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In italiano ci sono parecchi verbi che possono reggere un altro verbo all’infinito,

per collegare questi verbi al verbo all’infinito molto spesso ci vuole una
preposizione, ad esempio: ho iniziato a studiare l’italiano → in questo caso
abbiamo il verbo "iniziare" che vuole la preposizione "a" quando è seguito da un
infinito, ogni verbo che regge l’infinito vuole una determinata preposizione;
alcuni verbi poi non vogliono nessuna preposizione prima dell’infinito, per
esempio: Maria non sa cantare.

Vediamone insieme alcuni.

• Non necessitano di preposizione prima dell’infinito:

→ i verbi modali (potere, volere, dovere)→ voglio andare al mare;

→ il verbo "sapere" con valore modale, cioè col significato di "essere


capace"→ Luca non sa guidare;

→ il verbo "piacere" → mi piace passeggiare per la città;

→ il verbo "essere" seguito da un aggettivo o avverbio→ è divertente uscire


con gli amici, è meglio rimandare il nostro appuntamento;

→ il verbo "desiderare"→ desidero fare un viaggio;

→ il verbo "occorrere"→ occorre prendere provvedimenti;

→ il verbo "preferire"→ preferisco cenare fuori stasera.

• Vogliono la preposizione "a" prima dell’infinito:

→ i verbi "cominciare" e "iniziare" → cominciamo a mangiare tra poco;

→ il verbo "continuare" → continuiamo a camminare;

→ il verbo "provare"→ proviamo a fare di nuovo questo esercizio;

→ il verbo "riuscire" → non riesco a trovare il mio libro;

→ il verbo "abituarsi" → mi sono abituato ad andare a letto presto.

• Vogliono la preposizione "di" prima dell’infinito:

→ l’espressione "avere voglia"→ non ho voglia di studiare;


→ il verbo "riternere"→ ritengo di essere adatto a questo lavoro;

→ il vebo "cercare" col significato di "tentare, sforzarsi"→ cerca di fare


presto;

→ i verbi "ricordare" e "dimenticare" → ricordati di chiudere a chiave la


porta;

→ il verbo "decidere" → ho deciso di cambiare lavoro;

→ il verbo "dubitare" → dubito di arrivare in tempo;

→ il verbo "pregare" → ti prego di non partire;

→ il verbo "sapere" quando significa "essere a conoscenza, essere


consapevole"→ sappiamo di essere la squadra più forte.

• Verbi con doppia reggenza:

→ il verbo "dispiacere" può avere "di" o "per" → mi dispiace di aver causato


problemi = mi dispiace per aver causato problemi;

→ il verbo "ringraziare" può avere "di" o "per" → ti ringrazio di essere venuto


= ti ringrazio per essere venuto;

→ il verbo "scusarsi" può avere "di" o "per" → mi scuso di (o per) non essere
intervenuto;

→ il verbo "servire" può avere "a" o "per" → questo strumento serve a (o per)


misurare la pressione;

→ il verbo "venire" può avere "a" o "per" → più tardi vengo a (o per) sistemare
le mie cose;

→ il verbo "pensare" può avere "a" o "di" a seconda del significato → usiamo
la preposizione "a" quando il verbo significa "badare a qualcosa, occuparsi di
qualcosa": adesso devi pensare a risolvere questo problema; usiamo la
preposizione "di" quando il verbo significa: "considerare, credere": penso di
andare alla festa stasera.

Esercizio 1
1. Oggi proveremo …. risolvere questo problema.

2. Ho voglia …. venirti a trovare.

3. Sarebbe interessante …. leggere questo libro.

4. Penso …. avere l’influenza.

5. Mi dispiace …. aver detto queste cose.

6. So …. non essere pronto a sostenere l’esame.

7. Sai …. ballare?

8. Lucia e Gianni non sanno …. cucinare bene come te.

9. Io e Luca desideriamo …. sposarci al più presto.

10.Ti prego …. essere sincero.

11. Vi ringraziamo …. aver partecipato.

12.Ci scusiamo …. non esser arrivati in tempo.

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