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SETA.

Let delloro in Calabria: Lindustria della seta Durante il Medioevo la manifattura della seta ebbe in Calabria uno sviluppo eccezionale perch possedeva un territorio e un clima favorevoli e aveva anche due sbocchi molto importanti per il commercio del prodotto ottenuto: uno verso la corte di Bisanzio e laltro verso lemirato di Palermo. Questattivit stata trattata da molti studiosi e di recente stata ricordata da Feniello nel suo libro sulla storia dellItalia musulmana tra le molte e innovative attivit introdotte dagli arabi in Sicilia, ma anche indotte nei territori adiacenti allisola. 1 Con questo breve saggio ci si propone di analizzare con il metodo onomastico, e in particolare con lausilio dei cognomi, una delle attivit manifatturiere pi importanti della storia della Calabria. La scelta del metodo giustificata dal fatto che le lingue si possono paragonare agli organismi viventi che nascono, crescono, si evolvono, interagiscono con le altre lingue, si arricchiscono ma possono anche soccombere. La branca linguistica che meglio resiste al confronto con le altre lingue quella dellonomastica sia quella di carattere generale sia quella dei nomi personali. I cognomi, in particolare, identificando una famiglia o una persona con il passare del tempo affievoliscono e perfino perdono loriginario riferimento che sta alla base del cognome. Tuttavia nel susseguirsi delle generazioni essi portano in s informazioni di carattere sociale, culturale ed economico non sempre rilevabili dai documenti storici coevi alla loro formazione. La distribuzione geografica di un cognome ci svela la localit dalla quale il cognome si diffuso oppure la regione dalla quale si irradiato e inoltre ci indica se sono presenti pi centri di diffusione. Questultima circostanza riguarda in particolare i cognomi collegati a caratteristiche fisiche delliniziatore di un casato. Con riferimento al colore dei capelli del capostipite, i cognomi corrispondenti a un individuo con capelli rossi, Rossi o Russo si trovano ovunque nelle citt italiane e non mostrano veri centri di diffusione ma centri di accumulo corrispondenti alle localit pi popolose; lo stesso fenomeno accade per i mestieri comuni come per es. Ferraro o Ferrari, artigiani che dovevano essere presenti anche nei piccoli centri, per fornire alle comunit i manufatti di ferro.

Il complesso processo della produzione della seta pu essere suddiviso in pi fasi: la coltura del gelso, l'allevamento e trattamento del baco da seta, il recupero del bozzolo intatto, la conservazione delle uova e il recupero della seta greggia. Se ne deduce che tutto il processo richiede pazienza, coordinazione, conoscenze pratiche di tipo botanico e zoologico, grande manualit, etc. Prendendo in esame la parte botanica questa richiede una conoscenza e unesperienza tali da creare una specializzazione e un mestiere. La coltura del gelso Per il nutrimento e la crescita del baco da seta occorrono le foglie di gelso che abbia raggiunto let di almeno dieci anni. Lapplicazione del metodo onomastico a questa operazione preliminare deve partire dal nome dialettale calabrese, quello siciliano e perfino quello arabo. I cognomi derivati dai loro nomi ci permettono di individuare i territori dove nei tempi passati il gelso era coltivato cos intensamente da generare toponimi e da creare probabilmente un nomignolo a chi lo coltivava.

Amedeo Feniello, Sotto il segno del leone. Storia dellItalia musulmana . Roma-Bari, Giuseppe Laterza & Figli, 2011, pp. 165-171.

