Budoia e a Dardago).
Mentre però negli altri comuni tali soprannomi sono rimasti confinati al regi-
stro orale, usati in misura sempre più limitata col passare del tempo e col de-
clino delle parlate dialettali, fin quasi a sparire dalla bocca dei più giovani, ad
Aviano si sono cristallizzati accanto al cognome base, creando così il tipico co-
gnome bimembre. Ad Aviano, cioè, è accaduto che in data imprecisabile – le
ricerche condotte negli archivi comunali non hanno portato frutto: parrebbe
comunque nella seconda metà dell’Ottocento, probabilmente subito dopo
l’unificazione con l’Italia – si sia deciso ufficialmente di unire al cognome il
soprannome di famiglia già da tempo in uso, registrandolo all’anagrafe come
secondo elemento cognominale, di pari livello del primo, e questo per evitare
equivoci a causa dell’elevato numero di omonimi un tempo presenti.3
Ciò tuttavia non si è verificato per l’intero repertorio dei cognomi avianesi,
ma soltanto per alcuni. I Colauzzi per esempio avevano vari soprannomi, co-
me Titon o Pierobon, tutti ben documentati tra Sette e Ottocento e fino al No-
vecento, ma mai ufficializzati anagraficamente, sicché oggi esiste esclusiva-
mente Colauzzi (solo un ramo, emigrato a Maniago, si denomina anagrafica-
mente Colauzzi-Titon); lo stesso è accaduto per altri nomi di famiglia avianesi
abbastanza o molto diffusi come Basaldella, Capovilla, Fabbro, Marcolin e
Zammattio, tanto per citarne alcuni, che oggi risultano privi di un secondo
elemento.
Inoltre, vari soprannomi anche antichi di alcune famiglie non sono diventati
un secondo cognome: è il caso di vari soprannomi storici dei Tassan di Marsu-
re, come Cuol, De Bortolo, Maur, Michielut, Nadalin, Querin o Venuto, o dei
Mazzega, come Del Campo, Piccolo, Pirona e Zenon, a differenza di altri che so-
no stati ufficializzati anagraficamente. Sicché si può pensare che chi a un certo
punto ha deciso di ufficializzare i cognomi doppi, e proprio quelli e non altri,
3 La notevole frequenza nel passato di persone con identico nome e cognome nei paesi del
Pordenonese è facilmente verificabile se si esaminano i registri parrocchiali stesi tra fine Cin-
quecento e inizi Novecento, nei quali si possono trovare anche quattro o cinque persone, sia
di generazioni diverse sia talvolta coetanee, aventi la stessa denominazione. Il fatto era dovu-
to sia al numero limitato di cognomi un tempo presenti in un determinato centro, sia al ri-
strettissimo corpus di prenomi utilizzati, che in certe località, in archi di tempo di un intero
secolo o superiori, si è riscontrato essere raramente maggiore di 25 e in certi casi inferiore a
20. La combinazione di pochi cognomi e pochi prenomi con l’insistita ripetitività di questi
ultimi da una generazione all’altra (almeno uno dei nipoti riceveva lo stesso nome del non-
no) portava inevitabilmente all’esistenza di omonimi perfetti e, di conseguenza, alla neces-
sità di utilizzare soprannomi disambiguanti, in certi casi perfino doppi, sia per motivazioni
identitarie sia per ragioni meramente pratiche.
4 Si racconta che, in tempi nemmeno troppo lontani, certi impiegati dell’Anagrafe avianese si
limitassero a trascrivere nomi e cognomi, con o senza soprannomi e anche con eventuali
storpiature, esattamente come li riferivano i padri dei neonati giunti in municipio a denun-
ciarne la nascita.
5 Tuttavia la normativa italiana, in particolare nelle applicazioni dell’ISTAT, considera perfetta-
mente equivalenti due cognomi uguali, separati o no dal trattino.
6 Un sentito ringraziamento per le utili informazioni va al sig. Franco Busetti dei Servizi De-
mografici del Comune di Aviano.