I cognomi che ricordano il gelso si trovano nelle zone dove si trovano toponimi e microtoponimi generati dalla presenza della pianta. In Sicilia sono presenti, in accordo con Caracausi,2 lungo la fascia che va da Palermo a Messina e lungo la costa orientale da Catania verso Capo Passero; in Calabria sono pi frequenti nella provincia di Cosenza; in Campania si trova principalmente nella provincia di Salerno. Nella Calabria meridionale si trova in tracce il cognome italiano, Tuta, che con ogni probabilit deriva dallar. tt(ah) gelso. La distribuzione dei cognomi in accordo con altri dati ricavati da Trumper sulla coltivazione del gelso in Calabria e con il Brebion, fatto conoscere da Guillou. Se si considera il nome greco del gelso xicaminos, questo entra nel nome di un comune siciliano, Gualtieri Sicamino, nella provincia di Messina e in quello della sorgente Sicamina, nei pressi del Monte Cocuzzo, nel comune di Mendicino (CS). E interessante notare la contemporanea presenza di un Museo della seta, proprio a Mendicino. 3 I toponimi italiani che indicano il gelso sono numerosi in Sicilia mentre in Calabria si trova Celsita nei pressi di Rogliano (CS), lungo la valle del fiume Savuto. Esiste anche, nel Cilento, il toponimo Celso (SA) che accenna a una tradizione sericola in Campania, ipotizzata da Feniello. Il baco da seta Tabella 1. Nomi del baco da seta e relativi cognomi in Italia Bigatti Bigatto Cuculli Cucullo Duda (dda alqazz) Filugelli
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Piemonte Liguria, Lombardia Piemonte Marche, Cosenza, Molise Cosenza, Molise,Toscana. Sicilia, Marche, Trieste Sicilia, Marche, Lombardia

Girolamo Caracausi. Dizionario onomastico della Sicilia. Repertorio storico-etimologico dei nomi di famiglia e di luogo. Palermo, LEpos,1994. Lautore riporta quasi una pagina con una quarantina di toponimi, contrade , masserie con la voce Celsa, Celsa, Celsito, Celsari, etc.
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Leopoldo Pagani, Studi sulla Calabria, Vol II. Napoli, Tipografia Michele dAuria, 1901, pp. 73 84.

Filugello Follari Follaro Serica Serico Sirica, Sirico Bozzolo/i

Molise, Lombardia Palermo, Messina Reggio Calabria, Lazio meridionale Basilicata Campania, Lazio, Toscana Reggio Calabria, Veneto Campania Alta Italia

La tabella riporta i nomi con i relativi cognomi derivati nelle regioni italiane. In Calabria sono diventati cognomi i nomi cucullo e follaro, mentre il cognome Duda, dalla voce araba dda (alqazz) baco da seta, si trova in tracce in Sicilia, nelle March e e a Trieste . Con ogni probabilit i cognomi marchigiani derivano dagli ebrei siciliani artigiani del settore serico quando nel 1942 furono espulsi dalla Sicilia. Questi, infatti, si trovano nelle vicinanze del cognome Careri nella provincia di Pesaro-Urbino.

IL cognome Cucullo si trova essenzialmente nella provincia di Cosenza, con picco a Dipignano e anche nel Molise, con picco a Campobasso. Secondo Giovanni Sole, Dipignano al pari di Mendicino possedeva molte filande che lavoravano per tre mesi lanno.4 La ricerca del cognome Follaro ha dato esito negativo, mentre un cognome Vollaro5, forse una variante di Follaro, si trova in Campania e, in tracce, nella provincia di Cosenza. Se si prende in esame la terminologia riguardante la manifattura della seta raccolta da Trumper et al.6, solo la voce angiolella <angiuledda sembra aver generato un cognome che si ritrova nella provincia di Crotone, nel Lazio e in Toscana. Tuttavia il cognome potrebbe essere un diminutivo del nome proprio Angiola/Angela. Funicello, nome citato da Pagani per follicello, a sua volta variante di filugello, d un cognome il cui centro di diffusione Montecorice (SA), molto vicino al toponimo Celso, in una zona riconosciuta importante per la sericoltura.
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http://www.museodellaseta.com/mestieri/filandaie.html Enzo Caffarelli & Carla Marcato, I cognomi dItalia: dizionario storico ed etimologico . Torino, UTET, 2008. 6 La seta e oltre ..., Atti del Convegno Universit della Calabria (Aula Magna 25-26 ottobre 2001), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2004, pp. 293-321.

I microtoponimi Follari sono un indice dellimportanza di questo materiale nei tempi passati nella vita di citt o in campagna. Un ricordo di una Piazza Follari ancora viva a Cosenza, anche se oggi non porta pi questo nome: nel secolo scorso era situata tra Via del Liceo e Via Biagio Miraglia.7 Anche a Fiumefreddo Bruzio (CS) esiste un toponimo dello stesso tipo, Largo dei Follari, mentre fuori della Calabria, a Itala (ME), sulla costa orientale siciliana, si trova una contrada Follari. Dal bozzolo al filo di seta Le notizie pi singolari si ricavano dai cognomi che indicano il mestiere di setaiolo in generale. I cognomi si dividono in quelli che derivano dallarabo e quelli di derivazione italiana. I primi si trovano nella Calabria meridionale e centrale mentre i secondi sono diffusi nella Calabria settentrionale.

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Luigi Palmieri, Cosenza e le sue famiglie: attraverso testi, atti e manoscritti. Cosenza, Pellegrini, 1999. http://nuke.ilbelpaesecalabria.it/Comuni/FiumefreddoBHome/tabid/548/Default.aspx

Distribuzione del cognome Gareri in Calabria.

Distribuzione del cognome Fareri in Calabria.

La voce araba alla base dei cognomi della Calabria meridionale arir lavorante della seta che ha generato in italiano diversi cognomi differenti per struttura. Il cognome Careri diffuso nella provincia di Reggio Calabria e di Catanzaro, ma si trova anche in Sicilia, in particolare nella citt di Palermo e, disperso, nella Sicilia centroorientale. Le presenze di Palermo dovrebbero indicare i commercianti di seta o i venditori di abiti di seta e ricordare i tempi dellemirato. Le presenze nelle altre regioni italiane si spiegano con lemigrazione del secolo scorso che raggiungeva la citt di Roma e quelle industriali dellItalia settentrionale. Il cognome Carere, pur caratteristico della provincia di Reggio Calabria, si trova in tracce in quelle di Catanzaro e di Cosenza. Il cognome Car dovrebbe essere la forma tronca dei cognomi Carere e Careri: si trova principalmente nelle province di Vibo Valentia, Reggio Calabria e Catanzaro e, in tracce, in quella di Cosenza. Si trova ancora la forma Gareri, che caratteristica della provincia di Catanzaro, ma con presenze consistenti in quelle di Crotone e Vibo Valentia. La forma Garieri anchessa centrata nella provincia di Cat anzaro, con un grosso centro di diffusione a Chiaravalle Centrale. A questo proposito nel sito http://www.chiaravallepro.it/?p=176 si legge che il livello di accuratezza raggiunto nella lavorazione della seta dimostrato, prima di tutto, dallo stupendo damasco verde stellato in oro che Catanzaro don nel 1397 al re Ladislao in ringraziamento dellesenzione da alcune tasse sulla tintoria; ma anche dal fatto che nel 1470 artigiani catanzaresi furono chiamati a Tours, per insegnare larte della lavorazione della seta ai francesi.

In Calabria e in Sicilia si trova anche il cognome Fareri, anchesso derivato, con ogni probabilit dalla stessa voce araba. E meno diffuso dei precedenti e si trova nel Messinese e nel Catanzarese. Nella provincia di Reggio Calabria, in particolare nellAspromonte orientale, si trova il comune di Careri come anche la fiumara Careri, derivati, con ogni probabilit, dalla presenza sul territorio della manifattura della seta. Anche la cittadina di Bivongi, sempre sulla pendice orientale dellAspromonte, secondo Rohlfs8 dovrebbe essere in relazione con il baco da seta, bombyx.

G. Rohlfs, op. cit. p. XXXXXXXXXXXXXXX

I cognomi Seta e De Seta indicano le zone calabresi nelle quali linfluenza araba stata minore, nelle quali ha prevalso la forma italiana.

I cognomi SETARO e SETARI, localizzati in Campania e nel Molise, confermano lipotesi di Feniello sulla presenza dei gelsi e sulla produzione della seta in queste due regioni, fatto che gi si poteva intuire dal pagamento in sericum9 richiesto dai grandi Conventi campani. I cognomi del Molise sono pi vicini ai nostri giorni e designavano i dipendenti degli opifici impiantati da Ferdinando IV (1759-1816) a Campobasso e nel Matese.10 (Calabria letteraria Armando Orlando) E interessante la coincidenza del picco molisano del cognome Cucullo, con quello del cognome Setaro, proprio a Campobasso. Secondo Pagani esistono prodotti serici di minor pregio tra i quali: il cuccello, il capirone e la terzanella. La diffusione dei relativi cognomi mostra che Cuccello si trova in minime tracce nel Lazio; Capirone nel Piemonte, in particolare nel Canavese (TO), noto per la sua tradizione nella tessitura; Terzanelli (< terzanella) infine si trova in tracce nelle Marche. E interessante notare che nessuno di questi cognomi si trova in Calabria, a dimostrazione dellottima qualit della sua seta. Conclusione Il metodo onomastico applicato allo studio della manifattura della seta in Calabria si rivelato adeguato a fornire una visione dinsieme della realt economica pi impo rtante della Calabria medievale e si mostra in accordo con i dati del Brebion e di Trumper. Con questo metodo si ricava in maniera incontestabile che la Calabria meridionale e centrale sono state sotto linfluenza della sericoltura arabo -siciliana per il lessico di carattere generico utilizzato, forse per la denominazione del gelso e probabilmente per la designazione del baco da seta (duda). Luso della terminologia greca in questo campo sembra limitato alla designazione del gelso.
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Sericum: con ogni probabilit, un pagamento in seta. Armando Orlando, La Calabria nella seconda met del Settecento.