Aviano non è però l’unico comune della Destra Tagliamento dove si sono formati
i cognomi doppi: alcuni casi si sono verificati, presumibilmente per le medesime
ragioni e negli stessi tempi, anche a Frisanco e a Maniago, e da lì si sono poi sparsi
in altri comuni più o meno vicini (da Frisanco diversi portatori sono scesi in un
ampio arco cronologico a Maniago). A Frisanco si trovano – o si trovavano nel vi-
cino passato – una quindicina di doppi cognomi, con le seguenti basi:
Brun (abbinato a Dagnola, Del Re, Ferazza, Frisanchina, Friz, Isep, Lesch, Pascutta, Pe-
ressin, Peressut, Rizza, Sep); Colussi (Balut, Blasut, Corte, Di Betta, Mas, Oliva, Paghin,
Pognuz, Spadin e Valdifrina); Di Domenico (Gatta e Titon); Dozzo (Battistut e Tezza);
Dreon (Bernardin, Del Bus e Di Dour); Filippi (Chiella e Tomè); Franceschina (Forcella
e Vallavan); Giacomelli (Penon e Stel); Longo (Bianco e Murit); Luisa (Vissat, Cont,
Conte, Valavan); Marcolina (Flour, Fornasatte, Laubia, Mattion, Polaz, Vincenzon);
Roman (Bas, Boro, Colvera, Del Prete, Di Battist, Di Catterina, Di Lenard, Fulin, Me-
neguz, Mina, Pognuz, Rioni, Roia, Ros, Tomat, Vals, Ventura, Zotta); Rosa (Bernardins,
Bos, Brustolo, Conti, Das, Del Vecchio, Del Zotto, De Pauli, De Ros, Di Sant, Donati,
Fauzza, Gastaldo, Geronit, Gobbo, Lucion, Malut, Molinaro, Rizzotto, Teio, Tezza,
Uliana, Valmarcon); Toffolo (Culau) e Tramontina (Calandrin, Cuch, Donat, Florian,
Fornasatte, Gravena, Mantel, Patus, Salar, Sottochiesa e Zorza).7
Si noterà anche qui come alcuni secondi elementi ricorrano, perfettamente
uguali o con minime variazioni, in cognomi diversi, per esempio Colussi Po-
gnuz e Roman Pognuz, oppure Marcolina Fornasatte e Tramontina Fornasatte.
Pure Maniago ha il suo discreto numero di cognomi doppi, poco più di una
dozzina, in parte comuni con Frisanco per immigrazione, in parte originali del
7 Si tratta di un elenco redatto grazie alle informazioni fornite dai Servizi Demografici del Co-
mune di Frisanco (ringrazio per la gentilezza la sig.ra Giuliana Denise Paveglio), oltre che
con lo spoglio di altre fonti, come vecchi elenchi telefonici e pubblicazioni locali, in partico-
lare Commun di Frisanco. Frisanco-Poffabro-Casasola, a cura di NOVELLA CANTARUTTI, Fri-
sanco (Pordenone) 1995. Alcuni dei cognomi qui citati si sono estinti negli ultimi decenni,
mentre altri paiono essere presenti soltanto nella numerosa comunità frisanchina residente
all’estero, in particolare in Brasile, in Francia e negli Stati Uniti.
luogo.8 Anche qui, come ad Aviano, ci sono cognomi con i due elementi giu-
stapposti (Rosa Bian) e altri uniti dal trattino (Rosa-Bian). Il cognome più dif-
fuso è proprio Rosa, che appare unito, con o senza trattino, a Bernardins, Bian,
Bos, Brustolo, Castaldo e soprattutto Gastaldo (è nel complesso il tipo doppio
più frequente, con un totale di 61 portatori), Cudin, De Ros, Donati, Fauzza,
Gobbo, Molinaro, Sivilin, Teio, Uliana, Valentinuz e Valmarcon. Ci sono poi,
sempre nella città delle coltellerie e citando solo quelli con il maggior numero
di portatori:
Brussa (Mazzocca e Toi); Candido (Della Mora e Vittor); Centazzo (Castelrotto); Co-
lussi (Blasut, Corte, Mas, Spadin, Valdifrina); De Lorenzi (Scarabello); Di Bortolo
(Mel); Filippi (Chiella); Franceschina (Forcella); Mazzoli (Chiasais); Ret (Castellan);
Siega (Battel, Brussatin, Ducaton, Riz, Vignut, Zemolo); Tonon (Giacomini); più pochi
altri casi isolati di probabile immigrazione da Frisanco (come i Tramontina Calandrin
e Sottochiesa, i vari Brun o i Roman Colvera, Ros, Vals, ecc.) e da Aviano (come i Polo
Grillo o i Tassan Mazzocco).
A Maniago la confusione anagrafica è stata in passato notevole, tanto che, come
ci è stato assicurato, si è potuto verificare il caso di due fratelli, nati nel primo
dopoguerra, che hanno come cognome uno Siega Vignut e l’altro solo Siega.
A parte i casi di Aviano, Frisanco e Maniago, i doppi cognomi nel Pordeno-
nese costituiscono un’eccezionalità. A San Quirino, diffusosi poi in pochi altri
comuni, si rinviene per esempio il raro Rossi Mel, a indicare provenienza dal-
l’omonimo comune bellunese. Registriamo poi il rarissimo Antonini Canterin,
presente oggi a Pordenone ma d’origine maniaghese. Qua e là si trova infine
qualche Iogna (anche Jogna) Prat, originario però di Forgaria, nell’Udinese.
8 Si ringrazia per le informazioni cortesemente fornite il sig. Ivano Bottallo dei Servizi Demo-
grafici del Comune di Maniago.