http://www.sanmangomia.it/attivita_culturali/armando_orlando/la_calabria_del_settecento/08_seconda_meta_del_700.html

Si pu concludere che il metodo utilizzato si affianca adeguatamente a quello toponomastico e alluso dei microtoponimi di citt e del territorio. Il metodo onomastico, inoltre, evidenzia lattivit serica anche di altre regioni che in passato hanno realizzato la manifattura della seta, notizia che pu essere confermata e approfondita con i dati storici. Tra i casi pi interessanti c quello del Molise poich, qualche secolo pi tardi della Calabria, lattivit serica fu impiantata nella provincia di Campobasso. Questattivit si presenta invece rigogliosa in Campania, in particolare nelle province di Salerno, Caserta e Napoli. Essa appare invece alquanto modesta in Basilicata, mentre probabilmente era quasi assente in Puglia. La ricerca con le voci indicanti i prodotti serici non di prima qualit evidenzia che i rispettivi cognomi sono presenti nellItalia centrale e settentrionale e non in Calabria mettendo con ci in evidenza che la seta calabrese era di ottima qualit. Come ogni attivit umana anche la manifattura della seta aveva bisogno di miglioramenti e di mercati sicuri. Questi requisiti furono perduti sia per la concorrenza delle sete di altre parti dItalia e dEuropa sia per la scomparsa degli sbocchi arabi e biz antini. Va notato, al contrario, che la manifattura piemontese fu pronta a modernizzarsi e inoltre pot entrare nel mercato francese per coprire le richieste della corte reale e della nobilt. La manifattura serica calabrese ha sofferto anche gli effetti delle devastazioni del territorio provocate nel secolo XVIII dalla natura e dalluomo. Secondo Orlando le campagne subirono
il declino delle colture del gelso, dell'allevamento del baco e delle prime e seconde lavorazioni della materia prima. Fu iniziato un impianto massiccio di alberi di olivo al posto del gelso non solo per soddisfare limmediata richiesta alimentare, ma per incrementare la produzione di materie esportabili in Inghilterra e in Francia.

Bibliografia Girolamo Caracausi. Dizionario onomastico della Sicilia. Repertorio storico-etimologico dei nomi di famiglia e di luogo. Palermo, LEpos, 1994. Amedeo Feniello, Sotto il segno del leone. Storia dellItalia musulmana, Roma-Bari, Giuseppe Laterza & Figli, 2011. http://nuke.ilbelpaesecalabria.it/Comuni/FiumefreddoBHome/tabid/548/Default.aspx Armando Orlando. La Calabria nella seconda met del Settecento. In: http://www.sanmangomia.it/attivita_culturali/armando_orlando/la_calabria_del_settec ento/08_seconda_meta_del_700.html Leopoldo Pagani, Studi sulla Calabria, Vol II. Tipografia Michele dAuria, Napoli 1901. pp. 73 84. Luigi Palmieri. Cosenza e le sue famiglie: attraverso testi, atti e manoscritti. Cosenza, Pellegrini, 1999. Gerhard, Rohlfs. Dizionario toponomastico della Calabria. Prontuario filologicogeografico della Calabria. Ravenna, 1974. John B. Trumper, Marta Maddalon, Nadia Prantera. La seta: un percorso linguistico. In: Fusco I. La seta. E oltre, Atti del Convegno La seta e oltre, Universit della Calabria (Aula Magna 25-26 ottobre 2001), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2004, pp. 293-321.

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